Anime & Manga > Inazuma Eleven
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Autore: Cryss97    30/07/2013    4 recensioni
Storia ambientata durante la prima stagione di inazuma eleven e inazuma eleven go e raccontata da un altro punto di vista.
Correzione dei capitoli in corso [8/29]
- Lo sai vero che è vietato stare qui? – sento dire da una voce fredda e rimproverante alle mie spalle.
Lascio il pallone e lo metto sotto il piede destro, girandomi.
- Ah si? Davvero? Pensavo che fosse vietato vedere solo gli allenamenti, non entrare in palestra. – rispondo a tono.
- Tu sei quella ragazza che c’era lunedì sugli spalti? –
- E se anche fosse? Cosa ti interessa? –
- Ma che bel caratterino che hai. – risponde divertito.
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Tutti noi conosciamo la storia di Inazuma Eleven, ma se alcune cose non fossero andate come sappiamo?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Storia ambientata durante la serie di Inazuma eleven e Inazuma eleven go.

 

CAPITOLO UNO

 

Osservo attentamente le vetrine della via principale di Tokyo alla ricerca del regalo perfetto per Yumi, la mia migliore amica che tra pochi giorni farà una festa per il suo compleanno.

Ci sono decine di cose che potrei prenderle, sono così indecisa!

Collana? Orecchini? Vestito? Videogioco? Pallone? Qualche vestito? Completo intimo? Questo me lo lancerebbe dietro di sicuro dopo essere diventata rossa d'imbarazzo.
Sono così intenta ad osservare gli oggetti in mostra che vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Picchio la fronte e vengo sbalzata in dietro, cadendo rovinosamente a terra.
«Tutto bene?» mi chiede lui porgendomi la mano con una voce meravigliosa.
Alzo lo sguardo, ancora con la mano appoggiata alla fronte per cercare di lenire il dolore, e lo vedo. Un viso talmente bello da ricordare quello di un angelo.

Lunghi capelli biondo chiaro e profondi occhi color rosso scuro. I tratti del viso sono molto dolci così come il suo sguardo. Perché non riesco a staccare i miei occhi dai suoi? Che sia davvero una creatura celeste?

È bellissimo.
«Si, grazie» rispondo, accettando la sua mano, dopo essermi ripresa in qualche modo a me oscuro.
La sua mano è calda, molto calda.
«Scusami per esserti venuta addosso, stavo cercando un regalo per una mia amica e non ho visto ciò che avevo di fronte. Non ti sei fatto male, vero?» domando dopo aver fissato la sua mano, bollente, per diversi secondi.

Prenderò fuoco avanti di questo passo. Chi è questo ragazzo?
«No, non ti preoccupare, sto bene» mi risponde, sorridendo.
Che sorriso!

Già i suoi occhi mi hanno reso incapace di ragionare lucidamente ed ora, dopo quel fantastico sorriso, non capisco più niente. Mi sto sciogliendo.

Bene, ora mi faccio abbindolare dal primo che passa. Grande maturità. Si può essere così idioti?

Un suono che conosco molto bene mi fa riprendere e ricordare che sono le cinque e mezza.
«Scusami, ma adesso devo andare! E’ stato bello incontrarti! Spero di rivederti presto!» esclamo allontanandomi di corsa.

Ma che ho detto?! Dio, una ne faccio due ne combino.

Ho fissato come una maniaca un perfetto sconosciuto restando, letteralmente, abbagliata dal suo sguardo e dal suo sorriso e poi, come se non bastasse, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto rivederlo! Nemmeno so come si chiama!

Cosa mi dice il cervello?

Penso che la vicinanza degli esami di fine anno si stia facendo sentire.

Ottimo.

Vai così Miki! Ora hai anche la pazzia. Cosa altro ti manca dopo?
Mi risveglio dai miei pensieri e mi accorgo che sono in ritardo.

Ora sono ferma in mezzo al marciapiede da diversi, molti, minuti e chissà la gente cosa ha pensato di me.

Una che è appena uscita da qualche casa di cura.

