la montagna incantata

di ele_dance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prefazione ***
Capitolo 2: *** l'inizio della fine... ***
Capitolo 3: *** capitolo2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo4 ***
Capitolo 6: *** capitolo5 ***
Capitolo 7: *** capitolo6 ***
Capitolo 8: *** capitolo7 ***



Capitolo 1
*** prefazione ***


Prefazione

Questa storia non inizia con un normale "C'era una volta"ma bensì con un...

Tanto tempo fa in un era a noi sconosciuta di cui gli scrittori amano raccontare e che comunemente la gente chiama Era Fantastica, esisteva una montagna magica situata a sud,verso l'oceano soporifero e l'isola maledetta.Su questa montagna vivevano varie creature incantate, da fate fiorite a fate cinciùlla, ovvero fate perditempo,poi da gnomi a folletti a grifoni, c'era perfino una comunità di elfi, questa comunità era situata a est della montagna. Le varie creature vivevano in pace e tra loro c'era collaborazione,le carestie non esistevano,così come le guerre, la terra era rigogliosa i campi stracolmi di fiori e cibo ovunque guardavi vedevi bambini giocare, fate che davano spettacolo delle loro capacità ma purtroppo non tutto era rose e fiori si sa dove c'è il bello c'è anche  il brutto dove c'è la pace c'è la guerra e dove ci sono gli amici ci sono i nemici e così anche loro avevano dei nemici. Coloro che  cercavano in tutti i modi di conquistare l'altura,erano:orchi,troll e nasofondi :piccoli esseri alti più o meno tra uno gnomo e un folletto, con lunghe zanne affilate e velenose a tal punto che solo un graffio ti faceva perire. Queste creature erano sotto il comando delle temibili streghe Oscure che da tempo cercavano di conquistare la montagna ma senza successo.

  La montagna proteggeva i vari popoli attraverso una barriera magica che però con l'avanzare degli anni diveniva sempre più debole sotto gli attacchi dei Malvagi.

 

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Capitolo 2
*** l'inizio della fine... ***


Capitolo 1

Viveva sulla montagna magica,nella comunità di Celethius,un uomo o meglio un elfo molto vecchio. Celethius era una città abitata da elfi e ninfe, i  palazzi erano interamente in marmo bianco,che quando il sole  ci batteva contro si illuminavano in un modo magnifico,immaginatevi una città che brilla di luce propria che ti acceca solo a guardarla ecco quella era Celethius. innumerevoli prati verdi con milioni di fiori colorati la circondavano,per le strade si sentivano le urla dei bambini felici. Ma tornando a noi e all'uomo di cui stavamo parlando,di lui si sapeva solo il nome,Seriph,a parte questo tutto era un incognita pure la sua età.

 Ai curiosi lui rispondeva:

" Sono nato quando questa montagna era appena sorta e il nostro popolo era in guerra con tutte le altre creature" 

Questo elfo veniva considerato il saggio del villaggio ma non sempre purtroppo veniva preso in considerazione dai capi più giovani per via del suo cianciare a vanvera. Infatti costui sosteneva che presto la barriera avrebbe ceduto e che le streghe con il loro oscuro esercito avrebbero invaso Celenthius e reso schiavo tutte le creature con i poteri a loro concessi.

Questo elfo sapeva molte cose e su altrettante ne aveva ragione,fra cui anche il fatto che le streghe avrebbero invaso la montagna.

Neanche i centauri,coloro che osservavano le stelle per vedere il futuro,erano d'accordo con lui.

Ma l 'uomo non si dava per vinto e continua a recitare la profezia a gran voce:

un giorno fu costruita

il giorno dell' alba del sole blu

essa cadrà

nessuno nulla fare potrà

ma in quel giorno funesto

una piccola goccia di rugiada nascente

si salverà e dal buio pesto ci salverà

con l aiuto di valorosi

il cielo rinascerà.

solo pochi lo ascoltarono e divennero suoi seguaci preparando loro e i loro figli per riuscire a trovare e poi a sopravvivere, questi elfi formarono un circolo,l'elfo insegno loro tutto quello che c'era da sapere e scrisse la profezia per far in modo che anche le generazioni future a lui l'avessero, infatti egli sapeva che il suo tempo era oramai giunto alla fine. Ci mise due giorni a scriverla e poi la passò al suo allievo migliore per fargliela proteggere

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Capitolo 3
*** capitolo2 ***


Il vecchio saggio morì dopo qualche giorno, nessuno ci fece caso,anzi gli unici che se ne dispiacerono furono solo i membri del circolo che iniziarono a spargere la voce e la loro testimonianza come voleva il loro maestro. vennero presi per pazzi anche loro ma non esitarono mai,mai smisero di cercare la bambina\o della profezia. Passarono gli anni e le loro ricerche non portarono nessun frutto... Gli elfi bambini erano ormai cresciuti,erano diventati adulti ormai, se si doveva dire quanto tempo era passato,avremmo potuto dire all'incirca 20 icris,che equivalgono a 40 anni nostri.

