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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Cap. 1 Un nuovo torneo *** Capitolo 2: *** Cap. 2 Una giovane promessa *** Capitolo 3: *** Cap. 3 Vecchi ricordi *** Capitolo 4: *** Cap. 4 I rancori non si scordano mai *** Capitolo 5: *** Cap. 5 Tutti in Nuova Zelanda *** Capitolo 6: *** Cap. 6 Finalmente avversari *** Capitolo 7: *** Cap. 7 Non sarebbe dovuto succedere *** Capitolo 8: *** Cap. 8 Ritorno alle origini *** Capitolo 9: *** Cap. 9 Incubi *** Capitolo 10: *** Cap. 10 Il ritorno di Vorkof *** Capitolo 11: *** Cap. 11 Finalmente insieme ***
Un grande
polverone si sollevò dal terreno di uno dei tanti giardini della città di
Osaka; era una giornata come tante, l’estate stava per finire, ma le strade
erano ancora piene di ragazzini che giocavano con i loro Bey Blade, mentre le
madri dovevano richiamarli più di una volta per farli
tornare a casa.
Key e Takao,
due dei componenti della squadra dei Bladebrackers, si
stavano sfidando nel giardino di quest’ultimo, mentre Max, Rey, Daichi, il prof
Kappa e Hilary, i loro compagni, osservavano attentamente; ogni pomeriggio i 7
amici di trovavano nello stesso posto, alla stessa ora, per portare avanti quel
sogno che li aveva uniti tanti anni prima: il Bey Blade.
Si avvicinava
un nuovo entusiasmante torneo mondiale e la squadra dei campioni del mondo si
allenava per arrivare preparata al grande evento; nell’ultimo torneo, avvenuto
l’anno precedente, i 5 componenti avevano deciso di
dividersi, tutti intenzionati a sconfiggere Takao, il loro leader, gareggiando
quindi con le squadre dei rispettivi Paesi di origine: Rey si era ricongiunto
con i White Tiger, provenienti dalla Cina, Max con gli All Stars, dell’America,
e Key era tornato nella Neo Borg, squadra russa.
Ma quell’anno,
in seguito alla vittoria della squadra giapponese, composta da
Takao e Daichi, la squadra dei Bladebrackers si era ricomposta, e i 5 amici
erano decisi a farsi valere ancora una volta.
- Coff! Coff!
Non si vede più niente.- si lamentò Hilary, coprendosi la bocca con una mano, e
muovendo l’altra nell’aria, cercando di diradare il polverone.
Quando
finalmente scomparve, tra un colpo di tosse ed un
altro, accanto a Takao era comparso, come dal nulla, nonno J.
- Aaaah!! Nonno J, sei impazzito? Che diavolo ci fai qui?- sussultò
Takao, portandosi una mano al petto.
- Perdonate
l’interruzione, ragazzi, ma è arrivata la lettera che aspettavate.- rispose il
vecchio sorridendo e allungando una busta bianca al nipote.
- Dici sul
serio?- esclamò il ragazzo, afferrandola e aprendola.
Scorse
rapidamente il fogli, cercando di leggere il più
rapidamente possibile, prima di esalare un urlo di gioia.
- Takao. Cosa succede?- gli domandò Max, avanzando di un passo.
- È la lettera
del torneo ragazzi.- proruppe l’amico, voltandosi verso gli altri quasi con le
lacrime agli occhi.
- È
fantastico.- intervenne Rey, afferrando il foglio e leggendolo.
- E non è
tutto. Siamo stati invitati dal presidente Daitenji in persona ad assistere ad
alcuni incontri tra Blader dilettanti. Dovremo presentarci allo stadio un
giorno prima del torneo.-
- Sul serio?
Wow! – esclamò l’americano, raggiante quanto il compagno.
- Dove si
svolgerà la prima parte del torneo?- chiese curioso il professor Kappa,
allungandosi verso il cinese per leggere a sua volta.
- Mmmh.. Qui c’è scritto Australia.- rispose quest’ultimo.
Max e Takao si
presero per mano, iniziando a saltellare di gioia come
due bambini che hanno appena ricevuto i regali di Natale.
- Ehi, e
l’incontro?- chiese improvvisamente Daichi, riportando l’attenzione sui due Bey
che fino a poco prima stavano ruotando.
- Me n’ero quasi dimenticato…- lasciò in sospeso la frase
Takao; la notizia del torneo aveva distratto tutti quanti.
Finalmente tutti
i presenti rivolsero lo sguardo al terreno di gioco: Dranzer e Dragon giacevano
a terra, immobili.
Takao e Key si
guardarono.
- Di nuovo
pari.- osservò Takao, allungando una mano verso il compagno per stringerla.
- Di nuovo. Ma non cantare vittoria, arriverà il giorno in cui riuscirò
a batterti di nuovo.- rispose l’amico, afferrandola e fissando negli occhi il
compagno; dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, l’odio iniziale che Key
provava nei confronti del giapponese erano ormai
spariti, lasciando il posto ad una bella amicizia e, soprattutto, ad una sana
rivalità.
- Non contarci
troppo, Key, nessuno può battermi.- obbiettò l’altro,
ridendo e portandosi le mani dietro alla testa e ricevendo uno scappellotto da
Hilary per la sua mancata modestia.
I giorni
passarono in fretta, mentre gli allenamenti nel giardino di Takao continuavano
senza sosta, e presto arrivò il giorno tanto atteso della partenza; tutti i componenti dei Bladebrackers si trovavano all’aeroporto, in
attesa che il loro aereo venisse chiamato.
Tutti, tranne
uno.
- Ma è mai possibile che Takao sia sempre in ritardo?-
protestò Max, incrociando le braccia al petto e sbuffando, appoggiandosi alla
sua valigia.
- Come suo solito non avrà sentito la sveglia.- sospirò Daichi,
impaziente quanto l’amico.
- Tipico di
Takao. Ormai dovremmo conoscerlo, ragazzi.- commentò Rey, ridendo divertito.
“I signori passeggeri del volo A432 per
l’Australia, sono pregati di avvicinarsi al gate numero 12
per l’imbarco”, sentirono gracchiare la voce all’altoparlante.
- Non possiamo
aspettare. Takao troverà il modo per raggiungerci. Il prossimo volo dovrebbe
partire tra non molto.- disse il Prof Kappa, afferrando la sua valigia, imitato
da tutti gli altri.
- Ehi, ragazzi!
Ragazzi! Aspettatemi!-
La voce
famigliare del loro compagno si fece sentire oltre il frastuono del terminal;
tutti si voltarono, mentre Takao correva verso di loro vestito solo a metà,
mentre ancora cercava di infilarsi la giacca.
- Takao. Sei
sempre in ritardo. Quando imparerai ad essere
puntuale. Giuro che la prossima volta ti lasciamo a
terra.- lo rimproverò Hilary, mentre gli altri sorridevano tuttavia divertiti.
- Avete
ragione. Scusate, la sveglia non ha suonato.- cercò di
giustificarsi il ragazzo, con il fiato corto per la corsa.
- Come avevamo
immaginato.- disse Rey, allargando le braccia rassegnato.
Avvicinandosi
al gate riuscirono ad imbarcarsi appena in tempo,
mentre Hilary ancora rimproverava Takao, che cercava di ribattere con pochi
risultati, finendo così per litigare con l’amica, come al solito.
- Per me quei
due sono fatti l’uno per l’altra.- commentò come ogni volta Max rivolgendosi al
cinese, ma per sua sfortuna fu udito anche dai due diretti interessati.
- Non dirlo
neanche per scherzo!- urlarono all’unisono, attirando
l’attenzione di alcuni passeggeri.
- Chi vorrebbe
stare con un idiota come Takao?- rincarò la dose la
ragazza, puntando un dito accusatore contro l’altro.
- Che cosa? E io invece dovrei stare con una racchia come te?- rispose a
tono lui, subito fronteggiato dall’amica.
I compagni si
rassegnarono, sollevando le spalle e decidendo di ignorarli, mentre loro
continuavano con i loro battibecchi.
Finalmente
decollarono; Takao si abbuffò al carrello del pranzo, mentre la ragazza che li
accompagnava passò quasi tutto il tempo a rimproverarlo, Max e Daichi ridevano
come matti guardandoli litigare, Rey leggeva un libro, il prof Kappa lavorava al
computer e Key osservava la distesa di nuvole che si estendevano fuori dal
finestrino, cercando di ignorare gli schiamazzi dei suoi compagni.
- Ehi,
ragazzi, guardate laggiù. Siamo quasi arrivati.- esclamò improvvisamente
Daichi, dopo quasi 12 ore di volo; Max e Takao si
precipitarono al finestrino più vicino travolgendo il povero Daichi: sotto di loro
cominciavano già a delinearsi le immense steppe australiane.
- Che
meraviglia.- esclamò il leader del gruppo, con gli occhi luccicanti per
l’emozione.
- Credete che
riusciremo a vedere qualche canguro?- domandò poi, eccitato all’idea.
- Oh, Takao.-
si limitò a rispondere l’americano, mentre tutti ridevano all’ingenuità del
compagno.
Atterrarono
dopo pochi minuti e, recuperati i loro bagagli, trovarono una macchina a loro
disposizione davanti all’aeroporto, grazie alla quale raggiunsero la sede in
cui si sarebbe svolto il campionato.
- Benvenuti in
Australia, ragazzi. Sono felice che abbiate accettato il mio invito.- li accolse
il presidente della BBA, il signor Daitenji, che li attendeva davanti alle
grandi porte dello stadio.
- E come
avremmo potuto rifiutare?- rispose Takao su di giri, rivolgendosi all’uomo.
- Di cosa si tratta, presidente? Nella lettera non era specificato.-
chiese Rey, curioso di saperne di più.
- Quest’anno
abbiamo deciso d’inaugurare il mondiale con un torneo tra giovani blader
dilettanti, per permettere così loro di farsi conoscere. Mi è quindi sembrata
una buona idea chiamare voi come ospiti d’onore; chi meglio dei campioni del
mondo?-
- È una bella
idea. Scommetto che sarà un successone.- commentò
Hilary, battendo le mani emozionata.
- Il torneo avrà
inizio questo pomeriggio alle sei. Tenete gli occhi
aperti ragazzi; ho notato molti blader interessanti tra i partecipanti.-
commentò Daitenji, prima di congedarli con un sorriso.
- Takao,
aspetta un secondo.- lo fermò l’uomo.
- Vorrei che
fossi tu a disputare lo scontro finale con il vincitore.- lo informò,
posandogli una mano sulla spalla.
- Dice sul
serio?- chiese incredulo il ragazzo.
- Certo, sono
sicuro che chiunque vincerà il torneo, sarà felice di potersi battere con il
campione del mondo.-
- D’accordo,
allora, accetto volentieri.- rispose Takao, prima di salutare il presidente e
raggiungere gli amici.
- Ehi, Takao,
che voleva il signor Daitenji?- chiese curioso Max, affiancando l’amico.
- Lo vedrai
domani. Credo ci sarà da divertirsi.- rispose semplicemente l’altro, lasciando
i compagni nella loro curiosità.
Dopo una breve
sosta in hotel, i 7 amici, alle sei in punto, si
diressero verso il grande stadio per assistere al torneo; il posto era già
gremito di gente, mentre giovani bladers si allenavano ai bordi del campo.
- Oooh, non vedo
l’ora che inizi. Sono così curioso.- esclamò Takao saltellando sul posto.
Non aveva
ancora detto agli amici della richiesta fattogli dal presidente Daitenji, ed
era impaziente di vedere le loro facce quando l’avrebbero scoperto.
- Takao, si
può sapere che hai da sogghignare?- gli domandò Daichi sospettoso, notando la
strana espressione dell’amico.
- Oh, niente
di particolare.- rispose lui, facendo il finto tonto.
- Venite,
abbiamo i posti riservati.- attirò la loro attenzione il
professor Kappa, che aveva già preso posto.
- Wooooooow! Ma sono posti fantastici.- urlò il leader del gruppo, prendendo posto; le poltrone che erano state loro riservate
si trovavano esattamente davanti al campo di gioco, permettendo loro un’ottima
visuale.
Finalmente il
torneo ebbe inizio, e i componenti dei Bladebrackers
ebbero modo di osservare con attenzione tutti i partecipanti; come aveva
anticipato il presidente della BBA, molti dei bladers avevano buone
potenzialità e tutti avrebbero meritato di arrivare alla finale, ma solo uno di
loro ebbe questa opportunità.
- Il Bey di
Mitzuta è fermo, vince questo torneo Akira, dal Giappone.- affermò
l’immancabile Dj Man, sancendo così il vincitore.
Il pubblico
proruppe in un fragoroso applauso, mentre il giovane vincitore esultava al
centro del campo.
- Akira è un
ottimo blader, meritava di vincere, non lo pensi anche tu Takao?- chiese il
professor Kappa all’amico, anche lui su di giri come tutti i presenti.
- Già. Quel
ragazzino è un fenomeno.- rispose l’altro, osservando il diretto interessato.
Sarà un osso duro da battere, pensò poi tra sé
e sé, aspettando con impazienza che Dj Man lo chiamasse sul campo di gioco.
- Ed ora, signori e signore, le sorprese non sono ancora
finite.- esclamò finalmente l’uomo, attirando l’attenzione di tutti.
- Ma come, ancora non è finita?- domandò retoricamente Rey,
mentre Takao già rideva sotto i baffi.
- Per concludere in bellezza questo torneo, vorrei chiamare lui,
il campione del mondo, che si misurerà con il giovane campione di oggi. Signori
e signore, fate un bell’applauso a Takao.-
Un fascio di
luce investì la figura del giapponese, che si alzò in piedi euforico, mentre
gli sguardi degli amici lo seguivano increduli.
- E così era
questo che ci stava nascondendo.- commentò Max, in un misto tra l’alterato e
l’eccitato.
Takao
raggiunse il centro dello stadio, dove lo aspettava il suo giovane sfidante.
- Complimenti,
Akira, hai fatto un’ottima partita.- si congratulò con
lui, stringendogli la mano.
- Ti
ringrazio, Takao, e per me è un onore combattere contro di
te.- rispose il ragazzo, con gli occhi che brillavano.
- Non
abbassare la guardia però. Non ti lascerò vincere solo
perché sei un principiante, lotterò con tutte le mie forze.- lo avvisò Takao,
portandosi dalla parte opposta del terreno di gioco.
- Non chiedevo
di meglio.- rispose Akira, con sguardo di sfida.
- Molto bene
ragazzi. Siete pronti? 3…2…1…Lancio!- esclamò Dj Man, così i due Bey
schizzarono in campo.
Dragon partì
subito all’attacco, dirigendosi a tutta velocità verso il Bey dell’avversario.
- Schivalo!-
urlò l’avversario, facendo in mondo che la sua trottola mancasse il colpo.
Riuscì nel suo
intento, e l’attacco di Takao andò a vuoto.
-
Contrattacca!- aggiunse Akira; il suo Bey si scontrò con il drago azzurro
dell’avversario, che venne lanciato lontano, ma senza
essere messo fuori gioco.
- Sei bravo,
devo ammetterlo.- commentò Takao, senza distogliere lo sguardo dal gioco.
- Grazie.-
rispose l’altro convinto di averlo messo in difficoltà.
- Ma come ti dicevo prima, non mi risparmierò dall’usare tutta
la mia potenza. Dragon, attacco tifone!-
- Che cosa?-
Un forte vento
si sollevò dal campo di gioco, prendendo alla
sprovvista Akira, che non seppe come contrastarlo.
Nel giro di
pochi secondi il suo Bey fu scaraventato fuori gioco, così Dj Man dichiarò la
vittoria del campione del mondo.
- Oh, no. Ho
perso.- disse tra sé e sé Akira, afferrando il suo Bey.
- Sei stato
bravo. Con un po’ di allenamento in più potresti davvero mettermi in
difficoltà.- gli disse Takao avvicinandosi al giovane.
Il ragazzo lo
guardò per qualche secondo, prima di ricambiare il sorriso; vennero
fatte le premiazioni, poi, dopo aver salutato il vincitore e tutti i bladers, i
Bladebrackers di diressero verso il loro albergo.
- Questa non
te la perdono, Takao. Potevi dircelo che avresti
disputato un incontro con il vincitore.- disse il biondo, tenendo il broncio
all’amico.
- Oh, Max, non
te la prendere, volevo farvi una sorpresa.- cercò di
farsi perdonare quest’ultimo, abbracciando l’americano con fare scherzoso,
Il giorno seguente
ebbe inizio il mondiale vero e proprio, così tutti i componenti
della squadra si alzarono all’alba.
- Già sveglio,
Takao?- lo prese in giro Hilary, vedendolo uscire dalla sua stanza.
- E come
potevo continuare a dormire? Sono troppo eccitato.- esclamò lui, facendo ridere
l’amica.
Così, dopo
un’abbondante colazione, si diressero tutti insieme
allo stadio, impazienti di cominciare.
- Allora ci
siamo proprio tutti.- attirò la loro attenzione una
voce, mentre stavano per raggiungere il grande ingresso.
I ragazzi si
voltarono sorpresi, trovandosi di fronte la squadra dei White Tiger al
completo.
- Lay. Ragazzi.- li accolse Rey contento di rivedere i suoi
vecchi compagni di squadra, nonché amici d’infanzia; stava per dirigersi verso
di loro, ma fu preceduto da un’ombra che lo superò a gran velocità.
- Lay. Amico mio. Che bello rivederti.-
Con tutta
l’enfasi di cui era capace, Takao si gettò tra le braccia di Lay, mentre i
componendi delle due squadre lo guardavano allibiti.
- Si… Takao… anche io sono felice di rivederti… ma vacci piano…- tentò di
allontanarlo il leader della squadra cinese, arrossendo per l’imbarazzo; la
folla che si stava pian piano formando davanti all’entrata si era voltata verso
di loro, assistendo a tutta la scena.
