Cap. 1 Un nuovo torneo
- Dranzer, frecce
infuocate!-
- Dragon,
attacco tifone!-
Un grande
polverone si sollevò dal terreno di uno dei tanti giardini della città di
Osaka; era una giornata come tante, l’estate stava per finire, ma le strade
erano ancora piene di ragazzini che giocavano con i loro Bey Blade, mentre le
madri dovevano richiamarli più di una volta per farli
tornare a casa.
Key e Takao,
due dei componenti della squadra dei Bladebrackers, si
stavano sfidando nel giardino di quest’ultimo, mentre Max, Rey, Daichi, il prof
Kappa e Hilary, i loro compagni, osservavano attentamente; ogni pomeriggio i 7
amici di trovavano nello stesso posto, alla stessa ora, per portare avanti quel
sogno che li aveva uniti tanti anni prima: il Bey Blade.
Si avvicinava
un nuovo entusiasmante torneo mondiale e la squadra dei campioni del mondo si
allenava per arrivare preparata al grande evento; nell’ultimo torneo, avvenuto
l’anno precedente, i 5 componenti avevano deciso di
dividersi, tutti intenzionati a sconfiggere Takao, il loro leader, gareggiando
quindi con le squadre dei rispettivi Paesi di origine: Rey si era ricongiunto
con i White Tiger, provenienti dalla Cina, Max con gli All Stars, dell’America,
e Key era tornato nella Neo Borg, squadra russa.
Ma quell’anno,
in seguito alla vittoria della squadra giapponese, composta da
Takao e Daichi, la squadra dei Bladebrackers si era ricomposta, e i 5 amici
erano decisi a farsi valere ancora una volta.
- Coff! Coff!
Non si vede più niente.- si lamentò Hilary, coprendosi la bocca con una mano, e
muovendo l’altra nell’aria, cercando di diradare il polverone.
Quando
finalmente scomparve, tra un colpo di tosse ed un
altro, accanto a Takao era comparso, come dal nulla, nonno J.
- Aaaah!! Nonno J, sei impazzito? Che diavolo ci fai qui?- sussultò
Takao, portandosi una mano al petto.
- Perdonate
l’interruzione, ragazzi, ma è arrivata la lettera che aspettavate.- rispose il
vecchio sorridendo e allungando una busta bianca al nipote.
- Dici sul
serio?- esclamò il ragazzo, afferrandola e aprendola.
Scorse
rapidamente il fogli, cercando di leggere il più
rapidamente possibile, prima di esalare un urlo di gioia.
- Takao. Cosa succede?- gli domandò Max, avanzando di un passo.
- È la lettera
del torneo ragazzi.- proruppe l’amico, voltandosi verso gli altri quasi con le
lacrime agli occhi.
- È
fantastico.- intervenne Rey, afferrando il foglio e leggendolo.
- E non è
tutto. Siamo stati invitati dal presidente Daitenji in persona ad assistere ad
alcuni incontri tra Blader dilettanti. Dovremo presentarci allo stadio un
giorno prima del torneo.-
- Sul serio?
Wow! – esclamò l’americano, raggiante quanto il compagno.
- Dove si
svolgerà la prima parte del torneo?- chiese curioso il professor Kappa,
allungandosi verso il cinese per leggere a sua volta.
- Mmmh.. Qui c’è scritto Australia.- rispose quest’ultimo.
Max e Takao si
presero per mano, iniziando a saltellare di gioia come
due bambini che hanno appena ricevuto i regali di Natale.
- Ehi, e
l’incontro?- chiese improvvisamente Daichi, riportando l’attenzione sui due Bey
che fino a poco prima stavano ruotando.
- Me n’ero quasi dimenticato…- lasciò in sospeso la frase
Takao; la notizia del torneo aveva distratto tutti quanti.
Finalmente tutti
i presenti rivolsero lo sguardo al terreno di gioco: Dranzer e Dragon giacevano
a terra, immobili.
Takao e Key si
guardarono.
- Di nuovo
pari.- osservò Takao, allungando una mano verso il compagno per stringerla.
- Di nuovo. Ma non cantare vittoria, arriverà il giorno in cui riuscirò
a batterti di nuovo.- rispose l’amico, afferrandola e fissando negli occhi il
compagno; dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, l’odio iniziale che Key
provava nei confronti del giapponese erano ormai
spariti, lasciando il posto ad una bella amicizia e, soprattutto, ad una sana
rivalità.
- Non contarci
troppo, Key, nessuno può battermi.- obbiettò l’altro,
ridendo e portandosi le mani dietro alla testa e ricevendo uno scappellotto da
Hilary per la sua mancata modestia.
I giorni
passarono in fretta, mentre gli allenamenti nel giardino di Takao continuavano
senza sosta, e presto arrivò il giorno tanto atteso della partenza; tutti i componenti dei Bladebrackers si trovavano all’aeroporto, in
attesa che il loro aereo venisse chiamato.
Tutti, tranne
uno.
- Ma è mai possibile che Takao sia sempre in ritardo?-
protestò Max, incrociando le braccia al petto e sbuffando, appoggiandosi alla
sua valigia.
- Come suo solito non avrà sentito la sveglia.- sospirò Daichi,
impaziente quanto l’amico.
- Tipico di
Takao. Ormai dovremmo conoscerlo, ragazzi.- commentò Rey, ridendo divertito.
“I signori passeggeri del volo A432 per
l’Australia, sono pregati di avvicinarsi al gate numero 12
per l’imbarco”, sentirono gracchiare la voce all’altoparlante.
- Non possiamo
aspettare. Takao troverà il modo per raggiungerci. Il prossimo volo dovrebbe
partire tra non molto.- disse il Prof Kappa, afferrando la sua valigia, imitato
da tutti gli altri.
