Delirium Tossici

di Latah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Delirium Tremens ***
Capitolo 2: *** Vomito ***
Capitolo 3: *** Il Fantasma ***
Capitolo 4: *** Maiali ***
Capitolo 5: *** Angolo sporco ***
Capitolo 6: *** La fiamma d'una sera ***



Capitolo 1
*** Delirium Tremens ***


Delirium Tremens

Non c’è posto per noi,
beduini in deserti desolati di folla caotica,
incubatori di parassiti purulenti assetati di parole vuote,
noi vagabondi del buon costume
trascinati dall’afflato dell’alterità
sulla scia di droghe del consenso
e marciamo soli, e per strade casuali persi,
cerebrotonici assuefatti al canto sirenico
delle masse, nascosti, tossici psichici
tremanti in tuguri dal vostro Dio dimenticati,
riempiamo con occhi paranoici le nostre menti
di quelle da voi aberrate inutilità
nel vostro utilitario
Acciaio,
non meno utopico delle nostre vite,
 
non c’è più posto per noi,
inutili stelle
vittoriosi perdenti,
ci appollaiamo nel nido dell’Albatro ferito
da analgesiche retrospezioni e vomito
consumati tra labirinti di conglomerati urbani
o clausure d’odio autoinflitte;
 
“oh Eva diffondiamo il tuo verbo,
rivela la tua nuova conoscenza oh
spirito della disobbedienza,
santa, santa, santa
la serpe della coscienza,
induci noi in tentazione, rendici consapevoli del Male
oh bestia preternaturale.”
 
Non c’è posto per noi,
antesignani verso il nulla,
portavoce muti e ricercatori miopi
in miopiche strade,
strade asfaltate,
strade di pietra rossa,
strade oscure,
strade di follia ebefrenica,
strade per l’illuminazione,
strade umide in deflagrazione,
Delirium Tremens,
strade spastiche,
strade che muoiono all’angolo tra la forca
e la pupilla iridescente e stanca
della madre-amante acquiescente e stanca,
 
e il delirio atrofizza la penna
e la penna diventa un ago
e il canovaccio si tinge di rosso
mentre voci distanti e smorzate
rivelano in esoterici messaggi
l’inudibile verità del Tutto.

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Capitolo 2
*** Vomito ***


Vomito

Purifica la mia anima,
brucia la mia gola,
scorda lo spazio,
rinnega il tempo,
tira fuori,
l’ultima goccia d’odio,
sangue ribolle
purifica l’anima,
libera,
il male,
stridio di denti,
bava,
pianto rosso.
 
E strappo l’utero di Eris, vomito nel suo ventre.
Larve d’odio e risentimento nasceranno striscianti dalla terra umida
antichi dei dormienti spietati liberatori.
 
Il veleno affonda i suoi artigli nel nudo primordiale
e Minerva
reclama il suo trono spodestato
 
e poi vuoto,
freddo,
inadeguato.
 

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Capitolo 3
*** Il Fantasma ***


Il Fantasma

Trapasso il muro,
ci vado in contro,
saluto pavido
-nessun riscontro-
 
fluttuo leggero
e schivo cheto
lamenti e clangore
di vetro e furore,
 
cerco l’oblio,
lo trovo, lo verso,
svanisce in un sorso
lo sguardo perplesso,
 
non ho più materia,
mi aggiro tra i corpi,
aborro il mio stato
di spettro tra i morti,
 
mi volto agitato,
agogno il mio corpo,
non trovo un contatto
che rechi conforto,
 
cerco la prova
della mia morte,
trovo uno specchio
lodando la sorte,
 
riflesso spietato,
son quasi svenuto,
stupito e perplesso
da quel che ho veduto,
 
“non sono uno spettro”
mi dissi sgomento,
ho sangue e polmoni
ma son morto dentro.
 

 

So di aver pubblicato questa poesia anche singolarmente, ma ho voluto inserirla in questa raccolta perchè ritengo sia appropriata al contesto. E' quasi pronto anche il prosso capitolo.

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Capitolo 4
*** Maiali ***


Maiali

Quale penosa sorte
attende chi aborra il proprio fato!
Marchi di vergogna e solitudine
per chi valica il recinto infuocato!
 
Sorridi ai porci
e i loro fratelli!
Sollazza e grugnisci
nel fango dell’Ego!
 
Adora il guazzo
e il trogolo vitale!
Che allontana morte
e terribile sorte!
 
Qual solenne ricchezza
attende l'araldo dell’abbondanza!
E sulle spoglia del grasso porco
vittoria e canto funebre s'innalza!
 
- Sorridete Padre!
Per le mie velleità non c'è speranza,
scappo ma brucio nel recinto infuocato
quindi a voi ritorno e m'ingozzo ferito
nel trogolo affollato. -

 
 
 

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Capitolo 5
*** Angolo sporco ***


Tu! Angolo sporco
Che affondi nella ruggine
I cuori di questa urbana gente,
t’adorni nascosto
d’un fiore decadente
e la tela del tempo ha concesso
al creato la sua vela,
e il ragno alla sua terra
l’eden d’un miraggio.
Oh angolo del tempo, tempio,
tempra le menti
in questa effimera corsa
a loro i quali su di voi l’occhio inciampa,
e allentar questo dolore,
e questo rumore,
tornando umani
a pensar di respirare,
angoli sporchi, anime
e rugginose ali,
menti in catene,
morte vite e falsi mali,
dona un attimo pulsante
d’accecante verità
che crepi la dorata cella
della stanca libertà.

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Capitolo 6
*** La fiamma d'una sera ***


La fiamma d’una sera
 
Un altro splendido abito
cucito a metà dal sarto dell’amore,
un altro passo nella via illuminata
verso una strada senza uscita.
il seme errante caduto lontano
vagando sognando la fertile terra,
giace ora sul freddo asfalto,
nella sua ultima meta.
Il cuore si gonfia
in una piccola scatola,
ne taglio un pezzetto
per farcelo entrare
e lo getto tra gli altri,
tra gli amori mai nati,
tra le fiamme d’altre sere.

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