Dalle arti marziali con amore di Mary90_p (/viewuser.php?uid=80538)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ciao! Sono Camilla ***
Capitolo 3: *** Il bullo ***
Capitolo 4: *** comunicazione di servizio ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Mirmo e Camilla Prologo
Salve, già mi conoscete! Leggendo un po' di fanfic su Mirmo in
questo sito è venuta anche a me la voglia di scrivere qualcosa,
quindi ecco il risultato! Buona lettura!
PROLOGO
Cercò di normalizzare il respiro e si sedette su un masso,
osservando il paesaggio mozzafiato che la montagna le offriva.
Ogni volta che aveva il week-end libero si recava in
montagna con suo nonno per allenarsi.
Non c’era un’arte marziale che lei non conoscesse alla
perfezione, era la migliore in tutte.
Le ci erano voluti anni e anni di duro lavoro per arrivare
al livello di adesso, ed era considerata la miglior combattente di arti
marziali al mondo.
Aveva cominciato a partecipare ai tornei all’età di cinque
anni, insieme al suo adorato nonno e non aveva più smesso.
Il combattimento era la cosa più importante per lei, dopo la
sua famiglia.
Alzò il viso, offrendolo al piacevole calore dei raggi
solari. In montagna il tempo cambiava radicalmente, se un minuto prima era
sereno il minuto dopo poteva diluviare. Ma la fortuna le aveva concesso una
piena giornata di sole. Aveva appena finito l’allenamento ed era sfinita.
Si sdraiò incrociando le braccia dietro la testa e chiudendo
gli occhi.
Lassù c’erano una pace e un silenzio che la città poteva
solo sognarsi. L’aria era pulita, niente macchine, niente grattacieli, niente
traffico, niente folle… Sarebbe rimasta a vivere lì per sempre, peccato che in
città l’aspettassero sua madre e sua sorella minore!
Respirò profondamente, liberando la sua mente e si concesse
un sorriso. Le vacanze estive erano finite e lei avrebbe dovuto frequentare la
seconda liceo.
Non vedeva l’ora di riabbracciare la sua migliore amica! E
soprattutto non vedeva l’ora di vedere LUI…
Arrossì di botto quando visualizzò la sua immagine nella
mente. Che ci poteva fare, lui era così bello! Era il ragazzo più ambito della
scuola.
Quell’anno si sarebbe tenuto anche un torneo di arti
marziali e aveva tutta l’intenzione di iscriversi, anche se era nel bel mezzo
dell’anno scolastico! Lo faceva ogni anno, e gli insegnanti non le
rimproveravano niente, anzi, facevano tappezzare la scuola con dei cartelloni e
degli striscioni in suo onore, raccomandandole di tenere alto il nome del suo
paese. Rise leggermente.
Chissà se in quel torneo avrebbe incontrato anche gli altri…
Akira, Jacky e Sarah… Sperava di sì, altrimenti sarebbe stato troppo facile
vincere.
<< Ehi, Camilla, vieni, è ora di andare! >> la
chiamò una voce.
<< Arrivo, nonno! >> urlò il risposta senza
neanche aprire gli occhi. Si alzò sbuffando per essere stata disturbata.
Guardò un’ultima volta il paesaggio circostante e si voltò,
incamminandosi verso la baita per preparare i bagagli.
CONTINUA
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Capitolo 2 *** Ciao! Sono Camilla ***
Mirmo e Camilla 1
DRIIIIIN DRIIIIIIIIN
La sveglia. Per lei da sempre l’aggeggio infernale uscito
dalla mente di chissà quale sadico! Era abituata ad alzarsi anche alle 5.00 del
mattino, quindi dormire fino alle 7.30 era una pacchia, ma non aveva
nessunissima voglia di alzarsi!
Aveva detto che non vedeva l’ora di iniziare la scuola?
