Crescere...che Fatica!!!!! di Istry (/viewuser.php?uid=37571)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bambini.... ***
Capitolo 2: *** Le piccole scoperte della vita ***
Capitolo 3: *** Carnevale ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 5: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 6: *** Una strana amicizia ***
Capitolo 7: *** Amicizia...puah!!!! ***
Capitolo 8: *** La festa ***
Capitolo 9: *** Nuovi sentimenti ***
Capitolo 10: *** Incertezze ***
Capitolo 11: *** Partenza ***
Capitolo 12: *** Un punto di svolta ***
Capitolo 13: *** Sentimenti nuovi ***
Capitolo 14: *** Una serata assurda ***
Capitolo 15: *** Segreto Svelato ***
Capitolo 16: *** Fratelli ***
Capitolo 17: *** Shock ***
Capitolo 18: *** Cambiamenti inaspettati ***
Capitolo 19: *** Capodanno 1° parte ***
Capitolo 20: *** Capodanno 2° parte ***
Capitolo 21: *** Consapevolezza ***
Capitolo 1 *** Bambini.... ***
Questa volta vi voglio stupire.... quindi
ATTENZIONE:
oltre un
nuovissimo e rapidissimo aggiornamento di questa fic, vi annuncio che
ho iniziato a scriverne un'altra ....
generalmente non è nel mio stile iniziarne una nuova quando
ne ho un'altra in corso, ma scrivendo questo capitolo mi è
venuta un'ispirazione incontrollabile e alla fine l'ho dovuta iniziare.
Vi chiedo di leggerla e dirmi che cosa ne pensate....
Ma intanto che
ci sono vi do uno spoilerino qui...ah ...ovviamente è una SASUNARU
Anticipazione:
Una amicizia che cresce e si consolida con gli anni, i primi amici, le
prime feste, i primi compleanni tra amici, le prime cotte e i primi
amore. Racconterò la crescita di due comunissimi bambini, la
loro adolescenza e la loro maturità , attraverso episodi di
vita quotidiana, cercherò di descrivere l'evoluzione dei
sentimenti e dell'amore. La nascita di amori impossibili e di relazioni
"illecite"...Voglio mostrare il risveglio che ognuno di noi ha avuto
durante il passaggio dall'infanzia all'adolescenza/pubertà,
per concludersi nell'età adulta.
Una amicizia che
diventa amore ed episodi che ti sconvolgono la vita.... la storia
avrà come filo conduttore un amore illecito, tra un adulto e
un adolescente, che cambierà la sua vita e quella di chi lo
circonda.
Bambini…
Una
bella donna dai lunghi capelli rossi e gli occhi azzurri
come il cielo camminava lentamente lungo i viottoli del parco pubblico,
tenendo
per mano un bambino di 6 anni, dai capelli color dell’oro e
gli occhi più
chiari ed intensi di uno specchio d’acqua.
Il
bambino trotterellava felice accanto alla madre e lei gli
sorrideva di rimando, formando, insieme, un quadretto di dolcezza
indescrivibile.
-Nachan,
vedo che oggi sei particolarmente felice di venire
a giocare al parco- disse la donna con dolcezza.
Il
bambino si limito ad annuire con il capo, sfoggiando un
enorme sorriso trionfante.
-Come
mai?- chiese lei curiosa.
-Perché
oggi sono io il re- disse lui tutto gongolante.
-
Wow, allora io sono la mamma di un re- disse lei con un
sorriso
-Si-
disse soddisfatto il bambino.
-Allora
anche io sono diventata una persona importante-
-Si,
sei la mia regina-
A
quella risposta la donna scoppiò a ridere
-Caro
non posso essere la tua regina, io sono la tua mamma.
La tua regina sarà la donna che sposerai- gli
spiegò lei dolcemente
-Lo
so, infatti io sposerò te- sentenziò lui
convintissimo,
facendo nuovamente ridere la madre
-No
caro, un giorno incontrerai la persona giusta alla quale
chiederai di diventare la tua regina- disse lei con lo sguardo sognante
ricordando le meravigliose emozioni che aveva provato la prima volta
che aveva
conosciuto il “suo re”.
-No,
io voglio solo te- disse il piccolo sfoggiando un
piccolo broncio.
La
mamma, intenerita, lo prese in braccio e gli diede un
piccolo bacio sulla fronte.
-Un
giorno arriverà quella persona, che ti riempirà
il cuore
di emozioni, amore ed affetto e sarà il momento
più triste della mia vita
perché ti porterà via da me- disse con commozione
e un velo di tristezza nella
voce.
Il
bambino, invece, non riuscendo a comprendere bene il
discorso della madre, si limitò a guardarla confuso.
Lei,
vedendolo con quell’aria smarrita, le scappò un
sorriso
e, in parte sollevata, disse
-Fortunatamente
prima che quel giorno arrivi dovrà passare
molto molto tempo-
-Mamma?-
-Si?-
-Voglio
scendere- disse il piccolo iniziando a scalciare per
liberarsi dalla presa della madre, la quale lo posò
dolcemente a terra.
Lui
la guardò felice e fece un saltello sul posto, per poi
prenderle una mano ed iniziare a trascinarla.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Quando
Kushina e Naruto arrivarono al centro del parco,
trovarono l’area giochi gremito di bambini.
Intorno
al grande spiazzo rotondo vi erano numerose panchine
sulle quali le madri si sedevano per chiacchierare e non perdere di
vista i
propri figli.
Ad
un tratto Kushina si sentì strattonare e vide il figlio
che tentava di liberarsi dalla sua ferrea presa per andare a giocare.
Come lo
lasciò lo vide iniziare a corre verso un gruppo di bambini,
che vedendolo,
avevano iniziato a sbracciarsi per attirare la sua attenzione.
Ma
prima che scomparisse Kuschina lo chiamò
-Naruto…
non ti sei dimenticato niente?-
Il
bambino si fermò, ci pensò un attimo, per poi
battersi la
manina sulla fronte e correre verso la madre, che nel frattempo si era
inginocchiata.
Naruto
le circondò il collo con le esili braccine e
velocemente gli diede un bacetto sulle labbra, per poi correre verso la
direzione che stava seguendo prima.
Kushina
lo vide allontanarsi e, come al solito, si avvicinò
ad una panchina vuota ed iniziò ad osservarlo mentre giocava.
-Suo
figlio è molto bello, sembra un angelo- gli disse la
signora anziana che occupava la panchina.
-La
ringrazio- disse la donna con un sorriso di gratitudine
– assomiglia tutto a suo padre-
L’anziana
osservo il bambino biondo per poi dire
-Deve
essere un uomo molto bello, però assomiglia molto
anche a lei-
-Già,
da me ha preso soprattutto il carattere, l’energia e
il modo di fare-
La
signora anziana annuì sorridendo dolcemente.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Nel
frattempo Naruto aveva raggiunto i suoi soliti compagni
di giochi: Shikamaru, un bambino estremamente pigro, che non faceva
altro che
sbadigliare tutto il giorno, con un’alta coda sulla testa; Choji, un bambino
più cicciotello che non
faceva altre che mangiare e Kiba, un bambino vivacissimo con
l’aria sempre
arruffata.
Si
erano conosciuti al parchetto e da quel giorno era
diventati subito amici.
Kiba
si avvicinò al bambino biondo porgendogli un
bastoncino, che quest’ultimo, lo afferrò con
orgoglio e lo sollevò in aria come
se volesse mostrare a tutti un importante tesoro.
A
quel gesto Kiba e Choji si inginocchiarono con riverenza e
volgendo lo sguardo sul biondo tutto sorridente chiesero
-Re
che cosa facciamo?-
Per
un attimo il volto del bambino dai capelli color del
sole divenne pensieroso per poi urlare
-Tutti
da Goccia-
I
quattro bambini iniziarono a correre, capeggiati dal
biondo che brandiva il legnetto come se fosse una spada.
Girarono
intorno allo scivolo, all’altalena, alla piazzola
della sabbia per finire dalla parte opposta della piazzetta e fermarsi
davanti
all’area dei dondoli dalle forme più disperare di
animali.
Li
scrutarono attentamente per trovare Goccia: un piccolo
cavallo di legno nero, su un piedistallo a molla e le manopoline
bianche
decorate con piccole goccioline. Ma quando lo trovarono videro che era
occupato.
Senza
scoraggiarsi corsero verso la giostrina e una volta arrivati
davanti al cavallino si bloccarono nel vedervi seduta una bambina che
in realtà
non ci stava giocando, stava semplicemente seduta a guardare gli altri
bambini.
-Ciaooo-
disse Naruto per attirare la sua attenzione. Ma
lei, non essendosi accorta del loro arrivo,si spaventò e per
poco non cadde dal
cavallo, se non fosse stato per il biondo che
gli premette una mano sulla schiena evitandogli di
scivolare a terra.
La
bambina si voltò a guardali sorpresa.
Come
i bambini la videro in volto arrossirono lievemente,
non avevano mai visto una bambina così bella: profondi occhi
neri, capelli
scuri come la notte e la pelle bianca come il latte…sembrava
una fata.
Kiba
le si avvicinò e con sorriso le chiese
-Ti
va di giocare con noi?-
La
bambina guardò smarrita quei 4 bambini che la guardavano
curiosi. Avevano l’aria simpatica e sembravano divertirsi
molto, quindi con
timidezza annuì.
La
felicità esplose tra i presenti e lei li guardò
per un
attimo sorpresa per quella reazione, ma la sua attenzione venne
catturata dal
bambino dai capelli dorati, che, per la sua risposta, aveva iniziato a
saltare
come un pazzo. Era la prima volta che gli capitava di vedere un bambino
così
esagitato e vivace e la cosa la incuriosì tanto da non
riuscire a togliergli
gli occhi di dosso, fino a quando non lo vide girarsi verso di lei e
regalargli
un enorme sorriso, allungandogli una mano perché la
afferrasse.
Naruto
notò un po’ d’incertezza nei suoi occhi,
di
conseguenza agì lui afferrandogliela e, girandosi trionfante
verso i suoi amici,
disse:
-Lei
è la mia regina-
A
quell’affermazione tutti i bambini annuirono soddisfatti.
Ma Naruto sentì la mano bianca sfuggirgli dalla sua e
sorpreso si voltò verso
la bambina, che lo stava guardando con un’espressione a dir
poco arrabbiata.
Naruto
sorpreso si voltò a guardare gli altri bambini, rivolgendo a loro uno
sguardo d’appoggio o
chiarificatore, l’unico che parve non essere stupito della
cosa fu Shikamaru
che dopo uno sbadiglio guardò Naruto perplesso
-Ma
un maschio non può fare la regina- disse
tranquillamente.
A
quelle parole gli altri bambini spalancarono la bocca per
la sorpresa
-Maschio?!-
ripetè Kiba sconcertato per girarsi velocemente
verso il moretto che stava rivolgendo lo sguardo ostile verso Naruto,
che
ancora pareva non aver compreso quella rivelazione e, di conseguenza,
continuava a guardare confuso Shikamaru e la bella bambina.
-Non
vuoi fare la regina?- domandò alla morettina che in
tutta risposta gli tirò un pugno in faccia, facendolo cadere
a terra.
Immediatamente
Kiba e
Choji corsero in suo aiuto e Naruto, massaggiandosi la guancia,
guardò
sconvolto il suo aggressore.
Ormai
stanco, Shikamaru si avvicinò al moretto e indicandolo
disse a Naruto
-E’
un bambino non una bambina-
Naruto
guardò sconvolto il bambino con la pelle di alabastro
e, incuriosito, gli si avvicinò velocemente, iniziando ad
esaminarlo,
infastidendo sempre di più il moro.
Dopo
quel attento esame gli regalò un ampio sorriso e disse
-Sembri
proprio una femmina-
Con
questa sparata accadde l’inevitabile: il bambino
tirò un
secondo pugno in faccia al bambino biondo, il quale, questa volta, non
si
limitò ad incassare ma iniziò a rispondere con
calci e manate.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Alle
orecchie di Kushina giunsero delle grida e in
lontananza vide il figlio picchiarsi con un altro bambino, mentre i
suoi
amichetti tentavano di fermarli, continuando a strillare.
“Cavolo
non posso distrarmi un attimo”
Velocemente
corse dai bambini, dribblando le mamme che, come
uno sciame di api, si erano radunate intorno, richiamando i loro
bambini perché
non venissero coinvolti.
Senza
tanti scrupoli li afferrò al volo e li divise. Mentre
era intenta a calmare suo figlio anche la mamma del moretto corse a
fermali.
Vedendo
come il figlio non cessasse di scalciare Kushina
perse la pazienza e urlò
-Naruto
Uzumaki, smettila immediatamente di fare i capricci-
A
quel tono di voce il bambino perse tutta la sua
“bellicosità”,
guardando la madre in volto sorpreso.
Non
aveva mai visto sua madre così arrabbiata e la cosa lo
turbò non poco.
Kushina
vide affacciarsi due lacrime agli angoli degli occhi
del bambino, ma sapeva che non avrebbe mai pianto, per quanto piccolo
era già
troppo orgoglioso per farlo, infatti si limitò a tirare su
con il naso e a
guardare male l’altro bambino, che stava subendo la stessa
ramanzina da sua
madre, senza però ascoltarla più di quel tanto.
Venne
tolto dalle sue osservazioni nel momento in cui la
madre lo costrinse ad avvicinarsi al bambino
-Avanti
chiedigli scusa- gli ordinò la madre.
-Ma….-
cercò di protestare indignato
-Naruto?!-
disse lei minacciosa.
il
bambino sospirò pesantemente e di malavoglia andò
di
fronte al moretto e bofonchiando disse
-Scusa-
Il
moro lo guardò senza battere ciglio e quando la madre gli
impose di chiedere scusa a sua
volta,
rispose semplicemente
-No-
Naruto
sgranò gli occhi sorpreso, per poi girarsi verso la
madre come per cercare un appoggio.
Kushina
guardò sorpresa il bambino, poi rivolse lo sguardo
verso sua madre, costatando che era una donna bella almeno quanto il
figlio, la
quale dolcemente gli chiese
-perché?-
-Perché
ha iniziato lui- disse deciso il bambino.
A
quella risposta Kushina guardò il figlio, che
sfoggiò il
classico sguardo di quando faceva una marachella.
-Naruto
che cosa hai combinato?-
le
gote del bambino si tinsero di rosso, per poi dire
-Io
non ho fatto niente gli ho solo chiesto se voleva
giocare con noi-
La
madre lo guardò perplessa non riuscendo a capire quale
fosse il problema, l’iniziativa allora la prese
l’altra mamma che, rivolgendosi
al figlio gli chiese
-Perché
l’hai picchiato?-
il
bambino, senza fare una piega, guardò con
ostilità il
biondo per poi dire
-Ha
detto che dovevo fare la regina-
Le
due donne guardarono sbigottite Naruto, che rosso come un
pomodoro, iniziò a balbettare
-Non
è colpa mia se sembra una femmina-
Finalmente
le due donne iniziarono a capirci qualcosa, e
Kushina, interpretando un po’ l’accaduto, fece un
riassunto.
-Ho
capito… tu l’hai visto e gli hai chiesto di fare
la
regina perché l’hai scambiato per una bambina-
Il
biondo si limitò ad annuire
-Non
avevi capito che era un maschio?-
-No,
me l’ha detto Shikamaru solo dopo-
-E
allora tu che hai fatto?-
-L’ho
guardato bene e poi gli ho detto che sembrava proprio
una femmina e lui mi ha picchiato-
-E
perché gliel’hai detto? Avevi visto che ci era
rimasto
male-
-Perché
è vero, ma io non volevo farlo arrabbiare-
Kushina
guardò intensamente il figlio, sapeva che non era il
tipo da dispetti o da offese e di conseguenza cercò di dare
una spiegazione al
suo comportamento. Riposta che venne quando posò lo sguardo
su Sasuke.
-Per
caso volevi dire che è bello come una bambina?-
-Si-
disse con enfasi e contento per essere stato capito
-Tesoro,
capisco che per te può sembrare una cosa bella da
dire, ma …-
-Signora
mi scusi- la giovane donna dai lunghi capelli neri
la interruppe e dolcemente le disse
-Non
si preoccupi, non è colpa di suo figlio, vede….
Sasuke
è sempre stato molto permaloso su questo tasto e nonostante
gli abbia detto più
volte di non alzare
le mani sembra che
non voglia proprio darmi retta. Naruto-chan ti chiedo scusa da parte di
mio
figlio-
disse
la donna inchinandosi davanti a loro sotto lo sguardo
indignato e oltraggiato del figlio.
Naruto,
imbarazzato, abbozzò un timido sorriso
La
donna gli sorrise e s’inginocchiò davanti a lui,
notando
i diversi lividi che si stavano formando sul volto e sugli arti
-Ti
fanno male?- chiese preoccupata
Naruto,
messo in soggezione da quella bellissima donna,
divenne tutto rosso e, recuperata tutta la sua baldanza urlò
vittorioso
-No,
io sono forte- regalandogli un bel sorriso.
A
quel punto si girò verso il figlio e lo chiamò a
se e lui
si avvicinò senza fare troppe discussioni
-Naruto-chan,
lui è Sasuke, è un bambino molto introverso ma
spero che potrete diventare buoni
amici,
nonostante la litigata di oggi-
Sasuke
guardava sua madre sempre più indignato
e lei, accorgendosene, gli sorrise e gli
chiese
-Non
ti piace Naruto?-
A
quella domanda, il bambino dai capelli corvini, guardò
Naruto che, inizialmente, lo guardava serio, per poi regalargli un
radioso
sorriso quando il loro occhi s’incrociarono.
Sasuke,
con le guanciotte lievemente imporporate, annuì con
la testa e questa risposta fece urlare di felicità Naruto
che iniziò a saltare
e a corrergli intorno, sotto il suo sguardo sbigottito. Gli pareva
quasi
incredibile che quel bambino si comportasse così dopo che si
erano picchiati in
quel modo.
Naruto
smise di correre improvvisamente e gli si fermò
davanti
-Non
ti dirò più che sembri una bambina-
sentenziò deciso,
per poi afferragli il braccino ed iniziare a strattonarlo verso lo
scivolo.
Sasuke
inizialmente pose una certa resistenza, ma quando si
girò verso la madre e questa gli diede il consenso con il
capo, decise di
assecondarlo.
Le
due mamme guardarono i figli allontanarsi di qualche
metro, fino a che Naruto non disse
-Allora
tu farai il principe ed io sarò il papà-
Il
bambino dai capelli mori si fermò di colpo e
sfilò
nuovamente la sua mano da quella dell’altro.
Incrociò
le braccia al petto e deciso disse
-No,
se tu sei il re io faccio l’imperatore-
Naruto
lo guardò sbigottito.
-Perché?-
domandò curioso
-Perché
è più importante- disse deciso
-Non
è vero- sentenziò il biondo
-Si-
-No-
-Si-
-No-
-…-
-…-
-Io
faccio l’imperatore del tuo regno nemico-
-Ma
come… non vuoi essere mio amico? – chiese deluso
Naruto
A
quell’espressione Sasuke sbuffò scocciato.
-Nella
realtà si, ma nel gioco combatteremo fino alla morte
per conquistare il regno- disse deciso.
A
quelle parole Naruto si risollevò e, riflettendo
sull’idea, non la trovò poi così tanto
male.
Poteva
essere un gioco veramente divertente e, valutato
questo, lo guardò sorridendo e disse
-Va
bene Imperatore, andiamo a cercare i nostri sudditi-
Entrambe
le mamme sorrisero nel vedere quella nuova amicizia
sbocciare e tranquillamente si sedettero su una panchina vuota a fare
conoscenza.
Ogni
tanto buttavano uno occhio verso i figli, i quali con 4
bambini al seguito di ciascuno, correvano avanti ed indietro per la
piazzola.
Ad
intervalli regolari Sasuke e Naruto si azzuffavano per
qualche minuto, per poi prendere subito a giocare come se niente fosse
A
Kushina scappò da ridere e voltandosi incontrò il
volto
sorridente della donna
-Penso
che sarà un’amicizia piuttosto
“complicata”- disse
osservando come in quel momento Sasuke si fosse girato per dare un
pugno sulla
testa al figlio, il quale aveva ben pensato di dargli uno spintone.
La
donna al suo fianco rise
-Già,
però sono contenta, è raro che Sasuke giochi con
gli
altri bambini, di solito è sempre infastidito dalla loro
presenza e preferisce
rimanersene da solo. E’ molto introverso-
Kushina
la guardò sorpresa, per poi guardare Sasuke
-Non
si direbbe..- notando come giocasse vivacemente
-Lo
so, in effetti sta sorprendendo anche me. Evidentemente
il piccolo Naruto gli piace molto. Sono contenta, fino a questo momento
giocava
solo con il fratello e con altri due bambini. Il suo è un
bambino speciale per
avere mosso quel piccolo cocciuto di mio figlio-
-Penso
che sia una questione di pelle, anche
Naruto non ha fatto molti capricci per
fare pace con Sasuke... ed anche questo è piuttosto insolito-
-Sono
certa che stia nascendo una grande amicizia- disse la
donna contenta
-Si,
se non si ammazzano prima- disse divertita Kushina
notando i due bambini darsi qualche spintone.
°°°Continua...............
Come al solito vi
ringrazio per aver letto il capitolo, non mi dilugherò
ancora in spiegazione o altro.... spero solo che vi piaccia. Inoltre,
se doveste avere due minuti di tempo da dedicarmi, ditemi la vostra
opinione, come al solito vedrò se continuarla o meno
seguendo i vostri pareri...
Anche questa si prospetta essere una long long fic, ma forse
più breve dell'altra.... almeno credo.
Non sono capace di scrivere storie brevi.
|
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Capitolo 2 *** Le piccole scoperte della vita ***
Le piccole
scoperte della vita
Naruto
continuava a strattonare la mamma come un ossesso, perché
accelerasse il passo.
Le
strade erano ancora bagnate, dove, di tanto in tanto, si doveva
dribblare un pozzanghera per evitare di centrarla.
Il
sole splendeva già intensamente e la gente, per goderselo,
iniziava ad uscire dalle loro abitazioni…aveva piovuto per
due giorni interrottamente e Naruto era esagitato, vista
l’energia accumulata in due giorni chiusi in casa.
-Naruto,
ma vuoi stare tranquillo? Smettila di tirarmi in questo modo-
Il
bambino mise il broncio e gonfiò le guanciotte.
-Ma
io voglio andare da Sasuke-
-Sasuke?
Ma è possibile che non pensi ad altro che a quel bambino?-
chiese la madre esasperata.
L’aveva
tormentata per tutte e 3 le settimane in cui non era riuscita a
portarla al parco.
Ogni
giorno gli diceva:
“-Sasuke
mi aspetta-
-Ma
devo andare da Sasuke-
-Daiiiiiii
Sasuke vuole giocare con me, non gioca con altri bambini-
-Sasuke
si sentirà solo senza di me…-”
Non
gli aveva dato tregua e francamente iniziava a preoccuparsi per
l’attaccamento morboso che aveva nei confronti di quel
bambino.
Erano
passati due mesi da quando si erano conosciuti ed, apparentemente, il
loro rapporto non aveva subito particolari cambiamenti, se non fosse
che erano diventati praticamente inseparabile. Dove c’era uno
c’era anche l’altro, ma erano solo bambini,no?
Quando
arrivarono all’entrata del parco Naruto vide una sagoma
famigliare impalata davanti al chiosco del gelato.
Un
enorme sorriso gli comparve sul volto e soddisfatto si voltò
verso Kushina dicendo
-Ecco
Sasuke- disse indicandolo.
A
quel punto la donna voltò lo sguardo e vide in lontananza
Mikoto che leggeva un libro, a quel punto decise di
“liberare” il figlio, per andare dalla sua nuova
amica.
Naruto
gli diede un bacio e corse da Sasuke.
Man
mano che si avvicinava urlava il suo nome, ma il bambino non pareva
sentirlo, quando lo raggiunse notò che era totalmente
immerso nei suoi pensieri.
Aveva
le braccia conserti, lo sguardo fisso sulla vetrina chiusa del chiosco
e tamburellava il piedino a terra.
Naruto
capì che stava pensando a come prendere un gelato, in
effetti era un vero problema per bambini piccoli come loro, il bancone
era il doppio più alto di loro e la tizia dentro non poteva
sentirle perché aveva il vetro chiuso, in modo da tenere
fresco l’ambiente per la conservazione dei gelati (questo
è lo stramaledetto chiosco con cui, da bambina, dovevo
combattere per prendere un semplice gelato alla stracciatella)
Provò
ad attirare la sua attenzione in diversi modi, ma Sasuke era troppo
assorto… si riscosse solo quando Naruto ebbe la geniale
pensata di urlargli nell’orecchio il suo nome.
Inutile
dire che si girò a dir poco inviperito e pronto a massacrare
l’amico, ma questo gli sorrise e trionfante gli disse:
-Ci
penso io- disse battendosi un pugnetto sul petto.
Sasuke
vide Naruto allontanarsi dal bordo del chiosco un paio di metri,
correre e saltare, spiaccicandosi stile spiderman sulla parete del
bancone, con le manine aggrappate al bordo, provò a
sollevarsi, aiutandosi con i piedini che cercavano un appiglio sulla
parete liscia, ma qui continuava scivolare, e quando le braccia non ce
la fecero più a sostenere il peso, lo vide crollare a terra
come un sacco di patate.
Il
bambino dai capelli color dell’oro non si
demoralizzò e ritentò nell’impresa un
altra volta. Mano a mano che il tempo passava il numero delle imprese
fallite andava ad aumentare, sotto lo sguardo curioso e divertito di
Sasuke.
Quando,
per l’ennesima volta, il bambino cadde, ormai
ansante per la fatica, e con i gomiti e le ginocchia sbucciate, si
voltò verso l’amico sconsolato e disse
-Non
ci riesco-
A
quel punto, Sasuke, gli si
avvicinò
-
Mettiti a cavallino –
Naruto
lo guardò incuriosito e fece quello che gli venne detto.
A
quel punto il moro mise i piedini sulla sua schiena, ed utilizzandolo
come un rialzo si affacciò al di la del bancone,
battendo il pugnetto sul vetro, attirando,finalmente,
l’attenzione della signora.
Quando
scese da Naruto, leccava un enorme cono gelato, sotto lo sguardo
allibito dell'amico che pigolò
-Ma
lo voglio anche io il gelato-
Sasuke
lo guardò un attimo e disse
-Hai
i soldi?-
Il
bambino biondo scosse la testa sconsolato.
-Neanche
io, la mamma me li ha dati contati-
Detto
questo, crudelmente, si girò e si avviò verso le
altalene gustandosi il suo bottino.
Naruto
iniziò a seguirlo tutto mogio, fino a che, stanco di quel
broncio, il bambino dai capelli corvini non gli allungò il
suo gelato sotto il naso.
-Tieni-
Naruto
lo guardò sorpreso, con gli occhioni sgranati e la bocchina
aperta.
-Ma
è tuo- protestò, ma Sasuke non volle sentire
ragioni
-Tanto
non mi va più o lo mangi o lo butto via-
A
quella minaccia Naruto prese lo prese al volo ed iniziò a
leccarlo soddisfatto
-Grazie-
Il
moro gli prese semplicemente una manina ed iniziò a
trascinarlo dai loro amici.
Stavano
ormai per raggiungere la metà, quando un gruppo di bambini,
che stavano correndo, urtarono il biondino facendogli cadere il cono.
I
bambini cominciarono a ridere, mentre Naruto si rattristi e sconsolato
guardò Sasuke
-No
il nostro gelato- e tirò su col nasino, senza
però versare una lacrima.
-Dai
vieni, andiamo dalla mia mamma-
Lo
prese per mano ed iniziò a trascinarlo fino alla panchina.
-Mamma
vorremmo due gelati-
Mikoto
lo guardò sorpresa
-Ma
non ne hai già mangiato uno?-
-No,
il mio l’ho regalato a Naruto, ma dei bambini glielo hanno
fatto cadere-
Kushina
guardò il figlio sconsolato, allora si alzò e
guardando i due bambini disse
-Andiamo
che ve lo compro io-
Mentre
riattraversarono il parco, Sasuke, vide i bambini di prima giocare
nell’area della sabbia e strinse impercettibilmente gli occhi.
Lasciò
andare la manina di Naruto ed iniziò a correre verso di loro.
-Sasuke_chan
dove stai andando?- chiese Kushina
-Arrivo
subito- gli gridò il bambino
-Ma
non mi ha detto che gusto vuole-
-Sasuke
mangia solo il gelato alla fragola e limone- disse sicuro Naruto
-Sei
sicuro?-
-Si-
disse convinto il bambino
-Ok,
e fragola e limone sia…-
Nel
frattempo Sasuke aveva raggiunto i bambini che stavano costruendo un
castello di sabbia e, senza tante cerimonie, lo calpesto,
distruggendolo.
I
tre bambini lo guardarono sconvolti e lui rispose a loro con uno
sguardo di ghiaccio
-Così
imparate a fare cadere i gelati degli altri bambini-
Uno
dei bambini, forse il più vivace, fece per attaccarlo, ma
Sasuke fu più veloce e gli diede una manata. Nel giro di una
zuffa di qualche secondo, tre bambini nella piazzola della sabbia
stavano piangendo disperatamente chiamando la loro mamma, e un bambino
dai capelli corvini si stava dirigendo tranquillamente a prendersi il
suo meritato gelato.
°°°°°SasuNaru°°°°°
-Ragazzi
perché non facciamo una fortezza?- chiese Kiba entusiasta,
mentre scorazzava nella sabbia.
-Si-
gli risposero entusiasti Choji e Naruto, il quale decise di trascinarci
anche Sasuke, mentre Shikamaru, svogliatissimo come al solito, si
sedette poco lontano, e con uno sbadiglio, si sdraio a terra
cominciando a contemplare le nuvole.
Ormai
erano a giochi avanzati quando due bambine si avvicinarono a loro.
-Ciao…
possiamo giocare con voi?- chiese la bella bambina dai lunghi capelli
biondi.
Kiba
e Choji le guardarono scettici, per poi dire
-No…
le bambine non possono giocare-
A
quelle parole Naruto li guardò sorpreso, non capendo quale
fosse il problema per non farle giocare, mentre Sasuke e Shikamaru
erano totalmente disinteressati all’argomento.
Come
era prevedibile, la risposta di Kiba non piacque alle due bambine che
si rabbuiarono.
-Perché
non possiamo giocare con voi?- chiese la bambina dal cascetto rosa
irritata.
-Perché
siete femmine- rispose deciso Kiba
-E
allora?-
-Le
bambine non sanno giocare ai giochi dei maschi… andate a
giocare con le bambole- disse sprezzante il bambino.
Ormai
esasperate, iniziarono a scrutare attentamente tutti i bambini
presenti, fino a che il loro sguardo non si posò su uno di
loro in particolare e la bambina gli si avvicinò, iniziando
a scrutarlo con interesse.
Sasuke
iniziò ad essere infastidito da quell’esame, non
aveva mai sopportato quell’atteggiamento curioso da parte
degli estranei, che solitamente gli rivolgevano.
Fece
per dirle di smetterla, ma non ne ebbe il tempo, visto che la bambina
bionda si girò verso gli altri bambini e arrabbiatissima
disse
-Bugiardi-
Tutti
la guardarono sorpresi
-Avete
detto che non giocate con le bambine… allora
perché lei può?- domandò furente
indicando Sasuke.
Tutti
i bambini sbiancarono e tremarono impercettibilmente, temendo la
reazione di Sasuke.
Sapevano
quanto fosse permaloso su questo argomento, di conseguenza aspettarono
che avesse un qualsiasi tipo di
reazione, sperando che non reagisse male come al solito, ma si
sbagliarono…
Videro
Sasuke corrucciare lo sguardo ed alzarsi in piedi, in modo da poter
fronteggiare la bambina leggermente più alta di lui.
Caricò
il braccio e fece partire un pugno, ma questo non arrivò mai
a destinazione perché Naruto gli si parò davanti,
incassando il colpo nello stomaco.
Tutti
guardarono il bambino dai capelli dorati sconvolti e sorpresi da quel
gesto “eroico”.
Sasuke
rimase immobile, sorpreso per l’azione dell’amico,
senza riuscire a capire il
perché si fosse messo in mezzo.
Sussultò
quando vide Naruto alzare il volto e guardarlo severo
-Sasuke
non si picchiano le bambine- disse arrabbiato.
Le
due bambine li guardarono sorprese, per poi domandare
-Sasuke?-
Naruto
si voltò verso di loro sorridendo
-Si
è un maschio-
Le
due bambine rimasero un attimo
imbambolate, mentre la loro mente metabolizzava la notizia, per poi
emettere un gridolino estasiato.
-Ma
è bellissimo- disse la bambina dai capelli rosa incredula.
Senza
sapere il perché Naruto si voltò a guardare
Sasuke orgoglioso, sorridendo nel vedere l’espressione
indifferente dell’amico.
-In
effetti anche noi, quando l’abbiamo conosciuto, pensavamo
fosse una bambina- disse divertito il biondino alle due ragazze, che
però non lo ascoltavano più, visto che erano
totalmente rapite da Sasuke, che, incurante, era tornato a sedersi
davanti al castello e aveva ripreso a giocare come se niente fosse.
Naruto
decise di porre fine a quella discussione e invitò le
bambine a giocare
-Se
volete potete giocare con noi-
-COSAAAA?-
urlò Kiba scioccato.
-Kiba,
che male c’è? Più siamo e
più ci divertiamo…- disse sorridendo Naruto.
-Ma…-
Kiba
tentò di protestare, ma Naruto, pensò bene di non
prestargli ascolto e di tornare a parlare con le due bambine.
-Come
vi chiamate?- chiese contento
-Io
sono Hino e lei è Sakura- disse indicando l’amica
-Io
sono Naruto e loro sono: Kiba, Choji, Sasuke e quello là
isolato è Shikamaru-
Loro
sorrisero e, visto che erano state invitate, si sedettero con loro,
però ponendosi ai due lati di Sasuke.
Naruto
ritornò a sedersi con loro e giocarono tranquillamente tutto
il pomeriggio, fino a quando, ormai sera, una donna
chiamò le due bambine.
-Dobbiamo
andare… ci vediamo domani- disse Sakura tristemente
Tutti
i bambini annuirono soddisfatti, era bastato un pomeriggio per fargli
cambiare idea sul “giocare con le bambine”.
L’unico che non si interessò molto della loro
“partenza” fu Sasuke, nonostante tutti gli inutili
sforzi delle bambine di attirare la sua attenzione. Naruto se
n’era accorto e per consolarle aveva detto a loro
-Sasuke
è fatto così, non prendetevela-
Quando
le loro mamme le chiamarono una seconda volta, le due bambine si
guardarono negli occhi ed
annuirono: velocissime si chinarono ai due lati di Sasuke e, come un
vero e proprio agguato, gli stamparono un bacino sulle guance, per poi
scappare via ridendo soddisfatte come se fossero due pazze.
Sasuke,
a quel gesto, aveva sgranato gli occhi e guardava sconvolto i suoi
amici, che, in un primo momento lo guardarono con la sua medesima
sorpresa e i visini arrossati per l’imbarazzo, per poi
scoppiare a ridere come pazzi.
-Sasuke
hai ricevuto non uno ma ben due baci- iniziò a prenderlo in
giro Kiba, sotto gli sguardi divertiti degli altri.
-Adesso
ti dovrai sposare- disse sorpreso Naruto, per guadagnarsi
un’occhiataccia da parte del bambino moro.
-Ma
non può sposarsi due bambine, ne deve scegliere una- disse
Choji mentre sgranocchiava le patatine.
Nel
frattempo, Sasuke aveva sfoggiato l’aria più
disgustata di questo mondo, per poi iniziarsi a fregare velocemente le
guance con le maniche della maglietta.
-Sasuke,
chi scegli? Vuoi Ino o Sakura?-
Ma
il bambino non gli rispose
-A
me piace di più Sakura- disse il biondo, trovando un assenso
da parte di Kiba
-A
me Ino- disse Choji
-A
te Shikamaru?-
-Nessuna,
a me non piacciono le bambine: piangono sempre, sono impiccione e
parlano sempre- rispose scocciato il bambino.
-Sasuke
e a te?- chiese Naruto avvicinandoglisi curioso.
Il
bambino aggrottò le sopraciglia e disse
-Nessuna
delle due-
Tutti
i bambini, escluso Shikamaru, lo guardarono sorpresi
-Ma
ora ti devi sposare con una di loro- disse serio Naruto
-Io
non mi voglio sposare- disse scocciato il moretto
-Ma
vi siete baciati-
-E
allora? Sono state loro a baciarmi…-
-Si
ma è lo stesso… ora non puoi non tirarti
indietro, è come se vi foste fidanzati-
Sasuke
lo guardò con compatimento per poi dire
-Non
ci si fidanza così… Poi quello non era un vero
bacio- disse saccentemente
-Allora
come ci si fidanza?- chiese ingenuamente il biondo.
Sasuke
lo guardò sorpreso per poi sparare
-Sei
proprio un bambino-
-Certo
che sono un bambino, ho 6 anni. Tu non sei di certo grande. Allora mi
spieghi come si fa a fidanzarsi?-
-Per
prima cosa bisogna essere adulti. Si stà insieme per tanto
tempo, si parla, si gioca, fanno tutte quelle cose schifose come:
accarezzarsi, tenersi la mano e baciarsi…- i bambini
assunsero un’aria schifata indescrivibile – Se si
piacciono l’uomo regala un anello alla femmina e
così sono fidanzati, poi si
sposano e fanno sesso per far nascere i bambini-
A
quella spiegazione i bambini guardarono estasiati Sasuke
-Ma
come fai a sapere tutte queste cose?- domandò ammirato Kiba
-Me
le ha detto mio fratello che ha 14 anni-
-Wooooow-
esclamarono tutti insieme, sotto lo sguardo impassibile di Shikamaru
-Sasuke,
ma cosa vuol dire fare sesso?-
A
quella domanda il bambino si rabbuiò e perplesso disse
-Mio
fratello mi ha spiegato che è quando i fidanzati vanno letto
nudi e si rotolano nelle coperte dandosi dei baci-
-Nudi?-
esclamarono sorpresi e rossi per l’imbarazzo i bambini.
Sasuke
si limitò ad annuire con la testa –Ma si
può fare solo dopo essersi fidanzati e dopo essersi baciati-
-Allora
tu puoi far sesso con Ino e Sakura- sentenziò imbarazzato il
biondo
-Non
lo so- concluse perplesso il moro – mio fratello ha detto che
serve per fare i bambini-
Dopo
aver ascoltato in silenzio tutta
quella conversazione, Shikamaru, ormai stanco di quella confusione disse
-Non
è proprio così…-
I
bambini si voltarono sorpresi verso di lui
-Tu
sai che cosa è il sesso?- il bambino con la coda annuì
con la testa – la spiegazione di Sasuke è giusta
ma non è che vada proprio così-
-E
allora com’è?- chiesero curiosi i bambini
-Non
so se posso dirvelo, è una cosa veramente schifosa-
-Ti
pregoooo diccelooo- Lo supplico Kiba
-Va
bene, ma io vi ho avvertito quindi evitate di fare scene dopo o di
correre dalla mamma a piangere-
I
bambini annuirono e si avvicinarono a Shikamaru, che sottovoce, gli
spiegò cos’era fisicamente il sesso e come si
arrivava al fidanzamento o al matrimonio.
Quando
concluse la spiegazione, aspettò qualche istante
perché quella informazione venisse metabolizzata. Vide le
loro espressioni cambiare da ogni istante, divenendo sempre
più schifate e sconvolte, fino a che Kiba non urlo: - CHE
SCHIFOOOOOOOOOOOOO, non posso credere che la mia mamma abbia fatto
quelle cose-
-Anche
la mia non può averle fatte- disse incredulo il biondo
-Io
vi avevo avvertito di non fare storie, se siete nati hanno fatto quelle
cose-
-Ma
ne sei certo?- chiese Naruto disperato
-Certo,
l’ho letto in un libro- rispose Shikamaru deciso.
I
bambini assunsero un aria disgustata.
-Sasuke
ora devi sposarle entrambe e fare quelle cose- disse Kiba, scioccando
il bambino.
-Ormai
sei costretto…hai ricevuto un bacio vero- disse Naruto
scioccato.
Sasuke
si limitò a guardarlo scocciato,senza essere turbato
più di quel tanto dalla scoperta di Shikamaru, ma iniziava a
scocciarsi per l’ingenuità e
l’insistenza dei suoi amici, soprattutto di Naruto, che in
quel momento incarnava il candore e l’idiozia allo stato puro.
-Quello
non era un vero bacio- rispose adirato il moro.
-Invece
si… .era un bacio- sentenziò deciso il biondo.
-Ti
ho detto di no-
-Si-
-No-
-Si-
-No,
i miei genitori me li danno sempre e non sono veri baci come i loro-
-E
i loro come sono?- chiese scettico il bambino, lasciando perplesso
l’altro
-Diversi…-
rispose confuso.
-Come
diversi… fammelo vedere- disse derisorio il biondo, non
convinto che potessero esistere diverse tipologie di bacio.
Il
bambino moro, stufatosi di quelle provocazioni, decise di mostrarglielo
in prima persona. E senza dire niente appoggiò le sue labbra
su quelle di Naruto, ammutolendolo all’istante.
Il
contatto durò solo qualche secondo, e quando Sasuke si
allontanò vide Naruto, prima sbiancare come uno straccio,
per poi assumere una colorazione rosso intenso e scoppiare.
-CHE
SCHIFOOOOOOOOOOOOO- disse strofinandosi le labbra con una manica
–hai appoggiato la tua bocca
sulla mia-
Gli
altri bambini, dopo un –OOOOOHHHHH- pronunciato in coro
scoppiarono a ridere.
Sasuke
lo guardò strafottente per poi dire
-QUESTO
è un vero bacio… quello che si danno due
innamorati come la mia mamma e il mio papà-
-Ma
fa schifo- disse Naruto disgustato.
Kiba,
continuando a ridere, iniziò ad additare il bambino biondo
-Ora
vi dovrete sposare-
Naruto
e Sasuke si voltarono a guardarlo sorpresi
-Vi
siete scambiati un “vero” bacio-
Un
attimo di silenzio cadde sui due bambini, sgomenti alla rivelazione di
quello che avevano fatto.
Quando
i loro occhi s’incontrarono la reazione fu più che
mai prevedibile.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO-
°°°°Continua....
Vi ringrazio
tutti per la fiducia, i complimenti e il sostegno. Come sempre, senza
di voi non riuscirei nemmeno ad andare avanti. Grazie a tutti
Ormai
saprete che non ho il tempo materiale per rispondere a tutti ai vostri
MERAVIGLIOSI commenti, che sono
indispensabili per la continuità del mio "lavoro". Vi chiedo
scusa per gli aggiornamenti settimanali, ma ora non posso proprio fare
altrimenti.
Come sempre vi
anticipo che dal prossimo capitolo i bambini inzieranno a crescere ed
insieme a questo ci saranno nuove avventure e nuove scoperte
Un ringraziamento
speciale a tutti coloro che hanno messo la mia fic tra i loro
preferiti..... grazieee
1 - 5emme5
2 - 666ororon
3 - Aki chan
4 - AkiChan83
5 - aliasNLH
6 - Annichan
7 - anu
8 - Bad Girl
9 - Bea107
10 - candy14
11 - cesarina89
12 - descendant_of_darkness
13 - edwardXD
14 - eLiSeTtA
15 - EsoChan
16 - Firefly Of Silence
17 - fittina
18 - FlyingSquirrel
19 - fullmetal manga
lover
20 - giulietta117
21 - Hinata707
22 - htuomrev
23 - ici_tot
24 - Inuchan86
25 - Irimi
26 - Kirara90
27 - koharuchan
28 - Kurachan
29 - Kyubi
30 - LadyKokatorimon
31 - last exile
32 - Lein
33 - litrol89
34 - lupakkiotta
35 - miss_ka
36 - MitikaMorgan
37 - monnie89
38 - Mutsumi_623
39 - nana89
40 - naruto762
41 - naru_sasu_fan
42 - NekoShu
43 - nemesi06
44 - nixy
45 - PiTtYcHaN
46 - ryanforever
47 - SakuraAshe
48 - sarazaretta
49 - Sexy_Kakashi
50 - Shannara_810
51 - sharya
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61 - _FaLLeD_aNGeL_
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Capitolo 3 *** Carnevale ***
Oggi per me è una
giornata
incomprensibilmente triste. Non che mi sia andato storto qualcosa, ma
ho dovuto passare tutto il giorno all'aperto, impalata come una scema a
prendere il freddo. Conclusione, sono arrivata a casa con le mani, il
naso e i piedi congelati. Inoltre, tutto quel grigio e
quell'insopportabile pioggerella gelata, detestabile perchè
non ti
spinge neanche ad aprire l'ombrello, e il pensare
che è SOLO martedì........non
ha di certo migliorato le cose. Di conseguenza, dopo un meraviglioso
bagno ristoratore bollente, ho pensato che probabilmente esisteva
qualcuno dei miei lettori che stava vivendo male questo
Martedì 11
almeno quanto me, se non peggio. e spinta da chissà quale
forza ho
deciso di fare un doppio aggiornamento
Concludere Piccoli Problemi di convivenza e proseguire con Crescere
....che fatica!!!!
E rieccomi con la mia nuova fic che ora continuerà senza
più interruzioni.
Premetto che non sarà lunga come Piccoli problemi di ...
convivenza, ma decisamente più corta. Ma vi saprò
dire il numero esatto solamente quando la ultimerò.
Per ora vi saluto e vi ringrazio per avermi seguito.
Carnevale
-Sa-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan-
urlò una bambina seguita
dall’amica verso un gruppo di bambini tutti mascherati per la
festa di
carnevale che quel pomeriggio si sarebbe tenuta nel palazzetto dello
sport del
paese. Essa rappresentava un ottima occasione per la
comunità di far divertire i bambini in un luogo sicuro,
intrattenendoli con giochi e musica, incentivando la
socialità, non solo tra i
piccoli, ma anche tra i genitori che erano invitati a partecipare.
Quell’anno
il gruppetto sarebbe stato accompagnato dalla
mamma di Sasuke, Mikoto, e visto che era vistosamente aumentato di
numero,
aveva preventivamente chiesto a Kushina di venire con lei.
La
donna, dopo essere passata a prendere
Shikamaru, Kiba e Choji, attese in piazza le
due bambine, luogo scelto per incontrarle con le loro mamme, e Naruto.
Mentre
le donne si salutavano e scambiavano qualche parola,
Sakura si era già fiondata su Sasuke, che
l’allontanò infastidito.
-Sa-chan
sei bellissimooo- disse estasiata la bambina,
osservando il suo costume.
-Non
chiamarmi così- le rispose infastidito, ma Sakura non
lo ascoltò, infatti continuava a girargli intorno
affascinata.
Sasuke
era vestito tutto di nero, con uno splendido mantello
svolazzante e una corazza luccicante. In mano impugnava una spada e con
l’altra
sosteneva uno scudo.
-Sei
un principe?- chiese Ino non con meno entusiasmo
dell’amica.
-Ma
non ci vedi? Lui è un cavaliere- disse derisoria Sakura,
facendo subito irritare la bambina dai capelli biondi.
-No
è un principe e saremo una coppia visto che io sono
vestita da principessa- disse Ino facendo una piroetta che gli gonfio
il
vestitino rosa tutto merlato.
-No
è un cavaliere e Sasuke starà con me
perché il mio
costume è più bello-
-Ma
se sei vestita da strega- disse Ino ghignando
-Non
è vero…. Io non sono una strega, ma una FATA- disse lei agitando la
bacchetta che si
concludeva con una stella davanti agli occhi della bambina –
Non vedi che ho il
vestito blu e il cappello a punta con le stelline e i fili brillanti?
Sono la
fata turchina-
Le
due bambine iniziarono a litigare e Sasuke, stanco di
quella confusione, si mise in mezzo e disse:
-Sono
un guerriero-
Le
bambine si limitarono a sospirare estasiate.
Nel
frattempo, Kiba vestito da pirata e Choji da supereroe,
si avvicinarono al gruppetto.
-Smettetela-
sentenziò Kiba attirando gli sguardi delle due
bambine, per poi essere subito ignorato. Era evidente che la loro
attenzione
era tutta catalizzata su uno solo di loro.
Dopo
una accesa discussione, finalmente, Ino e Sakura
degnarono anche gli altri bambini della loro attenzione e solo in quel
momento
notarono Shikamaru
-Ma
non ti sei vestito?- chiese Ino sorpresa.
Il
ragazzo soffocò uno sbadiglio e la guardò
fiaccamente,
incerto se risponderle oppure no, visto che quell’atto
avrebbe provocato una
perdita inutile di energie. Ma poi si decise ad aprire la bocca.
-Si-
rispose indicando una fascia legata al braccio, ma le
bambine lo guardarono confuse e lui sbuffò scocciato.
-Sono
un Ninja-
Solo
in quel momento si accorsero che effettivamente
indossava una tuta un po’ particolare, ma essendo nera non si
notava.
-Ma
perché non metti la fascia? Almeno così si
capisce- si
lamentò Sakura.
Shikamaru
si limitò ad alzare le spalle e rispose –
Così, mi
da noia-
-Bambini
ci siamo tutti?- chiese Mikoto
-No
manca Naruto- le rispose Kiba, ma proprio in quel
momento sentirono un urlo in lontananza.
-Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-
Mentre
tutti i bambini si girarono, Naruto e la sua
mamma, avevano già raggiunto il gruppo e il bambino si era
parato di fronte ai suoi
amichetti.
-Che
cosa c’è?- domandò sorpreso nel notare
i loro occhi
sgranati, le loro boccucce lievemente aperte e le guanciotte arrossate.
In
realtà la risposta non tardo arrivare, infatti le bambine
si fiondarono su Naruto ad abbraciarlo e a spupazzarlo.
-Come
sei carinoooo- disse Sakura, strofinando il suo volto
sul pelo del costume.
-Va
bene, ma ora lasciatemi- disse il bambino allontanandole
e risistemandosi le orecchie sulla testa.
-Nachan,
ma sei tenerissimo- disse adorante Ino –sei un
tigrotto?-
Il
bambino biondo si limitò ad annuire.
-Io
non volevo mettere queste costume, ma la mamma ha
insistito tanto…- disse guardando la donna che
sorrise dolcemente.
-Ma
è un costume bellissimo, vero bambini?-
I
piccoli si limitarono ad annuire, tornando a guardare
l’amico. Naruto aveva una tutina pelossissima e morbidissima,
che gli copriva
anche le manine che erano diventate due zampette. Il manto era tutto a
strisce
e sul pancino vi era un enorme chiazza bianca. I capelli erano lasciati
liberi
e le orecchiette gli erano state applicate per mezzo di un cerchietto
sopra alla testa, poi, una
lunga coda terminava il costume. Ma la parte più tenera era
sicuramente il
viso, il quale era stato truccato con sei beffetti che gli percorrevano
le
guanciotte, e il nasino tondo tutto nero.
-Va
bene, siete pronti ad andare?- chiese Mikoto.
-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-
risposero con entusiamo i bambini.
-Bene
andiamo-
°°°°SasuNaru°°°°
Come
arrivarono al palazzetto rimasero sconvolti nel vedere
la quantità incalcolabile di bambini, dalle maschere
più disparate e colorate,
che lo riempivano.
Furono
tutti colti da un entusiasmo incontenibile. Eccezion
fatta di Sasuke e Shikamaru, in quanto il primo era totalmente
indifferente,
mentre il secondo faceva trasparire dal suo visino la scocciatura che
per lui rappresentava
quel caos.
Naruto,
contrariamente a loro, iniziò a guardarsi intorno
entusiasta. Infatti non c'erano
solo bambini della sua età ma anche più piccoli e
più grandi.
In
mezzo a quella folla vide i genitori affollarsi a margine
della sala per lasciare pieno spazio ai cuccioli per giocare e sul lato
opposto, capeggiava un enorme tavolo pieno di pietanze. Come fu
abbastanza
comprensibile, fu proprio quest’ultimo ad attirare lui e
Chioji come una
calamita e senza aspettare un secondo in più i due bambini
presero a correre
verso di lui.
-Nachan
dove vai?- gli gridò la madre
-A
mangiareeee- gli rispose il bambino sempre correndo.
-Esagerato!
Sei appena arrivato e il tavolo non scapperà da
nessuna parte, sai?!!!!-
-Lo
so ma voglio arrivare prima che finiscano tutto-
concluse il biondino per poi riportare la sua attenzione
sull’obbiettivo.
-Quel
bambino ha gli occhi più grandi dello stomaco-
borbottò scocciata Kushina, strappando una risatina a Mikoto.
°°°°SasuNaru°°°°
Come
raggiunse il tavolo rimase incantato da tanta
meraviglia. Vi erano vassoi con torte, pasticcini colorati, pizzette,
patatine,
caramelle e milioni di altri dolci spettacolari.
Non
riuscendo più a resistere, con l’acquolina alla
bocca,
scambiò uno sguardo annuendo con Choji che
ricambiò e si avventarono su quelle
prelibatezze come due assetati persi da giorni nel
deserto che avevano a propria disposizione
un’improvvisa fonte d’acqua.
