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Autore: cocochokocookie    05/09/2010    3 recensioni
L'orgoglio ferito da parole di sottovalutazione, desideri di conquista che portano anche ad andare contro amici di vecchia data, e la presunzione del potere che scorre nelle vene. Ma la superbia non sempre veleggia su acque sicure, nella Storia di un Impero.
[Siglo de Oro]
Genere: Generale, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPERIO NUOVO
NONUCCIDETEMIPERFAVORE ;;

Inizio a diventare come Daniele Doesn'tmatter, non farò più un capitolo senza avvisi antecedenti alla lettura, me tapina D:
A parte le cazzuolate, volevo scusarmi per l'immenso ritardo, soprattutto per il fatto che avevo anche detto che sapevo -e so- cosa succede nei prossimi capitoli, ergo avrei dovuto andare come una scheggia.
...
Sono scesa in guerra. [No, non con gli olandesi durante i mondiali, anche se ero l'unica con la maglia di Villa in mezzo alla marea arancione di turisti, al Ristorante Visivo - DDDDD: -]
NON STO SCHERZANDO D: sono una roleplayer su FB, sono davvero scesa in guerra! E, come dire, mi sono lasciata prendere la mano? *3*
Oh, beH, a parte ciò, ho passato delle vacanze belleH, sono stata a Firenze, e blablablabla, ho fatto amicizia e blablablablablablablabla.
ANCORA PERDONO
http://i55.tinypic.com/169183s.jpg


Rating:
Verde? Avanti, stavolta non le ho raccontate, le teste impalate sulle navi D: !
Genere: Storico. -MA VA?!-
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo ~ Reino de España | | Feliciano Vargas ~ Italia Veneziano ◊ Repubblica di Venezia | Elizavetha Hedervary ~ Magyar Köztársaság | Heracles Karpusi ~
Nota: Metà del XVII secolo
Osservazioni personali:  Ho già implorato perdono? ;;


Imperio mutilado
HUELLAS PATERNALES


Era fin troppo avvezzo al silenzio gremito di sommessi sussurri sulla cotta per dare davvero peso a questi ultimi, limitandosi a sospirare ed a poggiare la schiena al corrimano che recintava l'intero ponte, lasciando scorrere gli occhi scuri e profondi lungo le lingue di terra che allungavano le dita montuose verso un immaginario centro comune, aggrottando le sopracciglia nel trovare le proprie pupille quasi estranee nel panorama verdeggiante che gli si profilava dinanzi, piuttosto che alla costante della volta turchese che si fondeva all'orizzonte con le schiumose onde infrante dalle fiancate dell'imbarcazione pesante.
Da quando non riusciva a riconoscere le acque della sua infanzia? Eppure, non era passato così tanto tempo da giustificare una simile mancanza affettiva, per la miseria.
Sussultò, strappato dai suoi pensieri nostalgici ed alzando il viso verso la direzione indicatagli dal sottotenente poco distante da lui, il quale non avrebbe dovuto nemmeno rivolgergi verbo, tra l'altro, ma di problemi d'etichetta militare avrebbero magari discusso più tardi.
« Capitano, è predisposta l'esca? » domandò ad alta voce al giovane comandante, al che questi annuì con sicurezza, scendendo le scale del livello superiore, avvicinandosi all'albero maestro, poco lontano da lui.
« Speriamo solo che questi veneziani rendano effettiva cotanta sete di vendetta fraterna.* » commentò il ragazzo, mentre la Nazione si volgeva a guardarlo. Fisicamente parlando, quanti anni dimostrava? Quattro? Cinque in più di lui?
Si permise di accennare un sogghigno, mentre la brezza leggera si alzava tra le frastagliate coste greco-turche, annunciando in muto requiem l'inizio di ciò che quella tensione via via sempre maggiore, andava decantando da giorni, a così poca distanza tra i fronti avversari.
« È in questi momenti che mi domando se la mia corona non si trovi deposta sul capo sbagliato.** » ammise Matamori, mentre veniva issato lo Stendardo benedetto poi non molto tempo prima, al che il ventiquattrenne accennò un sorrisetto vanesio, posando la mano alla lingea e lucida superficie avanti a sé.
« Non mi pare il momento di fare discorsi di tale peso politico, España. » ribattè il capitano, prima di voltarsi alla culla del Sole nascente, sospirando appena.
« Lo so. » concluse l'iberico, allontanandosi da lui, posando sul proprio crine il copricapo tradizionale, l'arma fidata non molto distante.

