The Destiny

di Cathrine Jhons
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Qualcosa di nuovo ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** L'incontro ***
Capitolo 5: *** Il compleanno ***
Capitolo 6: *** Genitori ***
Capitolo 7: *** viaggio, domande e imbarazzo ***
Capitolo 8: *** L'appuntamento ***
Capitolo 9: *** Consigli ***
Capitolo 10: *** Tristezza e shopping ***
Capitolo 11: *** La prima fase ***
Capitolo 12: *** PICCOLA!!! ***
Capitolo 13: *** La seconda fase ***
Capitolo 14: *** Cambio di programma ***
Capitolo 15: *** Uscita a 4 !!!!!!!! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Si dice che il tempo cambi le cose, ma
 non sempre è così.
Il tempo scorre inesorabile senza mai
 fermarsi, ma per
qualche buffo motivo quando temiamo un
incontro il tempo si contrae.
Viceversa, quando ogni cellula del nostro
corpo freme dall'eccitazione
per l'arrivo di un determinato momento,
il tempo si dilata e rallenta.
Ma il tempo può scherzare con te anche se
non sei in una di queste situazioni,
e questo è il MIO caso.

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Capitolo 2
*** Qualcosa di nuovo ***


“Lizzi ti prego .. ti amo ..aaaahhh."
Driin. Driin
Spensi subito la sveglia non avevo voglia di sentirla suonare a lungo, tanto ero già sveglia, come al solito grondante di sudore dopo l’incubo che mi perseguitava ormai da quattro mesi. Ero arrabbiata com’era possibile che dopo tutto questo tempo facessi ancora quell’incubo?
Non ne potevo più. Quelle immagini mi stavano uccidendo!
Sentii dei rumori e capi che qualcuno si era svegliato. Mia mamma o mio fratello Riccardo?
- Lizzi, sei tu in doccia ?-
- Si mamma -spensi l’acqua, feci un respiro profondo. Cercai di fare quello che da lontano poteva sembrare un sorriso e uscii dalla doccia.
Mia madre Cathrine Jhons, chiamata anche Kate, era la mamma che qualunque figlia vorrebbe, almeno questo è quello che penso io. Noi due eravamo come due amiche inseparabili, sempre pronte a mettersi nei guai. Come quella volta, in un negozio di scarpe dove per caso lei fece cadere una fila intera di stivali e invece di metterli apposto scappammo ridendo. Era una donna sulla quarantina anche se non li dimostrava, alta, snella, con i capelli ricci e castani e con due occhi verdi che incantavano chiunque. La sua più grande dote era la sua intelligenza e il suo più gran difetto era che era tremendamente buffa ; come ora che era davanti allo specchio con i capelli tutti arruffati in pigiama che cercava di pettinarseli inutilmente. Come al solito dopo breve tempo mise giù il pettine, sbuffò rassegnata e si volto verso di me.
-Vai a fare colazione, ti ho scaldato il te-
- Si mamma - Sapevo già cosa mi avrebbe detto da lì a pochi minuti.
- Ti ho anche preparato dei biscotti, mangiali mi raccomando, io ho già fatto colazione non ti preoccupare per me !-
- Si mamma non ti preoccupare mangio -
Si mise a ridere, come al solito pensava di essersi preoccupata per niente.
Andai in cucina, approfittando del fatto che in quel momento mia mamma cercava ancora di pettinarsi i capelli per bere un sorso di te, gettare il resto nel lavandino e rimettere i biscotti nella scatola. Tanto li avrebbe mangiati più tardi mio fratello Riccardo.
Andai in camera a vestirmi.
 Cosa potevo mettermi ? Presi una semplice maglietta e dei jeans e mi guardai allo specchio.
-Eccomi in tutto il mio splendore-dissi ridendo. Avevo i capelli come al solito mossi con un castano che a mio parere era ordinario. Mi guardai e ricominciai a ridere in quanto con i jeans larghi sembravo una rappettara. Ero alta almeno un metro e settanta , snella, ma tutti i vestiti che mi andavano bene erano corti quindi ogni pantalone mi era largo. Presi la sciarpa e lo zaino di scuola e alle sette e mezza ero già vestita e pronta per partire. Mi passavano per la testa ancora le immagini dell’incubo quando senza neanche rendermene conto mi trovai seduta in macchina davanti scuola . allora ripresi un po’ di lucidità.
-Lizzi ci sei? Siamo arrivate!-
-Si. Ero solo sovrappensiero.Scusa mamma-
-Allora scendi o vuoi rimanere qui e fare radici?-.
-Si ciao mamma-
-Ciao-
Mi avviai verso il gruppo di studenti all’entrata dove c’erano le mie amiche.
Erano le mie tre migliori amiche, ma soprattutto erano tutte e tre completamente diverse.
