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Autore: Selenite    12/04/2011    13 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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***

Ecco a voi due disegni di Mahel, commissionati appositamente su DeviantArt.
Quando ho visto la Mahel di inma ho sorriso...e ho pianto tanto.
Avrei voluto avere a disposizione quel suo cuore dolce e caldo...ma non è stato possibile.
Eppure questo disegno, forse come per magia, mi ha aiutato. Da sorriso nasce sorriso.
Spero che possiate gradirlo. E che vi porti un sorriso, proprio come ne ha portato a me ^^
Mahel (by inma)
Mahel (by ryuuen)

***

Se si potesse cambiare il passato, tutti noi avremmo qualcosa a cui rimediare. Ma probabilmente rifaremmo gli stessi, identici "sbagli", perchè sono ciò che ci hanno trasformato in ciò che siamo.
Perciò questo capitolo lo dedico al "passato che non è", alle scelte che avremmo potuto compiere ma che non sono state.
Perchè ciò che siamo oggi ci aiuta a diventare ciò che saremmo domani. Perchè non ci dobbiamo mai pentire delle scelte fatte.
Perchè, in un modo o nell'altro, anche domani il sole sorgerà...

***


CAPITOLO 25

Nel suo cuore


Si fermava a pensare a lui spesso, ormai.
Mentre attraversavano Gaia provava spesso ad immaginarlo in altre situazioni, come per esempio in allenamento o presso la casa della Sibilla, senza la sua ingombrante presenza o con un sorriso più marcato dipinto sulle labbra.
E poi lo metteva a fianco di Michael, o almeno a quello dei suoi ricordi, e si perdeva in fantasticherie che in sedici anni di vita non si era mai permessa neanche di considerare.
Non sapeva bene cos'era quel sentimento così struggente che sentiva, ma sapeva che ciò che gli aveva chiesto Lagharta aveva un motivo ben preciso. Una promessa.
Aveva risposto di no nonostante non fosse più sicura di ciò che provava.
-Che idiota...- borbottò flebilmente fra sé e sé, guardandosi attorno e perdendosi nella vegetazione selvaggia di Gaia, impregnata di magia.
Saluss le fu subito davanti agli occhi, sorridente -Idiota?-
Mahel la guardò e sorrise, scuotendo la testa, porgendole le mani e osservandola avvicinarlesi ai capelli, come sempre.

Era tutto così assolutamente normale.
Ciò che avrebbe dovuto sconvolgerla o impaurirla era ciò che la faceva sentire al sicuro.
Gli occhi blu cobalto di Lagharta, assolutamente inumani nel suo mondo; la piccola Saluss, così carina e delicata, ma che agli occhi di qualsiasi persona, compresa sua madre, sarebbe apparsa come una zanzara geneticamente modificata e motivo di un'inattesa crisi isterica; le sacerdotesse del Tempio, dall'aspetto così etereo ed affascinante, ma portatrici di una forza e di una determinazione inaudite; lei stessa, per via dei suoi occhi e dei suoi capelli, che ormai non avevano più nulla di umano. Niente, neanche ciò che era, corrispondeva a qualcosa di umano.
Ma questo pensiero, anziché spaventarla, la tranquillizzava.
E sorrise.

-Lagharta...pensi davvero che riuscirò a tornare a casa...?- chiese improvvisamente, spezzando il silenzio di quel momento -...nonostante la Profezia?-
Saluss spalancò gli occhi per la sospresa di quella domanda e rimase in attesa di Lagharta, che voltò lo sguardo verso Mahel, abbozzando un sorriso -A cosa alludi?-
Mahel si strinse nelle spalle -Vie mi ha detto che secondo la Profezia tu e la Mahel della Leggenda sareste diventati sposi. E sono io la Mahel della Leggenda, così mi ha detto Vie, anche se non completamente pronta. Quindi...-
Lagharta rise -Io e te non diverremo mai sposi. E poi come mi ha fatto notare qualcuno, il futuro non è ancora deciso. Quindi si, penso che tu potrai tornare a casa- disse serio, tornando a guardare davanti e sé e riprendendo il silenzio.
Saluss, a quelle parole, si voltò verso Mahel. Si aspettava di trovare un'altra espressione, un'altra atmosfera, ma ciò che vide la rese inquieta.