- Ehi, ragazzi!
Ragazzi! Aspettatemi!-
La voce
famigliare del loro compagno si fece sentire oltre il frastuono del terminal;
tutti si voltarono, mentre Takao correva verso di loro vestito solo a metà,
mentre ancora cercava di infilarsi la giacca.
- Takao. Sei
sempre in ritardo. Quando imparerai ad essere
puntuale. Giuro che la prossima volta ti lasciamo a
terra.- lo rimproverò Hilary, mentre gli altri sorridevano tuttavia divertiti.
- Avete
ragione. Scusate, la sveglia non ha suonato.- cercò di
giustificarsi il ragazzo, con il fiato corto per la corsa.
- Come avevamo
immaginato.- disse Rey, allargando le braccia rassegnato.
Avvicinandosi
al gate riuscirono ad imbarcarsi appena in tempo,
mentre Hilary ancora rimproverava Takao, che cercava di ribattere con pochi
risultati, finendo così per litigare con l’amica, come al solito.
- Per me quei
due sono fatti l’uno per l’altra.- commentò come ogni volta Max rivolgendosi al
cinese, ma per sua sfortuna fu udito anche dai due diretti interessati.
- Non dirlo
neanche per scherzo!- urlarono all’unisono, attirando
l’attenzione di alcuni passeggeri.
- Chi vorrebbe
stare con un idiota come Takao?- rincarò la dose la
ragazza, puntando un dito accusatore contro l’altro.
- Che cosa? E io invece dovrei stare con una racchia come te?- rispose a
tono lui, subito fronteggiato dall’amica.
I compagni si
rassegnarono, sollevando le spalle e decidendo di ignorarli, mentre loro
continuavano con i loro battibecchi.
Finalmente
decollarono; Takao si abbuffò al carrello del pranzo, mentre la ragazza che li
accompagnava passò quasi tutto il tempo a rimproverarlo, Max e Daichi ridevano
come matti guardandoli litigare, Rey leggeva un libro, il prof Kappa lavorava al
computer e Key osservava la distesa di nuvole che si estendevano fuori dal
finestrino, cercando di ignorare gli schiamazzi dei suoi compagni.
- Ehi,
ragazzi, guardate laggiù. Siamo quasi arrivati.- esclamò improvvisamente
Daichi, dopo quasi 12 ore di volo; Max e Takao si
precipitarono al finestrino più vicino travolgendo il povero Daichi: sotto di loro
cominciavano già a delinearsi le immense steppe australiane.
- Che
meraviglia.- esclamò il leader del gruppo, con gli occhi luccicanti per
l’emozione.
- Credete che
riusciremo a vedere qualche canguro?- domandò poi, eccitato all’idea.
- Oh, Takao.-
si limitò a rispondere l’americano, mentre tutti ridevano all’ingenuità del
compagno.
Atterrarono
dopo pochi minuti e, recuperati i loro bagagli, trovarono una macchina a loro
disposizione davanti all’aeroporto, grazie alla quale raggiunsero la sede in
cui si sarebbe svolto il campionato.
- Benvenuti in
Australia, ragazzi. Sono felice che abbiate accettato il mio invito.- li accolse
il presidente della BBA, il signor Daitenji, che li attendeva davanti alle
grandi porte dello stadio.
- E come
avremmo potuto rifiutare?- rispose Takao su di giri, rivolgendosi all’uomo.
- Di cosa si tratta, presidente? Nella lettera non era specificato.-
chiese Rey, curioso di saperne di più.
- Quest’anno
abbiamo deciso d’inaugurare il mondiale con un torneo tra giovani blader
dilettanti, per permettere così loro di farsi conoscere. Mi è quindi sembrata
una buona idea chiamare voi come ospiti d’onore; chi meglio dei campioni del
mondo?-
- È una bella
idea. Scommetto che sarà un successone.- commentò
Hilary, battendo le mani emozionata.
- Il torneo avrà
inizio questo pomeriggio alle sei. Tenete gli occhi
aperti ragazzi; ho notato molti blader interessanti tra i partecipanti.-
commentò Daitenji, prima di congedarli con un sorriso.
- Takao,
aspetta un secondo.- lo fermò l’uomo.
- Vorrei che
fossi tu a disputare lo scontro finale con il vincitore.- lo informò,
posandogli una mano sulla spalla.
- Dice sul
serio?- chiese incredulo il ragazzo.
- Certo, sono
sicuro che chiunque vincerà il torneo, sarà felice di potersi battere con il
campione del mondo.-
- D’accordo,
allora, accetto volentieri.- rispose Takao, prima di salutare il presidente e
raggiungere gli amici.
- Ehi, Takao,
che voleva il signor Daitenji?- chiese curioso Max, affiancando l’amico.
- Lo vedrai
domani. Credo ci sarà da divertirsi.- rispose semplicemente l’altro, lasciando
i compagni nella loro curiosità.
= = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = =
Non posso
crederci, nonostante il tempo praticamente paria a…
bè, ZERO, sono riuscita a riscrivere questa storia. o.o
O
perlomeno a metterla in una forma decente, tanto da poter essere letta. XD
Che dire, sono
tornata sull’idea di “Bey Blade”, giusto in questo periodo in cui sto
riguardando le puntate! XD
Quindi
meglio approfittarne per ripubblicare questa fan fiction vecchissima, ma prima
davvero pessima, ora più leggibile.
J
Bè, non mi
resta che sperare in qualche vostro commento, ma soprattutto sperare che la
storia vi piaccia. ;)
Un bacione a
tutti i miei FUTURI lettori (sperando ce ne siano! XD)
Cicci12