Con l’aiuto di
Gao e Chichi, Lay riuscì finalmente a liberarsi dalla morsa del campione
giapponese; mentre Max e Daichi si tenevano la pancia per le gran
risate, gli altri si guardavano intorno increduli di ciò che stava succedendo.
Una volta
calmato Takao, proseguirono insieme all’interno dello stadio, cominciando a
fare i primi pronostici delle gare.
- Ehi, ma io
quelli li ho già visti.- esclamò il leader dei Bladebrackers, riducendo gli
occhi a due minuscole fessure, notando alcune figure che si stagliavano nitide
contro le pareti bianche.
Il gruppetto
si avvicinò, riuscendo finalmente a distinguere la
quattro figure davanti a loro.
- Yuri.- lo chiamò Takao, quando finalmente lo riconobbe; il diretto
interessato, sentendosi chiamare, si voltò, rivelando anche agli altri la sua
identità.
- Takao. Che
piacere rivedervi.- li accolse il ragazzo, aprendosi in uno dei suoi rari
sorrisi.
Lui, Boris,
Sergey e Ivan, gli altri componendi della squadra russa, andarono
loro incontro; dopo la sconfitta di Vorkof, anche i membri della Neo Borg erano
diventati amici dei campioni giapponesi; quello che era stato, alla fine, il
loro nemico comune, li aveva in un certo senso uniti.
- Ciao Key.- si rivolse a lui Yuri, dal quale ricevette solo un
cenno di saluto.
- Siamo di
nuovo avversari, a quanto pare.- aggiunse poi il
russo, sorridendo all’ex compagno.
- A quanto pare.- rispose Key, accennando un seppur minimo sorriso.
Tutti si
divisero, dandosi appuntamento sul campo di gioco e
dirigendosi verso i rispettivi camerini.
I Bladebrackers,
in attesa di essere chiamati, si concentravano al meglio per gli scontri che si
sarebbero tenuti da li a poche ore; o almeno, ci
provavano, dal momento che Takao non faceva altro che camminare avanti e
indietro tra i divanetti che occupavano la stanza.
- Takao, ti
vuoi dare una calmata, metterti seduto e stare fermo?- esclamò improvvisamente
Max, spazientito
- Non ce la
faccio. Sono troppo agitato.- rispose il compagno, spettinandosi i capelli.
- Bè, provaci,
perché gli altri stanno cercando di rilassarsi.- lo rimproverò Hilary,
afferrandolo per la maglietta e facendolo sedere
- Ragazzi,
preparatevi. Fra un po’ si comincia.- li avvisò uno degli addetti, facendo
capolino dalla porta.
- Ah!
Finalmente. Li spazzerò via tutti.- urlò Takao, mettendosi in piedi su una poltrona,
prendendo la tipica posizione del combattente.
- Intanto
scendi di lì e calmati. Prima di iniziare c’è la presentazione delle squadre e
l’assegnazione dei turni di sfida.- lo avvisò il prof Kappa, avviandosi verso
l’uscita, seguito dagli altri.
- Che cosa?
Dobbiamo aspettare ancora? Ma che noia.- si lamentò il
ragazzo, seguendo gli amici a testa bassa.
- Benvenuti
signori e signore a questo nuovo attesissimo torneo.
Qui è il vostro Dj Man.- sentirono la squillante voce
del commentatore, appena misero piede della grande arena.
- Molto bene.
Anche quest’anno il torneo si svolgerà in diverse fasi. Ogni squadra metterà in
campo tre giocatori che gareggeranno a turno. Ma bando
alle ciance e passiamo a presentare le squadre.- continuò a parlare l’uomo, gesticolando.
- Sono loro, i
grandi campioni del mondo: i Bladebrackers!- li annunciò Dj Man, volandosi
verso di loro, mentre uno scroscio di applausi accompagnava l’apparizione della
squadra giapponese, capeggiati da Takao che si dimenava salutando il pubblico.
- Il pubblico
mi adora.- osservò il giovane, mandando baci con le mani a destra e manca.
- Smettila di
fare il cretino e muoviti.- lo rimproverò come sempre Hilary, arrossendo
visibilmente per la figura che l’amico le stava facendo fare.
- Ed ora passiamo ad un’altra squadra che ha avuto un ruolo
importante nei precedenti tornei. Signori e signore, i
White Tiger!-
Lay e gli altri
uscirono dalla parte opposta, ricevendo altrettanti applausi; in seguito Dj man
presentò altre tre squadre, quella della Neo Borg, quella degli All Stars e
infine la Bartez Squadra.
- Ed ora, una squadra approdata ai mondiali solo quest’anno,
anch’essa proveniente dalla Russia.- annunciò il cronista, mentre Yuri e Key si
guardavano sorpresi.
- Signori e signore, la squadra più amata dagli uomini di tutto il
mondo… le Feline Girls!-
Un gruppo di
quattro ragazze uscì da uno dei lati dello stadio; tutti i presenti si
ammutolirono, osservandole con attenzione, per poi accoglierle con un applauso
fragoroso.
Il gruppetto
era capeggiato da una ragazza alta, con lunghi capelli neri raccolti in un’alta
coda ed occhi incredibilmente verdi, gli orecchini a
cerchio ben visibili; indossava un paio di pantaloni neri e una maglietta rosso
fuoco, che sembrò mandare in visibilio la maggior parte del pubblico maschile.
Takao le
fissava incantato.
- Una squadra
di sole ragazze? Sarà un gioco da ragazzi batterle.- commentò poi, appena si fu
ripreso.
- Non montarti
la testa, Takao. Se sono arrivate fin qui, vuol dire
che hanno delle ottime qualità.- lo ammonì subito il prof Kappa.
Yuri e Key non
riuscivano a togliere gli occhi dalla ragazza che era a capo del gruppo; entrambi
erano sicuri di averla già vista, o addirittura, di conoscerla.
Poi, come
attirati da qualcosa, gli occhi della giovane incrociarono quelli di Key,
sorridendogli.
Il giovane
rimase spiazzato; conosceva quegli occhi, ma proprio non riusciva a ricordare dove li aveva già visti.
Chi sei?si domandò
fra sé, mentre cercava con tutte le sue forze di distogliere lo sguardo da
quelle calamite verdi.
Ed
eeeeeeeccomi qui!!! Sono tornata (purtroppo x voi) con
il secondo capitolo.
Spero di aver
alimentato un po’ la vostra curiosità introducendo questo nuovo personaggio. J
Vorrei inoltre
aggiungere una NOTA: anche se nel cartone non era detto da nessuna parteche Key e Yuri
fossero stati al monastero insieme da bambini… bè, nella mia FF lo sono stati!
XD
È giusto un
appunto per i futuri capitoli. J
Intanto
ringrazio i 5 lettori che seguono la mia storia; spero
continui a piacervi! ^^
Lady_Eclisse: Il piacere è tutto mio! ^^ Sono
contenta che tu abbia commentato… ^^ e lo sono ancora di più che la storia ti incuriosisca!! :P Si, in effetti
quella parte l’ho aggiunta recentemente (la FF l’ho scritta secoli fa, e ora l’ho
semplicemente suddivisa in capitoli aggiungendo qualche particolare), e mi è
sembrato carino scrivere una parte così… “quotidiana” diciamo! XD Sisi,
l’immagine l’ho fatta io… Jcioè, i vari personaggi
li ho presi dal web, poi con un po’ di Photoshop l’ho creata! XD la ragazza che
rappresenta la protagonista è una qualsiasi presa da Internet, la più simile
alla mia descrizione! J Spero continuerai a seguirmi e
soprattutto a commentare, perché mi fa un sacco piacere. ^^ bacioniiiiiiii
Lo stupore era
ancora ben visibile sui volti dei partecipanti al torneo; la comparsa della
nuova squadra aveva sorpreso tutti, soprattutto Key.
Chi
diavolo è quella ragazza? Perché il suo volto mi è così famigliare?si domandò
sempre più irritato; odiava non arrivare subito alla conclusione dei suoi
problemi.
- Bene, ora
che le 6 squadre sono state presentate, passiamo
all’assegnazione dei turni di gioco.- esclamò Dj Man, voltandosi verso il
grande tabellone alle sue spalle.
Dopo pochi
secondi, tutti poterono vedere i risultati dei sorteggi: le Feline Girls avrebbero
affrontato i White Tiger nel primo incontro, i Bladebrackers sarebbero stati
contro la Bartez
Squadra, mentre gli All Stars si sarebbero scontrati con la NeoBorg
- Molto bene,
il fato ha fatto le sue scelte. Le prime a scendere in campo saranno le Feline
Girls contro i White Tiger.- annunciò Dj Man, mentre i diretti interessati si
alzavano per andarsi a preparare, mentre le altre squadre prendevano
posto in tribuna.
- Chissà chi è
quella ragazza. E chissà quanto sarà forte.- si domandò Takao, rivolto a
nessuno in particolare, eccitato all’idea di potersi misurare con un nuovo
avversario.
- Non so
perché, ma io non sono tanto sicuro di volerlo scoprire.- sussurrò invece una voce
all’orecchio di Key, che voltandosi notò Yuri seduto accanto a lui.
- Anche tu hai
avuto la stessa sensazione di conoscere già quella ragazza?- gli domandò il
giovane, stupito di non essere l’unico ad avere un
brutto presentimento.
- Già, ma non
riesco a ricordare dove l’ho conosciuta. È da quando
Dj Man l’ha presentata che ci penso, ma non mi viene in mente niente.-
- Bè, a questo
punto, mi viene da dire che dovremmo averla conosciuta al monastero.- commentò
Key, incrociando le braccia al petto.
Yuri stava per
ribattere qualcosa, ma la voce del commentatore lo interruppe.
- Molto bene,
le due squadre sembrano pronte per scendere in campo. I primi due sfidanti
saranno Gao e Lana.- annunciò l’uomo.
Una ragazza
castana dagli occhi del medesimo colore si fece avanti; il capitano rimase
seduta, apparentemente indifferente a ciò che stava per succedere.
- Allora,
siete pronti? 3…2…1…Lancio!-
I due Bey
schizzarono in campo, cominciando fin da subito a scontrarsi, sotto gli occhi
increduli ed ammirati di tutti i presenti; Lana teneva
testa a Gao senza difficoltà.
Continuarono la
lotta per alcuni minuti, fino a quando Gao, notando che la ragazza non sembrava
intenzionata ad attaccare, decise di far scendere in campo il suo Bit Power.
- Vai Gazzly.- lo chiamò il ragazzo, e l’enorme orso scaturì
dal suo Bey.
Chissà se anche lei sarà in grado di
vedere gli animali sacri.
si domandò Key, fissando il suo sguardo sul giovane
capitano di Lana.
Nonostante la
distanza, riuscì a captare un lieve sorriso di compiacimento, mentre Gao ancora
lanciava il suo Bey all’attacco.
- Vai Lynx.- esclamò la giocatrice in campo, con lo stesso sorriso
di sfida della compagna; un’enorme lince blu invase il capo, fronteggiando
l’orso dell’avversario.
- Non posso
credere ai miei occhi. Anche lei possiede un Bit Power.- esclamò Takao,
alzandosi in piedi, mentre l’incredulità scorreva anche tra i suoi amici.
I due animali
si scontrarono con violenza, scaraventandosi da un lato all’altro del campo a
vicenda, poi Gao lanciò Gazzly all’attacco.
- Gazzly,
fendente dell’orso.-
Il Bit Power
si scagliò contro quello dell’avversaria, scontrandosi
con lui; si alzò un gran polverone, ma il Bey di Lana sembrò non aver subito
alcun danno, mentre ancora ruotava senza sosta al centro del campo.
- È… è
incredibile.- commentò Rey, alzandosi in piedi subito imitato da Max, incredulo
che l’ex compagno, nonostante la sua grande potenza, non fosse riuscito a fare
nemmeno un graffio al Bey Blade dell’avversaria.
- Ora, se non
ti dispiace, tocca a me.- disse Lana, sorridendo con
aria di sfida; il grosso felino si lanciò verso la trottola di Gao,
intenzionata a mettere fine a quello scontro.
- Attacco
della lince infuriata.-
Il Bit si
diresse a gran velocità verso l’orso, azzannandolo al collo; il Bey di Gao subì
un duro colpo, e dopo un solo attacco, fu scaraventato fuori dal campo.
Tutti i
presenti trattennero il fiato, restando immobili, senza avere il coraggio di
muovere un solo muscolo; poi il pubblico scoppiò in un applauso fragoroso,
mentre gli altri giocatori ancora fissavano il Bey Blade di Gao, fermo, fuori
dal campo.
Fu il turno di
Mao, e la sua avversaria fu Barbara, giovane ragazza dai capelli corti a
biondi, gli occhi neri come la pece; anche lei, come la compagna, possedeva un Bit Power, un giaguaro dal luminoso colore giallo.
Anche il
secondo round fu vinto dalle Feline Girl, poi fu finalmente il turno del
capitano.
Finalmente potrò vederla in azione, disse tra sé e sé Key, mentre anche
Yuri sembrava trattenere il respiro.
La giovane salì
piano gli scalini e si posizionò spavalda davanti al
terreno di gioco; era bella, lo era sul serio, e in modo particolare lo erano i
suoi occhi verde smeraldo, e tutti i presenti se n’erano resi conto.
Davanti a lei,
Lay la fissava in attesa, intenzionato a sconfiggerla; voleva portare a casa
almeno un punto per la squadra cinese.
- Il punteggio
è di due a zero. Ormai le Feline Girls si sono guadagnate la vittoria, ma vedremo
se Lay sarà in grado di ottenere almeno un punto a favore della sua squadra. La
sua avversaria sarà Erika, il capitano.-
Erika… dove ho già sentito questo nome, continuò a tormentarsi Key; l’idea di
conoscerla si insinuava sempre più nella sua mente.
- Non sarò
clemente con te, anche se sei una ragazza.- l’avvisò
Lay, sfidandola con lo sguardo.
- Non farti
scrupoli, ed io farò lo stesso.- rispose la giovane,
sorridendo con tranquillità e sicura di se.
- Molto bene,
siete pronti… Lancio!-
Senza tanti
preamboli, Erika partì subito all’attacco, scaraventando Lay dalla parte
opposta del campo, rischiando di buttarlo fuori.
- Oh, oh! La
bella Erika non perde tempo. Vediamo se Lay saprà tenerle testa.-
Non è possibile, pensò Key, fissando il suo sguardo
sul Bey Blade della ragazza; conosceva quello stile di gioco, era simile al
suo.
- Non mi fai
paura.- disse Lay, ringhiando contro l’avversaria.
- Non è mia
intenzione fartene.- rispose lei senza perdere il suo sorriso.
I due Bey si
scontrarono ancora e ancora, ma tutti si resero ben presto conto che Lay era in
difficoltà.
- Se continua
così Lay verrà sconfitto.- commentò Rey dalle tribune,
guardando dispiaciuto il suo amico d’infanzia.
- Già, quella
ragazza è più in gamba di quel che potevamo immaginare.- rispose Takao, senza distogliere
gli occhi dallo scontro.
Non passarono
che pochi minuti prima che il giovane cinese decidesse di usare il suo Bit
Power.
- Avanti Galeon.
Facciamole vedere chi siamo.-
Il grosso
leone nero uscì dal suo Bey, mentre tutti si voltavano verso Erika, curiosi di
conoscere la sua mossa successiva: erano sicuri che anche lei avrebbe tirato fuori il suo asso nella manica, e non
vedevano l’ora di sapere quale sorpresa avrebbe riservato loro.
- Finalmente
si fa sul serio. Draion!- esclamò a sua volta la giovane, contenta che lo
scontro entrasse davvero nel vivo.
Dal suo Bey scaturì
un altrettanto grosso leone rosso, che con il suo potente ruggito quasi stordì
i presenti.
- A quanto
pare sarà uno scontro leone contro leone.- commentò
lei, rivolgendosi al suo avversario.
Lay, dopo un
momento di sbigottimento, distolse lo sguardo dal Bit della sua avversaria e sorrise.
- Già, sarà
divertente.-
I due re della savana si
scontrarono e si azzannarono senza sosta; Erika era più concentrata che mai,
mentre Key continuava a guardarla attentamente.
Quel modo di giocare, dov’è che l’ho
già visto, continuava
a domandarsi, fissando il Bey della giovane; poi un ricordo lo colpì
all’improvviso.
Come aveva
potuto non ricordarsi di lei, come aveva potuto dimenticare quello stile, quegli occhi.
- Erika…ma
certo.- bisbigliò, attirando l’attenzione di Yuri che si voltò verso di lui
senza capire.
Intanto i due
sfidanti si stavano ancora attaccando e tutto lo stadio era catturato dal
momento.
- Mi sto
divertendo un mondo, Lay.- proruppe Erika,
rivolgendosi allo sfidante.
- Lo stesso
vale per me.- rispose lui, sorridendo.
- E davvero un
peccato dover chiudere lo scontro.-
- Cosa?-
esclamò i cinese incredulo.
- Draion,
all’attacco! Assalto del leone!- esclamò la giovane, lanciando il suo Bit Power all’attacco.
Un vento
potente invase il campo da gioco, mentre il leone rosso si dirigeva a gran
velocità verso Galeon.
- Galeon,
attacco del fulmine!-
Al vento si
aggiunsero grandi saette, poi un’esplosione coprì la visuale a tutti gli
spettatori; presto il fumo si diradò e tutti poterono vedere il Bey Blade di
Erika ancora in movimento in mezzo al campo, dall’altra parte Lay era steso a
terra, Galeon vicino a lui.
- Sensazionale ragazzi. Galeon è stato buttato fuori dal
campo. Vince Erika, che fa aggiudicare un punto sicuro alla sua squadra.-
commentò Dj Man, proclamando le vincitrici.
Erika sorrise,
per poi dirigersi verso Lay, tendendogli la mano.
Lui la guardò,
incredulo.
- Sei in
gamba, davvero. Mi hai dato filo da torcere.- si
complimentò con lui la russa, mentre Lay le afferrava la mano e lei lo aiutava ad
alzarsi.