C’era Lucy Leonard o semplicemente Cia che era la più scatenata, riusciva a conquistare tutti con i suoi due occhi marroni da cerbiatto, magra, con belle curve e dei capelli castani corti che rendevano il suo viso ancora più adorabile.
Completamente diversa era invece Arya Reibon chiamata teneramente Marilu che era la più responsabile e più simpatica ragazza che avessi mai conosciuto. Il suo viso ispirava fiducia aveva i capelli neri, gli occhi marroni, alta e robusta ma contemporaneamente molto femminile. Infine c’era Niki Perrens la più matta e più spensierata ragazza che conoscessi . Alta, magra, bionda e intelligente .A prima vista si poteva pensare che fosse una ragazza superficiale ma se la si conosceva bene si capiva che era speciale.
-Ciao Marilu, Cia, Kikka. Come va ragazze?- qui il mio sorriso si dimostrò meno falso di quello con mia madre. Certo non gli avevo mai detto che cosa mi era successo nell’ultimo periodo, ma erano le mie amiche e capivano quando ero un po’ giù di corda.
-Ciao Lizzi dissero tutte insieme-
-Be di cosa stavate parlando ?- dissi accorgendomi di aver interrotto una conversazione.
-Sai la novità?-disse la Kikka che era sempre quella che amava parlare.
Cosi per accontentarla e farla felice con così poco le chiesi con finto stupore.
-No dai racconta che novità ci sono !-
-Be la Cia ha conosciuto un tipo ! - Lo disse con una tale velocità che subito non colsi le parole, ma, appena le capii provai un senso di angoscia. Ripresi a parlare solo quando la Cia aveva ormai finito di picchiare o meglio rincorrere la Kikka.
-Be dai chi è?- Sapevo che voleva raccontare a tutti l’incontro che per lei era stato eccezionale, l’avevo provato anch’io una volta. Senza neanche accorgermene mi ero tirata addosso una nuova fitta di dolore e angosce . Tutto intorno a me divenne nero per il dolore.
Driin
Ero ancora immersa nel buio quando la Mary mi scosse -E’ la campanella ragazze dobbiamo andare-.
-Uffa, abbiamo italiano alla prima ora? E’ il lunedì che ce l’abbiamo ?-
-Si Kikka. Sappiamo che odi la prof ma dobbiamo andare in classe sai che odia i ritardi !-.
-Ok Mary ma prima ci beviamo un caffè!-
-Niente caffè dai andiamo in classe - dissi subito per porre fine alla conversazione ed evitare uno sproloquio della prof sulla puntualità e il rispetto per il lavoro degli insegnanti. Avevo già troppi pensieri per la testa.
Arrivammo in classe giusto prima della prof e quando entrò, eravamo già sedute ai nostri posti.
-Buongiorno! -
-BUONGIORNO PROFESSORESSA !-
- Oggi inizieremo la spiegazione del nuovo argomento, in altre parole Boccaccio; ma prima come al solito facciamo l’appello. Ballì -
-Presente-
-Barbieri-
-Presente-
-Bonato-
-Presente-
-Grey-nessuno parlò
-Elisabeth Grey???-
Allora mi accorsi che Mary mi lanciava strani sguardi e capii che era il mio turno un po’ in ritardo dissi -Presente-.
-Grey sei sempre disattenta in questo periodo e si che siamo al 20 marzo tra meno di due mesi, avrete l’esame di terza… va bè!Grisotto?-
-Ebreo….-
Mi lasciai sprofondare nei miei pensieri. In fondo con la compagna di banco che mi ritrovavo ossia la Francesca non era così difficile. Cercai di non pensare all’incubo e mi dedicai prima a decidere cosa avrei fatto quel pomeriggio.
-Nacque ad Arezzo da genitori di origini fiorentine, guelfi bianchi quindi in esilio come dante …-.
La prof continuava imperterrita la lezione così decisi, che per non far divagare la mente e magari andare a toccare tasti dolenti che mi avrebbero provocato una nuova fitta dolore, sarebbe stato meglio ascoltare la lezione e magari prendere appunti.
Finì la lezione ed io avevo scritto quattro fogli di appunti. Era finita solo la prima ora e io ero già esausta. Vidi la Mary avvicinarsi con una faccia che avevo già visto e non prometteva niente di buono.
- Lizzi oggi ti va di raccontarmi che hai ?- me lo chiedeva tutte le mattine. Era l’unica che si era accorta del mio cambiamento dal primo giorno…infondo era quella con cui avevo più confidenza.
-No-
- Ok! Che ne pensi della novità della Cia ? sai secondo me si metteranno insieme!- Come tutte le mattine cambiò subito argomento ma tocco un mio punto debole che mi provoco una fitta di dolore che mi fece tremare tutta.
-Lizzi stai bene? Cos’hai perché fai così?-
-Si sto bene, solo un colpo di mal di pancia non ti preoccupare- la fitta passo e con lei anche tutti i suoi ricordi.
-buongiorno ragazzi-
-BUONGIORNO PROFESSORESSA-
Mi alzai poi inizia a prendere appunti almeno non facevo divagare la mente. 