Le creature incantate si preparavano a festeggiare il Nixitis , un giorno molto importante per loro essendo il giorno in cui lo spirito della montagna innalzò la barriera . Lo spirito era molto forte esiste una leggenda che raccontava che la montagna non aveva mai avuto un attimo di pace, siccome  le streghe continuavano ad attaccare il popolo incantato fino a quando il dio Nixi non riuscendo più a sopportare il massacro di cosi tante persone innocenti decise di manifestarsi e di combattere le streghe fino a sconfiggerle. Da quel giorno lo spirito strinse un patto  con gli abitanti facendosi promettere che ogni anno il potere della barriera veniva rinforzato tramite tutte le buone azioni dei loro abitanti, ma con l andare del tempo le cose cambiarono infatti sentimenti negativi si stavano insediando negli animi della gente.

Quel giorno però combaciava con un altro giorno importante, La Luna Blu. La Luna blu non era altro che il giorno in cui i poteri di un animo corrotto o limpido prendevano il sopravvento e purtroppo in questo giorno fu il primo ad averne la meglio

I bambini erano vestiti a festa, i maschietti indossavano delle camicie di una seta particolare, telata da un ragno molto speciale, il Miraculis . Erano di un porpora molto scuro, mentre le ragazzine avevano un vestitino molto carino, anche loro fatto di quella stessa stoffa,ma di un acqua marina brillante, era decorato con dei fiori e dei diamanti Liberatus,diamanti che crescevano su gli alberi della foresta magica.

Le creature incantate che aspettavano un figlio arrivavano da ogni angolo del territorio perché ogni anno il dio benediva le creature sul fronte del nascere ma purtroppo quella notte non fu così

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Erano tutti davanti all'ingresso del tempio in attesa dell'apparizione del dio per essere benedetti,ma questo non accadde. Il dio non comparì e in compenso si sentì un fragore come di un tuono e in un colpo solo la barriera cedette. Le streghe ce l'avevano fatta.Avevano rotto la barriera che proteggeva la montagna e non avevano perso l'occasione. Si sentivano urla di donne e bambini che scappavano per mettersi in salvo,ma però invano,mura che crollavano,canti di guerra dell'esercito oscuro. Intanto gli uomini,si erano armati di ciò che avevano a disposizione, cioè ben poco,per provare a contrastare l'avanzata dell'esercito delle streghe,però invano. Ben presto,i nemici,riuscirono a sottomettere quel poco di resistenza che si era creata. Mentre tutto ciò accadeva, una figura femminile correva a perdifiato nei vicoli scuri della città ,ormai caduta in mano delle oscure signore. La puzza di bruciato era soffocante,dalle macerie si alzavano nuvoloni polvere che uniti alla puzza ti toglievano il respiro,la donna portava in braccio un piccolo fagotto e si dirigeva verso il limitare del bosco, stando attenta a non farsi notare. Prima di addentrarsi nel bosco,la ragazza si voltò a vedere, per l'ultima volta ,la città dove aveva vissuto i momenti migliori della sua vita e ciò che vide fu il nero esercito catturare e schiavizzare il suo popolo e le altre creature, l'unica cosa che riuscì a fare fu pronunciare con fatica"il vecchio saggio aveva ragione, la profezia si sta avverando" detto questo corse nella foresta il più velocemente che poteva la pioggia iniziò a cadere,diventando da poche gocce ad un acquazzone in pochi minuti, l'acqua le scorreva sulla pelle la bagnava ma lei non cedeva doveva portare al termine la sua missione,salvare quella bimba, fin quando non ne fu al centro,senza forze cerco di andare avanti stringendo questo piccolo amore ma non ce la fece si accasciò al suolo e svenne sussurrando tossendo un "aiutatemi" in direzione degli alberi poi il buio l'avvolse definitivamente.