- Tu dici? A
me non è sembrato di metterti molto in difficoltà.- rispose sarcastico il
cinese, fissando il suo Bey.
- Fidati.
Provengo da un luogo in cui la prima cosa che ti
insegnano è valutare gli altri blader, e tu, bè, sei in gamba.- lo rassicurò
Erika, strizzandogli l’occhio e facendolo arrossire.
- Bè… allora… ti
ringrazio.-
I due
avversari si salutarono, poi Erika e la sua squadra uscirono da una delle porte
laterali, mentre Rey e gli altri raggiungevano gli amici.
- Lay, tutto
bene?- gli chiese Rey preoccupato.
- Si, tutto ok, tranquillo.- sorrise lui.
- Certo che
quella ragazza è davvero grande.- commentò Daichi, fissando il punto in cui la
squadra femminile era scomparsa.
- Puoi dirlo
forte.- esclamò a sua volta Takao, battendo un pugno sul palmo della mano
aperta.
- Chi era
quello che diceva che l’avrebbe battuta ad occhi
chiusi?- lo prese in giro Hilary, mentre Takao arrossiva e gli altri
scoppiavano a ridere.
- Direi che
ora abbiamo un altro ostacolo bello grande da superare.- osservò Rey serio; il fatto
che i suoi ex compagni fossero stati battuti con facilità non lo rassicurava
per niente.
- Già… e la
cosa mi elettrizza non poco.- esultò al contrario il giapponese, facendo
divertire i compagni, ma come dargli torto; le Feline Girl erano forti, ma nessuno
di loro aveva paura, anzi, tutti ero ancora più
motivati ad andare avanti.
Capitolo 4 *** Cap. 4 I rancori non si scordano mai ***
Cap. 4 I rancori non si scordano mai
Cap. 4 I rancori non si scordano mai
Subito dopo la
fine dell’incontro, Key si era allontanato con la
scusa di trovare qualcosa da bere, ma approfittando della solitudine per
riflettere.
Nonostante
avesse impiegato più del previsto, dopo il primo attacco del Bey di quella
ragazza, era finalmente riuscito a capire di chi si trattava, ma la cosa non
l’aveva tuttavia rassicurato.
Cosa ci farà qui? Perché avrà deciso di
partecipare al torneo mondiale?continuava a ripetersi all’infinito, senza tuttavia
giungere ad una conclusione che lo soddisfacesse.
Stava per
portarsi una lattina alle labbra, quando una voce conosciuta lo raggiunse.
- Key.-
Il ragazzo si
voltò curioso, osservando Yuri piegato in due per lo sforzo della corsa e con
il fiatone.
- Si può
sapere perché sei scappato via così?-
Key alzò le
spalle bevendo un sorso della bibita che teneva in mano.
- Avevo sete.-
Il rosso fece
un movimento in aria con la mano, come a fargli capire
con gli interessava, mentre l’argomento che gli stava a cuore era un altro.
- Prima,
durante lo scontro…- sussurrò piano, cercando di riprendersi dalla corsa.
- Tu sai chi
è, vero?- chiese poi, riferendosi ovviamente alla proprietaria di Draion.
- Davvero non
l’hai riconosciuta? È…- stava per rispondere Key con tono divertito, ma un
rumore di passi che venivano verso di loro lo interruppe.
Erika svoltò
l’angolo, trovandosi davanti i due ragazzi; ridusse
gli occhi a due fessure, cercando di mettere a fuoco chi aveva davanti.
- Key. Yuri.
Che piacere rivedervi. È da un po’ che non ci si vede.- li salutò con ironia la
giovane, sorridendo e posandosi una mano su un fianco.
- Ciao Erika. Sei
cambiata parecchio dall’ultima volta che ci siamo visti, tanto che ho fatto
fatica a riconoscerti. In fondo sono passati… quanti? 11 anni?-
- Noto con
piacere che mi hai risconosciuta.- commentò lei, tuttavia compiaciuta.
- Te l’ho
detto, ci ho messo più tempo del previsto, ma quando ti ho visto combattere… il
tuo stile è inconfondibile.-
- Tu eri
l’unico che poteva riconoscermi dal mio stile di gioco.- sorrise Erika, quasi
perdendosi nei ricordi.
A quel punto
Yuri si intromise.
- Ehi, ehi, ehi. Scusate se interrompo la vostra conversazione, ma
potreste spiegare anche a me?- esclamò, attirando lo sguardo degli altri due.
- Vuoi dire
che non ti ricordi di me? Così mi deludi, Yuri.- disse Erika, scuotendo la
testa divertita, nonostante tutto
- Bè, non puoi
biasimarlo, dal momento che l’ultima volta che ci
siamo visti, è stato … al monastero.- commentò Key, fissandola.
Gli ci volle
qualche secondo per incanalare la notizia, ma quando si rese conto di ciò che
aveva appena detto l’amico, Yuri spalancò gli occhi incredulo.
- Al… al monastero? Vuol dire che tu… no, non può essere. Tu…
tu sei… sei quella Erika, la bambinetta pestifera che
ci girava sempre intorno.- ricordò finalmente il russo.
- Proprio lei.
Ma non ero pestifera.- si difese la ragazza,
facendogli la linguaccia.
- Ora scusate
ragazzi, ma devo raggiungere le mie compagne. Ci vediamo.- e senza aggiungere
altro, li superò.
- Non c’è che
dire, ora è diventata una donna.- commentò Key, osservandola attentamente
mentre si allontanava; non notando alcuna reazione dall’ex compagno, il giovane
lo guardò, trovandolo ancora a bocca aperta.
- Ehi, Yuri,
tutto bene?-
- Ancora…
ancora non posso crederci. Erika. L’ultima volta che l’ho vista era… una
bambina.-
- Gli anni
passano per tutti, sai?- rispose Key, divertito.
- Scusa, ma tu
non eri quello che la detestava?- osservò Yuri, guardandolo con un sopracciglio
sollevato, rendendosi finalmente conto del commento fattodall’amico pochi attimi prima.
- Già. Ma sono
passati tanti anni, sono successe molte cose, non vedo perché dovrei continuare
ad odiarla.- disse l’altro, sollevando le spalle.
Proprio in
quel momento Hilary spuntò dall’angolo dietro il quale era appena sparita Erika.
- Key,
finalmente ti ho trovato. Takao e gli altri ti stanno
aspettando.-
- Arrivo. Ci
vediamo Yuri.- e senza aggiungere altro, se ne andò.
Entrò nel
camerino insieme all’amica, mentre gli altri parlavano fra loro.
- Quella
ragazza è fortissima. Non vedo l’ora di sfidarla.- stava dicendo Takao, con il
pugno serrato che sventolava a mezz’aria.
- Takao, stai
calmo. Potrebbe anche sconfiggerti, ci hai pensato a questo?- commentò il prof
Kappa.
- Il prof ha
ragione. Ti vuoi calmare?- lo sostenne Max, guardando il compagno con sguardo
truce.
- Non dite
sciocchezze. Non potrà mai battermi. Sono il campione del mondo.-
- C’è sempre
una prima volta, caro.- osservò Hilary sedendosi
accanto al prof, mentre Takao la guardava contrariato.
- Comunque sia
è davvero incredibile. Lei e le sue compagne possiedono gli animali sacri,
questo significa che anche loro hanno qualcosa di speciale. Darei qualsiasi
cosa per sapere qualcosa di più di quell’Erika.- intervenne Rey, portandosi una
mano al mento e riflettendo.
- Se vi può interessare, io la conosco.- furono improvvisamente attratti
dalla voce di Key, che entrato silenziosamente insieme ad
Hilary, ora se ne stava in disparte come suo solito, appoggiato al muro della
stanza.
- Key, quando
sei arrivato?- esclamò Takao, sorpreso di vedere lì l’amico; tutti sapevano che
era un tipo solitario, nonostante tutte le avventure che li avevano uniti,
quindi nessuno si stupiva troppo quando spariva dalla circolazione.
- Hai detto
che tu la conosci? - gli domandò il cinese, senza degnare il compagno di alcuna
attenzione.
- Si chiama
Erika Gutchkov ed era al monastero con me e Yuri, quando eravamo piccoli.-
- Che cosa?-
esclamarono tutti, increduli.
- Stai
scherzando, vero?- tentò il prof Kappa, tremando da capo a piedi.
- Niente
affatto. E entrata al monastero poco dopo di noi, era
molto giovane, ma a sentire Vorkof era in gamba. Non l’ho mai sopportata molto,
ma Vorkof ce l’aveva affidata in quando più grandi e
più esperti di lei, quindi l’avevamo sempre tra i piedi. Erano più di 11 anni che non la vedevo, e ci ho messo un po’ a
riconoscerla, forse anche a causa della mia perdita di memoria. Ma lo stile di
gioco dei ragazzi del monastero è inconfondibile, e l’ho riconosciuta
immediatamente appena ha iniziato ad attaccare Galeon.- spiegò, ripensando allo
scontro a cui aveva assistito poco prima.
- Fantastico.
Ci mancava solo un’altra russa con manie di grandezza. Senza offesa.- aggiunse
in fretta Takao notando lo sguardo inceneritore di Key.
- Comunque
sia, proviene dalla Borg.- fece notare il professore.
- Se è per
questo anche Yuri e Key erano della Borg.- gli fece
notare Rey.
- Key, credi
che sia ancora dalla parte di Vorkof?-
- Non penso.
Quando la Borg è
crollata Vorkof è sparito. E come vi dicevo, non la vedevo da più di undici
anni. Non credo abbia avuto contatti con lui negli ultimi anni.-
Rimasero tutti
in silenzio per alcuni minuti.
- Sapete che
non sono il tipo da dare consigli, ma con lei bisogna tenere gli occhi aperti.
Era molto forte quando eravamo piccoli, e ora che è cresciuta lo è ancora di
più.- aggiunse poi Key, chiudendo gli occhi, mentre i suoi compagni non
potevano far altro che prenderlo sul serio; come aveva specificato lui, non era
tipo da dar loro consigli e se lo aveva fatto, voleva dire che anche lui era
preoccupato.
Per quel
giorno gli incontri erano finiti, così tutti tornarono in albergo, mentre le
loro menti erano piene delle parole del compagno.
Il giorno
seguente fu il turno delle altre quattro squadre e le prime a scendere in campo
furono la squadra di Takao e quella di Michelle; fu una gara dura ed
eletrizzante, ma furono proprio i Bladebrackers ad avere la
meglio, vincendo per due scontri a uno.
Con grande
rammarico, Erika notò che il suo vecchio compagno non avrebbe combattuto, così che
non poté vedere i suo progressi.
Non è che non ti vuoi sbilanciare troppo, eh Key?pensò tra sé, osservando la squadra giapponese che
prendeva posto sulle tribune, ma quando fu il turno della NeoBorg, osservò con
attenzione Yuri; combatteva esattamente comelo ricordava.
Per
quell’anno, la ragazza si era allenata duramente, riuscendo a mettere in piedi
una squadra abbastanza forte da arrivare alle gare finali, intento che non le
era riuscito negli anni precedenti; era stata sicura al cento per cento che
anche quella volta Yuri e Key avrebbero partecipato, e
così era stato.
Riuscirò a farmi valere ancora una
volta. Non permetterò ai miei vecchi compagni di battermi. era il pensiero che le ronzava in testa
fin da quando aveva visto i due ragazzi impegnati nel loro primo mondiale,
ormai 4 anni prima.
Voleva
batterli a tutti i costi; era quello il suo obiettivo.
Non le
interessava vincere il mondiale, non le interessava la
fama, lei voleva solo potersi misurare con loro, come ai vecchi tempi.
La gara
terminò, con la vittoria incontrastata della NeoBorg.
Dj Man sancì
la fine dell’incontro, avvisando tutti i partecipanti che gli scontri successivi
si sarebbero svolti in Nuova Zelanda, quattro giorni dopo, così tutti tornarono
ai loro alberghi, felici di potersi rilassare almeno per qualche giorno.
Quella sera i componenti delle squadre dei Bladebrackers e della NeoBorg decisero
per una cena rilassante tutti insieme, per festeggiare le prime vittorie del
torneo.
- Non credi
sia un po’ presto per festeggiare?- aveva chiesto il professor Kappa a Takao,
che aveva fatto la proposta.
- Na, è solo
un modo per stare in compagnia, tra amici.- aveva risposto lui, chiudendosi in
bagno per una doccia.
- Così Key vi
ha raccontato di Erika.- disse Yuri, rivolto agli amici, dopo essersi seduto ad uno dei tavoli del ristorante.
- Già. E la
cosa non mi piace per niente.- rispose Takao, a bocca piena, mentre Hilary lo
fissava severamente.
- Tu che dici,
Key?- chiese curioso il russo; quel pomeriggio non aveva ben capito quali fossero
i pensieri dell’amico in seguito all’incontro con la loro amica d’infanzia.
- Lo sai
benissimo che non l’ho mai sopportata. Ci girava sempre intorno, non ci
lasciava stare un secondo. Era troppo appiccicosa.- commentò Key a sua volta,
mangiando con eleganza.
- La verità
era che Vorkof la preferiva a te, e la cosa non ti andava giù. Per non parlare
del fatto che lei è riuscita a domare Black Dranzer, a differenza di te.- la difese il russo; a differenza dell’altro, lui
l’aveva sempre trovata simpatica.
Certo, a volte
si dava troppe arie, forse si credeva troppo
invincibile, ma in fondo chi non lo faceva al monastero; tutti erano stati addestrati
a considerarsi i migliori, Key compreso.
-Tutto questo
non centra assolutamente nulla. Non puoi negare che era una mocciosetta
appiccicosa che ci stava sempre fra i piedi.- rispose l’altro, offeso.
Yuri si
rassegnò e decise di non ribattere, non sarebbe servito a niente; sapeva quanto
Key fosse cocciuto.
Ma lui sapeva che i motivi del suo odio
per la ragazza erano proprio quelli menzionati da lui; era orgoglioso, proprio
come lo era ragazza, e la cosa non era mai stata un buon presupposto per la
nascita di un’amicizia.
Quando poi
Erika era riuscita a domare Black Dranzer, su richiesta del nonno di Key, il
suo disprezzo era aumentato e per quello aveva deciso di provare a sua volta,
di nascosto, ma con conseguenze ben più gravi.
Quando
finirono di cenare, tutti si alzarono per tornare in camera; il giorno dopo si sarebbero dovuti alzare presto per prendere l’aereo e avevano
bisogno di dormire.
- Ehi, Key, ti
è caduto qualcosa.- si rivolse a lui Yuri, notando un oggetto uscire dalla
tasca dei suoi pantaloni e cadere a terra.
Il giovane si
chinò per raccoglierlo, poi con Yuri uscirono dal ristorante; gli altri li
avevano preceduti ed erano andati avanti, così affrettarono il passo per
raggiungerli, quando Yuri si fermò di scatto e l’amico gli andò a sbattere
contro.
- Ehi, che
diavolo ti prende?- esclamò irritato Key, guardandolo.
- Guarda chi
arriva.- gli fece notare Yuri, puntando il dito davanti a se; il compagno seguì
la direzione indicatogli e finalmente vide l’oggetto delle sue attenzioni.
Erika stava procedendo
verso di loro, spavalda e bellissima nei suoi jeans attillati.
- Ci si
rivede, ragazzi.- li salutò la ragazza allegra, appena li vide.
- Ciao Erika.-
salutò Yuri, cercano di sorriderle, mentre Key non si degnava neanche di guardarla;
dopo che il russo gli aveva fatto tornare alla mente la vicenda di Black Dranzer il suo disprezzo per lei era cresciuto ulteriormente.
- Complimenti ad entrambi per gli scontri di oggi. Bè, mi rivolgo a te,
Yuri, dal momento che Key non ci ha concesso questo
onore.- lo prese in giro la giovane, mentre il ragazzo cercava di resistere
all’impulso di prenderla a pugni.
- Ti
ringrazio, Erika.- rispose il rosso, guardando l’amico con la coda degli occhi;
sapevano entrambi quanto fosse orgoglioso, ed era
sicuro che l’avesse punto sul vivo.
E forse il suo
scopo era proprio quello.
- Ma non illudetevi. Vinceremo noi il campionato.- aggiunse poi
il capitano delle Feline Girls, sorridendo con aria di sfida.
- Questo è
tutto da vedere.- parlò finalmente Key, riservandole un’occhiata identica.
- Bè, ci
vediamo, ragazzi.- rispose lei, dopo averlo fissato per un po’, poi li superò senza
aggiungere altro.
- Vuoi una
risposta alla tua domanda di prima, Yuri? Non la sopporto. Non è cambiata e mai
cambierà. Ha sempre quel suo solito carattere
irritante. E la batterò, fosse l’ultima cosa che faccio.- commentò Key,
riprendendo a camminare.
Yuri guardò
Erika allontanarsi; non sapeva bene come comportarsi, Key era suo amico, ma lui
aveva sempre avuto una cotta per la ragazza, anche se non l’aveva mai confidato
a nessuno.
Certo, a volte
era davvero irritante e si comportava da mocciosa, ma con lui era sempre stata
molto gentile; in fondo la rivalità era tra lei e Key, quindi niente gli
impediva di volerle bene.
- Yuri, ti
muovi?- lo richiamò Key, notando che l’amico non lo stava seguendo.
Così il
giovane si voltò, affrettandosi a raggiungerlo.
Lo fissò per
un po’, cercando di non farsi notare; aveva un’espressione imbronciata.
Lui ed Erika
erano sempre stati rivali, fin da piccoli, avevano sempre voluto superare se
stessi e, soprattutto, superare l’altro, per
dimostrare chi tra di loro era il migliore, in modo particolare agli occhi di
Vorkof.
Yuri era
sicuro che quella rivalità non fosse per niente scomparsa con gli anni, e
probabilmente non sarebbe mai successo.
Ci ho messo
più del dovuto, lo so, ma tra gli ultimi esami e la tesi è una
casino. :P
E si, anche un po’ di vita sociale, ogni tanto.
