Your eyes tell

di Yokohomi29
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA FESTA ***
Capitolo 2: *** L'ESIBIZIONE ***
Capitolo 3: *** UN BACIO INNOCENTE ***
Capitolo 4: *** UNA PAROLA DOLCE ***
Capitolo 5: *** SENZA PENSARCI ***
Capitolo 6: *** SENSO DI COLPA ***
Capitolo 7: *** ERA ORA! ***
Capitolo 8: *** UN MOMENTO DI CALMA ***
Capitolo 9: *** UN RICORDO PASSATO (PARTE 1) ***
Capitolo 10: *** UN RICORDO PASSATO (PARTE 2) ***
Capitolo 11: *** UN RICORDO PASSATO (PARTE 3) ***
Capitolo 12: *** UN RICORDO PASSATO (ULTIMA PARTE) ***



Capitolo 1
*** LA FESTA ***













LA FESTA


 
 
Solo una domanda... 
Perché sono mezzo nudo nel letto di Taehyung? 
Non riesco a guardarmi in torno, sono come paralizzato. Voglio alzarmi e andarmene da qui, ma c'è qualcosa che mi blocca. 
Una faccia compare all'improvviso davanti alla mia e comincia a divorarmi le labbra. Succede tutto così in fretta che non riesco a reagire. Provo ad urlare ma senza successo. Mi sento soffocare.
Appena la figura si stacca da me, si avvicina al mio orecchio e sussurra:

"Ti piace cosi?"

Cosa? Che minchia ha detto? Che diavolo significa? 
Voglio togliermelo di dosso, ma il mio corpo non collabora. Lo vedo finalmente alzarsi e staccarsi totalmente da me, si mette seduto sul letto a gambe incrociate.
E ti pareva, chi altro poteva essere se non lui. Minho.
Lo guardo dalla testa ai piedi: è completamente nudo, i capelli lunghi che gli coprono i capezzoli, un piccolo cuscino a coprirgli l'intimità e un sorriso innocente sul volto. 
Poi scruto la stanza, per quel poco che riesco a vedere. È tutto molto sfocato, ma riesco comunque a capire dove mi trovo.
Torno a puntare gli occhi su di lui un po confuso.
Che cosa stai facendo? Perché siamo nella stanza di Taehyung? Chiedo, ma dalla mia bocca non esce nessun suono, lui però, sembra aver capito, visto che si guarda intorno e poi se stesso. Sorprendente
Dopo alcuni secondi torna a guardarmi, sorride e annuisce.
No, non ha capito... 
Provo a chiederglielo di nuovo, ma mi blocco quando lo vedo alzare entrambe le mani, con una lentezza snervante, le dita a formare due pistole puntate verso di me, un occhio chiuso e...
"Bang bang bang" canta.

Idiota...

Mi sveglio leggermente irritato. Si può sapere cosa ho fatto di male per trovarmelo anche nei sogni? 
La luce del sole mi acceca, ieri sera ero troppo stanco per abbassare le tapparelle. Probabilmente sono già passate le 10. Dò le spalle alla finestra e cerco di riaddormentarmi, sperando di fare un sogno migliore.

Bang bang bang. Sento di nuovo quel suono, mi ci vogliono pochi secondi per capire che proviene dal mio cellulare. Mi rigiro nel letto e lo cerco sotto il cuscino. Sbatto più volte le palpebre per cercare di stabilizzare la vista ancora sfocata. Guardo lo schermo.
8:50 del mattino. 4 chiamate perse e 10 messaggi.

Ma che diavolo...

Ignoro tutti i messaggi perché so già chi li ha inviati. Tutte e quattro le telefonate sono di Taehyung, il mio migliore amico. Quel ragazzo non usa mai il telefono, se non per disturbarmi ad ore indecenti. 
Sto per buttare il telefono di nuovo sotto il cuscino, quando arriva l'ennesima chiamata. Se non rispondo adesso mi disturberà per il resto della mattina.

"Cosa vuoi?" Chiedo con ancora la voce roca e sbiascicando le parole per il sonno, sottolineando la mia irritazione.
"Kookie? Dove sei? Io sto già andando in stazione. Ti aspetto lì" Urla così forte da costringermi ad allungare completamente il braccio sopra di me per allontanare il telefono dall'orecchio. Lo riabbasso lentamente portandolo ad una distanza edeguata.

"Eh? Ma cosa stai dicendo? Ti rendi conto di che ore sono? L'estate è fatta per dormire!" 

"Eddai, hai tre mesi per farlo! Kookie, non ti ricordi che ti ho invitato a una festa? Dobbiamo andare li per aiutare a preparare. Te l'ho detto ieri sera"

Adesso inizio a ricordare. Due giorni fa Taehyung ha iniziato ad assillarmi per accompagnarlo ad una festa e conoscere i suoi nuovi amici, perché secondo lui sono troppo asociale e dovrei aprirmi un po' di più.
Se fosse per lui parlerebbe e scherzerebbe per ore anche sul tempo, ma io non sono cosi, faccio molta fatica a parlare con le persone che non conosco. Sto bene nella mia cupola di vetro, con la mia piccola compagnia di amici lontano da persone irritanti e false, ma poi arriva Taehyung a romperla in mille pezzi per farmi uscire. 
E dopo la mia ultima conoscenza preferirei rinchiudermi nel sottoscala e vivere da eremita pur di non incontrare altre persone cosi. 

"Tu ieri sera mi hai detto che mi avresti chiamato per organizzarci su come e quando andarci, ma sopratutto non hai accennato a nessun aiuto... e perché diavolo iniziate a preparare una festa alle 9 del mattino? "

"Infatti ti ho chiamato! La festa inizia all'una, ma dobbiamo preparare il barbecue, quindi ricordati di portare 18.000 won per cibo e bevande "

"COSA? Ma sei fuori?"

"Dai, smettila di fare il bambino e alzati. Per adesso metto io i soldi per te"

"Col cavolo! Io non vengo. Fai a meno!"
Lo sento lamentarsi dall'altra parte del telefono, ma non gli lascio il tempo di continuare che gli attacco il telefono in faccia.
Che palle... 
Finisce sempre cosi, lui cerca di essere gentile e io mi arrabbio. 
Va avanti così da quando avevamo sette anni. Ci siamo conosciuti all'elementari, eravamo in classe insieme ma nessuno dei due rivolgeva la parola all'altro. Lui aveva il suo gruppetto di amici con cui rideva e scherzava. Io invece me ne stavo tranquillo in classe a disegnare. Finché, un giorno di metà anno, un suo amico mi fece lo sgambetto facendomi rovesciare tutto il mio pranzo addosso a Taehyung. Lui, però mi sorrideva innocentemente come se non fosse successo niente, io invece ero irritato e imbarazzato, come se non bastasse, tutti i presenti dell'accaduto avevano iniziato a prendermi in giro. Lui aveva sgridato il suo amico, chiesto scusa da parte sua e da quel giorno aveva smesso di frequentare quei bulletti e iniziato a stare con me. 
Lo ammiro, abbiamo avuto molti problemi in passato, ma siamo ancora amici come un tempo.
Beh, però se questa volta non mi avesse svegliato a quest'ora, probabilmente gli avrei risparmiato un calcio in culo.

Apro istintivamente la dozzina di messaggi che mi sono arrivati, pentendomene subito.

Da: Minho 
Ciao Piccolo come stai? 
Hai dormito bene senza di me? 
Ti sono mancato? ;)
Sono appena tornato dalla palestra e un tipo mi ha...


Mi risparmio la lunghissima e noiosa lista di quello che sicuramente NON ha fatto in palestra, siccome aprono appena adesso. 

...non vedo l'ora di vederti alla festa, sta sera...

Eh? Ma chi l'ha invitato?

... Taehyung mi ha detto che ti mancavo ...

Stronzo...

Oii perché non mi rispondi? Vedo che visualizzi...

Chiudo subito il telefono e lo lancio in fondo al letto. 
Sono troppo irritato per poter uscire oggi.

***

Mi alzo qualche ora dopo per iniziare a prepararmi. A volte mi sorprendo della mia stessa incoerenza.
In fondo, ci ho pensato e non mi và di restare tutto il giorno a casa a far nulla. Certo, sono ancora irritato per quel che è successo prima, ma mi passerà presto.
Prendo il telefono dal fondo del letto e mando un messaggio a Taehyung.
Dopo aver subito un suo ennesimo messaggio kilometrico in cui si vanta di aver saputo sin dall'inizio che avrei cambiato idea, riesco a capire dove si tiene la festa, che è a un ora e mezza da casa mia. 
Appoggio il cellulare sul cuscino e vado a lavarmi con tutta la calma di questo mondo. 
Appena ho finito tutto quello che dovevo fare, prendo il telefono e guardo l'ora. 16:38.
Cazzo... 
Chiavi e portafoglio in tasca, telefono in mano ed esco di casa.
Mentre cammino verso la fermata del autobu, compongo il numero di Tae sul display del telefono e attendo.

"Kookieee" chiudo gli occhi per difendermi dal troppo baccano, dall'altra parte del telefono sento risate e musica a volume troppo alto. So già che non mi piacerà.

"Hey, guarda che sto andando a prendere l'autobus, vieni a prend-"
Non riesco a finire la frase, perché sento Taehyung ridere come un matto, distruggendomi un timpano.
Non mi sta ascoltando...
"Ho capito faccio da solo!!!" E gli riattacco il telefono in faccia, o almeno credo, probabilmente non ci ha fatto nemmeno caso.
Fantastico, sono di nuovo incazzato ...

Sono appena sceso dall'autobus, l'incazzatura se né andata lasciando spazio all' ansia e al nervoso. Ho visto da lontano Taehyung insieme ad un altra persona che non conosco.
Qualche minuto fa mi ha scritto, dicendo che mi sarebbe venuto a prende. 
Osservo il ragazzo di fianco a lui, ha un aspetto molto interessante, è leggermente più basso di me, capelli grigi, un sorriso raggiante sul volto e indossa una camicia Hawaiana con dei jeans strappati.
Ed eccomi qui, fermo immobile come un cretino a tartassarmi le mani nelle tasche guardando verso di loro,  pensando a cosa dire. 

"Kookieee "  Taehyung saltella allegro verso di me, appena si lancia addosso per abbracciarmi, mi scanso con nonchalance porgendo la mano e un sorriso allo sconosciuto. Non sono più incazzato, ma non ho intenzione di dargliela vinta senza ricevere delle scuse.
"Ciao sono Jungkook, piacere di conoscerti" 
"Min Yoongi" 
Capisco subito che non è interessato a conoscermi da come il suo sorriso si è spento all'improvviso, la stretta di mano con disinteresse e lo sguardo perso in un punto dietro di me. A questo punto anche io ho perso il mio sorriso.

"Eddai Kookie, perché sei ancora arrabbiato? Ti ho chiesto scusa..."
"E quando l'avresti fatto?" Mi volto di scatto per guardarlo minaccioso, staccandomi anche dal ragazzo.
"Ah non l'ho fatto? Beh allora scusaa"

Sinceramente non ce la faccio a restare arrabbiato con lui, non quando usa quel tono da bambino innocente.
"Va bene, andiamo" mi faccio sfuggire un piccolo sorriso che lui ovviamente nota, saltandomi addosso per abbracciarmi.

Durante il tragitto verso la festa, non spiccico parola e ascolto gli altri due conversare animamente su cose a me ignote e non ho la minima intenzione di intromettermi visto che quel Yoo-come si chiama, mi inquieta assai. Prima è tutto bello sorridente e un attimo dopo sembra che voglia uccidere qualcuno...Mi chiedo se anche io faccio lo stesso effetto alle persone.
Fatto stà, adesso sorride di nuovo a trentadue denti, penso che questo tipo deve avercela proprio con me.

Arriviamo ad una casa enorme con un giardino quattro volte più grande e un gruppetto di persone radunate li.
Da dentro la casa sento della musica molto alta, ma nessuno sembra interessato. All'interno deve esserci altra gente.
Appena sorpassiamo il cancello tutti si girano a guardarmi e il disagio inizia a pervadermi.

"Ciao, tu devi essere Jungkook, io sono Tao, il padrone di casa. Fa come se fosse casa tua" mi accoglie sorridendo. Lo guardo per qualche secondo.
"Hai lo stesso nome del mio cane" dico  senza neanche pensarci. 
Ma sono cretino...
Sto per scusarmi quando un ragazzo di fianco a lui scoppia a ridere.
"Pff, già mi piace questa persona" 
Sforzo una risatina nervosa massaggiandomi il collo.
"Scusami... tanto non ho un cane"
Tao, anche se sembra essersi offeso ride pure lui e io davvero non capisco.
Dopo essersi presentati, tutti si sono dileguati in altri punti della festa lasciandomi li.
Fantastico, ho iniziato malissimo.
Persino Taehyung mi ha congedato con un "divertiti" e una pacca sulla spalla.
Che palle... come può lasciarmi solo così? Non conosco nessuno.
Sono cosi impegnato a guardarlo male mentre se ne và che non mi accorgo della presenza del ragazzo che ha riso prima.

"Io sono Jimin , piacere di conoscerti" mi porge la mano mostrandomi un bellissimo sorriso e io faccio lo stesso. Anche lui è molto più basso di me, i capelli neri, una felpa rossa con le palme hawaiane e jeans strappati.
Dev'essersi messo d'accordo con quell'altro.
Ma a differenza sua, lui sembra molto più amichevole, mi ricorda un orsacchiotto di peluche.

"Sei un tipo strano...Jungkook, giusto?"
Annuisco.

"Quindi sei amico di Taehyung, da quanto vi conoscete?" Mi chiede incuriosito.
Sospiro.
"Quel demonio, dovrebbe essere il mio migliore amico dall'elementari. E come grande amico, mi ha lasciato qui da solo"
"Ma non sei solo, sei qui con me"
Mi dice ridendo.
"Sai, sembra proprio che hai bisogno di un abbraccio"
Sgrano gli occhi come se avesse detto la cosa più malata del mondo.
"C-cosa?"
"Un abbraccio" sorride.
"No grazie, non sono il tipo..." 
Senza neanche accorgermene mi ritrovo stretto tra le sue braccia, seppur corte, forti e rassicuranti. Qualche secondo dopo si stacca, tenendomi le spalle.
"Meglio?" Mi chiede sorridendo.
Annuisco con un lieve sorriso.
Adesso mi sento molto meglio, tutto il disagio che provavo prima è scomparso, il suo abbraccio ha avuto come un effetto calmante su di me.
E stato bellissimo.
Dopo qualche minuto entriamo in casa continuando a parlare del più e del meno, con una tale facilità che non credevo possibile.
Il soggiorno è enorme, come mi aspettavo ci sono una ventina di persone all'interno. Da lontano noto Taehyung tutto intento a conversare con un ragazzo e sembra più radioso del solito. 
Strano...
Appena io e Jimin ci avviciniamo, mi fiondo su di lui senza pensare di essere troppo invadente.
"Grazie per avermi lasciato solo, eh. Ciao sono Jungkook, il suo migliore amico, tu sei?" Gli porgo la mano e lui la stringe.
È poco più basso di me, capelli castani e un viso che mi ricorda tanto un cavallo.
"Ah quindi sei tu il famoso tizio di Halloween! È bello dare un volto a un nome, finalmente. Comunque sono Hoseok , piacere" sorride ampiamente e la sua bocca forma un cuore.
Mi giro di scatto verso Taehyung e lo guardo furioso. Lui si gratta il collo nervoso.
Come ha potuto raccontare ad uno sconosciuto quella vicenda?
"Tae..." inizio esasperato.
"Si, lo so. Ma tanto ormai non ha più importanza, no?"
"Infatti, non ha senso discuterne adesso, goditi la festa" si intromette l'altro.
"Va bene... e da quanto vi conoscete voi due?" Chiedo
"Mh... saranno già cinque mesi?" Chiede Tae guardando il ragazzo.
"Così tanti? No, io direi tre"
So che Taehyung non è mai stato bravo a memorizzare le date, infatti sbaglia ancora la data del mio compleanno e non mi sorprendo affatto.
E mentre discutono sull'argomento se ne vanno da un altra parte, lontano da me. Mi giro verso Jimin che mi fa spallucce.

Passo tutto il pomeriggio a ridere e scherzare con lui, ho l'occasione di conoscerlo meglio.
Ho scoperto che è figlio unico e viene da Busan, a scuola è un secchione, a detta sua, tutti lo snobbano, ma io credo sia un ragazzo d'oro e veramente affascinante. 
Lui e Hoseok sono una coppia di ballerini negletti che sono a capo di un associazione che crea eventi in cui giovani artisti come loro possano esibirsi e farsi conoscere. Insieme hanno vinto molte gare nazionali e adesso ho una voglia matta di vederli ballare.

Mentre mi racconta un aneddoto divertente sul suo compagno di danza sento dei rumori dietro di me, finché qualcuno non si aggrappa con forza, sollevandomi di peso.

"Kookieee~, Tesorooo~" 
Cazzo... mi ero scordato di lui...

"Minho mettimi subito giù!" urlo frustrato. Ormai tutti i presenti ci stanno guardando, vedo infondo alla stanza Hoseok che ridacchia voltato dall'altra parte e Taehyung piegato in due dalle risate.
Stronzo, è colpa tua se lui è qui.
Appena mi riappoggia a terra noto la faccia perplessa di Jimin che mi lancia un occhiata per dire 'e questo chi è?'
Lo guardo dispiaciuto per poi rivolgermi al nuovo arrivato.

"Ti ho detto mille volte di non aggredirmi cosi, siamo persino in pubblico" dico a denti stretti.
"Eddai Kookino, questa si chiama dimostrazione d'affetto, mai sentito parlate?"
"Ciao, io sono Jimin, tu sei?" Si intromette con un grande sorriso e lo ringrazio internamente.
Minho vedendolo interagire con lui mette un braccio davanti a me facendomi indietreggiare dietro di lui, come se volesse difendermi da Jimin.
"Io sono il suo ragazzo! Tu chi diavolo sei?" Alzo gli occhi al cielo.
"Jimin... te l'ho appena detto..."
"Si si" agita la mano lentamente per far notare che non gli importa davvero. Per un istante ho visto Jimin con espressione schiva per poi tornare calmo e sorridente.
"Quindi Kookie, da quanto state insieme?"
Sto per rispondere ma...
"Da tre" orribili "Fantastiche settimane" cinguetta.
Sospiro.
"E tu, Jimin? Sei fidanzato?" Chiedo incuriosito.
"No, non più" dice un po amareggiato.
"Ah, mi dispia-"
"So quello che vuoi fare." Minho mi interrompe all'improvviso, mettendo le sue possenti spalle proprio davanti a Jimin, guardandolo dall'alto in basso.
"Non permetterò che un nano come te mi portarmi via il mio Kookie." A quell'affermazione vedo la vena della tempia di Jimin pulsare e le sue labbra assottigliarsi.
Deve aver toccato un nervo scoperto.
Prima che lui potesse controbattere, Minho si fionda su di me aggredendomi con foga le labbra.
Fantastico! Anche sta notte avrò gli incubi.

C'è  voluto un po' prima di riuscire a staccarmi da lui, ho dovuto tirargli almeno 5 calci sullo stinco, mannaggia a lui e alla sua voglia di andare in palestra. E mentre si teneva la gamba per il dolore, io mi sono guardato intorno notando le facce scandalizzate miste a divertite dei presenti, fino ad arrivare a quella triste? Di Jimin.
Appena ho realizzato l'accaduto la mia faccia a iniziato a prendere fuoco,  e mi sono rinchiuso in bagno.
Sento bussare, ma non ho assolutamente intenzione di uscire.
Al diavolo l'orgoglio.

"Minho, vai via!" Urlo.
"Sono Jimin"
Oh.
Mi alzo di scatto e apro subito la porta per poi ritornare a sedermi vicino alla vasca. Lui mi segue e fa lo stesso.
Restiamo qualche secondo in silenzio.

"Beh, sembra simpatico" ride voltandosi verso di me.
Lo guardo esasperato facendolo ridere ancora.
"Si può sapere dove l'hai conosciuto questo tipo?"
"In discoteca, è un amico di un mio amico... credevo fosse un tipo apposto, ma poi si è rilevato stupido, maniaco e troppo possessivo"
"E il tuo amico non ti ha avvertito?" 
"Non lo sapeva nemmeno lui..."
"Dai, non puoi stare rinchiuso in bagno per tutta la festa, andiamo a divertirci" mi porge la mano dopo essersi alzato.
"Ma.."
"Troveremo un modo per tenerlo buono."
Ci penso un attimo, poi afferro la sua mano e mi alzo.
Usciamo lentamente dal bagno, ormai tutti hanno ripreso a festeggiare e ho assolutamente intenzione di fare lo stesso.
Appena troviamo Minho, cerco in tutti i modi di farlo ubriacare, cosa che succede dopo neanche due birre, fortuna che regge poco l'alcool. Prima che si addormenti in piedi lo portiamo in mansarda, dove molti di noi dovrebbero dormire sta notte.
Quando torniamo al piano di sotto iniziamo a divertirci e ballare.
Jimin è molto bravo, un po mi vergogno a ballare davanti a lui.

"Hey avete visto Taehyung e Hoseok?" Mi giro e mi ritrovo davanti un bellissimo ragazzo alto dai capelli biondi.
"Ciao Sehun! No, non l'ho visto." Risponde Jimin alzando le spalle.
"Probabilmente sono andati a limonare da qualche parte" dico con nonchalance.
Sul suo volto si crea un sorriso maligno che mi inquieta molto.
"Speriamo non seguino il tuo esempio"
"Come scusa?"
"Simpatico il tuo ragazzo, peccato che lo abbiate steso così presto." Ghigna di nuovo.
"Beh, quando li vedete avvisate che li sto cercando"
E mentre lo vedo girare i tacchi e andarsene sento la frustrazione salire un altra volta. 
Grandioso, un altro stronzo.

Sono così stanco che non capisco nemmeno dove sto andando. Dopo aver ballato per ore mi sento proprio sfinito. Jimin voleva accompagnarmi a letto, ma vedendo Hoseok mezzo ubriaco che cercava di avere una conversazione con la porta d'entrata, si è scusato con me e l'ha riaccompagnato a casa sua a pochi passi da qui.
La stanza è completamente buia, non riesco a distinguere le varie figure apparte, ovviamente, Taehyung che è disteso per terra coperto da un solo cappotto. Mi distendo accanto a lui e dormiamo abbracciati come eravamo abituati fare da bambini.

***

Sto congelando e ho malissimo alla schiena, infatti solo adesso mi sono ricordato che ho dormito per terra avvolto da un cappotto, che ormai è finito chissà dove. Appena apro gli occhi noto una figura di spalle, solo in mutande, distesa di fianco a me.
Prima di notare chi è gli osservo per bene il culo che sembra appartenere ad una statua greca.
Wow  ragazzi, sono davvero euforico!
Ma dato che so che quella statua greca è Minho, smetto subito di guardarlo e mi alzo sperando che il mio amichetto li in basso resti fermo.
Quando scendo in soggiorno Taehyung e Jimin mi augurano un caloroso buongiorno. Mi spiegano che la maggior parte delle persone se né andata dopo aver messo a posto quello che dovevano e dopo che mi sono lavato anche a me tocca la mia parte e il compito più duro è quello di svegliare Minho.

"Perché devo farlo io? Sei tu che l'hai invitato."
"Perché è il tuo ragazzo. "
Taehyung se né liberato cosi, prima di andarsene.

Beh non è andata tanto male, mi ha solo steso per terra sovrastandomi col suo corpo e cercato di farmi un succhiotto al collo.
Mi sorprendo ancora di quanto questo ragazzo possa essere pervertito anche d'appena sveglio.

Inizio a lavare i piatti e sento una presenza dietro di me. Mi volto un attimo, e vedo Minho guardarsi in torno con le mani in tasca a non fare niente.

"Che cosa stai facendo?" Chiedo senza smettere di pulire.
"Niente"  dice semplicemente
"Appunto! Potresti dare una mano! C'è un pavimento da pulire" sto grattando  il piatto così forte che sono sicuro verrà via la vernice.
"Ma io non pulisco il pavimento, quello non è un lavoro da uomo." La mano con cui sto pulendo il piatto ormai senza colore, scivola facendomi cadere lievemente in avanti.
Questa devo proprio godermela .
Lascio stare i piatti e mi giro verso di lui a guardarlo.
Persino Taehyung, che è entrato in cucina per buttare la spazzatura si è fermato ad ascoltare.

"Ah davvero? E dimmi, quale sarebbero i lavori da "uomini" secondo te?" chiedo con sarcasmo misto irritazione, che lui non pare cogliere.

"Spaccare la legna"
Lo dice con una tale innocenza che mi viene da piangere.
Sento Taehyung sghignazzare dall'altra parte della cucina, vorrei unirmi a lui, ma devo finire questo discorso.

"E perché, spacchi la legna anche d'estate?" Chiede Taehyung leggermente divertito.

"No, d'estate vado in palestra"

Lancio un piccolo urlo esasperato.

"Okay, fammi capire, tu come lavoro domestico spacchi la legna, ma mettiamo in caso che abiti in un appartamento senza camino. Cosa fai?" 

"Cambio le piastrelle."

A quel punto non ce la facciamo più, sia io che Taehyung scoppiamo a ridere come dei matti.

"Cosa ridete? Guarda che lo faccio davvero" dice indignato.

Che idiota...

Gli passo il mocio e con un semplice 'pulisci' torno a lavare i piatti.

Qualche ora dopo aver finito di sistemare tutto, mi siedo stanco sul divano. Vedo scendere dalle scale Jimin e gli sorrido involontariamente.
Sta per sedersi di fianco a me quando un Minho selvatico compare all'improvviso, intrommettendosi.

"Ahh finalmente abbiamo finito" dice appoggiandomi un braccio intorno alle spalle.

"Ma se non hai fatto niente, mister lavoro da uomo."
Vedo Jimin fermarsi per poi girarsi e tornare al piano di sopra, per un istante percepisco una strana impronta sul suo viso. Delusione?
"Hey! Ho lavato il pavimento contro la mia volontà!" Urla indignato nel mio orecchio.
Ora basta!
Mi stacco da lui, lo prendo per un polso e costringendolo ad alzarsi.
"Andiamo fuori ti devo parlare."

"Che bella giornata. Peccato che non sono andato in palestra oggi..."
Alzo gli occhi al cielo, è ora di fargli il discorso, anche pur di sembrare uno stronzo senza cuore.

"Sai, è da un po che ci penso e credo che tu lo debba sapere. Io non sono felice, noi non stiamo molto bene insieme e mi sento a disagio" cerco di trovare le parole più delicate possibili così che lui possa capire.
"Sono solo tre settimane che ci conosciamo, ma non sono riuscito a sentire quella scintilla" Rido delle mie stesse parole. Ma che minchiate sto dicendo? Ancora qualche frase fatta e sono a posto.
"Ma non è colpa tua, anzi, è  mia che non sono riuscito ad adattarmi"
Ecco, per l'appunto...
"Quindi penso che dovremmo finirla qui"
Resto in attesa di una qualche sua reazione, che sembra arrivare con molto ritardo visto che sembra essersi perso a guardare il cielo.
Mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione e finalmente sembra aver compreso le mie parole.

"Eh?" Ha una faccia cosi ridicola che faccio fatica a trattenermi dal ridere.
"Aspetta... sei serio?" Annuisco.
"Ma stiamo bene insieme, non puoi lasciarmi cosi!"
"Mi dispiace, ma io non sto bene"
"E a me non pensi? Dopo tutto il tempo che siamo stati insieme?"
"Tre settimane?" Chiedo confuso ma sembra che non mi ha sentito.
"Non pensi ai bei momenti che abbiamo vissuto insieme? Non ti senti nemmeno un po in colpa? So che abbiamo passato dei bei momenti insieme e tu lo sai! Ripensaci, ti prego."
"Scusami ma voglio un po di spazio, per pensare e restare single per un po."
"Spazio? Che vuol dire essere single per te?"
"Che non voglio stare con te! Cazzo, mi violenti ogni volta che mi vedi. Controllati! E non fare quella faccia, perché ieri non mi hai fatto fare una bella figura."
Mi dispiace essere così stronzo, ma questo ragazzo mi fa arrivare l'esasperazione e prima finiamo meglio è.
Continua a piagnucolare per mezz'ora su come lui stesse bene con me e di come lui sia triste perché la sua vita amorosa gli riserva delusioni da 19 anni. Il che mi fa ridere visto che ne ha per l'appunto 19... è stato rifiutato persino da sua madre?
Gli ho appoggiato una mano sulla spalla e sussurrato un tenero  "mi dispiace" tornando in casa senza aggiungere nient'altro.
Fantastico Jungkook, sei ufficialmente uno stronzo. Il karma mi punirà, lo so già.

***

Ormai se ne sono andati quasi tutti, persino Tao ha lasciato la sua casa, lasciando le chiavi a Jimin, che è ancora al piano di sopra a fare chissà ché. E io sono disteso sul divano del soggiorno pensando a quello che è appena successo, quando noto Taehyung in piedi di fianco a me che mi guarda divertito.
Mi metto seduto e lui fa lo stesso.

"Ho lasciato Minho" gli dico, sentendomi un po in colpa.
"Davvero? Quindi dev'essere stato per quello che è corso da me in lacrime dicendomi che lo avevi lasciato. Non ci avevo proprio pensato." dice sghignazzando e io gli tiro una gomitata facendomi sfuggire un sorriso.
"Che comunque non ti perdonerò per averlo invitato "
"Eddai, se non l'avessi fatto ci saremmo persi delle perle... dai, i veri uomini spaccano la legna" ridiamo.
"I veri uomini non puliscono il pavimento... lo cambiano"
Ridiamo per almeno 10 minuti prima di tornare lievemente più seri.
"E adesso come sta?"
"Come vuoi che stia? È distrutto... ho fatto un enorme fatica a calmarlo e mandarlo a casa..."
"Mh..."
Gli racconto quello che è successo e ogni tanto lui commenta con un "sei proprio crudele" però nonostante questo, lui concorda con me che ho fatto la scelta giusta.

Come nostro solito iniziamo a divagare su altri argomenti come: i ragazzi.

"Adesso che ci penso, dove eravate finiti ieri sera, tu e Hoseok?" A questa domanda arrossiscie violentemente e cerca di nasconderlo facendo finta di distrarsi con qualcosa di ignoto.
Ma a chi vuole darla a bere?
"Tae, cosa avete fatto?" Lo chiedo con il tono più malizioso possibile.
"Niente" 
Lui resta girato dall'altra parte, quindi mi alzo e mi piazzo davanti a lui. Mi tocca muovermi come un serpente per riuscire a incontrare i suoi occhi.

