dall'altra parte del treno

di marina di pirgy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** due persone comuni ***
Capitolo 2: *** incontro catastrofico ( se non peggio) ***
Capitolo 3: *** stesso quartiere ***
Capitolo 4: *** bigliettini ***
Capitolo 5: *** la festa ***



Capitolo 1
*** due persone comuni ***


POV Elena
~~Caro diario,
Oggi il treno è arrivato in ritardo alla stazione, ho passato venti minuti su una panchina, di quello che è forse il posto più freddo di Roma, il 9 di Gennaio. Credo di non aver mai avuto così freddo! La stazione era quasi vuota, c’eravamo io, un gruppo di scolari, un paio di pendolari e un altro ragazzo. Credo che lui andasse a scuola come me, perché aveva uno zainetto rosso in spalla.
La scuola non è stata male, stranamente. Beh ovviamente Erica ha rotto le scatole. Si è inventata tutta una storia su tutti i ragazzi che lei ha baciato nell’ultime due settimane, ah è certo ha detto il tutto mentre il suo ex, Malcolm, passava vicino a lei. Certo, io non sopporto Erica, ma lui è proprio un rompi!

 “Elena!” la chiamò sua madre dalla cucina. “devi metterti a studiare.”
“altri dieci minuti di pausa!”
“fra due minuti entro in camera tua, e voglio vederti studiare!” solo a questo punto Elena stizzita prese il libro di storia e lo aprì su una pagina a caso. Nello stesso istante la madre entrò nella camera e allungò il collo.
“ uhm, mi risulta che la scoperta dell’America tu l’abbia studiata un anno fa. Giusto?” la ragazza cominciò a voltare stancamente le pagine del libro. “ non mi sembra che tu prenda sul serio quest’ultimo anno di medie. Devi studiare, impegnarti, sembra che tu abbia in testa chissà cosa.”  La voce della madre variò da seria e comprensiva a furiosa, il che non era affatto un buon segno. “devi impegnarti molto di più! hai gli esami, devi essere preparata!” Elena si sorbì la ramanzina della madre in silenzio, tanto non c’era nient’altro da fare.
 
POV Matteo
“com’è andata oggi a scuola?” gli chiese sua madre nell’istante in cui aprì la porta. Matteo grugnì. “così male?” chiese la mamma mortificata.
“la Frisante mi ha assegnato un compito in più.” detto ciò aprì il frigo, stappò una lattina di Coca-Cola e si avviò strascicando i piedi verso la sua camera. Prima di fare i compiti si sedette sul letto e aprì il p.c.; andò su facebook e su twitter, scrisse “mi piace” su un paio di foto dei suoi amici e postò una foto ritoccata della sua insegnante d’inglese. Poi passò qualche minuto a bere la bibita e a fissare il computer nella speranza di trovare una nuova scusa per non studiare.
Non trovandone nessuna tirò fuori dallo zainetto rosso il quaderno di italiano e pescò una penna biro mezza scarica dall’astuccio.

912012Matteo Berani (descrizione della mattinata)
Come ogni mattina mi sono svegliato, lavato e sono uscito per andare alla stazione. Stamattina Dopo essermi preparato sono andato alla stazione dei treni sotto a casa mia, dove ogni giorno aspetto, felice come non mai, di poter arrivare al mio Istituto. La stazione era quasi vuota, oltre a me, c’erano solo un gruppo di vecchi signori in giacca e cravatta, che erano felici di andare a lavoro tanto quanto lo ero io di andare a scuola. C’era anche una ragazza con uno zaino viola a tracolla e le cuffiette della musica nelle orecchie. Il treno è arrivato in ritardo e perciò ho saltato la prima parte della mia eccitantissima lezione di storia. Che peccato!

 

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Capitolo 2
*** incontro catastrofico ( se non peggio) ***