Beeeeeeneeeee,
si è scoperto chi era questa “misteriosa” ragazza ( anche
se scommetto che l’avevate capito tutti” XD )
Ora ci sarà da
vedere se è una OK o una “poco di buono”.. un po’
ambigua come frase, ma avete capito cosa intendo dire! XD
Con gli ex
allievi di Vorkof non c’è da scherzare, giusto? :P
So che
qualcuno che legge la mia storia c’è, quindi grazie..
;) se vi avanza un po’ di tempo, qualche commento non lo rifiuto! XD
Ma passo subito a ringraziare la mia BEST
READER! XDXD carissima lady_eclipse
(non ti ho ancora detto che adoro il tuo nickname! *.*), sono contenta che la tua curiosità sia stata soddisfatta,
e scommetto che con questo cap. lo è stata del tutto! :P
eh, si, Key s’è illuminato… a forse preferiva non illuminarsi! XD già, i Bit
Power, con un nome così, erano scontati.. XD cmq sia,
giustissimo, Takao fa tanto il figo, poi vedremo cosa farà se e quando dovrà
affrontarle, soprattutto perché sono DONNE!!!!! Mai sottovalutare le DONNE!!! v.v XD spero che questo capitolo abbia risvegliato la
tua curiosità, giusto quel pochino per continuare a leggere… ;) e soprattutto a
commentare! XD un bacione grande :*
Il mattino
seguente arrivò presto, e così anche il momento della partenza per la Nuova Zelanda; le
sei squadre furono imbarcate sullo stesso aereo, così Key, per evitare
spiacevoli incontri e il riaffiorare di brutti ricordi, aveva
preso posto il più lontano possibile da Erika, accanto al finestrino e vicino
a Rey, l’unico della squadra con cui si sentiva di avere qualche cosa in
comune; tutti gli altri, per i suoi gusti, erano troppo vivaci.
Ma nonostante i suoi sforzi, una volta
scesi dall’aereo, la ragazza gli si affiancò.
- La Nuova Zelanda è magnifica,
non trovi?- osservò, rivolgendosi al giovane; era forse un tentativo di
riallacciare i rapporti quello?
Key la guardò
per pochi secondi senza tuttavia degnarla di una risposta, per poi raggiungere
i suoi compagni di squadra, lasciando sola la ragazza.
Erika non potè
fare a meno di sorridere, un sorriso a dir poco compiaciuto, dal
momento che si era resa conto che la rivalità tra lei e il ragazzo non
era per niente sparita.
Anche la
russa, dal suo canto, non aveva mai sopportato Key; l’aveva sempre considerato
un megalomane con manie di grandezza, voleva sempre e a tutti i costi
dimostrare di essere migliore di tutti, ma soprattutto migliore
di lei, ed Erika questo non poteva sopportarlo.
Quando poi era
finalmente riuscita a farlo scendere dal piedistallo, umiliandolo davanti a
Vorkof nel riuscire a controllare Blackdranzer, la sua autostima era cresciuta
non poco, perché era stata sicura di aver colpito il compagno nell’orgoglio; in
fondo per lui quello era tutto.
Ed ora che era riuscita ad arrivare al
campionato mondiale, ed era sicura di arrivare alla finale, aveva tutte le
intenzioni di umiliarlo ancora una volta, sconfiggendo Dranzer con il suo
Draion.
Erika
raggiunse finalmente le sue compagne, decidendo, almeno per quei 2 giorni, di non pensare a Key e ai suoi piani di
sconfiggerlo; tutti i ragazzi, infatti, avevano davanti a loro un paio di
giorni liberi per rilassarsi prima i riprendere il torneo.
Così il giorno
seguente, i Bladebrackers optarono per esplorare le
vie principali di Auckland, in modo tale da poter usare il loro ultimo giorno di
libertà per allenarsi un po’ e riposare in vista del continuo del campionato.
Ma Key non riuscì a restare a lungo in
camera sua, l’adrenalina che aveva in corpo era troppa, così andò a fare una
passeggiata per distendere un po’ i nervi; era una giornata di sole e il
giovane iniziò a girovagare senza una meta precisa per le strade australiane,
cercando di liberare la mente e concentrarsi al massimo sugli scontri del
giorno dopo.
Si stava
giusto chiedendo come sarebbero andati gli incontri, quando si fermò
all’improvviso, avendo individuato Erika davanti ad una vetrina; la fissò per
un pò , prima di riprendere il cammino, fingendo di non
averla vista.
- Non usa più
salutare le vecchie amiche?- lo prese in giro lei, senza voltarsi; Key si
bloccò stupito, mentre la ragazza lo guardava finalmente in faccia.
- Ti ho visto
attraverso il vetro.- spiegò, puntando un dito verso la vetrina dietro di lei,
notando il suo sguardo interrogativo.
- Cosa ci fai
in giro tutta sola?- la canzonò lui, senza tuttavia guardarla in volto.
- Bè, noi del
monastero siamo persone solitarie, la cosa non dovrebbe stupirti.- rispose lei,
sollevando le spalle.
Key la squadrò
ancora per qualche secondo senza tuttavia aggiungere altro, poi passò oltre.
- Non ti
mangio sai?- richiamò la sua attenzione Erika, ma senza successo.
Vediamo se questo ti ferma, pensò tra se, già sorridendo,
immaginando la reazione del ragazzo.
- Sei proprio
un vigliacco.-
Come previsto,
la frase sortì l’effetto sperato, e il giapponese si arrestò a pochi passi
dalla ragazza.
- Che cosa hai
detto?- la fulminò Key, voltandosi e tornando indietro, fino a fronteggiarla
minaccioso.
- Quello che
hai sentito: sei un vigliacco. Non riesci a sostenere il mio sguardo? O
semplicemente la mia presenza? Da quando te ne sei andato dal monastero ti sei proprio rammollito.- rincarò la dose Erika,
temendo di aver forse esagerato troppo.
- Non ero certo io la cocca di Vorkof.- ribattè Key, avvicinandosi
ancora di più al viso della sua rivale.
- Io non ero
la cocca di nessuno. Non è certo colpa mia se ero più un
gamba di te.-
- Ritira
quello che hai detto.-
Il viso del
ragazzo era sempre più vicino a quello di lei.
- Perché
semplicemente non ammetti il motivo per cui mi odi così tanto.
Sarebbe più facile anche per te, non credi?-
- E quale
sarebbe, Miss SoTuttoIo?- chiese Key, con tono minaccioso.
- Non ti è
ancora andato giù il fatto che io sia stata in grado di controllare
Blackdranzer, mentre tu sei stato dominato dal suo potere come un debole.-
Forse ora ho davvero esagerato, si rese conto lei stessa; sapeva
quanto l’avversario fosse orgoglioso e facilmente irritabile,
ma quel che era stato detto, era stato detto.
Le parole
della ragazza gli fecero ribollire il sangue nelle vene.
- Stammi bene
a sentire. Non so perché tu continua a starmi tra i piedi, ma non mi importa quello che dici. Sono sicuro che tu abbia seguito
i campionati mondiali di qualche anno fa; Blackdranzer era in mio possesso e
ora sono perfettamente in grado di batterti ad occhi
chiusi.- le fece notare, con un sorriso di sfida, cercando di mantenere la
calma; non avrebbe mai ammesso che aveva ragione.
- È questo quello che credi? Verificheremo sul campo, quando
sarai costretto a scappare con la coda fra le gambe.- continuò a sfidarlo
Erika.
- Non esserne
tanto sicura. Non mi farò battere da una mocciosa come te, puoi starne certa.-
- Chi sarebbe
la mocciosa? Non mi provocare, Key.- ribattè con
rabbia la giovane, riducendo gli occhi a due fessure, mentre l’altro sosteneva
il suo sguardo.
I loro visi erano
ormai a pochi centimetri di distanza e nessuno dei due era intenzionato a
cedere; Erika fu la prima a parlare.
- D’accordo. Vorrà
dire che aspetterò con ansia il momento in cui ci batteremo.-
- Non vedo
l’ora.- rispose il ragazzo con un sussurro.
Il capitano
delle Feline Girls girò sui tacchi e si allontanò, mentre Key faceva
altrettanto verso la parte opposta.
Non lo sopporto, non lo sopporto, non lo sopporto, si ritrovò a pensare Erika, mentre tornava a passo
spedito verso il suo hotel.
Come ha osato darmi della mocciosa,
dopo che gli ho dimostrato quello che valevo, riuscendo a controllare
Blackdranzer molto prima di lui, nonostante fossi addirittura più piccola, continuò a riflettere, mentre la
rabbia continuava a pervadere il suo corpo.
Perché era
sicurissima che il motivo del suo grande odio per lei fosse proprio quello.
Piccola mocciosa arpia, imprecò Key tra sé e sé mentre si
dirigeva verso il suo albergo.
Come ho potuto sperare che in tutti
questi anni fosse cresciuta, maturata. Che illuso.
Era sempre la
solita bambina viziata che si dava tante arie per
nulla.
E per cosa? Solo
perché era riuscita a controllare Blackdranzer.
Che importanza
aveva poi? In fondo quel Bey Blade era sparito insieme a suo nonno molti anni
prima, ed ora era perfettamente in grado di controllarlo.
Quando rientrò
nella stanza che condivideva con i suoi compagni, sbatté la porta con rabbia; tutti
i presenti, Yuri compreso, sussultarono.
- Key, sei
impazzito?- esclamò Takao, portandosi una mano al petto, ricevendo un borbottio
in risposta.
- Mmmh… la
situazione non mi è nuova. Non dirmi che hai litigato con la piccola Erika?-
gli domandò Yuri, dopo averlo osservato attentamente.
- Quella
mocciosa è insopportabile.- proruppe l’amico, facendo capire che aveva colto
nel segno.
- Si può
sapere cos’è successo?- chiese il russo, sospirando.
- Se n’è
uscita ancora una volta con questa storia di Blackdranzer e del fatto che la
odio solo perché lei è riuscita a dominarlo fin da bambina.-
- E non è vero
forse?- ribattè Yuri, osservandolo con un sopracciglio alzato.
Key ricambiò
il suo sguardo per un pò, soppesando le sue parole.
- Bè… si, forse in parte è anche questo. Ma ciò non toglie che è
una mocciosa viziata con manie di grandezza.-
- In questo mi
ricorda qualcuno.- commentò Yuri, mentre Key lo guardava come se volesse
fulminarlo con lo sguardo.
- Ok, ok, come non detto. Ma sta di fatto che non dovreste
rimbeccarvi tutte le volte che vi incontrate. State
diventando insopportabili.-
- Scusate se
v’interrompo, ma potremmo sapere anche noi cos’è successo?
Cosa centra Erika?- intervenne Takao, intromettendosi
nella discussione.
- Dovete
sapere che più o meno 11 anni fa, quando eravamo ancora
al monastero, Key ed Erika… come dire? Si odiavano? Bè, credo che questo sia un
eufemismo.- commentò tra sé, grattandosi la nuca.
- È sempre
stato così, fin dalla prima volta che si sono incontrati, la loro rivalità è
nata nel momento esatto in cui i loro occhi si sono incrociati. Poi vi ricordo
che, come se non bastasse, Erika è riuscita a controllare Blackdranzer, Key no.- spiegò finalmente Yuri, rivolgendo la sua attenzione al
leader dei Bladebrackers.
- Colpito
nell’orgoglio, insomma.- commentò quest’ultimo, guadagnandosi un’occhiataccia
minacciosa da parte del compagno.
- Scusa. Non
lo dico più.- aggiunse poi il giapponese, arrossendo.
- Takao, ho
una richiesta da farti.- esclamò poi il diretto interessato.
- Quando
scenderemo in campo contro le Feline Girl, voglio essere io a battermi con
Erika.-
- Come vuoi.-
concesse l’altro, alzando le spalle; certo, non gli sarebbe dispiaciuto
battersi con un’avversaria così forte, ma non voleva impedire a Key di
prendersi la sua rivincita.
Ti farò vedere di cosa sono capace, ti
farò chiudere quella boccaccia una volta per tutte, pensò tra sé Key, mentre gli altri
riprendevano la conversazione che era stata interrotta poco prima.
Scusate scusate scusate per la lunga (anche se non troppo) assenza,
ma le feste mi hanno impegnato più del dovuto! ^^’
Tra Natale,
Capodanno e la tesi… UN CASINO!!! XDXD
Comunque sia,
ora come ora ne approfitto x fare gli auguri! BUON
ANNO A TUTTIIIII!!! ;)
Avete passato
delle buone vacanze???? E il capodanno com’è stato??J
I miei ottimi
entrambi! :P
Peccato sia
già finito tutto! -.- E ora ricominciano le preoccupazioni per l’ultimo esame e
per la laurea imminente.. -.- AIUTOOOOO!!! T.T Voglio tornare al 24 dicembre… T.T
Comunque sia,
passando alla FF… questo capitolo non è molto “avvincente”, diciamo che è un
po’ un capitolo di passaggio. :P
Anche se i
soliti battibecchi tra Key ed Erika non mancano; chissà cosa combineranno!! XD
Lady_eclipse: carissimaaaaa!!
^^ innanzi tutto, buon anno!! Come ti è andato questo
inizio 2013??Jpassando alla storia invece… eeeeeeh, già!
Erika, ex membro del Monastero, sotto le lezioni di Vorkof! ;)
quindi come Key e Yuri un po’ solitaria, ma meno rude, diciamo! XD forse si è
salvata appena in tempo, prima di diventare come loro, chi lo sa! XD scintille
tra Key ed Erika??? Bè, x ora le scintille ci sono, ma
non quelle che intendi tu. XD per quelle…. Mah, chissà, forse devi aspettare un
po’, o forse no! XD e sì, le Feline Girls daranno del filo da
torcere ai nostri amici, ma ricordiamo che loro sono pur sempre i
campioni del mondo! ;) per la tua FF la leggerò
volentieri, appena riesco, promesso, ora sono un po’ incasinata!! XD un bacione
grande!!! :*
Nadia112: ma ciao!!!!!
^^ sono stra felice di avere una nuova lettrice! ^^ e sono ancora più contenta che la mia FF ti piaccia! ^^ già, allieva di Vorkof, manon troppo… fredda
diciamo! :P spero di leggere un tuo commento anche x
questo capitolo! ;) buon anno! Jun bacino
Nonostante il
non previsto battibecco con Erika, il resto della giornata passò tranquillo
anche per Key, che si allenò con Yuri per tutto il pomeriggio; aveva una voglia
matta diumiliare
Erika come non aveva mai fatto prima, e voleva riuscirci a tutti i costi.
Finalmente
arrivò il giorno seguente e le squadre erano già pronte sul campo, aspettando
gli esiti dei sorteggi; quell’anno i mondiali si svolgevano in modo diverso,
per questo anche in Nuova Zelanda sarebbero stati effettuati
nuovi abbinamenti.
- Secondo voi
chi ci capiterà questa volta?- chiese impaziente Barbara,
guardandosi intorno.
- Non saprei,
ma scommetto che il nostro capitano un’idea ce l’avrebbe.-
rispose Lana, dando di gomito ad Erika; il giorno
prima la giovane aveva raccontato alle compagne del suo scontro con Key.
Ma come non farlo, era entrata in camera
come una furia, e le domande erano partite a raffica.
- Già.-
rispose tuttavia divertita la russa, guardandosi distrattamente intorno.
Quando, senza
preavviso, incrociò lo sguardo del giapponese, entrambi si voltarono dalla
parte opposta, ignorandosi e fingendo di interessarsi alla conversazione dei
compagni.
- Buongiorno a
tutti, ragazzi. Ecco il vostro Dj Man.- si sentì
finalmente la voce del commentatore, attirando così l’attenzione dei presenti.
- Siete pronti
per i nuovi ed entusiasmanti incontri di oggi?-
Un coro di
“sì” ed urla di giubilo si alzò dal pubblico.
- Molto bene.
Allora andiamo a vedere le squadre che si batteranno in questa fase del
campionato.- continuò l’uomo voltandosi verso i
tabelloni.
Com’era
avvenuto qualche giorno prima in Australia, le coppie cominciarono a formarsi,
una dopo l’altra.
Proprio quello che ci voleva, pensarono allo stesso momento Erika e
Key; i Bladebrackers si sarebbero battuti contro le Feline Girl.
Non poterono
fare a meno di guardarsi, mentre un sorrisino di sfida incurvava le labbra di
entrambi.
Le prime
squadre a sfidarsi furono la
Bartez Squadra e gli All Stars, per poi cedere il posto alla
NeoBorg contro i White Tiger, vedendo la vittoria schiacciante dei primi.
Poi, finalmente,
fu il turno dei Bladebrackers e delle Feline Girl; i primi a scendere in campo
furono Max e Barbara.
Fu un incontro
duro e faticoso, ma la ragazza ebbe la meglio sul
biondo; poi toccò a Takao contro Lana, che non ebbe altrettanta fortuna,
perdendo la sfida contro il giapponese, mentre la ragazza ancora guardava il
suo Bey Blade a terra.
I due ultimi
avversari non stavano più nella pelle; non vedevano l’ora di scendere in campo
e far vedere all’altro di cos’erano capaci.
Così finalmente
arrivò il momento tanto atteso, da Yuri così come dai Bladebrackers; la tanto attesa sfida tra Erika e Key.
- Molto bene, ragazzi.
Le due squadre sono pari. Lo scontro tra Key ed Erika sarà quello decisivo. Chi
avrà la meglio? Scopriamolo subito.-
- Bè, a quanto
pare la sorte delle nostre squadre è nelle nostre mani.-
si rivolse a lui Erika, mentre Dj Man si accingeva a dare il via.
- Preparati ad una sonore sconfitta, mocciosa.- rispose lui, guardandola
con aria beffarda.
- Non esserne
tanto sicuro.- rispose lei di rimando, mentre il nomignolo faceva montare la
rabbia dentro di lei.
Ora i due
ragazzi si fronteggiavano, pronti a dare il meglio di sè; pronti al lancio,
appena Dj Man dette il via, i due Bey schizzarono in campo, attaccandosi senza
un attimo di esitazione.