Driin Driin
Era appena finita la terza ora la prof non fece neanche in tempo a finire la frase che tutti erano già fuori a fare quei pochi minuti di ricreazione.
Io e le altre come al solito ci avviammo in cortile, dove c’erano già tutti i maschi della classe. Il pizza, alto, magro, castano e con grandi spalle ci salutò sorridendoci e ci si avvicinò.
 -Ragazze dovete salvare la ragazza di seconda che sta parlando con il Merlo e il Votta -.
-Ancora un’altra scommessa ?- fece Mary sbuffando.
-Si sapete come sono dai andate a salvarla-.
-Ci penso io voi non vi preoccupate -. Mi avviai verso il terzetto e vidi che la ragazza non era tanto in pericolo così mi venne un’idea. Quando il Merlo si accorse che stavo arrivando mi chiamò subito.
-Ei Lizzi … stavo raccontando a Jenny quando abbiamo bruciato il bancone di laboratorio con Sorio ti ricordi?-.
Mi vennero subito in mente le immagini dell’anno prima. Quando volontariamente Sorio il secchione della nostra classe, un ragazzo alto riccio, moro con un po’ di pancia aveva versato dell’alcool sul bancone di laboratorio. Pensava ne avesse versato poco, infatti, gli diede fuoco con un accendino. Il problema è stato che tutto il bancone è andato a fuoco e hanno messo una nota a tutta la classe.
-Sì. Mi ricordo è stato troppo divertente… mai confronto la volta che ti sei fatto dare il numero della figlia della prof e poi ci sei uscito assieme!- Il Merlo mi guardo con curiosità di solito io e le altre smascheravamo tutto quello che dicevano lui e il Votta ma stavolta avvantaggiai il Merlo. In fondo era il mio preferito, come si faceva a resistere a un ragazza che poteva benissimo fare il modello per la d&g.
Il Votta mi guardò malissimo perché sapeva di aver perso la scommessa a causa mia. Infatti, la ragazza mi guardo per capire se dicevo la verità ed io di nascosto gli feci segno di sì.
-Wow merlo … senti ti va di darmi il tuo numero ?-.
-Certo che si Jenny -poi la ragazza sparì
Il Merlo tirò un urlo mi ringrazio e poi chiese i soldi della scommessa al Votta che mi lanciava ancora cattivi sguardi.
Tornai dalle altre mentre il Merlo e il Votta si aggiunsero a glia ltri compagni di classe.
Eravamo in disparte e sole, quando alla Kikka venne un’idea. Devo dire che era una cosa strana visto che di solito quella che aveva idee era la Mary.
-Ragazze vi va venerdì di andare in città?-.
-Si certo che si - risposero tutte in coro tranne me.
-Te Lizzi vieni?-
-Io… no… non esco questa settimana-
-E dai Lizzi saranno ormai quattro mesi che non esci con noi o con nessun altro se sempre in casa ma che ti è successo?- disse la Kikka con faccia perplessa.
-Niente solo che devo studiare molto per gli esami- sapevo che loro si erano accorte che non era vero ma tentai lo stesso. Dopo tutto quello che mi è successo un po’ di tregua mi serve. Era questo quello che continuavo a ripetermi per convincermi . Senza farci caso riemersero le immagini dell’incubo e una nuova fitta di dolore mi fece tremare per la seconda volta.
-Ancora mal di pancia ?- chiese subito la Mary con aria ancora più preoccupata.
-Si> sapevo che non sarei mai riuscita a dirgli la verità, anche se a volte mi veniva voglia di urlarlo al mondo.
-Allora vieni sì o no venerdì?-
-Ok Kikka vengo- non so perché lo dissi, ma le parole mi uscirono da sole.
-EVVIVA- urlarono tutte insieme -IL TOPO ESCE DALLA SUA TANA FINALMENTE- diventai rossa e sorrisi ma era un sorriso vero e non uno di quelli falsi che avevo in faccia da tanto tempo. Rimasi colpita, era da tanto che non provavo questa piccola sensazione di felicità e mi sentii benissimo.
Driin Driin
La campanella suonò e senza che me ne accorgessi erano già passate le ultime tre ore.