POV Elena Sua madre era appena uscita dalla stanza quando il cellulare di Elena squillò. Lei lo afferrò di scatto e il più velocemente possibile rispose, prima che sua madre realizzasse che invece di studiare chiacchierava con le amiche. “che vuoi Sofia?” bisbigliò all’amica “non è il momento.” “volevo sapere che compiti ci sono per domani.” Bisbigliò Sofia. “pagine 203, 204 di matematica. Perché stai bisbigliando?” “non lo so.” Disse lei parlando normalmente “hai litigato con i tuoi, vero?” “si. Rompono per lo studio. “ bisbigliò ancora Elena. “Anzi ora mi metterò a studiare.” Stava per riattaccare, quando sentì la voce di Sofia gridare: “Aspetta! Aspetta!” “cosa?” “organizzo una festa per il mio compleanno il 23; vieni?” “certo! Fammi sapere l’ora.” Poi prima che l’amica parlasse ancora, o che la madre entrasse furiosa, attaccò. POV Matteo Matteo si svegliò tardi il giorno dopo, imprecando a bassa voce si fiondò verso la stazione, ma senza accorgersene fece un errore che avrebbe cambiato la sua giornata. La stazione era e aveva solo due binari, i cui treni portavano ai due estremi opposti della città. Matteo, corse su per le scale e sbatté contro qualcuno. “oh, scusa.” Disse, e automaticamente si chinò per aiutare la ragazza che aveva investito a raccogliere i libri. Di sfuggita vide la borsa viola a tracolla e alzò gli occhi verso la ragazza, poi disse la cosa più idiota tra le cose idiote che sono state detta alle belle ragazze: “tu sei dal lato sbagliato della stazione.” “come?” chiese Elena confusa. Matteo arrossì come un peperone e balbettò: “ io, volevo dire … beh, tu di solito non stai sull’altro binario?” “veramente, sei tu che hai sbagliato binario.” Matteo, rimase lì immobile, terrificato, gli sembrava che i suoi piedi avessero deciso di incollarsi al pavimento della stazione e a non scollarsi più. ci mise un po’ a rendersi cono che la ragazza stava provando a liberarsi della sua mano che stava appoggiata su uno dei libri che erano caduti. “scusa.” Disse impacciato, poi cominciò ad avviarsi verso il lato opposto della stazione. Il treno di Matteo arrivò nello stesso momento in cui il ragazzo si sedette sulla panchina del binario giusto. POV Elena Quando Elena entrò a testa bassa nell’aula di matematica notò appena che la donna seduta alla cattedra era magra e alta, quindi decisamente poco somigliante alla sua prof. Non la sgridò per il ritardo, disse semplicemente: “vediamo di andare a dormire un po’ prima la sera, Cremisa.” Poi con un sorriso accennò a un banco vuoto, Elena si sedette, non era davvero curiosa di sapere cosa avrebbe detto quella donnina simpatica che ricordava un personaggio dei manga giapponesi, nella sua mente riviveva quel minuto e mezzo che aveva passato con il ragazzo del treno. “allora; dove siete arrivati con la vostra insegnante?” chiese la supplente posando gli occhi su tre ragazzi seduti in prima fila, nessuno dei quali proferì parola. Eleonora Terni, decisamente la ragazza più lecchina della classe, si affrettò a illustrare alla supplente tutto il programma dell’ultima settimana con voce petulante e accomodante. “beh io sono un’insegnante di arte, e sinceramente la matematica non mi è mai andata a genio. La vostra professoressa mi ha dato queste equazioni per voi; sono venti, ognuno di voi ne farà una e quando avremo finito … beh quando avremo finito si vedrà.” Detto questo fece loro l’occhiolino e distribuì le schede di equazioni. Elena ebbe un flashback e nei suoi pensieri si insinuò il ragazzo del treno. qualche cosa le disse dentro la sua testa che le avrebbe fatto piacere parlargli di nuovo, qualche cosa le ricordò che molto probabilmente la mattina dopo lui sarebbe stato lì: al binario davanti al suo ad aspettare il treno.

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Capitolo 3
*** stesso quartiere ***


~~POV Matteo
Matteo non riusciva a credere di aver fatto una figuraccia così enorme!
“sono un idiota.” Disse non appena rientrò in casa. La madre lo squadrò da capo a piedi alzando le sopracciglia.
“mai vantarsi.” Disse con falsa saggezza. “che hai combinato?”
“varie figuracce.” Rispose lui elusivo.
“ma come non mi racconti nulla?!” chiese la madre mentre lui prendeva un panino e lo riempiva di prosciutto.
“no.” Le rispose Matteo uscendo dalla cucina. La Madre gli urlò dietro.
“ha chiamato Sofia c’è una festa a casa sua il 23 sera.” Matteo neanche le rispose, si chiuse nella sua stanza e telefonò a Marco.
“ei.” Disse il migliore amico dall’altro capo del telefono.
“ei. Perché non c’eri oggi? Avevo delle notizie!” fece Matteo.
“posso rinunciare alle notizie per saltare l’interrogazione di scienze! Comunque cosa è successo di così fondamentale? Se hai deciso che hai di nuovo una cotta per quella stronza di Anna non voglio neanche sentirlo!” esclamò l’amico.
“no, con Anna ho chiuso.” Dopo una breve pausa Matteo continuò: “ ho incontrato una stamattina.”
“e…”
“e nulla! Era uno schianto e l’unica cosa che sono riuscito a fare è stato precipitare dalle scale!” Marco all’altro capo del telefono scoppiò in una fragorosa risata.
“il massimo! Lasciatelo dire amico: sei un idiota!”
“è sempre un piacere avere amici come te. Comunque la rincontrerò presto, prendiamo il treno alla stessa stazione.”
“vedi di non combinare altri guai! Fatti dare il suo numero, usa la tua faccetta da cucciolo sperduto, non può essere troppo difficile!”
“Marco, detto dal profondo del cuore … vai al diavolo!” disse Matteo tra una risata e l’altra.
Anche Marco rise poi disse: “usciamo sabato?”
“non posso, una del mio quartiere da una festa, siamo amici da sempre devo andarci.”
“tu non stai pensando quello che penso io, altrimenti non vedresti l’ora di andare a quella festa!”
“sono troppo stanco per provare a capire cosa pensi Ma. Dimmelo e basta.”
“la ragazza del treno viene dal tuo quartiere no?”
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Allora che ne dite??? Sto scrivendo sta storia a una velocità assurda perché è la prima che pubblico e sono eccitatissima! Abbiate pietà di me e recensite!!! Pirgy
 

