Dei, Alieni o Umani?

di Cryss97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventinove ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Storia ambientata durante la serie di Inazuma eleven e Inazuma eleven go.

 

CAPITOLO UNO

 

Osservo attentamente le vetrine della via principale di Tokyo alla ricerca del regalo perfetto per Yumi, la mia migliore amica che tra pochi giorni farà una festa per il suo compleanno.

Ci sono decine di cose che potrei prenderle, sono così indecisa!

Collana? Orecchini? Vestito? Videogioco? Pallone? Qualche vestito? Completo intimo? Questo me lo lancerebbe dietro di sicuro dopo essere diventata rossa d'imbarazzo.
Sono così intenta ad osservare gli oggetti in mostra che vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Picchio la fronte e vengo sbalzata in dietro, cadendo rovinosamente a terra.
«Tutto bene?» mi chiede lui porgendomi la mano con una voce meravigliosa.
Alzo lo sguardo, ancora con la mano appoggiata alla fronte per cercare di lenire il dolore, e lo vedo. Un viso talmente bello da ricordare quello di un angelo.

Lunghi capelli biondo chiaro e profondi occhi color rosso scuro. I tratti del viso sono molto dolci così come il suo sguardo. Perché non riesco a staccare i miei occhi dai suoi? Che sia davvero una creatura celeste?

È bellissimo.
«Si, grazie» rispondo, accettando la sua mano, dopo essermi ripresa in qualche modo a me oscuro.
La sua mano è calda, molto calda.
«Scusami per esserti venuta addosso, stavo cercando un regalo per una mia amica e non ho visto ciò che avevo di fronte. Non ti sei fatto male, vero?» domando dopo aver fissato la sua mano, bollente, per diversi secondi.

Prenderò fuoco avanti di questo passo. Chi è questo ragazzo?
«No, non ti preoccupare, sto bene» mi risponde, sorridendo.
Che sorriso!

Già i suoi occhi mi hanno reso incapace di ragionare lucidamente ed ora, dopo quel fantastico sorriso, non capisco più niente. Mi sto sciogliendo.

Bene, ora mi faccio abbindolare dal primo che passa. Grande maturità. Si può essere così idioti?

Un suono che conosco molto bene mi fa riprendere e ricordare che sono le cinque e mezza.
«Scusami, ma adesso devo andare! E’ stato bello incontrarti! Spero di rivederti presto!» esclamo allontanandomi di corsa.

Ma che ho detto?! Dio, una ne faccio due ne combino.

Ho fissato come una maniaca un perfetto sconosciuto restando, letteralmente, abbagliata dal suo sguardo e dal suo sorriso e poi, come se non bastasse, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto rivederlo! Nemmeno so come si chiama!

Cosa mi dice il cervello?

Penso che la vicinanza degli esami di fine anno si stia facendo sentire.

Ottimo.

Vai così Miki! Ora hai anche la pazzia. Cosa altro ti manca dopo?
Mi risveglio dai miei pensieri e mi accorgo che sono in ritardo.

Ora sono ferma in mezzo al marciapiede da diversi, molti, minuti e chissà la gente cosa ha pensato di me.

Una che è appena uscita da qualche casa di cura.

Di nuovo ottimo.
Arrivo di corsa al luogo dell’appuntamento e vedo che Yumi, la mia amica con cui ho l'appuntamento, mi sta aspettando appoggiata ad un albero intenta a mandare messaggi.
«Sei in ritardo!» esclama distogliendo lo sguardo dallo schermo per osservarmi in modo truce.
«Lo so, scusami» rispondo mortificata abbassando lo sguardo.

Effettivamente sono passati più di dieci minuti dall'orario stabilito dell'appuntamento constato dopo aver guardato il telefono.

Mi tornano in mente i suoi occhi e li trovo semplicemente fantastici.
«Non fa niente» dice sorridendomi.
«Cosa devo aiutarti a prendere?»
«Un regalo»
«Un regalo?» ripeto non capendo. Tra poco è la sua festa e non capisco a chi deve comprare un regalo. Semmai dovrebbero essere gli altri a farlo a lei, a meno che non voglia farsi un autoregalo.
«Si, per un persona particolare» risponde ed io immediatamente penso ad un presunto fidanzato. Ha un fidanzato e non mi ha detto niente?!
«Chi sarebbe?» domando. Meglio chiedere chi è prima che faccio qualche figuraccia perché oggi non ne ho fatte abbastanza.
«Mio cugino»
«Tuo cugino?»

Ok non ci sto capendo più niente.
«Si, mio cugino»
Ecco, questi sono i nostri discorsi “sensati”.

Tutto comprensione, niente spiegazioni anche se queste ultime ogni tanto non guastano.

Mi verrà il mal di testa prima o poi.
«Ma come posso aiutarti se neanche lo conosco!» dico ed effettivamente è vero. Non so nemmeno che faccia ha.
«Tu aiutami e basta!» esclama prendendomi per un braccio e trascinandomi di nuovo verso il centro dove ci sono tutti i negozi.

Tra un negozio e l'altro alla fine sceglie un profumo, del quale si è innamorata a prima vista, da regalare a questo suo “cugino”. La parte più bella è quella che nonostante il profumo costa un occhio della testa lei lo ha comprato lo stesso, impuntandosi. Cosa tipica sua, se si impunta a volere qualcosa non c’è modo di farle cambiare idea, beh, in questo devo dire che ci somigliamo molto.

La mattina seguente vado in centro presto per scegliere con calma un regalo adatto a lei. Passeggio per un po' per le vie della città riflettendo e dopo aver camminato abbastanza mi dirigo verso una gioielleria che ho sentito nominare da mia madre ieri sera. Chissà, magari c'è qualcosa di bello.

Entro nel negozio e dei luccichii, troppi per i miei gusti, mi accecano. La prossima volta mi devo ricordare di portare un paio di occhiali da sole.

Rifiuto l'aiuto di ogni commessa, anche se mi dispiace, ma sono troppo insistenti.
Alla fine scelgo un paio di orecchini pendenti, semplici e molto eleganti, l'ultimo paio che hanno in negozio tra l'altro. Questa è fortuna.

Nella via di ritorno, non so come né perché, mi ritrovo nel punto in cui ieri ho sbattuto contro il ragazzo. Ripenso alla sua mano calda, al suo sorriso e ai suoi occhi, soprattutto a quest'ultimi. Sento il viso che sta diventando caldo.

Scuoto la testa per scacciare il suo viso dalla mia mente e mi dirigo verso casa.

«Sono a casa!» esclamo, entrando ed appoggiando la borsa su un piccolo pouf posto accanto all'ingresso.
«Bentornata!» risponde mia madre spuntando dalla cucina con in mano un mestolo e dei chicchi di riso sulla guancia.
«Ciao mamma» dico esausta.
«Vieni, sennò si raffredda tutto»

Senza rispondere la seguo e appena vedo cosa ha preparato non vi viene un colpo dalla felicità.
«WOW!!! Hai preparato gli onigiri? Li adoro! Pancia mia fatti capanna!» esclamo sedendomi a tavola entusiasta.

Il pomeriggio lo passo in giardino ad allenarmi con il pallone. Ho iniziato da circa tre mesi a giocare, grazie alla squadra della mia scuola. Un giorno mi sono fermata a scuola più del solito per fare una ricerca e nell'uscire ho visto che al campo si stavano allenando così mi sono fermata ad osservarli. Il giorno dopo provai a giocare e mi è piaciuto molto, da allora non ho più smesso di giocare per conto mio. In questi mesi ho fatto dei miglioramenti, ma di certo non sono adatta a entrare in una squadra.



Finalmente arriva il giorno della festa ed alle diciannove, come previsto, mi presento a casa della mia amica e con grande sorpresa la trovo piena di gente, con la musica al massimo e le note di “albatrauz” rimbombano al massimo, soprattutto i bassi.

Anche se andiamo a scuola insieme, molta di questa gente non la conosco né l’ho mai vista. Non pensavo che Yumi conoscesse così tanta gente, non me ne ha mai parlato.

Quella ragazza sta tramando qualcosa.
«Miki, vieni!» la vedo venire verso me e mi prende per un braccio trascinandomi dentro la casa e di conseguenza in mezzo alla festa.
«Ciao Yumi, auguri!» le dico porgendole la scatoletta, dove sono contenuti i regali. La apre e rimane a fissarla per qualche istante.
Magari non le piace… lo sapevo che dovevo prendere la collana!
«Sono fantastici! Grazie!» conclude, saltandomi addosso stritolandomi in un abbraccio.
«Sono felice che ti piacciano!»

Menomale, ho indovinato.
«Si! Vieni ti faccio conoscere un po’ di gente»
«Ma li conosci tutti?» domando seriamente perplessa osservando tutte le persone presenti in quel momento.
«Diciamo che sono più amici di mio cugino e poi c'è qualche parente» spiega.

Caspita, ma quanti amici ha?

«Kei!» urla e vedo un ragazzo girarsi e venire verso di noi. È molto alto e i lineamenti sono da adulto, infatti dimostra almeno vent'anni. I capelli sono neri come la pece, ma gli occhi sono rosso scarlatto. Mi ricordano tanto quelli del ragazzo dell'altro giorno.

Ora lo vedo ovunque. Fantastico.
«Yumi! Ancora auguri!»
«Grazie! Lei è Miki, la mia amica. Lui è Kei, un mio cugino» presenta.
«Piacere» dice lui allungando la mano
«Piacere» rispondo, stringendogliela.
«É lui quello di cui mi parlavi l’altro giorno?» domando.
«Nono non è lui»
«Credo che ti stai riferendo a mio fratello, anche lui compie gli anni oggi» dice osservandoci.
Ecco, ora si spiega il fatto del regalo.
Ma è possibile che…? Nah, non può essere così davvero, sarebbe incredibile.

 

«Andiamo a mangiare qualcosa?» mi chiede la mia amica guardando con adorazione il cibo posto su un tavolo poco distante da noi.
«Si» rispondo. Ormai so che non posso separare lei e il cibo. Mangia come non so che cosa ed è magrissima. Beata lei, io solo a vedere i dolci ingrasso.

Mi porta davanti al buffet e non posso credere ai miei occhi. C’è una quantità smisurata di cibo e disposta in modo da formare un’opera d’arte!
Rimango immobile a fissarlo per non so quanto tempo, mi riprendo dal mio stato di incoscienza quando sento urlare il mio nome dalla mia amica e mi giro.

 

Quando si è allontanata?
Una fitta mi trapassa prima il torace e poi tutto il corpo.
C’è Yumi con quel ragazzo. Ma come si conoscono?
Li vedo avvicinarsi sempre di più finchè non mi parla.
«Piacere, sono Afuro Terumi. Il cugino di Yumi.»

 

Non ci credo.




[capitolo modificato il 04/08/2019]

 

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ANGOLO AUTRICE
 

Salve a tutti :)
Innanzitutto mi presento, sono Anime_97 e sono nuova di questa categoria, ovvero Inazuma Eleven, anche se è da un po’ che seguo le storie qui.
Questa storia sarà una Long, molto probabilmente nel corso della storia ci saranno dei pov.
Vi anticipo che tutto inizia prima del FF ci saranno stralci di storia vera, ma anche nuovi “episodi” ( se così si può dire xD ). Ho anche cambiato qualche regolina della serie, ma non avrà effetti drastici =P
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, Grazie per la lettura!
Scusate eventuali errori :)
Buona giornata!

PS. scusate anche per la lunghezza del capitolo, diciamo che questo è solo una prova/introduzione alla storia vera. 
Ri-ciao!

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo due

« Piacere, sono Afuro Terumi. Il cugino di Yumi» dice, porgendomi la mano.
Di nuovo quel sorriso.
« Miki Nozomo, piacere» rispondo, stringendola visibilmente troppo imbarazzata.
È andata meglio dell'ultima volta, non l'ho fissato come una pazza.
La sua mano è sempre più calda.
«Bene, io vado… vi lascio soli» dice maliziosa, calcando l'ultima parola, la mia amica, capendo che tra noi c’era qualcosa, che poi quel qualcosa era stato uno scontro in mezzo ad una via di Tokyo. Che poi, come cavolo ha fatto a capirlo?
Tra noi cala il silenzio.
Imbarazzo allo stato puro, almeno da parte mia. Lo guardo e vedo che è piuttosto tranquillo. Mi domando come faccia.
E’ anche il giorno del suo compleanno e sta sprecando il suo tempo con me che non ho nemmeno un regalo per lui.
« Che scuola fai?» chiede in modo gentile.
Questa sua domanda mi lascia perplessa. Dovrebbe saperlo visto che sono in classe con sua cugina. Forse è solo un modo per attaccare bottone.
« La Kidokawa, seconda media, tu?»
« La Zeus Academy, secondo anno»
La zeus?! E’ una delle più prestigiose scuole di tutto il Giappone! Mai mi sarei aspettata che andasse in una scuola simile.
« Giochi a calcio?»
Perche mi è venuto in mente di fargli questa domanda idiota?
Miki se prima eri sulla buona strada, ora torna a casa. Stai ritornando a dire cose strane.
« Si, sono il capitano della squadra della scuola»
Che cosa? Il capitano della Zeus? Non ci credo.
Che figura. Pessima. Sotterratemi, vi prego.
«Caspita! Deve essere davvero bello essere il capitano»
Ma che diamine mi esce dalla bocca stasera? Ho forse bevuto troppo? Non ho toccato niente! Cosa mi sta succedendo in questi giorni? Devo chiamare il Governo giapponese e chiedere di abolire gli esami finali. È l'unica soluzione. Devo prendermi un appunto di farlo nei prossimi giorni.
« Eh già» risponde osservando la festa.
« Ehy! Aphrodi! Auguri!» sento dire da un ragazzo con capelli castani e con una cicatrice in mezzo alla fronte che ci passa davanti, con un tono un po’ malizioso.
Ma aspetta… Aphrodi? Che razza di nome è? Mi ricorda Aphrodite, la dea greca della bellezza. Beh, non ha tutti torti a chiamarlo così, è come un dio sceso sulla terra.
Bellissimo.
Basta con questi pensieri. Devo darci un taglio.
« Grazie!» risponde lui semplicemente.
« E’ anche il tuo compleanno oggi? »
Te l'ha detto prima Yumi, Miki. Riprenditi, dannazione. Hai il cervello offuscato. Molto, direi.
« Si»
« Auguri! Che stupida che sono…» dico, mentre abbasso la testa, imbarazzata.
Oggi, anzi questi ultimi giorni, non mi riconosco più.
« Grazie, ma perché saresti stupida?» domanda non capendo una parte della mia frase precedente.
« Perché non ti ho portato nessun regalo» ammetto desolata.
« Solo per questo? Sinceramente non credo che lo sapessi che oggi era il mio compleanno, non guardo queste cose tranquilla» risponde sorridendo.
Quel sorriso credo che entro sera mi manda all'altro mondo.
« Davvero?» rispondo sorpresa.
«Si» dice e sorride di nuovo.
La serata passa velocemente e conosco molte persone nuove, alcuni amici di Afuro, compagni di squadra, credo.

Sono distesa sul letto e ripenso agli avvenimenti avvenuti mesi prima alla festa di Yumi, da allora Afuro non l'ho più visto e di certo non posso andare a chiedere alla mia amica informazioni perché credo che mi farà il terzo grado peggio di quello avvenuto finita la festa. Al solo ricordo mi torna il mal di testa. Sa essere esasperante Yumi quando ci si mette.
« Miki scendi! E’ pronto! » mi chiama mia mamma dal fondo delle scale.
«Arrivo! » rispondo e di malavoglia scendo dal letto.
Finito di pranzare, mi sdraio sul divano ed accendo la tv dato che non posso uscire poiché piove a dirotto e come se non basta oggi è domenica. Quando si dice la fortuna.
“ Fra poco avrà inizio il Football Frontier che deciderà la squadra migliore del Gi –“
Già, il Football Frontier, il torneo nazionale di calcio, chissà se la squadra di Afuro giocherà…

« Tesoro, il papà e io dobbiamo parlarti » vedo i miei genitori avvicinarsi a me, sembrano preoccupati. Brutto segno.
« Che c’è?» domando preoccupata.
« Beh, ecco… tuo padre ha avuto un nuovo lavoro, migliore di quello precedente, ma questo ci obbliga a trasferirci»
« Che cosa?!» – esclamo. Ciò potrebbe significare allontanarsi da tutti i miei amici e soprattutto da Yumi.
« Lo so, dispiace anche a me, ma vedi non possiamo fare altro che accettare. Abbiamo già deciso di prendere una casa simile a questa più vicino al luogo di lavoro di tuo padre»
«E dove si trova?»
«Ad Osaka»
« Ma è lontanissimo! Come faccio io con la scuola? E con gli amici?»
«Te ne farai tantissimi altri ed inoltre abbiamo già scelto una scuola che per te andrà benissimo…»
« Ovvero? Quale sarebbe?» chiedo, con un filo di voce.
« La Zeus Academy Jr. High»


 

Afuro POV
 

Sto parlando con un mio amico quando vedo arrivare di corsa mia cugina Yumi. Ma che le prende?
«Afuro! » urla. Solito suo.
« Che c’è? » rispondo semplicemente.
« Vieni con me. Ora. »
« Ok » dico senza controbattere perché tanto l'avrebbe spuntata lei in un modo o nell'altro.
Mi prende e mi trascina verso il buffet e vedo che c’è una ragazza che dovrebbe avere pressappoco la mia età.
Sarà mica lei l’amica di cui mi parla sempre Yumi?
« Dai adesso vai e presentati » mi bisbiglia mentre camminiamo verso di lei.
Quando arrivo davanti a lei, mi presento.
«Piacere, sono Afuro Terumi. Il cugino di Yumi» e le porgo la mano.
«Miki Nozomo, piacere » risponde, stringendomela.
Lei è la ragazza dell'altro giorno. Chi l'avrebbe mai detto che l'avrei rincontrata qui?
«Bene, io vado… vi lascio soli » dice mia cugina. Ma che ha in mente?
Cala il silenzio.
Decido di rompere il ghiaccio.
« Che scuola fai? » chiedo.
« La kidokawa, seconda media, tu? »
« La Zeus Academy, secondo anno »
Vedo che rimane perplessa da questa mia risposta. Mi sa che non si aspettava che fossi uno studente di quella scuola.
« Giochi a calcio?» mi chiede.
E’ la prima ragazza che mi fa una domanda simile, di solito sanno tutte chi sono, anche quelle delle altre scuole.
« Si, sono il capitano della squadra della scuola »
Dopo questa mia risposta noto che rimane ancora più perplessa.
« Caspita! Deve essere davvero bello essere il capitano»
« Eh già» rispondo semplicemente
« Ehy! Aphrodi! Auguri! » mi dice Hera con tono malizioso, passandomi davanti.
Cerco di ignorare il tipo di tono e rispondo.
« Grazie!»
« E’ anche il tuo compleanno oggi? » mi chiede lei, dopo qualche istante di silenzio.
« Si »
«Auguri! Che stupida che sono… » dice, mentre abbassa la testa.
« Grazie, ma perché saresti stupida? » chiedo, non capendo a cosa si riferisce.
«Perché non ti ho portato nessun regalo»
«Solo per questo? Sinceramente non credo che lo sapessi che oggi era il mio compleanno perciò e più che ragionevole che non hai nessun regalo e poi a me i regali non importano » rispondo.
« Davvero? »
«Si » rispondo sorridendo.
La serata passa tra una chiacchiera e l’altra e le faccio conoscere alcuni miei compagni di classe e squadra.

Sono passati poco più di due mesi dalla festa di mia cugina e sono tornato un paio di giorni dopo ad Osaka per riprendere le lezioni e gli allenamenti. L'anno scolastico per me si è concluso nel migliore dei modi perché, come l'anno precedente, sono arrivato primo nella classifica dei voti ottenuti durante gli esami finali dell'istituto.
Sto camminando nel corridoio per andare al primo incontro degli allenamenti quando vedo arrivare di corsa davanti a me Hera, già in divisa .
« Che ti prende? » chiedo.
«Hai sentito la notizia? »
« Eh? Di cosa parli? »
« C’è un nuovo allenatore. Vieni presto.» mi avvisa.
Capendo che c’è qualcosa che non va, corro verso il campo cercando di capire che succede.
Quando arrivo vedo tutta la squadra al completo in fila davanti a un uomo alto, con un paio di occhiali scuri in viso.
« Ecco, è quello che dice di essere il nostro nuovo allenatore» mi informa Hera.
« Che cosa?»
« VOI DUE!» urla l’uomo «venite subito qui!»
Non gli rispondo, ma cammino semplicemente verso gli altri, come il mio compagno.
« Bene, ora che ci siamo tutti, mi presento. Sono Ray Dark. Nuovo allenatore di questa squadra. Mi dicono che non siete la squadra più forte del Giappone, nonostante i vostri sforzi. Io sono qui per aiutarvi a vincere il Football Frontier.»
Aiutarci a vincere il FF? Ma che ha in mente questo tizio?
« Per vincere dovete solo essere più forti e guarda caso ho giusto quello che fa per voi »
« E che sarebbe? » rispondo senza pensare con tono strafottente.
Noto che mi guarda, presumo in malo modo, e poi riprende a parlare.
«Il nettare degli dei ».






[capitolo modificato il 04/08/2019]


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ANGOLO AUTRICE:
Salve ragazzi!!
Ecco il nuovo capitolo della storia… spero vi sia piaciuto e che sia stato migliore del primo in quanto grammatica e tempi verbali, … Colgo l’occasione per ringraziare coloro che mi hanno dato consigli, ho cercato di seguirli il meglio possibile, anche se so che questo capitolo non è perfetto xD
Scusate se è un po’ noioso come capitolo, ma è importante ai fini della storia.
Grazie a tutti per aver letto la storia e grazie a coloro che l’hanno messa tra le seguite e le preferite.
Ciao e buona giornata!! :D
Ah, un’ultima cosa. I discorsi gli ho messi tra i “ - “ per evitare che come nel primo capitolo vengano cancellate delle parti.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Capitolo tre

« Miki, hai finito di fare le valigie?» mi chiama mia mamma dalla porta di casa.
«Si! Ho quasi finito! » rispondo, avvicinandomi alla porta e alzando la voce per farmi sentire.
Ormai sono passate due settimane da quando ho iniziato a fare le valigie, da quel giorno in cui mi avvisarono che dovevamo cambiare casa.
Mi dispiace lasciare questa casa, qui ho tanti bei ricordi.
Porto giù l'ultima valigia insieme ad altre piccole cose.
Esco per rivedere un’ultima volta il giardino, dove per mesi mi sono allenata a calcio. Non lo dimenticherò mai.
« Miki! Muoviti!»
Forza Miki! E’ ora di andare!
Addio casetta mia, mi mancherai.
« Finalmente! Eccoti! » mi dice mia mamma sbucando alle mie spalle.
« Eh? Si scusa» dico, con voce un po’ malinconica.
« Tranquilla, vedrai che nella nuova scuola troverai tanti nuovi amici » cerca di rassicurarmi.
È facile per lei dire così. Sono io quella che all'ultimo anno di medie deve inserirsi in una classe completamente nuova e probabilmente con persone alquanto snob e con la puzza sotto al naso dato che la squola che frequenterò non possono permettersela tutti.
« Si, certo» rispondo distrattamente.
Spero davvero che non sarà così, anche una nota positiva in tutto ciò c'è. In quella scuola c’è… Afuro Terumi.
« Miki!!! » sento urlare il mio nome, mi volto a destra e vedo la mia amica Yumi correre verso di me.
« Aspetta Miki! » mi ripete.
« Ciao Yumi »
« Te ne vai davvero? » chiede tristemente.
Mi si spezza il cuore.
« Si… Anche se sinceramente non ne ho molta voglia »
« Mi dispiace… Mi mancherai tanto! »
« Anche tu! » le rispondo abbracciandola.
« Chiederò a mio cugino di tenerti d’occhio, anche se è da un mese che non lo sento più»
« Tranquilla, non ce ne sarà bisogno. Saprò cavarmela benissimo da sola e poi un giorno mi raccontasti che anche a lui è successa la mia stessa cosa quando doveva iniziare la prima media. Se ce l'ha fatta lui, posso farcela anche io » affermo, più per incoraggiare me stessa in realtà. Cerco di trovare qualsiasi appiglio pur di accettare tutto questo e andare avanti.
« Sei sicura? »
«Sisi»
La vedo iniziare a piangere.
«Dai Yumi, non fare così… Altrimenti fai piangere anche me…»
«Lo so scusami…» dice asciugandosi le lacrime con il palmo delle mani.
«Dai non ti preoccupare, ci sentiremo sempre e poi qualche volta possiamo incontrarci»
«Hm… va bene… » mi risponde non troppo convinta.
E come darle torto? Tokyo e Osaka non sono vicinissime, anzi, tutto il contrario.
« Dai Miki! Dobbiamo andare! » mi chiama mio papà.
«Ciao Yumi » dico semplicemente, cercando di trattenere le lacrime.
« Ciao Miki » risponde con le lacrime che le rigano il viso.
Detto questo, salgo in macchina e per tutto il tragitto non faccio altro che pensare a come sarà la nuova casa e la nuova scuola, ma soprattutto se lui ci sarà.
Il tragitto fino all'aeroporto è breve, ma è il viaggio in aereo che è estenuante. Finalmente finisce e dopo essere atterrati riusciamo a prendere i nostri, parecchi, bagagli e a dirigerci verso l'uscita. Non possiamo usare la nostra auto in quanto arriverà tra un paio di giorni, quindi mio papà ha detto di averne affittato una. Usciamo dall'aeroporto e si dirige verso un uomo di mezza età in piedi da parte ad un'auto familiare. Parla con lui e dopo diversi minuti possiamo caricare le valigie e salire.
Dopo circa un’ora di strada, mia mamma mi avvisa di essere arrivati. Scendo dalla macchina e mi trovo davanti una villa singola, a prima vista non sembra piccola. Per nulla piccola.
«Questa dovrebbe essere la nostra nuova casa » esclama mia mamma scendendo di corsa dalla macchina.
« Mamma, quanto dista la scuola da qui?» chiedo, ma non ricevo risposta perché i miei sono già andati a parlare con un ragazzo di circa trent'anni fermo davanti alla porta di quella che deve essere casa nostra.
«Piacere, sono Heizo Musashi, dell’agenzia immobiliare » si presenta, stringendo le mani alla mia famiglia, che si presentano anche loro.
«Prego da questa parte» dice, entrando dalla porta e facendoci segno di seguirlo.
Quando entro non posso credere ai miei occhi! L’intera casa sembra rivestita di marmo bianco lucido.
L’entrata è enorme e davanti ad essa si fa spazio il salotto, formato da vetrate che danno sul giardino, che a quanto vedo è già arredato con divani color sabbiaed un piccolo pouf più scuro mentre appeso alla parete di fronte ai divani c’è un televisore da almeno cinquanta pollici o di più, nero.
« Questo è il salotto » ci indica andando nel luogo, da lui indicato « mentre se si va per di qua c’è la cucina » dice, andando a sinistra, passando sotto una specie di arcata. La cucina è a isola, in marmo nero, questa volta. Nella parte a isola si trovano i fornelli, credo che siano quelli di ultima generazione dato che è come una lastra lucida, poi c’è la lavastoviglie, vari cassetti e una parte con degli sgabelli bianchi, probabilmente per la colazione. Ho notato anche che ci sono le vetrate che probabilmente continuano dal salotto. C’è anche un tavolo molto grande, questa volta in vetro, che, secondo me, può ospitare fino a dieci persone.
« Invece da questa parte c’è il secondo bagno, il primo bagno ve lo mostro tra poco » spiega e si avvia verso il bagno. Attraversiamo una porta che da su un piccolo atrio con due porte. Certo che per essere il secondo bagno è davvero spazioso, a questo punto non oso immaginare il primo. E’ quasi totalmente ricoperto da piastrelle verde smeraldo lucide, con un enorme box-doccia, i vari sanitari, tra cui un doppio lavandino.
Il tipo esce dal bagno e si posiziona davanti alla porta.
«Qui ci sono le scale secondarie» apre la porta e infatti compaiono le scale, sembrano molto piccole.
«Adesso vi faccio vedere il resto della casa» continua e ci riconduce prima in cucina e successivamente in salotto. Accanto ad esso noto una porta bianca che il signore apre, mostrando in questo modo un lungo corridoio, composto da un muro nella parte destra, mentre in quella sinistra ci sono enormi vetrate.
«Se venite da questa parte c’è il bagno primario» percorre per qualche metro il corridoio e poi apre una porta.
Wow. E’ letteralmente enorme. Ci sono i sanitari, un box-doccia immenso, una vasca idromassaggio e doppi lavabi. Questa volta il colore dominante del bagno è bianco.
«Adesso andiamo al piano superiore.» ci dice l’uomo, ritornando in salotto e salendo per le scale, su modello principesco. Finite le scale si apre un lungo corridoio tappezzato da varie porte.
Apre la prima porta a destra.
«Questa è la stanza matrimoniale» dice l’uomo. C’è anche qui una serie di vetri che danno su un enorme terrazzo – dietro questa porta c’è il bagno – quando lo guardo noto che è simile a quello secondario del piano inferiore
«Nella porta accanto, invece c’è la cabina armadio» spiega.
«Bene, adesso vediamo le altre camere» –
Ci porta nella seconda porta a sinistra e questa volta è mia mamma a parlare.
« Miki, questa sarà la tua stanza».
« Davvero?» rispondo incredula.
E’ già completamente arredata, con un letto stile baldacchino, una scrivania lunga almeno tre metri, una tv, e vari accessori sparsi per la stanza. Stacco lo sguardo dalla stanza e noto una porta finestra che da su un balcone con delle sdraio e un ombrellone con un tavolino in terracotta.
«Questo è il bagno» spiega l’uomo della agenzia. E’ stupendo. In questo caso il colore dominante è il rosa perla. Come composizione è molto simile a quello dei miei genitori.
«Mentre qui c’è la cabina armadio» dice il signore uscendo e poi aprendo un'altra porta. Curiosa entro e rimango sbigottita dalla grandezza della cabina armadio. E’ grande la metà della mia vecchia camera!
«Bene, direi che abbiamo finito, signori Nozomo».
«Mi scusi, ma le altre stanze?» chiedo.
«Quelle sono stanze per gli ospiti»
«La ringrazio signor Musashi» dice mio padre stringendogli la mano, altrettanto fa mia mamma.
«Grazie a voi, ora devo andare. Godetevi la vostra nuova casa» detto questo scende le scale e poco dopo sento la porta chiudersi.
«Miki, ti piace la nuova casa? » chiede mio papà.
«Si, ma peccato che dovrò stare sempre all’accademia».
«Questo non è vero» interrompe mia mamma
«E perché?».
«Perché starai in accademia solo dal lunedì al sabato, poi sabato pomeriggio ti vengo a prendere e ritorni a casa.» spiega.
«Perché non me l’avete detto prima? Perciò la domenica la passo con voi?».
«Si» rispondono entrambi
«Ma dopo al lunedì come faccio a ritornare alla scuola?».
« O in treno, o ti riporta tuo padre» mi risponde infine mia mamma.
«Ah ok».
«Dai adesso, vai giù in cortile che ti aspetta una sorpresa» dice mio papà con un sorriso a trentadue denti.
Scendo le scale ed esco. Cammino intorno alla casa per circa metà perimetro, finchè non noto una piscina interrata.
«Ti piace? » sento dire da una voce alle mie spalle che riconosco benissimo.
«E’ stupenda!» esclamo.
«Già. Adesso andiamo a prendere le valigie e a iniziare a sistemare le cose» dice infine mia mamma.
Il resto della giornata lo passo a sistemare le cose ed a visitare la casa. Inutile dire che prima che mia madre mi chiamasse per la cena la mia stanza era un campo di battaglia.

“Non so come organizzare tutto” penso amareggiata, ma per fortuna vengo interrotta da mia madre.
«Miki» mi chiama mia mamma entrando in camera e come previsto fa una faccia non molto contenta davanti al casino che ho fatto.
«Dimmi mamma» le rispondo cercando di mettermi tra lei, che è sulla porta, e il caos.
«Oggi è mercoledì e non ha senso farti iniziare la scuola domani, perciò la inizierai lunedì. Ti accompagnerò io.»
« Davvero? Grazie mamma!» le rispondo sorridendo.
Qualche giorno di riposo, menomale. 

I giorni successivi li passo a casa, ad allenarmi nell’immenso giardino e inizio a uscire un po’ per conoscere il nuovo quartiere anche se non mi servirà a molto.

Guardo l'orologio appeso al muro della mia stanza e decido di uscire a fare un giro. Domani è il grande giorno e ho bisogno di fare due passi, sono un po' in ansia.
«Mamma io esco a fare un giro!» urlo per farmi sentire mentre apro la porta d'ingresso.
«Va bene tesoro! Ma stai attenta!»
«Si ! » rispondo mentre chiudo la porta e mi dirigo verso la strada.
Cammino lentamente per cercare di prendere confidenza con l’ambiente. Ho già imparato a memoria qualche strada e osservo il paesaggio, uno splendido tramonto.
Vado a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno. Riesco a mantenere l’equilibrio ed a non cadere. Alzo lo sguardo e lo vedo. Lui. Ma che ci fa qua? Che viva anche lui in questo quartiere?
Mi guarda freddamente. Magari non mi ha riconosciuto.
«Scusami per esserti venuta addosso» di nuovo aggiungo mentalmente.
«Sta più attenta la prossima volta» mi risponde freddamente andandosene.
Devo ammettere che ci rimango male da questa sua risposta, ma che ci posso fare? In fondo ci ho parlato si e no un paio d’ore, ad una festa mesi fa.

La mattina seguente arriva fin troppo presto per i miei gusti.
«Miki, sveglia è ora di alzarsi» mi chiama mia mamma.
« Hm… cinque minuti» farfuglio, girandomi dall’altra parte del letto.
«Muoviti o farai tardi. Ti aspetto giù per la colazione».
Caspita è vero! Oggi inizio la nuova scuola, che tensione!
Mi alzo in fretta e furia. Indosso una paio di jeans azzurro chiaro, una t-shirt bianca con una stampa in bianco e nero, una paio di converse blu marino e per oggi decido di lasciare sciolti i miei capelli e di mettere solo il cerchietto di colore azzurro in modo che si intoni ai miei occhi e al mio abbigliamento.
Scendo di corsa le scale e vado subito in cucina.
«Buon giorno» mi saluta mio papà.
«Ciao!» .
«Ecco qui la tua colazione» mi dice mia mamma, mettendomi una tazza di latte su una tovaglietta, davanti a uno sgabello della cucina.
Mi siedo e comincio a mangiare. Bevo solo qualche sorso di latte e mangio una fetta biscottata. Sono nervosa e ho lo stomaco chiuso.
«Come mai non hai mangiato?» mi chiede, vedendomi alzarmi dal tavolo.
«Non ho molto appetito. Salgo un attimo in camera »
Ho preso molta confidenza con la nuova casa e devo dire che, oltre ad essere molto spaziosa, è molto confortevole!
Quando arrivo in camera vado in bagno a lavarmi i denti e a darmi un ultima controllata.
« Miki! Scendi o faremo tardi!» – la sento urlare dal piano inferiore.
« Arrivo!» urlo di risposta.
«Allora… diamo un’ultima occhiatina alla valigia. Mi hanno detto di non portare troppi vestiti perché per la maggior parte del tempo dovrò mettere la divisa. Mmm… si! Manca lo spazzolino!» – dico tra me, e vado a prenderlo, insieme al dentifricio «credo di aver preso tutto»
Prendo la valigia ed esco dalla porta. Scendo le scale e in fondo trovo mia mamma che a quanto pare deve essersi un po’ spazientita.
«Ma dove eri finita?» mi chiede. Come previsto.
« Scusa, stavo ricontrollando la valigia » spiego.
« Dai, andiamo adesso»
«Ciao papà! ».
«Ciao tesoro! Ci vediamo sabato!»

Dopo circa mezz'ora di macchina vengo avvisata dall'arrivo a destinazione.
«Eccoci, siamo arrivate» avvisa mia mamma.
Che tensione. Sono agitatissima!
Scendo dalla macchina e mi trovo davanti una specie di Partenone posto su una leggera collina, più grande dell’originale, al lato destro e sinistro sono attaccati altri due edifici, simili al principale, ma più piccoli. Il colore dominante di tutto è il bianco.
All’esterno sono presenti statue di dei grechi, come Afrodite (dea della bellezza), Zeus (il re degli dei) e molti altri.
Ormai sono le 7.40 e si cominciano a vedere i ragazzi e le ragazze girare per l’esterno della scuola. Certo che hanno una strana divisa, anch’essa basata sul gioco di bianco e oro. In mano mia non durerebbe più di dieci minuti, la sporcherei subito sbadata come sono!
«Dai entriamo».
Prendo la valigia e la seguo senza dire una parola. Sono troppo agitata.
Mentre passo per il giardino, davanti agli sguardi di tutti, mi sento in imbarazzo. Saliamo le scalinate che portano all’ingresso.
Quando entro rimango letteralmente sbalordita da quanto è grande. Ci sono affreschi di dei un po’ dappertutto, soprattutto sul soffitto.
Vedo mia mamma andare verso quella che dovrebbe essere una segreteria o qualcosa del genere, così la seguo.
«Buongiorno. Mi scusi avrei un appuntamento con il preside, dove posso trovarlo?» chiede gentilmente mia mamma alla segretaria.
«Lei deve essere la nuova arrivata, signorina Nozomo. Bene, il preside vi attende. Girate a sinistra al primo corridoio, ultima porta».
La ringraziamo e seguiamo le indicazioni.
Quando arriviamo davanti alla porta, bussiamo.
«Avanti » sento dire da una voce al di là della porta.
«Permesso » diciamo, mentre entriamo
Vedo seduto su una grande poltrona nera un uomo che avrà avuto più o meno quarant’anni, con capelli grigi, tendenti al bianco.
«Buon giorno » dice alzandosi in piedi e stringendo la mano a mia madre che risponde.
« Lei deve essere la signorina Miki Nozomo»
«Si è proprio lei » si appresta a rispondere mia mamma, notando la mia tensione.
«Bene, benvenuta alla Zeus Academy Jr. High». – mi dice sorridendomi.
« Grazie» mi limito a rispondere, sorridendogli a mia volta.
« Qui c'è ancora qualche documento da firmare, poi è tutto regolare. Sua figlia può iniziare già da oggi a seguire le lezioni. Per quanti riguarda la divisa, eccola.»
Tira fuori da sotto la scrivania una divisa bianca con ricami in oro e il simbolo della scuola e un paio di scarpe anch’esse bianche.
Detto sinceramente, ma qui sono tutti fissati con il bianco?
« Grazie» rispondo prendendola.
« Intanto che tua mamma firma i vari documenti ti do alcune informazioni sulla scuola. Per cominciare sarai nella classe 2°C, mentre la stanza è la 202, al secondo piano dell’ala sud, ovvero il dormitorio femminile. Le lezioni iniziano alle 8.15, ma tutti gli alunni devono essere in classe per le 8.10. Le lezioni vanno da lunedì a sabato dalle 8.10 alle 13, più due pomeriggi dalle 14 alle 17, varianti da classe a classe. Per colazione, pranzo e cena c’è una sala mensa nell’ala centrale, quando farai il giro della scuola la vedrai. Non sono ammessi ritardi, se non per motivi di salute o comunque con una scusa accettabile. E’ vietato uscire dalla scuola senza giustifica.»
« Grazie per le informazioni» rispondo anche se sono ancora frastornata da tutto quello che ha detto. Devo assimilare tutto e in fretta anche.
«Se hai bisogno di qualcosa d’altro vieni pure a chiedere. Con questo abbiamo finito» dice il preside prendendo i moduli firmati.
Il bussare alla porta ci sorprende tutti, tranne il preside.
«Avanti» avvisa il preside.
«Signorina Yamamoto, che piacere vederla.»
« Salve preside. Mi ha fatto chiamare?»
La ragazza ha lunghi capelli neri, leggermente mossi, con una frangia che ricade leggera sulla fronte, due occhi color verde smeraldo e indossa la divisa.
« Si, è esatto. Ti presento Miki Nozomo, la tua nuova compagna di stanza.»
«Piacere io sono Aiko Yamamoto» dice venendo verso di me e porgendomi la mano.
«Piacere, Miki Nozomo» rispondo stringendogliela.
« Signorina Yamamoto le dispiace accompagnare la sua nuova compagna alla vostra stanza e a farle fare un giro per la scuola? Se farete tardi alla lezione avete il permesso, avviserò poi io il vostro insegnante.»
«Va bene! Dai andiamo Miki! » dice prendendo la mia mano, la valigia per poi trascinarmi fuori dalla stanza.
«Arrivederci sig. Preside!» saluta, prima di uscire.
«Arrivederci!» saluto anche io. «Ciao mamma!».
«Ciao tesoro! Stai attenta!» 

«Ehy! Aiko! Fermati » dico ridendo.
«Scusami. E’ che sono così felice di averti come compagna di stanza. Mi sembri molto simpatica. » detto questo mi fa un sorriso a trentadue denti.
«Anche tu mi sei molto simpatica» le rispondo.
«Dai vieni» mi dice e la seguo.
Saliamo per diverse rampe di scale finché non ci fermiamo davanti a una porta.
Stanza 202.
«Miki questa è la tua chiave»
La prendo e vedo che c’è inciso il numero della camera.
«Bene, entriamo» dice la mia nuova amica aprendo la porta.
La stanza è composta da due letti, da una piazza e mezza, a destra di ognuno c’è una scrivania. Nella parete opposta ai letti ci sono gli armadi, che occupano meno spazio rispetto ad essa perché c’è una porta. Nella parete di fronte alla porta di ingresso c’è un enorme vetrata che da su un balcone.
«Ti piace?» mi chiede Aiko.
«E’ bellissima! »
«Vieni, ti faccio vedere il bagno»
Nel bagno, invece, sono presenti i sanitari più due lavabi, un box«»doccia abbastanza grande e una asciugatrice appesa al muro. C’è anche una finestra di normali dimensioni, leggermente oscurata.
«Dai ora prova a metterti la divisa, vediamo come ti sta. Intanto esco»
«Ok»
Quando esce inizio a spogliarmi e a mettermi la gonna, che in realtà è quasi come una minigonna, bianca. Abbinata c’è una camicia, anch’essa bianca con una giacca, ovviamente bianca, ma con decorazioni color oro ai bordi delle maniche e al colletto. In oro è presente anche lo stemma sulla parte sinistra del petto della giacca. Naturalmente anche la cravatta, tranne per qualche riga dorata, scarpe e calzini sono bianchi.
Un fantasma è più colorato di me.
Esco da bagno e Aiko rimane impalata a fissarmi.
«Sto male?»
«No! Al contrario! Stai benissimo!»
«Dimenticavo di dirti che il tuo letto è quello in cui sono seduta io adesso» e mi fa una linguaccia.
«Ah ok » le rispondo sorridendole.
«Dai ora scendiamo, ti mostro la scuola.»
Scendiamo e per prima cosa mi porta a visitare la mensa, che è enorme, ma non ha nulla di particolare, a parte il fatto dei soliti affreschi al soffitto, poi è la volta della biblioteca, anch’essa mi sembra non abbia nulla di speciale ad eccezione dell’assenza di alunni.
«Ora andiamo in palestra, dove di solito si allena la squadra di calcio, anche se a quest’ora sarà vuota dato che è suonata la campana. Peccato volevo vedere il capitano in divisa da calcio, è bello da far girare la testa» confessa la mia amica mentre osserva il soffitto.
Aspetta, squadra di calcio? Capitano? Zeus? Oh no, non ditemi che è la persona a cui sto pensando. Vi prego, non ditemi che è lui.
« Ci hai mai parlato?»
«No, solo in pochi riescono a farlo, anche perché lui non uno che ama molto parlare»
Ma stiamo parlando della stessa persona? Alla festa non mi è sembrato così, anche se però nel nostro ultimo “incontro” mi è sembrato diverso. Sicuramente ci stiamo riferendo a persone diverse, anche se…
«Adesso dobbiamo andare in aula» mi avvisa la mia amica, risvegliandomi dai miei pensieri.
Annuisco.
Ripercorriamo diversi corridoi, che mi sembrano tutti uguali, finché non si ferma davanti all’aula con la targhetta 2°C.
«Oh, siete arrivate» ci dice la professoressa «Ragazzi! State un po’ zitti che abbiamo una nuova compagna!» avvisa.
Che tensione!
«Prego entra e presentati pure».
Imbarazzata fino all'invero simile entro in classe.
« Salve a tutti! Mi chiamo Miki Nozomo e sono felice di fare la vostra conoscenza!» dico inchinandomi.
Alzo lo sguardo e osservo la classe che rimane in silenzio e lo vedo. Seduto nell’ultimo banco con i piedi sul tavolo accanto alla finestra che mi guarda sbalordito.

Non ci posso credere.







[capitolo modificato il 06/04/2020]


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ANGOLO AUTRICE:
Buon giorno a tutti!!
Questo capitolo mi è uscito molto più lungo del previsto, e ho aggiunto molte descrizioni. Lo so è noioso, ma è importante per la storia.
Spero vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Spero anche di non aver fatto errori, se ce ne fossero chiedo scusa1
A  _ I r i s – grazie per i consigli, ho cercato di seguirli il meglio possibile!
Grazie a tutti per aver letto la storia e grazie a coloro che l’hanno inserita tra i preferiti, le seguite e a chi l’ha recensita fino ad ora.
Vi anticipo un piccolo dettaglio piccante, che succederà in seguito. Succederà qualcosa di veramente inaspettato dopo il FF, ma non posso dirvi altro, lo scoprirete leggendo la storia!
Ciao a tutti e buona giornata!
Ciao ciao,
un bacio _Cry.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Capitolo quattro
 

Alzo lo sguardo e osservo la classe che rimane in silenzio e lo vedo. Seduto nell’ultimo banco accanto alla finestra che mi guarda sbalordito.
«Bene, puoi andare a sederti nel banco accanto alla signorina Yamamoto» dice gentilmente l'insegnante.
«Si!» rispondo andando verso il posto indicatomi.
Passano circa un paio d’ore e poi sento suonare la campanella dell’intervallo. In quel preciso istante vedo tutti venire verso di me e farmi diverse domande per fare conoscenza. Tutti a parte Afuro, che se ne sta in disparte appoggiato al muro, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate.
Per tutta la durata della pausa non faccio altro che rispondere alle curiosità dei miei nuovi compagni.
Le altre due ore passano piuttosto in fretta e finalmente è giunta l’una. L’ora del pranzo. Sto morendo di fame.
«Andiamo a mangiare qualcosa?» chiede la mia amica.
«Si. Ho una fame terribile.» rispondo alzandomi.
Ci avviamo verso la mensa facendoci largo tra gli studenti ammassati fuori dalle aule.
Quando arriviamo facciamo appena in tempo a prendere un tavolo.
«Ti dispiace se resti qui a tenere il posto, mentre vado a prendere da mangiare?»
«No, tranquilla» rispondo sorridendole.
Così ho un po’ di tempo per osservare l’ambiente. Niente di diverso da qualsiasi altra scuola: ragazzi in fila che prendono da mangiare.
Dopo pochi minuti vedo che torna con un vassoio in mano.
«Fatto, vai pure» afferma sedendosi.
Annuisco.
Vado davanti al bancone e opto per una semplice pasta al sugo e come secondo della carne ai ferri, mentre come bevanda prendo dell’acqua naturale.
Ritorno a sedermi al mio posto e decido di fare un paio di domande su questa scuola.
«Aiko, posso farti una domanda?»
«Certo, dimmi».
«Che club ci sono?»
« Mmm vediamo… Beh più o meno gli stessi che ci sono nelle altre scuole, tipo il club di letteratura, atletica, e molti altri. Ma il più bello in assoluto è quello di calcio, soprattutto adesso che è iniziato il Football Frontier».
«Perché è il migliore quello di calcio?».
La conversazione si sta facendo interessante.
«Beh perché nella squadra ci sono un paio di ragazzi da far girare la testa, soprattutto il capitano.» confessa arrossendo leggermente.
«Idea!» urla ad un tratto.
«Shhh!! Che ti prende?»
«Si scusa, tanto non ci ha sentito nessuno con il frastuono che c’è qui».
«Che idea avresti avuto?».
«Oggi pomeriggio andiamo a vedere i loro allenamenti» » dice con naturalezza.
«Ma non abbiamo il pomeriggio?»
«Nah, quelli sono al martedì e giovedì.»
Trascorriamo il resto della pausa pranzo a parlare del più e del meno della scuola, dei nostri hobby e molto altro.
«Andiamo un po’ in camera? Mi fa male la testa».
«Si, va bene» rispondo.


«Che relax!» esclama mentre si sdraia sul letto, o meglio, si lancia.
«Già» rispondo sedendomi.
«Hai presente il ragazzo che stamattina era in classe con noi? Lunghi capelli color biondo scuro quasi marroncini… » mi chiede.
«Mh... si, quello che all’intervallo era appoggiato al muro » rispondo.
«Esatto. E’ lui il capitano della squadra di calcio».
«Davvero?» .
«Sisi, allora come ti è sembrato?»
La guardo e vedo che mi fissa con gli occhi che brillano.
Mi sa che ha una bella cotta per il capitano.
«Beh non lo so, non ci ho parlato. Ma di solito sta sempre così? Cioè intendo distaccato, non parla…»
«Diciamo che parla soprattutto con mio fratello o con la squadra.»
«E chi è tuo fratello?» domando. Mi aveva accennato di avere un fratello, ma non che fosse in questa scuola.
«L’hanno soprannominato Hera, ma in realtà si chiama Henry House. Siamo fratellastri.»
« Ah, capisco… Non gli hai mai confessato i tuoi sentimenti? Intendo al capitano»
«Ma guarda che io non provo niente per lui! » la vedo diventare rossa come un peperone.
«Te lo si legge in faccia» dichiaro.
« Si nota così tanto? Comunque no, perché metà, anzi forse quasi tutte le ragazze della Zeus gli fanno il filo. Io sono inesistente per lui, come tutte di questa accademia.» confessa triste.
«Hai mai provato a parlare con tuo fratello e chiedergli di fare qualcosa per voi due? »
«Scherzi, vero? Quello mi prenderebbe in giro a vita.»
Non posso mentirle ancora, devo diglielo. Devo dirgli che lo conosco, o forse conosco un Afuro diverso da quello in Accademia.
«Devo confessarti una cosa» » dico, mentre mi sdraio anche io sul letto.
«Cosa?» domanda non capendo.
«Io ho già conosciuto il capitano, ovvero Afuro Terumi, in un primo incontro in una via di Tokyo ci ero andata a sbattere contro ed era stato gentile, poi alla festa di compleanno di una mia amica che me lo presenta e scopro che è il cugino, non sembrava freddo o insensibile, anzi ci ho parlato normalmente e mi ha presentato qualche suo compagno, anche se non ricordo i nomi. Qualche settimana dopo mi sono trasferita e ieri pomeriggio ero uscita a fare un giro per visitare il nuovo quartiere e per la seconda volta gli vado a sbattere contro. Quando gli ho chiesto scusa mi ha risposto freddamente. Non te l’ho detto prima perché pensavo che stavamo parlando di persone diverse, dato che il capitano che ho conosciuto io non era freddo o distaccato. Scusa.»
«Quindi Afuro è il cugino di una tua amica… Chiamala e chiedile di presentarmelo! » urla improvvisamente mettendosi a sedere.
«Eh?» rispondo non capendo.
«Sisi, ti prego!» dice iniziando a fissarmi.
«La mia amica abita molto lontano, vive dove abitavo io prima e so che non sente da molto il cugino.»
«Uffa… Allora presentamelo tu! » la vedo fare un sorriso a trentadue denti.
«No! Ti pare? Non siamo così amici! E poi oggi non mi ha rivolto nemmeno la parola!»
«Eh dai!»
«No!»
E da qui iniziamo a rincorrerci per tutta la stanza, ridendo e scherzando tirandoci i cuscini.
Dopo interminabili minuti guarda l’orologio appeso alla parete.
«Oddio come è tardi! Gli allenamenti iniziano tra cinque minuti!» urla.
«Di cosa?» chiedo, con un punto interrogativo in faccia.
«Di calcio! Di Afuro! Della squadra!»
«Ahhh quegli allenamenti.» dico, sedendomi sul letto.
«Si quelli, che pensavi?»
«Oh, nono niente»
«Dai, datti una sistemata e poi andiamo» mi ordina mentre inizia a sistemarsi i capelli.

«E’ per di qua! » dice, mentre corre davanti a me girando per mille corridoi. Questa ragazza è un vero e proprio uragano. E il fatto che questa scuola sia un labirinto non aiuta per nulla.
«Ne sei sicura?» chiedo, mi sa che qui ci siamo già passate «Non è che ci siamo perse?»
«No! Ecco la palestra!»
Ah ecco. Allora sono io con un senso dell'orientamento pari a zero. Beh non è una novità questa.
Cerchiamo di metterci sugli spalti, ma una voce ci ferma.
«Ehy, voi due dove credete di andare? Non sapete che non si possono vedere gli allenamenti?»
Ci giriamo e vediamo un ragazzo con capelli castani lunghi più meno fino alle spalle, lisci, e in fronte porta una sottile fascia color indaco, mentre nel mezzo ha una cicatrice. Mi sembra di averlo già visto questo ragazzo, ma dove? Ah! Ora ricordo! La festa di Yumi. Nel momento in cui formulo questo pensiero la mia amica si mette a parlare con il ragazzo.
«Eh dai fratellino, ti prego. Solo per questa volta» chiede facendogli gli occhi dolci.
Cosa?! Fratellino? Sarebbe questo il fratello?
«Si va bene, ma solo per questa volta.» afferma sconsolato. Non doveva avere molta scelta immagino.
«Dimenticavo le presentazioni: Miki lui è mio fratello Henry alias Hera. Hera lei è Miki, la mia nuova compagna di stanza.»
«Piacere» dice lui, mentre mi porge la mano.
«Piacere» rispondo, stringendola.
Fredda.
«Tu sei l’amica della cugina di Aphrodi?» mi chiede e vengo colta di sorpresa.
«Aphrodi?» chiedo sottovoce, confusa.
«E’ il soprannome di Afuro, il capitano.» spiega lui.
«Ah, capito. Si sono io. Aspetta tu non sei quel ragazzo che gli ha detto “Ehy! Aphrodi Auguri! “ o qualcosa del genere?» domando ricordando qualcosa della festa.
«Si sono io e la ragazza accanto a lui in quel momento eri tu, immagino».
«Si, ero io.» rispondo, diventando un po’ rossa in viso.
«Bene, a quanto vedo vi conoscevate già» dice improvvisamente Aiko salvandomi dal mio imbarazzo.
«Più o meno, solo di vista».
«Scusate ma ora devo andare, state attente a non farvi notare troppo da Aphrodi » avvisa lui, con voce fredda e distaccata, ma soffermandosi un po' di più sulla sorella. Che sappia della cotta di lei per il capitano?
«Sissignore!» afferma Aiko mettendosi quasi sull'attenti.
Detto questo, vedo il fratello di Aiko annuire per poi andare verso il campo.
«Sarebbe lui tuo fratello?»
«Yes! Dai andiamo! » afferma prendendomi per un braccio e mi trascinandomi sugli spalti. Prendiamo posto sulla terza fila dal basso.

«Posso farti una domanda?»
Mi sa che non mi ascolta, la vedo intenta a guardare in continuazione il campo come alla ricerca di qualcuno.
«Aiko? Ehy aiko! Ci sei?» la chiamo di nuovo.
«Eh? Cosa?» risponde con un tono di una che è appena tornata sulla Terra dopo essere stata in qualche pianeta lontano. Penso che il suo pianeta si chiami Afuro Terumi.
«Cosa stai guardando?» chiedo curiosa, guardando a mia volta il campo, anche se ho già capito chi sta cercando.
«Oh, niente niente. Dicevi?»
«Perché siamo venute qui? »
«Per vedere gli allenamenti, ovvio no?»
Si, per gli allenamenti, come no, ma di qualcuno in particolare.
«Si, giusto » rispondo, ormai senza speranze.
«Cosi vedi come si allena la famosa squadra della Zeus.»
«Scusa, perché famosa?»
«Fino ad ora ha letteralmente sovrastato i suoi avversari in campo. Ormai è quasi certo che vinceranno il Football Frontier.»
«Davvero? Non lo sapevo.»
In quell’istante vedo i giocatori entrare in campo e tra di essi c’è anche il capitano che porta sottobraccio un pallone. Guarda verso di noi chiedendo qualcosa al compagno accanto, Henry, vedo che gli risponde e poi va a centro campo. Sposto lo sguardo verso Aiko e noto che sta guardando il campo, anzi no, il centrocampo, dove si è messo il capitano. Non avevo dubbi.
L’allenamento inizia con una piccola partita tra i giocatori, poi viene il turno di provare le hissatsu. A turno ogni giocatore si mette davanti alla porta protetta dal portiere.
Vedo che dietro Afuro, o meglio Aphrodi, compaiono un paio d’ali da angelo, bianche come il latte, dopo di che si alza in volo con il pallone di fronte incrociando le braccia quasi a formare una X. Mentre si alza di più apre le braccia e con esse anche le ali. Carica la gamba destra all’indietro e urla “COLPO SUPREMO!” colpendo la palla con una tale forza da farla scaraventare in porta annientando la Barriera d’Acqua del portiere.
«Come ci si aspettava da Aphrodi » commenta la mia amica con gli occhi a forma di cuore.
«Cosa?»
«Come fai a non saperlo? Quello è il famoso colpo di Afuro. Nessuno è riuscito a pararlo fino ad ora.»
«Davvero? Deve essere molto potente allora» rispondo guardando i giocatori in campo che si complimentano con il capitano.
«Già»
L’allenamento prosegue ancora per più di un ora a rifare le stesse cose: partite tra giocatori e hissatsu.

