Comandante, posso farle una domanda?

di AlexVT
(/viewuser.php?uid=2619)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Unico ***
Capitolo 2: *** Un tantinello...geloso ***
Capitolo 3: *** Il suo tenente... ***



Capitolo 1
*** Capitolo Unico ***


Comandante, posso farle una domanda

Comandante, posso farle una domanda?

 

 

 

 

-Comandante, posso farle una domanda?-

L'uomo appoggiato alla scrivania sollevò la testa annoiato dal documento che fingeva di leggere da almeno quaranta minuti. Che diavolo vorrà ora?!?

-Lei è innamorato del tenete Hawkeye?-

CHE COSA!?!?!? Gli occhi, se avessero potuto, gli sarebbero balzati fuori dalle orbite per la sorpresa.

-No che non lo sono. Siamo solo colleghi- Si affrettò a chiarire.

-Perfetto. Grazie comandante- Il giovane sottoufficiale aveva già una mano sulla maniglia quando una voce alle sue spalle lo fece voltare.

-Nessuno ti ha detto che te ne potevi andare-

-Mi scusi comandante-

-Perchè mi hai fatto quella domanda?- 

-Perchè avevo intenzione di chiedere al tenente un appuntamento, ma prima volevo avere la certezza che non le interessasse.-

Un...appuntamento...?!?!

L'espressione sorta all'improvviso sul volto del comandante, non parve molto rassicurante al povero Havoc, che continuò meno sicuro.

-Non le dipiace, vero?!?!-

-Certo che no. Perchè dovrebbe dispiacermi!?!?! E' solo che...-

-Solo che?- Lo incoraggiò.

-Solo che... che non credevo il tenente fosse il tuo tipo.-

-Il "mio tipo"?-

-Be', in realtà, non credo che Hawkeye sia il tipo di nessuno...ora che mi ci fai riflettere...-

-SCHERZA?!?!? Ops...- Il sottoposto si portò una mano alla bocca prima di continuare con meno veemenza: -Mi scusi, volevo dire, signor comandante, che il tenente è altro che il mio tipo! E poi...-

Lo sguardo confuso comparso sul volto del colonnello gli permise di continuare.

-...e poi, sa com'è, ora è single, ma sono convinto che presto cederà ad almeno uno dei suoi ammiratori...-

Altro sguardo scioccato.

-Non mi dica che non si è mai accorto di tutti quei mosconi che le girano intorno?!?!?-

-...-

-Be', del resto è ovvio che non se ne sia mai accorto, quando lei è presente scompaiono sempre tutti. Chissà come mai, ma c'era in giro la voce che lei fosse innamorato del tenente e che fosse un tipo, se mi permette, un tantinello ... geloso...-

Il rumore secco della punta della matita che si spezzava sul foglio che il colonnello stava firmando, lo convinse a non insistere su quella strada.

-In ogni caso, ora che la faccenda è chiarita, non appena si spargerà la voce che lei non è interassato ad Hawkeye, non ci metteranno un secondo a farsi avanti. E io di certo non voglio perdere il treno!-

Il viso del colonnello non tradiva la sua espressione scioccata.

-Il tenente è una favola: la divisa non le rende giustizia, ma in abiti civili... se mi permette, Riza è la donna più sexy...- altro tac sospetto proveniente dalle mani del comandante -... che abbia mai incontrato. E poi non mi dica che non ha mai notato come cammina?!?!?-

-...?-

-Certo che no. D'altronde è sempre lei a camminarle davanti... Peccato non sa cosa si perde! In ogni caso sono convinto che il tenente abbia bisogno di qualcuno che le stia accanto, la faccia ridere, la renda felice, la protegga,...-

-Non credo che Hawkeye abbia bisogno di qualcuno che la protegga.- Il commento sarcastico del colonnello, fece sorgere sul viso del sottoposto un'espressione sconsolata, come se stesse parlando con un bambino a cui bisognava spiegare tutto.