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Capitolo 4
*** bigliettini ***


~~POV Elena
“ti ho portato una cosa!” esclamò la madre di Elena tutta contenta. Tirò fuori da una busta un vestitino grigio e nero con righine, palline, trattini, girellini, ecc. ecc. “lo metti alla festa di Sofia?”
 “ma sei pazza! Non posso andare con questo a una festa!”
“scusa perché?” chiese la mamma guardando il vestito con aria critica.
“a ma! È troppo formale per una festa con gli amici? Con questo ci vado giusto a un matrimonio!” fece Elena cominciando a cercare un altro vestito nell’armadio.
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La mattina dopo Elena si sbrigò ad andare alla stazione. Per la testa le ronzava una vocina il ragazzo di ieri prenderà di nuovo il treno no? Ora lo incontro! Forte! Magari non mi dice proprio nulla … non posso credere di perdere tempo a pensare a uno che mi ha rivolto la parola una volta e solo perché era caduto dalle scale!
Quando arrivò al suo binario lui era già lì. Passarono un buon quarto d’ora a fissarsi inutilmente.
Perché non mi saluta nemmeno? Forse dovrei salutarlo … col cavolo! Io non lo saluto certo per prima! E dai salutami! Sventola la mano! Anche solo per sbaglio!
Elena perse totalmente la speranza quando Matteo prese dei fogli dallo zaino e iniziò a scribacchiare qualcosa. La ragazza si andò a sedere sulle panchine senza perderlo d’occhio.
Quasi saltò sulle rotaie quando il ragazzo dell’altro binario sollevò il foglio di carta su cui stava scrivendo.
Sul foglio, scritto in grassetto con un pennarello nero c’era un: “Ciao.”
Elena voleva e mettersi a saltare correre e voleva dire a tutto il mondo “mi ha salutato!! Quel biglietto è per me!!” non lo fece. (beh un saltello se  lo fece scappare ma CAPITA A TUTTI).
Quello che pensava ora era o mi dio! O mio dio!! Mi ha scritto! Un foglio! Voglio un foglio! Rispondo! Mi serve un foglio! Ora!
POV Matteo
Non posso credere di averlo fatto. Pensò Matteo guardando le sue braccia alzate con in mano il biglietto.
Se ora invece di rispondere chiama il manicomio non ha tutti i torti.
Matteo vide la ragazza andare su e giù per il binario parlando con tutti i pendolari. Matteo si arrese all’evidenza che non avrebbe risposto. Poi anche lei alzo le braccia. Anche il suo biglietto diceva un semplice e patetico “ciao”, che fece sobbalzare Matteo.
“scusa per ieri … che ti sono caduto addosso.” Scrisse Matteo sul retro del suo foglio.
“ma ti pare! È stato un incidente.” Scrisse lei. ci fu un minuto o due in cui nessuno scrisse, come in quelle conversazioni in cui per un attimo nessuno sa cosa dire. Poi alzarono i biglietti insieme.
“come ti chiami?” dicevano entrambi i biglietti. Elena sghignazzò poi scrisse:
“ELENA”
“è un bel nome.”
“grazie … tu ?”
“MATTEO”
“anche il tuo.”
“il mio cosa?”
“anche il tuo è un bel nome.”
Quando arrivò il treno di Matteo lui fu quasi tentato di perderlo, ma poi salì comunque, infilando i fogli dentro lo zaino. In quel momento Matteo volle ridere e piangere. Matteo, mentre il treno si allontanava e la figura di Elena diventava una sagoma sfocata, pensava:
Devo andare, la rivedrò domani, mi ha scritto! Mi ha scritto! Mancano quattordici ore a domani.
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allora?!!??!!? è stato un miracolo riuscire a scrivere questo capitlo perchè sono in un paesino della toscana sperduto in mezzo al nulla! comunque vi piace?! se un ragazzo mi scrivesse dei biglietti da una parte all'atra della stazione io attraverserei i binari per baciarlo! comunque sono opinioni mie. RECENSITE RECENSITE RECENSITE! ciao da Pirgy

