Capitolo
II – Red
Deep Eyes.
“A
scattered dream that's like a far-off memory.
A
far-off memory that's like a scattered dream.
I
wanto to line the pieces up... Yours and
mine.”
“Frammenti
di sogno che sembrano ricordi
lontani.
Ricordi
lontani che sembrano frammenti
di sogno.
Voglio
allineare i pezzi... I tuoi e i miei.”
-
Mi chiamo Vicktoria,e tu? -
-
Sephiroth -
-
Piacere di conoscerti Sephiroth -
Gli
strinse la mano con vigore.
Gli
occhi verdi dell'uomo la scrutavano imperturbabili.
Si
chiedeva perché le avessero affibbiato quella ragazzetta
come
compagna di missione.
Non
pensavano certo che si sarebbe messo a fare da tutore ai piccoli
aspiranti SOLDIER, per non parlare poi di una femmina.
-
Basta con le presentazioni e diamoci una mossa -
Vicktoria
aveva annuito seria.
Strano,
Sephiroth si era aspettato che iniziasse a frignare.
Stavano
salendo sul cargo che li avrebbe condotti a Banora quando gli sorse
un dubbio.
-
Almeno sai usare una spada? -
In
quel momento si era sentita alquanto offesa.
-
Meglio di te sicuramente -
L'uomo
dai lunghi capelli argentati aveva dischiuso la sua bocca in una
mezza risata.
-
Vedremo -
Aprì
gli occhi lentamente, sentendosi avvolta in qualcosa di dannatamente
caldo.
Coperte.
Un'infinità
di coperte.
Si
accorse di essere sdraiata su letto di una stanza piuttosto piccola
ma accogliente.
Sentiva
la testa girare provocandole la nausea.
Gli
occhi le bruciavano come tutto il resto del corpo.
Era
debole e probabilmente preda di una febbre piuttosto alta.
Senza
badarci tentò di liberarsi dal groviglio di coperte per
mettersi in
piedi.
Doveva
assolutamente scoprire dove fosse finita.
Mentre
si aggrappava ad una sedia per non cadere, si accorse di indossare
una specie di pigiama azzurro al posto della tunica strappata.
Qualcuno
doveva averla cambiata e perfino i suoi capelli dovevano essere stati
lavati.
Erano
morbidi e senza traccia di unto.
Starnutì.
Raffreddore?
Raggiunse
a fatica la porta e, silenziosamente, prese ad abbassare la maniglia.
A
tradimento però la porta cigolò.
La
ragazza si ritrasse, spaventata dal troppo rumore che aveva
provocato, ma inciampò e cadde all'indietro.
Nel
mentre uno scalpiccio di passi giunse dal corridoio.
Bene,
in due minuti era già riuscita a farsi scoprire.
L'avrebbero
catturata e infilata a forza in un'altra di quelle capsule.
Una
lacrima le si srotlò lungo la guancia pallida; una persona
le
comparve davanti.
-
Si è svegliata! - poi cambiò immediatamente tono
– Va tutto bene,
sei al sicuro qui! -
La
ragazza per tutta risposta indietreggiò fino alla sponda del
letto,
raggomitolandosi su se stessa.
Yuffie
le si avvicinò con un sorriso stampato in volto.
Stava
per rassicurarla con qualche frase delle sue quando notò
qualcosa
che la distolse dalle sue intenzioni.
Gli
occhi di quella ragazza.
Erano
rossi.
Lo
stesso rosso di
Vincent Valentine.
Quel
Vincent Valentine che era apparso nella stanza appena qualche secondo
dopo.
Yuffie
si lasciò andare ad un urletto di eccitazione per poi
girarsi verso
il suddetto pistolero.
-
Siete uguali! - affermò con sicurezza.
Dal
canto suo la ragazza era rimasta immobile, tentando di capire cose
stesse succedendo.
Non
le sembrava che quei due avessero cattive intenzioni, ma era meglio
non lasciarsi abbindolare.
-
Sul serio Vince, siete identici! -
In
realtà l'aveva notato anche lui, ma non disse niente.
Non
poteva trattarsi altro che di una stupida coincidenza.
Yuffie
tornò a voltarsi verso la ragazza.
-
Come ti chiami? -
-
Chi siete? - fece però quella, stupita di ricordarsi come si
muovesse la bocca per parlare.
-
Io mi chiamo Yuffie e lui è Vincent – rispose in
tono gentile la
ninja. - Non vogliamo farti niente di male, ti abbiamo solo trovata
svenuta al vecchio maniero Shin-Ra -
La
ragazza sussultò.
Il
maniero Shin-Ra.
Il
nome di un solo uomo le attraversò la mente.
Hojo.
Non
si ricordava chi fosse ma sapeva di averlo conosciuto.
Sapeva
che c'entrava qualcosa con il maniero Shin-Ra.
E
la Shin-Ra, cos' era?
Una
volta sapeva bene anche quello.
Il
mal di testa arrivò per la seconda volta.
