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Autore: Latah    16/03/2015    1 recensioni
Delirium tossici è una raccolta di esperienze realmente vissute, pensieri incoerenti, deliri caotici tossici, descritti nelle sensazioni che essi mi hanno trasmesso e nelle riflessioni che hanno generato, scrivo queste poesie in tempo reale, dunque non so quando terminerà e cosa verrà dopo.
La prima poesia "Delirium Tremens" è un introduzione alla raccolta nella quale ho cercato di ricreare il mio background e dare un incipit per le poesie future. E' un progetto che va avanti con l'avanzare dei miei passi e spero di scoprire un po di me stesso mentre condivido con voi questo viaggio.
Genere: Introspettivo, Mistero, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Delirium Tremens

Non c’è posto per noi,
beduini in deserti desolati di folla caotica,
incubatori di parassiti purulenti assetati di parole vuote,
noi vagabondi del buon costume
trascinati dall’afflato dell’alterità
sulla scia di droghe del consenso
e marciamo soli, e per strade casuali persi,
cerebrotonici assuefatti al canto sirenico
delle masse, nascosti, tossici psichici
tremanti in tuguri dal vostro Dio dimenticati,
riempiamo con occhi paranoici le nostre menti
di quelle da voi aberrate inutilità
nel vostro utilitario
Acciaio,
non meno utopico delle nostre vite,
 
non c’è più posto per noi,
inutili stelle
vittoriosi perdenti,
ci appollaiamo nel nido dell’Albatro ferito
da analgesiche retrospezioni e vomito
consumati tra labirinti di conglomerati urbani
o clausure d’odio autoinflitte;
 
“oh Eva diffondiamo il tuo verbo,
rivela la tua nuova conoscenza oh
spirito della disobbedienza,
santa, santa, santa
la serpe della coscienza,
induci noi in tentazione, rendici consapevoli del Male
oh bestia preternaturale.”
 
Non c’è posto per noi,
antesignani verso il nulla,
portavoce muti e ricercatori miopi
in miopiche strade,
strade asfaltate,
strade di pietra rossa,
strade oscure,
strade di follia ebefrenica,
strade per l’illuminazione,
strade umide in deflagrazione,
Delirium Tremens,
strade spastiche,
strade che muoiono all’angolo tra la forca
e la pupilla iridescente e stanca
della madre-amante acquiescente e stanca,
 
e il delirio atrofizza la penna
e la penna diventa un ago
e il canovaccio si tinge di rosso
mentre voci distanti e smorzate
rivelano in esoterici messaggi
l’inudibile verità del Tutto.
   
 
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