Tutti
trattennero il fiato mentre i due Bey Blade continuavano a scontrarsi con
violenza, senza esclusione di colpi.
- Vai, Dranzer.-
esclamò Key dopo pochi secondi.
- Vieni fuori,
Draion.-
Non dovettero
attendere molto prima che i loro Bit Power uscissero allo scoperto, entrambi
decisi a fare finalmente sul serio; due fiammate rosso fuoco si fecero strada tra la polvere sollevata dai due Bey Blade, prendendo
le sembianze di un’aquila ed un leone.
Senza
attendere oltre, Key sferrò un attacco più potente degli altri, scaraventando
Erika a terra.
- Vedo che non
scherzi.- commentò la russa, rialzandosi in piedi.
- Perfetto, vorrà
dire che farò altrettanto.- lo rimbeccò la giovane, poi anche lei attaccò con
violenza Dranzer, facendo perdere l’equilibrio a Key.
- Sai che non
potrei mai deluderti.- rispose lui con un sorrisetto, pronto a fronteggiare
nuovamente la sua avversaria.
Doveva
ammetterlo, si stava divertendo; era proprio come una volta, Erika era l’unica in
grado di tenergli testa proprio come lui si aspettava da tutti i suoi avversari,
l’unica con cui aveva soddisfazione a combattere.
- Mi sto
divertendo parecchio, Key, ma è ora di concludere, non
credi?- gli domandò retoricamente Erika, sorridendo tuttavia divertita; aveva
dimenticato cosa significasse combattere contro Key, e doveva ammettere che,
nonostante tutto, le era mancato lottare contro un avversario del suo calibro.
- Per la prima
volta sono d’accordo con te. Dranzer, frecce infuocate.-
- Draion,
assalto del leone.-
L’ultima cosa
che i presenti furono in grado di vedere, furono i due Bit Power che si
scontravano violentemente, poi un’esplosione generata dall’energia dei due
animali sacri coprì loro la visuale, fin quando
finalmente il fumo si diradò; Key ed Erika erano stesi a terra.
- Key!-
esclamò Takao, raggiungendo il compagno
- Erika!- si
avvicinò al suo capitano Lana.
- Ehi, amico,
tutto bene?- chiese il leader dei Bladebrackers.
- Si, tutto ok. Com’è finita?- chiese alzandosi a sedere con
fatica e scostando l’amico per vedere l’esito della battaglia.
- Chi ha
vinto?- domandò a sua volta Erika, tenendosi la testa con una mano.
Dovettero
attendere solo pochi secondi prima di conoscere l’esito; sia Dranzer che Draion erano fermi in mezzo al campo, l’uno accanto
all’altro.
- Sensazionale ragazzi. Dopo uno scontro durissimo, Key ed
Erika sono pari. Le due squadre hanno pareggiato.- sentenziò Dj Man, mentre il
pubblico si lasciava andare ad applausi fragorosi.
Dopo un lungo
sospiro, i due ragazzi si alzarono e si diressero verso il centro del campo; Erika
si chinò per raccogliere il suo Bey, imitata da Key.
- Ancora una
volta non siamo riusciti a dimostrare chi tra noi due è
il migliore.- osservò Erika, guardando Key negli occhi e infilandosi il Bey
Blade nella tasca dei jeans.
- A quanto
pare. È superfluo dire che voglio la rivincita.- disse
Key ricambiando lo sguardo e perdendosi nei suoi occhi verdissimi.
Erika sorrise:
in fondo non era poi così male.
- Sarà fatto.-
rispose la giovane, allungando la mano per stringere quella del rivale, che
ricambiò la stretta
Key rispose
sinceramente al sorriso: forse aveva fatto male a giudicarla così in fretta, e
anche a chiamarla “mocciosa”.
Non ha proprio niente da mocciosa, si ritrovò a pensare, mentre lei
ancora gli stringeva la mano, sorridente.
Poi Erika lo
superò, raggiungendo Takao.
- Spero d’incontrarvi
di nuovo in finale. Ma non sperate vi andrà di nuovo
così bene.- gli disse la ragazza, allungandogli una mano.
- Me lo auguro
anche io. Ma non illudetevi,
siamo pur sempre i campioni in carica.- le rispose l’altro facendole
l’occhiolino e stringendole la mano.
Mentre i
Bladebrackers si allontanavano, Yuri, che aveva osservato tutta
la scena divertito, si avvicinò a Key.
- Allora?- gli
chiese, facendo il finto tonto.
- Allora
cosa?-
- Vi siete
sorrisi, vi stretti la mano. Ora la smetterete di
litigare? Siete finalmente diventati amici e io posso
tirare un sospiro di sollievo?-
- Mmmh… chissà.
Diciamo che forse non è così male come pensavo.- rispose Key, facendo spallucce
e marcando la parola “forse”.
- È quello che
cerco di farti capire da 5 giorni.- gli disse Yuri,
alzando le braccia al cielo, esasperato.
Key
sorrise divertito, per
poi salutarlo ed entrare nel camerino con gli altri, lasciandolo solo in mezzo
al corridoio.
Bè, ora non ci resta che aspettare e
vedere cosa succede,
si disse Yuri, dirigendosi dalla parte opposta.
E rieeeeeccomi
qua!!;) questa volta sono
stata abbastanza brava per i tempi di aggiornamento, dovete ammetterlo! XD e
spero sia stato un capitolo abbastanza soddisfacente! XD almeno Erika e Key si
sono dati una calmata. :P
ora, come ha detto Yuri, ci sarà da vedere cosa combineranno! :P
Nadia112: carissima! ^^ sono contenta che le
feste siano andate bene. Je soprattutto
che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto. ^^ temevo di annoiare i miei
“lettori”. XD almeno in questo capitolo c’è un po’ più di azione, se così si
può dire. :P e forse ora i battibecchi tra i 2
smetteranno… anche se spero che x questo non smetterai di leggere la
FF. XD già, come si dice, l’amore non è
bello se non è litigarello. :P anche se loro quasi si
prendevano a botte. XD cmq sia, grazie ancora x il commento e prometto che
appena riesco farò un “salto” nella tua FF, anche se non avendo mai visto
quella serie, non conosco i personaggi. XD intanto crepi,
e ci “vediamo” al prossimo commento.. spero! XD un bacione grande :*
Lady_eclisse: mia carisssssssima!!!
^^ innanzi tutto ti devo chiedere scusa, xkè negli scorsi capitoli ho scritto
lady_eclipse anziché il tuo nick vero. v.v ma che ci
devo fare, colpa della twilight saga! XD ora, passando ai ringraziamenti… sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto comunque, così come i “battibecchi”
tra Key ed Erika.. e alla faccia dei battibecchi.
Rischiavano le botte! XD uno per l’altra dici??? Mah,
forse… o forse no! XD o forse sì? XD le fiamme e il fuoco te li ho fatti
vedere… anzi, leggere, se poi li hai immaginati, significa che sono riuscita
nel mio intento! ;) innanzi tutto, crepi! XD per la
tua storia l’ho letta, anche se a grandi linee e non sono riuscita ancora a
commentare. XD xò è molto interessante, la storia mi piace! ;)
aspetto con ansia il tuo prossimo commento. :P un
bacione grande :*
Ne approfitto
per consigliare ai miei “lettori” una nuova one-shot
che ho scritto, sempre su Bey Blade. :P non è il
massimo, soprattutto perché è una FF di quando avevo 14 anni (ora ne ho quasi
23) XD xò se vi ispira, mi farebbe moltissimo piacere. ;)
Capitolo 7 *** Cap. 7 Non sarebbe dovuto succedere ***
Cap. 7 Non sarebbe dovuto succedere
Cap. 7 Non sarebbe dovuto succedere
Dopo aver
salutato Key, che aveva raggiunto i compagni, Yuri andò alla ricerca di Erika,
trovandola seduta al bancone del bar dello stadio che ospitava i campionati.
Prima di
avvicinarsi si fermò a guardarla per un po’; aveva lo sguardo perso, l’indice
che giocava con il bordo del bicchiere mezzo vuoto davanti a lei, ed era
davvero bellissima, gli occhi vere smeraldo brillavano
come pietre preziose.
- Che ci fai
qui tutta sola?- le chiese poi avvicinandosi e sedendosi accanto a lei,
facendola sobbalzare.
- Yuri, mi hai
spaventata.- lo rimproverò lei; odiava essere presa
alla sprovvista mentre era persa nei suoi pensieri.
- Scusa.-
rispose l’amico sorridendo e ordinando un caffè.
- Comunque… riflettevo.-
gli rispose poi, dopo avergli regalato un rapido sguardo.
- Su cosa?-
- Su tante,
troppe cose. Innanzi tutto dovrò allenarmi ancora parecchio. Ero venuta qui con l’intento di sconfiggere Key una volta per tutte, ma
credo che dovrò fare ancora parecchia strada.- sospirò Erika, prendendo un
sorso della bevanda che aveva ordinato.
- Credi di non
essere già abbastanza forte?- le chiese Yuri, prima di ringraziare il barista
che gli aveva posato la tazzina sul bancone davanti a lui.
- No, non
abbastanza.- ribadì decisa lei, corrugando la fronte.
- Posso farti
una domanda?- le chiese Yuri, dopo qualche secondo di silenzio.
- Dimmi.-
rispose lei, voltandosi verso di lui.
- Perché tu e
Key vi odiate così tanto?-
- Mmmh… questa
è una gran bella domanda, sai? Non lo so con certezza. È sempre stato così, fin
da piccoli, fin dal primo momento che i nostri sguardi si sono incrociati, quel
giorno al monastero.-
Il suo sguardo
si perse per un momento tra i ricordi, prima di continuare a parlare.
- Forse perché
entrambi vogliamo diventare i più forti. E dal momento
lo siamo entrambi… bè, vogliamo continuare a superarci, a dare il meglio di
noi. Almeno credo che sia questa la risposata.- concluse, senza riuscire a
trattenere una risatina.
- Capisco… E
ora che sembrate esservi riconciliati, sarete finalmente amici?- le domandò
speranzoso.
- Chi lo sa?
Forse. Si scoprirà solo vivendo. Ma di una cosa sono sicura: qualunque cosa
succeda, la nostra rivalità non finirà.-
- Temevo
l’avresti detto.- commentò il russo, strappandole una risata.
Yuri continuò
a fissarla per un po’, senza più proferire parola;
aveva una voglia matta di baciarla, posare le sue labbra su quelle morbide di
lei, di rivelarle finalmente i suoi sentimenti.
Perché era
quello che si era portato dentro per tutti quegli anni; lui e Key, al tempo del
monastero erano amici, e sapeva quanto i due si detestassero, per questo non
aveva mai detto a nessuno quello che provava per quella bambinetta che stava
sempre con loro, ma che tuttavia non l’aveva mai degnato di uno sguardo.
Già, nonostante dicessero di odiarsi,
lei non aveva occhi che per Key,
pensò il ragazzo, un po’ triste.
Ma non la baciò, non in quel momento; era
vulnerabile e lui non voleva approfittarne.
- Ora è meglio
che torni dalle mie compagne, o mi daranno per dispersa. Ciao Yuri.- lo salutò
Erika dopo aver finito l’ultimo goccio della sua bevanda, alzandosi ed allontanandosi, dopo avergli sorriso.
Devo smetterla di pensare a lei, non ho
nessuna possibilità, non mi vedrà mai in quei termini, stava pensando il ragazzo entrando
nel camerino della NeoBorg, dove vi trovò Key.
- E tu che ci
fai qui?- gli chiese Yuri sorpreso
- Ti cercavo. Takao
ha avuto la brillante idea di andare a cena tutti
insieme.- rispose l’amico, sottolineando la parola
“brillante” con ironia.
- Tutti insieme chi, per l’esattezza?-
Non sapeva
bene perché, ma aveva una sensazione.
- Noi, voi,
Erika e le sue compagne.- spiegò Key, senza lasciar trapelare se la cosa lo
infastidisse o, al contrario, gli facesse piacere.
- Scusa? Devo
aver capito male. Hai detto Erika?- domandò Yuri incredulo.
- È stato
Takao ad insistere, non credere sia stata una mia
idea.- rispose l’altro, sollevando le spalle indifferente.
- Ci vediamo
alle 8 davanti all’albergo.- concluse poi il
giapponese, senza lasciargli il tempo di ribattere.
Così
all’orario prestabilito, i componentidei Bladebrackers, della NeoBorg e delle
Feline Girls si trovarono davanti all’hotel.
- Scusate il
ritardo, Barbara ci ha messo una vita per prepararsi.- si giustificò Erika
raggiungendo gli altri, dal momento che erano arrivate
per ultime.
- Questo non è affatto vero.- ribattè la diretta interessata,
arrossendo, mentre il suo capitano rideva divertita.
- Sai, credo
che si sia presa una cotta per Rey.- sussurrò poi
piano a Key, avvicinandoglisi; inaspettatamente, Key sorrise, subito imitato da
Erika.
Bè, forse
potevano davvero essere amici; o almeno provarci.
Fu una cena
tranquilla e piacevole, tra chiacchiere, risate e battibecchi; perfino Erika e
Key riuscirono a comportarsi da amici, stupendo i presenti e perfino sé stessi.
Dopo il
ristorante optarono per un locale post-cena su
consiglio di Erika, che l’aveva scoperto qualche giorno prima vagando per le
strade della città; si trattava di un disco-pub, piste da ballo a piano terra, camere
affittabili al piano superiore.
- In Nuova
Zelanda le cose sono un po’ particolari.- aveva commentato la ragazza
divertita, notando gli sguardi stupiti degli amici quando aveva parlato loro di
quella particolarità.
Senza
aspettare oltre, Erika e le sue amiche si gettarono in pista, pronte a
scatenarsi e a passare una serata rilassante e divertente con i nuovi amici.
Gli altri si
sparpagliarono per il locale, mentre Key non potè fare a meno di guardare la
sua rivale; ballava come una forsennata, non sgraziatamente, ma con eleganza, e
soprattutto in modo molto sensuale.
Oh, dacci un taglio, Key, si rimproverò subito, dirigendosi verso
il bar con l’intento di prendere qualcosa da bere; aveva la gola secca e una
birra fresca era quello che ci voleva.
Non passò
molto tempo prima di sentire due esili mani premergli
sugli occhi e una voce fin troppo conosciuta sussurrargli all’orecchio.
- Ti stai
divertendo?- gli domandò Erika, con voce sensuale; tolse le mani, ma il ragazzo
non si voltò.
- Diciamo che
è una serata diversa dalle altre.- le concesse, tuttavia divertito.
- Che ne dici,
diamo un tocco di brio a questa festa?-
Nessuno dei
due si chiese cosa stesse succedendo, lei semplicemente lo prese
per mano senza aspettare che lui le rispondesse e lo condusse verso il piano
superiore; Key la lasciò fare.
Entrarono in
una delle camere, quella più vicina alle scale, e impaziente Key la fece
appoggiare con forza alla porta, baciandola con passione.
- Credi che potremo
mettere da parte le rivalità per una sera?- gli chiese Erika in un sussurro appena
udibile, quando si staccarono per riprendere fiato.
- Credo che si
possa fare.- rispose lui con voce roca per il desiderio, per poi rituffarsi
sulle sue labbra con urgenza, senza permetterle di reagire.
Si spogliarono
a vicenda e s’infilarono sotto le coperte; Key entrò in lei con una sola ed unica spinta, iniziando quella danza che, entrambi ne
erano consapevoli, era solo sesso.
Si,
solo sesso, pensò
Erika, mentre si godeva appieno la sensazione di averlo dentro di lei, di
sentire il suo corpo muscoloso aderire al suo.
Raggiunsero
l’apice del piacere insieme, come una coppia di amanti, prima
abbandonarsi alle braccia di Morfeo, senza quasi parlare.
Carissimi/e
lettori/lettrici (xkè so che ci siete anche se non
volete farvi vedere!! XD)
Eccomi tornata
con il nuovo capitolo e….. bè, il patatrak è
capitato!!
Vabbè, chi non
aveva capito che quei due sarebbero finiti insieme???
Nessuno immagino. XD
Ora sarà tutto
da vedere se la cosa andrà avanti, e come, soprattutto. :P
Nadia112: mia carissima, è un piacere leggere i
tuoi commenti. Jsono contenta
di aver reso bene la lotta tra i due blader, visto ke in certe cose sono
pessima. XD mmmh… battibecchi??? Bè, direi ke i loro
battibecchi sono parecchio strani, non credi??? XD spero che questa soluzione
ti vada bene comunque. XD tuttavia la cosa non sarà così semplice come si
potrebbe pensare. :P x la one-shot ti ringrazio, anche
se l’hai solo letta mi fa molto piacere. ;) alla
prossima cara, baci
Lady_eclisse: mo cara, vedo che sono una
“scrittrice” abbastanza prevedibile! XD ma l’importante è che il capitolo ti
sia ugualmente piaciuto. XD era prevedibile anche quello che è successo in
questo capitolo?? For se un pochino in effetti! XD
comunque nel corso della storia (anche se non durerà ancora molto) ci saranno
anche altri risvolti interessanti. ;)
a proposito ho letto la tua FF e recensita. :P ora mi
hai messo curiosità quindi aggiorna presto pure tu.. :P un bacione grande :*
Ringrazio
tantissimo anche chi legge senza recensire (a volte mi arrabbio, ma poi mi
rendo conto che anche io spesso leggo senza
commentare! XD); ho visto che siete comunque tantissimi e spero che la storia
piaccia anche a voi! ^^
La mattina
seguente la prima ad aprire gli occhi fu Erika; voltò distrattamente la testa
da un lato, notando la presenza di Key al suo fianco, e non potè impedire ad un sorriso di comparire sul suo volto.
Era stata una
notte particolare, era andata a letto con il suo rivale più grande, ma non si
pentiva di quello che aveva fatto, in fondo era stato solo un po’ di semplice e
puro sesso, che c’era di male.
Si alzò e si rivestì
con calma, cercando di non fare rumore per non svegliare l’amico; stava per andarsene,
quando fu fermata dalla voce del giovane.