Occhi lucidi. Feriti.
Un sorriso triste dipinto sulle labbra, lo sguardo rivolto al basso. Si era fermata dal cammino, persa in pensieri che Saluss non poteva leggere.
La guardava dispiaciuta, non trovando le parole adatte ad alleviare il suo dolore. Non capiva neanche quale fosse, il suo dolore.
-Mahel?- chiese Saluss -Va...va tutto bene?-
Sapeva di dover essere delicata. Sapeva che qualsiasi parola sbagliata avrebbe solo peggiorato le cose. Ma la castana alzò lo sguardo verso di lei, sorrise cercando di essere il più convincente possibile e sbuffò -Tutto bene, Saluss. Tutto bene-

Era come se qualcosa le avesse spezzato il cuore.
Non sapeva come spiegarlo altrimenti.
Una parola di troppo e tutto era crollato, inesorabilmente, verso un vortice di buio e di dolore che non sapeva spiegarsi. Cercava di trovare una motivazione a ciò che sentiva, al dolore e all'inadeguatezza che l'aveva di nuovo colpita nel profondo. Ma non c'era.
Lagharta le aveva solo ripetuto ciò che si era sempre prefissato: non avrebbe dato alla Profezia il modo di avversarsi. E lei non capiva perchè mai la cosa la ferisse.
Sarà perchè ha detto chiaro e tondo che io e lui non diverremo mai sposi...?” si domandò mentre il sorriso le incurvava le labbra, nonostante il suo cuore piangesse “Forse perchè ha parlato per la prima volta di noi due come le persone della Profezia?” continuò a domandarsi, sentendo il rimorso di una colpa che non aveva.
Nonostante cercasse risposte a quelle domande che mai, prima di allora, si sarebbe mai poste, cercava di pensare che davanti a sé aveva ancora molta strada da fare.

Il profilo di Gaia era splendido, senza ombra di dubbio.
Anche con quel peso nel cuore, Mahel pensava che fosse splendido e che agli occhi di chiunque sarebbe apparso uno spettacolo meraviglioso.
Le colline e le ampie vallate si investivano di colori brillanti, alle prime luci dell'alba. Il verde chiaro delle praterie incolte, o i colori più scuri dei campi coltivati, i boschi naturali e i laghi che avevano di che far invidia a quelli che occupavano la superficie del suo mondo. Ovunque si voltasse, percorrendo i sentieri montuosi che si ergevano ad altezza incredibili per lei, mostravano paesaggi naturali che lei si era sempre solamente sognata.
I cieli erano sempre limpidi e sgombri di nuvole, ancora non aveva visto neanche la pioggia. Sapeva che anche in quel caso Gaia si sarebbe colorata di tonalità magiche che l'avrebbero resa assolutamente perfetta.
Perchè in fondo quello era il mondo fantastico e perfetto di sua madre.
Lagharta non l'aveva più presa per mano, perciò la sua andatura era tornata quella incerta e lenta di un tempo. L'unica cosa che poteva fare era distrarsi guardandosi attorno, per imprimere nella memoria il ricordi di quei luoghi lontani che mai avrebbe più rivisto, una volta tornata a casa.
E sospirava, rassegnata.
Ogni tanto il suo sguardo si perdeva sul guerriero e pensava se fosse mai appartenuto al suo mondo, l'altro mondo. Se sarebbe stato diverso, se avrebbe avuto lo stesso carattere, o la stessa dolcezza. Non conosceva ancora i motivi di ciò che era, ma sapeva che presto sarebbero usciti allo scoperto.
Sempre che non tornasse sui suoi passi per tornare il riccio di un tempo, allontanandola di nuovo dal suo cuore. Scuoteva la testa cercando di non pensarci, anche se dopotutto non avrebbe dovuto fare così la differenza.
Lei un giorno sarebbe tornata a casa, valeva davvero la pena di preoccuparsi di qualcuno che un giorno sarebbe sparito dalla sua vita per sempre?
-Assolutamente si- bisbigliò sottovoce, senza farsi sentire, stringendo la pietra di Vie che aveva al collo -Lagharta, io...- e non finì la frase.
Aveva paura.

Paura di dare un valore a quella persona, da cui prima o avrebbe dovuto allontanarsi.
Paura di sentire quel dolore atroce nel perderla.
Paura di dare un nome a quei sentimenti, che ormai stava iniziando a capire.

Ed i giorni passavano, senza che quel silenzio potesse essere spezzato di nuovo...