Naruto
continuò a strafogarsi, finché la sua attenzione
non
venne attirata da un pasticcino a lato della tavola a forma di cigno e
ricco
di panna montata.
Nella
sua testa aleggiava un solo proposito
“Lo
voglio a tutti i costi”
Senza
staccare gli occhi dal suo obbiettivo iniziò a correre
intorno alla tavola e quando svoltò l’angolo era
ormai già pronto a gustarselo,
ma si sa… le cose non vanno mai come si spera.
Infatti,
nel momento in cui la sua vista era stata interrota
da un’inutile composizione floreale, non aveva potuto notare
che un altro
bambino aveva puntato il suo pasticcino e che, essendo più
vicino al tavolo,
aveva tranquillamente allungato la mano e lo aveva afferrato.
Naruto
gli frenò di fronte e lo guardò sconsolato mentre
si
portava il suo trofeo alla bocca.
Il bambino,
sentendosi osservato, spostò lo sguardo su quel bambino
vestito da tigrotto e
dagli occhioni lucidi che guardava deluso il cigno.
Naruto
lo vide spostare lo sguardo prima sul dolce e poi su
lui ed infine, senza dire o fare niente, gli porse il cigno.
Come
reazione sgranò gli occhi e sorpreso gli chiese:
-Me
lo stai dando?-
Il
bambino dai capelli rossi si limitò ad annuire ed
arrossire lievemente quando il tigrotto gli regalò un enorme
sorriso
-Grazieee-
disse entusiasta per poi affondare il musetto
nella bianca e soffice panna montata, continuando a essere guardato da
quel
bambino tanto generoso.
Quando
ingoiò anche l’ultima briciola, tirò
fuori la
linguetta e si leccò le labbra per raccogliere le tracce di
crema e panna che
gli erano rimaste.
Il
bambino davanti a lui continuava a guardarlo con un
espressione sempre più sorpresa, fino a che non
sussultò quando due occhi color
del cielo non si fermarono su di lui osservandolo curiosi
-Come
ti chiami?- domandò Naruto ora contento e soddisfatto,
ma il bambino dai capelli color del fuoco non gli rispose.
Un
po’ titubante provò a smuoverlo con un'altra
domanda
-Come
mai non hai il costume?-
Ma
nuovamente l’altro bambino non emise un suono, allora
stanco Naruto si limitò a salutarlo e a correre dai suoi
amici, ormai sazio e
pronto a dar sfogo a tutte le sue energie.
°°°°SasuNaru°°°°
-Ma
è pazzesco, come fa a non
essere mai stanco?- domandò Kiba accasciandosi su una sedia
di fianco a Sasuke
che stava tranquillamente sorseggiando una aranciata.
Il
moro, spostò gli occhi prima
su Kiba e poi su Naruto che continuava a correre come un matto per la
pista da
ballo inseguito da tutti gli altri bambini.
Era
la vera e propria attrazione
della festa. La sua solarità e la sua vivacità
erano spaventosamente contagiose
per chi gli stava intorno, tanto da essere impossibile ignorarlo.
Sasuke
sbuffò scocciato, un po’
lo infastidiva vedere come l’altro si divertisse con altri
bambini che nemmeno
conosceva. Era strano per lui non essere al centro della sua attenzione
e
questo un po’ lo turbava, ma non era di certo il tipo da
protestare o ammettere
la sua gelosia, quindi preferì isolarsi e sfoggiare un
visino imbronciato.
-E’
carino oggi, vero?- gli
chiese Kiba innocentemente – Sembra un peluches vivente-
Il
moro si limitò ad annuire, ma
senza dilungarsi troppo sull’argomento.
-Ma
Ino e Sakura dove sono?-
domandò un po’ sorpreso nel notare che non erano
appiccicate all’amico.
Sasuke
si limitò ad indicargli
con la testa una direzione che l’altro seguì con
gli occhi, fino a che non le
incontrò. Le due bambine stavano litigando di fronte al
tavolo delle bibite.
-Che
cosa hanno?-
il
moro, a quella domanda, si
decise a parlare
-Ho
chiesto loro di portarmi la
mia bibita preferita. E quando mi hanno chiesto quale era
visto che lo amavano, io ho risposto
che avrebbero dovuto saperlo, quindi sono corse al tavolo-
-Ma
la tua aranciata?- chiese
indicando la bibita che stava sorseggiando.
-Me
la sono presa da solo. Come
previsto si sono messe a litigare-
-Perché?-
-Una
sostiene che ami la coca
cola e l’altra che mi piaccia il succo d’arancia.
In questo modo me le sono
levate dai piedi in un colpo solo-
-Ma
sei diabolico- disse ammirato
Kiba – ma alla fine quale è la tua bibita
preferita?-
-Non
lo indovineresti mai…- disse
sfoggiando un sorrisino divertito.
I
due bambini continuarono a
chiacchierare per diverso tempo, fino a che l’attenzione di
Kiba non venne attirata
da una scena in particolare.
In
un angolo un po’ più oscurato
rispetto alla sala, isolato da dove erano le altre persone,
c’era Naruto che
con grande sforzo strattonava la sua coda che era stata afferrata con
forza da
un inquietante bambino dai capelli rossi, che non pareva intenzionato a
lasciarla, nonostante le proteste del biondo.
-Sasuke
guarda là-
Il
moro si voltò e, capendo la situazione, aggrottò
immediatamente lo sguardo.
°°°°SasuNaru°°°°
-Daaiiiiiiiii
lasciamiiii- si
lamentò il biondo strattonando la coda, in modo da liberarla
dalla presa
dell’altro, il quale non si sforzò nemmeno di
rispondergli.
-Insomma,
non ti ho fatto niente.
Stavo solo passando di qua e mi hai afferrato al volo la coda. Se
continuì così
me la rompiiii- disse tirando con tutto il suo peso.
-Sei
tu che se continuì così la
rompi- Naruto sì immobilizzò
immediatamente nell'udire quella voce sconosciuta e
velocemente si voltò verso il proprietario, smettendo di
dimenarsi.
-Ma
allora sai parlare- sparò
entusiasta, ormai dimentico di tutto quello che stava accadendo un
minuto
prima.
Il
bambino dai capelli rossi
sfoggiò un’espressione che pare volesse dire
“Che razza di domanda idiota è?”,
per poi comunque annuire.
-Ma
perché prima non hai
parlato?-
Il
bambino si limitò a scrollare
le spalle.
-Allora
me lo dici come ti
chiami?-
-Ga-
ma le sue parole vennero
fermate da Kiba e Sasuke che si erano avvicinati minacciosi.
Il
rosso indurì subito lo sguardo
e rafforzò la presa sulla coda, cosa che venne notata dai
due bambini.
-Lascialo-
gli ordinò Kiba, ma
non ricevette risposta.
-Ehi
sei sordo? Lascialo andare-
gli ripettè questa volta decisamente più
arrabbiato.
Ma
venne nuovamente ignorato e
una rabbia incontrollata gli salì alla testa, fino a che non
vide quegli occhi
cerulei fissi su Sasuke.
Istintivamente
si irrigidì e con
un filo di voce sussurrò:
-Sasuke,
quel bambino sembra
avercela con te- ma anche da lui non ricevette alcuna risposta.
Un
po’ scocciato da quel
trattamento si voltò verso l'amico ma rimase di
sasso nel
notare sul suo volto la stessa identica espressione
dell’altro bambino.
Sorpreso
iniziò a volgere lo
sguardo prima su l’uno e poi sull’altro, fino a che non capì:
-Non
ci posso credere…Stanno
“combattendo” con gli sguardi-
-Eh?-
esclamò Naruto non
riuscendo a capire che cosa stesse accadendo.
-Si
insomma… stanno litigando con
lo sguardo- bofonchiò perplesso Kiba.
-Ma
che cosa stai dicendo?-
domandò scocciato il biondo.
-Ma
non li vedi?- disse
indicandoli Kiba, mentre gli altri due bambini
continuavano a ignorarli.
Naruto
guardò il bambino con i
capelli rosso fuoco e poi Sasuke.
-Ma
che…- sbottò scettico
-Non
sono pazzo. Guarda te lo
dimostro-
Kiba
iniziò a chiamare i due
bambini in ogni modo, ma questi non gli diedero risposta.
-Visto?-
-Ma
che stupidata- sentenziò il
biondo non ancora convinto.
-Ah
si?! Allora provaci tu-
-Va
bene….- il biondo guardò
Sasuke e disse –Sasukeeeeee-
Il
moro, come se niente fosse,
scollò gli occhi dal rosso e
guardò il
biondo, sotto lo sguardo incredulo di Kiba.
-Che
cosa vuoi Dobe?-
-Ma
come.... ti chiama lui e gli
rispondi? Perché con me no?- domandò
arrabbiatissimo Kiba, ma non ricevendo
nuovamente risposta si limitò a chiudere la bocca e a cadere
in un offeso
silenzio.
-Che
stai facendo?- gli domandò
il biondo.
Sasuke,
si limitò a guardare
quella mano che ancora gli teneva la coda, per poi fulminare il
proprietario.
La
sua faccia scocciata non aveva
bisogno di parole e il suo messaggio venne perfettamente recepito dal
rosso che
di tutta risposta, strattonò la coda attirando il tigrotto
contro di sè, per
poi avvolgerlo in abbraccio possessivo e di sfida.
Naruto
era totalmente paralizzato
per la sorpresa e non avrebbe fatto in tempo nemmeno a rendersi conto
di quello che
sarebbe accaduto da lì a qualche secondo.
Infatti
Sasuke, indispettito,
scattò come una molla e spintonò il ragazzino dai
capelli rossi, il quale,
aspettandoselo, rimase aggrappato al biondo, che cadde a terra insieme
a lui.
Vedendo
quel capitombolo Kiba
corse davanti a Sasuke.
-Ma
sei impazzito?- gli gridò
indignato, senza smuovere di un millimetro la sua imperturbabile
espressione.
Nel
frattempo, Naruto, ancora
seduto a terra, guardò l’amico con la bocca
spalancata e gli occhi sbarrati per
la sorpresa. Velocemente la sua espressione da incredula
passò a furente e con
voce tremula ringhiò:
-Sasuke,
ma cosa ti salta in
mente?-
il
biondo, si alzò un po’
impacciato a causa dell’ingombrante costume, tendendo la mano
al rosso e
aiutandolo ad alzarsi, senza però staccare gli occhi dal
volto del moro, che
non gradì particolarmente quel gesto gentile che venne colto
dal rosso con aria trionfante.
-Allora,
non hai niente da dire?-
disse Naruto parandoglisi davanti tutto arruffato ed arrabbiato.
Ma
alla sua domanda non ricevette
alcuna risposta, infatti Sasuke si limitò a lanciargli
un’ occhiataccia e poi
girarsi andandosene, sotto lo sguardo sbigottito dei presenti.
Naruto
borbottando qualcosa di
incomprensibile si girò e ritornò a prestare
attenzione al ragazzo con i
capelli rossi.
-Scusami,
non so che cosa gli sia
preso. E’ un po’ strano ma non è un
bambino cattivo-disse dispiaciuto –ma non ti
preoccupare… ora gliene dico quattro-
Fece
per andarsene quando la voce
del ragazzo dai capelli rossi lo fermò.
-Gaara-
-Come
scusa?- domandò il
tigrotto.
-Il
mio nome… io mi chiamo Gaara-
Naruto
ci riflette un attimo per
poi sfoggiare un enorme sorriso felice
-Gaara…
sono certo che ci
rivedremo- e detto questo lo salutò seguito dal suo sguardo.
°°°°SasuNaru°°°°
Come
Naruto raggiunse Sasuke era già pronto ad una lite
furiosa, ma l'amico, in quel momento era troppo impegnato ad affrontare
altre due furie umane.
Infatti
Sakura e Ino, tutte spettinate e trafelate, stavano tendendo due
bicchieri colmi, uno di cocacola e l'altro di aranciata, a Sasuke.
-Avanti
Sasuke, di a Ino che la tua bibita preferita è l'aranciata-
-Aranciata?
Ma fammi il piacere.... Sasuke preferisce la cocacola-
Le
due bambine erano così furiose l'una con l'altra da non
darsi tregua. Dal canto suo Sasuke aveva un solo desiderio, scappare da
loro. Subito gli era frullata in testa l'idea di dirgli la
verità, ma vedendole così trafelate e pazze aveva
preferito tacere e godersi lo spettacolo.
Questo
era almeno il suo progetto, se non fosse stato per Naruto che,
arrivatogli vicino veloce come una scheggia, lo aveva afferrato per un
polso ed aveva iniziato a tirarlo.
Sakura,
vedendolo, si girò indignata verso di lui
-Naruto,
dove credi d'andare con Sasuke-
-Dobbiamo
parlare- disse il bambino serio come non mai, ma la bambina non ci fece
caso.
-Non
puoi, sto litigando con Ino perchè dice che la bibita
preferita di Sasuke è la cocacola, invece sono sicura che
è l'aranciata, ma non mi vuole dare retta. Quindi Sasuke, ci
deve dare la risposta esatta-
Naruto
era troppo nervoso per avere la pazienza anche per una simile
sciocchezza, di conseguenza rispose
-E'
il succo di pomodoro-
Tutti
i bambini si ammutolirono e per la prima volta anche sul volto di
Sasuke comparve la sopresa allo stato puro.
-Che
cosa?- chiese confusa Ino.
-La
sua bibita preferita è il succo di Pomodoro-
continuò il biondo sempre più scocciato.
-Ma
tu come fai a saperlo?-
-Beve
solo quello o la granita al limone-
La
sua sicurezza fece vacillare le due bambine, che posarono lo sguardo su
Sasuke
-E'
vero?-
Il
moro, ancora un po' scombussolato, annuì.
-Bene,
ora andiamo- e facendosi largo Naruto riuscì ad allontanarsi
con il moro.
°°°°SasuNaru°°°°
-Mi
spieghi perchè hai picchiato Gaara?- chiese furioso il biondo
-E
chi è Gaara?-
-Gaara,
il bambino con i capelli rossi- gli urlò in faccia il
biondo
-Mi
sta antipatico- sentenziò deciso, sotto lo sguardo incredulo
di Naruto
-Ma
non puoi picchiare tutti i bambini che non ti piacciono-
-E
chi lo dice? Io picchio chi voglio-
A
quella risposta straffottente Naruto perse letteralmente le staffe e
per la rabbia due piccole lacrime si formarono agli angoli
degli occhi
-Sei
cattivo, non mi piaci così-
Sasuke
lo guardò oltraggiato per quella reazione che reputava
esagerata e incomprensibile
-Perchè
ti arrabbi con me? Guarda che è colpa tua- disse con una
naturalezza disarmante.
-Ma
che cosa stai dicendo?- chiese Naruto troppo sorpreso per ricordare che
un minuto prima ribolliva di rabbia.
Ma
il moro, in tutta risposta, si voltò e se andò,
lasciandolo sbigottito e con la covinzione che l'altro stesse
impazzendo.
Continua.....
|
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Capitolo 4 *** Un nuovo amico ***
vbr
Per
prima cosa rispondo ai commenti della fic appena conclusa.
Sappiate
che non siete voi a dovermi ringraziare, ma sono io a
dover ringraziare voi. Se non ci foste stati
non sarei mai arrivata a questo
punto.
Sono
contenta che abbiate compreso il motivo che mi ha spinto a
concludere così la storia e sono felice che abbiate
apprezzato.
Ora,
potrei dilungarmi all’infinito, ma penso che sia inutile a
questo punto.
Coltivo
la speranza che seguirete anche le prossime storie che
proporrò, sperando di soddisfarvi al medesimo modo.
Per
rispondere ai commenti di questa fic vi
dirò…nuovamente
Grazie per l’incoraggiamento. Vi premetto che non
sarà una fic particolarmente
lunga...almeno non è nelle mie intenzioni. Quindi, penso,
che si aggirerà
intorno a una ventina di capitoli e non di più. Ma ancora
non ne ho la
certezza.
Rikkai
Kuri
non so assolutamente rispondere
alla tua domanda. Come te l’ho
letta qua e la, ma niente di più. Quindi vi faccio un
appello…. Chi sa come è
nata la storia che a Sasuke piacciono i pomodori?
Così troviamo una soluzione a
questo arcano.
Ragazzi
GAARA, nelle mie FIC non sarà MAI ASSENTE.
E’ in assoluto il mio personaggio preferito,
come potrei tagliarlo fuori? INCONCEPIBILE
Ultima
cosa che dico poi vi lascio…. Il perché del
costume a
tigrotto. Semplice… non volevo essere troppo banale
vestendolo da volpe, che
nella mia fic tra l’altro non è assolutamente
contemplata, e ho pensato ad un
animale che gli assomigliasse. Ero indecisa tra il gattino e il
tigrotto… alla
fine ho scelto quest’ultimo perché penso si addica
di più alla sua personalità.
Per
quanto riguarda la gelosia di Sasuke, sappiate che è
puramente innocente. E' la classica gelosia che i bambini provano per
la sorella, il fratello , i genitori o i migliori amici. Quindi non
aspettatevi chissa che...
Ma
ora vi lascio alla mia fic. Prima Però IMPORTANTISSIMO,
in
fondo al capitolo vi ho posto una domanda… leggetela per
cortesia.
Un Nuovo Amico
-
Sa-chan che hai?- Chiese Mikoto preoccupata nel
vedere il suo musetto imbronciato.
Il
bambino si limitò a grugnire per poi incrociare le
braccia al petto stizzito.
-Insomma…
mi spieghi perché non vai a giocare con gli altri
bambini?- domandò perplessa la donna guardando i bambini che
correvano intorno
allo scivolo.
-Non
ne ho voglia- sbottò arrabbiato, sedendosi
sulla panchina accanto alla madre, senza perdere il suo cipiglio.
-Ma
che cosa è successo? Hai per caso litigato con Na-chan?-
Il
piccolo Sasuke si limitò a sbuffare e a girare il volto
dall’altra parte.
Nel
frattempo Naruto si era avvicinato a loro,
ansimando per la corsa.
-Sasuke
non vieni a giocare?- chiese tutto allegro e solare.
-No-
sparò risoluto il moro.
-Perché?-chiese
sorpreso .
-Perché
non voglio giocare con te- disse brusco ,
beccandosi un rimprovero anche da
parte
della madre, che non assortì un grande effetto.
-Perché
dici così?- domandò il biondo offeso.
-Lasciami
in pace… dobe-
-Sasuke-
lo rimproverò la madre, ma il figlio parve non
averla neanche sentita.
Naruto,
al contrario, si alterò immediatamente e
indispettito batté il piede a terra e, gonfio di rabbia, gli
ringhiò
-E
allora resta qui- per poi andarsene.
Sasuke
seguì l’amico con la coda dell’occhio
fino a quando
sua madre non gli diede una scoppola dietro al capo.
-Ahi-
si lamentò il bambino, guardandola in cagnesco
-Allora,
si può sapere perché hai trattato in quel modo
Naruto?-
chiese
stavolta severamente, perdendo la sua solita
dolcezza.
-E’
colpa sua- sparò il moro offeso.
-Ne
dubito… non ti ha fatto niente. Da quando siamo qui non
gli hai rivolto un secondo la parola. Sei stato semplicemente due
minuti con
loro per poi venire qui tutto arrabbiato-
-
E invece
è colpa
sua…- le ringhiò.
La
donna guardò il bambino dai capelli biondi ,che era
tornato tranquillamente a giocare con i suoi amichetti. Non riusciva
proprio a
capire che cosa irritasse tanto il figlio. Fino a che non lo
sentì grugnire
proprio nel momento in cui Naruto prese per mano il suo amichetto con i
capelli rossi trascinandolo come un pazzo verso
l’altalena.
Allora
spostò lo sguardo sul figlio, il quale aveva
aggrottato maggiormente le sopracciglia e arricciato le labbra, senza
scollare
gli occhi dai due bambini…. Stava fumando nero.
-Sasuke,
non sarai per caso geloso di Naruto?- chiese
sorpresa la donna.
-No-
disse il bambino velocemente, nonostante le sue guancie
si fossero tinte di rosso.
-Sasuke,
non credi di star esagerando? Naruto non è una tua
proprietà- disse la donna sorridendo.
Il
bambino non le rispose e allora provò ad
incalzarlo.
-Naruto
è venuto qui a chiederti di giocare, perché non
vai
a fare la pace? -
-No,
è lui che non gioca più con me da quando
c’è Gaara-
La
donna rise di gusto sotto lo sguardo indignato e offeso
del figlio.
-Ma
Sasuke, questo non è vero-
-Si
invece- disse rattristandosi .
-Ma
se non fa altro che cercarti-
-Si
ma non come prima- brontolò il moro.
-Sasuke
devi renderti conto che con il passare del tempo
Naruto conoscerà molte altre bambine e bambini che
diventeranno suoi amici. Un
giorno poi arriverà una persona speciale di cui
s’innamorerà e allora le vostre
strade probabilmente si divideranno-
-No-
urlò di scatto il moro – non accadrà,
nessuno potrà
separarci-
A
quella risposta così determinata alla donna
scappò un
piccolo sorriso comprensivo
-E’
vero piccolo- disse scompigliandogli i capelli – ma
dovrai comportarti da vero amico, altrimenti questo non
potrà accadere-
Il
bambino parve riflettere su quelle parole e poi, con un
balzo, scese dalla panchina.
La
donna sorrise soddisfatta visto che il figlio aveva tutta
l’aria di aver compreso le sue parole, ma sussultò
quando lo vide guardarla
-Mamma,
non accadrà, perché lui è mio- disse
deciso per poi
correre verso Naruto e Gaara, lasciando la donna sorpresa al punto tale
da
rimanere senza parole.
“Piccolo
mio… spero che crescendo cambierai idea, perché
altrimenti ne soffrirai parecchio. Ma forse con il tempo
capirai”
°°°°SaSuNaRU°°°°
-Ah
Sasuke finalmente ti sei deciso- disse Kiba
incrociando le braccia al petto.
Il
bambino dai capelli color della pece si limitò ad
annuire, senza però staccare gli occhi da Gaara, che, di
rimando, lo ricambiava
con la stessa freddezza.
Naruto,
invece, gli si avvicinò tutto gongolante.
-Sai
che Gaara ci ha invitato a casa sua a giocare?- gli
disse il biondo radioso.
Il
moro corrucciò lo sguardo
-Quando?-
-Domani-
-E
il parchetto?-
I
bambini si scambiarono uno sguardo perplesso e poi lo
guardarono
-Non
ci veniamo-
Sasuke
sbuffò stizzito e guardò male Gaara, sentendosi
depredato di un’abitudine che aveva osato
“interrompere” nonostante
si fossero appena conosciuti.
Stava
vivendo la sua presenza, ormai, come una vera e propria
intrusione, ma non gliela avrebbe data vinta, quindi, trattenne tutto
il suo
rancore e sfoggiò un sorriso tirato.
-Va
bene, sono invitato anche io?- chiese al bambino dai
capelli color del fuoco, che, dopo aver guardato il volto radioso di
Naruto, si
limitò ad annuire.
-Evvvaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ci saremo tutttiiiiiii-
urlò Kiba al settimo cielo.
°°°°SaSuNaru°°°°
La
casa di Gaara non era una semplice “casa” ma una
reggia, con tanto di parco e viale d’ingresso, cosparso da
aiuole in
fiore e un’enorme fontana che anticipava l’ingresso.
Quando
i bambini entrarono rimasero scioccati dal lusso,
dallo splendore e dall’enormità dei mobili e degli
ambienti.
Una
signora, che si presentò come la
domestica, scortò i bambini lungo i brillanti corridoi fino
alla camera “del
Signorino”.
Nessuno
dei ragazzi ebbe il coraggio di sussurrare una sola
sillaba, intimiditi da tanta magnificenza.
Rimasero
in silenzio e con la bocca spalancata per tutto il
tragitto, fino a che Sakura non disse in un sussurro
-Gaara
è un vero principe- facendo annuire Ino a questa
affermazione.
Quando
giunsero davanti ad un enorme porta, la domestica
bussò e l’aprì lentamente
-Signorino
i suoi amici sono arrivati-
i
bambini entrarono in quella che più che una cameretta
sembrava un salone spaventosamente luminoso e brillante, pieno zeppo di
giocattoli
perfettamente disposti sulle scansie o lungo le pareti.
All’interno
regnava un ordine quasi innaturale per essere la
camera di un bambino.
La
loro attenzione venne poi totalmente catturata da Gaara
che li stava guardando e aspettando al centro della stanza. Quel
bambino, in
quel contesto, non pareva nemmeno essere il loro amichetto. Sembrava un
piccolo lord
pronto a ricevere ospiti importanti con tutta l’educazione e
la formalità
consona alla sua posizione.
I
bambini, intimiditi da tutto ciò, finirono per impalarsi
all’ingresso incerti sul da farsi. Uno strano ed imbarazzante
silenzio cadde
tra i presenti.
Naruto,
che fino a quel momento era rimasto un po’ indietro
a rimirare strabiliato quello che gli stava intorno, non si accorse
minimamente di quello che stava
accadendo e , incurante di tutto, corse davanti ai suoi amici. Li
guardò un po’
confuso per il loro strano atteggiamento e scrollò le
spalle, per poi
precipitarsi davanti a Gaara ed
afferrargli una mano
-La
tua casa è fantastica e la tua stanza sembra il paese
dei balocchi. Possiamo giocare con i tuoi giocattoli?- chiese con un
entusiasmo incontenibile. Il
rosso annuì e questo fece esplodere il biondo che, come un
pazzo, iniziò a
saltare per la stanza, per poi correre tutto entusiasta verso la
scansia più
vicina.
Gli
altri bambini si guardarono e sciolsero la tensione in
un enorme sorriso per poi corrergli dietro.
Nell’arco
di un paio d' ore l'ordine della camera era
solo un lontano ricordo, era infatti letteralmente
esplosa.
Dire
che si stavano divertendo era un eufemismo, il vociare
e le risa ormai si potevano sentire chiaramente fino
all’ingresso anche se
questo era almeno a 200
m
da loro.
L’unico
che non partecipava ai giochi era Gaara che, dal
canto suo, si era seduto sul letto e per tutto il pomeriggio era
rimasto lì ad
osservarli giocare, con uno strano
sorriso sul volto, che perse nell’esatto istante in cui
Sasuke gli si sedette
di fianco.
-Ho
notato che i tuoi giocattoli sono praticamente nuovi…-
disse tranquillamente, osservando una macchinina rosso fiammante che
teneva in
mano.
-Si,
non ci gioco mai- gli rispose, sorprendendo l’altro.
-Perché?-
domandò cercando di nascondere tutta la sua
curiosità dietro la solita aria di freddezza che lo
caratterizzava.
-Perché?-
Gaara si guardò un attimo intorno per poi dire
–Non mi divertono-
Sasuke
sondò il suo volto e in quel momento capì
esattamente
che cosa realmente quelle parole volessero dire.
-Capisco,
anche io odio giocare da solo, per quanto i
miei mi comprino giocatoli belli e costosi-
Gaara
lo guardò un attimo sorpreso e incredulo che quel
bambino così ostile avesse perfettamente capito che cosa
volesse dire.
Possibile che fossero più simili di quel che pensasse?
-I
tuoi genitori?- domandò Sasuke
-Sono
in viaggio per lavoro, mio padre è un ambasciatore e
mia madre lavora per lui-
-Immagino
che non li vedi mai-
Il
rosso si limitò ad annuire
-Non
siamo poi così diversi- sentenziò il moro.
Un
grido improvviso attirò la loro attenzione e li videro
Naruto e Kiba litigare animatamente
per
un giocattolo.
-Certo
che quel dobe non riesce proprio a stare calmo- si
lamentò fintamente Sasuke.
Sasuke
e Gaara guardarono Naruto e un piccolo sorriso sorse
sul volto d’entrambi.
Il
moro balzò giù dal letto e con aria di sfida si
girò
verso Gaara:
-Devo
dire che non mi stai antipatico, ma sappi che il
migliore amico di Naruto sarò sempre io-
Gaara
sfoggiò un piccolo sorriso e, cogliendo la
provocazione, si alzò dal letto e si avvicinò al
biondo, passandogli un braccio
intorno al collo, distogliendolo dal litigio con Kiba
-Ma
che…- provò a lamentarsi il biondo, ma la voce
del rosso
lo interruppe.
-Non
ancora per molto- disse rivolgendosi a Sasuke, che
incurante delle sua parole andò a sedersi di fianco
all’oggetto della loro contesa
e prendendo un giocattolo a caso in mano gli rispose
-Vedremo-
°°°°SasuNaru°°°°
Il
pomeriggio trascorse velocissimo e tutti i
bambini, nessun escluso, si divertirono come pazzi, non tanto per i
nuovissimi
e bellissimi giocattoli, ma per il fatto di essere tutti insieme, in un
ambiente più “intimo” rispetto al parco,
decisamente più frequentato.
Inoltre
la splendida torta di fragole che la governante
aveva portato come merenda li aveva soddisfatti come non mai,
apprezzata anche
da Sasuke e Gaara che non si potevano di certo definire
amanti dei dolci.
Il
tempo volò talmente rapidamente che quando la mamma di
Sakura giunse a prenderli, tutti emisero un lamento di disappunto.
-Signorino,
sono venuti a prendere i suoi amici-
Dopo
qualche protesta i bambini si alzarono dal pavimento e
amareggiati si avvicinarono a Gaara
-Dobbiamo
andare… uffi ci stavamo divertendo così
tanto….
Possiamo tornare un’altra volta?- chiese Sakura speranzosa.
Il
bambino sfoggiò un timido sorriso ed annuì,
risollevando
il morale di tutti i presenti.
Quando
uscirono dalla stanza Gaara
emise un sospiro.
Era
la prima volta che passava un pomeriggio con così tanti
bambini, tra l’altro vivaci in quel modo. Si sentiva un
po’ frastornato
dall’improvviso ritorno di quel famigliare silenzio che
solitamente lo
circondava. E solo in quel momento si rese conto di quanto il caos di
prima già
gli mancasse
Odiava
quel silenzio, rotto solo dal ticchettio
dell’orologio a muro, perchè aveva il potere di
ricordargli di quanto si sentisse
solo.
Avrebbe
dato qualunque cosa per far si che quel pomeriggio
non fosse mai finito.
Non
avrebbe mai
creduto che esistessero emozioni come quelle, che hanno il potere di
scaldarti
il cuore e arrossare le guancia senza fare nessuno sforzo fisico. Era
stato il
pomeriggio più bello della sua vita
e
ora era finito…
-Gaara
non ci accompagni alla porta?-
a
quella domanda il bambino alzò di scatto la testa,
sorprendendosi
di trovare la testa di Naruto fare capolino da dietro la porta della
sua
camera.
Cercò
di sostituire la sua aria triste con una più allegra,
in modo che il bambino ne se accorgesse, ma evidentemente non ci
riuscì molto
bene, visto che il biondo gli andò incontro preoccupato
-C’è
qualcosa che non va? Perché sei così triste?-
-Niente-
sentenziò cercando di ricomporre la sua maschera di
freddezza andata in frantumi.
Il
biondo iniziò a guardarsi intorno perplesso.
-Per
caso non ti sei divertito oggi con noi? Se vuoi non
veniamo più-
Gaara
lo guardò velocemente in volto, sussultando quando
incontrò il suo volto triste. Quella era l’ultima
cosa che avrebbe voluto
vedere in vita sua.
-NO-
gli urlò con enfasi
- non mi sono mai divertito così in vita mia.
Voglio che continuiamo a
giocare insieme-
Il
biondo sorrise sollevato dalle sue parole.
-Allora
che cosa c’è che non va?-
Gaara
non sapeva se dirgli la verità o pure no, infondo non
erano fatti suoi e farlo preoccupare o rattristare era
l’ultima delle sue
intenzioni. Quindi preferì non dire nulla. Ma non aveva
tenuto in considerazione
dell’intuito del bambino, in
quale sparò
-Ma
la tua mamma e il tuo papà dove sono?-
-Sono
in viaggio per lavoro-
-Quando
tornano?-
-Penso
domani…-
Gaara
non riusciva a capire il perché di tutte quelle
domande, fino a che Naruto non disse
-Ma
allora sei solo…-
Gaara
sentì lo stomaco chiudersi in una morsa dolorosa.
-No
ci sono la governante e le cameriere, non sono solo-
disse con una mezza verità il bambino, cercando di far
cadere quell’argomento
che tanto lo feriva. Ma Naruto non pareva dello stesso avviso, infatti
continuò
imperturbabile
-Ma
non ti senti solo in questa casa grande senza nessuno
con cui poter giocare e senza la tua mamma e il tuo papà?-
Gaara
iniziò ad alterarsi per quella mancanza di tatto,
molto simile alla sfacciataggine, che continuava a fargli provare
dolore al
cuore.
-Non
ne ho bisogno- disse con orgoglio – sono
abituato…-
mentì con convinzione.
Ma
in cuor suo sapeva che quella bugia
non poteva essere credibile. Chi
avrebbe potuto credere che un bambino si fosse abituato a vivere solo,
in una
casa enorme e fredda.
Ma
Naruto era pur sempre un bambino, tra l’altro molto
amato. Come avrebbe potuto capirlo?
Nel
frattempo, Sasuke, era tornato indietro per
chiamare Naruto e
quando lo trovò si
sorprese nel vederlo in compagnia di Gaara entrambi avvolti in un
pesante
silenzio.
-Naruto,
dobbiamo andare-
Il
biondo si girò sorpreso a guardarlo. Per poi fissare gli
occhi sul pavimento. Il moro, non capendo quel suo strano
atteggiamento, entrò
nella stanza e lo raggiunse.
-Che
ti prende?- gli chiese in un sussurro. Cercando poi una
possibile risposta sul volto di Gaara, il quale si limitò ad
alzare le spalle.
-Sen…-
Sasuke provò a richiamarlo, ma non ci riuscì,
perché
Naruto alzò la testa di scatto e, ignorandolo totalmente, si
volse verso Gaara
con un enorme sorriso.
-Gaara
hai un telefono?-
Il
bambino lo guardò smarrito, ma gli rispose indicandogli
l’apparecchio fisso sul muro.
Il
biondo corse e afferrò la cornetta.
Sasuke
e Gaara si limitarono a guardarlo perplessi,
rimanendo in silenzio, cercando di capire chi stesse chiamando.
-Ciao
Mamma, posso rimanere a dormire da Gaara?-
A
quella domanda i due bambini si guardarono scioccati.
-Che
diavolo significa- ringhiò Sasuke contro Gaara.
-Non
chiederlo a me- gli rispose ancora sconvolto il rosso.
Dopo
qualche secondo Naruto ritornò indietro con un enorme
sorriso stampato in faccia.
-Gaara,
la mamma mi ha dato il permesso di rimanere qui a
dormire, per te va bene?-
Il
rosso spiazzato si limitò ad annuire, Naruto gli si
avvicinò e gli afferrò una mano iniziando a
trascinarlo dove
fino ad un attimo prima stavano
giocando.
-Sasuke
dillo tu agli altri che non vengo a casa- disse il
biondo voltando il capo verso di lui, per poi ritornare
a guardare il rosso – mi dovrai prestare un
pigiama-
-Non
c’è problema- disse questa volta con un sorriso
–Che
c’è?- chiese il rosso notando le gote rosse
dell’altro.
-Niente
è che quando sorridi sei molto più bello-
Questa
volta fu la volta di Gaara di arrossire. Sasuke ,nel
frattempo ,aveva assistito a tutta la scenetta e non riuscì
a trattenere un moto
di stizza. Ma visto che Naruto era troppo impegnato per degnarlo anche
solo di uno sguardo,
si limitò ad uscire chiudendosi la porta alle spalle.
-Perché?-
domandò il rosso ora che erano soli
-Perché
cosa?- chiese ingenuamente Naruto
-Perché
sei voluto rimanere qui?-
-Semplice,
non volevo lasciarti solo. Mi sembravi così
triste….-
Gaara
abbozzò un sorriso e, non riuscendo a rimanere
impassibile a tanta premura, lo abbracciò di slancio.
-Ora
finitela- disse Sasuke rientrando nella stanza.
-Che
cosa ci fai qui?- chiese sorpreso Naruto
-Rimango
qui anche io- disse con fermezza, sbalordendo gli
altri.
-Davvero?-
chiese entusiasta, mentre il moro si avvicinò ai
due.
-Si,
sempre se a Gaara va bene-
Naruto
piantò due occhioni da cucciolo su Gaara che si
limitò a sorridergli.
-Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-
urlò il biondo iniziando a
saltare per la stanza.
Gaara
ne approfittò per guardare Sasuke il quale con un
sorriso furbetto gli disse
-Ovviamente
non potevo lasciarti solo con il mio migliore
amico-
e
Gaara ricambiò con lo stesso sorriso.
°°°°SasuNaru°°°°
-Ma
guardalo…. Tante storie e poi è crollato
praticamente
subito- si lamentò Sasuke scrollando Naruto che stava
placidamente dormendo sul
tappeto.
-Deve
essere stanco… anche io lo sarei se avessi urlato,
saltato e giocato come lui.- disse Gaara osservandolo –Forse
sarebbe meglio
metterlo a letto-
Sasuke
sbuffò e gli afferrò le gambe, mentre Gaara lo
sollevò tenendolo per il torace.
Con
molta fatica e barcollamenti vari, giunsero alla loro
metà e qui praticamente lo lanciarono. Ma il sonno del
bambino era troppo
pesante perché si potesse accorgere di una simile
piccolezza, quindi i due
bambini si limitarono a salire lungo ai suoi due lati.
-Lo
lasciamo vestito?- domandò Gaara
-Si,
intanto è uguale. Ci evitiamo una fatica inutile-
sbuffò Sasuke tirando una pacca sulla fronte del bambino
addormentato che di rimando
si lamentò infastidito, ma senza svegliarsi.
Gaara
trattenne una risata.
-Naruto
più che un bambino mi ricorda un cane-
Sasuke
lo guardò interrogativo
-Fa
casino come i cani, urla come se abbaiasse, ti segue ovunque e gioca
con qualsiasi cosa-
-Praticamente
uno stupido- riassunse Sasuke
-Si…-
disse premendo il proprio indice sulla palmo della
mano del biondo, il quale, istintivamente, la chiuse afferrandolo con
forza.
-Ma
allo stesso tempo è dolce, premuroso e sensibile- concluse
Gaara con un sorriso.
Sasuke
fece lo stesso gesto con l’altro palmo ottenendo la
stessa reazione.
-Hai
ragione è uno stupido cucciolo-
°°°°SasuNaru°°°°
Quando
la governante giunse nella camera per chiamare i
ragazzi per la cena, lì trovo tutti e tre stesi sul letto
addormentati.
Lentamente
si avvicinò al letto e qui vide il ragazzino dai
capelli biondi, con la bocca spalancata dalla quali fuoriusciva un
rivolo di
saliva, che teneva stretta la mano di un ragazzino moro che dormiva
placidamente su un fianco, con il volto così androgino e
rilassato da sembrare
finto e, dall’altro lato, teneva la mano di Gaara, che,
specularmente al moro,
dormiva su un fianco e la donna sussultò,
piacevolmente sorpresa, nel notare
sul suo viso vi era un piccolo sorriso che da ormai molto, troppo,
tempo non vedeva più.
Continua....
Attenzione ho bisogno della
vostra opinione..... Leggete
Da tempo mi stanno frullando
in testa diverse idee su fic di diverso genere.
Visto che sono un po'
indecisa volevo chiedervi un opinione.
Ho in mente 3 nuove storie,
abbastanza diverse l'una dall'altra ma anche da quelle scritte
precedentemente.
Mi allettano tutte, e,
probabilmente le farò tutte e tre, ma non so a quale
dedicarmi prima insieme a questa.
Sapete benissimo che
è mio costume iniziare e finire le cose che faccio e per
questo dovrei iniziarla a gradi più avanti, ma sto
già buttando giu qualche cosa.
Visto che siete voi che le
leggete ho pensato di chiedervelo per evitare di diventare noiosa o
altro. Ovviamente non mi rivolgo solo ai commentatori ma a TUTTI i
lettori, che vogliano esprimere la loro preferenza.
Mi sareste di grande aiuto se
mi deste una mano in questo senso.
Quindi vi rivolgo questa
domanda
Quale fic vorresti
leggere tra queste tre?
1-La storia di un triangolo
amoroso tra 1Vampiro, un umano, un licantropo. Idea Nata
da Tensai _( che stimerò e
amerò per tutta la vita) _ e ispirata ad un libro
meraviglioso quale è Twilight. Con le mie solite
caratterizzazioni e ambientazioni scolastiche. Quindi una storia
piuttosto fantasy.
2- La conclusione di Istry
della storia ufficiale di Naruto, come la vorrei io se fosse uno
shonen-ai/yaoi. Rimanendo il più fedele possibile alla
trama, ai personaggi e alla caratterizzazione originale.
3-Un viaggio fantasy, in un
mondo parallelo dove i nostri begnamini conosceranno le armi, il
coraggio, l'amore, la guerra, la magia, l'orrore e la morte.
Queste sono le mie nuove
proposte. Datemi un consiglio... vi prego, altrimenti la testa rischia
di scoppiarmi.
|
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Capitolo 5 *** Primo giorno di scuola ***
VI ringrazio per aver
risposto così numerosi alla mia domanda. Da quello che ho
potuto vedere per la maggiore è andata la prima, mentre le
altre sono più o meno a pari merito.
Ovviamente pensavo di
farle tutte e tre, almeno che non venga fulminata da un'idea nuova che
dovrò per forza scrivere. Fino a quel momento
rimmarrò concentrata su queste tre.
Vi ringrazio per i
vostri commenti e complimenti sulla fic. Premetto che da qui iniziano
cambiamenti "interessanti" e un'altra cosa. In questa fic NON ci
saranno scene particolarmente spinte, come nelle altre fic. Per questo
non preoccupatevi... rimmarrà arancione.
Ora vi lascio al
nuovo capitolo
Primo
giorno di scuola
Un
fiume di bambini e mamme si dirigeva verso l’istituto
pubblico di Konoha. Un edificio imponente che racchiudeva sia le scuole
elementari che il ciclo medio - inferiore.
Shikamaru,
Kiba, Ino e Gaara stavano aspettando i loro amici da parte rispetto
agli altri ragazzi, fino a che non arrivò Sasuke con la sua
solita serafica freddezza.
-Ciao
Sasuke- ansimò Ino estasiata nel vedere il bambino, che si
limitò a fare un accenno con il capo.
Poi,
dopo essersi guardato intorno, con finto disinteresse si
avvicinò a Gaara e gli chiese
-Naruto
non è ancora arrivato?-
-No-
gli rispose il rosso tranquillamente.
Dal
pomeriggio passato a casa di Gaara, il rapporto tra i due era
nettamente migliorato. Non che Sasuke non lo vedesse più
come una minaccia, ma, in un certo senso, si era adeguato a quella
situazione. In fondo gli piaceva averlo come rivale, lo stava trovando
alquanto divertente, ma non lo avrebbe dato mai a vedere e la stessa
cosa valeva, in un certo senso, anche per Gaara.
-Sasukeeeee-
Sentendosi
chiamare il moro si girò trovandosi Sakura corrergli
incontro. Uno sbuffo scocciato gli scappò quando la bambina
gli si parò davanti con aria sognante e iniziò a
strillare
-Come
sei carino con la divisa-
Kiba
e Shikamaru si guardarono perplessi, mentre Gaara si limitò
a scuotere la testa.
-Anche
noi abbiamo la stessa divisa- le fece notare ingenuamente Kiba.
La
bambina gli rivolse un’occhiata oltraggiata per poi
rispondergli
-Non
ho detto che è bella la divisa, è lui che
è bello con la divisa ed è evidente che a voi non
sta bene come a lui-
I
bambini, un po’ offesi, iniziarono a
borbottare contro la bambina che già non li considerava
più.
-Ciao
a tutti-
Kiba
e Gaara si voltarono per trovare Naruto con un grande sorriso,
accompagnato dalla sua mamma.
-Perché
avete quelle facce scure?- domandò curioso.
-Sakura
sta facendo l’oca con Sasuke-
Il
biondo si voltò a guardare la bambina e sgranò
gli occhi sorpreso
-Sakura-chan
come sei carina con la divisa-
Quel
complimento ebbe il potere di catalizzare tutta l’attenzione
di lei, che orgogliosa volle mostrarsi in tutta la sua bellezza,
facendo una piroetta su se stessa e lisciandosi i capelli.
La
divisa le stava oggettivamente bene, con quella gonna corta fino al
ginocchio, le calzine bianche come la camicia, l’enorme
fiocco a scacchi rossi come quelli della gonna e la giacchetta con lo
stemma dell’istituto.
-Davvero?
Anche la mia mamma mi ha detto che sono molto carina con la divisa-
Sasuke
notò che le guance di Naruto erano improvvisamente diventate
rosse, e tendevano ad assumere una colorazione più intensa
ogni volta che la bambina gli si
avvicinava troppo o faceva qualche moina.
Istintivamente
si avvicinò ai due, attirando la loro attenzione.
Naruto
non riusciva a capire perché il moro lo stesse
guardando in quel modo, fino a che quest’ultimo
non disse
-La
divisa non ti sta bene-
A
quelle parole tutti gelarono e automaticamente posarono gli occhi
sull’interessato, che a quegli sguardi scrutatori
iniziò a sentirsi profondamente a disagio.
Dopo
un’attenta analisi i bambini non poterono che dar ragione a
Sasuke.
-In
effetti non ti dona per niente- disse Ino con sguardo critico.
-Si
la cravatta e la giacca ti fanno sembrare troppo rigido.
L’univa cosa che ti salva sono i pantaloncini corti che sono
proprio adatti a te-
-Anche
i capelli così ordinati non ti stanno bene. Non sembri
neanche tu- disse Sakura.
Naruto
non sapeva che cosa dire, sua madre lo aveva svegliato due ore prima
per prepararlo, nonostante le sue proteste, perché fosse
perfetto durante il suo primo giorno di scuola,
ma quelle critiche lo stavano spiazzando
-Che
cosa dovrei fare?- domandò disperato alzando le braccia con
segno di resa.
-Ci
penso io… - disse convito Kiba. Avvicinandosi al biondo gli
mise una mano sulla testa scompigliandogli i capelli, gli
allentò la cravatta, gli sbottonò la giacca e gli
estrasse la camicia dai pantaloni.
-Ecco
fatto, quest’aria stropicciata ti sta molto meglio- disse con
soddisfazione Kiba, trovando l’approvazione anche degli altri.
Insieme
si diressero verso i tabelloni sui quali vi era scritto lo smistamento
degli alunni, ma non sapendo leggere lo guardarono con aria
interrogativa. Fino a che non intervenne Shikamaru,
che con tutta tranquillità si mise a dire
-Naruto
è in 1°B, Kiba e Sakura sono nella 1°C,
Sasuke e Gaara nella 1°A, io, Ino e Choji in 1°E-
-Wow,
ma sai già leggere?- chiese affascinato Naruto
-Si,
me l’ha insegnato mio padre-
-Cavolo,
ma allora siamo tutti divisi. Che peccatoooo- si lamentò
Sakura, nonostante, in realtà, il suo dispiacere fosse
solamente rivolto al non essere nella stessa classe di Sasuke.
Sconsolato
Naruto si avvicinò a Sasuke e con aria dispiaciuta disse
-Peccato,
non siamo in classe insieme-
Contrariamente
a come fu per Sakura, quell’affermazione non gli diede per
nulla fastidio, tanto meno lo scocciava, anzi, il vedere
l’amico così afflitto per causa sua
gli fece malignamente piacere, perché questo
metteva in evidenza di come l’altro avesse bisogno
di lui. Infatti non si era rivolto a nessun altro, solo a lui e questo
alimentava come benzina sul fuoco il suo orgoglio. Ma volle celare
questa soddisfazione e quindi rispose freddamente
-Non
fare il bambino-
-Ma
come… non ti dispiace neanche un po’ di non essere
nella stessa classe?-
Il
moro si limitò ad alzare le spalle e dire – Mi
è indifferente-
Naruto
rimase molto deluso, ma non essendo il tipo da prendersela per
così poco, sfoggiò un radioso sorriso e
disse
-A
me dispiace comunque. Per la pausa ci vediamo, vero? Non voglio
rimanere solo-
-Non
sono la tua balia- lo rimproverò il moro
-Lo
so- sussurrò timidamente – ma almeno durante il
pranzo potremmo stare insieme. Ti pregoooooooooooo-
Il
moro sbuffò
-Va
bene, ma solo perché mi fai pietà-
Naruto
non colse la provocazione, ma rise contento
-Grazie-
-Si
Si- fece Sasuke per levarsi da quella situazione imbarazzante.
Imbarazzante….. già, Naruto aveva lo strano
potere di metterlo in imbarazzo, ma non nel senso negativo del termine,
tutt’altro… soprattutto quando sfoggiava quei
sorrisi pazzeschi.
La
campanella attirò la loro attenzione, avvertendoli
dell’inizio delle lezioni.
Naruto
iniziò ad avviarsi verso la sua classe, ma prima di girare
l’angolo dovette dire un ultima cosa a Sasuke
-Sasuke,
promettimi che ci sarai dopo-
quell’insistenza
scocciò altamente il moro
-Ti
ho detto di si-
-Ok-
e sempre sorridendo Naruto corse in classe.
°°°°SasuNaru°°°°
Sasuke
continuava a tamburellare nervosamente le dita sul banco. Ormai non ne
poteva più. Era il suo primo giorno di scuola e aveva
già raggiunto l’esasperazione. Non tanto per la
scuola in se, ma per le sue stupidissime compagne di classe, che non
avevano smesso un secondo di starnazzare come oche il suo nome.
Prevedeva un periodo veramente nero se quelle erano le premesse. E i
ragazzi? Erano anche peggio. Alcuni lo guardavano con
ostilità e invidia, e altri lo guardavano come una sorta di
idolo.
Non
vedeva l’ora che arrivasse la pausa pranzo, aveva proprio
bisogno di una boccata d’aria. Il suo pensiero
volò immediatamente sul volto sorridente di Naruto e questo
lo fece sorridere. Si, sicuramente, durante la pausa pranzo si sarebbe
rilassato e perché no, anche divertito, in fondo Naruto era
un perfetto anti stress.
Come
suonò la campanella con orrore dovette affrontare una
mandria di bambine che lo accerchiarono senza lasciargli una qualsiasi
via di fuga.
Per
potersene liberare decise di sfoggiare la modalità
più fredda e stronza che era in grado di fare. Ma invece di
farle desistere ottenne l’effetto contrario e questo gli face
pensare solo ad una cosa
“Le
femmine sono tutte stupide”
°°°SasuNaru°°°°
Quando
finalmente Sasuke riuscì a liberarsi andò nella
classe del biondo, ma non vedendolo si voltò verso una
ragazza dai capelli corti neri e le chiese
-Scusa,
mi sai dire dov’è Naruto Uzumaki?-
La
bambina, nel sentire quel nome arrossì e timidamente gli
rispose
-Si,
è fuori a giocare con gli altri bambini della classe-
Quella
risposta non gli piacque minimamente e una forte irritazione si fece
presente, ma non volle dargli troppo peso, partendo deciso verso il
cortile.
Una
volta raggiuntolo
rimase di sasso nel vedere l’amico divertirsi come un matto
con quei bambini che conosceva solamente da un paio di ore. Una cosa
altamente irritate.
Quando
la palla gli arrivò davanti ai piedi, a causa di un tiro
sbagliato di uno di quegli “sconosciuti”, vi mise
sopra un piede e iniziò a dondolarlo.
-Sasu-chaaaaaaan,
ci lanceresti il pallone?- gli urlò Naruto
vedendo l’amico ciondolare con fare pensieroso, ma
sussultò quando incontrò il suo sguardo ostile.
Il biondo non riusciva a capire che cosa gli prendesse, sembrava
particolarmente arrabbiato, ma non volle farci troppo caso e con la sua
solita vivacità gli chiese
-Sasu
vieni a giocare?-
Pensava
che quel genere di proposta gli avrebbe fatto piacere, ma si
sbagliava… infatti Sasuke, in tutta risposta, diede un
calcio fortissimo al pallone che si fiondò nel suo stomaco.
L’urto gli soffocò il respiro e il dolore lo fece
piegare a terra in un lamento. Gli altri bambini corsero in suo aiuto.
Naruto
cercò tra i loro volti anche quello di Sasuke, ma non
c’era. Aveva pensato che non l’avesse fatto
apposta, ma la sua assenza sosteneva
la causa opposta.
Sasuke
era arrabbiato e, probabilmente, con lui. Ma perché?
Con
fatica riuscì a sollevare lo sguardo cercandolo,
ma Sasuke era già scomparso.
°°°°SasuNaru°°°°
-Che
ci fai in classe tutto solo appiccicato alla finestra?- chiese Gaara
entrando nell’aula, avvicinandosi a Sasuke.
Il
moro non gli diede risposta, rimanendo con lo sguardo fisso al di la
della finestra.
Il
rosso fisso lo stesso punto dell’amico.
-Vedo
che Naruto si è già fatto dei nuovi amici-
quell’affermazione
fece imbronciare il moro e per Gaara non fu molto difficile capire che
cosa lo disturbasse.