"Ci siamo baciati, okay?" Finalmente mi guarda negli occhi, si morde il labbro inferiore per l'imbarazzo.
Che carino.
"Lo sapevo! L'avevo detto a Jimin. Ma tu guarda... ti conosco troppo bene "
"Kookieee~" comincia a lamentarsi, ma io lo fermo subito.
"Si si lo so, cosi siamo pari. Quindi com'è stato? Con le labbra che si ritrova deve baciare proprio bene" vedo il suo sorriso ampliarsi mentre pensa alla vicenda.
Ho fatto centro.
"Ohh Kookie, è stato bellissimo"
Oh è stato veloce.
"Eravamo seduti dietro i bidoni dell'immondizia"
Mamma mia, che romantico.
"E stavamo guardando le stelle, quando Hoseok-hyung mi ha baciato"
"Ma quindi adesso state insieme?"
"Oh, non te l'avevo detto? Stiamo insieme già da un mese"
"EH? No, credo che ti sia sfuggito... perché non me l'hai detto?"
"Abbiamo avuto problemi. E volevo che lo conoscessi prim-"
si blocca all'istante quando vede arrivare in soggiorno, Jimin. Ci saluta entrambi e prima di uscire dalla stanza i nostri occhi si incontrano e ci scambiamo un caloroso sorriso.
Tutum tutum. Cuore accidenti, stai calmo!
Taehyung, che a quanto pare ha notato il mio sguardo, si illumina d'immenso.
"Oddio, ti piace Jimin? Non sorridevi così da Tu-Sai-Chi." Sussurra, non cosi tanto a bassa voce. Gli tiro un pugno e mi guardo intorno per vedere che non ci sia più nessuno.
"Stai zitto! Non è vero! Non è che mi piace e solo che..." sorrido.
"Ti piace"
"Si...ceh No! Perché stiamo parlando di me?"
"Però lo baceresti"
"La smetti?" Sbuffo.
"Ti conosco troppo bene, Kookie e conosco i tuoi sguardi. Comunque dubito che riusciresti a baciarlo." Mi guarda con così tanta malizia in volto da farmi irritare.
"E perché no?"
"Non sei il suo tipo" sghignazza.
Grande. Ci sono cascato.
"E sono sicuro che al momento gli piaccia qualcun altro, mi dispiace"
Lo guardo serio per qualche secondo e lui continua a sorridere malizioso.
Ricambio.
"Staremo a vedere"

Sfida accettata.



 
 
バビ
 Salveeeee^-^
Vi ringrazio infinitamente per essere arrivati fin qui.
Questa é stata la mia primissima fanfiction e di problemi per scriverla ce ne sono stati tanti. Mi scuso per eventuali errori che mi sono sfuggiti.
Spero tantissimo che continuerete a leggerla e che vi piaccia. Mi farebbe tanto piacere, sapere cosa ne pensate *_*, ma apprezzo anche i fantasmini :).
Grazie ancora, e al prossimo capitolo 😘
Yoko.
Ps. Vi giuro che non ce l'ho con Minho, anzi lo adoro, e mi dispiace che il suo personaggio sia uscito fuori cosi, ma tranquill* servirà per la storia.

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Capitolo 2
*** L'ESIBIZIONE ***









 
 
L'ESIBIZIONE





Sono alcuni giorni che non sento Taehyung, il che mi rende felice...non fraintendetemi, voglio bene al mio migliore amico, ma a volte è una tale pigna in culo che non capisco neppure io come faccio a sopportarlo.
In compenso però, ho iniziato a uscire con Jimin che riesce a liberarmi dallo stress con un solo abbraccio.
Il giorno dopo la festa, dopo esserci scambiati i numeri di telefono, abbiamo iniziato subito a scriverci e ad organizzare uscite. 
Sono due settimane che ci vediamo e non me ne stanco mai, non abbiamo moltissime cose in comune, ma nonostante questo riusciamo lo stesso a parlare liberamente di qualsiasi argomento, cosa che riesco a fare solo con Taehyung e Luhan, il mio migliore amico delle medie.
Per vederci di più e fargli conoscere i miei attuali amici abbiamo deciso di organizzare una festa a casa di Tae, invitando un po' di persone.

Il giorno della festa, come ci si poteva aspettare, molti invitati hanno dato buca all'ultimo momento, così da venti persone ci siamo ritrovati solo in sette.
Che felicità.

Per fortuna i miei amici Seokjin e Namjoon sono riusciti a venire, altrimenti sarei impazzito a dover passare tutta la serata con Yoongi, il quale sembra davvero avercela con me, visto che quando l'abbiamo mandato a fare la spesa, ha preso cibo per tutti tranne che per me. E la sua giustificazione è stata un semplice: ''oh scusa, ma non sono riuscito a leggere la tua scrittura, è un po bruttina, sai?" Offendendo Jin, visto che la lista l'aveva scritta lui, almeno ha avuto la briga di scusarsi.
Ma forse è solo una mia impression-... no, è stronzo.
E c'è anche quel simpaticone di Sehun che, è solo la seconda volta che lo vedo da quando l'ho conosciuto e gia mi ha chiesto se mi sono limonato qualcun'altro... 
Ah ha, che si fotta ...
Taehyung invece, è andato a prendere Jimin alla fermata dell'autobus e ha detto che sarebbe passato a comprare l'alcool prima di tornare a casa quindi gli ho promesso che non avremmo iniziato la festa senza di loro.
Pessima idea.

Sono passate le otto di sera e Jimin e Taehyung non si sono ancora fatti vivi. Sono quasi due ore che li aspettiamo, ormai i supermercati sono tutti chiusi e non hanno nemmeno chiamato per avvisare. Che staranno facendo?

"Dai Kookie, calmati. Probabilmente si saranno fermati da qualche parte a parlare." Jin cerca di tranquillizzarmi in qualche modo, fallendo miseramente.
Lui è sempre stato il più maturo del gruppo anche se, mi fa male ammetterlo, dopo Taehyung.
Si, anche se a volte ha dei comportamenti veramente infantili e dica delle vere castronate, so che lo fa solo per rubare un sorriso alla persona con cui sta conversando.
Invece Jin, apparte per la sua bellezza, è riconosciuto per la sua parlantina infinita e pessime battute da nonno, cosa di cui ormai abbiamo fatto l'abitudine anche se ci sono delle volte in cui non so come rispondergli e restiamo minuti interi in silenzio, ma questo non è un problema. Ci siamo conosciuti in seconda media, lui si era appena trasferito e non conosceva nessuno ed anche se era di un altra classe, per qualche strano motivo a voluto fare amicizia con me, sin dal primo giorno.
E adesso anche se andiamo in due scuole superiori diverse, siamo ancora uniti come un tempo... o quasi.

Namjoon invece, lo conosco solo da tre anni da quando siamo in classe insieme. Anche con lui ho legato sin da subito, grazie alla nostra passione per gli anime. La prima volta che ci siamo parlati, era il secondo giorno di scuola quando è inciampato sul mio banco dandomi il suo libro di storia in testa. Adesso che ci penso mi viene ancora da ridere, potrà essere intelligente quanto vuole, ma è un tale imbranato.
Certo che mi trovo tutti amici strani, eh.

Vado avanti e indietro per il giardino, irritato per la situazione che si è creata. Namjoon ha gia iniziato a fare amicizia con Yoongi facendo lunghe discussioni sulla musica, essendo entrambi musicisti e compositori, mentre Sehun li scruta dalla cucina bevendo una Coca-Cola.

Mi fermo all'istante quando sento la sonora risata di Jimin in lontananza, mi sporgo dal cancello e finalmente li vedo. A passo da elefante cammino verso di loro, ignorando le suppliche di Jin di lasciar stare.

"Dove eravate?" Chiedo a denti stretti, fermandomi davanti a loro.
"Ciao Kookie, scusa ci eravamo fermati a parlare" dice Jimin sorridendomi. 
"E dov'è l'alcool?" Osservo Taehyung confuso, a mani vuote.
"Accidenti, me ne son scordato... scusa Kook-"
Non gli lascio nemmeno il tempo di finire la frase che alzo i tacchi e me ne ritorno in casa.
Appena arrivo al frigorifero prendo l'unica bottiglia di soju che c'è e l'appoggio sul tavolo del soggiorno.
"Iniziamo questa festa!"

***

La mia testa sta esplodendo come non mai prima d'ora. Non avrei dovuto bere cosi tanto ieri sera. Ricordo di essere pure svenuto, ma per il resto buio totale. Mi alzo delicatamente, vedo che sono sdraiato sul letto di Taehyung e torno ad appoggiare la testa sul cuscino per via del dolore alla testa. Mi rigiro nel letto e noto una sagoma di fianco a me, dev'essere Taehyung, ogni volta che sono a casa sua finiamo per dormire insieme. Come da routine, gli accarezzo i capelli neri per svegliarlo...
Aspetta... ma Taehyung non ha i capelli neri... 
Mi alzo di scatto per accertarmi che sia davvero lui e che non stia ancora sognando, ignorando la forte fitta alla testa.
Eh no, ho dormito davvero con Jimin...
Sento il viso incendiarsi e provo a rinfrescarlo facendo aria con le mani.
Inutile.
Lo guardo nuovamente per esserne sicuro e cavolo, lui è ancora li che dorme beato.
Ha un espressione cosi bella mentre dorme, mi viene voglia di...

"Buongiorno Kookie"
Sobbalzo, interrompendo subito i miei sciocchi pensieri e distolgo subito lo sguardo.
Da quanto è sveglio? Cazzo... Se né accorto? 
"B-buongiorno..." balbetto.
Lo guardo mentre si mette seduto sul letto, mi rivolge uno dei suoi meravigliosi sorrisi e mi sento arrossire di nuovo, sperando con tutto il mio cuore che lui non l'abbia notato.

"Non prendere anche tu il brutto vizio di osservarmi mentre dormo" Ridacchia.
"No! E solo che pensavo fossi Tae, ed ero sorpreso... anche? Chi ti osserva mentre dormi??"
"Yoongi..."
"Quel ragazzo mi fa venire i brividi..."
"Perché? Andavate cosi d'accordo ieri sera..." ride di nuovo.
"Cosa?"

Mi riassume tutta la serata, sorprendendosi quando nota che non mi ricordo davvero niente dell'accaduto. A quanto pare non ero l'unico ad aver bevuto molto, infatti sia Namjoon che Sehun si sono uniti a me poco dopo, recando preoccupazioni a Taehyung, dato che andavamo in giro a disfare la casa. Quello che ha fatto più casino di tutti è stato Nam, distruggendo un vaso di fiori che apparteneva alla nonna di Tae, rovesciato una bottiglia di Coca-Cola sul parquet e quasi pugnalato con una penna Sehun, sfortunatamente per me, Jimin è riuscito a fermarlo in tempo. Io e Yoongi, a quanto pare, abbiamo avuto lunghe conversazioni sulle tinte per capelli e scoiattoli, il fatto che lui fosse stato sobrio mi rende assai perplesso. Ma la cosa che mi ha scioccato particolarmente e stato scoprire che il sobrissimo Min Yoongi è riuscito a strappare un bacio al mio amico Jin.

"Lui cosa??? E Jin come ha reagito?"
"Non so come sia andata veramente, loro due se ne sono semplicemente andati a parlare da qualche parte e quando Jin è tornato da solo, aveva la stessa faccia scioccata che hai tu adesso... stai tranquillo, Yoongi si gode solo i momenti, non è mai nulla di serio" mi sorride amaramente.
"Povero Jin..." 
Restiamo un attimo in un silenzio per niente imbarazzante, guardandoci negli occhi e sorridendoci. Dopo un istante spezzo quel fantastico momento domandandogli di un dubbio che mi sta tormentando da quando mi sono svegliato.
"Ma, un ultima cosa che non mi torna, perché dormivi con me?"
"Beh, mi sei praticamente svenuto addosso ed ero un po preoccupato, quindi mi sono addormentato qui."
Era preoccupato per me?
Mi limito ad annuire un po imbarazzato e dopo un po' decidiamo di scendere al piano di sotto, trovando Taehyung sorseggiare un thè mentre si gode la visione di un Namjoon dispiaciuto dedicare tutto il suo impegno nel pulire il pavimento. Jin sta ancora dormendo sul divano a faccia in giù e posso ben giurare che stia sbavando.
Ahah che schifo.

Salutiamo entrambi e ricevo un occhiataccia da parte di Tae, penso che in questo momento mi stia maledicendo per qualche disastro che ho combinato dimenticando di chiederlo a Jimin, ma lo ignoro e vado verso il frigo per prendermi qualcosa da mangiare. Sfortunatamente il mal di testa proprio come la fame, non è mai scomparsa  ma per adesso posso rimediare solo ad una delle due cose.
Mentre mi siedo a tavola, appoggiando pane e marmellata, noto che Taehyung mi sta ancora fissando, ma decido ancora di non prestargli attenzione e prepararmi il panino.

"Beh? Non dici niente?"
Mi volto a guardarlo mentre addento la mia colazione.
"Cosa?"
"Ah, mi sono dimenticato di dirglielo, scusa..." ammette Jimin e io non capisco ancora che cosa ho fatto.
"Quindi? Potete spiegarmi, per favore?"
"Intanto pretendo delle scuse, visto che non solo hai finito l'unica bottiglia di soju che avevo-"
"Hey, se tu non ti fossi dimenticato di comprarne altro, non sarebbe stata l'ultima" lo interrompo bruscamente.
" e poi" continua ignorandomi "mi hai vomitato sulle piante... mia madre mi uccide"
"Ma per favore, al massimo ucciderà me..." dico non curante della cosa.
Voglio bene alla mamma del mio migliore amico, per me è come una seconda madre, ma a volte sgrida più me che suo figlio e la cosa è piuttosto irritante.
"Comunque, come ben sai, chi sporca pulisce. Quindi rimboccati le maniche e come il nostro bravo amico Namjoon, mettiti al lavoro"
Dopo di che riprende a sorseggiare il suo thè continuando ad osservare Nam sconsolato. 
Dopo aver messo a posto il macello che avevo combinato in giardino, raccolgo tutta la mia roba per tornare a casa. Prima di salutare tutti per andarmene, Jimin mi ferma per invitarmi ad una sua esibizione l'indomani e io accetto senza pensarci due volte.
Rimango scioccato quando dalla cucina sento anche la voce di Yoongi che invita proprio ME, ad un suo concerto la sera dopo dell'esibizione di Jimin.
E con un "ci sarò" saluto tutti ed esco.

Verso sera ho ricevuto una telefonata al quanto sospetta da parte di Taehyung che mi chiedeva di vederci per parlare e visto che questo è un evento che può succedere solo una volta nella vita, telefono e chiavi in tasca, e corro fuori di casa.

Casa sua dista 30 minuti a piedi dalla mia e vista l'ora tarda, di autobus non ce ne sono ormai più. Quindi decido di farmi una passeggiata lungo il fiume.
Appena arrivo fuori casa sua, lo vedo seduto in giardino ed è cosi pensieroso da non accorgersi nemmeno della mia presenza.
Strano...

"Dev'essere successo qualcosa di davvero grave, se mi hai persino chiamato per parlare..." dico mentre mi siedo affianco a lui. Finalmente riesco ad attirare la sua attenzione e appena lo guardo negli occhi noto che sono lucidi.
"Che succede?" Chiedo un po preoccupato.
"Ho lasciato Hoseok..."

Rimango a fissarlo per qualche secondo, sorpreso della scioccante confessione. Taehyung è sempre stato un tipo riservato a differenza mia che sono un libro aperto. Lui non mi ha mai confidato niente, o almeno non subito. Prima di sapere se era successo qualcosa di interessante dovevano passare mesi, se non anni. Ce stato un periodo, alle medie, prima di fare coming out, in cui ci piaceva la stessa ragazza e io mi ero confidato subito, ma solo pochi anni dopo ho scoperto che piaceva anche a lui. Meno male che non è successo niente allora, altrimenti avremmo avuto ancora più problemi...

"Cosa? Quando? Perché? È successo qualcosa?"
"Sono andato da lui prima, dopo che ve ne siete andati. No, io... lo amo, ma...semplicemente non sono più attratto da lui"
"Ma che stronzate vai a dire?"
"Kookie, ti ho chiamato solo per dirtelo, non per sentirmi fare la paternale da te... sono convinto che sia la cosa giusta da fare per entrambi"
Rimango un attimo in silenzio a pensare alle sue parole. In fondo ha ragione, non ho assolutamente il diritto di dirgli se ha sbagliato o no, quando io ho di sicuro fatto molti più errori. Ed è anche perché non dico mai la cosa giusta, che lui non mi dice mai niente e non gli dò torto.

"Scusa....ma perchè non me l'hai detto subito?"
"Volevo prima parlarne con Jimin visto che lo conosce da più tempo, tanto per prepararmi alle conseguenze"
Ah, ecco perchè ieri sera hanno fatto tardi... sono un idiota!
"Mi dispiace per ieri" dico.
"Non fa niente, dovevo avvisarti, scusa"
Per un attimo cala il silenzio e osserviamo il cielo notturno, per poi continuare la conversazione.
"Lui come l'ha presa? Jimin è stato un bravo consigliere?"
"Ci ha azzeccato in pieno" dice sorridendo amaramente.
"All'inizio sembrava solo confuso, ma poi si è arrabbiato tanto. Gli ho fatto perdere quel bellissimo sorriso a cuore" sentendo la sua voce spezzarsi, mi giro a guardarlo e i suoi occhi sono rossi e lucidi.
"Penso che non mi perdonerà"
"Hey!" Inizio, stringendogli le spalle, facendo appoggiare la sua testa sulla mia spalla.
"Sei un ragazzo fantastico e tutti ti adorano. Vedrai che gli passerà"
"Grazie Kookie, ma tu non conosci Hoseok, non è così facile da calmare" dice scuotendo la testa.
"Ma che cos'è, un animale?"
Lo sento sorridere tristemente "io penso che sia un piccolo pulcino arrabbiato"

Dopo aver parlato ancora un po, passo il resto della serata a cercare di farlo divertire, guardando film, giocando ai videogiochi e il tutto termina con la nostra chiacceratina notturna prima di andare a dormire, che finisce sempre con lui più euforico di prima e io che piango dal ridere. 
Non mi sorprendo se sua madre ci minaccia ogni volta di buttarci fuori di casa alle 4 di notte.

Il giorno dopo, passiamo tutta la giornata al computer a leggere manga, finchè non arriva il momento di andare a vedere l'esibizione di Jimin e Hoseok, il che rende Taehyung un po nervoso e con un "andrà tutto bene" lo trascino fuori di casa.
Appena arriviamo nel luogo indicatoci da Jimin, notiamo che il locale è pieno di gente e ho paura che non riuscirò nemmeno a parlarci.

"Io resto qui" mi annuncia Tae fermandosi all'improvviso davanti alla porta d'ingresso, evitando di avvicinarsi al palco.
"Eddai ..." lo incoraggio.
"No, ha detto che non vuole vedermi per un po' e voglio almeno essergli amico... " ci penso per qualche istante, per poi mettermi di fianco a lui dicendogli un semplice "va bene".
Mi guardo in torno per cercare Jimin ma non lo vedo da nessuna parte, sarà dietro le quinte a provare.

Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla e mi giro di scatto per vedere chi è.
Jimin?... ah no.
"Ciao Jin" saluto leggermente deluso.
"Hey, cos'è quel tono? Grazie, anche io sono contento di vederti"
Fantastico, si è offeso...
"Dai dai, siamo qui per divertirci" ride Namjoon dietro di lui, appoggiandogli una mano sulla spalla e subito noto del rossore sulle guance di Jin.
Eheh , che carino.
Sono due anni che è stra-cotto di Namjoon, gli è piaciuto dal primo momento in cui a riso a una delle sue battute, l'unico direi. Che sia innamorato è un dato ti fatto, lo sanno tutti ormai, solo Nam non se nè ancora accorto, o forse si ma non vuole tirare fuori l'argomento essendo etero, anche se alcune persone, tipo io e Taehyung, lo ribadiamo vista la vicenda di Halloween, che quest'ultimo continua a raccontare in giro.
"Ho sentito che ieri un certo Min Yoongi ti ha baciato, com'è stato?" dico ammiccando nel vano tentativo di aiutarlo a far ingelosire Nam.
"Orribile, bacia malissimo."dice frustrato.
"Mi ricorda qualcuno di mia conoscenza" si intromette Namjoon guardandomi divertito, Jin distoglie lo sguardo da me puntandolo su i suoi piedi, leggermente amareggiato.
"E con questo cosa vorresti dire?" Dico puntando lo sguardo su Jin per poi spostarlo su Nam.
"Ah niente di particolare" ride.
"Sarà meglio così" dico assottigliando gli occhi.
"Che comunque se ti stavi riferendo a Minho, ho lasciato lui e la sua bocca da pesce qualche settimana fa"
"Ah si, lo sapevamo già, figurati se apettava a farci sapere che era di nuovo triste. Stavamo solo aspettando che ce lo dicessi tu"
"Non mi sembrava tanto importante" dico con un alzata di spalle.
"Comunque" riprendo il discorso "com'è successo con Yoongi?"
Jin sembra risveglirsi dai suoi pensieri, storgendo il naso ricordando l'accaduto.
"Siamo usciti per parlare subito dopo che i tre scemi ubriachi sono svenuti in giro per la casa. Avevo iniziato a parlare un po' di me" dice spostando lo sguardo su Namjoon, facendomi intendere di cosa parlasse davvero. "E all'improvviso mi ha baciato... un bacio orribile"
"Dovevi vederlo ieri mattina. Era nervosissimo, non sapeva come parlargli, mentre Yoongi faceva finta di niente" lo prende in giro Nam.
"Ma sta zitto!"

"Ragazzi voi andate pure avanti, io resto qui con Sehun" dice Taehyung dopo esser rimasto in silenzio fino adesso.
"Ne sei sicuro?" Chiedo un po' preoccupato.
Annuisce e aggiunge "e poi vedresti molto meglio Jimin"
Stronzo... a me lui non piace, è carino si, ma non per questo devo provare interesse per lui, non sono così superficiale, anche se molte persone direbbero il contrario. Lo considero un amico, niente più.
"Sta zitto, a me Jimin non piace!"
"Ciao ragazzi"
Mi irrigidisco all'istante quando sento la voce acuta di Jimin dietro di me.
Merda, mi avrà sentito?
Vedo quei tre scemi dei miei amici trattenersi dal ridere e stanno facendo davvero un pessimo lavoro.
Mi volto con movimenti un po' meccanici e sforzo un sorriso per far finta di niente.
"Ciao Jimin, non vedo l'ora di vederti ballare. Nervoso?" merda, anche la mia voce è agitata.
"Un po', ma come sempre quando inizierò a ballare sparirà tutto" mi dice con un sorriso. Che non gli importi davvero?
Appena arriva anche Sehun- che tra parentesi, non saluto nemmeno- Taehyung ci caccia sotto il palco a fare il tifo anche per lui, mentre ci allontaniamo noto lui e Jimin scambiarsi un occhiata che non riesco nemmeno a decifrare.

Ci sono almeno 3 gruppi prima dell'esibizione di Jimin e Hoseok, devo dire che non sono niente male, non sono molto esperto di danza ma mi hanno trasmesso un' emozione mai provata prima. Ma nulla in confronto a quello che provo quando vedo Jimin prendere posizione suo palco e iniziare a fare movimenti cosi fluidi da sembrare acqua, il riflettore che ad ogni movimento gli illumina la pelle del viso in modo tale da farlo sembrare un angelo. Tutto ciò è perfetto. Mi sento mancare il respiro e il mio cuore battere a ritmo di musica, come se volesse ballare con lui.

Appena il balletto finisce mi ritrovo imbambolato a fissare un palco ormai vuoto, solo quando Jin mi mette una mano sulla spalla chiedendomi se va tutto bene che mi risveglio dai miei pensieri.
"Certo va tutto bene" dico con un alzata di spalle
"Sicuro? Hai gli occhi lucidi e un' espressione da ebete" ridacchia.
Appena realizzo ciò che ha detto mi strofino le mani sulla faccia per tornare alla realtà farfugliando un "non è vero". Solo quando torno a guardarlo noto che Jimin si sta avvicinando a noi con un enorme sorriso.
Cazzo Jungkook, riprenditi!!
"Cazzo, sei stato fenomenale" dico senza nemmeno pensarci quando me lo ritrovo davanti.
"Grazie, però non sono stato tanto bravo, ho sbagliato qualche passo"
"Non l'ho nemmeno notato, eri perfetto!" Lo vedo arrossire lievemente "certo, anche Hoseok è stato fantastico" aggiungo subito dopo, anche se per essere onesti, non ho nemmeno notato la sua presenza sul palco, ma non voglio che pensi che mi interessa, perché di certo non è cosi.
"Si davvero, complimenti" aggiunge Jin.
Dopo aver ricevuto complimenti da tutti i presenti, compresi i ballerini prima di loro, Jimin si allontana dal gruppo per andare a parlare con Taehyung, ancora isolato.
Spero che lui riesca a consolarlo meglio di come ho fatto io... sono una frana come migliore amico.
Quando tornano insieme, lo vedo più felice e ci annunciano che andremo a festeggiare a casa di Tae e chiunque voglia può aggregarsi.

Appena arriviamo a casa tiriamo subito fuori l' alcool e iniziamo a brindare. Alla fine sono venute esattamente le stesse persone dell'altra volta tranne Yoongi, che a quanto pare era impegnato ad organizzare il suo concerto, ma a me e sono sicuro anche a Jin, sta bene così. L'unica cosa che mi da fastidio è la presenza di Sehun che persiste a tenermi lontano da Jimin, standogli attaccato come il nastro adesivo.
Io e Taehyung decidiamo un limite di soli due shottini di soju che però ci rende euforici subito, facendoci sembrare due cretini. 
Cosa che siamo sempre, ma dettagli...
Riesco a capire tutto quello che sto facendo, non sento nessuna vergogna anche se non percepisco molto bene cosa mi circonda.
Accendiamo la musica e non so perchè io e Taehyung abbiamo lo stesso pensiero. Ballare con Jimin.
Entrambi barcollando ci lanciamo verso di lui e appena ci guardiamo scoppiamo a ridere come scemi. Sento le sue forti braccia sostenermi e senza nemmeno pensarci mi accinghio al suo collo avvicinando ancora di più i nostri corpi, appoggiando la testa sulla sua spalla, ignorando la presenza di Tae di fianco a me. 
Aspetta, ce qualcosa che non va...
Alzo di colpo la testa provocandomi un capogiro pazzesco rischiando di cadere, ma riesco ad aggrapparmi a Jimin e lentamente abbasso la testa per guardare i suoi pantaloni all'altezza della cintura notando un rigonfiamento insolito.
E si, ce proprio qualcosa che non va.
Appena alzo lo sguardo puntandolo in quello imbarazzato di Jimin, non vedo più niente sentendo solo le mie labbra e la mia lingua muoversi in contemporanea con le sue, un calore caldo che mi avvolge e le grida di qualcuno dietro di noi, ma non mi importa perché questo momento è assolutamente perfetto.







 
 
バビ
 
Salveeee ^_^
Grazie per aver letto anche il secondo capitolo.
Spero che la storia vi stia iniziando a piacere.
Ringrazio infinitamente  _MartyK_ e jk_krissica per aver recensito il primo capitolo. mi ha fatto tanto piacere.
 blackjacks foreverKira NikolaevicmuffinmannaroSara87003Wilwarind86,_DarkVampire_  per averla Seguita.
palechld per averla ricordata. 
Grazie^_^
Al prossimo capitolo.
Yoko.

 

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Capitolo 3
*** UN BACIO INNOCENTE ***


 Questo capitolo è dedicato a Nico_Ackerman che ama tanto questa storia.
Spero di non deluderti😘



 







 
 
UN BACIO INNOCENTE
 



Mi sveglio il giorno dopo, sul divano. Ho la mente un po' offuscata. L'unica cosa che ricordo benissimo è la meravigliosa sensazione delle labbra di Jimin sulle mie.
Non ho mai provato così tanto piacere nel baciare qualcuno. 

Pensandoci, non posso dire di saperne molto sull'argomento, le poche persone che ho baciato erano tutte fresche d'esperienza e unite alla mia, veniva un cocktail da schifo.
Non posso nemmeno lamentarmi del mio primo bacio, non è stato nemmeno uno dei peggiori, lei almeno ci stava provando.
Male, ci stava provando molto male.
Io stavo fermo in mobile non sapendo minimamente cosa fare, mentre lei mi risucchiava le labbra come un aspirapolvere e lavandomi i denti come un mocio.
Che paragone di merda...Di sicuro lei non è un vero uomo.
Forse si aspettava troppo da me. Avevo solo appoggiato le mie labbra sulle sue per salutarla dopo un mese che stavamo insieme, ma lei aveva deciso di aggredirmi. Non è finita molto bene.
Ma in fondo avevamo solo 15 anni quindi è comprensibile, giusto?

Il mio secondo bacio me l'ha rubato una tizia ubriaca al bar. Per carità non baciava nemmeno tanto male, ma la sua l'improvvisa comparsa, unita alla mia recente delusione d'amore, non ha fatto altro che farmi salire il nervoso, spingendola via con troppa forza, facendola finire sopra ad un cameriere che passava di li per caso.
Ormai non posso più entrarci in quel locale, credo che si ricorderanno la mia faccia per sempre.
Peccato, era il mio preferito.

Per non parlare di quella volta ad Halloween, se non mi fossi ubriacato non sarebbe successo niente, mi sarei risparmiato un altra incazzatura da parte di un amico e tutta la vergogna di questo mondo.
Ma non voglio pensarci.

E in fine quel pesce lesso di Minho. Il peggio del peggio. Se la mia prima ragazza mi lavava la bocca, lui non solo mi intossicava continuamente con il suo alito di pesce (cazzo, lavati i denti), ma apriva così tanto la bocca che una volta è riuscito a prendermi persino il naso. In più , aveva il vizio di mordere. Al nostro primo bacio mi ha morso la lingua pensando che mi piacesse.
Si sbagliava di grosso!

Quindi credo sia normale che il bacio con Jimin mi sia piaciuto. Non significa affatto che potrei avere una cotta per lui.
Certo che no!

Sento qualcuno sedersi di fianco a me, distogliendomi dai miei pensieri.

"Aish, Jungkook. Hai fatto proprio un bel casino" mi informa Jin leggermente preoccupato.
"Jimin stava iniziando a starmi simpatico"
"Cosa stai dicendo?" Chiedo perplesso.
"Beh, visto cosa è successo ieri, dubito che rimarremo ancora suoi amici. Guarda l'imbarazzo che c'è fra me e Yoongi" dice un po' triste.
"Non ho alcuna intenzione di rovinare la nostra amicizia per un semplice bacio da ubriachi e tu lo sai meglio di me" lo vedo arrossire e abbassare lo sguardo con amarezza.
"In più " continuo "sei solo tu che ti senti in imbarazzo, semmai lo sentisse anche Jimin glielo farò passare in qualche modo"
"E come farai con Taehyung?"
Rimango un attimo a fissarlo confuso.
"Cosa centra Tae?"
"Come, non ti ricordi? Hai persino pianto"

Oddio.
Adesso ricordo tutto. Dopo che mi sono staccato da Jimin ho urlato in faccia a Taehyung un "Tiè, ho vinto"
E subito dopo sono uscito di casa, andando a sedermi in giardino.
Sono un coglione...

