***
Dedicato a tutte le stupende persone che si sono preoccupate per me.
Grazie particolarmente ad Andreia
e Lirin Lawliet,
che mi hanno sostenuta e fatta sorridere.
Siete due persone meravigliose...e non saprei davvero come avrei potuto
fare a rialzarmi senza di voi.
Grazie dei vostri consigli e della vostra dolcezza.
Saranno per sempre preziosi ricordi, dentro al mio cuore <3
***
CAPITOLO 24
La sua mano
La mattina dopo, quando
Mahel aprì
gli occhi nell'incommensurabile mal di testa che le si presentava nel
cervello, i suoi occhi vagarono per la stanza.
Come ci era arrivata?
Vide un Lagharta rigido, in
piedi,
accanto alla finestra. Cercò di tirarsi a sedere, ma la
testa era
pesante e ricadde sul materasso, come un sacco di patate -Non mi ero
addormentata nella sala da pranzo...?- chiese con voce biascicata,
constatando in prima persona la sua poca affinità con il
vino
-Lagharta?-
-Ti ho portata io- rispose
secco lui,
senza guardarla in faccia, continuando a riversare il suo sguardo
verso il paesaggio fuori della finestra.
-Capisco...- rispose Mahel
automaticamente, tirandosi a sedere -Da quanto sei sveglio?
È per
caso tardi?- chiese sempre biascicando, toccandosi la testa pesante.
-No, non è
tardi. E no, non ho
dormito- rispose sempre secco, senza guardarla.
-E perchè?-
chiese lei stupita,
mettendo le gambe fuori dal letto e aspettando che tutto smettesse di
girare. Doveva alzarsi meno in fretta.
-Pensavo- rispose di nuovo,
per poi
allontanarsi dalla finestra sospirando, avvicinandosi a lei
-Mahel...- chiese mettendosi in ginocchio davanti a lei, lo sguardo
teso e serio -Ricordi qualcosa di ieri sera...?-
Mahel lo guardava senza
capire, ma
scosse comunque la testa nel tentativo di pensarci -Mi hai fatto
ubriacare e mi sono addormentata a tavola, penso-
Lagharta la fissava sempre
con la
stessa espressione -Tutto qui?-
Mahel lo guardava confusa
-Tutto qui-
Calò il silenzio.
Non ricordava assolutamente
nulla
di ciò che era successo la sera prima.
Poteva dirglielo e vedere
cosa
succedeva. Oppure poteva tacerglielo e vedere come lui avrebbe potuto
sopportare tutto quanto.
Abbassò lo
sguardo e decise che per
il momento non avrebbe detto una parola.
-Lagharta?- chiese Mahel
toccandogli
la spalla -Qualcosa non va?-
-No. Volevo solo vedere se
ricordavi
di aver russato- ridacchiò lui maligno.
Mahel arrossì
fino alla punta dei
capelli e scosse la testa -Ma no, dai, non è vero!-
-Oh si che è
vero- rise ancora il
guerriero, alzandosi e picchiettando sulla spada -Saluss vieni fuori
un attimo-
Mentre Mahel ancora
borbottava di non
aver russato, di non sapere cosa fosse il russare e altre sciocchezze
simili, Saluss si presentò accanto a Lagharta e non
potè fare a
meno di ridacchiare -Che diavolo le hai fatto?- chiese con il sorriso
sulle labbra.
Lagharta la
guardò e ridacchiò di
nuovo -Mi sono solo vendicato-
Poi si
inginocchiò a terra, di nuovo
davanti a lei.
Aveva un bellissimo
sorriso, constatò
Mahel, perdendosi come spesso capitava nei suoi occhi. Sorrise a sua
volte e fece una smorfia, sentendosi puntellare le tempie.
Le dita di Lagharta le
sfiorarono le
guance, le tempie, la fronte. Le labbra di Lagharta le baciarono
quella fronte appena imperlata di sudore, per via dell'incredibile
mal di testa che le stava percuotendo la testa.
Mahel arrossì.
Mentre Saluss
pronunciò un sommesso “Oh” di sorpresa,
immaginandosi vagamente
perchè Lagharta volesse vendicarsi a quel modo.
Il bacio che gli aveva dato
Mahel
doveva averlo sconvolto a tal punto da farlo arrivare a commettere
quell'azione così dolce...
Rimessi in cammino, niente
poteva
essere così inquietante.
Niente poteva essere
così spaventoso.
Mahel stava qualche passo
dietro
Lagharta, al sicuro grazie al sentiero sterrato che avevano davanti,
anche il guerriero non era preoccupato per lei.
Osservava il suo arco e le
parole con
cui lui aveva accettato di tenerlo: “Non ti sei ancora
completamente ripresa dalla sbornia, lo porto io ancora un
pò”.
E osservandolo, non poteva
fare a meno
di pensare che fosse strano.