-Ti
da così fastidio vederlo giocare con gli altri bambini?-
-No-
mentì il moro.
-Lo
sai com’è fatt-
-Ha
infranto una promessa- disse in un sussurro, interrompendo il rosso che
lo guardò sorpreso, pienamente consapevole che non era un
atteggiamento da Naruto.
-Che
promessa?-
-Niente….
ha solo preferito loro a me- disse distogliendo lo sguardo dal cortile,
per poi raccogliere la cartella e dirigersi verso l’uscita.
Gaara
vi lesse solo una profonda delusione nei suoi occhi, come se Naruto,
giocando con gli altri bambini, avesse infranto un tacito accordo, una
promessa a cui non era mai stata
data voce, un tradimento vero e proprio, e , percependo il suo dolore
cercò di rimediare dicendo
-Sono
sicuro che non l’ha fatto apposta-
Sasuke
si fermò, senza però girarsi per guardarlo.
-Lo
so-
Quella
risposta confuse non poco il rosso, non riusciva a capire allora dove
fosse il problema.
-Forse
si è dimenticato…- sparò in un sussurro
-E’
questo il problema- sentenziò il moro chiudendosi la porta
scorrevole alle spalle, lasciando il rosso con la bruttissima
sensazione che questo episodio non avrebbe portato a nulla di buono.
----- 10 anni dopo -----
Primo
giorno di scuola per gli studenti della accademia di Konoha. Tutti gli
studenti erano impalati davanti al tabellone in cui erano indicati i
loro nominati e le rispettive classi d’appartenenza.
Ad
un lato della folla vi era un gruppetto di ragazzi particolarmente
agitato.
-Non
ci posso credere. Non posso essere realmente in classe con loro- disse
un ragazzo sui 16 anni fregandosi con energia i capelli biondi per la
rabbia.
-Naruto,
smettila di fare l’isterico. Non sarà di certo la
fine del mondo- gli fece notare una bella ragazza dai lunghi capelli
biondi.
-Ino,
Non sarà la fine del mondo? NON SARA’ LA FINE DEL
MONDO? NON SARA’ UN
CORNO…. E’ GIA’ LA FINE DEL MONDO, DEL
MIO MONDO- disse strillando istericamente.
-Dobe…
che hai da strillare come un’oca?- chiese una voce fredda
alle sue spalle.
Naruto
non ebbe il bisogno di girarsi per vedere chi fosse.
-Teme-
ringhiò cattivo, senza trovare altre parole per insultarlo.
Il
moro, notando come tremassero per la rabbia le spalle del biondo,
incuriosito da quale potesse esserne il motivo, posò uno
sguardo interrogativo su Gaara, un bellissimo ragazzo dai capelli
rossi, che con un sorriso divertito, gli indicò con
l’indice il tabellone.
Sasuke
si allungò un po’ per vedere al di sopra delle
decine di teste che aveva davanti e capì che cosa turbasse
tanto Naruto.
Infatti
sfoggiò un ghigno divertito e cantilenò
strafottente:
-Ma
guarda quest’anno siamo in classe assieme-
a
quel tono di voce Naruto perse letteralmente le staffe e si
girò di scattò sfoggiando la sua espressione
più furiosa.
-Vedi
di piantarla… ti ho schivato per 3 anni e- ma le parole gli
morirono in gola quando vide la ragazza di Sasuke aggrappata al suo
braccio, che lo guardava con apprensione.
-Ciao
Sakura- disse Naruto in un borbottio difficilmente comprensibile.
La
ragazza gli sorrise
-Ciao
Na-chan, quest’anno siamo nella
stessa classe-
-Già-
disse borbottando un po’ imbarazzato. Infondo quella ragazza,
anche se stava con il suo EX migliore amico, gli piaceva ancora e
quando lo guardava con quegli occhioni non
riusciva a resisterle.
Sussultò
quando la ragazza gli si avvicinò ed iniziò ad
osservarlo da cima a piedi, facendolo arrossire per
l’imbarazzo.
-Naruto
ma la cravatta? Sei sempre così disordinato-
Naruto
non potè fare a meno di far scorrere lo sguardo sul suo
ragazzo, notando che, contrariamente a lui, era come al solito
perfetto. Scarpe lucide, divisa e camicia perfettamente abbottonate e
cravatta dal nodo impeccabile. Per non parlare poi di lui
esteticamente: alto decisamente più di lui, capelli
perfettamente lisci e corvini da far invidia anche alla ragazza
più bella e vanitosa che esistesse, occhi neri da sembra due
pozzi senza fondo, carnagione nivea, corpo perfetto.
Che
fosse sempre stato bello era fuori discussione e già da
bambino prometteva bene, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe
diventato così…tra l’altro aveva perso
tutta la sua “femminilità” per diventare
un’icona di virilità pura. Bravo in tutti gli
sport, voti altissimi in tutte le materie, uno sciame di ragazze e
ammiratrici infinito… che altro dire….
Praticamente perfetto.
Rivaleggiare
con lui? Praticamente impossibile.
In
tutto ciò va aggiunto che
stava insieme alla ragazza di cui era innamorato fin da bambino.
Sakura, la più bella, intelligente e simpatica della scuola.
Ricordò
con amarezza il giorno in cui lei, una delle sue più care
amiche, gli aveva infranto il cuore dicendogli che il suo sogno si era
realizzato: il ragazzo che aveva sempre sognato e amato aveva
finalmente capitolato e le aveva chiesto di stare insieme.
Quel
giorno il mondo gli crollò addosso: abbandonato dalla
ragazza che amava e tradito dal suo migliore amico.
Non
era mai stato così male in vita sua.
Tutto
questo era successo al secondo anno delle scuole medie e
d’allora, con quel ragazzo, il rapporto non era stato
più lo stesso.
Erano
ancora “amici”, ma più per obbligo che
per altro. Perché? Essendo cresciuti insieme la cerchia di
amici che frequentavano era la stessa, quindi per non rompere amicizie
che non centravano nulla con la loro questione avevano raggiunto un
tacito accordo: sopportarsi a vicenda. Ma ovviamente i battibecchi e le
provocazioni non mancavano, ma tutti sapevano che più di
così non avrebbero ottenuto.
-Dobe,
che hai da sondarmi con quella faccia da cretino? Hai finalmente
realizzato che differenza abissale esiste tra me e te?-
-Sasuke-
lo ammonì Sakura, ben consapevole di come fosse sensibile
Naruto alle sue provocazioni, infatti, la reazione non tardò
ad arrivare.
-Teme,
vuoi che ti spacchi la faccia?- gli ringhiò avvicinandosi
minacciosamente a lui, senza però mai raggiungerlo, visto
che Gaara si frappose tra i due.
-Ora
smettetela di fare i bambini, vi state facendo compatire- il tono
severo del rosso fece desistere Naruto che scocciatissimo e borbottando
come una caffettiera iniziò a dirigersi verso
l’ingresso della scuola seguito dagli sguardi di tutti.
Come
se ne fu andato Gaara posò gli occhi su Sasuke, che stava
tranquillamente messaggiando.
-Sasuke,
la vuoi smettere di provocarlo? Sono anni che andate avanti con questa
storia-
Il
moro si limitò ad alzare gli occhi sull’amico e
dire
-E’
colpa sua che se l’è presa per una cosa
così stupida. Non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo-.
Disse con aria superiore e spavalda.
Gaara
capì perfettamente che parlava del fatto di essersi messo
con Sakura, fregandosene dei sentimenti di Naruto.
-Lo
sai come la penso su questa storia-disse il rosso irritato –
ma non vedo la ragione per cui devi irritarlo a questo modo-
-Mi
diverto- sentenziò il moro con un ghigno, iniziando ad
incamminarsi verso l’aula – e poi non è
colpa mia se siamo finiti nella stessa classe-
Gaara
sbuffò scocciato, ma prima che l’altro potesse
essere ad una distanza tale da non essere più in grado di
sentirlo disse
-Comunque
non mi riferivo a quell’episodio. Ma a quello partito da te
quando eravate bambini. Non pensi che sia giunto il momento di
smetterla di fare il freddo, stronzo e bastardo con lui?-
Tutti
i loro amici rimasero ammutoliti davanti a quella domanda che per loro
rappresentava una vera incognita, ma che aveva un evidente significato
per i due ragazzi, tanto è vero che Sasuke, si
voltò serissimo per dire
-Non
so di cosa tu stia parlando- mentì spudoratamente per poi
scomparire dalla loro portata.
-Gaara,
mi spieghi che cavolo è successo a quei due? Erano
inseparabili, poi di punto in bianco, Sasuke è diventato
freddissimo. Non mi sembra del tutto innaturale che Naruto non lo goda:
ha passato le elementari a trattarlo come uno stupido, a snobbarlo e
così via, alle medie la situazione non è affatto
migliorata, arrivando addirittura a fregargli la ragazza che ama. Io ho
sempre pensato che lo avesse fatto apposta per ferirlo. Ma
perché?-
Kiba
non riusciva a farsene una ragione ed era certo che solo il rosso
avrebbe potuto dargli una risposta, visto che era particolarmente
legato con entrambi i ragazzi.
-In
realtà sono ancora molto amici, solo che ogni tanto si
comportano con ostilità più per abitudine che per
altro. Cosa ha portato a questo non ti saprei dire. Lui ha
sempre parlato di una promessa infranta, ma più di questo
non so e francamente non mi interessa, ci sono cose che è
meglio non sapere e questa è una di quelle. Voglio evitare
più che mai di inguaiarmi-
-Sono
convinto che un’idea tu l’abbia comunque- disse
Kiba cercando di cogliere qualche indizio almeno dalle sue espressioni.
-Non
lo nego, un’idea ce l’ho. Ma fino a che non ne
avrò una conferma non la dirò a nessuno-
Kiba stava per ribattere,
ma non fece in tempo, infatti la campana era suonata avvertendoli che
le lezioni sarebbero incominciate a breve, costringendoli a corre in
classe.
°°°°COntinua.....
|
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Capitolo 6 *** Una strana amicizia ***
Ho pensato di fare un
aggiornamento ANTICIPATO soprattutto per rispondere ai vostri commenti.
Per prima cosa voglio spiegarvi un cosa. I personaggi, come ben sapete,
non sono miei e li ho presi in prestito. Le caratterizzazioni invece le
considero un po' mie. Queste nascono dal modo in cui ho sempre visto e
voluto i due personaggi. Posso capire che vi possa sembrare ormai
monotono dopo tre longfic, ma non posso fare altrimenti
perchè rischierei di stravolgerli totalmente e penso che non
mi verrebbero un granche... li troverei troppo innaturali.
Detto questo voglio darvi una piccola anticipazione... Sasuke non
è come sembra. Nonostante questa fic parta con Naruto in
prima fila, vi garantisco che non sarà così. Si
rivelerà in sfaccettature che fino ad ora non avevo toccato
poi molto.
Inoltre non ci saranno lemon spinte come quelle precedenti,
perchè, in questo caso non mi servono a nulla. Sono scene
che limito e metto solo quando centrano con il contesto... ma spero di
riuscire a creare comunque scene toccanti ed emozionanti. Qualcuna ne
ho in mente.
Per finire Vi voglio spiegare un attimo il filo della storia.
Non aspettatevi sviluppi immediati, questa è una
storia graduale. Dove sta scritto che Sasuke eNaruto devono
immediatamente innamorarsi l'uno dell'altro? Non può esserci
qualcun'altro prima? Se devo essere sincera a me Sakura piace e qui
sarà un personaggio importante. Ma ora mi fermo, altrimenti
rischierei di rovinarvi tutta la storia. Quindi vado avanti.
Tornando al sondaggio, mi avete suggerito la vostra preferenza per i
vampiri, ma mi sono resa conto che ultimamente storie con questo tema
sono spuntate come funghi. Detto questo, per non essere ripetitiva
stavo pensando di partire con una delle mie altre due idee e proporre
questa più avanti. Anche perchè sono curiosa di
vedere come queste procedono. Vorrei proporre una storia alternativa,
ma iniziando ora rischierei di combaciare con un'altra o cambiare la
storia all'ultimo perchè similare ad un altra. Quindi
preferisco aspettare e vedere...
Ora vi lascio al capitolo. Baciiii
Una
strana amicizia
Quando
Naruto entrò
in classe, c’erano solo un paio di ragazzi che conosceva di
vista. Ancora
nervoso per la discussione che aveva avuto un paio di minuti prima con
Sasuke,
si sedette stizzito al banco vicino alla finestra, ottimo diversivo
durante le
noiosissime giornate di scuola, ed iniziò a trafficare
dentro alla cartella
alla ricerca del suo I-pod, quando una mano gli si appoggiò
su una spalla
spaventandolo a morte. Si voltò di scatto incontrando un
timido sorriso che
ebbe il potere di contagiarlo.
-Ciao
Hinata-
-Ciao
Naruto- le
rispose timidamente.
-Perché
non ti siedi
accanto a me?-
La
ragazza annuì e si
sedette al banco vicino.
-Sono
contento di
vedere che siamo nella stessa classe. Almeno conosco una persona-
-Sono
convita che non
avrai problemi a socializzare
con gli
altri ragazzi- disse lei incoraggiandolo –inoltre ci sono
anche Gaara, Sasuke e
Sakura. Quindi le persone che conosci sono già tre-
Il
biondo incrociò le
braccia al petto e sbuffò scocciato.
-Fantastico…
ti prego
non ricordarmelo-
Lei
lo guardò sorpresa,
non riuscendo ancora a capire da
dove
fosse nato tutto questo astio.
-Scusa
se mi faccio
gli affari tuoi, ma perché ce l’hai tanto con lui?-
-Lascia
perdere, è
una storia lunga- ma vedendo lo sguardo di lei abbassarsi come se si
fosse
macchiata di quale colpa, sentendosi in colpa per quella reazione
stizzita,
decise che in fondo non ci sarebbe stato nulla di male a dirle tutto,
si
conoscevano dalle elementari ed erano diventati subito amici, decise di
approfittarsene per sfogare anche un po’
l’irritazione – in sostanza mi ha
rubato la ragazza di cui sono innamorato-
Quella
risposta era
stata una secchiata d’acqua gelata per la ragazza, la quale
non sapeva se
essere felice perché il biondo aveva deciso di confidarsi o
se mettersi a
piangere, visto che gli aveva confermato di essere innamorato di una
ragazza
che non era lei, anche se da tempo sapeva che il suo cuore era
già impegnato il
sentirselo dire la feriva lo stesso.
Ma
si fece forza, se
non poteva essere per lui una fidanzata, poteva essere per lo meno
un’amica.
-Ti
riferisci a
Sakura?-
il
biondo si limitò
ad annuire con il capo, sfoggiando un espressione tristissima.
-Sakura
è sempre
stata innamorata di lui, ma mi
rincuorava il fatto che a lui non interessasse. Ma poi, di punto in
bianco lei
mi venne a dire che si erano messi insieme. L’avresti dovuta
vedere…. Era la
personificazione della felicità.
Inizialmente
avevo
creduto che fosse uno scherzo, ma poi mi resi conto che non era una
bugia.
Andai su tutte le furie e come un pazzo andai da Sasuke a chiedergli
delle
spiegazioni.
Quando
lo vidi ero
accecato dalla rabbia e con impeto lo incollai al muro.
Patetico…
penso
d’aver avuto addirittura le lacrime agli occhi.
Gli
chiesi urlando
perché e lui mi rispose che Sakura gli piaceva. Io rimasi
spiazzato, ero certo
che lo avesse fatto solo per farmi dispetto,ma la loro storia
è durata fino ad
ora, di conseguenza, con il tempo, ho dovuto ricredermi. Ma vederli
insieme mi
ferisce ancora, sto cercando di farmene una
ragione, ma quel
bastardo non fa che punzecchiarmi, mostrandomi costantemente in suo
“trofeo”.
Il suo modo di fare sembra volermi dire “io sono migliore di
te… in tutto!!!”-
La
ragazza gli sondo
il viso affranto e poi con un sorriso disse
-Non
devi sentirti
inferiore a lui. Voi due siete diversi e su questo non si discute, ma
tu hai
una marea di qualità e di doti che lui non potrà
mai avere. Tutti lo sanno e
molti ti apprezzano per quello che sei… compresa io-
concluse in un sussurro
assumendo una tonalità color rubino.
Ma
Naruto non colse
quella sottigliezza e si limitò a donarle un sorriso di
gratitudine, che
scomparve nel
momento in cui fece il suo
ingresso la coppia protagonista della loro discussione, che
andò a posizionarsi
un paio di file indietro rispetto a lui.
Naruto
voltò lo sguardo
in avanti, per evitare d’incontrare i loro sguardi. Di certo
mai si sarebbe
aspettato quello che tra breve sarebbe accaduto.
Infatti
Sasuke, aveva
abbandonato Sakura che trafficava con i diversi libri di testo, per
avvicinarsi
al biondo.
-Dobe-
sentendosi
chiamare
Naruto alzò gli occhi al cielo esasperato, per poi voltarsi
con un cipiglio
arrabbiato.
-E
ora che vuoi? Non
pensi di avermi fatto perdere la pazienza abbastanza questa mattina?-
Gli
occhi del moro
erano però fissi su Hinata, che sentendosi sondata
arrossì lievemente
-La
vuoi smettere? La
stai mettendo a disagio- disse il biondo alterato per
quell’atteggiamento.
Il
moro si limitò a
sfoggiare un ghigno per poi
dire
-Non
sapevo avessi la
ragazza, è molto carina-
Hinata
arrossì
spaventosamente a quelle lusinghe
-Teme
dacci un
taglio, non è la mia ragazza- ma il moro non lo
ascoltò. Di tutta risposta si
rivolse a lei e le disse
-Guarda
che non ti
consiglio di perdere tempo con lui-
Hinata
a quelle
parole divenne seria immediatamente, mentre Naruto iniziò a
pulsargli una
tempia.
-Se
vuoi qualcuno di
un altro livello vieni da me. Ti saprei soddisfare egregiamente-
La
ragazza lo guardò
incredula, volgendo il suo sguardo
confuso su Naruto che ormai aveva perso letteralmente la
pazienza.
-Ti
ricordo che hai
una ragazza e che difficilmente approverebbe questo tuo atteggiamento.
Vedi di
portarle più rispetto- gli ringhiò
-Come
faresti tu?-
domandò con una strafottenza straordinaria.
Naruto
si alzò in
piedi di scatto pronto a
saltargli alla
gola se non fosse stato per Hinata che si mise in mezzo per fermali.
Una rissa
il primo giorno di scuola non era proprio quello che si usa dire
“un buon
inizio”.
-Tu
non la meriti-
gli ringhiò contro.
-Questo
non è un tuo
problema e lo sai- sparò mantenendo la sua solita
tranquillità.
Hinata
era basita da
tanta bastardaggine. Non pensava neanche che potesse esistere una cosa
del
genere.
Ora
capiva perché
Naruto gli fosse tanto ostile, non poteva non farlo apposta. Era
evidente che
si divertiva a ferirlo.
Fortunatamente
l’ingresso del professor Iruka li costrinse a tornare al
posto, placando gli
animi.
Come
Naruto si
sedette Hinata non resistette a chiedergli
-Naruto
va tutto
bene?-
il
biondo si voltò
stanco per poi dire
-Si,
non ti
preoccupare. Ci sono abituato-
-Ma
perché fa così?-
-Non
lo so, prima non
era così è cambiato con l’inizio delle
scuole elementari. Ma ora non ha
importanza-
La
loro conversazione
venne interrotta dal prof che aveva cominciato a fare
l’appello.
-Oh….
Naruto Uzumaki,
sei ancora nella mia classe-
Il
biondo sentendosi
chiamare si alzò in piedi e tutto trionfante
sfoggiò un
enorme sorriso e sparò squillante
-Yes,
prof. Lei è in
assoluto il mio preferito, non avrei mai sopportato di allontanarmi da
lei-
Il
prof scosse la
testa
-Mi
aspetto da te molto
di più rispetto l’anno scorso. Oltre ad avermi
fatto impazzire è stato una
specie di miracolo che venissi promosso. Vedi di rigare per il verso
giusto,
almeno quest’anno-
-Ok
proffy- e il
biondo si sedette tutto gioviale, sotto lo sguardo divertito dei suoi
compagni
di classe, che avevano avuto modo di avere un assaggio
dell’uragano che avevano
come compagno di classe.
°°°°SasuNaru°°°°
La
giornata passo in
maniera piuttosto tranquilla e ormai tutta la classe aveva avuto modo
di
conoscere il biondo. Tutti concordarono nel definirlo pura dinamite.
Dal
canto suo Naruto
era ben contento di quella nuova classe… era già
riuscito a farsi nuovi amici e
con la presenza del suo prof preferito era tutto perfetto. Peccato che
la sua
felicità fosse attaccata da quella stramaledetta coppia.
Non
capiva come
facessero a essere sempre così appiccicati, ogni volta che
posava lo sguardo su
di loro erano dietro a tubare e la cosa lo infastidiva come non
mai… c°°°o non
potevano trattenersi almeno a scuola? In compenso le sue non erano le
sole
occhiate omicide che ricevevano, infatti era convinto che Sakura si
fosse
inimicata praticamente tutto il mondo femminile e Sasuke quello
maschile, non
tanto perché Sakura fosse particolarmente popolare come
invece era lui, ma
perché era diventato il metro ufficiale
usato dalle ragazze per valutare gli altri ragazzi, e di
certo non erano
particolarmente soddisfatti a dover competere con
quell’irreale perfezione ….questo
lo rincuorava non poco.
Comunque
pensò che il
peggio fosse passato quando, posando per l’ennesima volta lo
sguardo su di
loro, durante l’intervallo,vide Sasuke affondare la lingua
nella bocca di lei,
tutto contornato da una perfetta visione della sua mano che scompariva
sotto la
sua gonna. Quella visione gli fece provare un nausea tale da
costringerlo a
sedersi.
-Naruto
ti vedo molto
pallido, ti senti bene?- chiese Hinata preoccupata nel vedere sul suo
volto un
cambiamento così repentino.
-Si,
è solo che sta
notte ho dormito poco- mentì cercando di non farle capire
quale fosse la causa
del suo malessere.
-Forse
dovresti
andare un attimo a prendere una boccata d’aria ed andare in
infermeria, al
professore glielo spiegherò io il motivo della tua assenza-
Il
biondo la guardò
un po’ titubante ma in quel momento proprio non se la sentiva
di ribadire che
stava bene, anche perché era palesemente una balla, di
conseguenza preferì
evitare di protestare e di seguire il suo consiglio, barcollando fino
all’uscita, certo che un po’ d’aria gli
avrebbe sicuramente giovato.
°°°°SasuNaru°°°°
Quella
breve pausa
era stata straordinariamente ristoratrice. Era riuscito a riprendersi
discretamente bene, anche se l’idea di ritornare in classe
non lo entusiasmava
minimamente.
Quando
aprì la porta
il professore stava già spiegando la lezione e nel vederlo
non poté fare a meno
di interrompersi
-Naruto,
va tutto
bene?-
-Si
professore- gli
rispose con un sorriso tirato.
L’uomo
lo invitò a
sedersi al suo posto, cosa che fece, anche se si sentiva un
po’ cretino con
tutti quegli sguardi puntati addosso.
Con
una lentezza
esasperante prese il libro di testo e lo aprì, ma non avendo
idea di dove
fossero di girò verso Hinata per chiederle la pagina.
-Hinata
dov..-
La
sua domanda venne
interrotta in corrispondenza allo stridio sul pavimento della sedia che spinse di scatto
indietro a causa dello
spavento che prese.
-E
tu che cazzo ci fai
qui?- chiese incredulo,non considerando il fatto di aver attirato
l’attenzione
di tutta la classe.
Quell’espressione
incredula, gli occhi sgranati e la bocca totalmente spalancata,
divertirono
particolarmente il ragazzo che ghignò
-Cambio
di posti-
Naruto
si guardò in
giro fino a che non vide Hinata accanto a Sakura.
-Ma
quando…-
-Mentre
eri fuori-
-Ma
stiamo
scherzando?- urlò inviperito. Aveva fatto di tutto per
essere il più lontano
possibile da lui ed ora gli era praticamente accanto.
-Uzumaki,
hai finito
di fare confusione?- lo riprese il prof alterato per
l’interruzione.
-Proffe
ma non starà
mica facendo sul serio, vero? Io NON posso stare di fianco ad Uchiha-
-E
perché?- domandò
l’uomo in parte incuriosito da quella
reazione
-Perché?
Perché io
sono allergico a lui-
La
classe scoppiò in
risolini mentre il prof. Alzò gli occhi al cielo
-Non
dire scemenze-
-Ma
prof. Potrei
morireeeee- iniziò a frignare il biondo.
-Hai
finito con tutte
queste scuse?-
-MA
PROOOOOOOOOOFFF….. -
-Senti
Naruto se
proprio lo vuoi sapere ho cambiato posto ad Uchiha, perché,
essendo lui il
migliore della scuola e tu il peggiore se non della scuola, ma
sicuramente
della classe. Forse la cosa ti farà bene. Inoltre
chiacchieri troppo, con lui
di fianco sono certo che sarai più motivato a tenere tappata
la bocca.-
Naruto
boccheggiò
sconvolto per le osservazioni del prof, ma non riuscì a ribattere, tra
l’altro era certo che fosse
praticamente inutile, quindi si abbandonò sul banco
sbattendo la testa sulla
superficie.
-Ma
che motivato…..
Lei mi ucciderà e mi avrà sulla coscienza-
Il
professore fece
finta di non averlo sentito e riprese a fare lezione.
Dopo
un ora Naruto
non si era ancora deciso a rialzare la testa fino a che non
sentì l’uomo dire
-Visto
che manca un
ora alla fine facciamo una bella verifica per vedere come avete
studiato
durante le vacanze-
Un
silenzio irreale
cadde sui presenti, incerti se prendere la notizia come uno scherzo di
cattivo
gusto o un incubo a occhi aperti, ma nell’ osservare che sul
volto del
professore non c’era un briciolo di ilarità,
né la traccia di un sorriso,
capirono che quella era la triste realtà.
Naruto
sentì la testa
farsi improvvisamente pesantissima, mentre gli arti, privi di forza, si
accasciarono lungo i fianchi. Avrebbe voluto urlare ma era troppo
scioccato per
emettere un qualsiasi suono. In compenso ci pensarono gli altri ragazzi
della
classe, che esasperati iniziarono a protestare.
Il
professore li fece
sfogare per qualche minuto, fino a che, stanco non batte con violenza
il
registro sul tavolo.
-La
mia non era una
proposta con tanto di libera scelta. Farò il compito, che vi
piaccia o no. Ed
ora mettete via tutto ciò che non sia una penna dal banco,
mentre vado a
prendere i test-
Come
il professore
uscì Naruto si sentì svuotato e fece cadere la
testa a peso morto sul banco,
producendo un tonfo inquietante.
Incurante
di ciò e
del dolore, iniziò disperarsi
“Cazzo.
Non ho aperto
un libro in tutte le vacanze. E ora come faccio? Già non ero
particolarmente
brillante l’anno scorso, ma iniziare con un insufficienza
anche il nuovo anno
non è concepibile…. Il prof. Iruka, non mi
mollerà per tutto l’anno. Senza
contare che alla fine dello scorso anno gli avevo promesso che avrei
migliorato
nettamente il mio rendimento scolastico. Maledetto me e
il mio vizio di fare stupide promesse”
Lo
stato di
disperazione assoluta non gli permise nemmeno di notare come Sasuke lo
stesse
scrutando con suo gran divertimento. Probabilmente, in una situazione
normale,
sarebbe andato in escandescenza, ma in quel momento la cosa non lo
toccava
minimamente.
Quando,
poi il prof,
gli mise sotto il naso il foglio bianco da compilare, gli venne da
piangere.
Solo
in quel momento
si rese conto di quanto fosse stupido…. Altro che andare con
Kiba a bazzicare
in giro o uscire a fare shopping e leggere fumetti, avrebbe dovuto
leggere
quegli stramaledetti libri di scuola.
“Porca
miseriaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
Iniziò
a leggere
velocemente le domande, nella speranza che una di queste avesse
l’enorme potere
di aprirgli uno dei famosi cassetti della memoria che ognuno
ha… , ma
evidentemente lui non li aveva visto che anche le stesse domande
apparivano
scritte in una lingua per lui incomprensibile.
C’era
proprio di
tutto sul quel dannato foglio: matematica, letteratura,
inglese….
Non
riusciva a fare
niente, continuava a guardare freneticamente il foglio bianco e
l’orologio
appeso alla parete, in attesa di una sola cosa
“un’illuminazione divina”, ma
niente… evidentemente lassù non c’era
nessuno intenzionato a cagarlo.
Esasperato
volse lo
sguardo su Sasuke che con grande tranquillità scriveva
velocemente come se
niente fosse.
In
quei frangenti
aveva anche pensato di copiare, ma era evidente che fosse impossibile,
le
domande di Sasuke, già così da un occhiata, si
poteva facilmente capire che non
erano uguali alle sue.
Ormai
il panico nella
sua mente venne sostituito dalla rassegnazione più
nera… era inutile, ormai
avrebbe preso la sua insufficienza e amen. Solo una cosa lo consolava,
il
professore al massimo scendeva fino a 3. Un voto difficile da
recuperare, ma
non impossibile, in fondo era sempre meglio di zero….
“Cazzo….
Che magra
consolazione” pensò Naruto, abbandonando la penna
di fianco al foglio
immacolato.
Iniziò
a far vagare
lo sguardo fuori dalla finestra, osservando i ragazzi che facevano
ginnastica
in cortile, invidiandoli come non mai, fino a che la sua attenzione non
venne
attirata da un solletichio provocatogli da qualcosa che gli
sfiorò il braccio.
Fiaccamente
voltò lo
sguardo e rimase di
sale nel vedere
Sasuke allungargli un foglio.
Era
troppo sbalordito
per avere la mente sufficientemente reattiva per capire che cosa stesse
accadendo.
Sasuke,
vedendo la
sua espressione idiota si irritò e si limitò a
fulminarlo con lo sguardo,
iniziando a sventolare il foglio perché l’altro lo
prendesse.
A
quel movimento
Naruto si “svegliò” e sorpreso lo
afferrò al volo, per poi sbirciare il prof,
che però non si accorse di niente, essendo troppo impegnato
a compilare il
registro di classe.
Il
biondo guardò il
foglio notando come alcune domande fossero compilate e altre no.
Ma
quello che lo
sorprese più di tutto, fu nel notare la calligrafia delle
risposte.
Era
praticamente
identica alla sua..
Alzando
lo sguardo
notò che sul compito capeggiava il suo nome e cognome.
Confuso
guardò
Sasuke, il quale gli fece un nuovo segno con la mano, che gli apparve
impaziente, ma non riuscì a capire fino a che non gli mimo attraverso il labiale
-Dammi
il tuo foglio-
Incerto,
facendo
attenzione a non farsi vedere, glielo diede.
Lo
vide compilare le
domande velocemente, cancellando il suo nome per metterci il suo.
Guardò
l’orologio e
notò che mancava solo mezz’ora alla fine, ma
Sasuke non pareva curarsene,
continuando a scrivere tranquillamente.
Sconvolto
ritornò a
guardare il suo compito e solo in quel momento capì che
Sasuke gli aveva fatto
il test, proprio dall’inizio dell’ora,
probabilmente prevedendo che non sarebbe
mai riuscito a rispondere anche ad una sola domanda.
Notò
che aveva
risposto in modo che potesse almeno avere la sufficienza.
Sconvolto
si girò a
guardarlo, con una sola domanda nella testa.
“Ma
come diavolo fa a
farmi incazzare come questa mattina e poi saltare fuori con un gesto
simile?
Come faccio ad odiarlo seriamente se ogni volta che mi trovo in queste
situazione questo Teme mi aiuta?”
La
consapevolezza di
quella gentilezza lo fece lievemente arrossire e imbarazzato
scostò lo sguardo
dal moro per rifissarlo sul foglio, ma come lo sbirciò si
accorse che sul suo
volto era comparso un sorrisino compiaciuto.
“Cavolo,
stupido
teme” pensò stizzito.
Era
sempre così…
litigavano per ogni cosa. Qualsiasi cosa era sufficiente per essere un
pretesto
perfetto per dar vita a un litigio e, generalmente, questo partiva
sempre a
causa del moro. Poi, quando si trovava realmente in
difficoltà, eccolo….l’eroe
che lo aiutava e salvava. Come cavolo si faceva a tenere il broncio a
una
persona simile? …. Impossibile.
°°°°SasuNaru°°°°
Al
termine dell’ora
tutti i ragazzi erano ormai pronti per tornarsene a casa, ma prima di
uscire,
mentre stava passando dietro al moro gli disse
-Non
pensare che
quello che hai fatto sia sufficiente a farmi passare
l’incazzatura di questa
mattina-
Sul
volto di Sasuke
comparve un sorrisino divertito
-Lo
so-
Quella
risposta lo
fece subito incazzare.
-Ma
mi spieghi perché
mi fai girare i ******* tutti i sacrosanti giorni e poi salti fuori con
dei
numeri del genere? Che razza di gusto ci provi?-
Sasuke
si alzò dalla
sua sedia e lo fronteggiò in tutta la sua altezza, altro
punto dolente per
Naruto, il quale si arrabbiò molto con madre natura, quando
nel periodo in cui
stava competendo con lui per Sakura, lo aveva superato di 15 cm
abbondanti, un duro colpo all’orgoglio.
-Semplice
… lo faccio
perché mi diverto. La tua consapevolezza di essermi debitore
ti è stampata in
faccia. Lo faccio solo per godermi le tue reazioni-
E
detto questo se ne
andò lasciandosi alle spalle un Naruto totalmente incredulo
e furente
“IO
LO AMMAZZOOOOOOO”
Continua……
|
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Capitolo 7 *** Amicizia...puah!!!! ***
Oggi non ho molto tempo per
commentare, di conseguenza mi scuso con voi se non lo faccio. Comunque
sappiate che vi ringrazio come sempre per il vostro indispensabile
sostegno. Nel prossimo capitolo....La festa!!!!! e Nuovi personaggi....
"AMICIZIA...puah"
-Hai capito che cosa
diavolo ha fatto il teme? Insomma, che cavolo ha in testa-
Era circa un ora
che Naruto si lagnava come un matto con Gaara per il comportamento di
Sasuke.
-Non ho capito di
che cosa ti stai stupendo?- chiese tranquillamente il rosso mentre
sorseggiava tranquillamente un caffè al bar in cui si erano
fermati quel pomeriggio.
Naruto, nel
frattempo, stava riducendo impietosamente il suo frappé di
cioccolata e panna in una insana poltiglia, infatti aveva continuato
a roteare energicamente la cannuccia al suo interno,
provocando una strana reazione.
-Di che cosa mi
devo stupire? Cavolo … mi ha insultato tutta mattina e poi
mi ha passato il compito salvandomi da un disastro sicuro-
sparò tutto infervorato.
-Questo
l’ho capito e, francamente, la cosa non mi stupisce
più di quel tanto. Infatti, è una vita che vi
comportate così. Litigate per ogni sciocchezza, ma,
generalmente, quando vi trovate in difficoltà non esitate a
corrervi in aiuto-
-Questo non
è vero- bofonchiò imbarazzato il biondo.
Subito Gaara lo
guardò come se volesse dirgli “Ma credi sul serio
a quello che dici?”, ma poi preferì lasciare
perdere la questione e continuare nel discorso.
-Lo fa
perché si diverte-
-Eh?-
-Ti istiga
perché tu rispondi alle sue provocazioni. In sostanza si
diverte a farti imbestialire-
-Questo
l’avevo capito… ma non capisco il senso di tutto
questo se poi compie gesti ed azioni che mi portano a sfumare
tutta la rabbia che fino a un minuto prima avevo provato-
Sul volto di Gaara
sorse un piccolo sorriso
-Perché,
anche se non lo da a vedere, a te ci tiene e non riesce a resistere
nell’intervenire se ti vede in difficoltà. Anche
se a volte camuffa questo gesto affettivo in una nuova provocazione-
-Avrebbe potuto
evitare tutto questo se non avesse scelto Sakura come ragazza. Ne aveva
un milione a disposizione, perché proprio lei? In fondo
credo che lo abbia fatto apposta per farmi un dispetto-
-Questo non lo
credo- sentenziò il rosso, stavolta assumendo
un’espressione serissima.
-Lo conosci meglio
di me e sai benissimo che non è assolutamente il tipo da
fare queste cose. Non giocherebbe mai con i suoi sentimenti, di questo
ne sono convinto-
-Lo so-
bofonchiò Naruto scocciato, facendo risorgere il sorriso sul
volto dell’altro.
-Penso che quando
si misero insieme, a lui seriamente piacesse. Inoltre, tieni presente,
che era nell’età dello sviluppo e che
l’ormone impazzito è più che naturale.
Conoscendolo, deve aver pensato ad altre ragazze prima di lei, ma,
probabilmente, l’ha scelta perché tra tutte era
quella con cui stava meglio-
-Ti prego non dire
queste cose… non posso pensare a Sasuke e a Sakura che lo
fanno. Mi viene male- disse il biondo accasciandosi disperato sul
tavolo, divertendo nettamente il rosso.
-Ti faccio anche
presente che tu sei l’unico ad essere ancora vergine tra
tutti noi. Mi sorprende che la tempesta ormonale non ti abbia ancora
fatto esplodere-
-E tu che ne sai?-
gli ringhiò di rimando.
-Non ci vuole poi
molto ad intuirlo. Dopo anni stai ancora correndo dietro a Sakura.
Penso che dovresti fartene una ragione e voltare pagina-
Naruto lo
guardò intensamente per qualche secondo per poi sbuffare
rassegnato.
-Hai
ragione, ma che ci posso fare se non sono un tipo facile. Non riesco a
concepire di fare certe cose con una persona di cui non sono
innamorato. E’ più forte di me-
-Questa tua teoria
non l'appoggio, ma la condivido-
-A
proposito… Gaara, ma tu con chi l’hai fatto? In
giro ci sono diverse voci, ma non sono il tipo che da retta ai
pettegolezzi, quindi ho pensato di chiedertelo direttamente-
-Perché
lo vuoi sapere?- domandò il rosso con una strana espressione
sul volto.
Naruto
scrollò le spalle e rispose –Curiosità-
poi si guardò in torno notando come molte ragazze fissassero
l’amico con espressioni sognanti. In effetti Gaara
rimorchiava quasi quanto Sasuke e il fatto che avesse avuto diverse
relazioni non lo sorprendeva affatto. Ma si era sempre chiesto quale
fosse il suo tipo ideale e, senza aspettare una risposta alla
precedente domanda gli chiese
-Ma
qual’è il tuo tipo ideale? Non riesco proprio
immaginarlo-
Gaara si fece
pensieroso e poi rispose
-Di solito
preferisco le persone vivaci, allegre e solari-
-Ed esteticamente?-
Gaara si fece
improvvisamente serio, fece per aprire la bocca, ma la richiuse
all’istante
-Non ha molto
importanza per me, mi basta che rifletta quello che è
interiormente-
quella domanda
vaga lo lasciò perplesso ed insoddisfatto.
Gaara si
limitò a guardarlo intensamente per poi lasciare i soldi sul
tavolo ed iniziare ad incamminarsi.
Naruto si
limitò a seguirlo.
-Ma ora stai
uscendo con qualcuno?-
-No-
-Perché?-
-Perché
no-
-Uff, un giorno mi
presenterai una tua ragazza ? O almeno mi farai vedere una tua ex? Sono
troppo curioso-
Gaara rise
divertito e gli circondò le spalle con un braccio.
-Penso che sia una
cosa un po’ improbabile, ma vedrò che cosa posso
fare-
Naruto sentendosi
preso in giro sbuffò spazientito.
°°°°SasuNaru°°°°
Il giorno
successivo Naruto era tutto mogio. Non riusciva a non pensare alle
parole di Gaara. Il suo amico aveva più che ragione, doveva
decidersi a voltare pagina. Non poteva continuare così.
Voleva bene a
Sakura e gli piaceva ancora tantissimo, ma ormai era di Sasuke e i suoi
sentimenti non sarebbero stati sufficienti a cambiare la situazione. In
fondo che cosa ci voleva a dimenticarsi una semplice ragazza?
-Naruto-
Quando quella
dolce voce gli giunse alle orecchie tutti i suoi buoni propositi
andarono alla malora
-Dimmi Sakura- le
rispose dolcemente
-Naruto,
venerdì sera hai degli impegni?-
A quelle parole si
raddrizzò di scatto sulla sedia e, con il cuore impazzito,
tese le orecchie per non perdere anche una singola lettera uscita da
quella boccuccia rosea.
Che fosse arrivato
finalmente il suo momento? Che finalmente lei si fosse resa conto della
sua esistenza e dei suoi sentimenti? Oddio non voleva neanche
pensarci….
-N..no-
balbettò a fatica con il cuore in gola.
Lei gli
regalò un enorme sorrise che lo fece squagliare come un
gelato al sole
-Sono contenta,
allora verrai alla festa che ho organizzato, vero?-
-Festa?- Il suo
entusiasmo diminuì drasticamente, perché con
quelle parole aveva infranto il suo sogno di avere un appuntamento solo
con lei.
-Ma come non ti
ricordi? Venerdì è il compleanno di Sasuke-
Si
sentì come un vetro che andava in mille pezzi e con
l’amaro in bocca disse
-Ah, penso che sia
meglio che io non ci sia-
-Ma stai
scherzando?- disse lei battendo i pugni sul tavolo talmente forte da
fargli prendere un colpo –Tu sei fondamentale. Sei o non sei
il suo migliore amico? Come puoi infischiarti di una cosa del genere?-
Nella testa di
Naruto comparì una profonda confusione
-“Migliore
amico”? Non pensavo ci fosse ancora qualcuno che mi
considerasse anche solo amico di Sasuke-
-Ma per
favore… lo sanno tutti che, indipendentemente dalle vostre
liti, siete “inseparabili”- disse lei scocciata,
incrociando le braccia al petto.
-Che stronzata-
bofonchiò il biondo, facendo infuriare Sakura.
-Nachan, stammi
bene a sentire, TU venerdì sera CI SARAI, che ti piaccia o
no e guai a te se tiri un bidone o non ti presenti, ti garantisco che
potrei arrabbiarmi molto seriamente-
Quella era una di
quelle evenienze che il biondo avrebbe preferito evitare, anche
perché, con sua grande vergogna, doveva ammettere che Sakura
era decisamente più forte di lui e farla arrabbiare non era
una cosa saggia, soprattutto quando si teneva alla propria salute.
L’aveva
fatta sclerare una sola volta in vita sua e, quel pomeriggio, si era
trovato al pronto soccorso con un braccio rotto. No, decisamente era
una cosa da evitare.
Scocciato vide la
ragazza tornare al suo posto e, proprio in quel momento,
entrò Sasuke che si sedette a fianco senza dire una parola.
Naruto
posò il volto sul palmo della mano ed iniziò ad
osservarlo, quando l’altro se ne accorse, lo
guardò e gli chiese
-Dobe?-
-Di alla tua
ragazza che non mi vuoi alla tua c****o di festa-
A quelle parole
Sasuke s’immobilizzò un attimo sorpreso.
Evidentemente aveva rovinato una festa a sorpresa, ma la cosa non gli
interessò più di tanto.
-E quando ci
sarebbe?- chiese il moro
-Venerdì.
E’ venuta un minuto fa a minacciarmi perché io ci
venga. Dille che non vuoi così ci semplifichiamo la vita
entrambi-
Il moro ci
riflettè un attimo per
poi sfoggiare un piccolo sadico ghigno.
-Affatto. Voglio
che tu ci sia e pretendo anche un bel regalo-
A quelle parole
Naruto sollevò di scatto la testa e lo fulminò
con lo sguardo.
-Non ci pensare
neanche. Non sono intenzionato a sborsare neanche uno yen per te-
-Sono sicuro che
Sakura avrà invitato una marea di gente, non vorrai fare la
figura dello spilorcio spero…-
-Teme…
mi stai facendo seriamente inc*******e- gli ringhiò contro,
ma l’altro non se ne curò.
-Inoltre ti ho
fatto il compito. Mi sei debitore-
-Ma sei hai
risposto solo a qualche domanda. Probabilmente non arriva neanche alla
sufficienza-
Il moro gli
lanciò uno sguardo di sfida.
-Facciamo che se
superi la sufficienza ti presenterai alla festa con un regalo. Se
sarà insufficiente o solo sufficiente potrai andartene da
qualsiasi altra parte. Ci stai?-
Naruto era certo
che ci fosse la fregatura. Sasuke sapeva perfettamente che cosa stava
facendo e che lui potesse prendere un insufficienza era praticamente
impossibile. Ma si poteva aggrappare alla speranza che fosse un 6
tirato. Anche se quel ghigno non gli diceva nulla di buono.
-Allora? Hai per
caso paura che ti possa battere?-
Sasuke era sempre
stato un maestro nelle provocazioni e senza pensarci oltre la sua bocca
reagì prima della sua mente dicendo
-Ci sto-
Sul volto di
Sasuke era comparso già un sorrisino vittorioso.
°°°°SasuNaru°°°°
“Voglio
morire, voglio morire, VOGLIO MORIRE”
Naruto guardava
incredulo quel foglio che aveva tra le mani. Con solo 4 esercizi su 6
aveva preso un 8 sonante e non solo… il professore gli aveva
pure fatto i complimenti scompigliandogli i capelli e dicendogli che
era molto fiero di lui, per la serietà con cui aveva preso
lo studio durante le vacanze.
Non solo aveva
ricevuto complimenti totalmente immeritati, catapultandolo in un abisso
di sensi di colpa. Ma aveva condannato il suo anno scolastico ad un
rendimento che superava nettamente le
sue capacità fisiche e mentali. E dulcis infondo, come
ciliegina sulla torta, come aveva guardato Sasuke lo trovò
gongolante come non mai.
Quando il
professore tornò alla cattedra tirò un sospiro di
sollievo e cercò di ripristinare l’imbarazzo e la
rabbia che stava provando. Di certo, mai si sarebbe aspettato, proprio
da lui, il colpo di grazia.
-Naruto, visto il
tuo netto miglioramento mi viene da pensare che la mia intuizione di
mettere Sasuke di fianco a te sia stata giusta. La sua
influenza ha dato i suoi frutti. Forse è meglio che voi due
rimaniate disposti così per tutto l’anno
scolastico-
-Noooooooooooo-
pigolò Naruto disperato, ma il professore non lo
ascoltò, iniziando la lezione.
Volse i suoi occhi
disperati sul moro e come lo vide lo maledisse… non poteva
vederlo in volto, perché teneva la testa inclinata verso il
basso e i capelli lo nascondevano dalla sua vista, ma ne era
certo…. Quel bastardo stava ridendo.
Continua....
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Capitolo 8 *** La festa ***
Grazie a tutti per i
commenti. Mi avete fatto molte domande e per rispondervi vi
dirò...... non vi dirò nulla e vi spiego il
perchè... se vi rispondessi svelerei troppo la trama e non
ho alcuna intenzione di farlo. Quindi abbiate pazzienza e vedrete che
ogni dubbio verrà dissolto con il tempo.
Ringrazio figth per il consiglio, ma sappi
che non è come pensi, quello che vedi è solo
apparenza. Ma non dico altro... capirai.
La
festa
Naruto si sentiva
un vero idiota.
“Perché
c***o sono venuto qui?”
Sconsolato si
guardò attorno, notando la marea di gente che si stava
scatenando dentro a villa Uchiha. Più che
un’abitazione, in quel momento, sembrava un vera discoteca,
con tanto di luci psichedeliche.
I ragazzi attorno
a lui sembravano perfettamente a loro agio, in mezzo a quel caos di
luci e musica. Lui, invece, odiava quel genere d’ambiente. Lo
faceva sentire spaventosamente fuori luogo e a disagio.
In quel momento
avrebbe dato qualunque cosa per non essere lì.
Si
guardò un attimo intorno e disperato appurò che
erano tutti tiratissimi, tristemente si osservò e si
maledì
“Almeno
questa sera avrei potuto vestirmi decentemente e pettinarmi”
si rimproverò consapevole che fosse ormai troppo tardi.
Le sue gambe non
si decidevano a spostarlo dal punto in cui si trovava, ma doveva farsi
coraggio.
Maledizione
… era arrivato fin lì e nessuno lo avrebbe fatto
tornare indietro.
Preso il coraggio
a due mani "perforò" quella folla, ricevendo qualche pugno o
spintone, fino a che nel grande atrio non vide finalmente i suoi amici.
Scocciato
pensò che anche loro ,quella sera, si erano dati la pena di
superare i loro soliti standard. Erano tutti belli, ma gli cadde la
mandibola quando vide Gaara. Sembrava una rosa in mezzo ad un campo di
margherite.
Aveva un paio di
jeans neri che gli cadevano perfettamente lungo i fianchi e una
maglietta nera con strani particolari ricami dorati. I capelli erano
perfettamente aggiustati in modo che la parte più lunga
dietro al capo gli cadesse seducentemente sulla base del collo.
Poteva vedere da
lì il piccolo orecchino blu intenso che illuminava il lobo e
l’elegante braccialetto che gli avvolgeva il polso e, tocco
di classe, una sciarpa bordeaux al collo.. sembrava un giovane rampollo
dell’alta società.
Questo lo fece
deprimere come non mai… se vicino agli altri poteva apparire
come un piccolo soffione, vicino a lui era come comparare una rosa e
un’ortica.
Dire che si
sentiva una merda era un eufemismo.
Preso un
po’ dal panico pensò bene di fare dietro front, ma
qui incappò nell’unica persona che sarebbe stato
meglio non vedere.
-Finalmente sei
arrivato- lo rimproverò Sakura
-Già-
sbottò intimidito per la bellezza della ragazza. Si era
raccolta i lunghi capelli in una elegante coda e indossava un
provocante vestitino blu scollatissimo.
Si sentiva troppo
a disagio anche per gustarsi quella vista.
-Dai andiamo da
Sasuke-
Naruto
sbuffò sconsolato, mentre lei aveva cominciato a trascinarlo
per il corridoio.
Non gli
servì molto a capire dove fosse Sasuke. Uno sciame di
ragazze aveva formato una sorta di muraglia circolare e non gli era
difficile intuire che in mezzo ci fosse l’amico.
Sakura, come vide
quelle oche, scattò come una ruspa impazzita
contro di loro, abbandonandolo solo a se stesso.
Distrattamente
notò un tavolo totalmente sommerso di carta straccia e
oggetti mal riposti. La sua mente venne attraversata da una sola idea
“I
regali”
Incuriosito si
avvicinò e rimase di sasso nel notare tutte quelle cose
meravigliose.
C’era di
tutto: abiti firmati, orologi, gioielli vari, peluches…. E
tutti erano incurantemente lasciati lì. Era evidente che il
moro se ne era fregato e li aveva abbandonati lì
una volta scartati , senza interessarsene più di tanto. Se
lui avesse ricevuto quelle cose, probabilmente sarebbe impazzito di
felicità e, quello che era possibile, l’avrebbe
indossato di volata.
Infilò
un mano nella tasca e strinse il pacchettino.
“Altro
che figura dello spilorcio. Qui mi faccio ridere dietro da tutti.
E’ meglio dileguarsi prima che…”
-Ciao Nachan,
quando sei arrivato?-
Naruto si
irrigidì come un pezzo di legno ed ad automa girò
lo sguardo incontrando l’espressione divertita di Gaara.
-Ciao, non ha
importanza, tanto stavo per andarmene-
Fece per fare un
passo, quando l’altro lo fermò passandogli un
braccio intorno al collo per poi gridare
-Sasuke, guarda
chi è arrivato-
Le ragazze si
divisero come se fossero state il mar Rosso al cospetto di
Mosè.
Sasuke quando
attraverso il foro e ghignò divertito iniziando ad avanzare.
Naruto
ingoiò un boccone amaro, nel notare che il moro era bello
come, se non di più di Gaara, fasciato nel suo elegantissimo
vestito nero casual.
Come gli
arrivò di fronte, lo vide allungare una mano con il palmo
rivolto verso l’alto.
-Dobe, voglio il
mio regalo-
Naruto
gelò.
-Teme non si
saluta?-
-Smettila di
perdere tempo e dammelo-
Naruto lo
guardò scocciato
-Non te
l’ho preso-
Il moro rimase in
silenzio qualche istante e poi serio disse
-Stai mentendo.
Avanti…-
Se fosse stato un
tipo particolarmente emotivo, in quel momento sarebbe scoppiato a
piangere.
-Ma che te ne fai
del mio regalo? Guarda quante cose fantastiche hai ricevuto…-
-Non mi interessa,
dobe-
La cocciutaggine
di Sasuke raggiungeva livelli inumani.
-Ascolta, lascia
perdere… Sai benissimo che qualsiasi cosa ti abbia preso non
sarà mai all’altezza. Evitami almeno questa
umiliazione-
Naruto
notò che ascoltando queste sue parole Sasuke era diventato
di scatto serissimo e senza un bricciolo di derisione sul volto gli
disse
-Dobe, lo voglio-
-Dai Naruto
daglielo- gli sussurrò Gaara per incoraggiarlo.