«E’ stato bellissimo guardare gli allenamenti!» dice euforica la mia compagna mentre si stende sul letto.
«Si, non è stato male. Senti Aiko, posso farti una domanda?»
«Hm, certo»
«Giochi a calcio?»
«No, ma giocavo»
«E ti piaceva?»
«Si, mi piace tutt’ora. E a te? Giochi a calcio?»
«Si, mi piace. Non ho mai giocato in una squadra, giocavo soprattutto nella mia vecchia casa in cortile»
«Ti sei trasferita?»
«Si, per motivi di lavoro di mio padre. Se vuoi qualche giorno puoi venire a casa mia».
«Si va bene, grazie »



« Miki! Sveglia! Sono le otto! Svegliati!»
«Ancora cinque minuti» dico, con la voce impastata dal sonno.
«Santo cielo MIKI!!» urla la mia compagna scuotendomi.
«Eh? Cosa?» » urlo tirandomi seduta sul letto.
«Sono le 8 e fra 10 minuti dobbiamo essere in classe.»
«Oddio!!» rispondo saltando giù dal letto e rischiando di fare una caduta epica.
Inizio in fretta e furia a mettermi la divisa, subito dopo mi pettino i capelli. Dopo cinque minuti usciamo dalla camera e iniziamo a correre per andare in classe. Riusciamo ad arrivare appena in tempo per la prima campanella.
Le ore successive trascorrono piuttosto lentamente, esclusi i dieci minuti dell’intervallo.
Finalmente suona la campanella dell’una.
«Miki andiamo in mensa a mangiare?» mi chiede la mia amica venendo verso di me, la vedo accompagnata da altre due ragazze della classe. Mi pare si chiamino Yuki e Hitomi.
«Si d’accordo» rispondo alzandomi dalla sedia.
«Loro sono Yuki e Hitomi. Lei è Miki, la mia compagna di stanza» spiega, indicandomele con la mano.
«Piacere » dicono entrambe.
«Piacere»
Durante il tempo trascorso in mensa ho conosciuto meglio le mie compagne di classe e ho scoperto che anche loro hanno una cotta per Afuro, come quasi tutte del resto. Per fortuna che Aiko non ha detto che lui è il cugino di una mia amica altrimenti credo che me la sarei vista brutta. Parliamo un po’ di tutto per buona parte del tempo finché non suona la campanella che segna il ritorno in classe.
Anche le tre ore pomeridiane di lezione trascorrono lentamente e dopo un tempo che sembrava durare un’eternità arriva il segnale che le lezioni per oggi sono finite.
«Sono stanca morta» dico alzandomi.
«A chi lo dici. Non ne potevo più» risponde la mia compagna « Andiamo in camera? Dato che sta diluviando…»
«Ok va bene»

 


«Miki, domani pomeriggio devo fermarmi in aula per fare un esame di riparazione sulla storia greca. Finirò verso le cinque, mi dispiace che rimarrai da sola…»
« Non ti preoccupare, piuttosto preoccupati di fare bene l’esame di recupero. Io ne approfitterò per fare un giro della scuola. »
« Va bene! »
« Hai già studiato? Se voi ti do una mano »
« Si più o meno! Vai bene in storia? »
« Si, abbastanza, ma il mio punto debole sono le lingue straniere »
« Io vado bene in quelle! Se vuoi io ti aiuto in lingue e tu in storia, ci stai? »
« Affare fatto! Dai ora studiamo! »
Le due ore successive le passiamo a ripetere storia fino a che il brontolio dello stomaco di entrambe non ci ricorda che sarebbe ora di cena.
« Miki, che ore sono? »
« Sono le 19.13 »
« Scendiamo per la cena? »
« Si, ho una fame terribile »
Scendiamo in mensa e troviamo le nostre compagne Yuki e Hitomi che ci fanno dei segni di sederci accanto a loro.
« Ciao ragazze » ci salutano entrambe.
« Ciao » rispondiamo noi sedendoci.
« E’ da un quarto d’ora che vi aspettiamo, dove eravate finite? » chiede Yuki.
« Scusate, non sapevo che ci aspettavate. Comunque la stavo aiutando a studiare storia » spiego indicando Aiko.
« Anche tu hai l’esame di riparazione domani? » domanda Hitomi.
« Si » risponde la mia compagna.
« Hai capito tutto degli argomenti? »
« La maggior parte, grazie a Miki »
« Miki! Aiutami! »
« Eh? Cosa? »
« Dai! Spiegami storia! »
Così anche per l’ora di cena ho spiegato storia, come se nel pomeriggio non ne avessi già avuto abbastanza.
Il giorno dell'esame, mercoledì, arriva abbastanza il fretta e la mia compagna mi saluta speranzosa entrando in aula.
« Miki, devo andare in aula. Ci vediamo dopo! Grazie per tutto! »
« Di niente! Ci vediamo dopo! In bocca al lupo! »
Detto questo entra in aula e io inizio a vagare per i corridoi vuoti dato che nessuna classe ha i pomeriggi e fuori piove ancora.
Camminando tra vari pensieri arrivo davanti alla palestra, dove avevo assistito agli allenamenti della squadra di calcio. Mi sporgo per vedere se c’è qualcuno. Vuoto.
Decido di entrare e in un angolo trovo un pallone, così inizio a palleggiare e a fare esercizi vari non pensando più a nulla, a parte il calcio.
« Lo sai vero che è vietato stare qui? » sento dire da una voce fredda e rimproverante alle mie spalle.
Lascio il pallone e lo metto sotto il piede destro, girandomi. Vedo davanti a me la figura del capitano della Zeus. Afuro Terumi.
« Ah si? Davvero? Pensavo che fosse vietato vedere solo gli allenamenti, non entrare in palestra. » rispondo a tono. Con chi crede di avere a che fare?
« Tu sei quella ragazza che c’era lunedì sugli spalti? » ai ricorda di me solo perché l'altro giorno ero sugli spalti? Non ricorda la festa della sua cugina e così anche la sua festa?
« E se anche fosse? Cosa ti interessa? »
« Ma che bel caratterino che hai. » risponde divertito.
Sto perdendo il controllo. Inizio a non sopportarlo.
Non era così. Non l'Afuro che ho conosciuto io.
« Mi hai stufato » dico iniziando a camminare per uscire, ma mi fermo alle sue spalle bloccata dalle sue parole.
« Ho notato che hai talento per il calcio, perché non ti unisci a noi? » propone.
Unirmi alla Zeus? Stiamo scherzando?
« Non lo so » rispondo fredda.
« Ok, hai fino a stasera per pensare se accettare o no. »
« Come faccio a darti risposta? » chiedo, sempre fredda.
« Qui, alle 20.30 »
« Ok » rispondo andandomene.
Finita la conversazione inizio a dirigermi verso la mia stanza a passo felpato.



Mmm… interessante quei due…“ pensa uno strano ragazzo che si era nascosto dietro le tribune, ma aveva osservato tutta la scena.

 


Dopo pochi minuti arrivo in camera e mi chiudo dentro.
Entrare nella Zeus? Non ho mai giocato in una squadra! Poi perché non mi ha riconosciuto? Mi ha riconosciuto perfino un suo compagno che non ci avevo nemmeno parlato! Se in quella squadra sono tutti così preferisco starne lontano! Però il fatto di entrare in una squadra mi piacerebbe molto… Non so che fare!
Poi stiamo parlando della Zeus, la squadra più forte del Football Frontier.
Per adesso credo che sia meglio mettersi a fare i compiti e togliere questi pensieri.
Diverse ore dopo sento aprirsi la porta, mi volto e vedo Aiko.
« Non sai che è successo! » urla, sbattendo la porta.
« Che cosa? » chiedo curiosa.
« La nostra squadra ha battuto la Teikoku Gakuen per 10 a 0 » invece che dirmi come è andato l'esame mi dice delle partite? Dovrebbe rivedere un po' le sue priorità, penso scherzosamente.
« 10 a 0? Ma non era una delle più forti squadre? » rispondo alquanto sorpresa.
« Già, ma a quanto pare il capitano, Kidou mi pare si chiami così, era in panchina infortunato »
« Come è andata all’esame? » chiedo, cambiando argomento.
« Bene »
« Adesso ho una cosa da raccontarti anche io»
Inizio a raccontargli quello che è successo in palestra, finito il racconto cala il silenzio più totale, finché…
« NON CI CREDO! ACCETTA! » urla.
« Aiko! Calmati! Non lo so, perché come ti ho detto se sono tutti così arroganti…»
« Eh dai! Così io ho più possibilità di vedere Afuro! Anche se credo si sia preso una bella cotta per te! »
« Ma che dici? Afuro? Hahahaha non scherzare! Non lo sopporto quello! Comunque alle otto e mezza devo dargli risposta »
« Io credo che tu dovresti accettare » dice a un tratto seria.
« Tu dici? » chiedo dubbiosa.
« Si, al massimo te ne vai se non ti piace. »
« Ok, ci provo. Perché non ti unisci anche tu? »
« Eeeehhh??? Non se ne parla. »
« L’hai detto tu che giocavi a calcio »
« Si ma sono fuori allenamento, intanto inizia ad entrare tu in squadra »
« Ok, troverò un modo per far entrare anche te »
E così l'orario prestabilito arriva. Sto camminando per il lungo corridoio quando vedo una figura pararsi di fronte all’entrata della palestra.
« Finalmente sei arrivata » dice lui con quel suo tono che non sopporto.
« Si » rispondo sembrando decisa. Non sa che sono partita dalla camera diversi minuti prima per rischiare di non perdermi e di conseguenza non arrivare tardi. Penso che se lo sapesse che ho l'orientamento pari a zero ritirerebbe la proposta.
« Allora? Cosa hai deciso? »
« Accetto »
« Sapevo che non potevi rinunciare » afferma con un sorrisetto arrogante. Chi è questo ragazzo?
« Ok, se non hai più niente da dirmi me ne torno in camera »
« Il prossimo allenamento è domani alle 17.10. Ti allenerai come attaccante. Cerca di non fare tardi. » mi informa, sempre con quella voce da superiore fredda e tagliente.
« Ok, va bene. Ti avviso che non ho mai giocato in una squadra » confesso. È giusto che lo sappia.
« Imparerai, non ti preoccupare » mi dice, quasi in tono di sfida.
« Ok. Adesso devo andare. Ciao »
Detto questo mi giro e inizio a camminare verso i dormitori femminili. Sono piuttosto confusa e la tensione non aiuta di certo.

Al primo allenamento vengo presentata a tutta la squadra, che con mia grande sorpresa si presentano anche loro. Intanto che loro si preparano sulle hissatsu io devo allenarmi nella forma fisica, ovvero giri di corsa attorno al campo, flessioni, piegamenti e chi più ne ha, più ne metta. Dopo due ore, più precisamente alle 19.30 sento dire dal capitano che gli allenamenti sono finiti.
Finalmente, non ne potevo più.
Ho scoperto che per un periodo faremo allenamento tutti i giorni per tre ore. Mi volgiono morta, semplice.

La settimana finisce e arriva l'ora per me di tornare a casa. Mia mamma mi sta aspettando fuori dal cancello.
« Ciao mamma! » esclamo sistemando meglio il borsone sulla spalla. Ho preso lo stretto indispensabile per tornare anche perchè a casa ho molte cose e poi starò via solo un paio di giorni nemmeno.
« Ciao! Pronta per ripartire? » risponde abbracciandomi.
« Si! Andiamo! » le dico ricambiando l'abbraccio per poi salire in macchina.
Per un giorno e mezzo mi riposerò tranquillamente dopo tutte quelle ore stressanti di allenamento.
Il viaggio in macchina è abbastanza tranquillo, traffico a parte. Non riuscirei a sostenerlo tutti i giorni, per fortuna che dormo in accademia.
« Eccoci a casa! » esclama mia madre fermando e spegnendo l'auto.
Mi sembra una vita che non ci venivo. Entro, metto la borsa sulla scala e mi sdraio subito sul divano accendendo la televisione, non passano dieci minuti che suona il campanello.
« Ciao! Quanto tempo! » sento dire da mia mamma che è andata ad aprire.
« Chi è? » chiedo, anzi urlo dalla mia comoda posizione sul divano. Nessuno, e ripeto nessuno, mi potrà spodestare da qui.
« Sono i cugini! Vieni a salutarli! » quali cugini?
« Uffa! Arrivo! » come non detto.
Mi alzo dal divano e inizio a camminare verso l’ingresso.
Vedo una strana donna con capelli lunghi quasi fino alle spalle color marrone chiaro e occhi neri, accompagnata da uno strano ragazzo, che porta sottobraccio un… pallone? Perché mai è in giro con un pallone da calcio?
« Forse non ti ricordi di me » inizia a parlarmi il ragazzo.
« Non ricordo molto » confesso. Chi è?
« Giocavamo sempre da piccoli. Comunque piacere, sono Endou Mamoru.»


 

 

[capitolo modificato in data 19/04/2020]

 


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ANGOLO AUTRICE
Okkeeeyyy, so che mi odierete per questo capitolo lunghissimo, ma mi ero messa in testa di finirlo a questo punto e così ho fatto u.u
Comunque, per chi è sopravissuto e sta leggendo qui in questo momento vi ringrazio!
Vi avviso che da qui la storia prenderà un’altra “piega” rispetto a quella che tutti conosciamo, scoprirete tutto leggendo la storia xD
Ci ho messo un po’ ad aggiornare, vi chiedo scusa, ma ho avuto degli impegni, però mi sono rifatta con qualche riga in più di testo (forse ho esagerato xD).
Bando alle ciance, vi ringrazio per la lettura, ringrazio coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite.
Un grazie particolare a _ I r i s che mi ha dato consigli molto utili per la storia, spero di aver migliorato il lessico in questo capitolo, anche se non ho mai avuto un buon rapporto con il lessico è.é =P
Sarà meglio che vada, sennò qui faccio notte .
Ci vediamo con il prossimo capitolo, per la pubblicazione mi servirà un po’ di tempo per trovare delle idee da inserire.
Grazie a tutti :D
Spero che vi piaccia la storia fin qui =) successivamente accadranno cose che... scoprirete!!
Ciao!!!
_Cry :D
 
PS. Nella storia inserirò se non tutti, quasi tutti i personaggi.
Chiedo scusa per eventuali errori e accetto consigli!! :D

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Capitolo cinque

Vedo una strana donna con capelli lunghi quasi fino alle spalle color marrone chiaro e occhi neri, accompagnata da uno strano ragazzo, che porta sottobraccio un… pallone?
«Forse non ti ricordi di me» inizia a parlarmi il ragazzo.
«Non ricordo molto» confesso. In realtà non ricordo proprio nulla.
«Giocavamo sempre da piccoli. Comunque piacere, sono Endou Mamoru.»
«Piacere sono Miki Nozomo»
«Entrate pure» dice mia mamma facendo spostandosi di lato.
«Grazie»
«Da quanto tempo che non ci vediamo cugina! » esclama mia mamma entusiasta. Io sinceramente non ho la più pallida idea di chi siano queste persone, ma almeno non sembrano cattive.
«Già, da molto tempo. Come state?» risponde la madre di Endou.
«Noi bene e voi? »
«Anche noi».
Le nostre madri iniziano a parlare tra loro e non posso fare a meno di osservare di nuovo il ragazzo accanto a me.
«Posso farti una domanda?» chiedo volanomi verso di lui.
«Certo, dimmi» risponde con un sorriso a trentadue denti.
«Perché giri con un pallone sotto il braccio? »
«Perché amo il calcio» afferma e se possibile allaga ancor di più il sorriso.
«Ami il calcio? »
«Si! Sono il portiere della Raimon! Sto seguendo le orme di mio nonno! Giochiamo a calcio?»
«Eh?» frena un attimo ragazzo.
«Si! Se non sei capace ti insegno io!»
«Mmm… Va bene. Usciamo però. Mamma noi usciamo in cortile!» avviso, ma vedo che non mi risponde dato che sta chiacchierando.
«Andiamo» dico, mentre apro la porta. Penso che capirà da sola dove siamo andati.
Vedo che Endou mi segue come un cagnolino con una strana luce negli occhi. Certo che è strano questo ragazzo.
«Possiamo metterci qui» propongo, indicando uno spazio abbastanza ampio ricoperto interamente da erba sul retro della casa.
«Si! Io sto in porta, tu prova a tirare!» dice, mentre va quasi contro il muro della casa lanciandomi il pallone sui piedi.
«MINNA SAKKA YAROUZE!» urla alzando il pugno destro. Cosa diamine sta dicendo?
«Endou, qui ci siamo solo noi due» avviso e provo a riportarlo con i piedi per terra.
«Oh, si giusto» dice, facendo un sorriso «Dai forza! Fammi vedere cosa sai fare! »
È la prima volta che gioco con qualcuno. Spero che l’allenamento alla Zeus serva a qualcosa.
«Si! Preparati!» esclamo. Speriamo in bene.
Mi allontano di qualche metro, metto il pallone sotto il piede destro. Carico la gamba all’indietro e tiro con tutta la potenza che ho in quel momento miro all’angolo in alto a destra della porta. Endou riesce a leggere i movimenti e la para, ma la palla per qualche istante ruota nelle mani del portiere.
«Che bel tiro!» grida euforico fissando la palla. «Continuiamo! »
Anche se sono appena tornata da scuola, non sono affatto stanca per giocare e questo ragazzo nonostante tutto, mi dà una strana energia. Continuiamo a fare tiri per due ore circa, devo dire che
mi diverte giocare con lui.
«MIKI! Ci sono visite per te!» urla mia mamma dall’altra parte della casa verso l’ingresso.
«Vieni anche tu a vedere?» chiedo.
«Si! Sono curioso»
Camminiamo per il lato della casa e quando vedo chi c’è all’ingresso per poco non mi viene un colpo. Vedo che anche mio cugino è rimasto a bocca aperta.
«Quanto tempo Miki!»
«Ciao Yumi!» grido, mentre corro per abbracciarla.
«Coma va alla nuova scuola?»
«Bene, sto facendo un po’ di conoscenze»
«E con mio cugino? Lui come sta?»
«Va tutto bene» mento. Come posso dirle quello che sta realmente accadendo?
«Sono contenta per te. Ti ricordi di lui?» mi chiede, indicando il ragazzo accanto a lei.
«Come faccio a dimenticarmi del mio migliore amico?» domando. Sono veramente felice di rivederlo.
«Ciao anche a te» risponde lui contento, anche se cerca di nasconderlo. È il solito orgoglioso.
«Sono felice che non ti sei dimenticata dei tuoi vecchi compagni di classe» interviene Yumi.
«Già però tu hai cambiato scuola prima di me» rispondo riferendomi al ragazzo accanto a Yumi, facendo la finta arrabbiata.
«Hai ragione» replica lui, per accontentarmi. Sa che in un dibattito avrei vinto io, come sempre del resto.
Inoltre mi chiedo come siano arrivati fino a qui. Aereo non credo, l'unica è il treno. Si sono davvero fatti così tante ore di viaggio per rivedere me?
«Cambiando argomento, che ci fa Endou qui?» domanda il mio amico osservando il ragazzo.
Credo che quei due si conoscono già.
«E’ mio cugino, perché? Aspetta… Come fai a conoscerlo?» sono leggermente confusa.
Mi volto a guardare il ragazzo e vedo che ha ancora la stessa faccia stupefatta di prima.
«E’ il capitano della mia nuova squadra»
«Cosa?» chiedo incredula.
«Si, sono andato alla Raimon e poi sono entrato nel club di calcio.» Certo che il mondo è davvero piccolo. Lui è davvero entrato nel club di calcio nonostante quello che è successo?
«Che piacere vederti qui, Gouenji.» dice Endou, dopo essersi ripreso dallo shock, credo.
«Ciao Endou»
Vedo che sul volto di mio cugino inizia a disegnarsi una strana espressione.
«Ragazze attente» avvisa Gouenji.
«Perché?» chiediamo.
«MINNA! SAKKA YAROUZE!!!» urla Endou.
Non di nuovo.
«Come non detto» afferma sospirando. Allora credo che sia un suo vizio.
«Che c’è Endou?» chiedo.
«Giochiamo a calcio! »
«Ma se ci abbiamo giocato fino a cinque minuti fa!» esclamo. Possibile che non si stanchi mai?
«Dai! Poi adesso c’è anche Gouenji, ci divertiamo di più! »
«Per voi va bene?» chiedo esasperata, ai miei amici. Ormai credo di non avere vie d'uscita.
«Si»
Ritorniamo sul retro della casa e Endou, prontamente si rimette in quella che prima era una “porta”.
«Dai Gouneji! Fammi uno dei tuoi tiri!»
«Si!» risponde posizionandosi dietro la palla, pronto per il suo tiro. Alza la palla e lui salta, ma volteggia di lato su se stesso e poi la colpisce nel punto più in alto della traiettoria.
«TORNADO DI FUOCO!» esclama scatenando una potenza enorme. Spero non mi distrugga casa.
«MANO DI LUCE!» replica il portiere creando una tecnica che non ho mai visto. Compare una specie di mano gigante gialla. È come se fosse una proiezione della sua vera mano.
Il tiro di Gouenji l’ho visto tantissime volte, ma ogni volta mi stupisco di quanto forte sia e sinceramente non credo che la hissatsu di Endou funzioni. Infatti vedo che non riesce più a tenere la palla che sgretola la tecnica di parata.
«Ragazzi è ora di cena!» sento urlare da mia mamma.
«Andiamo a mangiare!» avviso voltandomi verso i miei amici.
«Ma siamo invitati anche noi?» chiedono tutti.
«Certo! Che domande sono?»
Il fine settimana trascorre troppo in fretta per i miei gusti e, nonostante tutti si fossero fermati a dormire e anche il giorno dopo abbiamo giocato a calcio, il giorno libero è passato troppo velocemente. A metà pomeriggio di domenica ho salutato tutti data la loro imminente partenza e poi mi sono catapultata in camera a fare tutti i compiti assegnati. Spero solo di averli fatti tutti e tutti corretti.

«Rieccoci di nuovo qui» sospiro, mentre afferro il manico del trolley della valigia. L’imponente istituto è dinnanzi a me. Ogni volta che mi capita di guardarlo dal cortile credo sempre che sia troppo bianco, fa quasi male agli occhi.
«Ciao mamma, grazie del passaggio» le dico salutandola dal finestrino
«Ciao Miki, fai la brava. Ci vediamo sabato» risponde mandandomi un bacio.
«Ciao e ricordati che non ho più cinque anni» avviso, facendolo un sorriso a trentadue denti.
«Lo so, ma mi preoccupo. Ora devo andare altrimenti faccio tardi»
« Ok d’accordo. Ciao mamma»
Detto questo mi avvio per il viale esterno della scuola già stracolmo di studenti.
Quando arrivo davanti alle scalinate per entrare, noto Afuro appoggiato a un pilastro con le braccia incrociate.

«Ti stavo aspettando» afferma come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Quando disse questa frase tutti, e dico tutti, gli studenti avevano puntato gli occhi su di noi.
Impiccioni.
«Hai sentito? Aphrodi ha rivolto la parola a una ragazza»
«Già, vediamo cosa le risponde. Magari stanno insieme» 
«Lei non è mica la nuova arrivata?»
Possibile che è sempre così al centro dell’attenzione? Spero che non inizino a circolare strane voci su di noi. Non lo sopporterei.
«Cosa vuoi Afuro?» rispondo, seccata. Seccata dal suo comportamento e dalle chiacchere che si stanno venendo a creare dagli studenti.
«L’ha chiamato per nome! Come si permette?» 
Queste tizie hanno finito di fare la telecronaca? Come se non capissi da sola quello che sta dicendo.
«Oggi ti aspetto al campo alle due. Cerca di non fare tardi è importante» continua incurante di quello che stanno dicendo (che sia abituato a tutto questo?) e dopo l’ultima parola se ne và verso l’ingresso come se nulla fosse.
«Uffa… » sbuffo mentre prendo la strada opposta alla sua.
«Non ci credo! Quella ragazza è nella squadra di calcio?» 
«Aphrodi le ha dato un appuntamento!» 
«Ci voglio stare io al suo posto!» 
Inizio a non sopportare più queste voci. Stupide oche. Poi chi ha parlato di appuntamento?
Decido di ignorare tutto e di salire le scale, anche se preferirei farlo senza ascoltare commenti stupidi.
 
«E’ permesso?» dico, mentre apro la porta.
«Miki! Ben tornata!» mi accoglie la mia compagna di stanza.
«Ciao Aiko! Come è andata?» le rispondo.
«Bene, non ho fatto praticamente nulla, te?»
«Anche, ho solo giocato un po’ a calcio con vecchi amici.»
«Non ce la faccio più» sbuffo, mentre mi siedo sul letto.
«Che cosa è successo?» chiede la mia compagna mentre si guarda allo specchio.
«Afuro mi ha detto, in mezzo a tutti, di andare al campo alle due e da quel momento sono iniziati dei commenti stupidi. La cosa bella è che la maggior parte degli studenti erano fuori.»
«Capisco… ignora tutto» risponde semplicemente.
«Ci ho già provato mentre venivo in stanza, ma sembra inutile. Chissà cosa si dirà ora.»
«Continua, vedrai che si stancheranno, in fondo sono solo voci di corridoio. Adesso andiamo perchè sono le 8 passate e non ho proprio voglia di beccarmi una punizione»
«Si» rispondo di malavoglia. L’idea di andare in classe a seguire le lezioni non mi elettrizza molto e l’idea di vedere quello là ancora meno.
 Usciamo e iniziamo a percorrere il corridoio, popolato esclusivamente da ragazze.
«Aiko, ma i ragazzi possono venire nella nostra parte dei dormitori?» chiedo a bassa voce.
«Solo dalle 8 di mattina alle 20 di sera.»
« Ah ok… »
Perché gliel’ho chiesto? Sto impazzendo e nemmeno me ne accorgo?
 «Hai visto? Quella è la fidanzata di Aphrodi!» 
Fidanzata? Non sapevo di essermi fidanzata.
«Sul serio? Come fai a saperlo?» 
«Prima in cortile le ha dato un appuntamento»
 «Non le sopporto più queste voci. Sono passati solo una manciata di minuti e tutta la scuola pensa che io e lui stiamo insieme solo perché lui ha voglia di dare aria alla bocca nei momenti, e luoghi, meno opportuni!» le esclamo sottovoce cercando di non farmi sentire dalle oche che ci sono nel corridoio.
«Dai ignora tutto e andiamo» bisbiglia la mia amica. Spero che sia la soluzione ideale e perfetta.
Entriamo in aula e inizia un bisbiglio unico di voci. Ottimo.
Sto per dire di smetterla, ma entra in aula anche Afuro o Aphrodi, come lo si vuole chiamare, e vedo che i bisbigli aumentano sempre di più.
«Cosaho fatto di male?» chiedo alla mia compagna poggiando la testa sul banco.
«Hahah dai Miki, rilassati. Passerà tutto. Guarda Aphrodi, lui se ne disinteressa, fa come se non parlasse nessuno. Fai come lui.»
«Per te è facile dirlo»
«Tutti seduti!» urla il professore mentre entra.
 
«Eccoti finalmente» avvisa Afuro, mentre entro in campo. Tutta la squadra mi sta fissando. Se osa solo usare un tono sbagliato con me dopo quello che ha combinato stamattina farà una brutta fine.
«Di cosa hai bisogno?» chiedo cercando di mostrarmi gentile.
«Seguimi» dice, o meglio ordina, mentre inizia a camminare e mi passa accanto.
Lo seguo fino a una stanzetta, grande più o meno come gli spogliatoi, ma poco illuminata.
Accende la luce e vedo chiaramente tutto. Cos’è?
«Ecco la tua divisa. Ti ho cambiato ruolo, sarai il numero 8, centro-campista. Farai comunque parte dell’offensiva»
«Ok» rispondo semplicemente prendendo la divisa dalle sue mani. Forse non aveva strane intenzioni. Oppure ho parlato troppo presto.
«C’è un’ultima cosa. Prendi questo»
Vedo che va a prendere dal tavolo posto al centro della stanza uno strano bicchiere con un liquido trasparente.
«Che cos’è?» chiedo, quando vedo che me lo porge.
«Il nettare degli dei»
Mai sentito.
«A cosa serve?» domando. Ho una brutta sensazione.
«Serve per migliorare le prestazioni fisiche degli atleti.»
È una sorta di doping?
«Tu vorresti che io prendessi questa bevanda stupefacente per migliorare la mia condizione fisica?» sbotto. Non se ne parla nemmeno!
«Se lo prendi sei nella squadra se non vuoi sei fuori. A te la scelta.»
Mai. Non prenderò mai una cosa del genere.
«Scordatelo, non lo prenderò mai»
«Bene, se non vuoi prenderlo sei  fuori dalla squadra »
«Meglio, preferisco stare fuori che prendere quel coso. Riprenditi la tua divisa e addio» rispondo a tono mentre gli lancio addosso la sua amata divisa e me ne vado.
 
«Miki come mai già di ritorno?» domanda Aiko mentre sbatto la porta della camera alle mie spalle.
«Niente, non sto molto bene e ho deciso di venire a riposare un po’»
«Okey, se lo dici tu». Non ci ha creduto, ma meglio così. Non ho voglia di parlarne.
Mi sdraio sul letto e sento che poco a poco mi svaniscono le forze fino ad addormentarmi.

«Miki! Possibile che ti devo sempre svegliare?»
«Ehm? Che c’è?» farfuglio.
«C’è che sono quasi le otto ed è ora di cena, ti conviene alzarti se non vuoi rimanere a digiuno»
Cosa?!
«Andiamo a mangiare!» urlo, saltando in piedi sul letto.
«Quando si parla di cibo, tu ci sei sempre, vero?»
«Eheh già»
 
«Che bella mangiata!» dico, mentre entriamo in camera. Questa sera il cibo era davvero buono.
«Già la pizza di stasera era ottima, lo può testimoniare il fatto che te ne sei mangiata ben cinque fette»
«Haha è vero. Era deliziosa.» replico leggermente imbarazzata. Forse ho davvero mangiato troppo.
Il bussare alla porta ci interrompe. Guardo l’ora e vedo che sono le nove di sera. A quest’ora deve essere per forza solo una ragazza.
«Chi è a quest’ora?» chiede Aiko.
«Non lo so… vado a vedere»
Mi avvio verso la porta e la apro leggermente. Non ci posso credere.
«Perché sei qui?» chiedo alla figura davanti a me. Non dovrebbe assolutamente essere qui.
 
 


[capitolo modificato in data 29/04/2020]



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ANGOLO AUTRICE
Buon giorno a tutti, Minna! 
Questo capitolo ho deciso di farlo un po' più corto xD
Spero che vi sia piaciuto.
Qui si inizia ad entrare nel vivo della storia, anche se siamo solo all'inizio.
Grazie per la lettura!
Grazie a tutti coloro che seguono/leggono/recensiscono la mia storia :D
Mi scuso per eventuali errori...

Ciaooo!!!

Ci vediamo con il prossimo capitolo di questa storia o quello dell'altra mia storia, vedrò quello che riesco a sistemare prima (anche se il primo capitolo dell'altra mia storia è gia pronto... )
Vabbè vado sennò qui faccio notte

_ Cry :D

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


Capitolo sei
 
«Miki chi è?» chiede Aiko. Sento che si sta avvicinando alla porta.
«Nessuno! Arrivo subito!» esclamo uscendo e chiudendo la porta alle mie spalle.
«Cosa vuoi?» domando fissandolo negli occhi. Possibile che il suo sguardo sia così… magnetico?
«Sono qui per dirti che sei di nuovo nella squadra» afferma con tono da superiore, come se mi avesse concesso il privilegio di tornare.
«A cosa devo questo cambiamento?» domando e il tono mi esce più scocciato di quello che pensassi. Non devo mostrarmi sensibile a tutto ciò che dice.
«Ordini del comandante»
«Chi ti dà la conferma che io voglio tornare?» replico incrociando le braccia al petto e sfidandolo con lo sguardo.
«Oh si che lo farai» risponde abbassando il tono della voce via via che termina la frase. Si avvicina e appoggia la mano destra alla porta e mi solleva il mento con l’indice sinistro, portandomi una sensazione di freddo, in modo che il mio sguardo si incateni completamente al suo. Il suo viso è sempre più vicino al mio e… no! Non posso permetterlo assolutamente!
«MANIACO!» esclamo allontanandomi e chiudendo la porta, non molto delicatamente, alle mie spalle.
Aiko si avvicina a me e chiede cosa sia successo dato che ha sentito il mio urlo.
«Non lo sopporto! È così arrogante!» esclamo furiosa.
«Puoi spiegarmi, con calma, cosa è successo?»
«Oggi sono andata agli allenamenti e mi ha portato in una stanza per darmi la divisa ufficiale e per farmi prendere una sostanza per migliorare le condizioni fisiche. Dovevo per forza prenderla per restare nella squadra allora mi sono rifiutata e ho lasciato la squadra.» comincio a spiegare.
«Ecco perché sei tornata prima»
« Ma non è finita. Prima alla porta era lui. Che mi ha detto che sono di nuovo nella squadra per “ordini del comandante” e ha quasi tentato di … »
Al solo pensiero sento che divento rossa come un peperone.
«Di baciarti. Giusto?» conclude la frase Aiko, al posto mio.
Mi limito ad annuire. Chissà come la prenderà, in fondo a lei so che piace. Sono pessima.
«Che razza di sfacciato! Giuro che se lo prendo lo faccio in mille pezzi!»
«Aiko, calmati! Non c’è bisogno di esagerare» dico, prendendola per un braccio cercando di calmarla. In realtà dovrebbe essere il contrario, ma dettagli.
«Già forse hai ragione. Ho un’idea. Tu vai agli allenamenti e fai finta di nulla».
«Ok, ma il problema è che non so quando sono gli allenamenti.»
«Domani ci informeremo. Mettiamoci a letto perché sono distrutta»
 
«Sei pronta Aiko?» le chiedo mentre infilo la giacca della divisa.
«Si, arrivo!» risponde uscendo dal bagno.
«Oggi abbiamo lezione nel laboratorio, giusto?»
«Si» afferma prendendo la borsa con dentro i libri.
Apro la porta e lui è appoggiato con nonchalance al muro davanti alla mia stanza. Inutile dire che è fissato da tutte le ragazze che hanno l’immensa fortuna di passare proprio in questo momento nel corridoio.
«Perché sei di nuovo qui?» chiedo con tono da sfida. Mi da ai nervi il suo atteggiamento da superiore.
Tutte le presenti una volta capita, o credendo di averla capita, iniziano a fare stupidi commenti. Come iniziare bene la giornata.
«Sono qui per dirti che gli allenamenti sono oggi alle tre e c’è la preparazione alla semifinale».
«Non posso» replico decisa. So che sto facendo l’esatto opposto di quello che mi ha detto Aiko, ma non riesco a darla vinta a questo pallone gonfiato.
«E, sentiamo, perché?»
«Primo. Ho lezione. Secondo. Io non prendo niente, mi sembrava di essere stata chiara».
«Per quanto riguarda le lezioni avrai un permesso speciale e poi non prenderai nulla» risponde in modo che capisca solo io, e anche Aiko dato che sa cosa succede nei retroscena della squadra di calcio.
Non rispondo, prendo la mia amica per un braccio e la trascino verso le scale che portano all’aula di laboratorio. Non che possa scappare troppo lontano da lui anche perché tra meno di un’ora me lo ritrovo in classe, ma ho bisogno di andarmene da questo posto.
«Miki posso farti una domanda?» mi chiede Aiko mentre spezza un pezzo di pane per la colazione. Siamo sedute al tavolo solo io e lei quindi presumo che sia qualcosa di piuttosto personale.
«Certo, dimmi»
«Oggi posso venire anche io agli allenamenti?»
«Per me non è un problema, ma devi superare il capitano e poi ci sono le lezioni nel pomeriggio» rispondo, mentre penso ad un modo per aiutarla.
«Ho in mente un piano» replica sorridendo furtiva.
«Del tipo?»
«Del tipo che devo aiutare mio fratello su cose riguardanti la squadra»
«Ma questa è una bugia bella e buona!»
«Si, ma in fondo è una mezza verità»
«Se lo dici tu…» rispondo ormai senza speranze.
La mattinata trascorre normalmente tranne per il fatto che Afuro questa mattina non si è presentato a nessuna lezione e l’ho intravisto solo a pranzo, ovviamente era insieme alla sua banda di bevitori di cose.

Durante la lezione del pomeriggio Aiko interrompe il professore avvisandolo che dovremmo andare per via degli allenamenti e per risolvere dei problemi con la squadra di calcio.
«Mi dispiace, non ho ricevuto nessun avviso. Non posso farvi uscire dall’aula.»
E per fortuna che era tutto a posto. Se becco Afuro giuro che lo strozzo. Preferisco cento volte fare quegli strazianti allenamenti che passare un altro minuto in questa classe ad ascoltare il professore che parla in una lingua che non ci capisco niente. L’inglese.
Vedo Aiko che si siede e prende il cellulare.
«Aiko! Che fai?» le bisbiglio.
«Aspetta e vedrai» risponde sorridendo compiaciuta. Cosa avrà combinato?
«Laggiù! C’è qualche problema, signorina Nozomo?»
«Oh? Eh nono, niente prof. continui pure» rispondo imbarazzata.
L’insegnante riprende a spiegare, ma viene interrotto pochi minuti dopo da qualcuno che bussa alla porta.
«Avanti» risponde il professore voltandosi verso la porta.
Quello che mi trovo davanti appena la porta si apre mi pietrifica. Non loro. Sono Henry e Afuro. Sono loro due e sono in divisa da calcio. Vedo, dal fondo dell’aula, che tutte le mie compagne si stanno sciogliendo. Credo che non sia da tutti i giorni vedere loro, e soprattutto il caro capitano, in divisa dato che gli allenamenti si fanno a porte chiuse.
Mi basta un attimo per capire tutto.
«Aiko, è opera tua, vero?» chiedo, ma so già la risposta.
La mia amica risponde annuendo tutta felice.
«Di cosa avete bisogno?» domanda l’insegnante. Sembra piuttosto seccato dal fatto che la sua lezione è stata interrotta.
«Di due persone» risponde Henry o Hera o come lo si voglia chiamare.
«Chi in particolare?»
«Nozomo e Yamamoto»
Sul volto del professore compare un’espressione di sorpresa. Probabilmente prima pensava che volevamo sgattaiolare via per non seguire la lezione.
«Posso sapere i motivi?»
«Motivi legati alla squadra di calcio» interviene il capitano osservandoci.
Lui ci osserva, tutti ci osservano, compreso il professore.
«Allora? Cosa avete da guardare imbambolate? Vi date una mossa?» chiede retorico Afuro svegliandoci dallo stato confusionale in cui eravamo cadute.
 
«Aiko o come ti chiami, perché ci sei anche tu?» domanda Afuro mentre percorriamo i corridoi per la palestra.
«Prima cosa il mio nome è Aiko e non “come ti chiami” e per seconda cosa sono venuta con Miki. Problemi?» risponde a tono. Brava Aiko!
«Da quando Miki ha il permesso di far entrare la gente agli allenamenti?» chiede, rivolgendosi a me.
«Perché, non posso? E’ una mia amica sorella di un tuo amico»
«Solo per oggi puoi restare. Sia chiaro. La prossima volta dovete venire da me.»
1 a 0 per noi. Palla al centro caro capitano.


« Questa è la tua divisa. Tra cinque minuti ti voglio in campo. La fascia grigia è facoltativa. Da adesso in poi in campo sarai Athena » mi dice freddo porgendomi la divisa con il numero 8.
«Perché ho questo soprannome? » chiedo acida.
« Vuoi ritrovarti ancora fuori dalla squadra?».
Messaggio ricevuto, poche domande.
« Ok va bene » mi limito a rispondere prendendo la divisa e avviandomi verso uno spogliatoio.
Per fortuna che ci sono più spogliatoi, così almeno non devo cambiarmi in mezzo ai ragazzi.
Fisso per qualche istante la divisa. Numero 8. Centro-campista. Farò parte comunque della parte offensiva.
Inizio a percepire dei leggeri segni di ansia, ma cerco di mandarli via iniziando a cambiarmi.
Infine decido comunque di mettermi la fascia. Non si sa mai. Meglio evitare una possibile sfuriata di Afuro.
Entro in campo e trovi tutti divisi in due squadre.
«Finalmente! Tu sarai nella squadra A, come seconda punta» informa il capitano.
«Ok, ma quale sarebbe la squadra A?» chiedo osservando tutti i giocatori.
«Questa» e mi indica la sua squadra.
Inizio a camminare e a posizionarmi a centro campo, accanto ad Afuro. Spero di non fare pessime figure.
«Bene! Iniziamo!» esclama.
 Mi passa il pallone, corro in avanti di qualche passo e glielo rilancio. Scatta in avanti, ma viene bloccato da un difensore.
«Salto temporale!»
Vedo che ha ancora il pallone e che il difensore è stato travolto da una specie di uragano. È successo qualcosa?
«Colpo supremo! » esclama mentre esegue la sua tecnica.
«Barriera d’acqua!» risponde il portiere.
La barriera resiste per qualche istante, ma si sbriciola sotto la grande potenza del tiro.
Nonostante tutto devo ammettere che è davvero un fenomeno a giocare Afuro.
La partita riprende con la palla in possesso della squadra B. Corro in avanti per cercare di recuperarla così entro in scivolata e riesco a fermare l’attaccante, ma la palla esce fuori dal campo.
Hera fa la rimessa laterale verso Jonas Demetrius alias Demetrius. Intuisco la traiettoria e salto stoppando la sfera con il petto dopo di che faccio un passaggio alto per il capitano.
Sta per preparare il suo colpo ma viene fermato dal difensore avversario che, presa la palla, la rilancia ad Hera per ripartire all’attacco.
«Rientriamo!»  urla il capitano voltandosi e indica la sua metà campo.
Per fortuna che un nostro difensore lo ferma con la tecnica “piede del giudizio”. La palla vola in alto verso il centro campo, allorché decido di saltare e colpirla in rovesciata, ma il capitano ha avuto la mia stessa idea. Così colpiamo entrambi la sfera nello stesso momento con il collo del piede dandogli una potenza strabiliante. La palla sfreccia verso la porta accompagnata da un aura color oro e da fulmini bianchi e gialli.
«Barriera d’acqua!»
Il portiere non fa in tempo a preparare la parata che la palla è già in rete.
 
 


«Cosa ci fai qua? »
«Potrei farti la stessa domanda»
 

 
 [capitolo modificato in data 29/04/2020]



 
___________________________________________________
 
ANGOLO AUTRICE
Salve Gente!
Ecco il nuovo capitolo!
* suono dei grilli *
Okeyy! Allora da dove possiamo partire…
Ah si! Da qui inizia la vera storia, ma badate bene, siamo all’inizio! Ne succederanno davvero delle belle, fidatevi!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se può risultare noioso è importante perché, come avete potuto vedere, c’è una nuova hissatsu.
Rimane il mistero di chi parla alla fine, beh quello si scoprirà presto ^.^
Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate!
Per quanto riguarda la “partita” ho cercato di esprimermi al meglio, ma so che è uscita una cosa penosa! 
Scusate la presenza di errori!
Ciao e buona giornata!
_ Cry :D

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Capitolo sette
Il portiere non fa in tempo a preparare la parata che la palla è già in rete.
«E questo da dove spunta?» farfuglio, confusa. Osservo la porta e ancora non capisco cosa possa essere potuto accadere.
Tutti siamo stupiti davanti a questo colpo.
«COLPO DI ZEUS!» urla ad un tratto Aiko.
Ci giriamo a guardarla, confusi.
«Si! Chiamatelo Colpo di Zeus!» grida euforica.
«Se per te va bene» dico, riferendomi ad Afuro. Non accetterà mai di avere un tiro in comune con qualcuno egocentrico come è, figuriamoci poi se quel qualcuno sono io.
«Fa come vuoi» risponde e se ne va. Quindi la sua risposta è si o no? Chi lo capisce è bravo, poi si lamentano delle ragazze che sono complicate…


«Sono esausta! Finalmente è finito!» sbuffo, mentre mi siedo sulla panchina dello spogliatoio. Alla fine Afuro ha deciso di utilizzare quella tecnica e l’abbiamo provata molte volte e ogni volta è uscita perfetta come al primo tentativo.
Sarà meglio cambiarsi sono quasi le sette, ora di cena.
«Miki sei pronta?» sento chiedere dall’altro lato della porta.
«Si! Entra pure!»
«Hai finito? Dai che ho una fame tremenda»
«Si, usco. Ho finito» affermo.
Quando esco, come se fosse la prima volta, chi passa in quel momento?
«Domani giochiamo la semifinale però tu non potrai venire perché sarai la nostra arma segreta per la finale »
Detto questo se ne va senza lasciarmi nemmeno il tempo di replicare.
«Ma come osa?! Ehi tu! As… »
«Aiko! Fermati!» dico, tappandole la bocca «non è niente. Sono felice di giocare la finale» o almeno spero di giocarla, mica che ad Afuro prenda qualcosa e mi lasci fuori del tutto. Non si sa mai con lui, meglio aspettarsi di tutto.
«Si, ma chi ti dice che andrete in finale? Non sto dicendo nulla contro il fatto che mancano capacità o cose simili, ma non si sa mai.»
«Aiko. Andremo in finale. Fin’ora abbiamo, anzi hanno, sconfitto tutte le squadre con un margine assurdo. Come per esempio la partita contro la Teikoku, la squadra che per ben quarant’anni ha vinto il Football Frontier, è stata vinta da noi per 10 a 0.»
«Forse hai ragione… speriamo bene». Speriamo bene per davvero.
 
L’indomani arriva piuttosto in fretta e decido di andare in cortile.
Chissà come sta andando la partita!» penso ad alta voce, mentre mi siedo nell’erba. Oggi è una bellissima giornata di sole, finalmente.
«Ma non eri mica tu quella che diceva che andrà tutto bene?» mi deride Aiko, sedendosi anche lei.
«Già, ma sono curiosa del risultato» dico mentre mi sdraio, incrociando le braccia dietro la testa.
«La partita era alle due perciò mancherebbe un’ora circa, sono quasi le tre»
Improvvisamente si sente un gran fracasso provenire da dietro di noi. Ci voltiamo e vediamo un ammasso di studentesse che corrono verso il cancello.
«Sono tornati.» diciamo insieme mettendoci a ridere.
«Come mai così presto?» chiedo a nessuno di specifico. Di solito quando tornano presto è perché non è finita bene per la squadra avversaria.
«Dai andiamo a chiedere» dice, mentre si alza e mi dà una mano per alzarmi.
Ci facciamo largo tra le ragazze, e dopo aver ricevuto poche belle parole, riusciamo a trovarci davanti ai ragazzi.
«Che volete?» chiede freddamente il capitano.
Alzo lo sguardo e vedo il capitano che ci fissa interrogativo.
«Ma come siamo gentili!» esclamo esplodendo. Questa è la goccia che fa traboccare e il vaso. Sempre così maleducato e scorbutico. La prima volta che l’ho incontrato non era di certo così!!!
«Rispondi» replica fissandomi. Si crede davvero un dio. Giuro che se fa ancora così lo faccio diventare io un dio.
«Ehm volevamo sapere come è andata la partita» risponde Aiko al mio posto, che mi tiene bloccata.
«Abbiamo vinto, ovvio no?» risponde sarcastico.
«Questo lo sapevo anche io» farfuglio.
«Ma per quanto?» interviene nuovamente la mia amica. Credo che abbia intuito i miei istinti omicidi.
«Se ci tenete tanto a saperlo vi dico come è andata. Abbiamo giocato solo i primi dodici minuti di gioco e abbiamo vinto per 17 a 0. Abbiamo smesso perché nessuno dell’altra squadra era più in grado di giocare.»
«Oggi non si giocava anche l’altra semifinale? Raimon contro la Kidokawa, mi pare» afferma Aiko.
Cosa? Raimon e Kidokawa? Non ci credo.
«Miki! Stai bene? Sei diventata pallida!» esclama la mia amica mentre mi scuote.
«Oh? Sisi sto bene» dico, cercando di usare un tono il più calmo possibile. Mai avrei pensato che finisse così. Nessuno sa che sono nella squadra e nessuno sa quello che succede nella squadra. Non sarebbe giusto vincere, non in questo modo almeno.
 
Siamo stati tutti radunati in campo. Non so nemmeno il motivo. Hanno vinto, no?
«RAGAZZI!» sento urlare e poi vedo che compare un tizio vestito come uno scienziato.
«Cosa c’è? » chiede Aphrodi
«E’ appena finita la partita tra la Raimon e la Kidokawa.» dice, mentre cerca di riprendere fiato.
«E chi ha vinto?»
«La Raimon».
Cosa? Perciò dovrò sfidare mio cugino e il mio migliore amico? Non ci credo.
«Quando sarà la finale?» chiede freddo il capitano.
«Fra tre giorni, sabato.»
«Andiamo ragazzi. Stasera alle 8 riunione.» afferma Afuro dopo aver annuito alla risposta dello scienziato.
 
La voglia di partecipare alla riunione è decisamente poca, infatti mi sto annoiando a morte. Non ho proprio voglia di stare qui e ancor meno di giocare sporco contro persone che di certo non lo meritano.
«La prossima partita sarà la finale contro la Raimon. Secondo le nostre informazioni ci sono giocatori di grande talento, ma non hanno tecniche sufficienti per batterci, a cominciare da lui» dice, mentre indica sul grande schermo la foto di Endou.
«Sta cercando di imparare una tecnica chiamata “mano del colosso” ma non ci riuscirà mai in questi pochi giorni.» conclude il capitano.
«Abbiamo solo queste informazioni?» chiede Hera.
«Ovviamente no, ma qualcuno qui potrebbe darcene di maggiori » risponde Afuro, rivolto verso di me.
«Perché lei? Cosa ha di speciale?» chiede curioso Hera, capendo che si stava riferendo a me. Tutti ormai mi stanno fissando.
«Semplice. Lei frequentava la Kidokawa, scuola da dove proviene un altro talento, Gouenji Shuuya, suo migliore amico e per finire è la cugina di Endou Mamoru» risponde scettico.
Ma come diamine fa a sapere tutte queste cose? Non sono informazioni private? È uno stalker per caso?
«Allora avrà sicuramente detto alla Raimon come batterci e che prendiamo il nettare degli dei!» esclama furioso Demeter.
«No. Mi stupisce il fatto che tu abbia paura di perdere. Lei non si è messa in contatto con nessuno della Raimon, perciò non ha detto niente su di noi. Loro non sanno neanche che è in questa squadra, perciò sarà un bella sorpresa per loro vederla in campo, sabato.»
«Ha ragione» intervengo finalmente io «non ho fatto la spia a nessuno. Non dirò nulla su di voi a loro e non dirò nulla di loro a voi anche perché quello che so è quello che sapete voi quindi c’è davvero molto poco, se non nulla, da dire» termino la frase.
Una volta zittiti tutti con la mia risposta Afuro riprende il discorso con varie strategie e attacchi da fare durante la finale.
Per fortuna questa tortura sembra finire non dico in fretta, ma abbastanza quindi per le nove e mezza circa posso tornare nella mia stanza.
«Ciao Aiko!» esclamo salutandola mentre chiudo la porta alle mie spalle. È seduta sul letto a leggere un libro e appena mi vede lo chiude e mi risponde.
«Ciao! Come è andata la riunione?»
«È stato straziante! Se vanno avanti così sapranno pure quando vado in bagno!»
«Dai! Non penso che sia stato così tragico! E poi perché dovrebbero c’entrare i tuoi fatti personali?»
«Forse no, ma si sono messi in testa che potrei averli traditi, spifferando tutto alla Raimon riguardo alle tecniche e al nettare. Poi hanno praticamente indagato su di me, il capitano ha scoperto la scuola da dove venivo che è anche quella da dove viene il mio migliore amico e prima punta della Raimon e che sono cugina del capitano e portiere della Raimon»
«Sei legata alla Raimon» conclude la mia compagna, ridendo.
«Si» rispondo sconsolata sedendomi sul letto.
«Come reagiranno il tuo amico e tuo cugino quando ti vedranno in campo con la Zeus?»
«Non lo so, bella domanda»
«Ma scusa, come fa il tuo amico della stessa scuola essere punta della Raimon?» chiede confusa appoggiando il pettine sotto il mento.
«Eravamo in classe insieme, ma poi lui per un incidente di sua sorella a fine prima media si trasferì alla Raimon» spiego brevemente.
«Capisco…»
«Andiamo a dormire? Sono quasi le dieci e non capisco cosa sia saltato in mente al capitano di fare una riunione stasera. Poteva farla domani pomeriggio»
 

L’indomani mattina la sveglia non suona, oppure sono io che l’ho spenta senza nemmeno accorgermene. Mi alzo di scatto e noto, dall’orologio appeso, che sono le otto meno cinque minuti.
«Aiko! Muoviti! Sono le otto!» urlo prendendo la divisa e fiondandomi in bagno.
«Arrivo!» risponde scattando in piedi anche lei.
Dieci minuti dopo chiudiamo in fretta e furia la porta alle nostre spalle e iniziamo a correre per il corridoio, ormai deserto.
«Dai Aiko o facciamo tardi!»
«Non prendertela con me! È colpa tua che non hai messo la sveglia! Corri più piano!»
Questa è la volta buona. Se arrivo in ritardo in classe lo disintegro. È colpa sua se sono andata a letto tardi e non mi sono alzata.
«Arrivate» dico, mentre Aiko cerca di riprendere fiato davanti alla porta.
«Tre minuti. Record.» commenta la mia amica, guardando l’orologio sul cellulare. Otto e otto minuti.
Entriamo in classe e troviamo tutti seduti ai loro posti, ma manca il professore.
«Sempre in ritardo, voi due?» commenta Afuro, seduto in ultima fila, dalla parte opposta rispetto a dove c’è il mio posto. Da quando ci rivolge la parola in classe?
Mi limito ad ignorarlo ed a sedermi al mio banco.
«Non si risponde più?» continua.
«Buongiorno anche a te» farfuglio senza degnarlo di uno sguardo.
Giuro che se mi giro finisce male, oggi non è giornata.
«Oggi allenamenti alle quattro» ordina. Chi cavolo si crede di essere?
«Non voglio fare come l’altra volta» rispondo secca, evitando di girarmi.
In quel momento entra il prof che va a sedersi alla cattedra.
«Ehy lei!» dice a voce alta Afuro alzandosi in piedi.
Credo che si stesse rivolgendo al professore. Ma che modi sono? Maleducato.
«Cosa c’è?» risponde l’insegnante alzando un sopracciglio e posso intuire che non gli sia andata a genio l’uscita poco cordiale di Afuro.
«Oggi pomeriggio io e i miei compagni di squadra staremo assenti per gli allenamenti, lo segni sul registro» dice, come se fosse un ordine.
Vedo che il professore si sta controllando per non far esplodere la rabbia.
«Ok» risponde semplicemente e inizia a fare l’appello.
 
Il pomeriggio arriva in fretta, troppo in fretta per i miei gusti. Significa anche che la finale è vicina. Siamo tutti in campo al centro.
«Oggi l’allenamento lo dirige Hera, devo andare a parlare con la Raimon» informa il capitano senza tanti complimenti e poi un turbine bianco lo travolge e lo fa sparire. Rimango a bocca aperta. Incredula.
«E’ il nostro mezzo di spostamento» si affretta a spiegare Hera notando il mio volto.
«Oh, capisco» mi limito a rispondere, fissando ancora il punto dove è sparito.
«Dai forza iniziamo! Dividetevi a squadre» urla Hera. 
 
È già venerdì sera e domani gioco la partita più difficile della mia vita fino ad ora.
«Sono nervosa Aiko. Domani c’è la finale.»
«Tranquilla. Andrà tutto bene»
«No! Mi odieranno! E per di più devo segnare a mio cugino e rubare la palla al mio migliore amico!»
«Prendilo come un gioco! O meglio, una partita di allenamento a squadre miste»
«Forse è l’unica soluzione» ma poi, esiste davvero un tipo di allenamento così?
 
È sabato. Giorno della partita. Aiuto.
«Aiko!» esclamo camminando avanti e indietro in camera. Ho già indosso la divisa e sto aspettando solo che il tempo passi per raggiungere gli altri al campo.
«Miki! Tranquilla!» risponde sorridendomi. È più facile a dirsi che a farsi.
«Perchè non vieni anche tu?» chiedo. Una persona che è dalla mia parte mi darebbe un sostegno enorme.
«Cosa? Ma scherzi?» risponde.
«Si! Come manager!»
«Non lo so…»
«Andiamo ad avvisare il capitano!»
Prendo le mie poche cose e, seguita da Aiko, andiamo verso il campo. Ho un’ansia che mi sta distruggendo lo stomaco.
«Afuro!» lo chiamo, mentre parla con gli altri a centro campo, credo per accordarsi sulle ultime cose.
«Cosa vuoi?» risponde.
Sempre il solito. Ma mi ci sono abituata.
«Verrà anche Aiko con noi come manager!» esclamo decisa.
«Che? Non se ne parla!» si affretta a rispondere.
«Se lei non può venire nemmeno io ci sarò allora» replico sostenendo il suo sguardo
«D’accordo» si arrende infine.
In fondo è buono, ma perché ha questa freddezza? Ora che ci penso, potrebbe essere… nono sicuramente non è per quello…
« Dai è ora. Andiamo » avvisa il capitano «tutti qui in centro».