Fandonie! Lei ODIAVA la scuola! O più semplicemente odiava studiare! E se c’era
qualche materia che odiava più di tutte era una sola… Quella materia che la
faceva uscire pazza anche solo se si impegnava un minimo! La matematica! Tutti
quei numeri, quelle sottrazioni, le operazioni, le equazioni, le frazioni… Le
detestava! E indovinate un po’? Quel giorno le prime due ore prevedevano
proprio quell’inferno!
Con un sonoro sbuffo scostò le coperte e si alzò. Si tolse
il pigiama, si cambiò la biancheria intima e prese la divisa appesa
all’armadio: costituiva camicetta bianca a maniche corte con intorno al
colletto una bandana rossa legata in un nodo. La gonnellina era azzurra e
abbastanza corta, non arrivava neanche a metà coscia, i calzettoni bianchi e i
mocassini neri. Si vestì in fretta e furia legando i lunghi capelli color del
grano in una coda alta.
Fino alle medie era solita legarli in due code, ma ormai non
era più una ragazzina! Anche se in casa usava ancora legarli in quel modo, ma
preferiva non lo sapesse nessuno. E poi alle medie i capelli erano lunghi fino
alla schiena, ora arrivavano alla vita. Ne era orgogliosa! Erano lisci come la
seta e avevano il colore del sole. I suoi occhi color cioccolato scrutarono la
stanza alla ricerca della cartella. Eccola! L’aveva preparata ieri prima di
andare a dormire, quindi era sicura di non aver dimenticato niente.
La prese e scese al piano di sotto, in cucina, ove vi trovò
la sorella minore che stava già facendo colazione e la madre intenta a
preparare le uova.
<< Buongiorno, tesoro! >> la accolse la donna
con un sorrise.
<< ‘Giorno, sorellona! >> biascicò la più
piccola di casa Minami.
Lei era sua sorella minore, Sabrina, quell’anno avrebbe
cominciato la prima superiore nella stessa scuola di Camilla.
Anche Sabrina era bionda con gli occhi marroni, ma, se i
capelli della prima erano splendidamente lisci, quelli della seconda cadevano
sulle spalle in morbide onde. Sabrina era molto più bassa di Camilla, le
arrivava a malapena al mento nonostante un solo anno di differenza. A
differenza della prima che emanava forza e combattività a causa dello sport che
amava e della sua altezza, la seconda pareva una creatura fragile e indifesa,
dando l’impressione di potersi spezzare da un momento all’altro e, mentre
Camilla aveva un carattere forte e deciso,faceva amicizia in fretta, sempre abituata a cavarsela da sola, Sabrina
era invece molto dolce e gentile, soprattutto molto timida nei confronti della
gente, il che incuteva nel prossimo una sensazione di tenerezza e un istinto di
protezione.
Be’, in effetti sua sorella era veramente così… Riflettè
Camilla mentre addentava un pezzo di pane tostato con sopra la marmellata di
pesche, ma sapeva benissimo che, quando la situazione lo richiedeva, sapeva
essere molto forte. Anche se fino a quel momento non ce n’era stato un bisogno
effettivo.
Finito di fare colazione, le due ragazze si alzarono in
contemporanea, presero i pranzi per scuola in cartella, diedero un bacio alla madre
e uscirono di casa.
<< Ehi, Cami. >> la chiamò Sabrina mentre camminavano. La scuola non era lontano da casa loro, così preferivano andare a piedi.
<< Dimmi. >> rispose distrattamente la sorella
maggiore.
Anche nel loro modo di camminare si notava la loro
differenza di carattere: Camilla camminava tenendo la mano sinistra nella tasca
della camicetta della divisa e teneva la cartella dietro la spalla, mentre
Sabrina teneva la cartella davanti, con tutte e due le mani.
<< Parteciperai al torneo di quest’anno? >> le
chiese esitante. Sabrina nutriva molto rispetto verso Camilla: la invidiava per
quel suo carattere forte e solare e soprattutto per la sua forza fisica. A
scuola nemmeno i bulli osavano mettersi contro di lei od osavano toccare
persone a lei care.
<< Be’, penso proprio di sì. Perché? >> le
chiese guardandola curiosamente.
