***
Ecco a voi due disegni di Mahel, commissionati appositamente su
DeviantArt.
Quando ho visto la Mahel di inma
ho sorriso...e ho pianto tanto.
Avrei voluto avere a disposizione quel suo cuore dolce e caldo...ma
non è stato possibile.
Eppure questo disegno, forse come per magia, mi ha aiutato. Da sorriso
nasce sorriso.
Spero che possiate gradirlo. E che vi porti un sorriso, proprio come ne
ha portato a me ^^
Mahel
(by inma)
Mahel
(by ryuuen)
***
Se si potesse cambiare il passato, tutti noi avremmo qualcosa a cui
rimediare. Ma probabilmente rifaremmo gli stessi, identici "sbagli",
perchè sono ciò che ci hanno trasformato in
ciò che siamo.
Perciò questo capitolo lo dedico al "passato che non è",
alle scelte che avremmo potuto compiere ma che non sono state.
Perchè ciò che siamo oggi ci aiuta a diventare
ciò che saremmo domani. Perchè non ci dobbiamo mai pentire delle
scelte fatte.
Perchè, in un modo o nell'altro, anche domani il sole
sorgerà...
***
CAPITOLO 25
Nel suo cuore
Si fermava a pensare a lui
spesso,
ormai.
Mentre attraversavano Gaia
provava
spesso ad immaginarlo in altre situazioni, come per esempio in
allenamento o presso la casa della Sibilla, senza la sua ingombrante
presenza o con un sorriso più marcato dipinto sulle labbra.
E poi lo metteva a fianco
di Michael,
o almeno a quello dei suoi ricordi, e si perdeva in fantasticherie
che in sedici anni di vita non si era mai permessa neanche di
considerare.
Non
sapeva bene cos'era quel sentimento così struggente che
sentiva, ma
sapeva che ciò che gli aveva chiesto Lagharta aveva un
motivo ben
preciso. Una promessa.
Aveva risposto di no
nonostante non
fosse più sicura di ciò che provava.
-Che idiota...-
borbottò flebilmente
fra sé e sé, guardandosi attorno e perdendosi
nella vegetazione
selvaggia di Gaia, impregnata di magia.
Saluss le fu subito davanti
agli
occhi, sorridente -Idiota?-
Mahel la guardò
e sorrise, scuotendo
la testa, porgendole le mani e osservandola avvicinarlesi ai capelli,
come sempre.
Era tutto così
assolutamente normale.
Ciò che avrebbe
dovuto sconvolgerla o
impaurirla era ciò che la faceva sentire al sicuro.
Gli occhi blu cobalto di
Lagharta,
assolutamente inumani nel suo mondo; la piccola Saluss, così
carina
e delicata, ma che agli occhi di qualsiasi persona, compresa sua
madre, sarebbe apparsa come una zanzara geneticamente modificata e
motivo di un'inattesa crisi isterica; le sacerdotesse del Tempio,
dall'aspetto così etereo ed affascinante, ma portatrici di
una forza
e di una determinazione inaudite; lei stessa, per via dei suoi occhi
e dei suoi capelli, che ormai non avevano più nulla di
umano.
Niente, neanche ciò che era, corrispondeva a qualcosa di
umano.
Ma questo pensiero,
anziché
spaventarla, la tranquillizzava.
E sorrise.
-Lagharta...pensi davvero
che riuscirò
a tornare a casa...?- chiese improvvisamente, spezzando il silenzio
di quel momento -...nonostante la Profezia?-
Saluss spalancò
gli occhi per la
sospresa di quella domanda e rimase in attesa di Lagharta, che
voltò
lo sguardo verso Mahel, abbozzando un sorriso -A cosa alludi?-
Mahel si strinse nelle
spalle -Vie mi
ha detto che secondo la Profezia tu e la Mahel della Leggenda sareste
diventati sposi. E sono io la Mahel della Leggenda, così mi
ha detto
Vie, anche se non completamente pronta. Quindi...-
Lagharta rise -Io e te non
diverremo
mai sposi. E poi come mi ha fatto notare qualcuno, il futuro non
è
ancora deciso. Quindi si, penso che tu potrai tornare a casa- disse
serio, tornando a guardare davanti e sé e riprendendo il
silenzio.
Saluss, a quelle parole, si
voltò
verso Mahel. Si aspettava di trovare un'altra espressione, un'altra
atmosfera, ma ciò che vide la rese inquieta.
Occhi lucidi. Feriti.
Un sorriso triste dipinto
sulle
labbra, lo sguardo rivolto al basso. Si era fermata dal cammino,
persa in pensieri che Saluss non poteva leggere.
La guardava dispiaciuta,
non trovando
le parole adatte ad alleviare il suo dolore. Non capiva neanche quale
fosse, il suo dolore.