[modificato in data 03/05/2020]



- Angolo Autrice - 
Salve ragazzi!!
* vuoto totale *
Qui inizia la VERA storia :)
E nel prossimo capitolo ci sarà la finale. Come reagiranno Endou e Gouenji? 
Chi vincerà? Cosa ne sarà dei protagonisti? 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! 
Grazie per la lettura!
Grazie a coloro che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite!!
Ciao!!! 

_ Cry :D

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


Capitolo otto

«Dai è ora. Andiamo» avvisa il capitano «tutti qui in centro».
Improvvisamente un turbine ci coinvolge e un secondo dopo ci troviamo nello stadio della Zeus. Dire che è enorme è dire poco.
È una struttura in stile greco e il colore dominante è il grigio scuro. È circondato dalle tribune gremite di gente. In mezzo a quest’ultime è presente un megaschermo anch’esso in stile della Grecia antica che segna i punteggi.
Capisco che c’è la Raimon nell’altra panchina, per fortuna che sono girata di spalle, così non possono vedermi il viso.
 
“Ed ecco la Zeus la squadra di cui si fa un gran parlare! È approdata alla finale dopo aver strapazzato tutto gli avversari ed è la grande favorita. Vedremo se riuscirà a liquidare la Raimon con la stessa facilità!”
 
“La finale avrà inizio tra pochi istanti”

 
 
 
 
- Secondo te chi vince? “
- Zitto e guarda “
 
 
 
 
 
«Afuro… non ne sono convinta…» balbetto in preda all’ansia.
«Di cosa parli?»
«Di giocare contro di loro» rispondo.
«Tu lo farai, vero? Ci servi per vincere. Hai portato anche la tua amica e tu ora giochi. » afferma, quasi con un tono di minaccia. Ho capito dove vuole arrivare, così annuisco leggermente.
Vedo che arriva un uomo vestito da scienziato con un carrello che porta gli stessi bicchieri del nettare degli dei.
«Questo a destra è per te» dice, rivolgendosi a me.
«Perché?»
«E’ semplice acqua. Tutti devono bere prima della partita, dato che tu sei contraria a questa cosa ma sei molto forte di tua natura, mi è stato ordinato di metterti della semplice acqua»
«Ok. D’accordo.»
Prendiamo tutti il bicchiere.
«Brindiamo, alla vittoria!» esclama il capitano, alzando il bicchiere.
«Alla vittoria!» esclamiamo noi altri, imitando il gesto del capitano. Poi iniziamo a bere il contenuto. È vero, sa veramente di acqua. Spero solo che non abbiano tirato un brutto scherzo.
Ci fanno schierare in fila davanti alla Raimon e appena Endou e Gouenji mi vedono, noto che restano a bocca aperta, increduli.
Come risposta mi limito a sorridere.
I due capitani avanzano, per stringersi la mano.
«Ve lo chiedo per il vostro bene, ritiratevi ora finché siete in tempo.»
Certo che nonostante tutto e tutti, Afuro mantiene sempre la sua personalità da “superiore a tutti”.
«Mai! Amiamo troppo questo sport! Non potremmo mai rinunciare a una partita così importante! Ci impegneremo al massimo! Faremo di tutto per vincere questa finale e sento che ce la faremo!» esclama Endou.
Vedo che il capitano della mia squadra fa un sorriso beffardo.                                  
«Sapevo che non ti saresti tirato indietro, Endou.»
Iniziamo a posizionarci in campo e mi metto nella mia posizione a centro-campo.
 
“Tutto è pronto per il calcio d’inizio del football frontier”
 
“ In campo le rappresentative di Raimon e Zeus”

 
Finalmente c’è il fischio d’inizio. Hera calcia il pallone passandolo a Demeter e gli attaccanti della Raimon partono per prendere la palla.
Prontamente Demeter la passa dietro arrivandomi ai piedi e resto ferma.
«Miki! Perché sei con loro?» chiede Gouenji
Non rispondo.
«Athena! Che diamine fai?» chiede il capitano venendomi vicino.
«Scusami ma non posso!»
«Che cosa hai detto? Sai che dobbiamo diventare i numeri uno! Con qualsiasi mezzo!»
 
“Incredibile! Sembra che nel campo della Zeus ci siano dei problemi!"
 
«Non posso giocare contro di loro, in fondo è mio cugino e il mio migliore amico!»
«Tu giochi invece! O sai cosa ti succede, vero?» mi dice con fare minaccioso.
Annuisco leggermente.
«Bene, si può ricominciare» avvisa Afuro, avviandosi alla sua postazione.
La palla ritorna in gioco e va a finire ai piedi del capitano che parte all’attacco fermandosi davanti agli attaccanti della Raimon.
«Conosciamo molto bene le vostre capacità e quindi so anche che nessuno è in grado di fermarmi. Salto temporale!» esclama, schioccando le dita.
Dopo poco lo ritrovo dietro gli attaccanti della Raimon.
«È svanito»
«Eh? Ma come ha fatto?» chiede Gouenji, girandosi, ma prontamente entrambi gli attaccanti della squadra avversaria, vengono travolti da un forte vento.
Intanto inizia a camminare sotto gli sguardi increduli di tutti.
 «Che cosa?» sento che chiede confuso Endou.
 
“ Il capitano della Zeus ha dribblato Gouenji e Someoka con una velocità impressionante. I due sono stati letteralmente travolti.”
 
«E’ una saetta» esclama un ragazzo con capelli castani da un lato, con una frangia dal lato opposto.
«Dobbiamo fermarlo» risponde il ragazzo accanto a lui con degli strani occhiali da aviatore.
Ma purtroppo per loro due, Afuro usa ancora la tecnica del “salto temporale”
«Siamo troppo forti per voi comuni mortali» dice, mentre continua la sua camminata verso la porta, lasciandosi alle spalle anche loro due.
Si ferma davanti a due difensori, uno alto e snello, capelli color grigio e l’altro, un po’ più in “carne” con capelli corti verdi. Quest’ultimo sta letteralmente tremando.
«Non dovete provare vergogna, se avete paura di noi»
Usa ancora il “salto temporale”.
«La vostra è una reazione comprensibile»
Arriva davanti alla porta della Raimon.
«Fatti avanti! Io non ho paura di te!»
«Hai mai sentito battere le ali di un angelo?»
Dalla schiena del capitano compaiono un paio di ali bianche splendenti. Sta per usare il suo colpo. Si alza in aria e tutta la Raimon lo guarda sbalordita. Ammetto che è di una bellezza fuori dal normale.
«Inchinati davanti al potere dei campioni!» esclama, mentre prepara il colpo.
«Colpo supremo!»
«Mano di luce!»
«E’ davvero inutile opporsi alla nostra forza»
Nel momento in cui Aphrodi finisce la frase, la mano di luce crolla sotto la potenza del tiro, che va a finire in porta, portandosi dentro anche il portiere.
 
“ Una conclusione imparabile! Il colpo supremo batte il portiere Endou! E la Zeus si è portata in vantaggio!”
 
Inizio a sentirmi strana… cosa mi succede?
 
“ È stata un’azione straordinaria! Il capitano della Zeus, Aphrodi, è già riuscito a segnare e i giocatori della Raimon non hanno ancora toccato palla! Per la squadra di Endou Momoru il match parte subito in salita!”
 
Sento una strana forza scorrere dentro di me intanto Endou è a terra, incredulo, sta cercando di rialzarsi, ma non ci riesce. Quel colpo deve essere stato molto forte.
«Hai capito adesso? Poveri illusi, credevate sul serio di poter sfidare una squadra della nostra potenza?»
Detto questo si gira e viene verso il centro campo, mentre i compagni di Endou corrono da lui, che si rialza, ma a malapena.
Lo vedo che si tiene la mano, deve essere stato il tiro di Afuro poi comincia a parlare per motivare la squadra che urla “si!”
«Non hanno ancora capito con chi hanno a che fare» commenta Demetrius, accanto a me.
«Vedrai, lo capiranno presto» risponde il Capitano, che è ritornato da noi, guardando la Raimon e poi me.
«Come ti senti?» mi chiede.
Prima mi minaccia e poi mi chiede come sto?
«Perché me lo chiedi?»
«Così. Rispondi.»
«Strana.»
«Ora rimani ferma e non ti muovere, capito?»
Ecco il fischio.
 
“ La Raimon riprende il gioco, vedremo se avrà la forza di reagire”
 
Gli attaccanti avversari iniziano a correre verso di noi, ma con una sorpresa. Nessuno di noi si muove.
 
“Incredibile! La difesa della Zeus non accenna il minimo intervento! Sono praticamente immobili!”
 
«Dragon tornado!» sento urlare alle mie spalle.
«Barriera d’acqua!»
«Lo ha neutralizzato!»
Sui volti di tutti quella della Raimon si dipinge un’espressione di stupore.
«Che vi aspettavate?» dice sottovoce il capitano, accanto a me.
Mi sfugge un sorriso.
 
“Che magnifica parata! Poseidon ha bloccato il dragon tornado! Ancora una volta si dimostra un portiere imbattibile!”
 
Mi volto per osservare meglio e vedo che il portiere ha lanciato la palla ai piedi di Gouenji e lo invita a ritirare.
 
“Incredibile! Poseidon consegna la palla a Gouenji e lo sfida a fare un secondo tentativo!”
 
Alcuni ragazzi vanno incontro a Gouenji e subito dopo si posizionano in modo strano. Il ragazzo con gli occhiali fischia e da terra escono dei pinguini mentre calcia e dichiara
«Pinguino imperatore»
«Numero due!» concludono Gouenji e il ragazzo con i capelli castano tutti da un lato, colpendo a loro volta la palla.
«Barriera d’acqua!»
Inutile. Poseidon ha bloccato anche questo tiro.
 
“Poseidon ha parato ancora una volta”
 
Prende la palla e la lancia ai piedi del ragazzo con i capelli castani, al suo fianco compaiono anche Endou e il ragazzo alto e magro con i capelli grigi, che corrono fino a incrociarsi in un unico punto dove è presente la palla. La sfera, prende fuoco e si alza. Le fiamme attorno ad essa si trasformano in una fenice. I tre ragazzi saltano e colpiscono la palla insieme, urlando
«volo della fenice!»
«Barriera gigante!»
La palla viene rilanciata verso il centro campo a Demeter che prende la palla partendo all’attacco e con la tecnica “grande turbine” spazza via i difensori avversari che ricadono in malo modo a terra.
Dal pavimento si staccano dei blocchi di terra e l’attaccante sfodera la sua tecnica “meteora rimbalzante”.
Endou cerca di pararla con la mano di luce, ma invano.
 
“Gooooal! La Zeus raddoppia con una magnifica conclusione di Demeter!”
 
Sul campo avversario ci sono dei spostamenti, a quanto pare un giocatore è ferito.
«E non sarà l’unico se si ostinano a continuare» commenta Afuro, che sta venendo verso di me.
Anche Demeter sta venendo verso di noi e passa accanto all’attaccante della Raimon dicendo
«Così imparate a sfidare la Zeus»
Forse ha ragione, non credo che esista qualcuno in grado di competere con il nettare degli dei.
«Che cosa hai detto?» risponde l’altro venendo verso di lui, ma fermato da Endou.
 
La palla, rimessa in gioco dalla Raimon, viene subito rubata da Demeter che usa ancora la tecnica “grande turbine” dopo di che la passa al capitano che sta per andare a segnare. Tutt’un tratto quell’energia che avevo prima in corpo si è fermata e mi sento bene.
«Aphrodi! Passami la palla!» urlo, correndo con una velocità che non credevo nemmeno io di avere, verso la metà campo avversaria.
«Finalmente! Eccoti Athena!» risponde, passandomi la palla.
«Pronto?» grido, lanciando in alto la palla.
«Si!» risponde annuendo.
«Colpo di Zeus!» urliamo entrambi, colpendo la palla in rovesciata con il collo del piede.
La sfera assume un aura color oro e sfreccia verso la porta accompagnata da fulmini bianchi e gialli.
«E questa che roba è?» commenta l’attaccante con i capelli corti rosa.
Intanto noi ricadiamo con le spalle alla porta, coscienti del fatto che entrerà di sicuro e per sbaglio mi scappa un sorrisetto beffardo.
«Raffica esplosiva!» Endou cerca di parare il colpo con questa hissatsu, ma invano.
 
“Goallll! La Zeus ha segnato ancora e ha già messo una pesante ipoteca su questa finale. Il divario tecnico tra le due squadre è francamente imbarazzante. La Raimon fin’ ora si è dimostrata impotente. I suoi avversari sono veramente di un altro pianeta.”
 
“Due giocatori della Raimon  fanno fatica a rialzarsi!”

 
«Fanno meglio a smettere o si faranno davvero male» dice Afuro.
«Già, hai ragione» rispondo, guardandoli e appoggiando una mano sull’anca.
Quando entrano i due nuovi giocatori la partita riprende e l’attaccante con i capelli rosa riparte all’attacco, ma fermato dalla tecnica di difesa “mega colpo” che fa lo cadere, ferendosi ad una spalla.
«Visto? Che ti avevo detto? Finiranno tutti male»
«Ostinato come è, Endou non si arrenderà mai sotto la nostra potenza» affermo osservando uno ad uno i componenti della Raimon, ma soffermandomi in particolare sul loro capitano.
«Lo farò cedere io»
 
 “Anche Someoka si è infortunato! Ora la Raimon ha davvero gli uomini contati!”
 
Al posto di quel ragazzo ne entra uno piccoletto che sta tremando come una foglia con un paio di occhiali da vista.
 
“ Megane è entrato al posto di Someoka, la Raimon ha usato tutte le riserve disponibili”.
 
La palla arriva ai piedi di quest’ultimo, che fatica a prenderla. Alle sue spalle compare il nostro difensore che usa ancora la tecnica “mega colpo” mettendo fuori gioco anche il nuovo entrato.
 
“Appena entrato anche Megane è costretto a uscire, ora la Raimon dovrà giocare con un uomo in meno.
Ma la situazione potrebbe farsi più pesante. I ragazzi di mister Hilman non sembrano in grado di opporsi allo strapotere fisico degli avversari.”

 
La palla dopo diversi passaggi, arriva ai piedi del capitano che nel frattempo è andato davanti alla porta difesa da Endou e fa un tiro colpendolo in piena faccia facendolo cadere a terra.
«Vuoi davvero continuare? No, è una domanda superflua. So già quale sarà la tua risposta. Mettiamola così: sei ancora disposto a veder soffrire i tuoi compagni?» chiede Afuro ad Endou.
 
“La Zeus sta dominando nettamente la finale del Footbal frontier. Fin’ora la Raimon è stata surclassata!”
 
In effetti sono tutti a terra doloranti, compreso Endou.
«Vuoi continuare oppure ritirarti, la decisione spetta a te» conclude.
C’è un silenzio tombale. Passato qualche minuto, Gouenji, dopo avermi guardato, si alza e si dirige davanti a Endou.
«Io non mi arrenderò! Conta pure su di me!»
Pensi che ce la farete a sconfiggerci?
Uno dopo l’altro tutti i membri della Raimon si rialzano per riprendere la partita.
Afuro, che era davanti alla porta, sta ritornando nella nostra metà campo.
Dalla panchina arriva un cenno verso il capitano che annuisce.
Vogliono annientarli.
La palla è in mano agli avversari che partono per un’azione offensiva.
«Spazza il loro reparto offensivo, Dionysus!» grida il capitano.
«Mega colpo!» urla il difensore, facendo sobbalzare i tre attaccanti. La palla viene ripresa da Demeter che parte all’attacco.
«Demeter prendi di mira la difesa!» ordina Aphrodi e in tutta risposta l’attaccante usa la hissatsu “grande turbine” facendo, come in tutti i casi precedenti, cadere in malo modo i difensori.
«e adesso mirate al portiere!» urla.
Devo dire che mi sto divertendo, anche se praticamente non faccio nulla.
«Ti diverti?» mi chiede
Deve aver notato il mio sorriso.
«Si, ma non stiamo esagerando?»
«No, devono capire con chi hanno a che fare. Adesso avanziamo.»
Hera, come da ordine, usa la sua tecnica “freccia saettante” colpendo più volte la palla e poi con un ultimo calcio dato facendo un giro su se stesso.
Endou per pararla alza un braccio e urla
«Mano del Colosso!»
Attorno al suo corpo compare una luce gialla e cerca di parare il colpo di Hera con una sola mano. Ma è pazzo? Per sua fortuna riesce a respingerla, che ritorna ai piedi dell’attaccante.
«L’angolazione della respinta è quella prevista» sentenzia Hera, iniziando a palleggiare sulle gambe.
«Sapevamo che non era capace di perfezionare quella tecnica» rispondo «non credo che riuscirà a farcela in questa partita»
Il pallone viene passato al capitano che lo lancia addosso al portiere facendolo cadere all’indietro, mentre il pallone rimbalza e tornando ai piedi di Afuro.
«Continuate quanto volete! Tanto io non mollo!»
«Dunque ti ostini a resistere? Sono proprio curioso di sapere fino a che punto sopporti la sofferenza»
Il capitano si volta verso la panchina e subito dopo lancia la palla fuori dal campo.
Ma perché lo ha fatto?
«Dobbiamo andare a bere» mi dice a bassa voce.
«Io non ne ho bisogno» rispondo.
«Invece si, ormai sei una di noi»
«Cosa intendi dire?»
«Sei come noi» dice e se ne va verso la panchina, seguito da tutti gli altri.
Per non restare sola decido anche io di andare verso di loro e ne approfitto per fare la domanda che mi assilla da tutta la partita.
«Afuro, di cosa sa il nettare?»
«Di niente, di acqua» risponde, facendo un sorriso.
Possibile che… ?
Non ci posso credere.






[capitolo modificato in data 03/05/2020]



- Angolo Autrice - 
Salve gente!! :D
Mi scuso per il ritardo, ma ero alle prese con il debito e a finire gli utlimi compiti (che non ho ancora finito xD).
Comunque, lo so, questo capitolo è uguale alla prima parte della finale, ma vi dico solo una cosa:
Il risultato sarà diverso da quello che tutti noi conosciamo.
Ho "riscritto" la prima parte della partita perchè volevo lasciare la suspense per il capitolo 9 e 10.
Mi scuso se sono presenti errori, ringrazio tutti per la lettura e tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite e ricordate. Grazie a chi l'ha recensita fin'ora e mi ha consigliato su come migliorare!!
Al prossimo capitolo!
_ Cry :D

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


CAPITOLO NOVE


- Di niente, di acqua – risponde, facendo un sorriso.
Possibile che… ?
- Perciò io prima ho bevuto il nettare? – chiedo sconvolta, avvicinandomi a lui che è già accanto alla panchina.
- Si –
- Perché non me l’hai detto prima…? – domando, abbassando la testa, scura in volto.
- Volevo vedere come reagivi – risponde semplicemente, sorseggiando il contenuto del bicchiere – ma a quanto vedo ti piace. Non negarlo. –
- E’ vero… mi ha dato una carica che non ho mai avuto, ma forse è la cosa sbagliata –
- E’ ora di rientrare. Bevi e poi raggiungici. –
Non avendo altra scelta eseguo gli ordini.
- Miki! – esclama la mia amica, alzandosi dalla panchina e venendomi incontro.
- Aiko – rispondo, poggiando il bicchiere sul carrello.
- Perché l’hai fatto? –
- Perché tanto ormai ci sono dentro e poi non posso permettere che la squadra perda per colpa mia, devo fare questo sacrificio –
- Miki… -
- Devo andare –
Detto questo raggiungo la mia posizione e la partita riprende poco dopo.
Prima che ricominci il gioco, Hera è ancora in panchina e sta parlando con Aiko. Sembra quasi che stanno litigando.
 
La palla è in possesso della Raimon che parte all’attacco con Gouenji insieme al ragazzo dagli occhiali strani. Nessuno di noi azzarda un movimento, escluso il difensore che usa la tecnica “Mega colpo”, facendo finire a terra gli attaccanti. La sfera, ora, è in nostro possesso.
- Aphrodi! – lo chiamo.
- Divertiamoci – risponde, sorridendo.
- D’accordo –
Mi passa la palla e inizio a correre verso la porta difesa da Endou e dietro di me c’è Afuro.
- Adesso! – grida.
- Si! –
Mi fermo e passo la sfera ai piedi del difensore dai capelli grigi. Vedo che rimane perplesso da questo mio comportamento.
- Beh, non ti muovi? Siete sotto di tre goal e vi sto dando l’opportunità di segnare, o almeno di provarci –
Il ragazzo esita, ma dopo rilancia la palla al compagno dai capelli marroni tutti da un solo lato che riparte all’attacco seguito da Gouenji e il ragazzo con i rasta, ma sono prontamente fermati dalla tecnica difensiva “Mega Colpo”.
Nel giro di una decina di minuti tutti sono a terra, doloranti, escluso il capitano.
La palla è in mio possesso e, sotto ordine del capitano, la tiro in porta colpendo Endou in pieno petto che cade all’indietro e la sfera ritorna sui miei piedi.
- Tieni, Aphrodi! – gli dico, passandogli la palla.
Anche lui fa la mia stessa mossa per qualche volta e ogni volta, Endou si rialza e anche se sembra molto provato, non molla. Ha uno spirito combattivo davvero molto grande quel ragazzo.
- Signor arbitro, non ce la fanno più – avvisa Afuro.
Vuole finire qui la partita?
Beh del resto nessuno ormai riesce più rialzarsi. Forse per la Raimon il nettare era troppo forte oppure noi abbiamo esagerato.
- Visto che nessun giocatore della Raimon può continuare dichiaro la Zeus vinci.. –
- Non ancora! –
Che? Endou? Ma come fa?
Si sta rialzando a fatica, dopo l’ennesima pallonata ricevuta sul corpo. Lo sguardo di Afuro è incredulo. Nemmeno io ci posso credere. Il suo fisico dovrebbe aver ceduto già da tempo dopo tutte quelle pallonate.
- Que.. sta.. par..ti..ta non è.. anc..ora fini..ta –
- Ma non può continuare da solo! – esclama l’arbitro
- Il capitano non è solo – sento rispondere alle mie spalle.
E’ la voce di Gouenji!
- Gouenji ha ragione –
- Possiamo ancora giocare –
- Non riuscite a crederci, vero? Ve lo leggo negli occhi. Endou continuerà a rialzarsi nonostante tutto e ogni volta sarà più determinato. Non riuscirete mai a piegarlo! Lui è troppo forte per voi –
Ahia, che parole dure. Voglio proprio vedere cosa risponde Afuro.
- Davvero? E allora mettiamo alla prova –
Bene. Afuro si è arrabbiato. Stavolta fa veramente sul serio.
Sta preparando il colpo supremo, ma quando è sul punto di calciare l’arbitro fischia la fine del primo tempo.
- Proprio sul più bello, uffa – sbuffo.
- Haha dai non te la prendere – risponde Hera.
- Si, tanto recupereremo nel secondo tempo –
Ci avviamo tutti verso la panchina dove troviamo il ragazzo con il camice.
- Bevi anche tu? – mi chiede.
- Si. Volta più o volta meno. Anche se lo trovo ancora sbagliato – rispondo.
- Non fare storie e bevi – mi ordina Afuro.
- Bene, ho aumentato la concentrazione, questa volta l’effetto del nettare dovrebbe durare fino alla fine del secondo tempo –
- E’ la prima volta che giochiamo un secondo tempo, vero? – afferma Hera.
- Davvero? – chiedo perplessa, iniziando a bere il liquido.
- Si, le altre squadre le abbiamo annientate dopo i primi venti minuti di gioco – mi risponde il capitano, fissando la Raimon.
- Che ti prende? – chiedo, vedendolo assorto nei suoi pensieri.
- Li abbiamo dominati in lungo e in largo, ma si ostinano ancora a continuare –
- Affari loro – sento rispondere – sarà peggio per loro –
Demeter.
E’ ora di andare. Inizia il secondo tempo.
La palla è in mano della Raimon che parte all’attacco con Gouenji. Vuole tirare, ma con la palla al collo del piede, viene bloccato dal difensore. Si aggiungono all’attaccante altri due ragazzi che, insieme, cercano con tutte le forze di avanzare. Peccato che sono fermati dalla tecnica “Mega Colpo”. La sfera ora è in mano nostra, il difensore la passa in avanti a Demeter che con il “Grande Turbine” spazza via alcuni giocatori. Poco dopo la palla viene passata ad Afuro che inizia a camminare tranquillamente verso la porta avversaria, ma alcuni difensori cercano di fermarlo. Lui li lascia fare, poco dopo utilizza la hissatsu “Salto Temporale”.
Ora è lui contro Endou.
- A quanto pare sei rimasto solo –
Dopo aver finito la frase gli tira una pallonata in pieno volto.
Ok. Ora mi sa che sta un po’ esagerando.
- Perché?Perché ostinarsi a combattere una battaglia già persa? –
Altra pallonata al portiere della Raimon.
- Perché continui a seccarmi! – esclama furioso Afuro.
Ancora una pallonata.
Sta decisamente esagerando.
Fissa per un istante Endou e poi si volta per ritornare al suo posto.
- Non te lo permetterò. Non vi permetterò di infangare lo sport che amo – risponde Endou, rialzandosi.
Sul volto di Afuro si è dipinta un espressione di stupore.
Improvvisamente si gira e con una forza che non gli ho mai visto scaglia la palla contro Endou. Un’altra volta e una ancora. Continua a tirargli pallonate.
Non ce la faccio più a vedere questa situazione!
- La vostra slealtà è imperdonabile! Non la farete franca! Mi hai sentito?! –
Afuro è immobile, davanti alla porta e con ai piedi la palla.
- Non può essere! – urla, alzando di scatto la testa.
Che gli sta succedendo? Mi sto preoccupando!
- Afuro! – grido, correndogli incontro.
- Sta lontano! – mi risponde a tono.
Mi blocco. Che gli succede? Non sembra più lui!
- Afuro… - dico sottovoce, con un braccio teso verso di lui in segno di aiuto.
- Ora conoscerai la mia grande potenza! – urla Afuro.
Sono sconvolta. Non è più lui. Che sia un effetto del nettare?
Sta preparando il Colpo Supremo, sembra molto più forte delle altre volte.
Non ho nemmeno il coraggio di dirgli niente.
Sto osservando lui alzarsi quando noto che Endou si guarda, incredulo, la mani e poi si volta, dando le spalle al campo.
Sono tutti impazziti?
- Adesso ti arrendi? Ma ormai è troppo tardi! –
Attorno ad Endou si forma come un vortice di energia.
- Colpo Supremo! –
Improvvisamente, quando il colpo sta per entrare, il portiere della Raimon, si rigira verso il campo e sopra di lui compare una specie di avatar.
E’ la tecnica che stava cercando di fare prima!
- Questa è la potenza della Mano del Colosso! – esclama Endou, mentre para senza difficoltà il colpo di Afuro.
- No.. n ci.. cr..e..do.. – balbetto, incredula davanti a quello che ho appena visto.
Io e il mio capitano abbiamo lo stesso sguardo. Increduli. Sconvolti.
Il portiere della Raimon prende la palla e la rilancia a centro-campo in modo che la sua squadra può ripartire all’attacco.
La sfera va ai piedi del ragazzo con gli occhiali, ma fermato dalla tecnica “Mega Colpo”.
No! Riesce a mantenere il possesso di palla e la passa a Gouenji.
Si sono ripresi? Che succede?
- Tornado di Fuoco! – esclama Gouenji.
- Calcio Gemello! – dichiara il ragazzo con gli occhiali, colpendo in modo insolito la palla lanciata dal suo compagno.
Che razza di tecnica è?!
- Barriera d’acqua! –
Non ci credo. La palla ha sfondato la barriera e si è fiondata in porta.
Sono letteralmente a bocca aperta. Mi giro verso Afuro e anche lui è a bocca aperta. Nessuno crede a questa cosa.
Siamo 3 a 1.
 
 
La palla è in mano nostra e il capitano riparte all’attacco e usa il “Colpo Supremo”, ma inutilmente. Infatti è fermato dalla “Mano del Colosso” di Endou che la rilancia al ragazzo con i capelli a rasta. Quest’ultimo la passa a Gouenji e usano di nuovo la tecnica che hanno utilizzato per fare il primo goal.
- Barriera Gigante! – esclama il nostro portiere.
Ormai più nessuno di noi è in grado di fare qualcosa. Contavamo troppo sul nettare degli dei.
La palla è finita di nuovo in rete. Se va avanti così vinceranno. No. Non voglio perdere. Dobbiamo giocare anche senza nettare. Possiamo farcela.
 
Ripartiamo all’attacco io e Afuro, quest’ultimo cerca di fare punto con il “Colpo Supremo”, ma invano. Endou para con la sua nuova hissatsu.
La sfera, come nei precedenti casi, viene rilanciata al ragazzo con i rasta che eseguono le stesse mosse.
Senza rendercene conto hanno fatto un altro goal.
Siamo 3 a 3.
Mancano solo dieci minuti alla fine.
Sono tutti nello sconforto.
Afuro è chino a terra. Non lo riconosco.
 
- Afuro! Ragazzi! – urlo, guardando il faccia uno per uno.
- Che vi prende? Non vi riconosco! Hanno pareggiato, e allora? Voi state giocando non per voi, ma per Lui! Dimentichiamoci di Lui e del Nettare! Giochiamo solo per il piacere di farlo! Perché amiamo tutti il calcio! –
Il capitano alza la testa e mi guarda.
Annuisco.
- Ragazzi! – grida.
- Miki ha ragione. Dimentichiamoci tutto e giochiamo. Lealmente. Perché amiamo il calcio! –
- Siiii!!! – urla, dopo qualche istante di smarrimento, la squadra.
- Bene! Riprendiamo il gioco!! – esclamo, felice.
 
La palla è in nostro possesso e Afuro riparte all’attacco, accompagnato da me e Demeter. Questa volta abbiamo tutti un sorriso stampato in faccia e giochiamo solo per il gusto di farlo, non per altro.
Il ragazzo dai capelli grigi cerca di fermare Afuro, ma invano. Con un abile dribbling il capitano riesce ad evitarlo e a passare oltre.
Usa la sua hissatsu “Colpo Supremo”, ma fermato dalla “Mano del Colosso” di Endou.
Ora la sfera è nelle mani degli attaccanti della Raimon e noi tre ritorniamo in difesa, ma non facciamo in tempo. Hanno segnato il goal del 4 a 3.
 
- Forza ragazzi! Non scoraggiamoci! Riprendiamo il pareggio! – esclamo.
- Sembri tu il capitano, non io – afferma Afuro, sorridendo.
- Sarà perché tu hai un carattere troppo freddo – rispondo, con un sorriso stampato sulle labbra.
- Questa me la paghi –
 
La palla è sempre in nostro possesso e ripartiamo io e Afuro.
- Proviamoci! – esclama serio.
- Si! –
Afuro mi passa la palla e la alzo.
- Colpo di Zeus! – esclamiamo entrambi, saltando e colpendo in rovesciata la palla con il collo del piede.
La palla schizza verso la porta accompagnata dai fulmini.
- Mano del Colosso! – esclama Endou, ma la palla la supera, sbriciolandola.
4 a 4.
- Non ci credo – esclama incredulo il portiere della Raimon.
- E’ fantastico! – esclama di nuovo, sorridendo a trentadue denti.
- Che ti prende? – chiedo, confusa.
- E’ fantastico! Mai visto un tiro così potente. Vorrà dire che per pararlo la prossima volta dovrò impegnarmi di più –
Mancano tre minuti alla fine della partita e la palla è della Raimon.
Gouenji e il ragazzo con gli occhiali vanno all’attacco e usano ancora la stessa tecnica, ma Poseidon evolve la sua “Barriera d’Acqua” in “Barriera d’Acqua livello 2” riuscendo così a parare il colpo.
Ora siamo noi ad attaccare e io e il capitano ci fiondiamo subito sulla palla usando la nostra Hissatsu. Non c’è tempo da perdere.
- Mano del Colosso livello due! – esclama Endou, parando il nostro colpo.
Rimango a bocca aperta non accorgendomi che la palla è già nella nostra metà campo. Appena me ne accorgo scatto subito indietro, ma mi ritrovo accanto Endou.
Ha lasciato libera la porta?
- Che ci fai qui? –
- dobbiamo tentare il tutto per tutto fino alla fine! –
Lo guardo sbalordita e noto che anche il ragazzo dai capelli grigi e quello con i capelli castani stanno correndo verso un unico punto dove si trova la palla. La palla si alza accompagnata da un fuoco che presto prende la forma di un fenice.
- Volo della fenice! – esclamano i tre ragazzi colpendo contemporaneamente la palla.
Dopo un istante Gouenji calcia la palla con il suo “Tornado di Fuoco”.
In questo modo hanno aumentato la potenza! Non so se Poseidon riuscirà a pararla. Sembra davvero molto forte.
- Barriera d’acqua livello due! –
Inutile. La palla è in porta.
Triplice fischio dell’arbitro.
Tutto finito.
5 a 4 per la Raimon.
 
- Congratulazioni – dico, rivolgendomi alla Raimon.
- Mi sono spaventato quando ti ho vista nella Zeus, perché non me lo hai detto prima?! – mi chiede, quasi in tono di rimprovero Gouenji.
- Non credevo che sarebbe finita così – rispondo, facendo un linguaccia.
Passiamo i minuti successivi a congratularci l’uno con l’altro, perché alla fine abbiamo tutti giocato con il cuore, ognuno a modo suo.
 
Ma nessuno sapeva che era appena iniziata la vera guerra.
 
- E’ ora –
- Dove vai? –
- Seguimi –
 
Sono passati circa venti minuti dalla fine della partita e siamo andati tutti noi della Zeus a cambiarci negli spogliatoi.
- Miki, sei pronta? – sento chiedere da dietro la porta dello spogliatoio femminile.
- Si! – rispondo e dopo pochi secondi apro la porta.
- Dove sono gli altri? – domando.
- Sono usciti dall’altra parte e saranno già a scuola - risponde
- Si torna a scuola? – chiedo.
- Si torna a scuola – afferma.
- Voi due! Aspettate! – sento chiedere da una voce fredda, ma severa.
Ci voltiamo entrambi e troviamo di fronte a noi due ragazzi piuttosto strani.
- E voi due chi siete? – chiedo, osservandoli in modo strano.
- Io sono Gazel –
- E io Burn - 











- Angolo Autrice - 
Salve gente!!
Mi scuso molto per il ritardo del capitolo, ma è iniziata da due settimane la scuola e ho avuto davvero poco tempo libero per scrivere a causa dei test d'ingresso e per un piccolo problema al pc.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno un po' e non vi abbia deluso. Lo spero con tutto il cuore :D
Grazie a tutti quelli che hanno seguito, letto, recensito, messo tra i prefertiti/seguite questa storia, grazie davvero <3
Passando al capitolo... innanzitutto vi dico che un punto messo in secondo piano in questo capitolo sarà una parte importante della storia (non anticipo nulla sennò sorpresa svelata xD ). 
Ma che ci fanno Burn e Gazel alla Zeus? Lo scopriremo nel prossimo capitolo :))
Mi scuso per la presenza di errori, ma ho finito di scriverlo un quarto d'ora fa e non mi andava il fatto di aspettare sabato a pubblicarlo, dato che è già passato molto tempo dall'ottavo capitolo xD
Grazie a tutti!!
_ Cry :D

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


CAPITOLO DIECI

- E voi due chi siete? – chiedo, osservandoli in modo strano.
- Io sono Gazel –
- E io Burn –
- Ho notato il vostro talento e vorrei che veniste con me – parla il ragazzo dai capelli bianchi, spettinati. Ha gli occhi profondi come il mare, ma allo stesso tempo freddi come il ghiaccio e impenetrabili. E’ abbastanza alto e il suo fisico è molto magro, ma muscoloso. La sua pelle è bianca come il latte.
- Che intendi dire? – domanda Afuro.
- Sono il capitano della Diamond Dust, una delle squadre di punta della Alius Academy e vorrei che vi uniste a me –
- E perché dovremmo? – chiedo.
- Perché potrebbe gioirvi per il vostro futuro in ambito calcistico. Vi dovreste trasferire alla Alius Academy che è come una scuola normale, ma ci saranno anche allenamenti di calcio –
Io e Afuro rimaniamo in silenzio.
- E lui? – chiedo, dopo qualche istante, indicando il ragazzo dai capelli rossi con una forma non molto definita. Gli occhi sono color ambra, sembra che esprimono qualsiasi emozione che prova e si possono leggere come un se fossero un libro aperto. Anche il suo fisico è molto muscoloso e magro.
- Sono il capitano della Prominence, un’altra squadra di punta della Alius Academy –
- Ah – rispondo semplicemente – quante squadre ci sono a questa famigerata “Alius Academy” ? –
- Cinque – risponde Gazel.
- Allora accettate? – continua.
Afuro ed io ci scambiamo uno sguardo.
- Come facciamo con la Zeus? – chiede.
- Per quello è già tutto a posto –
- E con i genitori? – domando io.
- Anche quello è tutto a posto –
- Possiamo parlarne un attimo in privato io e Afuro? – chiedo.
Prendo il mio amico per un braccio e ci allontaniamo dai due ragazzi abbastanza da non farci sentire.
- Tu che dici? –
- Mi sembrano bravi a giocare – risponde.
- Non in quel senso! Intendo se ci dovremmo fidare –
- Ormai la Zeus ha perso, il nostro allenatore se la sarà data a gambe dato che il Nettare non era legale e la polizia lo ha scoperto. Perciò rimanendo senza allenatore la squadra si scioglierà –
- Hai ragione. Proviamoci, tanto provare non costa nulla –
Finita la nostra conversazione torniamo dai due ragazzi.
- Se la mettete così … - sentenzio.
- Si parte – dice mentre si incammina verso i corridoi che portano verso l’esterno.
 
Prende un pallone nero e azzurro e lo calcia. Una specie di fitta nebbia bianca mi avvolge e un secondo dopo mi trovo davanti ad una imponente struttura nera.
- Questa è la Alius Academy – si affretta a spiegare Gazel.
- Dove siamo? – chiedo, guardandomi intorno.
- Sul monte Fuji –
Annuisco. Ormai non mi stupisco più di nulla.
- Sono loro i due nuovi studenti? – sento chiedere alle mie spalle.
Mi volto e trovo davanti a me un ragazzo dai capelli rossi sparati in alto, con tre ciuffi che ricadono sul viso. I suoi occhi sono verdi acqua e immensi come il mare. E’ molto alto e indossa una divisa grigia e nera attillata che mostra il suo corpo scolpito.
- Si – risponde Gazel.
- Posso sapere chi sei? – chiedo, rivolgendomi al ragazzo.
- Sono Gran, capitano della Genesis, la squadra più forte della Alius Academy –
- Una delle cinque squadre di questa scuola, giusto? –
- Si. Vedo che vi hanno informato bene. Vi hanno detto anche della missione? –
- No – risponde Afuro.
- Credo che sia il momento per diglielo, no? –
- Si. La nostra missione è quella di rispettare l’obbiettivo di nostro padre. –
- E quale sarebbe? –
- Conquistare il Mondo con il calcio –
- Che?! –
- Si, dobbiamo fingere di essere alieni e lottare contro la Raimon –
- La Raimon?! –
Sono un tantino confusa.
- So che avete già modo di scontrarvi, ma basta che direte che avete mostrato la vostra vera identità. Ricordatevi del vostro futuro –
- Grr –
- Lo prendo come se avessi accettato –
Gazel calcia di nuovo il pallone che questa volta ci porta in una specie di sala composta da diversi divanetti e appesa al muro c’è una televisione di ultima generazione. Le pareti sono bianche e blu con qualche finestra.
- Questa è la sala comune della Diamond Dust – spiega il capitano.
Dopo di che inizia a camminare verso la porta, la apre e si ferma in mezzo a quello che penso che sia un corridoio.
- Se si va a destra ci sono tutti i dormitori, mentre a sinistra c’è la mensa, le aule e le scale. –
Gazel va a sinistra e camminiamo per qualche metro e si ferma davanti a delle scale.
- Al piano superiore ci sono la terrazza e gli uffici –
Inizia a scendere le scale e quando sono terminate cominciamo a percorrere un corridoio.
Per caso leggo una targhetta su una porta nera.
“ Stanza Oscura ”
- Gazel, che stanza è? – chiedo.
Si gira e lo vedo sussultare.
- Niente. Dimenticatevi tutti e due di quella stanza –
Ma che…?
Annuisco e continuiamo il giro.
Quella stanza non mi convince.
Dopo circa un minuto di camminata si ferma davanti ad un enorme porta scorrevole. Fa passare un tessera e si apre. Davanti a noi compare un campo da calcio.
- Questo è il campo ufficiale per le partite – spiega Gazel.
- Ed è il nostro campo – afferma Gran.
- Gran, perché sei venuto qui anche tu? – chiede con un nervo pulsante in testa, Burn.
- Potrei farti la stessa domanda Burn – sottolinea Gazel.
- Stavo dicendo, questo è il campo principale. Ci sono tre campi all’interno della scuola escluso questo e tre all’esterno. – continua.
Finiamo di visitare un po’ la struttura e ci dirigiamo verso i dormitori.
 
Gazel mi ha detto che la cena è pronta per le sette e che sul mio letto della stanza 3 avrei trovato la divisa sul letto e tutte le mie cose messe al loro posto.
Cammino per il corridoio femminile e finalmente trovo la porta numero 3. Busso e sento rispondermi con un sonoro “avanti”.
- Permesso – dico, mentre apro la porta.
- Ciao! Piacere di conoscerti! Sono Clear! – esclama una ragazza dai capelli corti blu prendendomi le mani.
- Oh. Ehm… P-Piacere, sono Miki Nozomo –
- Dovremmo trovarti un soprannome – risponde, diventando pensierosa.
- Clear, lasciala in pace. – sento dire da una voce e poco dopo da una porta esce una ragazza dai capelli lunghi e violetti.
-  Icer sei la solita guasta feste! –
- Piacere di conoscerti, come hai potuto capire sono Icer, difensore titolare della Diamond Dust. –
Ora che ci penso Gazel non mi ha detto se sono titolare o riserva. Sicuramente sarò una riserva.
- Piacere, sono Miki Nozomo –
- Clear ha ragione, dobbiamo trovarti un soprannome –
Ma in che razza di posto sono finita?! Non voglio un altro soprannome, ne ho già avuto abbastanza con la Zeus.
- Ehm si, forse avete ragione – affermo, ma non molto convinta.
- Prego entra –
- Quello è il tuo letto – dice Clear, indicandomi il letto contro il muro.
- Tutti i tuoi vestiti sono nell’armadio e la divisa è li sul letto. Provatela –
Eh?!
- Ehm… Ok –
Prendo la divisa, vado in bagno e comincio ad indossarla.
Quando ho finito mi accordo che la maglia mi sta un po’ larga sul davanti, credo che sia normale, dato che sono praticamente piatta.
Come se non bastasse ho lo stesso numero che portavo alla Zeus. Fantastico.
- Hai fatto? – sento chiedere da dietro la porta.
- Si! – rispondo, aprendo la porta.
- Wow ti sta benissimo! – esclama Icer.
- Ehm, dici? Ecco, come dire... non sono un po’ troppo… piatta? –
Si ok, lo ammetto. In quel lato li non sono mai stata abbondante.
- Ma che dici?! Stai benissimo! Sei magrissima. –
- Oh… grazie –
- Il numero 8 è molto ambito – spiega Clear.
- Davvero? –
- Si, e anche quello che hanno dato al tuo amico. Siete entrambi centro-campisti –
- Anche Afuro? –
- Si, anche lui –
- Ma come fate a sapere di lui? –
- Ecco… il capitano è da un po’ che vi tiene d’occhio. Ha notato subito i vostri talenti –
- Ah –
- E’ ora di cena! Andiamo! – esclama all’improvviso Clear prendendomi per un braccio e trascinandomi fuori dalla porta.
- Aspetta! E la divisa? –
- Oh, non ti preoccupare. Tienila. Dopo cena ci sono gli allenamenti –
- Ah, capisco –
Mi sto spaventando… quante volte si allenano al giorno questi qui?
- Eccoci arrivati! – avvisa Icer, intanto Clear mi lascia il braccio.
- Guarda c’è il capitano seduto accanto a un biondino! – esclama Clear.
- Afuro!? –
- E’ il tuo amico? –
- Si –
- Andiamo da loro! –
Così Clear riprende a stritolarmi il braccio mentre mi trascina verso il tavolo dove sono seduti Afuro, Gazel e un altro ragazzo.
Nella sala è presente anche una squadra vestita di rosso, dove riconosco Burn. Deve essere la Prominence. Dopo ci sono altre due squadre, ma non conosco nessuno di essi.
- Salve! – saluta Clear.
- Ciao – rispondono i ragazzi.
Dopo le varie presentazioni alla squadra ci sediamo e Icer prende la parola.
- Capitano, che soprannome diamo a Miki e Afuro? –
- Miki sarà Rhine e Afuro sarà Droll– risponde freddo.
- Per me va bene – comunico. Non è tanto male alla fine come soprannome.
- Non ci penso nemmeno a chiamarmi così! – sbotta Afuro alzandosi in piedi attirando l’attenzione di tutte le altre tre squadre presenti in mensa.
- E sentiamo, come vorresti chiamarti? – risponde freddo il capitano, guardandolo in modo strano.
In sala c’è un brusio, a quanto pare nessuno ha mai avuto il coraggio di rispondere a tono al freddo Gazel, capace di intomorirti con un solo sguardo. Un istante dopo cala il silenzio più totale.
- C’è la Genesis – avvisa sottovoce Icer, fissando l’entrata dove, appena mi volto, vedo Gran e dietro di esso ragazzi in fila da due. Appena dietro di lui c’è una ragazza con i capelli blu e ciocche bianche, accanto ad essa un ragazzo molto alto e capelli bianchi.
Tutti li fissano in silenzio mentre fanno il loro ingresso e si siedono al tavolo.
- Perché c'è silenzio? – chiedo.
- Loro sono la squadra più importante della scuola, nostro padre pretende il massimo rispetto e impegno nei loro confronti – spiega Icer.
- Capisco –
Quando tutti i giocatori della Genesis si sono seduti in sala riprende il chiacchiericcio delle persone, come se nulla fosse accaduto.
- Facciamo così, ti dirò un nuovo soprannome domani mattina. Dopo cena preparatevi per gli allenamenti – comunica.
- Un’ultima cosa, nella sfera viola che avete sul petto dovete mettere questo. – dice, mentre appoggia sul tavolo, davanti a me e ad Afuro una specie di pietra viola.
- Che cos’è? –
- La pietra di Alius, rafforza le capacità fisiche –

 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
- Angolo Autrice –
Salve gente!
Ok, questo capitolo è corto e orrendo… chiedo scusa!
In questo capitolo non succede nulla, possiamo considerarlo un introduzione alla seconda parte della storia.
Tada!!! Afuro e Miki nella Diamond Dust, e chi l’avrebbe mai detto? xD Nel prossimo capitolo ci saranno gli allenamenti!! Cosa succederà?
Diciamo che le sorprese sono solo all’inizio e che ne accadranno delle belle :D
Chissà come reagirà Miki alla Pietra di Alius, reagirà come quando gli è stato proposto il nettare oppure no?
Tutto questo nel prossimo capitolo!!!
Spero che a ogni modo questo specie di capitolo vi sia piaciuto =)
Grazie a tutti coloro che hanno recensito la storia, letta e messa tra i seguiti/ricordate/seguite.
Ciauu :D
 
Ps. Per la storia degli alieni, che devono conquistare il mondo eccetera, ci sarà una parte nel prossimo capitolo in cui verrà spiegata meglio ai due nuovi :DQ


PPs. Mi scuso per la presenza di errori e per quanto riguarda la pubblicazione, credo che avverrà una volta a settimana, sabato o domenica. Non importa se farò i salti mortali per pubblicare, ma lo devo fare u.u

Bene, dopo il mio ultimo sclero finale, vi ringrazio per tutto :D
A presto!!!
_ Cry :)

 

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


CAPITOLO UNDICI


- La pietra di Alius, rafforza le capacità fisiche – spiega.
- Come il nettare – dice Afuro, con sguardo perso sul tavolo.
- Più forte, non sentirete nulla quando la userete –
- Afuro… -
- Ormai ci siamo dentro – risponde alzando lo sguardo.
- Bene. Mettetele nella sfera viola –
Prendiamo i pezzi d sfera e facciamo come ci è stato ordinato.
Inizio a sentire delle scosse per tutto il corpo, come se mi stessero trafiggendo mille aghi. Tutto questo dura due secondi, ma sembra un eternità.
- Per fortuna che non sentivamo niente – afferma Afuro, in tono retorico.
- E’ normale le sensazioni che avete provato è la prima volta –
Iniziamo a cenare e la cena passa tra la squadra che fa il terzo grado a me e Afuro.
E’ ora degli allenamenti.
- Andiamo – dice con voce fredda il capitano. Nel momento in cui si alza anche negli altri tavoli si alza un ragazzo. Riconosco Gran e Burn. Gli altri due devono essere i capitani delle rispettive squadre.
Ci avviamo verso i campi e, dato che sono in fondo alla fila accanto ad Icer, ne approfitto per saperne di più.
- Chi sono le altre due squadre? –
- Come ben sai le squadre sono cinque. La più forte è la Genesis, poi sul “secondo gradino” c’è la Diamond Dust con la Prominence. Dopo c’è la Epsilon e infine la Gemini Storm. Saranno questi ultimi a sfidare per prima la Raimon –
- Perché proprio loro? –
- Perché quella squadra per via della pietra è quella che ha subito meno effetti perciò dovrebbe essere più facile batterla e in quel caso entrerebbe in scena la Epsilon e così via –
- Perciò andando a ragionamento la Genesis è quella che ha subito più effetti –
- Si –
- Perciò detto in parole povere siamo esperimenti di laboratorio, mezzi da usare per conquistare il calcio e il Mondo –
- No! Non dire così! Noi stiamo solo ripagando al fiducia che nostro padre ci ha dato! – risponde, alterandosi un po’.
- Scusa, non volevo offenderti – dico, e proseguiamo il viaggio in silenzio. Per fortuna dopo un minuto ci fermiamo e vedo che Gazel fa passare una tessera su una specie di display e si apre una porta.
- Questo è il campo della Diamond Dust – annuncia.
Andiamo tutti a centro campo e Gazel si assenta un attimo, lasciandoci soli. Ne approfitto per dire ad Afuro ciò che ho scoperto.
Lo prendo per un braccio e lo trascino lontano dagli altri, ma sento comunque che alcuni membri fantasticano sulla nostra relazione.
- Che c’è Miki? –
- Ho scoperto che siamo come cavie da laboratorio e che questi ragazzi stanno cercando di ripagare la fiducia del loro p.. – non faccio in tempo a finire la frase che ricompare Gazel così ritorniamo insieme al gruppo.
Vedo che ha ai piedi diversi palloni neri e azzurri, come quello che ha calciato per teletrasportarci.
- Questi palloni sono usati per gli allenamenti normali, pesa un kilo –
Ma è il doppio di un pallone normale!
- Rhina e Afuro useranno questo, mentre voi altri quello da due kili –
Due kili?!
Dopo aver accettato si mettono tutti ai loro posti e iniziano ad allenarsi, nel frattempo Gazel è venuto da me e Afuro.
- Voi due inizierete a fare avanti e indietro con il pallone da un kilo. Siete entrambi centro-campisti, voglio che siate veloci, la pietra vi aiuterà –
Ho il piede destro appoggiato sopra la palla e quando sento il via di Gazel sposto velocemente il piede do un calcio per muovere la palla, è come se fosse un pallone normale. Corro avanti e indietro per un lato del campo con palla al piede per circa dieci volte. Così fa anche Afuro.
- Siete già molto avanti –
- GAZEL! – sentiamo urlare. Poi improvvisamente la porta si apre.
- Burn, che vuoi? – chiede il capitano, voltandosi verso il rosso.
- Reize, è alla Raimon –
Vedo che Gazel sussulta.
- Andiamo – dice infine, andando verso la porta e il rosso.
Dopo la sua uscita, la porta si chiude e nel campo cala il silenzio.
- E’ iniziata – sento dire da Clear.
- Che cosa? – chiedo.
- La guerra contro gli umani –
- Torniamo ad allenarci, se Gazel ci vede a non far niente ci butta fuori dalla squadra –
 
***
 
Sto vagando per i corridoi visto che non riesco più a trovare la strada per i dormitori. Si, esatto. Mi sono persa.
Credo di aver fatto qualche rampa in più di scale dato che adesso davanti a me c’è la terrazza e al suo centro si trova il capitano.
- Capitano! – dico, andando verso di lui.
Si volta e fa un cenno.
- Ciao –
- Volevo farti una domanda… - chiedo titubante.
- Cosa? –
- Ecco… perché dobbiamo combattere contro la Raimon? –
- Perché è la squadra scelta da nostro padre e la più forte del Giappone –
Giusto. Il FF.
- Perché hai scelto proprio me e Afuro per entrare in questa squadra? –
- Ho notato da subito il vostro affiatamento, l’ho capito grazie a quando avete creato per la prima volta il “Colpo di Zeus” –
- Ci hai sempre osservati? –
- Si, mi era giunta voce che alla Zeus c’erano dei buoni elementi, così sono andato a vedere –
Il suo sguardo ora è rivolto verso il cielo costellato da stelle splendenti e da una fantastica luna piena. Nonostante i suoi occhi hanno il colore del ghiaccio, adesso esprimono davvero molto. Sono stupendi.
- Scusate… - sento dire, mi volto e vedo Afuro.
Si volta anche Gazel.
- Anche tu ti sei perso? – chiede il capitano.
- Aspetta un attimo, come hai fatto a capire che mi ero persa? –
- Segreto – risponde, facendo un piccolo, ma significativo sorriso.
 
***
 
- Cosa prendi come colazione? – mi chiede Clear.
- Mmm non lo so… - rispondo, osservando il bancone del buffet.
Alla fine opto per una tazza di caffelatte con qualche cereale.
- Oggi ci sono gli allenamenti –
- Come sempre, a qua.. –
Non finisco la frase che nel voltarmi sono andata a sbattere contro qualcuno, rovesciando la mia e la sua colazione sul pavimento.
- Ahi ahi ahi, scusami non volevo – dico, mentre mi massaggio la testa.
- Ma io dico?! Guardi dove cammini? – mi dice con tono da rimprovero un ragazzo dai lunghi capelli neri e dagli occhi arancioni.
- Guarda tu piuttosto dove cammini! – rispondo a tono, ormai furibonda.
Io gli chiedo scusa e questo mi insulta?!
- Ragazzina hai la più pallida idea con chi stai parlando? Eh? –
- No, con chi? – rispondo, beffarda.
- Con il capitano della Epsilon, Dvalin –
Tutta la scuola ci sta fissando.
- E tu sai chi sono io? –
- Non mi interessa saperlo… – le ultime parole le pronuncia abbassando sempre di più la voce e fissando la mia cravatta.
La divisa scolastica è uguale per tutti. Per le ragazze minigonna e giacca blu scuro con aggiunta di camica bianca, mentre per i ragazzi pantaloni e giacca blu notte, più scuro del colore delle ragazze e una camicia bianca. L’elemento che distingue ogni persona dall’altra era la cravatta. Il colore varia a seconda della squadra.
Verde per la Gemini Storm, Nero per la Epsilon, Rosso per la Prominence, Azzurro per la Diamond Dust e Argento per la Genesis.
Il capitano di ogni squadra sulla cravatta ha un simbolo color oro.
- Che ti prende? – chiedo.
- Tu sei un membro della Diamond Dust! – esclama infine.
- Si è così. Hai dei problemi Dvalin? – risponde una voce, ma quella voce non sono io. E’ Gazel.
- Sta più attento con i tuoi giocatori, vanno in giro a fare casino –
- Quante storie! Sei stato tu a venire addosso a me e poi ti ho chiesto scusa, ma se tu hai le orecchie tappate non è colpa mia! – sbotto.
Gazel cerca di tenermi indietro, dato che sto per andarli addosso.
- Mocciosa, vedi di moderare i toni – mi dice minaccioso.
Ma questo le vuole prendere?
- Senti, caro. Moderati tu. Primo non sono una mocciosa e secondo abbassa la cresta. –
- Che caratterino –
- Lo so. Non sei il primo che me lo dice –
- Risolviamo con una partita. Chi vince ha ragione – propone il capitano della Epsilon.
- Si – risponde Gazel.
I due capitani si stringono la mano.
 
