Stadi altalenanti del futile sentimentalismo.

di Rynarf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il principio. ***
Capitolo 2: *** Conflitti. ***
Capitolo 3: *** Tormento. ***
Capitolo 4: *** Darsi luce. ***
Capitolo 5: *** Metamorfosi. ***
Capitolo 6: *** Crepa. ***



Capitolo 1
*** Il principio. ***


O2/O5/14


Sono talmente stanco.
Il corpo implora un giaciglio soffice, dotato di cuscini cordiali ed abbracci da coperte.
Le palpebre inaridite bruciano e tendono a serrarsi sugli occhi straripanti di strazio.
Eppure l'animo è inquieto.
Maledetto.
Tu, l'animo, o io?
Siamo compresi tutti, suppongo, anche se colpe non ne hai.
La sfacciata fortuna di trovare ed ammaliare uno sprovveduto come me ti ha assistito. Complimenti.
E chissà se è vero.
Ti sfiora mai l'idea di sbilanciarti e chiamarmi?
Tra gli amici, il tuo pensiero, ritaglia sfuggenti attimi nei miei confronti?
Per assurdo, magari raggiungermi per averti con te.
Che sfacciata sorte, scovarmi!
Io che, nonostante tutto, vengo catturato dai quei banali gesti ai quali tutti sono abituati da anni.
Lusingato fin troppo da sguardi, carezze, strette e baci.
L'avrai capito? 
Non ne ho idea.
Vorrei tanto carezzarti una guancia tramite le punte delle mie dita martoriate dalle insicurezze, magari dirtelo. Leggerti o farti leggere questa valanga di debolezze, le quali potrebbero distruggermi.
Resteranno qui e nella mia testa.
Nel mio cuore?
Forse esagero.
Non lo saprai mai.
Mai.
Ciò mi rincuora quanto distrugge.

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Capitolo 2
*** Conflitti. ***


11/O5/14


Okay, alla fine te l'ho inviato. Ma chissà se l'avrai letto veramente.
Trovo irritante quando le persone sono disinteressate ai miei scritti, dato che ne vado assai fiero.
Mi chiedo anche perché la normalità non possa far parte di me. Non mi pare di essere chissà che dramma con le relazioni, probabilmente il motivo è che non ne ho mai avute veramente; mi capiti tu, come un fulmine a ciel sereno!
Sulle prime sembravi allegro e ... Normale, sì, esattamente. Magari credevi anche tu lo stesso di me.
Ci siam fottuti entrambi! Ognuno con le proprie insicurezze e complessi. Forse è per questo che oggi eri maggiormente distante, meno preso.
Paura? Probabile.
Non dovrei neppure scrivere di te! Troppi sentimentalismi, non affatto da me. Tuttavia sento il bisogno di buttate giù tutto ciò che mi inietti.
Sarebbe meglio se non ci fossimo conosciuti?
Non ne ho la più pallida idea.
Non farmi affezionare, sarebbe una tragedia per la mia emotività. Suppongo di non poter reggere determinate sensazioni.
Te sì, "l'amore" no.
Come riassumere il tutto?
Ti voglio perché, probabilmente, ho atteso la tua presenza da troppo.
Desidero che tu mi brami, magari come facesti con Clara, o anche più.
So che un giorno ti scoccerai di me e alla fine mi accantonerai con scusanti e falsi dispiaceri.
In fondo è sempre stato così.
Nonostante questa lontana certezza, vorrei viverti.
Aiuto, cosa sto dicendo?
...
Aiuto.
Vorrei stare qui sul mio letto, abbracciandomi a te.

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Capitolo 3
*** Tormento. ***


21/O5/14


Io lo so, lo sento. Mi stai prendendo in giro.
Non ci tieni quanto ci tengo io. Te ne freghi.
Vorrei, vorrei, vorrei-
Ma alla fine dei conti sono sempre solo.
Bello o carino. Intelligente e solo.
Come ti vorrei.
Come vorrei.
Non ce la faccio.
Non vedo neppure la tastiera offuscata dalle lacrime.
Perché l'hai fatto?
Potevi ignorarmi.
Non stringermi più e ammetti che non mi vuoi.
Pensi ad altro. Meschino.
E mi commossi pure in tuo abbraccio. Avresti dovuto intuirlo.
Perché?
Cambiatemi, o lasciatemi morire.
Mi/vi/ti odio.
Desidererei solo un altro tuo sincero bacio che coccola le mie labbra.
Veritiero.
Ma quando?
Son destinato a questo.
Infamia.
Uccidetemi.
Ti voglio e voglio morire.
Vi prego.
Basta.

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Capitolo 4
*** Darsi luce. ***