-Mahel?- chiese Saluss
-Va...va tutto
bene?-
Sapeva di dover essere
delicata.
Sapeva che qualsiasi parola sbagliata avrebbe solo peggiorato le
cose. Ma la castana alzò lo sguardo verso di lei, sorrise
cercando
di essere il più convincente possibile e sbuffò
-Tutto bene,
Saluss. Tutto bene-
Era come se qualcosa le
avesse
spezzato il cuore.
Non sapeva come spiegarlo
altrimenti.
Una parola di troppo e
tutto era
crollato, inesorabilmente, verso un vortice di buio e di dolore che
non sapeva spiegarsi. Cercava di trovare una motivazione a
ciò che
sentiva, al dolore e all'inadeguatezza che l'aveva di nuovo colpita
nel profondo. Ma non c'era.
Lagharta le aveva solo
ripetuto ciò
che si era sempre prefissato: non avrebbe dato alla Profezia il modo
di avversarsi. E lei non capiva perchè mai la cosa la
ferisse.
“Sarà
perchè ha detto chiaro e
tondo che io e lui non
diverremo mai sposi...?” si
domandò mentre il sorriso le incurvava le labbra, nonostante
il suo
cuore piangesse “Forse perchè ha parlato per la
prima volta di noi
due come le persone della Profezia?” continuò a
domandarsi,
sentendo il rimorso di una colpa che non aveva.
Nonostante cercasse
risposte a quelle
domande che mai, prima di allora, si sarebbe mai poste, cercava di
pensare che davanti a sé aveva ancora molta strada da fare.
Il profilo di Gaia era
splendido,
senza ombra di dubbio.
Anche con quel peso nel
cuore, Mahel
pensava che fosse splendido e che agli occhi di chiunque sarebbe
apparso uno spettacolo meraviglioso.
Le colline e le ampie
vallate si
investivano di colori brillanti, alle prime luci dell'alba. Il verde
chiaro delle praterie incolte, o i colori più scuri dei
campi
coltivati, i boschi naturali e i laghi che avevano di che far invidia
a quelli che occupavano la superficie del suo mondo. Ovunque si
voltasse, percorrendo i sentieri montuosi che si ergevano ad altezza
incredibili per lei, mostravano paesaggi naturali che lei si era
sempre solamente sognata.
I cieli erano sempre
limpidi e sgombri
di nuvole, ancora non aveva visto neanche la pioggia. Sapeva che
anche in quel caso Gaia si sarebbe colorata di tonalità
magiche che
l'avrebbero resa assolutamente perfetta.
Perchè in fondo
quello era il mondo
fantastico e perfetto di sua madre.
Lagharta non l'aveva
più presa per
mano, perciò la sua andatura era tornata quella incerta e
lenta di
un tempo. L'unica cosa che poteva fare era distrarsi guardandosi
attorno, per imprimere nella memoria il ricordi di quei luoghi
lontani che mai avrebbe più rivisto, una volta tornata a
casa.
E sospirava, rassegnata.
Ogni tanto il suo sguardo
si perdeva
sul guerriero e pensava se fosse mai appartenuto al suo mondo,
l'altro mondo. Se sarebbe stato diverso, se avrebbe
avuto lo
stesso carattere, o la stessa dolcezza. Non conosceva ancora i motivi
di ciò che era, ma sapeva che presto sarebbero usciti allo
scoperto.
Sempre che non tornasse sui
suoi passi
per tornare il riccio di un tempo, allontanandola di nuovo dal suo
cuore. Scuoteva la testa cercando di non pensarci, anche se dopotutto
non avrebbe dovuto fare così la differenza.
Lei un giorno sarebbe
tornata a casa,
valeva davvero la pena di preoccuparsi di qualcuno che un giorno
sarebbe sparito dalla sua vita per sempre?
-Assolutamente si-
bisbigliò
sottovoce, senza farsi sentire, stringendo la pietra di Vie che aveva
al collo -Lagharta, io...- e non finì la frase.
Aveva paura.
Paura di dare un valore a
quella
persona, da cui prima o avrebbe dovuto allontanarsi.
Paura di sentire quel
dolore atroce
nel perderla.
Paura di dare un nome a
quei
sentimenti, che ormai stava iniziando a capire.
Ed i giorni passavano,
senza che quel
silenzio potesse essere spezzato di nuovo...
Il sole splendeva forte,
piccole
nuvole bianche spezzavano il celeste splendente di quel cielo
tiepido. Il profumo del bosco era penetrante ma piacevole.
Si stava bene.