- Sarà una passeggiata – dice Clear, infilandosi le scarpe.
- Che intendi? – chiedo.
- Loro, come livello sono inferiori a noi. Ci hanno sempre temuto, soprattutto con Gazel. Hanno sempre evitato di fare partite contro di noi o la Prominence o addirittura la Genesis. –
- Riesco a far cambiare idea alla gente – sentenzio, retorica.
- Haha è vero. Forse è stata la discussione che ha fatto cambiare idea a Dvalin –
- Andiamo, è ora –
 
Siamo tutti posizionati nel campo e aspettiamo solo il fischio di inizio. Sugli spalti ci sono le altre squadre che osservano attentamente il campo.
Guardo le facce dei miei avversari, stanno fissando Gazel e sembrano preoccupati. E’ davvero così forte?
Finalmente arriva il fischio e il gioco inizia.
La palla, in mano nostra, viene lanciata in avanti dagli attaccanti, ma subito dopo arriva ai piedi di Gazel e tutti sono fermi.
- Non ci voleva – sento dire da un centro-campista avversario.
- Sfera di ghiaccio – dichiara il capitano con tono freddo.
Attorno a lui si forma il ghiaccio e facendo un giro su se stesso colpisce la palla con il taglio del piede, congelandola. La sfera sfreccia in direzione della porta.
- Tunnel temporale –
Il portiere, ovvero Dvalin, con questa Hissatsu cerca di fermare il tiro di Gazel, ma è inutile. La palla è in rete.
E’ fortissimo. Ora capisco il timore degli avversari. La Epsilon non ha toccato palla e noi siamo già avanti di un goal.
- Dopo è il vostro turno – dice voltandosi il capitano, rivolto verso me e Afuro.
Annuiamo entrambi.
Saremo all’altezza? Non resta che provare.
La palla viene rimessa dalla squadra avversaria, ma subito soffiata a una velocità incredibile da un nostro attaccante che la passa a Gazel e poi a me.
- Vai! –
- Si! Afuro! –
- Si!
Qui è tutto diverso, anche lo spirito della squadra.
Calcio la palla in alto e un istante dopo io e il mio compagno ci buttiamo per calciarla in rovesciata, ma a noi si unisce anche Gazel. Il tiro prende un forza incredibile e inizia a ruotare su se stesso schizzando verso la porta. E’ congelato ed emana delle scosse.
Ricadiamo tutti a terra e ci voltiamo a vedere il portiere che è rimasto immobile al nostro tiro.
2 a 0.
La partita è a senso unico. Finisce per 6 a 0 a favore nostro. Quattro goal fatti dalla "sfera di ghiaccio" di Gazel.
- Miki, domani ti eserciterai per trovare una tua tecnica – mi dice il capitano.
- Bravi, avete vinto – sento dire da una voce e mi volto.
Che ci fa in campo?
- Che vuoi? – chiede Gazel, osservandolo.
- Che ne dite di fare anche un partita contro di noi? –
 

 
 
 





 
 
***Angolo Autrice***
Salve genteee :D
Scusate il capitolo corto, ma avendo poco tempo non riesco a scrivere molto anche se le idee ne ho, e molte.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non sia stato una palla.
Nel prossimo capitolo ci sarà un fatto o forse più legato agli umani e alla guerra che la Alius Academy ha iniziato contro di loro.
Chi sarà la voce che ha chiesto la partita?
Come chiameranno la nuova tecnica?
Cosa succederà?
La risposta a queste domande nel prossimo capitolo ;D
Grazie a tutti per la lettura e a coloro che hanno recensito fin’ora la storia/seguita/messa tra i preferiti/seguite/ricordate.
E un grazie a chi semplicemente legge =)
Scusate la presenza di errori… xD
Grazie a tutti!!!
_ Cry :D

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


CAPITOLO DODICI


- Che ne dici di fare anche una partita contro di noi? –
- E perché dovremmo? – continua Gazel.
- Così sarà una partita alla pari. Prominence contro Diamond Dust. –
- Va bene –
Vedo negli occhi di Gazel una piccola luce di sfida. Credo che questa partita sarà più dura di quella contro la Epsilon.
- Bene. Domani alle due qui – informa Burn, dopodiché richiama la sua squadra e se ne vanno.
 
***
 
- Domani affronteremo la Prominence – afferma sconsolata Clear sedendosi sulla sedia della mensa.
A quest’ora la sala è piena di ragazzi che attendono in fila il loro pranzo. La luce del sole entra copiosa dalle finestre proiettando su tutti noi delle ombre allungate. Sembra che oggi sia una bella giornata.
Manca solo una cosa. La Genesis. Non c’è quasi mai in mensa, almeno non negli orari soliti di colazione, pranzo e cena.
- Sono così terribili? –
- Siamo allo stesso livello, ma mi spaventa la rivalità tra Gazel e Burn. Entrambi vogliono portare la squadra ai massimi livelli e diventare più forti della Genesis.
- Ma se siamo allo stesso livello non c’è da preoccuparsi, no? – chiedo io, con un punto interrogativo in testa.
- Invece si. C’è un motivo per cui la Diamond Dust e la Prominence non si sfidano quasi mai –
- E perché mai? – richiedo.
- Ghiaccio contro Fuoco – spiega Icer.
- Ovvero Gazel contro Burn – conferma Clear.
- Sono così temibili quei due insieme? –
Iniziano a spaventarmi.
- Si – rispondono entrambe all’unisono.
- Ciao, possiamo unirci? – chiede una voce.
Parli del diavolo e spuntano le corna (*). Sono Afuro e il capitano.
- Certo – rispondiamo.
- Miki. Dopo pranzo vieni con me che ti alleni per la tua tecnica –
- Va bene –
- Afuro per quanto riguarda il tuo nome nella squadra rimane quello che usavi nella Zeus –
- Mi devo chiamare ancora Aphrodi?! – sbotta incredulo.
- Esattamente. –
 
Dopo pranzo
Stiamo camminando per il corridoio che porta al campo. Lui davanti e io dietro.
- Ehm… - dico, cercando di fare un discorso sensato, mi mette inquietudine essere qui in questi corridoi bui nei sotterranei della scuola con lui.  – gli altri non si allenano? –
- In un altro campo – mi risponde freddo.
- Capisco –
Finalmente siamo arrivati e apre la porta.
Entriamo posizionandoci a centro campo.
- Ho notato che sei brava nella velocità, adesso faremo così: correremo affianco a qualche metro di distanza e quando ti passerò la palla dovrai tirare in porta. Prima cerca di visualizzare il colpo che vuoi fare –
Annuisco e iniziamo.
Gazel inizia a correre e circa tre metri a destra ci sono io.
- Ora! – dice, passandomi la palla.
- Si! – rispondo stoppando la palla con il ginocchio e ripartendo.
Scatto in avanti con palla al piede e visualizzo la porta. Devo fare goal. Devo trovare un colpo.
Calcio la palla, ma purtroppo è un tiro semplice. Niente hissatsu.
- E’ la prima volta, è normale che non si riesca –
- Si… - affermo un po’ sconsolata. Ha ragione, in fondo è solo la prima volta.
- Anche noi vogliamo aiutare Miki! – sento dire alle mie spalle e mi volto trovandomi davanti tutto il resto della squadra.
- Ragazzi… - dico in un sussurro.
- E voi che ci fate qui? –
- Gazel , vogliamo aiutare Miki a trovare il suo colpo – afferma decisa Clear.
Il capitano esita un attimo, ma dopo accetta.
- Fate come volete – è la sua risposta.
Ora c’è il portiere e attorno alla porta ci sono tutti gli altri componenti della squadra.
- Pronta? – mi chiede.
- Si –
Partiamo e dopo qualche metro mi passa la palla e come prima cerco di fare un colpo speciale, ma niente. La palla è finita pure fuori dal campo dato che l’ho calciata male cercando di dargli un qualche effetto.
Proviamo e riproviamo una decina di volte.
Stiamo provando per l’ennesima volta e nel momento in cui Gazel mi passa la palla la lancia troppo alta a causa di un urlo.
- GAZELLL!! –
Vedo la palla scattare in alto e in automatico, per colpirla, salto colpendola con il collo del piede e posizionando il corpo in orizzontale. La palla prende velocità e schizza in porta,  seguita da numerose lame di ghiaccio, continuando a rotare su se stessa.
Rimaniamo tutti increduli a ciò che ho appena fatto.
E’ il mio colpo, sto per esultare, ma mi ritorna in mente che qualcuno ha chiamato Gazel urlando.
- Che c’è Burn? -
- Reize –
- Che ha fatto quello stupido? Non gli è bastato aver distrutto le scuole? –
- Ha battuto di nuovo la Raimon –
- Per quanto? –
- 32 a 0 –
- Cosa? –
- Sono stati i terresti a sfidarli, inizialmente la Gemini Storm non voleva accettare perché quelli della Raimon erano solo in dieci –
- Ma notizia di tutte è che Gouenji è stato cacciato dalla squadra – continua.
- CHE COSA?! – urlo.
- Cacchio è vero. Tu sei l’amicona di quello che deve venire qui. -
- Deve venire qui? – domando incredula.
- BURN! Taci! – lo rimprovera Gazel.
- Ma che ho fatto?! –
- Stupido! –
- Gazel cosa significa? – chiedo.
Il ragazzo si gira e mi guarda.
- Rispondi, Gazel –
- Abbiamo chiesto a Gouenji di entrare nella Alius Academy, ma come al solito hanno esagerato. –
- Cosa?! Cosa intendi dire? –
- Sono ricorsi alle minacce –
Quando sento la parola “minacce” non connetto più e inizio a correre spostando tutti quelli che mi ritrovo davanti.
- Miki! – sento urlare da dietro.
- Fermati! – un’altra voce.
No. Non mi fermo. Mai.
Corro sempre più veloce tra i corridoi bui alla ricerca di qualche uscita quando mi viene in mente il modo con cui sono arrivata qui. Il pallone di Gazel.
- Miki! –
Qualcuno mi ha preso un braccio fermandomi.
- Non fare sciocchezze –
- Lo hanno minacciato! – esclamo.
- Più che altro sua sorella – risponde Burn.
- Yuuka! -
- Ma tu vuoi stare un po’ zitto?! – interviene Afuro.
- Ehi moccioso, abbassa il tono – risponde il rosso avvicinandosi pericolosamente.
- Abbassalo tu, testa in fiamme –
- BASTA! – sbotta Gazel.
- Gazel, dimmi dove si trova Gouenji. – chiedo con voce meccanica.
- A Okinawa –
- Bene, dammi il tuo pallone –
- No, devi rimanere qui –
- Perfetto. Se non vuoi darmelo, lo prenderò da sola –
Detto questo ricomincio a correre alla ricerca di un pallone quando fuori dalla una porta ne trovo uno. Bianco e nero.
Perfetto. Ci mancava solo questa. Ho trovato il pallone della Genesis. Si va di bene in meglio, ma è la mia unica occasione per andare a Okinawa.
Prendo la palla e la metto davanti ai miei piedi.
- A Okinawa – dico calciando il pallone che sprigiona una luce bianca abbagliante.
- Miki, no! –
 
Un istante dopo trovo davanti a me un panorama stupendo. Il sole del pomeriggio che con la sua luce chiara e limpida illumina ogni singolo centimetro di sabbia, le acque cristalline creano onde che si infrangono a riva facendo apparire una leggera schiuma bianca. Il cielo, illuminato dal Sole, è di color azzurro pastello e non c’è nemmeno l’ombra di una nuvola.
Dopo essermi risvegliata dal trans del paesaggio mi ricordo il motivo per cui sono venuta qui. Gouenji.
Mi volto ispezionando il paesaggio e trovo una foresta.
Non credo che si nasconde in una foresta.
Inizio a correre sulla sabbia, anche se è piuttosto difficile. Dopo diversi metri trovo un villaggio composto da casette a prima vista tutte uguali, ma molto colorate.
Bene. Che le ricerche inizino.
- Mi scusi ha visto un ragazzo alto con occhi neri e capelli quasi bianchi? – chiedo fermando una signora.
- No, mi dispiace. –
- La ringrazio. Scusi il disturbo –
Domando a molte persone, ma nessuno ha visto niente. Per caso vedo un ragazzo di statura grande. Ha i capelli lunghi color cioccolato e anche le basette. Le sue sopracciglia, stesso color dei capelli, sono folte e sulla fronte ha un voluminoso ciuffo di color giallo molto tendente all’arancio. D’impulso chiedo anche a lui.
- Posso sapere chi sei? – risponde.
- Lo ha visto? –
Questo mi nasconde qualcosa. Sa dove è. Sa chi è.
- Se mi rispondi te lo dico. –
Vuole il gioco duro? Bene così sia.
- Perché vuoi sapere chi sono? –
- Hijikata? – chiede una voce da dietro che riconosco anche tra mille.
- Gouenji! – esclamo girandomi.
- Miki?! – risponde stupito – che ci fai qui? –
- So cosa è successo a tua sorella e a te… non devi mollare! – rispondo.
- Ma come mai hai questa divisa? –
- Ecco perché… -
 
“Dovrai semplicemente dire che hai mostrato la tua vera natura”
 
- Scusa ma non posso dirtelo – dico sconsolata.
Una forte luce bianca ci avvolge e dalla sua luminosità sono costretta a chiudere gli occhi.
- Gazel?! Afuro?! –
- E io chi sono, mocciosa?! – esclama Burn rimasto ferito dal non averlo considerato.
- Forza andiamo. –
- Miki chi è questo? – chiede indicando Gazel.
Non posso certo digli “ lui è il capitano di una squadra di alieni della Alius Academy e ne faccio parte anche io”
- Questo ha un nome. Tu saresti il famoso Gouenji? Non sembri poi tanto forte. –
- Chi sei? –
- Gazel. Capitano della Diamond Dust. In effetti a starti vicino hai un grande potere. Allora è come dicono. –
- Forza, si torna indietro. – continua il capitano afferrandomi per una spalla e trascinandomi verso il pallone.
- Miki, perché vai con loro!? –
- Devo. Goeunji ci rincontreremo, anche se da avversari – rispondo con un sorriso triste sulle labbra.
La luce bianca ci avvolge e poco dopo siamo nel campo della Alius Academy.
- Perché siete venuti?! – sbotto, staccandomi violentemente dalla presa di Gazel.
- Avresti detto tutta la verità, e questa è una regola della scuola. – risponde freddo.
- Ma quanto sei fiscale! E poi sei stato tu a dire a lui chi sei –
- So quello che faccio –
- Me ne vado, ciao a tutti – rispondo infine iniziando a camminare verso l’uscita e poi nei corridoi.
Ma chi si crede di essere per dirmi quello che devo o non devo fare? Solo perché è il capitano? Nah! Me ne voglio andare! Ma come faccio? Sono rimasta sola! Afuro? Si lui c’è, ma è diverso da come era alla Zeus… adesso non mi piace… aspetta, piace?
I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che mi viene a sbattere contro violentemente. Dal forte impatto cadiamo a terra entrambi.
- Ahi ahi – dico massaggiandomi la fronte e cercando di mettere a fuoco chi mi è venuto contro.
- Che dolore… - risponde l’altro.
Aspetta… questa voce è …
- Miki?! –
- Aiko?! -  
 
 
 
(*) Parli del diavolo e spuntano le corna: è un detto che significa che quando parli di una persona quella arriva.

 
 
 
 
 
 
 
 
--- Angolo Autrice ---
Salve a tutti =)
Chiedo scusa per il mio enorme ritardo!! Ho avuto problemi con il pc e con la scuola. Riuscivo a connettermi su EFP solo dal cellulare (che poi è partito anche quello, però questa è un'altra storia… )
Bene, dopo il mio immenso ritardo, torno con questo schifo di capitolo, ma nel prossimo (anticipazioni) ci sarà la partita tra Diamond Dust e Prominence, che a quanto dicono Clear e Icer deve essere devastante. Sarà davvero così?
Aspettate un attimo… che ci fa li Aiko?
Chiedo scusa per la presenza di errori nel capitolo (soprattutto nella punteggiatura)…
Grazie a tutti per la lettura e per chi ha seguito questa storia dall’inizio!!
Grazie ancora ha chi ha messo la storia tra preferiti/ricordate/seguite.

 
Anticipazioni (frasi prese dal prossimo capitolo)
 - Io faccio quello che voglio, va bene?! Comunque è nella mia squadra e mi ha dato la conferma che suo fratello ha intenzione di andarsene dalla Zeus –
***
In quel momento la nostra metà campo si gela e quella della Prominence si cosparge di fiamme.
***
Liberano una potenza strabiliante e se solo si unissero sono sicura che vincerebbero ogni partita.
 
Poi succedarà un'altra cosuccia che spiegherò meglio nel quattordicisemo capitolo perché sennò sarebbe diventato troppo lungo ( il tredicesimo), questo lo concludo qui perchè mi serviva da introduzione per i prossimi capitoli (scusate anche per la lunghezza, ma come già detto è un introduzione) dove evolverà la storia e anche quelle d'amore... Basta me ne devo stare zitta u.u
Il prossimo capitolo, per farmi perdonare lo pubblicherò domenica =)
Chiedo davvero scusa per il ritardo, ma ho avuto davvero molti problemi… Perdonatemi!!! T.T

Buona notte!!! (come pubblicare capitoli ad orari indecenti --> ore 22.57 )
Per chi legge questo capitolo di mattina/pomeriggio - Buon giorno!!! - mentre per chi lo legge di sera - Buona serata!! -

 

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


CAPITOLO TREDICI

- Miki?! –
- Aiko?! –
- Che ci fai qui? – chiedo evidentemente sorpresa.
- Capitano! – esclama alzando la voce e guardando dietro di me.
Ora che osservo meglio noto che ha la maglia bianca e rossa con i pantaloncini neri.
Non dirmi che…
- Aiko! Che ci fai in giro? – risponde una voce che conosco. Burn.
Oddio è come pensavo.
- Scusami, ero venuta a cercarti per darti la conferma –
- Bene. Motivo in più per batterci con la Raimon –
- Wowo fermi tutti – inizio a parlare – cosa è questa storia? Perché sei qui, Aiko? Che conferma gli hai dato? –
- In effetti è vero, prima di poterti battere con la Raimon devi aspettare il tuo turno – interviene Gazel.
- Io faccio quello che voglio, va bene?! Comunque Aiko è nella mia squadra e mi ha dato la conferma che suo fratello ha intenzione di andarsene dalla Zeus –
- Hera?! – chiede Afuro alzando il tono della voce dalla sorpresa.
- Si, proprio lui – risponde Aiko.
 
Ora di cena. La mensa è gremita di studenti e con mia grande sorpresa c’è anche la Genesis.
Aiko è seduta accanto a Burn con cui ci sta ridendo e scherzando,  da quando ci siamo incontrate poche ore fa mi ha trattato freddamente. Sarà un effetto della pietra?
Finalmente arriva il mio turno e opto per un semplice piatto di ramen.
- Ciao – saluto sedendomi tra Afuro e Clear.
- Buona sera – mi saluta la maggior parte della squadra.
A ciò non do molto peso dato che sto fissando Aiko che non mi degna nemmeno di uno sguardo.
- Domani ci sarà la partita contro la Prominence e dobbiamo vincere se vogliamo mantenere il nostro orgoglio alto – prende la parola Gazel.
- Che schema usiamo? – domanda Icer.
- Useremo il 3 - 4 – 3. Beluga in porta. Arkew, Clear e Gocker in difesa. Miki, Aphrodi, Icer e Balen centro-capisti. Io, Blown e Frost in attacco –
- Ma mi devi chiamare per forza Aphrodi? – sbotta brontolando Afuro.
- Preferisci che ti chiami Droll? – risponde Gazel.
- No, voglio che mi chiami con il mio nome, come per Miki –
- Scordatelo –
- Mi fai saltare i nervi –
- Voi due, basta! – intervengo.
La cena prosegue tranquilla, nessuno dice una parola. Allora è davvero così tremenda la sfida tra Diamond Dust e Prominence?
Sono curiosa di vedere cosa accadrà domani.
 
***
 
Ok. Mi sta salendo l’agitazione. Gli spalti sono occupati dalla Gemini Storm, dalla Epsilon e c’è perfino la Genesis.
Perché mai la squadra più forte della scuola si troverebbe qui a vedere una partita tra due squadre meno forti di lei? Questa è un’altra conferma al fatto che la partita di oggi resterà nella storia.
- Miki? – mi chiama Clear.
- Dimmi -
- In bocca al lupo! –
Eh? Ma non stiamo andando incontro alla morte! In fondo è solo una partita! Spero…
- G..Grazie anche a te –
- Forza ragazze! E’ ora di andare – è la voce di Gazel che ci chiama da dietro la porta.
- Arriviamo! –
Apriamo la porta e troviamo tutto il resto della squadra, ci mettiamo in fila e iniziamo ad andare verso il campo venendo poi affiancati dalla Prominence.
- Vi batteremo -  dice come se ha già la vittoria in tasca il capitano della squadra avversaria.
- Non ne sarei così sicuro se fossi al tuo posto – replica Gazel.
 
Ecco il fischio. Che la partita inizi.
Blown ha ai piedi la palla e dopo il fischio la passa al compagno accanto. Frost parte verso la porta avversaria con palla al piede seguito da Blown e Gazel.
Dicono che la Prominence sia una squadra difficile da battere, sarà meglio aiutarli. Così mi sgancio anche io in attacco.
- No! Miki, fermati! – mi urla Gazel bloccandomi a metà strada.
- Gazel, non sapevo che giocavi solo in difesa – afferma Burn, che dopo aver terminato la frase con una rapida scivolata ruba la palla a Frost e ripartendo verso la nostra metà campo.
- Difesa! – urla di nuovo Gazel.
- Troppo tardi! – risponde Burn lanciando la palla in aria.
- Palla di fuoco! – dichiara facendo una capriola in aria e colpendo la palla con il collo del piede.
La sfera prende fuoco e, come una saetta, si scaglia verso la porta.
- Blocco glaciale! –
Il portiere con la sua hissatsu riesce a parare anche se con molta fatica.
- Vorrà dire che la prossima volta ci metterò più forza – dice Burn mentre si volta e inizia a camminare verso la sua parte di gioco.
La partita riprende e la palla è in mano nostra. Frost e Blown ripartono seguiti da Gazel, ma come un déjà vu, Burn entra in scivolata rubando la palla e ripartendo verso la nostra porta.
- Stavolta non commetto l’errore di prima! – urla quasi furibondo – palla di fuoco! –
- Burn! – urla di rimando Gazel.
In quel momento la nostra metà campo si gela e quella della Prominence si cosparge di fiamme.
E’ questo quello che intendevano?
La palla schizza in porta portandosi dentro anche il portiere.
- Così si che si ragiona – afferma Burn soddisfatto.
- Bene se vuoi la guerra, guerra sia. – gli risponde Gazel.
I due si scambiano un rapido sguardo di sfida, dopodiché il capitano mi guarda. Credo di aver capito.
Per la terza volta la palla è nostra e i due attaccanti partono, ma questa volta nello stesso istante io, Afuro e Gazel ci sganciamo in attacco. Gazel in centro, Afuro a sinistra e io a destra.
Frost che era in possesso della palla fa un passaggio indietro facendola finire ai piedi di Gazel. Il ragazzo la lancia in aria e noi tre saltiamo per colpirla nel punto più alto che raggiunge.
La palla prende forza e inizia a roteare su se stessa schizzando verso la porta. La sfera è congelata ed emana delle scosse elettriche.
Tutti impressionati dal nuovo tiro, nessuno si rende conto che la palla è in rete.
1 a 1. Perfetto.
- E questo da dove salta fuori? – chiede il capitano della Prominence cercando di nascondere il suo stupore.
- Segreto – rispondo con un furbo sorriso sulle labbra.
Forse sappiamo come battere la Prominence, ma mai cantare vittoria troppo presto. Ho come l’impressione che il bello arrivi adesso date le condizioni dei campi.
Aspetta, ma come mai non sento né freddo né caldo? I campi solo l’uno l’opposto dell’altro. Uno è congelato e l’altro è cosparso di fiamme.
C’è anche da dire che Aiko, come mi aveva già avvertita in passato, è difensore, ma è sempre rimasta ferma nello stesso punto.
- Miki! Svegliati! – sento chiamare.
- Che c’è? – rispondo.
- La partita, ricordi? –
- Si, certo, Icer –
- Non sembra. Sembri persa nei tuoi pensieri –
La sfera torna in gioco e questa volta a iniziare è la Prominence. La palla è ai piedi di Burn che scatta in avanti da solo.
- Palla di fuoco! – esclama mentre sta per calciare il pallone.
- Stavolta non te lo farò fare!- risponde Gazel saltando anche lui e colpendo la palla nello stesso momento dell’avversario.
Sento la loro forza scontrarsi e poi una forte ondata d’energia travolge tutti noi facendoci finire a terra violentemente.
Dopo un paio di minuti mi rialzo e vedo che il campo è stato distrutto, ci sono segni di bruciatura ovunque e le porte si sono staccate dal terreno per essere sbalzate via, piegandosi e rimanendo bruciacchiate qua e là.
- Ma che è successo? – chiedo più a me stessa che ad altri.
- Uffa è sempre così quando si sfidano quei due – risponde Balen mettendosi a sedere.
- Ecco perché non lo fanno quasi mai – interviene Clear.
- Liberano una potenza strabiliante e se solo si unissero sono sicura che vincerebbero ogni partita – continua.
Ecco spiegato tutto. Ecco spiegato il perché avevano tutti paura di vederli sfidarsi. Ecco perché non si sfidano ed infine ecco spiegato il motivo per cui la Genesis si era presa il disturbo di venire a vedere questa partita.
- Credo che per ora la partita sia sospesa, non credi? – chiede il rosso a Gazel, sono gli unici due rimasti in piedi in campo, a centro campo.
- Come ogni volta – risponde l’altro.
 
***
 
Drin. Drin. Drin.
Stupida sveglia.
Dopo averla fatta suonare per un po’, mi alzo e inizio a indossare la divisa al rallentatore, ho ancora il peso della partita addosso.
Certo che quei due liberano una forza incredibile, mi ritrovo a pensare.
- Miki, sei pronta? – mi chiama da dietro la porta la mia compagna di stanza.
- Arrivo! –
- Guarda che sono le otto meno cinque! – mi urla.
- CHE COSA?? –
Dopo aver sentito quelle parole mi fiondo fuori dalla porta, prendo la cartella e seguita dalla mia amica iniziamo a correre per i corridoi sperando di arrivare in tempo.
- Tre minuti. Record – dico mentre riprendo fiato davanti alla porta.
Questa scena mi sembra di averla già vissuta. Si, sembra una di quelle mattine in cui mi alzavo tardi e poi ci toccava correre per arrivare in tempo. Già, ci. Aiko. Perché è cambiata così tanto? Ma soprattutto perché è qui? Cosa riguarda la conferma che ha dato a Burn, ieri? So che c’entra la Raimon… A quanto ho capito anche noi un giorno ci dobbiamo battere contro quella squadra. Di nuovo.
Il fratello, Hera. Giusto. Sembra che ha lasciato la Zeus…
- Miki! Cosa hai stamattina?? – mi chiama la mia amica trascinandomi, letteralmente, dentro l’aula.
- Niente – rispondo semplicemente.
Ci sediamo nei posti liberi e io mi metto accanto a Gazel, poco dopo entra il professore che inizia subito a spiegare la lezione.
- Tardi? –
- Eh? –
- Hai un ciuffo che ti spunta –
Mi tocco improvvisamente e verifico che in effetti c’è un ciuffo ribelle. Ripenso alla scena e sento il viso andare in fiamme.
- Non c’è bisogno di diventare rossi per dei capelli fuori posto –
- Oggi andremo a fare una visitina alla Raimon – continua.
- Che intendi? –
- Oggi la Gemini Storm sfiderà la Alpine e noi andremo li per vedere la partita. Tu userai uno strumento che ti permette di cambiare l’aspetto e la voce solo per quattro ore –
- Va bene, ma come mai l’Alpine? –
- C’è un giocatore molto particolare -
 
Toc. Toc.
- Chi è a quest’ora? – mi chiede Icer mentre alza lo sguardo dal libro di storia.
- Guardo – le risponde Clear.
Va verso la porta e la apre ritrovandosi di fronte il capitano.
- C..Capitano – dice.
- Ciao Clear, c’è Miki? –
Capisco che spalanca la bocca perché non risponde.
- Miki! C’è il tuo fidanzato! – urla.
Ma perché urla sempre quella ragazza?
- Clear! Non è il mio fidanzato. Dobbiamo andare dalla Raimon per vedere la partita tra Gemini Storm e Alpine. – le rispondo mentre mi infilo la giacca di pelle color petrolio.
 
E’ da quando siamo usciti dalla mia stanza che Gazel non mi rivolge la parola, mi ha solo detto di seguirlo.
- Gazel, tutto bene? – chiedo, un po’ preoccupata.
Si, di solito è taciturno, ma mai come in questo caso.
- Si –
Ecco, come non detto.
Arriviamo in una stanza che sembra un laboratorio dalle tante attrezzature scientifiche presenti.
Si avvia verso un ripiano dove sono presenti diversi piccoli contenitori, vedo che trafuga qualcosa e poi torna.
- Prendi questo – mi dice aprendo la mano e mostrando una specie di caramella tonda color giallo canarino.
- E’ per modificare il tuo aspetto – spiega.
- Ah ok – rispondo prendendo l’oggetto e ingerendolo.
Sento diverse scosse trafiggermi tutto il corpo per pochi istanti dopodiché il nulla.
- Perfetto – afferma mentre mi guarda.
Cerco uno specchio attorno a me o comunque una superficie lucida dove potermi specchiare e trovo un’anta bianca lucida.
I miei capelli hanno mantenuto la stessa lunghezza, ma ora sono ricci e color mogano, gli occhi sono diventati blu intenso. I lineamenti sono leggermente cambiati.
- Non sembro io! –
- Si, ma adesso andiamo. Abbiamo poco tempo –
- Va bene! – 




































--- Angolo autrice ---
Buon giorno!! Ecco qui il tredicesimo capitolo... beh che dire... spero che non ci sono errori (cosa impossibile) e che vi piaccia :D
Ecco spiegato il perchè avevano tutti paura di Gazel e Burn... spero di non avervi deluso con questo capitolo ^.^
Quei due insieme possono fare grandi cose! (?) 
Il prossimo lo pubblicherò settimana prossima, sabato o domenica. Le anticipazioni le metto tra due o tre giorni quando ho finito di scriverlo.
Grazie a chi l'ha messa tra i preferiti/seguite/ricordate e a chi ha recensito!!
Me ne vado a fare i compiti sennò va a finire che elimino questo scempio di capitolo...
Buon pomeriggio a tutti!!!
A presto! 
_ Cry :D


 

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


CAPITOLO QUATTORDICI


La luce bianca scompare lasciando che gli occhi vedano il campo della Alpine, dove è già presente anche Reize e la sua squadra.
Intravediamo un mucchio di neve li vicino e senza pensarci due volte ci nascondiamo dietro.
Il cielo è nuvoloso e minaccia una tempesta. L’atmosfera non è delle migliori facendo gelare il sangue nelle vene.
-Vi stavamo aspettando! - urla Endou puntando un dito contro il capitano della squadra avversaria.
-Siamo pronti!- continua e lancia la palla contro l’avversario che però viene fermata con grande facilità. Sulla faccia di Reize si forma un ghigno malefico.
-Non vi lasceremo mai più usare il calcio come strumento di distruzione- minaccia il castano.
-Ancora voi? Non è possibile! Che cosa ci fate qua?-
-Scenderemo in campo al posto della Alpine-
-La capacità di apprendimento di voi terrestri è minore di quanto immaginassimo. Vi abbiamo già sconfitti due volte, ma ancora non avete capito che non avete nessuna possibilità di batterci-
-Beh nemmeno voi avete una grande capacità deduttiva. Non avete pensato che potremmo essere diventati più forti?- afferma una ragazza dai gonfi capelli rosa.
 
   -Beh la rosa non ha tutti i torti- confermo osservando la Raimon.
-Shh abbassa la voce- mi rimprovera Gazel. -Però non hai tutti i torti, sembrano diversi-
  
-E va bene! Avete un proverbio qui sulla Terra…-
Oddio, ecco che Reize riprende con i proverbi.
-Non c’è due senza tre! Quindi giocheremo un’altra volta!-
Ecco, almeno non è strampalato come molti proverbi che tira fuori alla Alius.
La Raimon è diventata davvero più forte. Lo dimostra il fatto che quando Reize ha finito il suo proverbio ha calciato la palla, è stata fermata da Endou senza troppe difficoltà.
  
   -Ecco dove eravate!- esclama una voce a me fin troppo nota. Mi volto e i miei sospetti si rivelano esatti.
-Brutto stupido rincitrullito!- rispondo, prendendolo per la maglia e trascinandolo verso il basso dietro il cumolo di neve.
-Che ci fai qui, Afuro?- chiede freddo Gazel.
-Tsk. Sono venuto a cercarvi, siete spariti! Che ti è successo, Miki?-
-Ma vuoi abbassare la voce? E’ una specie di pozione che mi ha dato Gazel.- dico, tappandogli la bocca con una mano e lasciandola libera poco dopo.
Quando sposto l’attenzione sul campo vedo che le squadre sono in posizione.
 
   La palla è ai piedi del ragazzo con i capelli corti rosa, lo stesso permaloso che ho affrontato nella finale del Football Frontier.
-Se sono convinti di avere una sola possibilità di farcela sono ancora più stupidi di quanto pensassimo- afferma il capitano della Gemini Storm.
Possibile che deve sempre insultare qualcuno? Uffa, non lo capisco.
-Ti spiacerebbe ripetere?-  risponde il rosa con tono arrogante. Beh, anche lui dalla finale non è cambiato poi molto.
-Lascialo perdere, vedrai che la pianterà dopo che li avremmo sotterrati di goal- continua il ragazzo dagli strani occhiali da aviatore.
Ecco il fischio d’inizio. Il ragazzo dai capelli rosa passa la palla al compagno con gli occhiali che scatta in avanti, ma viene subito dopo ripassata al rosa. Il giocatore sfreccia accanto a Reize che non accenna a un movimento.
 
   -Ma perché non si muove?- penso ad alta voce.
-Ha il mente qualcosa- risponde con tono piatto Gazel.
 
   Intanto il ragazzo scorbutico è stato fermato da due difensori della Gemini Storm a cui viene rubata palla e successivamente passata a Reize. Nel momento in cui riceve la sfera, un ragazzo moro scatta in avanti. Il capitano calcia la palla con potenza verso il compagno, ma viene intercettata dal difensore alto e magro che ho incontrato in finale.
-Ma guarda, è vero che sono migliorati, ma non otterranno niente- dice Reize osservando la scena.
La palla scatta in avanti e la contengono la ragazza dai capelli gonfi e un difensore della Gemini Storm, nessuna delle due è riuscita ad impossessarsene  così va ai piedi di un altro difensore alieno che mentre tenta un passaggio all’indietro, un giocatore della Raimon riesce a prendere la palla.
Il gioco continua ed è un susseguirsi di palle rubate dalla Raimon alla Gemini. Li stanno davvero schiacciando.
 
   -La Gemini non vincerà, tra poco arriverà la Epsilon-
-Come fai a dirlo, Gazel?-
-Osserva la partita, è in mano della Raimon-
 
   Finalmente la palla è in possesso della Gemini e quando tenta un attacco viene fermata dalla ragazza coi capelli rosa.
La sfera scatta in avanti grazie a tutti i passaggi della Raimon fino ad arrivare alla punta che usa la tecnica Dragon Crash non riesce a segnare.
Il gioco riprende e con uno scatto in avanti, Reize, cerca di segnare, ma viene fermato dal ragazzo bianco cadaverico che usa una tecnica con elemento il ghiaccio.
 
   -Avete visto?- dico.
-Si, il suo elemento- risponde Afuro.
 
 
   La partita non è cambiata. Grazie alle tecniche di difesa del ragazzo albino la Gemini Storm non ha ancora segnato.
-Riconosco che riuscite a tenerci testa- afferma Reize.
Oh, questa da lui non me la sarei mai aspettata, orgoglioso come è.
-testa alla velocità, ma se siete convinti che basti questo a sconfiggerci vi sbagliate di grosso. E posso dimostrarvelo-
Ecco, per l’appunto. Come non detto.
Reize prepara la sua tecnica e una volta scagliata, supera le tecniche di difesa e la parata di Endou, entra in porta.
Doppio fischio dell’arbitro. Fine del primo tempo.
-Ti sei convinto ora?- esclama con tono di superiorità il capitano della Gemini, davanti al portiere della Raimon.
-Voi terrestri siete troppo deboli in confronto a noi. Non vincerete mai-.
 
   -Secondo me, la partita pareggia- afferma improvvisamente Afuro.
-Uhm… non hai tutti i torti, in fondo hanno già segnato un goal-
-Vincerà la Raimon-
-Non ti schiodi da quell’idea, eh?-
 
   Inizia il secondo tempo.
La Gemini scatta in avanti, ma la palla viene sottratta grazie alla difesa del nuovo arrivato che inizia a correre in avanti.
 
   -Ehy! Ma quel tizio bianco mica era in difesa?-  osservo.
-Vincerà la Raimon.-
-Gazel, come fai a dirlo?-
-Se quel ragazzo tira, segnerà. Ha una tecnica molto potente-
-Se lo dici tu… ma allora perché prima era in difesa?-
-Per rafforzarla e subire meno goal possibili-
 
   Il ragazzo tira usando un semplice calcio che viene fermato con la hissatsu del portiere.
La Gemini storm recupera la palla e avanza, ma grazie a una tecnica di difesa la Raimon riconquista la palla e non perde tempo per ripartire. Ora il ragazzo albino avanza con palla al piede e la sua aura sembra cambiata. Anzi, lo è.
Un difensore riesce a distrarlo e a recuperare la sfera che viene poi passata a una ragazza del centro campo. Successivamente la ragazza la lancia al capitano, ma viene intercettata dal ragazzo dai capelli corti e marroni. La stessa cosa succede un’altra volta. Forse ha ragione Gazel, la Raimon vincerà, ma è ancora sotto di un goal.
Il giocatore dai capelli corti e castani passa il pallone al compagno albino che poco dopo lo ripassa al ragazzo scorbutico e con una nuova tecnica mette a segno un goal.
1 a 1.
Un ragazzo con i capelli lunghi e azzurri riparte, ma viene fermato da Reize, che come una scheggia scatta verso la porta con palla al piede chiamando il compagno. Poco dopo iniziano una hissatsu che ha tutta l’aria di essere molto potente. Con grande stupore di tutti viene fermata dalla Mano del Colosso di Endou. Il portiere lancia il pallone al compagno  affiancato dall’albino, dopo qualche falcata la palla viene passata a quest’ultimo che con una tecnica davvero potente, chiamata “Tormenta Glaciale”, segnano il goal del vantaggio portando la squadra alla vittoria.
 
   -Avevi ragione, Gazel-  dico.
-Visto?-
-Adesso non fare tanto il saputello, ghiacciolo- s’intromette Afuro.
-Taci, femminuccia-
-Basta voi due! Sembrate due bambini-
 
   -Forse non ci crederete, ma sul nostro pianeta siamo una delle squadre più temute. Tutti tremano al pensiero di sfidarci. In ogni caso non siamo al primo posto, in cima alla nostra classifica c’è la Epsilon- dice Reize alla Raimon.
Ma quante stupidate ha detto? Ok è vero che non sono i più forti, ma ho diversi punti da constatare riguardo questa affermazione.
 
  -Afuro, mangia questa- ordina Gazel.
-Che roba è?-
-E’ la stessa cosa che ha preso Miki per cambiare aspetto.-
-Va bene-
 
   Il cielo si oscura e una voce, che non mi va molto a genio, dice:
-Mi fa piacere che te lo ricordi-
Si, come no. Peccato che siete solo più forti della Gemini Storm.
Improvvisamente una luce bianca e rossa compare e da essa appaiono delle ombre. Al centro riconosco subito quella di Dvalin.
 
   -Andiamo- ordina di nuovo Gazel.
 
   Si alza e lo seguiamo. Ora anche Afuro è diverso, ma riesco solo a vedergli i capelli che sono diventatati castani e molto più corti e ribelli.
-Quelli della Epsilon sono arrivati qui?- afferma sconcertato Reize.
-Penso che tu sappia qual è la punizione spetta ai perdenti, vero Reize?-
-A..Aspetta, ti prego-  cerca di giustificarsi Reize, chinandosi poi a terra. Davanti a me Dvalin sta per calciare un pallone nero e rosso verso la Gemini Storm.
-Calmatevi tutti- dice con tono freddo Gazel fermando il capitano della Epsilon.
-Eh? Ma che ci fai qui?-
-Questo non ti deve importare, sono venuto qui per loro- risponde guardando la Gemini Storm che ha dipinto sul volto un’espressione di paura e confusione.
-Non dirmi che…-
-Esatto. Lo ha voluto lui. Perciò non fare storie- detto questo, calcia il pallone teletrasportando noi e la Gemini Storm.
 
   -Gazel, cosa ha detto?- chiede Reize una volta giunti nel campo principale.
-Potrete restare qui, ma a una condizione-
-Cosa?-
-Dovrete svolgere dei lavori casalinghi e a ogni modo, tenetevi pronti. Ha qualcosa in mente-
Una luce rossa invade il campo e compaiono Dvalin e la sua squadra.
-GAZEL! Brutto stupido! Perché sei venuto?!- urla furioso il capitano avvicinandosi pericolosamente a Gazel.
-Questi sono i suoi ordini, tieniti aggiornato e stupido sarai te.- risponde freddo come il polo nord avviandosi verso la porta d’uscita, ma non prima di aver fatto un cenno a me e ad Afuro di seguirlo.
Sinceramente non sto capendo più niente. Cosa ha in mente questo lui ? Soprattutto chi è? Devo scoprire un paio di cose e Afuro mi deve aiutare. E’ anche vero che secondo le parole di Gazel avrò un futuro in ambito calcistico, ma se questo porterà alla rovina del calcio… no. Devo indagare.
Dopo cinque minuti sono in camera e vengo travolta come delle furie da Clear e Icer.
-E tu chi sei?- chiede Icer.
-Sono Miki, il capitano mi ha dato una specie di caramella strana-
-Ah ho capito. Le caramelle modifica aspetto. Comunque, ve la siete spassata tu e il capitano?- domanda Clear.
-No.-
-Ma come? Si vede lontano un miglio che ti piace.-
-Non è vero, a me non piace. Avete preso un abbaglio- rispondo seria.
-E allora chi ti piace?- chiede curiosa Clear.
-Nessuno-
Credo.
-Ne sei sicura?-
-Si-
-Al cento per cento?-
-Si-
-Ok. Comunque a te piace qualcuno. Te lo si legge negli occhi.-
-Davvero?- chiedo perplessa.
-Si. E le persone possono essere solo due.- conferma decisa Clear.
Ti prego non nominarle.
-O Gazel o Afuro-
No!
-Bah sarà- rispondo andando verso l’armadio per poggiare la giacca.
-Ragazze devo uscire. Ci vediamo dopo- informo.
-Vai a spassartela?- domanda di nuovo Clear su di giri.
-No. Devo andare a trovare una cosa-
-Se Gazel o Afuro stanno con qualcuna?-
-Uffa, no! Devo andare a scoprire una cosa che NON riguarda l’amore o cose simili-
-Mmm va bene, ma dopo ci racconti i dettagli-
-Va bene. Ciao- e chiudo la porta alle mie spalle.
Bene. Si va da Afuro.
Inizio a camminare e a svoltare nei corridoi cercando di farmi notare il meno possibile. Dal fondo del corridoio sento due voci. Una maschile e una femminile. Quella maschile mi sembra di conoscerla. Senza pensarci due volte mi infilo in una rientranza poco lontano e ascolto quello che dicono.
-Hai sentito? La Gemini Storm ha perso- dice la voce maschile.
-Si, Gazel sembra che li ha salvati- risponde quella femminile.
-No, erano solo le intenzioni di lui. Ha in mente qualcosa e tra poco sarà il nostro turno.- risponde di nuovo quella maschile.
Ancora queste parole. Ha in mente qualcosa. Pochi secondi dopo vedo passare davanti a me il capitano della Genesis e una ragazza alta e snella dai capelli azzurri.
Quando sono sicura che se ne sono andati esco dal mio nascondiglio diretta verso la stanza di Afuro.
Ha in mente qualcosa. Queste parole continuano a ritornarmi in mente, ma non riesco a comprenderle! Perché ha voluto salvare la Gemini che ha quanto pare, a detta delle parole di Dvalin c’era una cosa brutta in serbo per loro? Quando ritorno a concentrarmi sul percorso, ma noto che mi sono persa. Per caso vedo una piccola luce provenire da una porta e senza pensarci mi avvicino e sento cose che forse non dovrei sentire.
-Ma non puoi farlo! Ora dove sono?- a parlare è una voce femminile.
-Sono nelle cucine-
-E’ troppo!-
-Anche la Genesis un giorno perderà! E a quel punto entrerà il mio piano!-
-E’ crudele! Hanno già subito troppo!-
Un rumore a qualche metro da me fa distogliere la mia attenzione e, come se nulla fosse, mi allontano dalla porta.
Finalmente raggiungo la camera di Afuro iniziando a bussare.
-Ma chi è che rompe a quest..- borbotta aprendo la porta.
-Ah ciao Miki.-
-Devo parlarti seriamente-
Annuisce e si volta a guardare la stanza per poi chiudersi la porta alle spalle.
-Che c’è?-
-Allontaniamoci- rispondo mentre lo trascino lontano dai dormitori.
-Mi vuoi spiegare cosa è successo?-
-Hai presente quelle parole che ha detto Gazel? “Lui ha in mente qualcosa”-
-Si-
-Non mi convincevano, così volevo indagare e chiederti di aiutarmi, ma mentre venivo qui per domandartelo, ho incontrato il capitano delle Genesis che parlava della sconfitta della Gemini a una compagna, credo. A ogni modo, anche lui ha ripetuto le stesse parole.-
-C’è qualcosa sotto-
-Esatto. E mentre venivo qui, mi sono persa, per sbaglio sono finita dove c’è la porta di questo lui e ho sentito che parlava di un piano con una ragazza che attuerà quando la Genesis perderà, ma la ragazza non era d’accordo. Inizialmente gli ha chiesto dove erano e lui ha risposto nelle cucine-
-Di certo non si riferiva alla Genesis, se hai visto Gran-
-Già-
Ci pensiamo un attimo e come se ci leggiamo nel pensiero esclamiamo le stesse parole all’unisono.
-La Gemini Storm!-
Senza pensarci su iniziamo a correre verso le cucine come due forsennati, arrivando li dopo qualche minuto di corsa.
-Che ci fate qui?- domanda sorpreso Reize.
-Che ci fai  tu qui, piuttosto- risponde Afuro, che nel frattempo ha ripreso il suo aspetto così come ho fatto anche io.
-Questa? E’ la punizione di cui ha parlato Gazel. Dobbiamo fare cose tipo lavare i piatti eccetera. Perché siete qui?-
-Sembra che lui ha qualcosa in mente, ecco perché non ha fatto fare la punizione a Dvalin.-
-Lo so. So anche perché siamo qui. Solo i capitani delle squadre sanno cosa ha in mente e a quanto pare Dvalin è stato l’ultimo a essere informato-
-E’ qualcosa di brutto?- domando pietrificata ormai dalla paura.
-No- risponde.
Capisco che il suo “No” vale l’esatto opposto, cioè Si.
-Andate ora, o violerete il coprifuoco-
Annuiamo e usciamo.
Quando siamo abbastanza lontani dalla cucina trovo il coraggio per parlare.
-Afuro, ho paura- farfuglio stringendo ancor di più la sua mano.
Non sento nessuna risposta, ma un calore improvviso e piacevole avvolge le mie labbra. Un bacio.























§§§ ANGOLO AUTRICE RITARDATARIA §§§

Ehm, buona serata a tutti!
Per prima cosa chiedo scusa a tutti per il tremendo ritardo e per fortuna oggi pomeriggio sono riuscita a finire il capitolo, ma adesso non riesco a ricontrollarlo per correggere gli errori presenti e per questo chiedo nuovamente scusa. Il fatto è che il mio computer è andato all'altro mondo e sto usando quello di mia mamma che sta reclamando.
Passando al capitolo... eheh le cose si complicano, ma cosa avrà in mente questo lui ?? Poi il finale spero vi sia piaciuto :D Finalmente qualcosa si sistema, ma ne siamo sicuri?
Cosa succederà?
Devo ammettere che questo è stato uno dei capitoli più difficili che ho scritto anche perchè più di metà l'ho anche persa... xD
Ora devo andare o non riuscirò mai più ad aggiornare =P 
Spero vi sia piaciuto e scusate gli errori!!
Grazie per la lettura e a tutti quelli che seguono e recensiscono la storia. Grazie anche a chi l'ha messa tra preferiti/seguite/ricordate!
A presto!
_ Cry :D


Buone feste!!! Anche se sono in super ritardo xD
 

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


CAPITOLO QUINDICI


-Afuro, ho paura- farfuglio stringendo ancor di più la sua mano.
Non sento nessuna risposta, ma un calore improvviso e piacevole avvolge le mie labbra. Un bacio.
Pochi secondi dopo il calore cessa e il mio sguardo ricade negli occhi cremisi del ragazzo.
-Mi piaci- confessa.
Queste parole continuano a rimbombarmi nella testa ormai priva di ogni pensiero sensato.
Io piaccio allo stesso ragazzo che era il capitano della Zeus, ovvero la squadra più temuta del Football Frontier? Allo stesso ragazzo che era sempre freddo e manipolatore? A colui che importava solo di vincere?
-Mi piaci da quando ti ho vista per la prima volta in mezzo alla strada-
-Anche tu mi piaci- dichiaro dopo aver ripensato a tutti i momenti passati insieme, soprattutto al nostro primo incontro.
 
Sono così intenta ad osservare gli oggetti in mostra che vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Picchio la fronte e vengo sbalzata in dietro, cadendo rovinosamente a terra.
-  Tutto bene? -  mi dice lui porgendomi una mano.
Alzo lo sguardo e lo vedo. Un viso talmente bello da ricordare quello di un angelo.
-  Si grazie - rispondo accettando la sua mano.

 
Il suo viso si allarga in un sorriso e di nuovo il calore s’impossessa di me. Questa volta lo accetto ben volentieri trasformandosi poi in un bacio sempre più passionale.
 
§ - § - §
 
   -Miki, alzati. E’ tardi- sento una voce e poi qualcuno che mi scuote in continuazione la spalla.
Come risposta farfuglio qualcosa di cui nemmeno io ho capito il significato.
-Che hai detto? Comunque ieri sera sei entrata e ti sei buttata subito sul letto senza dare nessuna spiegazione né a me né ad Icer.-
Ieri sera! Al sentire queste parole scatto a sedere e iniziano a riaffiorarmi tutti i ricordi della serata precedente accompagnati da un vistoso rossore in viso.
-Miki? Perché sei diventata bordeaux?-
Come risposta sento di diventare ancora più rossa. Ha ragione. Ricordo che ieri sera appena entrata in camera mi sono cambiata e poi mi sono gettata a letto dicendo di spiegare il giorno dopo cosa era successo.
-Allora? Non mi racconti nulla?- domanda insistente Clear.
-Ecco…-
-Fammi indovinare. Sei andata da Afuro e poi vi siete baciati.-
Ma che caspita…?
In effetti, se si fa un riassunto molto riassunto è andata effettivamente così.
Capisco che ormai Clear ha capito tutto così le racconto di quando sono uscita e del quasi incontro con il capitano della Genesis e la ragazza per poi passare discorso che ho sentito da dietro la porta. Infine mi è toccato anche raccontargli del bacio e che, essendo tardi, ognuno è tornato nelle proprie stanze senza farsi notare e cercando di mantenere il segreto.
-Uhuhuh l’avevo detto io!-
-Shh Clear! Deve essere un segreto!-
-Va bene, va bene. Non lo dirò a nessuno. Comunque preparati o farai tardi.-
Cinque minuti dopo indosso la divisa e sto per uscire.
-Clear ci sei?- chiedo alla mia compagna che non trova la cravatta. Può sembrare una cosa stupida, ma secondo le regole di questa scuola è la cravatta che dimostra a che squadra appartieni.
-Inizio ad uscire, ti aspetto li!-
-Va bene!-
Apro la porta ed esco incrociando esattamente davanti a me Aiko.
-Ciao- la saluto.
-Ciao Miki-
-Come va?-
-Bene e te?-
-Bene-
C’è qualcosa di strano. E’ come dire fredda, ma leggo nei suoi occhi uno strano messaggio.
-C’è qualcosa che non va? Mi sembri un po’ strana-
-Oh, no niente. Ora devo andare. Ciao.-
-C..Ciao- la saluto mentre ormai è in fondo al corridoio.
-Eccomi!- avvisa Clear.
-Ehy, Miki? Che ti prende? – mi chiama la mia compagna notando il mio sguardo perso nel vuoto, o meglio, mentre fisso un punto buio e indefinito del corridoio, lo stesso punto dove è sparita Aiko.
-Eh? No, niente. – le rispondo risvegliandomi.
Iniziamo ad avviarci verso la mensa per la prima colazione parlando del più e del meno durante il tragitto, ma soprattutto di cosa è successo ieri sera, nonostante glielo ho raccontato centinaia di volte.
Quando entriamo in mensa troviamo la Diamond Dust, la Prominence e la Genesis al completo ai tavoli. Successivamente Gazel ci fa un cenno di andare li e ubbidiamo.
-Buongiorno – saluto, guardando tutti e cercando di evitare lo sguardo di Afuro.
-Ciao – rispondono alcuni. Altri cercano di trattenere uno sbadiglio, mentre altri ancora sono troppo intenti a non far cadere la loro faccia ancora addormentata nella colazione.
-Come mai tutto questo silenzio? – domando, vedendo che tutti, chi più e chi meno, sono nel mondo dei sogni.
-Ieri sera. Allenamento extra.- spiega brevemente il capitano.
-Allenamento extra?-
-Si. Oggi la Epsilon ha la prima partita contro la Raimon e ieri, per ordini superiori, abbiamo dovuto allenarci con loro della Epsilon.-
-Ma loro non sono meno forti di noi?-
-Si, ma ci hanno costretti ad allenarci fino a tardi e non tutti.-
-E perché io non ne sapevo nulla?-
-Sei sparita. E guarda caso anche Afuro era sparito.-
Ok. Ci sta per scoprire. Meglio trovare una via di fuga.
-Vado a prendere la colazione- avviso mentre scatto in piedi. Come una saetta vado verso il bancone delle pietanze iniziando a pensare a ciò che ha detto Gazel e a quello che ho sentito in questi giorni.
Credo che per questa mattina opto per un semplice bicchiere di latte con qualche cereale. Posiziono tutto sul vassoio e immersa nei pensieri mi volto e… dejà vu.
Vado a sbattere contro qualcosa. Il tempo rallenta. Il bicchiere di latte vola in alto facendo sparpagliare il contenuto in parte addosso a me e in parte sulla testa del ragazzo che mi è venuto addosso.
-Sempre la solita- commenta.
-Tu sempre in mezzo ai piedi- rispondo pronta per una battaglia.
-Voi due! Non fate come l’ultima volta!- ci schernisce Gazel alzandosi in piedi.
-Gazel ha ragione. Solo una perdita di tempo.- rispondo con tono superiore – vedete di non perdere oggi.-
Noto che rimane senza parole. Pensa che non so nulla e invece qualcosa so. Molti qualcosa. Li devo solo mettere insieme, cosa alquanto ardua.
 