Il sole splendeva forte, piccole nuvole bianche spezzavano il celeste splendente di quel cielo tiepido. Il profumo del bosco era penetrante ma piacevole.
Si stava bene.
Lagharta iniziava a riconoscere il luogo. Il piccolo sentiero sulla destra, che portava ai campi della cittadina del nord; i tratti boschivi incolti, il cui colore più scuro induceva all'abbandonare il passaggio. Oppure il sentiero sterrato che stavano percorrendo, che andava man mano facendosi sempre più sicuro e curato, affiancato da pietre e da alberi giovani. Si, ormai erano arrivati.
Il Tempio di Roccia non era poi così lontano.
Guardando di sottecchi alle sue spalle guardò la castana, che procedeva in silenzio con Saluss aggrappata forte ai capelli. Non ci aveva fatto caso, ma ormai era qualche giorno che Mahel non diceva una parola e non riusciva a capacitarsi del perchè. A volte cercava anche di porgerle la mano, ma lei si rifiutava puntualmente di prenderla.
Era così strana...
Non riusciva a trovare, nei suoi ricordi, il perchè di quel comportamento. Concentrandosi su come si era comportata in quei giorni, la rivedeva triste e sfuggevole...ma non ne trovava il perchè. Gli capitava anche di ripensare all'ultima volta che l'aveva sentita parlare, quando le aveva domandato se poteva tornare a casa.
E poi quella bugia...
Improvvisamente qualcosa gli fu chiaro. C'entrava forse quella domanda? Era stato forse sgarbato, intollerante verso di lei? A parte ribadire che non sarebbero mai stati sposi, non trovava ragioni per quel comportamento. Non pensava neanche che potesse essere dovuto alla sua risposta secca, riguardo la loro unione. Il pensiero non lo aveva neanche sfiorato. Dopotutto glielo aveva detto. E lei aveva promesso.
Accantonando le varie possibilità, stufo di quel silenzio pesante che gli accompagnava e che non era assolutamente da lei, provò a fare la cosa più semplice: chiedere.
-Mahel...per caso c'è qualcosa che non va?- chiese voltandosi verso di lei e fermandosi.
Mahel alzò lo sguardo verso Lagharta e rimase in attesa, come aspettandosi di sentire qualcos'altro. Ma Lagharta rimase in silenzio, a guardarla. Fermo.
-Ma parli con me?- chiese innocentemente lei, scuotendo la testa -Perchè?-
-Si, parlo con te- chiese Lagharta iniziando ad innervosirsi -Cosa diamine ti prende, si può sapere? Ormai sono più di due giorni che non mi rivolgi la parola- chiese con una certa acidità nella voce, cercando però di mantenere il controllo.
-E mi chiedi dopo giorni del perchè non ti parli? Io non ti capisco- chiese Mahel procedendo nel camminare, superandolo addirittura, senza prendere sul serio quella discussione di cui non capiva il motivo.
Ma Lagharta la prese per il polso e la fermò, non appena fu accanto a lui -Ti stai comportando come una bambina. Fermati e guardami negli occhi. E rispondi- disse lui secco, strattonandole il braccio per farla fermare.
I suoi occhi, come sempre, lo inchiodarono ad una realtà muta che aveva sempre avuto davanti. E che lo aveva sempre spaventato.

Quello sguardo non era il solito di Mahel. C'era qualcosa di diverso.
I suoi occhi non lo guardavano più con sfida. Da qualche tempo vi era dentro qualcos'altro, che lui temeva e che adesso gli era davanti agli occhi con una tale violenza da non poter più fare finta di nulla.
La presa sul suo polso si fece improvvisamente più stretta, seppure Mahel non mandasse un fiato era sicuramente doloroso.
-Avevi promesso che non lo avresti fatto- sibilò piano il guerriero, stringendo sempre più forte -Avevi promesso-
Mahel abbassò lo sguardo, trattenendo a stento le lacrime -Di che diamine stai parlando?- chiese quasi sussurrando, forse trattenendo dentro di sé le urla di dolore -Mi stai facendo male, smettila di stringere-
La mano di Lagharta si fece più leggera, ma non mollò la presa -Tu...cosa ti avevo fatto promettere prima di partire?-
Mahel ridacchiò sarcasticamente -Tante cose stupide...- rispose con un pizzico di astio nella voce -Di solito non si fanno promettere certe cose...-
-Allora è vero?- chiese interrompendola, scuotendo la testa -Dimmi che non è vero-
Mahel alzò lo sguardo, respirò profondamente. E lo guardò negli occhi.
-Io...- la sua voce era ferma e sincera -Io...-
Ma non potè finire.

