PROLOGO
Cercò di normalizzare il respiro e si sedette su un masso,
osservando il paesaggio mozzafiato che la montagna le offriva.
Ogni volta che aveva il week-end libero si recava in
montagna con suo nonno per allenarsi.
Non c’era un’arte marziale che lei non conoscesse alla
perfezione, era la migliore in tutte.
Le ci erano voluti anni e anni di duro lavoro per arrivare
al livello di adesso, ed era considerata la miglior combattente di arti
marziali al mondo.
Aveva cominciato a partecipare ai tornei all’età di cinque
anni, insieme al suo adorato nonno e non aveva più smesso.
Il combattimento era la cosa più importante per lei, dopo la
sua famiglia.
Alzò il viso, offrendolo al piacevole calore dei raggi
solari. In montagna il tempo cambiava radicalmente, se un minuto prima era
sereno il minuto dopo poteva diluviare. Ma la fortuna le aveva concesso una
piena giornata di sole. Aveva appena finito l’allenamento ed era sfinita.
Si sdraiò incrociando le braccia dietro la testa e chiudendo
gli occhi.
Lassù c’erano una pace e un silenzio che la città poteva
solo sognarsi. L’aria era pulita, niente macchine, niente grattacieli, niente
traffico, niente folle… Sarebbe rimasta a vivere lì per sempre, peccato che in
città l’aspettassero sua madre e sua sorella minore!
Respirò profondamente, liberando la sua mente e si concesse
un sorriso. Le vacanze estive erano finite e lei avrebbe dovuto frequentare la
seconda liceo.
Non vedeva l’ora di riabbracciare la sua migliore amica! E
soprattutto non vedeva l’ora di vedere LUI…
Arrossì di botto quando visualizzò la sua immagine nella
mente. Che ci poteva fare, lui era così bello! Era il ragazzo più ambito della
scuola.
Quell’anno si sarebbe tenuto anche un torneo di arti
marziali e aveva tutta l’intenzione di iscriversi, anche se era nel bel mezzo
dell’anno scolastico! Lo faceva ogni anno, e gli insegnanti non le
rimproveravano niente, anzi, facevano tappezzare la scuola con dei cartelloni e
degli striscioni in suo onore, raccomandandole di tenere alto il nome del suo
paese. Rise leggermente.
Chissà se in quel torneo avrebbe incontrato anche gli altri…
Akira, Jacky e Sarah… Sperava di sì, altrimenti sarebbe stato troppo facile
vincere.
<< Ehi, Camilla, vieni, è ora di andare! >> la
chiamò una voce.
<< Arrivo, nonno! >> urlò il risposta senza
neanche aprire gli occhi. Si alzò sbuffando per essere stata disturbata.
Guardò un’ultima volta il paesaggio circostante e si voltò,
incamminandosi verso la baita per preparare i bagagli.
CONTINUA