Naruto
infilò la mano in tasca e gli lanciò il
pacchettino blu.
Mentre lo vedeva
stracciare la carta avrebbe voluto morire e questo sentimento si
rafforzò quando lo
vide sgranare gli occhi e sollevare la fascetta nera da
polso con sottili striature rosse.
Un paio di ragazze
risero.
“Che
c****o mi frega. Infondo è lui che mi ha obbligato a
venire”
-Dobe….
Come mai hai preso questa fascia?-
Quello domanda lo
spiazzò e, non essendosi preparato una risposta del genere,
rispose con sincerità.
-A dire il vero
è stato un caso. L’ho presa senza pensarci troppo
su. Sono passato davanti alla vetrina di un negozio sportivo e
vedendola mi è parso di ricordarmi che un giorno ti fossi
fermato a guardarla. Visto che di solito non t’interessi in
un alcun modo di ciò che ti sta intorno, il semplice fatto
che ti fossi fermato a guardarla mi ha fatto pensare che ti piacesse-
-Ti ricordi quanto
tempo è passato?-
-Non so, forse
qualche settimana-
-Puoi anche dire
qualche mese-
Naruto lo
guardò sorpreso… possibile che si fosse ricordato
di una cosa del genere dopo tutto quel tempo? Lui che si dimenticava
anche che cosa avesse fatto il giorno prima?
La sua attenzione
venne attirata dal moro che tranquillamente se la infilava al polso.
-Cozza un
po’ con il tuo vestito- gli fece notare Gaara.
-Non
m’interessa-
-Ma Sasuke- kun,
non vorrai sul serio indossare quella stupida fascetta quando io ti ho
regalato un meraviglioso orologio- disse una ragazza oltraggiata,
guadagnandosi una fulminata da parte di Sasuke.
- Te lo puoi anche
riprendere il tuo orologio. Io indosso solo le cose che mi piacciono-
La ragazza
offesissima se ne andò, incrociando Sakura che si
avvicinò al suo ragazzo.
Vedendo la
fascetta al suo polso lo guardò sorpresa
-Sasuke, ma quella
non è la fascetta che hai cercato tanto e che non riuscivi a
trovare da nessuna parte?-
Il moro si
limitò ad annuire, sfoggiando un piccolo sorriso.
-Che fortuna!!!Te
l’hanno regalata… Ma chi?-
-Indovina- le
disse Gaara.
Lei
posò subito gli occhi su Naruto che arrossì
all’istante.
-Lo immaginavo-
-Perché?-
domandò il moro
-Perché
penso che siano poche le persone che si conoscono come voi due-
I due ragazzi si
guardarono e poi sbottarono in un
-Che stupidata-
Facendo sorridere
Gaara e Sakura.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Naruto continuava
a girovagare per la casa come un anima in pena. Sasuke era andato con
Sakura a parlare con gente che non aveva nemmeno mai visto e lui non
sapeva che cavolo fare, inoltre aveva perso di vista anche gli altri
ragazzi. Poteva forse andare peggio di così? No…
Si
avvicinò al tavolo delle bevande con l’aria
più scocciata del mondo. Scrutò tutti i liquidi
colorati, maledicendosi per essere astemio. Di quella roba non poteva
bere nemmeno un goccio.
Sconsolato
andò in giardino e lì vide l’altalena
arrugginita su cui aveva giocato almeno un milione di volte.
Con sguardo
nostalgico vi si sedette sopra, iniziando a dondolarsi lentamente.
I ricordi di
quando erano bambini iniziarono ad affacciarsi nella sua mente.
Sbirciò
tra le vetrate, incontrando il moro che chiacchierava tranquillamente.
“Prima
eravamo inseparabili, che cosa ci è accaduto?
Maledizione….. Ma solo io sento la mancanza di come
eravamo?”
Un fruscio lo
ridestò dai suoi pensieri e tra le piante scorse
un’ombra che lo stava fissando.
Per un attimo si
spaventò ma quando udì la risatina che emise si
rilassò riconoscendola:
-Itachi, esci da
li. Mi hai fatto prendere un colpo-
Un ragazzo di rara
bellezza venne illuminato dai raggi lunari. Era la copia di Sasuke
probabilmente tra qualche anno, solo con i capelli più
lunghi, elegantemente raccolti in una coda.
-Ciao Nachan, che
cosa fai qui tutto solo?- Chiese il ragazzo avvicinandosi.
-Niente,
pensavo….-
-Ai tempi che
giocavi qui con il mio fratellino?- disse con un sorriso che lo fece
arrossire. Itachi aveva sempre avuto su di lui un fascino particolare.
Non tanto per la bellezza, ma per il suo intrigante modo di fare.
Sempre così seducente, amabile e accattivante.
-No-
Ma quella bugia
venne perfettamente colta dall’altro, in quale si sedette
sull’altro seggiolino.
-Non credi che sia
giunto il momento di seppellire l’ascia di guerra? Sono anni
che vi comportate così, nonostante sentiate la mancanza
l’uno dell’altra-
Mentire ad Itachi
era impossibile, aveva un istinto innato per capire le menzogne, quindi
evitò a priori.
-A lui non sembra
che la questione lo tocchi-
-Lo conosci, non
è il tipo che mostra i suoi sentimenti-
-Sarà,
ma io non lo capisco-
-Se è
per questo neanche lui ti capisce- disse sorridendo –Naruto?-
-Si?-
-Ce
l’hai ancora con lui per la storia di Sakura?-
-Beh!!!! Non
è una cosa che si può dimenticare molto
facilmente-
-Penso che
dovresti voltare pagina-
A quelle parole
Naruto s’irritò
-Voltare
pagina…. – disse sprezzante, ma notando il suo
sguardo pensieroso gli chiese
-A che cosa stai
pensando?-
Il moro lo
guardò intensamente e fece per parlare ma una voce li
interruppe:
-Naruto che ci fai
qui?-
Sentendo la voce
di Gaara entrambi i ragazzi si voltarono.
-Stavo parlando
con Itachi-
Lo sguardo del
rosso s’indurì, spostando i suoi occhi sul moro.
Il biondo lo seguì e si stupì nel vedere il
ragazzo guardare Gaara con uno strano sguardo e gli occhi leggermente
sgranati.
Non riusciva a
capire che cosa non andasse tra loro due. Fin da piccoli non si erano
particolarmente amati, infatti li aveva visti poche volte parlare o
altro e questa cosa lo aveva sempre spiazzato. Com’era
possibile conoscersi da così tanto tempo, aversi sotto gli
occhi così frequentemente e non filarsi in alcun modo?
Non sapeva che
cosa passasse nella loro testa, ma gli sembrava più che mai
evidente che a Gaara non stesse particolarmente simpatico. Era lui
generalmente che faceva il possibile per ignorarlo, ma Itachi non si
sforzava di certo a migliorare le cose. Infatti si comportava
freddamente solo con lui. Una volta aveva provato ad indagare, senza
tirare fuori un ragno dal buco. Far parlare poi Gaara sui fatti propri
era praticamente impossibile, era il maestro dell’evasione.
-Naruto, ti stava
cercando Kiba-
Il biondo si
alzò dall’altalena.
-Ok. Ciao Itachi-
il moro lo
salutò con un accenno della testa.
-Tu non vieni?-
domandò a Gaara vedendolo immobile nel punto in cui era.
-Arrivo tra un
minuto-
Il biondo si
voltò, seguito dallo sguardo del rosso.
-Che cosa gli
stavi dicendo?-
A quelle parole
Itachi gli si avvicinò
-Che dovrebbe
voltare pagina…-
-E?- chiese questa
volta puntando i suoi occhi di cristallo sul moro.
-Gli stavo solo
esponendo la mia teoria-
Il rosso
corrugò la fronte
-La tua teoria
… è una sciocchezza-
Questa volta fu il
turno di Itachi di mostrare sul volto segni d’irritazione
-Ti da
così fastidio l’idea che
lui possa provare qualcosa di più profondo
dell’amicizia per Sasuke?-
Gaara
si limitò a fulminarlo con lo sguardo, per poi
voltargli le spalle, ma Itachi non gli permise di andarsene,
afferrandogli un polso.
-Cazzo Gaara,
anche tu dovresti voltare pagina… non puoi continuare
così, lui …-
Ma non
riuscì a finire la frase. Gaara si liberò dalla
stretta con uno strattone violento.
-Non sono affari
tuoi-
Itachi
guardò Gaara andarsene stringendo spasmodicamente i pugni.
Continua...
|
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Capitolo 9 *** Nuovi sentimenti ***
Grazie a tutti per i
commenti. Avete presente gli intrecci amorosi delle mie fic precedenti,
quanto potevano apparire ingarbugliati e indistricabili? Vi garantisco
che questa lè la "peggiore" in assoluto. Il
perchè lo scoprirete solo con questo capito...
Poi mi direte se non vi ho confuso le idee... io spero proprio di si.
Nuovi
sentimenti
-Kiba, mi stavi
cercando?- chiese Naruto dopo una ricerca estenuante dell'amico.
-Si ti volevo dire
che accompagno a casa Hinata, non si sente bene, e che..-
-Non ti preoccupare,
ora vado anch'io, ormai mi sono stancato di stare qui-
-Forse dovresti dirlo
a Gaara, sono certo che ti accopagnerebbe volentieri. Il tragitto che
devi fare è piuttosto scuro e poco frequentato-
Il biondo
cercò inutilmente il rosso con lo sguardo, finchè
non lo vide rientrare nel salone. Stava per raggiungerlo, ma si
bloccò nel vederlo accerchiato dalle solite persone adoranti.
-Meglio lasciarlo
stare. I suoi fans mi lincerebbero se osassi chiamarlo-
-Non vai a salutare
Sasuke?-
Naruto non
l’aveva visto per tutta la serata, probabilmente si era
imboscato con Sakura e questo pensiero gli provocò dolore.
-E’ meglio
di no-
°°°°SaSuNaRu°°°°
Quella sera faceva
veramente freddo e questo lo spinse a stringersi nella giacca.
Le strade erano
illuminate solo dai radi lampioni. In quel momento si pentì
amaramente di non aver chiamato Gaara.
Per ogni rumore
scattava come una molla... era spaventato da morire.
Accelerò
il passo ma, giranto l’angolo, si scontrò con un
uomo che emanava un odore pungente di alcol. Era ben vestito, ma dal
volto rosso e lo sguardo spiritato gli fece capire che era decisamente
ubriaco.
-Mi scusi-
sussurrò di getto per allontanarsi il più
velocemente possibile da lui, ma non fece in tempo.
-Aspetta ragazzino,
quanto vuoi?-
-Eh?-
Naruto pensò di aver capito male. Non gli
pareva concepibile che quel tizio, con la sua domanda, stesse
intendendo proprio "quello"
-Sei bellino, voglio
una notte di sesso, quanto vuoi?-
Con queste parole
l’uomo lo afferrò in modo che non potesse scappare.
-Mi lasci- disse
iniziando a strattonare il braccio.
-Daiiii sono disposto
a pagarti molto bene-
-Se non vuole che le
spacchi la faccia mi lasci andare- gli rispose questa volta furente.
Ma
l’ubriaco non desistì, continuando imperterrito a
tirarlo.
Ormai era in preda al
panico…
-Signore la prego di
lasciare andare il ragazzo-
L’ubriaco e
Naruto si voltarono sorpresi per vedere a chi appartenesse quella voce.
Alle loro spalle un
bell’uomo sulla trentina, dai capelli argentei, con in mano
un piccolo libro, li guardava.
L’ubriaco,
risvegliando la poca razionalità che gli restava, notando
che quello non solo era un adulto, ma anche piuttosto prestante,
pensò bene di non attaccar briga, probabilmente valutando
che avrebbe avuto poche possibilità di spuntarla, quindi,
borbottando, se ne andò.
Il ragazzo rimase
inizialmente un po’ spiazzato, ma poi si rivolse al suo
salvatore con un enorme sorriso
-La ringrazio-
Vide l’uomo
sfoggiare per un attimo un espressione stupita, per poi regalargli un
piccolo sorriso, che, come un dardo scoccato da un arco, lo
colpì al cuore.
Tutto il suo volto si
era improvvisamente illuminato, emanando un’aurea di dolcezza
e cordialità indescrivibile.
Le guance gli si
tinsero di un tenue color rosa contro la sua volontà.
-Figurati, ma un
ragazzino come te non dovrebbe andare in giro per vicoli bui a
quest’ora di notte-
Quel rimprovero
paterno lo sorprese un attimo e, senza capirne la ragione, si
sentì in dovere di giustificarsi.
-E’ che ero
ad una festa e sono uscito ora-
-Ma non hai un amico
con cui fare il tragitto?-
-Si, ma ha dovuto
accompagnare a casa una ragazza che non stava bene-
L’uomo
divenne immediatamente pensieroso. Guardò
l’orologio e si grattò la testa.
-Dove abiti?-
Di solito, se uno
sconosciuto gli avesse rivolto quella domanda, lo avrebbe
immediatamente mandato a quel paese, ma quello era un
caso diverso… non sapeva il perché,
ma si fidava di lui.
-Abito a tre isolati
da qui-
L’uomo
sbuffò rassegnato.
-Andiamo ti
accompagno-
Quella proposta lo
spiazzò.
-Come? Guardi che non
ce n’è bisogno… io…-
-Avanti…
da quello che ho potuto vedere ne hai bisogno eccome-
Naruto non se la
sentì di protestare, infondo gli faceva piacere averlo
vicino, in quanto era in grado di trasmettergli tutta quella sua
innaturale sicurezza.
Per tutto il tragitto
rimasero in silenzio, ma la mente di Naruto era in subbuglio.
Continuava a sbirciare quell’uomo di cui non
conosceva nemmeno il nome e l’unica cosa che gli passasse per
la testa era pensare quanto fosse affascinante.
Si sentiva emozionato
come non mai e avrebbe tanto voluto parlare con lui, ma non sapeva da
che parte iniziare…. Che cosa poteva chiedergli?
A causa del caos
mentale che provava non si accorse di essere arrivato nel su oquartiere
se non quando l’uomo gli disse
-E’ questa
la via?-
Il biondo
annuì, iniziando poi ad incamminarsi fino a casa sua.
-Sono arrivato. La
ringrazio per avermi accompagnato-
-Di Niente –
L’uomo
girò su sé stesso ed inziò ad
incamminarsi.
Naruto non fece altro
che guardarlo, ma il suo cuore perse un battito quando lo vide fermarsi
e girarsi
-Ah, il mio nome
è Hatake Kakashi-
Inspiegabilmente sul
volto di Naruto comparve un enorme sorriso
-Io mi chiamo Naruto
Uzumaki-
L’uomo lo
guardò nuovamente in quello strano modo che non sapeva
definire, per poi regalargli un piccolo sorriso.
-Allora ciao, Naruto-
Il biondo venne
invaso da un’incomprensibile felicità.
°°°°SasuNaru°°°°
Il giorno seguente
Naruto era agitato e felice come non mai. Aveva
dormito benissimo e, anche se non ricordava il sogno che aveva fatto,
era certo che ci fosse stato quell’uomo dal sorriso gentile e
dall’aria misteriosa.
Sapeva che non lo
avrebbe mai più rivisto in vita sua, ma la speranza di
ricontrarlo e di passare con lui un altro po’ di tempo lo
infervorava da impazzire.
Lo aveva totalmente
“rapito” e, anche se non ne conosceva il motivo, la
cosa lo esaltava.
Era talmente su di
giri che non prestò nemmeno attenzione alla coppia
d’oro della scuola fare il suo ingresso in classe.
“Niente mi
potrà rovinare la
giornata” questo era il suo unico pensiero
-Dobe,
perché hai quell’aria ebete stampata sulla
faccia?- sparò Sasuke sedendosi al suo posto.
“Niente
potrà rovinarmi questa giornata…”
Il professore Iruka
entrò in classe, sventolando dei fogli bianchi con
soddisfazione, pronunciando la temuta parola –Test-
“Come non
detto” L’umore perfetto di Naruto si dissolse
all'istante.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Come un automa stava
andando nella sala professori. Il prof. Iruka, dopo aver visto il suo
foglio in bianco, si era vivamente raccomandato di raggiungerlo per
“scambiare due parole” e questo non preannunciava
nulla di buono. Anzi…
"Maledizione" questa
volta, quello stronzo, di Sasuke si era rifiutato di dargli una mano, e
adesso? Che scusa poteva usare?
Quando giunse davanti
alla porta rimase a fissarla cercando il coraggio d'aprirla, ma il
destino non gli permise di farlo perché questa si apri da
sola e venne travolto da una furia umana che lo fece cadere a terra.
Dolorante si
massaggiò il sedere.
Rimase di sasso
quando si sentì sollevare come se non avesse avuto
peso.
Sorpreso di
voltò a guardare chi fosse il realizzatore di
quell’impresa “incredibile” e il suo
cuore si fermò.
-Kakashi-san-
balbettò incredulo.
L’uomo lo
guardò un attimo per poi sfoggiare un piccolo sorriso
-Naruto, non sapevo
che frequentassi questa scuola-
-Ma lei che cosa ci
fa qui?- domandò
confuso, facendolo ridere di gusto.
-Insegno, sono un
professore di questa scuola-
-Ma da quando
è qui?- chiese sempre più incredulo.
-A dire il vero
lavoro qui da ben 6 anni-
La bocca di Naruto si
spalancò per la sorpresa.
Come cavolo aveva
fatto ad non accorgersi di lui per più di un anno?
-Ma io non
l’ho mai vista qui-
-Forse è
perché le mie sezioni si trovano dall’altra parte
della scuola. Chi è il tuo professore?-
-Iruka sensei-
-Ah…
allora penso che ti stia aspettando. Mi ha appena detto che sta
aspettando uno studente per fargli una ramanzina con i fiocchi-
Il biondo
ritornò alla triste realtà e sfoggiò
un impeccabile smorfia, che fece sorride il professore.
-Allora è
meglio che vada…. Arrivederci Kakashi sensei- disse entrando
nella stanza, sotto lo sguardo divertito del professore.
°°°°SaSuNaRu°°°°
La sgridata era stata
"migliore" di ogni più rosea previsione. Si era aspettato
un’esplosione, invece il professore si era
solamente raccomandato d’impegnarsi di più la
prossima volta. La scusa per rendere possibile questo
verdetto? Ovviamente l’influenza fulminante della madre che
lo aveva impegnato tutto il giorno in assistenza, rendendogli
impossibile il prepararsi adeguatamente per il test. Non gli
piaceva contare balle, ma vi erano casi in cui proprio non poteva farne
a meno.
Passando nel
corridoio, sbirciò fuori dalla finestra e su una panchina
vide il prof. Kakashi leggere un libro.
Nella sua mente gli
si affacciarono improvvisamente due
possibilità:
tornare in classe
o…
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Salve sensei, che
cosa legge?-
L’uomo
alzò lo sguardo per incontrare due occhi azzurro cielo fissi
su di lui.
-Non dovresti essere
in classe?-
Il ragazzo
alzò le spalle e sorrise.
-Ho già
perso mezz’ora… tanto vale che salti tutta
l’ora- sentenziò incurante, per poi sedergli
accanto.
-Forse non ti rendi
conto che sono un professore e che, in quanto tale, dovrei spedirti in
classe immediatamente o mandarti dal preside per aver bigiato la
lezione-
Il biondo lo
guardò per poi dire
-Non lo
farà-
La sua sicurezza
stupì l’uomo che lo guardò con uno
sguardo indecifrabile.
-Che cosa te lo fa
credere?-
-Lo so e basta-
-Questa tua sicurezza
è disarmante-
-Lo farà?-
-No non lo
farò-
Sul volto di Naruto
si dipinse un sorriso.
-Che cosa legge?-
L’uomo
chiuse il libro e lo mise nella borsa.
-Niente che vada bene
per un ragazzino-
-Non sono un
“ragazzino”… - sbottò
sfoggiando un tenero broncio.
La mezz’ora
divenne una mattinata di chiacchiere e Naruto si rese conto che non
avrebbe mai voluto smettere di ascoltarlo. Avrebbe dato qualsiasi cosa
perché il tempo si fermasse in quell’istante.
-Forse dovresti
tornare in classe, si è fatto tardi-
Naruto
sgranò gli occhi sorpreso e, dopo aver
guardato l’orologio, non potè che dargli ragione.
Sconsolato lo
guardò, ma sul suo volto non traspariva nessuna emozione.
Gli venne il dubbio che il suo fosse un modo educato per dirgli che si
era stancato di averlo attorno.
-Ha
ragione… è meglio che vada- disse tristemente
– scusi se l’ho disturbata-
L’uomo
sfoggiò un espressione sorpresa, fece per aprire la bocca,
ma la richiuse all’istante.
Il biondo, non
sentendosi dire niente, girò su stesso ed iniziò
ad avviarsi.
Si sentiva un vero
idiota
-Naruto-
Il ragazzo si
voltò sorpreso.
Vide l’uomo
grattarsi la testa e poi sbuffare. –La tua compagnia mi ha
fatto piacere, credimi-
Naruto lo
guardò un attimo confuso, ma quando realizzò
quelle parole gli rispose sfoggiando un straordinario sorriso, che ebbe
il potere d'illuminarlo come se fosse un piccolo sole.
La
felicità non gli permise di accorgersi che il suo
interlocutore aveva trattenuto il fiato in quell’istante.
°°°°SasuNaru°°°°
-Dobe, dove sei stato
tutta la mattina?- gli chiese Sasuke, notando la sua strana allegria,
difficile da associare alla
sgridata che Iruka sensei gli aveva promesso.
Il biondo si
voltò a guardarlo… Sasuke era già
pronto ad una rispostaccia, ma ci rimase di sale quando gli sorrise
felice.
“Il dobe
deve aver perso il cervello” pensò spiazzato.
Poco dopo
entrò il professore e la lezione si svolse tranquillamente
come al solito. Tutto rispecchiava la solita
normalità, se non fosse stato per la felicità
enigmatica di Naruto, che inspiegabilmente iniziò ad
irritarlo. Che diavolo aveva da essere così felice? A scuola
poi… Questa cosa era
troppo strana…
Al termine della
lezione Sasuke gli si
avvicinò, ma il biondo lo ignorò totalmente.
L’unica cosa che lo consolò, fu che, bene o male,
stava ignorando un po’ tutti. Era totalmente perso nei suoi
pensieri.
-Che cos’ha
oggi Naruto? E’ così silenzioso e apparentemente
felice…- gli domandò Sakura dopo avergli dato un
bacio sulla guancia.
-Non lo so-
-Naruto- la ragazza
provò a chiamarlo, ma il ragazzo non la degnò di
uno sguardo. Lei allora provò a stuzzicarlo stampando un
bacio sulle labbra a Sasuke ma niente.
Lo osservò
per qualche istante e poi le si accese la lampadina
-E’
innamorato-
-Sai che
novità- disse sarcastico il moro guardandola.
-No, non hai capito.
Non è innamorato di me. Si è preso una cotta per
qualcun altro-
Sasuke la
guardò scettico, per poi ritornare a fissare Naruto, che
continuava a guardare fuori dalla finestra.
-Che sciocchezza-
così il moro caricò un pugno e lo fece
precipitare sulla testa del biondo..
-Ahiiiii Teme, ma sei
fuori?-
-Visto, ora si
è svegliato. Stava solo dormendo- disse soddisfatto alla sua
ragazza che lo fulminò con lo sguardo.
-Naruto a cosa stavi
pensando?- gli chiese lei
Il biondo divenne
rosso come un peperone e farfugliò un –Niente-
Allora la ragazza si
voltò verso il moro e con aria trionfante disse
-Hai visto? Si
è preso una cotta-
Naruto
guardò confuso il loro battibecco, senza capire esattamente
di cosa stessero parlando, fino a quando non si decise ad interromperli.
-Ma di che cosa state
parlando?-
Sasuke, sbuffando,
gli disse
-Sakura
è convinta che tu ti sia innamorato di una
persona che non è lei-
Il biondo
guardò stupito la ragazza e questo fu sufficiente al moro
per guardarla tutto gongolante.
Naruto
rifletté un attimo su quelle parole e poi disse
-Penso che abbia
ragione-
Sasuke
voltò la testa di scatto, sfoggiando l’espressione
più sorpresa che era in grado di fare.
Sakura, invece,
sorrise contenta.
-Penso di essermi
innamorato- concluse in sussurro arrossendo lievemente.
La ragazza gli si
fiondò addosso come un avvoltoio sulla preda, tempestandolo
di domande per sapere chi fosse quella persona, senza cavare un ragno
fuori dal buco, mentre Sasuke, ancora troppo sorpreso per riuscire a
dire anche una sola parola, rimase lì a fissarlo imbambolato
con un'unica frase che gli echeggiava nella testa.
“Dobe, non
dirai sul serio, vero?”
Continua....
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Capitolo 10 *** Incertezze ***
Per prima cosa BUON NATALE A TUTTI..... Come regalo ho
pensato di fare
un doppio aggiornamento.... uno oggi e il prossimo domani o al massimo
dopodomani..... Spero che apprezzerete.
Mi ha colto piuttosto piacevolmente il fatto che la KakaNaru sia stata
così gradita... proprio non me l'aspettavo. Avrei voluto
metterla del paring ma poi avrei rovinato la sorpresa e il colpo di
scena è uno dei miei strumenti più efficaci, per
questo non voglio rinunciarci. Vi anticipo solo che ci saranno parecchi
risvolti interessanti e che Kakashi non sarà una semplice
comparsa... ma mi fermo qui... non voglio rovinarvi il tutto....
Incertezze
Sasuke
era un
po’
scombussolato dalla notizia.
La
cosa, in
realtà,
non avrebbe dovuto stupirlo più di quel tanto, da quanto
tempo Naruto andava
avanti con la storia di Sakura? 5… 6 anni? Prima o poi
avrebbe dovuto cambiare
rotta e questo momento era evidentemente arrivato, anche se lo aveva
colto
impreparato. Non riusciva a capire che cosa cavolo gli desse
così tanto fastidio.
Questa sua reazione era spaventosamente innaturale.
Infondo
il suo
dispetto era terminato, si era messo con Sakura solo per infastidire
Naruto. Le
sue reazioni lo avevano troppo divertito, ma poi si era affezionato
alla
ragazza, addirittura era arrivata a piacergli.
Tutto
sommato andava
per il verso giusto, allora che cosa gli dava così
morbosamente fastidio?
-Ciao
Sasuke-
Si
girò
sconvolto
verso il proprietario della voce, che gli stava sorridendo gaiamente.
-Perché
fai
quella
faccia?-
-Dobe,
scusa se mi
sorprendo. Erano almeno tre anni che non mi chiamavi più per
nome-
Il
biondo si
limitò ad
alzare le spalle e sedersi al suo posto, sempre sotto
l’espressione basita del
moro.
-Sakura-chan
dov’è?-
-Non
so. Immagino che
debba ancora arrivare visto che in classe non c’è-
disse con tutta l’ovvietà di
questo mondo.
-E’
la tua
ragazza,
dovresti trattarla meglio-
Per
poco a Sasuke non
gli si staccò la mandibola, mai si sarebbe aspettato che
dalla bocca di Naruto
uscisse una frase simile.
Il
biondo era strano,
spaventosamente strano… e sussultò quando
iniziò ad osservarlo come mai aveva
fatto prima, sembrava lo stesse sondando da cima a fondo.
-Che
c’è?- chiese il
moro a disagio
-Stavo
pensando…tu mi
sai dire come funziona il sesso tra due uomini?-
Sasuke
lo
guardò
stralunato e balbettando gli rispose
-E
perché lo
chiedi a
me?-
Il
biondo fece
spallucce e tranquillamente gli rispose
-Beh,
perché
penso che
tu sia la persona che conosco più afferrata sulla materia -
Quelle
parole un
po’
lo lusingarono
-Non
posso darti
torto, sul sesso etero non avrei problemi a risponderti, ma su quello
omo….-
disse storcendo lievemente il naso – si può sapere
perché non hai fatto questa
domanda a Gaara?-
Il
biondo lo guardo
sorpreso –Gaara? Perché?-
A
quel punto Sasuke lo
guardo come se avesse davanti il più grande idiota del
pianeta. Fece per aprire
bocca, ma la richiuse all’istante.
-Lasciamo
perdere-
bofonchiò –Ma cosa vuoi sapere di preciso?-
-Come
funziona…
cioè….
In pratica- disse con un candore disarmante, privo di un qualsiasi
imbarazzo.
Il
moro assunse un
aria pensierosa per un istante e sempre seriamente disse
-Immagino
che lo
mettano dietro-
A
quelle parole Naruto
arrossì lievemente –A questo ci ero arrivato anche
da solo, ma non sai dirmi
nient’altro-
Sasuke
lo
guardò
oltraggiato
-Scusa
se non sono
così informato, ma si può sapere
perché sei così interessato alla materia?-
disse sfoggiando un piccolo sorriso malizioso.
Naruto
distolse
immediatamente lo sguardo rivolgendolo altrove, arrossendo lievemente.
Ma
la loro discussione
venne interrotta dall’ingresso del professore.
-Ragazzi,
devo
informarvi che per motivi personali dovrò assentarmi da
scuola per qualche
mese, quindi un altro professore
prenderà il mio posto-
-Che
professore?-
chiese una ragazza in prima fila.
-Il
professore Hatake
Kakashi-
A
quel nome nella
classe si levò un grido femminile entusiasta.
Sasuke
guardò
perplesso quel delirio, per poi spostare lo sguardo su Naruto per
riprendere il
discorso lasciato in sospeso, ma rimase spiazzato dalla sua
espressione… aveva
gli occhi sgranati, la bocca spalancata e le gote arrossate. La sua
incredulità
era palpabile. Con gli occhi seguì la matita sfuggitagli di
mano, rotolare
lungo la superficie del banco, e cadere sul pavimento.
“Che
cosa gli
prende?
Perché ha quella espressione ebete?”
In
quel preciso
istante entrò il tanto famigerato professore e le guance di
Naruto si accesero
come due lampadine.
Guardò
l’uomo e
dovette ammettere che era decisamente molto affascinante.
Affascinante…
Quella
parola lo
svegliò all’istante. Stupito guardò il
biondo, totalmente perso nei suoi
pensieri, e capì...
Un
ghigno gli si
formò
sul volto.
-Non
mi dirai che hai
un debole per quell’uomo-
Naruto
non
l’aveva
considerato per tutto il tempo eccezion fatta per quel frangente, che
distrusse
all’istante il suo idillio, facendolo scivolare sulla sedia
finendo
praticamente sotto il banco, in modo da nascondere il suo entusiasmo,
reazione
che diverti moltissimo il moro.
-Ti
sei scelto una
persona complicata…. Un uomo, più grande di te e
professore-
-Stai
zitto, non
è
come pensi- gli sussurrò in un ringhio
-E
invece penso di
aver capito perfettamente…- disse malizioso
l’altro.
Sasuke
era convinto di
una cosa, Naruto aveva preso una cotta e con quell’uomo non
aveva la minima
speranza: troppo bello, troppo grande, troppo istruito e suo
professore,combinazioni perdenti in partenza. Se prima l’idea
che avesse preso
una cotta lo turbava, ora inspiegabilmente lo divertiva da morire.
Aveva
trovato una nuova scusa per sfotterlo e, se non fosse stato lui,
sarebbe
scoppiato a ridere come un pazzo.
°°°°SasuNaru°°°°
-Allora
ti sei preso
una cotta per il professore-
-Taci-
-Dalle
tue domande ne
deduco che avresti l’intenzione
di spingerti
fino in fondo se lui ci stesse-
-Stai
zitto e lasciami
in pace-
-Ti
rendi conto che
non hai la minima possibilità con lui, vero?-
-LO
SO!!!! MA ORA
SMETTILA DI ROMPERE-
Naruto
non ne poteva
più, per tutto il giorno Sasuke non aveva smesso un secondo
di tampinarlo e di
prenderlo in giro per questa cosa. Era stato uno stupido a chiedergli
quelle
cose. Cosa sperava… che non se ne accorgesse? Sasuke Uchiha?
L’uomo con
l’intuito più fino del pianeta? Cavolo…
era un vero cretino.
-Dovresti
essere
contento, la prossima settimana abbiamo la gita e visto che Iruka non
ci sarà,
sicuramente verremo accompagnati da Kakashi-
A
quelle parole Naruto
s’immobilizzò e si illuminò come un
albero di Natale.
-E’
vero-
sussurrò.
Sasuke
si
rabbuiò nel
notare tutta quella felicità, aveva fatto quella sparata per
imbarazzarlo
ulteriormente, invece …
-Forse
riuscirai a
perdere quella tua insulsa verginità-
Naruto
lo
guardò
sorpreso, non riuscendo a capire la ragione di tanta stizza e sarcasmo.
-Teme,
ma si
può
sapere che cavolo ti prende?-
-Perché?-
-Perché?
Prima
non mi
rivolgi parola se non per insultarmi, poi ti faccio
“quelle” domande e tu cambi
totalmente atteggiamento, diventando quasi logorroico e più
bastardo, cosa che
pensavo impossibile, infine t’incazzi-
-Io
non sono
incazzato- gli rispose oltraggiato.
-A
no? Strano,
perché
a me sembrava che lo fossi. E poi… a te cosa ti frega se
sono vergine o no?-
-Sei
l’unico che
non
l’ha mai fatto tra tutti noi- sparò senza
rifletterci.
-E
allora? Che
problema c’è?-
Sasuke,
per la prima
volta in vita sua, non seppe che cosa rispondere. Naruto aveva ragione.
Perché
avrebbe dovuto interessagli tutta quella storia? In fondo le cose
stavano
volgendo per il meglio… avrebbero potuto ripristinare il
loro rapporto ora che
Sakura non era più oggetto di contesa e il fatto che fosse
ancora vergine non
era decisamente un suo problema. Allora perché si sentiva
così coinvolto e
infastidito?
-Dobe…
non hai
la
minima possibilità con lui-
Naruto
guardo
incredulo il ragazzo voltargli le spalle ed iniziare ad incamminarsi
nella
direzione opposta.
-Grazie
per averlo
nuovamente sottolineato- gli urlò di rimando con rabbia,
frustrato per
quell’incomprensibile comportamento.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Sasuke,
che
c’è?-
-Niente-
-Allora
perché
continui a guardare con così tanta insistenza Naruto?-
Sasuke
spostò
il suo
sguardo su Gaara che lo guardava curioso.
Era
l’intervallo
e per
tutta la giornata non aveva fatto altro che fissare Naruto senza un
perché
preciso.
Il
nuovo professore
aveva cominciato proprio quel giorno a fare lezione nella loro classe e
aveva
notato, che anche durante l’appello non aveva prestato la
minima attenzione al
compagno di classe.
Pensando
che un
atteggiamento simile colpisse negativamente Naruto si era soffermato ad
osservarlo, ma, contrariamente alle sue aspettative, sul suo volto non
vi era
traccia di delusione o altro.
Gli
era sorto
spontaneamente un dubbio, possibile che avesse mal interpretato il
tutto? In
fondo non glielo aveva detto esplicitamente, ma lo aveva solo dedotto
e,
nonostante le sue insistenze, non aveva mai detto che gli piaceva o
altro.
Che
si sia sbagliato?
Impossibile, il suo intuito era infallibile. Allora che cosa diavolo
c’era che
non tornava? E perché stava perdendo tempo in quel modo
ridicolo? A lui non
doveva interessare.
-Gaara,
com’è il sesso
tra due uomini?-
il
rosso lo
guardò un
attimo spiazzato e poi sorrise divertito
-Stai
pensando di
cambiare sponda?-
Il
moro si
limitò a
fare spallucce
-No,
è che mi
è stato
chiesto e non ho saputo come rispondere. Mi irrita non sapere-
Gaara
spostò lo
sguardo su Naruto per poi riposarlo su Sasuke
-Chi
te l’ha
chiesto?-
Istintivamente
ebbe
l’impulso di dire Naruto, ma poi qualcosa lo frenò
costringendolo a mentire
-Sakura-
-Sakura?-
chiese tra
il sorpreso e lo scettico- Strano, di solito le ragazze sono
più informate che
i ragazzi su questo tema-
Il
moro si
limitò a
rivolgergli un’occhiata scocciata e l’altro,
recependo il messaggio, si decise
a rispondergli
-Beh
funziona
più o
meno così *Biiiiiiiiiiiip* e
*BIIIIIIIIIIIIIIIPPPPPPPPPPPPPPP*. Capito?-
Sasuke
gli rivolse
un’espressione disgustata
-Ma
fai veramente
queste cose?-
Il
rosso rise di gusto
e mettendosi le mani in tasca disse
-Ti
garantisco che se
hai la possibilità di farle con la persona che ti piace
queste cose ti vengono
naturalmente-
-Provi
lo stesso
piacere di quando vai con una donna?-
-Dipende…
il
piacere
aumenta in base ai tuoi sentimenti. Più provi amore e
attrazione per quella
persona più le emozioni e il piacere vengono amplificati-
-Capisco-
Gaara
notò come
l’amico
fosse diventato improvvisamente pensieroso
-Come
mai hai chiesto
a me?-
-Sei
l’unico
bisessuale che conosco-
Sasuke
vide Gaara
sgranare gli occhi sorpreso
-Bisessuale?
E’
così
che mi definisci?-
-Perché,
tu
come ti
definiresti? – domandò curioso Sasuke
-Si
forse hai ragione,
a primo impatto potrebbe essere la definizione più calzante,
ma non mi piace
come suona. Io, semplicemente, non mi fermo davanti alle barriere
convenzionali. Io non vado con una persona in base al sesso, al colore
della
pelle, al ceto sociale, all’età o
altro… ma per
quello che è nella sua essenza e nel suo
complesso. Deve solo piacermi,
tutto il resto non mi interessa. -
Ancora
una volta Gaara
era riuscito a stupire Sasuke, non ancora abituato alla
maturità dell’amico.
Era consapevole, che, avesse sempre avuto una marcia in più
rispetto ai suoi coetanei,
ma non sapeva se invidiarlo o ammirarlo.
Mentre
il rosso fece
per andarsene, Sasuke, lo fermò ponendogli una domanda che
da diverso tempo gli
ronzava nella testa e non aveva mai trovato, fino ad allora, il momento
giusto
per chiederglielo.
-Gaara,
perché
detesti
così tanto mio fratello?-
-Non
lo detesto-
-Non
mentirmi, lo si
vede benissimo che non lo sopporti, ma non ne capisco il motivo-
-Non
è
così…. In
realtà mi è totalmente indifferente. Che ci sia o
no la cosa non m’interessa-
Sasuke
sapeva che non
era quella la verità, ma preferì non indagare per
il momento.
Continua...
|
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Capitolo 11 *** Partenza ***
Per prima cosa BUON NATALE A TUTTI..... Come promesso ecco
il 2° capitolo. Vi ringrazio come sempre per i vostri commenti
e per gli auguri....
Ragazzi, qui inizia un mio sfogo personale che non centra nulla ne con
la fic ne con i commenti... quindi potete tranquillamente saltarlo:
Oggi non sono di buon umore perchè ho dovuto sbattere di
fronte alla realtà... sono una persona ignobile e consumista.
Mi sono innamorata della speedy 25 di Luis Vuitton. Per chi non sapesse
che cos'è è una borsa che considero
FAVOLOSA . Purtroppo è troppo al di là
delle mie possibilità. Ed anche chiederla come regalo per
Natale o compleanno mi sembrerebbe una cosa scandalosa.
Perchè? Il suo prezzo.... 450 /700euro (variabile in
aumento in base alla mason) per una borsa di 25 cm. Presa da un raptus
di follia ho pensato di cercarla per mari e monti a un prezzo
outlet.... risultato niente. Per un'originale il prezzo è
quello, prendere o lasciare. Uff.
Ho perso una giornata a crucciarmi per una soluzione e questi sono
stati i miei pensieri:
1/3 del mio stipendietto, vale una rata universitaria, potrei prenderci
altre 100 borse di grif diverse, con quei soldi potrei persare ad un
nuovo pc, costa come il mio nokia ecc... ma mi piace
tantissimo. Sono arrivata egoisticamente a pensare di
"bruciare" i soldi di natale regalatimi e quelli del compleanno... e
anche di farmela regalare dai miei.... ma poi mi è venuto in
mente questo numero... 2009. Siamo in piena crisi economica, con un
boom che raggiungeremo solo l'anno prossimo e io vado a pensare
di sprecare quei soldi per una borsa quando c'è
gente che non riesce nemmeno ad arrivare a fine mese.
Risultato: Mi sono sentita una vera merda .... ed ora sono abbattuta.
So che non ve ne frega nulla, ma avevo bisogno di sparare e mostrare
questa mia idiozia.
Fine Sfogo
Ora vi lascio alla fic.... spero che questo capitolo vi
piacerà
Partenza
-Bene, muovetevi a salire sul pullman- il professor Kakashi
richiamò l’attenzione dei ragazzi battendo le mani.
Era arrivato il
fatidico giorno della gita scolastica. Tema dell’escursione?
“Le bellezze del nostro paese”. Una costellazione
di paesini dimenticati da Dio, arricchiti da qualche monumento
decadente, senza un locale o altro per passare il tempo.
Nelle menti dei ragazzi
vi era un solo pensiero
“Kami, che
palle”.
Nessuno risultava
essere particolarmente entusiasta. Visto che sarebbero stati via solo
tre giorni, con
un’itinerario discretamente vasto, era abbastanza prevedibile
che avrebbero passato più tempo sul pullman che
giù.
L’umore,
quindi, non era dei migliori.
Solo una persona pareva
non essere toccata dalla cosa.
Naruto si era, infatti,
tranquillamente seduto in uno dei posti dietro e, in silenzio, aveva
cominciato a guardare la gente salire.
I suoi occhi saettavano
da un volto all’altro, fino a che non si fermarono su quello
che stava cercato.
-Naruto che hai?- gli
chiese Gaara prendendo posto al suo fianco.
-Niente,
perché?- domandò senza guardarlo.
-Niente, è
che sei stranamente silenzioso-
-E’ che ho
sonno, mi devo ancora svegliare totalmente- con quello Naruto chiuse la
discussione, continuando a guardare quella chioma argentea.
-Se continui
così lo consumi-
Naruto incontro due
occhi pece che lo stavano guardando con strafottenza.
-Non hai niente di
meglio da fare che sparare cazzate?- disse il biondo scocciato
osservando Sasuke seduto a un paio di sedili davanti a lui.
Era seduto sul sedile
esterno che dava sul passaggio, le gambe rivolte in fuori, per poter
stare girato comodamente, e un braccio puntellato sul bracciolo con
l’unica funzione di sorreggergli il volto.
Quello sguardo
divertito lo mandava fuori dai gangheri, se avesse potuto ammazzarlo lo
avrebbe fatto.
Pensava
che con la fine della storia di Sakura il loro rapporto
sarebbe migliorato. Era sempre stato convinto che il suo atteggiamento
fosse dettato dal fatto che girasse intorno alla sua ragazza, ma ora si
rendeva conto che lui non centrava nulla. Era così proprio
di natura..una vera faccia da c****.
Nel frattempo Sakura
aveva preso posto di fianco al suo ragazzo e questo fu sufficiente a
far si che Sasuke smettesse di guardarlo e rivolgesse la sua
attenzione a lei, facendogli sorgere un sospiro spontaneo.
-Non vi deciderete mai
a crescere?- domandò Gaara guardandolo di sbieco.
-Non
mettertici anche tu. Io non ho fatto nulla, è solo
colpa di quel teme-
Gaara
sospirò scocciato.
-Ma di che stava
parlando?-
A quella domanda Naruto
s’irrigidì all’istante.
-Niente- ma rispose
troppo velocemente per essere credibile.
-Naruto, non
è che mi stai nascondendo qualcosa?-
Le guance gli si
tinsero di rosso e
balbettò un No. Gaara gli sondò il volto,
cercando di capire che cosa gli passasse per la testa, ma poi desisti e
spostò lo sguardo fuori dal finestrino.
Il biondo
osservò il suo profilo
-Sai Gaara che sei
veramente molto bello?-
A quelle parole il
ragazzo si voltò di scattò basito
-Come scusa?-
-Ti stavo guardando e
ho pensato “Gaara è veramente bello”-
La sua
ingenuità a pronunciare quelle parole lasciarono il rosso
senza parole.
Era pienamente
consapevole che non erano dettate da un secondo fine, ma lo
stuzzicarono lo stesso.
-Che cosa ti piace di
me?-
Naruto rimase un
po’ perplesso a quella domanda, ma istintivamente
iniziò ad osservarlo meglio.
Capelli sbarazzini
rosso rubino, occhi color ghiaccio, pelle nivea, un corpo perfetto e
uno stile sfatto-casual impeccabile.
-Che cosa non dovrebbe
piacermi? Cavolo, tu e il teme siete indescrivibili. Non mi sorprende
affatto che abbiate tutte le ragazze ai vostri piedi- disse con una
punta d’invidia nella voce.
Lo sguardo di Gaara si
addolcì e un piccolo sorriso gli sorse
spontaneo.
-Neanche tu sei
così malaccio, sai?-
Fu il turno di Naruto a
girarsi sorpreso.
-Ma che stai dicendo?
Quando sono con voi, sono certo che è un po’ come
vedere un rospo in mezzo a due pavoni-
A
quell’esempio Gaara non riuscì a trattenere una
risata.
-Ridi,
ridi…. Non hai idea di quanto mi senta a disagio-
A quelle parole Gaara
divenne immediatamente serio
-Ti senti a disagio a
stare con noi?-
Naruto, notando come
Gaara lo stesse guardando intensamente, non riuscì a
sostenere lo sguardo e
puntò gli occhi su un
punto impreciso davanti a se.
-Beh. Il teme non mi
fila molto, quindi non è un gran problema-
Naruto non si sarebbe
mai aspettato una reazione come
quella che arrivò. Infatti Gaara gli afferrò una
spalla e lo costrinse a voltarsi verso di lui.
-Ti senti a disagio
quando sei con me?-
Le guance di Naruto
s’imporporarono quando notò
l’espressione ferita e arrabbiata dell’amico.
-Si…Cioè…N…no-
Non sapeva che cosa rispondergli per non ferirlo. Cavolo, si sentiva
una merda paragonato a lui, ma non poteva di certo dirglielo.
Se fosse stato Sasuke probabilmente avrebbe avuto una
reazione gongolante, ma Gaara non l’avrebbe presa
così bene. Conosceva bene quello sguardo e una sola parola
sbagliata avrebbe provocato un cataclisma.
Gaara capì
immediatamente che cosa passasse per la sua testa e smorzò
tutta la sua rabbia sospirando.
Naruto sentì
le sue mani incorniciargli il volto
-Guardami- gli
ordinò Gaara avvicinandosi.
Naruto si sentiva un
vero cretino. Non poteva starsene zitto?
-Naruto guardami-
Il biondo
sospirò e alzò gli occhi fino a che non incontro
quelli dell’amico.
-Naruto non devi
sentirti a disagio quando sei con me o con qualsiasi altra persona. Sei
una persona incredibile e straordinaria. Non hai nulla per cui dovresti
sentirti inferiore, soprattutto con me-
Naruto
liberò il volto dalla sua presa e corrucciò lo
sguardo.
-Non sono un bambino,
non ho bisogno di essere consolato- disse alterato incrociando le
braccia al petto e scivolando lungo il sedile.
-Guarda che mi stai
facendo perdere la pazienza- lo avvertì Gaara irritato.
-Io l’ho
già persa. Questa discussione non porterà a
niente. Basta che ti guardi un secondo allo specchio e poi guardi me.
Non servono altre parole- disse amaro, imbronciandosi sempre di
più, incassando la testa tra le spalle.
Non riusciva a capire
che cosa gli passasse per la testa. Era più che mai evidente
che tra loro esistesse una differenza non paragonabile ad una
pozzanghera ma ad un oceano. Cavolo, ma come erano finiti a parlare di
questo? Maledizione… è vero, la sua
inferiorità gli pesava, ma era
inutile discuterne, che cosa sarebbe potuto cambiare? La natura non era
stata particolarmente clemente con lui, questi
sono i fatti, punto e basta. Che bisogno c’era di girare il
coltello nella piaga?
-Sei uno stupido-
A quella affermazione
Naruto si voltò a guardalo oltraggiato ma ci rimase di sasso
nel vedere la straordinaria dolcezza con cui lo stava guardando.
Al rallentatore vide la
sua mano diafana prendergli una ciocca di capelli e farsela scivolare
tra le dita.
-Non capisco neanche
come tu possa pensare a quello che hai detto-
le sue parole sembravano più dette a se stesso che non a
lui, per questo, Naruto non si azzardò nemmeno a parlare. Si
limitò a guardarlo ,senza perdersi il più
piccolo movimento.
Gaara sembrava perso
nei suoi pensieri, nonostante il suo sguardo fosse fisso su quella
ciocca.
Naruto ormai si era
rassegnato a quel silenzio che pareva infinito, fino a che
-Non
capisco… i tuoi capelli sembrano fili d’oro,
morbidi come la seta-
I suoi occhi seguirono
la sua mano sul suo volto, lusigandolo con una carezza
-I tuoi occhi hanno il
colore del cielo più limpido-
Il suo pollice gli
percorse le labbra in una carezza, tastandone la consistenza.
-Hai labbra
così rosee e carnose da sembrare un bocciolo-
La mano scese lungo il
suo collo
-La tua pelle sembra
fatta di bronzo, ma al tatto è così calda e
morbida…-
Gaara gli si
avvicinò ulteriormente
-Il tuo corpo emana una
sensualità e un’avvenenza indescribili. Sembri la
personificazione di un raggio di
sole-
Naruto era scioccato,
non riusciva a credere a quello che sentiva. Non era riuscito
a dire nulla. Era la prima volta che qualcuno lo inondava
con tutti quei complimenti, ma non era quello che più lo
agitava, ma l’espressione dell’amico che non era
solo contemplativa, ma esprimeva un sentimento a cui non riusciva dare
un nome.
-Tu sei più
che bello……. Tu mi farai impazzire- disse in un
sussurro tale che il biondo non riuscì a capire.
D’istinto
socchiuse le labbra e si avvicinò al volto di Gaara.
Gli occhi di Gaara
erano totalmente persi a guardare quelle labbra che lo attiravano come
una calamità. Ormai il suo cervello si era spento ed aveva
iniziato ad abbassarsi su di lui.
Ormai era a pochi
centimetri dalla sua metà …
-Gaara?-
…quando la
voce di Naruto non lo ridestò e non lo costrinse e
riposizionarsi dritto al suo posto, troncando quel contatto che lo
aveva fatto impazzire.
Il biondo vide
l’amico portarsi una mano davanti agli occhi e
massaggiarseli. Non aveva assolutamente capito che cosa tra li a poco
sarebbe potuto accadere.
-Che hai?-
Gaara lo
guardò stancamente
-Sei di
un’ingenuità disarmante-
-Eh?- chiese confuso
-Lascia perdere.
Comunque, sei bello e hai una qualità che ne io ne Sasuke
potremmo mai avere-
-Cioè?-
Naruto era curioso come non mai, voleva sapere a che cosa si riferisse.
-Naruto il tuo
carattere-
Il biondo gli rivolse
uno sguardo deluso che l’altro colse
perfettamente
-Capirai…-
-Non è una
cosa di poco conto. Tu sei come un sole intorno a
cui gravitano tutti gli altri pianeti. Non ti accorgi come
attiri le persone? Di quanti ti vogliano bene? Non sei tu che vai a
cercare gli altri ma sono gli altri a cercare te. Crei un effetto di
dipendenza senza rendertene conto. Noi tre siamo diversi, ma ti
garantisco che tu non hai assolutamente nulla per cui invidiarci. Se
non credi a me chiedi a chiunque altro. La bellezza non è
importante se non hai un buon carattere. Tu sei allegro, simpatico,
solare, estroverso. Non sei tu che dovresti invidiare me, ma al
contrario-
Naruto scosse la testa
velocemente e
con il viso color porpora disse
-Ok ho
capito… ma ora smettila che mi metti a disagio-
Gaara gli
regalò un piccolo sorriso.
-Gaara ti posso fare
una domanda?- chiese timidamente il biondo.
-Si-
-Come mai non ti piace
il fratello di Sasuke?-
Naruto
sussultò nel notare l’altro perdere il suo sorriso
gioviale e diventare improvvisamente serio.
-Perché mi
fai questa domanda?-
-A dire il vero
è da tanto che avrei voluto chiedertelo, ma non ho mai
trovato il momento adatto-
-Che cosa
ti fa pensare che non mi piaccia?-
Quella domanda lo
spiazzò un attimo e poi disse
-Ho notato che quando
c’è lo eviti, assumi sguardi e modi ostili . Da
quando siamo bambini non gli hai mai rivolto più di due
parole e anche ora sembra quasi che la sua presenza ti disturbi-
-Sei un buon
osservatore- sentenziò il rosso indifferente.
-Anche lui si comporta
strano-
-Lui chi?-
-Itachi, anche lui
è strano quando ci sei tu nei paraggi-
-Cioè?-
-Quando sei nei paraggi
si irrigidisce e la sua solita spavalderia
e malizia sembrano dissolversi. Si comporta con la tua stessa
freddezza, ma con un'unica differenza… Non ti stacca gli
occhi mai di dosso-
Il rosso non
riuscì a nascondere la sua sorpresa.