 Arrivammo in stazione e ci dividemmo dandoci come al solito appuntamento davanti scuola. Rimasi sola in stazione ad aspettare il sessantuno per andare a casa quando le immagini dell’incubo tornarono a perseguitarmi e quella piccola sensazione di felicità svanì. Il mio sorriso tornò a essere il sorriso falso che ormai mi era familiare. Arrivò l’autobus, andai a casa e inizia subito i compiti senza neanche mangiare . Non avevo fame la tristezza mi aveva chiuso lo stomaco e senza neanche farlo apposta mi venne sul serio il mal di pancia.

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Cucciola..ti amo
Mi svegliai di colpo grondante ancora una volta di sudore. La settimana era già volata e oggi andavamo in città. Mi feci una doccia, feci finta di fare colazione e andai a scuola. Decisi di indossare solo dei jeans con una felpa rossa. Era la mia felpa preferita, rossa con il cappuccio, era stupida ma mi faceva sentire a mio agio e poi portava con se un sacco di ricordi!!

"-Tieni .. L'ho vista e ho deciso di comprartela ! Ti piace cucciola?Cucciola come mai hai quella faccia? Se non ti piace pos-"
"-No mi piace!E' stupenda ..Grazie Sam non dovevi ma quanto hai speso?"
"E' una cosina da niente .. Solo un modo per farti felice"
La sua mano mi scivolò sulla schiena , iniziò a baciarmi e ad accarezzarmi . Allora mi prese le mani nelle sue e per la prima volta mi disse ciò che esprimeva al meglio il nostro amore!!
"Sei tutto per me e un tuo sorriso mi manda in paradiso. Ti amo cucciola e ti amerò sempre"

"Anche io ti amo" . Una lacrima mi scese sulla guancia non avevo mai amato nessuno in quella maniera!!
"Riesco sempre a commuoverti é?"
"Smettila di fare il cretino". Come al solito cercai di soffocarlo con il cuscino ma era sempre tutto inutile.

-Lizzi sono le sette e mezza andiamo se no fai tardi a scuolo!-

-Si mamma eccomi.- Salimmo in macchina e ci avviammo a scuola. Arrivammo a scuola e vidi le mie amiche tutte agitate.

-Ciao ragazze-

-Ciao Lizzi, non avrai cambiato idea?- mi chiesero tutte con aria minacciosa.

-No non vi preoccupate.- Mentii, non avevo assolutamente voglia di uscire, volevo solo andare a casa e starmene in pace.

-Bene ragazze facciamo il quadro della soluzione!L'operazione inizia dopo scuola alle una e un quarto avete sincronizzato gli orologi?-

-Quale operazione?Di che stai parlando Marilu-dissi cercando di capire cosa cavolo stavano dicendo.