O1/O6/14


Terminato ed infranto come granuli nell'oceano.
Breve ed intenso, non hai retto. Suppongo non fossi neppure serio.
Che mi rimane?
L'amarezza ed un sapore agrodolce incrostato al palato, secca la gola e comprime la trachea! Passa, poi ritorna.
Perché io? 
Me lo chiedo così spesso.
Per i soggetti che mi circondano è tutto cristallino, semplice, banale.
Beati o sfortunati?
Se prima desideravo tu fossi qui, adesso percepisco un certo senso di smarrimento.
In fondo ne avevo certezza. Reprimevo la negatività, magari mi autoconvincevo.
Scontato anche questo? Oh, non credo.
Ma in fin dei conti, come e cosa potrei sapere, io?
Paradossale e crudele, questa sorte.
Ho svuotato parzialmente l'animo dopo conflitti di titubanza e diffida!
Capacitarsene è difficile. Desidererei che per lo meno una volta gli avvenimenti che mi riguardano fossero lineari.
Ti rivedrò, ti parlerò.
Rideremo, sì, senza versare neppure una lacrima.
In fin dei conti, te lo comunicai: "Feriscimi e ti cancello".
Son fatto così, è una difesa.
Spero solo che ti ritroverai a provare l'intensità di quelle sensazioni primarie, quando mi conoscesti. E penserai al momento adatto per viaggiare emotivamente nel tempo, rincorrendo il passato, sorridendo inebetito dal sentimento altalenante.
Quando vorrai una carezza, la mia pietà verrà meno. Ne soffrirò, godendone. 
E tu soffrirai, rimpiangendone.
Una semplice conseguenza che la tua mente avrà sfiorato, accantonandola.
Ti comprendo. Comprenderò. E sarò brutale, semmai avverrà.
Non ho preteso un'ulteriore ferita al mio animo. 
La tua lama è affondata con atroce dolcezza nel mio collo. Gli occhi chiari scrutavano la scena privi di indugio, ed io ho pianto, solo dopo aver compreso che il liquido scarlatto nel quale stavo annegando fosse il mio.
[...]
Rivoli densi tingono la tua chioma chiara, ricadono lungo i lineamenti martoriati, esaltano le tue iridi, nutrono le tue labbra.
Non ti senti imbrattato?
Ne resterà ancora per molto.
Un giorno lo percepirai, e desidero udire un singhiozzo sordo di agognate scuse.

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Capitolo 5
*** Metamorfosi. ***


13/O6/14
 

Paradossale l'animo. 
Varia, si illude ed arde in archi temporali relativamente brevi.
Cosa ne sarà di un "noi" sussurrato con fare tremulo e titubante?
Quanto rancore può albergare in un essere umano?
Piccole rivincite che saziano miseramente. Vendetta, attende.
Mosse false ne hai compiute; non affatto copiose, bensì rilevanti.
Si presta la fiducia con le migliori intenzioni, e nel momento in cui questa viene trucidata vi è un concatenarsi di reazioni!
Variano tra molteplici soggetti.

Sopporto già troppo, tutti. Raggiungo una stabilità di disprezzo contenibile e camuffabile!
Fino a quando non giungesti, l'ulteriore problema.
Mi squilibri, aggiungendoti alla mia bilancia vitale come ennesimo peso.
Curioso che, dopo essermi svelato, tu abbia perpetuato ai tuoi doveri da stronzo.
Credi sul serio che le cose siano restate invariate?
Che il mio pensiero vaghi gaio ad incontrare il tuo volto?
Copioso riso, echeggia.
Illuso.
Supponi di farmi pietà?
" Sono stanco di fare il bravo ragazzo! Mi farò del male, ma cambierò. "
Parole tue.

Contribuirò pienamente al tuo male, per lo meno psichico.
Tutto ciò che desideravo era affetto, come ne ricevono tutte le mediocri galline che mi circondano!
Perché non posso? Resta ancora un mistero.
La certezza è una ferita infima e profonda, la quale non riesce a risanarsi.

Immagino solo che vederti strisciare, potrebbe essere una buona e possibile cura.
Ed ho appena iniziato.

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Capitolo 6
*** Crepa. ***


24/O6/14


Insisti, caparbio e fiero.
Certamente la situazione risulta ancora offuscata alla tua vista. Provi, ritenti.
Innestare in me gelosia con i tuoi insulsi racconti irrilevanti?
Oh caro, quanto puoi essermi caduto in basso?
Suppongo tu sia già giunto al punto ove scavi nella tua stessa melma, illudendoti del non aver ancora scovato, o sfiorato, un fondo.
Come far susseguire i punti del mio animo nei tuoi confronti?
Potremmo cominciare dall'incoerenza che emani, olezzo putrido di esimia e vera idiozia, banalità, squallore.
Il tuo volto mi si figura quasi disperato, intanto il capo ti si inebria in nuvole tossiche composte da patetiche convinzioni. T'affanni senz'altro pur di convincerti di essere ciò che non sei, ritrovandoti alla sponda della ragione.
Desideri quella sensazione dell'essere bramati, impugnando un potere di comando infimo.
Leggo quel che mi scrivi, semmai distrattamente - bensì con pensiero -, ed in me si plasma un'espressione perplessa, nonché riluttante. 
La convinzione, il più grande scherno che potessi compiere a te stesso.
Bugiardo.
Da un lato posso ringraziarti per un ennesimo insegnamento sul pessimo mondo in cui mi hanno obbligato. Me ne lamento, accettandolo.
Interrata saldamente per non annegare in illusioni, vige la consapevolezza di un futuro virtuoso e brillante!
Questo è sufficientemente rilevante per sostenere una vita.
Ciò non toglie quanto t'avessi scongiurato di non prenderti gioco di me. Adesso persisti.
Annega nelle tue frottole.
Ardi dall'interno grazie ai sotterfugi da te ideati.
Disciogliti nell'acido della menzogna.
Il mentitore deve perire.
Perire amaramente.
Lo sai, in cuor tuo: tra le righe s'evidenzia la disperazione nei tuoi gesti.
Voglio guardare mentre ti consumi, divorando le tue carni.
Perché è questo che stai facendo, stolto.
Crepa.

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