-Mi guarda?-
Naruto annuì
con il capo.
-Si ma non saprei dire
che cosa gli frulli in testa. Quel
ragazzo è più enigmatico del fratello-
Distrattamente
guardò Sasuke e lo trovò impegnato a baciare
Sakura.
-Ma
guardali…- ringhiò rivolto al loro indirizzo e
Gaara sorrise.
-Sei troppo geloso-
-Io non sono
geloso… a me Sakura non interessa più-
-Non mi riferivo a
Sakura-
Naruto lo
guardò a bocca aperta. Il rosso vedendo la sua espressione
da “pesce palla” non riuscì a trattenere
una risata.
-Smettila di ridere e
dire queste obbrobriosità- sparò indignato per
poi ritornare ad incassare la testa tra le spalle, incrociare le
braccia al petto e assumere un’espressione imbronciata,
totalmente dimentico del discorso che due minuti prima stavano
affrontando.
°°°°SasuNaru°°°°
-Ragazzi siamo
arrivati, scendete dal pullman ma non allontanatevi. Vi devo dare le
chiavi delle vostre stanze-
Naruto scese scocciato
e si fermò davanti al professore.
-Salve professore, non
ho ancora avuto modo di dirle che sono contento che sia diventato
l’insegnate della mia classe- disse con un sorriso e un lieve
rossore sulle gote.
L’uomo gli
sorrise dolcemente
-Ti ringrazio-
ma senza proferire o allungarsi in altro,cosa che deluse
un po’ il ragazzo, che sperava in qualcosa in più.
-Professore, per le
stanze non potremmo farle miste?-
Naruto di
voltò verso il proprietario della voce con sufficienza.
Figurati se il teme non doveva fare
una delle sue solite sparate spavalde.
-Intendi ragazze e
ragazzi?- chiese il professore con tutta la tranquillità di
questo mondo.
Il moro si fece strada
tra la folla, passò un braccio intorno al collo della sua
ragazza, attirandosela contro e scoccandole un bacio sulla guancia.
Sakura
protestò imbarazzata, mentre Naruto lo guardò con
compatimento, ma il moro non parve interessargli visto che
sfoggiò un sorriso malizioso.
-In questo modo
sarà più divertente-
Quella sparata
provocò risolini e grida tra i ragazzi della classe.
Il professore scosse la
testa con aria divertita ed estrasse di tasca un malloppo di chiavi.
-Non lo metto in
dubbio. E’ vero che le stanze sono doppie, ma non posso
acconsentire alla tua richiesta. Maschi con maschi e femmine con
femmine-
Un mugolio di proteste
s’alzò tra i presenti, ma al professore questo non
interessò rimanendo fermo sulla sua convinzione.
Naruto, dal suo canto,
era totalmente perso in sua contemplazione.
In quel momento aveva
un solo pensiero nella testa
“Quanto mi
piacerebbe essere in camera con lui”
Prese un colpo quando
un braccio gli passò dietro al collo
“abbracciandolo”.
Girò di
scatto la testa e rimase basito nel trovarvi Sasuke tutto sorridente.
-Ehi che cosa ti salta
in mente?- domandò scocciato. Ma il moro non lo
considerò
e continuò a
guardare il professore con un sorriso.
-Va bene, allora
starò in stanza con Uzumaki-
Se avesse avuto il
potere di incendiare con uno sguardo Sasuke ora lo sarebbe cenere.
-Che diavolo stai
dicendo…- gli ringhiò il biondo strattonandosi
per liberarsi da quel falso abbraccio senza riuscirci.
Ancora una volta il
moro non lo ascoltò e si limitò a tendere una
mano verso il professore, che passò lo sguardo su lui e poi
sul biondo.
Naruto, in quel
momento, avrebbe voluto morire, ma cercò di farsi coraggio e
lo guardò. Il professore Kakashi, non aveva cambiato
minimamente espressione.
Naruto apprese una
nuova consapevolezza: al professore non fregava assolutamente nulla di
lui.
Sconsolato
abbassò lo sguardo e si sentì come svuotato. Nel
frattempo Sasuke, accortosi della
sua reazione, guardò Kakashi per vedere se se ne fosse
accorto e……….
“Se
ne è accorto” questa era la vocina
che gli ridondava in testa. Kakashi stava guardando Naruto in modo
strano. La cosa lo turbava, perché Kakashi lo stava
guardando così? Che si fosse accorto di come le sue parole e
il suo atteggiamento lo avessero ferito? Se se ne era accorto
probabilmente era consapevole dei sentimenti che Naruto provava per
lui. Quindi, visto che non gli prestava particolari attenzioni, voleva
dire che a lui non interessava niente.
Quando l’uomo
di accorse dello sguardo di Sasuke si limitò a dargli una
chiave e con un sorriso dire
-Va bene, basta che non
vi ammazziate. Ora avanti i prossimi-
Naruto
non aveva avuto modo di vedere lo sguardo dell’uomo su di
lui, di conseguenza, convinto di una assenza completa di reazione, si
limitò a liberarsi da quell’abbraccio con
decisione e partire alla volta della stanza.
Continua...
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Capitolo 12 *** Un punto di svolta ***
Per prima cosa
BUON ANNO A TUTTI QUANTIIIIIIIIIIII..... Sono in ritardo, lo so, ma con
queste feste non sono riuscita a fare nulla, inoltre, come minimo,
sarà ingrassata 5 Kg, ma ne è valso la pena.
Ho letto tutti i vostri commenti e dire che VI AMO sarebbe riduttivo.
I vostri consigli e pareri sul mio "sfogo" mi hanno tirato su in un
modo che non potete avere idea. Vi ringrazio.
Ora, scusatemi, ma dilungo un secondo per dire due cose ad
Hinata707 il tuo commento
è stato strepitoso, non ho potuto fare a meno di ridere
quando l'ho visto. Una recensione dettagliata per ben 5 capitoli in un
botto... sei unica.
Inoltre volevo ringraziare pubblicamente Norina che mi ha
mandato una bellissima mail, scusami se non ti ho ancora risposto,
appena ho due minuti lo faccio. Ti ringrazio per i complimenti e sarei
felice se tu mi inviasse il tuo disegno.
Per ora ho finito e vi lascio alla lettura, per alcuni di voi, gli
avvenimenti che verranno non saranno il massimo dell'idilio.
Un punto di svolta
-Teme,
a che gioco
stai giocando?-
Sasuke
non aveva
fatto neppure in tempo a posare la borsa nella stanza che si
trovò ad
affrontare lo sguardo duro di Naruto.
Lui
si limitò a
sbuffare e a prendere posto su uno dei due letti.
-Invece
di fare
l’incazzato dovresti essermi grato-
Naruto
spalancò la
bocca scioccato guardandolo con disprezzo
-Grato?
E per
cosa?-
-In
questo modo
puoi metterti il cuore in pace. Dalla sua reazione hai avuto modo di
capire che
non gli interessi minimamente-
-E
tu avresti fatto
tutta quella sceneggiata per
farmi
capire che non gliene sbatte nulla di me?- domandò incredulo.
Il
moro si limitò
ad alzare le spalle, per poi tirare fuori una sigaretta ed accenderla.
-Te
l’avevo detto
che non avresti avuto la minima
possibilità-
Naruto
ormai
tremava per la rabbia.
-Grazie
per la
premura-
-Di
niente-
Il
biondo afferrò
la borsa e con stizza la lanciò sul letto.
-E’
inutile che ti
incazzi. Avresti dovuto prevederlo innamorandoti di un professore- gli
disse
espirando il fumo.
-Io
non sono innamorato
di lui. Questo è un film che ti sei fatto tu-
-Ah
si? Allora
perché te la prendi tanto?-
Naruto
non ne
poteva più… non lo sopportava più.
Ogni parola pronunciata aumentava il suo
livello di alterazione. Ora si trovava davanti a un bivio: o se ne
andava o lo
ammazzava.
Era
frustato perché
sapeva che aveva ragione, era arrabbiato perché si era
innamorato di
quell’uomo, era disperato perché doveva tenerlo
nascosto, era impaurito perché
lo aveva capito l’unica persona che non avrebbe dovuto
saperlo, si sentiva uno
stupido perché il teme poteva deriderlo senza poter
rispondere, visto che
quello che usciva dalla sua bocca era la pura verità.
Sasuke
lo vide
tirare fuori gli abiti con rabbia. Francamente non capiva che cosa lo
spingesse
a soffrire tanto
per un amore che mai
avrebbe potuto coronarsi. Che senso aveva soffrire per amore? Naruto
era bello
,avrebbe potuto avere una miriade di ragazze e ragazzi?
perché aveva questa
brutta abitudine d’incaponirsi su una persona sola? Aveva
Hinata che gli sbavava
dietro da anni, avrebbe potuto divertirsi e giocare con lei ogni volta
che
avrebbe voluto, allora perché non la considerava nemmeno?
Perché complicarsi
così la vita?
-Sei
proprio un
dobe-
Sobbalzò
quando
vide Naruto girarsi di scatto. Aveva un espressione terribilmente
ostile e si
preparò a parare un possibile pugno. Ma non
arrivò, infatti Naruto lo
oltrepassò, fermandosi
ad un passo dalla
porta.
Tirò
un sospirò di
sollievo, che però terminò qualche secondo dopo
quando lo vide rigirarsi di
scatto e giungergli di fronte.
Vide
la mano
alzarsi di scatto e sfrecciare verso il suo volto. Istintivamente
chiuse gli
occhi , ma lo schiaffo non arrivò. Aprì gli occhi
e vide Naruto con in pugno la
sigaretta che gli aveva levato da bocca.
Con
passo veloce si
diresse verso la finestra, l’aprì e la
lanciò fuori.
-Hai
voluto stare
in camera con me? Allora prenditi le conseguenze. Odio il fumo quindi
in questa
stanza è vietato accendere qualunque cosa sia fatto di
tabacco, erba o altro -
Sempre
arrabbiato
si diresse verso la porta e l’aprì
-E
poi fa male alla
salute- concluse in un sussurrò per poi richiudersela alle
spalle.
Il
moro rimase
seduto, basito e confuso, ma poi un sorriso gentile gli si
formò sul volto.
-Che
dobe…-
°°°°SasuNaru°°°°
La
giornata era passata
veloce come non mai, tra escursioni e via dicendo. Risultato? Erano
tutti
stanchi morti. L’unico
a non far caso
alla fatica era Naruto che non riusciva a prendere sonno. Sconsolato
guardò il
letto vuoto di Sasuke. Erano le 11 e non era ancora rientrato, ma la
cosa non
lo preoccupava più di quel tanto, sicuramente era con Sakura.
Si
affacciò alla
finestra e vide un bel parco e un laghetto…..
Aveva
bisogno di
una boccata d’aria.
Era
una sera fresca
e il vento tra le fronde trasportava dolci sfruscii. I grilli cantavano
e
l’ambiente intorno a lui era illuminato dalla luna piena.
Con
passo dolente
raggiunse il laghetto e qui si accovacciò
-Maledizione,
perché scelgo sempre le persone sbagliate?-
Immerse
un dito
nell’acqua creando piccole increspature. Rimase ipnotizzato
dallo scintillio
che emanavano.
-Naruto
che cosa ci
fai qui?-
Per
un attimo il
suo cuore smise di battere. Si voltò e dietro di lui apparve
Kakashi in tutto
il suo splendore.
-Professore-
balbettò in un sussurro.
-Non
dovresti
andare in giro a quest’ora-
Naruto
non sapeva
cosa dire e nemmeno che cosa stesse provando in quel momento. Era
lì, solo con
lui. Gli sembrava di vivere un sogno.
-Mi
scusi, è che
non riuscivo a prendere sonno e avevo bisogno di una boccata
d’aria-
-E’
successo
qualcosa con Sasuke?-
A
quel nome lo
guardò sorpreso
-No,
certo che no.
Perché mi chiede una cosa simile?-
-Visto
che litigate
spesso, pensavo fosse successa una cosa simile-
-No
niente di tutto
questo-
Il
professore si
limitò a sedersi al suo fianco e il suo cuore
impazzì, facendo due capriole.
-Allora
qual è il
problema? E’ da un po’ che ti vedo giù
di tono-
-Se
ne è accorto?-
gli chiese stupito.
-Ovviamente-
disse
Kakashi guardandolo intensamente.
Naruto
sentì le
guance ardergli.
-Scommetto
che sono
problemi di cuore- disse Kakashi con un sorriso – se me ne
parli potrei darti
un consiglio-
Naruto
lo sbirciò con
la coda dell’occhio e arrossendo prese il coraggio a due mani
-E’
che mi piace
una persona straordinaria, ma con lei non ho la minima speranza-
-Come
fai a dirlo?-
-Perché
lo so. Non
mi degna di uno sguardo, di una sola attenzione. Mi considera solo un
stupido
ragazzino svogliato. Ma mi piace così tanto da farmi male il
cuore. Farei
qualunque cosa pur d’avere un’occasione-
-Allora
diglielo-
-Eh?-domandò
Naruto
sorpreso.
-Non
è detto che tu
non sia corrisposto. Naruto sei un ragazzo straordinario, sono certo
che ti
stai sottovalutando- Gli disse l’uomo con un dolce sorriso.
-E
se mi dovesse
respingere?-
-Non
pensi che sia
meglio avere una risposta diretta, invece che starci male e rimuginarci
per un
tempo indefinito?-
Naruto
iniziò a
riflettere su quelle parole e prese una decisione.
-Professore
lei mi
piace- disse deciso guardandolo in volto.
L’uomo
sussultò, ma
poi sfoggiò un piccolo sorriso
-Anche
tu mi piaci-
Naruto
scosse la
testa, si mise in gattoni e si protese in avanti
-No,
non ha capito.
Lei mi piace in quel senso.-
L’uomo
perse
all’istante il suo gioviale sorriso, divenendo serio come non
lo aveva mai
visto.
-Che
cosa stai
dicendo?-
A
quel tono freddo
Naruto s’intimorì, indietreggiando e sedendosi.
-Sto
dicendo che mi
piace-
L’uomo
scosse la
testa, come se quelle parole fossero una mosca fastidiosa.
-Non
mi starai
dicendo che la
persona di cui stavi
parlando sono io, vero?-
Naruto
non sapeva
più da che parte guardare. Si sentiva uno stupido totale,
come aveva potuto
scoprirsi così? Che cosa avrebbe dovuto fare ora?
Sconsolato
guardò
il professore che continuava a scuotere la testa.
Quell’atteggiamento
lo innervosì parecchio: era o non era stato lui e dirgli che
avrebbe dovuto
confessare i suoi sentimenti alla persona che gli piaceva. Allora
perché cavolo
doveva fare tutta quella scena?
Preso
dall’ira,
Naruto sbattè i pugni a terra
-Insomma,
me l’ha
detto lei di confidarmi-
-Si
ma non mi
aspettavo di essere proprio io- disse l’uomo sorpreso da
quella reazione
-E
allora? Se
proprio la cosa la infastidisce mi dica chiaro e tondo che non mi
vuole, che le
faccio schifo. Sono pronto a qualsiasi risposta-
L’uomo
guardò il
ragazzo davanti a lui. Nei suoi occhi vi leggeva solo determinazione.
-E’
meglio che me
ne vada-
Kakashi
fece per
alzarsi, ma Naruto gli afferrò un braccio e lo costrinse a
non alzarsi.
-Naruto
lasciami-
Gli disse l’uomo riprovando a mettersi in piedi, ma Naruto
non glielo permise
mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe.
-Mi
dica che non le
piaccio e non mi vuole e io la lascerò in pace-
Tra
i due cadde un
profondo silenzio, fino a che un sospirò
non lo ruppe
-Naruto
sono un tuo
professore-
-Non
mi importa… mi
dica che non le piaccio-
-Ho
dieci anni in
più di te-
-Le
ho detto che
non mi interessa-
-Sono
un uomo-
-Lo
so-
-Naruto
non mi
conosci, come puoi dire che ti piaccio? Tu pensi di provare qualche
cosa per
me, ma in realtà non è così.
E’ comune invaghirsi del proprio professore ma-
A
quella domanda
Naruto perse del tutto la pazienza
-Ora
la smetta. Non
sono un bambino e so quello che dico. Potrà sprecare tutte
le parole che vuole,
ma niente cambierà il fatto che sono innamorato di lei-
L’uomo
sbiancò come
un lenzuolo, lo prese per le spalle e
cercò di toglierselo da dosso, ma Naruto fece resistenza,
liberandosi della
presa.
Preso
dall’impeto
della “colluttazione” Naruto reagì di
scatto e si fiondò sulle labbra dell’uomo
, circondandogli il collo con le braccia.
Voleva
che quel
contatto gli trasmettesse tutto ciò che provava per lui, ma
non aveva la minima
idea di come fare, era la prima volta che baciava qualcuno e la sua
inesperienza era palese.
Non
percependo
alcun tipo di reazione si staccò e guardò il
professore che non aveva cambiato
minimamente espressione.
-Allora
non le
piaccio proprio- disse il ragazzo guardandolo deluso.
L’assenza
di
risposta gli fece più male di un qualsiasi altro insulto. In
quel momento tutto
quello che aveva fatto gli piombò addosso come un macinio.
Non si era mai
sentito più stupido e insulso come in quel momento.
-Professore?-
L’uomo
continuava a
non guardarlo senza emettere un suono.
In
quel momento si
rese conto di come dovesse apparirgli ridicolo. Le guance gli andarono
a fuoco
e il gli si cuore spezzò.
Facendo
leva sul
frammento di dignità e orgoglio che gli rimaneva si fece
forza e si alzò.
-Mi
scusi,
dimentichi tutto-
Sussultò
quando
l’uomo gli afferrò un polso e lo tirò
giù con forza.
Naruto
lo guardò
sconvolto in attesa che parlasse.
-Maledizione-
quell’imprecazione
adirata lo spaventò. Mai si sarebbe aspettato una reazione
simile e rimase si
sasso quando l’uomo posò i suoi occhi su di lui.
La
sua mente non
fece in tempo a registrare quello che stava accadendo, che si
ritrovò incollato
contro il suo torace , una mano gli premeva la schiena e
l’altra gli teneva
fermo il capo, mentre la sua bocca veniva divorata da un bacio
passionale.
La
sua mente si
spense totalmente quando una mano s’intrufolò
sotto la maglietta
e prese ad accarezzargli la schiena,
mentre l’altra a giocare ed accarezzare i suoi capelli.
Si sentiva avvolto in un
turbinio di emozioni
e sensazioni che non aveva mai provato.
Non
riusciva a
resistere a quel tocco e quando sentì la lingua percorrergli
le labbra, tremò
per l’eccitazione e aprì la bocca concedendogli la
possibilità di ispezionare
il suo affranto.
Quella
lingua
giocava con la sua e lo accarezzava in tutta la sua cavità
orale. Non riusciva
a respirare ma faceva lo stesso, sarebbe morto felice.
Quando
sentì la
mano rovente dell’altro percorrergli la spina dorsale ed
arrivare sul suo
sedere spremendolo gli scappò un gemito.
Non
si rese conto
di quanto eccitante e sensuale fosse la sua voce in quella situazione,
ma
Kakashi la colse pienamente.
Naruto
sussultò
quando sentì l’erba fredda bagnata dalla rugiada a
contatto con la sua schiena.
Kakashi
si sollevò
e guardò il ragazzo che aveva sotto di se con venerazione.
-I
tuoi capelli
sembrano fatti d’argento- disse Naruto affascinato da tutta
quella sensualità.
L’uomo gli sorrise dolcemente
-I
tuoi sembrano
fili d’oro- disse baciandogli la fronte.
Ma
Naruto gli
afferrò il volto e lo costrinse a concedergli un bacio.
-Naruto,
adesso
basta. Se continui
così non so per
quanto riuscirò a resistere-
-Non
voglio che tu
ti trattenga- gli sussurrò sensuale. Fece per riaprire la
bocca ma Kakashi lo
fermò
-So
cosa stai
pensando. Ti prego, non dirlo-
Naruto
si limitò a
sorridergli e ad sbottonare lentamente la camicia.
-Ti
prego non
dirlo…- lo supplicò questa volta con bramosia.
Il
biondo, in
risposta, gli allacciò le gambe alla vita, facendo
strusciare il bacino contro
a quello dell’altro.
-Ti
prego…-
continuò decisamente meno
convinto.
A
quel punto Naruto
lo disse
-Ti
prego, ti
voglio-
L’uomo
sgranò gli
occhi.
-Maledizione…dal
primo giorno che ti ho visto sapevo che mi avresti portato solo
problemi-
disse
l’uomo
coinvolgendolo in
un bacio passionale.
Mentre Naruto era travolto da tutto quell’impeto, Kakashi gli
slacciò
velocemente i pantaloni introducendovi poi una mano.
Naruto
boccheggiò
in cerca d’aria e iniziò a gemere impazzito.
-Oooh
ti voglio
ora-
-Ne
sei sicuro?-
Il
biondo annui e a
quel punto l’uomo si tolse tutti i vestiti. Quando
tornò a guardare Naruto lo
trovò rosso come un peperone.
-E’
la prima volta
che vedi un uomo nudo?-
l’accentuarsi
del
suo rossore gli diede una conferma.
-Sei
sicuro di
volere me?- chiese Kakashi in un sussurro.
-Si,
non ho mai
desiderato qualcosa o qualcuno in questo modo-
-Ne
sono lusingato-
deponendogli un bacio sulla guancia
°°°°SasuNaru°°°°
Sasuke
era
rientrato alle 1 in
camera e l’aveva trovata vuota. Pensando
che il dobe fosse con Gaara o un altro dei suoi amici non si era
preoccupato.
Ma ora erano le 3 e lui non era ancora rientrato.
Avrebbe
potuto
dormire, ma si sentiva troppo irrequieto per farlo.
“Dove
cavolo è
finito il dobe?”
Il
dubbio che gli
fosse accaduto qualche cosa lo preoccupava da morire.
Ormai
erano due ore
che non faceva altro che
gironzolare in
camera.
-Basta-
Velocemente
si
infilò la giacca e corse fuori a cercarlo.
E
se gli fosse
successo qualche cosa? Dove avrebbe potuto cercarlo?
-Sasuke,
che ci fai
in giro a quest’ora?-
Sentendo
quella
voce si girò furente verso il suo proprietario ma rimase
pietrificato nel
vedere Naruto in compagnia del professor Kakashi.
-Dobe,
ma dove
cavolo sei stato fino ad ora?- gli chiese avvicinandosi.
-E
tu?-
-Io..-
solo allora
Sasuke si accorse che Naruto stava indossando la giacca del professore.
Incuriosito
guardò
l’uomo il quale manteneva la sua solita e serafica
tranquillità.
-Ragazzi
tornate in
camera. E’ tardissimo-
Naruto
si limitò ad
annuire.
-Andiamo
Teme-
Il
moro aveva come
la strana sensazione che qualche
cosa
non gli tornasse.
Tornò
a guardare
l’uomo che aveva ripreso a camminare nella direzione opposta.
Seguì
l’amico.
-Che
cosa ci facevi
con lui?-
Il
biondo si limitò
ad alzare le spalle.
-Ci
siamo
incontrati per caso e mi ha riaccompagnato qui-
-Ma
tu dov’eri?-
-Sono
andato a fare
un giro fino al lago per prendere un po’ d’aria.
..Non riuscivo a prendere sonno-
-E
lì hai incontrato
lui?-
-Si-
-Non
gli avrai
detto che ti piace…-
Naruto
annuì
-E
lui?-
-Mi
ha rifiutato.
Ha detto che sono solo un ragazzino-
Sasuke
sorrise
-Prevedibile-
-E
tu dove sei
stato?-
-Ovviamente
da
Sakura-
-Prevedibile-
concluse tranquillamente il biondo con un sorriso indecifrabile
stampato sul
viso.
Continua...
|
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Capitolo 13 *** Sentimenti nuovi ***
Ragazzi,
finalmente posso rivelarvi la trama originale. Non avete idea di quanto
mi sia
costato tenerla segreta, ma alla fine ce l’ho fatta e dai
vostri commenti posso
dire ufficialmente che è stato un SUCCESSO PAZZESCO.
La
trama originale è questo: Sasuke e Naruto sono amici
d’infanzia… la loro
crescita prevederà le prime scoperte, le prime gelosie, i
primi amori, fino a
che non verranno proiettati improvvisamente nel mondo adulto. Naruto si
innamorerà di un uomo adulto, decisamente più
grande di lui,con cui avrà una
storia passionale pazzesca e Sasuke verrà trascinato, contro
ogni previsione, in
tutto questo, scoprendo cose su se stesso e sull’amico che
mai avrebbe
sospettato.
Le
cose si complicheranno…. Soprattutto a causa di
quell’uomo che…. E qui mi
fermo, perché altrimenti vi rivelo tutto.
Sappiate
che si Naru è andato con Kakashi, MA QUESTA FIC
E’ UNA SASU/NARU. Non fatevi venire dei
dubbi. Quando
leggete il mio nome su una fic è una SasuNaru, generalmente
con insoliti
varianti o altro, ma la sostanza non cambia. Quindi Kirara90 e Floriana… abbiate fiducia.
Tensai, ogni tanto mi spaventi con
le
tue intuizioni.
Azrael il carattere di Naruto
sarà un
perno di questa storia, quindi non posso rispondere alla tua domanda,
ma vedrai…
Abbiate
fiducia e ribadisco…. In questa fic non ci saranno lemon, ma
solo scene molto
soft.
Inoltre
voglio fare un ringraziamento in particolare ha Wans per i suoi complimenti, mi
hanno
fatto veramente piacere.
La storia si
baserà
prevalentemente su questa relazione, che durerà ancora molti
capitoli, ma
preparatevi… ho in mente molte svolte interessante, senza
contare l’altra
storia d’amore che vi presenterò intrecciata a
questa, ma immagino che avrete
già capito chi sono i protagonisti.
Sentimenti
nuovi
Sasuke
era seduto
sul suo letto, con il volto appoggiato sui palmi delle mani, che
guardava
Naruto dormire beato.
Erano
le 5 della
mattina e non aveva ancora chiuso occhio. Si sentiva stranamente
irrequieto…
Spostò
lo sguardo
sulla giacca del professore appesa alla gruccia dell’armadio.
“Possibile
che…”
ritornò a guardare il ragazzo addormentato “No,
non è possibile che sia
successo qualche cosa”
Ma
nonostante
questa convinzione qualcosa, nel suo cuore, lo teneva in allerta.
Scivolò
giù dal
letto e si inginocchiò a terra, proprio di fronte
all’altro.
Naruto
stava
dormendo a pancia in sotto, il volto era girato verso di lui e il
respiro era
lento ma regolare.
Sasuke
iniziò ad
osservarlo attentamente. Non riusciva a capire come un ragazzo simile
non
avesse mai avuto una storia, perché, oggettivamente, era
veramente bello.
Che
fosse per via
del suo carattere? Impossibile, lui era brillante, vivace, allegro,
altruista…
Che
non sia tipo da
piacere alle ragazze? No, anche questa era una ipotesi da escludere, ed
Hinata
ne era l’esempio lampante.
Ma
allora perché….
Il
moro iniziò a
punzecchiargli una guancia con l’indice.
“Non
è
assolutamente cambiato, anche quando eravamo piccoli aveva il sonno di
un
macinio”
Continuò
a cercare una
risposta a tutti i perché che gli si
affacciavano alla mente, fino a
che non
giunse ad un'unica conclusione possibile.
Il
problema di
Naruto era che si fissava troppo su una sola persona. Ne mirava una e
non la
mollava più. Vedi Sakura… ci è stato
appresso per otto anni… una assurdità!
E
ora con Kakashi
probabilmente sarà lo stesso.
Kakashi…
quell’uomo
non gliela contava giusta.
Non
si rese conto
di quanto tempo fosse passato da quando aveva cominciato a tamburellare
il dito
sulla guancia di Naruto, ma evidentemente fu sufficiente per far
nascere dei mugolii
infastiditi dal ragazzo addormentato.
Sentendoli
il moro
ritrasse la mano. Vide Naruto mugugnare, strofinare un lato della
faccia sul
cuscino, aprire e chiudere la bocca.
Sasuke
rimase fermo
a guardarlo. I capelli biondi tutti spettinati gli davano un aspetto
arruffato
e come alzò leggermente le palpebre, gli parve di scorgere
una luce accesa.
Trovava
quegli
occhi incredibili.
Erano di un azzurro
così intenso e profondo da sembrare emanare una luce propria. Quando poi sorrideva, con
i quei capelli
dorati, la pelle brunita e quella luce sul volto, gli pareva di avere
di fronte
un piccolo sole. Era splendido…
Il
biondo parve
fissarlo senza vederlo. Fece un piccolo sospiro e richiuse gli occhi
-Sa-chan
lasciami
dormire ancora un po’- disse in un sussurro riaddormentandosi.
Sasuke
sgranò gli
occhi, era da quando andavano alle elementari che Naruto non lo
chiamava più
così.
Vide
il ragazzo voltarsi
sulla schiena continuando a dormire.
Avete
presente l’effetto
che fa un bambino sui 2 anni ad una mamma? O quando incontriamo un
cucciolo di
pochi mesi? O quando abbiamo tra le mani un piccolo peluches
peloso?.....Questa
sensazione la definisco…
Tenerezza .
Era
questo
l’effetto che Naruto aveva su Sasuke.
E
secondo voi, a una cosa del genere, chi può resistere? Ve lo
dico io…..
nessuno, nemmeno la persona più stoica della terra.
Di
conseguenza anche
Sasuke reagì.
Circondò
il volto
di Naruto con le mani e lo avvicinò al
suo, fino ad appoggiargli le labbra sulla sua fronte, dando vita ad un
contatto
impregnato di candore e dolcezza.
-Lasciami
stareeeee- mugugnò
infastidito il
biondo, per poi girarsi su un lato.
Probabilmente
non
avrebbe detto queste parole se avesse potuto vedere il dolce sorriso
che si era
formato sul volto dell’amico
°°°°SasuNaru°°°°
Sasuke
era
incredulo, Naruto non era rientrato nemmeno quella notte.
L’aveva tenuto sotto
controllo per tutto il giorno e non aveva notato niente di strano, ma
ora gli
sembrava che la cosa gli stesse sfuggendo di mano.
-Ma
dove cavolo è
quel dobe?-
come
un leone in
gabbia iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza.
Irrequieto come non
mai.
Alla
fine venne
colto da una illuminazione.
“Non
può essere”
Iniziò
a correre
per i corridoi dell’albergo, il cuore gli batteva come se
fosse impazzito. Le
sue scarpe stridevano al contatto con le superfici lisce del pavimento.
Corse
fino fuori all’ingresso e nel piazzale si blocco, guardandosi
freneticamente
intorno.
“Dov’è?
Dove ero
ieri quando li ho incontrati? Cazzo non mi ricordo più. Devo
trovarlo perché se
sono ancora insieme vuol dire che…”
-Maledizione
dobe,
dove cavolo sei?- ringhiò continuando a guardarsi intorno.
-Teme
che hai?-
Sasuke
prese un
colpo e si voltò di scatto trovando, nel suo stupore totale,
Naruto seduto su
una panchina con Gaara.
Quella
visione, in
un certo senso, lo rincuorò e a testimonianza di
ciò gli scappò un sospiro, per
poi avvicinarsi ai due ragazzi.
-Che
cosa ci fate
voi due qui al freddo?-
-Chiacchieravamo-
gli rispose tranquillamente il rosso – e tu che cosa ci fai
qui?-
-Niente-
-Ma
se sei uscito
di corsa dall’albergo- sparò Naruto guadagnandosi
un’occhiata fulminante da
parte del moro che pareva voler dire “E’ tutta
colpa tua”.
-E
Sakura dov’è?-
chiese Gaara guardandosi intorno
-Non
lo so,
probabilmente in camera-
-Non
hai paura che
ti possa tradire?-
Sasuke
lo guardo
alzando sopraciglio.
-Ma
che stai
dicendo? Perché dovrebbe tradirmi? Inoltre non credo esista
qualcuno che possa
competere con me-
Naruto
e Gaara si
scambiarono uno sguardo e poi il rosso disse
-E
se ci provassi
io?-
Per
poco Sasuke non
gli scoppiò a ridere in faccia.
-Perché
fai quella
faccia? Non pensi che Gaara possa essere alla tua altezza?- chiese
alterato il
biondo.
-Gaara
è l’unico che
potrebbe competere con me in questo campo, ma dubito che la cosa possa
funzionare-
Sul
volto di Gaara
comparve un piccolo sorriso
-E’
vero-
Naruto,
dal canto suo, non stava capendo
assolutamente nulla di quella
conversazione e notando la sua confusione Sasuke ghignò
-Lui
non ci è
ancora arrivato- disse indicandolo con un dito.
Gaara
si voltò
sorpreso a guardare Naruto.
-Capito
cosa?-
chiese Naruto sorpreso
-Non
pensi che sia
ora di dirglielo?- domandò Sasuke
a
Gaara.
Il
rosso guardò il
biondo e scosse la testa.
-No,
ci arriverà da
solo-
entrambi
i ragazzi
sfoggiarono un ghigno divertito che Naruto colse pienamente nel suo
significato: lo stavano prendendo in giro.
-Si
si, fate i
fighi- sparò tutto imbronciato.
-Naruto-
lo chiamò
Gaara
Naruto
si voltò e
si trovò le labbra di Gaara premute sulle sue. Il contatto
durò solo qualche
decimo di secondo, ma fu
sufficiente per
fare andare in tilt il suo cervello, assumendo un inquietante
colorazione purpurea.
Sasuke
si limitò a
guardarli divertito, pregustandosi la reazione di puro panico che
sarebbe
scoppiata tra breve.
Infatti
il biondo
cacciò un urlo per poi coprirsi la bocca immediatamente con una mano.
-Ma
sei scemo? Che
cosa cavolo ti è saltato in testa?- iniziò a
balbettare esagitato.
Fin
qui tutto andò
come previsto dai due ragazzi, ma non avevano previsto quello che
sarebbe accaduto
dopo.
Infatti
Naruto
scattò in piedi ed iniziò a guardarsi
freneticamente attorno.
-Ma
che gli
prende?- chiese il rosso perplesso.
-Non
lo so- gli
rispose il moro, continuando a guardare l’altro –
dobe, datti una calmata era
solo uno scherzo… un bacetto innocuo-
-Uno
scherzo del cazzo.
Avrebbe potuto vederci….-
Sasuke
e Gaara si
guardarono confusi
-Chi?-
Ma
Naruto non li
ascoltò perché era gelato sul posto, con lo
sguardo fisso su un punto
imprecisato del boschetto.
-Devo
andare….-
disse in un sussurro per poi scappare via, sotto lo sguardo sbigottito
dei due
ragazzi.
-Ma
dove sta
andando?- Chiese Gaara
-Non
lo so e non
m’interessa- disse stizzito il moro, guadagnandosi
un’occhiata scettica.
-Ma
non eri corso
fuori per cercare lui?- domandò incurante il rosso.
-Che
cazzo stai
dicendo-
-Sei
uscito di
corsa e allarmato. Inoltre hai pronunciato il suo nome. Eri preoccupato
perché
non era ancora rientrato, vero?-
Sasuke
aprì la bocca
per mandarlo a quel paese, ma si fermò nel constatare che in
realtà l’altro non
si aspettasse una risposta, visto che evidentemente la conosceva
già
-Ma
la mia domanda
è un’altra. Che cosa ti ha fatto preoccupare
così? Sono certo che non dipenda
dal fatto di non essere rientrato, ma da qualcos’altro. Che
cos’è Sasuke?-
-Niente
d’importante- fece con finta mal curanza.
-Capisco….
Allora
perché lo nascondi?-
L’astuzia
e la
caparbietà di Gaara non avevano limiti.
-Te
l’ho detto… non
è niente-
Il
rosso si alzò
dalla panchina e iniziò a dirigersi verso la sua stanza
senza emettere un
suono.
°°°°SasuNaru°°°°
-Professore-
Naruto
raggiunse l’uomo,ormai
senza fiato per la corsa, fermandosi a pochi metri da lui.
-Professore,
non è
come sembra- gli disse con il cuore in gola.
Il
professore si
girò con il suo solito sorriso.
-Non
devi spiegarmi
niente, Naruto. E’ normale c..-
-No…
non è normale-
urlò con gli occhi lucidi.
L’uomo
si ammutolì
all’istante iniziando a guardare intensamente il ragazzo che
gli si avvicinò
ulteriormente.
Kakashi
non proferì
parola, aspettando che l’altro continuasse
-Non
dire che è
normale. Gaara stava solo scherzando…-
-Te
l’ho detto, non
devi prendere la cosa così seriamente-
Kakashi
sussultò
quando incontrò lo sguardo deluso di Naruto
-Allora
non le
importa assolutamente nulla di me-
Naruto
notò una
profonda confusione nei suoi occhi.
“Per
lui non è
stato nulla. Il
fatto che io mi sia
concesso a lui non ha voluto dire niente”
Quella
consapevolezza gli mozzò il respiro. Le lacrime premevano
agli angoli dei suoi
occhi per uscire e le sue mani iniziarono a tremare.
Si
sentiva
malissimo, era certo che il cuore si fosse spezzato, ma nonostante
questo non
riusciva a pentirsi per ciò che aveva fatto. No…
proprio non ce la faceva.
-Capisco…-
disse in
un sussurro.
Notando
quello
strano sguardo Kakashi
gli si avvicinò e
fece per porgli una mano sul capo, ma l’altro si
scostò prima che lo toccasse,
lasciandolo totalmente spiazzato.
-No,
non mi tocchi-
disse scuotendo la testa- ho capito perfettamente che quello che
c’è stato tra
noi per lei non conta nulla. Ma non m’importa, per me
è stato importante perché
io sono innamorato di l-
Naruto
non finì la
frase perché le sue labbra vennero catturate
dall’uomo che lo aveva avvolto in
un fortissimo abbraccio.
Naruto
si abbandonò
totalmente alla sua mercè.
Sentire
il suo
respiro, la sua lingua guizzare nella sua bocca, il calore ardente del
suo
corpo nonostante quegli inutili vestiti, lo inebriavano.
Quando
sentì
l’altro interrompere il contatto ansimò per il
disappunto.
Aprì
leggermente
gli occhi e trovò il
professore
guardarlo intensamente.
In
quel momento non
gli importava più di nulla, voleva solo una
cosa…essere soddisfatto. Ogni
cellula del suo corpo era incendiata tanto da fargli male e sapeva che
l’unico
modo per spegnerle era fare l’amore con lui. Gli pareva
d’impazzire per quanto
lo desiderasse.
-Professore-
mormorò il biondo in preda al delirio.
-Non
farti più
toccare così da qualcuno che non sia io- gli disse
accarezzandogli le labbra
con il pollice.
Naruto
sgranò gli
occhi
-Ma
allora le ha
dato fastidio che Gaara mi abbia baciato-
-Davvero
credevi
che sarei rimasto impassibile nel vedere una cosa del genere?
-Allora
perché…-
-Perché
io non devo
essere né una priorità né un ostacolo
per te. Ascoltami, se ti dovessi
innamorare di un tuo coetaneo o di qualcuno più
“adatto” a te, non m’importa
quanto soffrirò, ma mi metterò da parte.-
-Ma
cosa dice..-
chiese sorpreso
-Ma
ti avverto, mi
farò da parte solo in questo caso- concluse con un sorriso
malizioso
-Stia
tranquillo,
non potrà mai esistere una persona che possa prendere il suo
posto nel mio
cuore-
L’uomo
emise una
piccola risatina divertita.
-Lo
spero-
Poi
le loro labbra
s’incontrarono, dando vita ad un nuovo bacio appassionato.
Continua….
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Capitolo 14 *** Una serata assurda ***
Ragazze sono le una delle
mattina e sto andando per forza d'inerzia, per questo vi chiedo di
scusarmi se mi dilungherò troppo nel commento. Vi ringrazio
come sempre per i vostri straordinari commenti e colgo l'occasione nel
ringraziare Rosa_elefante,
per avere
commentato per la prima volta proprio una mia fic. Mi hai veramente
onorata.
Detto questo sprecherò ancora un po' del vostro tempo per
dare una risposta a shinku66, Ma che ho piacere che tutti
leggiate. Perchè è una cosa che penso
vi potrà interessare tutti.
Come avrete notato io non pongo mai i pairing all'inizio
della storia e vi assicuro che non è una dimenticanza. Voi
ormai sapete che sono prevalentemente un'autrice di SasuNaru, ma non
per questo scrivo storie incentrate prettamente su questa coppia,
anzi... amo molto incasinare le cose e variare.
Non ho mai messo pairing perchè in realtà non li
conosco nemmeno io. Le idee mi vengono mentre scrivo e non parto da un
tracciato prestabilito. Tanto per farvi un esempio... ero partita nel
dirvi che questa storia sarebbe stata più corta delle altre,
beh, sappiate che oggi ho ultimato il 21esimo capitolo e la storia
è ancora viva anche se ormai alla fine. Questo è
per farvi notare che, tutt'ora, non so ne cosa accadrà ne
quanto durerà. Quindi per me il pairing è ancora
più difficile da porre. L'unica cosa che posso fare
è quella di porre in "personaggi" i protagonisti su cui
s'incentrerà la storia.
Quindi non chiedetemi di porre dei paring perchè:
1° Mi sarebbe impossibile farlo
2° Anche se lo facessi mi verrebbero fuori degli elenchi
infiniti e in continuo aggiornamento
3° Non li voglio mettere perchè così,
metà dei miei colpi di scena andrebbero a farsi benedire.
Ho già in cantiere una nuova fic i cui paring saranno una
discreta sorpresa (eccetto i miei eterni SasuNaru) anche se
più che la storia d'amore sarà elaborata la
trama... ma non vi dico nulla.
Se per alcuni di voi questo mio modo di procedere non piace ed irrita
vi posso dire solo una cosa: NON LEGGETE LE MIE
FIC. Mi spiace se questo parole possono arrivare ad
offendervi o altro, ma questo è il mio stile e il mio modo
di fare e non ho intenzione di cambiare soprattutto per chi lo apprezza.
" Capisco quando dici che le tue
storie sono "sasunaru" perchè sono la coppia principale,
però ho notato che nelle tue storie loro si mettono sempre
insieme verso la fine e che prima stanno con altri; ecco
perchè ti pregherei di indicarle queste cose nella
presentazione, ovvero di segnalare tutte le coppie che ci saranno. Il
motivo è semplice... trovo che non sia giusto che un lettore
entri convinto di trovare solo "sasunaru" ed invece poi si trovi delle
gran belle sorpresine, che magari a molti possono non piacere" capisco che cosa vuoi dire,
ma che senso ha se io li faccio mettere insieme subito dal primo
capitolo. Scusami ma sarebbe una storia di una noia mostruosa. Io non
faccio le mie storie per trovare consensi, ma per divertire chi le
vuole leggere. Se ad una persona non piace è liberissima di
non leggerla e se trova "sorprese spiacevoli"
in quel caso le è
sufficiente chiudere la pagina e leggere dell'altro. shinku66 hai fatto bene a farmi notare
questa cosa che altrimenti non avrei mai notato e sono certa che tu
abbia espresso il pensiero di molti, ma nonostante
ciò, se la mia storia o miei pairing non ti piacciano e le
trovi spiacevoli t'invito a non leggerle perchè è
vero, i cambio spesso i pairing ma coppie insolite nei miei racconti le
troverai sempre.
Un'ultima cosa... sappiate che io ADORO SAKURA..... anche se
è volte gli do parti ingrate, marginali o altro è
un personaggio che apprezzo molto, quindi per l'80% delle volte
sarà sempre presente. Quindi se non vi piace non leggete.
Io NON sono una scrittriche di YAOI con una prerogativa alle coppie omo
e sesso, ma di racconti Shonen ai con un pizzico di etero dove il sesso
fa parte della storia e non è la storia.
Ultimo appunto: Sappiate che la storia tra prof. e alunno non
è così pazzesca... io l'ho vista con i miei
occhi. Studentessa e supplente e sapete come è finita? Si
sono sposati come lei ha preso il diploma. Devo ringraziare loro se mi
è venuta in mente una trama simile, che, ovviamente,
finirà in modo ben diverso. ora vi lascio alla storia visto
che questo commento è quasi più lungo del
capitolo. eh eh eh
Una serata
assurda
Sasuke
non riusciva
a capire che cosa stesse accadendo a Naruto, non era più
lui…. Stava attento a
lezione, prendeva bei volti, era molto meno idiota del solito, non solo
era
diventato uno studente modello, ma sembrava una persona molto
più matura.
Ma
la cosa
incredibile non era questo cambiamento, ma il fatto che lo urtasse in
questo
modo, infatti il nuovo Naruto lo irritava, non gli piaceva.
Perché? Perché non
era più lui.
Spostò
lo sguardo
sul professore, che stava tranquillamente spiegando la lezione, per poi
ritornare a fissare il compagno
“L’amore
fa proprio
i miracoli”
Era
talmente perso
nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno che era finita la lezione.
-E’
proprio un
periodo che ti da un sacco di preoccupazioni- disse Gaara indicando con
lo sguardo
Naruto.
-Hm-
-Hai
notato i
cambiamenti che ha avuto?-
Sasuke
si limitò a
guardarlo
-E
immagino che tu
sappia quale sia il motivo-
Il
moro distolse lo
sguardo da lui
-E
sei intenzionato
a non dirmelo- concluse diverto – ma sai che prima o poi lo
verrò a sapere-
-Non
ti dirò
niente, non sono fatti miei-
Gaara
sorrise
-Per
quanto siate
cresciuti certe cose non cambiano mai-
Il
moro lo guardò
con aria interrogativa e Gaara disse
-La
vostra fedeltà
reciproca è impressionante. Non c’è mai
stato modo di strapparvi un segreto
l’uno dell’altro. Che rapporto
invidiabile…-
Sasuke
si limitò a
sbuffare.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Naaaarrrrrruuuu-chaaaaan-
Naruto
si girò di
scatto e vide un ragazzo dai capelli castani sbarazzini corrergli
incontro,
dribblando gli altri ragazzi presenti nel corridoio pronti a tornarsene
a casa.
Come
lo raggiunse
lo avvolse in forte abbraccio.
-Naruchan,
da
quando non siamo più in classe insieme non mi consideri
più- frignò il ragazzo.
-Kiba,
smettila, ci
stanno guardando tutti- gli sibilò imbarazzato,
scostandoselo da dosso.
-Non
è che abbia
tutti i torti- disse un altro ragazzo alle loro spalle.
-Shikamaru
perché
siete in questa ala della scuola?-
Kiba
si ricompose
in un nano secondo per poi sghignazzare.
Naruto
rivolse uno
sguardo confuso a Shikamaru, che si limitò ad alzare gli
occhi al cielo.
-Siamo
qui per
invitarti ad una festa in maschera-
-Festa
in
maschera?-
-Si
sarà una festa
incredibile, nella discoteca più fashion del momento.
Dobbiamo andarci-
-Immagino
che se è così
“In” sia privata-
-Esatto-
-E
quindi avremmo
bisogno degli inviti-
Kiba
si frugò in
tasca ed estrasse un gruppo di foglietti che iniziò a
sventolare felice.
-Ma
come hai fatto
ad averne così tanti?- chiese il biondo sorpreso.
-Agganci,
mio
caro…. Agganci-
Naruto
prese un
biglietto ed iniziò ad esaminarlo.
-Festa
in maschera.
Eh? E in che cosa dovrei vestirmi?-
-Sei
già vestito
tutto l’anno, non hai bisogno di altri travestimenti-
A
quel sarcasmo
Naruto si voltò a guardare scocciato il suo proprietario.
-Teme,
non rompere-
-Ciao
Sasuke, vieni anche
tu?-
Sasuke
guardò il
biglietto che gli porse Kiba.
Naruto
tornò a
guardarlo –Stavamo dicendo… hai già in
mente in che cosa ti vestirai?-
Kiba
iniziò a
sghignazzare come un idiota.
-Si….
Da femmina-
Naruto
lo guardò un
po’ sorpreso, ma poi constato che era uno dei travestimenti
più comuni da
ragazzi
-Da
ragazza, eh?-
Naruto assunse un’aria pensierosa per qualche istante e poi
sorrise
-Mi
piace l’idea,
ci sto-
Kiba
esultò, mentre
Sasuke ghignò
-Allora
verrò solo
per vedere il dobe in tutto il suo “splendore”-
A
quelle parole
Naruto si voltò di scatto scocciato.
-Ma
che cavolo
vuoi? E’ carnevale, posso essere ridicolo quanto voglio-
-Questo
era già
fuori discussione, uno come te, senza un minimo di grazia, dire che
sembrerai
ridicolo è un eufemismo-
Naruto
era già
pronto a saltargli alla gola, ma l’arrivo di Sakura lo
fermò
-Ciao
ragazzi che
succede?-
-Festa
in maschera,
tu e Ino venite?- chiese Kiba contento.
-Grandioso,
certo
che veniamo- disse tutta contenta la ragazza afferrando i biglietti.
-Manca
solo Gaara-
disse Naruto
-Glielo
abbiamo già
chiesto, ma ha detto che non ci sarà-
-Ok,
allora ci
vediamo Venerdì sera-
-Venerdì
-
-Mamma,
io non esco
conciato così- disse Naruto spaventosamente imbarazzato dopo
essersi guardato
allo specchio.
Sua
madre aveva
impiegato tutto il pomeriggio per conciarlo così, ma mai si
sarebbe aspettato
un simile risultato.
-Perché?
Sei così
carinooo- disse la donna entusiasta.
-Non
devo sembrare
“carino”, ma ridicolo. Vestito così
sono…. Inquietante-
-Smettila
di fare
lo sciocco e vai, altrimenti farai tardi-
-Ma
io così non
voglio uscire… sembro…-
La
donna gli
rivolse il suo miglior sguardo fulminante.
-Nachan.
Smettila
di fare tante storie. Ho lavorato come una matta per renderti
così, spero che
tu non voglia trasformare in fumo il tempo che ti ho dedicato-
Naruto
conosceva
benissimo quello sguardo e contraddire la madre era una delle cose
più stupide
che avrebbe potuto fare. Quindi sconsolato si voltò verso la
porta d’ingresso,
indossando la giacca.
-Naruto?-
Sconsolato
si girò
verso la madre, la quale lo guardava tendendogli un cappottino nero con
una
lunga sciarpa bianca vaporosa.
Il
ragazzo gemette
frustrato e si tolse il suo giaccone, mettendosi gli indumenti che le
porgeva e
sull’orlo di una crisi di pianto scappò fuori.
°°°°SasuNaru°°°°
-Ma
è possibile che
Naruto debba essere sempre in ritardo?- Chiese Kiba, mettendosi a posto
la
frangia del parruccone castano con uno sbuffo.
-Di
che cosa ti
stupisci, da quando lo conosciamo non è mai stato in orario-
disse Shikamaru.
-Sasuke
dov’è
Sakura?-
-E’
a casa con
l’influenza- disse il moro con aria poco interessata.
Kiba
iniziò a
guardare la folla che ormai si era radunata intorno
all’entrata del locale,
fino a che il suo sguardo non venne catturato da una ragazza appoggiata
ad un
pilastro.
-Wow,
ho trovato la
mia anima gemella-
Tutti
si voltarono
a guardare il punto che indicava e lì videro una ragazza
obbiettivamente molto
bella.
Capelli
biondi
mossi lunghi fino sotto il seno, un capottino nero allacciato in vita
da una
cintura e una vaporosa sciarpona bianca che le copriva in parte il viso.
-Non
hai
possibilità con lei- disse Ino a Kiba
-Perché?-
domandò
oltraggiato.
-Primo
perché se
hai notato continua ad osservare l’orologio, segno che sta
aspettando qualcuno.
Secondo è troppo al di là delle tue
possibilità. Terzo, ma hai visto come sei
conciato? Sembri un travestito-
-E
tu invece? Con
quel vestito da Cat woman, dove pensi d’andare?-
-Stò
sicuramente
meglio di te- disse la ragazza indicando l’improponibile
vestito a pois rosso
che indossava.
-In
effetti Kiba ha
ragione, vestito così sei troppo brutto. Poi con quel
trucco…- disse Shikamaru
sorridendo.
-Ma
che volete…
sono un ragazzo ed è una festa in maschera, che cosa vi
aspettavate? E poi voi
due buzzurri non vi siete neanche vestiti-
-Non
è vero, io
sono vestito da vampiro e Sasuke da Lord inglese è evidente-
-E’
evidente un
corno-
Sconsolato
ritornò
a guardare la bella bionda.
-Com’è
carina… il
freddo le ha reso anche le gote rosse… Mi fa impazzire-
disse con aria sognante.
Sasuke,
dal canto
suo, non era minimamente interessato a quello che stavano dicendo. In
realtà
stava solo pensando a dove cavolo fosse finito il dobe.
-Ragazzi,
vado a
prendere le sigarette.- annunciò il moro, senza aspettare
risposta.
Fece
qualche metro
quando si sentì chiamare
-Sasuke-
Si
voltò e si trovò
la biondina di Kiba.