Di nuovo ottimo.
Arrivo di corsa al luogo dell’appuntamento e vedo che Yumi, la mia amica con cui ho l'appuntamento, mi sta aspettando appoggiata ad un albero intenta a mandare messaggi.
«Sei in ritardo!» esclama distogliendo lo sguardo dallo schermo per osservarmi in modo truce.
«Lo so, scusami» rispondo mortificata abbassando lo sguardo.

Effettivamente sono passati più di dieci minuti dall'orario stabilito dell'appuntamento constato dopo aver guardato il telefono.

Mi tornano in mente i suoi occhi e li trovo semplicemente fantastici.
«Non fa niente» dice sorridendomi.
«Cosa devo aiutarti a prendere?»
«Un regalo»
«Un regalo?» ripeto non capendo. Tra poco è la sua festa e non capisco a chi deve comprare un regalo. Semmai dovrebbero essere gli altri a farlo a lei, a meno che non voglia farsi un autoregalo.
«Si, per un persona particolare» risponde ed io immediatamente penso ad un presunto fidanzato. Ha un fidanzato e non mi ha detto niente?!
«Chi sarebbe?» domando. Meglio chiedere chi è prima che faccio qualche figuraccia perché oggi non ne ho fatte abbastanza.
«Mio cugino»
«Tuo cugino?»

Ok non ci sto capendo più niente.
«Si, mio cugino»
Ecco, questi sono i nostri discorsi “sensati”.

Tutto comprensione, niente spiegazioni anche se queste ultime ogni tanto non guastano.

Mi verrà il mal di testa prima o poi.
«Ma come posso aiutarti se neanche lo conosco!» dico ed effettivamente è vero. Non so nemmeno che faccia ha.
«Tu aiutami e basta!» esclama prendendomi per un braccio e trascinandomi di nuovo verso il centro dove ci sono tutti i negozi.

Tra un negozio e l'altro alla fine sceglie un profumo, del quale si è innamorata a prima vista, da regalare a questo suo “cugino”. La parte più bella è quella che nonostante il profumo costa un occhio della testa lei lo ha comprato lo stesso, impuntandosi. Cosa tipica sua, se si impunta a volere qualcosa non c’è modo di farle cambiare idea, beh, in questo devo dire che ci somigliamo molto.

La mattina seguente vado in centro presto per scegliere con calma un regalo adatto a lei. Passeggio per un po' per le vie della città riflettendo e dopo aver camminato abbastanza mi dirigo verso una gioielleria che ho sentito nominare da mia madre ieri sera. Chissà, magari c'è qualcosa di bello.

Entro nel negozio e dei luccichii, troppi per i miei gusti, mi accecano. La prossima volta mi devo ricordare di portare un paio di occhiali da sole.

Rifiuto l'aiuto di ogni commessa, anche se mi dispiace, ma sono troppo insistenti.
Alla fine scelgo un paio di orecchini pendenti, semplici e molto eleganti, l'ultimo paio che hanno in negozio tra l'altro. Questa è fortuna.

Nella via di ritorno, non so come né perché, mi ritrovo nel punto in cui ieri ho sbattuto contro il ragazzo. Ripenso alla sua mano calda, al suo sorriso e ai suoi occhi, soprattutto a quest'ultimi. Sento il viso che sta diventando caldo.

Scuoto la testa per scacciare il suo viso dalla mia mente e mi dirigo verso casa.

«Sono a casa!» esclamo, entrando ed appoggiando la borsa su un piccolo pouf posto accanto all'ingresso.
«Bentornata!» risponde mia madre spuntando dalla cucina con in mano un mestolo e dei chicchi di riso sulla guancia.
«Ciao mamma» dico esausta.
«Vieni, sennò si raffredda tutto»

Senza rispondere la seguo e appena vedo cosa ha preparato non vi viene un colpo dalla felicità.
«WOW!!! Hai preparato gli onigiri? Li adoro! Pancia mia fatti capanna!» esclamo sedendomi a tavola entusiasta.

Il pomeriggio lo passo in giardino ad allenarmi con il pallone. Ho iniziato da circa tre mesi a giocare, grazie alla squadra della mia scuola. Un giorno mi sono fermata a scuola più del solito per fare una ricerca e nell'uscire ho visto che al campo si stavano allenando così mi sono fermata ad osservarli. Il giorno dopo provai a giocare e mi è piaciuto molto, da allora non ho più smesso di giocare per conto mio. In questi mesi ho fatto dei miglioramenti, ma di certo non sono adatta a entrare in una squadra.