Il bel viso di Sabrina si fece incerto. << Be’… Non
sei una cima negli studi e salterai gran parte delle lezioni… Non sarebbe
meglio saltare quest’anno? >> cercò di farla ragionare e Camilla rise.
<< Non ci penso proprio! Ma perché mi fai questa domanda? Non sei
d’accordo sulla mia partecipazione? >> << Non è questo, è che…
Quando ci sono questi eventi stai lontana da casa per mesi interi e non torni
mai neanche durante le pause in cui non devi combattere! La verità è che si
sente la tua mancanza in quel periodo… Anche mamma è spesso giù di corda, anche
se si consola con le tue vittorie. >> spiegò mestamente e Camilla la
fissò sorpresa.
Riprese a guardare avanti, senza rispondere. Le dispiaceva
lasciarle sole in quel periodo, ma i tornei erano anche una buona occasione per
guadagnare parecchi soldi e, dato che sua madre col suo lavoro non guadagnava
moltissimo, aveva deciso di partecipare ai tornei per dare un aiuto.
<< E poi abbiamo sempre paura che ti succeda qualcosa!
>> aggiunse Sabrina, afferrandola per il braccio sinistro. << I
partecipanti non si fanno scrupolo del fatto che sei una ragazza e noi siamo
molto preoccupate. >> Camilla sorrise gentilmente e poggiò la mano sinistra sulla testa della
sorella, scompigliandole affettuosamente i capelli. << Sa’ *, il fatto
che non si fanno scrupolo è positivo, perché se ne avessero allora non
meriterei il titolo di miglior combattente di arti marziali al mondo, non
trovi? Affrontare avversari sempre più forti è per me uno stimolo, un incentivo
per fare sempre del mio meglio, senza mai adagiarmi sugli allori. >>
cercò di spiegare.
Sabrina sospirò. Quando si parlava di combattimento gli
occhi della sorella brillavano di luce propria, come se non ci fosse altro al
mondo che la entusiasmasse. Non potevano certo costringerla a rimanere
rinchiusa in casa, avrebbero sicuramente rischiato di spegnere quello spirito
guerriero che l’animava. Non sarebbe più stata la loro Camilla altrimenti.
Sospirò. Lei e sua madre erano destinate a morire di
preoccupazione, pensò con affetto.
<< CIAAAO, CAMILLA! >> La bionda si senti
abbracciare al collo da dietro e si girò di scatto. << Carolina! Ma sei
impazzita, così mi soffochi! >> protestò cercando di liberarsi
dall’abbraccio “affettuoso” della sua migliore amica.
<< Quanto la fai lunga, uffa! >> sbuffò questa
sorridendo. Carolina era una bella ragazza, lisci capelli rossi che era solita
portare raccolti in due morbidi chignon ai lati della testa e un paio di occhi
smeraldo niente male. Era il capitano della squadra di pallavolo e aveva un
fisico niente male.
<< Ciao, Sabrina! Sei tesa per il tuo primo giorno di
scuola? >> domandò solidale alla ragazza, che sorrise tremante. <<
Eh… Abbastanza, sì. >> ammise.
<< Ah, sta tranquilla! >> si mise in mezzo alle
due sorelle e circondò il collo della più piccola con un braccio. << Sei
la sorella della ragazza più popolare della scuola, impossibile che ti trattino
male! >> sussurrò con fare cospiratorio e Sabrina rise leggermente,
mentre Camilla scuoteva la testa sorridendo. Carolina aveva il potere di dare
il buon umore a chiunque!
Presero a parlare delle vacanze estive, ma dovettero
fermarsi ogni due secondi perché tutti gli studenti che passavano a fianco a
loro si fermavano a salutare con devozione Camilla, neanche fosse una divinità.
La bionda sbuffò. << Odio quando non si può finire un
discorso in santa pace! >> si lamentò e Carolina la colpì al fianco col
gomito. << Ma sentila! Sei la più famosa nel nostro istituto, la più
corteggiata e pure ti permetti di parlare? Molte ragazze ucciderebbero per
essere al posto tuo! >> la rimproverò. << Si facciano avanti,
allora. >> borbottò lei in risposta.