-Ci
conosciamo?-
Domandò Sasuke, notando lo stupore dilagare sul suo volto.
-Non
mi riconosci?-
Il
moro aggrottò lo
sguardo ed iniziò ad osservare la ragazza, concludendo che
Kiba aveva ragione,
quella ragazza era veramente molto bella, soprattutto i suoi occhioni
azzurri
erano una vera calamita.
Non
poteva vedere
tutto il volto, perché per metà era coperto dalla
sciarpa, ma era certo di non
averla mai incontrata, una così non l’avrebbe
dimenticata.
-No-
disse il
ragazzo dandogli le spalle, ma s’irrigidì quando
se la trovò arpionava ad un
braccio.
-Che
c’è?-
-Posso
farti una
domanda?-Disse lei con aria civettuola.
Sasuke
non ne era
certo ma aveva la sensazione che stesse ridendo e che il suo tono di
voce fosse
... strano.
-Domanda-
-Un
bel ragazzo
come te trova una ragazza come me femminile e un pochino attraente?-
Il
moro alzò gli
occhi al cielo “Un’altra oca”
-Allora?-
Sasuke
non capiva
dove volesse andare a parare
-Si-
-Si,
cosa?-
-Si,
trovo che tu
sia femminile, carina ed attraente-
Era
già pronto ad
uno strillo o ad un assalto della ragazza, ma questo non
arrivò. Infatti,
contro ogni sua previsione, si staccò da lui e si
portò le mani sui fianchi.
-Teme,
allora rimangiati
quello che hai detto oggi-
Sasuke
gelò
all’istante e assunse un’espressione totalmente
incredula quando l’altro si
tolse la sciarpa dal volto.
Nel
frattempo, gli
altri ragazzi, non vedendolo ritornare lo raggiunsero e rimasero tutti
di sale
quando riconobbero la ragazza.
-Naruto,
ma sei
proprio tu?- domandò incredula Ino
-E
chi pensavate
che fossi, è un ora che vi aspetto- rispose scocciato
scostandosi sensualmente
una ciocca dietro alle spalle.
-Ma
sei uno
splendore- disse estasiata la ragazza –Non sembri neanche un
ragazzo-
-Grazie,
ma è tutto
merito di mia madre che mi ha conciato così-
-Sai
Naruto, hai
fatto innamorare Kiba- disse Shikamaru divertito
Kiba
divenne di
un’inquietante color porpora.
-Taci…
ho già il
cuore spezzato- mugugnò il ragazzo.
-Va
bene, ragazzi,
entriamo- disse la ragazza notando che ormai si era formata la fila
all’ingresso.
Mentre
il gruppetto
si dirigeva in fondo la fila, Sasuke continuava a guardare sconcertato
Naruto
Li
seguì dentro
senza proferire una qualsiasi parola. Fu il primo a fare il suo
ingresso nel
locale da ballo e rimase scioccato quando si rese conto che tutti gli
sguardi
erano rivolti verso di loro.
Si
girò per vedere
che cosa avessero da guardare e sbiancò nel vedere Naruto
senza cappotto.
La
gonna gli arrivava
a metà coscia, lasciando scoperte le esili gambe, un seno
formoso era comparso
dove fino a quella mattina non c’era stato nulla, ma che
veniva risaltato dalla
maglietta aderente nera.
Nel
vederlo così…
sexy, non riuscì a trattenersi.
-Dobe,
ma come ti
sei conciato? Sei indecente-
Naruto
lo guardò
scioccato
-Indecente?
Ma sei
fuori?-
-In
effetti Naruto
sei molto….. provocante. Da cosa sei vestito?-
-Da
dolly-
-Dolly,
a me sembri
più una prostituta- disse velenoso Sasuke.
-Sei
veramente uno
stronzo, fino a che non mi avevi riconosciuto mi trovavi
“carina e femminile”,
ora invece pensi che sia addirittura volgare- disse arrabbiato il
biondo.
-Prima
non ti avevo
visto senza cappotto- sentenziò il moro.
-Ragazzi
basta
litigare, andiamo a divertirci-
Naruto
guardò ancora
una volta male Sasuke, per poi seguire Kiba e Ino in pista.
-Sasuke
è un
ragazzo non penso che corra pericoli- disse Shikamaru.
Sasuke
osservò i
ragazzi intorno a Naruto fare apprezzamenti sulle gambe e altro.
-Non
penso che
andrà tutto così liscio- disse Sasuke assumendo
un cipiglio ostile.
-Dai
non
preoccuparti e andiamo a divertirci- disse Shikamaru dandogli una pacca
sulla
spalla.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Penso
che dovremmo
intervenire- disse Shikamaru trovando un assenso da parte di Kiba.
Entrambi
i ragazzi
stavano guardando Naruto che stava “lottando” per
liberarsi dalla presa di un
energumeno che aveva deciso di trascinarlo sui divanetti.
-Ma
quel tizio
l’avrà capito che non è una ragazza?-
domandò Kiba pensieroso.
-Penso
di no-
-Allora
non farebbe
meglio a dirglielo? In questo modo si potrà
liberare…-
Shikamaru
analizzò
un attimo la situazione per poi dire
-Non
credo sia una
buona idea. Molto probabilmente lo ammazzerebbe di botte-
-Perché?-
chiese
sorpreso Kiba
-Semplice,
probabilmente uno come lui si sentirebbe preso in giro e in parte
umiliato per
essere cascato nel tranello di Naruto-
-Ma
che tranello… è
lui che è partito in quinta. Naruto non centra niente-
-Lo
so, ma con
qualcuno dovrà pur sfogare la frustrazione
e l’umiliazione-
-Allora
come facciamo
per liberarlo?-
Shikamaru
lo guardò
intensamente e gli disse
-Vai
là e digli di
lasciarlo stare-
Kiba
s’irrigidì
-Ma
sei scemo? Hai
visto quanto è grosso?-
-Spacciati
per il
suo ragazzo-
-Ma
tu sei fuori….
Quello mi ammazza. Perché non ci vai tu?-
-Non
ci penso
proprio-
Sconsolati
guardarono Naruto tra le grinfie di quel ragazzo che ormai aveva
raggiunto i
divanetti.
Lo
videro sedersi
ed iniziare a strattonare la ragazza perché si sedesse sulle
sue ginocchia, ma
lei non ne voleva sapere. La biondina continuava a strattonarsi, ma non
riusciva a liberarsi.
-Insomma…
lasciami
andare-
-Dai..
non fare
tanto la preziosa. Non sono uno qualunque. Sono uno dei ragazzi
più popolari
della città, ti è andata bene-
-E
sai che me ne
frega-
Il
ragazzo ghignò
divertito.
-La
tua continua
resistenza non fa altro che invogliarmi maggiormente, lo sai?-
Naruto
imprecò
mentalmente. Avrebbe voluto urlargli che era un maschio, ma era certo
che
sarebbe scoppiato un pandemonio, se non lo avesse ammazzato prima.
-Ora
mi hai
stancato- disse il ragazzo tirandosela contro con forza.
Naruto
cadde in
avanti e il ragazzo ne approfittò per mettergli le mani
dietro alle ginocchia e
tirarsela contro sollevandola. Naruto, sbilanciatosi, per non cadere
all’indietro si vide costretto ad aggrapparsi alle sue spalle.
Dopo
un primo
istante di confusione si accorse di essere nell’unica
posizione che mai avrebbe
voluto essere. Era a calcioni su di lui, a pochi centimetri dal suo
volto e la
gonna lievemente sollevata sopra metà coscia.
L’occhio di lui venne subito
calamitato lì e con suo enorme divertimento disse
-Ehi
carina, così
non pensi che vada meglio?-
Scoppiarono
delle
risate e solo in quel momento Naruto si accorse che accanto a loro
c’erano gli
amici di lui che si stavano godendo la scena che quell’idiota
gli stava
offrendo.
-Lasciala
andare,
non vedi che la metti a disagio- disse uno di quei ragazzi con finta
preoccupazione e con tono derisorio.
-Ma
figurati- gli
rispose l’idiota divertito – inoltre
dovrà pur sciogliersi se vuole stare in
mia compagnia… sta notte-
A
quelle parole
Naruto iniziò a dimenarsi.
-Non
dire cazzate e
lasciami andare-
Tutti
i ragazzi
risero di gusto. Trovavano particolarmente divertente istigare la
ragazza.
Naruto
gelò quando
sentì la mano di quel porco infilarsi sotto la gonna e
percorrergli la
coscia. Il panico iniziò a farsi largo e,
privo di razionalità, caricò un pugno.
Shikamaru
e Kiba,
nel vederlo tremarono. Con quel gesto Naruto avrebbe dichiarato guerra
a quei
bisonti.
-Sei
pronto a
prenderle?- Disse Kiba sollevandosi le maniche.
-Spero
anche di
darle- gli rispose Shikamaru poco speranzoso.
Fecero
per
avviarsi, ma si fermarono nel vedere un moretto di loro conoscenza
avvicinarsi
come un automa al gruppo, avvolgere la vita della ragazza con un
braccio, sollevarla
dalle ginocchia del ragazzo liberandola.
-Ora
che è entrato
in scena Sasuke preparati ad una apocalisse- sussurrò Kiba.
Naruto
era senza
parole, si trovava incollato al torace di Sasuke, avvolto da un suo
braccio. Il
gorilla e i bisonti avevano perso il sorriso per assumere un aria
minacciosa,
ma un po’ si sorprese nel
vedere che non
avevano avuto una reazione
immediata a
quell’affronto. Si limitavano semplicemente a guardare
Sasuke. Incuriosito
sollevò la testa e sbirciò il volto
dell’amico e un brivido gli percorse la
spina dorsale. Non aveva mia visto Sasuke con un’espressione
così fredda,
ostile e minacciosa.
-Chi
sei tu per
essere intervenuto in questo modo? Non vi somigliate, quindi ne deduco
che tu
non sia suo fratello- disse con sarcasmo il ragazzo seduto, provocando
piccoli
risolini tra i suoi amici, che si ammutolirono all’istante
quando Sasuke posò gli
occhi su di loro. Il messaggio che voleva dar loro era chiaro
“Vedete di non
provocarmi perché altrimenti nessuno al mondo
potrà salvarvi”.
-Devo
dire che sei
particolarmente inquietante- sparò
il gorilla, senza
l’ombra di derisione o
altro.
Sasuke
si limitava
a stare in silenzio.
Il
ragazzo seduto
posò gli occhi su Naruto e sorrise
-Devo
dire che mi
piace parecchio. Non sei disposto a cedermela? Infondo con il tuo
faccino sono
certo che puoi averne molte altre… se vuoi ti cedo una di
loro-
Disse
indicando due
ragazze di qualche anno di più grande, spaventosamente
formose, spaventosamente
belle, spaventosamente irresistibili.
Naruto
le guardò
abbagliato e rassegnato.
“Figurati
se il
teme non accetta. Ora mi molla qui con un bel
“arrangiati” …”
Contrariamente
alle
sue più rosee previsioni Sasuke rafforzò la presa
e con un tono da oltretomba
disse
-E’
la mia ragazza,
quindi vedete di starle lontano-
A
quelle parole i
ragazzi rabbrividirono, mentre Naruto non riuscì a
trattenere un lieve rossore.
Mai si sarebbe aspettato di sentire uscire parole simili dalla sua
bocca.
Il
moro non aspettò
risposta, si girò semplicemente, per poi andarsene tirandosi
dietro la ragazza.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Naruto
non fece
tempo ad aprire bocca, che un potente pugno gli si abbatté
sulla testa
-Teme,
ma sei
fuori?-
-Si
può sapere che
cos’hai in quella testa? Come cazzo hai fatto a ficcarti in
questo casino?-
Sasuke era discretamente incazzato.
-E
che ne so… stavo
ballando con gli altri e quel pazzo è saltato fuori dal
nulla arpionandomi- si
lamentò il biondo irritato.
Il
moro si limitò a
fulminarlo, per poi volgere la sua attenzione alla gonna.
-Lo
so io che cosa
hai fatto- e prendendo l’orlo della gonna la
strattonò giù fino al ginocchio.
-Ma
sei scemo?-
gridò imbarazzato il biondo.
-Evita
di fare
quella faccia, dobe. Se sei indecente non è colpa mia.
Avresti dovuto pensare
alle conseguenze prima di uscire in questo modo-
-Ma
che cavolo
vuoi? Non nessuno ti ha chiesto d’intervenire-
-Se
avessi lasciato
fare a te ora metà locale si troverebbe in una rissa
ingestibile. Ed ora
vattene a casa-
A
quelle parole
Naruto lo guardò sconvolto e indignato
-COOSAAA?-
-Ho
detto di
andartene a casa. Hai già fatto abbastanza casino per questa sera-
-MACHE
CAZZOVUOIIIIIIII…………..CHI
SEI TU PER DIRMI CHE COSA DEVO E NON DEVO FARE? IO
NON VADO DA NESSUNA PARTE SE NON VOGLIO. BRUTTO IDIOTA, STRONZO,
BASTARDO,PREPOTENTE..-
Naruto
continuò per
qualche minuto nel suo sfogo, fino a che non si ammutolì.
-Hai
finito?- gli
chiese Sasuke tranquillamente, ricevendo un’occhiata
fulminante.
-Bene,
allora
vattene a casa-
Naruto
spalancò la
bocca all’inverosimile. Non poteva credere che esistesse al
mondo una persona
tanto cocciuta.
Vedendo
l’assenza
di una risposta, il moro si volse verso Kiba
-Portalo
a casa-
Kiba
si avvicinò a
loro con un sorriso e appoggiò un braccio sulle spalle del
biondo.
-Andiamo,
tanto è
impossibile fargli cambiare idea-
e
Naruto venne
trascinato fuori dal locale ancora in uno stato di shock e di
incredulità
Continua....
|
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Capitolo 15 *** Segreto Svelato ***
Ragazziiiiiiiiiiiiiii.... nuovo
aggiornamento. Oggi non mi posso soffermare sui vostri
MERAVIGLIOSI COMMENTI ..... non
smetterò mai di ringraziare le mie Stoiche commentatrici che
con il loro supporto mi fanno andare a vanti. Volevo inoltre
ringraziare, mandando un bacio e un saluto, diretto ai nuovi
commentatori che in questo capitolo si sono fatti avanti. VI RINGRAZIO.
Premessa a questo capitolo.....
QUI CI SARA' UN SCENA UN PO' SPINTA E HOT, l'ho resa soft al meglio
delle mie possibilità. Spero che non sia risultata volgare,
ma mi serviva.... Vi prego se la trovate "TROPPO" ditemelo.
Come sempre Bacioni infiniti a
tutti i miei lettori. Istry
SEGRETO SVELATO
-Ha capito? Cavolo avrei
voluto morire-
Naruto era seduto sulla
cattedra del professor Kakashi, che nel
frattempo stava correggendo i compiti in classe. Da più di
un’ora non faceva altro che lamentarsi di quello che era
successo la sera precedente e di come Sasuke fosse intervenuto, per il
nervoso continuava a ciondolare le gambe, facendole battere sulla
parete del tavolo, provocando un ritmico rumore estremamente fastidioso.
Il professore, dal canto
suo, pareva non interessarsene più di quel tanto.
-Professore, ma mi ha
ascoltato?-
Kakashi sollevò
la testa dal foglio e lo guardò tranquillamente
-Invece di lamentarti
dovresti ringraziarlo, ti ha tirato fuori da una brutta situazione e se
proprio vuoi sapere la mia opinione penso che abbia fatto bene a
rispedirti a casa-
Naruto lo
guardò oltraggiato.
-Mi spiega
perché da sempre ragione al teme?-
-Non do sempre ragione a
Sasuke, ma in questo caso è impossibile dargli torto.
Dovresti essere contento di avere un così buon amico-
Naruto
corrucciò lo sguardo e sbuffò
-Un buon amico un corno.
Lo è solo quando gli tira-
-Io penso che tu
fraintenda il suo modo di fare-
-Sarà…-
Il biondo osservò i fogli scritti e disse
–C’è anche il mio compito lì?-
-No e anche se ci fosse
non lo saprai mai-
Naruto con aria offesa
grugnì
-Ma professore…
almeno mi dica se ho preso la sufficienza-
-No, ma Naruto evita di
darmi del lei quando siamo soli, infondo abbiamo una relazione e almeno
in questi casi mi sembra inadatto-
Le gote del biondo si
tinsero di rosso ed imbarazzato bofonchiò
-Lo so ma è che
siamo a scuola e non riesco a darle del tu. Inoltre che cosa accadrebbe
se ci prendessi l’abitudine e poi le dessi del tu a scuola o
davanti a qualcuno che ci conosce? Si creerebbero dei sospetti e se
scoprissero la nostra storia non oso pensare a che razza di scandalo ne
verrebbe fuori. Il solo pensarci mi viene male.-
L’uomo emise un
risatina divertita
-Va bene che questa storia
deve essere segreta, ma anche fuori da scuola mi dai sempre del
Lei… mi dai del tu solo quando facciamo l’amore-
Il volto di Naruto
s’incendiò
-Professore non dica
queste cose, la potrebbero sentire-
-Sono le 6 di sera,
l’edificio scolastico ormai è deserto, chi vuoi
che ci senta?-
-Non saprei…
però…-
-Naruto? Ma tu non
dovresti essere a casa a quest’ora?-
-Si, ma ho chiamato mia
madre e le ho detto che sarei andato da Kiba, in questo modo avrei
potuto passare un po’ di tempo con lei. Le da fastidio?-
chiese preoccupato.
L’uomo si
massaggiò una tempia e si levò gli occhiali
adagiandoli sul piano.
-Se devo essere sincero,
dal punto di vista lavorativo, mi disturbi molto. Non sono riuscito a
correggere nemmeno la metà dei compiti che avevo previsto di
fare-
Naruto abbassò
lo sguardo colpevole, ma Kakashi continuò
-Ma dal punto di vista
personale no…. Mi fa molto piacere
averti qui-
Naruto vide
l’uomo alzarsi e mettersi davanti a lui. Lo
circondò, appoggiando le mani ai suoi lati sul bordo della
cattedra , e si allungò per dargli un bacio a fior
di labbra.
-Non mi dispiace
soprattutto dal punto di vista fisico- concluse maliziosamente,
iniziando a torturargli il collo, cosa che fece gemere
all’istante il biondo.
-Visto che non mi lasci
svolgere il mio lavoro pensavo di passare il tempo in modo "utile", ma
per farlo mi serve il tuo aiuto-
Naruto aveva
già il cervello in tilt per rispondergli, infatti si
limitò ad annuire e ad abbandonarsi completamente a quelle
attenzioni.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Sasuke uscì
esausto dalla palestra. Gli allenamenti del club di kendo stavano
diventando sempre più faticosi, ma era normale visto
l’avvicinarsi dei giochi sportivi.
Si diresse verso
l’ingresso quando sul cellulare gli arrivò un
messaggio
Ti devo
chiedere un enorme favore, penso di aver lasciato il testo di
giapponese in classe. Se sei ancora a scuola me lo andresti a prendere?
Ti pregooooo…. È importante. Giuro che
saprò ricompensarti “adeguatamente”. Ci
vediamo sta sera... Sakura
Conosceva quel
“adeguatamente”… che
letteralmente voleva dire “sesso folle”. Non ci
mise nemmeno tre secondi per fare dietro front, pregustandosi
già la super serata che lo attendeva.
°°°°SasuNaru°°°°
Sasuke stava percorrendo i
silenziosi corridoi con il libro in mano, quando degli strani
rumori gli giunsero alle orecchie inchiodandolo sul posto.
Incuriosito si
avvicinò silenziosamente alla porta chiusa della sala
professori e vi si appoggiò con la schiena rimanendo in
ascolto.
Quando questi
“rumori” si ripresentarono gli scappò un
sorriso malizioso…. Questi “rumori” li
conosceva benissimo.
Udiva lo stridio ritmico
del banco sul pavimento, ansiti e respiri pesanti pieni di godimento.
Non gli fu difficile
pensare che dentro a quella stanza due persone stessero facendo sesso,
usando come supporto uno dei tanti banchi o cattedre che
c’erano.
Gli scappò un
ghigno nell’ipotizzare chi potessero essere…
sicuramente due professori, visto che erano in quell’aula.
Forse anche due studenti un po’ trasgressivi, anche se lo
escludeva visto che il sole era ancora alto per quel genere di bravate,
forse…. Un professore e una studente…
A quell’idea sul
suo volto comparve un ghigno divertito.
Chissà che
casino se la cosa si fosse venuta a sapere…
chissà chi erano.
Avrebbe sbirciato dentro
per scoprirlo se non avesse sentito il ritmo farsi più
intenso. Presto avrebbero terminato il loro show e sarebbero usciti da
lì. L’idea di farsi scoprire non lo allettava, di
conseguenza preferì abbandonarli
a se stessi ed andarsene prima che fosse troppo tardi.
Fece qualche passo quando
un –Professore-, che dichiarò la fine
dell’amplesso, non lo inchiodò
all’istante facendogli addirittura cadere il libro dalle mani.
Quello che lo aveva gelato
non era stato il –Professore- rocamente pronunciato, cosa che
evidenziava la sua terza ipotesi, ma la voce…quella voce
maschile che ben conosceva.
Incredulo
ritornò davanti alla porta e con il cuore in gola la
socchiuse sbirciandovi dentro.
Quello che vide per poco
non gli fece perdere conoscenza.
Lì
c’era Naruto con il torace steso su una cattedra piegato a
90°, con i pantaloni abbassati e la camicia sbottonata. Dietro
di lui il professor Kakashi, parzialmente vestito,
ansante. Non lo poteva vedere a causa nel banco, ma era
facile dedurre che i loro corpi fossero ancora allacciati. Vide la mano
sinistra del professore accarezzare i fili d’oro e
l’altra nascosta dietro il banco in corrispondenza del ventre
del ragazzo.
L’odore di sesso
che gli arrivò alle narici gli fece girare la testa e un
forte senso di nausea lo colse quando vide l’uomo ritirare la
mano imperlata e leccarsi golosamente le dita.
Naruto non dava segni di
ripresa, il suo corpo era solamente scosso da profondi
respiri.
Se non avesse saputo che
Naruto era innamorato di quell'uomo, probabilmente
avrebbe pensato ad una violenza o altro. Ma era certo che
il biondo fosse consenziente.
Sconvolto si
appoggiò al muro facendosi scivolare fino a terra, come se
fosse privo di forze.
Quando un ultimo
–Ah- uscì dalla bocca dell’amico dovette
reprimere un conato.
Sentì il
frusciare dei vestiti e nel timore di venire scoperto si
rialzò, raccolse il libro e corse fuori dalla scuola.
Cercando di mettere più strada possibile tra lui e
quel…. Incubo.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Sasuke che cosa hai? Non
ti vedo particolarmente bene- Sakura guardava preoccupata il suo
ragazzo che gli era piombato in casa come un pazzo e si era
accasciato in un angolo della sua camera come privo di anima.
-Non stai bene?-
Il ragazzo scosse la testa
e la ragazza sospirò rassegnata.
-Sasuke vuoi far sesso?-
-No non mi va-
-Va bene, i miei non ci
sono quindi questa notte puoi rimanere. Vado a preparare qualche cosa
da mangiare, tu resta pure qui se ti va-
Il ragazzo non le rispose
e Sakura uscì dalla stanza lasciandolo solo.
Sasuke non riusciva a
credere a quello che aveva visto.
Naruto che si faceva
fottere dal prof. Su una cattedra della sala
insegnati…… mai avrebbe pensato che potesse
capitare una cosa simile.
Ora, come un puzzle,
iniziò a far combaciare i diversi pezzi e capì
molte cose... ma soprattutto che quello non era stato il loro primo
amplesso.
L’idea che
probabilmente avessero avuto già una relazione dalla gita lo
nauseo all’estremo.
Come aveva fatto ad non
accorgersene? Cazzo….
Quella scena lo aveva
disgustato come mai era riuscito altro in vita sua.
Non era la scena di sesso
tra due uomini ad averlo sconvolto, ne tanto meno che uno fosse un
professore e l’altro uno studente. Ma il fatto che fossero
Naruto e Kakashi…
Il pensiero di Kakashi che
se lo sbatteva, di Kakashi che lo baciava, di Kakashi che lo leccava,
di Kakashi che lo toccava e per finire che lo
“gustava”… gli fece venire il
voltastomaco.
I pensieri gli giravano
così vorticosamente nella testa da fargli male, la
confusione e il disgusto lo dilaniavano.
Ancora una volta la scena
di Naruto, steso su quel banco con quelle mani che lo percorrevano in
“parti” nascoste, lo fece tremare.
Sorpreso si
guardò allo specchio e rimase incredulo nel constatare che
non solo il suo corpo tremava ma anche il suo volto era solcato da due
lacrime.
Il suo non era dolore o
disperazione, ma rabbia e disgusto per quello che quel uomo aveva fatto.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Ciao Teme che hai?-
Naruto si
avvicinò a Sasuke, che se ne stava seduto sul suo banco con
l’aria più inquieta
che gli avesse mai visto.
Erano solo le 8 della
mattina e il suo malumore era già papabile… e
pensare che lui si sentiva da Dio.
Vide Sasuke guardarlo per
qualche secondo per poi scostare immediatamente lo sguardo,
atteggiamento che un po’ lo turbo, visto che era
già pronto ad una delle
sue solite frecciatine.
Si sedette al suo posto e
continuò a guardare il moro, che non pareva nemmeno rendersi
conto di dove fosse.
Solo ora che gli era
più vicino potè notare come la sua pelle avesse
raggiunto un pallore innaturale e come sotto agli occhi fossero
presenti due occhiaie inquietanti… era evidente che quella
notte non aveva dormito.
-Teme, si può
sapere che cosa hai fatto questa notte per ridurti così?-
ma il ragazzo non solo non
gli rispose, ma non lo guardò neppure.
Quell’atteggiamento iniziò ad infastidirlo e fece
per dirgliene quattro, ma l’ingresso del suo amato lo
fermò.
Rimase a contemplare
l’uomo per quasi due ore e nella testa gli comparve solo un
pensiero.
“E’
meraviglioso”
L’idea che fosse
suo lo rendeva felice come non mai e con aria gongolante, senza neppure
sapere il perché, si volto a guardare Sasuke, ma qui
gelò.
Sasuke non stava
assolutamente bene: tremava come una foglia ed aveva assunto un colore
ancora più pallido. Il volto era chino sul libro, ma gli
occhi erano chiusi. Le sue labbra erano piegate in una piccola smorfia.
Allungò un
braccio e gli mise una mano sulla fronte, ritraendola di scatto
-Teme, ma hai la febbre-
ma nuovamente il ragazzo non gli rispose. Temendo che fosse svenuto o
altro, si alzò di scatto dalla sedia attirando
l’attenzione di tutti.
-Professore Uchiha non sta
bene-
Per le ragazze della
classe fu come dire che tra breve il mondo sarebbe finito e diedero
vita a una crisi isterica. Il professore intimò loro di
calmarsi e si avvicinò ai due ragazzi.
Nel frattempo Naruto aveva
preso un braccio di Sasuke e, dopo esserselo passato intorno alle
spalle, lo issò.
-Dobe, lasciami andare.
Sto bene..- disse il moro cercando un precario equilibrio.
-No che non stai bene, non
ti reggi nemmeno in piedi- gli ringhiò passandogli un
braccio intorno alla vita – Professore lo accompagno in
infermeria-
Alcune ragazze si alzarono
di scatto protestando che volevano essere loro ad accompagnarlo.
A quella sparata il
professore disse loro di non dire fesserie e si avvicinò al
moro per sentire la temperatura, ma come sentì il tocco
Sasuke si ritrasse.
-Non mi tocchi-
sibilò debolmente, ma nonostante questo, dai suoi occhi
traspariva tutta la sua solita determinazione.
Naruto lo
guardò basito. Spostò lo sguardo sul professore
constatando che anche lui era rimasto sorpreso per quella reazione, ma
attribuendo tutto ciò alla febbre fece finta di nulla e disse
-Lo porto in infermeria-
Kakashi si
limitò ad annuire, ma una strana spiacevole sensazione lo
aveva colto. Non sapeva il perché, ma aveva avuto
l’impressione che Uchiha lo avesse voluto uccidere con lo
sguardo.
°°°°SasuNaRu°°°°
Naruto mise una benda
bagnata sulla fronte di Sasuke, che ora era steso su uno dei lettini
dell’infermeria coperto fino al volto.
Il biondo si sedette su
una sedia e appoggiò i gomiti sul letto.
-Teme va meglio? La
medicina dovrebbe iniziare a fare effetto-
Il moro socchiuse gli
occhi e lo guardò annuendo.
-Se stavi così
male, non saresti dovuto venire a scuola-
-Non ero a casa, ero da
Sakura- disse debolmente.
-Capisco…-
Naruto si guardò un attimo attorno – Forse
è meglio che vada in classe, dico a Sakura di venire da te,
aveva l’aria preoccupata-
Fece per alzarsi, ma
Sasuke lo fermò afferrandogli un braccio.
-No resta tu, non tornare
in classe da…-
-Da?-
-Niente… ma
resta qui-
Naruto era troppo buono
per resistere alla richiesta di un malato, quindi si risedette.
-Ascolta…
potevi essere anche un po’ più gentile con il
professore. Voleva solamente aiutarti-
-Non voglio che mi tocchi-
A quelle parole Naruto
sgranò gli occhi per la sorpresa.
-Perché?-
-Mi fa schifo-
A quelle parole Naruto si
alzò di scatto dalla sedia facendola cadere. Era furioso.
Come cazzo poteva dire quelle parole così? Voleva prenderlo
a pugni, ma quando si ricordò che aveva la febbre
cercò di riacquistare un po’ di autocontrollo,
riprese la sedia e si risedette.
-Stai scherzando?- gli
chiese nonostante conoscesse perfettamente la risposta.
-No-
-Perché?-
Sasuke lo
guardò intensamente, sondandolo da cima a fondo. Lo vide
aprire la bocca, per poi richiuderla subito, insieme alle palpebre.
-Sono stanco e ho la
nausea-
Quella risposta
spiazzò il biondo
-E allora? Per forza hai
l’influenza….- gli rispose scocciato –
ma con questo non pensare di sviare la domanda-
ma ormai era troppo tardi.
Sasuke si era addormentato.
In un primo momento lo
guardò oltraggiato ed arrabbiato, ma poi addolcì
lo sguardo nel notare quel volto addormentato da bambino, con le guance
tinte di rosso e la bocca semi aperta.
Sasuke era molto bello, ma
quando dormiva sembrava totalmente un'altra persona. Era in quei
momenti di assoluta rilassatezza che poteva scorgere in quel ragazzo il
bambino di un tempo.
Gli passò una
mano tra i capelli corvini, in una dolce carezza.
-Non voglio che ti tocchi-
disse in un sussurro il moro.
Naruto constatò
che aveva parlato nel sonno, ma si allarmò quanto
notò il suo volto tormentato.
C’era qualcosa
che lo turbava, ormai ne era certo e questa idea lo infastidiva. Non
era facile scalfire la sua corazza, da quando lo conosceva lo aveva
visto vacillare pochissime volte. Se qualcuno era riuscito in questo o
aveva fatto qualcosa di molto grave o lo aveva ferito profondamente.
L’idea che
esistesse qualcuno con una tale influenza su di lui, inspiegabilmente,
lo infastidì.
Voleva sapere chi fosse e
che cosa fosse successo… era solo una questione di
curiosità, ne era certo.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Quando Sasuke si
ridestò , trovò Naruto addormentato, con la testa
appoggiata tra le braccia incrociate sul letto.
Rimase immobile a
guardarlo, pensando di giustificare il suo strano comportamento.
Non riusciva a capire che
cosa cavolo stesse provando. Si sentiva ferito, deluso, tradito da
Naruto, solo perché stava con il professore. Ma
razionalmente, a lui, che cosa importava? Infondo Naruto era
abbastanza grande per fare tutto quello che voleva, no? Se stava bene
con quell’uomo chi era lui per decidere che cosa fosse giusto
o sbagliato. Si era accorto di quanto ultimamente fosse felice, allora
perché era così infastidito?
Che fosse attaccato a
Naruto lo sapeva. Aveva sempre provato per lui una sorta di gelosia. Ma
mai si era sentito come in quel momento.
Che fosse Kakashi o un
altro che cosa cambiava? Aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe
arrivato qualcuno che glielo avrebbe portato via. Ma nonostante questo
non riusciva a levarsi quello strano disgusto che lo attanagliava.
Non era rivolto a Naruto.
Si sentiva fortemente nauseato ogni volta che gli tornava alla mente
che cosa quall’uomo gli aveva fatto. Ma non per
l’atto sessuale in sè, ma l’idea che lo
toccasse con quelle mani, che lo baciasse con quella bocca, che lo
gustasse con quella lingua, che lo prendesse…. Era un
pensiero che lo faceva impazzire.
Inoltre c’era
un'altra cosa che lo turbava. Naruto non aveva mai raccontato balle,
non aveva mai finto, ma da quando stava con lui era diventato un attore
provetto. Non solo aveva nascosto ad anima viva la loro relazione ma
era diventato addirittura capace di mentire credibilmente.
Questa era una cosa che
gli appariva inaccettabile.
Quell’uomo lo
aveva sporcato, marchiato e “corrotto”.
L’aveva privato della sua ingenuità e della sua
purezza. Tutto gli dava l’impressione che
quell’uomo lo avesse “sporcato” per farlo
suo e questa cosa non riusciva a mandarla giù. Non voleva
che Naruto cambiasse, lo rivoleva onesto, schietto e sincero come era
sempre stato… lo rivoleva indietro.
Mai nessuno avrebbe potuto
recargli così tanti "danni" come aveva fatto Kakashi.
Se fosse stato con Gaara o
con qualsiasi altra persona, era certo che quei cambiamenti non
sarebbero avvenuti.
Mentre era perso nei suoi
tormenti Naruto si risvegliò
-Ah Teme stai meglio?-
chiese soffocando uno sbadiglio
-Si-
-Che
c’è?- chiese Naruto cogliendo il suo sguardo
turbato.
-Naruto- il solo sentire
il suo nome lo sorprese…
era estremamente raro che l’altro lo usasse al posto di dobe,
e di solito preannunciava qualche cosa di serio –per caso
in questo periodo sono avvenuti dei cambiamenti nella tua
vita?-
-Niente in particolare-
rispose con una palese sorpresa stampata sul volto.
-E con il professore
Kakashi?-
Sasuke notò
Naruto irrigidirsi.
-In che senso?- chiese
titubante il biondo.
- Non hai una cotta per
lui?- domandò incurante
come se stesse parlando del tempo.
-Si, ma te l’ho
già detto che mi ha rifiutato, no?-
Se Naruto avesse avuto uno
spirito di osservazione più spiccato si sarebbe reso conto
che il suo interlocutore aveva iniziato a stringere con forza le
lenzuola.
Ma il biondo
continuò
-Per una volta avevi
ragione tu, Kakashi sensei è fuori dalla
mia portata, proprio non mi considererà-
Naruto aveva pronunciato
quelle parole cercando di usare il tono più triste e deluso
che fosse in grado di fare. Già si preparava ad affrontare
lo sguardo gongolante di Sasuke, ma gelò quando
alzò gli occhi. Se il suo sguardo avesse avuto il potere di
bruciare ora sarebbe cenere.
Aveva come
l’impressione che il moro avesse intenzione bellicose,
perciò, istintivamente, indietreggiò, pensando
che sarebbe partito un’inspiegabile pugno, ma non
arrivò. Infatti il moro scese dal letto di scatto, si mise
le scarpe e uscì dall’infermeria sbattendo la
porta con violenza, lasciandolo lì solo e confuso.
Continua...
|
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Capitolo 16 *** Fratelli ***
Per ringraziarvi del vostro
sostegno questa volta vi pubblicherò un doppio capitolo.
Questo era inizialmente diviso in due... ma ho deciso di regalarvene un
altro. Mi serve anche per scusarmi , visto che oggi non
riuscirò a rispondere ai vostri commenti.
Quindi vi lascio alla lettura....
Baciiiiiiiiiiii
Fratelli
Naruto
non riusciva a
capire che cosa avesse
Sasuke, erano giorni che non gli rivolgeva la parola.Era
evidente che ce
l’avesse con lui, ma non riusciva a capirne la
ragione.
-Nachan,
che
hai?-
A
quella voce il biondo si girò di scatto per trovarsi di
fronte Gaara preoccupato.
-Niente,
perché?- chiese sedendosi al suo posto, mentre i
suoi compagni iniziavano a riempire lentamente l'aula.
-Così….
Mi sembri "solo" particolarmente nervoso- gli rispose
divertito
-E
cosa te lo fa pensare?-
Gaara
sollevò
un sopraciglio, spostando lo sguardo sul piede dell'amico che
continuava a tamburellare freneticamente sul pavimento.
-E’
successo
qualcosa con Sasuke?- chiese il
rosso guardando il moro chiacchierare come se niente fosse con la sua
ragazza.
-Perché
ogni
volta che sono di cattivo umore
devi pensare che sia colpa di Sasuke?- obbiettò scocciato
-Perché
generalmente è così. Lui è
l’unico ad
avere una tale influenza su di te- gli rispose con un sorriso tirato,
facendolo
alterare all’istante.
-Ti
assicuro, che non
è niente…- sparò il
biondo bruscamente.
Voleva
interrompere
lì la conversazione e Gaara se ne
accorse,perciò decise di cambiare argomento e di chiarire
ciò che aveva lasciato in sospeso una volta per tutte.
-Naruto,
ascolta…. Per la questione del bacio io
volevo che tu sapessi che..-
-Non
ti preoccupare- lo
interruppe
tranquillamente il biondo- so che era uno scherzo, inoltre ho
pienamente colto il significato del "gesto"-
Gaara
non
riuscì a trattenere un sussulto,
divenendo poi preda di un’ansia profonda.
-Dai
non fare quella
faccia… anche se ti
piacciono i ragazzi per me non fa alcuna differenza- disse
Naruto
con un sorriso, cercando di tranquillizzarlo.
-A
dire il vero quel
bacio…-
-Gaara
ho capito, non ti
devi giustificare e
visto che la cosa non mi ha sconvolto più di quel tanto non
vedo dove sia il
problema. Certo, avresti potuto dirmelo a parole invece che con i
fatti, ma
lasciamo perdere…-
Gaara
lo guardò
incredulo e confuso. Avrebbe esultato per la gioia, se non fosse stato
per quella fastidiosissima vocina che gli gridava che, in
realtà, Naruto non aveva capito niente.
-Ma
che cosa hai capito?-
provò a domandargli con il cuore in gola.
-Che
oltre alle ragazze ti
piacciono anche i ragazzi. Francamente avresti potuto semplicemente
dirmi "Naruto non disdegno il sesso maschile", ma, nonostante tutto ho
capito lo stesso, no?-
Se
nuovamente Naruto fosse
stato un buon
osservatore si sarebbe accorto dello sguardo ansioso, titubante e
ferito che l'amico
gli stava rivolgendo.
Quello
era solo uno dei
significati che quel
bacio aveva e il più importante non
l’aveva
colto.
-Va
bene… mi fa
piacere che tu l'abbia capito-
disse Gaara con sorriso tirato e rassegnato.
Naruto
si
limitò a regalargli un bel sorriso.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Finite
le lezioni Gaara,
non vedendo Sasuke in
classe, si avvicinò a Sakura.
-Scusa
Sakura, posso
chiederti dov’è finito
Sasuke?-
La
ragazza si sorprese un
attimo, era piuttosto
raro che il rosso le rivolgesse la parola e quando lo faceva la
spiazzava
sempre.
-E’
scappato
appena è suonata la campanella, ma
non so dove sia andato, forse a casa-
Gaara
sfoggiò
una piccola smorfia.
-Perché
lo
cercavi?- chiese curiosa.
-Sai
per caso se tra lui e
Naruto è successo
qualche cosa?-
Lei
assunse
un’aria pensierosa.
-Non
saprei. Sasuke non
è un tipo di
molte parole, soprattutto quando sono in ballo gli affari suoi. Anche
se sono
la sua ragazza non mi dice mai nulla...-
Però,
mentre
pronunciava quelle parole
ebbe un sussulto, ricordandosi di "quella" sera.
-Per
caso ti è
venuto in mente qualche
cosa?-
Lei
lo guardò
un po’ titubante fino a che non
prese una decisione.
-In
fondo sei tu e penso
che potrei anche
dirtelo. Siete amici da una vita e se devo essere sincera sono un
po’
preoccupata anche io. Ma non so dirti se centra Naruto con quello che
sto per
dirti.-
Gaara
assunse un aria
attenta, spingendola a
continuare nel discorso.
-L’altra
sera
è arrivato a casa mia sconvolto.
Si è chiuso in camera ed è rimasto
lì tutta la notte. Ho provato a
chiedergli che cosa avesse, ma lo conosci anche tu…
piuttosto morirebbe pur di
confidarsi con qualcuno. Di conseguenza, l’unica cosa che ho
potuto fare era
lasciarlo solo. Ha gironzolato tutta notte per la stanza, non dormendo
neanche
un minuto. Avrei voluto dirgli qualche cosa ma quando ho visto il suo
volto ho
lasciato perdere-
-Perché?
Che
faccia aveva? Per far desistere
una come te deve essere stato allucinante-
-Lo
puoi dire. Era
sconvolto… non saprei
neanche descrivertelo. Ma te l’ ho detto… non so
il motivo, penso che dovresti
parlarne con lui, probabilmente con te si aprirà- disse lei
rassegnata.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Gaara
se ne stava di
fronte a villa Uchiha con
l’espressione più scocciata del pianeta.
Odiava
quella
casa… ma DOVEVA parlare con
Sasuke e a costo di dover incontrare “lui"...
Quando
suonò il
campanello una delle cameriere
venne ad aprirgli. Come gli occhi di lei si posarono su di lui le sue
gote arrossirono.
-Signorino
è un
piacere vederla- disse in
un sussurro imbarazzato.
-Anche
per me è
un piacere rivederti- le
rispose con un dolcissimo sorriso, facendola vacillare per
l’emozione- Sto
cercando Sasuke, è in casa?-
Lei
lo guardò
confusa
-Non
lo so, ma
se ha la pazienza di
aspettare un attimo vado a vedere. Prego si accomodi-
Gaara
annuì ed
entrò nell’enorme atrio. Dopo qualche
minuto d’attesa la ragazza ricomparve.
-Il
signorino è
fuori e mi sono permessa di
chiamarlo. Mi ha detto di riferirle che rientrerà tra
qualche minuto e
quindi, se ha tempo e pazienza, ha chiesto di aspettarlo nella
sua camera-
Gaara
ci
riflettè un attimo su. L’idea di stare
in quella casa lo infastidiva, ma in fondo che cosa era qualche minuto
in più?
Quindi,
controvoglia,
annuì con il capo.
-L’accompagno-
disse lei contenta.
-Non
ce né
bisogno.
Conosco la strada- lei annuì, senza riuscire a staccargli
gli occhi da dosso.
°°°°SaSuNaRu°°°°
La
stanza di Sasuke
non era per niente cambiata in quegli anni. Sempre sobria, priva di
qualsiasi
oggetto inutile o altro. Un letto singolo
al centro della stanza, quattro scaffali colmi di libri
dove era
presente anche un impianto stereo all’ultimo grido, la
scrivania perfettamente in
ordine e un ‘enorme armadio a parete.
Nulla
di
più…
Il
silenzio della
stanza era rotto solo dal ticchettio dell’orologio. Prese un libro a caso
dallo scaffale più
vicino, si sedette sul letto, ed iniziò a sfogliarlo
distrattamente.
Quando
sentì la
porta
aprirsi si volse e si pietrificò nel vedere
l’Uchiha sbagliato.
-Sas…
Gaara,
che ci
fai qui?- chiese con uno stupore più che palese.
Il
rosso lo
guardò
intensamente, indurendo lo sguardo di secondo in secondo, per poi
chiudere in
un tonfo il libro, riporlo sullo scaffale e avviarsi verso la porta.
-Stavo
aspettando tuo
fratello- disse freddamente.
-Capisco…
ma
ora dove
stai andando?-
-Me
ne vado-
Itachi
non ebbe
neppure il bisogno di chiedergli il perché… lo
sapeva perfettamente.
-Ascolta…
sono
venuto
qui solo perché credevo che fosse rientrato Sasuke visto che
ho sentito dei
passi nella stanza. Non c’è bisogno che tu te ne
vada. Ho visto che non c’è,
quindi me ne vado io-
Nonostante
queste parole il
rosso parve non
averlo nemmeno ascoltato e, dopo essersi infilato le mani in tasca,
uscì, oltrepassandolo.
Ma
non andò
molto
lontano. Infatti venne arpionato per un braccio e catapultato nella
stanza.
-Ora
smettila, mi hai
stancato- gli
ringhiò il moro
strattonandolo per il colletto.
Gaara
mantenne la sua
solita impassibilità
–
Pensi di
continuare in eterno con questo atteggiamento?
Sei un bambino…-
A
quella provocazione
Gaara reagì schiaffeggiandogli una mano.
-Tu
non sei nessuno
per potermi giudicare- sentenziò freddamente.
-Certo…
perché non mi
chiamo Naruto, vero?- disse il moro sprezzante.
-Lui
non centra niente
e lo sai…- disse alterato.
-Non
centra niente?
–
Itachi accompagnò queste parole con una risatina di scherno
– Tu sei innamorato
di lui-
Gaara
non disse nulla
e questo suo mutismo fece perdere totalmente la pazienza al ragazzo
più grande, che lo
spinse sul letto inchiodandolo con il suo corpo.
-Itachi
dacci un
taglio e lasciami andare. I miei sentimenti per lui non centrano nulla-
-Bugiardo…
tutti i
tuoi problemi girano intorno a lui... ed ora anche i miei. Lo sai che
ti vede come
un amico, perché diavolo continui a soffrire in questo modo
quando potresti
avere…-
-….uno
come
te?-
completò la frase Gaara con ironia –
Itachi tu sei solo
un bastardo presuntuoso. Mi vuoi solo perché ora non mi puoi
avere. Sono un
giocattolo che non puoi usare quando ti pare e questo pensiero ti fa
incazzare-
-Non
è
così e lo sai…-
gli sussurrò il moro, accarezzandogli il volto.
-Io
non so niente e
poi consolati... Mi hai già avuto, no? Considerami come un
gioco vecchio e rotto... e
lasciami in pace- disse stavolta non riuscendo a trattenere la profonda
amarezza che stava provando in quel momento.
-
Gaara ho fatto un
errore, non riesci proprio a perdonarmi?- chiese esasperato.
-Il
tuo non è
stato un
errore…. Il tuo è semplicemente il tuo modo di
essere-
-Non
è vero.
Cazzo
Gaara…. Io...-
-Che
diavolo state
facendo voi due sul mio letto?- chiese sconvolto Sasuke.
I
due ragazzi per lo
spavento balzarono in piedi all'istante. Presi
com’erano nella loro discussione non si erano
nemmeno accorti del suo arrivo.
Sasuke
osservò
sgomento Gaara rimettersi a posto i vestiti, per poi oltrepassarlo.
-Gaara,
ma dove stai
andando? Non dovevi parlarmi?-
-Sarà
per
un’altra
volta, Ciao- disse praticamente in un sussurro.
-Ma…-
-Lascia
perdere,
conosco la strada-
Sasuke
entrò
nella sua
stanza chiudendosi la porta alle spalle. Totalmente spaesato
spostò lo sguardo
sul fratello che si era seduto sul suo letto, facendo sprofondare il
volto tra
le mani.
-Itachi
mi spieghi che
diavolo sta succedendo?-
Il
moro alzò lo
sguardo e scosse la testa con rassegnazione.
-Niente-
-NIENTE?
Cazzo Itachi
stavi “inchiodando” Gaara sul mio letto e mi vieni
a dire che non è successo
niente?-
-Sasuke,
lascia
perdere. Non sono fatti che ti riguardano-
-Hai
ragione, non sono
fatti miei, ma permettimi di essere per lo meno sorpreso. Fino a due
minuti fa
pensavo che vi odiaste era vedo questo… scusa se ho reagito
in maniere così
invadente- cantilenò sarcastico – Fammi almeno un
riassunto…-
Il
ragazzo più
grande
scosse la testa.
-Mi
piace, Sasuke-
disse in un sussurro.
Sasuke
trattenne il
respiro, era la prima volta che sentiva suo fratello pronunciare quelle
parole.
-Gaara?
Ma da quando?-
-Da
quando?- il moro
rise amaramente –Da sempre…-
-Ma…
non
capisco.
Perché non l’hai mai dato a vedere? Sei stato con
una miriade di persone…-
-Lo
so, ma Sasuke ci
sono sempre stati tanti problemi. Un po’ la mia reputazione
di “libertino”, la
differenza d’età e poi lui è
già innamorato di un’altra persona-
-Gaara
innamorato?
–Sparò il piccolo Uchiha ancora
più
sconvolto – Faccio fatica a crederlo è quasi
peggio di te in quel senso. Ma di
chi?-
-Non
chiedermelo, non
te lo dirò. Se vorrà te lo dirà lui,
ma mi sorprende che tu non ci sia ancora
arrivato-
Sasuke
lo
guardò
confuso
-Non
capisco….-
Itachi
si alzò
in
piedi e gli sorrise tristemente
-Capirai-
-Itachi,
prima stavate
litigando per questo?-
-No,
per una cosa
più…”complessa”-
-Ma
sa quello che
provi per lui?-
-Si,
ma non mi crede.
Hai suoi occhi ho avuto troppe storie per essere credibile, inoltre ho
commesso
un terribile sbaglio-
-Che
sbaglio?-
-Lascia
perdere, forse
un giorno te lo dirò, ma non ora. Ti chiedo solo di
mantenere questa
discussione per te.-
-Va
bene. Ah Itachi,
ti va domani sera di uscire a bere qualche cosa? -
Lo
sguardo del moro si
rabbuiò e Sasuke, intuendone il motivo, si
affrettò a dire –Gaara non ci sarà-
-Va
bene-
Come
il ragazzo
uscì
dalla stanza Sasuke si lanciò sul letto e iniziò
a riflettere su quel nuovo
mondo che gli si stava aprendo davanti agli occhi.
Suo
fratello e Gaara
Gaara
innamorato di
una persona misteriosa
Kakashi
e Naruto
Naruto….
Naruto
e lui….
Non
riusciva
più a
riconoscere nemmeno se stesso.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Aaaaaaaaaaaaah
Itachi, che meraviglia …. Era una vita che non ci vedevamo,
vero?- disse Kiba
tutto felice battendo una mano sulla spalla del ragazzo.
-Già,
in
effetti è
passato un po’ di tempo- disse il ragazzo sorridendogli prima
di sorseggiare la
sua birra.
-Itachi-Kun,
sei
sempre bellissimo- ansimò Ino prendendo posto al tavolo di
fianco a lui.
-Ti
ringrazio-
-Dovreste
smetterla di
adularlo. Poi finisce che si monta la testa- sparo Deidara per non
essere stato
minimamente calcolato dagli amici del fratellino di Itachi.
-Non
fare quella
faccia, sei fighissimo anche tu- disse la ragazza facendogli
l’occhiolino.
-Ci
puoi giurare-
-Mio
fratello
dov’è?-
chiese Itachi notando l’assenza di Sasuke.
-Era
al bancone del
bar a prendere da bere- gli disse Sakura sedendosi tra Kiba e Shikamaru.
Itachi
cercò di
scorgere la sagoma del fratello in quel locale affollato,
finché non lo vide.
-Vado
da lui- disse Itachi alzandosi dal tavolo e
scomparendo tra la folla.
-Che
fratello
premuroso- sussurrò estasiata Ino –Deidara ha la
ragazza?-
-Chi…
Itachi?-
chiese
divertito.
La
ragazza
annuì e lui
scoppiò a ridere
-Ne
ha una schiera
infinita. Ormai ho perso il conto-
-Noooooo
e io che lo
facevo un tipo serio- disse sorpresa Ino
-E
lo
è… E’ solo nella
fase “chiodo scaccia chiodo”-
-In
che senso?-
domandò curioso Kiba
-Gli
piace una persona
che non ne vuole sapere niente di lui. Allora per togliersela dalla
testa si
crea dei “diversivi”-
-Ma
chi è
questa tizia
tanto stupida da lasciarsi sfuggire uno così?-
Ancora
una volta il
biondo scoppiò a ridere, sotto gli sguardi confusi dei
presenti.
-Lasciate
perdere….
Prima o poi le cose si sistemeranno-
-Ma
com’è?- chiese Ino
curiosa –Magari è un mostro… non sono
mai riuscita ad immaginarmi che tipo di
ragazza possa piacere ad uno così-
-Ma…
è molto bella. Ha
due freddi occhi color ghiaccio, la pelle nivea e i capelli color del
fuoco. E’
fiera, elegante e sensuale. Non molto estroversa, ma sensibile e
particolarmente brillante (dal punto di vista intellettuale)-
-Wow….
