Tradimento
d’amore
…infinitamente
amore
Epilogo – parte 3
Laggiù si muore
senza un perché
Non vidi più il sole
Fra l’odio e il rancore
La vita si arrese
E il cielo mi prese con se
La neve bianca aveva coperto
anche la collina del tempio e il bosco sembrava decorato di zucchero a velo.
Così dolce, così impalpabile, in un’atmosfera ovattata. Non sapeva da quanto
tempo fosse lì, forse da pochi minuti o forse da ore. Continuava a rimirare
l’immenso con il vuoto nel cuore.
L’infinito si estendeva oltre i
suoi occhi. Il buio oscurava il suo cuore.
Non gli importava.
Nulla gli importava più.
Aveva visto Maggie e Maya
sorridere e piangere dinanzi il piccolo ritratto avvolto da un nastro nero,
mentre gli incensi bruciavano i loro profumi e le persone continuavano ad
alternarsi in un lento camminare e silenzioso vociare. Le aveva viste inermi,
svuotate, smagrite. Maya non parlava, alcun cenno, nessuna reazione, solo il
suo volto cereo e un’espressione priva di vita.
Non sapeva per quanto tempo fosse
rimasto lì, a guardare quella donna che in un tempo non molto lontano aveva
osteggiato. Non lo sapeva. Poi, si era ritrovato lì, su quel colle dove tutto
era iniziato.
-
Ciao Holly! – esclamò la voce.
Era seduto sulla ringhiera che
delimitava il percorso del tempio dalla ripida discesa della collina. Riconobbe
subito quella voce, ma la ignorò quasi offeso dalla sua presenza. Come un dardo
violentemente scagliato, aveva penetrato il suo cuore, ma nessuna stilla di
sangue era sgorgata.
-
Pensi che ti abbia abbandonato! Vero? – gli disse insistendo
in tono quasi sarcastico avvicinandosi al ragazzo. – Allora? Non mi strattoni?
Non vuoi farti giustizia? Non vuoi dirmi che ho sbagliato? Non è questo che
pensi di me Holly? Che ti abbia solo raccontato idiozie? -. Il ragazzo socchiuse
gli occhi e digrignò i denti nel disperato tentativo di sedare l’impulso
aggressivo che stava lentamente e inesorabilmente prendendo il sopravvento. Il
sangue aveva ripreso il suo lesto fluire nelle vene. Poteva avvertirlo risalire
fino al cuore, scatenare nella sua mente un turbinio di immagini testimoni
degli ultimi eventi. Sentì un nodo alla gola, una morsa allo stomaco, un lento
singulto nascere dentro di se.
-
Girati Holly…guardami…io sono qui. Mi puoi parlare, ti puoi
disperare… -
-
Bastaaaaaaaaaaaaa! Cosa diavolo vuoi da me, vecchio pazzo! Non
ti basta? Me l’hai portata via, bastardo! – urlò afferrandolo per il bavero. I
suoi occhi ardevano come tizzoni incandescenti in una maschera di accesi
vermigli. I denti serrati in un bianco digrignare appena velato da rivoli di
sangue. Sentiva il suo battito, avvertiva quel palpito tanto veloce quanto
doloroso.
-
Voglio che tu capisca! – sillabò il vecchio sfiorando la presa
che gli serrava il fiato.
-
Cosa? COSA? COSA? – sbraitò ancora mentre l’ira l’aveva oramai
pervaso.
-
Lei rimarrà sempre una parte di te…
-
LEI NON C’E’ PIU’! – gridò scotendo iroso quel corpo
incanutito dall’età avanzata senza alcuna remora di fargli male.
-
Lei è dentro di te! – insistette il saggio tentando di sedare
l’impeto.
-
Stronzate. Lei non c’è più ed io non ho più niente dentro di
me. – rispose in tono più sommesso, celando appena una sconfitta fin troppo
palese.
Il vecchio, a sua volta, scosse
il capo e sorrise gentilmente al dolore immane di quel giovane uomo. Nei suoi
occhi vitrei vedeva riflessa l’immagine di una disperazione, che sapeva, non
avrebbe mai trovato pace.
-
No Holly…e tu lo sai meglio di me…non la perderai mai. Lei è
vicino a te, anche adesso. Lei è parte di te e tu sei parte di lei…ed io sono
solo il messaggero del vostro amore…io dovevo darti la speranza di continuare a
vivere anche senza di lei, la speranza che forse il vostro amore avrebbe potuto
salvarle la vita ma…non potevo salvarla da un cammino già designato. Il filo
della sua vita era già stato reciso e un soffio di vento l’ha spezzato…ma prima
di andar via, lei ti ha amato e ti ha donato il sentimento più grande e nobile che nessuno potrà mai sottrarti.
Lei non vorrebbe mai vederti così Holly. Lei ti ama ancora e desidera che tu
torni ad amare, come una volta…devi amare te stesso e la tua vita, per andare
avanti! –
-
Mr. Phoenix…lei era me…lei era la mia vita…per amare me stesso
e la mia vita, devo continuare ad amare lei. – sussurrò sporgendosi dalla bassa
ringhiera e aprendo le braccia come fossero ali spiegate al vento. Il corpo era
pericolosamente in bilico, protratto verso le pendici del colle che lente e
impervie si snodavano celate dalle fitte chiome degli alberi.
-
Mr. Phoenix, ha visto che bel tramonto? Accade tutto quando il
sole sta per calare! Forse è un segno del destino..già, il destino…così aveva
già deciso per Patty, vero?. E per me? Cos’ ha deciso per me Mr. Phoenix? -. Il
vecchio non parlò ma sul suo volto comparve una risposta tanto eloquente quanto
urlata. Holly gli sorrise.