-Non intendevo in quel senso, signore. Parlavo di un altro tipo di protezione.-

-...?-

-Quella che solo un uomo può garantire alla sua donna...- Il colpo sordo che, all'udire quelle parole, il comandante Mustang avvertì nitido scoppiargli nelle orecchie doveva provenire dall'interno visto che Havoc non sembrò accorgersene -...quel senso di protezione e sicurezza che esula dalla sua funzione di "guardia del corpo"... Sa com'è quando un uomo e una donna, si amano, si stringono, si coccolano, stanno insi...-

-BASTA HAVOC!!! HO CHIARO IL CONCETTO!-

-Oh... Non sembrava....-

-E pensi di essere tu colui che possa farla felice?-

-Perchè no? In fondo l'uomo che aspetta da sempre non la ricambia. Quindi non può fare altro che rassegnarsi e cercare qualcun altro e magari un giorno imparerà anche ad amarmi- Sorrise speranzoso. -Nel frattempo potrei sempre accontentarmi di soddisfare i suoi bisogni ...come dire...un po' più...materiali...- Ora il suo sorriso era decisamente cambiato....

-FUORI DI QUI' IMMEDIATAMENTE PRIMA CHE MI DIMENTICHI PERCHE' NON POSSO FARTI ARROSTO!!!-

 

****

 

-Allora Havoc, come è andata?-

-Credo bene... Anche se 'sta volta l'ho rischiata davvero grossa...-

-Rischiato cosa?- La bionda tenente era apparsa silenziosa alle spalle del gruppo di uomini accalcati attorno al compagno proprio di fronte alla porta chiusa dell'ufficio del loro superiore.

-...niente... stavamo...-

-HAWKEYE!!!!-

-Credo la voglia il comandante...- Salvati in corner...

-Non crediate che me ne dimentichi.-

-....-

 

****

 

-Allora?!?!? Insomma su, fai vedere anche noi!!!-

Quattro uomini erano ammonticchiati sulla porta cercando di spiare attraverso una piccola fessura l'interno dell'ufficio del loro comandante.

Havoc sorrise trionfante voltandosi verso i compagni in segno di vittoria: -Credo che ormai se ne sia dimanticata...-

Oltre la porta, infatti, tanto il comandante Roy Mustang, quanto la sua bella guardia del corpo, avevano finalmente ben altri pensieri per la testa che quello di occuparsi dei quattro uomini che li stavano spiando...

 

 -Missone compiuta...-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un tantinello...geloso ***


Un tantinello

 

Ciao a tutte!

Ho scritto tanto la prima parte quanto la seconda e se riesco anche la terza così di getto.

In realtà doveva essere una one-shot (non sono molto portata per le storie troppo lunghe, non mi fido molto della mia costanza... Infatti anche le altre che ho in ballo ho sempre paura di lasciarle a metà...), poi però ho pensato che ci stava bene anche un "seguito". visto poi che anche qualcun altro era d'accordo...

"Seguito" è tra virgolette perchè non è proprio un seguito quanto più un cambio di prospettiva.

Credo si capisca, ma ve lo dico ugualmente: la prima aveva un punto di vista abbastanza generale, questa invece è più che altro un flusso di pensieri di Roy e la prossima dovrebbe essere la stessa vista attraverso gli occhi di Riza.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e ovviamente aspetto con ansia le opinioni su questa seconda parte.

Grazie mille.

Baci 

Alex

 

 

 

 

Un tantinello..."geloso"?!?!?

 

Finalmente quello scocciatore se ne era andato.

Ne aveva sentite fin troppe per oggi.

Lui “geloso”… sì, ma che sciocchezza… e di Hawkeye poi…certo che la nazione poteva star proprio tranquilla con un esercito così…

Scosse la testa tentando di concentrarsi sul rapporto che teneva tra le mani.

Spostò con fare infastidito i pezzettini di mina rotta sparsi sul foglio ricominciando a leggere da dove era rimasto prima di venir interrotto.

