Sun

di ashshalo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 29 giugno, domenica ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Per cominciare voglio sottolineare che questa fan fiction non è mia.
L’originale “Sun” è stata scritta da @ashshalo.
Ovviamente ho il permesso di tradurla. |click|
Testo originale. |click|
Per aggiornamenti sulla ff e informazioni seguimi su tt. |click|
Se vuoi complimentarti con l’autrice, puoi utilizzare l’hashtag #sunff su twitter. Ovviamente scrivi in inglese, perché dubito che l’autrice capisca l’italiano. xD


 
PROLOGO
 
Era sera inoltrata. Una di quelle più cupi, quando il picchiettio delle gocce di pioggia non è in grado di cessare neanche soppresso dalla musica nelle cuffie. In serate del genere la solitudine è percepibile nell'aria. Ero seduta sul davanzale della finestra avvolta nella coperta, bevendo la cioccolata calda, abbracciando l'orsacchiotto, ascoltando musica ad alto volume e guardando il cielo. Tutto sommato non c'era nulla da guardare. Erano le ventitré e fuori era tutto illuminato. Il cielo scuro era coperto da nuvole e nell'aria aleggiava la nebbia che distribuiva dappertutto la luce dei lampioni e delle macchine passanti. Non si vedevano le stelle. D'altro canto, come sempre. E' uno dei difetti delle grandi città come New York. Guardai il telefono. Era il 28 giugno. Il 29 andavo in vacanza. Non ne ero tanto felice. Sarei stata fuori casa per due mesi interi con la mia amica Ashley e il suo ragazzo Daniel. Saremmo andati prima a Los Angeles, poi in Florida, in Inghilterra, Spagna e infine in Australia. Prometteva bene, se non vi fosse un tempo del genere... Qualcuno bussò alla porta. Chi, dannazione, vorrebbe ora venire a casa mia? Prendendo in considerazione il fatto che l'ascensore non funziona e io abito al decimo piano? Mi alzai, posai tutto per terra e mi trascinai alla porta. Aggiustai la cipolla e la aprii. Dall'altra parte c'era una ragazza sorridente. Aveva addosso gli short e una maglia. Tutti zuppi. Alta 165 cm, capelli biondi con colpi di sole* marroni e gli occhi grigio-azzurri.
-Ancora tu?- gemetti.
-Ugh. Non fingere che non ne sei felice. Non ti abbraccio perché sono bagnata.- disse autoinvitandosi ad entrare.
-Entra.- dissi sarcastica e chiusi la porta dietro a lei. -Quindi, cosa ti porta qui?- chiesi passandole l'asciugamano, che era sotto portata di mano.
-Grazie. Eee, sono venuta così.- disse togliendosi senza vergogna il pantaloncino rosa-pastello e la canottiera bianca.
-Come sopravvivrò con te due mesi?- la sorpassai e andai diretta in cucina per prepararle qualcosa di caldo.
-Non sopravvivrai.- disse, sedendosi al tavolo color castagna con addosso solo l'asciugamano.
-E parlando seriamente, perché sei venuta?- le porsi la cioccolata calda e mi sedetti sul piano di lavoro.
-Controllo come stai. E se sei pronta.
-Non sono una bambina.
-A volte ne dubito. Hai preparato la valigia?
-Che tu abbia un ragazzo e io no, non significa che io sia irresponsabile. Ho la tua stessa età.
-Hai preparato la valigia?
-No. Ceh, si! Si.
-Tutti i documenti?
-Sii... Andiamo a dormire?
-Si.- rispose, dopodiché andammo nella mia stanza. Ashley si vestì, mentre io ero già a dormire.
 
*non me ne intendo, quindi nel caso non ci siano colpi di sole marroni, perdonatemi. Era l’unica cosa che mi veniva per la traduzione.
 
Angolo per me
Se la storia vi piace, recensite. Sarò felice di riferire all’autrice il successo di “Sun” in Italia. Xx
Il primo capitolo sarà pubblicato al più presto. Presumo la settimana prossima.
 