Sorpassarono il cancello d’ingresso e percorsero il lungo
viale costeggiato da alberi di ciliegio, i preferiti di Camilla.
I ciliegi fiorivano in primavera, quindi era ancora troppo
presto per vedere lo spettacolo che regalavano quegli alberi meravigliosi.
Sabrina vide una sua compagna delle medie e decise di unirsi
a lei e lasciò la sorella in compagnia di Carolina.
<< E’ diventata molto carina. >> osservò la
rossa fissando la matricola che si allontanava di corsa. Poi sorrise
maliziosamente a Camilla. << Stai attenta, potrebbe soffiarti il posto!
>> la provocò e l’amica rise. << Sarei solo contenta per lei,
questa carica di bella e temuta della scuola non mi si addice più di tanto.
>> osservò sorridendo.
Gli studenti si recarono nella palestra, ove erano stato
sistemato un piccolo palco con un microfono e di fronte adesso delle file
interminabili di sedie per gli alunni.
Camilla e Carolina si sedettero nella fila riservata alle
classi del secondo anno, mentre Sabrina e le sue amiche nelle file del primo.
<< Il discorso del preside sarà una noia come al
solito. >> indovinò Camilla scocciata. << Oh, be’, non sarebbe una
novità. >> si disse d’accordo un ragazzo arrivato in quel momento. Era
alto, con i capelli castano scuro e degli incredibili occhi color zaffiro. La
divisa maschile consisteva in una camicia bianca decorata con una cravatta blu
e lo stemma della scuola sulla manica, così come per la divisa femminile e dei
pantaloni, anch’essi blu e mocassini neri.
<< Ciao, Fabrizio. >> lo salutò Camilla
sorridendo a trentadue denti. Eccolo! Il ragazzo più bello e corteggiato della
scuola! Camilla aveva una cotta per lui sin dalle medie, ma non aveva mai avuto
il coraggio di dirglielo. Una volta finite le medie aveva creduto che le loro
strade si sarebbero separate, invece il destino aveva voluto diversamente, ed
aveva fatto sì che Fabrizio e Camilla andassero nella stessa scuola superiore,
un liceo Classico, nella stessa classe.
Chissà se quell’anno sarebbero capitati ancora in classe
insieme… si chiese la ragazza, ansiosa.
<< Posso sedermi qui? >> chiese Fabrizio
indicando il posto alla destra di Camilla, dato che Carolina si era seduta alla
sua sinistra. << Eh? >> la biondina scese in quel momento dalle
nuvole e annuì vigorosamente. << Sì! Sì, certamente! >> arrossì e
abbassò lo sguardo.
Il ragazzo si sedette comodamente, un atteggiamento
rilassato.
<< Come ti sono andate le vacanze estive? >> le
chiese. << Bene. Le ho passate in montagna ad allenarmi, quindi non
possono che essere andate bene! >> osservò orgogliosa. << Ma ti
alleni sempre? >> si meravigliò lui. << Ovvio! >> rispose
sicura di sé. << Per quanto forte puoi essere, hai sempre da imparare! Se
credi di essere migliore di tutti gli altri solo perché sei più bravo, arriverà
il momento in cui perderai! Allenarsi sempre, e non mettersi mai su un
piedistallo, questo è il segreto di ogni combattente che si rispetti! >>
aggiunse seria.
Fabrizio sorrise. Gli piaceva il temperamento focoso di
quella ragazza, gli era sempre piaciuto. Sin dalle medie l’aveva sempre
ammirata per i risultati ottenuti nelle arti marziali e doveva dire che aveva
avuto una piccola cotta per lei. Prima che…
Spostò lo sguardo alla sua destra, verso un gruppo di
ragazze del primo anno. Prima di lei… Ora a lui piaceva lei, Sabrina…
TO BE CONTINUED…
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Capitolo 3 *** Il bullo ***
Dalle arti marzialiNon
particolarmente interessata al discorso barboso del preside, Camilla
cominciò a guardarsi intorno cercando di non farsi notare: Fabrizio era
seduto alla sua destra e ascoltava assorto, annuendo di tanto in tanto.