Lagharta iniziava a
riconoscere il
luogo. Il piccolo sentiero sulla destra, che portava ai campi della
cittadina del nord; i tratti boschivi incolti, il cui colore
più
scuro induceva all'abbandonare il passaggio. Oppure il sentiero
sterrato che stavano percorrendo, che andava man mano facendosi
sempre più sicuro e curato, affiancato da pietre e da alberi
giovani. Si, ormai erano arrivati.
Il Tempio di Roccia non era
poi così
lontano.
Guardando di sottecchi alle
sue spalle
guardò la castana, che procedeva in silenzio con Saluss
aggrappata
forte ai capelli. Non ci aveva fatto caso, ma ormai era qualche
giorno che Mahel non diceva una parola e non riusciva a capacitarsi
del perchè. A volte cercava anche di porgerle la mano, ma
lei si
rifiutava puntualmente di prenderla.
Era così
strana...
Non riusciva a trovare, nei
suoi
ricordi, il perchè di quel comportamento. Concentrandosi su
come si
era comportata in quei giorni, la rivedeva triste e sfuggevole...ma
non ne trovava il perchè. Gli capitava anche di ripensare
all'ultima
volta che l'aveva sentita parlare, quando le aveva domandato se
poteva tornare a casa.
E poi quella bugia...
Improvvisamente qualcosa
gli fu
chiaro. C'entrava forse quella domanda? Era stato forse sgarbato,
intollerante verso di lei? A parte ribadire che non sarebbero mai
stati sposi, non trovava ragioni per quel comportamento. Non pensava
neanche che potesse essere dovuto alla sua risposta secca, riguardo
la loro unione. Il pensiero non lo aveva neanche sfiorato. Dopotutto
glielo aveva detto. E lei aveva promesso.
Accantonando le varie
possibilità,
stufo di quel silenzio pesante che gli accompagnava e che non era
assolutamente da lei, provò a fare la cosa più
semplice: chiedere.
-Mahel...per caso
c'è qualcosa che
non va?- chiese voltandosi verso di lei e fermandosi.
Mahel alzò lo
sguardo verso Lagharta
e rimase in attesa, come aspettandosi di sentire qualcos'altro. Ma
Lagharta rimase in silenzio, a guardarla. Fermo.
-Ma parli con me?- chiese
innocentemente lei, scuotendo la testa -Perchè?-
-Si, parlo con te- chiese
Lagharta
iniziando ad innervosirsi -Cosa diamine ti prende, si può
sapere?
Ormai sono più di due giorni che non mi rivolgi la parola-
chiese
con una certa acidità nella voce, cercando però
di mantenere il
controllo.
-E mi chiedi dopo giorni
del perchè
non ti parli? Io non ti capisco- chiese Mahel procedendo nel
camminare, superandolo addirittura, senza prendere sul serio quella
discussione di cui non capiva il motivo.
Ma Lagharta la prese per il
polso e la
fermò, non appena fu accanto a lui -Ti stai comportando come
una
bambina. Fermati e guardami negli occhi. E rispondi- disse lui secco,
strattonandole il braccio per farla fermare.
I suoi occhi, come sempre,
lo
inchiodarono ad una realtà muta che aveva sempre avuto
davanti. E
che lo aveva sempre spaventato.
Quello sguardo non era il
solito di
Mahel. C'era qualcosa di diverso.
I suoi occhi non lo
guardavano più
con sfida. Da qualche tempo vi era dentro qualcos'altro, che lui
temeva e che adesso gli era davanti agli occhi con una tale violenza
da non poter più fare finta di nulla.
La presa sul suo polso si
fece
improvvisamente più stretta, seppure Mahel non mandasse un
fiato era
sicuramente doloroso.
-Avevi promesso che non lo
avresti
fatto- sibilò piano il guerriero, stringendo sempre
più forte
-Avevi promesso-
Mahel abbassò lo
sguardo, trattenendo
a stento le lacrime -Di che diamine stai parlando?- chiese quasi
sussurrando, forse trattenendo dentro di sé le urla di
dolore -Mi
stai facendo male, smettila di stringere-
La mano di Lagharta si fece
più
leggera, ma non mollò la presa -Tu...cosa ti avevo fatto
promettere
prima di partire?-
Mahel ridacchiò
sarcasticamente
-Tante cose stupide...- rispose con un pizzico di astio nella voce
-Di solito non si fanno promettere certe cose...-
-Allora è vero?-
chiese
interrompendola, scuotendo la testa -Dimmi che non è vero-
Mahel alzò lo
sguardo, respirò
profondamente. E lo guardò negli occhi.
-Io...- la sua voce era
ferma e
sincera -Io...-
Ma non potè
finire.
Una scossa terribile li
raggiunse e li
atterrò, facendo tremare la terra e gli alberi accanto a
loro.