 

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Capitolo 2
*** 29 giugno, domenica ***





 29 giugno, domenica
Mi ero svegliata e la prima cosa che feci era guardare il telefono.
-Cazzo.-  mi  alzai in fretta e corsi in bagno. Sciaquai la faccia con l’acqua e lavai subito i denti.  –Perché non mi hai svegliato?!- chiesi entrando in cucina.
-Stavi dormendo così beatamente…
-Ora sei tu quella irresponsabile. E’ mezzogiorno, e noi abbiamo la partenza alle due.
-Oops?
-Io ti uccido…- in fretta mi infilai dei pantaloni neri e un top sopra il quale misi una camicia rosso-nera a quadri. Presi la grande valigia nera e lo zaino con lo skateboard e il longboard nell’altra mano. Uscimmo dall’appartamento, io chiusi la porta e scendemmo con l’ascensore già funzionante. Prendemmo il primo taxi in vista e raggiungemmo l’aeroporto dove ci salutò Dan. Ci aspettava con i loro bagagli. La ragazza corse verso di lui e lo baciò. Alzai solo gli occhi al cielo e entrai dentro. Daniel e Ashley mi accostarono in poco tenendosi per mano. Quando avevamo fatto il check in era l’una e mezza. Avevo dai dieci ai quindici minuti liberi, dopo di ché avremmo dovuto salire sull’aereo. Mi sedetti su una sedia vicino ai due innamorati, mi infilai le cuffie e chiusi gli occhi. Durante la notte avevo dormito molto,  ma ero comunque stanca.
-Ehi, bellissima. Tra poco entriamo. Non dormire.- disse il moro seduto accanto a me.
-Daniel, lasciala stare.- disse la bionda, baciandolo un’altra volta. Mi alzai e andai al negozio più vicino per guardare la vetrina. Tutto, per non vederli mentre si scambiano effusioni. Quando ero tornata mi misi lo zaino, presi lo skateboard in mano e insieme alle cozze (Daniel ed Ashley) salimmo sul velivolo.
Ma cosa sarebbero le vacanze senza problemi.
Avevo riservato tre posti dalla finestra, ma considerando che la sistemazione dei sedili era 2-3-2 dovevamo scambiarci con qualcuno. Nella fila erano seduti anche quattro ragazzi più o meno della nostra età. Non sapevo se erano insieme quindi abbandonai lo zaino sul mio posto e mi avvicinai a loro.
-Scusatemi. Ho una domanda. Sono con due amici e loro tengono ad essere seduti vicini, e a io di sedermi accanto alla finestra e volevo chiedervi se non potevamo fare a scambio?- appena lo dissi due paia di occhi divertiti mi guardarono. Uno celeste come l’oceano e l’altro color miele.
-Nessun problema.- disse con un sorriso il ragazzo dagli occhi celesti, dopo di ché si alzarono entrambi e andarono a scambiare posto. Il ragazzo che aveva parlato era abbastanza alto, aveva forse più di due metri, e sul braccio qualche migliaio di braccialetti. Invece il proprietario degli occhi color miele aveva i capelli marrone chiaro, era più alto di me, ma più basso del biondo. Entrambi avevano le fossette. Ashley e Dan si rallegrarono molto e dissero che speravano non mi perdessi. Mi sentivo come se fossi andata in vacanza con i genitori. Vicino a me si sedette il ragazzo con i capelli marroni. Appena l’aereo partì e si accesero le segnalazioni per allacciare le cinture le stewardess si misero in piedi e fecero vedere cosa fare in caso di emergenza… Cominciai ad avere un po’ paura, non mi erano mai piaciuti gli aerei. Quando, dopo cinque minuti, l’aereo cominciò a prendere velocità chiusi gli occhi e mi poggiai al sedile. Sentii l’odore delle gomme da masticare. Quando aprii gli occhi vidi la mano del ragazzo seduto accanto a me che mi proponeva le gomme.
-Vuoi?- chiese guardandomi. –Aiutano con le orecchie tappate e combattono lo stress. E tu forse hai un po’ di paura?
-No. Okay, forse poca. Ma solo della partenza. E non ne ho paura, solo non mi piace.- risposi prendendo una delle gomme per bimbi.
-Prendine due, le bolle escono meglio.- disse sorridendo.
Mi meravigliai un po’ perché pensavo che fosse più maturo, ma ne presi due.
Tirai la macchina fotografica fuori dalla borsa e aspettai il momento giusto per fare la foto. Le gomme aiutavano veramente. Quando finalmente ci alzammo di quota, sopra le nuvole, feci qualche foto e spensi la macchinetta. Poggiai la testa al sedile e cominciai pian piano a prendere sonno.
-Caffè, tè?- mi svegliò la voce della stewardess. Aprii gli occhi e mi accorsi di essere poggiata alla spalla del ragazzo. Mi alzai e mi scusai in fretta.
-Nessun problema, non ti sentivo nemmeno. Se vuoi puoi continuare ad appoggiarti.- rispose con un sorriso innocente.
-Per me nulla.- dissi alla stewardess, che stava in piedi scrutandoci con sguardo d’attesa e mi girai di nuovo dalla sua parte.
-No, grazie.
-Come vuoi.- disse, e io mi addormentai un’altra volta. Quando mi svegliai successivamente sentii l’odore di caffè.
Merda.
Ero di nuovo poggiata sulla sua spalla. Mi sedetti dritta sbadigliando in silenzio.
-Tra poco si atterra.- mi disse il ragazzo.- Quando le stewardess erano passate l’ultima volta ho deciso di prenderti un caffè.
-Grazie.- mugugnai e bevvi un sorso della bevanda ancora calda. Il caffè aveva un po’ di zucchero e latte, come preferivo io. Di nuovo accesi la macchinetta, per fare qualche foto.
-Ehi. Ehm, posso farmi una foto con te?- mi chiese il ragazzo. Nella mia testa ho cominciato a deriderlo rumorosamente.
-Certo.- risposi, e il ragazzo ci fece un paio di selfie.
-Grazie.- sorrise e in quel momento atterrammo. –E comunque, come ti chiami?- chiese quando stavo per uscire.
-Alexis, e tu?
-Stai a veni’?!- mi chiamò Daniel dalla folla.
-Si.- urlai a mia volta.
-Alla prossima.- mi disse con un sorriso furbo il ragazzo e mi fece l’occhiolino. Lasciai perdere la domanda sul suo nome e uscii. Non lo vidi più all’aeroporto, né da nessun’altra parte quel giorno. Andai con Daniel ed Ashley nel taxi. Continuamente mi chiedevano qualcosa e mi tormentavano, che mi ero addormentata sulla spalla di uno sconosciuto. Dicevano che sembravamo una coppia. E’ vero, mi piaceva un pochino, ma senza esagerare.
E poi, mi ero solo addormentata sulla sua spalla…
Quando arrivammo all’hotel e raggiungemmo la reception e ricevemmo le chiavi, andai in camera mia, disfai le valigie e mi feci una doccia veloce, poi mi vestii e mi sdraiai sul letto. Twittai qualcosa e il tempo passò così. Quando avevo già intenzione di andare a dormire il mio telefono vibrò e ricevetti un messaggio.
 