In più, ricordo che Sehun è venuto a parlarmi subito dopo, dicendomi che avrei dovuto pensare alle conseguenze prima di fare una cosa del genere.
"E se Jimin piaceva a Taehyung? Non ci hai pensato? Forse è per quello che ha lasciato Hoseok e tu l'hai baciato davanti a lui. Che colpo basso."
Dopo aver pensato alle sue parole sono scoppiato a piangere e non ci ho visto più niente.

"Merda... e adesso come faccio?" lo chiedo più a me stesso che alla persona di fronte a me, stringendomi la testa tra le mani.
"Ti conviene andare a parlare con lui."
Senza nemmeno rispondere, mi alzo, salgo le scale e lo cerco.
Lo trovo all'ultimo piano, mettere a posto la mansarda con...Jimin.
Ma cazzo se sono sfigato!
La mia entrata nella stanza fa terminare bruscamente il loro discorso, voltandosi entrambi per darmi attenzione.

"Buongiorno" dico.
"Buongiorno Kookie, ti senti meglio?" Mi chiede Tae con un sorriso. 
Annuisco.
"Voi?"chiedo timidamente.
"Tutto bene"
Cerco di prendere un po' più di sicurezza e di non far percepire il mio imbarazzo.
Che ipocrita sono..
Devo trovare qualcosa da dire, forza...
"Posso aiutarvi a mettere a posto?"
"Oh si, grazie Kookie" mi sorride Tae.
Grande.
Mentre mi avvicino al divano, dove sono state buttate alcune coperte, guardo negli occhi Jimin che è stato in silenzio per tutto il tempo e gli sorrido per fargli capire che per me non ci sono problemi e sembra tranquillizzarsi.
"Sai, stavo giusto dicendo a Jimin che non avrebbe dovuto preoccuparsi dell'imbarazzo che ci sarebbe stato tra di voi. E avevo ragione"
Sentendo quell'affermazione faccio cadere dalle mani la coperta che avevo appena finito di piegare, facendola finire per terra.
Ah.

"Si ammetto che ero un po' preoccupato" confessa Jimin grattandosi la testa imbarazzato.
"Sono contento che non sia cosi."
"Anch'io" accenno a un sorriso.
"Nessun problema, quindi? Amici?" Chiedo con tutta l'innocenza che posseggo in corpo.
"Amici"

Passiamo il resto del tempo a prendere in giro Jin dopo che è entrato nella stanza, per le sue inutili preoccupazioni, fino a divagare su discorsi ben poco seri. Si unisco a noi anche Namjoon e quello stronzo di Sehun che però, stranamente, non trovo affatto irritante.
Devo essere ancora ubriaco...

Dopo aver messo a posto casa ci salutiamo tutti, ed uno ad uno ce ne andiamo.

"Ci vediamo sta sera." Ci saluta Jimin e lo guardo confuso.
"Il concerto di Yoongi. Hai detto che saresti venuto"
Ahh è vero...
"Ah si, allora a sta sera" sorrido.
E prima che se ne va, ci abbracciamo.
Ti prego fà che non si accorga del mio cuore... o di qualcosa più in basso.
Lo guardo mentre esce dalla porta e appena mi volto noto Taehyung guardarmi malizioso.
"Dobbiamo parlare" dico.

"Piacermi? No, stai tranquillo Kookie, a me Jimin non piace, non in quel modo" ridacchia e io mi sento veramente sollevato.
"Sicuro?" Chiedo per esserne davvero convinto.
Annuisce sorridendo.
"Lui ti ha detto qualcosa?"
"Diciamo che c'è rimasto un po' male quando hai urlato "ho vinto"."
"Oddio..."
"... e quando hai fatto notare a tutti che "c'era qualcosa che non andava"" ammicca.
"L' ho detto ad alta voce?" Chiedo sconvolto.
"Ti hanno sentito anche i vicini"
Mi colpisco la fronte con la mano per la mia stupidità.
Porca...
"Potevi risparmiartelo" ride.
"Mi dispiace" dico sconsolato a testa bassa.
"Dai dai, l'ha capito anche lui che non volevi" mi consola accarezzandomi la schiena con una mano.
"E adesso cosa gli dico?"
"Potresti iniziare col scusarti. Ma non sta sera, è la serata di Yoongi e dobbiamo dare la priorità a lui."
Annuisco.
Perché ho accettato?


Ho dovuto litigare tre quarti d'ora con Taehyung per rifiutarmi di vestire elegante, ed ho fallito.
Visto il caldo, ho optato per una semplice camicia bianca e dei jeans scuri che, a mio parere, mi fanno un culo da urlo.
Non è stata poi una cattiva idea.
Tae invece, ha scelto una camicia gialla con una giacca e dei pantaloncini corti fino al ginocchio, neri.
Il fatto che non sappia vestirsi, mi sorprende quanto la sua memoria.

Mentre camminiamo fino al luogo indicatoci, parliamo del più e del meno, finché Tae non tira fuori l'argomento "Jimin".
"Sai, prima mentre ti stavi lavando, ho parlato al telefono con Jimin, di te."Sorride
Hanno parlato di me??
"E cosa vi siete detti?" Chiedo con nonchalance, non devo far trapelare nessuna emezione, non deve capire che mi intaressa.
"Ha detto che baci bene"
Oh mio dio...davvero? 
Sento il mio cuore battere sempre più forte e il mio sorriso che cerca di ampliarsi, ma mi controllo il più possibile di fronte a lui. Con un solo piccolissimo gesto sospetto posso rischiare il perculamento a vita.
Come se questo stronzo non lo facesse già...

"Ah bene, sono contento per lui"
Ma che minchia dico?
Sono cosi concentrato da non far capire che sono felice di ciò, che non riesco nemmeno a dire qualcosa di più intelligente.
"Kookie smettila di fare il finto indifferente, lo so che stai sprizzando gioia da tutte le parti "
"Ah si? Provalo!"
"Stai sorridendo, cretino"
Mi tocco le labbra con due dita e...
Oh...è vero.
Sono davvero pessimo a nascondere le emozioni.
"E va bene, sono felice" ammetto.
"Ma solo perché mi ha fatto un coplimento"
"Si, certo.." dice alzando gli occhi al cielo.
"Comunque, non ho assolutamente intenzione di rovinare il rapporto che ho con lui, quindi continuerò a prenderla sul ridere come ho fatto con Namjoon. Quindi non preoccuparti."
Mi guarda regalandomi un sorriso maligno e, davvero, sto sperando che vada contro un palo.
"Fa come vuoi, ma ti conosco e so che questo pensiero non durerà"
"Grazie per la fiducia" 
"È sempre un piacere" sorride
Quanto vorrei pestarlo quando fa cosi...



Ho visto Jimin dal fondo della strada, ed è impossible non notarlo.
Porta una maglietta bianca con uno scollo a 'V' che fa intravedere i suoi pettorali, un completo nero che gli fascia perfettamente le sue curve e un foular bianco che gli copre leggermente il collo.
Minchia! Mi sorprendo che il mio amichetto li in basso, non sia ancora esploso nei pantaloni.

"Ciao ragazzi" ci regala un sorriso così bello da farmi perdere un battito.
"Ciao Jimin, quanta eleganza. Avevi detto che non ti piacevano queste cose." Dice Taehyung.
"Si, infatti sono scomodissimo e sto morendo di caldo. Ma volevo fare bella impressione. Dentro almeno c'è l'aria condizionata" si volta per guardare il locale e Taehyung ne approfitta per tirarmi una gomitata, sorridendomi. 
Lo guardo male.
"Voi piuttosto, Kookie stai benissimo" 
Gli sorrido. "E Tae... beh... ci hai provato" dice ridendo.
"Hei!" Urla indignato.
"Va bene va bene, entriamo? Ho caldo."

Il locale è molto accogliente ed elegante, la sala dove si terrà il concerto è enorme, ci sono vari tavoli bianchi sparsi in modo ordinato al centro, ancora vuoti, un bancone dove vendono alcolici sulla destra e un meraviglioso pianoforte a coda in fondo alla stanza.
"Wow, non vedo un pianoforte cosi bello da... si,beh... lo sai" dico a Taehyung appena ci avviciniamo allo strumento, facendogli intendere la fine della frase.
"Già, mancava anche a me...non vedo l'ora di sentirlo suonare"

"Ciao ragazzi, grazie per essere venuti" 
Mi volto e vedo un Yoongi sorridente venirci incontro.
Porta una giacca nera sopra ad una semplice maglietta grigia e dei jeans, sistema la sua roba davanti al pianoforte e appena nota Jimin si blocca all'improvviso.
"Dio Jimin, quanta eleganza..." dice per poi guardare Taehyung e subito dopo me.
Per un secondo mi è sembrato di vedere un sorriso di scherno sul suo volto, ma penso sia stata solo una mia impressione.
"Stai benissimo" dice subito dopo a Jimin.
"Grazie" sorride lui.
"Jin e Nam, vengono?" Chiede Taehyung dopo un po'.
"Namjoon si è scusato personalmente per non essere venuto, causa lavoro"
È vero, mi ero scordato che Namjoon lavora, beato lui che ha trovato qualcosa. Va bene, fare il benzinaio in piena estate per pagarsi un viaggio di studio in Nuova Zelanda, non sembra proprio uno spasso, ma almeno può essere autonomo fino alla fine dell'estate, prima che ricominci la scuola e i suoi genitori riprendano a rompergli il cazzo. Non che io possa lamentarmi, per la maggior parte del tempo i miei genitori non li vedo mai, sopratutto mio padre perché vive in un altra città per via della separazione con mia madre, a cui non importa molto ciò che faccio, basta che non mi metta nei casini.
"E Jin non lo so... ma ero sicuro che non sarebbe venuto" dice con un alzata di spalle.
Pff, ne ero sicuro anche io.
"Vedrai che gli passerà " rido e lui si limita ad annuire.

Ci sediamo al tavolo di fianco a lui che c'è stato riservato e non appena la sala è completamente piena, inizia con una brave introduzione, parlando di come si sia ispirato alle delusioni della vita, alla perdita di una persona cara e ad un amore finito male, per scrivere le sue canzoni. Quando inizia a suonare tutto si ferma, la mia mente si rilassa e si perde nel nulla.
Ci siamo solo io, i miei pensieri e...
Jimin?
L'osservo mentre guarda il suo migliore amico aprirsi al mondo, rivelando qualsiasi emozione triste e oscura, attaverso la musica.
Una lacrima gli sta scendendo sul viso, rigandogli la guancia.
Cazzo se ho voglia di baciar- No Jungkook No! Non puoi cedere alla tentazione... Non oggi!
Distolgo subito lo sguardo riposandolo su Yoongi, che ad ogni canzone suonata mi fa provare emozioni nuove e il mio cuore va a ritmo con lui. 
Ho già provato questo tipo di emozioni, ma quella volta erano molto più forti.
Non posso lasciare che questi sentimenti crescano, non posso!
Mi rendo conto che lo sto fissando di nuovo solo quando sento i suoi occhi e il suo sorriso incoraggiante su di me, ricambio e mi volto nuovamente, smettendo di guardarlo fino alla fine della serata.

10 minuti di standing ovation meritatissimi. Ho amato tantissimo la secoda canzone che ha suonato, 'I need you'. A metà concerto Jimin e Taehyung sono scoppiati in lacrime ed ho abbracciato entrambi, sorprendendo me stesso quando ho abbracciato anche Yoongi per congratularmi.
Cazzo se ha talento.

Dopo aver rifiutato un nostro invito di andare a festeggiare il suo successo, per stare con la sua famiglia essendo pure l'anniversario dei suoi genitori, decidiamo di non disturbare troppo e uscire dal locale.
Il cielo notturno è stupendo, le stelle brillano e la brezza leggera che ci sfiora la pelle, rilassa come non mai.
Siamo ancora intontiti per la meravigliosa musica appena ascoltata e camminiamo lentamente lungo il marciapiede.
Dopo qualche minuto di silenzio, Taehyung non riesce più a trattenersi dal fare qualcosa di stupido, iniziando a correre in giro urlando "Min Yoongi è un genio!".
Jimin e io scoppiamo a ridere, iniziando ad urlare anche noi.
Smettiamo di urlare solo quando i nostri sguardi si incontrano e tutto sembra rallentare. I nostri movimenti, gli occhi che mostrano desiderio, le labbra che si schiudono lentamente e con le urla di Taehyung in sottofondo mi avvicino di più a lui, pochi centimetri dal suo viso e il tempo sembra fermarsi.
Bacialo!
Succede tutto troppo velocemente. Le mie labbra a qualche centimetro dalle sue, lui che sposta lo sguardo su qualcosa dietro di me e poi un urlo.

"TAEHYUNG ATTENTO!"

Silenzio.

Mi volto di scatto per trovare, a pochi metri da noi, il mio migliore amico disteso per terra a faccia in giù, svenuto.
Che cazzo è successo? 




 
 
バビ
Salveee^_^
Waaa, scrivere questa fanfiction mi sta facendo andare fuori di testa, davvero. 
Cosa sarà successo a Tae?
Ringrazio tantissimo 
 Alatiel per averla seguita e Nico_Ackerman per averla recensita.
Davvero, non pensavo *_*.
Al prossimo capitolo.
Grazie ^_^
Yoko.

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Capitolo 4
*** UNA PAROLA DOLCE ***


 










UNA PAROLA DOLCE



 

"SEI UN IDIOTA!"

Gli urlo in faccia, più incazzato che mai, fregandomene di chi possa sentirmi. Come si può essere così stupidi?
"COME CAZZO TI È VENUTO IN MENTE DI SALTARE UNA TRANSENNA? CHE COSA SEI, UN CAVALLO?"
"Non è che ci ho proprio pensato, l'idea di diventare un cavallo non mi intriga molto" sorride imbarazzato. Cammino avanti e indietro per la sala d'attesa del pronto soccorso, senza riuscire a calmarmi.
"Sei ridotto uno schifo!" Allungo un braccio per indicare le sue condizioni, fermandomi di fronte a lui.
"Grazie Kookie, anche tu sei molto affascinante sta sera" ride Taehyung, ironizzando la situazione.
È seduto tranquillamente sulla sedia, si tiene un fazzoletto premuto sotto l'occhio mentre Jimin, che occupa il posto affianco a lui, fa pressione sul mento.
La sua faccia è gonfia e sporca per via dell'impatto con l'asfalto. Sanguinava parecchio quando l'abbiamo portato qui, svenendo due volte costringendomi a portarlo in braccio, Jimin si era offerto più volte di farlo al posto mio ma mi sono rifiutato categoricamente. Nonostante questo, ci hanno dato un codice verde e dobbiamo aspettare almeno 2 ore prima che lo visitino.
"Kookie, per favore calmati" Jimin si sporge in avanti per afferrarmi un polso e convincermi a stare seduto, sembra calmo ma i suoi occhi mostrano angoscia e preoccupazione. Mi guardo in torno, notando che ho attirato l'attenzione di tutti i presenti, decido di ascoltarlo e sedermi di fianco a lui.
I miei piedi continuano a muoversi e non riesco a stare fermo sulla sedia per l'agitazione, quindi dopo qualche secondo decido di rialzarmi.
"Vado a prenderti del ghiaccio" e me ne vado.

Mentre cammino per il corridoio in cerca di un infermiere che possa darmi quello che cerco, vengo fermato all'improvviso da una vocina dentro la mia testa.
È colpa tua...
Mi appoggio lentamente al muro scivolando a terra, mi sento mancare il fiato e il battito aumentare. Appoggio una mano sul viso sperando con tutto il mio cuore che le emozioni non escano fuori proprio adesso.
È colpa mia, dovevo prevedere che avrebbe fatto qualcosa di stupido. Non volevo che si facesse male davvero. Dovevo proteggerlo. Invece ero concentrato su Jimin...

Ma che cazzo sto facendo? Non posso restare qui ad auto-commiserarmi mentre il mio migliore amico a bisogno di me!
Mi alzo in piedi e corro per i corridoi in cerca di un infermiere.

"Va tutto bene?" Mi chiede preoccupata un infermiera mentre mi porge del ghiaccio artificiale.
Mi porto una mano sul viso e mi sorprendo quando lo sento bagnato.
No che non va bene, siamo in un cazzo di ospedale!
Ringrazio la donna e mentre mi pulisco il volto con la manica della camicia, ritorno sui miei passi.
Non posso farmi vedere in queste condizioni, devo essere forte.
Prima di tornare da loro, mi fermo un attimo in bagno a risciacquarmi la faccia e appena mi guardo allo specchio, noto del sangue sul colletto della camicia e sento le lacrime insistere a scendere.
Per cercare di calmarmi, lancio il ghiaccio per terra sentendolo frantumarsi, lo raccolgo e torno dai miei amici.

Appena arrivo in sala d'attesa, noto la presenza di Namjoon, in piedi di fronte alla sedia vuota dove prima c'era Taehyung e inizio a correre verso di loro.
"Dov'è Tae?" Chiedo appena mi fermo di fronte a Jimin.
"Appena ho finito di lavorare, sono arrivato con sua madre che è riuscita a portarlo dentro. Non ho idea di come ci sia riuscita." mi informa Nam, voltandosi verso di me, mettendomi una mano sulla spalla. "Tu stai bene?"
Annuisco senza pensare, per poi sedermi vicino a Jimin, fissando il ghiaccio che tengo ancora in mano.
Io so come sua madre è riuscita a portarlo a visitare così in fretta, lo sa anche Tae.
Un paio di anni fa mentre lo accompagnavo a far visita alla nonna in ospedale, sua madre si era assentata per lungo tempo, noi due siamo andati a cercarla, trovandola a farsi una sveltina con un dottore.
Comprendo i problemi che ha col marito, ma questo non è per niente giusto, come può fare una cosa del genere a suo figlio?
Da allora non ne abbiamo più parlato, ma so che l'ha distrutto anche se non facedolo mai notare. Spero che stia bene.
Vengo distolto dai miei pensieri, dall'improvvisa entrata nella sala, di Jin e Yoongi che corrono verso di noi.
"Ero passato a prenderlo. Abbiamo fatto il prima possibile" ci informa Yoongi ansimando, indicando Jin appena si ferma davanti a noi.
Vedo Jin abbassare lo sguardo mentre sorpassa Namjoon per sedersi accanto a me. Sento quest'ultimo sospirare e abbassare lo sguardo anche lui.
È successo qualcosa...
"Come sta?" Chiede Yoongi visibilmente preoccupato.
"Non lo so, è appena entrato per farsi visitare" gli risponde Jimin a testa bassa.
"Kookie, tutto bene? Cosa fai col ghiaccio?"mi chiede Jin appena nota le mie mani tremare.
Oh.
Mi ero scordato di averlo rotto .
Sento le mani doloranti e lo butto per terra.
"Cazzo" cerco di scaldarle strofinandole sui pantaloni, ma niente.
"Ti aiuto" dice Jimin prendendomi le mani e stringendole forte.
Le sue mani sono parecchio più piccole delle mie, ma nonostante questo riescono a scaldarmi immediatamente.
"Meglio?" Chiede senza staccarsi da me.
Annuisco sorridendo.

Qualche minuto dopo, Taehyung e la madre fanno la loro entrata nella stanza.
Gli hanno messo due enormi cerotti sullo zigomo e sul mento. Con un grande sorriso ci informa che non è nulla di grave, solo una botta che passerà presto e si scusa con tutti per averci fatto preoccupare.
"Yoongi, era l'anniversario dei tuoi..."
"Appunto. Il mio regalo gliel'ho fatto, adesso se la spasseranno da soli"
"Grazie per esservi preoccupati per mio figlio" ci sorride sua madre.
"Kookie, Namjoon, vi porto a casa io, ho parlato prima con le vostre madri. Jin, hai bisogno di un passaggio?"
"No, grazie signora Kim. Torno a casa con lui" si scusa Jin avvicinandosi a Yoongi, che sembra sorpreso pure lui. Mi volto a guardare Nam e sta guardando verso la reception, facendo finta di niente.

"Mamma, prima di andare faccio un salto al bagno. Non mi ricordo dov'è, Kookie mi accompagni?"
So che non deve andarci davvero, ed è solo una scusa per parlare, quindi annuisco e prima di andare, salutiamo tutti. Abbraccio Jimin, sussurrandogli un silenzioso 'grazie' nell'orecchio, per poi andarmene.

Appena ci chiudiamo la porta del bagno alle spalle, si volta verso di me ma non gli lascio nemmeno il tempo di aprir bocca che lo faccio io.
"Tae, mi dispiace per com'è andata questa sera!"
Silenzio.
"Tae?"
"Sai questa sera, mentre vedevo mia madre appiccicata a quell'uomo, mentre mi urlavi contro perché eri preoccupato per la mia incolumità e anche mentre vedevo l'asfalto avvicinarsi sempre più... riuscivo a pensare solo ad una cosa."
Lo guardo confuso, tiene la testa bassa con la frangia rossastra a coprirgli gli occhi.
"Cosa vuoi dire?"
"Ero felice di vedere tutti voi, li fuori per me, ma..." sento la sua voce spezzarsi.
"Mi manca, Kookie. Mi manca da impazzire" delle lacrime gli stanno rigando il viso, bagnando la garza sotto l'occhio.
"Ma non potrò mai più averlo tra le mie braccia"
Senza nemmeno pensarci mi fiondo su di lui per abbracciarlo più delicatamente possibile, come se avessi paura di romperlo più del dovuto.
"Va tutto bene! Devi solo parlargli e vedrai che tornerà da te." Lo consolo.
"Sarà contento che sono caduto. Voleva picchiarmi già quella volta."
Mi stacco violentemente da lui per guardarlo negli occhi e tenergli le spalle saldamente.
"Non pensarlo nemmeno! Lui è arrabbiato solo perché ti ama! Scusati e tornerà da te. Ne sono sicuro."
Annuisce senza smettere di piangere e torno a stringerlo.

***

E da alcuni giorni che sono rinchiuso in casa a non fare assolutamente niente. Sento i miei amici per telefono, ma ogni volta che chiedo loro di uscire, rifiutano per cause sconosciute. Posso capire Namjoon per via del lavoro e Jimin che sta preparando una nuova esibizione che avrà luogo fra due giorni, ma Jin e Tae?
Jin mi è sembrato piuttosto abbattuto quel giorno in ospedale, di solito lo è quando si tratta di Nam. Il quale si sente in colpa ogni volta e ne parla con me, ma sta volta niente.
Arrivare e andarsene con Yoongi? Che minchia succede? 
Ho provato a chiedere spiegazioni a Namjoon ma ha cambiato subito discorso, questa volta deve averla fatta grossa.
Invece, credo che Taehyung si stia preparando ad affrontare Hoseok il giorno dell'esibizione e voglia un po' di spazio. Ha paura che possa ridergli in faccia e mandarlo a fanculo, ma io sono fiducioso e spero davvero vada tutto per il meglio. Gli starò vicino senza pensare ad altre distrazioni, perciò d'ora in poi ogni volta che vedrò Jimin, non lascerò più agire l'istinto e gli starò ad un apposita distanza di sicurezza.

La sera prima dell'esibizione di Jimin e Hoseok, Taehyung mi ha chiamato nel cuore della notte per via di un incubo. Sono riuscito a calmarlo, ma non mi sentivo affatto sicuro a lasciarlo da solo, quindi ho scritto un biglietto a mia madre, lasciandolo sul frigo, ho preso una giacca e sono uscito di casa.
Mentre supero i vari locali ancora pieni di gente ubriaca, mi sento chiamare dall'altra parte della strada, ma decido di non fermarmi, vista l'ora tarda.
Mi sento di nuovo chiamare, ma continuo per la mia strada. Ormai ho superato i locali pieni di persone e sto camminando in una stradina buia, completamente isolata.
Merdaperchè Taehyung vive così lontano?

"Kookinoooo~"
Oh cazzo...
"Kookino fermati"
Non può essere lui...

Mi guardo indietro senza smettere di camminare e appena ho una conferma di chi mi sta pedinando, inizio a correre più veloce che posso.
Se mi prende sono fottuto.
Lo sento correre dietro di me e decido di cambiare strada per cercare di seminarlo, nascondendomi dietro ad un palazzo.
Tempo di prendere un bel respiro per calmarmi, che una mano mi afferra il collo, soffocandomi un sospiro in gola.
Minho mi punta un coltello sul viso, ha i capelli nascosti sotto a un cappellino, per non farsi riconoscere e un sorriso folle.
"Sei impazzito?" Urlo spaventato, guardando prima l'arma, poi lui. Mi strattona il collo facendomi sbattere la testa contro la grata di un garage, per farmi stare zitto. Gli stringo un polso, sperando che allenti la presa, ma senza successo.
"Perché non ti sei fermato, Kookino? Volevo parlarti pacificamente." Mi soffia in faccia il suo alito di alcool misto al pesce.
Lasciami, figlio di puttana.
"Quando mi hai lasciato ho provato un forte dolore qui" si indica il cuore con il coltello per poi ripuntarmelo in faccia.
"Non ti senti nemmeno un po' in colpa?" 
È pazzo!
"Quindi ho pensato, 'se lui non si sentirà male per me, perché non fargli direttamente male?"
Merda.... lasciami... o almeno dì le frasi nel modo corretto...
Cerco di liberarmi usando tutta la forza che possiedo, ma invano.
Sarei dovuto andare anche io in palestra.
"M-mi dispiace..." sussurro. Sento la sua presa allentarsi, i suoi occhi farsi più dolci e mentre si avvicina per baciarmi, aggiungo.
"Che anche sta volta non ti sia lavato i denti!" Detto questo, gli sputo in un occhio e gli tiro un calcio alle parti basse. Sento la guancia bruciare, ma non importa perché adesso devo andarmene di li il più in fretta possibile.
Corri, corri ancora. Non fermarti.
Appena arrivo a casa di Taehyung, entro subito trovando la porta aperta e la chiudo a chiave.
Cazzo, meno male che non chiudono mai la porta.
Prendo un mezzo infarto quando vedo la luce d'entrata accendersi all'improvviso.
"Kookie, che ci fai qui?" Mi volto per trovarmi il mio migliore amico in piedi davanti a me, in bermuda con le ochette, abbracciando un orsacchiotto di peluche. Il suo volto non è più gonfio, ma presenta ancora un colorito giallognolo sulle ferite.
Ti prego, fa che non se ne accorga...
"Niente, non riuscivo a dormire, quindi ho pensato di venire qui." Non riesco a percepire nessun tipo di emozione dalla mia voce, se sono fortunato, non se ne accorgerà.
"Ma, Kookie sono le 3 di notte." Sbiascica un po' le parole per il sonno.
"Ti ricordo che un ora fa mi hai chiamato tu..." puntualizzo.
"Ah, è vero... cosa hai fatto alla guancia?"
Mi porto una mano sul punto in cui sta bruciando.
Oh... sto sanguinando.
Deve avermi colpito quando gli ho sputato.
"Niente, prima un tipo mi è venuto addosso. Era completamente ubriaco" rido, sperando che mi creda.
Infondo, non ho mentito.
"Oddio! Stai bene? Chissà che paura!" Si allarma venendomi ad abbracciare.
"Già già, ma adesso andiamo a letto, okay?" 
Annuisce, mi prende per mano e andiamo a dormire.

Credo che Taehyung non sarà l'unico ad avere incubi questa notte.





 

 
バビ
Salveee ^_^
Ed ecco che il nostro Minho fa la sua entrata in scena. Non l'avevo messo così a caso nella storia😉.
Chissà come andrà a finire... 
Non so se si è notato, ma verso l'ultimo pezzo ho aggiunto delle citazioni tratte dalle canzoni, sta a voi coglierle.
Vi ringrazio per aver letto Anche questo capitolo nonostante l'incoerenza della sottoscritta. Spero tantissimo che vi stia interessando.  
Ringrazio Akira_16 per averla messa tra i preferiti e 
Axyl e Nico_Ackerman per averla recensita.
Grazie ancora e a
l prossimo capitolo.
Yoko.
 

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Capitolo 5
*** SENZA PENSARCI ***


 

 



 

 

SENZA PENSARCI



 
Mi sveglio all'improvviso, madido di sudore, il respiro corto e il cuore che batte all'impazzata. Mi porto una mano sulla gola per essere sicuro di poter respirare tranquillamente.
Era solo un sogno...
Mi metto seduto sul letto, appena noto che non è il mio e che di fianco a me sta dormendo Taehyung, realizzo cosa è successo davvero ieri sera.
Mi porto di nuovo una mano al collo, per poi coprirmi la bocca e cercare di non far uscire le emozioni.
Scendo dal letto e mi dirigo verso lo specchio del bagno, senza farmi sentire dal resto della casa.
Appena mi chiudo la porta alle spalle e noto dei segni violacei sul collo, faccio fatica a respirare e le lacrime mi rigano la faccia.
Cazzo... e adesso come faccio?
Mi siedo sulla vasca da bagno e piango silenziosamente fino a sfogarmi del tutto.
Uso il fondotinta della madre di Tae e cerco di coprire il più possibile i lividi, senza successo.
Decido di uscire dal bagno lentamente, per essere sicuro che nessuno si sia svegliato, torno in camera sua, lui dorme ancora e gli rubo dei vestiti e un foulard.

"Se sei venuto a casa mia per rubarmi i vestiti, non serviva svegliarmi alle 3 di notte" .
Prendo un colpo quando sento la voce sbiascicata di Tae dal letto, dietro di me. Fortunatamente avevo appena finito di vestirmi e non si è accorto di niente.
"Quando sono arrivato eri già sveglio, quindi non lamentarti..." dico con calma.
"Ma perché mi stai rubando i vestiti?" Insiste.
Mannaggia a lui e il suo istinto da investigatore, di prima mattina.
"Hai sudato tutta la notte e non volevo avere la tua puzza addosso"
Mi guarda accigliato, per poi annusarsi i vestiti.
"Già, forse è meglio che mi faccia una doccia. Perché il foulard?"
"Ho mal di gola"
"Ah okay"
Meno male.

Dopo esserci lavati e aver passato tutta la mattina e il pomeriggio a giocare con i videogiochi, ci prepariamo per andare a vedere Jimin e Hoseok.