-L'operazione go out Lizzi- guardavo la Marilu come se non l'avessi mai vista in vita mia.

-Voi siete tutte matte una due e tre!-dissi indicando le mie amiche.

-Era soloper dare un tocco di avventura alla tua prima uscita dopo decenni che sei chiusa in casa e poi non è opera solo della Marilu! Il nome l'ho inventato io!-disse la niki dandosi arie da "SONO IO LA PIU' BRAVA DI TUTTE"

-Ma stai zitta che è meglio-per fortuna che è intervenuta la cia se no glielo avrei detto io .

Entrammo in classe con addosso lo sguardo della prof di chima la De Togni a causa del nostro solito ritardo.


Driin.Driin.

Erano giale una!

-Allora quanti soldi avete? Io ho 15 euro.> disse la Kikka mostrando i soldi.

-Io ne ho 10- disse la Cia mostrandoli a sua volta.

- Io pure- disse la Marilu.

Mi guardarono e io mostrai timidamente i miei 5 euro.

-5 euro? Ma con quelli neanche riesci a mangiare. Cos’è successo a tua mamma una volta ti dava 20 euro- disse la Cia che ora metteva in tasca i soldi.

-E’ perché oggi ho preso i miei.-

-Va bene alloradobbiamo andare a prendere il 41 in stazione e ci conviene arrivarci presto perchè passa tra 10 minuti!-

-Agli ordini marilu- dissi facendo il saluto militare.

-Ma stai zitta stupida!-


Eravamo in pizza Brà quando le altre decisero come prima tappa la Fiorucci, un negozio in via Mazzini. Ci incamminammo e passamo davanti a una via che mi era familiare e mi venne in mente il motivo! E come non poteva essermi familiare era li che c'eravamo conosciuti. Era come se non fosse passato neanche un giorno. Mi fermai senza più badarealle mie amiche contemplando il negozio.


"Ops.. scusa se ti sono venuto addosso sono uno sbadato" e mi tese una mano.

"Non ti preoccupare non mi hai fatto niente" mi sollevai da terra , mi scossi e pantaloni per togliermi la polvere e solo allora lo vidi in faccia.

Era alto molto più di me ,con i capelli ricci tenuti corti e neri . aveva due occhi così marroni che mi ci persi dentro quando li vidi. Era di una bellezza impossibile, aveva due spalli grandi e portava una semplice maglietta nera, che gliele faceva sembrare ancora più grandi e robuste, sopra a dei jeans scuri.

"Sei sicura di stare bene? Sai non sono molto delicato" e si indico come per dire sono pesante se ti cado addosso.

"No sto bene non ti preoccupare "feci un passo verso di lui e crollai a terra. Per fortuna che mi prese al volo se no sarei finita faccia in giù per terra.

 "Ecco ora ho anche fatto diventare una bella ragazza zoppa!"Sorrisi elui vedendomi fece altrettanto.

"Comunque mi chiamo Sam e tu?"

"Elisabeth, ma chiamami pure Lizzi"

"Lizzi è? Bel nome.. Ora tu vieni con me !" mi prese in braccio come una bambina e entrò nel negonzio con la scritta DOLERANT.

"No mettimi giù non c'è bisogno che mi porti in braccio ! E poi dove andiamo?"

Mi poggio su una sedia del negozio e scomparve in una porta dietro la cassa. Quando usci non era solo , c'era un uomo sulla quarantina con i capelli grigio brizzolato, una faccia giovane e spensierata. Aveva grandi spalle ed era molto alto.

"Lizzi questo è mio padre.. Si chiama Florent. Papà questaè Lizzi. Gli sono finito addosso accidentalmente e forse si è slogata la caviglia puoi darle un'occhiata?"

"Di la verità gli sei finito addosso apposta, solo per conoscerla !"

" Si certo è ovvio volevo anche slogarle la caviglia!."

"OK va bene ti credo be dai fammi dare un'occhiata alla tua caviglia!"