- Ehi, dove
vai?- le chiese, sollevandosi sui gomiti.
- Torno dalle
mie compagne. Saranno preoccupate.- rispose lei, infilandosi la maglietta.
- Non ti
fermi?-
Erika si
avvicinò al letto e gli diede un casto bacio sulle labbra, prima di regalargli
un sorriso.
- Ehi, io sono
venuta a letto con te, ma è stato solo sesso. Non posso innamorarmi del mio
acerrimo rivale, non credi?- lo prese in giro lei, facendogli l’occhiolino, per
poi dirigersi verso la porta.
Stava per
uscire quando si fermò.
- Ah, a
proposito. Devi pagare la camera.-
Sorrise
soddisfatta ed se né andò; Key ricadde sui cuscini,
portandosi un braccio sugli occhi.
Perfetto, ci sono andato a letto. E
adesso?
E adesso
niente, non sarebbe successo nient’altro: come aveva detto lei, era stato solo
sesso.
Sesso
fantastico, certo, ma solo sesso.
Si rivestì, pagò
la camera e tornò in albergo, dove gli altri erano già svegli.
- Key,
finalmente. Si può sapere dove sei stato tutta notte?-
gli chiese Takao, portandosi le mani ai fianchi.
- Mmmh, in giro.- rispose vago lui, facendo spallucce.
- Cominciavamo
a preoccuparci, sai? è
sparita anche Erika… ok che siete grandi e vaccinati, però… –
Lasciò la
frase in sospeso, mentre le parole che aveva appena
pronunciato lo portarono ad una consapevolezza schiacciante; come avevano fatto
a non pensarci prima? In fondo c’era da aspettarselo.
- Aspetta un
momento; tu sei sparito, Erika è sparita, il locale in
cui ci ha portato ieri sera aveva delle camere affittabili al piano superiore,
giusto? Non mi dirai che… Voi due…- iniziò Takao, quasi riflettendo ad alta
voce, mentre Key sorrideva colpevole.
- Non posso
crederci. Ci sei andato a letto, vero? Sputa il rospo. Sbaglio o eri tu quello
che la odiava?- lo prese in giro il compagno, tirandogli un pungo
giocoso sul braccio.
- Ehi, non
l’ho mica sposata. Abbiamo solo fatto sesso, tutto
qua.-
- E dici poco?
Ah, sei incredibile.-
Key si guardò
intorno, notando che mancava qualcun’altro
all’appello.
- Ehi, sbaglio
o anche Rey non è rientrato stanotte?- chiese curioso,
notando che il suo letto era intatto.
- Credo si sia
rintanato da qualche parte con Barbara.- gli rispose Max, ridendo sotto i
baffi; proprio in quel momento sentirono la serratura scattare e il diretto
interessato fare capolino dalla porta.
Tutte le
attenzioni si concentrarono su di lui.
- Allora come è andata la serata?- gli domandò il biondo, con tono
malizioso.
- Non è
successo niente, se è questo che volete sapere. Abbiamo parlato, ma non siamo
andati più in là del bacio.-
- Ah, dovresti
farti dare qualche lezione da Key.- lo prese in giro
Takao, deluso.
- Perché, che
ha fatto Key?- domandò il cinese, guardando il compagno appoggiato alla parete
- È andato a
letto con Erika.- spifferò Daichi, mettendosi una mano davanti alla bocca per
trattenere le risate.
- Sul serio?-
chiese l’altro incredulo.
- Non arrivare
a conclusioni affrettate. È stato solo sesso, nient’altro.- rispose lui,
tuttavia sorridendo soddisfatto.
In quello
stesso istante, Erika stava rientrando nella sua stanza, cercando di non fare
troppo rumore per non farsi sentire dalle altre.
Tentativo
vano.
- Erika, si
può sapere dov’eri finita? Ci stavamo preoccupando.- l’assalì
Lana, appena mise piede dentro alla stanza.
- Anche Key è sparito. Vi abbiamo cercato ma non…- i suoi occhi si
spalancarono increduli, quando si rese conto di quello che secondo lei era successo.
- Oh mio dio.
Non mi dire che…- esclamò Laura.
Erika sorrise ed annuì, rendendosi conto che le sue compagne erano
arrivate alla conclusione giusta.
- Ci sono
andata a letto.- ammise lei, senza tanti giri di parole.
Appena ebbe
pronunciato queste parole, le amiche scoppiarono in urla di delirio.
- Ehi,
calmatevi.- tentò di fermarle il capitano della squadra, ridendo divertita.
- Non posso
crederci.- commentò Lana, continuando a saltare come una pazza.
- So a cosa
state pensando. Ma non arrivate a conclusioni
sbagliate. Tra di noi c’è stato solo sesso, puro e
semplice sesso, niente di più.- cercò di mettere in chiaro Erika, sollevando le
mani davanti al viso come a volerle bloccare.
- Ehm, credo
sia con Rey.- le rispose Laura, sorridendo complice
con Lana.
- Dici sul
serio? Vuoi dire che è finalmente riuscita a farsi notare da lui?-
- A quanto pare.- rispose la diretta interessata, che era appena
entrata in camera.
Tutte si
voltarono verso di lei, volendo sapere tutti i dettagli della sua serata con il
bel cinese.
- Non ci sono
andata a letto. Però è stata una notte bellissima.- si
giustificò la ragazza, con occhi sognanti.
- Bè, penso
che qui dentro ci sia qualcuno che ha fatto per entrambe.- disse Lana,
canzonando le amiche.
- Cosa vuoi dire? Chi è andata a letto con chi?- chiese
l’altra, guardando le sue amiche una per una.
- Io. Con Key.- intervenne Erika, riportando l’attenzione su di sé;
intanto, se non l’avesse fatto lei, l’avrebbe detto Lana.
- Sul serio?
Wow!- esclamò la compagna eccitata.
Pochi minuti
dopo si ritrovarono tutti in cortile ad allenarsi, mentre Barbara e Rey si
lanciavano occhiatine dolci, a differenza dei due compagni che sembravano non
volersi dare troppo peso a vicenda.
Il giorno dopo
sarebbero partiti per la successiva e ultima tappa del
campionato, la Russia,
così la mattina seguente si alzarono presto per andare all’aeroporto.
Quando
finalmente atterrarono, dopo parecchie ore di volo, si resero presto conto del
cambiamento di clima; la gelida Russia non aveva niente a che fare con la mite
Oceania.
Key si guardò
intorno appena misero piede a terra; era tornato nel suo paese natale e non
potè fare a meno di chiedersi cosa vi avrebbe trovato.
- Non è
cambiata la nostra vecchia Russia, eh?- si rivolse a lui Erika, avvicinandosi.
- Già.-
rispose semplicemente, dopo avergli lanciato una rapida occhiata.
- Senti, Key, a proposito dell’altra notte… Noi siamo solo
andati a letto insieme, niente di più ok? Fra noi non c’è niente.- volle
mettere in chiaro Erika, dopo qualche minuto di imbarazzante
silenzio; non avevano più parlato dell’accaduto e la ragazza ci teneva a
chiarire la cosa.
- Certo, ne
sono consapevole.- rispose il ragazzo, quasi non del tutto convinto.
- Molto bene.-
concluse lei, guardando davanti a se.
- Mamma mia,
ma qui si gela.- commentò Hilary passandole accanto ed
interrompendo così quegli attimi di silenzio.
- Bè, non fa
poi così freddo. Sei la solita esagerata.- la prese in giro la leader delle
Feline Girls, affiancandola.
- Fai bene tu
a parlare. Ci sei nata qui.- rispose offesa l’amica, mentre Erika rideva
divertita.
Quest’ultima
lanciò un’occhiata fugace all’ex compagno, notando che aveva raggiunto il resto
della sua squadra; aveva voluto chiarire con Key che fra loro non c’era niente,
non per lui, ma per se stessa.
Da quando
erano andati a letto insieme, non faceva altro che pensare a lui, alla notte
passata insieme, a volte anche senza volerlo.
Ma si era ripetuta almeno un migliaio di volte, fino all’esaurimento,
che non poteva innamorarsi di lui, non poteva assolutamente.
Sarebbe stato
troppo complicato, non poteva permettersi di avere un debole per lui.
E ora che si
era resa conto che anche per lui le cose stavano in un
certo modo, sapeva che non avrebbe più pensato a lui; o almeno così sperava.
Ma lei non poteva sapere che anche nella
mente di Key stava avvenendo lo stesso conflitto.
Si era
ritrovato più volte a pensare a lei, alle sue mani su di lui, ai suoi occhi
accesi dal desiderio.
Falla finita, Key. Non potrà mai
esserci niente tra di voi. E la cosa vale anche per lei, quindi levatela dalla
testa. si rimproverò mentalmente il ragazzo, scuotendo la testa,
come a scacciare un brutto pensiero.
- Key, eccoti.
Ma dov’eri finito l’altra sera? Ti abbiamo cercato
ovunque.-
Il giovane si
voltò, trovandosi davanti Yuri, che non vedeva ormai da due giorni.
- In camera
con Erika.- rispose, senza tanti giri di parole; prima o poi
sarebbe venuto a saperlo anche lui, quindi perché nasconderglielo.
- Scusa?-
chiese incredulo il russo, spalancando gli occhi.
- Abbiamo
passato la notte insieme. Ma abbiamo chiarito che tra
di noi non ci sarà altro.-
Yuri
non potè fare a meno di sentire il suo cuore spezzarsi, all’interno del suo
petto.
Key ed Erika…
insieme; le sue speranze di avere anche una minima chance con l’amica erano
volate via come il vento.
Il giovane non
commentò le sue parole, mentre continuavano a camminare; temeva di non essere
in grado di frenare le proprie emozioni.
Ad un certo punto Erika, che camminava
davanti a loro, si fermò, attirando l’attenzione dei due amici, che seguirono
il suo sguardo verso l’alto.
- Avete visto dove siamo?- disse loro, senza distogliere lo sguardo
dalla grande costruzione che le si ergeva davanti.
L’immenso
monastero che li aveva accolti da bambini e che era stato il loro rifugio per
tanti anni, testimone di quelle dispute che li aveva visti protagonisti per
tante battaglie, stava davanti a loro fiero e maestoso, come un re di fronte ai
suoi sudditi.
- Ma guarda dove siamo arrivati.- Key fu il primo a rispondere.
- Già…- disse
Erika, persa nei suoi pensieri.
- Brutti
ricordi?- indagò il rivale, guardandola.
- Dipende, se
ti riferisci al modo in cui Vorkof ci allenava, alle dure giornate che
passavamo qui dentro, come delle pedine di un gioco più grande di noi… allora
la risposta è si. Ma ho anche
bei ricordi legati a questo posto e a due persone che voi dovreste conoscere
bene.- rispose la ragazza, sorridendo complice
- Andiamo, o
ci lasceranno indietro.- intervenne Yuri, tuttavia sorridendo nella
consapevolezza che, almeno come amico, lui valeva qualcosa per la ragazza che
amava.
Si
allontanarono veloci,proseguendo
verso la strada che li avrebbe portati al loro hotel.
Troppo
concentrati a
raggiungere gli amici, non notarono la presenza di qualcuno che li spiava da
dietro i grandi portoni.
Lo so, è un
po’ che non aggiorno, ma ultimamente ho avuto parecchi impegni e soprattutto
parecchi pensieri. -.-
L’unica cosa
positiva è che finalmente ho passato l’ultimo esame. XD
Non male, dopo
3 volte che ci provavo. XD
Bè, come avete
potuto leggere l’ultima tappa del campionato è proprio
in Russia, paese natale di quasi la metà dei partecipanti.
Ma chissà cosa troveranno qui…. Anche se
credo che l’avrete già capito tutti. XD
Nadia112: ciao cara!! Wow,
sono contenta che lo scorso capitolo ti sai piaciuto
così tanto! XD già, Yuri ha una cotta x la nostra
Erika, ma credo potrà fare ben poco, te che ne pensi??? :P poi pure lui ci ha
già rinunciato! XD bè, meglio così se ti ho sorpresa,
temevo di essere prevedibile… anche se lo sarò con questo capitolo! XD per la one-shot ti ringrazio tanto.. ^^ e tranquilla, ti
capisco. ;) alla prossima.. Baciiiiiiiiiiii :*
Lady_eclisse: carissima!!!
Tranquilla, come vedi pure io ti ho fatta aspettare con il nuovo capitolo,
quindi nessun problema. ;) l’importante è ke tu abbia
cmq commentato… XD a parte gli scherzi, sono contenta tu l’abbia fatto
nonostante la scuola. ^^ eeeeeh, già, Yuri potrà fare ben poco. Anche xkè
diciamola tutta: Yuri VS Key???????non
c’è storia!!! XD mah, chissà… le cose sono state messe in chiaro, nessuno dei
due vuole altro… il tutto sta nel vedere se manterranno i loro buoni
propositi!! XD alla prossimaaaaa… tanti baci!!!!:*
Il giorno
seguente ripresero i combattimenti e le varie squadre si sfidarono senza
esclusione di colpi; la finale si avvicinava e nessuna di loro voleva perdere.
Nonostante il
grande impegno di tutti i partecipanti, le squadre che si aggiudicarono
lo scontro finale furono i Bladebrackers e le Feline Girl; ma forse la cosa non
aveva veramente stupito nessuno.
- Di nuovo avversari.-
osservò Erika, guardando Key.
- Già… -
rispose semplicemente lui, senza sapere bene cosa rispondere; cosa gli stava
succedendo? Perché si comportava così?
- Ti va di andare a fare una passeggiata?- le chiese poi, come se le
parole uscissero da sole.
- Volentieri.-
rispose l’amica, tuttavia un po’ titubante.
Uscirono nell’aria
tagliente della Russia; erano abituati a quel clima e quando il freddo li invase non ebbero il minimo brivido.
Camminarono
per un po’, senza proferire parola.
- Posso farti
una domanda?- le chiese Key all’improvviso.
- Dimmi.-
- Quando te ne
sei andata dalla Borg? Voglio dire, tre anni fa, quando sono tornato, non ci
siamo mai incontrati, quindi devo dedurre che non ne facevi più parte.-
- No, infatti. – rispose la ragazza, perdendosi nei suoi pensieri.
- Se te lo dico prometti di non metterti a ridere?-
- Promesso.-
disse lui, senza capire.
- Me ne sono
andata pochi mesi dopo che te ne eri andato tu.-
Key non capiva
cosa ci sarebbe potuto essere da ridere, ma la guardò tuttavia stupito.
- Perché?-
chiese poi.
- Da quando
ero entrata al monastero il mio unico obiettivo era
stato quello di batterti. Era diventata l’ambizione della mia vita. Così dopo
che tu te ne eri andato, non sapevo più con chi combattere. Lottando contro di
te ero diventata sempre più forte, avevo continuamente sfidato le mie capacità
migliorando sempre di più e nessuno riusciva a battermi. L’unico era Yuri, ma
non eri tu.-
Key rimase in
silenzio, senza sapere come ribattere.
- Ok, ora puoi
anche metterti a ridere, te lo concedo. Io, che ti ho odiato per tanto tempo,
non potevo stare senza di te. Buffo, vero?- aggiunse poi, notando che l’amico
rimaneva in silenzio.
- No, per
niente. Penso che…anche
io avrei fatto lo stesso.-
Si fermarono e
si guardarono negli occhi; Key si perse nei suoi smeraldi, poi le si avvicinò per baciarla, ma lei non glielo permise.
- Ehi, guarda,
comincia a nevicare. Sarà meglio rientrare, prima di prenderci un raffreddore.-
disse, passando oltre.
Si diresse
verso l’albergo, mentre Key non poteva fare altro che seguirla senza un
commento.
Per tutto il
tragitto non aprirono bocca.
Perché aveva
tentato di baciarla?
Non era già
abbastanza difficile non pensare a lui, ci mancava solo quello.
Quella notte
Erika ebbe il sonno agitato; l’incubo di Vorkof che appariva all’improvviso,
cercando di portarla via, non le permise di dormire tranquillamente.
La mattina seguente,
quando si ritrovarono tutti per la colazione, Key notò la strana espressione
sul volto dell’amica, ma decise d’indagare quando fossero stati soli.
- Ehi, tutto
bene?- le chiese dopo un paio d’ore il ragazzo, mentre si trovavano in cortile
per gli allenamenti.
- Cosa? Sì,
certo, perché me lo chiedi?-
- A colazione
mi sei sembrata… scossa.- le fece notare lui, cercando la parola più adatta.
La giovane
rimase in silenzio per un po’; non sapeva se parlargli del suo incubo o se
tenere tutto per se.
In fondo riguarda qualcosa che conosce
anche lui; con chi altro potrei parlare dei miei
brutti presentimenti su Vorkof?si domandò la giovane, riflettendo sul da farsi.
- Il fatto è
che… stanotte ho fatto… un sogno. Un incubo molto strano. Vorkof mi portava via,
mi riportava al monastero, obbligandomi a rientrare nella sua squadra. Non so
perché mi abbia scossa così tanto, ma ho una
bruttissima sensazione.- gli spiegò lei, mentre Key notava che i suoi occhi
erano lucidi.
- Erika, stai
tranquilla. È stato un incubo. Sono sicuro che le tue
sensazione siano infondate. Vorkof e sparito per sempre, non ci darà più
fastidio.- cercò di consolarla, accarezzandole la testa.
Le lacrime
cominciarono a rigarle le guance; si sentiva una stupida a comportarsi così
davanti a lui e tutto solo per un incubo.
Ma i ricordi
degli anni passati al monastero, la paura di ripetere quelle esperienze l’avevano fatta crollare.
Key non riuscì
a trattenersi dallo stringerla a sè per calmarla, mentre lei lo lasciava fare,
senza ritrarsi.
- Dai, non
fare così. Non ti accadrà nulla, te lo prometto.-
Rimasero in
quella posizione per un po’, poi quando la ragazza si fu ripresa, Key la lasciò
andare guardandola negli occhi.