La mattinata trascorre tranquillamente ed è questione di ore prima che la Epsilon vada dai giocatori della Raimon per la loro prima sfida.
-Ciao Miki!- mi saluta una voce alle mie spalle togliendomi dai miei pensieri. Mi volto e trovo Afuro.
-Ciao- gli rispondo diventando leggermente rossa in viso, ma lui sembra non notarlo e va avanti a parlare.
-Cosa ci fai in qui tutta sola?-
-Ero venuta per pensare un po’ a quello che sta per succedere.-
-Hai paura che prima o poi succeda anche a noi quello che è successo alla Gemini?-
Annuisco.
-Credo che tutti qui abbiamo paura di quello che può succedere, ma a quanto mi hai raccontato c’è una possibilità. Quel piano, ricordi?-
-Si. Mi chiedo solo cosa può succedere dopo la Genesis che è la squadra più forte di tutte.-
-La pensiamo allo stesso modo.-
-Tu che hai paura?- rispondo quasi incredula. Non è da lui.
-Ehi! Cosa credi?-
-Mah niente! Tu sei Aphrodi, l’invincibile capitano della Zeus Jr High!- continuo, quasi nel trattenere una risata. Credo che il suo carattere freddo sia solo una corazza che si è costruito nel tempo.
-Cosa ridi?! Adesso ti faccio ridere io!- e inizia a farmi il solletico.
Cerco in tutti i modi di convincerlo a smettere, ma ottengo il risultato opposto. Pochi minuti dopo e siamo uno sopra l’altro nel piccolo divanetto della sala comune della squadra. La sua faccia è a pochi centimetri dalla mia e si sta tenendo sollevato con le braccia che sfiorano le mie orecchie. Restiamo li a fissarci per non so quanto tempo.
-Credo sia ora di pranzo.- dice mentre si mette a sedere in modo più composto.
-Si-
E così, camminando fianco a fianco lasciamo la sala immergendoci sempre di più nei corridoi poco illuminati.
-Digli di andarci piano oggi- dice una voce femminile, da dentro una stanza. La stessa voce che ho sentito l’altro giorno.
Io e Afuro ci fermiamo e iniziamo ad origliare.
-Io non gli dirò proprio niente. Saranno loro a decidere come comportarsi- risponde la voce maschile.
-Cosa vuoi ottenere, eh?-
-Il  controllo del calcio e del Giappone-
-Non ce la farai. Te lo impedirò-
-Con cosa? La Raimon? Quella squadretta da quattro soldi?-
Gliela faccio vedere io se la Raimon è una squadretta da quattro soldi!
-Sappi che ho molti assi nella manica, ragazza mia! Più la Raimon diventa forte più la posso distruggere in poche mosse- continua la voce.
Alzo lo sguardo e noto che Afuro mi fa un cenno di andarcene. Forse è meglio. Annuisco e lo seguo fino alla mensa che troviamo già quasi piena di ragazzi. In un angolo vedo Gazel che parla con Dvalin. Che cosa avranno da dire i due?
-Ehy, afuro. Guarda.- lo chiamo e gli indico i due.
-Brutto segno.-
-Già-
Prendiamo il vassoio, lo riempiamo con del cibo e andiamo a sederci. Poco dopo arriva anche Gazel e sembra più freddo del solito. Infatti non spiccica parola per tutto il tempo.
-Oggi la Epsilon giocherà contro la Raimon. Nel momento in cui perderà toccherà a noi entrare in campo. Tenetevi pronti-
Ecco cosa si stava dicendo con Dvalin.
Tutta la squadra annuisce.
-Miki, che facciamo oggi?- mi chiede Clear.
-Allenamento?- chiedo.
-E’ meglio- risponde dopo aver subito un occhiataccia dal capitano.
Mezz’oretta dopo la squadra è al completo al campo. Il capitano riesce sempre a convincere tutti. Chissà perché….
-Oggi ci alleneremo sulle Hissatsu.-
Annuiamo e l’allenamento inizia. Devo dire che non è andato tanto male. Ho riprovato il mio colpo e ho solo rotto qualche vetro, mezza porta e lasciato qualche buco nel muro. Niente di che.
A differenza mia Afuro ha fatto alla perfezione il suo Colpo Supremo. Il mio tiro, a confronto col suo, sembra quello di una principiante.
-Controlla la potenza- mi dice Gazel, infine.
-Gazel!- urla una voce.
Dvalin.
-Ritirati!- urla di nuovo, ma questa volta si riceve una bella occhiataccia.
-Che vuoi?-
-Ho battuto quelli della Raimon. Li ho sotterrati di Goal.-
-Buon per te-
-Davvero non ti interessa? Eppure vi sto salvando la vita-
 
L’indomani mattina vengo svegliata da un vociferare che proviene da fuori. Mi guardo intorno e vedo che le altre non ci sono. Guardo l’ora: 11.59. Il rumore non cessa. Mi cambio velocemente e metto la testa fuori dalla camera. Vedo la Genesis al completo il cerchio al centro del quale spunta un voluminoso ciuffo color rosso fuoco. Gran?! Qualche secondo dopo una luce abbagliante riempie il corridoio e loro non ci sono più. Al loro posto è rimasto un pallone bianco e nero. Non ci penso su due volte e faccio quello che non devo fare.
















- Angolo autrice super-ritardataria -
Salve a tutti!
Eccomi sono tornata con questo scempio di capitolo! Chiedo scusa! Ho avuto tanto tempo è vero, ma ho dovuto anche recuperare qualche materia che avevo insufficiente a scuola e il tempo mi è volato... 
Passando alla storia... come vi sembra? Ora si sarà capito chi sono le voci, ma il piano? Cosa riguarda? Miki lo scoprirà? E la sua storia con Afuro? Perché Dvalin ha detto "vi sto salvando la vita"?
Scoprirete tutto questo nei prossimi capitoli!
Avvertimento! In questi ultimi capitolo sono stata molto legata agli episodi, ma dal prossimo farò di testa mia =P
Scusate ancora per il ritardo e per la presenza di errori!
Per farmi perdonare ecco un piccolo spoiler sul prossimo capitolo:


-E poi c’è quella cosa- esplicita Burn.
-Già, ma comporterebbe un rischio troppo alto per tutti. Soprattutto per quelli della Genesis.-
-Allora diventiamo noi i più forti- conclude il rosso.


Lo so è cortino, ma lascia intendere molte cose a mio parere.
Oddio scusatemi! Mi sono dimenticata di ringraziare tutti coloro che hanno letto, recensito e messo tra preferiti/seguiti/ricordati questa storia e questo capitolo! E per farmi perdonare di nuovo, mi è venuta un'idea strampalata. Ovvero, fare una copertina per la storia!
Ne ho fatte due e sono solo delle bozze, ditemi quali preferite e cosa vorreste che modifico/aggiungo.
Miki non è come me la sono immaginata, ma appena trovo qualcosa di meglio sistemo tutto.
Ecco le due copertine:









1- 



















2-



 

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***






CAPITOLO SEDICI




La luce bianca si dirada lasciando spazio per vedere ciò che mi circonda. Subito mi nascondo dietro un albero e poco lontano scorgo, ben nascosti anche loro, Gazel e Burn. Ma quei due mica non si sopportavano?!
In mezzo al campo c’è la Genesis al completo e nel centro c’è Gran. Guardo la Raimon e noto che sul volto di Endou è dipinta un’espressione di terrore, sorpresa e smarrimento. Che lo conosca già, Gran?
Mi nascondo ancora più meglio, per quello che posso, in modo da evitare di farmi vedere.
-C’è ancora qualche possibilità?- chiede Gazel al compagno.
-Non lo so. Dobbiamo stare a vedere adesso.-
-Secondo me si.-
-Tsk. Se lo dici tu-
Di che cosa stanno parlando? Possibilità di cosa?
-E poi c’è quella cosa- esplicita Burn.
-Già, ma comporterebbe un rischio troppo alto per tutti. Soprattutto per quelli della Genesis.-
-Allora diventiamo noi i più forti- conclude il rosso.
-Di che parli?-
-Shh. Sta iniziando-
Uffa! Ma continuate a parlare e che cavolo! Voglio scoprire qualcosa!
-Ciao Endou- saluta il capitano della Genesis. – come vedi siamo arrivati-
Si. Si conoscono di già.
Vedo le labbra di Endou muoversi dalla sorpresa. Una ragazza dai capelli celesti scuro esclama:
-Chi sono questi tizi?-
Oh beh, se vuoi ti rispondo io. A quanto pare sono i tizi può forti della Alius Academy e, per le voci, nessuno osa sfidarli per paura della loro potenza.
-Sono diversi da quelli dell’ultima volta-
Ecco si, quelli dell’ultima volta era la Epsilon. Peccato che hanno saltato la Diamond Dust e la Prominence. Perché?
-Se è così, questo vuol dire che la Alius Academy ha a disposizione un’altra squadra!-
Si, esatto. Per la precisione cinque squadre.
-Ora permettetemi di presentarvi la mia squadra della Alius Academy. Si chiama Genesis. Molto piacere.- presenta Gran, con tono quasi mieloso che mi provoca una certa orticaria.
-Quindi questo vuol dire che tu sei un alieno?- domanda Endou.
Ehm, no. Non siamo alieni, siamo semplici esseri umani potenziati da una malefica pietra.
-Ma che sta succedendo?- chiede il ragazzo dai capelli a rasta e con indosso gli occhiali da aviatore. – Che significa?!-
-Bene, Endou. Adesso giochiamo un po’ a pallone- di nuovo quel tono.
Inutile dire che la partita è a senso unico. Una vittoria schiacciante sulla Raimon da parte della Genesis. Ho visto anche le tecniche e devo dire, in tutta onestà, che capisco chi non vuole sfidare la Genesis. Hanno una potenza straordinaria!
Gran è riuscito ad abbattere la Mano del Colosso senza usare nessuna tecnica speciale.
Liquidano la Raimon per 20 a 0. Comunque poteva benissimo evitare di usare la sua tecnica Gran. Ha mandato al tappeto un giocatore della Raimon!
Per concludere, ora capisco che loro sono i più forti.
Allora diventiamo noi i più forti.
Perché mi tornano in mente le parole di Burn? Uffa, non ci sto capendo più nulla.
-La partita è finita. Andiamo. – dice freddo Gazel – vieni anche tu, Miki –
Beccata!
-C..Come f..facevi a sapere che ero li?-
-Da subito. Dopo facciamo i conti!-
Tira fuori un pallone blu e nero e una luce azzurra ci avvolge e ci trasporta alla Alius, di nuovo.
Ma la luce non era bianca? Chi capisce questi misteri è bravo…
-Allora, cosa sei venuta a fare dalla Raimon? Come facevi a saperlo?- mi schernisce il capitano.
-Ecco…- abbassai lo sguardo.
Sento la porta sbattere e mi volto sorpresa. C’è Afuro con aria preoccupata. Guarda prima me e poi Gazel con Burn.
-Che è successo?- tuona.
-Chiedilo a lei- risponde Gazel.
-Miki?-
-L’ho trovata dove non doveva essere.-
-Ovvero?-
-Sentimi Gazel. Basta! Stavo dormendo e ho sentito dei rumori fuori dalla porta. Mi sono cambiata e sono uscita. Ho trovato la Genesis e un secondo dopo è sparita e c’era un pallone al loro posto, così…-
-così hai pensato bene di prenderlo e andare dove sono andati loro.-
-Si! E poi perché? La Epsilon non ha ancora perso e dopo a ogni modo ci siamo noi o la Prominence! Perché sono andati loro? Il risultato era scontato, no? Poi cos’è tutta questa storia “diventiamo noi i più forti”? Eh? – sbotto.
Il capitano, dalle mie affermazioni poste sotto forma di domanda, sgrana gli occhi.
-Tu non capisci-
-Cosa non capisco?!- urlo. – Sentimi, basta. Mi sono stufata di tutti questi misteri. Me ne vado.- sibilo e mi volto per andarmene, ma vengo fermata dalla presa di Gazel.
-Che vuoi?- dico a denti stretti fulminandolo con lo sguardo.
-Non puoi andartene. Non posso dirti tutto.-
-Cosa?-
-La Genesis è stata mandata per valutare il grado di preparazione della Raimon che è ancora molto basso. Le Epsilon non durerà in eterno, succederà la stessa cosa della Gemini. A quel punto entreremo noi o la Prominence. A ogni modo, dopo aver giocato contro la Genesis, sono diventati più forti di prima.-
 
 
Mi butto sul letto della mia stanza vuota. Icer e Clear sono andate non so dove e perciò, dato che sono solo le quattro e mezzo decido di riposarmi un po’ riordinandomi le idee. Caspita, sembra che la mia testa sta per scoppiare!
Da quando sono arrivata qui, la mia vita sembra essere quella di un'altra persona. Me ne sono andata alla finale del FF dopo aver perso contro la Raimon e dove vado a finire? In un covo di matti ( o alieni o come volete chiamarli) che pensa di conquistare il Mondo con il calcio cercando di battere la squadra vincitrice del FF. Perché fare una cosa simile? Perché ci sono cinque squadre? La Gemini inizialmente era stata sufficientemente in grado di battere la Raimon, perché poi sono andati avanti? La Raimon è migliorata e ha battuto la Gemini, ma dopo è arrivata la Epsilon che li ha massacrati. Cosa succederà dopo? Infine è toccato alla Genesis, squadra più forte di tutta la scuola, battersi contro la Raimon.
Di questo passo il mio cervello diventerà una poltiglia di materia grigia.
E, come se non bastasse, ho ritrovato, Aiko, la mia vecchia compagna di classe e stanza della Zeus. Oddio quanto mi manca la Zeus! No, non posso averlo pensato sul serio! La Zeus Jr High, l’inizio dei miei incubi. In fondo in fondo, ma molto in fondo, vorrei ritornarci… A rivivere le giornate come una volta, tra le risate pazze di me e Aiko, i litigi con Afuro, i racconti su Afuro da parte di Aiko.
Cazzo!
Aiko è innamorata di Afuro! Me ne sono dimenticata totalmente. Io ci sto insieme adesso!  Oddio che faccio? Devo parlare con Afuro. Ora.
Scatto a sedere e mi dirigo verso l’ala destinata al dormitorio maschile.
Busso alla sua porta, dopo pochi secondi si apre.
-Miki-
-Capitano. Non c’è Afuro?-
-Perché lo cerchi?-
-Gli devo parlare seriamente.-
-Non è qui-
-Ah. E dove posso trovarlo?-
-E’ nella sala comune, credo.-
-Va bene. Grazie.-
Chiude la porta e parto diretta verso la sala comune della squadra.
-Afuro!- lo chiamo.
-Che c’è?- mi risponde abbassando il volume della televisione.
-Devo parlarti seriamente.-
-Dimmi.-
-E’ per Aiko.-
-E’ quella ragazza che è la sorella di Hera e che ora è qui alla Alius?- mi chiede con quel tono da strafottente. Da quanto non lo sentivo.
-Si è lei. –
-E’ cosa dovrebbe interessarmi?-
-Afuro!- lo richiamo.
-Okok dimmi-
-Ecco… non dovrei essere io a dirtelo, ma mi ha detto tempo fa che, ecco…- inizio.
-Cosa?-
-Che… che gli piaci- lancio tutto d’un fiato.
-Ovvio. Io piaccio a tutti.-
-Afuro!- lo richiamo di nuovo.
-Che c’è adesso? Non è colpa mia se sono bello da morire.-
-Ecco… non possiamo stare insieme, ammesso che lo siamo mai stati.-
-Perché?-
-Ecco… tu piaci a lei prima di me e non mi sembra giusto!-
-CHE CAZZO DICI?- sbraita alzandosi e avvicinandosi in modo minaccioso.
-E’ la verità! Mi sento in colpa!- gli urlo di rimando con le lacrime agli occhi.
-E i miei sentimenti non contano? Non posso decidere con chi stare? Eh? – sbotta nuovamente.
-Si, ma … -
-Niente ma! La questione è finita qui.- sibila e se ne va sbattendo la porta. Crollo a terra e inizio a piangere a dirotto.
 
-Gazel!- urla una voce.
-Gazel rispondi! – urla di nuovo.
Apro gli occhi e scorgo una pettinatura buffa rossa.
-E tu che ci fai qui?- mi chiede la figura.
-Burn.- sussurro.
-Lo so come mi chiamo. Come mai sei qui? Hai una pessima cera.-
-Lascia stare- gli rispondo e mi alzo un po’ a fatica, barcollando leggermente.
-Ok. Dov’è Gazel?-
-Credo nella sua camera- rispondo ed esco, lasciandolo un po’ perplesso.
Inizio a vagare nei corridoi con una meta indefinita e intravedo un orologio appeso a una parete. Sono le nove e mezza passate! Mi sono addormentata sul pavimento! A quest’ora saranno tutti a dormire… non so più dove andare… non ho più nessuno. Mi appoggio a una parete e scoppio di nuovo a piangere lasciandomi scivolare verso il freddo pavimento.
-Miki- mi chiama una voce.
Alzo lo sguardo e vedo una persona a me conosciuta.
-R..Reize- balbetto soffocando un singhiozzo.
-Che è successo?- mi chiede dolcemente inchinandosi affianco a me.
-Nulla di importante. Tu cosa ci fai da queste parti?-
-La mia stanza è in questo corridoio.-
-Oddio sono arrivata nella zona della Gemini!- realizzo e faccio per alzarmi, ma mi ferma.
-Tranquilla. Raccontami.-
Così, fidandomi, gli racconto tutto.
-Capisco… Dovresti parlare insieme a lui-
-Ma… adesso mi odia!-
-No, non ti odia. Anzi, secondo me è veramente innamorato. Da come si è comportato è evidente che non vuole che i suoi sentimenti, e di conseguenza la vostra relazione, sia messa in discussione.-
-Ma... Aiko!-
-Con tutti questi ma! Lasciala stare! La sua cotta era solo una cottarella del più interessante della scuola. E’ passato anche del tempo, qualcosa è cambiato.-
-Forse hai ragione.-
-Io ho sempre ragione-
-Haha grazie, Reize.-
-Riuuji Midorikawa-
-Haha va bene! Grazie, Midorikawa-
-Di nulla. Vai a dormire- mi dice con una sorriso di incoraggiamento.
Credo proprio di aver trovato un altro amico. Forse un po’ di buono questo posto ce l’ha.
 
Il suono della sveglia mi fa aprire gli occhi di malavoglia. Sono le sette e un quarto di mattina. Mi metto a sedere e squadro tutta la stanza trovandola vuota. E’ da un po’ che non vedo Icer e Clear, chissà dove sono finite. Mi alzo e inizio a preparandomi, dieci minuti dopo sono sulla strada diretta in mensa.
-Oggi avrai la tua possibilità contro la Raimon- dice una voce a me famigliare.
Mi fermo e mi metto in posizione d’ascolto accanto alla porta da cui proviene un piccolo bagliore.
-Vedi di non deluderci- schernisce una seconda voce.
-Beh, ma intanto se perde poi ci siamo noi!- beffeggia una terza voce.
Ci metto poco a riconoscere le voci. Gran, Gazel e Burn.
Che ci fanno in questa stanza?
Mi scorgo un po’ di più e vedo che sono in una specie di sala arredata con un divano e qualche poltrona mentre sullo sfondo ci sono delle tende chiare che lasciano entrare la poca luce solare.
I tre capitani sono attorno a… Dvalin?!
-Si-
-Si, cosa?- chiede Gran.
-Non vi deluderò.-
-Sarà meglio per te… altrimenti oggi ci vediamo tu sai dove-
-O..Ok- balbetta.
-Andiamo- dice freddo Gazel.
Meglio andarsene. Mi sposto e inizio a correre verso la mensa. Li trovo Icer e Clear raggiungendole subito, dopo aver preso la mia colazione.
-Giorno!- esclama la prima.
-Ciao- rispondo.
-Come mai sei così fredda?-
-Oh, no niente… sono solo un po’ stanca- giustifico vagamente.
-Hmm tu non me la racconti giusta- sentenzia Clear mente mi scruta con occhio indagatore. – comunque, sta arrivando in capitano con Afuro.-
Con Afuro?!
-Ciao- saluto il capitano quando si siede davanti a me.
Come risposta mi fa un cenno. E per fortuna che sono io quella fredda.
-Devo andare- dico sbattendo le mani ed alzandomi.
-Mi..miki!- mi chiama Icer.
Non le rispondo perché ormai sono già fuori dalla mensa. Inizio a camminare nel corridoio diretta in classe.
-Guarda chi si rivede.- chiama una voce che identifico come quella di Burn. Mi volto e confermo che è proprio lui. Solo che al suo fianco c’è una persona che era l’ultima che volevo vedere in quel momento.
-Ciao- saluto il ragazzo.
-Ciao. Pessimo umore, eh?-
-Non sono cazzi tuoi-
-Oh calmati- ride. – vedo che hai dei problemi nella tua squadra-
-Te lo ripeto, non sono ca..-
-Lo so, lo so. Ti va di lasciare la Diamond Dust e di entrare nella Prominence?- chiede a bruciapelo.
Io, nella Prominence? Acerrima rivale della Diamond Dust? Vorrebbe dire diventare nemica di tutto coloro che fin ora mi sono stati vicini comportandosi da amici.
-Hai un vero talento e ti ho osservata da molto, poco dopo il tuo ingresso alla Zeus-
-E con questo?-
-Unisciti a noi, quello stupido di Gazel non capisce il tuo valore e ti tiene all’oscuro di tutto, io invece no-
In quel momento vedo che dietro Burn si sono posizionati anche Gazel e Afuro con
Icer e Clear.
-Stai guardando i tuoi amici dietro?- chiede di nuovo a bruciapelo.
-Si. Mi dispiace Burn, ma non posso accettare. Non posso lasciare la Diamond Dust, nonostante i problemi è pur sempre come una casa per me.- finisco il discorso guardando i miei amici dietro.
-Ciao Burn, ciao Aiko- e ricomincio a camminare verso l’aula.
Tutto trascorre normale. Tutto immerso nel più totale silenzio. Nessuno che mi parla. Ho proprio bisogno di stare tranquilla per un po’.
Apro la porta della stanza e trovo Icer e Clear che mi guardano in modo alquanto strano.
-Abbiamo sentito tutto- mi informa Icer.
-Lo so, vi ho viste- rispondo aprendo l’armadio.
-Non pensavo che eravamo così importanti per te. E’ molto allettante la proposta che ti ha fatto Burn.-
-Lo so, ma come hai già detto, il mio posto è qui: nella Diamond Dust- concludo e prendo la divisa della squadra iniziando a infilarmela.
-Dove vai?-
-Ho bisogno di un po’ d’allenamento.-
-No aspetta!- mi chiama mentre sto per aprire la porta.
-Che c’è?- le chiedo perplessa.
-Ni..Niente, scusa-
Alzo le spalle ed esco.
Percorro i lunghi corridoi e scendo le scale e mi soffermo davanti alla porta che Gazel in passato ha chiamato “stanza oscura”. Vedo un flebile luce filtrare e così spingo la porta e vedo ciò che forse non avrei mai dovuto vedere. In questa stanza sento come delle presenze.







































- ANGOLO AUTRICE - 
Buona sera a tutti!!!
Eccomi qui con il capitolo... diciamo che è un capitolo di passaggio e dove abbiamo visto il primo litigio tra Miki e Afuro. In fondo lei lo aveva fatto perchè teneva alla sua amica e le sembrava di tradirla in qualche modo. Come andrà a finire?
I prossimi capitoli sono già pronti e sto scrivendo il diciottesimo, perciò tra una settimana pubblico il successivo. Ormai manca poco alla grande sfida... mmm vedremo ;)
Che altro dire... Burn è ritornato all'attacco e ha cercato di far entrare Miki nella Prominence, ma lei ha rifiutato. Vai così Miki! 
No. Ok. Sto sclerando, scusate ^.^
A ogni modo... Reize che tenero! Ha aiutato Miki! Aww *-*
Per concludere sennò il capitolo lo pubblico stanotte, che presenze saranno? 
Ripeto: questo è solo un capitolo di passaggio, perciò è ovvio che non ci sia molto "succo" (chiamiamolo così u.u)
Grazie a tutti per la lettura (e per essere arrivati fin qui a leggere) e scusate per eventuali errori!
Grazie a chi segue sempre questa storia, a chi la recensisce, a chi l'ha inserita tra preferiti/ricordate/seguite e a chi semplicemente legge. 
Grazie a tutti, davvero :)
Un bacio!

_ Cry :)


Ps. Scusate se la copertina è un po' grande... non sapevo bene le misure così sono andata un po' a intuito... ditemi cosa ne pensate ;)

 

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***





CAPITOLO DICIASSETTE


Dedicato a tutte voi che leggete la mia storia <3



Un fascio di luce azzurra illumina un piedistallo e, più in basso, una figura a me nota. Dvalin.
-Dvalin, che brutta umiliazione!-
Gazel?
Ma aspetta… accanto  a Gazel c’è Afuro!
-Già, un umiliazione-
Un altro cono di luce illumina Dvalin e un altro piedistallo, questa volta la luce è rossa.
-Ho sentito che la partita con la Raimon è finita in parità!-
Burn?!
Ecco di cosa parlavano oggi in quella stanza!
-Si e mi dispiace. Per noi pareggiare una partita ha lo stesso identico valore di una sconfitta-
-E’ stata divertente? La vostra lotta contro Endou e gli altri?- conclude una voce, a me nota anche quella. Gran.
-Ehy Gran! Adesso basta così! Sta zitto!- lo rimprovera Burn.
-Si, giusto, ma questo vale anche per te- continua Gazel.
Un rumore meccanico si fa largo e un fascio di luce avvolge il contorno di Gran e poco più in basso Dvalin.
-Ti prego di perdonarmi se ti ho offeso- dice Gran.
-Dvalin, lascia che ci occupiamo noi di questa faccenda- domanda Gazel.
-Voi però siete a conoscenza del fatto che non abbiamo ancora usato tutto il potere di cui disponiamo.- risponde Dvalin
-Si, sappiamo che avete ancora… tanto potere!- afferma Burn, calcando le ultime due parole.
-Bene, è la vostra ultima possibilità!- s’intromette Afuro e tutte le luci si spengono.
Mi sposto e vado verso il campo. Ultimamente è diventata un abitudine spiare le persone, non mi riconosco più!
Ma come mai ha detto ‘non abbiamo ancora usato tutto il potere’ ? A che di riferisce? Cosa hanno in mente ancora? Perché non ha voluto far giocare Gazel contro la Raimon?
Calcio la palla con tanta di quella foga che non sembro più me stessa.
Le cose si complicano e si fanno più serie.
Prendo un altro pallone e provo il mio tiro che mi esce abbastanza bene.
Rimango ad allenarmi per un paio d’ore finché non sento qualcuno che mi chiama.
-Devi piegarti più indietro quando tiri- mi consiglia una voce che mi fa sussultare.
-Gazel…-
-Preparati, andiamo a Okinawa.-
-Oki..Okinawa? Perché?-
-Burn ha combinato un suo solito casino e Gran è li sul posto.-
-Uh, allora le cose si fanno interessanti- commento.
Vedo un piccolo sorriso farsi largo sulle labbra di Gazel e poi si dirige verso la porta.
Venti minuti dopo sono pronta e con indosso una semplice tuta blu scuro con delle converse blu elettrico.
-Andiamo?- chiedo al capitano che mi aspetta all’ingresso.
-Manca una persona-
-Eccomi!- questa voce… non può essere!
Mi volto ed è proprio colui che sospettavo!
Afuro! No!
-Ok, ora si può partire.-
Calcia il pallone e ci teletrasportiamo ad Okinawa.
-Devo fare una cosa! Arrivo!- esclamo e corro verso il villaggio che ormai conosco già.
“Vediamo…”
Guardo tutte le case e finchè non ne trovo una accanto al bosco.
-Gouenji!- urlo.
Si alza dalla panchina e mi corre incontro.
-Miki!-
Ci stringiamo in un abbraccio per diversi secondi finché non ci stacchiamo.
-Sei diventata più alta!-
-Anche tu non scherzi!-
-Miki!- urlano Gazel e Afuro alle mie spalle.
-Ci sono i tizi dell’altra volta!- esclama Gouenji voltandosi.
Vedo che il viso di Afuro trabocca di rabbia. Che sia geloso?
-Ti abbiamo già detto i nostri nomi!- esclama Gazel.
-Perché siete qui?-
-Abbiamo degli affari da concludere. Forza Miki Andiamo.- ordina freddo in capitano.
Annuisco.
-Ciao Gouenji, ci vediamo.- e mi incammino verso i miei compagni.
-Vi rivedrete molto presto- continua Gazel con un ghigno.
Iniziamo a camminare verso non so dove e tra noi è calato un silenzio quasi imbarazzante.
-Arrivati- c’informa Gazel.
Scorgo attraverso gli alberi la Raimon schierata in campo e davanti ad essa Burn. Che cacchio ci fa li?!
-Gran è lassù- indica un enorme struttura dal quale si intravedono i capelli rosso fuoco del ragazzo.
-Sei pronto ragazzo?- chiama un uomo sulla sessantina indicando Burn che ha la palla sotto al piede.
-Certo può dare il via in qualsiasi momento!- risponde.
 
Ma che vuole fare?
-Vuole fare goal da solo contro tutta la Raimon- risponde Gazel come se mi  avesse letto nel pensiero.
-Ma è pazzo?!-
-No è semplicemente Burn.-
 
-Endou! Preparati!- urla.
Ecco il fischio.
Da un piccolo calcio alla palla e gli attaccanti scattano in avanti. Li coglie sul tempo e schiaccia la palla facendola volare in alto con un calcio. Salta in alto anche lui con un elevazione incredibile.
 
-Come fa a saltare così in alto senza la divisa con la pietra?-
-Deve averla da qualche parte-
 
La palla e lui si avvicinano e con un calcio che emana vere scintille di fuoco la manda in direzione della difesa.
-Difesa!- urla il ragazzo dai capelli a rasta.
 
-E’ potentissimo!-
-Non è al massimo. Adesso farà il suo tiro.-
-Ma allora finirà male come quella volta al campo quando abbiamo sfidato la Prominence.-
-No-
 
La sfera si dirige verso la difesa che sta mettendo in atto tutte le sue tecniche, nel frattempo Burn ritocca terra per darsi un nuovo slancio. Intercetta la palla e gli da un nuovo colpo inserendogli sempre più potenza. La difesa della ragazza dai capelli rosa va in frantumi.
 
-Chiudi quella bocca o ti entrano le mosche- mi schernisce il capitano.
-E’ incredibile!-
-Lo so. Non dovrebbe. Prevedo guai molto grossi per Burn quando Gran gli si metterà contro.-
 
Anche la difesa del ragazzo dai capelli bianchi è superata. Burn prende la palla, mentre è ancora in volo, sul collo del piede e riscende a terra iniziando a correre in avanti verso due difensori che tentano di fermarlo, ma ecco che salta di nuovo.
Lancia la palla in aria e ricasca al suolo.
-Chi gioca con il fuoco finisce per scottarsi!- esclama mentre salta nuovamente.
 
-Sta praticamente volando!-
-Si, è una nostra capacità, quella di una grande elevazione.-
-Grazie alla pietra?-
-Si, ma si deve essere anche molto dotati naturalmente-
 
Ed ecco che esegue la sua tecnica: la Palla di Fuoco.
La sfera si incendia e scatta verso la porta.
-Mano del colosso!- esclama Endou.
La hissatsu del portiere è mandata in frantumi e la palla entra in porta.
 
-Ce l’ha fatta.- sibilo sorpresa.
-Si-
-Lui da solo ha battuto la Raimon, come è potuto succedere?-
-Gli effetti della pietra. La sai la storia.-
-Si, ma allora anche tu potresti fare la stessa cosa.-
-Esatto. Potrei.-
 
Il ragazzo torna a terra e la palla ai suoi piedi.
-Sei incredibile, Nagumo!-
 
-Nagumo?!-
-E’ il suo nome vero. Mi stupisce che lo ha usato.-
-E qual è il tuo?- chiedo al capitano.
-Guarda e taci.- chiude l’argomento.
Uffa.
 
-Che cosa vi avevo detto? Con me in squadra sconfiggerete gli alieni con grande facilità!-
 
Peccato che tu sei un alieno, Burn o Nagumo.
-Prendete queste- ci ordina Gazel aprendo il palmo e mostrando due caramelle modifica- aspetto.
Io e Afuro ne prendiamo una e pochi istanti dopo siamo due persone diverse, uguali a come quando ci siamo mostrati quella volta in cui la Raimon ha battuto la Gemini Storm.
 
Nel frattempo Endou è andato davanti a Burn.
-Allora, ho passato il test?-
-Ma certamente! D’ora in poi giocheremo sempre insieme nella Raimon!- gli dice porgendogli la mano. – Ti faccio i miei complimenti, Nagumo! –
Burn gli stringe la mano e afferma:
-La Mano del Colosso, davvero niente male.-
-Quindi in attacco adesso farai coppia con me?- domanda una ragazza dalla carnagione scura e capelli celesti scuro.
-Non è necessario, posso giocare come unica punta.-
-Ma che maleducato!-
-Signoria Schiller! Io lo farei entrare in squadra! E’ d’accordo, vero?- propone Endou verso una donna con lunghi capelli blu notte e che non supera i tren’anni.
-Indubbiamente in nostro Nagumo sembra avere molto da offrire.- risponde.
 
Questa voce… non può essere!
 
-Ma prima se non ti dispiace avrei alcune domande da farti.- continua.
-Sentiamo.-
-Da adesso in poi entrerai a far parte della Raimon e quindi, gioco forza, io diventerò responsabile della tua incolumità. Dunque: vuoi dirmi la scuola che frequenti?-
 
Ahia, Burn. Ti sei cacciato in un bel guaio.
 
I secondi passano in silenzio e sul volto della donna si disegna un’espressione stupita.
-La Alius Academy!- risponde una voce in lontananza.
Gran!
Tutti si voltano dove c’è il capitano della Genesis e Mark esclama il suo nome.
-Appartieni alla Alius Academy?- domanda sorpresa la ragazza dai folti capelli rosa.- Sta dicendo la verità?-
-Quali sono le tue intenzioni?!- domanda Endou.
-Tsk. Gran!- chiama Burn con tono malefico e pieno di rabbia- brutto ficcanaso, hai rovinato tutto!-
-Posso sapere per quale contorto motivo stavi provando ad infiltrarti nella squadra della Raimon?-
-Mi incuriosivano molto questi terrestri. Tutto qui. Volevo vedere che tipi erano.-
-Non è piacevole essere ingannati, vero Endou?- domanda Gran alzando un pallone della Alius bianco e nero. Sprigiona una luce immensa e lo calcia in direzione di Burn che non fa una piega. Endou si mette subito dinnanzi a lui per proteggerlo, ma eccolo che salta di nuovo. Nel momento in cui supera Endou para il pallone con lo stomaco che sfugge in alto. Il ragazzo tocca terra e si da uno slancio venendo poi ricoperto da un turbine dove ne esce trasformato con la sua divisa ufficiale.
Tutte le facce dei componenti della Raimon sono sorprese.
-E’ la maglia… - inizia Endou.
-della Alius Academy!- continua il ragazzo con i rasta.
Burn calcia il pallone emanando scintille verso Gran che lo para e lo rimanda al mittente, questa volta la palla è ricoperta da spirargli di aria. Nagumo ferma la sfera con la suola della scarpa che continua a roteare e poi, ruotando su se stesso, la blocca al terreno sotto il suo arto.
-Nagumo, ma allora sei…-
-Nagumo non esiste- risponde Burn scrocchiandosi il collo – ecco chi sono realmente. Il mio nome è  Burn, ricordatevelo.-
-Burn…-
-Sono il capitano della Prominence, una squadra della Alius Academy-
-La Prominence? – chiede dubbiosa la donna dai capelli blu notte.
-Allora, Gran. Questi terrestri hanno sconfitto la Gemini Storm, hanno pareggiato con le Epsilon e dopo aver giocato con voi saranno diventati ancora più forti. E’ per questo che ho ritenuto interessante osservarli più da vicino. Io faccio sempre quello che più mi pare e piace. Se interferisci ancora una volta li distruggerò- dichiara mentre punta il dito contro Endou – a cominciare da lui!-
-E così lo distruggeresti?- finalmente è Gran a parlare.
Prende una rincorsa e atterra accanto a Burn con un tonfo incredibile, sollevando un polverone.
-Pensaci, forse potrebbe tornarci utile. Un elemento valido come lui farebbe comodo all’accademia! Non credi?- rivela iniziando a girare in tondo con Burn.
 
No! Anche lui no! Vi prego! Devo fare qualcosa!
Mi sposto per andare in avanti, ma vengo fermata dalla presa di Gazel.
-Che vuoi?! Lasciami!-
-Ferma-
-Vogliono far entrare anche lui all’accademia! Non lo permetterò!-
-Lui non entrerà all’accademia-
-E perché dovrei crederti? Eh?-
-Statti buona che dopo entriamo in scena anche noi-
 
-All’accademia? Questi terrestri?-
-Ti ricordo che non sarebbero gli unici.-
-Tsk. Questi non hanno il potenziale che hanno quei tre- afferma Burn.
 
Si stanno riferendo a me e ad Afuro? E il terzo? Aiko.
Sposto lo sguardo sul capitano e noto che ha sgranato gli occhi.
-Andiamo-
Annuiamo.
 
-Voi due!- esclama Gazel iniziando a camminare nel campo seguito da me e Afuro.
-Voi siete i tizi dell’altra volta!- ci indica Endou.
-Si siamo noi- risponde Gazel.
-Burn stai parlando troppo. Taci- continua il capitano della Diamond Dust.
-Gazel che cosa ci fai qui?!- esclama quasi furibondo Gran. –questi sono…- non finisce la frase e ci indica.
-Si sono loro.-
-Andiamocene- sibila infine il capitano della Genesis.
Un fascio di luce bianca ci avvolge e un secondo dopo siamo nel campo della Genesis.
 
-Quell’Endou ha davvero una parata niente male.- constata Burn beffeggiando.
-Burn, sta zitto!- lo schernisce Gran.
-Non osare mai più immischiarti nella Raimon, chiaro? D’ora in poi alla tua squadra sarà vietato battersi contro la Raimon.- sibila.
-Tsk. Non te lo permetterò!-
-Invece è così. Lui sarebbe d’accordo.-
-Tu fai una cosa simile e te la farò vedere.- questa volta è Burn che sibila.
I due si guardano in cagnesco e poi ognuno se ne va per la sua strada, lasciando me, Afuro e Gazel da soli nel campo.
-Ho delle cose da svolgere. Ciao. Ah  dimenticavo. Tra due giorni la Epsilon si sfiderà nuovamente con la Raimon.- e così se ne va anche il capitano, ma prima rivolge uno sguardo d’intesa ad Afuro.
Ignorando il suo sguardo faccio un passo verso la porta, ma vengo trattenuta dalla sua stretta al mio polso.
-Dobbiamo parlare- mi dice freddo guardandomi negli occhi.



















- ANGOLO AUTRICE -
Buon pomeriggio a tutti!
Per la prima volta sono puntuale! Dopo una settimana esatta ecco qui il nuovo capitolo! *si sentono fischi e applausi da non so dove*
Hahah scherzi a parte, volevo dire una cosa seria. Ho rivisto l'anime di IE diverse volte e non mi sono mai spiegata una cosa. Perchè alla Prominence non è stata data la possibilità di giocare contro la Raimon? Ecco la mia risposta. 
Bene, detta la cosa seria, questo capitolo è concentrato su Burn e la sua quasi "intrusione" alla Raimon e delle conseguenze. Ci stiamo avvicinando... xD
Il finale l'ho lasciato aperto, Miki e Afuro che parlano. Non ce la facevo a tenerli divisi T.T
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per la presenza di errori!
Grazie a chi legge.
Grazie a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie a chi ha sempre recensito!
Grazie a tutti!
A presto!
_ Cry

 

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


Avviso: Questo capitolo è più lungo rispetto agli altri e in certi punti è un po’ pesante (concentrato di avvenimenti). Spero vi piaccia comunque, anche se è solo di passaggio ma al contempo fondamentale per la trama.




 
 
CAPITOLO DICIOTTO
 


-Dobbiamo parlare- mi dice freddo guardandomi negli occhi.
-E di cosa?- gli rispondo anch’io fredda.
-Mi pare che ormai sai tutto di questa scuola, o mi sbaglio?- continuo.
-Non è di questo che voglio parlare. Scommetto che la tua amica Aiko nemmeno ti caga, giusto?-
Non rispondo.
-Chi tace acconsente. Guarda caso l’ho incontrata poche ore fa e non mi ha nemmeno guardato. Mi ha guardato con sguardo freddo e distante, perciò non gli interesso più.-
Rimango a bocca aperta.
-E tu come fai a dirlo?- lo sfido anche se non è il momento più adatto.
-Tsk. Queste cose la capisco.-
-Se lo dici tu- rispondo per finire lì il discorso e tento di liberarmi dalla sua morsa che diventa ancora più forte.
-Tu non scappi- sibila in tono suadente. Un tono che non ho mai sentito provenire da lui.
-Lasciami-
-Dimmi quello che provi esattamente per me.-
-Mi pare di avertelo già detto-
-Ridimmelo-
Di nuovo quel suo sguardo indagatore. Dio non riesco a resistergli.
-Ecco… tu…-
-Io..?-
-Mi piaci- finisco in un sussurro abbassando lo sguardo e diventato rossa come un pomodoro maturo al punto giusto.
-E se ti piaccio perché hai detto quelle cose? Eh? Cazzo, anche tu mi piaci!- sbraita.
-A..Afuro…- balbetto sgranando gli occhi sorpresa da quella sua reazione così inaspettata.
Non ricevo nessuna risposta, ma in compenso un calore mi avvolge. Le sue labbra si sono scontrate con le mie provocando in me una tale energia da superare qualsiasi rifornimento di energia nucleare in una centrale. Rimango però interdetta da quel contatto improvviso e pochi secondi dopo, dopo aver ripreso lucidità riguardo la situazione, decido di schiudere le labbra e lasciar diventare quel contatto, quel piccolo bacio, sempre più passionale.
Diversi minuti dopo ci stacchiamo e ci guardiamo intensamente negli occhi.
-Dio quanto mi sei mancata- confessa prima di stringermi in un abbraccio stritolante.
-Anche tu- sussurro accoccolandomi sul suo caldo petto.
 
Lui. Lui che è sempre stato freddo, razionale e manipolatore. Lui, a cui è sempre importato di vincere, di prevalere su tutti e tutto. Lui che è sempre stato menefreghista di tutto e tutti. Lui, che ho scoperto avere anche un lato dolce e premuroso. Lui, Afuro Terumi. Il ragazzo di cui mi sono innamorata.
 
-. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
 
 
Mi rigiro nel letto e spengo la sveglia rischiando di buttarla sul pavimento. Faccio un sonoro sbadiglio e mi alzo mettendo a fuoco la stanza. Noto che Clear che si sta infilando la divisa.
-Che ore sono?- chiedo terminando la frase con un altro sbadiglio.
-Le sette e mezza. Ti conviene iniziare a prepararti.-
Annuisco e obbedisco.
-E’ oggi la partita tra Raimon e Epsilon, giusto?- mi chiede Icer uscendo dal bagno.
-Si-
-Sono curiosa di vedere come va a finire… Oh! Non sapete cosa ho visto ieri!- urla euforica Clear.
-Cosa?-
-Ho visto Gazel e Afuro andare in giro insieme e sembravano molto in sintonia, sembrava che stavano parlando di qualcosa di importante-
-Ah-
Certo. Loro sono diventati come migliori amici, tanto che quasi quasi lo considera come un secondo capitano della Diamond Dust. Peccato che io non so nulla e lui ora saprà ogni più piccola pulce di questo luogo e di questa storia.
-Non dici niente?-
-Che dovrei dire?- domando non capendo, forse.
-Niente, andiamo?-
Annuiamo e usciamo dirette in mensa. Preferisco andare subito a sedermi ed evitare di prendere la colazione per colpa di, diciamo, brutti ricordi. Mi siedo davanti al capitano al quale è seduto vicino Afuro con cui scambio un piccolo sguardo d’intesa.
-Oggi c’è la partita tra Epsilon e Raimon.- avvisa freddo Gazel.
-Chissà come va a finire- sussurra Icer portandosi l’indice sotto il mento.
-Presto lo sapremo.-
Finita la colazione, per fortuna senza scontri o equivoci, mi sto dirigendo verso il campo per fare un po’ di allenamento. Mi manca il poter uscire a fare un giro. Invece no. Sono qui rinchiusa in una sottospecie di scuola aliena che vuole conquistare il mondo. Perché, poi?
-Miki- mi sento chiamare e mi volto trovandomi di fronte i due amiconi.
-Che c’è?- li squadro leggermente indispettita.
-Oggi c’è la partita tra la Epsilon e la Raimon e oggi… -
-Oggi…?-  insisto inarcando un sopracciglio.
-Rientrerà nella Raimon anche il tuo amico. Hanno deciso di lasciarlo stare. Infondo deve essere una scelta, quella di entrare qui.-
Rimango a bocca aperta. Quelle parole, soprattutto sul fatto di entrare in questa scuola, devono essere costate care all’orgoglioso Gazel.
-Da..Davvero?- chiedo perplessa.
-Si. Perciò andiamo a vedere la partita nel pomeriggio. Alle quattro qui. Ora tutti ad allenarsi.-
 
Afuro migliora sempre di più nel suo “Colpo Supremo” e lo rende ogni giorno più potente, Gazel e la sua “Sfera di Ghiaccio” sono perfetti. Io sono l’unica che non fa progressi, anzi, sono quella che cade ogni due per tre.
-Te l’avrò ripetuto cento volte. Piegati di più quando stai per colpire il pallone.- mi riprende il capitano.
Annuisco e pochi secondi dopo mi lancia in alto la palla. Salto e mi piego in orizzontale colpendola con il collo del piede, questa volta sto attenta a piegare il busto nell’angolazione giusta.
-Molto meglio- si complimenta.
-Grazie- sussurro guardando la palla conficcata nel muro che ha rotto la rete della porta.
Gli allenamenti continuano per diverse ore, fino a che il capitano non ci da ordine di smettere e di andarci a fare una doccia negli spogliatoi.
-Avete sentito?- domanda Icer appena entrate nello spogliatoio femminile.
-Che cosa?- rispondo non capendo cosa vuole dire.
-Della Epsilon!- esulta.
-Si, gioca oggi pomeriggio. Tutti lo sanno-
-Ma no! Non quello! Che ha cambiato nome!-
-Cambiato nome?- chiedo.
-Si, ora si chiama Epsilon Plus. E nella Raimon ritornerà un giocatore ed è pure carino… mi pare si chiami Gonji Shuta, Gunja Shutu, Ga..-
-Gouenji Shuuya- finisco la frase con lo sguardo perso nel vuoto.
-Si, esatto! Come fai a saperlo?- mi chiede entusiasta Clear.
Silenzio.
-Miki… ehy Miki, ci sei?-
Gazel aveva ragione, Gouenji è tornato davvero!
Un sorriso a trentadue denti compare sul mio volto.
-Miki… come mai hai quel strano sorriso stampato in faccia?-
Gouenji è tornato! E’ tornato! Aspetta… se è tornato vuol dire che prima o poi dovrò sfidarmi con lui… di nuovo…
Il sorriso svanisce e lascia il posto a una depressione nera.
-Mi..Miki- mi chiama Clear allontanandosi da me – co..come mai hai quella nube nera che ti aleggia intorno?-
-Vado a farmi la doccia- rispondo meccanicamente spostando lo sguardo verso il bagno.
Esattamente. Una doccia mi aiuterà a schiarirmi le idee.
Entro in bagno e appoggio sul lavabo i miei vestiti puliti e inizio a spogliarmi, non prima di aver aperto il rubinetto della doccia.
Si sta ripetendo la stessa storia della Zeus e del FF. Spero che finisce tutto bene. Mi sono quasi beccata una strigliata da Gouenji perché non gli ho detto della Zeus.
 
- Congratulazioni – dico, rivolgendomi alla Raimon.
- Mi sono spaventato quando ti ho vista nella Zeus, perché non me lo hai detto prima?! – mi chiede, quasi in tono di rimprovero Gouenji.
- Non credevo che sarebbe finita così – rispondo, facendo un linguaccia.
 
Ma ora come faccio a dirgli della Diamond Dust? Lui non ha mai visto Gazel! Cioè si, ma non sa chi è in realtà. La prossima squadra dopo la Epsilon a battersi contro la Raimon saremo noi dato che la Prominence è stata “squalificata”. Come ogni volta, il capitano avvisa la Raimon prima di una nuova sfida e se la Epsilon viene sconfitta e compare Gazel? Non gli costerà molto fare due più due!
Il getto d’acqua calda mi trasmette un brivido di piacere e mi rilassa i muscoli della schiena.
Prima o poi dovrà scoprirlo, ma così lo scoprirà nel modo peggiore! Non voglio che lo viene a sapere così! L’unica soluzione è… si è l’unica. La soluzione è quella di presentarmi anche io, nella mia vera forma, dinnanzi alla Raimon al momento della sconfitta della Epsilon.
Ma ora il problema è: come spiegarlo a Gazel?
Chiudo il rubinetto ed esco. Un brivido di freddo mi percuote. Mi avvolgo l’accappatoio e dopo poco mi vesto.
Sono decisa a parlare con la persona che può risolvere questo piccolo grande casino.
 
-E così lo vorresti per evitare di ferire il tuo amico?- mi chiede guardandomi dubbioso.
-Si- rispondo debolmente.
-Avevamo già in mente la stessa cosa-
-Tu e chi?-
Domanda idiota.
-Io e il tuo fidanzato, Afuro.-
Fidanzato?!
Non l’ho mai visto da questa prospettiva… ma aspetta come ha fatto a capire che tra me e Afuro c’è qualcosa?
-Come hai fatto a capire che tra me e lui c’è qualcosa?-
-Due motivi. Primo si vede lontano un miglio che vi mangiate con gli occhi e secondo ho sentito buona parte del discorso che avete fatto in palestra.-
Spalanco la bocca e sento le guance diventare bordeaux.
-Non ti preoccupare, non lo vado di certo in giro a dire. Non mi interessano i vostri affari. A ogni modo, la risposta è sì. Vi mostrerete con il vostro aspetto fisico vero quando la Epsilon perderà, ma a una condizione.-
-Quale?- domando temendo la risposta.
-Vi trasformerete in voi davanti ai loro occhi. Il discorso è chiuso- si alza e se ne va, sbattendo dietro di se la porta della sala dei capitani.
E’ crudele! Non posso fare una cosa simile. Devo digli la verità. Ora.
Mi dirigo anche io verso la porta e la chiudo dietro di me. Faccio un bel respiro, ma mentre sto per buttare fuori l’aria qualcuno mi parla.
-Dove credi di andare adesso?-
-A dirgli tutto-
-Non ti azzardare.- sibila.
-Me ne sto buona se mi permetti di venire con te come me stessa ­­­– gli rispondo riducendo gli occhi a due piccole fessure.
-Immagino di non avere altra scelta, a ogni modo dovevi comunque venire con me.-
 
Sono in camera e sto leggendo un libro per passare il tempo. Per fortuna sono tutti ad allenarsi e mi hanno lasciata sola.
Qualcuno bussa alla porta. Con malavoglia appoggio il libro sul letto, mi alzo e vado ad aprire ritrovandomi di fronte l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. L’ istante dopo mi ricordo dell’appuntamento al campo. Pace.
-Gazel-
-E’ ora, andiamo. La partita è già iniziata-
Annuisco, prendo la giacca ed esco.
Camminiamo per diversi secondi accanto senza dire una parola. Mi sento in imbarazzo sapendo che lui sa quello che c’è tra me e Afuro e sinceramente sono anche nervosa per come reagiranno quelli della Raimon.
-Preparati. Oggi molto probabilmente sarà l’ultima partita della Epsilon-
-Ciò significa che dopo tocca a noi?- realizzo.
-Esatto-
Arriviamo all’ingresso e li troviamo anche Afuro che mi fa un cenno con il capo. Li rispondo con un sorriso e poi la luce azzurra ci travolge finendo accanto agli spalti dello stadio dove si sta tenendo la partita Epsilon Plus-Raimon.
La palla ci ha trasportato accanto alle scalinate dove ci sono i posti a sedere.
-Venite- ci dice il capitano e iniziamo a salire le scale.
Finiti gli scalini passiamo accanto a un ragazzo di corporatura grande, capelli castani con un ciuffo biondo. Alla sua destra c’è qualche bambino molto simile a lui e alla sua destra un’altra persona incappucciata con una giacca arancio. Ed è proprio passare accanto a questa persona che mi travolgono i brividi.
Il capitano ci conduce poco più in la e ci fermiamo appoggiandoci di schiena ai parapetto.
La partita è già iniziata e la Raimon sta correndo verso la porta della Epsilon plus, a comandare l’avanzata c’è il ragazzo albino che, se non sbaglio, ha segnato contro la Gemini Storm. L’attaccante usa il suo colpo “Tormenta Glaciale”.
-Quel piccoletto laggiù è il miglior centravanti della Raimon. Shirou Fubuki.- sento dire dal ragazzo robusto.
Ecco come si chiama il ragazzo. Shirou Fubuki.
L’attacco è fermato dalla “Trivella Spaziale” di Dvalin.
-Però hai visto quel ragazzo? Sembra turbato-
Shirou Fubuki attacca di nuovo, ma nuovamente è fermato dalla parata di Dvalin. E così anche per una terza volta. E una quarta, ma quest’ultima il capitano della Epsilon para la hissatsu a mani libere sorprendendo tutti. Anche me. Mi volto a guardare Gazel e Afuro e vedo hanno un sorrisetto stampato in volto.
-Che vi prende?-
-Niente- rispondono in sintonia.
Non me la raccontano giusta. A ogni modo, torno a guardare la partita.
-Non vedevo l’ora di affrontarti, ma se non sai fare di meglio – dice Dvalin buttando via il pallone – a questo punto sei totalmente inutile-
Il ragazzo, Shirou Fubuki, rimane fermo per qualche istante e poi crolla a terra attirando l’attenzione della Raimon che corre accanto a lui.
Pochi istanti dopo la Raimon cambia giocatore e al posto dell’albino entra un piccoletto con gli occhiali.
-Chissà che è successo a quel povero ragazzo-
Già me lo chiedo anche io.
La partita riprende ed è in mano della Epsilon. Avanza senza problemi e dopo aver usato il “Laser Fotonico”, che è stato prontamente respinto da Endou, la squadra di Dvalin utilizza un’altra hissatsu ma è fermata anche quella.
La Raimon cerca di controllare la partita, ma sono sempre fermati.
-Gli manca l’attaccante e sono costretti a difendere- afferma il capitano.
-Manca qualcuno che porti avanti la palla e che sia in grado di tenerla.- risponde Afuro.
Io non l’avevo capito… come hanno fatto?
La Raimon e la Epsilon si attaccano a vicenda, ma nessuna segna.
Dopo diversi tentativi della Raimon, Dvalin cambia ruolo e diventa centravanti.
-Ma è possibile?- domando.
-Si, a patto che il gioco sia fermo, l’arbitro venga informato e i due giocatori si scambino le divise di gioco.- mi informa Afuro.
-Ah- la mia unica risposta.
Dvalin appena s’impossessa del pallone scatta in avanti verso Endou e con la hissatsu “Calcio Interdimensionale” infrange il “Pugno di Giustiza” del portiere avversario, facendo così goal.
Pochi istanti dopo e l’arbitro segna la fine del primo tempo. Epsilon 1 – Raimon 0.
-Dvalin originariamente era un centravanti- c’informa Gazel.
-Ecco perché ha tutta questa potenza- rispondo fissando in campo.
Sposto l’attenzione sulla squadra aliena e vedo che Dvalin sta guardando da questa parte. Sta fissando in modo preoccupato Gazel e lui sembra essersene accorto. Il capitano della Diamond Dust gli risponde con un ghigno poco rassicurante che fa sussultare il capitano della Epsilon.
Sento una strana vibrazione provenire dal petto, o meglio, dalla pietra.
Per fortuna la partita riprende e la Raimon avanza, venendo però interrotta da Dvalin che non perde tempo per usare nuovamente la sua hissatsu e infrangere il Pugno di giustizia. Miracolosamente un ragazzo dai capelli rosa e occhialini sulla testa ferma di petto la palla che sta per entrare in porta.
Per la terza volta Dvalin usa il Calcio Interdimensionale e prevale sul Pugno di Giustizia, ma i giocatori della Raimon formano una muraglia umana fermando il colpo.
La palla è ai piedi di Dvalin e il ragazzo dai capelli marroni con il ciuffo biondo insieme al ragazzo dalla felpa arancio si alzano e se ne vanno.
Endou sta cercando di alzarsi ma è senza energie. Dvalin non cessa l’uso della sua tecnica e Endou all’ultimo riesce a respingere l’attacco.
La sfera rotola fino ai piedi del ragazzo con la felpa e si toglie il cappuccio.
Non ci posso credere. Scatto in avanti della sorpresa e sgrano gli occhi.
-Quello è…- sussurro incredula.
-E’ Gouenji, si- finisce Gazel,
-Non ci posso credere.- sussurro di nuovo facendo un sorriso a trentadue denti.
Tutta la Raimon lo guarda sorpresa e non sono gli unici.
-Smettila di guardarlo così-
-Fai il geloso?- chiedo con un ghigno divertito.
-No- risponde secco voltandosi dall’altro lato.
Gouenji si infila la divisa ed entra in campo portando nuova speranza alla Raimon.
La partita riprende e la palla è ai piedi di Dvalin che punta dritto verso Gouenji che, con uno scatto felino e una capriola sopra il capitano della Epsilon, gli ruba la palla e inizia a correre verso la porta avversaria.
Quando la distanza è sufficiente utilizza la sua, ormai famosa, tecnica: il Tornado di Fuoco. Come ci si poteva aspettare va a segno infrangendo il “Tunnel Spaziale”.
Dvalin cambia nuovamente ruolo e torna in porta.
Il match continua e dal rientro di Gouenji con i suoi compagni intercettano la palla alla Epsilon e dopo vari passaggi la sfera arriva ai piedi della punta della Raimon, posizionatasi di fronte al capitano della squadra aliena.
Con grande sorpresa, Gouenji esegue una nuova tecnica, più potente della precedente. Tecnica che nemmeno la Trivella Spaziale di Dvalin ferma in suo percorso la cui meta è la porta.
-Dobbiamo stare attenti a quel tuo amico, Miki-
-Già è più forte-
Doppio fischio. La partita è finita. Epsilon 1 – Raimon 2.
-E’ il momento- annuncia Gazel.
Un’altra pulsazione.
Prende il pallone e ci teletrasportiamo a bordo campo sprigionando una luce blu. Quando si dirada vedo le facce stupite della Raimon guardarci. In particolar modo quella di Gouenji ed Endou. Soprattutto il primo non sa chi fisare più incredulo, se me perché sono la sua migliore amica, se l’ex-capitano della Zeus o il ragazzo freddo che è il nostro fianco, Gazel.
Altre due vibrazioni molto più forti. Sento che la potenza sta aumentando e mi sento… vuota.





























- Angolo autrice - 
Buona sera gente! 
*gli tirano i pomodori*
Bene, dopo questo capitolo mi ucciderete! Spero che a ogni modo vi sia piaciuto u.u
Miki e Afuro hanno fatto pace e quest'ultimo ha mostrato i primi segni di gelosia. Troppo tenero *-*
Ora dobbiamo vedere la reazione di Gouenji ed Endou. Saranno rimasti pietrificati! Prima con la Zeus e poi con la Diamond Dust. Poveri :)
Comunque, questo capitolo è di passaggio, ma allo stesso tempo importante perchè dal prossimo ci sarà la partita! Inoltre questo capitolo è uscito più lungo perché dovevo finirlo qui per lasciare della suspense per il prossimo!
Cosa succederà con le "pulsazioni"? E la partita? Miki scoprirà dei dettagli succosi per ciò che sta succedendo alla Alius?
Tutto nei prossimi capitoli ;)
Non so che altro dire...
Giusto! scusate la mia maleducazione!
I ringraziamenti.
Ringrazio tutti coloro che hanno messo questa storia tra prefertiti/seguiti/ricordate e tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono questa storia.
Grazie davvero! Mi date la forza di continuare a scriverla! <3 <3 <3 
Scusate eventuali errori! ^.^""

A presto!! 
_ Cry =)



Ps. Mi è stata fatta una richiesta, anche se io ci stavo già pensando da un po'. Vi andrebbe bene se inserisco una Bangaze? 