L'Imperatore storse le labbra al frastuono generato dal brusco impatto del pugno chiuso, sebbene guantato, di uno degli esseri più antichi che l'uomo, a quei pochi a cui era concesso, avesse mai conosciuto, mentre questi aggrottava le candide e sottili sopracciglia.
« Mi lasci andare, ho detto! » sbottò nuovamente, provocando unicamente la noia nella controparte regale, il che non fece altro, se possibile, di stizzirlo ancora di più.
« Non ci riguarda.*** » replicò il reggente, chiudendo un fascicolo dalla carta vergata d'inchiostro vermiglio e nero, riponendolo alla sua destra, poco lontano dalla piccola conca provocata dal gesto dell'albino nella spessa scrivania di ciliegio.
L'altro si protese nuovamente in avanti, artigliando il bordo del mobile con le dita lunghe e callose, benché strette in chiare e preziose sete orientali della stessa fattura del cupo mantello sulle sue spalle.
« I turchi sono alle porte e la cosa non ci riguarderebbe? Sono alle porte di Vienna, hanno preso buona parte del Sud-Est Europa e non ci riguarderebbe?! » sibila, nervoso, mentre i muscoli delle braccia si tendono, irrigidendo la mascella nel vedere il monarca annuire.
« Gli Infedeli saranno impeganti nel Mediterraneo, Preußen. Cercate di contenervi, potrebbero scambiarvi per rozzo. » lapidò, alzandosi dal piccolo scranno preziosamente inciso ed orlato d'oro.
« Tzk, di tutti i momenti, Karl doveva lasciare questo mondo proprio ora?! » concluse la Nazione, voltandosi ed uscendo dalla sala privata, sbattendo l'uscio.
“Antonio, per l'amor di Dio, vedi di muovere quelle chiappe e sistemare questa faccenda.”

« L'ha fatto di nuovo. » la voce sottile ed assonnata arrivò alle orecchie della ragazza quasi come provenisse da una dimensione impalpabile, da uno spirito sopito tra le pieghe candide dell'aere di quell'abitazione tanto sontuosa quanto labirintica.
Evidentemente era una connotazione obbligatoria per qualsivoglia Loro civico.
« Cosa, Hera? » domandò questa, voltandosi verso il ragazzino poco più basso che le si era affiancato, gli occhi schiusi e lo sguardo distaccato.
« È uno sprovveduto. » ribattè lui, facendo spallucce ed allontanandosi, in quella tenuta araba che gli era costretta, quanto al velo della giovane.
Era arrivata con il malumore che solo le donne indispettite possono palesare ai peccatori di poca pazienza, non aveva il carattere adatto alla sottomissione od ai patti obbligatori, chiunque fosse entrato in contatto con lei in campo politico sapeva quanta testa dura e caparbietà la distinguessero, eppure, di fronte alle rare volte nelle quale quel ragazzino dai capelli spettinati e mossi si faceva tanto sibillino, non poteva far altro che mordersi le labbra e scrollare le spalle per allontanare l'inquietudine che lo sguardo chiaro e distaccato che assumeva le metteva addosso.
BaH, mediterranei.

Fuoco. Fuoco e acqua, le fiamme lambivano con devastazione vorace le imbarcazioni arabe mentre, su una delle sorelle di queste, si stagliava la figura pesantemente bardata della Nazione dei tulipani turchi.
Pareva un attore rifuggito ai palcoscenici fatiscenti e menzogneri, alla ricerca di spettatori tanto calati nella parte d'armata da esserla fino al cuore patriottico.
El Imperio aggrottò la fronte, mentre su entrambi i volti dei condottieri si andava delineando il sottile sogghigno delle lingue taglienti affamate di lame rilucenti del vermiglio altrui.