Sconosciuto:
“Vai a dormire.”
 
Diedi uno sguardo al numero di telefono, che non avevo mai visto. Mi guardai attorno.,
Le finestre erano coperte dalle tende.
Erano le due di notte, quindi non era ovvio il fatto che non dormivo.
Dopo un momento di esitazione risposi.
 
“Chi sei?”
 
Non aspettai a lungo la risposta.
 
Sconosciuto:
“Sun”
 
Per un attimo analizzai la risposta, ma non giunsi a nessuna deduzione logica.
 
Sconosciuto:
“Ash, fottuto autocorrettore. “
 
Sorrisi sotto i baffi e salvai il suo numero come “Sun”
 
Sun:
“E ora vai a dormire.”
“Buonanotte :) xx”
 
Sorrisi un’altra volta, posai il telefono e mi addormentai.
 
 
 
Okay, perdonatemi il ritardo. Avrei voluto postare questo capitolo tra domenica e lunedì ma, capitemi, ho gli esami. Domani prova invalsi e io sto qui a tradurre ma ok. E’ tutto ok. Hehe. Ora passo alla parte noiosa in cui sottolineo che questo non è una mia storia ma una tradizione di @ashshalo e bla bla bla. Se volete sapere quando aggiornerò seguitemi su twitter. Potete pure scrivermi, non siate timide/i. E ricordo ancora che potete scrivere all’autrice su tt utilizzando l’hashtag #sunff (l’inglese è benvenuto lol).
Ora per non far diventare questo mio angolino più lungo del capitolo mi ritiro. Mi raccomando recensite! E’ una grande motivazione sia per me che devo continuare a tradurre che per l’autrice che deve continuare a scrivere:)
Vi lascio con qualche domanda su cui riflettere:
Secondo voi Alex scoprirà presto chi è questo “Sun”? E come reagirà?
Beh, io lo so. Rosicate. Xx
Alla prossima!
 

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