Sorrise fra sè. Era un ragazzo molto studioso: metteva i libri e i voti
al di sopra di tutto... I secchioni di solito erano quelli brutti,
quelli brufolosi o con gli occhiali, coloro che non avevano popolarità,
invece... Fabrizio era uno dei ragazzi più corteggiati della scuola e
secondo Camilla il più bello del pianeta! Come si faceva a non
considerarlo tale? A prescindere dal fatto che ne era innamorata da
tempo immemore, doveva considerarlo da un punto di vista oggettivo:
nonostante fosse un secchione aveva un fisico molto asciutto e muscolo,
segno che faceva anche molto esercizio. Aveva i capelli castani e lisci
che gli ricadevano morbidamente sul colletto della camicia e le ciocche
gli coprivano a tratti quegli splendidi occhi azzurro cielo... Era sexy
da morire! Arrossendo lievemente decise di concentrarsi sul vecchio barbagianni. <<
LASCIANDO DA PARTE LO STUDIO... >> studenti e insegnanti
sgranarono gli occhi ammutoliti a tali parole. << QUEST'ANNO
INIZIERA' IL TORNEO DI ARTI MARZIALI! SIGNORINA MINAMI, POTREBBE
GENTILMENTE RAGGIUNGERMI QUI SUL PULPITO? >> Camilla cercò di
nascondersi meglio sulla sedia, ma, spintonata da Carolina e Fabrizio,
fu costretta ad alzarsi seguita dalle acclamazioni di tutti. Respirando
profondamente raggiunse il preside e gli si affiancò, sfoggiando il
sorriso più convincente che riuscì a trovare. << SIGNORINA,
INUTILE DIRE CHE TUTTI NOI VOGLIAMO CHE SI IMPEGNI AL MASSIMO. >>
La bionda annuì. << Io punto alla vittoria, signor Preside. Non
mi basta impegnarmi. >> rispose con lo sguardo battagliero e il
vecchio sorriso contento. << BENE, MI FA PIACERE SAPERLO! UN
APPLAUSO PER LA CAMPIONESSA DEL MONDO IN CARICA! >> Camilla
gemette piano e chiuse gli occhi, mentre la palestra si riempiva di
fischi e urla di incoraggiamento. Ringraziò e tornò al posto sotto lo
sguardo divertito dei suoi due migliori amici. << Voglio
sprofondare... >> borbottò sbattendosi una mano sulla fronte.
Carolina e Fabrizio risero. << E su, sei una celebrità!
Dovresti essere più contenta! >> la rimproverò l'amico
affettuosamente, sorridendo allo sbuffo che ricevette in risposta. << BENE, CARI RAGAZZI, VI AUGURO UN BUON ANNO! STUDIATE SODO! >> Dopo l'applauso finale la scolaresca si alzò e tornò nelle proprie classi ordinatamente. << Alleluia! E' finito! >> ringraziò Camilla accomodandosi dietro il suo banco. Lei,
Fabrizio e Carolina aveva scelto la fila di fianco alla finestra: le
due ragazze sedute una accanto all'altra e Fabrizio dietro di loro. <<
Guarda, cara mia, che il torneo non ti esonera dallo studio, sai?
>> la rimbeccò il moretto guardandola negli occhi e la bionda gli
fece una linguaccia. << Lo so, lo so. Mi impegnerò. >> poi
rise vedendo i due amici fissarla sarcastici. << Ok, ok! Cavolata
del secolo! >> risero tutti e tre fino a quando un ragazzo non si
avvicinò loro. << Ciao, ragazzi. >> il trio lo fissò:
era Pietro, il rivale diretto di Fabrizio per la popolarità a scuola.