…il sospettato si è avviato verso l’appartamento in…

Certo che non hanno proprio niente da fare se continuano a pensare a queste assurdità invece di concentrarsi sul lavoro. Dovrò caricarli maggiormente, almeno la pianteranno di perder tempo osservando il didietro dei colleghi!

Per un secondo un’immagine del tutto inappropriata attraversò la mente del colonnello. Ma che cavolo sto pensando!?!?!?!

Scosse la testa rituffandosi nel documento davanti a lui.

…verso l’appartamento in cui abitava l’am…

E poi, in fondo, non era certo una questione personale... ovviamente si trattava esclusivamente di una questione puramente professionale. Il tenente non solo era una loro collega, se non addirittura un loro superiore, era anche una sua diretta sottoposta e lui aveva l’obbligo di difenderne l’onore ed esigere che le venisse portato tutto il rispetto che meritava!!!

Sì. La questione di base era quella. E lui se la stava prendendo in quel modo solo ed esclusivamente per quel motivo.

Niente altro…

Quindi, d’ora in poi tutti quei, come li aveva definiti quell’impiastro?!?!?ah sì, tutti quei “mosconi”… (lui avrebbe avuto senz’altro un termine più adeguato…)…da domani avrebbero fatto meglio a sparire, altro che “farsi avanti”…

Se solo gli fossero capitati tra la mani...

Sorrise sicuro della sua “decisione”, rimettendosi con nuova lena al lavoro.

… l’appartamento in cui abitava l’amante. Una giovane donna bionda di circa una trentina d’anni…

Il colonnello lasciò cadere il plico sul piano della scrivania con fare esasperato.

Non era proprio giornata.

Si appoggiò con tutto il suo peso allo schienale della poltrona lasciando cadere le braccia a peso morto.

Mentre chiudeva gli occhi cercando di riprendere il controllo, uno strano treno di immagini e voci decise di corrergli avanti e indietro per la mente.

Hakweye circondata da ammiratori che sorridevano maliziosi e lascivi, fischi e battute al suo passaggio, uomini che le chiedevano di uscire, qualcuno che la abbracciava, il segretario del generale Fargunt che le porgeva dei fiori ricevendo un grazie appena sussurrato, quel ruffiano del secondo piano che le baciava la mano guadagnadoci un sorriso, il bellimbusto che lavora alla mensa che la stringeva a sé lasciando scorrere le mani tra i suoi capelli d’oro, quell’impertinente di Havoc che le teneva la mano osservandola ridere dopo una battuta scontata,…

Dio mio, doveva esserci lui in tutte quelle immagini, non certo quel branco di incapaci!!!!

Scattò in piedi tirando una manata alla scrivania e spargendo fogli ovunque.

Sbuffò esasperato dirigendosi verso la finestra.

…Sexy… Il fatto che Havoc avesse usato l’aggettivo “sexy” riferendosi a Riza, l’aveva abbastanza colpito… certo non come quando aveva parlato di “un uomo” e “sua donna”…

“sua donna”…

Hakweye era il suo tenente, la sua guardia del corpo, il suo braccio destro, non era e non sarebbe mai stata la donna di nessuno!!!

…di nessun altro almeno…

Sospirò sconsolato.

In fondo perché no, non aveva mai considerato questo punto di vista. Non l’aveva mai guardata come una donna, lei era Hawkeye, non era certo una donna come tutte le altre. Non aveva bisogno di essere sexy o simili, era Hawkeye e basta…

Certo che però ogni tanto…

Mentre osservava il sole scendere lento oltre gli alberi del parco del quartier generale un secondo treno di immagini e voci attraversò la mente di Mustang: Riza fradicia sotto la pioggia accanto a lui, una mano che si sposta una ciocca d’oro colato oltre l’orecchio, "l'uomo che aspetta da sempre", un sorriso appena accennato dopo una sua discussione con Fullmetal, "Fino alla fine, glielo prometto", la sensazione di sicurezza nel saperla sempre lì, l’ombra di una carezza mentre sonnecchiava sulle pratiche ancora da firmare,…

Questa volta però erano immagini reali: ricordi dimenticati, scene quotidiane, momenti dati per scontati…  

Mustang si scoprì sorridere riflesso nel vetro davanti a lui.