"Non serve che ti trucchi, il giallo va di moda, non lo sai?" Lo prendo in giro.
"Non eri tu, quello che voleva abbattere gli stereotipi sui gay?"
"Solo perché un ragazzo si appassiona di moda non vuol dire che sia...
Aish, non si può neanche scherzare"

Appena arriviamo nel luogo dell'esibizione, ci sediamo al primo tavolo disponibile, in fondo, lontano il più possibile dal palco. È un posticino all'aperto in mezzo a un prato con vicino un baretto dove poter comprare alcolici e cibi vari. C'è abbastanza gente da coprire il palco da dove ci troviamo, ma nonostante questo riusciamo benissimo a vedere Jimin e Hoseok, prepararsi per lo spettacolo.
Sia io che Tae, ovviamente per motivi diversi, non vogliamo farci vedere dai protagonisti della serata e quindi li spiamo da dietro ad un gazebo.
"Il tavolo più inculato di tutti, che culo!" commento.
"Non potevamo trovare posto migliore" sorride lui .

 

Sembriamo due idioti.
Ormai la gente, ci ha notato da un pezzo.
E come potrebbero non farlo?
Ogni volta che vediamo una persona che ci sembra la diretta interessata, ci nascondiamo ad alternanza, istintivamente sotto il tavolino.

Dopo essermi tirato su per l'ennesima volta ed essermi guardato in torno, mi volto verso Tae.
"Ma che figure di merd-"
"Ciao ragazzi!" 
È stato così improvviso che ho urlato, attirando l'attenzione di tutti. Mi tappo la bocca con una mano, sento Taehyung ridacchiare e lentamente mi volto verso il nuovo arrivato.
Quando cazzo è arrivato?

Stai tranquillo, non è lui!
"Mamma mia, che mammoletta!" Commenta.
"Ciao, Sehun..." lo saluto seccato, le mie mani tremano leggermente e le nascondo tra le gambe per non farlo notare.
"Comunque, vi stavo guardando da un po' e cavolo, se siete ridicoli" ride.
"Sen, hai chiarito con Yoongi?" chiede Taehyung beffardo.
"Touchè" dice guardando da un altra parte.
Che sarà successo?
"Jungkook, capisco Taehyung, ma tu perché ti stai nascondendo?" Chiede voltandosi verso di me.
"Solidarietà" accenno un sorriso e vedo Tae alzare gli occhi al cielo.
Si, è una cazzata.
"Non dire stronzate , dimmi la verità!"
Ma che cazzo vuole questo?
"Non sono affari tuoi" dico semplicemente, voltandomi verso il tavolo per non guardarlo.
"Oh, lo sono eccome, visto che hai baciato un mio amico" dice seccato, sedendosi di fianco a me.
Sento Taehyung chiamarci, ma lo ignoriamo entrambi.
"Si può sapere che problemi hai?"
"Ti credi importante solo perché non è ancora scappato via?"
"Che c'è, sei geloso?" Lo scernisco.
"RAGAZZI!"
Ci voltiamo entrambi verso Taehyung, sono pronto a chiedergli cosa vuole, quando noto che di fianco a noi c'è anche un altra persona: Jimin.
Merda... 
"Ciao..." sembra un po' riluttante, probabilmante ci ha sentiti.
"Ciao Jimin, stavamo giusto parlando di te" ride Sehun, mi volto per guardarlo male e lui mi sorride beffardo.
"Si lo so. Se avete finito vorrei offrirvi da bere" dice semplicemente.
Oh, non gli interessa...

Dopo essererci sbarazzati di Sehun, Jimin si è seduto con noi e io evito di guardarlo negli occhi.
Cazzoperchè devo sempre finire in queste situazioni?
"Kookie, che hai fatto alla guancia?" Mi chiede, indicando il piccolo taglietto rosso, sotto l'occhio sinistro.
"Niente di che. Come sta Hoseok?" Chiedo per poi lanciare un occhiata a Taehyung, più pensieroso che mai.
"È arrabbiato, non so esattamente per cosa. Prima, ho preso un attimo il foglio della scaletta e mi ha grugnito contro"
"Grugnito?" chiedo confuso. "Ma quel ragazzo è davvero un animale" lo sento ridere tristemente per poi riprendere il discorso.
"Hoseok si arrabbia facilmente, ma quando stava con te era più rilassato e felice. Tu lo calmavi, Tae." Lui sembra risvegliarsi dai suoi pensieri, voltandosi verso di me.
"Kookie, vorrei parlare da solo con Jimin, ti dispiace?" Mi chiede dopo un po'.
"No, certo che no!"

Sembrano passate ore da quando se ne sono andati, ormai il sole è calato del tutto e tra poco dovrebbe cominciare l'esibizione.
Ma dove cavolo sono?
Sto tremando dal freddo, forse avrei dovuto portarmi la giacca e il foulard non riscalda nemmeno tanto.
Almeno nessuno si è accorto dei segni..

Finalmente riesco ad intravederli da lontano e stanno tornando qui.
"Scusa se ci abbiamo messo tanto" si scusa Jimin.
"Tranquillo. Avete risolto?" Mi stringo le spalle per il freddo, lui sta per sedersi di fianco a Taehyung, ma si ferma.
"Si si... Kookie hai freddo?"
"Un po' " rabbrividisco.
Lo guardo mentre fa il giro del tavolino per sedersi accanto a me.
"No Jimin, non serve, davv-"
Neanche il tempo di finire la frase, che me lo ritrovo appiccicato a un fianco, che mi stringe una spalla per scaldarmi, costringendomi ad appoggiare la testa sulla sua.
"Meglio?"
Annuisco piano. Ho un dejavù.
Chissà perché solo lui riesca a farmi sentire così bene. È una dote naturale o che?
Restiamo in quella posizione per un po', sono così rilassato che rischio di addormentarmi. Vedo Tae, fissare un punto dietro me, probabilmente starà guardando Hoseok.
"Kookie?" Mi sento chiamare.
"Mh" mi sento stanco, non ho voglia di fare assolutamente niente e restare qui per sempre.
"Ti va di fare una passeggiata, così ti scaldi?" Annuisco piano, lo sento prendermi per mano e ci alziamo.
Saluto Tae e mi lascio portare via da Jimin.
"Dove andiamo?" Chiedo.
"Non lo so, mi basta fare una passeggiata" si volta e mi regala uno dei suoi bellissimi sorrisi, che ricambio senza nemmeno pensarci due volte.
In fondo sono da solo con Jimin, che importa dove andia-
PORCA TROIA, SONO DA SOLO CON JIMIN!
Dovevo restare con Tae e sostenerlo, invece l'ho lasciato da solo.
Devo tornare indietro.
Senza neanche accorgermene ci siamo fermati in un posto abbastanza lontano da dove eravamo, riusciamo a malapena a sentire la musica dei primi partecipanti.
Jimin è di fronte a me e mi sta guardando, appena poso il mio sguardo su di lui, mi sorride dolcemente e si avvicina sempre più.
No no, non posso.
Sento la sua mano stringere un ultima volta la mia, per poi lasciarla e accarezzarmi una guancia, mentre con l'altra stringermi il fianco per far scontrare i nostri corpi.
No Jimin, devo andarmene! Corpo reagisci, dannazione!
... non intendevo quello!
"Sei così bello, Kookie"
Lo guardo negli occhi, immobile, a pochi centimetri dal suo viso, per quelle che sembrano ore e senza rendermene conto, le mie mani stanno tenendo il suo viso per non allontanarlo, le nostre labbra si uniscono in un attimo, le lingue si muovono insincrono e i nostri corpi stretti in un tenero abbraccio.
La sua mano mi accarezza dolcemente la guancia, la fa scorrere tra i miei capelli, per poi abbassarla delicatamente a stringere il mio collo.
No, aspetta.
Per un istante ho ricordato ciò che è successo la scorsa notte e mi stacco bruscamente da lui, tenendomi la gola.
"Kookie, va tutto bene?" Mi chiede preoccupato, avvicinando una mano verso di me, ma istintivamente faccio un passo indietro.
Il mio cuore batte cosí forte, che non riesco neanche a pensare lucidamente.
Mi guardo in torno terrorizzato, sento le gambe improvvisamente molli, gli occhi bruciare e il fiato corto.
"Kookie..." 
Lui non mi farà del male, non lo farebbe mai.
Prendo un colpo, quando sento la mano di Jimin, sfiorarmi una guancia, distogliendomi dai miei pensieri.
"Va tutto bene, Kookie."lo dice con una tale dolcezza e rassicurazione, da farmi male al cuore.
Lo vedo abbassare lo sguardo sul foulard, riguardarmi negli occhi e riposarlo sul mio collo. Lentamente sfila quel pezzo di stoffa e appena nota i segni, si copre la bocca con una mano, sconvolto .
"Chi è stato?" Deglutisco rumorosamente e resto qualche secondo a fissarlo, finchè non me lo chiede di nuovo, sempre più arrabbiato.
"Kookie, chi è stato?"
"Minho" dico con un filo di voce e sento una lacrima scivolarmi da una guancia.
"Figlio di puttana" sussurra."Hai chiamato la polizia?"
Nego.
"Taehyung, lo sa?"
"No! E non lo dovrà mai sapere!" Ormai sto piangendo e non riesco più a fermarmi.
"Ma Kookie-"
"No! Sai come è fatto, finirebbe per fare qualcosa di stupido. Ti prego, promettimi che non glielo dirai"
Mi stringe forte in un abbraccio e con un lieve "te lo prometto", continuo a piangere disperatamente fra le sue braccia.

Dopo essermi calmato ci siamo seduti sul prato a parlare e gli ho raccontato ciò che è successo.

"Dio santo, quel tipo è da rinchiudere." Commenta lui "Stai tranquillo, Kookie, ti proteggo io."
"Grazie" sorrido.
Restiamo qualche minuto in silenzio, quando lui lo spezza di nuovo.
"Senti, mi dispiace per prima. Se tu non vuoi...insomma... dicevi sul serio, quando hai detto che non ti piaccio?"
Oddio, quindi mi aveva sentito? Gli importa?
"No, Jimin, tu mi piaci, davvero... ma... Ho troppi problemi per la testa al momento. Lasciami un po' di tempo per pensare, per favore."
Annuisce, sta per dire qualcosa, ma si ferma un istante, un po'  in allerta.
"Merda!" Si alza all'improvviso, spaventandomi.
"Che succede?"
"Questa è la canzone del mio balletto!"
Mi alzo anche io.
"Cosa? Sei sicuro che non sia un altra canzone?"
"Non è possibile: ce l'ha scritta Yoongi"
Iniziamo a correre a per di fiato senza fermarci e sento Jimin urlare:
"Merda, Hoseok mi ammazza!"

Ormai l'esibizione è finita, Hoseok è sul palco a godersi gli applausi e appena posa il suo sguardo su Jimin, perde di colpo il sorriso.
"Dove cazzo eri? Ti abbiamo chiamato persino al microfono!" Urla non appena è di fronte a noi, più incazzato che mai. "Ho dovuto ballare da solo!"
"Mi dispiace" si limita a dire.
Guardo Hoseok mentre se ne và, pestando i piedi.
"Scusami, è colpa mia..."
"Non dirlo nemmeno, Kookie... va bene cosi"
So che non è vero, glielo leggo negli occhi.
Ho combinato un altro casino.

 


 

 
バビ

 

Salveee ^_^
Si, lo so, non succede chissà che roba, mi dispiace TT_TT
Vi predo di aspettare ancora un po. Le cose stanno per farsi interessanti :). 
Prima di andarmene ammetto che, è
 stato un po' straziante scrivere questo capitolo.
 Mi sono immedesimata così tanto in Kookie, che mi sono messa a piangere pure io.
Spero di essere riuscita ad avervi suscitato le stesse emozioni *-*
Ahh Minho, che casino che hai combinato, povero il mio Kookinooo xP.
Vi ringrazio tantissimo per aver letto questo capitolo.
Grazie a 
Nico_Ackerman per aver recensito, mi fa tanto piacere :).
Grazie e al prossimo capitolo.
Yoko.


 

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Capitolo 6
*** SENSO DI COLPA ***


NDA: UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A MIA SORELLA, CHE NON MI STA ASSOLUTAMENTE COSTRINGENDO A SCRIVERE QUESTO....GRAZIE SORELLONA!!!








SENSO DI COLPA


[Pov Hoseok]

Me ne vado, pestando i piedi con tutta la frustrazione possibile.
Dovrei essere felice di aver mostrato il mio balletto, alla manifestazione che ho organizzato io, a cui è venuta anche molta gente. Ma non lo sono, affatto. Sembra quasi che tutti i miei amici vogliano mettersi contro di me e schierarsi dalla sua parte. L'unica cosa che volevo oggi, era ballare con il mio migliore amico. 

Era la nostra serata, la nostra manifestazione e invece è andata in fumo.
Ma forse, avrei dovuto capirlo che avrebbe scelto lui, invece che me.
In fondo non ho fatto altro che urlargli contro e mettergli i piedi in testa da quando ci conosciamo.
Io non volevo farlo, non ce l'avevo con lui, ma con il mondo.
Davo la colpa al resto del mondo, per la morte di mia madre, che mi ha cambiato nel profondo, quando la colpa è solo mia. 
Lei è stata l'unica a credere in me e permettermi di realizzare i miei sogni, separandosi persino da mio padre e lavorando il doppio, per permettermi di studiare danza.
Ma la malattia l'ha distrutta, come ha distrutto me, poco a poco.
Sono cambiato a tal punto da urlare ai miei amici, farmi sospendere da scuola e arrestare per una piccola cazzata in moto. Lei non avrebbe voluto questo.
Prima non ero così, mi sentivo bene, ero felice, proprio come quando stavo con lui: Taehyung.
La prima volta che l'ho conosciuto era ad una festa a casa di Tao, ero completamente ubriaco e scambiandolo per una bellissima ragazza, l'avevo invitato a venire a letto con me. Non ricordo esattamente com'è finita, ma credo di aver ricevuto una porta in faccia. 
La seconda volta è stata la più imbarazzante di tutta la mia vita.
Ero davanti ad un parco, stavo scendendo dalla moto perché avevo visto un gruppo di ragazze, in fondo alla strada e cercavo di farmi più spavaldo per conquistarne una, ma ovviamente venni rifiutato, ricevendo uno schiaffo in faccia.
Dietro di me, seduto su una panchina ad osservare tutto, c'era lui, a guardarmi divertito. In quel momento non ricordavo minimamente chi fosse, per me era solo un ragazzo che volevo prendere a pugni, come se fosse lui la causa di tutto.
"Dovresti migliorare un po' la tua tattica di rimorchio, sai?" Rise.
E come sempre, perché non so fare altro, gli urlai contro e me ne andai.
La terza volta è stata piuttosto tranquilla, ero insieme a Jimin e stavamo provando nello stesso parco, non mi ero accorto che ci stava osservando da un po'. Quando finimmo di ballare, ci applaudí e Jimin iniziò a conversare con lui.
Solo allora mi ricordai chi fosse e che lo conoscevo da un po'.

"Che fai, mi pedini?" Domandai.
Lui rise e rispose.
"Mi sembri abbastanza interessante per poterlo fare"
"Certo che lo sono!"
Da quel giorno iniziammo a parlare e ad incontraci in quel parchetto, che ci piaceva tanto.
Io non ero gay, ma c'era qualcosa in quel ragazzo che mi intrigava molto. Era la persona più strana e dolce, che avessi mai conosciuto.

Mi ero perdutamente innamorato di lui, non riuscivo a pensare ad altro.
Mentre ballavo, dormivo, respiravo, nei miei pensieri c'era sempre e soltanto lui. Era come un ossessione.
Dovevo farlo mio.

Un paio di mesi dopo, il mio sogno si realizzò e ci mettemmo insieme.
Da allora ero più sereno, avevo smesso di urlare in faccia alle persone, il mio lavoro andava a gonfie vele e la vita mi aveva finalmente sorriso. 
Ogni giorno lo vedevo sempre più bello, ridevo continuamente e mi faceva sentire bene trasmettere la mia felicità anche agli altri. Anche i miei amici erano sorpresi di vedermi così, dopo tanto tempo.

Avevamo avuto alcuni problemi, perché io insistevo nel fare l'amore e cos'altro, ma lui non voleva e finivamo sempre col litigare. Però, io non ci davo tanto peso, non pensavo fosse un  problema tanto grande, in fondo lo amavo e cercavo di dargli tutto lo spazio e il tempo possibile.
Ero la persona più felice del mondo, quando ci baciammo per la prima volta dietro casa di Tao, il posto dove ci incontrammo la prima volta. Credevo, che finalmente ci sarebbe stata una svolta nel nostro rapporto.
Ed è per questo che non dimenticherò mai quel giorno, in cui una parte di me è morta, lentamente.
Mi aveva chiamato di prima mattina, per chiedermi di parlare. Lui sapeva che lavoravo, quindi doveva essere una cosa abbastanza importante, ma non gli diedi importanza.
Eravamo seduti sulla nostra panchina, dove lo incontrai la seconda volta e tutte le volte dopo. Avevo persino segnato le nostre iniziali, come in uno stupido film romantico, beccandomi una sgridata da lui, accusandomi di vandalismo.

Eravamo seduti li da un po', a goderci la brezza estiva, io avevo appoggiato la mia testa sulle sue gambe, mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli. Sembrava una situazione normalissima, ci capitava spesso, perciò mi rilassai e non pensai che ci fosse qualcosa che non andasse, finchè lui non iniziò a parlare.

"Hobi... lo sai che ti amo. Ti amo con tutto il cuore."
"Lo so, ti amo anche io"
Rimase qualche minuto in silenzio, prima di continuare.
"Ma la situazione che si è creata, mi fa sentire a disagio"
"Cosa vuoi dire?"
"Non sono più... attratto fisicamente da te... e, vorrei che la finissimo qui. Penso sarebbe meglio per entrambi. "
Aprí gli occhi per vedere se stesse scherzando, ma era completamente serio.
"Cosa? No, aspetta. Io ti ho lasciato tutto il tempo, posso aspettare ancora, non mi importa" avrei buttato al vento anche la mia dignità per lui.
"Ho dei dubbi sulla nostra relazione"
Evitava di guardarmi negli occhi e la cosa mi face imbestialire.
"Non è possibile...C'è un altro, vero? Chi è, il tuo migliore amico o... il mio?"
"No no, non ce nessuno, credimi!"
"Come puoi scaricarmi così, dopo avermi detto che mi ami? Sei proprio come tutti gli altri"
"Hobi, ti prego ascoltami..."
"Non chiamarmi cosi! Non ne hai più il diritto."
Mi alzai e me ne andai, con il pianto di entrambi in sottofondo.
Da quel giorno, ho ripreso ad essere il vecchio me stesso e non sono più tornato in quel posto.

Ho provato ad odiarlo, ma non ci sono riuscito.
Provavo solo risentimento nei miei confronti, l'ho allontanato, come ho fatto con tutti quanti.
Non potrò mai perdonarmelo.
Quando ho scoperto che si era fatto male, pochi giorni dopo, per una caduta, ho provato a sentirmi felice, ma una sensazione di vuoto e tristezza mi opprimeva.
Credevo che rivederlo questa sera, mi avrebbe reso felice, perché in fondo so di amarlo ancora, ma pensando al perché mi ha lasciato mi ha fatto tornare la rabbia, prendendomela con tutti.
 

"Hey Hobi, sei stato grande sta sera!" 
Sehun mi ha seguito fino a dietro il palco, ma non sono molto sicuro che sia venuto solo per congratularsi.
"Grazie, sarebbe potuta andare meglio se avessi avuto il mio compagno di danza, a fianco."
"Non ne dubito. Ma non è colpa di Jimin" ghigna. "Sai, non mi fido affatto di quel Jungkook. Sembra girargli troppo in torno."
"E quindi?" Chiedo indifferente.
Non mi importa di chi è la colpa, fatto sta, che questa sera ho ballato da solo e sentirmi gli occhi di Taehyung puntati addosso per tutta la sera, non migliora la situazione.
"Non ti sei chiesto, il perché Tae ha cambiato idea così all'improvviso? Ci avrà pensato qualcuno, no?"
Non è possibile, Taehyung mi aveva raccontato molte cose sul suo conto, sapevo dei molti problemi che avevano avuto un paio di anni fa, delle delusioni d'amore e di come avevano scoperto di essere gay. Non lo conosco come persona, ma posso essere sicuro che non recherebbe ulteriori danni alla loro amicizia, perché so che ci tiene, proprio come ci tengo io. Ammetto che pensavo ci fosse qualcosa fra quei due, dal modo in cui me ne parlava, ma so pure che l'amore che prova Taehyung nei confronti del suo migliore amico, è lo stesso che si da ad un fratello, niente più.
"Non è possibile " dico semplicemente e inizio a mettere via tutta l'attrezzatura.
"Ne sei sicuro? Ti consiglio di pensarci"
Cala il silenzio tra di noi, sono di spalle che metto via la mia roba e non sono sicuro che se ne sia andato.
"Oh ciao Tae, qual buon vento?" Lo sento urlare e dallo spavento faccio volare via le scarpe da ballo che stavo mettendo in borsa.
Cosa? No, che ci fa qui?
Raccolgo le scarpe e continuo a riempire la borsa nervosamente, evitando di voltarmi.
"Vorrei parlare... con Hobi-hyung.."
Lo sento dire timidamente e mi sento il cuore in gola.
No! Non se ne parla!
Appena ho chiuso la borsa, me la isso in spalla e me ne vado senza girarmi.
Lo sento chiamarmi e rincorrermi, ma io non mi fermo.
"Hobi, ti prego..."
"Lasciami in pace" urlo.
"Lasciami chiarire"
"Non voglio chiarire niente."
"Mi dispiace di averti lasciato!" Lo sento urlare, la sua voce e anche più bassa e roca del solito. Mi fermo di colpo, guardando davanti a me.
Sento le lacrime rigarmi il volto e dei passi sempre più vicini, finché non me lo ritrovo a pochi centimetri da me, occhi rossi, del colore giallastro su guancia e mento e una bellezza mozza fiato.
"Hobi, mi dispiace! Sono stato un idiota. Un grandissimo idiota! Ti ho fatto soffrire, ed è stato l'errore più grande della mia vita. L'unica cosa che voglio è rivedere il tuo bellissimo sorriso a cuore, voglio vederti felice, stare con te, perché ti amo. Ti amo da impazzire e starti lontano mi ha ucciso. Ma so che probabilmente non mi perdonerai mai, per quel che ho fatto-"
Non gli lascio il tempo di finire il suo discorso, perché le sue labbra mi sono mancate tantissimo e ho bisogno di farle mie, di nuovo.
Lo sento avvicinarsi e stringersi a me in un abbraccio, le mie mani scorrono per tutto il suo corpo, come per essere sicuro che sia reale e che non me lo stia sognando.
Stringo i suoi capelli fra le mani, gli accarezzo le guance con delicatezza, mentre le nostre lacrime si mischiano.
Mi stacco leggermente da lui, fronte contro fronte e lo guardo negli occhi ancora traboccanti di lacrime.
"Ti prego, non lasciarmi più."
Lui annuisce piano e dopo un "mai più" sussurrato dolcemente, le nostre labbra tornano ad unirsi amorevolmente.

"Per me sei sempre bellissimo" gli dico dopo un po', accarezzandogli la guancia tumefatta.
Siamo seduti accoccolati in mezzo al prato, a guardare il cielo notturno, lontano da tutti.
Lui si limita a baciarmi sulla guancia, sorridermi e incastrare la sua testa nell'incavo del mio collo e restimo in silenzio, a goderci il nostro ricongiungimento.
Spero solo che questo momento non passi mai.










 

バビ

Salveee^_^
Ammetto che non sono molto sicura di come sia venuto. Spero vi piaccia lo stesso anche se non sembra Hobi.
é più un misto tra Kookie e Yoongi xD.
Scusatemi.

Da adesso in poi continuerò dal punto di vista di Kookie, ma aspettatevi di leggere qualche altro capitolo speciale, più avanti.
Grazie a tutti. Un grazie speciale a mia sorella, la mia correttrice di bozze, che non sopporta i BTS 😅
E grazie a Nico_Ackerman per aver recensito, Grazie davvero :)
Vi adoro.

Al prossimo capitolo.
Yoko.

 

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Capitolo 7
*** ERA ORA! ***


 



 




ERA ORA!



"Hey, dove eravate finiti?" Chiede Taehyung appena ci avviciniamo in silenzio al tavolo, dove era seduto.
Guardo Jimin, sedersi in silenzio a testa bassa davanti a lui e abbasso lo sguardo a mia volta.
Restiamo qualche minuto in silenzio, finché Taehyung non parla.
"Ragazzi? Va tutto bene?"
"Tae, devi parlare con Hoseok" dico guardando ancora un punto vuoto sul tavolo, ignorando la sua domanda.
Silenzio.
Alzo gli occhi per osservarlo.
"Tae?"
"Non posso."
"Si, che puoi."
"Non posso!" La sua voce è agitata e triste, ho tanta voglia di abbracciarlo, ma devo portare a termine il mio lavoro. Mi alzo dal mio posto per spostarlo di peso e costringerlo ad andare. 
"Kookie, ti prego..."
"Niente scuse! Adesso vai, ti scusi e saranno tutti contenti" lo spingo in avanti e con esitazione fa qualche passo verso il palco.
"Ma sta parlando con Sen, non posso disturbarlo ."
"Quel rompipalle, capirà! Vai!"
Lo guardo mentre, timidamente, si avvicina al palco. Noto Hoseok andarsene e Taehyung rincorrerlo, per poi scomparire del tutto dalla mia visuale.
Forza Taehyung, puoi farcela!
Mi siedo di nuovo, appoggiando la testa sul tavolo, voltato verso Jimin, che tiene la fronte con una mano e lo sguardo basso.
Lo guardo con amarezza e appena si accorge che lo sto fissando, volto la testa dall'altra parte.
Complimenti Jungkook, sei proprio insgamabile.
"Kookie..." sussurra, faccio finta di non averlo sentito, quando mi chiama di nuovo.
"Volevo dirti... che mi piaci anche tu..."
Mi alzo di scatto, strofinando il naso sul tavolo per guardarlo sorpreso, provocandogli una risata.
"Quindi aspetterò con ansia la tua risposta."
Sento le guance andarmi a fuoco, giro la testa per non farmi vedere, stringo gli occhi e con tutta la fatica del mondo,  sussurro un 'okay'.
Appoggio di nuovo la testa sul tavolo, in modo da non guardarlo, lo sento ridacchiare mentre mi accarezza i capelli.
Merda, Jimin... perché devi farmi questo effetto?

Dopo un po' vedo in lontananza Taehyung e Hoseok tenersi per mano, venire verso di noi.
Evvai!
Alzo la testa di scatto, spaventando Jimin e gli corro incontro.
"Ma guarda un po'... chi era che non poteva?" L'ho prendo in giro, fermandomi di fronte a lui, che inizia a prendermi a pugni, ridendo.
Mentre Tae mi abbraccia, vedo Hoseok mimarmi un 'grazie' con le labbra e mi limito a sorridergli.
"Jimin, mi dispiace per prima." Si scusa, guardando dietro di me. Mi volto trovando Jimin a testa bassa che si tartassa le mani.
"Non fa niente, Hobi. Sono contento che tu sia felice, ora." Lo vedo accennare un sorriso, senza guardarlo. L'espressione di Hoseok, invece è un misto tra beffardaggine e compassione, per poi tornare sorridente e baciare il suo ragazzo.
Passiamo il resto della serata a ridere e scherzare o almeno loro, io resto semplicemente in silenzio, appoggiando la testa sulla spalla di Jimin, ad ascoltare. Non riesco a cogliere tutto quello che dicono, mi perdo spesso nei miei pensieri. Non riesco a togliermi dalla testa le parole di Jimin che mi tormentano fino a farmi male. 
"Mi piaci anche tu."
Anche.
Sono davvero sicuro che lui mi piaccia? Piacermi in quel modo? Non voglio farlo soffrire, non lui. Cosa dovrei fare?

Che è successo? Mi sono addormento sul tavolo. Dove sono finiti tutti? Mi guardo in torno ma non vedo niente, solo un prato infinito che mi circonda. Mi volto di nuovo, il tavolo è sparito, al suo posto c'è un ragazzo girato di spalle. "Jimin, sei tu?" Allungo una mano per toccarlo, ma sembra allontanarsi sempre più. Inizio a correre verso di lui, sempre più veloce, col braccio teso davanti a me, ma non mi sto muovendo.
"È tutto inutile" sento la voce di qualcuno di fianco a me. Senza fermarmi, mi volto verso la persona che ha appena parlato, anche questa di spalle. 
"Taehyung?  Taehyung, che succede? Cosa è inutile?" Provo ad urlare, ma non sento nessun suono uscire dalla mia bocca.
"Dovresti smetterla, Jungkook. Potresti farti male" mi volto dall'altra parte, sentendo un altra voce, Yoongivoltato anche lui. Vedo una mano coprirmi gli occhi e il posto cambiare. Mi trovo in una casa vecchia, diroccata. Sono circondato da tutti i miei amici, anche Namjoon e Jin, tutti di spalle. 
Perché nessuno mi guarda? Guardatemi, vi prego!
Cado disteso per terra all'improvviso. Mi sollevo sui gomiti per guardare dietro di me, trovandomi un ragazzo alto con la faccia oscurata, osservarmi dall'alto in basso.
"Devi farti da parte Jungkook, nessuno ti vuole!" 
No, non è vero! 
"Come potrebbe qualcuno amarti? Sei ripugnante." 
Smettila, non è vero!
Mi volto per non guardarlo trovandomi Jimin accovacciato davanti a me, con un espressione triste in volto.
"Perché mi hai ferito? Mi hai fatto male"
No, io non volevo! Mi dispiace!
"Mi dai il volta stomaco" vedo il suo volto cambiare in qualcosa di brutto e crudele, fino a trasformarsi del tutto.
Per un istante ho visto gli occhi feroci e pazzi di Minho, prima che le sue mani afferrassero il mio collo e venissi trasportato nel buio.

Mi sveglio di soprassalto, tossendo un po', cercando di respirare con calma, sento i capelli bagnati di sudore che mi ricoprono gli occhi, le lacrime che mi rigano il volto e il cuore che non smette di tamburellarmi in testa.
"Kookie stai bene? Scusa, c'era un coniglio in mezzo alla strada" sento una voce, ma non riesco a capire di chi sia.
Mi porto una mano al collo sentendo del materiale duro e liscio ricoprirlo. Una cintura? 
Mi guardo in torno, sono sul sedile posteriore di un auto. Jimin sta guidando, Hoseok è sul sedile del passeggero e Taehyung di fianco a me, mezzo addormentato. 
"Che succede?" Chiede lui, sbiascicando le parole, a quanto pare, appena svegliato anche lui.
"Niente, TaeTae, un coniglio." Gli sorride dolcemente il suo ragazzo, voltando appena la testa per guardarlo.
Con mani tremanti mi scosto la cintura, appoggiandola sulla spalla e mi massaggio il collo cercando di respirare. Appena alzo gli occhi, incontro quelli preoccupati di Jimin, nello specchietto retrovisore.
"Mi dispiace, avrei dovuto metterti meglio la cintura. Stai bene?" 
Annuisco piano, distogliendo subito lo sguardo, per guardare fuori dal finestrino e farmi cullare dal dolce movimento della macchina.