Il passo pacato sul marmo chiaro, ascoltavano l'uno il suono della suola dell'altro, mentre attraversavano le volte a botte che costeggiavano i cortili dell'Abbazia, tenendosi per mano, eppure dal sorriso vagante per tutt'altri lidi.
« Famagosta è caduta. » mormorò il più giovane, mentre l'altro aggrottava impercettibilmente le sopracciglia, abbassando lo sguardo.
« Famagosta non aveva la difesa della Lega, non ancora. » replicò, quasi ancorandosi alle sue stesse parole, mentre sentiva la mano intrecciata a quella del fratello venire sollevata dall'altro, alzando il capo ed incrociando gli occhi castani di questi.
« È bello che tu ti fidi tanto. » concluse con l'innocenza di un bambino, che ancora poteva calzare, seppur di straforo, al viso da ragazzo che andava delineandosi su di lui, al pari del Meridione, il quale si ritrovava ora le gote velate di porpora.
« Non è questione di fiducia. È questione di Fede, idiota. » borbottò, lasciando andare la sua mano ed allungando il passo, il mento alto per evitare di guardarlo ancora e lasciare che il più piccolo intravedesse l'angoscia tra le sue iridi ambrate.

Porre conclusione al conflitto: eliminare il caposaldo al quale il branco fa riferimento.
È un insegnamento che persino le bestie della minor lega conosciuta annoverano tra le proprie nozioni, e la vaga ricerca degli occhi dell'avversario era tra queste.

« Non credo che la posizione vi si addica, Matamori. » s'alzò il commento sopra il clagore delle lame tra sorelle di differente taglio e medesimo metallo, mentre la schiena del ricevente andava a scontrarsi con l'altra.
« Ed io non credo sia il caso di parlarne, Santa Cruz****. Cercate il Capitano, se hanno capito che si trova su questa nave, non tarderà ad arrivare il mio, di avversario. » concluse l'iberico, lasciando ancora affiorare il sorrisetto impietosamente beffardo sulle labbra piene, la mano stretta all'impugnatura ampia dell'alabarda già imbrattata quanto la sua armatura.
« In tal caso, vedrò di non ostacolare anche Voi. » commentò il Marchese, scostandosi e ritornando a poppa, tra spagnoli e sporadici turchi in abbordaggio.
« Chi si rivede. » strascicata. La sua pronuncia non era sicuramente migliorata nei secoli, né tantomeno avrebbe mai osato pensare che la cosa importasse a quello sbruffone vanaglorioso che andava parandoglisi dinanzi, vigliaccamente mascherato.
« Che dici, saltiamo i riti d'etichetta? » replicò l'europeo, roteando nella mandritta l'arma lunga, al che la controparte alzò la ricurva e rilucente lama della sciabola lavorata.
« Sei scortese, fratellino.***** » ribattè l'Impero Ottomano, lasciando la lingua schioccare contro il palato, prima di parare un colpo diretto, oltre che prevedibile, da parte della Nazione coloniale, sogghignando quanto l'altro poco prima.
« Non sono tuo fratello. » un sibilo, un ringhio, pressione sulla spada tanto particolare ai suoi occhi verdi ed una risata di scherno dalle labbra scure dell'arabo, mentre allontanava l'iberico con un calcio al torace, rigirando l'impugnatura con fare spavaldo, prima di alzare il tono delle risa, allargando le braccia tra quella mattanza d'uomini che andava circondandoli, prima di scandire con divertimento il verbo di sfida.
« Ed ora, chi sarà più fiero, Antonio? Roma o Cartagine? »
Sgranò gli occhi, prima di serrare la mascella in un ringhio di rabbia, scagliandoglisi addosso con quanta più foga avesse in corpo.
Con quanta più rabbia avesse mai covato.
Con quanto più rancore riuscissero a dargli gli occhi pizzicanti.