Deve
essere
eccezionale… ma perché non le interessa
Itachi?-
-Perché,
a
quanto pare
è innamorata di un'altra persona-
-Deve
soffrirne
parecchio- sussurrò tristemente Sakura
-Non
lo da a vedere,
ma immagino di si-
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Sasuke,
che stai
combinando qui?-
Sasuke
si scolò
la
birra che teneva in mano e poso il bicchiere sul bancone, ordinandone
altre due.
-Non
pensi che stai
bevendo un po’ troppo?- chiese Itachi notando gli altri due
boccali vuoti
davanti a lui.
-No…
e poi uno
è per
te-
-Perché
non
vieni al
tavolo con gli altri?-
Sasuke
si voltò
a
guardare i ragazzi chiacchierare, sfoggiando una piccola smorfia.
-Non
mi va-
Quella
risposta un
po’
sorprese il ragazzo più grande.
-Ma
è successo
qualche
cosa?-
Appena
pronunciò
quelle parole Itachi sentì una voce solare pronunciare il
suo nome e sorpreso
si voltò.
-Ciao
Nachan. È
da un
po’ che non ci vediamo- gli disse con un sorriso.
-Già,
non
sapevo che
ci saresti stato anche tu questa sera-
-Per
quello mi aspettavo
che non ci
saresti stato neanche
tu- sussurrò Sasuke, riferendosi a Naruto e prendendo un
altro sorso di birra.
A
quella sparata il
moro si voltò a guardare il fratellino sorpreso, mentre
Naruto rabbuiò lo
sguardo ma fece finta di niente.
-Beh,
vado dagli
altri. Ciao Itachi- disse il biondo correndo verso il tavolo dei loro
amici.
Itachi,
sconvolto, si
volse verso Sasuke.
-Avete
litigato?-
-No,
perché?-
domandò
Sasuke mantenendo la sua solita impassibilità.
-Allora
perché
hai
fatto quella sparata? C' è rimasto male-
-Lascia
perdere.
E’
solo che il nostro rapporto si è un pochino
“incrinato”-
-Lo
vedo…. Non
vi
siete neanche salutati… Ha voglia di dirmi che cosa
è successo questa volta?-
Non
fece in tempo a
finire la frase che il trillio di un cellulare attirò la sua
attenzione.
Vide
Naruto rispondere
al telefono, dire qualche parola e
assumere una colorazione purpurea.
Sorpreso
si
voltò
verso il fratello e sussultò nel vederlo guardare il biondo
come se volesse
distruggerlo all’istante. Ritornò a guardare il
ragazzo, che nel frattempo
aveva chiuso la telefonata e si era avvicinato agli altri salutandoli.
Quando
lo vide girarsi
verso di loro, notò il suo fratellino girarsi di scatto
verso il bancone ed
iniziare a guardare intensamente il suo bicchiere.
-Stai
andando via?-
chiese Itachi mantenendo il suo solito cordiale sorriso.
-Si,
mi stanno
aspettando- rispose sul vago il biondo gettando un’occhiata
fugace a Sasuke che
si ostinava a non considerarlo.
-Ma
sono le 1,30 della
mattina… devi incontrare una ragazza?- alluse maliziosamente
il ragazzo
facendolo diventare purpureo.
-Non
proprio…
Beh ti
saluto- e il biondo scappò via veloce come quando era
arrivato.
Itachi
si volse allora
verso Sasuke e con l’espressione di chi la sa lunga gli chiese
-Con
chi si vede il
piccolo Na-chan?-
-E
io che ne
so…-
sbottò Sasuke scolandosi in un fiato tutta la birra che
aveva nel bicchiere.
-Sai?
Non ti facevo
così geloso e possessivo-
A
quel parole per poco
il piccolo Uchiha non si strozzò.
-Che
cosa diavolo stai
dicendo…-
-Beh
Sasuke mi sembra
piuttosto evidente- disse con un piccolo sorriso il più
grande.
-Ascoltami
bene…
questa non è la serata giusta per sentire le tue seghe
mentali. Quindi vedi di
piantarla- disse minacciosamente
-Va
bene.. come
vuoi…
ma prima di tapparmi definitivamente la bocca, mi permetti di sparare
la mia
teoria? Poi ti giuro che me ne starò zitto-
-Itachi,
ti
avverto…
un altra cazzata e.-.
-Io
penso che ti stia
finalmente
rendendo conto della natura dei sentimenti che hai
sempre covato per Naruto…-
-Itachi…-
-Ed
ora la presenza di
una nuova persona nella sua vita ti fa temere
di poterlo perdere…-
-Itachi
vedi di
tapparti la bocca…-
-Non
solo… lo
sappiamo
tutti che ti sei messo con Sakura solo per evitare che lei te lo
potesse
portare via e la cosa ti ha rincuorato quando hai saputo che lui era
innamorato di
lei, infondo sapevi che a lei piacevi tu e che quindi avresti potuto
gestire al
meglio tutta questa situazione…-
-Ti
avverto che mi
stai stancando…-
-Ma
ora questa
persona, che sono certo tu sappia chi sia, è per te
inarrivabile o meglio, il
tuo fascino non ti sarà d’aiuto per metterti tra
di loro e questo senso
d’impotenza ti stà opprimendo-
-Hai
finito?- chiese
Sasuke esasperato.
-No
e sono certo che,
nonostante tu ti sia convinto di essere innamorato di Sakura, ora ti
stai
rendendo conto che invece sei sempre stato innamorato di..-
-ITACHI…..
TI
HO DETTO
DI STARE ZITTO
- gli urlò
questa volta prendendo di sorpresa il fratello che gelò a
quella reazione
spropositata.
-Ti
rendi conto che
questa tua reazione non mi permette di cambiare idea sulla mia visione
dei
fatti, vero?-
-Si,
ma non voglio
sentire quelle parole. Non voglio sentirle accostate al nome di Naruto-
-Stai
cercando di auto
convincerti che non è così?-
-No,
sono certo che
non sia così-
-Capisco….
Quindi non
ti turba che qualcuno possa rubargli la sua verginità?- gli
domandò Itachi
sorseggiando la birra.
-Lui
non è
più
vergine- sussurrò Sasuke tracannando tutto il liquidi
ambrato, sotto lo sguardo
sgomento del fratello.
-Come
lo sai?-
-Fregatene,
accontentati di sapere che lo so per certo-
-Wow,
ora capisco il
tuo cambiamento in questi ultimi tempi. Sarei particolarmente incazzato
anche
io se..-
-Itachi…
le
vuoi
prendere?-
A
quella minaccia il
ragazzo si ammutolì all’istante. Si volse verso il
barista e ordinò altre due
birre.
-Non
mi avevi detto
che era meglio che non bevessi ulteriormente-
-Ma
in questo caso
penso che tu possa fare un’eccezione- disse il più
grande spingendogli
sotto il naso un bicchiere
colmo.
Sasuke
sbuffò
rassegnato per la cocciutaggine del fratello, ma non rifiutò
quel “dono”.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Sasuke
ed Itachi
stavano percorrendo la strada che li avrebbe portati a casa barcollando
e
ridendo come due pazzi. Non erano completamente ubriachi, ma di certo
erano
lontani dalla sobrietà.
-Fratellino,
penso che
tu abbia bevuto un po’ troppo- Disse Itachi sostenendo
l’altro prima che
cadesse rovinosamente a terra.
-Noooo...
guarda che ci sono ancora- bofonchio
Sasuke sopprimendo un singhiozzo.
-Si
certo... almeno hai
dimenticato
tutti i tuoi
problemi?-
-No-
ammise con una
nota di rassegnazione nella voce.
-Allora
avresti dovuto
bere ancora un paio di birre-
-Lo
avrei fatto se non
ci avessero buttato fuori dal locale-
Itachi
guardò
il cielo
schiarirsi, rendendosi conto che l’alba non era lontana.
-Era
inevitabile,
ormai sono le 6 della mattina-
-Già
ed ora
voglio
andare a dormire-
-Fortuna
che è
sabato
e non hai scuola...-
Ad
un certo punto
Itachi arrestò la sua camminata volgendo il suo sguardo
all’interno di un
vicolo.
-Che
c’è?- Chiese
perplesso il fratello.
-Passiamo
per di qua.
Faremo prima-
Sasuke
guardò
la via e
storse il naso.
-Ma
è la via
dei Love
hotel e Motel vari...-
-E
allora? Ormai
è
giorno e le insegne sono già spente. Che vuoi che sia....-
rispose il più
grande scrollando le spalle.
-Se
ci dovessero
vedere sarebbe piuttosto compromettente- biascicò Sasuke
scocciato, facendo
ridere il fratello.
-E’
vero,
probabilmente penserebbero che abbiamo passato una notte di sesso
frenato visto
come siamo messi-
-Già...
e pensi
che
non noteranno la nostra poco palese somiglianza?- gli chiese con
sarcasmo.
-Incesto....mmmmh...
interessante. Ma pur di accorciarla di un paio di Km sono disposto a
rischiare-
Sasuke
riposò
lo
sguardo su quella via deserta... infondo erano solo 300 m,
che cosa sarebbe
potuto accadere?
-Va
bene-
Sempre
barcollando, ma
in un religioso silenzio, iniziarono ad avviarsi, guardandosi intorno
curiosi.
Ogni tanto si vedevano uscire da quelle decine di alberghi coppiette di
ogni
tipo... alcune si separavano appena valicato il cancello come se nulla
fosse
stato, altre continuavano a coccolarsi soddisfatti per la notte
passata, altri
ancora uscivano a scaglioni, simbolo del consumo di un amore proibito.
Nessuno
li
degnava di uno sguardo, come se la scena che stavano offrendo
non fosse niente di “mai
visto”. Si resero conto che quello era un po’ il
mondo “dei fatti propri”.
Nessuno parlava, nessuno guardava e nessuno s’interessava a
quello che gli
stava intorno, troppo presi dai loro problemi... dai loro mondi.
Quando
arrivarono alla
fine della via a Sasuke scappò un sospiro di sollievo... non
sapeva il perchè
ma quei minuti lo avevano agitato da morire.
Gli
venne male quando,
ad un certo punto, si ritrovò pressato contro al muro.
-Itachi,
che cavolo
stai facendo?- Gli domandò sconvolto, temendo che
l’alcool gli avesse fuso il
cervello.
Ma
il fratello non lo
ascoltò tenendo lo sguardo fisso in un punto impreciso in
quella via.
-Allora?-
-Guarda
là...- gli
disse indicandogli con
un cenno della
testa.
Sasuke
volse lo
sguardo e gelò.
I
suoi occhi videro
una chioma dorata uscire da una di quelle decine di porte.
-Non
è Naruto?-
chiese
Itachi sconvolto.
Il
cervello di Sasuke
era totalmente in tilt per riuscire a dargli una risposta pronta. La
sua testa
non voleva confermare come reale la scena davanti ai suoi occhi.
Naruto
era uscito da
uno di quei motel e ora si trovava all’ingresso di questo in
attesa di chissà
che cosa.
-Forse
non è
lui...-
provò a suggergli Itachi.
-Ma
per favore....
quanti giapponesi biondi conosci? – gli sparò
riacquistando un po’ di lucidità
-Si
ma stiamo parlando
di Naruto... lui non potrebbe mai.-
-ITACHI
E’ LUI,
SMETTILA DI SPARARE CAZZATE-
Itachi
lo
guardò
basito. Era la prima volta che vedeva il fratello così
nervoso.
Quando
poi lo vide
sgranare gli occhi si costrinse a rivolgere gli occhi su Naruto e
gelò nel
vederlo parlare con un uomo più grande di una decina
d’anni, dai singolari
capelli argentati.
-Sasuke
che cavolo
stà
combinando Naruto? Non è che si è dato alla
prostituzione o altro?-
Sasuke
si
limitò a
fulminarlo con lo sguardo.
-Ma
quale
prostituzione...-
gli ringhiò – quello è l’uomo
che sta frequentando-
Itachi
spalancò
la
bocca per la sorpresa.
Proprio
in quel
momento vide l’uomo avvolgere le spalle di Naruto con un
braccio e il biondo
ricambiare quell’abbraccio introducendo un mano nella tasca
dei jeans
dell’altro.
Stavano
entrambi
sorridendo e l’uomo non la smetteva di accarezzargli il capo
con un mano.
Quando
li videro
scomparire dietro l’angolo Itachi si riprese parzialmente
dallo shock.
-Andiamocene.
Ho
bisogno di dormire- gli disse Sasuke iniziando
a strattonarlo.
-Sasuke,
chi è
quel
tizio? –
-Te
l’ho
detto.... è
l’uomo che esce con Naruto-
-Questo
l’ho
visto
anche io... ma deve avere almeno 10 anni in più di lui-
-Già-
rispose
incurante Sasuke.
-E
lo dice
così?-
-E
come dovrei
dirtelo?- gli rispose scocciato il più piccolo.
-Incredibile...
dal
piccolo Nachan non mi sarei mai aspettato una cosa simile-
-“Piccolo”-
ripete
sprezzante Sasuke
-Cavolo...
ma gli
altri che cosa hanno detto?-
A
quelle parole Sasuke
s’immobilizzò all’istante arpionandogli
con forza il braccio.
-Gli
altri non sanno
niente e NON DEVONO SAPERE NIENTE- il suo sguardo serio e il suo tono
minaccioso fecero capire appieno al fratello che cosa intendesse dire.
-Visto
che ormai io
so... mi potresti dire perchè questa relazione è
così segreta da spingermi a
stare zitto e da portare lui in un motel?-
Sasuke
non gli rispose
-Sasuke
se tu me lo
dicessi mi convinceresti ulteriormente a mantenere questo
incomprensibile
mistero. Dubito che sia una questione d’età-
-E’
un
professore...-
-Ah...
e allora....
anche se fosse non penso che..-
-Itachi
è il
nostro
supplente, quindi il NOSTRO professore-
-Ah............-
Itachi rimase un attimo in silenzio per poi dire –questo
segreto me lo dovrò
portare nella tomba-
Sasuke
si
limitò ad
annuire, ormai convinto che il fratello non avrebbe mai spifferato in
giro
questa storia.
-Sasuke,
ma Na-chan propio
in un casino colossale come questo si doveva cacciare?-
-Lascia
perdere... lui
è totalmente innamorato-
-Ma
si è
confidato
con te, quindi avresti dovuto dirgli che-
-Lui
non si è
confidato-
-Allora
come lo hai
scoperto?-
Sasuke
si rinchiuse in
uno dei suoi soliti mutismi, ma Itachi aveva una grande dote, quello di
essere
particolarmente deduttivo, quindi.... se Naruto non gli aveva confidato
niente
voleva dire solo una cosa
-Lo
hai beccato con
lui- disse sconvolto e vedendo la faccia del suo fratellino irrigidirsi
ne ebbe
la conferma.
-Kami....
spero non a
scuola-
Ma
l’assenza di
risposta gli confermò anche quell’ipotesi.
-Non
ci posso credere
e come..-
-ITACHI
CAZZO STAVANO
FACENDO SESSO, OK? ORA CHE LO SAI SEI CONTENTO E MI LASCI STARE? Ho
un’emicrania che potrebbe farmi esplodere la testa da un
momento all’altro,
quindi se tu la smettessi con tutte queste domande sarei certo che ne
troverei
giovamento-
Itachi
rimase
spiazzato per qualche secondo per poi dire
-Ecco
perchè
sei così
nervoso in questi ultimi tempi. Lo sarei anche io se scoprissi che il
ragazzo
di cui sono innamorato si fa sba-
-ITACHI
DACCI UN
TAGLIO. Te lo dico una sola altra volta, non mi ripeterò. A me Naruto non interessa in
quel senso, quindi
smettila di rompere-
-Però
l’ idea che
qualcun’altro gli presti quel genere d’attenzione
ti turba-
Sasuke
si
limitò a
ringhiargli contro.
-Io,
se fossi in te,
mi preoccuperei per le tue questioni sentimentali. Non ti sei di certo
innamorato di un puritano. Gaara è piuttosto attivo in
questo campo-
-E’
per questo
che te
lo dico.... ti capisco benissimo, visto che
ci sto passando da più tempo di te-
Lo
sguardo tormentato
del fratello fece desistere Sasuke da qualsiasi tipo
d’intervento.
Ormai
stanchi e turbati,
si diressero a casa in un assoluto silenzio.
Continua....
|
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Capitolo 17 *** Shock ***
Grazie a tutte voi... soprattutto
alle mie nuove commentatrici. Hinata707 qui Sai
non ci sarà. Anche a me come personaggio piace parecchio, ma
questa volta non avevo ruoli per lui. Forse nella prossima
sarà diverso. Per il rapporto tra Itachi e Gaara e che cosa
è successo in passato, come al solito, non vi
dirò niente....fra pochi capitoli lo scoprirete.
Ringrazio soprattutto Azzusam, Kahoko, terachan e per chi ha commentato
per la prima volta una mia fic (mi scuso se ho dimenticato qualcuno), i
vostri commenti mi hanno fatto molto piacere.
Detto questo...
sappiate che spero di schoccarvi con questo capitolo.
<<<<
Schock
Il cellulare
suonò avvertendolo che era arrivato un messaggio.
Con la testa
dolorante e pulsante come non mai lo afferrò a fatica e lesse
Ti devo
parlare, ci
vediamo oggi pomeriggio al bar del centro.
Non
mancare.
Gaara
Con uno sbuffò
appoggiò il cellulare sul comodino e affondò il
volto nel cuscino. Non ne aveva
la minima voglia, ma vedendo chi era il mittente per lui era
praticamente
impossibile rifiutare. Contraddirlo o rifiutarlo equivaleva ad un
suicidio.
Gaara era l’unica persona al mondo che nessuno avrebbe mai
dovuto far
incazzare, inoltre era certo che fosse una cosa importante da spingerlo
addirittura a venire a casa sua, peccato che l’altra volta
era finita in quel
modo.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Ciao Gaara-
Sasuke salutò
l’amico che era già seduto ad uno dei tavoli a
sorseggiare tranquillamente un
drink.
-Spero che non
ti dispiaccia se ho già ordinato. Ma ero stanco
d’aspettarti e notando le tue
inquietanti occhiaie devi aver fatto le ore piccole-
-Già- gli
rispose il ragazzo abbandonandosi sulla sedia con un sospiro
-Di che cosa
volevi parlarmi così urgentemente?-
-Che cosa è
successo con Naruto?-
-Che intendi?-
chiese per nulla sorpreso da quella domanda.
-Lo eviti, non
lo consideri. Che cosa ha fatto questa volta per offenderti fino a
questo
punto?-
-Niente...
lascia perdere-
-Sasuke mi
stai facendo incazzare-Di solito Gaara non era per nulla scurrile e
solo per
questo il moro si mise sull’attenti. –Sono stato
paziente fino ad ora,
assecondando tutti i vostri capricci e via dicendo. Non sono stupido e
mi sono
accorto di più cose di quanto credi. Hai ragione quando dici
che non sono fatti
miei, ma dal momento che uno dei miei più cari amici viene
da me a cercare un
po’ di consolazione, amareggiato e ferito, per
l’atteggiamento di qualcuno, io
mi sento in dovere di fare qualche cosa.
Non ti
obbligherò o altro a dirmi il segreto che stai tanto
gelosamente custodendo, ma
resta il fatto che non posso rimanere in un angolo a guardare.
Se Naruto ti
ha fatto un torto parlaci, diglielo, perchè lui non ha
capito dove è stato il
suo errore e non sa come rimediare. Siamo amici da una vita e ti
conosco bene,
e so che sei il ragazzo più contorto di questo pianeta, ma
so anche che i tuoi
atteggiamenti non sono mai spinti da motivazioni sbagliate, ma non
tutti hanno
la facoltà di leggere nel pensiero, perciò se ti
ostini a rimanere nel tuo
silenzio, nessuno potrà trovare una soluzione a questo
casino-
Come finì il
suo discorso Sasuke iniziò a giocare con la bibita che la
cameriera gli aveva
portato nel frattempo.
-Gaara, come
hai detto tu, non posso svelarti il “segreto”, ma
sappi che Naruto non mi ha
fatto nulla. E’ solo un problema mio, non riesco
più a vederlo com’era prima?-
-Forse perchè
ha una relazione?-
Per poco
Sasuke non si strozzò.
-E tu come lo
sai?-
-Mi hai preso
per stupido? Vuoi che non mi accorga di una cosa simile?-
Sasuke scosse
la testa incredula.
-Da quando lo
sai?-
-Sarà un
mese... più o meno.-
Quelle parole
lo sconvolsero totalmente: Gaara l’aveva capito prima di
lui... no.... lui non
l’aveva proprio capito, lo sapeva perchè tutto era
accaduto davanti ai suoi
occhi, se così non fosse stato, non l’avrebbe mai
sospettato. Ancora una volta
ebbe la conferma di come fosse profonda l’affinità
tra lui e Naruto e questo lo
fece ridere.
-Dovevo
immaginarlo, tu e Naruto avete sempre avuto
un’affinità “speciale”- disse
con
una punta di amarezza.
-Sasuke io so
solo della relazione, ma non so chi sia quella persona, che immagino tu
sappia
e stai ben attento a non rivelare. Dalla tua reazione ho pensato che
Naruto si
fosse cacciato in qualche guaio e visto che con me non si è
confidato non sono
potuto intervenire. Ma tu sai... e se è successo qualche
cosa devi aiutarlo e
non comportarti così. Capisco che la tua gelosia te lo
impedisce, ma devi saper
reagire-
Quelle parole
lo fecero sentire un vero inetto. Se al suo posto ci fosse stato Gaara
avrebbe
di certo saputo come comportarsi.
-Sasuke non
farti accecare dai sentimenti, così facendo lo farai
solamente soffrire e lo
perderai-
Detto questo
Gaara si alzò dal tavolo regalandogli un piccolo sorriso,
prima di andarsene
-Ah.. un
ultima cosa. Sasuke, io avrò con lui una certa
affinità, ma non ho il vostro
legame. Voi avete un “legame speciale” che vi
unisce e sarebbe meglio per tutti
se ve ne rendeste conto per tempo, prima che sia troppo tardi-
Tenendo gli
occhi d’ossidiana puntati sulla schiena del rosso,
sospirò tristemente
sussurrando
-Gaara, lui
non si è aperto con me come credi tu. Sono nella tua stessa
situazione-
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Sasuke, ma
che cavolo hai?- chiese Sakura imperiosa.
Quel
pomeriggio aveva organizzato un uscita in centro con il suo ragazzo e
lui che
faceva? Nulla, teneva lo sguardo fisso sul pavimento senza spiaccicare
una
parola, totalmente perso nei suoi pensieri.
-Sasuke, ma mi
stai ascoltando?-
-Eh?- chiese
riscuotendosi dopo essere stato scrollato da lei.
-Non ti
sopporto più. In questo periodo sei totalmente perso nei
tuoi pensieri, sei
cambiato e sei sempre nervoso. Mi spieghi che cosa è
successo?-
-E’ una tua
impressione-
Quelle sono le
uniche parole che una ragazza non vorrebbe mai sentirsi dire,
soprattutto
quando ha ragione.
-SASUKE
UCHIHA, MI STAI PRENDENDO PER UN IDIOTA?- urlò la ragazza
attirando
l’attenzione dei passanti, fatto
che non
interessò molto al moro –Vedi di darti un regolata
e di sistemare le cose con
Naruto, altrimenti non so che cosa potrà accadere- concluse
lei minacciosa.
-Che cosa
centra ora Naruto?- domandò il ragazzo sorpreso e scocciato.
-Che cosa
centra Naruto? CHE COSA CENTRA NARUTO? NARUTO CENTRA SEMPRE.... ogni
volta che
cambi umore, ogni volta che sei felice, che sei incazzato, che sei
esasperato
.... bene o male centra sempre lui. E’ sempre stato
così, fin da bambini. Lui è
sempre stato un tua priorità. Lo hai posto anche di fronte
me-
-Sakura
smettila di dire cretinate. Sei paranoica-
A quel punto
la ragazza gli rivolse uno sguardo ferito che lo fece sussultare.
-Sasuke.. non
riesco a capire se tu sai e fai finta di niente o non te ne rendi
conto. Non
esiste persona al mondo che per te sia più importante di
lui. So benissimo che
hai iniziato ad interessarti a me perchè piacevo a Naruto e
all’inizio mi stava
bene, non volevo altro che mi stessi vicino. Ma poi hai cambiato
atteggiamento
e mi sono convinta di piacerti sul serio, ma ora mi rendo conto di
essermi
probabilmente illusa. Sasuke devi far ordine nella tua testa e nel tuo
cuore,
perchè io non ce la faccio più. E’ ora
che tu ti dia una svegliata, perchè così
facendo farai soffrire solo chi ti sta intorno-
Un piccola
lacrima le percorse una guancia e Sasuke, istintivamente,
l’abbracciò.
-Scusami-
Lei scosse la
testa e accennò un sorriso forzato
-No, scusami
tu, mi sono fatta prendere un po’ dalla mano. Ma sappi che
comunque quello che
ti ho detto lo penso realmente-
Sasuke si
limitò a baciargli il capo
-Sakura tu mi
piaci e questo non cambierà mai- e lei gli regalò
un sorriso, anche se
il suo cuore non ne
era convinto.
Continuarono
il loro giro fino a che non arrivarono nella piazza e non si sedettero
su una
panchina ad “amoreggiare”.
Il ragazzo
stava vezzeggiando il suo collo, dando vita ai risolini di lei, fino a
che non
venne scostato con violenza.
-Che ti
prende? – chiese scocciato.
Lei con lo
sguardo sconvolto indicò un punto alle sue spalle e
balbettò
-Guarda il
professor Kakashi con..-
Sasuke
s’irrigidì all’istante e la sua mente fu
attraversata da un solo pensiero
“non possono
essere così idioti ed incauti”
-.. con una
donna- concluse la ragazza con sorriso –deve essere la sua
fidanzata-
Sasuke
corrucciò lo sguardo e si voltò per guardare la
coppia. Accanto al professor
c’era una bella donna dai lunghi capelli neri, più
o meno della sua età.
-Deve essere
sua sorella o una sua amica- disse incurante il ragazzo ritornando a
baciare la
sua ragazza, ma lei scostò il viso ridendo
-No, sono
sicura che è la sua ragazza-
-Ti garantisco
che è poco probabile lui è...
“già impegnato”-
-Si con lei-
gli rispose divertita.
-Ma sei
veramente testarda-
A quella
affermazione lei ghignò e gli disse
-Non credo che
due fratelli, amici o conoscenti si bacino in quel modo-
A quelle
parole Sasuke si voltò di scatto e gelò.
Kakashi stava
baciando, coccolando, vezzeggiando quella donna in mezzo la piazza come
se
fosse la cosa più naturale del mondo.
Sakura si
voltò verso il suo ragazzo gongolante e rimase shoccata nel
vederlo .... non lo
aveva mai visto così furioso in tutta la sua vita.
Stringeva
spasmodicamente lo schienale della panchina tanto che parve stesse per
rompersi
sotto la quella pressione, gli occhi erano ridotti a due fessure...
Sasuke
sembrò essere trasformato in una belva feroce, pronta
all’attacco.
Sussultò
quando lo vide alzarsi di scatto e dirigersi come un bulldozer verso la
coppia.
Istintivamente
gli corse dietro. Il suo istinto gli urlava di fermarlo prima che
compiesse
qualche cazzata e così fece.
Quando vide il
suo ragazzo caricare un pugno diretto alla faccia del professore,
riuscì ad
arpionargli il braccio al volo impedendogli il movimento.
Proprio in
quell’istante il professore si voltò a guardare i
due ragazzi, senza accorgersi
di quello che aveva appena rischiato.
-Ciao Ragazzi-
disse lui con il suo solito gioviale
sorriso
–Sasuke, ti vedo un po’ nervoso, è
successo qualche cosa?-
-No- ringhiò
tra i denti e Sakura corse in suo soccorso
-A emmm.....
professore chi è questa bella donna?-
Kakashi
esitò a
risponderle e quindi la donna
prese l’iniziativa.
-Piacere sono
Rumi, immagino che voi siate dei suoi studenti-
Sakura si
limitò a sorridere, mentre Sasuke continuava a tenere
puntati i suoi occhi
perforanti su Kakashi.
La donna,
notandolo, guardò smarrita il ragazzo e Sakura temendo
qualche cosa a cui non
sapeva dare un nome, cercò di distrarla.
-Immagino che
lei sia la fidanzata del professore-
La donna fece
un timida risata che attirò l’attenzione anche del
moro.
-No- i due
ragazzi la videro alzare la mano sinistra e portando il dorso davanti
ai loro
visi –veramente sono sua moglie- Sull’anulare
splendeva una piccola fedina
d’oro.
-Kami, non
sapevo che il professore fosse sposato, non porta la fede-
La donna rise
–Si gli ha sempre dato fastidio-
-Da quanto
siete sposati?- chiese Sakura entusiasta
-E’ un anno
preciso questo mese-
-Meraviglioso-
Solo in quel momento lei notò un lieve rigonfiamento sulla
pancia di lei.
-Ma lei è...- disse
Sakura con lo sguardo sognante
-Si, sono
incinta-
Le due donne
continuarono a parlare felici. Non si accorsero che i loro compagni non
avevano
smesso un secondo di guardarsi.
Sasuke
guardava pietrificato Kakashi, con gli occhi e la bocca spalancati per
l’incredulità. Le mani strette a pugno tremanti.
Sasuke era
incredulo e sconvolto per quello che aveva sentito. Non riusciva a
crederci...
non poteva crederci...
Dal canto suo
Kakashi era rimasto inizialmente sorpreso per la sua reazione, ma poi,
non
essendo stupido, capì e quella fu una secchiata
d’acqua gelata
Sasuke sapeva
tutto
Continuo….
|
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Capitolo 18 *** Cambiamenti inaspettati ***
Grazie a tutte voi...sono
felicissima di avervi sconvolto fino a questo punto. I vostri commenti
non potevano essere più gratificanti.
IMPORTANTE....LEGGETE
Detto questo ho una comunicazione
importante soprattutto per le mie commentatrici.
Dopo averci riflettutto non so
più per quanto tempo, mi sono decisa ad aprire un blog/forum
solo per per parlare con voi e miei lettori. La motivazione
è molto semplice.. Voi sprecate sempre un sacco di tempo a
lasciare i vostri meravigliosi commenti e a volte mi lasciate domande a
cui non riesco rispondere non avendo lo spazio e non sempre il tempo.
Molte di voi, inoltre, mi capitava di sentirle su messanger, ma ora il
tempo che ho a disposizione si ridotto ulteriormente. Le vostre mail
sono sempre numerose, ma non sempre riesco ad accedere alla casella.
Per ciò ho aperto il forum.
Inizialmente doveva essere un
semplice blog, ma volevo interagire con tutti voi direttamente su
qualunque cosa, soprattutto per conoscevi, quindi ho optato per un
forum. Qui veranno pubblicate non solo le fic che seguirete, ma anche
degli inediti che probabilmente mai pubblicherò su questo
sito, in quanto saranno sperimentali e con coppie "diverse".
Non smetterò di aggiornare qui, quindi non
preoccupatevi per questo. Il forum sarà, in sostanza, un
laboratorio di "lavoro", dove potranno parteciparvi tutti. In
realtà ho in mente una cosa anche più estesa.
Come un "circolo" di consultazione, di correzzione ecc. che precedono
alla pubblicazione.
Ma per ora lascio perdere questo,
perchè quello che mi interessa è parlare con voi
e continuare a mantenere i rapporti che si sono creati fino ad ora.
Ovviamente vi invito sempre a recensire perchè il vostro
lavoro è importante soprattutto per coloro che leggono i
commenti. MA se voleste parlare direttametne con me vi metto a
disposizione anche questa alternativa. Spero aprrezzerete.
ovviamente abbiate pazzienza, ora
è ancora spoglio perchè l'ho aperto solo in
questi giorni, ma sper che con il tempo cambierà faccia.
L'indirizzo
è http://istry.blogfree.net
Ora
vi lascio alla lettura
Cambiamenti
inaspettati
-Naruto
che hai?-
chiese preoccupato Kiba vedendo l’aria afflitta
dell’amico.
-Niente-
-Ma
come niente.. cavolo, è appena passato il Natale e tu hai
quella faccia da
funerale. Dovrebbe essere il periodo più bello
dell’anno-
“Certo..se
lo passi con
la persona che ami” pensò
il biondo calciando un sassolino sulla strada.
-Naruto
che progetti hai per l’ultimo dell’anno?-
-Niente,
penso che me starò a casa sul divano nell’attesa
della mezzanotte e un minuto
dopo lo scocco me ne andrò a letto-
Kiba
scoppiò a ridere come
un pazzo,
mollandogli una poderosa pacca sulla spalla, facendolo gemere per il
dolore.
-Ma
sei scemo? -
-Tu
sei lo scemo se pensi di stare a casa quando quest’anno ci
sarà la festa più
favolosa mai realizzata-
-Ma
di che diavolo stai parlando?- Chiese scocciato Naruto, assolutamente
poco
propenso all’entusiasmo dell’amico.
-Ma
è possibile che tu non sappia mia niente? Ogni volta che
c’è un grande
avvenimento tu caschi
giù dal pero. Ma
dove cavolo abiti? Su Marte?-
-Invece
di fare del sarcasmo vedi di arrivare al punto-
Kiba
sbuffò in risposta a quell’astio.
-Senti..
sono mesi che è sulla bocca di tutti. Quest’anno
ci sarà un super mega festa a
cui parteciperanno tutti i tipi giusti della città-
-E
tu sei stato invitato?- Domandò sarcastico Naruto
-Ah
ah ah.. spiritoso- gli disse canzonatorio – ovviamente. Non
c’è nessuno al mio
livello. Devi venirci, sarà pazzesco-
-Forse
una cosa ti è sfuggita.. io non sono stato invitato-
Kiba
lo guardò con un ghigno.
-Non
penso che tu ne abbia bisogno-
-Perchè?
Chi la fa la festa?-
-Non
sei molto perspicace. Chi vuoi che organizzi la festa del secolo nella
propria
casa? Ovviamente Sasuke Uchiha-
Naruto
lo guardò come se davanti a lui ci fosse la persona
più idiota esistente sulla
faccia della terra.
-Perchè
mi guardi così?-
-Tu
pensi che potrei venire ad una festa di Sasuke?-
-Ovviamente,
non capisco che cosa ci sia di così strano-
-KIBA
MA SEI DEFICIENTE DI PESO O CI SEI DIVENTATO COL TEMPO? Ma non ti sei
accorto
che saranno almeno tre settimane, se non di più, che non mi
rivolge la parola?
Non solo.. non mi guarda proprio. Ha anche smesso di istigarmi -
-Ma
che stai dicendo? Io non ho visto niente di tutto questo-
-Poi
sarei io quello che dorme in piedi- borbottò scocciato.
-Ma
ne sei sicuro?-
L’occhiata
che gli rivolse il ragazzo valse più di mille parole.
I
due ragazzi continuarono a camminare in silenzio per qualche minuto
per le vie del centro.
Finchè
Kiba non si bloccò di scatto
-Io
non mi sono accorto di niente e non capisco perchè tu dica
questo, ma sono
convinto che tu stia sbagliando perciò
vediamo subito di tagliare la testa al toro-
Naruto
lo guardò confuso, mentre il ragazzo si mise a correre
dribblando le persone.
-Ed
ora dove stai andando?- gli chiese Naruto esasperato
-A
parlargli- disse bloccandosi all’istante con un sorriso
stampato sul volto.
Naruto
si limitò a scuotere la testa alterato e confuso
-Ma
con chi?-
Kiba
gli indicò con l’indice un gruppo di ragazzi
dall’altra parte della strada e
non ci volle molto a riconoscere la chioma corvina.
-MA
SEI IMPAZZITO? Torna immediatamente qui- gli ordinò Naruto
nel panico più
totale, ma Kiba non lo ascoltò e riprese a correre verso
quei ragazzi.
Naruto
sentì le gambe tremargli. Non voleva che Kiba andasse da lui
a dirgli chissà
che cosa. Avrebbe dovuto impedirglielo, ma seguirlo avrebbe voluto dire
affrontare
in uno scontro diretto con il moro
e
questo, inspiegabilmente, lo voleva evitare.
Sarebbe
volentieri scappato ma le gambe gli tremavano troppo.
“Che
cosa mi agito da fare?-
Riacquistando
un pò di autocontrollo si sedette sul muretto di una fontana
poco lontana da
lui, in attesa che quell’idiota ritornasse.
Intanto
sapeva perfettamente che cosa si sarebbero detti e di conseguenza non
gli era
difficile prevedere la risposta. Era inutile agitarsi per nulla.
Dovette
aspettare parecchi minuti prima di vedere ricomparire l’amico
tutto ansante per
la corsa.
Naruto
lo guardò
con compatimento
-Hai
finito con le tue idiozie? Possiamo andarcene-
-Ha
detto-
-Lo
so- disse aspramente. Incomprensibilmente il suo cuore non voleva
sentire
quelle parole di rifiuto che certamente aveva ricevuto.
-Come
lo sai?-
-Te
l’avevo detto che il nostro rapporto non è
più buono come una volta-
-Ma
di che cosa stai parlando? -Chiese sorpreso Kiba
Naruto
lo guardò inarcando un sopracciglio.
-Dobe
non ti servirà un invito ufficiale per venire alla mia
festa- a quella voce il
suo cuore reagì in maniera del tutto
esagerata, iniziando a battere furiosamente.
Si
voltò e vide Sasuke a
pochi passi dietro
rispetto a Kiba che stava camminando verso la loro direzione.
L’unico
pensiero che nella mente sconvolta di Naruto si formulò fu
nel constatare
quanto fosse bello Sasuke.
Non
era un’opinione di parte o una sua paranoia, da come la gente
si voltava a
guardarlo mentre gli passava di fianco poté considerarlo un
dato di fatto.
Non
si soffermò nemmeno
a pensare che forse
era il suo look a dargli fascino, era certo che avrebbe causato lo
stesso
effetto anche uscendo in pigiama.
Ritornò
in sè solo quando gli si parò davanti e, in quel
preciso momento, gli
tornò alla mente il suo atteggiamento
degli ultimi tempi e non riuscì a trattenere un moto
d’irritazione.
Per
settimane lo aveva trattato come se non esistesse e ora era
lì come se nulla
fosse. Ma Sasuke si rendeva conto di quanto lo avesse ferito?
-Che
cosa vuoi?- disse sprezzante il biondo corrugando la fronte per
mostrare tutta
la sua ostilità. Ma Sasuke non si compose e
continuò a sondarlo.
Intervenne
Kiba per rompere il loro mutismo.
-Ha
detto che sei invitato e visto che sapevo che non mi avresti creduto
gli ho
chiesto di dirtelo di persona-
Il
ragazzo ebbe la sensazione che quelle parole si fossero disperse
inutilmente
nell’aria. Sentiva una strana tensione aleggiare e,
saggiamente, decise di defilarsene
senza dire una parola, cosa che
non venne nemmeno notata dargli altri due ragazzi.
-Non
verrò- sentenziò Naruto scostando lo sguardo da
lui per puntarlo ciecamente sui
passanti.
-Dobe
tu verrai- quella non era una domanda..
-Non
sei nella posizione per darmi ordini- disse Naruto furente per
quell’arroganza.
-Non
è un ordine, è una constatazione-
-Constatazione
di che.. ti ricordo che sono settimane che non mi rivolgi una parola o
anche
un semplice sguardo-
-Se
per quello non lo hai fatto neanche tu-
A
quelle parole Naruto gelò rendendosi conto di un piccolo
dettaglio che fino a
quel momento gli era sfuggito.
Era
vero che Sasuke lo aveva evitato e trascurato, ma lui aveva fatto lo
stesso.
-Io
non ti ho rivolto la parola per 4 settimane, ma a quanto pare la cosa
non ti ha
toccato più di quel tanto. Dopo le tue prime proteste hai
accettato la
situazione. Neanche tu sei nella posizione adatta per rimproverarmi
qualche
cosa-
Sasuke
aveva ragione. Era così preso da Kakashi e così
ferito dal suo atteggiamento
che non aveva nemmeno prestato attenzione ai suoi comportamenti.
-Mi
hai escluso dalla tua vita per un mese- disse istintivamente in un
sussurrò il
biondo.
-Se
è per quello tu mi hai escluso dalla tua da molto
più tempo-
Naruto
sussultò ..
Si
costrinse a guardare Sasuke e solo in quel momento, la barriera che
aveva avuto
davanti agli occhi per tutto quel tempo s’infranse.
Finalmente
riuscì a vedere al di là di quell’aria
spavalda e di quel carattere
prepotente.. e nei suoi occhi vide una profonda ferita.
Come
aveva fatto a non accorgersene, aveva ferito Sasuke e non se ne era
nemmeno
accorto.
-Che
cosa ti ho fatto per ferirti in questo modo?-
A
quella domanda Sasuke sorrise debolmente.
-ti
ricordi il primo giorno di scuola delle elementari, quando ti promisi
che
avremmo pranzato insieme?-
Naruto
annuì debolmente.
-Quel
giorno non eri tu ad aspettare me, ma io ad aspettare te. In modo quasi
disperato, ma tu questo non lo capisti. Quando ti vidi giocare con quei
bambini
ti odiai, non tanto per l’aver infranto la promessa. Ma
perchè te ne eri
totalmente dimenticato. In quel momento percepì la strana
sensazione che il
legamene che si era creato tra noi non sarebbe mai durato,
perchè tu avresti
potuto sostituirmi con chiunque altro senza problemi. Naruto.. mi resi
conto
che per te non ero indispensabile.
Sono
certo che se ti avessi chiesto se per te avevo la stessa importanza di
Kiba o
Gaara, mi avresti risposto di si e questo mi ferì,
perchè per me non era lo
stesso. Mi sentì preso in giro per i miei sciocchi
sentimenti, per la mia
debolezza e da quel momento trasformai la mia ostilità
arrivando a farti dei
dispetti come la storia di Sakura. Ma crescendo mi resi conto di quanto
fossi
stato infantile, inoltre Sakura aveva iniziato a piacermi, ma ormai ero
diventato così e questo è l’unico modo
che conosco per tener vivevo quel
legame-
-Perchè
mi stai dicendo queste cose ora?- Chiese Naruto con il cuore in gola e
le
guance imporporate.
-Perchè
ho notato che sei cambiato e la persona che sei diventato non mi piace.
Ho
capito che come mi comportavo prima non ti avrebbe riportato indietro
com’eri,
quindi ho deciso di scoprirmi in questo modo. Voglio indietro il mio
Naruto-
Sasuke
aveva detto quella parole, senza battere ciglio, mantenendo la sua
solita
seraficità. Sembrava che stesse parlando del tempo invece
che dei suoi
sentimenti così profondi ed intimi.
Contrariamente
Naruto era nel caos più totale. Il cuore batteva talmente
forte da sentirlo
pulsare nelle orecchie e da percepire il sangue, ora rovente,
circolargli in
corpo. Non poteva vedersi ma era certo di aver assunto
l’espressione più
sconvolta del mondo e le mani gli dolevano da quanto stringeva il bordo
del
muretto.
Voleva
dire qualcosa, ma non riusciva ad articolare nessun pensiero di senso
compiuto
e la bocca priva di saliva di certo non lo aiutava.
La
sua mente, in quella miriade di parole, si era incantata su un frase
specifica
“Voglio indietro il MIO Naruto”
Come
avrebbe dovuto interpretare quelle parole? Ma ancora più
sconvolgete era la sua
reazione
“Che
cavolo mi stà succedendo?”
La
sua vista offuscata riprese a
funzionare
normalmente quando nel suo campo visivo entrò una ragazza
mai vista prima di
quel momento.
Si
era avvicinata a loro senza che se ne accorgesse e ora stava guardando
Sasuke.
Riacquisì
immediatamente la sua lucidità, accompagnandola con un moto
d’irritazione.
“Figurati
se non attirava qualche oca anche oggi”
Ma
contrariamente alle sue previsioni
la
ragazza gli si parò un secondo dopo davanti sfoggiando un
piccolo sorriso.
-Ciao,
ti va di prendere un caffè insieme?-
Naruto
era incredulo, era la prima che veniva rimorchiato, ma era ancora
più sconvolto
nel vedere Sasuke snobbato.
Non
fece in tempo a risponderle che Sasuke la gelò dicendo
-Non
vedi che è impegnato con me? Vedi di non scocciare e prendi
dell’aria-
La
ragazza, mortalmente offesa, se ne andò e Naruto
guardò Sasuke come se fosse un
alieno. Era la prima volta che lo vedeva così sgarbato con
una ragazza.
-Beh?
Sei impazzito? Capisco che ti abbia urtato venendo da me e non da te,
ma non mi
sembrava il caso di trattarla così-
-Dobe,
smettila di dire cazzate, mi ha solo dato fastidio che sia venuta qui a
rimorchiarti- disse il moro irritato continuando a guardare la ragazza
che
percorreva la strada.
A
quelle parole Naruto arrossì come un’aragosta e
istintivamente cercò di
cambiare argomento
-hai
detto che sono cambiato, che cosa intendi?-
Quella
domanda ebbe il potere di attirare l’attenzione del ragazzo
su di sè. Sasuke lo
guardò intensamente, mettendolo a disagio.
-Niente
d’importante, non ti preoccupare.. è una cosa che
devo risolvere io-
-Cosa?
Ma di che stai parland?.- disse nel panico più totale per
quella risposta
enigmatica che lo vedeva come protagonista.
Sasuke
notò il suo turbamento e la sua confusione, ma fece finta di
niente.
-Il
31 alle 10 e ricordati il costume da bagno-
Quella
sparata spiazzò totalmente il biondo
-Costume?-
-ovviamente,
sarà una festa in piscina- e detto questo se ne
andò.-
Il
biondo connesse sono in quel momento la frase
“Piscina..
31 dicembre” poi si ricordò di una cosa
“Quale essere umano comune aveva
una piscina coperta con acqua calda personalizzata?”
°°°°SasuNaru°°°°
Sasuke
estrasse il cellulare di tasca e compose un numero.
“Ciao
Sasuke stavo giusto per chiamarti”
-Sakura,
dobbiamo vederci immediatamente, devo parlarti-
“Perchè
hai questo tono di voce? Non mi piace per niente”
-Ti
spiegherò tutto quando ci vedremo-
“Va
bene”
Gli
ci erano volute settimane per capire.. per aver una risposta ai mille
perchè che
gli ronzavano in testa.. per farsi una ragione ed accettare quella
assurda
realtà. Ma finalmente ci era arrivato ed era giunto il
momento di fare qualche
cosa.
Continua...
|
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Capitolo 19 *** Capodanno 1° parte ***
Grazie
a tutti per i vostri meravigliosi commenti. Volevo assicurare parte di
voi che l'apertura del forum è finalizzata a conoscere e a
rispondere a domande "impegnative" inoltre all'interno
posizionerò alcune mie fic acerbe in via di costruzione e
altro inedite, su cui penserò e poi valuterò se
postarle anche qui. Non siete assolutamente costretti a venirci, senza
contare che continuerò ad aggiornare prima qui e poi
lì. Quindi non fatevi prendere dal panico. Detto questo...
sono contenta che la storia vi entusiasmi e per questo, visto
la marea di recensioni che ho avuto ho deciso di postare prima del
previsto. Se continuereta a commentare così numerosi mi
costringerete a postare una volta al giorno.... Pe ora vi mando un
bacione e vi lascio alla lettura del capitolo. Volevo ringraziare i
ragazzi che hanno rencensito per la prima volta. Grazie a tutti
Capodanno 1° parte
Era passata una settimana
e Naruto era uscito dalla sua stanza solo per mangiare e
andare in bagno.
Non riusciva a
levarsi dalla testa le parole di Sasuke. Più ci pensava
più si sentiva confuso. Non riusciva a capire che cosa
avesse voluto realmente dire.
In quei giorni
aveva realizzato mille ipotesi, ma, alla fine, gli sembravano una
più irreale dell’altra.
Solo una cosa era
palese… Sasuke era cambiato in un istante ed anche se non
gliel’aveva detto esplicitamente, aveva colto qualcosa di
nuovo in quelle parole, che l’avevano portato a pensare e a
vederlo sotto una luce nuova, lontano dall’immagine
del suo amico d’infanzia
Ogni volta che la
sua mente tornava a quel pomeriggio non riusciva a sopprimere il
rossore che, irragionevolmente, gli incendiava le gote e a sedare il
suo stupido cuore che iniziava a battere come se fosse impazzito.
Gli sembrava che
il suo corpo gli stesse inviando dei messaggi che lui non era in grado
d’interpretare… o meglio… che non
voleva interpretare.
Tutto quello che
aveva creduto fino a quel momento sembrava stesse per dissolversi come
un’illusione e questa sua fragilità la percepiva
soprattutto quando cercava di distogliere l’attenzione da
quei pensieri per rivolgerli sulla persona che amava… che
credeva d’amare.
Si,
perché a questo punto, il dubbio gli si era insidiato nella
mente.
Come era
possibile pensare ad un altro con un’intensità
tale da sopperire alla mancanza del proprio amante che da giorni non ne
aveva più notizie? Com’era possibile non sentire
nemmeno l’impulso di fargli una telefonata? Com’era
possibile non sentirne addirittura la mancanza?
Non aveva
definito quel suo sentimento amore? Allora perché questa
definizione la sentiva così lontana dalla realtà?
Aveva come la
sensazione che le parole di Sasuke gli avessero aperto un
mondo che non era riuscito a vedere a causa della sua
cecità.
Forse una persona
normale si sarebbe arrabbiata, considerando ridicolo, che quel ragazzo
lo avesse torturato per tutti quegli anni per una cosa così
idiota. Ma Naruto non riusciva nemmeno a pensare di poter provare
rabbia nei suoi confronti.
La
verità era una sola, le sue parole, cariche
d’affetto e di qualcos’altro, lo avevano sorpreso e
lusingato. Ed ora lo incendiavano con mille emozioni contrastanti.
Non riusciva a
capire come dovesse interpretare quelle parole … la sola
idea che potesse essere una dichiarazione che andava ben
aldilà dell’amicizia era, di per se, incredibile
ed impensabile.
Ma quello che
più lo turbava era il suo improvviso e repentino
cambiamento. Che cosa lo aveva portato fino a quel punto? Che cosa lo
aveva spinto a tanto? Stava scherzando? Lo stava prendendo nuovamente
in giro o era serio?
Aveva paura di
scoprire la verità, perché, qualunque fosse
stata, in un modo o nell’altro, gli avrebbe cambiato la vita.
Non voleva
sbattere nuovamente la faccia contro ad una realtà che non
avrebbe mai personificato la sua speranza.
L’idea
che lo stesse prendendo in giro lo dilaniava e il fatto di crucciarsi
così tanto per lui lo feriva ancora di più.
Infondo aveva
Kakashi, Sasuke non gli interessava, no? Indipendentemente dal
significato delle sue parole, che cosa sarebbe cambiato per lui? Era
innamorato del suo professore… ne era certo… e
allora perché il suo corpo reagiva in quel modo?
Perché la sua testa ragionava in modo ma pensava e
desiderava in un altro? Che cosa c’era che non andava?
Dopo giorni
passati nell’isolamento più totale a riflettere,
era giunto ad una sola conclusione: Sasuke era l’unica
persona al mondo a fare il bello e il cattivo tempo nel suo cuore.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Naruto era
convinto che difficilmente, in vita sua, avrebbe mai più
visto una festa esagerata come quella del compleanno di Sasuke Uchiha,
ma si sbagliava…. Questa volta avevano
oltrepassato ogni misura.
Quando aveva
inforcato la via in cui abitava il moro aveva notato lo straordinario
ed insolito numero di macchine che la costeggiavano da entrambi i lati
delle corsie, ma aveva pensato, ingenuamente, che, essendo
l’ultimo dell’anno, molte persone lì
residenti avessero organizzato dei party, essendo una zona
particolarmente chic.
Ma mai avrebbe
pensato che quei 400m di macchine fossero gli invitati di Uchiha.
Se ne rese conto
solo quando si trovò davanti alla villa che trasbordava di
gente da ogni dove.
Un rave party al
confronto sarebbe apparso una festa di campagna.
Non aveva mai
visto così tanta gente in vita sua.
Smarrito si
guardò intorno e riconobbe diversi volti che aveva
incontrato a scuola e altri del tutto sconosciuti.
Francamente non
riusciva a capire con che criterio erano stati fatti gli inviti, ma non
si sarebbe stupito di scoprire che Sasuke li conosceva tutti.
Smarrito si
avvicinò all’ingresso e iniziò a farsi
strada nella folla guardandosi in giro freneticamente, nella speranza
di trovare qualche volto conosciuto.
Odiava le feste.
Dopo
più di venti minuti di ricerca, finalmente, vide Kiba, ai
bordi della piscina olimpionica presente nel
“giardino” kilometrico della tenuta e si
avvicinò.
L’amico
lo vide arrivare ed iniziò a sbracciarsi come un matto. In
quell’istante si girarono anche Shikamaru, Hinata ed Ino,
tutti già in costume da bagno.
-Sei in ritardo-
lo ammonì Kiba schizzandogli addosso l’acqua calda.
-Ma chi
è tutta questa gente?- domandò il biondo
guardando le persone che li circondavano.
-Non lo so,
sicuramente c’è quasi tutta la scuola- disse
tranquillamente Kiba.