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Capitolo 5
*** capitolo4 ***


Dal quel giorno sono passati 17 icris e la situazione è sempre la stessa, le streghe comandano sulle creature incantate, alle fate hanno tolto la polvere magica e lo scettro in modo che non possano volare e fare magie. 

Nel frattempo all'interno del bosco,più precisamente al centro, si trovava,una piccola radura coperta dalle fronde degli alberi.

 Li vi stava una bellissima casetta in legno, tipo quella di Biancaneve, dove vivevano due fanciulle. Una di queste era più vecchia dell'altra , la prima aveva all'incirca 37 icris ,la seconda aveva 17 icris era molto bella. Erano tutte e due molto diverse, la prima era alta e snella i capelli acqua marina e gli occhi blu come l'oceano. 

Marine era una ninfa, molto dolce e protettiva nei confronti di Birke, l'ultima elfa non soggiogata dalle streghe. L'altra era anche lei molto snella con occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli viola come la pervinca, le sue orecchie erano a punta e il suo sguardo molto deciso, si chiamava Birke,era un elfo ed era stata cresciuta da Marine. la ninfa era l'unica a sapere cosa accadeva a Celethius, aveva voluto crescere Birke come sua figlia,nascondendole il motivo per cui vivevano isolate e cosa succedeva realmente.

Cosi come voleva il vecchio saggio glielo avrebbe detto compiuto i diciotto anni.

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Capitolo 6
*** capitolo5 ***


Oggi era il compleanno di Birke l'elfo compiva 18 anni,era anche il giorno del Nixitis ma nessuno delle due ragazze poteva andare al tempio a ringraziare il dio soprattutto perché la più piccola non sapeva neanche della sua esistenza. La ninfa aveva appena finito di preparare tutto nei minimi dettagli e con la grazie di una ninfa che era entrata in casa una furia urlante chiamata Birke. " smettila Birke, hai diciotto anni ora devi comportarti come tale cara, e soprattutto ti fai sgridare anche il giorno del tuo compleanno, sei proprio una caso perso" alza gli occhi al cielo dopo aver finito di rimproverare l'elfo. " E dai Mar lo sai che sono un terremoto e che mi piace far casino" ride dando un bacio sulla guancia alla ninfa sorridente per poi fregare un muffin alle gocce di rugiada e cacao. "signorina giù le mani da quel dolce" la riprende Marine ma ormai invano,perché la ragazza lo aveva già ingoiato in un sol boccone e ora si stava leccando i baffi da quanto le piaceva. La ninfa e la giovane elfa avevano da poco iniziato a fare festa quando qualcuno busso alla porta, Marine disse a Birke di nascondersi perché non sapeva chi fosse l'uomo o la donna dietro la porta. L'elfa fece come comandato mentre la ninfa andò ad aprire. Un espressione di stupore si dipinse sul viso di quest'ultima mentre la prima osservava attentamente da nascosta la scena. Birke vide Marine inchinarsi e far entrare lo sconosciuto confabulando,non riusciva a capire ciò che si dicevano e le uniche cose che capì furono "non l'aspettavo...che ci fa qui...e sono qui per lei, detto questo senti la ragazza chiamarla intimandole di uscire, poiché non c'erano pericoli.

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Capitolo 7
*** capitolo6 ***