-
Io... Io, -
-
Vicktoria, impegnati, i SOLDIER combattono con la spada, mettitelo
bene in testa -
-
Ma, perché non posso usare le mie pistole? -
Sephiroth sbuffò.
Ma
perchè doveva fare tutte quelle domande?
-
I Turk usano le pistole, i SOLDIER le spade, è
così e basta. Una
decisione della Shin-Ra -
La
ragazza incrociò le braccia, idignata.
-
Questo non ha senso! -
-
Parecchie cose non hanno senso... -
-
Mi sono accorta che a volte pensi troppo Sephiroth! -
-
Chi ti ha detto di prenderti tutta questa confidenza, ragazzina? -
-
Vicktoria, io mi chiamo Vicktoria! - sbottò , lottando
contro il
dolore che la invadeva.
-
Che ti succede Vicktoria, stai male? -
-
No, io non riesco … -
I
suoi occhi incrociarono quelli seri di Vincent.
-
Sei davvero strana sai? -
-
Perché? - Domandò Vicktoria abbandonandosi
sull'erba leggermente
umida.
-
Nonostante l'esposizione al Mako i tuoi occhi continuano a rimanere
rossi -
Se
ne era accorta pure lei, ma non aveva mai dato troppo peso al quel
particolare.
Non
lo considerava poi così strano.
-
Credi che sia tanto strano? - domandò in direzione del
ragazzo
accanto a lei.
Poi
le venne in mente un altro particolare.
-
Anche Sephiroth è così, nonostante i trattamenti
di Mako ha ancora
gli occhi verdi -
-
è vero, infatti anche lui è parecchio strano,
almeno tu hai i
capelli neri e non argentati! -
Vicktoria
annuì.
-
Tu invece sei normale, Genesis? -
Il
ragazzo rise, alzando il capo verso il cielo arancione.
-
Non penso proprio – Stiracchiò le braccia e
aggiunse – Ora è
meglio tornare, il sole sta tramontando e Sephiroth ci darà
sicuramente una strigliata se ritardiamo! -
Vicktoria
si alzò.
-
A me sembra che faccia finta di fare il duro, insomma, alla fine
parla tanto ma in quanto a fatti niente! -
disse
incrociando le braccia.
-Una
mano guantata le picchiettò sulla spalla.
Uno
scorcio di capelli argentati riempì il suo campo visivo.
-
Tu credi? -
-
Io non riesco a ricordare, da dove vengo? Chi sono? -
Yuffie
le prese delicatamente le braccia.
-
Calmati o non risucirai a ricordare un bel niente -
Vicktoria
prese un lunghissimo respiro.
-
Credo, di c'entrare qualcosa con questa Shin-Ra ma non, non ricordo
cosa... -
Abbandonò
il capo contro la sponda del letto.
-
Tranquilla, ora no ha importanza questo, devi riposarti, poi ne
parleremo, piano piano vedrai che ricorderai tutto -
Le
parole di Yuffie in qualche modo riuscirono a distrarla dal suo
groviglio di pensieri.
-
Hai detto che siete stati voi due a salvarmi, giusto? -
Perfino
qualcosa nella voce di quella ragazza ricordava vagamente quella di
Vincent.
-
Cosa ci facevi al maniero Shin-Ra? - a parlare fu proprio
quest'ultimo, ancora fermo sull'uscio.
Yuffie
scosse la testa esasperata.
-
Vince, ho appena detto che deve rimanere tranquillia! - lo
rimproverò.
Ma
poteva capire benissimo il suo interesse.
Anche
se non lo dava a vedere doveva assere rimasto parecchio turbato
dall'incredibile somiglianza che aveva con quella ragazza.
-
Ho semplicemente fatto una domanda -
Vicktoria
lo squadrò ancora.
Quella
figura aveva qualcosa di familiare che non riusciva a spiegarsi.
Era
sicura di non averlo mai conosciuto.
Non
era un ricordo perso.
Semplicemente
non lo aveva mai visto.
Eppure
era familiare.
Si
ricordò che poco prima Yuffie avesse detto che loro due
erano
uguali.
A
dirla tutta, Vicktoria non rammentava più il suo volto.
-
Non so perché ero la... cioè, ero rinchiusa in
una capsula
criogena, ma non so il motivo... -
Vincent
abbassò lo sguardo.
Non
poteva essere altro che l'ennesimo esperimento della Shin-Ra.
Stava
per parlare nuovamente ma Yuffie lo gelò con un'occhiataccia.
-
Uno specchio … - pigolò Vicktoria, tenendosi la
fronte con una
mano.
Yuffie
agitò le braccia – aspetta, aspetta, lo vado a
prendere! -
Vicktoria
rimase sola nella stanza con quel Vincent.
Silenzio.
Notò
la pistola che pendeva dal fodero appeso alla cintura dell'uomo.
Una
bella arma.
Si
ricordava di aver sempre avuto una predisposizione per l'utilizzio di
armi da fuoco.
- è
una bella pistola – fece con disinvoltura.
Vincent
spostò la sua attenzione dal pavimento alla ragazza.