Una scossa terribile li raggiunse e li atterrò, facendo tremare la terra e gli alberi accanto a loro. Qualcosa si muoveva, fin nelle viscere della terra.
Istintivamente Lagharta avvicinò a sé Mahel facendo scudo con lo spadone. Se fosse caduto qualcosa, nessuno si sarebbe fatto male.
Guardando davanti a sè, seppure non lo vedesse, vi era solo il Tempio, un terribile presentimento si fece largo in lui.
Qualcosa di terribile stava per accadere...



***

ANGOLO DELLO SFOGO PERSONALE E DELLE SCUSE (saltatelo pure se non volete deprimervi!):
Scusate. Vi chiedi umilmente scusa. Ormai è la terza volta che rimando e sono IMPERDONABILE! Sono in ritardo...ma non è stato per impegni di qualsivoglia tipo. Solo un grande squarcio ed un grande dolore. Non è stato un periodo facile. Alcuni di voi sanno il perchè. E' stato un brutto colpo, davvero tremendo, ancora non sono completamente lucida su ciò che è successo. Ho rischiato grosso davvero (fisicamente parlando) ma fortunatamente sono ancora qua. Piano piano mi sto riprendendo, ma non è così immediata la cosa. Ho provato anche a incolparmi e andare avanti...ma non era la stessa cosa. E alla fine...mi sono rassegnata. Mi sono scrollata le spalle, mi sono detta che dovevo reagire. Per adesso ho perso solo il sonno (il poco che ho è tormentato da incubi orrendi) ma la parte più grave sono riuscita a superarla. E ho scritto. E per Mahel ho pianto le lacrime che lei non si è permessa, perchè dovevo andare avanti. Sto andando avanti...vi chiedo solo di perdonarmi. Di perdonare se continuerò ad essere in ritardo e anche se non risponderò alle recensioni del prossimo capitolo...vi risponderei in modo triste e vorrei solo dirvi cose spiritose e allegre, perchè da me questo vi meritate: allegria e riconoscenza. Aspettate solo pochi giorni...e potrò anche farvi un sorriso sincero ^^

ANGOLO DEL CAPITOLO UN PO' MENO DEPRESSIVO:
Il capitolo non è il massimo della felicità, me ne accorgo, ma era un capitolo che doveva esserci. Dovevo spiegare il tormento interiore e non di Mahel, lo struggimento di una scoperta che la inquieta e che rende nervosi Lagharta e Saluss. E vedremo come andrà a finire...se qualcuno sapesse come andrà a finire prima di me, gradirei me lo facesse sapere. Ormai con loro due non so più cosa aspettarmi, dico davvero...
Siamo a metà avventura. Non so dirvi se come capitoli o come avvenimenti...ma siamo davvero a metà ormai.
Ormai a tutti è chiaro cosa succede: qualcosa è cambiato. E già che qualcosa è cambiato, significa che ormai siamo davvero alla svolta decisiva. Giro di boa, ormai la Guerra è proprio dietro l'angolo. Nei prossimo due capitoli, al massimo tre, ogni cosa verrà chiarita. E la presentazione dei protagonisti sarà ultimata. Mancano gli ultimi due...preparatevi ad una sorpresa!
Come sempre, ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito o solo spulciato Lagharta. Grazie in particolare a chi ha recensito lo scorso capitolo (vi prego di scusarmi se non vi risponderò, ma per evitare di sprofondare nel depressivo rispondo direttamente al prossimo con più enfasi, visto che vorrei regalarvi un sorriso ogni tanto, per cambiare!) siete davvero delle persone meravigliose! Molti di voi mi hanno anche sostenuto in questo periodo e mi sento di nominarvi sempre anche nelle mie preghiere, perchè ci sia sempre qualcuno a proteggervi ^^
Grazie anche alle 56 persone che hanno inserito Lagharta tra le preferite, le 75 che l'hanno inserita tra le seguite e le 16 che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. Grazie, grazie, grazie mille!!!

La mia storia è arrivata ad una media di lettura di 430 persone!!!
Ho fatto la media perchè ho visto un 2000 letture del prologo e sono rimasta sbalordita. Perciò ho voluto fare una media e...ed è uno splendido risultato!!! Queste piccole soddisfazioni mi rendono davvero felice, grazie davvero!!!


Tirando le somme, quindi, grazie a tutti quanti. Per avermi sostenuto leggendo, recensendo oppure contattandomi privatamente e dandomi il vostro appoggio morale. Per me è davvero prezioso tutto questo. Grazie mille a tutti, dal più profondo del mio cuore. Al prossimo capitolo!

Con affetto e dedizione,
Selenite =)
  
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