Doveva ammetterlo, l'idea di qualcun altro insieme a Riza lo faceva impazzire...

Il pensiero di qualcuno che la sfiorasse gli faceva ribollire il sangue nelle vene…

“Un tantinello…geloso” avevano detto?!?!?

Sorrise di nuovo.

Incoscienti…

Anzi, sorrise perfido, folli…

 

D’un tratto tutti i suoi sensi si misero all’attenti: era lì, aveva sentito la sua voce e riconosciuto il suo passo…

Ne era certo, non si sarebbe mai sbagliato su una cosa del genere: il suo tenete era lì, dietro quella porta, in mezzo ai suoi uomini…

-HAWKEYE!!!!-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il suo tenente... ***


Il “suo” tenente

Il “suo” tenente

 

 

 

Non ricordava il corridoio così lungo…

Probabilmente era solamente una questione di umore: quel giorno infatti non desiderava altro che chiudersi nel suo ufficio in silenzio (o per lo meno in qualcosa che sembrasse tale) senza scocciatori intorno.

Percorse a passo di marcia gli ultimi metri cercando di ignorare il sorriso ammiccante che le stava rivolgendo il segretario del Generale Fargunt comparso all’improvviso davanti alla porta dell’ufficio del suo superiore. Chissà chi si credeva di essere quell’idiota per comportarsi così?!?!?

Credeva davvero che bastasse il suo bel sorriso a farla cadere ai suoi piedi?!?!

Quasi quanto il tizio che lavorava nell’ufficio spese del secondo piano!!! Un altro bellimbusto arrogante e pieno di sé. L’ultima volta l’aveva gelato con un’occhiataccia che ancora se la ricorda…

Militari…

Uomini…

Per cortesia.

Bastava uno sguardo storto perché scappassero con la coda tra le gambe…

Se proprio doveva scegliere avrebbe preferito il ragazzo della mensa: almeno era gentile…

Sospirò accelerando il passo e sorpassando l’uomo che ancora non aveva smesso di sorriderle maliziosamente senza degnarlo di uno sguardo dirigendosi oltre la curva che portava al suo ufficio.

E poi non ho certo tempo da perdere con queste cose!

Ma possibile che non si rendano conto che badare al colonnello e alla sua banda di scansafatiche sia un lavoro a tempo pieno?!?!?

Scosse la testa tentando di riprendere il controllo prima di varcare la soglia dell’ufficio.

 

Una volta entrata si accorse subito che, ovviamente nessuno stava lavorando…

Anzi, tutti erano accalcati al centro della stanza attorno a quello che probabilmente era Havoc.

Erano così interessati all’argomento che non l’avevano nemmeno sentita.

-…credo bene. Anche se ‘sta volta l’ho rischiata davvero grossa…-

-Rischiato cosa?- Si intromise.

Tutti si voltarono inorriditi. Già, non l’avevano proprio sentita entrare… Avrebbe voluto sorridere davanti alle loro facce terrorizzate, ma si trattenne nascondendosi oltre la sua maschera di freddezza.

-…Niente.. stavamo…-

-HAKWEYE!!!!!- Lui invece l’aveva sentita eccome!!!

-Non crediate che me ne dimentichi-

Li oltrepassò dirigendosi verso l’ufficio del suo superiore, pronta ad una delle sue sfuriate da “bambino dell’asilo”… aveva deciso di catalogare così i suoi “momenti di crisi esistenziali sospettosamente collocati in tempi ben precisi di sovraccarico da cartacce”. Era uno stratega, è vero, ma purtroppo per lui, ormai lo conosceva troppo bene per cascare nei suoi giochetti.