« Ave, Hispania. »









*= Le galeazze davanti allo schieramento veneziano erano al comando degli ammiragli Antonio e Ambrogio Bragadin, che chiedevano vendette per l'uccisione del loro fratello Marcantonio a Famagosta (il senatore veneziano torturato, scorticato e poi ucciso decapitato e squartato dai Turchi dopo l'assedio dell'isola). [CHEBELLO]
**= L'Infante don Juan de Austria (Ratisbona, 24 febbraio 1547 – Bouges, 1 ottobre 1578), era figlio illegittimo dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. E PFT, non avete idea del casino che ha combinato.
***= Quando Carlos V de España (<3) abdicò, scisse i suoi possedimenti europei da quelli americani, cedendo questi ultimi al reggente di Spagna, suo figlio Filippo II, mentre il Sacro Romano Impero veniva addossato al proprio fratellino. Sì, il tizio che non va d'accordo con Prussietto.
****= Alvaro de Bazan di Santa Cruz, Marchese “Onnipresente al fianco di Juan durante il conflitto.”. Praticamente ha fatto sì di non perdere il capo in mezzo al CAOS. GH, mi fa simpatia, Alvie.
*****= ALLORA, qui si entra nelle teorie personali della nascita di una nazione. ORDUNQUE, a mio dire, le Nazioni sono trovate, nate dalla comunione tra la Madre Terra ed il desiderio dei una popolazione di essere riconosciuta come tale, scissa da altri. Antonio, a mio dire, è figlio di Roma quanto Francis [Sì, li considero fratelli. Che pensate dell'incest? *3*], poiché i cartaginesi facevano, appunto, capo alla città, non erano una civiltà nativa, quale è divenuto poi l'insediamento romano in hispania.
...
ANTONIO È LATINO, PUNTO E STOP è^é/
Almeno, per me u_u





AlinorRed
Cacca. Tu cacca D:
Sì, me li lavo *3* TUUUTTI i giorni, che ho caldo.
...
LE PATATE -l'accende [NO, non il fondoschiena].-
AWN, cara, non pensavo la seguissi da tanto ;; -commossa.- GH, sono sempre contenta quando qualcuno recensisce.
Dillo alla tua amica, non mangio, anche se a quello ce pensa la prigrizia *3* -PARLALEI.-
E, oh, i sensi di colpa. Verrà chiarita, la faccenda, nel prossimo o nel capitolo successivo -pattaH.-
GH, grazie. Apprezzo tanto quando qualcuno mi dice la sua opinione, sia questa positiva o meno, e suppongo che con te si potrebbe discutere di linee bianche e nere per ANNI, analizzando ogni lato della politica e della storia.
...
VIENIQUI D:<
Un bacio, Roma *3*



Miki89
PFT, come vedi, la tua partenza non ti ha portato problemi, io devo aver staccato il cervello lo stesso giorno :'D
Angoscia, tranquilla, le acque si calmeranno tra poco, forse in modo un pò angst, FORSE, ma si calmeranno.
A mio parere, NGH, non posso dirlo ;AAAA; -fissa FF.- 'ncület ;A;
PFT, ne avranno di tempo, e parecchio, a parte queste campagne ammazza tutti. E sì, Tonio è troppo scazzato, dovrebbe sedarsi, 'sto yandere D:
Io confido nella Russia Prussiana, un quadratino di territorio prussiano in amministrazione alla Russia confinante con Lituania, Polonia e Bielorussia. Gilbo, non abbandonarci  ;A;
GH, che figata  *_____*/ <- non ha la minima idea di che cazzo prendere all'università, ma passi.
DOVE C'È ANTONIO, C'È CASA <3 <3
E stavolta ha vinto Tonio ~


Aerith1992
.///////.
Non sono poi così brava, sto imparando. E sono contenta tu consideri Romano IC, e Antonio... Antonio è uno squilibrato, parecchi lo considerano peggio di Ivan e, se Madama Storia non sbaglia, effettivamente lui e Arthur sono i più crudeli, tra colonie e compagnia bella, anche se Carriedo si è macchiato di uno sterminio di massa impressionante.
VERGOGNA, TONIO èOé
AWN, sono contentissima ;;

