Sherlock Holmes non è qui.
Sherlock Holmes non è qui.
C’è solo uno spazzacamino in ultima fila, capitato per caso
in chiesa durante un matrimonio.
Sherlock Holmes aveva un impegno.
Ovviamente inventato
di sana pianta.
Sherlock Holmes è un vigliacco.
Ha annunciato la sua
mancanza con un biglietto, per paura che la verità gli si leggesse in faccia.
Sherlock Holmes non ce l’avrebbe fatta.
Non davanti a lui.
Non davanti a quei grandi occhi tristi, quelli che gli hanno
sempre riservato uno sguardo particolare –unico, suo- ma che ora non gli appartiene più.
Sherlock Holmes è a correre dietro a qualche criminale di
bassa lega.
Non in chiesa, con le
mani torte –rigide, gelate.
Sherlock Holmes sta insultando qualche stupido, inetto
ispettoruncolo.
Non se stesso, con
epiteti ben più maligni.
Sherlock Holmes deve smettere di esistere.
Per un attimo, un secondo, giusto il tempo di permettere a lui di fare la scelta che lo renderà
felice.
Per il resto della
vita.
Perché Sherlock Holmes sa, sa di aver perso e di averlo
fatto quasi volontariamente.
Così sarà meglio per tutti.
E poi non è una cosa così importante.
Domani tutto tornerà alla normalità.
Vero?
Purtroppo, anche uno spazzacamino sa riconoscere una bugia così grossa.
***Angolino del cambia-colore***
Non lo so, non lo so veramente. Ero partita con un’idea
diversa, ma mi sa che il mio umore ha contagiato un po’ anche Holmes. Non saprei
neanche come classificarla. Pure il layout non ha un preciso perché.
So solo che nella mia testa c’è un seguito, e che la colonna
sonora è My Sweet Prince dei Placebo.
Spero di scriverlo, anche perché questo preludio, nonostante
tutto mi è piaciuto e mi ha aiutato un po’ a distogliere la mente da tutto.
Ringrazio solo tutti quelli che hanno
letto/seguito/ricordato/preferito/recensito la mia scorsa shot sul fandom Cos'è
un mostro
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