Quel sogno mi ha tormentato per giorni, facendomi venire un costante mal di testa. Ho avuto il timore, di parlare persino con i miei amici, ma quello non è stato un problema. All'ultima festa, due giorni dopo: Taehyung era preso da Hoseok e non si staccavano gli occhi di dosso. Jin se ne stava a parlare allegramente con Yoongi e Sehun, mentre Namjoon stava con Jimin, il quale cercavo di ignorare in tutti i modi possibili. Diciamo che quel giorno non tutti si sono divertiti. 
Dopo aver bevuto un po', ricordo di essermi arrabbiato con Taehyung e Yoongi per essersi allontanati ore intere per comprare una pizza ed essere tornati a mani vuote, con la scusa che la pizzeria era chiusa. Inoltre, Jimin mi ha seguito fino in bagno, chiedendomi se ci fosse qualcosa che non andasse. Ma fortunatamente sono stato "salvato" dall'improvvisa comparsa di un Jin completamente ubriaco, che aveva bisogno di rimettere. Ero rimasto ad aiutarlo e a guardare Jimin uscire dalla stanza amareggiato.
Io non voglio farlo soffrire, ma se parlassimo di quella cosa, finirei per farlo stare ancora più male e non voglio, non posso permettermelo.

È da qualche ora che sono disteso sul letto a fissare lo schermo del mio cellulare e pensare a cosa fare.

Da: Tae
Hey Kookie, sta sera festa a casa mia, ed è obbligatorio esserci, soprattutto per te!

Non posso stare nemmeno un giorno d'estate in pace, vero?
Sono quasi le due del pomeriggio e non ho la minima voglia di alzarmi. Mia mamma mi ha sgridato più volte, dicendomi che è una bella giornata e che dovrei uscire. Come se non lo facessi abbastanza. Probabilmente vuole soltanto la casa tutta per se e rilassarsi.
Come se potessi disturbarla.
È sottinteso che se andrò da Taehyung resterò a dormire li, succede ogni volta e a lei non da mai fastidio.
Quindi decido di alzarmi e prepararmi con calma, mi perdo spesso nei miei pensieri e a volte dimentico persino cosa stavo per fare.
Mi hai fatto male...
Perché ricordo così bene quel sogno? Sono passati molti giorni da allora.
Jungkook, smettila di tormentarti!
Mi ritrovo in bagno con lo spazzolino in mano. Mi guardo allo specchio, i segni sul collo sono spariti da un po', ma ovviamente la paura è rimasta.
Dopo le varie sfuriate da parte di mia madre, per dirmi di uscire dal bagno, vado a vestirmi e controllo l'ora. 
Non credevo di esserci stato tre ore per prepararmi, capisco perché mi ha sgridato così tante volte.
Senza pensare, prendo il telefono ed esco.

Durante il mio cammino verso la fermata dell'autobus, mi sento osservato e mi guardo in torno paranoico.
Stai calmo non c'è nessun-
Urlo quando sento un rumore di clacson dietro di me e una macchina bianca fermarsi di fianco. Mi giro di scatto per vedere chi è.
Tiro un sospiro di sollievo quando vedo che è solo Yoongi, che mi fa cenno di salire.
"Ti ho spaventato?" Ride appena sono dentro il veicolo.
"Macché, ho l'udito sensibile..." mento, cercando di nascondere le mani tremanti e stabilizzare il tono di voce.
Si può sapere perché hanno tutti l'abitudine di spaventarmi? Il mio cuore non può reggere.
"Comunque, Jimin mi ha chiesto di venire a prenderti, ma quell'idiota si è dimenticato di darmi il tuo numero di telefono per avvisarti. Meno male che ho fatto tardi e ti ho visto in tempo." Mi informa, mentre fa manovra per uscire dal vicolo.
"Perché ti ha chiesto di venire a prendermi?" Chiedo confuso.
"Davvero non lo capisci?" Mi lancia un occhiata incredula per poi tornare a guardare la strada. "È preoccupato per te. Non so per quale strano motivo. E visto che lo stai ignorando a mandato me, ho accettato solo perché devo parlarti." Mi volto a guardarlo e prestargli attenzione.
"Non lo dico spesso, anzi, non lo dico mai. Quindi goditi queste parole, perché non le dirò mai più: Penso che tu e Jimin siate una coppia fantastica, stareste benissimo insieme." Sgrano gli occhi e lo guardo incredulo.
Cosa? Perché proprio lui mi sta dicendo una cosa del genere?
Sto per domandarglielo ma mi blocca subito.
"Si, so cosa stai per chiedere. Te lo dico perché sono il suo migliore amico e ho notato come vi guardate. Con amore!
E non negarlo, perché so che ti piace e tu piaci a lui e molto anche. Quindi datti una mossa e mettetevi insieme." Termina con un sorriso soddisfatto, credendo di avermi convinto, ma si sbaglia. 
"Senti Yoongi, apprezzo che ti preoccupi, ma al momento ho-"
"Troppi pensieri per la testa" mi interrompe bruscamente " Già sentita! Dai, non tirare fuori scuse."
"Non sono scuse! Sono ancora confuso su quello che provo e sono appena uscito da una pessima relazione-"
"Non osare paragonare Jimin a quella testa di cazzo del tuo ex! Sai benissimo che sono due mondi completamente diversi." Lo guardo, immobile, senza sapere come commentare.
Ha ragione, Jimin non è e non sarà mai come Minho. Ma questo non cambia il fatto che ho paura di farlo soffrire.
"Hai paura di fargli del male? Jimin è forte, ne ha già passate tante. Lo ferisci solo ignorando i suoi sentimenti. E giuro che ti prendo a pugni se lo fai, non importa se sei più alto di me."
Parcheggia la macchina nel vialetto della casa di Tae, notiamo Jimin venire verso di noi e prima che ci raggiunga, Yoongi aggiunge alla svelta "Quindi non fare stronzate, chiaro?" E scende dall'auto per salutare l'amico.
Rimango fermo, immobile, scosso dalle sue parole.
Mi ha appena minacciato? No, non può averlo fatto. Cosa devo fare?
Vedo Jimin fare il giro dell'auto per aprirmi la portiera e farmi scendere, regalandomi un caloroso sorriso.
"Ciao Kookie, come stai?" 
"Ehm, bene credo." Dico un po' titubante. Non sono molto sicuro che dopo aver parlato con Yoongi, la mia testa sia a posto come prima. Ma pensandoci, non lo è mai stata.
Lo vedo tartassarsi il labbro inferiore e le sue guance prendere un colorito più rosso.
"D-di cosa avete parlato, tu e Yoongi?" Mi chiede un po' imbarazzato.
Cazzo... e ora che gli dico?
Ma aspetta, lui lo sapeva. Si erano messi d'accordo?
Jimin, sei masochista per caso?
Mi slaccio la cintura e con un alzata di spalle, dico semplicemente "Niente di importante", vedo di sfuggita la sua faccia amareggiata, per poi entrare di corsa in casa.
Appena dentro, mi copro gli occhi con una mano e prendo un bel respiro.
Sono un idiota!
Sento la porta aprirsi dietro di me e mi volto senza pensarci.
Jimin!
Oh...
"Ciao Jin..." lo saluto con un leggero sorriso. Lui però abbassa lo sguardo e con un tono acido dice solo "Jungkook..." e se ne va.
Ma si può sapere, che hanno tutti?
Perché Jin ce l'ha con me?
Che gli ho fatto, adesso?
Sento il cuore e il respiro farsi più pesanti, mi guardo in torno per vedere che nessuno mi stia guardando e cerco di sottomettere le lacrime che vogliono uscire.
Va tutto bene, tranquillo!

"Kookie! Finalmente sei arriv- Che succede?" Si allarma Taehyung appena mi vede in faccia.
Dio, si nota?
"Niente" dico coprendomi gli occhi con una mano per non farmi vedere, ma so di non essere stato abbastanza convincente vista la mia voce tremante.
Lui mi prende la mano, spostandola per guardarmi negli occhi e mi trascina in camera sua per parlare.

"Hai litigato di nuovo con tua madre?" Chiede appena si è chiuso la porta alle spalle.
Nego.
"Centra... Jimin?" Altre lacrime mi rigano la faccia, ma non faccio niente.
"Kookie... se hai dei dubbi, non devi obbligarti a fare niente! Devi semplicemente seguire il tuo cuore"
Lo guardo un po' confuso.
Lo sapeva anche lui? Chi altro lo sa?
"Come fai a saperlo?"
"Ho tirato a indovinare." dice con un alzata di spalle.
"Bugiardo."
"Okay, ne ho parlato con Yoongi" sospira arreso.
"Ma credo anche io che stiate bene insieme."
"Ma avevi detto che non ero il suo tipo."
"Mi sbagliavo, infatti ti ho lasciato fare."
Non capisco. 
"Quindi, secondo te dovrei mettermi con lui?" Chiedo un po' imbarazzato, evitando di guardarlo negli occhi.
"Segui il tuo cuore, Kookie" lo sento sorridere.
"Potevi trovare un altra frase fatta, non ti pare?"
"Perché? Mi piace questa!"
Iniziamo a ridere e scherzare come facciamo di solito e dopo un po' decidiamo di tornare alla festa.
Appena arriviamo in soggiorno, troviamo uno spettacolo insolito: Namjoon che reppa davanti agli altri.

"Continua a girare in tondo ma perché io continuo a tornare indietro?
Vado sempre più a fondo, a questo punto sono solo un emerito idiota
Qualsiasi cosa io faccia, non riesco a sopportarlo
Sono senz’altro il mio cuore ed i miei sentimenti, ma perché non mi prestano ascolto?
Sto soltanto parlando a me stesso ancora una volta, parlando ancora da solo
Sto soltanto parlando a me stesso ancora una volta, parlando ancora con me stesso
Tu non stai dicendo niente, ti prego, ti tratterò bene
Ma il cielo è blu, il cielo è blu."

Appena finisce, Yoongi è il primo ad alzarsi ed applaudire.
"Wow, ma sei un mostro, amico! L'hai scritto tu?" Chiede stringendogli la mano con entrusiasmo. Nam si limita a sorridere imbarazzato ed a grattarsi la testa. 
"Sai, ho scritto la melodia di una canzone, si chiama 'I NEED U', il tuo pezzo ci starebbe da Dio!"
"Dici sul serio?"
"Certo, potremmo lavorarci insieme"
Mentre i due continuano la conversazione, ignorando chiunque dei presenti, io mi guardo intorno, notando Jimin dall'altra parte della stanza che mi fissa e Jin sconsolato, da solo in cucina.
Jimin può aspettare.

"Ciao Jin, come stai?" Gli sorrido, sperando che ricambi, ma non lo fa.
"Che vuoi Jungkook?" Il suo tono acido mi ferisce, ma non mi abbatto.
"Che cos'hai? Perché ce l'hai con me?"
"Davvero non lo capisci?" 
Perché ha urlato? Cosa ho fatto?
Mi volto per guardare dietro di me e tutti ci stanno guardando.
"Senti, lascia stare" termina lui, per poi andarsene e cambiare stanza.
Lo chiamo ma non si gira e gli altri non smettono di fissarmi, da lontano noto il sorriso beffardo di Sehun, per poi scomparire anche lui. Non voglio farmi vedere dagli altri e cerco qualsiasi tipo di alcolico nel frigo.
Appena lo trovo, me lo scolo tutto in un fiato.
Che figure fai, Kookie?
La festa sembra continuare e nessuno preoccuparsi della scenetta di prima, quindi continuo a bere.
"Kookie, non dovresti bere cosi tanto, ti fa male!" Jimin mi toglie la bottiglia di mano e senza pensarci gli prendo la mano e lo costringo a ballare.
Ridiamo e scherziamo per tutta la serata, finché la notte non è calata del tutto e io sono sempre più ubriaco.
Mentre sono seduto sul divano ad aspettare Jimin che mi porta un bicchiere d'acqua, Yoongi si siede di fianco a me.
"Quindi? Dove le hai nascoste le palle?"
"Rasciami stale, rongi, io... lo farò" rido della mia stessa parlata.
Detto ciò, mi alzo e appena vedo Jimin con il bicchiere in mano, gli dico di venire con me a fare una passeggiata.

Non capisco molto cosa stia succedendo, sto camminando storto e ho paura di inciampare. Appena ci troviamo sotto un palo dove c'è abbastanza luce per guardarlo, lo bacio.
Sento le sue mani tenermi il viso, per poi scendere a stringermi il sedere.
"Jimin, vuoi metterti con me?" Chiedo appena ci stacchiamo. Lui annuisce animamente e riprende a baciarmi.
Che bello, spero di non aver sbagliato, di nuovo tutto.











 

 
バビ

Salvee ^_^
 Questo capitolo non è stato molto facile da scrivere. 
Cambiare personaggio così all'improvviso mi ha un po' scombussolata, anche perché prima di scrivere questo capitolo, mi sono cimentata a scriverne un altro completamente diverso (vi lascio immaginare su chi potrebbe essere 😜). 
Mi ero bloccata e abbattuta numerose volte, ma grazie a Nico_Ackerman e alle mie amiche che mi hanno sostenuta e ispirata, sono riuscita ad andare avanti. 
GRAZIE!

Ammetto che nel pezzo del sogno mi sono lasciata un po' trasportare (come in tutta la storia), non doveva venire così pesante, ma sono abbastanza soddisfatta. 
Lo so, aggiungo troppe volte I need you, dovrei cambiare canzone (Ma amo da impazzire quella canzone!!!)
..
.e sono anche un po'troppo attratta dalla sofferenza (Ma no?), sopratutto se si parla del nostro povero Kookie.
Voi che ne pensate?
Ringrazio infinitamente tutti quelli che continuano a seguire questa storia.

Nico_Ackerman che continua a recensire (Apprezzo davvero tanto)
Ringrazio, inoltre quella santa di mia sorella che troneggia su di noi comuni mortali e che mi aiuta a presentarvi una storia al limite della decenza.
Scusatemi per questa nota lunghissima. 
Ci rivediamo con un prossimo 
capitolo.
Yoko.

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Capitolo 8
*** UN MOMENTO DI CALMA ***


 
 

 

 




 


 

UN MOMENTO DI CALMA



Mi godo l'immenso panorama di stelle sopra le nostre teste, illuminati dal delicato chiarore della luna, se non fosse per la luce artificiale che ci ricopre, impedendoci di osservare meglio questa vista magnifica. Ma allo stesso tempo però, permettendoci di guardarci meglio l'un l'altro negli occhi e non perdere nemmeno un istante di questo momento. 
Stiamo seduti sotto il lampione con la schiena appoggiata al muretto di un condominio, le nostre mani congiunte e dita intrecciate a formare una cosa sola. Ogni tanto abbasso lo sguardo per vedere se la mia mano stia davvero tenendo la sua e lui sia davvero di fianco a me, che non me lo stia solo immaginando. E con mia grande gioia mi si riempie il cuore, realizzare che è tutto vero.
Dopo essermi liberato di un quarto dell'alcool che avevo bevuto, dietro un palazzo poco più distante, finalmente riesco a ragionare con più lucidità. So che fa schifo, ma era il solo modo per tornare alla realtà e godermi l'attimo.
Carpe Diem.
I pensieri sono più nitidi e la testa più stabile, l'unico problema sono le emozioni che si accavallano, provocandomi confusione su ciò che dovrei provare in questo momento: Imbarazzo: per avergli chiesto una cosa del generale così all'improvviso, totalmente fuori dal mio stile -anche se sono insicuro su quale sia- e soprattutto perché ero ubriaco e non era molto elegante. 
Oddio, e se dopo quella domanda gli avessi vomitato addosso? Wow, miglior proposta del mondo... no, so che c'è di peggio.
Rabbia: per aver ceduto così in fretta, lasciando che delle stupide emozioni mi portassero a fare scelte impulsive. Non avendo ascoltato la testa ma il cuore e, per quando ne so, il mio cuore sbaglia spesso. 
Paura: che sia tutto uno sbaglio, che sarà un altra prossima delusione o una possibile sofferenza nei suoi confronti.
Oppure dovrei semplicemente sentirmi felice, con il cuore più leggero e un nodo allo stomaco. Ho avuto quello che volevo, no? Perché dovrei lamentarmi? Riesco a malapena a trattenere il sorriso e il mio cuore batte più forte ogni volta che il mio sguardo si posa su di lui. 
L'accendiamo? Direi di si! Lascio le altre emozioni per un secondo momento.
Studio ogni centimetro del suo volto. Dai capelli neri come la pece, folti e setosi la cui frangia si divide in modo da mostrare la fronte bassa, le sopracciglia sottili ben delineate e i suoi occhi piccoli allungati con del trucco leggero, che sprigionano la dolcezza di un solo sguardo. Alle guance che sembrano così morbide da farmi venire voglia di morderle, proprio come le sue labbra. Grandi e carnose di un bel color rosa, che quasi credo si sia messo il lucidalabbra. Mi viene quasi da ridere a pensare che il mio ragazzo si metta addosso cose del genere, quando non ne ha bisogno, è perfetto così com'è!
Il mio ragazzo.
Faccio ancora fatica a crederci. Non riesco a trattenere un sorriso e mi mordo il labbro, soffermandomi a guardargli le labbra ricoperte di gel luccicante, che brilla ancora di piú sotto la luce del lampione. Il suo sorriso che si amplia, mi distoglie dai miei pensieri, facendomi alzare lo sguardo e notare che si è accorto della mia attenzione su di lui.
Gli sorrido di rimando, avvicinandomi per baciarlo delicatamente, avendo così una conferma della mia osservazione.
Sa di menta.
"Hai il lucidalabbra alla menta?" Chiedo curioso a due centimetri da lui, dopo esserci staccati.
"No, è qualcosa di altrettanto buono. Si chiama Mentina, prendine una anche tu, non mi piace il sapore di alcool." ride offrendomi una caramella presa da chissà dove.
Ed eccomi che mi ritrovo a dover lottare di nuovo con l'imbarazzo di poco fa e cercare di non far notare il rossore sulle guance.
Dopo essermi rinfrescato l'alito - che faceva al quanto schifo, mi sorprendo che non sia morto- torniamo a guardare le stelle.
Lui si sdraia sulla strada per appoggiare la testa sulle mie gambe e guardarmi dal basso, regalandomi un altro sorriso. Gli accarezzo i capelli morbidi, godendomi la vista di lui, rilassarsi su di me.
Dio, quanto sei bello! Altro che principe della Disney.
"Stai comodo?" Chiedo accennando un sorriso.
"No, ho un sasso sotto il sedere." Strofina il bacino sul asfalto con un espressione dolorante per cercare di allontanarlo e non posso fare a meno di ridere.
"Cosa ridi?" Lo vedo mentre si toglie il fastidio, si mette a sedere e lanciarmi addosso il sassolino, per poi iniziare a farmi il solletico. 
Odio il solletico, ogni volta che me lo fanno ne esco fuori tutto dolorante, con ematomi ovunque. Cosa c'è di tanto divertente? Vabbeh, io sto ridendo tanto da piangere, ma non mi piace lo stesso.
Infatti, sdraiarmi per strada coi ciottoli che mi graffiano la schiena e sbattere la testa ovunque per le risate, non è chissà che uno spasso. Ma vedere Jimin semplicemente starmi accanto e sorridermi, mi rende il cuore sempre più leggero.
È la miglior droga del mondo.
Lo supplico di fermasi, perché altrimenti rischierei di morire di asfissia o di vomitare visto, seppur poco, l'alcool ancora in circolo nel mio corpo. Si ferma all'improvviso guardandomi dall'alto, appoggiato sulle mani a lato della mia testa. Cerco di riprendere fiato, con la risata che va scemando poco a poco, respirando lentamente e lo fisso negli occhi, quando un sospiro mi si ferma in gola, sentendolo sussurrare: "Dio Kookie, sei perfetto."
Oh.
Alle sue parole mi emoziono a tal punto che ho paura di piangere e mi sento arrossire, quindi mi appoggio sui gomiti per avvicinarmi di più e baciarlo di nuovo. Lo sento cambiare posizione, in modo tale da potermi prendere il viso tra le mani e muovere le sue labbra con ancora più passione.
È una sensazione meravigliosa, voglio morire così.
Si stacca all'improvviso da me, apro gli occhi solo per guardare deluso e con desiderio le sue labbra.
Perché si è fermato?
"Kookie..."
"Si?"
"Forse sarebbe meglio rientrare in casa."
Lo guardo confuso per poi notare cosa sta osservando.
Di fianco a noi, a pochi metri di distanza, c'è un signore che sta portando a spasso il cane e ci osserva accigliato. 
Non ci posso credere.
Scoppio a ridere e mi copro gli occhi con il braccio, per l'imbarazzo.
Sento Jimin alzarsi, scusarsi con il passante e mentre continuo a ridere, trascinarmi verso casa.
"Che figuraccia." ride anche lui dopo un po'.
"Hai visto la sua faccia?" Ride ancora più forte quando imito l'espressione di quel povero tizio.
"Kookie, ma sei ancora ubriaco?"
"Non lo so."
Continuamo a scherzare fino alla soglia di casa, senza mai smettere.

Mentre entriamo mi afferra la mano e la stringe forte. Percorriamo il soggiorno, ignorando gli sguardi degli altri e ci sediamo sul divano. Sento le occhiate accusatorie di Jin su di me, fermandosi ogni tanto dal parlare con Taehyung che, al contrario, mi sorride ma cerco di concentrarmi su altro.
"Siete molto contenti questa sera, o sbaglio?" Si avvicina un Yoongi selvatico con un bicchiere di qualcosa in mano, per sedersi di fianco a noi.
"Perché è ubriaco." ride il mio ragazzo. Lo colpisco sul petto sorrodendogli.
"Non è vero! Non sono ubriaco!" Fingo la parlata meno sobria possibile e mi sporgo per sfiorargli le labbra.
"Che sta succedendo?" Alzo lo sguardo per trovarmi Sehun guardare accigliato le nostre mani, per poi voltarsi verso Yoongi.
"E tu glielo permetti?" Chiede frustrato.
"Sehun, ti prego." interviene Jimin.
"Non ho niente da lamentarmi." lo informa Yoongi con nonchalance. 
"Non dire stronzate!"
Ma che cazzo...
"Cos'hai contro di me?" Chiedo irritato, stringendo più forte la stretta sulla mano di Jimin.
Prima di rispondermi lancia un occhiata sia a lui che a Yoongi, sospirare e guardarmi.
"Niente, sono felice per te." Sforza un sorriso e se ne va.
Che stronzo...
Mentre lo guardo andarse incrocio lo sguardo soddisfatto di Jin che, distoglie subito e mi fa sentire di nuovo una merda.
Cazzo Jin, che cos'hai?
"Lascialo stare, è ubriaco." mi consola Jimin accarezzandomi la schiena per poi sorridermi dolcemente.
C'è qualcosa sotto...
Non voglio tirare su polemiche per colpa di uno stronzo o di uno dei miei migliori amici, che non capisco minimamente che problemi abbiano. Mi sono appena messo con il ragazzo che mi piace, non devo pensare a nient'altro che a lui. Non voglio più stare in questa stanza, in cui mi sento poco apprezzato, quindi mi alzo e lo trascino al piano di sopra.

Il resto della festa lo abbiamo passato in mansarda a scambiarci teneri baci e stando distesi sul divano, stretti in un abbraccio, facendo finta di guardare la tv.
"Kookie, ti piacciono i fiori?" Ha chiesto, mentre guardiamo uno spot sul giardinaggio.
"Li adoro, perché?"
"Niente, così." Mi volto a guardarlo e mi sorride beffardo. Che carino.
"Se vuoi prendermi dei fiori, rubali! Non voglio che spendi soldi" rido, tornando a guardare lo schermo. 
"Sacrificheresti la mia anima pulita al posto del mio portafogli?"
"Se fai un'azione cattiva per rendere felice qualcuno, automaticamente si annulla l'azione."
"Non credo funzioni esattamente cosi." ride.
"Fidati di me."
Mi sono addormentato tra le sue calde e forti braccia, mentre venivo cullato dal tranquillo suono della televisione e dalle sue labbra sul mio collo. Quella è stata una delle prime notti estive in cui non ho avuto incubi.

Mi sveglio sul divano, coperto da un leggero lenzuolo. La luce del sole mi acceca, impedendomi di aprire gli occhi e svegliarmi del tutto.
Dovevo mettermi proprio sotto l'unica finestra sul soffitto? Chi l'ha messo qui questo divano?
Mi metto a sedere, occhi ancora socchiusi per il sonno e alito mattutino da uccidere i pesci.
Questa è vecchia, Jungkook. No, non è vero.
Mentre continuo il mio monologo interiore, mi scompiglio i capelli e mi dirigo verso il bagno. Appena ho pieno possesso delle mie capacità mentali, mi guardo allo specchio e noto che sto sorridendo.
Dio Jungkook... sembri un maniaco. Smettila di sorridere!
Al mio ordine immediato, faccio ancora più fatica a smettere, quindi semplicemente me ne frego e vado in cerca del mio ragazzo.
Subito fuori dal bagno mi scontro con qualcuno e visto il pavimento bagnato, scivoliamo entrambi per terra.
Succede tutto così in fretta che capisco di chi si tratta, solo dopo avermi urlato in faccia per il dolore.
Oddio. 
"Mi dispiace tanto!" Gli porgo una mano per aiutarlo ad alzarsi. "Ti ho fatto tanto male?" 
"Mi sei caduto sulle palle, vedi tu..." 
"Vuoi che ti vada a prendere del ghiaccio?"
"No tranquillo, passerà! Adesso se vuoi scusarmi." Lo vedo mentre si sposta zoppicante verso la soglia del bagno e prima che possa chiudersi la porta alle spalle, lo chiamo.
"Nam!"
"Si?" 
"Va tutto bene... tra di noi, giusto?" Chiedo un po' incerto, indicando prima me poi lui e viceversa. Apre di più la porta, appoggiandosi con una spalla allo stipite e mi sorride incoraggiante.
"Perché dovrebbe essere il contrario?"
Abbasso lo sguardo sentendomi uno schifo, pensando a quello che è successo ieri e non avendo fatto niente per aggiustare le cose.
"Se sei preoccupato per Jin, non dovresti. Sai com'è fatto, gli passerà." Mi consola dandomi una pacca sulla spalla, per poi chiudersi in bagno.
Si ma... 
Avevo un sacco di altre cose da dire e chiedergli, per esempio: perchè Jin è arrabbiato con me, perché loro non si parlano, perché sono tutti così distaccati?
Rimango qualche istante a fissare la porta chiusa e pensare a tutte le cose che volevo dirgli, creandomi un discorso per affrontare Jin. Me ne vado non appena realizzo cosa sta facendo davvero Namjoon in quella stanza e mi ricordo che sono imbambolato davanti alla porta del cesso.
Non lo volevo sapere.
Scendo di corsa le scale, guardandomi in torno e notare che non ce nessuno.
Staranno ancora dormendo? Ma Jimin?
Torno al piano di sopra ed entro nella stanza di Taehyung trovandolo ancora dormiente di fianco a Sehun.
Bastardo...
Mentre lo osservo dalla porta, sposto lo sguardo sulla scrivania, dove sono disposti vari pennarelli e mi avvicino un po' titubante.
E uno stronzo, fallo! Fallo!
Afferro con decisione un indelebile e inizio il mio capolavoro.
Appena finito rimetto tutto a posto e mi chiudo la porta alle spalle, andandomene soddisfatto.
Ricomincio la mia ricerca, andando in giro per tutte le stanze, senza trovare nessun'altro.
Mentre passo di nuovo davanti al bagno, guardo fuori dalla finestra, notando la presenza di qualcuno con il cappuccio della felpa tirato su, in giardino.
Esco di corsa per vedere se è Jimin, trovandomi l'unica persona che non ero pronto ad affrontare.

"Ciao Kookino"
NO!
"COSA?"
"Non ho detto niente..." dice con la stessa acidità di ieri sera.
È solo Jin... ho le allucinazioni? Sto impazzendo. 
È seduto di spalle sulla panca di marmo, fuori in veranda. Si è voltato per capire chi c'era, ma appena ha notato che ero io, è tornato a guardare il vuoto in silenzio.
Deglutisco rumorosamente e intanto che sento il cuore uscirmi dal petto, mi avvicino.
"Scusami..."
Lo vedo sbuffare e girar e la testa dall'altra parte, più irritato che mai.
Non l'ho mai visto così arrabbiato, tranne quella volta, dopo Halloween che non mi ha parlato per giorni.
Ho fatto qualcosa da ubriaco e non me lo ricordo?
"Jin..." comincio incerto, mi mordo le labbra cercando di calmarmi ma senza successo.
"Possiamo parlare?" Sono più cauto che mai, pronunciando le parole con una certa lentezza.
"Non c'è niente di cui dovremmo parlare!" Sputa di nuovo acido.
Non osare scioglierti! Non farlo!
Stringo i pugni e uso tutto il coraggio che mi è rimasto per fronteggiarlo.
"E invece si! Perché sembra che tu ti sia messo d'accordo con quello stronzo di Sehun per farmi sentire sbagliato e io davvero, non capisco!" La mia voce sta tremando leggermente, ma non voglio cedere.
"Davvero? IO, starei facendo soffrire TE? Non esisti solo tu, Jungkook." Lo guardo negli occhi, senza riuscire a distogliere lo sguardo, scoccato dalle sue parole.
"Ciao ragazzi... Oh, ho interrotto qualcosa?" Mi volto notando il sorriso di Jimin scemare, mentre ci osserva preoccupato.
"No, niente di importante. Divertiti con il tuo ragazzo." lo informa irritato, accentuando la sua frustazione sul ultima parola, mentre lo supera per entrare in casa.
Perché? Cosa ho fatto? Parlami.
"Kookie?" Una voce delicata mi desta dai miei pensieri, trovandomi a pochi centimetri di distanza un ragazzo bellissimo.
"Tutto bene?" Annuisco, senza spiccicare parola, mi bruciano gli occhio e la mia bocca trema leggermente.
Non voglio farmi vedere così, che figura ci faccio? Penserà che sono pieno di problemi.
Cosa che sono, e non voglio che lo pensi.
La sua mano calda mi accarezza una guancia, ascugandomi quella lacrima solitaria che non sono riuscito a trattenere.
"Kookie, trattenerti ti fa male. Butta giù."
Mi mordo il labbro e prendo un bel respiro.
Non piangerò, non oggi!
Gli sorrido leggermente appena sono sicuro di aver stabilizzato le emozioni e per il momento, non pensare all'accaduto.
"Facciamo una passeggiata, ti va?" Mi chiede dolcemente, prendendomi la mano accompagnandomi verso l'uscita.
Camminiamo per un po', fino a fermarci sotto il lampione, ormai spento, di ieri sera. Mi volto a guardarlo e solo adesso, noto che con l'altra mano tiene qualcosa dietro la schiena.
"Tieni." dice semplicemente, sfoggiando il suo solito sorriso, porgendomi un bouquet di fiori e un bigliettino.
Rimango a bocca aperta a boccheggire un attimo, guardando i fiori e poi lui.
"Ma..."
"Prima di dire qualcosa, leggi il biglietto!"
Apro con cura il foglio, su cui c'è scritta una semplice frase: 'Questi fiori sono stati espressamente rubati.'
In basso, si trova un piccolo disegnino di un fiore, un po' sbilenco.
Non ci credo.
La leggo più e più volte per essere sicuro di aver letto bene e mi scappa una risata.
"Hai sporcato la tua povera anima, per me?" Rido, lui si limita a sorridere.
"Hai una brutta calligrafia." Lo prendo in giro.
"Hey! Guarda che riporto i fiori a quella povera vecchietta."
Mi umidisco le labbra mordendole leggermente, senza smettere di sorridere. Gli sussurro un "grazie" appena sono abbastanza vicino per poterlo baciare subito dopo.
Si stacca un attimo da me, tenendo il viso tra le mani e guardandomi negli occhi.
"Visto che non te l'ho chiesto ieri, lo faccio adesso. Kookie, vuoi metterti con me?"
"Si."