Pietro non era bravo nello studio, ma in compenso era un asso in tutti
gli sport. Era alto come Fabrizio, aveva i capelli biondi e gli occhi
grigio perla. << Ciao Pietro... >> balbettò Carolina
diventando rossa come i capelli e Camilla ghignò. << Chi non
muore si rivede! >> lo salutò sorridendo e Pietro si sedette
vicino a Fabrizio. << Che vuoi che ti dica... Non ho intenzione
di diventare cibo per vermi solo perchè lo vuoi tu, mia cara! >>
rispose malizioso e la bionda sbuffò. << Guastafeste... >>
brontolò e Fabrizio scosse la testa. Quei due erano come cane e gatto,
ma si volevano molto bene... E quella considerazione non gli andava
molto a genio... Voltò la testa fissando la finestra fuori. Chissà
perchè... Forse per il fatto che conosceva Camilla da molto più tempo e
la considerava la sua migliore amica? Con lei parlava di tutto, non
avevano segreti l'una per l'altro... Sì, era sicuramente quello. Era un
po' geloso del rapporto che Pietro aveva con lei, ma bastava farci
l'abitudine... Dopotutto il biondo era anche amico suo. Più o meno... <<
Come sono andate le vacanze? >> gli chiese curioso e lui fece un
sorriso a trentadue denti. << Non lo puoi immaginare! Siamo
andati a Roma, in Italia! Ragazzi, è fantastica! Che donne! >>
aveva uno sguardo talmente adorante che Fabrizio temeva gli potesse
uscire della bava dalla bocca... Carolina abbassò lo sguardo
girandosi verso la lavagna. Che donne, mh? Già, Pietro era un vero
playboy... Che cosa poteva aspettarsi da un tipo come lui...? Sospirò
torcendo la gonna dal nervoso. Che speranze poteva avere lei...? Lei
non era altro che la migliore amica della ragazza più popolare della
scuola... Era... comune... Non spiccava certo per bellezza! Era solo
brava a scuola! Guardò Camilla di sott'ecchi. Cosa avrebbe dato per
essere come lei! Camilla non aveva timore di conversare con i maschi,
le veniva spontaneo! A parte quando aveva di fianco Fabrizio, ma quello
era normale. Avrebbe voluto anche lei avere la sua forza e la sua
determinazione... Per non parlare del successo che aveva con il sesso
maschile. Era popolare a scuola solo perchè era il capitano della
squadra di pallavolo e perchè Camilla Minami era la sua migliore amica! A
essere sincera cominciava a essere stufa di vivere nella sua ombra...
Voleva un bene dell'anima a Camilla, ma quella situazione cominciava a
farle venire i nervi! Scosse la testa, rimproverandosi. Camilla
era la sua migliore amica, come poteva pensare quello? Di certo non
aveva chiesto lei di essere così famosa! Faceva solo quello amava:
combattere. Sorrise. Anche lei doveva fare quello che amava... La
pallavolo. Era quello l'importante! Per i ragazzi ci sarebbe stato
tempo! Meglio soli che male accompagnati, no? Le sue riflessioni vennero interrotte dall'arrivo dell'insegnante.
Respirò
a fondo. Era andata in segreteria ad iscriversi al torneo, l'indomani
sarebbe andata in banca a spedire i soldi dell'iscrizione. Sorrise.
Fremeva dalla voglia di allenarsi! Il suo corpo reclamava il
combattimento! Era essenziale! Come respirare, camminare... Era il suo
ossigeno! << Cami! >> sua sorella le corse incontro
tutta trafelata e Camilla la guardò curiosa. << Sabry. Cosa c'è?
Perchè vai così di fretta? >> << Una rissa nel cortile!
Un ragazzo dell'ultimo anno sta picchiando un mio compagno! >>
prese la sorella per la manica e cominciò a correre in direzione del
disastro. << Ehi, aspetta... >> A Camilla non rimase
altro che seguirla e, arrivati sul posto, sospirò. Sempre lui...