Non era certo una delle ochette con cui si faceva vedere in giro ogni sera!!!

Spalancò e richiuse alle sue spalle la porta forse con rabbia eccessiva per poterla nascondere completamente; tuttavia le ci volle meno di un istante per riprendere il pieno controllo di sé e mettersi sull’attenti davanti alla grande scrivania ingombra di documenti.

-Mi voleva, Colonnello?-

Lo vide per un secondo spalancare gli occhi e la bocca come colto in fallo e osservarla con uno sguardo strano.

-Colonnello?!?! Posso fare qualcosa?!?-

-Sì…ecco. Credo di aver combinato un guaio…- sembrò uscire dallo stato di trance in cui era caduto e riprendere il suo fare sicuro e arrogante.

-E sarebbe?- Aveva già notato tutti i fogli sparsi sul pavimento, ma voleva sentirlo confessare…

-Be’, ecco, non è che potresti prendere questo libro e metterlo a posto intanto che io sistemo qui?- Le sorrise.

CHE COSA?!?!?!?!? L’aveva chiamata solo per farle mettere un accidente di libro, che tra l’altro gironzolava da mesi sulla sua scrivania, nella libreria in fondo alla stanza?!?!?!

Non si lasciò scappare in singolo moto di stizza, mentre si avvicinava al tavolo e prendendo il volume tra le mani si voltava per svolgere il suo compito.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette passi ed ecco fatto. Possibile che Roy fosse diventato così pigro da non volersi alzare nemmeno per arrivare fino a lì?!?!?

Non appena sì voltò per congedarsi se lo trovò a pochi centimetri dal naso.

Non ebbe il tempo di muovere un muscolo, ne spiccicare una sola parola, riuscì a malapena a spalancare gli occhi prima di rimanere pietrificata dalla sue labbra sulle proprie.

Che diavolo stava succedendo?!?!? Roy la stava baciando?!?!?!? E come la stava baciando!!! Lei, lei Riza Hawkeye, tenente, guardia del corpo, cecchino, scialba e invisibile ombra costantemente alle sue spalle!!! Da quando in qua la considerava qualcosa di più di un compagno d’armi?!?! Di un amico d’infanzia?!?! Della figlia del suo maestro?!?!? Da quando in qua la considerava una donna?!?!?!

Ci vollero alcuni minuti prima che si decidessero a staccarsi per riprendere fiato. Tuttavia, Roy non pareva avesse intenzione di staccarsi da lei più di quei pochi centimetri necessari perché un poco d’ossigeno gli entrasse nei polmoni. La stringeva a sé come avesse il terrore che qualcuno comparisse da un momento all’altro e gliela soffiasse da sotto il naso

-Hanno ragione, sai?- Con una mano le stava sistemando i capelli dietro l’orecchio.

-Vederti camminare…è una cosa da mozzare il fiato…- sorrise davanti all’espressione sempre più scioccata di Riza.

-E’ un peccato, sai, che io ti debba sempre camminare davanti- sorrise –Comunque, è solo una cosa temporanea, te lo prometto. Non appena raggiungeremo la meta ti assicuro che non ti permetterò mai più di lasciare il mio fianco. Che ne dici di diventare la first Lady di Amestris?-

Cosa le aveva appena chiesto?!?!?!?

Roy scoppiò a ridere stampandole un bacio in fronte mentre la vedeva annuire.

-Così anche tutti quei “mosconi” si metteranno una volta per tutte l’animo in pace e smetteranno di provarci col mio tenente…- la strinse possessivamente a sè prima di tornare a cercare le sue labbra.

-E loro?- Lo fermò lei, scostandosi di qualche centimetro e ammiccando verso la porta da cui provenivano rumori sospetti..

-Per ora lasciali guardare-  Sorrise malizioso - …li ringrazieremo più tardi…-

Rispose al sorriso riavvicinandosi a lui.

E sia, per questa volta avrebbe finto di dimenticarsi qualcosa…

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=213298