Mi fa male il sedere. Stare seduti per terra tre ore di fila a parlare di noi, non mi fa bene. Ma almeno mi sono sfogato un po' e ho scoperto un sacco di cose su di lui, per esempio: che ha avuto molte ragazze in passato prima di scoprire il suo vero orientamento sessuale. Sono appena il suo secondo ragazzo e visto come ne parlava, non ho avuto il coraggio di chiedere informazioni sul suo ex.
"Ma che è successo con Jin?" Mi aveva chiesto.
"È quello che vorrei capire anche io... si è arrabbiato tanto solo quella volta ad Halloween."
"Parlando di Halloween, cosa è successo?"
"Oddio, davvero non lo sai? Saresti l'unico..."
"Volevo saperlo da te."
"Beh, è una storia lunga."
"Io ho tempo."






 

バビ

Salvee^_^.
Avviso, che mi prenderò un periodo di pausa da questa fanfiction, mi sta sfinendo, e la scuola non aiuta...
Spero di riprendere presto a scrivere il seguito e farvi sapere un po del passato di Kookie :).
Mi dispiace di star facendo un casino con la storia, cercherò di rimediare. promesso.
Spero che vi stia continuando a piacere.
Vi ringrazio per averla seguita, recensita e ricordata.
Grazie davvero.
Ad un futuro capitolo.
Yoko
.

 

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Capitolo 9
*** UN RICORDO PASSATO (PARTE 1) ***


 




 

UN RICORDO PASSATO
(PARTE 1)




Credo di essere un ragazzo fortunato, in certi sensi. Non avrei niente da lamentarmi. Nei giochi: sopratutto nei quiz, dove non conosco la risposta e azzecco sempre quella giusta. Vinco in tutti i giochi in cui mi propongono di partecipare, non per niente hanno smesso di chiedermelo. 
A scuola: riesco sempre a sfuggire alle interrogazioni, la richiesta di compiti dimenticati o non fatti, per la casuale mancanza dell'insegnante oppure per l'improvviso avviso della campanella, che determina la fine della lezione. Nelle ricerche di gruppo, quando si sceglie a sorteggio, finisco sempre in coppia con il mio migliore amico Namjoon -alias, secchione- mentre a Luhan tocca stare con il ragazzo più antipatico della classe, finendo per fare tutto il lavoro da solo. O quando, casualmente non sto ascoltando una persona e riesco a rispondergli con la prima frase fatta che mi viene in mente, senza che se ne accorga.

Beh insomma, a scuola ormai sono ben conosciuto per le mie "botte di culo", anche se per cose veramente stupide, ma a volte mi salvano da grandi problemi e ringrazio. Però come si sa, non si può sempre avere tutto dalla vita.
Com'è quel detto: "Fortunato nel gioco, sfortunato in amore"? Io ne sono un chiaro esempio. O forse, sono solo un idiota che non sa capire le persone e si innamora di quelle sbagliate.
Probabilmente è questo.

 

[3 ANNI PRIMA]

"Dovrebbe arrivare a momenti." Informo un po' nervoso, l'autista dell'autobus. È da cinque minuti che mi lancia occhiate e sbuffa, proprio come il resto dei passeggeri all'interno del mezzo.
Non è colpa mia.
Chiedere aiuto proprio a Kim Taehyung, si finisce in questo stato. Minuti interi ad aspettarlo in un mezzo pubblico, con all'interno persone frustrate e impazienti, che se la prendono con te.
Che cosa diavolo staranno facendo quei due, perché gli ho lasciati da soli?
Finalmente, dal fondo della strada lo vedo arrivare di corsa. I pantaloni della tuta sono così larghi che ancora un po' gli cadono, mostrando le sue gambette minute. La maglietta lenta che si alza ad ogni passo e i suoi capelli castani, mentre corre, svolazzano in tutte le direzioni dandogli l'aspetto dell'idiota che è. 
Lo vedo inciampare ogni cinque metri, per colpa delle ciabatte di gomma che porta. L'ho preso in giro tutto il giorno per la sua scelta del vestiario e continuerei se non fossi in questa situazione, ma sono troppo irritato per farlo.
Mi sporgo leggermente fuori dalla portiera ancora aperta e inizio ad urlargli di sbrigarsi, sentendo il conducente sbuffare per l'ennesima volta. Sento un brivido fastidioso percorrermi la schiena, quando lo vedo fermarsi a metà strada e iniziare ad urlare qualcosa.
"Non vengo!"
"Cosa?" Urlo di rimando. Appena capisco le sue parole, rimango fermo qualche istante a fissarlo mentre si gira e torna indietro, dopo avermi accennato un ultimo saluto con la mano.
"Allora ragazzo, ti muovi o ti lascio qui. Mi sono stufato!" 
Entro nell'autobus a testa bassa, scusandomi con l'autista e il resto delle persone presenti, per poi sedermi in fondo, lontano da tutti. Alcune vecchiette si voltano verso di me per lamentarsi del loro ritardo, ovunque debbano andare. Le ignoro, semplicemente. Ho altro a cui pensare.

 

Come mi è venuta in mente, la brillante idea di chiedere a quello scemo del mio migliore amico di accompagnarmi ad un "appuntamento"? 
In fondo avrei dovuto saperlo, che alla fine avrebbe parlato solo con lui, come sempre. Non sono un asso a parlare con le ragazze, o con le persone in generale, quindi ho pensato che avendo un amico vicino, mi avrebbe aiutato ad aprirmi di più.
Grosso errore, Jungkook.
Anche se la conosco da più di 3 mesi, mi è ancora difficile conversare apertamente. Infatti, le poche battute che sono uscite dalla mia stupida bocca, sono state così imbarazzanti che non voglio ricordarle.
Lui invece, come sempre ha fatto bella figura, con il suo senso dell'umorismo, la parlata fluente e la sua dolcezza di un bambino. Fattori che, uniti al suo bell'aspetto, lo rendono perfetto. Una perfezione apparente, però. Non per niente è sempre ben voluto da tutti, e scelgono sempre lui invece che me.
Ma pensandoci adesso, sono stato un idiota. Avrei dovuto immaginare che chiedere proprio a lui, sopratutto pensando che si trattava di lei, sarei finito cosi. Sin da quando ci siamo conosciuti, a quella famosa uscita di gruppo, in cui ho conosciuto la mia ex ragazza Momo, avevo capito che c'era dell'interesse fra i due. Però non ci avevo dato tanto peso vista la mia enorme cotta per la mia ex. Una ragazza dolcissima, conosciuta per puro caso su internet in un gruppo per appassionati di anime. 
Dopo giorni e giorni di chiaccherate online, avevamo deciso di uscire e di portarci dietro qualcun'altro, tanto per fare amicizia. Mi aveva confidato che non aveva molte amiche e quindi, avrebbe portato una sua compagna di classe. Avevamo stretto tutti amicizia, ma con Momo riuscivo a parlare apertamente, mi sentivo bene. Quindi dopo alcune settimane di frequentazione, lei mi aveva chiesto di metterci insieme. All'inizio non sapevo cosa dire, mi avevano sempre insegnato che doveva essere l'uomo a fare il primo passo, che doveva essere galante. Cosa che non mi sono mai sentito in dovere di fare. Erano giorni che volevo chiederglielo io, ma non avevo trovato il coraggio. Mi sono sentito inutile.
Il nostro primo e ultimo bacio non è stato gran ché. Ammetto che c'ero rimasto talmente male che, quella sera prima di dormire, mi ero messo a piangere. Quella volta, volendo fare il galante, avevo fatto io il primo passo, le avevo semplicemente appoggiato le mie labbra sulle sue, finché lei non ne aveva preso il controllo. Non so di preciso cosa mi aspettavo, magari che non mi lavasse i denti con la lingua, o che mi succhiasse forte le labbra fino a farle diventare rosse. In fondo le avevo detto sin dall'inizio che non avevo mai baciato nessuno, e quindi non ero un esperto in materia. Avevo sbagliato anche io a restare fermo immobile, senza nemmeno chiudere gli occhi, ma ero un po' scioccato in quel momento. La parte più imbarazzante però, è stata quando mi sono ricordato che non eravamo soli. Taehyung e sua madre, che mi stavano aspettando per riaccompagnarmi a casa dopo un uscita fra noi tre, avevano assistito a tutta la scena.
Che vita di merda.
Non ho più avuto il coraggio di baciarla, ma ovviamente non cambia il fatto che siamo stati bene insieme. 
Finché, un giorno mentre ero con lei in una giornata qualsiasi, in un momento di noia totale, parlando dei nostri due amici, mi ha detto: "Quei due starebbero davvero bene insieme, non credi?"
Ammetto di ricordare solo quel preciso istante, niente piú. C'era un sole splendente, eravamo distesi sul prato di casa sua con la brezza estiva che ci sfiorava la pelle. Lei poggiava la testa sul mio ventre, mentre io le accarezzavo i capelli. In quel secondo, non me ne ero accorto ma, mi ero fermato all'improvviso, avevo smesso persino di respirare e pensato istintivamente "No, non possono!". Certo, ero confuso dalla mia stessa reazione ma non ci avevo dato molto peso, peccato che non posso dire lo stesso per lei. I giorni successivi era piú distaccata e fredda, finché, durante una brusca litigata, che non ricordo nemmeno perché iniziata, mi ha urlato contro cosa la tormentava: "Lo so che sei innamorato di lei!". E con quell'unica frase, è sparita dalla mia vita. Non ho avuto nemmeno il coraggio di fermarla, chiederle spiegazioni o chiarire. Io, davvero non riuscivo a capire. Mi ero arrabbiato con lei, per non aver avuto fiducia in me. Ma col passare del tempo, mi ero accorto che stavo persino mentendo a me stesso. In fondo come potevo saperlo? Non mi sono mai innamorato di nessuno, prima d'ora. Credevo che bastasse il piacere della compagnia di una persona, per definirlo "amore". 
No. Perché allora sarebbe amore anche quello che sento nei confronti di Taehyung. No, no! È ammirazione e semplicissimo affetto, niente piú. Ma allora che cos'è l'amore? Come può Momo dirmi cosa provo per un altra persona? Come fa a capirlo? Come faccio a capirlo io?
Anche se sono ancora molto confuso su cosa provo, adesso so esattamente cosa voglio fare: prendere a calci in culo Taehyung.

 

Afferro il cellulare e compongo il numero sul display. Nessuna risposta.
Stronzo.
Riprovo. Niente. cosa gli serve il cellulare se non lo usa? Sarà già con lei?
Sento una stretta al cuore. Continuo a fissare il telefono, immobile. L'autobus prende qualche buca, facendomi rimbalzare leggermente sul posto. Guardo fuori dal finestrino, il paesaggio mi scorre davanti agli occhi, il cielo si fa sempre più grigio, pieno di nuvole nere. 
Sta per piovere...
Poi torno a guardare l'oggetto che tengo in mano. Inizio a scrivergli ma vengo bloccato da un avviso di chiamata.
Parli del diavolo.
"Traditore!" Cerco di trattenermi dal urlare, visto che mi trovo ancora in un mezzo pubblico. Le due anziane di fronte a me, si sono voltate per guardarmi di traverso. Le ignoro.
"Da quanto tempo, Jk." Ridacchia.
Prendo un bel respiro, alzando gli occhi al cielo. Come si fa ad essere così fastidiosi?
"Perché sei tornato indietro?" Chiedo. Non mi importa molto della figura di merda, non è la prima volta che succede. Guardo fuori dal finestrino cercando di calmarmi. I palazzi scorrono veloci, alcune persone passeggiano per strada, chi da solo, chi in coppia. Una bambina piange disperatamente davanti al suo gelato caduto a terra, mentre la madre cerca di farla smettere, comprandone un altro. Le osservo aspettando una risposta, che non arriva.
"Taehyung?"
"Ha detto che voleva parlarmi." La sua voce è priva di emozioni, quasi indifferente.
Spalanco gli occhi, incredulo per la sua affermazione. Voleva parlagli, di cosa? Se ha dovuto aspettare che me ne andassi, dev'essere una cosa importante. No! Non può essere. 
"Jk-"
"Perché proprio tu?" Chiedo leggermente frustrato.
"Forse perché sono bello." Sghignazza.
"Ti odio." Sussurro. Non so perché l'ho detto, è uscito da solo.
"No, non è vero." Lo sento ridacchiare ancora e adesso lo penso sul serio. "Dai Jk, ti ho sempre detto che sei bello, no?" Certo, me lo ripete ogni volta che sono frustrato, ma questo non aiuta mai.
"Che cosa vuoi ancora?"
"Niente. Solo dirti che, qualsiasi cosa lei mi dirà, tu puoi stare tranquillo."
Cosa? Che cosa intende dire, stare tranquillo, come? In che senso, lui che cosa sa, che io non so?
"Che vuoi dir-" chiedo confuso, ma lui mi interrompe bruscamente.
"Scusa, sono arrivato. Ci sentiamo dopo."
Rimango qualche secondo fermo a fissare il vuoto, con il suono della chiamata interrotta che mi frulla nella testa.
Abbasso il telefono e senza guardarlo lo infilo nella tasca. Appena scendo dal mezzo, mi dirigo verso casa, ignorando le "gocce di pioggia" che cadono sulle mie guance. Ignorando le persone- soprattutto le coppiette- che si fermano nel bel mezzo del loro cammino, per guardarmi.
Cos'avete da fissare?
Velocizzo il passo fino ad arrivare a casa. Una volta entrato, vedo mia madre attraversare l'entrata per andare in soggiorno, ma quando si accorge della mia presenza, si ferma per salutarmi.
"Ciao Tesor- ...È successo qualcosa?" Sento la sua allegria scemare leggermente, mentre si avvicina a me.
Scuoto la testa lievemente. "Fuori piove..." dico con un filo di voce, tiro su col naso e mi passo più volte le mani sulla frangia asciutta, pettinandola in modo da nascondermi gli occhi.
Sento la sua mano alzarmela e subito dopo le sue labbra che mi sfiorano la fronte. Un bacio delicato e rassicurante, esattamente come quello di una madre che ama il suo bambino. Uno delle pochissime attenzioni che mi dedica. Sempre troppo presa dal lavoro o dai suoi hobby, per chiedermi come sto. Ma fa niente, ormai mi sono abituato.
"Non piangere, fai l'ometto, okay?" Sempre la stessa identica cosa, non mi dice altro. Non le interessa. 
Fai l'ometto... cosa significa, perché i maschi non possono piangere? Siamo umani anche noi, non è giusto. Va bene, io non sono affatto forte, ma come faccio a diventarlo?
Prima di andarsene mi regala un ultimo sorriso, fin troppo dolce per i miei gusti. Una volta chiuso in camera, mi addormento con la faccia infossata nel cuscino. Senza cenare e parlare con qualcuno. Sono solo io, il mio cuscino e i miei pensieri.



 

***




 

"L'hai rifiutata?" Spalanco gli occhi, guardando scioccato il mio migliore amico, che non sentivo da giorni. Avevo troppa paura di sapere cosa fosse successo, per rispondere al telefono. Fino a questa mattina, che mi sono ritrovato a casa sua, senza nemmeno pensarci. I miei piedi si sono mossi da soli, forse sono davvero masochista. Ero sicuro di quello che voleva parlagli, ma non volevo crederci. Ammetto però, che per un istante, mi sono sentito sollevato. Il fatto che loro due non si siano messi insieme, rende le cose più semplici per me. Giusto?
Siamo seduti a gambe incrociate davanti la riva del fiume Han, dopo aver passeggiato tranquillamente da casa. Ha iniziato a parlarmi soltanto quando ci siamo adagiati qui. È una bella giornata, il sole brilla in cielo e fa molto caldo per essere una domenica di fine settembre. Non c'è un anima viva in giro, è strano per essere uno dei posti più popolari di Seoul, ma forse è meglio così. 
"Si, e non vuole arrendersi, è già la terza volta questa settimana. Non riesco proprio a capire le ragazze."
"Perché continui ad incontrarla allora? Sei crudele..." Sento una leggera sensazione di vuoto e amarezza, ma cerco di non pensarci.
"Perché voglio essere suo amico. Anche se non capisco cosa la spinga a bussare così tanto, la mia porta resterà comunque chiusa." Si volta leggermente verso di me, guardandomi negli occhi e accennando un sorrido. Corrugo la fronte senza smettere di guardarlo.
"Ma cosa stai dicendo? Che metafora di merda..."
"Ha parlato il Signor "mi ha baciato un'aspirapolvere". Tu fai più schifo." In una frazione di secondi, le nostre mani sono congiunte e iniziamo a lottare. Lui si inginocchia, per poi spingermi all'indietro e buttarsi lungo disteso sopra di me. Petto contro petto, ci fissiamo per qualche secondo in silenzio. Le nostre braccia divaricate sull'erba, con le dita delle mani ancora intrecciate. Sento il suo respiro farsi lievemente più rapido, probabilmente per lo sforzo. Il suo sguardo vacilla per qualche istante, smettendo di guardarmi negli occhi e prendendo un colorito più roseo in faccia.
"Sei pesante." Lo informo divertito, sfilando le mie mani dalle sue, per spostarlo con finto sforzo. 
"Senti chi parla." Sghignazza lui.
"Non sono io sopra di te." Ridiamo di nuovo, senza smettere di guardarci. Inizio a sentire caldo, quindi gli chiedo definitivamente di spostarsi, cosa che fa con molta lentezza. Non mi guarda negli occhi per poco, mentre si morde il labbro inferiore con delicatezza. A volte ci penso, a come possano essere le sue labbra, sembrano sempre cosi morbide e ben curate. Chissà se- NO! Assolutamente no. Ma a cosa sto pensando, sono impazzito?
Scuoto la testa per allontanare subito quei pensieri. Sento una risata che mi distrae dai miei pensieri e la mia faccia si fa sempre più calda, come il resto del corpo.
"Ma cosa stai facendo?" Mi guarda senza cercare di nascondere minimamente la risata, io sto fermo a fissarlo senza dire niente. Si avvicina di nuovo, sporgendosi in avanti e mi appoggia le sue mani sulle guance. Per lunghi istanti mi fissa negli occhi cercando di trattenere un sorriso e si inumidisce le labbra in modo appena percettibile.
Cerco di prendere un bel respiro e dirgli qualcosa, ma non lo faccio. Resto semplicemente fermo, immobile, aspettando che lui dica o faccia qualcosa. Dopo quelli che sembrano minuti interi, lo vedo finalmente sorridere e dire quello che voleva.
"Aish Jk, sei così carino." ridacchia, per poi scompigliarmi i capelli e allontanarsi. Gli tiro un pugno e rido anche io. È strano, non si è mai comportato così. O meglio, non si è mai comportato così negli ultimi anni. Ma non importa, l'ho sempre definito un alieno per tutte le sue trovare anormali. 
"Quindi, lei non ti piace?" Chiedo dopo esserci calmati e aver ripreso quel briciolo di serietà che avevamo.
Contempla un po' la domanda, guardandomi negli occhi, finché non sorride arrossendo lievemente.
"No Kookie, lei non mi piace." Il suo sguardo fisso di nuovo su di me, mi fa imbarazzare un po, ma devo chiederglielo, ora o mai più.
"Quindi... se per esempio..." Perché è così difficile parlare, è il mio migliore amico capirà, no?
"Cosa?" Inclina leggermente la testa per ascoltarmi curioso.
"...e se ci provassi io?" Abbasso lo sguardo, evitando subito il suo. Restiamo minuti interi in un silenzio a dir poco imbarazzante, ma non importa perché lui è il mio migliore amico e voglio una sua opinione. 
Ma perché ci mette tanto a rispondermi?
"Certo Kookie, nessun problema." Alzo solpreso la testa, il suo tono sembra felice ma il suo sorriso è strano, tremante.
"Davvero? Non ti da fastidio?" Sono veramente felice, ho l'approvazione di Tae e adesso devo solo trovare un modo per dichiararmi. Perché si, nonostante la mia confusione, dopo quel ultima uscita ho capito che quella ragazza mi piace, ma l'ho capito solo grazie a Taehyung.
"No." Mi sorride dolcemente per poi spostare lo sguardo sul fiume. 




 

Dopo quel giorno non abbiamo parlato molto, ci siamo mandati qualche messaggio per lamentarci dei compiti, ma nulla di più. Non lo considero neanche più strano, lui fa sempre così: a volte ti rompe per tutta la giornata, altre non si fa sentire per settimane. Nell'ultima settimana sono stato molto in compagnia di Luhan e Jin che, dopo la scuola, mi hanno aiutato a trovare un modo per dichiararmi senza problemi, o quasi. Anche se mi scrivessi tutto il piano su un foglio, resta il fatto che sono timido, quindi manderei tutto all'aria lo stesso. In più, chiedere aiuto proprio a loro due, che non hanno mai avuto alcuna esperienza a riguardo -se non vista in un drama- mi sa tanto da fallimento.
Alla fine, dopo ore di dibattito a casa di Luhan -con tanto di lavagnetta magnetica - abbiamo stabilito che sarebbe dovuto svolgersi all'aperto, sulla panchina del parco in centro, dopo l'acquisto di un gelato. Poi sarebbe successo quel che doveva succedere.
Che piano idiota, ma è l'unico che ho.
Quindi, subito dopo l'ho chiamata e le ho chiesto di vederci. Aveva detto di essere molto impegnata e che se avessi voluto parlarle, quel momento era perfetto, ma dovevamo sbrigarci. Non volevo fare tutto di fretta, ma visti i suoi impegni non potevo farci niente. Le ho detto dove incontrarci, sistemato i capelli, salutato i miei amici -che mi hanno augurato buona fortuna, e anche preso un po' per il culo- e sono corso a prendere l'autobus.

Oh cazzo.
Questa è la mia fermata. Mi sono distratto a pensare al mio discorso che non me ne ero accorto. Appena scendo la vedo li, in piedi davanti a un palo della luce ad aspettarmi. Cammino verso di lei, cercando di sembrare meno insicuro possibile, anche se so di star facendo un pessimo lavoro. Appena si accorge della mia presenzam, mi sorride. È bellissima con i suoi capelli neri, lunghi fin sotto al mento, la frangetta che le ricopre le sopracciglia ben curate, i suoi occhi piccoli e neri come la pece, che si illuminano ogni volta che sorride. Indossa la sua divisa scolastica: un elegante giacca nera -che si intona perfettamente con la gonna- sopra una camicia bianca e un gilet giallo, con al collo un fiocchetto a quadri giallo e nero. A guardarla mi tremano un po' le gambe e mi sento il cuore tamburellare in testa.
Andiamo Kookie, puoi farcela!
"Kookie, ciao." Mi sorride teneramente e sento il mio cuore perdere un battito. "Di cosa volevi parlarmi?"
"Yoonji, ciao... ehm... po-potremmo andare in un posto più tranquillo?" Accidenti alla mia timidezza, ma adesso devo essere coraggioso e farmi forza. 
Posso farcela. 
"Scusa Kookie, ma preferirei parlare qui. Sai tra poco devo tornare a casa." Accenna un sorriso.
Annuisco e prendo un bel respiro. Non sta andando proprio come avevo desiderato, ma forse avrei dovuto aspettarmelo. Ormai anche il mio discorso può andare a farsi fottere, arriverò direttamente al punto.
"Ehm, si okay... ehm... T-tu mi...piaci molto! Vuoi metterti con m-me?" Abbasso lo sguardo e sento cosi tanto caldo che vorrei spogliarmi e andare in giro nudo.
Dannata uniforme scolastica, avrei dovuto cambiarmi.
La sento agitarsi per un istante e forse, davvero, i miei sentimenti potrebbero essere ricambiati.
"Ehm, scusami Kookie, ma..." Eccolo, lo sapevo. Era ovvio che non gli piacevo, si era dichiarata a Tae, come potevo pensarlo? Sono un cretino!
"...sono fidanzata." Aggiunge in fretta.
Cosa? Con chi?
Sento qualcuno correre e ansimando, avvicinarsi a noi e neanche il tempo di voltarmi a vedere di chi si tratta, che un tizio con una felpa larga nera e col cappuccio a coprirgli la testa, si fionda su di lei e la bacia. Rimango immobile a fissare scioccato la scena per un secondo. Sto per spingere via il tipo, quando lui si sposta leggermente e prima di voltarsi a guardarmi, prende parola.
"Scusa per il ritardo, ho fatto il prima possibile."  Aspetta... ma questa voce...
Il ragazzo si volta verso di me, per guardarmi negli occhi con un aria di sfida, mista a compassione. 
"Ciao, Jk..."
Spalanco gli occhi scioccato, non sapendo minimamente cosa pensare o dire, tranne per un unica parola:
 

"Taehyung?"










 

バビ

Salveee ^_^.
Sono tornata. Per favore vogliate scusarmi per l'enormemissimo ritardo e confusione che sto creando con questa ff 😅. Ci ho messo tanto perchè, apparte la pausa, devo ammettere che è stato difficile scrivere questo capitolo: cambiare tempo, togliere la maggior parte dei personaggi, cercare di renderli più infantili, ma comunque interessante... si insomma...spero di esserci riuscita.
Lo so che avevo promesso un PROLOGO e mi dispiace tanto se non mantengo le promesse (Sono una cattiva persona😢).
Ma in realtà, dopo lunghe riflessioni ho pensato che non aveva senso scriverlo (a parte la mia poca voglia😅) Perché poi, la vera storia è ambientata nel presente e non volevo dilungarmi tanto, ma spero vi godiate anche queste piccole parti del passato. Spero che la prima parte sia stata di vostro gradimento, magari non descriveva molto, ma servirà più avanti😏. Per questo ringrazio le mie amiche per avermi sostenuta e ispirata😚.
Mi scuso per eventuali errori non visti. Ho veramente tanta paura su come sia uscito, spero di non avervi deluso e di sapere cosa ne pensate.

Prima di ritirarmi vorrei ringraziare  Akira_16, lindemann_Noah, Nico_Ackerman,  _DarkVampire_ che l'hanno messa tra i preferiti.
Alatiel, palechld per averla seguita e  blackjacks forever ,Kira Nikolaevic ,muffinmannaro ,Sara87003 ,Wilwarind86 , _DarkVampire_ per averla ricordata.
 Momo_Amaya, Nico_Ackerman per aver recensito.

Infine ringrazio tutti quelli che continuano a seguirla in silenzio, nonostante la mia confusione.
Grazie mille😊
Al prossimo capitolo.
Yoko 🦄.

 

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Capitolo 10
*** UN RICORDO PASSATO (PARTE 2) ***


UN RICORDO PASSATO(PARTE 2)





Come ha potuto quello stronzo, farmi una cosa del genere. Perché? 
Marcio come una furia verso casa, sbattendo i piedi cosi forte da spaventare il gatto sul muretto a quattro case di distanza da dove mi trovo. Qualche vecchietta si è alzata dalla propria sedia in giardino per guardarmi curiosa. Stringo i pugni cosi forte che non li sento quasi più, ma sinceramente non mi interessa. 
Non fare l'immaturo.
Stringo ancora più forte la stretta alle mani per quanto mi è possibile e solo poco dopo mi accorgo che ho iniziato a correre. Velocizzo il passo finché non sento l'aria mancarmi e le gambe cedere ogni tanto. Mi fermo in mezzo alla strada, appoggiando le mani, ormai formicolanti, sulle ginocchia per riprendere fiato. Tra un respiro e l'altro  mi ritorna in mente, la minuscola discussione che ho avuto poco fa:

"Taehyung?" 
"Mi dispiace, amico."
"C-che cazzo stai facendo?" 
"Alla fine ho aperto la porta, Jk. Non puoi farci niente." 
"Perché? Perché l'hai fatto? Sapevi cosa provavo per lei. Sei un bastardo!"
"Dai Jk, non fare l'immaturo."
"E tu non fare lo stronzo!" 
"Ragazzi, per favore smetterla!" Si era intromessa lei. "Kookie, mi dispiace davvero tanto. Spero potremmo restare comunque amici." 
"No, non penso proprio."

E con un ultimo sguardo di disgusto verso di lui, me ne sono andato. Ero troppo frastornato per dire o fare qualcos'altro. Solo adesso mi balenano alla mente tantissime domande a cui probabilmente non avrò mai risposta. Ed ora eccomi qui, in mezzo alla strada a piangere come uno scemo. Grandioso, veramente grandioso.
Sento il telefono vibrarmi in tasca e per un istante ho la mezza idea di non rispondere, ma senza nemmeno accorgermene me lo ritrovo attaccato all'orecchio.

"Kookie- No, lascialo sta- Sta zitto! - Li avrai interrotti sul più bello, cretino!- oh..." sento Luhan e Jin discutere dall'altra parte del telefono, e nonostante l'argomento che accantonerei, abbozzo un piccolo sorriso.
"Hey Kookie, ti ho disturbato? ...Lu, non mi risponde! - Ti avevo detto di non disturbarlo..."
"Ragazzi, sto arrivando li adesso. Aspettatemi." E riattacco. Non voglio sapere la loro reazione adesso, non so nemmeno se il mio tono era abbastanza convincente. Mi volto e inizio a correre nella direzione opposta.