Finalmente arriva il giorno della festa ed alle diciannove, come previsto, mi presento a casa della mia amica e con grande sorpresa la trovo piena di gente, con la musica al massimo e le note di “albatrauz” rimbombano al massimo, soprattutto i bassi.

Anche se andiamo a scuola insieme, molta di questa gente non la conosco né l’ho mai vista. Non pensavo che Yumi conoscesse così tanta gente, non me ne ha mai parlato.

Quella ragazza sta tramando qualcosa.
«Miki, vieni!» la vedo venire verso me e mi prende per un braccio trascinandomi dentro la casa e di conseguenza in mezzo alla festa.
«Ciao Yumi, auguri!» le dico porgendole la scatoletta, dove sono contenuti i regali. La apre e rimane a fissarla per qualche istante.
Magari non le piace… lo sapevo che dovevo prendere la collana!
«Sono fantastici! Grazie!» conclude, saltandomi addosso stritolandomi in un abbraccio.
«Sono felice che ti piacciano!»

Menomale, ho indovinato.
«Si! Vieni ti faccio conoscere un po’ di gente»
«Ma li conosci tutti?» domando seriamente perplessa osservando tutte le persone presenti in quel momento.
«Diciamo che sono più amici di mio cugino e poi c'è qualche parente» spiega.

Caspita, ma quanti amici ha?

«Kei!» urla e vedo un ragazzo girarsi e venire verso di noi. È molto alto e i lineamenti sono da adulto, infatti dimostra almeno vent'anni. I capelli sono neri come la pece, ma gli occhi sono rosso scarlatto. Mi ricordano tanto quelli del ragazzo dell'altro giorno.

Ora lo vedo ovunque. Fantastico.
«Yumi! Ancora auguri!»
«Grazie! Lei è Miki, la mia amica. Lui è Kei, un mio cugino» presenta.
«Piacere» dice lui allungando la mano
«Piacere» rispondo, stringendogliela.
«É lui quello di cui mi parlavi l’altro giorno?» domando.
«Nono non è lui»
«Credo che ti stai riferendo a mio fratello, anche lui compie gli anni oggi» dice osservandoci.
Ecco, ora si spiega il fatto del regalo.
Ma è possibile che…? Nah, non può essere così davvero, sarebbe incredibile.

 

«Andiamo a mangiare qualcosa?» mi chiede la mia amica guardando con adorazione il cibo posto su un tavolo poco distante da noi.
«Si» rispondo. Ormai so che non posso separare lei e il cibo. Mangia come non so che cosa ed è magrissima. Beata lei, io solo a vedere i dolci ingrasso.

Mi porta davanti al buffet e non posso credere ai miei occhi. C’è una quantità smisurata di cibo e disposta in modo da formare un’opera d’arte!
Rimango immobile a fissarlo per non so quanto tempo, mi riprendo dal mio stato di incoscienza quando sento urlare il mio nome dalla mia amica e mi giro.

 

Quando si è allontanata?
Una fitta mi trapassa prima il torace e poi tutto il corpo.
C’è Yumi con quel ragazzo. Ma come si conoscono?
Li vedo avvicinarsi sempre di più finchè non mi parla.
«Piacere, sono Afuro Terumi. Il cugino di Yumi.»

 

Non ci credo.




[capitolo modificato il 04/08/2019]

 

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ANGOLO AUTRICE
 

Salve a tutti :)
Innanzitutto mi presento, sono Anime_97 e sono nuova di questa categoria, ovvero Inazuma Eleven, anche se è da un po’ che seguo le storie qui.
Questa storia sarà una Long, molto probabilmente nel corso della storia ci saranno dei pov.
Vi anticipo che tutto inizia prima del FF ci saranno stralci di storia vera, ma anche nuovi “episodi” ( se così si può dire xD ). Ho anche cambiato qualche regolina della serie, ma non avrà effetti drastici =P
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, Grazie per la lettura!
Scusate eventuali errori :)
Buona giornata!

PS. scusate anche per la lunghezza del capitolo, diciamo che questo è solo una prova/introduzione alla storia vera. 
Ri-ciao!
  
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