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***




CAPITOLO DICIANNOVE



Dedicato a tutte le fan della BANGAZE :D

-Dvalin, che delusione. Ti abbiamo dato tanto potere e tu non riesci a batterli. Sai cosa vi spetta, vero?-
-Ga..Gazel a..aspett..a-
-Miki! Perché sei li? Perché sei con loro?- sbotta furioso Gouenji. – non dirmi che anche a te… - inizia e sgrana gli occhi.
E ora la verità. Più o meno.
-No. – rispondo fredda. Con una freddezza che nemmeno io sapevo di avere – E’ per me. Io ho deciso di unirmi. Io ho deciso di andarmene dalla Zeus. -
Tutti ci guardano sconvolti, ma dire sconvolti è dire poco.
-La Zeus non è mica l’altra squadra finalista del Football Frontier?- chiede la ragazza dai folti capelli rosa.
-Si. E l’altro ragazzo con i capelli lunghi ne era il capitano.- risponde un giocatore snello e con capelli grigio topo.
-Cosa ti hanno dato in cambio?- sibila Gouenji abbassando lo sguardo.
-Il mio futuro. Quello che voglio!-
-Non sei più tu… e lui?- domanda rivolgendosi poi ad Afuro alzando gli occhi. – tu sei Afuro Terumi, l’ex-capitano della Zeus. O sbaglio?- lo sfida con lo sguardo.
-Si sono io.-
- Raimon. Presto ci sfideremo. Io sono Gazel, il capitano della Diamond Dust una delle squadre di punta della Alius Academy e loro, come potete vedere, sono dei giocatori della mia squadra. Tra due giorni avverrà la partita. – avvisa Gazel tirando un pallone facendoci sparire tutti sotto gli occhi increduli della Raimon.
Riappariamo al campo e iniziamo subito ad allenarci insieme al resto della squadra. La Epsilon deve averla teletrasportata in un altro luogo.
-Miki, Afuro!- ci chiama il capitano a bordo campo.
-Dicci- gli rispondo a nome di entrambi.
-Dopodomani c’è la partita, sicuramente vi staranno addosso state attenti e scambiatevi il pallone molto rapidamente. Usate anche il Colpo di Zeus se necessario, usate tutto quello che volete, ma dobbiamo vincere.-
-Si capitano!-
-Andiamo a provare i colpi-
Due ore dopo siamo tutti stanchi morti seduti in mezzo al campo.
Il capitano inizia a parlare.
-Abbiamo ancora poco più di un giorno per prepararci alla partita contro la Raimon. Dobbiamo vincere, perciò domani mattina alle sette e mezza qui al campo-
Annuiamo e ci alziamo diretti alle camere per rilassarci un po’, non prima di aver cenato.
 
Mi butto di spalle sul letto e sospiro rumorosamente.
-Che c’è Miki?- domanda Icer mentre si toglie la maglia della divisa di calcio.
-Sono stufa.-
-Di cosa?-
-di tutto. E’ già la seconda volta che devo battermi contro di loro e con metodi sleali e a cui ovviamente non posso ribellarmi.- spiego.
-Seconda volta?-
-Si. La prima volta era alla Zeus e Afuro mi ha fatto bere il nettare degli Dei alla fine del primo tempo e all’inizio spacciandomelo per acqua. E in finale c’erano loro. La Raimon.-
-Mi dispiace… Secondo te riusciremo a vincere?-
-Non lo so. Ci sono elementi molto forti in quella squadra e il perno centrale è Endou. E poi non capisco perché dobbiamo fare tutto ciò. –
-Ma anche noi abbiamo giocatori forti – mi contraddice e sembra che non ha sentito nemmeno la seconda parte della mia frase precedente.
-Ad esempio? –
-Gazel è fortissimo e Afuro non è da meno e tu sei al loro stesso livello.-
-No, non sono al loro stesso livello e mi chiedo se quei due potranno mai trovare un colpo insieme. -
-Già sarà invincibile. Tu e Afuro ne avete già uno? E anche con Gazel?-
Questa conversazione sta prendendo una piega alquanto strana.
-Si. Ma mi chiedo… no niente. Esco a fare un giro.-
Farfuglio tra me e me fin quando mi appare di fronte la sala dei capitani. Bene altro origliamento. Sposto leggermente la porta e vedo Gazel e Burn seduti accanto, molto accanto, ma hanno un atmosfera intima. Che sia appena successo qualcosa? Entrambi hanno una faccia stralunata. Boh.
Decido di lasciarli da soli e proseguo il mio piccolo viaggio verso la mensa dove trovo Midorikawa.  
-Ciao Miki!-
-Ciao-
-Umore nero?-
-Lascia stare- e mi siedo su un tavolo.
La mensa è vuota e sono le nove passate di sera.
-Che è successo?- mi chiede e si siede di fronte a me.
Come mia risposta riceve uno sbuffo e appoggio la fronte al tavolo.
-Non ne posso più!- gli spiego.
-Che è successo- chiede nuovamente con un affermazione.
Questo ragazzo ha una pazienza enorme.
Appoggio il mento sul tavolo e alzo lo sguardo. Ora che lo guardo meglio ha fatto qualcosa ai capelli…
-Che hai fatto ai capelli? –
-Oh, li ho solo raccolti in una coda… ehy! Non cambiare discorso! Ora dimmi che ti è successo!-
-Uffa… la Epsilon ha perso e dopo domani toccherà a noi Diamond Dust batterci contro la Raimon, ma…-
-Ma?-
-Non voglio! E’ la seconda volta e stavolta Gouenji si è incazzato davvero.- mi lamento riappoggiando la testa al tavolo
-Non ci ho capito un accidenti spiegati meglio.-
Alzo il capo e inizio a spiegare.
-Allora. Sai che io facevo parte della Zeus e ho giocato solo la finale?- domando e dopo un suo cenno continuo.- ecco, in finale c’erano loro e Gouenji, il mio migliore amico e quando mi ha visto alla Zeus si è incazzato. Io gli ho detto che non lo sapevo che sarebbe andata a finire così, ma questa volta è diverso. Lo sapevo benissimo e prima, poco fa… era davvero straziante vederlo così… così sorpreso e arrabbiato. Io non so cosa fare.- mi lamento.
-Capisco, come dice il detto “se sei in ballo, inizia a ballare!”-
-Si lo so, ma mi hanno promesso un futuro roseo se sto qui-
-Già, potresti avere buone potenzialità perché in pochi sono adatti a sopportare la pietra. Quei pochi che hanno un potenziale elevatissimo.-
-Ecco perché mi hanno detto quelle cose quando sono venuti alla Zeus Gazel e Burn. Ma Aiko? Come facevano a saperlo?-
-Esatto. Per Aiko è un altro discorso, lei… è come noi. Tornando a voi due tutti lo sapevamo che c’erano due fuori classe alla Zeus, ma uno di essi era un po’ “acerbo”-
-Ehy! Che vorresti dire?!- gli rispondo finta offesa.
-Niente, niente!- alza le mani in segno di arresa- solo che eri agli inizi e che comunque avevi grandi capacità. Gazel e Burn hanno litigato molto in che squadra dovevate entrare se venivate qui.-
-E tu come fai a saperlo?- chiedo sorpresa. Ecco che un altro tassello va al suo posto.
-I loro litigi a volte si sentivano da lontano. Entrambi volevano e vogliono diventare come la Genesis. La squadra della tua amica era già decisa in partenza-
-Ecco perché Burn mi ha chiesto di entrare nella Prominence. Perché vogliono diventare come la Genesis? Perché era già decisa la squadra di Aiko?-
-Perché è la squadra più forte ed è come il capo. Poi è la preferita da lui- mi risponde ignorando parte della mia domanda. Ma che hanno tutti oggi? E’ la giornata: “Ignoriamo le domande di Miki” ?
E poi… Di nuovo questo “Lui”.
-Chi è questo lui?- domando a bruciapelo.
-Colui che ci ha salvato- mi risponde e dal suo tono capisco che preferisce evitare di parlarne.
-Ah. Ma chi ha deciso in che squadra dovevamo andare?-
-Gran. Lui l’ha deciso, quasi sicuramente dietro suo ordine.-
-Perché?-
-Non lo so. Secondo me dovresti giocare e pensare solo a te stessa.-
-Tu dici così?-
-Si, perché tutto è già deciso…-
-In che senso?-
-Nulla, lascia stare. Ora vai a dormire, domani sicuramente avrai gli allenamenti molto presto.- mi dice e si alza scomparendo poi nella cucina.
Bene sono da sola.
Mi alzo e cammino, non in direzione della camera, ma verso un luogo che ho trovato per caso un giorno quando mi sono persa in questa scuola.
La terrazza. La raggiungo in pochi minuti e apro la portafinestra che da su un grande balcone. Mi avvicino al parapetto e appoggio le mani alla ringhiera e per un po’ lascio che i miei capelli seguano il corso del vento e intanto osservo il cielo notturno costellato da magnifiche stelle che brillano di luce propria. Istintivamente chiudo gli occhi e immagino come potrà essere il mio futuro e con chi.
-E’ fantastico, vero?- sento dire da una voce alle mie spalle.
Mi volto e trovo Afuro che guarda anche lui il cielo.
-Già.- annuisco e ritorno a osservare la volta ormai oscurata.
-Perché sei qui?-
-Non riuscivo a dormire – mento.
-Anche io. Manca poco alla partita e un po’ mi dispiace. Quelli della Raimon sembrano tutte brave persone.-
-Hai ragione.-
Un brivido mi percuote e sembra accorgersene perché mi attira contro il suo petto riscaldandomi.
Nessuno dice niente e restiamo li a fissare il cielo notturno quando improvvisamente vediamo una stella cadente e ovviamente esprimo un desiderio.
 
Il suono della sveglia intasa la stanza e mi costringe ad aprire gli occhi. Osservo la stanza immersa nel buio e capisco che nemmeno Icer e Clear si sono svegliate. Poggio i piedi a terra e un brivido mi percuote ricordandomi il momento in terrazza della sera prima. Avvampo al solo pensiero.
Senza troppe esitazioni mi alzo e accendo la luce, facendo mugugnare le due mie compagne di stanza.
-Forza svegliatevi- dico mentre vado in bagno.
-Non ci credo, Miki che si alza prima di noi. Sta succedendo qualcosa di strano.- afferma Icer mentre chiudo la porta.
Riemergo dal bagno pochi minuti dopo già pronta e preparata.
-Io vado, devo fare una cosa- informo ed esco dalla stanza.
Mi dirigo verso la mensa e la trovo vuota, esclusi Gazel e Afuro che parlano e Midorikawa in cucina accanto a un altro ragazzo che faceva parte della Gemini Storm, Diam mi pare che si chiama.
-Ciao Miki. – mi chiama Gazel e mi indica di sedermi davanti a loro.
-Afuro te l’ha detto allora.-
-Si, ci siamo visti ieri- rispondo fredda.
-Bene. Abbiamo solo dieci minuti e dobbiamo parlare degli schemi tra di noi.-
-Ma non sono cose che dovremmo fare con la squadra?-
-Si, ma questi sono solo tra noi tre.- mi dice categorico e con tono che non ammette repliche.
Alzo le spalle in senso affermativo e ascolto quello che hanno in mente.
 
La giornata passa velocemente tra allenamenti strazianti e i nuovi schemi ideati da Gazel e Afuro. Quei due hanno in mente di uccidermi? Sono impossibili! Solo a loro potevano venire in mente cose del genere! Arriverò a fine partita e sarò esausta se li faremo tutti. Loro dicono che così vinceremo sicuramente. Spero, sennò tutti gli sforzi saranno vani.
E’ ora di cena e siamo tutti riuniti in mensa. Diamond Dust, Prominence e Genesis. Dal tavolo della squadra di Burn arrivano occhiatacce non poco rassicuranti.
-Perché quelli ci fissano male?- chiedo a Clear seduta accanto a me.
-Credo perché sono gelosi che essendo sullo stesso livello noi ci battiamo contro la Raimon e loro no.-
-Mettono inquietudine.-
Nessuno dice niente. Stanno tutti mangiando e finita la cena Gazel inizia a parlare.
-Domani c’è la partita contro la Raimon. A cinque a mezzogiorno vi voglio tutti in campo. Dovrete essere puntuali. Gli schemi sono quelli che vi ho mostrato oggi sia dei posizionamenti in campo sia degli attacchi. Domani mattina li rivedremo velocemente.-
Ci alziamo e ognuno va in direzione della sua stanza.
-Miki- mi chiama una voce familiare da dietro proprio mentre sono davanti alla porta della mia camera.
-Gazel- dico e mi volto.
-Domani non preoccuparti del tuo amico. Pensa solo a giocare.- mi avverte e se ne va. Non mi resta altro che entrare in stanza e mettermi a dormire.
La notte non ho praticamente chiuso occhio. Ho dormito si e no due ore.
-Che ti è successo?- mi dice Afuro guardandomi in faccia.
-Non ho dormito. Si vede tanto?-
-Bene! Ci siete tutti?- urla Gazel.
-Gli schemi li sapete? Vero? Si parte.- alza il pallone e lo calcia facendo comparire la solita luce bianca tendente all’azzurro. Prima di tutto ciò sento un pulsazione proveniente dalla pietra che porto nel petto.
La luce si dirada pochi istanti dopo e siamo sotto gli occhi della Raimon.
Una forte vibrazione mi percuote e di nuovo quella sensazione di vuoto si fa largo in me.
Due ragazzi, il piccoletto con gli occhiali e uno robusto con capelli verdi, che erano voltati verso di noi diventano blu dalla paura nel vederci comparire.
-Siamo la Diamond Dust, squadra di primo livello della Alius Academy.- informa Gazel con tono freddo e glaciale.
Tutti ci guardano stupiti e Gouenji mi fissa in modo torvo. Lo ignoro.
-Ma allora è vero… Miki e Afuro siete davvero nella Diamond Dust.- afferma Endou.
-Certo! Ti sembra che stavamo scherzando?- risponde in modo brutale Afuro.
-Endou Mamoru ti mostrerò fino a che punto può essere glaciale l’oscurità dello spazio-
-Freddo glaciale o caldo rovente non fa nessuna differenza!-
Oh beh allora vedetevela con la Prominence saranno felici di battervi con voi.
-Molto presto vi faremo passare la voglia di minacciare la pace delle nostre città e del nostro pianeta-
Le squadre si posizionano in campo e le tre punte della Diamond Dust siamo io, Gazel e Afuro.
L’arbitro fischia l’inizio ed è la Raimon a battere il calcio d’inizio.
Come ordinato eseguiamo il primo schema. Ci spostiamo tutti di lato e lasciamo un’enorme spazio davanti alla Raimon, è come se li stiamo invitando a fare goal. Gouenji, punta della Raimon, non esita e tira in porta con un colpo normale, ma all’ultimo istante il nostro portiere para il pallone e lo rimette. La sua rimessa copre tutto il campo e finisce sul petto di Endou.
Secondo schema. Con una velocità incredibile marchiamo quasi ogni componente della Raimon e vedo che la faccia di Endou inizia a farsi preoccupata nel veder che con una velocità incredibile abbiamo marcato quasi tutta la sua squadra.
Endou rilancia il pallone al ragazzo magro e alto con capelli grigio scuro, che subito dopo lo passa ad un ragazzo dai  capelli castani con frangia liscia e il resto all’insù. Scatto in avanti saltando e blocco il passaggio con il ginocchio sinistro, atterro poi sulla gamba destra ed evito il tentativo di rubare palla del ragazzo tenendo la sfera sul ginocchio. Successivamente alzo il pallone e con una rovesciata servo Gazel. Il capitano tira il pallone e fa indietreggiare fino alla riga bianca Endou.
La palla è rimessa in gioco e siamo noi in attacco. Un nostro compagno si fa soffiare palla al centro campo dal ragazzo con gli occhiali da aviatore, ma è poi recuperata da Gazel. Il capitano si porta in attacco e usa la sua tecnica Sfera di Ghiaccio, Endou risponde con il Pugno di Giustizia, ma si sbriciola sotto la potenza dell’attacco.
Dopo soli tre minuti di gioco la Diamon Dust è in vantaggio.
Diamon Dust 1 – Raimon 0.
 
-Quelli stanno facendo sul serio- dice il rosso con occhi acquamarina.
-Già. Voglio proprio vedere come va a finire- risponde l’altro rosso.



























- Angolo Autrice - 
Buona sera, Minna!
Come state?
Io sono appena tornata da palestra e sono stanca morta T.T 
Ecco il capitolo... eheh si sono scoperte molte parti nuove ed è molto succoso in tutti i punti di vista. 
Lo "spionaggio" di Miki a Gazel e Burn li ha visti in atmosfera strana, che sarà successo?
Poi... il discorso con Midorikawa, molte cose si sono scoperte, ma cosa succederà adesso?
Il momento con Afuro... Lo amo *-* 
E alla fine, l'inizio della partita... sarà "leggermente" modificata, infatti dopo soli tre minuti sono in vantaggio. Come andrà a finire?
Mi scuso per la presenza di errori, ma non l'ho ricontrollato molto bene. Prometto solennemente che nel week-end sistemerò tutti gli errori di questo capitolo e quelli dei precedenti che mi avete fatto notare. 
Grazie a tutti per la lettura e a chi ha inserito la storia tra i preferiti/seguite/ricordate.
Grazie a chi ha recensito fin'ora <3
E un grazie speciale a chi ama la mia storia e mi da il coraggio di portarla avanti. Grazie mille, davvero <3
A presto
_ Cry =)


 

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Capitolo 20
*** Capitolo venti ***





CAPITOLO VENTI


Il gioco riprende e la palla è a centro campo. Tocca alla Raimon fare la prima mossa e Goeunji si sgancia velocemente all’attacco seguito a ruota da qualche suo compagno. E’ un scheggia, ma riesco a cogliere un frammento di tempo per dirgli una frase ben concisa.
-Sei diventato più bravo, ma non segnerai-
Non gli do un attimo per rendersi conto di quel che ho detto, che sono già in possesso della palla e sto ripartendo verso la porta difesa da Endou.
-Dove credi di andare?- mi domanda retoricamente un difensore avversario. Si sporge in avanti e usa la gamba destra per potermi rubare la palla. Più veloce di lui la sposto sul collo della sinistra e la alzo, facendo andare a vuoto il suo tentativo.
-Ma come…-
-Gazel!- lancio la sfera in aria e prontamente una figura  a me molto nota copre il sole e si impossessa della palla.
Il ragazzo sfreccia in avanti con palla al piede evitando abilmente gli avversari con una velocità incredibile. Quasi come se stesse facendo uno slalom senza alcun tipo di problema.
-Sfera di ghiaccio- dichiara.
Tutto si ghiaccia e alche la palla. Gazel ruota su se stesso un paio di volte e poi colpisce il pallone con il taglio del piede.
-Pugno di giustizia!-
La tecnica regge per qualche istante, ma dopo si squarcia sotto la potenza del tiro del capitano. La palla si porta dentro anche il portiere.
-La vogliamo finire qui? Siamo troppo forti.- sibila freddo Gazel.
-Mai!- urla Endou tenendosi una spalla mentre si rialza – vinceremo questa partita! Ce la metteremo tutta! – afferma convinto.
-Va bene. Allora ci costringete a usare tutte le nostre carte e a questo punto non ci volevo proprio arrivare. Peggio per voi.- mi fa un cenno e torniamo alla nostra metà campo.
-Ragazzi, da adesso si fa sul serio- avvisa quando ci siamo tutti riuniti.
-Intendi dire che è arrivato il divertimento?-
-Esatto, Clear. Non risparmiateli. –
Torniamo alle postazioni e osservo la squadra che ho davanti. Hanno un grande carisma e sono molto uniti. A livello fisico sono molto preparati, ma mi chiedo se riusciranno a batterci un giorno. Sicuramente. Se non fosse così perché esisterebbe la Genesis? O la Prominence? E quando saranno tutte battute le squadre della Alius, cosa ci accadrà?
-Miki… ehy miki? Ci sei?-
-Eh?- rispondo scuotendo la testa e guardando il mio interlocutore.
-La partita-
-Oh. Giusto.-
La palla è in possesso di Afuro e sta correndo in avanti seguito da Gazel. Io sono ancora ferma a centro campo.
Il ragazzo è davanti ai difensori della Raimon. Deja vu.
-Di qui non passi!- urla deciso il ragazzo robusto con capelli verde. Lo stesso che è diventato blu di paura subito dopo il nostro arrivo.
-Dicevi la stessa cosa quando giocavo con la Zeus eppure sono passato comunque.- ribatte freddo.
-Ti devo ricordare come è andata a finire quella volta?- interviene il ragazzo alto e magro con capelli grigio topo.
-Tsk. Non ce ne è bisogno. Ma questa volta sarà diverso. Colpo supremo livello due!-
La palla va in aria e stringe a X le braccia intorno al petto sollevandosi anche lui. Nel frattempo un paio di candide ali d’angelo sono comparte sulla sua schiena. Nel punto più alto la palla si copre di fulmini d’oro che emanano delle piccole scosse.  L’aura del pallone è molto più grande e potente rispetto a prima. Rilascia le mani e con esse la ali si spiegano. Carica la gamba destra e con tutta la sua potenza calcia la sfera che saetta verso la porta avversaria.
-Pugno di giustizia!- urla di rimando Endou, ma riesce a rallentare solo di poco l’entrata in rete del colpo.
Il ragazzo riscende a terra soddisfatto del suo operato e con un ghigno sulle labbra.
-Allora, siete ancora convinti di continuare?- domanda il nostro capitano.
-Certo!- risponde deciso il capitano avversario.
Il bianco non  gli risponde e si volta. Tutti torniamo nel nostro territorio.
-Usiamolo.- ordina.
-Va bene- rispondiamo io e Afuro.
La partita riprende e sono in attacco io con a fianco i miei due compagni. Quando sono abbastanza vicina alla porta della Raimon lancio in aria la palla. Gazel, Afuro e io ci posizioniamo sotto di essa e nello stesso frammento di tempo saltiamo colpendola di collo del piede con un rovesciata. Il tiro prende un forza incredibile e inizia a ruotare su se stesso schizzando verso la porta. E’ congelato ed emana delle scosse color oro.
Il capitano della Raimon rimane immobile e il tiro entra in porta passandogli a pochi centimetri dal viso, scompigliandoli leggermente i capelli.
-Che potenza- sibila Endou fissando un punto vuoto.
-Visto? Non potete competere con noi. E non abbiamo ancora usato tutte le nostre carte.- ribatte freddo il nostro capitano.
-Questi fanno sul serio- sento dire da un ragazzo poco distante da me.
-Già. C’è da stare attenti.- gli risponde la ragazza con capelli celesti e la carnagione scura guardandomi male.
 
-E questo da dove salta fuori?!- sbotta sorpreso un rosso.
-Cosa urli? Abbassa la voce Burn.-  ribatte l’altro in tono di rimprovero.
-Tsk. La vedo dura per la Raimon battere la Diamond Dust, soprattutto da quando sono entrati quei due-
-Perché? Dici che se loro non fossero entrati, la Raimon avrebbe avuto un possibilità?-
-Forse. Forse non battendoli.-
 
-Dove avete preso tutta questa potenza?- ci domanda Gouenji con sguardo di fuoco, ma al contempo freddo.
-Non sono cose che dovrebbero interessarti.- ribatte Afuro - pensa piuttosto a segnare dato che siete sotto di quattro goal. Oppure non sei abbastanza forte?- continua con sbeffo e si volta ritornando nella nostra metà campo.
Sposto lo sguardo sul mio amico e vedo che i suoi occhi sono un misto di emozioni. Ci guardiamo per qualche istante dopo di che mi stacco da quel contatto e ritorno anche io dalla mia metà di campo.
Un giorno ti spiegherò, promesso.
L’arbitro fischia e la Raimon scatta in avanti con Gouenji che sento essere più deciso che mai. Su ordine del capitano rimaniamo fermi e aspettiamo che lui si fermi a chiedersi cosa succede. Infatti, poco dopo si ferma al centro della nostra parte di campo e si volta a guardarsi. Nessuno si muove.
-Che succede?-
-ORA!-
Scattiamo tutti in avanti e solo Afuro va indietro a rubare palla usando il “Salto Temporale” all’attaccante che poco dopo mi passa. La fermo con il ginocchio destro e riparto all’attacco.
-Ma…- sibilo quando vedo che tutti i giocatori della Diamond Dust sono marcati.
-Sorpresa? Avevo capito i vostri trucchetti e li abbiamo giocati a nostro vantaggio. Ora vediamo chi è il più forte.-
-Sei stato furbo lo ammetto. Vediamo come te la cavi con questo!- urlo e colpisco la palla con il collo del piede facendola sfrecciare il alto.
-Schegge di ghiaccio!- dichiaro e salto. Arrivo fino sopra la palla e la colpisco col tallone. La sfera si ghiaccia e sfreccia verso la porta roteando su se stessa e formando una specie di spirale seguita da schegge di ghiaccio. Un bagliore bianco riempie il campo. Pochi secondi dopo si dirada e la palla è in rete.
-Ora come la mettete?- dico beffarda.
Il fischio dell’arbitro segna la fine del primo tempo.
-Forza ragazzi! Dopo recuperiamo! Come abbiamo battuto la Epsilon possiamo battere anche loro!- esclama convinto Endou.
-Se, nei tuoi sogni- farfuglia Afuro accanto a me.
Mi scappa un sorriso.
-Dici che vinciamo noi?- gli domando seria.
-Mi pare ovvio. Siamo già cinque a zero.- risponde convinto.
-Lo so. Ma pensa alla Zeus. Stessa situazione e in poco tempo hanno rigirato la situazione con colpi, che diciamocelo, erano forti.-
-Già…-
In quell’istante qualcosa, anzi la stessa cosa, ci torna in mente.
-Avvisiamo Gazel- ordina serio e andiamo dal capitano.
-Che c’è?-
-La Raimon.- affermo – sicuramente ti ricorderai della finale del Football Frontier, vero? Ti ricordi anche come ci hanno battuti?-
-State cercando di dirmi che potrebbero usare quelle tecniche anche adesso per recuperare lo svantaggio?-
-Non c’è nulla di certo, ma se ci pensano bene potrebbe venirgli in mente questa idea.-
-Allora non fategli toccare palla e cercate di segnare più goal possibili. Ah Miki.-
-Si?-
-Ti ricordi quegli schemi che ti abbiamo fatto vedere in mensa?-
-Si-
-Bene. Proviamo lo schema X.-
-Un ultima cosa. In questa partita diventiamo noi gli attaccanti.-
-Va bene-
Osservo la Raimon e vedo che stanno parlando. Sembrano tutti molto seri e attenti alle parole di Kidou. Li guardo attentamente e riesco a leggere una sola parola. Una parola che mi fa capire che i miei, anzi i nostri timori, sono fondati. Zeus.
Sento una presenza che lentamente si avvicina a me. La riconosco subito.
-Hanno intenzione di usare i colpi con i quali ci hanno battuto alla Zeus- affermo convinta – è appena venuto in mente a Kidou-
-Adesso leggi anche nel pensiero?-
-No. Ho semplicemente capito quello che diceva.-
-Torniamo con gli altri. Fra poco finisce l’intervallo-
 
Siamo tutti posizionati in campo e attendiamo il via. Nella Raimon non viene effettuato nessun cambio di ruoli, ma nella Diamond Dust si. Io, Afuro e Gazel siamo le nuove punte, mentre Blown e Frost sono a centro campo. Il nostro schema da 4-4-2 è diventato 4-3-3.
Il fischio riempie lo stadio e Gouenji insieme alla compagna scatta in avanti. Afuro gli si para davanti e passa la palla al compagno con gli occhiali che nel frattempo era andato oltre la loro linea. Riescono così a guadagnare terreno e hanno possibilità di segnare.
Il ragazzo con i rasta avanza e faccio per rincorrerlo, ma vengo fermata da Gazel che mi urla di stare ferma. Obbedisco.
La difesa cerca di prendere la palla, ma sembrano diventati molto più veloci di noi. Altri giocatori della Raimon sono passati in avanti.
-Ma che succede?- dico guardando la nostra metà campo letteralmente invasa dalla Raimon.
-E’ la convinzione che possiamo battervi. Come alla Zeus, ricordi?- risponde Gouenji che si ferma accanto a me.
-Non vincerete. Saremo noi a vincere. – sibilo.
-Sei cambiata da quando sei qui. Non sei più tu. Mi pare di avertelo già detto.-
-E a me pare di poter fare quello che voglio della mia vita-
Non risponde e scatta in avanti. Si allinea con il ragazzo con i rasta e con quello castano. Gli ultimi due preparano un colpo e dopo di che, anziché mirarlo alla porta, lo passano a Gouenji che sta per fare la sua infallibile tecnica.
-Ma che fanno?!- domanda Clear.
-Fermateli! Non devono segnare!- urlo di rimando sganciandomi indietro.
La palla, mista di energia derivante dalle tue tecniche, sfreccia con una potenza inaudita verso la nostra porta.
-No!- urlo saltando e frapponendomi tra la porta e la palla.
La sfera continua a ruotare contro la mia divisa e a spingere. Tengo duro finchè posso poi sento che perde potenza così come io scendo a terra, priva di forze.
-Miki!- urla Afuro venendomi incontro.
Tutti sono intorno a me e mi guardano.
-Stai bene?- mi domanda Icer.
-Si- rispondo e mi alzo.
Una fitta di dolore si apre nella mia pancia e credo di aver fatto una smorfia.
-Che hai?-
-Ni-niente. Sto bene.- ignoro il dolore e mi alzo.
Non manca molto alla fine della partita, devo tenere duro. Devo segnare. Non devo perdere.
La pietra si fa sentire e sembra che accresce il dolore che è in me. Maledetta pietra! A volte mi sento in sua balia.
Perfino camminare è diventata un impresa. Faccio fatica a reggermi in piedi mentre torno alla mia postazione e come se non bastasse, sento tutti gli sguardi della mia squadra e di quella della Raimon su di me.
Per fortuna il gioco riprende con la rimessa di un giocatore avversario e subito i suoi compagni si avventano a prendere la palla. Caso vuole che Gazel riesce ad evitare che uno di questi la tocchi e prontamente me la rilancia essendo marcato da tre giocatori. La sfera vola in aria e inizio a correre. Stringo i denti e mi mordo l’interno della bocca per non emettere gridi e urla di dolore. Salto e fermo la palla di petto. Scendo a terra e dopo aver oltrepassato un paio di difensori mi ritrovo davanti, faccia a faccia, con Endou.
-Stai bene?- mi chiede con sguardo preoccupato che mi colpisce subito.
-Si..- rispondo semplicemente. Nella mia voce non c’è odio, voglia di vendetta, rimorso, o altro. Niente di tutto ciò. La mia è una semplice affermazione.
-Che fai?- sento sbraitare accanto a me. Riconosco la voce. Afuro.
Gli lancio la palla e prontamente risponde usando il suo colpo.
Endou distoglie lo sguardo da me e si prepara a difendere la porta. Peccato che dopo pochi istanti è stata violata dal Colpo Supremo potenza 2.
-Sei sicura di stare bene?- mi domanda mentre torniamo indietro.
-Si- rispondo frettolosamente. Troppo in fretta.
E’ da cinque minuti che sto evitando di stringermi la pancia per cercare di far passare un po’ il male. Ma non faccio ciò per non far preoccupare gli altri e poi perché ho una partita da portare a termine. E a me non piace lasciare le cose a metà. Se una cosa la inizio la porto a termine, qualsiasi cosa accada.
Il gioco riprende e per diversi minuti è tutto un rubarsi la palla. Inutile dire che sono rimasta ferma oppure ho mosso qualche passo. Credo che tutti hanno capito che sto male e cercano di evitare di farmi giocare. Sono passati venti minuti dal mio “incidente” e il male non passa. Anzi peggiora. Manca poco alla fine della partita e siamo sei a zero a nostro favore.
Osservo i miei compagni giocare con tutte le loro forze. Nonostante sono “alieni” in fondo amano il calcio e credo che adesso si stanno divertendo, perlomeno alcuni. Mentre altri dovrebbero abbandonare il loro lato gelido o superiore per lasciare spazio al divertimento.
Nuove fitte di dolore si fanno largo in me e sento qualcosa che sale e scende dentro di me. Dal mio stomaco alla mia gola.
Altri minuti passano e la maggior parte dei giocatori sono nella nostra metà campo e la palla è in possesso di Icer dopo esser riuscita a recuperarla da un centrocampista avversario. La passa al capitano e subito viene marcato nuovamente da giocatori della Raimon. Cerca con lo sguardo il compagno Afuro, ma anche lui è marcato e poi vede me. Cerca di capire se sto bene o no e dopo un mio cenno mi lancia la palla che non manco di prendere.
Scatto in avanti, e come prima, stringo i denti per poter controllare il dolore. Da quando mi ha passato la palla tutti i giocatori della Raimon mi inseguono e visto da fuori, questo quadretto potrebbe sembrare comico.
Quando sono abbastanza vicina alla porta mi libero in volo e uso il mio colpo.
-Schegge di ghiaccio!-
Arrivo fino sopra la palla e la colpisco col tallone. La sfera si ghiaccia e sfreccia verso la porta roteando su se stessa e formando una specie di spirale seguita da schegge di ghiaccio.
Inutile il tentativo di Endou di fermare la mia hissatsu.
Sette a zero.
Il dolore è più allucinante di prima e mi fa piegare in due dal male.
L’arbitro fa il triplice fischio. La partita è finita e abbiamo vinto. Apro la bocca e sento qualcosa uscire da essa. Le fitte si dilaniano in me inizio a vedere tutto a macchie nere. Lentamente tutto diventa sempre più buio e mi lascio andare al dolore e alla gravità terrestre.

 
 
 



















Angolo Autrice
Salve gente! *iniziano a rincorrerla con forconi e fuoco*
Ehm… ^-^ inizio col chiedere scusa del mio ritardo… *si inginocchia*
Questo capitolo è tipo la venticinquesima volta che lo scrivo perché ogni volta che lo scrivevo e lo finivo non mi piaceva, così lo riscrivevo da zero.  Questo spiega un po’ il mio ritardo.
Afuro: evita di inventare balle! Sei una ritardataria. Punto!
Io: ma è vero! *faccia imbronciata*
Vabbè… comunque. Ecco il nuovo capitolo e vi prego, vi scongiuro, ditemi cosa ne pensate. Ci ho messo tanto a scriverlo e vorrei davvero sapere cosa ne pensate…
No ok. Dopo avervi dato questa brutta notizia mi farete fuori del tutto xD
Uffa… volevo dire un’altra cosa ma non mi ricordo!!
Boh… quando mi viene in mente ve la dico! =P
Per ultimo, ma non meno importante, anzi, la cosa più importante. I ringraziamenti.
Grazie a tutti coloro che seguono, leggono e amano questa storia… siete davvero tanti e questo mi rende immensamente felice =)
Un grazie anche a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate oppure chi silenziosamente legge.
Grazie tutti, davvero.
Questo è per voi che siete arrivati fin qui con me:
 

Spero vi piaccia <3
A presto!

_ Cry :D

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno ***


Buona Pasqua a tutti, ragazzi e ragazze! Come mio regalo ho deciso di pubblicare il nuovo capitolo. Ci saranno errori perchè non ho avuto molto tempo per ricontrollarlo dato che ho pubblicato solo due giorni fa il ventesimo. Spero vi piaccia comunque e mi perdonerete gli errori che cercherò di correggere il più presto possibile.
Ps. ho modificato anche un po' la grafica dei titolo e non ho messo la copertina. Per chi la volesse vedere la trova nei capitoli precedenti.

 

Capitolo Ventuno

Dedico questo capitolo a tutti voi :D
 

Sento il mio corpo tutto indolenzito e le forze mancarmi. Non ho nemmeno la forza per aprire gli occhi.
-Non credi che dovrebbe sapere, adesso?- domanda una voce in lontananza.
-E’ troppo presto e poi ha ancora troppi legami con la Raimon. Non possiamo correre rischi.- risponde fredda un’altra voce.
-Ha quasi rischiato la vita per poter parare un goal.- ribatte piatta la prima voce. – non ti basta? Credo che nessuno sarebbe stato in grado di fare un gesto simile.-
Una porta che sbatte e poi il silenzio.
Passano i minuti, forse delle ore, e la porta si riapre. Delle presenze si avvicinano a me.
-Dottore, come sta?- domanda una persona alla mia sinistra.
-Da ieri, anche a vederla in faccia, molto meglio. Ma ha subito delle lesioni interne molto gravi e questo la costringerà a stare ferma per un bel po’.- risponde.
Sento delle mani alzarmi la maglietta fino a metà busto e toccarmi la pancia. Un dolore allucinante mi percuote.
-Sta ancora male. Ha preso la botta in pieno stomaco.-
-Fra quanto si riprenderà?-
-Non lo so. Forse tra dieci minuti, forse le serviranno altri giorni. Vi ricordo che ha continuato a giocare e a sforzarsi nonostante le lesioni che le facevano uscire sangue. E’ già tanto che non l’ha vomitato. E’ una ragazza forte.-
Sento che si alza e se ne va, dopo aver congedato tutti.
-Gazel, Afuro. Andiamo. Lasciamola riposare. – afferma una voce. Una voce che ho già sentito più volte.
 
Non so quanto tempo sia passato, ma le forze sembrano tornarmi. A fatica apro gli occhi e dapprima vedo tutto sfuocato, poi lentamente, sempre meglio.
-Finalmente ti sei svegliata!- esclama una voce molto nota. Clear.
-Icer va a chiamare gli altri!-
-Corro!- risponde l’amica.
-Come stai Miki? No ok. Domanda stupida. Sai che hai dormito per quasi dieci giorni? Tre giorni fa è passato il dottore e ha detto che ti devi riposare.-
Esploro l’ambiente che mi sta intorno e non capisco dove sono.
-Dove sono?- domando interrompendo il suo monologo.
-Nell’infermeria della Alius Academy.-
-Ah-
Poggio la testa sul cuscino e osservo il soffitto bianco.
-Miki!- urla una voce spalancando la porta.
-Afuro. Ma cosa urli?! Sei matto?!- lo rimprovera Clear posizionandosi di fronte a lui con espressione imbronciata. La cosa può sembrare molto comica data la vistosa differenza d’altezza tra i due. Eppure la ragazza sembra avere la meglio.
-Come stai?- chiede Afuro con tono più basso e avvicinandosi a me.
-Credo meglio- rispondo.
-Il dottore ha detto che devi stare a riposo.-
-Voglio alzarmi-
-Come non detto. Perché fai sempre l’opposto di quello che ti si dice? E poi devo farti una bella ramanzina sul perché hai continuato a giocare nelle tue condizioni. Ha rischiato la vita, lo sai vero?-
-Tsk. Aiutami ad alzarmi piuttosto.- ridico tirandomi su con i gomiti.
Lentamente mi siedo sul lettino a gambe penzolanti. La ferita fa male, ma molto di meno rispetto alla partita.
-La notizia del tuo incidente ha fatto subito il giro della scuola.- afferma Icer e poco dopo arrivano sempre più persone a chiedermi come sto e cose simili. Ridiamo e scherziamo tutti insieme. Non credo di essere mai stata più unita con una scuola così. In fondo non sono malvagi, sono semplici ragazzi che hanno dei sogni da realizzare, ma che per fortuna o sfortuna, si sono ritrovati qui. Tutti se ne vanno nel giro di poche ore e anche quando l’ultimo è uscito una nuova figura compare alla porta.
-Aiko- affermo guardandola.
-Ciao Miki.-
Mi saluta e si avvicina sedendosi sulla sedia li accanto.
-Come stai? Ho saputo di quello che è successo-
-Molto meglio grazie. E tu?-
-Bene. E’ da un po’ che ti dovevo parlare, ma non ne avevo mai occasione perché non c’eri oppure perché avevo degli allenamenti da fare e se non ero presente Burn mi ammazzava. Però non credo sia questo il momento per parlare, quando starai bene fammi un fischio-
Fa per alzarsi, ma le mie parole la fermano.
-Aiko ho preso una botta in pancia, non alla testa. Dimmi tutto-
-Sei la solita- e sorride.
-Comunque, cosa devi dirmi?-
-Volevo chiederti scusa per come mi sono comportata in questi ultimi tempi, soprattutto da quando sono entrata alla Alius. Il giorno della finale te ne andasti via lasciandomi sola. I giorni passavano normali e poco tempo dopo arrivò un ragazzo, Burn, che mi chiese di unirmi a lui e alla sua squadra conoscendo il mio potenziale-
-E come faceva a saperlo?-
-Beh ecco… hai presente che tempo fa ti ho detto di aver giocato a calcio, ma poi ho smesso?-
-Si-
-Ho smesso da ragazzina per un tendine rotto e per paura di potermi fare male di nuovo. All’epoca il dottore mi disse di smettere oppure avrei rischiato grosso. Quando Burn è tornato e mi ha chiesto di unirmi a lui, tutto mi è tornato in mente. Io conoscevo Burn fin da piccola-
-Come facevi a conoscerlo?-
-Diciamo che siamo amici fin da piccoli, conosco già un po’ tutti di questa accademia. Giocavo con loro. Eravamo divisi in squadre e ci divertivamo, ma poi a causa del mio incidente cambiai scuola e andai in un’altra. Le medie le iniziai alla Zeus insieme al mio fratellastro.-
-Ma come facevi a conoscerli?- domando nuovamente. Qualcosa non mi è chiaro.
-Abbiamo condiviso l’infanzia-
-In che senso?-
-Aiko!- sbraita una voce e poi un ragazzo con una chioma inconfondibile appare sulla porta.
-Arrivo, ciao Miki. Riprenditi- si alza e segue il ragazzo.
Mi sdraio nuovamente, con qualche piccola difficoltà e cerco di mettere insieme le informazioni che mi ha dato Aiko.
Vediamo di mettere insieme i pezzi… Aiko conosceva i ragazzi, quasi tutti, fin da piccola e ciò significa che era sempre insieme a loro. Ciò mi porta a pensare che lei faceva già parte della Alius Academy! Ma perché? Ora sono più confusa di prima! Uffa!
Sbuffo violentemente e cerco di voltarmi di lato, ma ovviamente e puntualmente il dolore si fa sentire.
-Maledetta botta!-
 
-Non credi che dovrebbe sapere, adesso?-
-E’ troppo presto e poi ha ancora troppi legami con la Raimon. Non possiamo correre rischi.-
 
Chi è che parlava? E poi che cacchio, io voglio sapere! Qui sanno tutto tutti e io non so un bel niente! Devo indagare. Sapere tante parti e non saperle mettere insieme equivale a non sapere niente oppure a farti venire un bel mal di testa.
Sposto lo sguardo sulle pareti e vedo un orologio. Segna le ventidue e mezza. Perfetto. Sono stufa di stare sdraiata. Ho perso troppo tempo e a detta degli altri ho dormito per ben dieci giorni. E’ ora di riscattarsi.
Mi rialzo e mi metto a sedere. Scendo lentamente dal lettino e inizio a camminare. Le gambe faticano a reggermi, dopotutto sono ferma da ben dieci giorni. Dopo qualche istante sento che posso farcela e inizio a camminare, seppur lentamente, verso la porta.
Esco e non ho la più pallida idea di dove mi trovo. Guardo un po’ intorno e decido di svoltare a destra, tanto una direzione vale l’altra. Voglio solo ritornare nella mia stanza, nel mio letto perché quello dell’infermeria era duro e troppo basso. Anziché farmi passare il dolore allo stomaco mi fa venire mal di schiena. Cammino per diversi minuti immersa nell’oscurità e svolto un paio di volte a destra e un altro paio a sinistra. Non so più dove sono finita.
-Che ci fai in piedi?- domanda una voce autoritaria.
Cacchio. Inizio a sudare freddo e mi volto lentamente.
-Lo sai vero che non ti devi alzare, figuriamoci camminare!- esclama e si avvicina a me.
-Ma che fai!?-
-Shh! Non urlare!- mi risponde.
Si china e con un braccio prende le mie gambe sollevandomi e con l’altro mi tiene la schiena. In mezzo secondo mi trovo appiccicata al suo petto.
-Si può sapere dove cercavi di andare?- mi domanda.
-Mettimi giù. Peso.-
-No. Sei leggera come una piuma e ora rispondi.-
-Stavo andando in camera perché il letto dell’infermeria è scomodo.-
-Ok. Ti porto li.-
Inizia a camminare e mi accoccolo di più al suo torace trovandolo caldo e accogliente. Sento lentamente perdere conoscenza e gli occhi farsi sempre più pesanti.
 
Un raggio di sole picchia sulla mia faccia e questo mi fa svegliare. Stropiccio gli occhi e cerco di alzarmi. Come non detto, il dolore mi ferma, anche se è molto diminuito rispetto a ieri. Osservo ciò che mi sta intorno e noto con piacere che è la mia camera. Ma come ci sono finita qui?
Lentamente i ricordi si fanno vivi in me e arrossisco dalla vergogna. Mi ha portata qui. Mi ha preso in braccio e mi ha portata qui. Devo andare a ringraziarlo. Ripensandoci ha proprio un bel fisico e dei bei muscoli, non ci avevo mai fatto caso eppure lo conosco da un pezzo. Ho notato solo il suo caratteraccio. Quello è ciò che spicca di più.
Mi alzo dal letto e a tentoni arrivo alla porta.
-Buon giorno.- mi saluta una voce alle mie spalle.
-Ciao- saluto io di rimando.
-Dove vai?-
-Devo cercare una persona.- rispondo e mi incammino.
-Chi? Lui?-
-Si-
-Uh!-
-Ma aspetta, lui chi?-
-Massi! Lui! Ti ha riportata qui ieri sera. Ha detto di fare silenzio e di lasciarti dormire-
-Ah-
Continuo a camminare e mi segue.
-Clear ce la posso fare.-
-Oh ho capito, vuoi andarci da sola. Ma dopo mi ammazza se vai in giro da sola.-
-Non ti preoccupare, mi assumo io tutte le colpe.-
-Va bene. Ci vediamo dopo-
Riprendo a camminare verso la sua stanza, almeno quella la strada la conosco. Ma lui cosa ci faceva in giro a quell’ora ieri? Oh, sicuramente avrà ricevuto delle informazioni importanti e a me non me ne danno nemmeno l’ombra. Uffa.
Finalmente arrivo davanti alla sua porta e qualcosa mi blocca dal bussare.
-Come facciamo?-
-Non lo so. Mancano tre giorni.-
-Gazel, dobbiamo trovare una soluzione. Non ce la farà mai-
Senza pensare picchio le nocchie contro la porta e la conversazione cessa, oppure sono io che ho voluto interromperla.
-Miki!- esclama il capitano vedendomi in piedi.
-Lo sai che non dovresti essere qui?-
-C’è Afuro?-
-Eccomi- risponde il ragazzo comparendo dal nulla.
-Sei in giro ancora? Ieri ti avevo detto di dormire e riposarti- continua freddo, più freddo del solito.
-Sai, sono venuta a ringraziarti però se non mi vuoi vedere, ma ne vado. Ciao. – mi volto e inizio a camminare. Gli occhi pizzicano.
-Aspetta!- urla uscendo dalla stanza.
-Che ti prende?- continua.
-Niente. Ora vado a dormire. Ciao-
-Miki fermati. – ordina freddo prendendomi un polso.
-Che c’è?-
-Che ti è preso? Ti avevo detto di stare a riposo. Ma tu non ascolti mai nessuno fai sempre di testa tua! Nel pomeriggio sarei passato io a vedere come stavi!-
-Volevo solo venire a ringraziarti per ieri sera!- gli urlo addosso – non sono una bambina che ha bisogno dell’accompagnatrice! Sono abbastanza grande, non credi?-
-Dov’è Clear? Le avevo detto che se ti muovevi doveva accompagnarti- sibila freddo.
-Non l’ho fatta venire. Ora non ti incazzare con lei. Sono stata io a dirle di stare li, lei voleva accompagnarmi. E poi cos’è questa storia che mancano tra giorni? Che non ce la farà mai? Chi?- sbraito ormai fuori di me.
-Miki!- urla e mi stringe in un abbraccio, cogliendomi di sorpresa.
-Tra tre giorni ci sarà la partita contro la Raimon e dovremo batterci noi. Però tu non ne sei in grado. Dobbiamo trovare una soluzione-
-Si che ne sono in grado!-
-No. Fatichi a reggerti in piedi e figuriamoci correre!-
Un’idea a mente fredda scatta nella mia testa.
-Ho un idea.- affermo convinta.
-Sarebbe?-
-Chiediamo a qualcuno che non gioca più di entrare, temporaneamente nella Diamond Dust.-
-E chi hai inmente? Però non so se si possono fare questo tipo di cose.-
-Chiediamo a Gazel.-
Ritorniamo indietro e bussiamo alla porta dove ci risponde Gazel.
-Che volete?-
Freddo come al solito.
Gli spieghiamo tutto e anche la mia idea.
-Non so se si può fare. Andiamo da lui –
Finalmente vedrò questo lui. Non mi sembra vero. L’ho sentito tante volte parlare, ma mai l’ho visto di persona. Che emozione!
Camminiamo per un po’ ed effettivamente il male torna. Afuro capendo, mi prende in braccio come la sera precedente e, dopo averlo ringraziato, riprendiamo a camminare.
Un paio di minuti dopo siamo davanti a una porta, da cui ho origliato diverse volte, socchiusa.
-Padre- chiama Gazel aprendo leggermente la porta.
-Entra pure-
-Ci sono qui anche Afuro e Miki. Abbiamo una proposta da farle.-
-Oh. Sisi certo, entrate pure tutti-
La porta si apre del tutto e mi lascia vedere un uomo sulla cinquantina con carnagione scura he sta bevendo una tazza di te fumante. I lobi delle orecchie gli arrivano fin quasi a metà collo. Indossa un kimono bianco con sopra una vestaglia blu. I suoi capelli, corti, sono dello stesso colore delle sopracciglia. Color verde tendente al marrone.
-Abbiamo una proposta da farle.- riprende Gazel.
-Ditemi-
Il capitano inizia a spiegarli ciò che abbiamo in mente e lui ascolta con attenzione.
-Mi pare che non ci sia altre soluzioni, tu che dici Gran?- domanda il signore.
Da un piccolo angolo buio compare la figura del capitano della Genesis.
-Per me potete fare quello che volete. Basta che vincete, però sappi che stai andando contro delle regole della scuola. Finché è un giocatore va bene. Ma se diventano troppi siete nei guai.-
I due capitani si guardano in cagnesco e il nostro si alza ed esce. Lo seguiamo a ruota, ma non prima di aver salutato, in modo formale, questo lui.
-Giuro che un giorno me le paga tutte- farfuglia Gazel.
Tra quei due non corre di certo buon sangue.
-Si trova in cucina?- domanda Afuro.
-Credo di si.- rispondo.
Infatti, dopo essere entrati nella mensa, lo troviamo che sta riordinando un po’.
-Ciao!- ci saluta allegro. – come stai Miki?-
-Io bene, grazie.-
-Abbiamo una proposta da farti, Midorikawa.- afferma piatto Gazel.











 
- Angolo Autrice - 
Buona Pasqua a tutti!! <3
Come state passando le vacanze? Fra un po' finiscono T.T
Passando al capitolo... Miki se l'è vista brutta e ora sono con un giocatore in meno... che cosa accadrà?
La storia di Aiko lentamente si viene a sapere, ma mancano ancora dei pezzi. Come un tutto quello che ha scoperto Miki che, diciamocelo, non riesce a mettere insieme xD
Mi scuso per la presenza di errori, ma come detto sopra, ho avuto poco tempo e ho finito di scriverlo circa mezz'ora fa perciò di errori ce ne saranno =P
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferiti/seguite/ricordate!! :D
Grazie a tutti quelli che hanno recensito fino ad ora
Grazie anche a chi semplicemente legge :D
Buona Pasqua !!! <3
A presto
_ Cry

 

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Capitolo 22
*** Capitolo ventidue ***


Capitolo Ventidue


-E così, se ho ben capito, vorreste farmi entrare nella Diamond Dust per poter fare la partita contro la Raimon, giusto?-
-Esattamente. Abbiamo saputo che hai potenziato la tua tecnica e poi puoi ricoprire benissimo il ruolo di Miki- risponde Afuro.
-Va bene. Accetto.-
-Bene. Andiamo al campo. Sono tutti li- ordina il capitano.
Iniziamo a camminare verso il nostro campo. Ok, va bene. Io sono in braccio ad Afuro e sembra che si sta affaticando.
-Mettimi giù, ce la faccio- affermo guardandolo negli occhi.
-No, non ce la fai e poi siamo arrivati.- risponde indicando davanti a se il terreno di gioco.
Mi lascia scendere delicatamente a terra e ci portiamo tutti alla linea bianca che limita l’area. La squadra si sta allenando, ma quando ci vedono iniziano a correre nella nostra direzione.
-Ragazzi, come sapete e potete vedere, Miki non riuscirà a giocare la prossima partita contro la Raimon.-
-E come si fa?- domanda Blown.
-Abbiamo pensato di chiedere a Midorikawa di prendere il suo posto nella partita.- afferma a bruciapelo – e lui ha accettato.-
Tutti rimangono senza parole.
-Midorikawa!!!- urla Clear saltandogli al collo e iniziando a fargli le fusa.
-Finalmente possiamo giocare insieme!- esclama stritolandolo ancora di più.
Non sapevo che tra i due c’è questo rapporto.
-Ehm.. già- risponde il ragazzo cercando di staccarsela di dosso, ma inutilmente.
-La partita è tra tre giorni e dovete allenarvi. Dobbiamo evitare in qualsiasi modo che usino le tecniche che hanno usato alla finale del Football Frontier.-
-Ma se non riusciamo?- domanda Icer.
-Dovrete segnare più goal possibili in modo da aumentare il distacco anche nel caso loro segnino.-
-Con che tecniche? Nella maggior parte di quelle combinate c’era Miki.- afferma Frost.
-Non importa, ne troveremo altre. E poi abbiamo lo schema X.-
-Schema X?- ripete Clear staccandosi da Midorikawa con aria perplessa.
-Si, avrebbe dovuto comprendere me, Afuro e Miki, ma al suo posto mettiamo Midorikawa.-
L’allenamento con tutti inizia e io mi siedo sulle gradinate ad osservare. Midorikawa è davvero forte e mi chiedo come abbia fatto a perdere. Beh in fondo la Raimon è molto forte e quella tecnica che hanno usato è davvero potente e non so cosa mi è saltato in mente, ma dovevo fermarla. Non so spiegarlo, ma in qualche modo sentivo che dovevo fare qualcosa. Dovevo evitare che quel tiro andasse a segno. Dovevo evitare un goal.
Torno a guardare il campo e i tre perni della squadra stanno cercando di trovare un colpo combinato utilizzando il Colpo Supremo, la Sfera di Ghiaccio e l’Astro Break. Chissà cosa esce, sono davvero curiosa di vedere la partita!
Il tempo passa in fretta e in un batter d’occhio si è già fatta ora di cena.
-Miki, tra due giorni c’è la partita- mi informa Clear mentre ci sediamo al tavolo – che farai?-
-Vengo con voi, mi pare ovvio- rispondo immediatamente.
-Mi pare ovvio un bel niente- interviene il capitano posando lentamente il bicchiere e chiudendo gli occhi.
-Scusa?- domando assottigliando lo sguardo con sfida.
-Ho detto che tu stai qui e  non ti muovi- ripete alzando le palpebre lentamente e mostrando così le sue iridi color ghiaccio.
-Tsk. Mica gioco, voglio stare in panchina-
-Se la metti così va bene-
 
Mi guardo intorno alla ricerca della strada giusta, ma che come al solito mi sono persa nonostante sia qui da un bel po’, ancora non ho imparato molte strade di questa scuola.
-Ha rischiato e tutto per evitare un goal.-
Appena sento questa frase mi blocco di colpo da parte a una parete. Non ricordo che qui c’è una porta! Ecco, ora ricordo. La sala dei capitani!
Indietreggio di qualche passo e sposto leggermente la porta, per fortuna che il corridoio è poco illuminato!
Il mio sguardo va a posarsi su Gazel e Burn che sono seduti sul divanetto.
-Adesso sembra che sta bene, è rimasta la stessa.- afferma Burn. Ma di che parla?
-Già. Un tipo combattivo- risponde Gazel.
-Eppure non doveva rischiare così. E’ stato troppo, perfino per lei. Sono passate due settimane e domani avete la partita. Fa in modo che nessuno d’altro si faccia male. – conclude la frase serio.
-non preoccuparti- dice il capitano della Diamond Dust e gli accarezza una guancia al rosso. I loro volti si avvicinano sempre più e chiudo appena in tempo la porta per evitare di guardare certe scene, ma anche perché sono diventata rossa come un pomodoro, sento le guance bollenti! Per carità, sono teneri e mi ha stupito vederli insieme, non me lo sarei mai aspettata! Però per me sono cose troppo sdolcinate! Spero solo siano felici insieme, però non capisco perché non lo dichiarano. Mica li mangiamo!
Continuo la mia strada e finalmente riesco ad arrivare in mensa, non chiedetemi come ho fatto a perdermi perché non lo so. Questa non è una scuola, o qualsiasi cosa sia, ma un labirinto!
Mi siedo a un tavolo e inizio a pensare, ma non faccio nemmeno in tempo a iniziare che qualcuno mi chiama.
-Sai che a quest’ora dovresti essere a dormire?-
-Tu prima di me- rispondo divertita.
-Hai ragione. Come stai?- domanda sedendosi di fronte.
-Meglio, anche se voglio giocare domani-
-Non se ne parla, prenderò io il tuo posto, non ti preoccupare.-
-Ma…-
-Ma niente. Se vuoi venire, starai in panchina a guardare e non muoverai un muscolo-
Torno in camera dopo una mezzoretta passata in mensa a parlare un po’ di tutto con Midorikawa. Mi butto sul letto e, immersa nel silenzio dato che tutte stanno dormendo, inizio a ripensare a tutto.
 