"Stia attento la prego"

"Non ti devi preoccupare Lizzi, mio papà nel tempo libero lavora come fisioterapista per una società di basket. Sei in mani esperte"

"allora la buona notizia Lizzi è che hai preso solo una brutta botta e non hai niente di cui preoccuparsi. La cattiva è che hai conosciuto il cretino di mio figlio." 

"Mai una volta che fai la cosa giusta! Ora la porti fino a casa e ti scusi! Ciao Lizzi mi dispiace per mio figlio."Detto ciò se ne tornò dietro la misteriosa porta.

"Scusa Lizzi mio padre ha ragione è stata colpa mia dai ti porto a casa! ce la fai ad alzarti?"

"Non c'è bisogno che mi porti a casa ce la faccio da sola!"mi alzai e gli crollai addoso. Mi prese allora in braccio.

"Maledetta caviglia"bisbigliai

"Se devi arrabbiarti fallo con me non con la tua caviglia" cavoli aveva sentito quello che avevo detto. Volevo sprofondare a terra o scappare a nascondermi.

Aprì la portiera di una vecchia 500 tutta rossa, non avevo mai visto un colore così intenso, era la 500 più bella del mondo; mi posò sul sedile del passeggero e andò al posto di guida.

"Ce l'hai la patente vero?"

"Si non ti preoccupare ho diccianove anni e tra cinque mesi ne faccio venti, è gia da un pò che ho la patente.Tu invece quanti anni hai?"

"diciasette" mentii ovviamente ne avevo sedici e avrei compiuto gli anni solo tra un mese a novembre.

Si girò a guardarmi negli occhi . Non so quanto ci guardammo precisamente .Ma io cedetti.

"Ok ne ho sedici e li compio tra un mese diciasette, a novembre."

"Lo sapevo che mentivi!Be mi vuoi dire dove abiti o devo tirare a indovinare?"

"Abito in borgo roma vai all'igloo poi ti dico io dove girare."

"Si signora!"

Sbuffai. "Non fare il cretino"

"Ok siamo arrivati"

"Ce la fai ?"

"Si la sento pochissimo la botta!"Lui si alzo e venne ad aprirmi la portiera."Dai Elisabeth, ora ti libererai di me." E fece un sorriso amaro che pensava non me ne fossi accorta.

Mi alzai e come una stupida caddi di nuovo, ma stavolta ero solo inciampata.Lui non se ne accorse, o meglio fece finta di non accorgersene e mi prese in braccio.Gli diedi le chiavi e quando fummo all'ascensore premetti il pulsante per il terzo piano visto che lui aveva le mani occupate.

"Sono solo inciampata prima, puoi mettermi giù"

"Io non rischio che mi crolli ancora"

Eravamo ormai davanti alla porta. Mi fece scenfere e mi apri la porta da vero cavaliere.

"Allora ora sei salva,puoi liberarti di me."

"Quanto sei scemo, apparte la botta mi sono divertita."

"Si però ti sei fatta male per colpa mia, quindi per sdebitarmi.. Vuoi uscire a cena con me?"

"uau"

"Cosa c'è? Se non vuoi basta che me lo dici non voglio costringerti."

"No accetto!!"

"Fantastico e per cosa era il UAU?"

"Sai com'è quelli della mia età chiedono di uscire non di andare a mangiare a cena!! Mi hai stupita"Sorrisi.

"E' lo so sono troppo bravo"

"Sei proprio uno scemo"e gli diedi un buffetto sulla spalla.

"Ora devo andare Elisabeth o Lizzi, ma mi sentirai ancora per sapere quando uscire!"Si avviò verso la porta dell'ascensore e quando si chiuse mi colpi un colpo di fulmine.

"Aspetta!"

"Si?"Riaprì la porta come se non aspettasse altre parole.

"Mi devi dare il tuo numero se no come ci teniamo in contatto?"

"Giusto che sbadato"ci scambiammo i numeri e poi se ne andò.

Corsi alla finestra di camera mia per vedere nella via e lo vidi guardare il cellulare e ringraziare il celo sorridendo. Sorrisi anchio di quella sua esultazione.

 

-Lizziche hai?- la Marilu mi riscosse dai miei ricordi e ci avviammo di nuovo verso la Fiorucci.