Quella mattina, quando i
suoi occhi
l'avevano guardata con tutta un'altra luce. Quando aveva preso l'arco
con dolcezza, sorridendole come se avesse in un qual modo timore
di lei. Il modo in cui l'aveva sfiorata per farle passare i postumi
della sbornia. Tutto di lui le sembrava inusuale.
Tutto di lui le appariva,
in quel
momento, perfetto.
Sorrise come una bambina,
osservandogli nuovamente la schiena. Quella schiena larga e grande,
che lei avrebbe voluto toccare e a cui avrebbe voluto poggiarsi,
perchè la sensazione di sicurezza che le trasmetteva era
qualcosa di
indescrivibile.
Quella sensazione nel suo
cuore che
non sapeva spiegare era sempre lì accanto a lei, che le
ricordava
c'era qualcosa di speciale che lei doveva ancora capire.
Saluss le si
materializzò accanto,
mentre Lagharta si voltava indietro giusto per farle una smorfia.
Mahel si girò verso Saluss ed aspettò.
-Che cosa avete voi due?-
chiese la
ragazza sgomenta, guardando verso la fatina dal sorriso enigmatico
-Saluss?-
-Niente. O meglio, io non
ho nulla-
ridacchiò sincera, indicando Lagharta con lo sguardo -Ma non
posso
parlare per lui. È il mio padrone, ma non gli leggo nella
mente...-
-Oh, beh, se devo abituarmi
al suo
strano modo di comportarsi non c'è problema. Ma è
da questa mattina
che si comporta in maniera...strana...-
Saluss prese a guardare il
cielo,
contenta -Mahel per caso i tuoi sentimenti sono cambiati?- chiese la
fatina con voce dolce.
Mahel rimase a pensarci un
po' prima
di rispondere.
I
suoi sentimenti per Lagharta erano cambiati?
Il
fatto di guardarlo sotto un'altra luce e di sorridere sempre, avere
la sicurezza che lui si sarebbe aperto e che lei sarebbe stata
lì.
Il sapere che senza di lui si sarebbe sentita sperduta e sola...
Cosa
significava tutto quello?
-Non lo so Saluss...-
rispose la
giovane, sorridendole -Non so neanche dire se qua mi sento finalmente
a mio agio o meno...-
Saluss le si
avvicinò al volto -Ti
piace Colonna? Ed Emerald?-
Mahel annuì con
la testa -Sono
entrambe adorabili-
-La Sibilla?- chiese con
dolcezza.
-Ovviamente- rispose Mahel
con un
sorriso -È molto dolce-
-E Alvexia?- disse con uno
strano
disprezzo nella voce, ricordando a se stessa ciò che aveva
sentito
su di lei l'ultima volta che l'aveva vista.
-La adoro- rispose Mahel,
con un
sorriso -Le voglio bene...-
-Io?- chiese poi con un
timido
rossore, come vergognandosi -Io ti piaccio?-
-Saluss tu sei stata la mia
prima
amica qua- disse Mahel avvicinandosela al cuore -Certo che mi piaci!-
Saluss esitò un
attimo prima di porre
la seguente domanda -E quindi Lagharta non ti piace, Mahel...?-
Mahel guardò la
fatina e si sentì
morire le parole in gola. Poi pensò che fra tutte le cose
gentili
che potesse dire, la verità era senza dubbio la miglior cosa.
-Io voglio molto bene a
Lagharta.
Insieme a te è stata la prima persona di Gaia che abbia
conosciuto.
Non capisco e non conosco molte cose di lui, ma posso dire con
certezza che è un ragazzo straordinario. Quindi si, mi
piace...-
Saluss si
avvicinò all'orecchio di
Mahel e le sussurrò qualcosa.
Qualcosa
che la portò all'arrossire ed al borbottare timidamente un
“non lo
so”.
Saluss si reputò
soddisfatta e le
fermò dal proseguire.
-Non preoccuparti per me,
qualsiasi
cosa accada. Se un giorno dovessi accorgerti che Lagharta è
qualcosa
di più per te non pensare ai miei sentimenti-
-Ma tu c'eri molto prima di
me- esordì
Mahel, stupendosi delle sue stesse parole.
Saluss sorrise -Ma non sono
io colei
che ama. E non potrò esserlo mai...-
C'era qualcosa di strano in
quel
sentimento che provava nel suo cuore.
Quel calore dolce e
malinconico, come
se lo avesse già provato.
Si sentiva come non si era
mai sentito
prima.
Sentiva il borbottare
sommesso della
ragazza dietro di lui, di quegli occhi verdi che ogni volta lo
invadevano fino al cuore. Che lo carezzavano languidamente, gentili,
che volevano sapere ma aspettavano, che chiedevano ma non ad alta
voce.