"Lui cosa?" Urlano entrambi, come se si fossero messi d'accordo per perforarmi i timpani. Sono seduto sul letto, con la schiena appoggiata al muro e sguardo sulle mie mani, che non smetto di tormentare. Jin mi siede affianco e prova a consolarmi, mentre Luhan cammina avanti e indietro per la stanza cercando di rielaborare la situazione.
Dopo aver pianto e urlato per quel che mi sembrava una mezz'oretta buona, sono riusciti a calmarmi e offrirmi del gelato.
Alla fine, entrambi non mi hanno espresso la loro opinione sull'accaduto, sono stati abbastanza imparziali. La cosa mi irrita, ma credo che lascerò stare.
Dopo quel episodio, io e Taehyung non ci siamo più rivisti, e forse è meglio cosi, penso che se l'avessi incontrato per strada l'avrei pestato.

[8 MESI DOPO]

Sento la pioggia tamburellare sul vetro della finestra e ogni tanto qualche tuono la fa vibrare leggermente. Mi godo un thè caldo, mentre guardo in televisione un programma pomeridiano. La scuola è finita da due giorni appena, e fortunatamente me la sono cavata con un 60 giusto. Certo, Luhan ha preso 70, invece Jin 100 ma non importa, perché non vedevo l'ora di andarmene da quella scuola. 
Superiori, sto arrivando!

Sono ormai le 5 del pomeriggio e mamma dovrebbe tornare tra poco a casa dal lavoro. Mi volto verso la finestra per osservare il brutto tempo che c'è. La pioggia cade fitta sull'asfalto, battendo forte sui tetti e sulle grondaie, facendole risuonare per tutta la casa. Il vento soffia così forte da far muovere il palo di stop davanti casa e gli alberi ondeggiano in modo quasi spaventoso. 
Bel modo per cominciare l'estate.

All'improvviso sento bussare forte alla porta d'entrata. 
La mamma avrà dimenticato le chiavi...
In un attimo mi ritrovo li, per farla entrare e accoglierla in casa il più velocemente possibile. Spalancata la porta, una folata di aria fresca mi porta indietro tutti i capelli e svolazzare la maglietta un po' larga, che indosso. Tengo saldamente la porta per non farla sbattere contro la vetrata in parte ad essa. Guardo leggermente spaesato la persona che è difronte a me, non sapendo minimamente cosa fare.
Un impermeabile bianco gli copre le spalle e la testa, lasciando qualche ciuffo di capelli bagnati uscirne che, per via del vento gli colpiscono ripetutamente il volto. 
Il suo viso, per via della pioggia e l'aria fredda, è rosso e bagnato, proprio come i suoi occhi, che mi stanno guardando con dolore. Il suo labbro inferiore trema lievemente, non capisco se è per via del freddo portato dal tempo, o se per un probabile pianto improvviso.
Deglutisco a fatica, continuando a fissare la figura davanti a me, la quale mi sembra così piccola e fragile, che mi viene voglia di abbracciarla nonostante tutto.

"Taehyung..." sussurro, senza smettere di guardarlo con la porta ancora tenuta ferma dalla mia mano, da cui il vento cerca in tutti i costi di liberare.
"Kookie, io-" la sua voce è bassa e tremante, la sento spezzarsi non appena apre bocca per parlare.
Alle mie spalle, alcune borse piene di vestiti, si spostano leggermente per via del ultimo colpo di vento, in cui ha portato dentro anche molta pioggia, bagnando il parquet.
Merda, mamma mi uccide...
Lo afferro per un braccio e lo tiro dentro casa, chiudendo finalmente la porta dietro di me. 
Porto un asciugamano dal bagno per asciugare per terra e poi ne passo un altro a lui, che è rimasto in silenzio e a testa bassa per tutto il tempo. Una volta tolto impermeabile e scarpe zuppe, lo faccio accomodare davanti al tavolo della cucina. 
E seduto a capo tavola, accostandosi sui gomiti e tenendo le mani incrociate sulla bocca. Lo guardo stando appoggiato al frigo, il più lontano possibile da lui. È già abbastanza strana come situazione, non ho voglia di ricreare la scena di un film. Evita in tutti i modi di guardarmi, cosa dovrei fare? Perché è qui, dopo tutto quello che mi ha fatto passare? 
"Mi dispiace." Pronuncia quelle uniche due parole con voce bassa e addolorata, è quasi un sussurro ma arriva benissimo alle mie orecchie. 
Spalanco gli occhi e lo guardo sorpreso per questa sua uscita. 
Lo ripete un altra volta, sta volta con voce più alta e sicura ma ugualmente dispiaciuta e finalmente, guardandomi negli occhi. Una lacrima solitaria gli riga il volto ancora umido per la pioggia. Vederlo in questo stato mi fa innervosire, sentire sbagliato e non è giusto. 
"Perché?" Chiedo frettolosamente, prima che lui possa ripetere quella frase. Boccheggia un po' e il suo sguardo vacilla per qualche istante e questo mi fa infuriare di più. 
Mi porto una mano fra i capelli, scompigliandomeli per il nervoso e per un secondo, gli volto le spalle per non guardarlo.
"Taehyung, che cosa vuoi? Perché sei venuto qui, perché adesso?" Mi volto di scatto, stringendo i pugni per cercare di non urlare è ammetto che sta funzionando.
"Io..." comincia con la voce tremante e lo sguardo fisso sul pavimento, questione di secondi ed è di nuovo a guardarmi con i soliti occhi.
"Ho fatto una stronzata, okay? Un enorme stronzata! Ho fatto finire l'unica vera amicizia che avevo, e per cosa? Una ragazza che nemmeno mi piaceva. Ma ero geloso e mi dispiace. Kookie...non sai quanto mi dispiace..." le lacrime gli rigano il volto e i singhiozzi hanno ormai preso il controllo di lui. Vederlo piangere non aiuta la situazione, è già abbastanza difficile mantenere la calma, per me. Il groppo che ho in gola e cosi grosso che ho paura ad aprir bocca, ma prendo un bel respiro e ci provo lo stesso, perché abbiamo molte questioni in sospeso.
"C-che vuol dire che eri geloso? Geloso di cosa?" Non riesco a capire minimamente le sue motivazioni, non hanno alcun senso. 
"Della relazione che avresti potuto avere con lei... non volevo che rovinasse la nostra amicizia, e appena mi hai detto che avresti voluto stare con lei.. non ho visto più niente."
Lo guardo accigliato, non capendo la logica di quello che ha appena detto.
"Cosa? Ma Taehyung, ti stai sentendo? Hai rovinato la nostra amicizia per una futura relazione che, sapevamo entrambi non ci sarebbe mai stata..." sento il mio tono di voce aumentare e lui evita di nuovo di guardarmi. "Vuoi dirmi che davvero l'hai fatto per puro egoismo?"
"Lo so che è stupido, non me lo spiego nemmeno io... mi sento un idiota totale."
Cavolo se lo sei...
Distolgo lo sguardo e prendo un bel respiro cercando di calmarmi, perché sento che le lacrime non hanno invaso solo il suo viso.
"O-okay...? Allora perché adesso, che sono passati nove mesi? Sei stato felice con lei, no? Ve la siete spassata."
"Kookie-"
"PERCHÉ TAEHYUNG? PERCHÉ?"

"Va bene, forse lei un po' mi piaceva all'inizio, però non in quel modo... mi interessava da un altro punto di vista, perché avevo questo dubbio che dovevo risolvere e visto che lei era li, ne ho approfittato. Ma l'ho capito solo qualche mese fa, prima di lasciarla. Mi dispiace di averla usata per questo, mi dispiace per averti tradito, ma credimi, ti ho fatto un favore. Non saresti stato bene con lei, ci avresti sofferto ogni giorno. Volevo venire prima a chiederti scusa, ma mi vergognavo e non sapevo minimamente cosa dire o fare, quindi mi sono lasciato trasportare dall'istinto. Kookie, perdere la tua amicizia è stato il più grosso errore della mia vita. Non so proprio come farmi perdonare... mi manchi tantissimo."

Boccheggio per qualche istante prima di parlare e lo guardo attentamente per qualche secondo. Mi porto il palmo della mano sulle guance per asciugare le lacrime che non sono riuscito a trattenere. Si, ha fatto un enorme stronzata e sono stato arrabbiato con lui per mesi, senza nemmeno vederlo. Ammetto che un po' mi è mancato, e ormai la rabbia che provavo nei suoi confronti è sparita da un po'. Quindi perché non provare a tornare amici come prima?
"Mi manchi anche tu, Tae." Sussurro senza smettere di guardarlo. Il suo sguardo si illumina appena sente la mia risposta, e quando gli accenno un sorriso, lui si alza di scatto e si catapulta su di me e mi circonda con le braccia. Restiamo abbracciati per quelle che sembrano ore intere, e sinceramente ne avevo la nostalgia.
"Ma dimmi una cosa..." spezzo il silenzio dopo un po. "Che dubbio avevi, perché non potevi chiedere a me?"
Lo sento irrigidirsi all'istante, lentamente si stacca da me e mi guarda negli occhi per qualche istante, inqueto. Prende un bel respiro e comincia a camminare avanti e indietro per la cucina.
"No Jk, non potevi aiutarmi. Non tu!Si agita, senza nemmeno guardarmi.
"Perché? Per quanto mi risulta, ero il più esperto in materia." Chiedo confuso.

Soffoca leggermente una risata, cercando di smascherarla tossendo. Lo guardo torvo.
"No Kookie, non è quello che pensi tu. Non è facile da spiegare. E ho paura che non capiresti..."
"Provaci..." lo incoraggio.
"Va bene, ma promettimi che non mi giudicherai, okay?"
Annuisco, sedendomi sulla sedia della tavola da pranzo, dandogli tutta la mia attenzione. Lo guardo mentre  marcia avanti e indietro, cercando di trovare il coraggio per parlare.

"Okay, allora. Premetto che ho iniziato ad avere questo dubbio l'anno scorso, piu o meno quando abbiamo fatto l'uscita di gruppo. Non avevo mai avuto una ragazza quindi non potevo esserne sicuro. Quindi quando ho trovato la situazione -e mi dispiace tantissimo- ne ho approfittato. Ho provato a stare con lei per tutto il tempo, ma non sentivo assolutamente niente, nessuno stimolo sia fisico che mentale. Cioè il piacere della sua compagni c'era, ma era come se stessi con mia madre -e adesso che l'ho detto mi rendo conto di quanto mi faccia schifo. Quindi non capivo molto, cosa dovessi fare. Forse non era la ragazza giusta? Non credo. Infatti, qualche mese fa sono andato a fare un corso di primo soccorso che durava 2 settimane, e c'era questo ragazzo simpaticissimo che mi faceva da tutor..." fa una lunghissima pausa, senza smettere di camminare. Aspetto pazientemente che continui, ma dopo un minuto di silenzio, lo incoraggio a continuare.
"...e?" Si smuove leggermente e riprende il discorso.
"L'ultimo giorno prima di salutarci... ehm, si... noi... insomma..."
"Cosa?"
"Ci siamo baciati..."
"COSA?"
"E mi è piaciuto. Quindi, grazie a lui avevo risolto il mio dubbio... e ho capito che, infondo non ce niente di male."
"Aspetta... ti sei baciato con un ragazzo?" 
Annuisce leggermente.
"E ti è piaciuto?" 
Acconsente di nuovo.
"Ma quindi... tu..."
"Si Jk, sono gay. Spero che questo non influira sulla nostra amicizia..."
"... ehm... no, certo che no... si insomma, n-non ti piacciono TUTTI i ragazzi, vero?"
"M-mi stai chiedendo se mi piaci?" 
Annuisco. Mi fissa. Arrossisce.
"N-no Jk, ahah. Scherzi? Sono lo stesso di sempre."
"Ahaha era solo per chiedere, scusa." Ridiamo nervosamente e cala di nuovo il silenzio.

Dopo un lunghissimo silenzio imbarazzante riprendiamo a parlare tranquillamente come se non fosse successo mai niente. Ci prendiamo un po in giro, lottando come due bambini sul divano e mi godo tutte quelle risate mancate, sperando che questi momenti non manchino mai più.

 

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Capitolo 11
*** UN RICORDO PASSATO (PARTE 3) ***


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UN RICORDO PASSATO (PARTE 3)




"Jin, lui è Namjoon. Come ti dicevo è in classe con me e Lu."

"Piacere di conoscerti." 

 

Sono passati alcuni mesi dal mio rappacificamento con Tae, l'estate è passata tranquilla divertendoci tutti insieme e avevo finalmente confessato al mio migliore amico che mi piaceva una ragazza conosciuta alle medie. All'inizio non mi fidavo, infatti avevo fatto promettere a Jin e Luhan di tenerselo per se e mantenere il segreto. 

Avevo paura che avesse potuto fare un altra sciocchezza, che mi avrebbe portato via anche questa ragazza e a quel punto per noi due sarebbe finita.

 

Si, avevo paura e sinceramente ce l'ho tutt'ora. Anche se lui si è confidato con me e con gli altri sulla sua omosessualità, non mi fido ancora. In fondo sono passati pochi mesi ed è pur sempre un bel ragazzo con una parlantina adorabile, le ragazze si innamorano subito di lui.

Comunque sia, gli ho fatto promettere che qualsiasi cosa gli passi per la testa, dovrà prima parlarne con me a meno che non voglia sentire di nuovo la mia furia.

 

Lo guardo attentamente mentre beve tranquillo la sua bibita e scambia quattro chiacchiere con Jin e Namjoon, che sembrano andare sorprendentemente d'accordo. 

Siamo seduti da ore, al tavolo all'aperto del mio locale preferito, bevendo qualcosa e parlando del più e del meno.

 

Una risata mi scuote dai miei pensieri riportandomi alla realtà. Vedo Namjoon ridere, Tae che si lamenta della battuta pessima e Jin soddisfatto.

Credo che Nam sia il primo a divertirsi per le sue barzellette stupide, questi due diventeranno grandi amici, ne sono sicuro.

 

Dopo qualche ora, salutiamo Namjoon, lasciandolo alla fermata dell'autobus, mentre noi ci concediamo un altro po' di tempo insieme per una passeggiata.

"Allora, che ne pensate?" Introduco fiero l'argomento, mentre camminiamo lungo le rive del fiume Han.

Amo questo posto.

Una leggera brezza ci sfiora giusto per un secondo, per poi farci tornare al caldo afoso di fine estate.

"Simpatico" Taehyung borbotta annoiato, facendo un cenno con le spalle "Certo, non mi capacito di come faccia a ridere alle battute di Jin, ma è simpatico"

Rido, in effetti è molto raro trovare qualcuno che non lo insulti.

"Hey, le mie battute sono fantastiche, sei tu che non le capisci! Lui invece, al contrario di te, è una persona intelligente e carina che sa apprezzare le cose belle."

"Carina?" Domando perplesso "cose belle?"

Ci fermiamo entrambi e ci voltiamo a guardarlo, ritrovandolo a pochi passi più indietro da noi, completamente paonazzo.

"Ommioddio... ti piace Namjoon?" Urla Tae, coprendosi la bocca con le mani, esaltato.

"Cosa?" Strilla Jin.

"Si, ti piace!" 

"No... io-"

"Ma andiamo, sono circondato da omosessuali?" Mi lamento.

"Hey!" Fanno a unisono, guardandomi offesi.

"Scusatemi, non era per offendervi."

"Io non sono gay!" Jin prova in tutti i modi a farsi ascoltare, ma noi lo ignoriamo.

"Stai tranquillo Jk, prima o poi scoprirai anche tu il tuo vero orientamento sessuale ed entrerai nel giro." Fà con modo saccente, Tae.

"Che cos'è una setta?" Rido.

"Una sottospecie." Annuisce.

"Hey! Volete ascoltarmi? Io non sono gay." Strilla ancora Jin.

"Certo Jin, come dici tu! Allora dimmi, quando l'hai scoperto?"

"No, sul serio. Non sono gay... Sono pansessuale."

"Cosa?" Siamo entrambi concusi.

"Ti piace il pane?" Aggiunge Tae. "Che schifo. Sapevamo che ti piaceva il cibo - si, insomma mangi come un maiale - ma non pensavo fino a questo punto."

"Fantastico, ho perso l'appetito..." "Complimenti, Jin."

"Imbecille, non è quello!" Urla lui. " Diciamo che non mi interessa ciò che ce in mezzo alle gambe di una persona, ma quello che ha qui dentro." Si tocca il cuore.

"I polmoni?" Lo prendiamo in giro. "Ahh ho capito. Non ti importa se fumano o no. Tutto chiaro."

"Idioti..."

Continuo a ridacchiare, vedendolo mettere su il broncio di quando fa l'offeso. Mi fa piacere che abbia avuto il coraggio di dirci una cosa così importante, so che non dev'essere facile vista la società in cui viviamo. Certo, Jin è sempre stato un libro aperto con noi, senza segreti e senza nascondere i suoi sentimenti, è una parte di lui che apprezzo davvero molto. A differenza di Taehyung, ma stendiamo un velo pietoso su ciò.

 

"Non sapevo ci fossero così tante definizioni. Mi ero fermato solo a gay e etero..."

Con passo svelto, Jin si allontana da noi, oltre passandoci.

"Aspetta Jin, non andare. Stavamo solo scherzando, dai..." Lo inseguo.

"Si infatti perdona Jk, lo sai che è un idiota."

Tiro un pugno allo stomaco di Tae, cosi impara a darmi dell'idiota.

"Comunque sono curioso, come hai scoperto il tuo orientamento?" Chiedo.

"Beh, è stata una cosa abbastanza semplice. Mi son, più o meno, sempre sentito troppo stretto in una definizione, tipo etero o gay. Avevo bisogno di qualcosa di aperto, perché avere una limitazione...insomma, se ti piace una persona che senso ha che questa sia maschio, femmina, transgender, un unicorno o qualsiasi altra cosa? L'importante é la persona in se. Cosi il termine é venuto fuori dopo aver fatto un paio di ricerche in giro e ho capito."

"Capisco."

"Aspetta... vuoi dirmi che esistono gli unicorsessuali?"

Ma perché usciamo ancora con Taehyung?

"Tu non smetti mai di fare l'idiota, vero?"

"È ereditario."

 

***

 

Salutiamo il nostro amico Jin dopo averlo riaccompagnato a casa e ritorniamo sui nostri passi. Ormai il sole sta tramontando, lasciando un atmosfera calma e rilassante.

Taehyung ed io camminiamo tranquilli verso casa, spalla contro spalla con solo il rumore delle auto lontane e dei nostri respiri ad accompagnarci.

Per sbaglio, con un dito sfioro la sua mano e istintivamente me la metto in tasca, leggermente imbarazzato.

Non so cosa mi è preso, in fondo noi due siamo sempre stati uniti, non ci imbarazza per niente tenerci per mano o cose simili.

Forse ho paura che pensi cose strane, visto che ora so qual'è il suo orientamento sessuale. Non che mi dia fastidio.

 

Alzo lo sguardo su di lui e lo sorprendo ad osservare con una faccia un po strana, la mia mano ormai nascosta, per poi alzare di scatto la testa e guardare diritto.

"E quindi Jin è pansessuale... chi l'avrebbe mai detto." Ride dopo un po.

"Chi avrebbe mai detto che tu fossi gay."

"Hai sentito Jin, ci sono tantissimi orientamenti sessuali. Magari anche tu non sei del tutto etero."

"Smettila. A me piacciono solo le ragazze e basta."

"Ho i miei dubbi...Non hai mai baciato un ragazzo."

"E non succederà mai."

"Certo, certo."

 

Tra di noi cade uno strano silenzio imbarazzante ed è la prima volta che lo provo con lui. Mi sentivo sempre a mio agio durante queste passeggiate tranquille, dopo aver dialogato animatamente col mio amico per poi goderci la pace.

 

"Comunque, ho deciso che mi dichiarerò e non voglio che tu ti intrometta, va bene?" Spezzo il silenzio, senza riuscire però, a guardarlo in faccia. 

Percepisco un secondo di esitazione da parte sua, per poi ricevere risposta.

"Posso chiederti, se ne sei davvero sicuro? Insomma, è una ragazza strana, non sembra voler-"

"Tae, ti prego. So che non ti piace, ma-"

"Io voglio solo che tu sia felice, Kookie."

Smetto di camminare e mi giro a guardarlo. 

Si era fermato poco più indietro e aveva un espressione un po' triste in volto. Rimango un attimo sorpreso per poi sorridergli comprensivo.

"Stai tranquillo, sono fiducioso. Andrà tutto bene." Gli allungo una mano in modo che lui l'afferri.

Annuisce piano e riprendiamo la nostra passeggiata verso casa.

 

[1 anno dopo]

 

"Cavolo... chi l'avrebbe mai detto?" 

"Rifiutato tre volte in un anno."

"Che sfiga."

"Che stronza..."

"Anche quello..."

"Ragazzi, non siete per niente d'aiuto..."

"Scusa, Jk."

Sono seduto sul marciapiede, davanti al mio locale preferito. Mi sono accasciato al suolo senza nemmeno pensarci, tenendomi la testa tra le mani, troppo preso dai miei pensieri. I miei amici mi hanno trascinato qui dopo aver saputo l'ultima novità sulla mia vita amorosa.

Ovviamente, sfigato come sono, non potevo non innamorarmi di una ragazza confusa della propria vita: dirmi subito che non gli piacevo sarebbe stato troppo semplice.

Eppure, siamo andati avanti un anno intero, prendendoci in giro: la prima volta era ancora innamorata dell'ex, la seconda ci provava con me ma non voleva nulla di serio e infine l'ultima volta che mi sono dichiarato, sull'altalena del parco dietro la nostra vecchia scuola delle medie, dove l'ho conosciuta e mi ha rifiutato. Li almeno è stata sincera.

"Perché mi avete portato al KoKoPop? Non ho voglia di stare qui." Mi lamento tristemente. Avrei solo voglia di starmene a casa da solo.

"Dai Jk, ci tormenti sempre di venire qui. Per una volta che vogliamo noi... abbiamo quasi 18 anni, potremmo bere." Mi scuote Tae, cercando di tirarmi su il morale.

"Il classico bere per dimenticare?"

"Esatto." Ammicca.

"Okay. Offri tu, però."

Mi alzo dal mio posto e ci incamminiamo per entrare nel locale. Mi fermo un attimo e mi volto, notando che Jin è ancora fermo al suo posto ad osservare prima il suo telefono e poi la strada.

"Jin, tu non vieni?" Chiedo preoccupato.

"Vorrei aspettare Nam." dice semplicemente, per poi scrutare di nuovo l'orizzonte.

"Andiamo, ritardatario com'è aspetterai qua fuori, due ore!" Ride poi Taehyung.

Lo vediamo pensare un istante e seguirci subito dopo.

"Hai ragione."

Una volta dentro, non riusciamo a trovare un posto libero per sederci, cosi ci avviciniamo al bancone per ordinare. All'improvviso una persona li di fianco, mi afferra violentemente e si attacca alle mie labbra senza preavviso. Spalanco gli occhi disgustato e con tutta la rabbia repressa che ho in corpo, la spingo via, lontana da me.

Sfortunatamente, non mi sono accorto che era solo una povera ragazza ubriaca e che in quel preciso momento stava passando un cameriere con le ordinazioni.

"Porca la miseria." Sento qualcuno urlare alle mie spalle.

 

Sono di nuovo seduto sul marciapiede, fuori dal locale a tenermi la testa con le mani.

"Accidenti." Taehyung è di fianco a me, alibito.

"Sei un genio, davvero. Come fai a spingere una ragazza in quel modo?" Jin è indignato.

"Sinceramente l'avrei fatto anche io."

"Tae!"

"Hai visto come si è avvicinata? Che orrore. Mi dispiace Jk."

"Fantastico! Davvero fantastico! Adesso non posso nemmeno entrare nel mio locale preferito. Vaffanculo!" Urlo frustato.

"Hey! Che ne dici di andare a casa mia e berci quella grappetta che hanno comprato i miei?"

Guardo il mio migliore amico, sorridermi come se avesse avuto l'idea più geniale del mondo, ma a me non ispira molto.

Lo guardo un po' supplichevole, anche perché vorrei solo andare a casa, ma a lui sembra non importare.

"Jin, sei riuscito a contattare Nam?" Chiede poi.

"Si, sta arrivando."

"Bene, digli di venire a casa mia." E detto ciò, mi afferra per un braccio, mi fa alzare e mi tira verso casa sua.

"Hey, so camminare da solo." Gli faccio presente, divincolandomi dalla sua presa.

"Scusa." Si limita lui.

 

Per tutto il tragitto restiamo tutti e tre in silenzio a pensare ai fatti nostri. Jin probabilmente starà pensando a Namjoon, so che voleva aspettarlo li.

Io cerco di pensare a tutto pur che a quello che è successo oggi, infatti mi chiedo a cosa stia pensando Tae. Lui non è mai stato un libro aperto. Ha uno sguardo un po' cupo e vorrei sapere il perché, ma mi faccio gli affari miei che è meglio.

Arrivati a casa di Taehyung, mi sdraio sul divano e aspetto l'inevitabile. Tae, prende dal frigo due bottiglie d'alcool e le piazza sul tavolo.

"Servitevi" dice poi.

Pochi istanti dopo sentiamo bussare alla porta, Nam dev'essere arrivato.

Jin corre verso la porta tutto contento e prima di aprire si schiarisce la voce.

"Ciao Namjoon." Fa serio.

Tae scoppia a ridere, beccandosi un occhiataccia da parte di Jin.

"Cos'è successo?" Chiede Jin preoccupato.

Gli occhi di Namjoon sono arrossati e cupi, sembra che abbia appena pianto.

"Mentre venivo qui ho visto la ragazza che mi piace con un altro." Dice abbastanza tranquillo, entrando in casa.

"Cosa?! Scherzi?" Urla Tae.

"Ti sembra che scherzo?"

"Accomodati pure, amico mio. Vieni a dimenticare con me. Questo è il tavolo delle delusioni." Lo invito ad accomodarsi.

"Immagino ti sia andata male."

"Nessuna novità."

Facciamo scoccare le bottiglie e beviamo.

 

***

 

"Io- con le rag- gazze ho c-chiuso!"

 

Muovo la mia lingua velocemente contro qualcosa di viscido. Vedo una faccia di fronte a me.

 

Sono sdraiato per terra e rido. Non ricordo come e quando ci sono finito, ma rido.

 

"Gli scoiattoli!" Sento ridere.

 

"Tae- penso che tu- mi piaccia!"

 

Rumori e risate dalla cucina.

 

Sento urlare e piangere, piangere molto.

 

Buio.

 

***

 

Oh, la mia testa...

Apro gli occhi lentamente e quel piccolo, semplice gesto, mi provoca altro dolore alla testa. Mi sento come se la stanza stesse vorticando intorno a me e faccio fatica a muovermi. In bocca percepisco un leggero gusto di vomito, sta notte devo aver vomitato. Al solo pensiero, sento lo stomaco contrarsi e l'abile salire. Mi copro la bocca e alzo velocemente il busto, mettendomi a sedere.

Grosso errore...

Mi gira violentemente la testa e sento di non riuscire a trattenermi.

"Ohh Jk, tieni! Adesso puoi buttare tutto fuori." Sento una voce davanti a me che mi appoggia qualcosa sulle gambe e io non me lo faccio ripetere due volte.

"Va tutto bene." La sua mano mi accarezza delicatamente la schiena, ma non mi fa sentire meglio.

Resto appoggiato al bordo del secchio con la testa ancora china sopra quello schifo, cercando di respirare solo con la bocca.

"Jk, tutto bene?" Chiede il mio amico. Annuisco e provo a tirarmi su lentamente. Mi porge un fazzoletto e mi pulisco la bocca e il naso.

Mi guardo in torno, siamo seduti su una pila di coperte, in mansarda. Non ricordo minimamente di essere arrivato fin qui. Tae è seduto di fronte a me e mi osserva.

"Che è successo ieri?" 

Lo sguardo preoccupato di Tae si trasforma in un ghigno divertito e la cosa, fa preoccupare me.

"Credimi, non lo vuoi sapere." Ride.

"Nemmeno io lo voglio sapere." Ci avvisa Namjoon che è ancora disteso a qualche passo di distanza da me, con un braccio a coprirgli gli occhi.

"Come va, Nam?" Ride Tae.

"Uno schifo, grazie per averlo chiesto. Sono al 100% sicuro di aver baciato qualcuno ieri sera e spero vivamente che sia il tuo cane."

La risata di Tae si fa più forte e io ricordo qualcosa.

Strabuzzo gli occhi e mi prendo la testa tra le mani.

"Oh no no no!!!"

"Eh si si si, Jk!"

Nam e io ci guardiamo per un istante, ma distogliamo lo sguardo schifati. Quel movimento rapido mi fa girare di nuovo la testa e inevitabilmente, mi rigetto sul secchio.

"Non pensavo di baciare cosi male..." Sento Nam offeso.

Mi pulisco di nuovo la faccia e guardo Tae.

"Ti prego, dimmi che non è vero." Lo supplico.

"Ho fatto davvero fatica a staccarvi." Ride.

"Smettila!" Si infastidisce Namjoon, lanciando il suo cuscino verso Tae e per poco non fa cadere il secchio che tengo tra le braccia.

Chiudo un attimo gli occhi per pensare, anche perché la testa mi sta scoppiando.

Ricordo di aver pianto molto, di aver urlato disperato il "suo" nome. Ricordo Namjoon disperarsi accanto a me, e poi...

Ommioddio!

Nam ed io ci siamo baciati! Ma che dico baciati, ci siamo puliti la bocca a vicenda. È per questo che mi sento le labbra intorpidite? Non voglio pensarci... Che altro è successo?

Apro gli occhi e mi guardo in torno: "Dov'è Jin?" Chiedo preoccupato.

Una piccola smorfia compare sul viso di Tae e fa in modo che solo io possa vederla.

"L'ha chiamato sta mattina la madre, era molto arrabbiata ed è venuta a prenderlo." Mi fa cenno con gli occhi, cercando di indicare Nam, ma non riesco a capire quale sia il suo intento.

Lo guardo confuso, scuotendo piano la testa: "Perché era arrabbiata, gli aveva detto che restava a dormire da te, no?"

Tae mi guarda esasperato e allora capisco. Sgrano gli occhi e mi copro la bocca con le mani, capendo di aver fatto una cazzata.

"L'avrà messo in punizione? Dite che se lo chiamo ora, mi risponde?" Chiede Nam, armeggiando col telefono.  Ormai si è alzato dal letto e sta cercando di vestirsi usando una mano sola. Non capisco come faccia a stare così bene dopo tutto quello che ha bevuto.

"Dove vai?" Chiedo.

"A casa. È stato bello, davvero. Ma non voglio vederti per un po'." Ride.

"Ridi ridi, tanto passerai anche tu per il lato oscuro." Ride Tae.

"Fottiti." Rispondiamo all'unisono io e Nam.