-
Te ne intendi? -
-
Io, credo... credo di si -
Yuffie
fece irruzione nella stanza con una scivolata degna della Rosa Bianca
di Wutai.
-
Eccolo! - proclamò in tono trionfale.
Porse
a Vicktoria un piccolo specchio tondo, bordato di giallo.
-
Eh, senti, quando ti vedrai, non scandalizzarti troppo per essere
uguale a questo musone, non vorrei che tu avessi altri mal di testa -
Vicktoria
annuì, incerta.
Vincent
incrociò le braccia, con fare sdegnato.
Musone
a lui?
Un
urlo lo fece sobbalzare.
Lo
specchio era caduto a terra.
Vicktoria
ostentava un'espressione incredula.
Yuffie
sospirò - Era meglio che restasse nella sua beata ignoranza,
chissà
che colpo scoprire di avere un padre come te... -
Dopo
quell'affermazione Vincent Valentine perse tutta la calma di cui era
stato dotato dai suoi 30 anni chiuso in una bara.
-
COSA STAI DICENDO? - sbottò in direzione della ninja, che si
ritrasse, sorpresa da quello scatto che non aveva niente di Vincent.
-
Ehi, calma ipotizzavo, pensaci … è l'unica
soluzione no? -
Anche
Vicktoria si era agitata.
-
Ma io non l'ho mai conosciuto, e poi non dobbiamo per forza essere
imparentati! -
Vincent
annuì – Esatto … -
-
Ma insomma, siete identici, e l'unica soluzione possibile è
che
Vincent si sia dato alla pazza gioa con Lucretia e... e... -
Yuffie
si costrinse a tacere mentre notava i pugni dell'interessato
stringersi notevolmente.
-
Yuffie.... -
-
Si Vinci? -
-
Io non mi sono dato per niente alla pazza gioia con quella donna... -
borbottò l'ex Turk mentre il suo volto evaporava.
Yuffie
fece una faccia interrogativa.
- A
no? … Ah, allora, non saprei – disse, molto poco
convinta.
Vicktoria
nascose la testa fra le mani, rassegnata, mentre i due iniziavano una
discussione, sulla preseunta verginità di Vincent, che si
sarebbe
protratta piuttosto a lungo.
-
Ma sul serio, non è mai successo niente fra voi? -
-
No... -
-
Nemmeno un bacio? -
- …
-
-
Ah, lo sapevo, e allora perché non? …. -
-
Yuffie... -
-
Si si, scusa, è che mi vengono spontane queste domande,
insomma, hai
27 anni! Ancora non ci credo... -
-
Perchè tu invece? -
-
Io cosa?! -
-
Hai capito... -
-
Di che stai parlando Vince??? -
- …
-
-
Senti, non provare a dare la colpa a me -
-
Chi è che si è messa a fare congetture sul
comportamento del nostro
caposquadra? -
-
Si ma quello li non è normale, appare dal nulla! -
-
Si, e ti conviene finirla qui se non vuoi che senta anche questo e ci
dia un'altra punizione -
Vicktoria
sbuffò. - Comunque il vero motivo della punizione
è che eravamo in
ritardo -
-
Diciamo la scusa... -
Genesis
si rigirò fra le mani lo straccio umido che gli era stato
dato da
Sephiroth.
Pulire
i trofei della Shin-Ra, che rottura.
Si
voltò verso Vicktoria che impugnava una specie di
sgrassatore.
-
Ma gli addetti alle pulizie non esistono qui dentro? - si
lamentò la
ragazza, mentre osservava con disperazione la montanga di premi,
coppe e quant'altro ci fosse in quella stanza da spolverare e
lucidare.
-
Su, muoviamoci, non ho voglia di stare qui tutta la notte! -
-
Mi viene voglia di prendere la masamune e fare a pezzi tutto –
Genesis
scosse la testa – Ti viene voglia di usare la spada nei
momenti
meno adatti -
Vicktoria
fece una linguaccia, avvicinandosi poi, con rassegnazione, alla prima
coppa, enorme e dorata.
Ne
avrebbero avuto di lavoro da fare...
My
Space u__u
Secondo
capitolo andanto!
La
frase all'inizio è ovviamente presa dall'opening di Kingdom
Hearts
II ^__^
Ah,
volevo fare una precisazione.
Ho
messo come protagonisti Yuffie e Vincent dato che sono i protagonisti
della storia, diciamo nel “presente” e
perché non è possibile
mettere più di tre personaggi; ma diciamo che gli altri
protagonisti
di questa storia sono Genesis, Sephiroth, e in maniera minore anche
Zack v__v
Passando
ai ringraziamenti,
Ringrazio
HarukaHikariChan per le recensioni e per i complimenti, thanks ^^
E
poi Angy_Valentine per aver messo la Fic fra le seguite! ^^
Spero
che non passi troppo tempo da quando posterò il nuovo
capitolo ma
non vi prometto niente poiché sto scrivendo il settimo di
“Will
Red” e sono incasinata con il dannato Greco che non mi lascia
un
attimo in pace … Porca paletta!
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