Kurohime
YEHE.
Amo quel polpo. È stato pescato in Sardegna.
...
SPAMANO <3
Sono contenta ti piaccia tanto la FF *-* mi dispiace per l'attesa >>''
*le passa una Heineken*

infiammabile
PFT, te pensa come sto in ansia io, per la tua FF! D:
Te lo leverai di bocca, quel ‘Fail’, E LO SAI + +
Ma se pure io vado a spulciare Wikipedia! :'D Mai fatto storia riguardo la Spagna, a scuola, se non lo stretto necessario. Ma sono innamorata del Siglo de Oro quanto dall'Impero Romano -sangue latino <3-

nihal the revenge
DEHE.
VITTORIA -canta Que Viva España da due mesi. Andrà avanti per quattro anni.-
94?! Ci credo che ti sei snervata D: -abbraccia.-
Io sono stupida, faccio questi ragionamenti arrandom sulle parole, non sono molto normale, nH? -non dice mai Addio per quel motivo D:-
Sono AWN che ti sia piaciuta la scena dell'incubo, perché è solo la prima metà.
...SPOILER, CAZZO D: -si spara.-
No, non è facile, ma amo questo personaggio appunto per la sua concezione della vita, mi somiglia *-*. -si capirà in seguito.-
WOAH, converto *-* mi darò alla vita ecclesiastica e diventerò il Dio di... no, questa è vecchia.
Feli sembra scemo, ma ricordiamoci che la sua fu la prima repubblica d'Europa, EH.
Io penso che l'esistenza di Romano e Feliciano come due esseri scissi fisicamente sia data dal fatto che esistono da tempi antichi, ben prima dell'unificazione dell'Italia, ma anche dal fatto che un italiano su... due? Non si sente italiano, bensì campano o siciliano o veneto o, peggio del peggio, padano =A=.
sHiao *3*

la Crapa
Sono finita nel Lago.
No, non sto scherzando, e non scherzavo manco prima, ero DAVVERO in mezzo a due-tre centinaia di olandesi tutti vestiti di arancione. Ed esultavo per i goal. E per qualunque cosa.
IL POLPO È LA MIA REINCARNAZIONE! *3* Siamo come Veneziano e Romano, coesistenti.
PFT, tanta stima per il mezzo spagnolo -pattaH.-
AWN, ed apprezzo quest'impegno, perché ammetto che leggere anche solo una recensione ripaga di tanto, tantissimo, delle ore passate a ripassare storia e geografia ed a studiarsi le dinastie degli Asburgo -@A@ stronzoni, a me solo Carlos sta simpatico, TZK.-
L'intro è... D:
Diablo dovevo metterlo, penso che sia ciò che abbiano pensato i nativi dopo qualche giorno dall'arrivo del Señor Decapitazione Facile sul loro suolo :'D
ODDIHIO, amo il tuo patriottismo <3
Famagosta è un casino D: territorio di Romano EPPURE sotto giurisdizione della Repubblica di Venezia. Che rottura =3=
ANTONIO REGNA!!!ONEONE11!!!
Anche se avrà la crisi economica, anche dovesse andare in rovina -toccaferro- lui ha fatto il culo a tutti *3* -più o meno-
Non so se sia normale sbavare così tanto per una cosa di bassa lega, ma appurerò la tua sanità mentale a tempo debito + +
PREUßEN <3 che versione portaste, madamigella? *3*
:'D OddiHio, non lo definirei splatter splatter... un surrogato psicologico, magari X°
CHUCHUCHU ~ è sempre un piacere leggere le tue recensioni.

[E sì, nell'AU ERA IL VECCHIO FRITZ *33333*]


Dove c'è Antonio, c'è casa <3
© Miki89

ANTONIO REGNA!
© la Crapa

...
GH, PERCHÈ IL CONTORNO È PIÙ LUNGO DEL CAPITOLO?! D: -depressione-
-molla ‘banner’ e scappa.-


Imperio Mutilado – amby
   
 
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