Lo guardo prendere il resto della sua roba e avviarsi verso la porta con il cellulare appoggiato all'orecchio, ci fa cenno di saluto con la mano ed esce. Restiamo un attimo in ascolto per essere sicuri che sia andato via davvero, prima di riprendere il discorso.

"Jin è tanto incazzato?" Comincio io preoccupato.

"Devastato, direi..." commenta lui.

"Ero ubriaco, non sapevo cosa stavo facendo."  

"Lo so, Jk, e lo sa pure Jin." Cerca di consolarmi, ma un ghigno spunta sulle sue labbra. "Però Jk, avevo ragione! Hai baciato un maschio!" Si agita contento.

"Sta zitto!" Sento le mie guance accaldarsi. 

Che imbarazzo.

"Comunque dopo chiamo Jin e mi scuso." 

"Si, ti conviene..." Restiamo un attimo in silenzio a guardarci. "Che altro ricordi di ieri sera?" Chiede poi, sospettoso.

"Solo questo, e di aver pianto... che altro è successo?" Chiedo preoccupato.

"Niente, solo questo. Dai andiamo a fare colazione" è detto questo, si alza lasciandomi li, abbracciando ancora quel secchio.

 

***

 

Alcune ore più tardi, dopo esser tornato a casa ed essermi lavato, prendo il telefono e chiamo Jin, sperando che mi risponda. Parte la segreteria.

Sospiro e ricompongo il numero. Niente.

Un po' cupo, inizio a scrivergli un messaggio, sperando che almeno quello lo legga.

 

Ciao Jin, come stai? 

Volevo scusarmi con te per quello che è successo con Namjoon, non era assolutamente mia intenzione fare quello che ho fatto. Ero ubriaco.

Scusa.

 

Invio il messaggio, sapendo benissimo che non mi avrebbe risposto. Butto il telefono sul letto e vado a mangiare qualcosa, anche se il mio stomaco è ancora stretto. Ogni tanto penso a "quella" ragazza, e al solo pensiero di sentire o pensare il suo nome mi fa stringere il cuore. Fa davvero male essere rifiutato. Mi sento sbagliato e non mi piace. È davvero colpa mia se mi innamoro delle persone sbagliate? Penso proprio di si. 

Il mio respiro si fa pian piano più pesante e sento i miei occhi riempirsi di lacrime. Mi ero fermato appena fuori da camera mia e a causa del pianto improvviso, mi accovaccio lentamente per terra e mi dispero li. Vorrei chiamare Tae, ma mi vergogno.

Faccio schifo. La mia vita fa schifo.

Dopo essermi calmato un po', torno in camera e chiudo la porta, tanto non avevo davvero intenzione di mangiare qualcosa. Mi distendo sul letto e crollo in un sonno profondo.

Sono passati alcuni giorni da quella sera, Jin non si è ancora fatto sentire nonostante le mie numerose chiamate e messaggi. Ne ho parlato con Tae e lui continua a dirmi di avere pazienza e che gli passerà.






NDA: Cavolo, è passato un anno dall'ultimo capitolo... doveva per forza esserci una quarantena per farmi tornare a scrivere xD. Voi come state? Come avete passato questa quarantena? Spero bene.
Spero anche che il capitolo vi piaccia. Grazie❤️

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Capitolo 12
*** UN RICORDO PASSATO (ULTIMA PARTE) ***


Guardo di nuovo il telefono, leggermente nervoso.

Sono in ritardo...

Mi chiudo meglio il giubbotto per coprirmi dal freddo, mentre aspetto che i miei amici mi passino a prendere con un Uber. 

Namjoon ha invitato me, Taehyung e Jin a passare le vacanze di Natale nella sua casa in montagna che, dopo aver supplicato per giorni i suoi genitori, è riuscito a farsi lasciare le chiavi per poterci andare da soli.

Certo, mia madre era un po' riluttante a mandarmi a far vacanza in un posto dove prendeva poco segnale e insieme a Taehyung, ma sapendo che ci fosse Nam, alla fine sono riuscito a convincerla.

Il problema più grande, invece, era Jin.

Era più un mese che non mi rivolgeva la parola e, andando in scuole diverse non sono mai riuscito a vederlo. Ogni tanto andavo a casa sua per vedere se c'era, ma credo che sua madre trovasse sempre una scusa per coprirlo. Ai messaggi e alle telefonate non rispondeva mai e ogni volta partiva la segreteria.

Quindi è da quel fatidico giorno che non lo vedo, il che mi rende un po' nervoso.

Alla fine della via, vedo arrivare un auto azzurra e gialla e capisco che il momento sta arrivando.

Il veicolo si ferma davanti a me e la portiera del passeggero davanti si apre, facendo uscire Namjoon.

"Ciao Kookie, scusa il ritardo, ma QUALCUNO, si era dimenticato che dovevamo partire oggi e ha fatto ritardo" sorride lui.

"NON È VERO!" Sento urlare Taehyung da dentro l'auto.

Rido. 

Dovevo immaginarlo.

Namjoon mi aiuta a incastrare il mio zaino nel bagagliaio insieme ai loro e poi saliamo in macchina.

"Ciao ragazzi" li saluto.

"Ciao Jk" mi saluta Tae, che è seduto nel mezzo di fianco a me.

"Ciao." Il saluto di Jin è molto freddo e a voce bassa, quasi facevo fatica a sentirlo. Lui è seduto nel lato finestrino opposto al mio, probabilmente avrà chiesto a Taehyung di mettersi in mezzo per non stare vicino a me.

Mentre l'auto riparte e Namjoon spiega all'autista dove deve andare, guardo Jin -che guarda fuori dal finestrino, silenzioso- e poi Tae, che si limita ad alzare le spalle.

 

Siamo già da un ora in viaggio e non ne posso più.

Taehyung non la smette di muoversi e proporre giochi da fare, è stato sgridato più volte dall'autista, minacciandolo di lasciarlo in mezzo alla strada.

Jin si è addormentato da un pezzo, ha la testa piegata all'indietro appoggiata sul finestrino, con la bocca aperta. Ovviamente Tae non ha perso tempo per fotografarlo.

Namjoon conversa con l'autista e io cerco di farmi i fatti miei. Non mi piace parlare quando sono in auto, mi viene sonno e non riesco più a ragionare.

Naturalmente non ho intenzione di dormire, perché altrimenti finirei nell'album fotografico di Taehyung.

Sento il telefono vibrarmi in tasca, lo prendo per vedere chi è.

Probabilmente è mamma.

Guardo:Tae

Mi volto verso di lui a guardarlo, lui si limita a fare cennò con la testa verso il telefono.

Alzo gli occhi al cielo e leggo il suo messaggio.

 

Da: Tae

Che intenzioni hai con Jin?

 

Io

Non lo so, ti ha detto qualcosa?

 

Tae

...Qualcosa si...

Niente di piacevole...

Un po' gli è passata

Però voglio passare bene queste vacanze... finalmente andiamo in montagna!

 

Io

Lo so

 

Alzo la testa per guardare il mio migliore amico e gli accenno un mezzo sorriso, lui ricambia e ricomincia a cantare, dopo aver smesso per un po'.

"Eh no, ragazzo! Sei bravo ma ti avevo detto di smetterla!" Lo sgrida l'autista.

 

Dopo ancora qualche ora di auto, finalmente arriviamo davanti a una casa immensa, sembra esser stata costruita nei primi anni 90', con uno stile tradizionale coreano in legno.

È tutto ricoperto di bianco, rendendo quel posto, ancora più magico.

Mentre Tae cerca di svegliare Jin e Namjoon paga l'autista, io scendo dall'auto, affondando i piedi nella neve. Un brivido di freddo mi percorre dai piedi fino alla punta dei capelli.

Non avevo mai visto la neve.

 

"Kookie mettiti il cappello o ti cadranno le orecchie" mi avverte Namjoon mentre apre il bagagliaio per passarmi lo zaino.

"Oh, l'ho scordato" 

"Davvero? E i guanti li hai portati?"

Scuoto la testa ridacchiando imbarazzato.

"Tae abbiamo un altro scemo, non sarai l'unico!" Si limita a dire, alzando gli occhi al cielo.

"Tieni." Dice, passandomi un berretto e un paio di guanti. "Meno male che ne ho portati un po', sapendo come eravate fatti..."

"Grazie"

 

"Mh, siamo già arrivati?" Sento sbiascicare Jin.

"Si, dai muoviti che vorrei scendere anche io!" Si lamenta Tae.

 

Ci incamminiamo verso l'entrata, il cancello del giardino è in ferro battuto e scommetto che se ci appoggiassi una mano, rimarrei incollato li.

"Ti sfido a leccarlo" sento Tae sussurrare a Jin.

"Leccalo tu, visto che ti piacciono le cose lunghe e dure" risponde lui.

Sbuffo una risata, girandomi a guardalo divertito.

Lui  non ride, mi guarda serio e ancora un po' riesco persino a sentire cosa sta pensando: "Tu stai zitto che hai già leccato abbastanza". Si sicuramente avrà pensato questo. 

Tae invece, non sembra affatto offeso da quello che ha detto.

Faccio una smorfia dispiaciuta e mi giro.

"Allora ragazzi, i miei mi hanno lasciato una lista di cose da fare appena arrivati e prima di andare via, così la casa sarà a posto per la prossima volta." Ci dice Nam, mentre apre il cancello e oltrepassiamo il giardino innevato. "Ci divideremo i ruoli così finiremo presto e potremmo rilassarci" continua aprendo anche la porta di casa.

"Sono felice che questa vacanza inizi con delle faccende domestiche, non avevo proprio voglia di godermi le vacanze" dico sarcastico.

"Beh, se non vuoi passare una settimana al buio e al freddo, dovrai fare questo piccolo sforzo. Altrimenti il capanno degli attrezzi è laggiu"

Entriamo in casa e la troviamo buia e fredda, Nam tira fuori il telefono, due foglietti di carta e un mazzatto di chiavi.

"Bene, allora io mi occuperò di accendere la corrente, Jin tu accenderai la caldaia e il gas che trovi di la in cucina, ecco le istruzioni" Dice passandogli il foglio "Kookie, tu hai il compito di aprire l'acqua, trovi la valvola sul retro, mi raccomando tieniti i guanti, apri pure il capanno degli attrezzi per prendere delle pinze se non riesci con le mani" continua passandomi le chiavi "e Tae..." si ferma un attimo, pensieroso. "Tu... apri le finestre" conclude.

"Le finestre?" Chiede scettico.

"Si" conferma lui.

"Perché non posso fare qualcosa di più importante? Tipo accendere il fuoco?"

"No, infatti, meglio che stai tranquillo, ho giurato ai miei che non ti avrei fatto toccare nulla, e così sarà"

"Ah, ma io credevo di piacere ai tuoi" si rattrista Tae.

"Tu piaci ai miei, solo che non si fidano" ridacchia Nam.

In effetti i genitori di Namjoon non sono gli unici a non fidarsi di Taehyung, pensando anche a mia madre. Però questo non ho intenzione di dirglielo.

 

Mi avvio dietro la casa per cercare di aprire la valvola dell'acqua e intanto sento Tae lamentarsi ancora: "Che poi sei tu quello imbranato" 

Ridacchio e comincio a cercare l'otturatore.

Lo trovo poco dopo, nascosto fra due cespugli ricoperti di neve. Mi sistemo i guanti e provo a girarlo. 

Nulla.

Ci riprovo mettendoci più forza.

Niente.

Prendo le chiavi e vado verso il capanno degli attrezzi. Riesco ad aprirlo alla terza chiave, apro la porta e la stanza è buia e polverosa.

Mi fa uno strano effetto stare li, da dentro esce dell'aria fredda, molto più fredda di quella che ce all'esterno. Restando fuori dalla porta, cerco un interruttore tastando con le punte delle dita, senza entrarci del tutto.

Mi inqueta.

Non trovo nessun interruttore, cosi tiro fuori il telefono e accendo la torcia.  Appena la stanza si illumina, noto un tavolo sulla destra con appesi degli attrezzi. Faccio solo un passo in avanti e mi allungo per prendere quelle che sembrano delle pinze ed esco velocemente da li.

Jungkook sei un cagasotto.

Dopo aver chiuso a chiave la porta, sperando che non debba aprirla più- Si okay, dovrò di certo metterlo via, ma non devo farlo necessariamente adesso- provo di nuovo ad aprire il rubinetto, con tutta la forza che posseggo.

"Daiiiii-"

 

SBAM

 

"Kookie!?"

"Hey!"

"L'hai ammazzato."

"Non è morto, respira!"

"Chi avrebbe mai detto che persino un compito così semplice avrebbe portato disastri"

"Come facevo a sapere che si trovava proprio davanti a quella finestra?"

Sento delle voci ma non vedo nulla, ho un tremendo mal di testa e non capisco perché...

"Mh..." mugugno.

"È sveglio!" Sento Tae urlare.

"Si sono sveglio" dico mentre mi tocco il viso, sentendo una mascherina per gli occhi. ghiacciata e me la tolgo.

Probabilmente questa appartiene a Jin.

Ci troviamo in quello che dovrebbe essere il soggiorno della casa, sono disteso su un divano in velluto azzurro, cosa che sembra stonare con gli altri mobili in legno scuro. Taehyung é seduto su un poggiolo alla mia sinistra, Namjoon è inginocchiato di fronte al divano, di fianco a me, mentre Jin è appoggiato allo stipite della porta a pochi passi da noi.

"Che è successo?" Chiedo, mettendomi seduto.

"Taeyhung a provato ad ucciderti" mi spiega Jin e io rimango un po' sorpreso dal fatto che ha deciso di rivolgermi la parola.

"Non è vero, Jk! Se avessi voluto ucciderti, saresti già morto" commenta Tae sorridendo.

Rimango un attimo in silenzio "buono a sapersi..." dico poi, un po' confuso.

"Come stai Kookie?" Chiede Nam.

"Mi fa male la testa, ma sto bene... non sono riuscito ad aprire l'acqua" mi scuso.

"Nessun problema, l'ho aperta io. Tu stai pure qui tranquillo, noi prepariamo i letti e poi accenderemo il camino... e no, non lo farai tu" dice rivolgendosi a Tae.

"Poi potremmo sistemare i bagagli" conclude lui.

"Va bene" diciamo in coro e mi distendo di nuovo sul divano, rimettendomi il ghiaccio sulla fronte.

 

***

 

"Jungkook" 

Sento una voce chiamarmi, cosi alzo la mascherina, liberando un occhio per vedere chi è: Jin.

In effetti solo lui poteva chiamarmi col nome completo.

"Si, Jin?" Chiedo alzandomi del tutto, tenendo in mano la mascherina.

"Abbiamo finito di fare i letti, a quanto pare dovremmo dividerci in due stanze, con chi vuoi dormire?" Il suo tono è abbastanza freddo e svogliato, probabilmente è stato costretto da Taehyung per venire a parlarmi.

"Se vuoi, io sto in camera con Taehyung cosi tu puoi stare solo con Namjoon" dico piano, sperando che l'idea possa piacergli.

"Ottimo." Dice semplicemente, per poi andarsene.

Rimango li fermo, confuso per la situazione ma leggermente più felice.

Mi ha parlato, è un passo avanti.

Decido di salire anche io, dato che non avevo visto ancora la casa, essendomi fermato all'ingresso.

Sembra la classica casa dei film horror, tantissime rampe di scale strette e scricchiolanti, corridoi lunghi e stretti, in penombra. Sono presenti molte porte chiuse in legno massiccio, quadri inquietanti sulle pareti e nonostante abbiamo acceso il riscaldamento e il camino, fa ancora molto freddo.

Non mi piace questa casa.

"Ragazzi?" Li chiamo.

Nessuna risposta.

Mi guardo in torno, ci sono solo porte chiuse, a parte una, in fondo al corridoio buio.

Vado verso la porta e la apro.

"Ragazzi?"

La stanza dove mi trovo è illuminata solo da un piccolo fascio di luce che entra dalla finestra, che sembra abbia aperto Taehyung.

C'è un letto a castello sulla destra e una scrivania e un armadio sulla destra. Sopra la scrivania, sembrano esserci molte foto che, dato la poca luce non riesco a identificare.

Nella stanza fa molto freddo, molto più di tutta la casa, provo a chiudere la finestra, scoprendola già chiusa. All'improvviso la porta si chiude e il panico mi pervade. Corro verso la porta e cerco di aprirla.

Non si apre.

"Ragazzi! Non è divertente!"

Do una spallata alla porta con tutta la forza che riesco a dare, e fortunatamente riesco ad uscire, ritrovandomi di nuovo nel corridoio.

Stai calmo Jungkook, è solo suggestione.

Mi allontano il più velocemente possibile da quella stanza, con in pensiero di non volerci entrare mai più. Salgo al terzo piano, sperando di trovarli li e all'ultima stanza in fondo al corridoio, sento delle voci. 

 

Mi fermo un istante prima di aprire la porta e resto in ascolto.

"Eddai, perdonalo. Era ubriaco, ci sta malissimo per questo." Sento la voce di Tae.

"Lo so, ma è Namjoon, capisci?" Dice Jin.

"Guarda che erano in due ad essere ubriachi e lo sai. Di certo etero com'è, non avrebbe mai baciato Jk cosi."

"E Jungkook, si?"

"Ho i miei dubbi, ma comunque sa benissimo cosa provi per Namjoon."

 

"Cosa stai facendo?"

Una voce dietro di me, mi fa urlare per lo spavento.

"Nam!"

La porta, invece, dove stavo origliando si apre e c'è Jin a guardarmi male.

"Sono venuto a chiamarvi per la cena.."

"Grazie, arriviamo." Risponde Taehyung sorridendo.

Vedo Nam alzare gli occhi, prima di scendere.

Dopo qualche secondo di silenzio sento Tae dire: "Stavi origliando?"

"No, macché. Stavo appena uscendo dal bagno." Rispondo imbarazzato.

"Bene, visto che stavi origliando, non serve che ti ripeto il discorso. Jin?" 

"Cosa?"

"Avanti!"

Jin sospira.

"Jungkook mi dispiace se ti ho ignorato... e insultato, non era colpa tua."

Resto sbalordito.

"Va bene."

"Tutto qua?" Chiede Taehyung incredulo.

"Che devo dire? Sono contento!"

Mi avvicino per abbracciarlo.

"Però non mi torna qualcosa, quando mi hai insultato?"

"Ah, allora scusa se ti ho insultato alle spalle." Dice abbracciandomi.

 

***

 

Il resto della serata la passiamo tranquilli, prendiamo in giro Namjoon perché non sa cucinare, urliamo a Taehyung perché non vogliamo sentirlo cantare e addobbiamo l'albero di natate.

Quest'anno sono riuscito a fare i regali a tutti, nonostante mia madre mi avesse dato pochi won.

Fortunatamente io e i miei amici mettiamo sempre un limite da spendere, cosi da non offendere nessuno.

Vedo Jin appoggiare tre pacchetti sotto l'albero e per un istante mi chiedo per chi sia il terzo.

Lui sembra notare il mio sguardo, perché mi dice: "Si Jk, è per te." Sorride imbarazzato "Anche se ero arrabbiato non vuol dire che non ti voglia bene" aggiunge piano senza farsi sentire da Nam.

Senza nemmeno pensarci, gli salto addosso per abbracciarlo e quasi cadiamo per terra.

"Ma che fate voi due? Prendetevi una camera se volete fare zozzerie" sentiamo Nam lamentarsi leggermente divertito e Jin in un attimo mi spinge via, rosso in viso.

 

Durante un momento di noia, dove non abbiamo idea di cosa fare, racconto l'episodio della stanza in fondo al corridoio e di come mi sono sentito, entrando li dentro.

Jin e Tae mi prendono in giro, dicendo che i fantasmi non esistono e che sono un fifone, ma Namjoon sembra evasivo al riguardo.

"Che c'è Nam?" Chiedo.

"Beh..."comincia lui "I miei hanno comprato questa casa perché costava poco, visto che..."

"Visto che ... cosa?" Chiede Tae leggermente ansioso.

"Il proprietario prima è morto qui."

"Stai scherzando?" Chiedo sconvolto.

Lui scuote la testa. " Infatti ogni volta che venivo qui da piccolo, provavo una strana sensazione. Mio padre giura ancora che in soffitta ha visto qualcuno."

"Ti prego Basta! Questa casa mi da già i brividi cosi!" Urla Jin spaventato.

E poi il cagasotto sarei io?

Certo, ora che ha raccontato questa storia, voglio stare ancora meno, in questa casa, ma cerco di non pensarci, voglio godermi le vacanze.

 

 

 

"Dovè Tae? È sparito da un po'..." chiedo agli altri, che si limitano ad alzare le spalle. 

È salito al piano di sopra da qualche minuto, dicendo che doveva prendere una cosa, ma pensando a com'è spaventosa questa casa, non mi fido a lasciarlo da solo, cosi mi alzo e vado a cercarlo.

Certo, potrebbe benissimo essersi nascosto per farmi uno scherzo...

Arrivo alla porta della nostra camera, trovandola leggermente aperta, dal quale esce un piccolo fascio di luce. Mi preparo a cosa potrebbe succedere e apro la porta, chiamandolo.

Spalanco gli occhi imbarazzato, vedendo che nella stanza, il mio migliore amico è completamente nudo, intento a cambiarsi. Per un istante i miei occhi cadono sulla sua intimità prima che lui possa coprirlo con le mani e urlarmi di uscire.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio contro.

No, di certo non ero preparato per questo!

Sento un brivido che mi percorre le gambe e un gonfiore all'altezza del cavallo.

Cosa?!

No no no!

Prendo un bel respiro cercando di pensare ad altro. 

Non è possibile!

Sento il viso diventarmi tutto rosso e decido di andarmi a rinfrescare in bagno, dalla mia testa non vuole uscire l'immagine del membro di Tae e la cosa non mi piace.

Questo non significa nulla, non vuol dire niente.

 

Tock tock

 

Sento bussare alla porta.

"Che vuoi?" Urlo agitato.

"Sono Nam"

Ma che diavolo..

"Che vuoi?" Urlo di nuovo.

"Tae è appena sceso e mi sembrava agitato. Avete litigato?"

"No!" 

"E che è successo?"

Sono troppo imbarazzato per parlarne con lui, non capirebbe nemmeno.

Cosa deve capire Jungkook? Tu sei etero!

Questo è solo un incidente.

Certo non avevo mai visto un altro ragazzo nudo prima d'ora, io e Tae avevamo sempre fatto il bagno in costume, quando ci capitava. Vederlo cosi, mi ha fatto uno strano effetto e probabilmente è lo stesso per lui.

"Kookie?" Sento Nam chiamarmi di nuovo.

Apro la porta e lo faccio entrare, tornando poi a sedermi sul bordo della vasca da bagno.

"Che è successo?" Chiede ancora, sedendosi di fianco a me.

Ripenso all'accaduto e sento le guance andarmi a fuoco.

"Ho... visto Tae..."

"Cosa?"

"Nudo"

Lui scoppia a ridere, rischiando pure di cadere nella vasca.

"Tutto qua?" Ride lui.

"Che vorrebbe dire "tutto qua"? È stato imbarazzante!" Urlo irritato.

"Vuoi davvero farmi credere che non vi siete mai visti nudi? Non vi conoscete dall'elementari?"

"No, eravamo sempre con il costume.."

Lui continua a ridacchiare piano e a me viene davvero voglia di spingerlo nella vasca.

"Kookie è normale che ti senta imbarazzato, ma è il tuo migliore amico, almeno cosi hai visto tutto" continua a ridere.

"Non è quello il punto!" Mi irrito io.

"E qualè?"

Lo vedo abbassare gli occhi, dove sto tenendo le mani in questo momento e questa volta vorrei buttarmi io nella vasca.

"Oh"

"Ti prego non dirlo a Taehyung" lo supplico.

"Beh... io.." boccheggia per un attimo per poi tornare a guardarmi negli occhi, un po' imbarazzato.

"Quindi tu... e Taehyung..." fa gesti con le dita, ma io non capisco.

"Io e Tae cosa?" Chiedo confuso e irritato.

"No cioè..." chiude gli occhi per un istante e prende un bel respiro, prima di riprendere la parola "Ti piace Tae?" 

Cosa?!

"Cosa?! Scherzi?!" 

"Okay okay" cerca di calmarmi.

"Può esserci l'eventualità che ti possano piacere ANCHE  i ragazzi?"

"No, io sono etero!" Puntualizzo.

"Kookie" questa volta lo dice con una tale fermezza, da spaventarmi. "Non ti sto giudicando. È una cosa assolutamente normale e lo è anche che tu non riesca ad accettarlo. Può darsi anche che non sia cosi, oppure hai qualche... tendenza verso altre cose, devi solo scoprirlo."

Rimango in silenzio, sconvolto dal fatto che sia proprio Namjoon Kim a farmi questo discorso, il ragazzo più etero che conosco.

Io sono etero.

Mi obbligo a pensare, ma subito dopo ricompare nella mia testa, Tae nudo e la mia convinzione cede.

"Ci penserò" dico in fine a Nam, lui mi accenna un sorriso e se ne va dandomi una pacca sulla spalla.

 

Dopo essere rimasto in bagno per un bel po', decido di andare direttamente a dormire, non do la buona notte a nessuno e mi dirigo verso la stanza che Taehyung ha scelto per noi.

Mi rendo conto appena ora di non aver ancora disfato lo zaino, ma non ne ho molta voglia, così tiro solo fuori il pigiama e mi infilo nell'letto in alto del letto a castello, sapendo che Tae soffre di vertigini.

Non riesco.

Non sono gay. È solo una coincidenza.

"È normale che tu non riesca ad accettarlo" ripenso alle parole di Nam e tutto ciò mi sembra assurdo. 

È normale...

Tae e Jin sono pur di quella sponda, non c'è nulla di male, ne parlano anche tranquillamente.

In effetti non ho mai chiesto ad entrambi come hanno fatto ad'accettarlo, avranno fatto fatica come sto facendo io?

Ma che sto dicendo?!

Prendo un bel respiro e cerco di calmarmi un attimo.

Okay, mettiamo il caso che fossi gay, o bisessuale o quello che è... cos'è che mi da fastidio?

Quello che possano pensare le persone?

Però ho i miei amici che mi sostengono e mi vogliono bene...

Sento la porta della stanza aprirsi e un tenero "Kookie" mi chiama "sei sveglio?"

"Si Tae" mi metto seduto guardandolo da sopra il letto.

"Ti va di parlare?" Chiede timidamente.

Annuisco e scendo, sedendomi sul letto di sotto, lui fa lo stesso.

Ci guardiamo per un istante in silenzio, poi lui prende parola: "Non mi da fastidio che mi hai visto nudo, si insomma, ho un po' di insicurezze verso il mio corpo, ma credo che le abbiamo tutti, no?" Sorride lui e l'unica cosa che mi viene da pensare è che il suo corpo non abbia nulla che non vada.

È perfetto e bellissimo.

"Cioè, insomma, immagino che anche tu abbia i tuoi problemi su grandezz-"

"Credo di essere gay." Lo interrompo, non riuscendo più a trattenermi, sentendomi subito accaldato.

Lui mi guarda sconcertato, per poi sbuffare una risata scettica "Cosa?"

"Cioè, si insomma... non pensare male. Non mi piaci tu! Ma..." il pensiero di Tae nudo mi torna alla mente e sento di nuovo il fastidio alle gambe, così decido di alzarmi per camminare un po'.

"Non mi è mai capitato prima, non so cosa voglia dire..."

"Ti sei eccitato dopo che mi hai visto nudo?"

Kim Taehyung, perché sei così maledettamente diretto senza un briciolo di imbarazzato?

Dopo averlo sentito dire cosi a voce alta, mi sento sprofondare dalla vergogna.

Non riesco a guardarlo negli occhi, è troppo imbarazzante, mi limito ad annuire piano.

"Oh" fa lui.

"Beh, che dire..." ridacchia imbarazzato "sono lusingato, insomma, non pensavo di avere un bel corpo."

Cosa?!

"Tutto qui? Non hai altro da dire?" Chiedo leggermente irritato.

"Beh Jk, se ti piacciono anche i ragazzi non è un problema, infondo ho sempre detto che saresti entrato nel giro. In più a me è successo un sacco di volte, pensando a te..." conclude lui.

"Cosa?!"

"Ma è normale, non ci deve essere per forza qualcosa, no?"

Resto un attimo in silenzio a guardarlo. Sembra davvero sincero mentre lo dice, mi da un po' più di sicurezza. 

"No, credo di no... quindi non ti da fastidio?"

"Assolutamente no. Anzi, ti presenterò qualche mio nuovo amico" si alza entusiasta.

 

***

 

Dopo quella conversazione siamo andati a dormire e non ne abbiamo più parlato.

Il giorno dopo, Nam mi ha chiesto come andasse con la mia scoperta e mi sono limitato ad alzare le spalle.

 

Il resto della settimana passò abbastanza tranquilla: andammo a camminare in giro per il paesino dove eravamo; giocammo a palle di neve, dove colpì in faccia Jin che ovviamente si offese; 

Guardammo film natalizi fino a mezzanotte e scartammo i regali.

 

Jin mi regalò un set di maschere per il viso, molto apprezzati. Nam, aveva optato per un art book del mio manga preferito. Tae invece, mi aveva comprato un profumo per ambienti.

Meglio dell'anno scorso.

Quell'anno, Nam si era dimenticato di farmi il regalo di natale, Jin mi aveva preso un porta chiavi e Tae, beh lui non c'era...

Ma sono felice di queste vacanze e mi dispiace davvero che domani ce ne torniamo a casa.

 

Prima di partire, il giorno dopo: disfiamo i letti, spegnamo elettricita, caldaia e gas; io mi sforzo per girare quella maledetta valvola dell'acqua, riuscendoci senza prendere le pinze e quindi, non aprendo quel maledetto capannone degli attrezzi.

Salutiamo quella casa spaventosa e saliamo sul nostro Uber.

 

***

 

 

Sono passati un paio di mesi da quella vacanza, io e i miei amici abbiamo continuato a vederci, sporadicamente visti i nostri programmi di scuola.

Alla fine mi ero convinto che forse, una piccola parte di me, potesse apprezzare anche gli uomini e la cosa non mi dava più cosi fastidio.

Ogni tanto, quando a scuola passava un bel ragazzo, mi concedevo un paio di secondi per ammirarlo, senza farmi notare, ovviamente. L'ho accettato io, ma non sono ancora pronto a farlo notare dagli altri.

Namjoon continua a dirmi che c'è un suo amico che vorrebbe conoscermi, ma sono davvero pronto per frequentare un ragazzo in quel modo?

In fondo lo vorrei. Vorrei provare cose nuove, cosi alla fine mi convinco ad accettare.

"Fidati Kookie, è un ragazzo veramente simpatico, si chiama Minho!"

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