-
Grazie Mr .Phoenix. Per i suoi consigli, per quello che ha
fatto, per la speranza…guardi lì…verso il sole! Il cielo è magnifico oggi.
Guardi i raggi come dipingono il paesaggio immacolato dalla neve. Che
spettacolo è la natura. Chissà come dev’essere …vederla con occhi diversi! –
-
Holly! – il suono femminile e melodioso di quel sussurro, gli
giunse come un moto di beatitudine che gli investì il corpo.
Si sentì pervaso da una pace e da
una serenità che da tempo non ricordava. Un dolce tepore che gli riscaldava il
cuore.
Guardò ancora quella sagoma e
allungò una mano verso la sua. Avvertì il calore delle lunghe dita affusolate
intrecciarsi alle sue. Avvertì il suo profumo, il suo sorriso spontaneo e la
sua eterea bellezza. Sentì il suo amore rinascere dentro e finalmente una gioia
investire il suo cuore malato.
-
E’ venuta a prenderti! – sibilò Mr. Phoenix con la
rassegnazione dipinta tra le bianche rughe del volto.
-
Andiamo! – sussurrò Holly sorridente. Lacrime di pace e
serenità sgorgavano silenti dai suoi occhi neri.
-
Non aver paura…amore mio! – disse con fioca voce accompagnando
quelle poche parole con gli occhi dell’amore.
Si lasciò guidare dalla sua luce
verso quel sole che per l’ultima volta tramontava per lui.
“Supino,
su questa terra umida delle
tue lacrime,
mi vedo…perso nell’azzurro,
Le sento,
lacrime che scendono
le sento sulla pelle, mi
sfiorano…
fiocchi bianchi d’amore e
dolore
Vedo gli uccelli librarsi in
volo,
sento un brivido che mi
attraversa,
che mi accarezza il cuore
Il cielo…
Lo guardo…è sempre più blu.
Le vedo…
Due ali
Si avvicinano
Mi portano via…
Via da qui…lontano da questa
terra!
Dolcemente, amabilmente…lì
dove il mondo è ancora per noi,
dove il blu non c’é più….
Cos’è la vita se non ci sei
tu?
Un volo, immobile, che non
libra…
Fantasia ostinata, inutile chimera
…chiudo gli occhi
…e poi…
tu,
leggermente, lassù dove non
c’è alcun limite,
dove il mondo non c’è più,
dove ci sei
TU
Il sibilo del vento era leggero e
appena percepibile. Un soffio velato che lambiva la pelle e carezzava
dolcemente i capelli. Il sole splendeva alto in un cielo terso e sgombro dal
bianco perlaceo delle nuvole.
Come richiamati da un suono o da
una voce lievemente sussurrata, levarono il capo verso l’alto. I raggi tiepidi
di primavera erano accecanti. Il buio oscurò le iridi per un istante, il minimo
necessario perché quell’immagine si imprimesse oltre gli occhi bruni.
Sussultarono percorsi da un violento fremito.
I loro sorrisi innamorati li
guardavano.
Alzarono la mano in cenno di
saluto, poi voltarono le spalle e mano nella mano si allontanarono oltre
l’azzurro.
Il telo bianco con impresso il
Sol Levante ondeggiava sinuosamente sul verde prato dello stadio.
Gli spettatori tacevano
all’incedere di quei passi ordinati, tutti in piedi per l’evento. Le due
squadre erano oramai schierate per le foto di rito avvolte da uno strano
silenzio e da un’emozione fortemente tangibile.
Benji guardò Tom e insieme
sospirarono.
Al centro del campo, un ramo di
ciliegio in fiore disperdeva il suo roseo profumo nell’aria mite, mentre i
petali dolcemente si posavano sulla maglia bianca.
Tutti chinarono lo sguardo, quasi
guidati da un comando, e lacrime di dolore presero a rigare le loro gote mentre
l’applauso scrosciante del pubblico salutava il capitano e la sua manager.
Per sempre.
Ringraziamenti:
Prima di passare ai ringraziamenti volevo solo dire una cosa.
Scrivere Tradimento d’Amore è stato difficile, molto più
complesso di quanto potesse sembrare. A
margine di capitoli precedenti, come il 14esimo, avevo scritto che eravamo in
dirittura d’arrivo. Ed effettivamente in prima stesura avevo pensato di
terminarlo con il matrimonio sulla spiaggia. Poi, qualcosa è cambiato nei miei
pensieri forse volutamente influenzato da alcuni eventi.
Forse, andando contro corrente, ho voluto dare loro l’amore
eterno, un sentimento infinito di cui solo pochi possono godere…ho voluto
segnare una svolta in un rapporto oramai maturo ma di difficile percorso. Non
vogliatemene per questo.
Tanti, ma proprio tanti ringraziamenti a tutti voi, a coloro che
hanno lasciato recensioni e/o commenti, a coloro che mi hanno scritto e-mails
in merito a questa storia, a coloro che hanno parlato e scritto di me tra i
commenti alle altre fanfic e sul forum. Grazie, di cuore a tutti.
Un ringraziamento speciale va ad un’amica speciale,
che leggendo in anteprima l’epilogo mi ha chiamata in preda all’eccitazione
confessandomi di aver pianto. Grazie perché ci sei e per essere un’amica
speciale.
E poi ancora grazie alle care Angie, Ornella, Alice e
Milena e a tutti…siete tantissimi e temo di dimenticare qualcuno. Grazie grazie
e ancora immensamente grazie.
Alessandra