Quell'imbecille credeva di poter comandare su tutti solo perchè era
all'ultimo anno... Ma stavolta intendeva dargli una lezione. Spostò la
sorella e la folla si fece da parte per farla passare. Con le mani
nelle tasche della divisa si avvicinò ai due con passo sicuro. <<
Non ti sei ancora stufato di fare il galletto, Giulio? >> chiese
al suo senpai. Questo smise di pestare la matricola che ne approfittò
per scappare, e si avvicinò alla ragazza squadrandola dall'alto in
basso. << Ma guarda chi c'è... Minami WonderWoman! Che paura che
ho! >> la sbeffò tirandole uno spintone. Camilla sorrise
diabolicamente. Non cominciava perchè sennò erano guai... Ma ora era
legittima difesa! << Che diavolo state facendo voi due?
Giulio, figliolo! >> I due si girarono verso l'insegnante che era
accorso e Giulio sputò per terra. << Cosa faccio? Prendo a
schiaffi la campionessa, brutto imbecille! >> Il professore
spalancò gli occhi di fronte a quella umiliazione. << Come ti
permetti, ragazzino? >> << Ma fottiti! >> grugnì e
cercò di tirare uno schiaffo a Camilla che, prontamente, bloccò a
mezz'aria il braccio del ragazzo. << Non lo sai che non ci si
rivolge così ai propri genitori? >> lo redarguì la ragazza. Gli
rigirò il braccio bloccandolo dietro alla schiena e strappandogli un
grido di dolore. << Razza di stupida! Mi fai male! >>
urlò e Camilla perse le staffe. << Ah, ti faccio male...? Perchè,
tu che hai fatto a quel povero ragazzo? Non gli hai certo fatto vedere
la strada per la mensa! >> Gli tirò un calcio sul sedere
facendolo finire a gambe all'aria. << Non c'è neanche gusto
con i rammolliti come te. >> lo freddò e si voltò andando dalla
matricol pestata. << Tutto bene? >> gli chiese dolcemente e
lui annuì, ancora scosso e col viso gonfio. << S- sì... Grazie...
>> << Di nulla. Però ti conviene andare in infermeria a
farti vedere... Sabry, lo accompagni tu? >> chiese alla sorella
che era rimasta lì. Lei annuì e portò il compagno in infermeria. <<
Non gli avrai fatto un po' male? >> Fabrizio le si affiancò
indicando Giulio che stava piagnucolando come un bambino davanti ai
rimproveri del padre. << Naah. E poi se lo meritava. >>
negò cominciando a camminare verso la scuola. << Scommetto che
non andrà più a rompere le scatole agli studenti più piccoli! >>
rise Carolina di fianco all'amica.<< Be', lo spero! >> rise
la bionda. << In caso contrario c'è Wonder Woman! La paladina
della giustizia! >> la prese in giro Paolo che li aveva raggiunti. << Quella è Sailor Moon, stupido! >> lo corresse la rossa e il gruppo scoppiò a ridere.
<<
Maledetta Minami... Me la pagherai cara! >> ringhiò tra i denti
Giulio. Suo padre se ne era andato da una decina di minuti, lasciandolo
in presidenza. Sicuramente sarebbe stato sospeso, ma poco gli importava. Doveva vendicarsi... Ancora non sapeva come, ma doveva farlo!
TO BE CONTINUED...
Mi
scuso per l'enorme ritardo! Lo so, il capitolo non è niente di che, ma
con tutte le storie che ho da aggiornare e scrivere sto facendo del mio
meglio XD
MissTata55: Sono felice che ti piaccia! Spero continuerai a commentare! ^_-
Yuki_Chan1: Addirittura fantastica? Quanti complimenti, mi monterò la testa! XD |
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Capitolo 4 *** comunicazione di servizio ***
Cari amici e lettori, purtroppo mi duole comunicarvi che non potrò aggiornare ancora per molto tempo.
Purtroppo alcuni problemi mi costringono lontano da voi ( non più un computer, ho solo la connessione del cellulare).
Sono riuscita a scrivere questo messaggio dal computer di mia nonna. Mi spiace farvi attendere, ma purtroppo mi è impossibile al momento continuare le fanfiction e non so quando potrò tornare a postare.
Spero che non mi odierete! >_< Spero di rivedervi presto!
Un bacio da Mary90_p |
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