-Sono nelle cucine-
-E’ troppo!-
-Anche la Genesis un giorno perderà! E a quel punto entrerà il mio piano!-
-E’ crudele! Hanno già subito troppo!-

 
-Io non gli dirò proprio niente. Saranno loro a decidere come comportarsi-
-Cosa vuoi ottenere, eh?-
-Il  controllo del calcio e del Giappone-
-Non ce la farai. Te lo impedirò-
-Con cosa? La Raimon? Quella squadretta da quattro soldi?-

-Sappi che ho molti assi nella manica, ragazza mia! Più la Raimon diventa forte più la posso distruggere in poche mosse- 
 
-E poi c’è quella cosa-
-Già, ma comporterebbe un rischio troppo alto per tutti. Soprattutto per quelli della Genesis.-
 
-Non credi che dovrebbe sapere, adesso?-
-E’ troppo presto e poi ha ancora troppi legami con la Raimon. Non possiamo correre rischi.-
 
Ci sono! Lui, che altri non è il capo, colui che ho visto pochi giorni fa, vuole conquistare il Mondo con il calcio. Ma cosa succederà quando la Genesis perderà? Che piano ha in mente?
Dei brividi corrono su per la mia schiena e la sensazione di paura si fa largo in me.
A quanto pare il suo piano lo sanno tutti tranne io. Perché? Perché sono sempre lasciata all’oscuro di tutto?
 
-…è rimasta la stessa-
 
Che intende dire?
Tutti mi stanno nascondendo qualcosa e non riesco a capire qualcosa.
Con questi pensieri mi addormento.
 
Un rumore sordo mi fa aprire gli occhi di scatto e mi volto verso la stanza dove trovo Clear per terra che si massaggia il fondo schiena.
-Che è successo?- domando alzando un sopracciglio.
-Clear è caduta mentre si vestiva. E’ agitata per oggi- spiega Icer cercando di non ridere.
Giusto. Oggi c’è la partita.
-Tu non giochi, allora?- mi domanda alzandosi da terra.
-Ti pare? Clear sono passate due settimane, ci vuole ancora tempo.-
Tempo? Tempo quanto?
-Dai Miki, alzati. Tra dieci minuti dobbiamo essere al campo- m’informa Icer.
-Arrivo.-
Come previsto una decina di minuti dopo siamo nel campo. Entrare e vedere Mirodikawa con la divisa della Diamond Dust fa uno strano effetto.
-Che ridi?- mi domanda con sbieco.
-Nah niente- cerco di trattenermi – solo che mi fa uno strano effetto vederti vestito così-
-Beh in effetti è molto più comoda di quella della Gemini Storm-
-Era tutta attillata- rispondo ricordando la loro divisa.
-Allora immagina quella della Genesis, mi domando come facciano a muoversi.-
-Basta parlare- ordina il capitano. – Tutti zitti. Si parte-
La solita luce ci avvolge e pochi secondi dopo ci troviamo al campo dove abbiamo giocato l’ultima volta. Ricordo ogni minimo momento e rivedere il luogo dove ho preso quella brutta botta mi fa tornare il dolore.
Istintivamente porto una mano sulla ferita.
-Stai bene?- mi sussurra Afuro al mio fianco.
-Sisi- rispondo con voce bassa.
-Siamo arrivati, Raimon- afferma Gazel guardando di sottecchi la squadra davanti a lui.
-Ma siete in dodici e quello è…- afferma stupito Endou.
-Esatto. Sono Reize, ex-capitano della Gemini Storm. Che piacere rivedervi- risponde freddamente.
-Ma resta comunque il fatto che siete in dodici!- esclama Goeunji stringendo i denti.
-Se è questo che ti preoccupa, io resterò in panchina- concludo con tono piatto fissandolo.
La partita comincia e la Diamond Dust sta dominando, controlla ogni azione d’attacco, ma ognuna viene fermata dalla difesa avversaria.
Il capitano si sta portando in attacco evitando abilmente i centrocampisti della Raimon. Posso leggere benissimo il suo stato d’animo: voglia di vincere a tutti i costi. E’ affiancato da Afuro sulla destra e Midorikawa sulla sinistra, entrambi leggermente più indietro.
Ma questo è …?! Non può già iniziare a fare così sul serio! Saranno passati si e no quindici minuti di gioco!
 
-E che vuole fare adesso?-
-Immagino che non hai sentito ciò che ha architettato la Diamond Dust- risponde l’altro.
-Del tipo?-
-Gazel ha studiato una mossa che inizialmente doveva essere fatta con Afuro e Miki, ma dopo il suo incidente a quanto pare tocca a Reize prendere il suo posto-
 
-Schema X- dichiarano insieme.
Gazel lancia in aria la palla e Midorikawa salta, nel frattempo gli altri due sono scattati in avanti, ma il capitano è più lontano. Il ragazzo dai capelli verdi colpisce la sfera di tacco facendola schizzare verso i piedi di Afuro che la blocca con il collo del piede giusto il tempo di infliggerli nuova forza e spedirla a Gazel. Il capitano per concludere utilizza la sua Sfera di Ghiaccio. La sfera è ricoperta da una nebbiolina bianca e viola con dei leggeri fulmini color oro. Colto di sorpresa, Endou non riesce nemmeno a parare e rimane fermo sgranando gli occhi.
-Che… potenza- finisce in un sussurro.
 
-E così è questo il famoso schema. Niente, male. Davvero.- si congratula il rosso con occhi color del mare.
-Hai ragione. – risponde ghignando l’altro.
-Ma questo non potrà bastare per superare la mia squadra.-
-Tsk, non fare il gradasso, Gran.-
In quel momento al rosso con i capelli di forma indefinita, un’idea alquanto bizzarra, ma anche innovativa, gironzola nella sua testa.
 
-Perché ogni volta che ci vediamo avete sempre una tecnica più forte?- sbraita il ragazzo con i capelli castani.
-Ragazzino, guarda che è la seconda partita e poi, ti svelo un segreto, questo schema era già pronto da un pezzo e non lo abbiamo usato per pietà, sapendo bene che non sareste stati in grado di fermarlo.- risponde piatto Gazel, guardandolo dritto negli occhi.
In campo cala il silenzio e dopo una serie di passaggi il capitano della mia squadra avanza con palla al piede.
-Questa volta non passi!- esclama lo stesso ragazzo moro. – Danza del fuoco!-
Gazel evita la sua hissatsu oltrepassandolo con un salto e mandando la palla in aria, oscurando per qualche istante la luce solare.
-Dicevi?- domanda retoricamente mentre prosegue la sua corsa. Quando è abbastanza vicino fa una normale conclusione a rete, ma la ragazza dai folti capelli rosa usa la sua tecnica per fermalo. Inutile. Il tiro la oltrepassa e si piazza davanti il ragazzo robusto con i capelli verdi. Grazie a lui la sfera si ferma, ma per fermare un semplice tiro sono serviti due difensori.
Il gioco riprende e la Raimon è in attacco con la ragazza di pelle scura. Un nostro difensore è pronto a entrare in scivolata per rubare palla.
-Scivolata di ghiaccio!- esclama e becca in pieno la caviglia della ragazza, facendola rimanere a terra dal male.
La sfera prende il volo e va a finire fuori da campo. Pochi secondi dopo ritorna indietro.
Chi è stato?
Il pallone rimbalza diverse volte sotto lo sguardo incredulo di tutti. Una figura a me nota compare a centro campo.
Sgrano gli occhi dalla sorpresa e mi alzo dalla panchina.
-Ma questo è… HERA!- 









- Angolo Autrice - 
Ciao a tutti!!!
Perdonate il ritardo! Ma ho avuto diverse cose da fare e non sono riuscita ad aggiornare prima T.T Ne approfitto per dirvi che non so quando aggiornerò di nuovo visto il carico di verifiche della scuola -.-" Spero a ogni modo il più presto possibile!
Passando al capitolo... Che ne dite? Spero di non avervi deluso e mi scuso per la presenza di errori xD
Finalmente compare la BanGaze e Mirodikawa entra in scena! Ma che ci fa Hera li? O.o
Miki: come se tu non lo sapessi u.u
Eheh già xD Ma si scoprirà nel prossimo capitolo :D
Però, però, però c'è anche un piccolo (mica tanto) indizio che potrebbe creare dei dubbi. Chi lo trova?
Volevo ringraziare chi ha recensito fin ora e mi ha dato la forza di continuare a scrivere questa fic! Grazie, davvero <3
Grazie anche a chi l'ha inserita tra preferiti/seguite/ricordate :D E un grazie a chi legge silenziosamente. 
A presto! 
_ Cry

 

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Capitolo 23
*** Capitolo ventitre ***


Capitolo ventitre


-Ciao- saluta Endou, voltandosi verso di lui, ma non prima di avermi lanciato un’occhiata strana.
-Che ci fai qui?- domanda ringhiando Gouenji.
-Sono venuto a chiedervi se posso unirmi a voi – chiede docilmente.
Sta scherzando, vero? Che diamine ci fa qui?
-E sentiamo, perché sei qui?- domanda il capitano della Raimon.
-Perché voglio battermi con voi e poi perché…-
-Perché..?-
-Perché in una squadra gioca mia sorella e io non volevo ciò!-
 
-E quello chi si crede di essere? Come osa dire certe cose?! – esclama.
-Calmati, in fondo è il fratello, no?-
-Grr-
 
Vedendo che nessuno li da risposta continua il suo racconto.
-Se ne è andata dalla Zeus diverso tempo fa e mi ha solo detto che sarebbe andata alla Alius Academy.-
-Perché è andata li?- domanda Endou.
-Endou, forse è meglio parlarne in privato.- constata freddo Gouenji poggiandogli una mano sulla spalla.
Il gioco si ferma e la Raimon si unisce a parlare con il nuovo arrivato.
-Adesso lo faranno entrare però saranno disorganizzati dato che non si fideranno di lui- avvisa Gazel – sfruttiamo quest’occasione-
Acconsentono tutti e tornano in campo pochi minuti dopo. Come volevasi dimostrare Hera è entrato nella squadra, ma l’aria è tesa e alcuni suoi compagni lo guardano con sguardo poco rassicurante. Gazel ha ragione: non si fidano di lui. In fondo non so dargli torto. Ha giocato contro di loro nella Zeus alla finale del Football Frontier e, diciamocela tutta, non ci siamo andati molto leggeri, per poi evitare di dire che il suo grande amico (nonché ex capitano di una delle due squadra finaliste) gioca nella Diamond Dust.
-Aphrodi mi vuoi dire perché sei con loro?- domanda il ragazzo castano al biondo.
-Tsk. Non sono affari tuoi e poi ci deve essere un motivo?-
A tutto c’è un motivo. Alcune volte è visibile, mentre altre no. Basta solo essere in grado di trovarlo.
-e poi evita di chiamarmi ancora così-
La partita riprende Gouenji si sgancia in avanti evitando di un soffio i nostri centrocampisti, ma si trova poi accerchiato dai difensori; non potendo fare altro alza la sfera e la lancia all’indietro dove viene fermata di petto dal ragazzo con gli occhiali.
Ma anche quest’ultimo è accerchiato dai centrocampisti alieni.
-Ma che avete in mente?- domanda mettendo la palla sotto il piede destro.
-Mah nulla di così importante- risponde beffeggiando Midorikawa.
Ripete la stessa mossa del compagno e questa volta il pallone finisce ai piedi di un ragazzo dai capelli rosa e lunghi fino alle spalle.
-Tsunami, vai!- lo incita Gouenji, marcato stretto da Clear e Icer.
Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte e scatta in avanti. L’asso della Raimon cerca di smarcarsi, ma inutilmente. Le due ragazze riescono a prevedere ogni sua mossa e a loro volta contrastarla.
Il rosa si trova così da solo, dato che tutti o sono marcati o sono troppo lontani e un passaggio lungo sarebbe un’occasione d’oro per noi di impossessarci della sfera. L’unico rimasto libero è il nuovo entrato che non ha ancora toccato palla.
Tutti i giocatori della Raimon lo guardano male e cercano di far capire al compagno di evitare di passargli il pallone perché non sono sicuri di potersi fidare.
-Hera!- esclama il difensore tirandogli il pallone. Il castano la blocca di petto e la fissa per qualche istante.
Mi domando ancora che cacchio ci fa li, lui che quasi odiava la Raimon.
Ora che ci penso, Burn ha già anticipato qualcosa…
- Io faccio quello che voglio, va bene?! Comunque Aiko è nella mia squadra e mi ha dato la conferma che suo fratello ha intenzione di andarsene dalla Zeus –
Tutto torna! Lui e Aiko lo sapevano di già!
Hera parte all’attacco ed essendo libero usa la sua hissatsu che è potenziata fino al livello due. Il portiere della Diamond Dust usa la sua tecnica, ma inutilmente. La palla entra in rete, segnando un goal a favore della Raimon e il pareggio che questa ha ottenuto sulla Diamond Dust. Tutti rimangono increduli davanti alla situazione, anche io. Tutto mi sarei aspettata, meno che la Raimon andasse in pareggio. Noto che un sorriso si dipinge sul volto dell’ex-giocatore della Zeus.
Maledizione! Non ci voleva! Conoscendo Gazel ora sarà su tutte le furie…
Sposto lo sguardo e vedo con dispiacere la sua espressione. Infuriata. Tiene lo sguardo rivolto verso il basso mentre stringe i pugni e un’aura negativa gli aleggia intorno. Fa quasi paura.
Il fischio di fine primo tempo salva, in parte, la situazione. I miei compagni tornano alla panchina tranne il capitano che se ne va verso il corridoio che da accesso agli spogliatoi. Senza pensarci due volte lo seguo senza farmi scoprire. Ormai sono diventata brava in questo.
Rimango a debita distanza e vedo che si ferma davanti a Burn e Gran. Mi sposto di lato nascondendomi dietro un muro.
-I terrestri vi hanno raggiunti, dovresti vergognarti.- afferma Burn deciso.
-Sarà una passeggiata, l’hai detto tu, vero?- rincara la dose il capitano della Genesis.
-D’ora in poi si farà sul serio, la Diamond Dust non perderà! Non lo permetterò!- conclude deciso Gazel.
-Bravo, vedi di non perdere. Altrimenti sai cosa succede, vero?-
-Si, Gran, ma vedi di finirla. Non perderemo.-
Torno indietro prima che Gazel possa capire di essere stato origliato.
-Dove sei stata?- domanda Afuro prendendomi di lato.
-In bagno- mento.
Lui sa tutto, se gli dico della conversazione andrà a dirlo a Gazel e voglio capire che succede. Voglio sapere i segreti dietro tutta questa storia della Alius. Sono sola in una situazione più grande di me.
-Non mi convinci- risponde fissandomi negli occhi.
-Credi quello che vuoi, è vero.- lo contraddico strappandomi dalla sua presa e tornando a sedere. Per lui è ora di tornare in campo. Mi sento male, anzi malissimo, a mentirgli, ma io voglio sapere che succede, perché sono qui. Non mi va di essere l’unica a non sapere niente. Anzi, perché tutti mi mentono non dicendomi niente?
Il gioco riprende ed è il turno della mia squadra di avanzare, cosa che fa senza grossi problemi evitando anche Hera.
-Dobbiamo segnare!- esclama Gazel seguito a ruota da Afuro e Midorikawa.
-Schema X-
-Non di nuovo!- urla il castano dai capelli lisci verso i tre alieni.
La palla entra in rete portandosi dentro anche il povero Endou.
Questa tecnica è più forte di prima, secondo me c’entra la rabbia che Gazel ha accumulato quando la Raimon ha segnato e dalle parole di Gran e Burn.
Ragazzi calmatevi, se continuate così li distruggerete. Nel giro di tre minuti avete già segnato un goal.
I minuti successivi di gioco è tutto un susseguirsi di passaggi e attacchi fermati dalle hissatsu dei portieri. Non hanno ancora usato lo schema X e la Raimon non ha ancora usato nessuna tecnica speciale. Mancano solo venti minuti alla fine della partita. Poi quello che non vorrei vedere, lo vedo. Midorikawa su un azione di impossessamento della palla sbaglia a entrare e si intreccia con le gambe dell’avversario. Tutti e due cadono rovinosamente a terra e il ragazzo dai capelli verdi picchia violentemente il ginocchio. –No!- esclamo alzandomi in piedi.
Gazel e Afuro si avvicinano al ragazzo che si tiene l’arto con entrambe le mani.
-Non è più in grado di giocare- conferma Gazel dopo aver esaminato velocemente la botta.
-E come si fa?- domanda Icer.
-Entro io!- esclamo facendo attirare l’attenzione su di me.
-Non se ne parla- risponde duro Afuro.
-Invece si-
-Non abbiamo scelta, se stai male fermati, ok?-
Annuisco tutta felice.
Finalmente un po’ di movimento! Chissà se la botta si farà sentire… se è così sopporterò il dolore.
Portiamo Midorikawa alla panchina e dopo avergli chiesto se stava meglio ci siamo posizionati in campo.
La partita riprende e la Raimon avanza proprio verso di me, ma con uno scatto fulmineo riesco a rubare palla. Da quando ho tutta questa velocità?
-Oh no… l’effetto della pietra si è accumulato.- afferma Gazel.
-In che senso?- domanda Afuro.
Vedo che farfugliano di qualcosa e poi mi guardano.
Ho qualcosa di strano?
Ignoro tutto e riparto verso la porta della Raimon. Pochi istanti dopo me li ritrovo accanto.
-Miki! Sei in pericolo!- afferma Afuro.
-Che stai dicendo?- rispondo stranita.
-Senti dei dolori?-
-No niente-
In effetti non sento nessun dolore, perché?
-La pietra. Hai accumulato troppo potere da essa stando ferma prima. Se giochi potresti danneggiarti!-
Ci penso un po’ su poi rispondo.
-Allora basta smaltire l’eccesso, no?-
Sono di fronte alla porta avversaria e preparo il mio colpo.
-Schegge di ghiaccio!-
Il tiro prende forza e velocità, ancor di più del normale. Deve essere merito della pietra.
-Pugno di giustizia!- esclama Endou. Non fa in tempo a preparare la tecnica che la sfera è già in rete.
-Ma tu non eri mica quella che stava male?- mi domanda la ragazza dalla carnagione scura.
-Mi sono ripresa, sei contenta?-
-Tsk…- risponde spostando lo sguardo e io faccio altrettanto. Torno indietro e vado da Gazel e Afuro.
-Come stai?- domanda il capitano.
-Bene.-
-Dobbiamo farle usare tutta l’energia in più accumulata.-
-Non ti ricordi della sua ferita? Potrebbe sentirne le conseguenze dopo!- s’intromette Afuro.
-Lo so. Ancora un paio di tiri così e dovrebbe tornare normale.- afferma freddo.
-Ok, lasciate fare a me.-
Come non detto, segno un altro goal portandoci sul tre a uno.
La palla è ai piedi di Hera che avanza diretto verso la nostra porta.
-Non passerai!- esclama Clear cercando di fermarlo, ma prontamente lui la evita continuando ad avanzare.
-Freccia saettante livello due!- esclama l’attaccante.
Purtroppo per noi il tiro va a segno.
-Non ci voleva.- afferma il capitano osservano la scena.
-Mancano cinque minuti, non so cosa riusciranno a fare.- rispondo.
Ho parlato troppo presto. Sono passati tre minuti e siamo andati in pareggio a causa del colpo che mi ha quasi fatto rischiare la vita.
-Cazzo…- farfuglia Gazel al mio fianco.
I due minuti seguenti li passiamo a continui scambi di palla e suona il fischio di fine partita.
Pareggio, merda.
Ora che succederà? E’ successa la stessa cosa con la Epsilon!
-Ti è andata male, Gazel!-
Ma questo è… Gran!
Subito dopo compare la sua figura a centro campo, seguito da Burn.
-Gran!- risponde Endou.
-Mi avete proprio impressionato. Avete fatto molti miglioramenti in un periodo molto breve-
-E ti assicuro che diventeremo ancora più forti!- ribatte sicuro il capitano della Raimon.
-Bene, è ciò che voglio. La squadra più forte della terra.-
Ci avviciniamo tutti e Gazel fa cadere il pallone teletrasportandoci alla Alius.
Ognuno esce dal campo e va diretto verso la sua stanza per farsi una doccia e rilassarsi. Ed è proprio quello che faccio io.
-Ah ci voleva proprio!- esclamo mentre esco dal box-doccia.
Prendo l’accappatoio, mi asciugo un po’ e poi indosso dei semplici bermuda a scacchi viola e una maglietta a mezzemaniche bianca con una stampa colorata. Torno indietro per appendere l’accappatoio e per mia enorme sfiga faccio un volo cadendo di sedere e picchiando il gomito contro il box-doccia.
-Ahi-ahi- dico mentre mi massaggio il fondoschiena e cerco di rialzarmi.
Osservo il mio braccio e vedo che ho un taglio da cui esce del sangue.
-Bene, mi manca solo questa.- affermo.
Apro la porta ed esco dal bagno. Non trovo nessuno in camera, devono essere a cena.
-Sarà meglio che vada prima in infermeria a prendere un cerotto.-
Sto vagando nella scuola da un quarto d’ora non trovando l’infermeria.
-Eppure mi sembrava che fosse qui!- esclamo ferma davanti a un muro.
-Però mi sa che non è qui… il mio senso dell’orientamento è pessimo- affermo sconfitta tornando indietro e delle voci attirano la mia attenzione. Se non mi fermo ad ascoltare non mi chiamo Miki Nozomo.
-Non doveva dirtele certe cose!- esclama la voce e un rumore forte si espande.
-Calmati Burn. Le dice sempre a tutti.-
-Si ma ora mi ha davvero rotto le palle.-
-Non sei l’unico che la pensa così-
-Gazel. E’ ora di finirla.-
-Cosa hai in mente?-
-Facciamogliela pagare.- il rumore di un ghigno riecceggia.
-Ripeto: cosa hai in mente?-
-Uniamo le forze. Creiamo una squdra più forte della sua. Fondiamo la Prominence e la Diamond Dust-
Che cosa?!








- Angolo Autrice - 
Buon giorno a tutti!!
Ecco qui il nuovo capitolo! Eheh la Chaos sta comparendo xD Ed è proprio da qui che inizieranno tutte le sorprese =P
Scusate per gli errori cercherò di correggerli al più presto! =P
Povera Miki, gliene stanno capitando di tutti i colori. Riuscirà a capire la verita sotto tutta questa storia e perché nessuno le dice niente? 
Nel prox capitolo nuovi indizi arriveranno!
(oddio mi sento troppo quelle che fanno le pubblicità hahah)
Grazie a tutti colore che seguono e recensiscono la storia!
Baci!!! <3
_ Cry

 

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Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro ***


 Il capitolo è un po' più lungo del solito e perciò inizio a chiedere scusa per la presenza di errori... da qui in poi la storia prenderà una piega un po' diversa, ma sostanzialmente resterà la stessa. Ok non si capisce molto, ma capirete leggendo!! 
A presto! E grazie a chi è arrivato fin qui!


Capitolo dedicato sopratutto a Dark Angel_69 e a MarinaDust99  e a tutti coloro che hanno recensito e seguito la storia fino ad ora.


Capitolo ventiquattro
 

Che cosa?! Vogliono fondere la Prominence e la Diamond Dust? Perché?
Un rumore di passi mi risveglia dallo stato di shock e mi allontano silenziosamente.
La figura si mette di fronte alla porta e bussa. Riesco a sentire i loro discorsi anche da qui.
-Avanti-
-Finalmente sei arrivato. Ho una notizia da darti-
-Del tipo?-
-La Prominence e la Diamond Dust si uniranno.- risponde l’altra voce più calda.
-State scherzando, vero? Se lo viene a scoprire Gran…-
-Non lo verrà a sapere. E poi, qualcosa mi dice che saremmo noi più forti di loro. Possiamo anche provarlo, se ci tengono.- continua la voce.
-Ne sei sicuro, Burn?-
-Si. Con te, me, Gazel e Miki la vittoria è assicurata.-
-A proposito di lei…-
-No. Non devi dirle nulla. Ricordi quello che ci è stato detto? Lei non deve sapere nulla. –
-Ma…-
-Niente ma. E’ una decisione presa anni fa, non possiamo farci niente.-
-Come si chiamerà la squadra?-
Un attimo di silenzio e poi riprendono a parlare.
-La Chaos- rispondono due voci insieme.
Non ci posso credere… che è successo anni fa? Perché non posso sapere nulla? Cosa nascondono?
Riprendo a camminare nei corridoi bui e freddi e come se non bastasse il taglio ha ripreso a sanguinare copiosamente. Ho il braccio tutto rosso e credo di aver lasciato delle tracce evidenti un po’ dappertutto.
-Miki!-
Mi volto e nella penombra vedo l’ultima persona che avrei voluto vedere. Afuro.
-Che vuoi?-
-Che ci fai in giro?-
-Stavo cercando l’infermeria.- rispondo secca.
Non mi fido più.
-Perché? Stai male?- domanda avvicinandosi.
-No guarda, sto benissimo ed è per questo che vado in infermeria, così tanto per fare un giro.-
-Smettila di scherzare!- sbraita. Sposta lo sguardo sul mio braccio e sgrana gli occhi.
-Come te lo sei fatto?-
-Sono caduta. Come mai sei in giro, tu?-
-Ero andato un attimo da Gazel-
-Ah si? A fare che?-
-Ma si può sapere che ti prende?-
-Tsk. Non sono stupida. Capisco le cose.-
-Non dirmi che tu... tu...-
-Io cosa?-
-Tu hai ascoltato quello che abbiamo detto…-
-Si, l’ho sentito. Ora dimmi la verità.-
-Mi dispiace, non posso-
-Come immaginavo. Ciao, Afuro.- tronco il discorso e mi volto iniziando a correre.
Calde lacrime rigano il mio volto e gli occhi bruciano.
Arrivo davanti alla porta della mia stanza e la apro sbattendola poi alle mie spalle. Mi butto sul letto e incomincio a singhiozzare.
 
-Ahah ma l’hai visto? E’ troppo divertente!- esclama una voce mentre apre la porta.
-Miki!- urlano Icer e Clear venendomi accanto.
-Che è successo?-
-Ni-niente- mento.
-Non è vero. Cosa ti sei fatta al braccio? Hai tutto il sangue secco.- secco? Devo essermi addormentata.
-Sono caduta.-
-Perché piangi? Hai gli occhi gonfi- domanda Icer.
-Hai litigato con qualcuno?- interviene Clear.
Silenzio.
-Con chi? Afuro?- continua la viola.
Annuisco.
-Giuro che lo prendo e lo strozzo!- esclama e sento la presenza di una forte aura negativa.
-No, lascia stare. Sto bene adesso.- mento nuovamente, ma stavolta mi alzo e mi metto a sedere.
-Miki, ti ho portato qualcosa da mangiare, visto che non c’eri a cena.- m’informa Clear porgendomi un piatto di Onigiri.
-Grazie, ma ora non ho molta fame.- rispondo sorridendole. Apprezzo veramente il gesto.
 
Sono passati tre giorni e non ho più rivolto la parola né ad Afuro, né a Gazel e Burn. Parlo solo con Icer, Clear e Midorikawa quando lo vado a trovare dato che è ancora fermo dalla botta presa al ginocchio. Il medico ha detto che non c’è nulla di rotto, però deve stare a riposo.
Ovviamente a nessuno ho detto il motivo del mio “litigio”. Nemmeno a Midorikawa, perché scommetto, e ci posso mettere la mano sul fuoco, che anche lui sa quello che gli altri sanno ma che io non so.
Siamo tutte e tre in camera a parlare del più e del meno, quando sentiamo bussare alla porta.
-Avanti- dice Icer.
-Tra dieci minuti nei sotterranei- afferma Gazel comparendo nella nostra stanza e riuscendo l’attimo dopo.
-Che vorrà?- domanda Clear.
-Boh- rispondo.
Invece so benissimo cosa vuole, almeno credo. Ci vorrà dire dell’unione con la Prominence e la conseguente formazione della Chaos.
-Forza andiamo. Prima andiamo prima torniamo- sbuffo mentre mi alzo dal letto.
Siamo tutti riuniti nei sotterranei della scuola, o meglio quasi tutti. Siamo sei componenti della Diamond Dust e cinque della Prominence. E tra questi cinque c’è pure Aiko. Sarà la prima volta che la vedo in azione, non l’ho mai vista giocare prima d’ora.
-Abbiamo una notizia da darvi- esclama Burn mettendosi accanto a Gazel e Afuro posti di fronte alla fila indiana formata da noi giocatori. Perché anche Afuro è li? Mi sembra di essere un soldato!
-Del tipo?- domanda Aiko.
Tsk. Come se lei non lo sapesse.
-Abbiamo fuso la Diamond Dust e la Prominence formando la Chaos. Voi siete i giocatori di questa nuova squadra.- afferma freddo Gazel.
Dei mormorii si diffondono tra di noi. Io me ne sto zitta mentre Clear e Icer continuano a parlottare al mio fianco.
-Non ci sono alternative. E’ così e punto. La prossima partita sarà domani. Affronteremo la Raimon nello stadio della Teikoku Gakuen. Vi voglio qui alle due meno dieci.- informa Burn.
-Ma chi sarà il capitano?- domanda Icer.
Ecco questa domanda mi interessa.
-Io sarò il capitano!- esclama fiero il rosso indicandosi con l’indice, ma riceve una gomitata da Gazel.
-Saremo co-capitani. Io e Burn.-
 
E’ passato un altro giorno e domani ci sarà la partita Chaos – Raimon. Non abbiamo eseguito nessun allenamento insieme per evitare di essere scoperti. Fantastico. Ora faccio parte pure di una squadra clandestina. Si va di bene in meglio.
-Domani c’è la partita, ho paura!- si dispera Icer mentre ritorniamo in camera per la notte. Domani è il grande giorno.
-Shhh! Abbassa la voce!- le tappa la bocca Clear.
-Comunque, ne parliamo in stanza- continua lasciandola libera.
-Oddio!- esclamo mentre mi tocco i capelli – ho dimenticato l’elastico in mensa. Torno subito!- concludo mentre sono già a fine corridoio.
Ripercorro la strada e giungo in mensa. E’ tutta buia esclusa la parte in fondo collegata alla cucina.
-Dobbiamo farcela, è la nostra ultima occasione dopodiche subentrerà la Genesis. – afferma una voce che riconosco come quella di Burn. Mi sporgo un po’ di più e vedo lui, Gazel e Afuro seduti a un tavolo. Faccio un passo indietro nascondendomi nella penombra.
-Mal che vada c’è sempre il suo piano, no?-
-Già e sappiamo già in quel caso i prescelti.-
-Lei è tra questi, giusto?-
-Si.-
-Solo undici persone sono riuscite a non subire danni irreversibili dalla pietra. E queste undici formeranno il suo piano.-
-Dobbiamo tenere alto l’onore di nostro padre!-
No… non ci credo… che sta succedendo? Dopo la Genesis entrerà il suo piano, gli undici prescelti.
Giro i tacchi e inizio a camminare in modalità zombie verso la stanza.
La mia mente è vuota. Possibile che devo sempre scoprire le cose in questo modo disonesto e assurdo?
-Eccomi- saluto entrando.
-Trovato?-
-Ehm.. no. Controllo domani.- rispondo fredda e distaccata.
Mi cambio in fretta e mi metto sotto le coperte. Domani sarà un lungo giorno.
 
Il suono fastidioso della sveglia invade la stanza e ciò mi costringe ad aprire, di malavoglia, gli occhi.
-Forza Miki! E’ il grande giorno!- esclama scuotendomi Icer.
-Hmhm che bello-  rispondo girandomi dall’altra parte.
-Miki!- urla strappandomi via le coperte.
-Ma dico sei impazzita?!- urlo scattando in piedi – vuoi farmi morire di freddo?-
-Voi due smettetela!- s’intromette Clear e scoppiamo tutte a ridere.
Venti minuti dopo siamo nei sotterranei pronti per andare dalla Raimon.
-Ci siamo tutti? – domanda Gazel –Si. Bene. Si parte-
La luce bianca ci invade e pochi istanti dopo di troviamo di fronte alla squadra avversaria.
-Solo quelli della Alius! Gazel! Burn!-
Ovvio! Chi pensavi che eravamo?
-Ma… -
-Siamo la Chaos. Siamo fuoco violento veloce e distruttivo e siamo gelo estremo. La nostra è la squadra più forte che sia mai stata creata in tutto l’universo. Accettate la nostra sfida e dimostreremo una volta per tutte chi è la squadra più forte.- esclamano insieme i due capitani.
Le squadre vanno alle rispettive panchine e ascolto quello che i capitani hanno da dirci. Solite cose: segnare e vincere. Ormai le so a memoria.
Però continuo a domandarmi in che cosa consiste bene il piano.
-Miki! Si entra in campo!- mi tira per il braccio Clear.
-Arrivo-
Il fischio dell’arbitro segna l’inizio della partita.
Gouenji da il calcio d’inizio e passa la palla ad Hera. Fanno tra di loro diversi passaggi e quando la ragazza dai capelli rosa è in territorio nostro, Afuro si lancia su di lei in scivolata rubandogli così il pallone e ripartendo all’attacco. Un ragazzo alto e magro di carnagione scura cerca di fermarlo, ma inutilmente. Continua la sua corsa e schiva anche il ragazzo robusto passando la sfera a Gazel che si trova li accanto.
-Sfera di Ghiaccio!-
Ma che diamine ci fa questo ragazzetto in porta? Dove è Endou?!
-Mano del colosso!-
Anche ‘sto qui può fare la Mano del colosso? Poi dubito che può parare il colpo di Gazel.
E infatti la palla finisce in rete portandoci in vantaggio.
-Quello che avete visto ora è stato solo un assaggio. – afferma freddo il capitano della Diamon Dust.
-Noi siamo la squadra più forte della Alius Academy e siamo il potere assoluto – continua Burn.
La rimessa in campo spetta alla Raimon ed Endou passa la sfera a Gouenji che avanza verso la nostra area. Prontamente Claer e Gocker lo accerchiano impendendogli il passaggio.
-Hera!- esclama e passa il pallone al compagno.
-Facciamoli divertire un po’- afferma di sottecchi Burn a Gazel.
-Hai ragione. Aspettiamo-
A sua volta Hera è impedito da Neppten che interferisce su di lui. Con uno scatto riesce a rubare palla e passarla a Heat.
-E bravo Neppten, i giocatori della Prominence non sono poi così male. – nota Gazel.
Il pallone arriva sul petto di Heat, ma non fa in tempo a prendere il controllo che la sfera gli è stata sottratta da Kidou. Il ragazzo passa nuovamente la palla all’ex-giocatore della Zeus. Si ostinano ancora a cercare di segnare? Se prima era difficile quando eravamo solo la Diamond Dust figuriamoci adesso che ci siamo uniti alla Prominence. Non hanno speranza. Nessuna.
Hera avanza con il pallone, ma Neppten lo ferma ancora scattando in avanti.
-Burn!- esclama il ragazzo passando il pallone a un capitano della Chaos.
-Vinceremo questa partita e tutti gli onori andranno a noi! Dimostreremo a tutti di essere i più forti!- esclama il rosso.
-Palla di fuoco!-
-Mano del colosso!-
Inutile. La sfera entra in porta.
La palla torna in gioco e non ci mettiamo molto a conquistarne il possesso.
-Miki!- mi chiama Afuro passandomi la sfera.
-Si!-
Mi sgancio in avanti verso la porta della Raimon.
-Schegge di ghiaccio!-
-Mano del Colosso!-
Sempre la stessa tecnica. La palla entra in rete. Siamo tre a zero.
La volta successiva tocca a Gazel con la sua Sfera di Ghiaccio e poi ancora Burn con la Palla di fuoco. Stiamo prendendo il largo: cinque a zero. Una volta tornati in possesso della sfera Afuro è in attacco seguito a ruota dai capitani e da me.
-Colpo supremo potenza due!-
-Mano del Colosso!-
Sei a zero.
E’ nuovamente il turno di Gazel e Burn ed entrambi segnano.
La sfera è ai piedi di Burn che avanza non curante dei difensori avversari tentando di fermarlo.
-Palla di fuoco!-
Endou inizia a correre verso la porta e si posiziona davanti. Che vuole fare? Se la tocca con le mani è fallo!
-Respinta inazuma!- dichiara e dalla sua testa esce un enorme pugno di luce arancio che ferma la palla respingendola via.
Che… cosa?
Il capitano della Raimon cade a terra e si rialza a fatica.
Il gioco riprende e la squadra di Endou sembra più determinata di prima. Afuro scatta in avanti, ma viene fermato dal giocatore con i capelli rosa chiaro e gli occhiali da piscina in testa.
Tentiamo diverse azioni di gioco, ma ognuna di queste vengono interrotte dai giocatori avversari.
Il fischio dell’arbitro segna la fine del primo tempo.
Gazel e Burn ne approfittano per parlare appartandosi leggermente. Tutto il resto della squadra rimane li alla panchina a parlare del più e del meno approfittandosene per conoscerci meglio.
La partita riprende e torniamo tutti sul terreno di gioco. Siamo più uniti, quei dieci minuti di riposo ci hanno aiutato per interagirci ancor di più.
La sfera è ai piedi di Hera che continua imperterrito a continuare a cercare di segnare, ma ogni volta fermato dalla “Scivolata di ghiaccio” di Gocker e dalla “Scivolata di fuoco” di Aiko. Si sta riducendo uno straccio quel povero ragazzo. In compenso il portiere sembra che abbia acquisito una nuova tecnica “Mano insuperabile” con la quale è riuscito a parare alcuni dei nostri attacchi singoli, ma reggerà a quelli combinati?
-Tsk che tecnica inutile. Gazel è il momento.- afferma Burn.
-Si- risponde l'altro freddamente.
Il gioco riprende e Burn e Gazel scattano in avanti ad una velocità più elevata del loro solito.
-Ghiaccio di fuoco!- esclamano mentre saltano insieme.
Ghiaccio di fuoco? E questa da dove salta fuori?
Il portiere non regge alla potenza e crolla facendo andare a segno il tiro.
-Bene- afferma quasi sadico Burn.
-Che succede?!- tuona una voce dall’alto. Un secondo dopo una luce bianca invade il campo e una palla nera e bianca compare al centro del terreno di gioco.
-Sembra che vi stiate divertendo.-
Sul tetto dello stadio c’è Gran con la divisa della Genesis.
-E’ Gran!-
No, ma va?!
-Esatto, ciao Endou-
E lui gli da pure corda?
Salta giù dal tetto e si posiziona davanti al pallone.
-Allora, Gazel, Burn, che succede? –
-Tsk non lo vedi?-
-Lo vedo benissimo ed è ora che vi facciate da parte. E’ il momento della Genesis. –
-Non te lo permetteremo mai! La Chaos è la più forte dell’Universo! E poi ricorda: che ti piaccia o meno c’è il suo piano.-
-Ah si? Davvero?-
-Si. Se vuoi facciamo una sfida: Chaos contro Genesis, ci stai?- domanda Burn con un ghigno sfidandolo con lo sguardo.
















- Angolo Autrice - 
Buon pomeriggio a tutti!!! Come state?
Ecco il nuovo capitolo di questa storia! 
E' dedicato sopratutto a Dark Angel_69 e a MarinaDust99 <3 
Passando alla storia... eheh le cose si complicano, ma si chiariscono anche. Miki è incazzata (scusate il termine) con Afuro perchè lui non le dice la verità. Che verità?
Grazie a tutti coloro che seguono e recensiscono la storia! 
Scusate per gli errori/orrori xD !!
A presto!
_ Cry

 

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Capitolo 25
*** Capitolo venticinque ***


Buongiorno a tutti :D Prima di lasciarvi al capitolo vorrei dire due paroline. La prima cosa che dico è che mi scuso immensamente per il ritardo del capitolo, ma è una parte difficile e delicata da scrivere (sopratutto il 26esimo dove si saprà la verità), perciò chiedo scusa, ma grazie al supporto di IRE FROST, MARINADUST99 e LELLE10 (credo di non aver dimenticato nessuno xD) sono riuscita a concludere di scriverlo. Ed è a voi in particolare a cui dedico questo capitolo e il prossimo. Anche se in generale vorrei dedicarlo al nostro gruppo <3 Grazie ragazze! <3
Scusate per la presenza di errori e buona lettura!
PS: siate clementi, ci ho messo tutta me stessa per scriverlo T.T



 
Capitolo venticinque
 
-Si. Se vuoi facciamo una sfida: Chaos contro Genesis, ci stai?- domanda Burn con un ghigno sfidandolo con lo sguardo.
Chaos contro Genesis? Stiamo scherzando?
Il capitano della Genesis stringe i denti e poi si degna di rispondere.
-Impossibile. Perdereste subito e poi lui non vuole.-
-Hai paura di perdere, Gran?  Tanto se dici che la tua squadra è la più forte non dovresti aver problemi a fare una partita contro di noi- domanda Burn sfidandolo nuovamente.
Queste parole mi sa che l’hanno punto nell’orgoglio.
-D’accordo. Accetto. Domani qui a mezzogiorno.- risponde il rosso e la luce bianca compare trasportandoci alla Alius.
 
-Dite che ce la facciamo a batterli?- domanda Icer buttandosi sul letto osservando il soffitto.
-Non lo so… - rispondo sbuffando.
La Genesis è davvero forte. Mi domando anche io se riusciremo a sconfiggerli. A giudicare dalla partita fatta oggi pomeriggio con la Raimon tanto deboli non siamo dato che non hanno segnato nemmeno una rete, però cazzo. Stiamo parlando della Genesis, la squadra più forte della Alius Academy e se è chiamata tale, un motivo ci sarà!
-Comunque oggi è andata bene. – afferma Clear sorridente – non siamo riusciti a far segnare la Raimon e abbiamo legato di più con la Prominence. Sarà una bella partita quella di domani. –
 
L’indomani arriva in fretta, troppo in fretta per i miei gusti. Il nostro punto di ritrovo è il campo della Diamond Dust e infatti è proprio li dove mi sto dirigendo insieme alle mie due compagne di stanza.
-Eccovi- ci saluta freddamente Gazel. – siete in ritardo.-
-Tsk. Mancano dieci minuti- rispondo stizzita.
-Comunque. Ecco lo schema della squadra. Sarà uno schema 4-4-2. Io e Burn in attacco. Miki, Afuro, Neppten e Heat centrocampisti. Icer, Aiko, Gocker e Clear difensori. Ooiwa portiere. Ogni volta che siete in possesso della palla passatela in avanti oppure cercate di fare goal, ma usate il cervello. Quelli della Genesis sono furbi.-
I capitani ci spiegano altre piccole strategie di gioco e nuovi attacchi facendo giungere in questo modo l’ora di partire.
-Bene. Avete capito? Si parte- affermano e la luce ci avvolge.
Nello stesso identico momento in cui arriviamo alla Teikoku arriva anche la Genesis. Noto anche che la Raimon è seduta sugli spalti pronta per osservare la partita.
-Pensavo che non vi presentavate- afferma sfacciato Gran ghignando.
-Ti piacerebbe.- risponde secco Burn.
Sento la sua decisione di battere la Genesis trapelare dalle sue parole.
Nessuno fiata e attendiamo tutti il fischio dell’arbitro che segna l’inizio della partita.
Eccolo che arriva.
Il calcio d’inizio tocca a Gazel e Burn. Il primo passa la palla al secondo e ci sganciamo in attacco. Io, Afuro e le due punte siamo in avanti, mentre tutti gli altri sono rimasti indietro per precauzione.
-Come mai avanzate solo voi? Avete paura?- domanda Gran comparendo davanti a Burn rubandogli il pallone ripartendo poi alla velocità della luce verso la nostra metà campo.
 
-Che velocità! Sbaglio o sono migliorati?- domanda il capitano della Raimon.
-Si… la Genesis ha aumentato la velocità, ma la Chaos non scherza. E’ più veloce di ieri- risponde l’allenatrice osservano preoccupata il campo da gioco.
 
-Non siete gli unici a essere diventati più veloci- beffeggia Gazel parandosi di fronte al rosso avversario cogliendolo di sorpresa.
 
Abbiamo appena finito di dire che avevamo legato di più con la Prominence che qualcuno bussa.
-Avanti –
La figura di Burn compare sulla soglia e ci guarda.
-Che c’è?- domando.
-Tenete queste. Domani indossatele- c’informa e lascia dei pezzi di pietra viola sul letto più vicino alla porta.
Ovvero il mio.
 
-Miki! – urla mentre mi lancia il pallone effettuando un lungo passaggio.
Capisco che il centrocampista accanto a me ha intenzione di intercettare il lancio, ma glielo impedisco scattando in avanti e stoppando la sfera di petto con un abile salto. E tutta questa velocità e agilità da dove salta fuori? Il pezzo di pietra… possibile che un minuscolo pezzo di pietra possa fare tutti questi miglioramenti?
Scendo a terra e velocemente dribblo un paio di avversari, ma vengo poi fermata da due difensori.
-Cazzo…- farfuglio osservando i giocatori e pensando a una via d’uscita, una via che capisco immediatamente.
-Afuro!- urlo e tiro il pallone indietro.
 
-Come faceva a sapere l’esatta posizione del compagno?- domanda incredula la ragazza scura di pelle.
-Non lo so. Sono straordinari. La loro potenza si sente fino a qui. Sarà una grande partita- risponde Gouenji seduto al suo fianco.
-A me fanno quasi paura- interviene un ragazzo basso e dai capelli blu accesi.
-Si muovono a una velocità fuori dal normale- continua.
 
-Presa!- esclama.
-Eh no tu non vai da nessuna parte!- s’intromette una ragazza dai capelli blu celesti e occhi del medesimo colore. Ha anche due ciocche di capelli bianchi. E’ quella ragazza che ho visto tempo fa con Hiroto. Che sia la sua fidanzata?
La ragazza prende il pallone da Afuro e scatta verso la nostra porta.
-Gran!- urla cercando il compagno. Peccato però che il suo capitano è bloccato da me e da Heat che lo marchiamo stretto.
Il capitano della Genesis cerca di smarcarsi in qualche modo, ma inutilmente.
-Non passi, Gran.- affermo sicura con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
-Dici? Se non ti vuoi muovere, come farete a segnare? Ammesso che ci riusciate, ovvio. – risponde prontamente.
Maledizione! Ha ragione! Non posso passare tutta la partita a stargli accanto.
-Scivolata di ghiaccio!- dichiara il nostro difensore attaccando la ragazza che perde il pallone.
La sfera finisce fuori dal campo e tocca alla Genesis rimetterla. Ne approfitto per lasciare libero Gran.
-Miki!- mi chiama Gazel.
-Dimmi- rispondo avvicinandomi.
-Sono passati solo cinque minuti e sembra che siamo già in difficoltà. Dobbiamo attaccare. Lo schema X lo sai?-
Annuisco.
-Bene. Afuro è già stato informato. Alla prima occasione attacchiamo-
La rimessa tocca a un centrocampista avversario che come c’è da aspettarsi la passa al suo capitano bloccandola con la parte interna del piede alzando e piegando la gamba. Il rosso scatta in avanti verso la nostra area di tiro ed io e Afuro lo seguiamo per evitare di farlo segnare.
-Ancora voi?! Mi avete stufato- afferma e allunga le braccia dietro mentre acquista sempre più velocità evitando molti miei compagni di squadra.
Eh no! Adesso sta diventando una questione personale. Accelero anche io e noto con piacere che sono in grado di andare alla stessa velocità di Gran.
-Meteora dirompente!- esclama saltando e preparando il colpo.
Cacchio! Non sono riuscita a fermarlo! Non posso nemmeno mettermi in mezzo o questa volta la rischio grossa.
Il ragazzo colpisce la palla e come una saetta sfreccia verso la nostra porta. Purtroppo il portiere non fa in tempo a preparare la sua Hissatsu che il colpo è andato a segno. Sul campo scende un silenzio tombale e ho come la sensazione che un ghigno è comparso sul volto di Gran.
 
­-Incredibile! È riuscito praticamente da solo a perforare la Chaos! – esclama sorpreso Ichinose.
-Si. Sono migliorati. Sia loro che la Chaos. Sono fortissimi. Ricordate come ci hanno letteralmente annientati la prima volta la Genesis? Ecco, sono ancora più forti.- risponde l’allenatrice.
“Quelle due squadre sono imbattibili. Spero che non attui mai il suo piano altrimenti per noi è la fine” pensa la donna.  
 
-Allora la finiamo qui?- domanda il capitano avversario.
-Mai!- sbraita Burn – avete solo fatto un goal e siamo a inizio partita. Abbiamo tutto il tempo di farvi mangiare la polvere-
-Questo è solo l’inizio, Gran. La pagherete.-
Sono sicurissima di aver sentito queste parole uscire dalla bocca di Gazel in un flebile sussurro.
Il gioco ricomincia con Gazel e Burn che scattano in avanti come due fulmini verso la porta della Genesis. Sono rimasta a fissarli come una stupida. Io non ho fatto in tempo a muovere un muscolo che quei due sono già a metà campo. Faccio per muovermi e raggiungerli, ma vengo fermata da una voce che conosco bene.
-Miki, no-
-Perché?-
-Devono vedersela loro.- m’informa.
Non ha senso!
-Ghiaccio di fuoco potenza due!-  dichiarano mentre saltano insieme e colpiscono la sfera nello stesso istante. La palla si copre di fuoco e ghiaccio e con una potenza mai vista in vita mia sfreccia verso la porta della Genesis portandosi dentro anche il portiere che non ha avuto tempo di reagire.
Pareggio. Sono passati cinque minuti dall’inizio della partita e abbiamo già pareggiato. Si prospetta una partita lunga ed estenuante.
-Cazzo. Non ci voleva- sento farfugliare da Gran.
-Che c’è Gran? Da fastidio il goal?- lo sfotte Burn ridendo quasi malvagiamente. –Mai sottovalutare il ghiaccio e il fuoco, soprattutto se si uniscono!-
-Sta zitto!-
-Tu stai zitto. Adesso siamo pari e presto vinceremo- risponde fulminandolo con lo sguardo.
 
-Non ci credo. In cinque minuti sono stati segnati due goal e l’ultimo fatto in trenta secondi. Dobbiamo davvero batterci contro squadre simili?- domanda Hera perplesso da ciò che ha appena visto.
 
I due attaccanti tornano indietro e vedo che Afuro va da loro e iniziano a parlare.
Quando è ora di ricominciare tornano alle loro postazioni. Che si saranno detti? Bah vabbè ormai ci sono abituata. Tanto con la mia fortuna va a finire che origliando da qualche parte scoprirò tutto, perciò non mi preoccupo più di tanto.
Senza troppi pensieri il gioco riprende ed è la Genesis a comandarlo. Per i primi minuti è tutto uguale. La Genesis che avanza, ma viene fermata dalla nostra difesa. Ripartiamo noi all’attacco, ma veniamo fermati dall’altra difesa.
-Dobbiamo tirare da centro campo- ci ordina Gazel a bruciapelo.
-Sei pazzo?- risponde Burn.
-No è l’unico modo. Si stanno barricando in difesa per evitare di subire altri goal e non farci superare la loro linea, ma non credo che si aspettino se tiriamo da qui- conclude indicando l’area in cui siamo.
E’ un suicidio. L’attacco perderà di potenza.
-Eh va bene. Proviamoci.- dico alzando le spalle in segno di consenso, dicendo tutto il contrario di ciò che ho pensato. Provare non costa nulla.
Appena entro in possesso della palla, passatami da Aiko, scatto verso il campo della Genesis mentre sono affiancata da Afuro, Gazel e Burn.
-Pronti? Sarà lo schema X a quattro-
Che? Ma è pazzo?
-Ma sei impazzito Gazel?- domando.
-No, tu tiri per prima poi Afuro e infine io con Burn con il nostro colpo- ribadisce freddo.
-Ok- rispondo semplicemente sapendo che non cambia facilmente idea.
Quando sono a metà campo lancio in aria il pallone sotto gli occhi sbalorditi di tutti. Con un abile salto raggiungo la sfera e abbasso un attimo lo sguardo per vedere la situazione. Bene. Afuro è più avanti di me, Burn e Gazel stanno ancora correndo, ma tra poco si fermano. Perfetto.
-Schema X!- dichiaro colpendo la sfera con tutta la forza che ho.
Il pallone scatta verso il basso e all’ultimo devia andando a velocità elevatissima verso Afuro. Il ragazzo non si fa cogliere impreparato e la colpisce di collo fermandola per un istante. Ora si che la palla sta andando davvero a velocità elevata. Sfreccia verso i due capitani e con il loro colpo “ghiaccio di fuoco” pongono fine allo schema. La palla sembra quasi impazzire da tale forza e il portiere prepara la sua hissatsu “Rete impenetrabile”. Purtroppo per lui non ha alcun effetto e il nostro tiro va a segno.
Siamo in vantaggio sulla Genesis, fatico a crederci.
 
-La Chaos è in vantaggio sulla Genesis… non ci credo- sussurra Gouenji.
-Sono davvero eccezionali, squadre fuori da ogni logica, ogni schema. Con una potenza mai vista prima d’ora. Insieme sarebbero in grado di distruggere il pianeta Terra- afferma sicuro Kidou mentre osserva il campo.
 
-Siamo in vantaggio-
-Miki, credo che lo sappiamo tutti- mi risponde Afuro.
-L’ho semplicemente detto, certo che lo so che lo sappiamo tutti!-
-Ehy voi due, sempre a discutere, eh? – s’intromette Burn.
-Siete perfetti insieme, lo sapete?- continua.
P-Perfetti? Arrossisco al solo pensiero.
-Se lo dici tu…- sussurro abbassando il capo. Ormai credo di essere rossa da far concorrenza al semaforo. E poi nemmeno tu scherzi, insieme a Gazel.
La rimessa tocca alla Genesis ed è Gran a guidare il trio formato da lui, la ragazza dai capelli blu e un ragazzo dalla corporatura robusta. Avanzano con palla al piede velocemente verso di noi e tutti e tre hanno uno sguardo serio e minaccioso.
-Spostatevi!- urla e dalla velocità che mi passa vicino perdo l’equilibrio.
-Eh no, adesso sta DAVVERO diventando una questione personale- grido quasi fuori di me mentre mi lancio alla rincorsa di Gran ignorando i richiami di Afuro e Burn.
-Gran!- lo chiamo furibonda.
Accelero e in pochi secondi sono davanti a lui ed entro in scivolata per bloccargli la palla. Il capitano della Genesis rimane interdetto da questa mia azione, peccato che però la sfera aveva già iniziato ad assorbire energia, probabilmente quella del colpo che avevano in mente di fare e sento una fitta dolorosa alla caviglia. Entrambi ci fermiamo e la palla schizza fuori, ma in quel momento una luce bianca invade il campo e una figura a me ben nota si distingue fra la nebbia bianca.








Angolo Autrice
Allora... ehm ehm... *tossisce* lo so. Il capitolo fa pena... cioè non so cosa dire. L'ho riscritto tipo tre volte, ma ogni volta tornavo sulla prima versione e alla fine ho pubblicato questa, anche perchè dalle altre non cambiava molto xD
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate perchè questo è un passo importante ai fini della storia u.u
Scusate ancora per il ritardo! Il prossimo spero di pubblicarlo entro il 21 perchè poi parto per una settimana fino al 28 e in quella settimana non riuscirò a usare il pc (in realtà non lo porterò nemmeno con me xD)
Ok, detto questo vorrei ringraziare TANTISSIMO tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferiti/seguite/ricordate questa fic, ma anche chi recensisce ogni capitolo (GRAZIE DI CUORE) e chi semplicemente legge (GRAZIE <3)
Ora vado, vi saluto nel caso non riesca a pubblicare prima del 21. 
Buona vacanze!
A presto!
_ Cry

 

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Capitolo 26
*** Capitolo ventisei ***


Buon giorno a tutti :D Allora... questo è il capitolo più importante scritto fino ad ora xD cioè si capiranno diverse cose, ma il prossimo sarà la spiegazione completa. Questo capitolo, in teoria avrei dovuto pubblicarlo dopo il 28, ma a richiesta sono riuscita a farlo prima. Mi scuso per la presenza di errori, ma non l'ho ricontrollato bene. Ove ve ne siano, vi prego gentilmente di farmeli notare e provvederòil prima possibile a sistemare. 
Beh detto questo, buona lettura!