"Ciao Birke" disse l uomo incappucciato, "io sono Thybris, sono un messaggero e ho un messaggio per te da parte di alcune persone molto importanti se ci sediamo ti spiego per bene" indicò la sedia di fronte a lui, l elfa si sedette e aspetto con pazienza che l uomo si decidesse a parlare, intanto guardava con aria interrogativa la ninfa di fronte a sé in cerca di spiegazioni ma ella aveva il capo piegato verso il basso e le spalle sussultavano ogni 10 secondi come se stesse piangendo. "Allora premetto ci sono cose che ti verranno svelate a tempo debito, per ora tu posso dire che tu sei la prescelta per una missione molto pericolosa riportare la pace nella città di Celethius. Non sarai sola, e ovviamente se accetterai ti spiegherò le cose per bene portandoti dagli altri componenti della rivolutis." Neanche il tempo di aprire bocca che la ninfa alzò la testa e parlò "NO" più che parlare urlò e anche forte, il forestiero la guardò con rimprovero, "no, non la porterete via da me, non mi porterete via Birke, é la mia sola gioia" l uomo la guardò,"lo sapevi che sarebbe successo prima o poi, non ti dovevi affezionare" disse iniziando a scaldarsi "Lo so ma non me la puoi portare via lei é la mia bimba ho visto tutto di lei, l ho vista crescere" urlò piangendo. La ragazza guardava la scena allibita non sapendo che fare fino a quando il forestiero non si girò verso di lei e le chiese che volesse fare, la ragazza per la prima volta aprì bocca "voglio venire con voi". Erano passati 7 giorni dal compleanno di Birke,che, avendo accettato quella missione si era ritrovata a salutare la persona che l'aveva cresciuto e tutto ciò che lei comportava,per andare a salvare una città. Il vecchio le aveva spiegato a grandi linee dove si sarebbero diretti e avrebbe fatto una volta raggiunto il luogo dove si nascondevano. Camminavano ormai da giorni avevano fatto solo poche pause, la ragazza era stanca morta,avevano dormito su scomodi giacigli arrangiati in qualche modo in grotte o nel fitto degli alberi. Puzzava e il suo pensiero fisso era solo uno arrivare il prima possibile alla sua meta per potersi lavare,riposare e sapere la verità che le stavano nascondendo tutti.dopo ormai 15 giorni il vecchio l'avvisò che ormai erano giunti a destinazione, " guarda quella collina ragazza, ecco lassù è il nostro traguardo, gambe in spalle siamo quasi arrivati un ultimo sforzo e ci siamo" la ragazza sorrise stancamente e iniziò a guardarsi intorno, la natura che la circondava era leggermente bruciata,questo stranì molto la ragazza, ma non fece domande sopratutto perchè aveva imparato che il vecchio non amava le domande e sopratutto non amava parlare. Andarono avanti per qualche metro fino a quando Birke non si accorse che qualcosa non andava...

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Capitolo 8
*** capitolo7 ***


Aveva avvistato un ombra muoversi tra le foglie, face finta di niente sempre tenendosi guardinga e guardandosi in torno. Ad un certo punto sentì un fruscio poco distante da lei, si fermò, vide il vecchio andare avanti, il suo istinto l' avvertiva di un pericolo dietro l'angolo, anzi dietro un' albero, guardò attentamente nel fitto dei rami e riuscì a scorge tanti paia di occhi che la fissavano spaventata urlò, subito questi ne approfittarono e saltarono fuori.

Birke non sapevano cosa fossero, ma il vecchio si e per questo le urlo di correre mentre estraeva una spada e iniziava a combattere contro questi piccoli ma letali nasofondi, sapendo della loro pericolosità.Cercava in tutti i modi di coprire la strada a Bike in modo di farla arrivare,almeno lei,sana e salva alla casa protetta.

La ragazza correva, i polmoni le bruciavano e sentiva lo scalpiccio che provocavano i suoi inseguitori, si voltò una sola volta per vedere se il vecchio la stesse seguendo,mai l'avesse fatto vide una scena che non si dimenticherà mai, l'uomo  lottava contro queste creature senza mai fermarsi, senza soccombere, stava combattendo contro uno di questi esseri ma non si accorse di uno presente alle sue spalle ,che gli diede il colpo di grazia, la ragazza gridò, il vecchio cadde,  lei riprese a correre con le lacrime agli occhi riuscì a seminarli nascondendosi in una rientranza in una quercia. Aspettò di riprendere fiato e incominciò a piangere, non seppe per quanto tempo rimase nascosta, mezzora? tre ore?

Si affacciò dall'apertura e controllo che fuori non ci fossero pericoli, pensò a che doveva fare, tornare indietro era fuori discussione ma non sapeva come arrivare alla casa protetta ne dove fosse e in  più cosa più importante non aveva  ne cibo ne acqua.  Sconsolata scosse la testa e pianse, 

"non serve a niente piangersi addosso" si disse una nuova forza nacque in lei, si guardò un attimo in giro e notò del muschio sopra degli alberi ciò significava, che li era il nord, cercò di ricordarsi se il vecchio aveva detto qualcosa riguardo a dove si trovava la casa, e, con un po' di sforzo si ricordò che doveva andare a sud prese quella direzione, camminò per un sacco di tempo per lei quando in realtà non erano altro che una mezz'oretta di cammino si trovò di fronte ad una casupola in legno, sembrava una casa abitata da contadini, un maso, bussò alla porta e attese una risposta che non arrivasse mai, scoraggiata incominciò a incamminarsi verso un luogo a lei sconosciuto.  Ma pochi istanti dopo sentii la porticina della casa aprirsi...

Tornò indietro e ebbe la forza di dire  "aiuto" e poi svenne....

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