- Scusa, mi
sono comportata come una bambina.- cercò di scusarsi Erika, asciugandosi le
lacrime e sorridendo.
- Non devi
scusarti.- la rassicurò lui, scuotendo la testa.
- Meglio
tornare agli allenamenti.- aggiunse poi lei, notando l’imbarazzante silenzio
che si stava creando.
Finalmente
arrivò il giorno della finale; il pubblico era su di giri, così come lo erano
le squadre.
I primi a
sfidarsi furono Barbara e Rey, che nonostante il sentimento che li legava, lottarono con tutte le loro forze, senza esclusione di
colpi, portando alla vittoria la componente delle Feline Girls.
In seguito fu
la volta di Lana e Takao; fu un altro scontro duro ed emozionante, ma fu Takao ad
avere la maglio.
Poi arrivò il
turno di Key ed Erika.
Devo batterlo a tutti i costi. Devo
portare la mia squadra alla vittoria. Non importa cosa mi lega a lui, l’unica
cosa importante ora è vincere.pensò Erika, dirigendosi verso il campo, mentre Key,
dalla parte opposta, faceva altrettanto.
Fu una partita
molto combattuta; ad ogni attacco il pubblico
tratteneva il respiro, incapace di valutare chi tra di loro avrebbe vinto.
- Credo sia arrivato
il momento di concludere.- esclamò Key, cercando di
nascondere le proprie emozioni; non voleva farle vedere che anche lui era un
ragazzo come tutti gli altri, che anche lui era in grado di provare dei
sentimenti, che anche lui aveva un cuore che batteva.
Voleva essere
il solito ragazzo freddo e distaccato che tutti avevano conosciuto.
- Non chiedevo
di meglio. Ma non andare a piangere dalla mamma se
perdi.- lo prese in giro la ragazza, mentre si sorridevano e si preparavano per
l’attacco finale.
- Avanti
Dranzer. Frecce infuocate.-
- Draion,
buttalo fuori. Assalto del leone.-
L’esplosione fu
più potente delle precedenti e ci vollero parecchi minuti prima di poter vedere
il verdetto finale.
Ancora una
volta il pubblico trattenne il respiro, mentre pian piano la polvere si
diradava, scoprendo il terreno di gioco; Dranzer continuava a ruotare su se
stesso accanto a Draion, immobile a terra.
- A quanto
pare i Bladebrackers sono ancora una volta i campioni del mondo. Complimenti a
tutti ragazzi, siete stati fantastici. Ci avete regalato tantissime emozioni e
noi ve ne siamo grati.- esclamò Dj Man, strizzando l’occhio alle due squadre,
mentre il pubblico scoppiava in un applauso esaltante ed
in urla di giubilo.
Takao e gli
altri corsero ad abbracciare Key, mentre le Feline Girls raggiungevano Erika,
ancora immobile in mezzo al campo a fissare il suo Draion.
Key si liberò
dai suoi compagni e si diresse verso la ragazza, tendendole la mano.
- Nessun
rancore?- le domandò, mentre rispondeva alla stretta; ora che aveva imparato a
conoscerla, non avrebbe voluto perderla come amica.
Erika lo
guardò con aria triste, per poi sorridere tuttavia soddisfatta; in fondo anche
lei cominciava a tenerci davvero alla loro amicizia.
- Accordato. A
quanto pare sarò io a dover andare a piangere dalla mamma. Sei tu il più forte.-
- No, non lo sono.
La mia è stata fortuna. La vera vincitrice sei tu. Ti sei battuta benissimo.-
si complimentò con lei il giovane
Erika non fece
in tempo a ringraziarlo che un forte frastuono di elicotteri sovrastò gli
applausi, attirando l’attenzione dei presenti.
Uomini vestiti
di nero si calarono dal tetto invetro, infrangendolo.
Si gettarono
su Yuri, Key ed Erika, intenzionati a portarli via con loro.
- Ragazzi
state attenti. Sono gli uomini di Vorkof.- esclamò Yuri, avvertendo i compagni
e lottando per non farsi afferrare.
Key si voltò
verso uno di loro e gli tirò un forte pugno sul naso, riuscendo a liberarsi
dalla sua presa, e lo stesso fece Yuri.
Poi udirono un
urlo provenire da sopra le loro teste.
- KEY! YURI!
Aiutatemi.-
Entrambi
guardarono verso l’alto, notando Erika sospesa in aria, tra le braccia di uno
di quegli uomini.
- Erika!- urlò
Key, senza sapere cosa fare per aiutarla.
Ma era ormai troppo tardi; lei e l’uomo
sparirono all’interno di uno degli elicotteri, che ripartì veloce.
- No!-
proruppe il giovane, mentre il mezzo spariva alla loro vista
Gli altri gli
si avvicinarono; potevano leggere la disperazione nei suoi occhi
- Key, avanti,
andiamo via di qui e cerchiamo di trovare una soluzione.- cercò
di calmarlo Takao, afferrandolo per un braccio.
- No, l’hanno
portata via. L’hanno portata via davanti ai miei occhi.- si oppose il giovane,
liberandosi dalla presa dell’amico con uno strattone.
- Avanti, non
è colpa tua.-
- Si, invece. Ieri mattina lei… Ha avuto un incubo; Vorkof la
portava via e la obbligava a tornare a far parte della sua squadra. Mi aveva
detto di avere una brutta sensazione, ma io non le ho dato troppo peso. E
invece aveva ragione. È tutta colpa mia.- spiegò loro, prendendosi la testa tra
le mani.
- Non essere
stupido. La sua era solo una sensazione dovuta ad un
incubo, non potevi immaginare che sarebbe successo tutto questo.- cercò di
consolarlo Yuri, senza alcun risultato.
È tutta colpa mia invece. Se solo fossi
stato più attento, Erika sarebbe ancora qui con me, pensò tuttavia Key, stringendo i
pugni, fino a conficcarsi le unghie nella carne.
Ma
verrò a liberarti, Erika, fosse l’ultima cosa che faccio.
Ed eco che è
successo: Vorkof è riuscito nel suo nuovo intento. Che ne sarà ora di Erika?????? E che farà Key a questo punto?????? L
Ok, lo
ammetto, ho puntato subito l’attenzione sul capitolo per sviare
il fatto che sono un “pochino” in ritardo! ^^ Non troppo xò,
ammettetelo! v.v
Il fatto è che
questo è un periodo incasinato. -.- Ho avuto dei problemi personali e in più mi
sono fatta in 4 per finire di scrivere la tesi, quindi
capitemi. ç.ç
Cooooooomunque…
spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Key è riuscito
a vincere e i Bladebrackers sono DI NUOVO i campioni
del mondo… ma nulla di cui stupirsi, giusto?? XD
Però i nostri
due amici non sono tornati ad odiarsi, per fortuna
aggiungerei. XD
Forse la notte
passata assieme ha davvero cambiato qualcosa. ;)
Chi lo sa! v.v
Lady_eclisse: Carissssssssima!!!
^^ non ti scusare, ti capisco perfettamente. Come hai potuto notare, pure io ho
i miei ritardi nell’aggiornare. XD Ma l’importante è che tu abbia commentato. ;) sono contenta che la storia continui a piacerti, e spero
che questo “colpo di scena” ti abbia piacevolmente sorpresa ed incuriosita
ancora di più. :P chissà quali saranno le intenzioni
di Vorkof. o.o ok, la smetto! XD si, in effetti i
ragionamenti di Takao raramente portano a qualcosa di buono, forse l’ho reso
troppo intuitivo. Xò diciamola tutta, si faceva fatica a non intuire cosa fosse
successo. XD eeeeeeeh… sì, direi che si è ormai capito che la presenza era
proprio Vorkof, l’ho già “svelato” almeno 10 volte nel
corso di questo paragrafo. XD Bè, continua a seguirmi, tanto non manca molto
alla fine. ;) e aggiorna presto anche la tua FF. :P un bacione :*
Mentre i
Bladebrackers e Yuri ancora cercavano una soluzione per liberare la loro amica,
l’elicottero aveva nel frattempo raggiunto il monastero; Erika tentò di
divincolarsi, mentre gli uomini le tenevano ferme braccia e gambe, facendola
entrare nel monastero.
- Lasciatemi, lasciatemi andare. Mettetemi giù.- continuò ad urlare la giovane.
- Avanti,
piccola Erika, non dovresti fare così. Non sei felice di rivedere il tuo
vecchio amico Vorkof?-
Il
proprietario della voce usci dall’oscurità ghignando, mentre la ragazza si
voltava verso di lui.
- Tu… Questa
me la paghi, Vorkof. Giuro che me la paghi.- ringhiò Erika, nella sua
direzione.
- Oh, così mi
offendi. Non preoccuparti, non ti obbligherò a tornare dalla mia parte. Ma io e te ci faremo un po’ di compagnia fino a quando non lo
farai di tua spontanea volontà. Quindi ho la sensazione che staremo insieme per
un bel po’ di tempo.- osservò infine, mettendole una mano sotto al mento e portando il suo viso a pochi centimetri di quello
di lei.
Erika si
scostò riluttante, allontanandosi da lui il più possibile.
- Key e Yuri
verranno a salvarmi.-
- Già, i tuoi
amici. Volevo catturare anche loro, ma i miei uomini hanno fallito. Vorrà dire
che li attenderò con pazienza, comodamente seduto, fino a quando non verranno a
salvarti.-
Erika, per
tutta risposta, gli sputò in faccia.
- Brutta
ragazzina impertinente. Ti passerà la voglia di fare la saputella.
Rinchiudetela.- ordinò Vorkof ai suoi uomini, pulendosi con la manica della
maglia; Erika fu portata via e rinchiusa in una cella.
Passarono due
giorni; almeno due volte al giorno Vorkof andava da
lei minacciandola di lasciarla rinchiusa lì fino a quando non si fosse decisa a
passare dalla sua parte.
- Key, dove
vai?- gli chiese Takao, bloccandolo
Erano due
giorni che il giovane non si dava pace e non dormiva per ciò che era successo
alla loro amica, e vani erano stati i tentativi dei suoi compagni di farlo
rinsavire.
- Al
monastero. Ho intenzione di andare a liberare Erika.- gli rispose Key, dirigendosi
verso la porta.
- Ma non puoi. Ti staranno sicuramente aspettando. Loro …-
tentò ancora Takao, ma ormai la porta si era chiusa dietro di lui.
- Lascia perdere, Takao, non gli farai cambiare idea. È troppo
cocciuto. Piuttosto troviamo una soluzione per aiutare tutti
e due.- lo fermò Yuri, con una mano sulla spalla; conosceva Key e sapeva
che quando si metteva in testa una cosa, nessuno l’avrebbe distolto dalle sue
idee.
Nel frattempo Erika,
ancora rinchiusa, stava per arrendersi, intenzionata a comunicare a Vorkof la
sua decisione, quando ebbe l’occasione di fuggire.
Era ormai sera,
quando uno degli uomini che l’avevano rapita le portò qualcosa da mangiare.
Lo fece
avvicinare con una scusa e lo tramortì con un pezzo di legno che aveva trovato
in un angolo della cella, un colpo secco alla testa.
Si affrettò ad uscire, chiudendo l’uomo all’interno, che, appena si fu
ripresto, diede l’allarme.
Conosceva quel
posto come le sue tasche, così si diresse verso l’uscita il più in fretta
possibile, ma presto tutte le strade le vennero
sbarrate dagli uomini in nero; si trovò in trappola.
Era finita: il
suo breve barlume di speranza si era spendo e lei sarebbe tornata a far parte
della Borg.
Stava per
arrendersi, quando una mano sbucò dal nulla, facendola rifugiare in un
corridoio molto stretto alla sua sinistra.
Spaventata si voltò verso il suo assalitore e vi
riconobbe Key.
- Key, ma cosa diavolo…-
- Non c’è
tempo. Andiamo.- la zittì lui, trascinandola con sé lungo lo stretto passaggio.
Cominciarono a
correre, per poi fermarsi in un corridoio che sembrava deserto, cercando di
riprendere fiato.
- Si può
sapere perché sei venuto qui? Vorkof non aspettava altro
che questo per catturare anche te.- lo rimproverò la
giovane, liberando la sua mano da quella del ragazzo.
- Non potevo
lasciarti qui. Stai tranquilla, non mi avranno.- le rispose Key, guardandosi
intorno.
- Non dovevi
venire.- riprese ad urlare la giovane, attirando
finalmente il suo sguardo su di lei.
- Io vengo ad
aiutarti e tu mi urli contro in questo modo?-
Erika non ebbe
il tempo di rispondere, che all’improvviso sentirono un rumore dietro di loro.
- Giù!- urlò
Key, prendendola fra le braccia e buttandosi a terra, proteggendola con il
corpo.
Una bomba
fumogena scoppiò a poca distanza da loro, così si alzarono in fretta, prima che
il fumo li raggiungesse e scapparono via.
- Draion.-
esclamò Erika, tornando indietro con Key alle calcagna.
- Erika, che
fai? Torna indietro.-
Entrarono in
una delle grandi sale; su un tavolo rotondo, al centro, c’era il suo Bey Blade.
- Non potevo
lasciarlo qui.-
- Forza andiamo.- le disse Key, riafferrandole la mano, ma quando si
voltarono per andarsene, la loro unica via di fuga era stata bloccata.
- Ero sicuro
che saresti tornata a prendere Draion. Key, è un piacere
rivederti.- disse Vorkof, rivolto poi al ragazzo, che si parò davanti ad Erika
per proteggerla.
- Non posso
dire altrettanto Vorkof. Credevo che dopo l’anno scorso, avessi finalmente
deciso di uscire definitivamente dalla mia vita.-
rispose il giovane indietreggiando.
- In effetti dopo la sconfitta della B.A.G.A.
stavo per ritirarmi ad una vita solitaria, ma poi è riapparsa lei, e non ho
resistito.- disse l’uomo, indicando Erika.
- Poteva
essere un ottimo elemento per la
Borg, così ho deciso di rapirla. E poi è diventata così
bella.- gli spiegò Vorkof, guardando Erika con sguardo malizioso, mentre Key la
proteggeva ancora di più con il suo corpo, come a volerla nascondere alla sua vista.
- E dal momento che anche tu e Yuri eravate con lei, perché non
riunire la vecchia banda. Per colpa tua e dei tuoi amici, avevo perso i miei
alleati più fedeli.-
- Se ti stai
riferendo a Yuri e agli altri, sappi che io non centro. Sono stati loro ad
aprire gli occhi e ad andarsene di loro spontanea volontà.-
Key e Vorkof
si fissarono con uno sguardo di sfida.
- E ora se ci
lasci passare…- tentò Key, ma sapeva che così sarebbe stato troppo semplice.
- Mi dispiace
per voi, Key, ma non andrete da nessuna parte. Finirete tutti
e due in cella, e quando Yuri verrà a cercarvi, prenderò anche lui.-
- Puoi anche
scordartelo.- disse estraendo Dranzer; lanciandolo, colpì Vorkof direttamente
nello stomaco.
Recuperò il
suo Bey Blade e schizzò via, prendendo Erika per mano e trascinandola con sè.
Riuscirono ad
evitare gli uomini di Vorkof e ad uscire dal
monastero.
Quando ebbero
varcato il portone, continuarono a correre senza sosta, per non rischiare di
essere inseguiti e catturati di nuovo.
Quando furono
abbastanza lontani dal pericolo, si rifugiarono in una viuzza laterale a
riprendere fiato.
- Perché sei
venuto?- insistette Erika, all’improvviso.
- Come scusa?-
le domandò Key, guadandola stupito, mentre riprendeva fiato.
- Perché sei
venuto al monastero?-
- La risposta
mi sembra abbastanza ovvia. Per salvarti da Vorkof.- rispose irritato il
ragazzo.
- Mi sembra
che nessuno te l’abbia chiesto.-
- Cioè, io ho
rischiato l’osso del collo, e tu mi ringrazi così? Mi aspettavo di più qualcosa
del tipo “Oh grazie Key, mi hai salvato la vita!”- commentò il giovane, mentre
la rabbia cominciava a farsi sentire.
- E invece non
lo sentirai. Potevano prendere anche te. Conosci Vorkof, non mollerà fino a
quando non ci avrà tutti e tre dalla sua parte.-
- Non ci avrà.-
disse lui, cercando di addolcire il tono; forse si stava solo preoccupando per
lui.
- Cosa te lo
fa credere, eh? Hanno preso me, e stavano per prendere
anche te. Se non fossi venuto qui a fare l’eroe, si sarebbero
accontentati di me. Invece ora Vorkof ci metterà alle calcagna i suoi tirapiedi,
che non ci lasceranno respirare, e…-
La sua tirata
fu interrotta dalle labbra di Key, che si posarono sulle sue, zittendola.
Erika era
talmente presa dal suo rimprovero che non si era nemmeno accorta che lui si era
avvicinato; ma non lo respinse.
- Questo era
un modo per farmi stare zitta o per dirmi che ti sei follemente innamorato della
tua più acerrima rivale?- gli domandò la ragazza,
appena lui si fu allontanato dal suo viso.
- Credo
entrambe le cose.- rispose lui, dopo averci pensato un
po’.
Poi si abbassò
di nuovo verso di lei, baciandola ancora e ancora, prima
venire interrotti da alcune voci.
- Forza, sono
andati per di là.-
Key si
affacciò oltre il muro e vide gli uomini di Vorkof andare verso di loro.
Si ritirò di
nuovo nella viuzza stringendo a se Erika; lei si sentiva al sicuro tra le braccia
di Key, avrebbe voluto restare così per sempre.
Gli uomini in
nero passarono oltre, permettendo loro di fuggire e di tornare in albergo.
Quando rientrarono trovarono tutti nella stanza dei Bladebrackers.
- Erika. Tutto
bene? Come stai?- si avvicinò subito a lei Lana, appena si furono accorti del
ritorno dei due giovani.
- Tranquille,
sto bene. Sul serio.- tentò di rassicurare le sue compagne Erika, mentre l’abbracciavano tutte insieme.