 
Capitolo ventisei

La nebbia bianca si dirada lasciando spazio alla mia visuale. Non riesco a credere a ciò che vedo!
Impossibile! Come ha fatto a venire qui?! Ma soprattutto, perché è qui?!
Tutti lo guardiamo allibiti.
<< E tu che ci fai qui? >> domanda evidentemente sorpreso Gazel.
<< Vi serve una mano o sbaglio? >> risponde lui retoricamente.
<< Tsk. Io di te non mi fido >> afferma sfacciatamente Burn andandogli vicino e puntandogli l’indice contro.
<< E poi la Chaos è formata dai migliori giocatori della Diamond Dust e della Prominence, tu che c’entri?! >> continua il rosso.
<< Fino a prova contraria sono stato anche io un giocatore della Diamond Dust >> risponde prontamente.
Mi accorgo di essere ancora con il sedere sul campo da gioco e provo ad alzarmi, cosa bloccatami da una fitta lancinante proveniente dalla caviglia.
<< E poi, sono la vostra ultima speranza >> conclude osservandomi mentre cerco di rialzarmi, ma inutilmente.
Pochi secondi dopo arriva accanto a me Afuro aiutandomi ad alzarmi.
<< Ce la fai? >> sussurra mentre mi stringe a se.
<< Sisi, grazie >> rispondo imbarazzata.
Insieme ci dirigiamo verso la panchina.
<< E’ possibile farlo entrare? >> domanda Gazel.
<< Se l’altra squadra è d’accordo si >> risponde l’arbitro << per voi, Genesis, è un problema? >>
<< No, anzi, sarà piacevole sfidarsi con lui >> parla Gran mentre osserva attentamente il nuovo arrivato.
<< Sta attento, Midorikawa >> lo informo posizionandomi davanti a lui.
<< Non preoccuparti >>
<< Mi preoccupo eccome >> gli rispondo quasi innervosita << ti ricordo il ginocchio >>
<< Per quello? Non ti preoccupare, ricorda: siamo diversi >> e con queste parole lascia il bordo campo per dirigersi a quella che fino a pochi minuti fa era la mia postazione.
Siamo diversi. Che intende dire? Ora sono davvero stufa di tutte queste mezze verità. Finita la partita voglio sapere tutta la storia una volta per tutte. Niente e nessuno mi fermerà, dovessi ribaltare l’intero Universo.
Il gioco  riprende, mancano solo venticinque minuti alla fine del primo tempo e siamo in vantaggio. Sicuramente la Genesis cercherà di ribaltare totalmente il punteggio entro il fischio finale.
I miei compagni devono stare attenti, soprattutto Midorikawa.
A pochi secondi dall’entrata in campo di Riuuji si sente il fischio che segna la continuazione della partita. La rimessa tocca alla Genesis e Gran insieme alla ragazza dai capelli azzurri scattano con una velocità impressionante verso la porta. Sembra che sono guidati dalla rabbia e dall’ira. I miei pensieri stanno divenendo realtà. Sfrecciano accanto ai miei compagni come delle saette, ma grazie a un riflesso di Neppten riesce a intercettare la palla facendo rimanere di sasso il capitano della Genesis. La sfera vola in alto e riscende poco lontano, ma verso il centro campo. Gazel, Burn e due centrocampisti avversari stanno andando verso di essa nella speranza di recuperarla.
La luce solare è oscurata per qualche secondo e la palla rimane sospesa in aria. Accanto ad essa è presente una figura. Pochi secondi dopo la sagoma scende e riconosco il corpo di Afuro. Come ha fatto a saltare così in alto? E’ un fenomeno.
<< Che diamine! >> esclama Gran fermandosi e tornando verso la sua metà campo.
Con la stessa velocità di prima raggiunge i compagni e cerca di pararsi di fronte ad Afuro che in qualche modo riesce a tenere palla. Driblando perfettamente l’avversario avanza verso la porta della Genesis. Al suo fianco compaiono Gazel e Burn, mentre dietro c’è Midorikawa.
<< Passa! >> gli urla Burn.
La sfera viene calciata tra i piedi del rosso che avanza seguito a ruota dal co-capitano.
<< Ghiaccio di fuoco potenza due! >> esclamano saltando mentre eseguono la loro tecnica.
<< Blocco temporale! >> dichiara il portiere preparando la sua Hissatsu.
Anche questo tiro è andato il rete. Siamo tre a uno e mancano esattamente diciannove minuti alla fine del primo tempo.
<< Cazzo! >> sibila il capitano della Genesis osservano la palla entrare.
<< Gran, dobbiamo usarle >> afferma la ragazza dai capelli blu mentre si avvicina al compagno.
<< Hai ragione, Ulvida >> risponde il rosso con sguardo duro.
E così la ragazza si chiama Ulvida.
Due minuti dopo e la Genesis rimette la palla. La sfera è ai piedi di Gran seguito da Ulvida e dal compagno dai capelli bianchi con corporatura robusta.
Scattano verso la nostra porta a velocità disarmante. I tre giocatori avanzano imperterriti verso la nostra porta facendo rimanere tutti di sasso. Lasciano la palla al centro e si posizionano intorno dandole le spalle. Incrociano le braccia al petto e saltano in alto creando intorno a se vortici viola. La sfera vola in aria anche lei formando un vortice più scuro e man mano al suo centro compare dell’energia giallastra che si espande sempre più. Gran, Ulvida e l’altro giocatore colpiscono immaginariamente la palla e il loro colpo si trasforma in una scia rossastra che va a colpire il pallone. Quest’ultimo carico di potenza fluttua a gran velocità verso la porta della mia squadra.
Emana una potenza che non ho mai avvertito in tutta la mia vita. Una potenza fuori dal comune, una potenza che…
 
-Un giorno con la mia tecnica potentissima segnerò sempre!- esclamò il bambino.
-Ah si? Allora io ti fermerò perché ti ruberò il pallone!- esclamò la bambina.
Tutti si misero a ridere.
 
Cosa sono queste immagini che colmano la mia mente? Perché? Perché mi pizzicano gli occhi? Perché sento come un vuoto dentro di me?
Sono talmente tanto intenta a cercare di capire i miei sentimenti che non mi accorgo che hanno segnato. Sapevo che sarebbe andata a finire così.
La rimessa avviene da parte della mia squadra e nei minuti successivi per la fine del primo tempo non si effettuano altro che passaggi. Onestamente ora non ne sono interessata, mi sta scoppiando la testa. Sento come un martello che continua a picchiare. Gli occhi bruciano, ma perché? Non ricordo nulla. Perché proprio ora devo stare così?
 
-Ehy rosso la palla è mia- afferma un bambino piuttosto pallido.
-Ne voglio una anche io. Uguale alla tua.- risponde l’altro.
 
Delle scosse invadono le mie tempie provocandomi dolore. Un dolore tale da appoggiare le mani e inclinandomi in avanti.
Sento i fischi. Deve essere finito il primo tempo.
Avverto delle presenze intorno a me. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo per paura di provare dolore. Ma dolore per cosa?
<< Ehy Miki, che ti prende? >>
Questa è la voce di Icer!
<< Lasciatela stare, deve ricordare >>
Gran? Che ci fa qui?
<< Ma non vedi che sta male?! >> sento sbraitare da Afuro. Perché se la prende così tanto?
<< E io cosa posso farci? Prima o poi lo verrà a sapere >>
<< Preferisco che lo venga a sapere dopo, non adesso. >> sibila freddo.
<< Anche io, adesso lasciatela stare >>
Nei minuti successivi delle strane frasi compaiono nella mia mente provocandomi fitte più dolorose.
L’arbitro fischia l’inizio del secondo tempo facendo tornare in campo i giocatori.
Per un attimo il dolore si attenua e riesco a sollevare lo sguardo in modo tale da osservare il terreno da gioco.
Il calcio d’inizio spetta alla Genesis ed è effettuato da Gran. La palla viene passata ai piedi di Ulvida che avanza, venendo poi fermata da Gazel. Il capitano della Diamond Dust prosegue velocemente fra le file avversarie cercando di evitare gli avversari, ma si trova davanti un difensore.
<< Burn! >> lo chiama e subito il ragazzo compare prendendo possesso del pallone.
<< Palla di Fuoco! >> dichiara colpendo il pallone.
Purtroppo per noi la tecnica è fermata dall’Hissatsu del portiere della Genesis.
<< Tsk >> brontola mentre torna al suo posto.
Ulvida avanza nuovamente con palla al piede seguita da due compagni.
Delle nuove fitte di dolore riempiono la mia testa.
 
La bambina iniziò a piangere.
-Che è successo?- chiese un bambino venendole accanto sorridente.
-Sono caduta e mi sono sbucciata un ginocchio- rispose
la piccola asciugandosi le lacrime.
-Ora passa il dolore- disse il bambino toccandole la ferita.
-Andiamo? E’ ora di pranzo-
La bambina annuì e con un sorriso andarono a pranzare.
 
E queste immagini? Da dove saltano fuori?
<< Supernova! >> sento urlare.
No! Non di nuovo questa tecnica!
 
Erano tutti riuniti al centro seduti a gambe incrociate.
-Io diventerò un capo cannoniere di fama mondiale!- esclamò il piccolo alzandosi
e indicandosi con l’indice.
-Sta buono rosso!- lo riprese l’altro.
I bambini iniziarono a discutere animatamente quando i loro occhi si posarono su
due ragazzini che non avevano ancora aperto bocca.
-Ma voi due cosa fare da grandi?-
-Staranno insieme, mi pare ovvio- intervenne il rosso.
-Sta zitto!- lo richiamò il compagno.
-Giocheremo nella stessa squadra- rispose il bambino.
-Mi pare ovvio. Siete venuti qui insieme-
 
Non può essere. No è impossibile, totalmente impossibile. Me ne sarei accorta sicuramente.
Sento il colpo della Genesis andare a segno. Alla fine è come ho preannunciato. La Genesis ha recuperato. Se continua così altro che noi possiamo vincere la partita, ci sotterreranno di goal.
Alzo lo sguardo e vedo la Chaos allibita quasi sicuramente dal fatto che la Genesis ha recuperato in poco tempo. Una pulsazione proveniente dalla caviglia distoglie la mia attenzione dal campo. Non mi duole più.
<< Gazel! >> mi alzo di scatto e lo chiamo.
Lo vedo sorpreso dalla mia chiamata e si avvicina.
<< Che c’è? >>
<< Voglio giocare >> affermo sicura.
<< E come fai con la caviglia? >>
<< Quello? Tsk. E’ passato. Ora fammi entrare a giocare. >>
Lo vedo trattenere il fiato per qualche secondo.
<< Va bene, entrerai al posto di Neppten >>
Finalmente sono di nuovo in campo e ne approfitto per sgranchirmi la schiena. Sembra un secolo che non gioco a calcio.
<< Sei sicura di stare bene? >> domanda Afuro avvicinandosi a me.
<< Si, ma dopo mi dirai tutta la verità. >> rispondo sfidandolo con lo sguardo.
<< Va bene, ma pensa a non sforzarti troppo >>
La rimessa tocca a noi e Gazel passa il pallone a Burn. Secondo i miei calcoli il secondo tempo è iniziato da dieci minuti. Bene. Abbiamo tutto il tempo di rimontare. I due attaccanti, Afuro, Midorikawa ed io avanziamo verso l’altra metà campo lasciano quasi del tutto scoperta la nostra difesa.
<< Afuro! >> urla Burn passando il pallone al compagno.
Continuiamo ad avanzare, ma una volata di vento proveniente alla mia destra mi fa capire che Gran sta tornando in difesa per recuperare la sfera.
<< Di qui non si passa >> afferma comparendo dal nulla e ripartendo alla velocità della luce.
<< Tsk >> e digrigno i denti lanciandomi indietro all’inseguimento di Gran.
<< Se non sbaglio io e te abbiamo un conto in sospeso, no? >> affermo andandogli accanto.
<< Del tipo? >>
<< Del tipo la palla adesso è mia >> e senza dargli il tempo di capire ciò che ho detto sto ritornando dai miei compagni nella metà campo della Genesis.
<> urlo e con un lungo passaggio gli lancio il pallone.
I ragazzi avanzano con il pallone e io rallento sempre di più fino a fermarmi a centro campo. Li vedo lottare per il possesso di palla con i giocatori avversari.
<< Ti fa male la caviglia, ho indovinato? >> sento pronunciare al mio fianco.
<< Gran? >> sussurro sorpresa << no >>
<< Non dire bugie >>
<< Ok forse un pochino >>
<< Come mai hai giocato se ti fa male? >>
<< Perché amo il calcio e sarei disposta a tutto pur di non abbandonarlo >> gli rispondo e raggiungo i miei compagni.
<< Eccoti! >> urla Burn passandomi il pallone.
Avanzo di poco e trovandomi di fronte un difensore della Genesis passo la palla a Gazel.
Continuiamo i passaggi per un po’ di tempo, dovuto anche al fatto che la squadra di Gran ci ruba sempre la palla. Mancano venti minuti alla fine del secondo tempo, dobbiamo almeno segnare un goal.
<< Mettiamo fine a questa ridicola partita >> sibila Gran scattando avanti con palla al piede seguito da Ulvida e dal compagno di corporatura robusta.
<< Super nova! >> esclamano preparando il colpo.
Accidenti, no!
Una scossa invade la mia testa e la ignoro  proseguendo il cammino verso il colpo che stanno preparando.
Saltano in aria e poi riscendono a gran velocità. Gran, Ulvida e l’altro giocatore colpiscono immaginariamente la palla e il loro colpo si trasforma in una scia rossastra che va a colpire il pallone. Quest’ultimo sfreccia verso la nostra porta e irrimediabilmente entra portando la Genesis sul 4 a 3 e mancano solo poco più di cinque minuti alla fine della partita.
<< Miki >>
<< Che c’è, Gazel? >>
<< Usiamo lo schema X a 5 però con le hissatsu >> afferma osservando la porta della Genesis
<< Sei impazzito?! >>
<< No, è l’unica possibilità di vincere, mancano meno di cinque minuti >>
<< Ok, d’accordo >>
Il gioco riprende e Gazel avanza con palla al piede. Meno quattro minuti.
<< Burn! >> esclama passando la sfera.
<< Avanziamo! >> urla e lancia il pallone indietro ad Afuro.
<< Miki, tu sarai la prima poi la passi a Midorikawa >> mi dice tirandomi la palla.
<< Ok! >>
La lancio in aria e salto. Colpisco la sfera di collo del piede e questa acquistando forza e contornandosi di schegge di ghiaccio sfreccia verso i piedi di Midorikawa.
<< Astro Break! >> dichiara. La palla ruota attorno alla sua gamba sinistra mentre alza la destra. Colpisce il pallone che viene accerchiato da un energia viola e bianca.
Nuovamente, la sfera con un energia immensa va verso i piedi di Afuro.
<< Colpo Supremo potenza due! >> esclama colpendo il pallone e quest’ultimo va a finire fra Gazel e Burn.
<< Ghiaccio di fuoco! >> esclamano e alla palla aggiungono anche la potenza del loro colpo.
Sul fischio finale la sfera entra in rete, strappandola andandosi a conficcare nel muro contrastante.
La partita è finita. Pareggio. 4 a 4.
<< Non può essere. >> sento sibilare dietro di me.
<< Gran, ammettilo. Siamo allo stesso livello >> affermo voltandomi.
<< Tsk. Andiamo >> ordina e tira fuori il pallone della Alius trasportandoci alla nostra scuola.
Arriviamo al campo della Genesis e c’è un silenzio quasi tombale.
<< Gran, voglio la verità >> affermo osservandolo prima che se ne vada.
Vedo che mi guarda e non risponde.
<< Va bene, ti diremo tutto, ma non qui. Seguimi >> dice mentre esce dal campo imboccando un corridoio. Lo seguo come un cagnolino. Noto poi che sono seguita anche da Gazel e Burn, che c’entrano?
Camminiamo per circa cinque minuti nel silenzio più tombale.
<< Siamo arrivati >> afferma fermandosi davanti a una porta che riconosco come quella dove ho sentito parlare lui . La apre e lo vedo. Seduto sulla poltrona a bere un liquido da una tazza fumante. Sembra, pacifico.
<< Padre, siamo arrivati >> saluta Gran.
<< E così è già giunto il momento? >> afferma pacamente l’uomo << sembra solo ieri che sei arrivata qui >>










Angolo Autrice:
Tadà! Ecco il famigerato capitolo 26! xD
Ok, no dai. Oggi sarò breve perchè non ho tempo ed è un miracolo che sono riuscita a pubblicare questo capitolo =P
Avete capito un po' la storia? =)
Spero di non aver deluso nessuno T.T sono in ansiaaaaaaaa T.T
Ve la aspettavate? Nel prossimo verrà svelato un po' tutto e pensate che il prossimo capitolo sia l'ultimo? Se la pensate così vi sbagliate di grosso =)
Ce ne sono ancora di storie da raccontare! *-*
Tornando a noi, chiedo scusa per la presenza di errori, ma come detto su, non ho avuto tempo per sistemare, ma volevo che comunque leggeste il capitolo prima che parta =)
Grazie a tutti per la lettura a coloro che mi hanno sostenuta fino ad ora. Grazie! <3
Grazie anche a chi ha recensito e insierito la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Grazie mille! <3
A presto! <3
(che purtroppo è un po' tardi)
_ Cry 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo ventisette ***


Buon giorno a tutti xD dopo due settimane ecco qui il capitolo... per me è stata dura scriverlo, in quanto essendo parte fondamentale della trama e a sua volta della storia volevo che fosse almeno accettabile. Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo. Se notate errori vi sarei grata se me li faceste notare così provvederò il prima possibile a sistemare. 
Spero con tutto il cuore che il capitolo sia all'altezza delle aspettative e se vi ho deluso, etc, ditemelo e riscriverò il capitolo cercando di farlo il meglio possibile. 
Un'ultima cosa: volevo ringraziare Ire Frost che ha subito tutti i miei cali di umore rigurado a questa storia e che mi ha subito fin ad ora leggendo anche il capitolo in anteprima dopo i miei  continui insistentimenti (?). Grazie <3



 
Capitolo Ventisette

- E così è già giunto il momento? - afferma pacamente l’uomo - sembra solo ieri che sei arrivata qui -
Ma che sta dicendo? Sta delirando!
Tutto intorno a me tace. Gli occhi sono puntanti su di me e sull’uomo.
-Di che parla?- domando glaciale.
-E’ una lunga storia- risponde bevendo un sorso dalla tazza.
-Ho tutto il tempo che vuole- nuovamente quel tono freddo e distaccato.
-Non penso che sia giusto che te la racconti io tutta la verità-
In quel momento sento un forte rumore provenire dalle mie spalle e le porte aprirsi un istante dopo. Mi volto per osservare e stento a credere a chi ho davanti ai miei occhi. I miei genitori sono qui.
-Che ci fate qui?- domando, ma la mia voce è sovrastata dall’uomo.
-Bentornati signori Nozomo- ghigna.
Vedo che lo guardano in modo strano e corrono ad abbracciarmi.
-Miki tesoro mio!- esclama mia mamma stritolandomi con le sue braccia.
-Mamma!- rispondo e ricambio l’abbraccio.
Dopo qualche istante ci sciogliamo e l’atmosfera torna seria e tesa.
-Adesso posso sapere che ci fate qui? E posso anche sapere cosa mi nascondete tutti?-
Lo sguardo di mia madre si abbassa mentre quello di mio padre rimane fisso a guardarmi.
-Si, credo sia giunto il momento. Siediti, cara- risponde indicando la sedia rimasta vuota accanto alle mie gambe. Brutto segno. Vedo che prende un sospiro e poi inizia a parlare.
-Circa tredici anni fa io e tua madre non avevamo molti soldi, eravamo in crisi. Il nostro lavoro non ci permetteva più di guadagnare il dovuto per mantenere noi, figuriamoci un bambino. Quando scoprimmo che di li a poco saremmo diventati genitori da un lato eravamo felicissimi, ma dall’altro no. Non avevamo i soldi per mantenere un futuro figlio. Decidemmo a ogni modo di portare avanti la gravidanza perché eravamo e siamo contro l’aborto e il maltrattamento dei bambini. Nacqui dopo nove mesi e ti portammo subito all’orfanotrofio Sun Garden. Questa cosa ci spezzò il cuore, ma almeno sapevamo che eri in un posto caldo e avevi un letto dove poter dormire e del cibo. Dicemmo alla signora che era li che presto saremmo tornati a riprenderti, ma passarono giorni, mesi e anni. -
Queste… Queste cose… io pensavo che… non può essere!
-Perché non mi avete mai raccontato nulla di tutto questo?! Potevo anche perdonarvi per ciò che mi avete fatto perché poi mi avete ripreso con voi! O sbaglio?! Potevo capire che era per il mio bene!- sbraito e inizio a sentire gli occhi pizzicarmi ferita da queste verità così oscure per me -potevo capire che quel gesto era di bontà, ma non capisco come ci sono finita qui! Che c’entra tutto questo?!-
-Anche noi siamo nella tua stessa situazione, anzi peggio- interviene Gran da un angolo buio della stanza.
-Che intendi dire?- domando stranamente calma.
-Anche noi siamo stati lasciati li dai nostri genitori, ma a differenza tua non sono mai venuti a riprenderci finchè…- mi risponde con un tono basso e pieno di emozioni.
-Finchè mia figlia non mi convinse ad andare in quell’orfanotrofio per cercare di liberare la mia mente dalla morte di mio figlio. Quando andai mi colpirono subito due cose.- interviene l’uomo -la prima è la grande somiglianza di Hiroto con il mio vero figlio e la seconda era il tuo legame che mostravi con Afuro-
E che c’entra Afuro adesso?!
-Che c’entri tu?!- domando nervosa rivolta al ragazzo. -non ci sto capendo più niente!- esclamo lasciandomi andare sulla sedia e poggiando la testa sulle mani sperando che questo gesto riporto un po’ di ordine in me.
-Miki, calmati- mi dice e si avvicina mettendo una mano sul mio braccio.
-Calmati- ripete.
-Miki, quando avevamo abbastanza soldi per riportarti con noi, grazie a un nuovo lavoro, tu non c’eri più all’orfanotrofio. Erano passati circa sette anni. Facemmo delle ricerche e quando scoprimmo dove eri stata ricollocata corremmo li. E quel posto è questa specie di scuola.-
-Ma perché io non ricordo nulla di tutto ciò?! E poi io Afuro l’ho conosciuto alla Zeus! E tanto per la cronaca all’inizio non ci sopportavamo nemmeno!-
-Non è vero.- sento la sua voce e sposta il braccio dal mio.
-Io e te ci conosciamo fin da piccoli, siamo praticamente venuti qui insieme- mi chiarisce.
Tutte queste informazioni in una volta sola… una doccia gelata con cubetti di ghiaccio non è niente in confronto a ciò che sento dentro di me. Il gelo estremo.
-Ma io non ricordo nulla!- ripeto alzando la voce.
-Ti abbiamo fatto cancellare i ricordi dopo quello che abbiamo scoperto. Dopo che abbiamo scoperto ciò che faceva quell’uomo.- risponde mio padre con un tono rabbioso indicando l’uomo seduto dietro la scrivania.
-Usava la pietra di alius su dei bambini e ne modificava le caratteristiche fisiche. Alcuni di loro hanno subito danni permanenti a causa di questa pietra. Quando venimmo qui volevamo strapparti via da lui, ma legalmente ti aveva adottato. Facemmo un patto. Eravamo disposti a tutto pur di riaverti con noi.- continua.
-Che tipo di patto?-
Ormai mi limito solo a sapere la verità, il mio cuore si è gelato. Quasi non provo più niente. Solo un immensa freddezza.
-Ti avremmo ripreso con noi, a patto che l’anno in cui avresti compiuto tredici anni saresti andata alla Zeus e successivamente tornata qui. Ecco perché non ti abbiamo più chiamata, perché sapevamo già dove stavi- interviene mia mamma per la prima volta.
Ecco spiegato anche il motivo del trasferimento improvviso e di conseguenza dell’improvviso mio ricollocamento alla Zeus e della totale mancanza di chiamate da parte dei miei genitori.
-Fatemi capire: mi avete preso con voi illegalmente?-
-No. Quest’uomo - continua indicandolo - era riuscito in qualche modo a permetterci di prenderti con noi legalmente. -
-Dio,  non ci sto capendo più niente!- esclamo ormai fuori di me alzandomi di scatto dalla sedia.
-Voi mi state dicendo che sono vostra figlia, ma a causa della mancanza di soldi mi avete affidata a un orfanotrofio e successivamente sono stata adottata da quest’uomo. Quando potevate riprendermi con voi io ero già qui, avete fatto un patto e sono tornata con voi facendomi dimenticare i ricordi. Ho indovinato?- domando quasi con scetticismo.
-Si- risponde flebilmente mia madre.
-E allora posso sapere cosa c’entra Afuro?-
-Vedi… noi e i suoi genitori eravamo migliori amici, ma un giorno a causa di un incidente sono morti e lui, senza che noi potessimo fare niente, è andato al Sun Garden a solo un mese. Due mesi dopo sei nata tu e in quei due mesi la nostra situazione si era aggravata così ti abbiamo portato dove c’era anche Afuro. -
-Io… io… io devo stare da sola - affermo e scatto verso la porta spalancandola.
Inizio a camminare velocemente per il corridoio verso non so dove continuando a ripetere che è impossibile. Non poteva accadere una cosa così a me. Così tante cose mai dette e dette in pochi minuti.
- Miki fermati!- sento gridare alle mie spalle e riconosco immediatamente la voce.
Automaticamente accelero il passo e con il polso mi asciugo una lacrima solitaria che solca la guancia.
- Fermati- sussurra dietro di me prendendomi il braccio e facendo combaciare la mia schiena contro il suo torace.
- Perché non mi hai mai detto niente?- domando semplicemente ferita di essere sempre stata all’oscuro di tutto quando tutti sapevano la verità.
- Per proteggerti. Ancora non sai la parte più brutta della verità, anche se credo che l’hai capito dopo tutte le volte che hai origliato-
- Come facevi a saperlo? E poi che altro dovrei sapere? Non è già abbastanza brutto quello che ho saputo?- domando voltandomi e guardandolo in viso mentre osservo quelle iridi color porpora.
- Ho i miei trucchi. Tu hai saputo solo un pezzo, certo il pezzo più importante, ma c’è un'altra parte. Hai sentito che ha detto che solo alcuni hanno subito danni permanenti della pietra a livello fisico?-
- Si-
- Loro faranno parte della squadra che si batterà contro la Raimon il giorno della sconfitta della Genesis. Questo è il famoso suo piano di cui sentivi spesso parlare. Lui vuole conquistare il Giappone, e il Mondo, a causa di un mancato finanziamento del Governo- mi informa come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
- Che cosa?! Ecco perché eri tanto in confidenza con tutti! Ecco perché sembravi così a tuoi agio qui dentro, perché tu sei sempre stato qui! Sapevi tutto! Fin da quando mi hai detto di entrare alla Alius, il giorno della finale del Football Frontier! E come potete permetterlo?! Come potete permettere che faccia una cosa simile?- rispondo iniziando a dimenarmi.
- Miki, sta calma! Non ti ho detto niente perché speravo che questo giorno non arrivasse mai! Speravo perché tu potessi evitare questo destino! E poi… perché ci ha dato l’amore di un padre. Ci portava sempre i giocattoli all’orfanotrofio -
- Io non ricordo nulla! E perché?! Perché volevi tutto questo?! -
- Stupida! Perché ti amo! - risponde e non faccio in tempo a rispondere che sento le sue labbra poggiarsi velocemente sulle mie.
Inizialmente rimango sorpresa da questo suo gesto, ma ben presto mi lascio andare facendomi baciare da lui. Un bacio salato.
Ci stacchiamo dopo un paio di minuti e ci fissiamo negli occhi.
- Mi dispiace non averti potuto dire niente prima, i tuoi genitori erano sempre stati contrari al fatto che tu fossi qui. Su richiesta loro abbiamo sempre dovuto tacere cercando di rilasciarti il minor numero di informazioni e quelle informazioni che ti davamo dovevano essere strettamente necessarie, ma a causa della partita contro la Genesis a quanto pare i tuoi ricordi sono tornati-
- Io pensavo che… - dico non sapendo più cosa dire. Sento il mio volto bagnato e le lacrime scendere sempre più copiosamente.
- Dai su non piangere - cerca di consolarmi stringendomi a lui in un caldo abbraccio.
- Anche io ti amo - affermo prima di accoccolarmi per bene sul suo petto e lasciando che le lacrime scorrano sul mio viso.
 
Sono passati ormai quattro giorni da quando ho saputo la verità su di me. Non mi sono mossa dal letto. Il mio tragitto è letto – bagno. Nulla di più, nulla di meno. Tutti vengono a vedere come sto, manco fossi ricoverata in ospedale. Non capiscono che voglio stare un po’ da sola? In queste ore, passate nella totale oscurità e solitudine, ho avuto altri ricordi che hanno solo confermato ciò che mi hanno detto. Lentamente sto metabolizzando la cosa, anche se è dura. I miei genitori si sono fermati qui qualche giorno e ogni tanto vengono a vedere come sto ricevendo come mie risposte dei semplici monosillabi. Spero di andarmene al più presto da qui anche se non so dove andare. A casa dei miei genitori? Non so, è tanto tempo che non ci metto più piede e non so se riuscirei a parlargli ancora come prima. Sono sicura che un giorno gli parlerò come un tempo, ma quel giorno non credo sia ancora arrivato. Potevano almeno dirmi un pezzo di verità. Adesso mi hanno detto in faccia tutto e fidatevi, una doccia fredda sarebbe stata calda in confronto a ciò che ho provato.
Il continuo bussare alla porta interrompe i miei pensieri. Senza ricevere nessuna risposta una figura entra.
-Ciao- sento dire.
-Ciao Clear.- la saluto mentre ho la faccia appiccicata al cuscino.
-Ho saputo che sai la verità-
-A quanto pare le voci circolano in fretta-
-Beh, sai. Sono passati ormai quattro giorni. Mi dispiace non averti mai detto niente, cioè io sapevo poco. Solo della tua permanenza qui. I capitani, escluso Dvalin credo, sapevano tutto e anche Afuro. –
-Fantastico-
-Miki, senti. Non puoi restare qui tutto il tempo a crogiolarti. Ok, è successo tutto questo casino in passato. Ma adesso stai bene, no? Non sei sola, non lo sei mai stata. Devi accettare la cosa e pensare al futuro. Il passato non si può cambiare- afferma convinta e queste sue parole mi colpiscono dritta al cuore.
-Vieni? La partita della Genesis contro la Raimon sta per iniziare.- 






Angolo Autrice:
Ecco qui il capitolo >///<. Spero che in qualche modo sia stato all'altezza delle aspettative. Non sapete come sono in ansia!!! T.T 

Oggi stranamente non ho nulla da dire O.O 
Forse è l'ansisa o forse ho già detto tutto su. boh xD
Vi prego, vi scongiuro. Ditemi cosa ne pensate T.T sto andando in panico O.O'''
Volevo anche ringraziare tutti coloro che hanno letto questo capitolo e i precedenti. Chi ha messo la storia tra le preferite / seguite / ricordate e grazie a chi ha recensito (di cui alcune recensioni devo ancora rispondere, ma provvederò il prima possibile <3) 
Mi preparo a ricevere pomodori, carote e peperoni T.T (?)
A presto!
_ Cry

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Capitolo 28
*** Capitolo ventotto ***


Ehm.... dopo mesi e mesi mi rifaccio viva.... domando un milione di volte perdono!! T.T ma ho avuto problemi con la scuola e per un periodo mi è mancata l'ispirazione T.T 
Comunque, ecco qui il capitolo... non dice molto e doveva finire in modo diverso, ma questa parte la avevo li da un po' e mi dispiaceva non pubblicarla e farvi attendere ancora molto, perciò eccola!! Diciamo che è come se avessi diviso in due il capitolo xD
Grazie a tutti e scusate l'immenso ritardo! 

 

Capitolo ventotto

 

-Vieni? La partita della Genesis contro la Raimon sta per iniziare -

Siamo già giunti a questo momento? È davvero passato così tanto tempo? Sembra solo ieri che c'è stata la prima partita Gemini Storm – Raimon.

-Si, andiamo -  affermo infine. Sono curiosa di vedere se la Raimon se la saprà cavare contro la Genesis, anche se ho i miei dubbi. Contro la Chaos non sono andati molto bene, per niente. Li abbiamo semplicemente sotterrati di goal.

-Ma dove stiamo andando?- domando osservando la strada. Questi corridoi sono gli stessi che facciamo per andare al campo principale, ovvero quello della Genesis.

-Al campo-

-A questo ci sono arrivata anche io, ma intendo perchè stiamo andando verso quello della Genesis?-

-Perché la Raimon è qui – risponde come se avesse detto la cosa più naturale di questo mondo.

E così l'agnello entra nella tana del lupo. Però mi chiedo come hanno fatto a scoprirci, come hanno fatto ad arrivare qui. Grazie a che cosa? Grazie a chi?

Spalanchiamo le porte che conducono al terreno di gioco e notiamo che la Genesis è ferma in mezzo al campo e sulle scalinate, accuratamente divise, sono presenti la Gemini Storm, la Epsilon, la Prominence e la Diamond Dust. Andiamo verso gli spalti di quest'ultima.

-Finalmente sei arrivata- mi saluta molto gentilmente Gazel.

-Ciao anche a te- rispondo secca.

-Sta per iniziare- afferma appena mi sono seduta nel posto accanto al suo. Accanto al capitano c'è Afuro che sta fissando il campo.

Sembra essere la partita decisiva.

-E' la partita più importante fin ad ora. Se perde la Genesis entriamo in azione noi- risponde il ragazzo accanto a me come se mi avesse letto nella mente.

-In che senso scusa?-

-Come?  Non te ne ha parlato Afuro? Se la Raimon questa volta vince, la Genesis è fuori gioco e nostro Padre attuerà il suo piano. Quello della squadra invincibile formata dai migliori giocatori di ogni squadra.-

Ma il calcio no dovrebbe essere uno sport di divertimento anziché un mezzo di conquista? Vorrei porgli questa domanda, ma ricomincerebbe con il discorso che vogliono aiutare il padre e simili. Perciò me ne sto zitta.

-E chi sarebbero? - domando abbastanza curiosa su chi siano gli undici, fortunati o sfortunati, che formeranno questa fatidica squadra di super talenti.

-Al momento opportuno lo saprai. Per il momento ti basti sapere che saremo in undici con uno schema 4-3-3 più cinque riserve -

-Chi saranno gli attaccanti?- chiedo facendo un evidente riferimento al “3” della posizione d'attacco.

-Io, Burn e Gran – risponde semplicemente.

Rimango allibita da ciò che ha appena detto. Beh, infondo c'è da aspettarselo. I tre capitani, tutti attaccanti, è logico che andranno a formare la squadra di super talenti. Mi pare giusto.

-Il nome di questa squadra?-

-Dark Emperos-

Sul pronunciare del nome entrano in campo i componenti della Raimon e fissano allibiti la squadra avversaria.

Il primo a parlare è proprio il capitano di quest'ultima.

-Finalmente sei arrivato Endou-

L'interpellato fa qualche metro avanti e risponde.

-Si! E siamo arrivati per battervi una volta per tutte!-

-Quella di oggi sarà la partita decisiva per le sorti di questa lotta e la Genesis dimostrerà di essere la più forte. - ribatte sicuro Gran.

-Non dimenticarti che il calcio non è una guerra, ma un divertimento.-

Ecco! Finalmente qualcuno che mi capisce! Io mi sono ritrovata qui contro la mia volontà e onestamente, seppur ora ricordi tutto, non sento il bisogno di andare contro il calcio. Il calcio è un piacere e va vissuto come un gioco, uno sport e non come una guerra.

Il rosso rimane sorpreso da questa affermazione sorridendo poi impercettibilmente.

Le due squadre si riuniscono alle panchine e dopo alcune indicazioni da parte dei capitani o degli allenatori tornano in campo.

-Preparatevi a sfidare la squadra più potente della Alius Academy. La Genesis.- afferma fiero Gran.

I giocatori si posizionano alle postazioni di gioco e dopo poco si può sentire il fischio d'inizio.

Il calcio d'inizio spetta a Gran che passa la palla alla ragazza dai capelli blu. La Genesis avanza grazie a dei passaggi perfetti evitando abilmente i difensori della Raimon. La sfera arriva ai piedi di un ragazzo della Genesis di cui non ricordo il nome e calcia in porta senza usare hissatsu. La sfera viene fermata da Endou che rientra in difesa mandandola all’amico con gli occhiali da aviatore. Quest’ultimo utilizza la tecnica “Grande illusione” per evitare un avversario e avanzare con un compagno al quale passa il pallone. Con l’aiuto di Shuuya riescono ad evitare un altro giocatore della Genesis. Il ragazzo rientrato in possesso della palla la passa a una ragazza dalle pelle scura che calcia con la hissatsu “Tiro della Torre” però il tiro è fermato a mani nude dal portiere.

La partita continua e Gouenji cerca di fare breccia nella porta avversaria con la “Tormenta di fuoco” ma inutilmente. La palla va ai piedi di una ragazza con un cappellino rosa rubata da un difensore della Genesis. La ragazza della Genesis con i capelli blu e due ciocche bianche avanza velocemente nel campo della Raimon schivando abilmente alcuni difensori e passando il pallone a Hiroto. Il capitano della Genesis si esibisce con la sua tecnica “Meteora dirompente” e il portiere della Raimon usa la “Mano insuperabile” finendo insieme al pallone contro la rete della porta.

Genesis in vantaggio di uno.

Nel campo regna un silenzio tombale da mettere i brividi. Nessuno fiata. Tutti osservano preoccupati Gran che, scommetto qualsiasi cosa, ha un ghigno disegnato in volto.

-Adesso ascoltami! Quello che stai facendo è profondamente sbagliato! Un vero atleta si migliora solo con la tenacia e la perseveranza – urla Endou.

-Non secondo la mia esperienza. – risponde freddo Gran – rassegnati, la Genesis è la squadra più forte del mondo-

-Sisi certo come no- giurerei di aver sentito molto debolmente queste parole provenire da Gazel.

-Cosa ? – domando sperando di risentire quelle parole.

-Se fosse così, allora i Dark Emperos non esisterebbero- risponde lui e nel frattempo l’allenatrice della Raim0n inizia a parlare ai suoi ragazzi.

-Sono già stati decisi i nomi?- domando colpita e spaventata dalla sua affermazioni.

-Certo. Come ti ho già detto io, Gran e Burn saremo gli attaccanti, le tre punte.-

-E gli altri? –

-Perché ti devo ripetere le stesse cose? Te l’ho già detto, lo scoprirai a tempo debito. –

Il gioco riprende con la Raimon che avanza. Gouenji scatta avanti con palla al piede e, davanti al portiere, viene bloccato da un difensore, si guarda intorno notando che tutti i compagni sono marcati stretti dai giocatori della Genesis. Il ragazzo usa la tecnica “Tormenta di fuoco” verso la propria porta.

-Ma è impazzito?!-

-No è intelligente- risponde Gazel – ecco perché sarebbe stato un ottimo giocatore per la Alius.-

La palla infuocata va verso la porta e Endou utilizza la tecnica “Respinta Inazuma” per , appunto, respingere la sfera dandogli più potenza e indirizzarla verso la porta della Genesis. Il portiere usa la hissatsu “Rete impenetrabile” bloccando il tiro combinato.

-Stai dicendo che devono fare tiri combinati per battere la Genesis? –

-Esatto-

La ragazza dai capelli blu della Genesis parte alla velocità della luce e Gran avanza anche lui nonostante sia marcato da Endou e l’amico con gli occhiali. La giocatrice passa il pallone in alto e il capitano della Genesis salta usando nuovamente la sua tecnica “Meteora dirompente” facendo breccia nella difesa e nella tecnica del portiere. All’ultimo secondo un difensore della Raimon interviene intercettando la palla ed evitando il raddoppio degli avversari.

La partita continua e la Raimon è rinchiusa in difesa cercando in tutti i modi di subire altri goal quando improvvisamente il ragazzo albino seduto in panchina si alza di scatto attirando l’attenzione di tutti i presenti. Poco dopo un cambio avviene nella Raimon: il ragazzo albino al posto della ragazza con la pelle scura.

Il gioco riprende e la ragazza dai capelli azzurri in divisa bianca tira una palla curva diretta al suo capitano che, abilmente, si smarca di due avversari colpendola con la testa e dirigendola verso la porta avversaria. La palla viene  fermata all’ultimo secondo da Endou evitando un goal da parte degli avversari. La sfera esce dal campo e sta per cadere ai piedi di un giocatore della Genesis posizionato al limite dell’area, ma Goeunji salta e usa la tua hissatsu “Tornado di fuoco” al limite della sua area. Il ragazzo albino si lancia all’inseguimento del pallone infuocato e stoppa la palla con il collo del piede. Pochi secondi dopo attorno al ragazzo compare la neve e del vento gelido.

-Tormenta impenetrabile!- dichiara e colpisce.

Il portiere della Genesis para senza difficoltà. La palla viene lanciata a Gran che avanza, ma viene attaccato da una tecnica difensiva del ragazzo albino e resiste senza problemi.

-Servirà molto di più per battere la Genesis.- afferma Gazel

-Già- confermo.

Gran avanza evitando un paio di avversari e usa la tecnica “Meteora dirompente”. Tre difensori creano una nuova tecnica difensiva e con essa respingono la Meteora Dirompete.

-Incredibile!- esclamo.

-Forse la Raimon ha una minima possibilità di vincere- esamina Gazel.

-E se vincono entrano in scena i Dark Emperos?-

-Si-

-Quindi la loro battaglia non è ancora finita- 









Angolo autrice

Ecco qui il nuovo capitolo!! Ci sono degli indizi rigurado la "misteriosa" squadra e ha avuto inizio la partita tra Raimon e Genesis... chissà come andrà a finire... e se pensate che le avventure stanno per finire vi sbagliate, il bello e le sorprese devono ancora arrivare! 
Grazie per la lettura e domando nuovamente perdono per il ritardo e per la presenza di errori... 
Scusate se sono breve ma sono di fretta...
A presto!!! <3
_ Cry

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Capitolo 29
*** Capitolo ventinove ***


Salve a tutti... è da davvero tantissimo tempo che non pubblico, me ne rendo conto e vi chiedo scusa con il cuore in mano.

Il fatto è che questi ultimi due anni sono stati un po' travagliati per me a causa di motivi familiari abbastanza gravi e dalla maturità e voglio essere onesta con voi, avevo anche perso, in parte, l'ispirazione per scrivere nonsotante questa storia è già tutta scritta dentro di me, piuttosto che farvi leggere un capitolo fatto con i piedi preferivo aspettare e scrivere qualcosa di decente.

Ora sono tornata e vi chiedo scusa. Spero che mi perdonate...

 

Spero che qualcuno sia rimasto a leggere questa storia e se siete rimasti vi ringrazio <3

Vi lascio al capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate :)

Ci vediamo giù ;)

 

PS. sto riscrivendo i capitoli dall'inizio, non cambia assolutamente nulla nella trama, ma semplicemente saranno scritti più decentemente, spero xD. Comunque troverete scritto dove c'è la trama della storia i vari capitoli aggiornati.

 

Capitolo 29

 

Gran è rimasto sorpreso dal fatto che il suo attacco è stato parato e scommetto che pensa che sia stato un caso.

-Così non va-

-Perchè?-

-Hanno parato l'attacco di Gran, potrebbero davvero vincere-

La partita continua, ma all'interno nel campo avversario c'è un ragazzo molto distratto. Quest'ultimo dopo aver sbagliato a ricevere un pallone ed averlo mandato fuori dal campo riceve una pallonata in pieno petto da Gouenji. Dopo un discorso tra loro due il gioco continua ed è in mano alla Genesis.

Gran avanza per segnare e dopo aver distrutto la difesa, il pallone viene deviato dalla "respinta inazuma" di Endou finendo sul petto del ragazzo albino. Il ragazzo parte in contropiede seguito a ruota da Gouenji. Dopo aver lasciato tutti basito dal suo recupero usa la tecnica "richiamo del lupo" e, contro ogni aspettativa, segna.

Genesis 1 – Raimon 1

-Hanno segnato- dico sorpresa sgranando gli occhi.

-Avevi dubbi? I dark emperos entreranno presto in scena.-

-Posso sapere i nomi di questi dark emperos?-

-Più tardi li saprai-

Ok, mi arrendo. Non gli chiedo più niente.

Il gioco riprende e la palla è ai piedi di Gran che avanza verso la porta avversaria scartando velocemente e abilmente i difensori. Usa la tecnica "meteora dirompente", ma viene fermata senza troppe difficoltà dal portiere.

Se va avanti così vinceranno davvero.

Improvvisamente si sentno dei boati.

-I suoi sforzi sono ammirevoli, detective-

No, non può essere.

-Sfortunatamente però, tempo si riveleranno del tutto inutili.-

-Che cosa?!- esclama il detective.

-La vostra teoria è corretta, l'energia sprigionata dalla pietra di Alius ha il potere di amplificare le capacità latenti degli essere umani e quando il flusso di energia viene interrrotto tutto torna come prima, ma nel caso della Gemini storm e delle Epsilon eravamo riusciti a potenziare la struttura di questi ragazzi rendendo gli effetti della pietra permanenti. Ebbene la Genesis rappresenta lo stadio più avanzato di queste ricerche, quelle che vedete sono le reali capacità dell'uomo. Questi ragazzi costituiscono l'ultimo gradino della scala evolutiva, sono esemplari perfetti-

-Sta dicendo che sono riusciti a rendere definitive le trasformazioni indotte dalla pietra di Alius?!-

-I ragazzi che state ammirando rappresentano una nuova specie umana, è questo il vero segreto del progetto Genesis-

-Lei è solo un pericoloso egocentrico!- esclama Endou -non ha il diritto di usare il calcio per mettere in atto i suoi loschi propositi!-

-è inutile, non siete in grado di comprendere la nobiltà del pensiero di mio padre- questa volta a parlare è Gran.

-Un bel casino,eh?- sussurra Gazel accanto a me.

Annuisco.

-Cosa?!-

Gran parte all'attacco ed usa la meteora dirompente venendo fermata dalla "torre gigante" degli avversari.

La palla torna indietro ed Endou la passa al ragazzo albino, quest'ultimo con la tecnica "richiamo del lupo" che però viene fermata senza problemi da Nero che la manda direttamente a Gran.

Gran, insieme ad altri due giocatori, usano una tecnica che non ho mai visto fino ad ora. La "supernova".

Ha una potenza estrema ed entra in rete neutralizzando la tecnica del portiere.

Genesis 2 – Raimon 1.

-Sono riusciti a battere la versione più evoluta della mano insuperabile!- esclama una ragazza dalla panchina della Raimon.

-Visto? La Genesis è troppo forte per voi, rassegnatevi!- risponde Gran.

-Ho i miei dubbi, conoscendo la Raimon- interviene Afuro.

-Sarà interessante- concorda Gazel.

Vedremo come andrà a finire.

-La Genesis rappresenta una nuova specie umana, un giorno la potenza di questi ragazzi potrebbe premetterci di dominare il mondo-

-Non puoi infangare il calcio per i tuoi scopi! Sappi che non te lo permetteremo mai!- risponde Endou -non hai il diritto di infangare questo grande sport!-

-Non capisco, cosa vuoi dire?-

-Nel calcio, l'unico modo per migliorarsi è lavorare sodo.-

-Te lo sei già dimenticato? La Raimon è migliorata solo perchè ha giocato contro due squadre potenziate dalla pietra di Alius, mi sembra piuttosto evidente. Eh si caro Endou, anche voi avete tratto beneficio dagli effetti della pietra di Alius. Per poter competere con i nostri giocatori avete cambiato completamente la rosa ed è per questo che siete diventati più forti ed avete fatto tanta strada. Avete eliminato i giocatori più deboli, sostituendoli con elementi migliori proprio come ha fatto la Alius Academy.-

-Adesso basta! Quei ragazzi non sono affatto deboli!-

-Si invece! Erano deboli e inutili, per questo si sono infortunati, per questo non sono qui con voi. Li avete scartati perchè non erano abbastanza bravi.-

-Non è vero!-

-La verità è che quei ragazzi non vi erano più di alcuna utilità-

-No, no e no! Non parlare così dei miei amici! Sono ragazzi straordinari! Ti farò rimangiare tutto quello che hai detto!-

Grandi parole, Endou. Vediamo come ti comporterai contro la Genesis.

Endou entra in possesso palla ed avanza però Gran riesce facilmente a rubargliela. Inizia il duello tra Endou e Gran e quest'ultimo ha la meglio nel mantenere il possesso palla.

Il giocatore della Raimon cade a terra e Gran cerca di convincerlo a rientrare in porta.

Il capitano della Genisis, vedendo rifiutato il suo invito rivolto ad Endou di tornare in porta, prepara, inisieme ad altri due giocatori, la "supernova". La difesa della Raimon cerca di fermarla, ma inutilmente ed inutile è anche la tecnica del portiere, ma all'ultimo Gouenji e il ragazzo albino la fermano mandandola contro la traversa.

-Si sono salvati all'ultimo- dice Gazel.

-Se andranno avanti così si rinchiuderanno in difesa- risponde Afuro.

-Per quanto ancora riuscirete a rimediare alle sue lacune?- domanda Gran rivolto alla squadra avversaria -il portiere è il vostro punto debole e vi costerà la partita-

Il gioco riprende e dopo diversi passaggi della Genesis, Gran tira inporta con un calcio normale che il portiere con fatica respinge.

-La Raimon ora è chiusa in difesa, devono darsi una svegliata se vogliono vincere-

-Già- rispondo osservando il campo.

La Raimon è distrutta, tutti i giocatori hanno il fiatone.

Il fischio dell'arbitro segna la fine del primo tempo.

-Sarà la fine per la Raimon se vanno avanti a giocare così- sento dire da Clear, seduta dietro di me.

-Già- risponde Icer.

-Non temete, conoscendo la Raimon risponderanno per le rime- dico.

-Come è successo alla finale del FF?- domanda Gazel.

-Esatto, li stavamo sovrastando e poi alla fine hanno vinto contro ogni aspettativa.- rispondo.

Pochi minuti dopo il gioco riprende e la palla è in possesso della Raimon. Inspiegabilmente grazie ad una serie di passaggi corti riescono a driblare la Genesis. La Raimon avanza ed usano la tecnica "Zona micidiale 2" segnando.

-Wowo hanno segnato- afferma Gazel.

Genesis 2 – Raimon 2

-Mi sa che entreremo in scena prima del previsto- continua.

La partita continua e la squadra di Gran avanza senza problemi per poi usare, nuovamente, la "Supernova" sbriciolando la difesa del portiere. Alle spalle dell'estremo difensore compare Endou che con la "respinta inazuma" riesce ad evitare un gol.

La palla cade vicino a Gran che, insieme ad altri due giocatori, riutilizza la "supernova". Il colpo viene fermato dall'estremo difensore dela Raimon senza problemi.

Vedo lo stupore sulla faccia di Gran.

-Disinserire gli inibitori- sento dire da una voce.

-Cosa?!- esclama Gazel stupefatto.

-Che vuol dire?- rispondo senza capire.

-Adesso giocheranno al limite. Andranno oltre qualsiasi limite.-

-Ma non pericoloso?-

-Si, lo è-

-Disinserire gli inibitori?- risponde Gran all'uomo -ma papà! Se lo facciamo risciamo di- -

-Hai forse paura? Mi hai deluso profondamente-

Ma come si permette?

-Ulvida, ti affido il comando della squadra-

-Ok, ci penso io-

Questa qui non mi è mai andata a genio.

-Papà!-

Il gioco riprende e tutti i componenti della Genesis toccano una specie di pulsante posto sul petto delle loro divise che poco dopo si illumina.

La Genesis rimane ferma permettendo il passaggio di Endou, ma all'improvviso Ulvida torna indietro e ruba la palla al capitano della Raimon. La ragazza avanza ad altissima velocità, insieme a Gran e ad un altro giocatore, driblando facilmente la squadra avversaria.

-Per proteggere il proprio organismo gi esseri umani sono indotti incosciamente a reprimere il loro potenziale e dunque di solito non riescono a superare certi limiti. Ora finalmente vi dimostrerò di cosa sono realmente capaci.-

-Papà, ti supplico falli smettere!- esclama di risposta l'allenatrice della Raimon.

-Nessuno li ha obbligati a giocare, è una loro scelta-

I tre giocatori della Genesis si posizionano al centro del campo da gioco avversario e usano la tecnina "pinguino spaziale".

Che potenza.

Segnano senza difficoltà.

Genesis 3 – Raimon 2

-è magnifico! Questa è la vera potenza della Genesis! Il futuro è nelle nostre mani!-

I tre giocatori della Genesis iniziano a mostrare segni di dolore dopo aver disinserito gli inibitori.

-Si disintegreranno i muscoli se vanno avanti così.- afferma Gazel.

-Non si può fare qualcosa?-

-No, dobbiamo aspettare che la partita finisca-

La partita riprende ed Endou porta avanti la palla riuscendo abilmente a scartare Ulvida.

-Ma che...?- dico senza pensare.

-Niente male-

La Raimon grazie ad una serie di passaggi avanzano senza troppi problemi. Il pallone arriva ai piedi di Gouenji che usa la tecnica "tormenta di fuoco". Il portiere della Genesis non riesce a fermare il pallone che va contro la traversa e subito Endou e un altro giocatore della sua squadra vanno incontro alla palla riuscendo a mandarla, grazie a un colpo di testa del capitano, a Gouenji e al ragazzo albino.

I due giocatori grazie a una tecnica combinata riescono a segnare portano in parità la Raimon.

Genesis 3 – Raimon 3

Il gioco ricomincia e la squadra di Gran avanza ed una volta arrivati di fronte alla porta avversaria usano di nuovo la tecnica "pinguino sapziale" che, però, questa volta viene fermato senza difficoltà dal portiere.

L'estremo difensore della Raimon rilancia la palla ad un difensore e con dei passaggi corti e precisi la squadra si porta in attacco. Endou, insieme ad altri due ragazzi, si ferma al centro del campo.

-Ma che stanno facendo?- domando non capendo il loro gioco.

-Molto interessante-

-Oggi il tuo vocabolario si limita a poche parole?- chiedo retoricamente al capitano.

-Il suo vocabolario è sempre di poche parole- risponde Afuro.

I tre giocatori della Raimon si alzano ed insieme ad essi anche la palla. Tutti e tre la colpiscono chiamando il colpo "energia della terra". Il pallone sfreccia verso la porta abbattendo i difensori e il portiere. Gran e Ulvida cercano di fermare il colpo con il piede, ma invano. La Raimon si è portata in vantaggio.

Genesis 3 – Raimon 4.

L'arbitro segna la fine della partita.

La Raimon ha vinto.

-Bene, entriamo in scena. Forza andiamo- dice Gazel alzandosi in piede e così fanno anche la Prominence, la Epsilon e la Gemini Storm.

-Dove andiamo?-

-Lo scoprirai presto-

Camminiamo tra i corridoi insieme alle altre squadre.

-Secondo te dove stiamo andando?- chiedo ad Icer di fianco a me mentre scendiamo una scalinata.

-Sembra che stiamo andando nei sotterranei.-

-Già-

improvvisamente sento la terra tremare leggermente.

-Cosa è stato?!-

-La Alius sta cadendo a pezzi, noi stiamo andando ad una stanza segreta lontano dall'accademia.- risponde Gazel.

-Ma gli altri sono ancora dentro!-

-No, saranno già fuori.-

Una decina di minuti dopo ci troviamo davanti a una rampa di scale ed una volta usciti vediamo una struttura simile ad una palestra.

-Forza, entriamo.- dice riprendendo a camminare.

-Ma ci vuoi spiegare perchè stiamo andando li? Sei sicuro che gli altri stiano bene?-

-Te lo dico dopo, e si, stanno bene-

Mamma mia, non riesci a tirargli fuori una parola di troppo.

Entriamo nell'edificio alla fine si dimostra realmente una palestra. Al centro del campo da gioco c'è la Genesis al completo.

-Ragazzi, finalmente siete arrivati!-

-Ma non stavate male?- dico.

-è tutto a posto. Che ne dite di fare un'ultima grande partita contro la Raimon?- domanda sorridendo beffardo.

Che ha in mente?

-I migliori giocatori si uniranno in un unica squadra.- dice una voce e compare l'assistente dell'uomo che Gran e gli altri chiamano padre.

-Ho selezionato sedici giocatori che affronteranno la Raimon per un'ultima volta. I gicatori saranno i migliori di ogni squadra. Il nome sarà Dark Emperos. Vi comunico le formazioni- afferma senza battere ciglio guardandoci.

Prende un foglio e inizia a parlare.

-Maglia numero 10 e capitano: Gran-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Buona sera a tutti, chiedo scusa per il ritardo (super) nel pubblicare questa storia...

Ad ogni modo spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e se notate qualche errore ditemelo che provvedo a correggere (ad ogni modo domani rileggo tutto il capitolo per bene e sistemerò eventuali errori).

A quanto pare una nuova "minaccia" si abbatterà contro la Raimon e sarà mooolto dura.

Non voglio svelarvi altro =P

Il prossimo capitolo (che ho già scritto u.u) arriverà (salvo impegni imprevisti) venerdì.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Grazie mille per la lettura!

Buona serata!

Scusate se non mi dilungo troppo, ma mia mamma mi sta chiamando da dieci minuti buoni per la cena xD

A presto! 

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