-Per me
c’è tutta la città-
-Perché
ci hai messo tanto?-
Naruto si
limitò a fargli un gesto con la mano per indicargli tutte
quelle persone.
-Ti sembra forse
che sia stata una cosa facile?-
-Non hai il
cellulare? Potevi chiamare…-
il biondo
sollevò un sopracciglio e sarcastico disse
-E tu dove ce
l’hai il cellulare? Nelle mutande?-
Kiba, dopo aver
realizzato di essere in costume da bagno, rise per sdrammatizzare.
-L’ho
lasciato in casa con i miei vestiti-
-Naruto
perché non ti cambi anche tu e non ti vieni a fare una
nuotata?- disse Ino immergendosi nella piscina – è
fantastico. Non sembra neanche di essere in dicembre-
-Ora non mi va-
in quel momento Naruto notò un particolare- Ma Sakura non
c’è? E’ con Sasuke?-
Uno strano
silenzio piombo tra i presenti, che dalle loro espressioni, sembrava
volessero evitare di rispondere alla domanda.
Naruto stava per
chiedere che cosa fosse successo, ma Ino fu più veloce
-Non è
venuta… non si sentiva bene?-
-Che
cos’ha?- chiese preoccupato il biondo.
-Niente, solo un
po’ d’influenza- gli rispose Ino con un tono per
nulla convincente. Ma Naruto lasciò cadere lì
l’argomento.
-E il padrone di
casa dove si è cacciato?-
A quella domanda
Shikamaru fece un piccolo sorriso
-Guarda il punto
dove si concentra la maggior parte delle persone di sesso femminile e
lo troverai, ma ti garantisco che, in questo caso, non è
difficile-
Il biondo si
guardò intorno, fino a che, dall’altro lato della
piscina, sul lato corto, non vide una nuvola di donne.
Un piccola
smorfia gli si formò sul volto.
-In effetti non
è difficile capire dove sia il teme-
-Tra
l’altro, non essendoci Sakura a fargli da body guard le
ragazze lo hanno pressato come sono arrivate- disse divertito Kiba
godendosi lo spettacolo.
-Naruto, noto che
questa sera, diversamente dal solito, hai un look più
ricercato- disse Ino compiacente.
Il ragazzo si
limitò ad alzare le spalle
-L’ho
fatto tanto per cambiare-
In
realtà quei jeans neri, la maglietta bianca sagomata con
rifiniture rosse e il cappottino nero erano in frutto di
un’estenuante ricerca nelle boutique del centro intrapresa
proprio per quella festa.
Anche i suoi
capelli, per la prima volta, sapientemente e sensatamente
“spettinati” erano il risultato di due ore di
martirio davanti allo specchio.
La scusa che si
era dato riguardava il fatto di voler sfigurare come l’altra
volta tra gli invitati chic di Sasuke, ma, in realtà, tutto
quel “lavoro” l’aveva fatto solo nella
speranza di strappare al moro un pò di compiacenza, ma
questo “perché” non lo voleva accettare.
-Hai portato il
costume?- chiese Kiba strappandolo dai suoi pensieri.
Il biondo
annuì
-Allora devi
cambiarti- Kiba si girò di scatto mettendosi le mani ad
imbuto davanti alla bocca e urlò –SASUKE NA-CHAN
SI DEVE CAMBIAREEEEEE-
Naruto dovette
reprimere il fortissimo impulso di affogare Kiba.
Che cazzo voleva
dire “Na-chan si deve cambiare”, non era menomato,
ci sarebbe riuscito benissimo anche da solo, che razza di bisogno
c’era di urlarlo davanti a tutti.
Kiba aveva la
straordinaria capacità di metterlo in imbarazzo e
questa idea si rafforzò quando gelò nel vedere
Sasuke, coperto solo da un striminzito boxer nero, venire verso di loro.
Nonostante fosse
lontano da lui una 20 di metri era certo che lo stesse guardando e
preso da un’improvvisa tachicardia dovette abbassare
velocemente lo sguardo.
Era la prima
volta da quando erano bambini che vedeva Sasuke così
“denudato” e dovette constatare con rammarico che
il suo corpo non gli era indifferente, non lo era mai stato.
Sussultò
quando sentì la sua voce
-Dobe, finalmente
sei arrivato-
Naruto non aveva
il coraggio di guardarlo, si sentiva spaventosamente in imbarazzo.
Da quel giorno
non si erano più visti e quella cosa lasciata sospesa tra di
loro lo metteva a disagio.
Sasuke
allungò una mano per toccargli la spalla, ma come si
sfiorarono, Naruto scattò indietro con un balzo.
Sorpreso dalla
sua stessa reazione e dallo sguardo confuso del moro, sorrise
imbarazzato portandosi una ciocca dietro all’orecchio.
“Mi sto
comportando da stupido”
-Ehmmmmmm…….
Gaara non c’è?-
Lo sguardo di
Sasuke si indurì all’istante
-Perché
lo cerchi?- Naruto e gli altri ragazzi si stupirono nel sentire quel
tono freddo.
Naruto
scambiò un’occhiata con Kiba come per chiedergli
se avesse detto qualcosa di sbagliato, ma il ragazzo si
limitò a scuotere la testa confuso.
Allora, tra il
perplesso e l’intimorito. Fissò gli occhi sul
volto marmoreo di Sasuke.
-Niente…
è che non l’ho visto qui e mi sembrava strano che
non lo avessi invitato-
Ebbe
l’impressione che il moro si fosse rilassato e a conferma di
ciò il suo tono di voce tornò nella
normalità.
-Pochi minuti fa
era lì dalla fontana che parlava con dei ragazzi-
I ragazzi si
guardarono intorno per scorgerlo, finchè non lo videro sul
bordo della piscina con un ragazzo, che evidentemente ci stava provando.
Li guardarono per
qualche minuto….
Il rosso aveva
stampato sul volto la sua classica impassibilità, ma
l’altro continuava a provarci con una certa insistenza.
Naruto notò che non era un brutto ragazzo, ma evidentemente
a Gaara non interessava, anzi, dalla sua espressione sembrava altamente
scocciato.
-Figurati se
Gaara non veniva abbordato. Tra lui e Sasuke non so chi sia il
peggiore- sparò Kiba osservando quella scena con una punta
d’invidia, a lui gli si avvicinava solo i cani - per fortuna
non è in costume, non oso immaginare che cosa sarebbe
successo se fosse stato mezzo nudo-
-Forse dovremmo
intervenire, non sembra che gradisca tutte quelle attenzione e ho
notato che quel tipo lo tampina da quando è arrivato- disse
Shikamaru seriamente
Naruto si
limitò ad annuire ed iniziò ad avviarsi verso
l’amico, ma Sasuke lo fermò afferrandogli un
braccio.
-Aspetta, tu non
sei la persona adatta per far questo. Hai un cellulare?-
-Che ci devi
fare?- chiese sorpreso il biondo.
-Dammelo…
vi regalerò una scena meravigliosa-
I ragazzi lo
guardarono illuminati come fari dalla luce della curiosità.
Naruto gli diede con esitazione il suo cellulare e vide il Moro
digitare un numero.
-Sono io-
il volume era
abbastanza alto, di conseguenza la voce dell’interlocutore
era udibile.
“Che
vuoi? E’ successo qualcosa alla festa? Hai fatto qualche
casino?”
-No-
“Allora
perché mi hai chiamato? Ti ricordo che sono impegnato e
Deidera non è un tipo paziente”
-Ti ho chiamato
per dirti che a mio parere dovresti correre qui-
“Perché?
Manca meno d’un’ora a mezzanotte…. Se
non è niente di grave vedi non rompere”
-Vedi un
po’ tu… in questo momento un tizio discretamente
affascinate sta insediando una tua
“proprietà”… No, mi correggo,
forse più che insediando sarebbe corretto dire MOLESTANDO,
ma se non t’interessa meglio, ti auguro una bella serata-
Con quella parola
chiuse la conversazione interrompendo la chiamata.
-Chi hai
chiamato?- chiese curiosa Ino e Sasuke regalò ai presenti un
piccolo ghigno divertito.
-Aspettate un
quarto d’ora e vedrete…-
-Che cosa?-
chiese La ragazza sempre più curiosa
-Io penso di aver
riconosciuto quella voce… ma perché
l’hai chiamato?- chiese Naruto con aria perplessa e confusa.
-Chi era?- lo
incalzò Kiba, ma Sasuke non gli permise di rispondere.
-Aspettate e
vedrete, scommetto che per voi sarà una cosa totalmente
inaspettata- concluse – limitatevi a non staccare gli occhi
da Gaara e poi capirete- sfoggiando un ghigno che non prometteva nulla
di buono.
In quel momento
nessuno avrebbe voluto essere al posto del ragazzo dai capelli color
fuoco.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Passarono 20
minuti e Kiba, annoiato, guardò Sasuke soffocando uno
sbadiglio
-Dobbiamo
guardare Gaara ancora per molto? –
Sasuke
sorseggiò il bicchiere di birra che teneva in mano,
osservò l’orologio, e sorrise
-Ormai dovremmo
esserci..-
Naruto non ci
stava capendo niente, ma continuava a rimanere lì, immobile,
più concentrato a non sbirciare il corpo diafano
dell’amico che altro. Il suo imbarazzo e il suo disagio ormai
dovevano essere palesi visto che Sasuke lo guardò con la
coda dell’occhio e soffocò un ghigno.
-Dobe, guarda che
non succede niente se mi guardi-
Le guance del
biondo presero fuoco e balbettando provò a protestare
-Ma che stai
dicendo? Chi dovrei guardare?-
-Mi credi
così stupido?- gli domandò con aria gongolante.
Sempre
più imbarazzato Naruto cercò di raccogliere tutto
il suo coraggio e si voltò di scatto a guardarlo.
-Teme vedi di
darci un taglio- gli ringhiò cercando di sostenere quello
sguardo divertito.
Un vociare
sommesso attirò la loro attenzione. Dal vialetto che dava
sulla piscina tutti poterono scorgere una sagoma famigliare che spedita
perforava la folla, che gli fece largo come se fosse stata
telecomandata.
Naruto era basito
nel riconoscerlo
-Perché
Itachi è qui?- domandò Naruto a Sasuke, che si
limitò ad aumentare il ghigno.
L’arrivo
del primogenito degli Uchiha aveva fatto cadere tutti nel caos.
La sua
popolarità superava addirittura quella del fratello. Quando
si parlava di perfezione era comune accostarla a Itachi Uchiha.
Per quanto fosse
simile al fratello, Sasuke era ancora “acerbo” in
quanto uomo, probabilmente sarebbe diventato come lui fra qualche anno,
ma per ora il confronto non era ancora equo. Itachi aveva una
sensualità e una bellezza innata, irreale, e tutti ne erano
consapevoli.
Se Sasuke era
visto come un ragazzo “difficile da raggiungere”,
Itachi era visto “irraggiungibile”.
Oltre alla
bellezza aveva un’intelligenza fuori dal comune e un
carattere che non si poteva non amare. Era perfetto e, generalmente,
degnava della propria attenzione solo coloro che potevano lontanamente
raggiungere quella perfezione.
Aveva la fama di
un play boy… non c’era stata una sua sola delle
sue fiamme da classificare nelle “carine e
simpatiche”. Si vociferava che, oltre ai gusti difficili, non
disdegnasse la compagnia maschile e che, anche questi, non erano
sicuramente comuni.
In sostanza
Itachi Uchiha era un mito, che tutti ammiravano e veneravano come un
Dio.
-Sasuke,
perché tuo fratello ha quell’espressione nervosa?-
chiese Shikamaru con la sua solita voce atona.
Solo in quel
momento, i ragazzi notarono che qualcosa non andava. Di solito Itachi
era molto fedele alla sua popolarità, compariva sempre con
sorriso e smancerie varie per “difendere” la
propria reputazione, ma quella volta c’era qualcosa di
diverso… stranamente non aveva abbozzato per un secondo
nemmeno ad un finto sorriso e, snobbando tutti, aveva punto lo sguardo
ostile solo sul fratello.
-Sasuke, che
cavolo gli hai fatto? Mi sembra piuttosto incazzato-
Il moro, senza
scomparsi, rispose al fratello accentuando il ghigno e
indicò un punto dietro alle sue spalle.
Il gesto non
venne notato da nessuno, eccezion fatto dell’emittente e del
destinatario, perciò Naruto, appurando che Sasuke continuava
a mantenere la sua gioviale sfrontatezza, si allarmò
-Sasuke, non mi
sembra il caso di fare quella faccia idiota, non ho capito che cosa sia
successo tra di voi, ma non penso che sia una buona idea….-
Quando si accorse
che ormai il ragazzo era a pochi passi dal fratello il biondo
s’irrigidì, ma rimase di sasso nel vederlo
oltrepassarli e partire spedito come un treno dall’altra
parte della piscina.
Sasuke si
voltò trionfante, mentre Naruto, sempre più
confuso seguì il moro nel suo tragitto.
-Ma dove sta
andando?- chiese Kiba sorpreso.
-Pensavo volesse
massacrare Sasuke…- disse Ino totalmente spiazzata.
Ormai, quasi
tutti i presenti in piscina, seguivano curiosi la camminata felina e
spedita del ragazzo lungo il bordo della piscina. Alcuni ancora
chiacchieravano, ma molti rimasero in silenzio, troppo presi a capire
che cosa stesse accadendo. Solo la musica ad alto volume continuava a
testimoniare che li vi fosse una festa.
Tra le poche
persone incuranti vi erano anche Gaara e lo sconosciuto, troppo presi
nel loro discorso… o meglio…. Lo sconosciuto
continuava nel suo sproloquio, mentre Gaara continuava a sorseggiare la
sua birra con fare annoiato. Che quel tizio ci stesse
provando divenne ancora più palese nel momento in cui fece
scivolare una mano lungo il fianco del rosso.
Quel gesto
attirò l’attenzione di tutti i presenti.
Ma il culmine fu
quando quel ragazzo dai bizzarri capelli a spazzola gli
sfiorò il volto con una carezza.
Non fece in tempo
a far ritornare la mano al fianco che si ritrovò a bere
l’acqua della piscina.
Il silenzio
era piombato sui presenti, troppo increduli per la scena a
cui avevano assistito.
Itachi aveva
raggiunto finalmente i due, che continuavano nel loro
“discorso”, ignari della sua presenza.
Mantenendo la sua
andatura era arrivato alle spalle di Gaara, che troppo preso a pensare
a come liberarsi di quello scocciatore, non lo aveva notato, e dopo
averlo dribblato, senza arrestare la sua camminata, si era posizionato
di fianco all’altro ragazzo, gli aveva posto una mano sulla
spalla e, con non troppa delicatezza, l’aveva spinto
elegantemente nella piscina.
Naruto
osservò come sul volto di Gaara, solitamente impassibile,
fosse comparsa un’espressione più sorpresa della
sua.
Il rosso
guardò sconcertato il ragazzo in piscina annaspare in cerca
d’aria e, senza parole, posò lo sguardo su Itachi
che si stava tranquillamente godendo la scena, come se quello che
l’aveva fatto non fosse stato lui.
Continua…
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Capitolo 20 *** Capodanno 2° parte ***
Vi
chiedo scusa per il ritardo, ma è un periodo pazzesco.....
grazie e tutti per i vostri meravigliosi commenti, soprattutto a
Stacy.... le critiche costruttive mi possono dare sempre una mano.
Grazie.
Inoltre volevo mandare un bacio a tutti quelli che hanno recensito la
prima volta. Grazie tante.
Vi comunico che ho scritto per la prima volta due fic brevi, molto
molto leggere e dalla trama molto semplice. Ma ho piacere che leggiate
anche voi, sperando di non deludervi visto che le fic brevi non sono
assolutamente il mio forte.
Una la dovevo pubblicare per San Valentino, ma non ce l'ho fatta, spero
che mi perdonerete.... spero di postarle il prima possibile. Ora vi
lascio.... buona lettura.
Capodanno 2° parte
-Ma è impazzito?- sussurrò Kiba incredulo.
Naruto constatò che l’unico a non essere
sorpreso da quel casino era Sasuke e un tarlo gli si
insediò nella mente.
-Teme, non è che per caso Itachi…- ma non fece in
tempo a formulare la domanda che ottenne la risposta dal diretto
interessato, che incurante dagli sguardi basiti che i presenti
continuavano a rivolgergli, afferrò il polso di Gaara ed
iniziò a trascinarlo verso di loro.
La mancanza di reazione di quest’ultimo suggerì
che fosse ancora in stato di Shock.
Quando finalmente arrivarono da loro Itachi allungò un mano
e Sasuke, senza dire niente gli mise sul palmo un mazzo di chiavi.
A quel punto Gaara si era totalmente ripreso e con uno strattone
riuscì a liberarsi dalla morsa che lo teneva prigioniero.
-Si può sapere a che gioco stai giocando?-
domandò ad Itachi cercando di mantenere un po’ di
controllo.
Il ragazzo, in risposta, si grattò la testa e sbuffando lo
guardò con sufficienza, cosa che fece spazientire ancora di
più il rosso.
-Si può sapere che cosa ti è saltato in testa?
Che diavolo ci fai qui? Che cos’è tutta questa
sceneggiata? Ti avverto che mi stai veramente facen..-
Gaara non riuscì a finire la frase, perché Itachi
gliela soffocò con le sue labbra.
Il moro lo aveva avvolto con un braccio e con
l’altra mano gli teneva premuta la testa contro la sua.
Naruto potè vedere i capelli color fuoco accarezzare le mani
diafane che lo tenevano fermo con violenza e possesso.
Gaara cercò di fare inizialmente resistenza ma poi
capitolò.
Naruto arrossì come un bambino, non aveva mai visto un bacio
così passionale in vita sua. Pareva dovessero divorarsi a
vicenda, Itachi sembrava volesse fondersi con quel corpo che teneva tra
le braccia.
Tutti i presenti erano rimasti senza fiato e senza parole.
Quando si staccarono Gaara si limitò ad ansimare in cerca
d’aria, mentre Itachi, dopo essersi leccato le labbra con
gusto, si voltò verso Sasuke e gli disse
-Che nessuno osi venire di sopra-
-Non ti preoccupare, le camere da letto sono tutte chiuse a chiave,
compresa la tua-
A quelle parole Sasuke venne fulminato dal rosso che mormorò
un –Bastardo- a denti stretti.
Sasuke si limitò a sorridergli trionfante.
-Questa me la paghi- gli ringhiò il rosso
-E’ questa la tua gratitudine dopo quello che ho fatto?
Infondo è così che doveva andare, no?-
-Io ti ammazzo-
Itachi, stanco di quello scambio di battute iniziò a
trascinare il ragazzo.
-Forza andiamo, dobbiamo parlare-
Gaara si arrese, non aveva la minima speranza di uscire vincitore in un
scontro di forza con lui e ormai avevano già dato troppo
spettacolo per invogliarlo a fare una nuova scenata. Quindi
preferì seguirlo….
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Sono senza parole… non avrei mai immaginato che Itachi
provasse qualche cosa per Gaara. Non si sono mai nemmeno rivolti la
parola…- disse sconvolto Kiba.
-Sasuke, da quanto sapevi questa cosa?- chiese Naruto sospettoso
-Da un po’- disse guardandolo di sbieco
-E perché non ce l’hai detto?- chiese Ino
agitatissima
-Perché non erano fatti miei- poi con un piccolo sorriso si
rivolse al biondo –Non avete idea di quante cose io sappia-
Naruto provò un brivido lungo la schiena e il suo istinto
venne messo in allarme, ma non volle darci troppo credito.
-Naruto, non pensi che sia ora che ti vada a mettere in costume?
E’ tutta la sera che stai piantonato lì con il
cappotto-
Naruto guardò Kiba scocciato, non aveva nessuna voglia di
mettersi in costume.
-Dai muoviti che ci si diverte un sacco- disse Ino spruzzandolo con
l’acqua facendolo sobbalzare all’indietro.
-Ma sei scema? Hai idea di quanto mi è costato questo
cappotto? E tu me lo bagni?-
-Quante storie… dai, vatti a cambiare. Altrimenti, ti
garantisco, che il tuo cappotto non sopravviverà a questa
sera-
Naruto storse il naso e spostò lo sguardo su Sasuke
-Dove posso cambiarmi?- domandò rassegnato.
-Vieni, ti accompagno- disse il moro iniziando ad avviarsi verso la
dependance
-Guarda che non ce n’è bisogno, conosco questa
casa come le mie tasche. E’ sufficiente che mi dici la stanza-
Sasuke lo guardò divertito per sventolare un altro paio di
chiavi
-E’ tutto chiuso-
-Ma dove cavolo le tieni quelle stramaledette chiavi?- disse sorpreso
notando l’altro solo con i boxer del costume.
-Dai dobe… muoviti-
-Dammi le chiavi che mi arrangio-
-Figurati se te le do… come minimo rischi di perderle-
Il biondo si limitò a sbuffare scocciato per chiudere
lì la conversazione.
°°°°SaSuNaRu°°°°
-Tanta scena e poi mi hai fatto cambiare in cambiare in camera tua-
sparò il biondo scocciato uscendo dalla stanza di Sasuke con
indosso solo i boxer neri con degli eleganti tribali rossi
–Lo sapevo anche io dove era-
Il biondo uscì chiudendosi la porta alle spalle. Sasuke, per
le sue manie d’indipendenza, all’età di
12 anni aveva preteso un piccolo “angolo” solo per
lui e i suoi gli avevano costruito una dependance dove vi si era
praticamente trasferito. La cosa gli era sempre sembrata esagerata e
ridicola, ma, conoscendolo, per nulla sorprendente.
Sasuke se ne stava di fronte alla porta appoggiato alla parete e
continuava a guardarlo.
-Avresti potuto darmi le chiavi invece di stare qui a perdere tempo-
Ma Sasuke non parve nemmeno ascoltarlo, limitandosi solo a guardarlo.
-Perché mi stai guardando così?-
Vide quegli occhi neri percorrerlo partendo dai piedi e salendo, fino a
che non incontrarono i suoi.
-Allora?- domandò imbarazzato
Un ghignò si formò sul volto del moro.
-Stavo pensando che stai molto meglio così che vestito-
Naruto non riuscì ad evitare di arrossire e scocciato
iniziò a camminare verso la piscina sbottando un
–Teme- arrabbiato.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Naruto era senza parole. Erano le due della mattina e in tre ore che
era in piscina non aveva visto un SOLO SECONDO Sasuke privo di qualche
oca addosso.
Era una cosa impressionante.
Come era arrivato le ragazze con striminziti bikini gli si erano
gettate addosso come degli sciacalli, come se non avessero mai visto un
uomo in vita loro. Sembravano delle disperate affamate di sesso e, il
fatto di essere imbarazzanti non le turbava nemmeno.
L’unica donna tranquilla della piscina era Ino che continuava
a nuotare tranquilla interrompendosi solo per pungolare Shikamaru, che
annoiato continuava a sbuffare.
Da questo Naruto ne dedusse che probabilmente l’amica non
covasse tutto questo interesse per Sasuke come si pensava,
probabilmente aveva già un'altra persona nel cuore.
A quel pensiero Naruto non riuscì a trattenere un dolce
sorriso.
-Woooow… guardate quella. E’ ASSOLUTAMENTE LA
MIGLIORE- esultò Kiba indicando Sasuke alle prese con una
ragazza non solo bellissima, ma anche con delle curve pazzesche.
-Devo dire che con quelle tette rischia di soffocarlo-
biascicò Shikamaru irritando Ino che fulminò la
ragazza.
-Ma hai visto che fisico? E’ perfetta…-
continuò Kiba totalmente rapito.
-Voi uomini siete tutti uguali, basta che una sfoggi due cocomeri e non
capite più niente- sbottò Ino irritata.
-Ma guardala..- disse Kiba indicandola con una mano.
I ragazzi rimasero di sale quando videro la ragazza voltarsi, mostrando
il sedere totalmente al vento.
-impressionante- continuò Kiba incredulo.
-Notevole- sparò Shikamaru, mantenendo la sua
imperturbabilità.
Sul volto di Ino si formò una smorfia
-Spero che stiate scherzando… è indecente. Ha
solo un filo interdentale in mezzo alle chiappe e un triangolo
“copri il meno possibile” sulla sua quinta
abbondante. Quella non è una ragazza è una
pornodiva-
La videro mettersi a cavalcioni sulle gambe di Sasuke, per poi
premergli il seno sul torace.
-Quella sciaquetta è indecente. Vado a prendermi da bere..-
disse Ino issandosi dalla piscina con fare irritato.
-Aaaaaah l’invidia femminile è una brutta bestia-
sentenziò Shikamaru ricevendo una ciabatta proiettile dietro
alla testa.
-Che male- disse il moro massaggiandosi la parte lesa, per ritornare a
guardare la ragazza prosperosa –Comunque non è il
mio tipo-
-Si, come no- sparò sarcastico Kiba.
-Ti garantisco che non lo è…- disse voltandosi
istintivamente indietro a vedere dove fosse finite Ino e Kiba sorrise.
-In effetti Ino è una bellissima ragazza, dovresti sentire
gli apprezzamenti che le rivolgono i ragazzi a scuola-
-Che cosa centra Ino ora…?- sparò serio Shikamaru.
-Va beh continua a fare finta di nulla. Poi quando te la soffieranno da
sotto al naso non venirti a lamentare da me-
-Vado a casa-
A quella voce Shikamaru e Kiba si voltarono verso Naruto e lo trovarono
bianco come un cencio.
-Perché?- chiese Kiba sorpreso.
Shikamaru, essendo decisamente più intuitivo sorrise.
-Ormai dovresti essere abituato. Le ragazze perdono la testa davanti a
Sasuke e non è nel suo stile non considerarle-
-Lo so ma…- sussurrò il biondo continuando a
guardare i due nelle loro effusioni erotiche.
-Capisco che ti possa dare fastidio per via di Sakura, ma infondo sono
fatti suoi no? Se fosse stata qui quelle tizie non gli girerebbero
attorno- A questa frase Kiba si guadagnò uno sguardo
sorpreso di Naruto e uno compassionevole di Shikamaru.
-Sakura?- domandò confuse il biondo.
-Si.. non sei arrabbiato perché in un certo senso la
stà tradendo?-
Naruto assunse un’aria pensierosa per qualche secondo per poi
scuotere la testa e pronunciare un –Si- poco convinto
–Beh, vado a prendere i vestiti e me ne vado. Ciao-
I ragazzi non provarono nemmeno a fermarlo, dalla sua faccia scura ne
dedussero che non sarebbe servito a nulla.
-Non dovrebbe prendersela così. Infondo non sono fatti suoi,
no?-
Shikamaru sospirò con rassegnazione.
-Kiba, come al solito non hai capito niente-
°°°°SasuNaru°°°°
La festa proseguì senza particolari cambiamenti, se non
fosse stato per un potente acquazzone che si abattè su di
loro costringendoli a rifugiarsi in casa. Ormai erano le 2,30 della
mattina.
I ragazzi continuarono a chiacchierare tra di loro, fino a che non
videro un Sasuke piuttosto incazzato passargli di fronte.
-Ma che gli prende? Fino a due secondi fa era tutto gongolante-
-Finalmente se n’è accorto- disse Shikamaru
sorseggiando la sua birra.
-Di che cosa?- chiese Kiba incuriosito.
-Che l’unica persona che voleva che fosse alla sua festa non
c’è-
-Intendi Sakura?- chiese la ragazza.
Shikamaru rimase in silenzio per qualche istante per poi
sospirare
-Si….Sakura-
Sussultarono quando, dopo un quarto d’ora, sentirono suonare
all’ingresso, videro Sasuke andare svogliatamente alla porta.
-Magari è la polizia che gli è venuta a dire che
stiamo facendo troppo casino- sghignazzò Kiba- voglio
proprio vedere il signor “gelo tutto ciò che mi
urta” come la prenderà. Rovinargli poi la sua
festa del secolo… non oso pensare la reazione-
E senza aspettare oltre si fiondò all’inseguimento
dell’amico.
Quando lo raggiunse Sasuke lo guardò scocciato
-Perché sei qui?-
-Per non perdermi qualche cosa di epico-
Il moro scosse la testa e aprì l’ingresso gelando
sul posto, mentre sul viso di Kiba comparve un’espressione
delusa.
-Scusate ragazzi, non ho le chiavi e i miei sono fuori casa-
Un Naruto, completamente zuppo come un pulcino era davanti
all’ingresso, con il volto lievemente rosso e il respiro
affannato.
Sasuke lo afferrò per un braccio e lo
trascinò dentro, premendogli una mano sulla fronte.
-Dobe hai la febbre. Mi spieghi perché non sei tornato
subito qui invece di prenderti tutto questo tifone?-
Naruto lo guardò con aria assente e confusa.
-Ho provato ad aspettare i miei per un po’, ma non vedendoli
arrivare ho pensato di tornare indietro. Non hanno nemmeno il cellulare
e quindi non sapevo come rintracciarli. Mi dispiace…-
La sua passività e l’essere così
mansueto erano un chiaro segno di quanto non stesse bene.
-Naru-chan penso che non ti renda nemmeno conto di dove sei- disse Kiba
con dolcezza –E’ meglio che tu venga a casa mia,
hai bisogno di riposarti e di cambiarti d’abito-
Naruto non ebbe nemmeno la forza di annuire, il suo corpo si limitava a
tremare per il freddo.
Sasuke, che era rimasto in silenzio durante quello scambio di battute,
guardò Kiba e gli disse
-Naruto questa notte dormirà qui-
Kiba lo guardò sorpreso
-Sasuke, Naruto a bisogno di riposare e in questa baraonda non ci
riuscirà mai. Tu pensa alla tua festa, di lui me ne
occupò io-
Velocemente Kiba si girò e fece per andare a prendere la
giacca ma Sasuke non fu dello stesso avviso. Infatti, dopo aver
trascinato Naruto in salotto davanti al camino acceso era salito sulla
tavola e aveva battuto le mani per attirare l’attenzione dei
presenti. Quando il silenzio divenne sovrano e l’attenzione
fu catalizzata su di lui disse
-La festa è finita, tornatevene a casa…-
Un silenzio incredulo cadde tra i presenti e un sommesso borbottio si
levò nella sala.
Anche Naruto, per quanto stesse male, rimase sorpreso da quella sparata.
-Avete tre minuti di tempo per uscire da casa mia dopo di
ciò vi lancerò contro i cani da guardia-
Tutti s’irrigidirono, dal volto di Sasuke si capiva
perfettamente che non stava scherzando. Tra proteste e mugugni la folla
iniziò a dileguarsi. La ragazza prosperosa, più
restia degli altri ad andarsene gli si avvicinò e gli si
attaccò ad un braccio.
-Immagino che questo non valga anche per me, vero?-
Sasuke la guardò con sufficienza per poi liberarsi dalla sua
presa.
-Vedi di levarti dalle palle- la ragazza, oltraggiata, se ne
andò adirata.
-Sasuke, sei sicuro di voler concludere così la festa per
cui hai lavorato dei mesi?- chiese Ino avvicinandosi
all’amico.
Sasuke si limitò ad annuire per poi passare un braccio
intorno al torace di Naruto ed aiutarlo ad alzarsi.
-Sasuke non devi…- disse debolmente il biondo.
-Dobe, taci-
-Hai bisogno di una mano?- Chiese Kiba preoccupato, notando come Naruto
non fosse in grado di sostenersi con le proprie forze.
-No, me la cavo da solo.- gli rispose tranquillamente facendo sorridere
Shikamaru.
-Bene, allora lo affidiamo a te. Se dovessimo sentire i suoi genitori
li avvertiremo che è qui- disse il moro avvolgendosi nella
sciarpa e dirigersi verso l’uscita.
-Sai Sasuke? Sicuramente questa festa passerà alla
storia… soprattutto per come hai congedato gli invitati-
disse Kiba per poi scoppiare a ridere.
Sasuke gli sorrise e li salutò.
Continua...
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Capitolo 21 *** Consapevolezza ***
Vi
chiedo scusa per il mostruso ritardo, ma è un periodo
pazzesco. Vi ringrazio come sempre per i vostri commenti... questo
capitolo è un po' singolare.... l'ho scritto con 39 di
febbre, penso che si noterà, soprattutto per le descrizioni.
Un bacio a tutti.
Consapevolezza
-Teme lasciami...
riesco a camminare benissimo da solo. Ho la febbre non sono
invalido...- sussurrò a fatica il biondo tentando di
sfuggire dalla morsa che il moro gli imponeva.
Sasuke, dal canto suo, stanco sia per le sue costanti lamentele, sia
per il peso “piuma” che si stava portando sulle
spalle, come raggiunse il bordo del letto lanciò il ragazzo
in malo modo.
Naruto gemette per il dolore.
-Teme, cazzo, che modi sono-
-Vuoi stare tizzo un minuto? Nemmeno la febbre riesce ad ammutolirti?-
Naruto si sedette a fatica sul bordo del letto e, stancamente, si
guardò intorno. Riconobbe immediatamente la stanza in cui si
trovava.
-Sasuke, perchè siamo nella tua depandance?-
Sasuke lo guardò inarcando un sopraciglio.
-E dove dovremmo essere?-
Naruto lo guardò confuso per poi mormorare.
-Non voglio stare qui- cercò di alzarsi ma la spossatezza
non glielo permise.
Il moro, invece, si limitò a guardarlo con una
un’espressione sorpresa stampata sul volto.
-Non voglio stare qui... voglio andarmene a casa- disse con una nota di
panico nella voce.
-Dobe... ma che ti prende? Hai per caso cinque anni? Mi spieghi
perchè te ne vuoi andare?-
Naruto saettò velocemente gli occhi sul corpo ancora mezzo
denudato dell’amico e arrossì miseramente.
-Portami a casa-
-Dobe... non ti reggi neanche in piedi e non ho nessuna intenzione di
portarti a casa in braccio. Non sei di certo un peso piuma-
Naruto parve riflettere un attimo sulle sue parole e con il briciolo di
lucidità che preservava gli sussurrò.
-Allora dormirò in una delle venti camere per
ospiti che hai-
A quelle parole la sorpresa che si dipinse sul volto del giovane Uchiha
fu indescrivibile.
-Ma sei impazzito? E per quale motivo dovresti d-
Solo in quel momento Sasuke notò lo sguardo
spaventosamente inquieto ed imbarazzato dell’amico.
-Aaaah ho capito. Ma ti faccio notare che in questa camera ci sono due
letti singoli. Ma se vuoi dormire con me non ho problemi….
Dovremmo starci- disse con un ghigno malizioso alludendo al letto in
una piazza e mezzo su cui Naruto era seduto.
Come vide le sue guance imporporarsi non riuscì a trattenere
un moto di soddisfazione.
-Non è come pensi...- bofonchiò imbarazzato il
biondo.
-A no?-
-No è che in camere separate dormiremo sicuramente ...meglio-
Sasuke lo guardò divertito.
-A me la cosa non crea nessun problema e se vuoi andare a dormire nella
casa principale puoi farlo. Ma io non ti aiuterò, dovrai
trascinarti fino a là. Se poi dovessi imbatterti in
Itachi... Beh saranno fatti tuoi. L’hai sentito anche tu che
non vuole nessuno al piano di sopra. Se fossi in te non lo contraddirei-
Naruto lo guardò basito e sull’orlo di una crisi
isterica.
-Ma..-
-Senti dobe, io vado a fare una doccia. Tu fa quello che ti pare-
concluse il moro, dandogli le spalle per poi entrare nel bagno, certo
che il biondo non si sarebbe spostato da lì.
°°°°SaSuNaRu°°°°
Quando Sasuke rientrò nella stanza, coperto solo da un
vaporoso accappatoio, trovò Naruto disteso su uno dei due
letti.
Il moro sbuffò spazientito nel notare che l’altro
non si era nemmeno degnato di togliersi i vestiti bagnati che
indossava, arrivando ad inumidire anche le lenzuola del letto.
Gli si avvicinò con un insulto già pronto per
essere sparato, ma si fermò nel notare l’altro
respirare pesantemente in cerca d’aria. La febbre doveva
essere aumentata ancora. Gli pose una mano sulla fronte e
constatò che effettivamente era incandescente.
Senza tante cerimonie, e un po’ scocciato, lo spoglio per poi
mettergli addosso una sua tuta asciutta, che solitamente usava come
pigiama.
I capelli del biondo erano ancora bagnati, perciò,
andò in bagno, prese un phon e lo attaccò alla
presa del comodino, iniziando a phonargli i capelli nel modo
più delicato che era in grado di fare.
Naruto, dal canto suo, era totalmente tramortito. Non dava il minimo
segno di reazione, se non rilassare i muscoli contratti del viso a
contatto con quella fonte calda.
Quando Sasuke sentenziò che fosse sufficiente lo prese in
braccio e lo adagiò sull’altro letto
rimboccandogli le coperte fino al volto.
Aprì poi un cassetto del comodino ed estrasse la scatola
delle aspirine. Prese una compressa e un bicchiere d’acqua e
si sedette sul letto.
-Dobe, apri un attimo gli occhi, devi prendere questa se vuoi che la
febbre si abbassi-
Gli occhi del biondo si socchiusero, ma parevano essere liquidi.Il
bruciore che provava aveva portato all’eccesso la
lacrimazione.
Provò a dire qualche cosa, ma si limitò
a boccheggiare. Il mondo girava intorno a lui, il corpo gli doleva al
minimo movimento e le forze lo avevano totalmente abbandonato. Non
sarebbe mai riuscito ad alzarsi.
Sasuke, osservandolo, comprese e con attenzione gli mise una mano
dietro alla schiena e lo aiutò a sedersi. La testa
ciondolante del biondo gli diede la conferma che in quel momento non
era totalmente in se.
Gli mise la pastiglia davanti alla bocca e Naruto, a fatica,
aprì la bocca, in modo che l’altro potesse
adagiarcela all’interno.
Per un attimo il moro sfiorò quelle labbra, morbidissime
quanto roventi e fu costretto a ritirare velocemente la mano a causa
dei pensieri poco casti che gli avevano sfiorato la mente in quel
momento.
Prese il bicchiere d’acqua e lo aiutò a bere
accostandoglielo alla bocca. Il malato sorseggiò lentamente,
per poi emettere un sospiro soddisfatto quando sentì quel
liquido fresco percorrerlo.
Lentamente venne aiutato a sdraiarsi e mugugnò per il dolore
che scompari in un attimo.
Ora che era asciutto e la febbre lo aveva colto sentiva un calore
insopportabile.
Sasuke, istintivamente, gli mise il dorso di una mano su una guancia e
il biondo mugugnò soddisfatto. Quel contatto fresco
alleviava quel bruciore.
Sasuke continuò a guardarlo per qualche minuto preoccupato,
nel constatare che il ragazzo non riusciva a stare fermo per il caldo.
Provò a scoprirlo un po’, ma iniziava a tremare.
A quel punto sbuffò
-Che cosa mi tocca fare…-
Si alzò dal letto e andò a rifarsi una doccia, al
termine di questa si asciugò in modo da non essere umido ma
“fresco”, si mise un paio di boxer e
s’infilò nel letto dell’amico
tirandoselo contro.
Naruto a quel contatto gemette soddisfatto. Senti quelle mani fresche
introdursi sotto alla maglietta per percorrergli la schiena e quel
corpo nudo dargli un po’ “di refrigerio”.
Istintivamente si appoggiò con il volto sul suo
torace trovando un po’ di sollievo.
Il corpo di Sasuke era perfetto, man mano che la temperatura di Naruto
di abbassava per effetto della medicina il corpo del moro si
riscaldava, mantenendo quell’equilibrio perfetto.
-Ti senti un po’ meglio?-
il biondo annuì lievemente, cercando di sollevare lievemente
la testa per guardare negli occhi l’amico.
-Mi piacerebbe proprio capire perché te ne sei andato
prendendoti questo tifone addosso…-
Lo sguardo vacuo che l’altro gli diede come risposta gli fece
capire che era inutile parlare con lui in quel momento, in quanto non
stava capendo niente e preso dal momento sparò quello che
non avrebbe dovuto dire.
-Immagino che tu sia andato da lui. Quell’uomo non ti
merita.. –
La mancanza di reazione dell’altro gli fece intuire che in
quel momento non lo stava nemmeno seguendo, questo lo alterò
ma, allo stesso tempo, lo incoraggiò a dare parola a quello
che da poco aveva compreso, ma che aveva fatto sempre il possibile per
negare.
-Perché non ti sei innamorato di me?-
A quella domanda vide Naruto reagire impercettibilmente, ma le sue
condizioni non gli permisero di palesare totalmente quello che stava
provando e Sasuke, vedendolo così inerme tra le sue braccia,
ne volle, inconsciamente e stupidamente, approfittare, enfatizzando
quelle parole con un bacio candido e puro come la neve.
Quel contatto gli disse tutto: era sempre stato irrimediabilmente e
totalmente innamorato di quello stupido dobe e a causa della sua
ottusità non lo aveva capito se non ora che ormai era troppo
tardi.
L’aveva perso, ma avrebbe fatto tutto il possibile per
riconquistarlo, perché la sua assenza nella sua
vita, se una volta era fastidiosa ora era diventata intollerabile.
Amava troppo quel ragazzo per permette al primo venuto di portarglielo
via e di distruggerlo, non lo avrebbe permesso. Ma ora si doveva
correggere in una cosa, questo pensiero non era rivolto solo a Kakashi,
ma anche a tutti coloro che avrebbero voluto Naruto per sé.
Naruto Uzumaki era, è e sarà sempre e solo suo.
Gli passò una mano tra quei fili d’oro e con un
fare protettivo e con un piccolo sorriso gli disse:
-Ora dormi-
Come se fosse stato un robot telecomandato il biondo si
accoccolò maggiormente a lui per poi chiudere gli occhi
Sasuke continuò a coccolarlo fino a che non si
addormentò.
°°°°SasuNaru°°°°
Naruto riaprì lentamente gli occhi e rimase un attimo
confuso nel trovarsi avvolto nell’abbraccio di un Sasuke
addormentato.
Rimase a guardare incantato il suo respiro lento e regolare.
Notò che indossava un maglia blu e questo gli
sembrò strano … ricordava perfettamente che
Sasuke era entrato nel letto praticamente nudo.
Quel pensiero lo fece arrossire, aveva la febbre alta ma quella cosa
l’aveva notata.
Mentre tentò di fare mente locale rimase basito nel sentire
la voce di Sasuke echeggiargli nella testa con una domanda
“Perché non ti sei innamorato di me?”
Possibile che lo avesse sognato? Ma quel ricordo sembrava
così… “vero”.
Dovette portarsi una mano al cuore nel sentire come i battiti fossero
aumentati spaventosamente. Sbirciò il volto di Sasuke per
paura che il rumore da esso prodotto lo avesse svegliato. Era
consapevole di quanto fosse assurdo un pensiero simile, ma non riusciva
proprio a farne a meno.
Perché cavolo quelle parole lo stavano agitando in quel
modo? Doveva andarsene da lì. Quell’abbraccio lo
stava “soffocando”.
Lentamente sgusciò fuori dal letto e guardò
l’orologio presente sul comodino. Segnava le 4,30 del
mattino, possibile che fosse passata solo un’ora da quando si
era addormentato?
Era troppo tardi per tornarsene a casa ed aveva sete. La bocca era
totalmente priva di salivazione a causa della febbre.
Si mise la giacca di Sasuke depositata su una sedia ed
uscì dalla dependance per giungere alla cucina della casa
principale.
Era tutto buio e non vi era il più piccolo rumore. La cucina
era rischiarata dalla luna e non aveva la minima voglia di accendere la
luce, così aprì il frigor, prese una aranciata e
si sedette intorno al tavolo, riflettendo su come ormai sentisse
palesemente che qualcosa in lui stava cambiando. Quando
Sasuke era con lui, era da un po’ di tempo, che non capiva
più niente. Non riusciva nemmeno più a pensare a
Kakashi quando era presente. Era una cosa assurda… lo sapeva
ma… c’era qualcosa che non andava. Lo
sentiva… lui stava cambiando… i suoi sentimenti
stavano variando. Che sia così volubile? Possibile che a lui
piaccia … No impossibile.
Allora perché quelle parole lo avevano sconvolto
così tanto. Se gli avesse rivolto direttamente quella
domanda che cosa gli avrebbe risposto? Che cosa avrebbe fatto?
Mentre si torturava con queste domande la sua mente partorì
l’unica scena che mai avrebbe pensato anche solo lontanamente
di immaginare.
“Lui che, dopo aver sentito quella frase, si lanciava tra le
braccia di Sasuke baciandolo con passione. Ecco qual’era la
sua risposta”.
Arrossì terribilmente a quel pensiero e gli venne un colpo
quando la porta della cucina sbatté.
Rimase basito nel trovare Gaara mezzo denudato che lo guardava
sorpreso.
Naruto era troppo confuso per dire qualche cosa, quindi fu il turno di
Gaara per parlare.
-Ciao, stai meglio?- chiese con un sorriso per poi accomodarsi di
fronte a lui –Mi sembra che la febbre ti sia scesa-
-Ma tu che cosa ci fai qui?- chiese Naruto sorpreso e rimase di sasso
nel vederlo arrossire furiosamente.
-Ma che domande fai?-
A tutto quell’imbarazzo Naruto si ricordò
dell’episodio tra Gaara e Itachi.
-Itachi? Da come sei messo immagino che voi
abbiate…-
Le gote di Gaara accentuarono il loro rossore.
-Possiamo cambiare argomento?-
-Ma da quanto andava avanti questa storia?-
-Non c’era nessuna storia-
-Ma… da quel poco che ho capito Itachi è sempre
stato innamorato di te-
Gaara sospirò e si massaggiò il collo.
-Ora ti dirò una cosa…. Ma promettimi che non lo
racconterai mai a nessuno-
-Sarò muto come un pesce-
-Devi sapere che da ragazzino mi piaceva. Ma
essendo un don giovanni non ho mai provato molta fiducia in lui. Puoi
immaginarti la mia gioia quando venne da me e provò a
sedurmi come solo lui è in grado di fare. Io come uno scemo
caddi nella sua rete e credei alle sue parole, illudendomi che i miei
sentimenti fossero corrisposti. Avevo 14 anni e la mia volta fu con
lui. Anche se non lo palesavo apertamente io ero veramente felice, ma
Itachi, essendo un grandissimo idiota che non riesce a tenere a freno
gli ormoni, solamente un paio di giorni dopo lo trovai a letto con
un'altra persona-
Naruto lo guardò incredulo – E l’hai
perdonato?-
Gaara gli sorrise divertito – Non gli ho più
parlato da allora fino a poco tempo fa. Non hai idea di quante volte si
sia scusato in questi anni-
-Beh Gaara, vista la sua insistenza immagino che il suo sia stato un
atteggiamento idiota dettato dal fatto che era piccolo, ora penso che
sia cambiato… non ti sembra il caso si dargli una
possibilità?-
Il rosso sbuffò
-Lo so è quello che sto facendo-
-Certo che tutta questa storia ha un non so che
d’incredibile-
-Ma tornando a te… vedo che tutto il tempo che hai dormito
ti è servito, Sasuke era in ansia da morire, ha passato
tutto il giorno a girovagare come un anima in pena per la casa,
continuando a borbottare “Non si sveglia più, cosa
devo fare…” e via dicendo. Devo ammettere che
è un ottima balia… ha chiamato i tuoi, ha
chiamato il medico e ti ha assistito come una mamma i suoi cuccioli.
Sai che non ci ha permesso nemmeno di entrare in camera per
vederti? Ci ha detto che non potevamo visto che stavi
risposando e la nostra presenza ti avrebbe solo infastidito- disse
divertito
-Ma di che stai parlando? Ho dormito solo due ore..- disse confuso il
biondo.
Gaara lo guardò sorpreso e con aria comprensiva disse
-Non te ne sei reso conto perché hai dormito della grossa,
ma in realtà hai dormito più di 12 ore. Sono le 4
della mattina del 1° gennaio-
Naruto lo guardò incredulo
-Davvero?-
Il rosso annuì
-Pazzesco- Mormorò.
-Già .. pensa a Sasuke che ti ha fatto da balia fino a
questo momento-
Improvvisamente i pensieri di Naruto ritornarono sulle parole di Sasuke
e un intenso rossore gli si accese sul volto.
-Che hai? A che cosa stai pensando?- chiese Gaara scrutandolo
intensamente.
-Niente- disse il biondo cercando d’evitare
l’argomento.
-Lo sai che le balle non ti vengono molto bene. Se ti apri potrei
consigliarti-
Il biondo rise istericamente.
-A dire il vero è una sciocchezza, tra l’altro
imbarazzante… forse è stato solo un sogno o un
delirio per via della febbre-
Il rosso gli fece un accenno con la testa per spingerlo a parlare.
-Ecco, ho sognato Sasuke che mi sussurrava una frase del tipo
“Perché non ti sei innamorato di me?” e
poi … mi ha baciato- disse Naruto talmente imbarazzato da
scivolare lungo la sedia, quasi volesse scomparire sotto il tavolo.
Contrariamente ad ogni sua previsione Gaara mantenne la sua
solità imperturbabilità e disse
-Sei sicuro di essertelo sognato?-
-Eh?- Naruto lo guardò confuso.
-Francamente non mi stupirei affatto se te lo avesse detto sul serio-
-Ma chi… Sasuke? Figurati- disse scettico.
-Allora se sei così convinto che non sia vero
perché continui a tormentarti per questa cosa?-
-Perché..- ma il biondo non sapeva come rispondere
– non lo so-
-Io penso invece che ormai tu te ne stia rendendo conto- disse il rosso
con un dolce sorriso, alludendo a qualcosa che Naruto, inaspettatamente
capì.
-Non è come pensi..-
-Sicuro? Perché non dovrei dare credito ad una cosa a cui
hai dato voce anche senza che ti dicessi niente? Non ti sembra un
po’ strano tutto questo?-
-No… è tutta colpa di Sasuke e del suo strano
cambiamento. Mi ha sconvolto e mi ha scombussolato- disse il biondo
agitato aggrappandosi alla prima cosa che gli venne in mente.
-Cambiamento?-
-Si non sembra nemmeno più lui. Ha cambiato totalmente il
suo modo di porsi-
Gaara si mise a ridere.
-Perché finalmente ha capito-
-Che cosa?-
-Non so se faccio bene a dirtelo, ma diversi giorni fa
abbiamo avuto una discussione piuttosto accesa-
-Voi due?- chiese sbalordito il biondo. Non avevano mai litigato da
quando li conosceva.
-Già-
-Perché?-
-Gli ho detto che se non si dava una svegliata ti avrei fatto mio-
La bocca di Naruto si spalancò incredula.
-Ma che..-
-Non ti dirò altro, dovrai fartelo raccontare da lui. Ma a
quanto vedo ha finalmente fatto la sua scelta- il rosso si
alzò da tavola –me ne torno a letto prima che
Itachi si accorga che non ci sono, sono certo che farebbe un vero
casino. Ciao Na-chan-
Come il rosso uscì dalla stanza Naruto rimase fermo
imbambolato come un idiota. Non riusciva a capirci più
niente, che cavolo stava accadendo?
Non fece tempo ad alzarsi che sulla soglia della cucina compare Itachi
e lui s’irrigidì.
-Che ci fai qui?- chiese il biondo.
-Sto cercando Gaara-
-Era qui fino a un minuto fa, ha detto che sarebbe ritornato a letto-
Il moro grugnì infastidito - E’ un quarto
d’ora che lo cerco. Perché era con te? –
chiese un po’ minaccioso.
-Niente, stavamo solo parlando- si affrettò a rispondere il
biondo, non riuscendo a non pensare che Itachi era veramente possessivo
-E di cosa?-
Avrebbe potuto dirgli che non erano fatti suoi, ma il contraddire o
alterare Itachi non gli appariva una soluzione allettante.
-Stavamo parlando di Sasuke-
-Sasuke? Che cosa provi per lui?-
Quella domanda lo spiazzò totalmente, non se
l’aspettava e il fatto che gliela si fosse stata fatta in
questo modo si accorse di non avere una risposta, ne positiva
né negativa.
-Non lo so-
-immagino che ormai tu abbia capito che per Sasuke non sei un semplice
amico-
-Non lo avevo notato a dire il vero, ma continuate a dirmelo tutti,
quindi immagino che sia vero ed ora inizio a notare alcune cose anche
io, ma io sono- …”già
impegnato”
Non aveva dato voce alle ultime parole ma da come Itachi gli rispose
era come se lo avesse fatto.
-Sei sicuro di voler continuare a seguire la strada che hai
imboccato? Non lo dico per criticare le tue scelte, ma sono preoccupato
per i tuoi sentimenti. Non vorrei che un giorno ti rendessi conto di
aver commesso un grave errore-
Naruto rimase muto e il moro scosse la testa
-Naruto ascolta il tuo cuore-
A quella risposta il biondo sgranò gli occhi.
-Va beh, me ne torno a letto. Ah un ultima cosa. Ti chiedo il favore di
non stare in luogo scuri ed isolati , nel cuore della notte, con il mio
ragazzo. E’ una cosa che mi disturba molto..-
Detto questo il ragazzo uscì e nella mente di Naruto
passò un nuovo pensiero “possessivo e
spaventosamente geloso”.
Continua....
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