- Ehi, amico,
tutto ok?- domandò Takao a Key, in modo più pacato,
dandogli una pacca su una spalla.
- Si, sto bene. Ma ho la sensazione
che Vorkof non mollerà così facilmente.- disse rivolto ai presenti, guardando
fuori dalla finestra della camera.
- Dovevo
immaginarlo.- sospirò Yuri.
- La cosa non
dovrebbe stupirti. Lo conosciamo bene, purtroppo.- si rivolse a lui Erika,
ancora circondata dalle sue amiche.
- Già.-
Si era fatto
ormai tardi, e dal momento che i loro amici erano
tornati sani e salvi, decisero di andare a dormire; avevano tutti bisogno di
riposo.
Key accompagnò
Erika alla porta, mentre gli altri si auguravano la buonanotte.
- Sei sicura
di stare bene?- le domandò ancora una volta un Key preoccupato, sfiorandole un
braccio.
- Sì, non
preoccuparti, sto bene.-
- Ok.- rispose semplicemente lui, per poi darle un bacio sulle
labbra e lasciarla uscire.
Mentre si
dirigeva verso la sua stanza con le amiche, Erika si sentì improvvisamente
osservata; voltandosi vide gli sguardi delle sue compagne puntati su di sè.
- Che c’è?-
domandò preoccupata, senza capire i loro sguardi indagatori.
- Diccelo tu,
signorina SoloSessoNientePiù.- la prese in giro Laura,
sollevando un sopracciglio; ora che la loro amica era tornata, si sentiva
addirittura in vena di fare del sarcasmo
Erika continuò
a guardarle come se fossero impazzite, poi capì: Key l’aveva appena baciata
sulle labbra.
Sorrise
radiosa, senza tuttavia dar loro una risposta, mentre rientravano nella loro
stanza.
Credo che ora andrà tutto meglio, pensò però tra sé,
infilandosi sotto le coperte; dopo l’esperienza al monastero aveva proprio
bisogno di una bella dormita.
Eeeeeeeee
rieccomi!!! ^^ scusate tanto se ultimamente aggiorno
un po’ a rallentatore, ma sono in dirittura d’arrivo, tra 24 giorni mi laureo e
sono un po’ incasinata. XD
Bè, che dire,
credo di poter affermare che nonostante la brutta esperienza, il rapimento da
parte di Vorkof ha portato i suoi buoni frutti no???
XD
Finalmente Key
ed Erica si sono decisi… era anche ora! XD
Carissimi
lettori, prima di concludere con questo capitolo,
vorrei avvisarmi che il prossimo sarà l’ultimo. Lmi si stringe
il cuore, ma è così. Lma nel
frattempo godetevi questo e il prossimo, sperando non smettiate proprio ora. ;)
Lady_eclisse: carissima!!
Tranquilla, ti capisco… pure io ultimamente, con sta
tesi, sono piena di scadenze da rispettare, quindi non ti crucciare (mamma mia
che paroloni! XD) eeeeeeeeeh… non mi picchiare per questo ritorno, ma dovevo
mettere un po’ di azione in questa FF. XD poi dai, è stato “eliminato” alla
svelta no?? Poi è un pochino anche grazie a lui che
Key ed Erika si sono decisi a dichiararsi. XD La tua
idea dell’usare Erika per conquistare il mondo con Black Dranzer era ottima, ma
essendo che questa FF l’ho scritta parecchio tempo fa, non ho aggiunto nulla,
quindi sarà per la prox volta. XD spero che questo cap ti si piaciuto e che
leggerai il prox, l’ultimo! Lun bacione grande :*
Nadia112: cara!!
Tranquilla, non è un problema, capisco che gli impegni scolastici sono troppi e
complicati. Anche se universitaria, sono ancora una studentessa
pure io.. XD sono contenta comunque che ti siano piaciuti entrambi i capitoli. ;) già, Key ha vinto, i Bladebrackers non potevano non
vincere pure sto mondiale! XD xò almeno i 2 sono
rimasti amici. ;) e non solo amici, direi. XD Cmq Key,
anche se non è riuscito a proteggere Erika durante l’attacco, direi che si è fatto ampiamente perdonare, o sbaglio?? ;) leggi anche questo e il prossimo ULTIMO (T.T) capitolo,
mi raccomando. ;) un bacione :*
La mattina
seguente nessuno di loro notò movimenti sospetti nei dintorni del loro albergo,
così Key ed Erika si concessero una lunga passeggiata,
forse per schiarirsi un po’ le idee; la ragazza era rimasta rinchiusa in cella
per quasi tre giorni, aveva bisogno di aria.
- Come ti
senti oggi?- le domandò improvvisamente il giovane, dopo un lungo momento di
silenzio.
- Molto più
rilassata, grazie.-
Notando il
silenzio da parte di Key, Erika si voltò verso di lui; aveva gli occhi puntati
a terra, un’espressione di rammarico dipinta sul volto.
- Che ti
succede?- gli domandò lei.
- Mi dispiace
averti lasciata nelle mani di Vorkof per tutto quel
tempo.- rispose lui, senza tuttavia guardarla negli occhi.
- Non ti devi
preoccupare. Ora sto bene. Stiamo bene tutti e due.-
cercò di consolarlo Erika, ma notò che la smorfia di poco
prima non era sparita.
- Non è solo
questo, vero? Che altro c’è?- domandò nuovamente la giovane, fermandosi in
mezzo al marciapiede.
- È colpa mia
se ti hanno portata via. Non sono stato in grado di
proteggerti come avrei voluto, nemmeno dopo che tu mi avevi parlato di quella
tua sensazione.- le rispose Key, imitandola.
- Key, non
dirmi che ti senti in colpa per ciò che mi è successo? Tu non centri niente,
non è stata colpa tua. Key guardami.- gli ordinò, mettendosi davanti a lui ed obbligandolo a guardarla; il ragazzo sollevò finalmente
gli occhi da terra.
- La mia era solo una stupida sensazione, nata da un incubo.
Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo, nemmeno io. Vorkof era
scomparso, e tutti speravamo di non incontrarlo mai più. Purtroppo è successo,
ma la colpa non è di nessuno, men che meno tua.-
Key distolse
lo sguardo dalle sue iridi verdi, ma lei gli prese il viso tra le mani, facendo
combaciare nuovamente i loro occhi.
- Nessuno è
venuto a salvarmi, ma tu sì. Tu mi hai salvata, e te
ne sarò grata per sempre.-
Gli sorrise, mentre lui faceva lo stesso.
- Vieni qui.- disse poi il ragazzo, prendendola fra le sue braccia e
stringendola forte.
- Posso farti
una domanda?- gli chiese poi improvvisamente Erika.
- Dimmi.-
rispose lui, scostandola appena da se.
- Secondo te,
quando ci siamo innamorati?-
Key la guardò
negli occhi, senza riuscire ad allontanare il suo sguardo da quello bellissimo
e verde di lei.
Ci siamo innamorati? si domandò retoricamente Key prima di
risponderle; la cosa gli sembrava ancora tanto strana, che faticava a farsene
una ragione.
- Forse quando,
una mattina, ti sei alzata da un certo letto, dopo una notte di sesso con me e
mi hai detto “Solo sesso, niente di più”.- rispose Key, facendola ridere, per
poi baciarla teneramente.
Tornarono in
albergo, dove i loro amici si stavano divertendo con gare di Bey Blade
improvvisate; Erika, troppo stanca per partecipare, preferì tornare in camera,
dove Key l’accompagnò.
- Che c’è?-
chiese Erika sedendosi sul letto, notando lo sguardo del compagno.
- Sei
bellissima.- le disse semplicemente lui, facendola arrossire.
Quasi non si
riconosceva, doveva ammetterlo; lei gli faceva provare sensazioni così strane
per lui, che quasi non si rendeva conto di quello che diceva.
Ma aveva detto la verità: era bellissima.
- Ehi, vacci
piano. Devo forse ricordarti che sono la tua più acerrima
rivale?- lo prese in giro la giovane, mentre Key si avvicinava.
- Mmmh… bè,
una rivale molto bella…- sussurrò con voce roca, mentre faceva combaciare le
loro labbra.
- Credi che
anche questo sarà solo sesso niente più?- le chiese il
giovane, mentre le lasciava una scia di baci sul collo, dopo averla fatta
stendere.
- Mmmh… non
saprei. Dovremmo provare.- rispose lei provocatoria e
con tono malizioso.
Erika gli
tolse la maglietta, mentre lui slacciava i bottoncini della sua camicetta.
Si unirono in
un solo corpo, un’unica, bellissima danza che li accompagnò
fino all’apice del piacere, quando entrambi si resero conto che quello non era
stato solo sesso, e che mai più lo sarebbe stato.
- Ti amo.- le sussurrò piano Key, mentre le accarezzava i
capelli, lasciandola spiazzata.
- Anche io ti amo.- rispose lei, dopo un primo momento di sbigottimento;
era bello sentirselo dire e lo era ancora di più dirlo alla persona che amava e
che forse aveva sempre amato.
- Ehi, ragazzi
venite giù?- sentirono la voce di Takao chiamarli dal
cortile.
I due si
rivestirono controvoglia, per poi raggiungere gli amici.
- Venite a
fare un giro con noi?- chiese poi loro il leader dei Bladebrackers.
- E tu ci hai
chiamato per questo?- domandò scocciato il compagno, con un braccio intorno
alla vita della ragazza.
- Perché, cos’abbiamo interrotto?- chiese l’altro, con tono malizioso.
- Lascia perdere.- rispose Key, sempre più irritato.
Stavano per
uscire dal cancello, mentre Takao ancora insisteva per farsi raccontare cosa
stavano combinando in camera da letto, quando tre
blader sconosciuti si pararono loro davanti, bloccando la via.
I tre ex componenti della Borg capirono all’istante di chi si
trattava, e si misero in guardia.
- Cosa volete?- domandò retoricamente Key, cercando di
proteggere la ragazza che aveva a fianco.
- Non c’è
bisogno di presentazioni, immagino. Ci ha mandati Vorkof…-
rispose uno di loro, sogghignando.
- Sì, l’avevamo
intuito. Ma forse non avete capito la domanda: che cosa
volete da noi?- intervenne Erika, spostandosi un po’ da dietro la schiena del
compagno.
- Mi sembra
logico. Riportarvi al monastero.-rispose un altro del trio.
- Sapete, il
capo sente la vostra mancanza.- prese la parola il
terzo.
- Ma davvero? Sapete cosa potete dire al vostro capo? Di
andare al diavolo.- si rivolse a loro Yuri, digrignando i denti.
- Questo è
tutto da vedere.-
I tre
sconosciuti si avventarono sui ragazzi, cominciando a menare con calci e pugni;
appena Key ebbe sistemato il suo avversario, si voltò verso Erika per andare in
suo aiuto, ma il suo intervento non fu necessario, dal
momento che se la stava cavando per niente male.
- Ho seguito
qualche corso di autodifesa.- gli spiegò lei, dopo aver buttato il suo
avversario a terra.
- Se i pugni
non hanno effetto, dovremo passare alle maniere forti.- disse uno degli
avversari, asciugandosi un labro sanguinante e tirando fuori in suo Bey Blade
dalla tasca.
- Avreste
fatto meglio a continuare con le mani, avreste avuto più possibilità.- li
canzonò Erika, imitando il gesto dell’altro, mentre i suoi compagni facevano lo
stesso.
Le sei trottole
schizzarono in campo, cominciando a scontrarsi.
- Facciamola
finita.- esclamò improvvisamente la ragazza.
- Draion,
assalto del leone.-
- Dranzer,
frecce infuocate.-
- Wolborg, tempesta
di neve.-
I tre Bit
Power uscirono allo scoperto, scagliandosi veloci contro quelli
degli avversari e facendoli schizzare via.
I tre blader
raccolsero i loro Bey Blade e fuggirono con la coda tra le gambe.
- Ho la
sensazione che per un po’ Vorkof non si farà più vedere.- commentò Erika,
mentre i tre ragazzi scomparivano alla loro vista, incontrando l’approvazione
dei due amici.
Il resto della
giornata passò fin troppo in fretta, ma Key ed Erika
approfittarono di ogni singolo secondo per stare insieme.
- Domani
parto.- disse all’improvviso Key, mentre erano comodamente seduti sul balcone
della camera dei Bladebrackers.
- Lo so.- rispose semplicemente lei, già triste.
- Non ci
vedremo per un po’…-
Ma Erika non lo fece finire, posandogli
l’indice sulle labbra.
- Sssh, non
pensiamoci adesso, e godiamoci le ultime ore che ci separano da quel momento.-
disse lei, prima di perdersi in un dolce bacio.
Ma purtroppo l’ora della partenza arrivò
troppo in fretta.
“I signori passeggeri del volo A624 per il
Giappone, sono pregati di avvicinarsi al gate numero 3
per l’imbarco. Grazie” gracchiò
l’alto parlante, attirando l’attenzione dei ragazzi.
- È arrivato
il momento.- commentò Erika, con gli occhi lucidi.
- Perché non
vieni in Giappone con me?- tentò ancora una volta Key, guardandola negli occhi.
- Lo sai che
se potessi non me lo farei ripetere due volte, ma qui ho la mia famiglia. Devo
restare.-
Nonostante
queste parole, le lacrime sgorgarono dai suoi occhi.
- Non hai idea
di quanto vorrei restare qui con te.- le disse il
giovane, abbracciandola forte.
- Anche io lo vorrei, ma devi tornare in Giappone con i tuoi
compagni. Ora il tuo posto è là. In fondo questo non è un addio.- disse Erika,
senza tuttavia smettere di piangere.
- Sì, hai
ragione. Questo è un arrivederci.-
Le asciugò le
lacrime, poi la baciò dolcemente.
- Ti amo.- disse lui, senza distogliere i suoi occhi da quelli
della ragazza.
- Ti amo anch’io.-
Si baciarono
un’ultima volta, prima che Key si dirigesse verso l’aereo con gli amici.
Per lunghi
mesi Erika e Key si sentirono solo per telefono, scrivendosi anche lunghe
lettere, ma senza tuttavia riuscire a rivedersi.
Erano lontani,
non si vedevano ormai da mesi ed entrambi temevano di non riuscire a continuare
a portare avanti quella situazione.
Erano quasi 6 mesi che Key ed Erika non riuscivano più a baciarsi, a
sfiorarsi, ad amarsi; i componenti dei Bladebrackers erano radunati nel salotto
di Takao, quando il campanello cominciò a suonare insistentemente.
- Nonno J,
puoi andare tu?- urlò il padrone di casa in direzione della palestra, ma non
ricevendo risposta di risolse ad alzarsi lui stesso, e
sbuffando uscì dal salotto, dirigendosi verso l’ingresso, per poi tornare poco dopo.
- Chi era?-
chiese Rey curioso, notando il sorriso dell’amico.
- Credo sia
una visita per Key.- rispose l’altro, mente Key alzava
le testa stupito.
Una figura
minuta e atletica fece capolino da dietro la spalla di Takao e ciò che Key sognava
ormai da mesi, si trovava ora proprio lì, davanti a lui.
- Erika.-
esclamò raggiante, alzandosi in piedi e andandole incontro; la sollevò da terra,
stringendola forte.
- Dio, sono
così felice che tu sia qui.- sussurrò piano, con il volto immerso nei suoi
capelli profumanti.
- Anche io. Mi sei mancato così tanto.-
rispose lei, con le lacrime agli occhi.
- Ma… cosa ci fai qui?- chiese poi lui, realizzando la sua
presenza lì, in Giappone.
- Ecco, io… -
iniziò lei, lasciando la frase in sospeso, mentre tutti aspettavano curiosi.
- I miei hanno
deciso di trasferirsi. Quando sono tornata a casa ho
raccontato tutto a mio padre e a mia madre e hanno pensato che la Russia stesse diventando
troppo pericolosa con Vorkof in circolazione.- concluse la giovane, sorridendo
raggiante.
- Vuoi dire
che verrai a vivere in città?- le domandò Rey, esprimendo l’interrogativo di
tutti.
- Ho parlato a
mia madre di voi.- spiegò, guardando in modo particolare Key. – Così ha pensato
che se dovevo andare in un paese sconosciuto.. bè,
almeno dove ci fosse qualcuno che conoscevo.- concluse guardandoli poi uno per
uno.
- Quindi… quindi resterai qui? Per sempre?- balbettò Key,
senza ancora capacitarsi della cosa.
- Sì, per
sempre.- rispose Erika, guardandolo con amore.
Key la baciò;
finalmente potevano stare insieme, senza pensare ai nemici che avrebbero potuto
dividerli.
In Giappone
erano al sicuro e potevano dedicarsi l’una all’altro senza intromissioni
esterne.
Mi capita
sempre quando finisco di pubblicare una FF, è più forte di me. T.T
Lo so, sono un
po’ malata, ma già dalle mie storie si doveva capire. XD
Comunque sia,
ecco l’ultimo capitolo.
Ormai ero alla
fine e ho deciso di non tirarla troppo per le lunghe.
Poi ormai sono
dottoressa (laurea imminente T.T) quindi dovrò
diventare più seria. v.v
………………………………………………………………..
AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!! Come sono simpatica!! XD
Vabbè, sclero
a parte, spero che anche l’ultimo capitolo abbia
soddisfatto i miei lettori, e che lascino un piccolo commento dell’intera FF.
Per la mie carissime lettrici e commentatrici Lady_eclisse e Nadia112, scommetto che sarete sommerse da impegni scolastici, x
questo ho deciso di pubblicare senza aspettare i vostri commenti! XD spero comunque vi sia piaciuta anche la conclusione. ;)
Bè, non ho
altro da aggiungere.
Grazie a tutti
quelli che mi hanno seguito e spero lo farete anche con altre FF. ;)
Un bacione
grande a tutti
Cicci 12
Ps. A tal
proposito faccio un po’ di pubblicità! XD Sto pubblicando una nuova fan fiction
su “Tokyo Mew Mew”. Se può
interessare a qualcuno, aspetto i vostri commenti! ;)