Qualcosa si muoveva, fin nelle viscere della terra.
Istintivamente Lagharta
avvicinò a sé
Mahel facendo scudo con lo spadone. Se fosse caduto qualcosa, nessuno
si sarebbe fatto male.
Guardando davanti a
sè, seppure non
lo vedesse, vi era solo il Tempio, un terribile presentimento si fece
largo in lui.
Qualcosa di terribile stava
per
accadere...
***
ANGOLO DELLO SFOGO PERSONALE E DELLE SCUSE (saltatelo pure se non
volete deprimervi!):
Scusate. Vi chiedi umilmente scusa. Ormai è la terza volta
che rimando e sono IMPERDONABILE! Sono in ritardo...ma non è
stato per impegni di qualsivoglia tipo. Solo un grande squarcio ed un
grande dolore. Non è stato un periodo facile. Alcuni di voi
sanno il perchè. E' stato un brutto colpo, davvero tremendo,
ancora non sono completamente lucida su ciò che è
successo. Ho rischiato grosso davvero (fisicamente parlando) ma
fortunatamente sono ancora qua. Piano piano mi sto riprendendo, ma non
è così immediata la cosa. Ho provato anche a
incolparmi e andare avanti...ma non era la stessa cosa. E alla
fine...mi sono rassegnata. Mi sono scrollata le spalle, mi sono detta
che dovevo reagire. Per adesso ho perso solo il sonno (il poco che ho
è tormentato da incubi orrendi) ma la parte più
grave sono riuscita a superarla. E ho scritto. E per Mahel ho pianto le
lacrime che lei non si è permessa, perchè dovevo
andare avanti. Sto andando avanti...vi chiedo solo di perdonarmi. Di
perdonare se continuerò ad essere in ritardo e anche se non risponderò
alle recensioni del prossimo capitolo...vi risponderei in modo triste e
vorrei solo dirvi cose spiritose e allegre, perchè da me
questo vi meritate: allegria e riconoscenza. Aspettate solo pochi
giorni...e potrò anche farvi un sorriso sincero ^^
ANGOLO DEL CAPITOLO UN PO' MENO DEPRESSIVO:
Il capitolo non è il massimo della felicità, me
ne accorgo, ma era un capitolo che doveva esserci. Dovevo spiegare il
tormento interiore e non di Mahel, lo struggimento di una scoperta che
la inquieta e che rende nervosi Lagharta e Saluss. E vedremo come
andrà a finire...se
qualcuno sapesse come andrà a finire prima di me, gradirei
me lo facesse sapere. Ormai con loro due non so
più cosa aspettarmi, dico davvero...
Siamo
a metà avventura. Non so dirvi se come capitoli o come
avvenimenti...ma siamo davvero a metà ormai.
Ormai a tutti
è chiaro cosa succede: qualcosa è cambiato. E
già che qualcosa è cambiato, significa che ormai
siamo davvero alla svolta decisiva. Giro di boa, ormai la Guerra
è proprio dietro l'angolo. Nei prossimo due capitoli, al
massimo tre, ogni cosa verrà chiarita. E la presentazione
dei protagonisti sarà ultimata. Mancano gli ultimi
due...preparatevi ad una sorpresa!
Come sempre, ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito o solo
spulciato Lagharta. Grazie
in particolare a chi ha recensito lo scorso capitolo (vi prego di
scusarmi se non vi risponderò, ma per evitare di sprofondare
nel depressivo rispondo direttamente al prossimo con più
enfasi, visto che vorrei regalarvi un sorriso ogni tanto, per
cambiare!) siete davvero delle persone meravigliose! Molti
di voi mi hanno anche sostenuto in questo periodo e mi sento di
nominarvi sempre anche nelle mie preghiere, perchè ci sia
sempre qualcuno a proteggervi ^^
Grazie anche alle 56
persone che hanno inserito Lagharta tra le preferite, le 75 che l'hanno
inserita tra le seguite e le 16
che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. Grazie,
grazie, grazie mille!!!
La
mia storia è arrivata ad una media di lettura di 430 persone!!!
Ho fatto la media perchè ho visto un 2000 letture del
prologo e sono rimasta sbalordita. Perciò ho voluto fare una
media e...ed è uno splendido risultato!!! Queste piccole
soddisfazioni mi rendono davvero felice, grazie davvero!!!
Tirando le somme, quindi, grazie a tutti quanti. Per avermi sostenuto
leggendo, recensendo oppure contattandomi privatamente e dandomi il
vostro appoggio morale. Per me è davvero prezioso tutto
questo. Grazie mille a tutti, dal più profondo del mio
cuore. Al prossimo capitolo!
Con affetto e dedizione,
Selenite =)
|