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Capitolo 5
*** la festa ***


~~POV Elena

La scuola volò via veloce e quando arrivò a casa Elena si vestì per la festa velocemente, sperando che tutto finisse in fretta, e di poter andare subito a prendere il treno. Casa di Sofia era piena di gente, la musica si sentiva dall’inizio della via e le luci rimbalzavano su tutti i balconi dei vicini. Elena entrò e fu investita dall’odore di fumo e di mischia, intravide Sofia nel salone e le fece un cenno.
Elena si girò per cercare da bere e si ritrovò distesa a terra. Percepì il dolore sul naso quando era già caduta, afferrò una mano calda che la sollevò.

“Elena?” disse una voce sconosciuta. Le ci volle un attimo per mettere a fuoco, ma quando ce la fece sobbalzò.

“ciao ragazzo del treno.” Disse a bassa voce, a metà frase si rese conto della cazzata che aveva appena detto.
“volevo dire Matteo. Cioè lo so che sei tu il ragazzo del treno. Sei tu no? Cioè volevo dire certo che sei tu! Cioè quasi non ti riconoscevo senza divisa. Cioè non voglio dire che sei vestito male, solo …” sta zitta Elena! Si disse diventando rossa come un peperone.

Lui sorrideva e la guardava  “sei carina quando arrossisci.”

Tipica frase da rimorchio. Pensò Elena abbassandosi per raccogliere la borsa che le era caduta.

“preferirei che non lo dicessi.” Ecco ora divento un pomodoro definitivamente. Pensò lei nel panico diventando sempre più rossa.

“perché scusa?”

“divento ancora più rossa.” Matteo rise di gusto, e lei fu certa di essere diventata rossa fino alle orecchie.

POV Matteo

Quando Matteo finì addosso ad Elena non lo fece proprio per sbaglio. Per caso la vide dall’altra parta della stanza, per caso si avvicinò a lei, per caso la vide salutare Sofia, per caso si trovò davanti a lei nel momento in cui si girò, e per caso fu lui ad aiutarla ad alzarsi. Insomma accadde tutto ACCIDENTALMENTE.

“dove stavi andando?” le chiese dopo che lei fu diventata un po’ meno rossa.

“beh ecco io …” Matteo ridacchiò e la guardò sottecchi mentre lei si ricordava dove doveva andare. “stavo andando a bere.” Fece lei.

“ti accompagno.”

“non penso che affogherò nel bicchiere d’acqua, ma è sempre meglio essere sicuri.” Disse lei ridendo.
Si allontanarono continuando a chiacchierare finché non spuntò Sofia e Matteo valutò la possibilità di strangolarla.

“ehi, vedo che conosci Matteo.” Disse ad Elena.

“ecco noi … andiamo alla stessa stazione.” Balbettò Elena.

“ti sei lasciata conquistare dai suoi occhi languidi?” disse Sofia e Matteo si convinse che l’avrebbe strangolata.
Elena diventò tutta rossa come prima, Matteo non si impedì di sorridere.

“molta gente adora i miei occhi languidi!” esclamò Matteo dando un pizzicotto a Sofia. Matteo continuò a ridere vedendo Elena fulminare Sofia con lo sguardo e abbassare gli occhi.

“beh io vado.” Disse Elena.

“ehi aspetta! Non posso permetterti di affogare nel bicchiere!” esclamò Matteo seguendola. Fece un gesto così stupido, ma il battito di Elena andò a mille: la prese per mano.

POV Elena
O mio dio! Mi ha presa per mano! Ahhhhh! Sono fritta.

POV Matteo
O mio dio! l'ho presa per mano ... sono fritto.
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beh ecco io ... chiaramente questi due si innamorano, ma mi piaceva di più lasciarla così: finale sospeso. magari lei scopre che lui è un bastardo, o che ègià fidanzato, o magari vissero per sempre felici e contenti, o magari la tradisce e poi fanno pace, o magari lei litiga con Sofia che per vendetta ci prova con Matteo...  boh chi lo sa cosa succederrà! scegliete voi a seconda dell'umore che avete quado leggete il mio finale! grazie a tutti quelli che hanno recensito anche se sono tutti miei amici e mi hanno recensito per pietà! ;)
grazie di aver letto la mia storia e ... e beh ... non so cosa dire ... e .... FINE
Marina

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