Che attendevano il giorno
in cui lui
avrebbe scambiato quello sguardo e avrebbe parlato di sé, di
chi e
che cosa ci fosse nel suo passato.
E sospirò.
Una tempesta di emozioni
diverse
percorse il suo corpo, nella consapevolezza che il Tempio di Pietra
non era poi così lontano.
Che presto la principessina
avrebbe
affrontato la sua prima prova, qualsiasi sarebbe stata, e avrebbe
messo alla prova la sua natura in quel mondo.
E anche davanti ai suoi
occhi.
Voltandosi verso di lei,
quindi,
Lagharta sorrise.
Ricercò i suoi
occhi chiari e
limpidi, bellissimi e timidi insieme, che scrutavano sempre tutto con
curiosità e con ammirazione. Era troppo carina.
Nella speranza che il tempo
insieme
divenisse uno dei suoi ricordi più preziosi, una volta
tornata
indietro, Lagharta decise che qualsiasi cosa fosse successa, lui non
avrebbe mai corrotto il suo cuore puro e genuino.
E si stupì di
come, pensando a tutto
questo, si definì bene nella sua testa la parola rassegnazione.
-Che cosa c'è?-
chiese Mahel,
arrossendo leggermente.
-Niente- rispose Lagharta,
continuando
a fissarla -Penso solo che tu sia molto carina, principessina. E che
quel bacio di ieri sera sia stato molto audace- concluse con un
sorriso malizioso, vedendo il volto di Mahel colorarsi di rosso
porpora e Saluss scoppiare in risa isteriche, alla scoperta di
ciò
che era realmente successo.
-Baciato?!-
borbottò Mahel in preda
al panico, nascondendosi il viso tra le mani -Baciato come? Oh mio
dio!!!-
-Tranquilla, è
stato solo un
innocente bacio sulle labbra. Niente che le Ninfe del Lago del Cielo
non mi abbiano dato per curarmi dai veleni durante il mio
allenamento- rispose lui scoppiando a sua volta a ridere, sapendo che
le sue parole non avrebbero alleggerito il peso che Mahel si sarebbe
comunque portata dietro per un po'.
-Mi...mi dispiace tanto!
Ora capisco
perchè mi chiedevi continuamente se ricordavo, mi spiace
io...-
-Shh- sibilò
quindi il guerriero,
allungandole la mano e sorridendo -Non è mica la fine del
mondo. Tu
non sei innamorata di me, no?- le chiese lui, divenendo serio e
guardandola in attesa di una risposta -Vero?-
Mahel guardò la
mano e lo sguardo di
Lagharta, non sapendo come rispondere. Esitò un attimo,
guardando
Saluss, poi annuì con la testa -Si. Sei una persona
importante per
me, ma...non ti vedo sotto quella luce...-
Sentì come se
gli avesse detto una
bugia. E lui credette di averne sentita una.
La sua mano rimase comunque
porta
verso di lei, perchè aveva fiducia nelle sue parole.
Nell'afferrare la mano del
guerriero,
entrambi sentirono un sussulto. Qualcosa che arrivò persino
al cuore
di Saluss.
Tutti e tre pensarono,
anche se solo
per un istante, che quella risposta di Mahel fosse assolutamente una
bugia.
***
Non è stato un periodo bellissimo per me (questa
one-shot, in cui scrivo del dolore di una ragazza attraverso il mio, lo
dimostra). Ho dovuto dar fondo a tutte le mie riserve di ottimismo, per
superare questo brutto avvenimento: e ne sto uscendo. Con l'affetto di
tutte le persone che amo e di due splendide ragazze che mi hanno
rivolto parole SPLENDIDE. E a cui mi sono sentita così
grata, da aver loro dedicato questo capitolo.
Tutto si può superare. Tutto si può affrontare e
vincere. Basta avere molta pazienza e molta speranza. E anche l'aiuto
di chi si ama è fondamentale. Penso che questo non sia
l'anno giusto per me, ma voglio arrivare in fondo e dire "Ce l'ho
fatta" con un bel sorriso. E ce la posso fare ^^
Grazie a tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo e a cui
dovrei aver già risposto. Se ho saltato qualcuno, ditemelo
pure! Grazie anche alle 51
persone che hanno inserito la storia fra le preferite, le 72 che l'hanno
inserita tra le seguite e le 17
che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. Grazie anche alle persone
che leggono solamente e che nonostante tutto, così facendo,
mi supportano. Siete meravigliosi!
Grazie per tutto quello
che fate sempre con me. Grazie perchè mi sopportate, grazie
perchè mi rivolgete sempre belle parole. Grazie
semplicemente, perchè senza di voi non troverei la forza di
mettermi al pc e fare tutto ciò che faccio...ed è
per me la più grande delle soddisfazioni!
Spero di rivedervi tutti quanti al prossimo capitolo. Come sempre...
Con affetto e devozione,
Selenite =)
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