 Eravamo appena entrate nel negozio quando ci dirigemmo nella zona scherzi. Era la zona più bella del negozio. Si potevano trovare scherzi di tutti i tippi e di solito era li che compravamo il regalo cavolata per un compleanno. Ovviamente poi compravamo anche quello serio.Eravamo proprio in quel settore quando qualcuno mi spinse e mi buttò a terra.

-Ahia- sentì un forte dolore alla spalla e poi mi trovai a terra con un ragazzo che mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi.

-Scusa andavo di fretta..-io ero ancora stordita mi alzai con il suo aiuto e mi accorsi solo allora com’era il ragazzo che mi era venuto addosso.

-No… E’ impossibile… Tu non esisti…-era impossibile , fui invasa dal terrore era lui! Era il volto che conoscevo a memoria il cui ogni particolare faceva parte de me.Era impossibile che fosse li.

-Ti senti bene?? Come non posso esistere??-aveva una faccia davvero preoccupata.

-Lizzi cos’hai ? come mai hai quella faccia terrorizzata ?-erano le mie amiche che nel frattempo si erano affacciate dagli scaffali.

-Lui non può esistere!!- le guardai cercando di trovare il loro consenso ma loro si girarono verso il ragazzo con aria preoccupata e lui guardò loro con lo stesso sguardo.

-Lizzi ma sei impazzita?Come non dovrebbe esistere?>

-Lui non può esistere !!- iniziai a piangere ininterrottamente.

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Capitolo 4
*** L'incontro ***


Non era possibile. Avevo oramai quasi accettatto l'idea di non vedere più il suo volto, di ricordarlo solo nella mia mente e nei miei ricordi.

"E' tutto un sogno. Ora apro gli occhi e mi troverò pronta per andare a scuola e questo giorno non sarà mai successo. E poi è impossibile. Lui non c'è e io ho avuto solo un brutto incubo.Uau per la prima volta ho fatto un sogno diverso! Si deve essere per forza così non c'è altra spiegazione.E poi dai .."

-Come stai?-Era una voce familiare come unna ninna nanna che ti cantano da piccola e che poi risenti dopo tanti anni.

Bastò solo il suono della sua voce per farmi riaprire gli occhi e vedere il suo volto davanti il mio.

Era lui si era prorio lui.

-Finalmente riapri gli occhi!-Eravamo seduti su i gradini dell'entrate del negozio. Come eravamo arrivati li?

Io e le mie amiche eravamo sedute. Lui invece si era appena chinato davanti a me .

-Allora coma stai?-

-Bene- Ci misi un'eternita per dire quell'unica parola.

-Ciao, allora perchè ti sei spaventata così tanto quando mi hai visto?Sei anche svenuta !Devo essere davvero brutto!-

-No affatto-Non riuscì a trattenere quella stupida affermazione.Abbassai lo sguardo tremendamente imbarazzata.

Ma capii che stava sorridendo. Quanto amavo quel sorriso.

Mi prese il mento per guardarmi negli occhi ! Il suo sguardo era bellissimo , erano due occhi marroni profonde come due pozzi.

-Grazie!Ora sono più sollevato. Comunque come ti chiami?-

-Lizzi-

-Lizzi bel nome mi piace e poi mi suona molto familiare. Io mi chiamo..-

Si interruppe al suono di una canzoncina dei sum41 e mi fece segno con l'indice di aspettare e si rialzò con il cellulare in mano. Iniziò a camminare avanti e indietro davanti al negozio.

-Ciao Teo senti mi è successo un piccolo incidente .. Si sto bene sto bene non quel tipo di incidente.-Era nel bel mezzo di una discussione animata e colsi l'occasione per osservarlo in ogni singolo dettaglio e movimento.

Era sempre lui! Era alto, snello, con due grandi spalle. Indossava un paio di jeans neri, i suoi preferiti, e una felpa blu dei tifosi dell'hellas. Quanto amava quella squadra, lui e l'hellas erano due cose inseparabili.Aveva fatto crescere un pò i capelli ma erano sempre soffici e neri .Lo vidi mettersi la mano destra nei capelli, lo faceva sempre quando era sovrappensiero o imbarazzato. Era un movimento fluido e lento ma era amche estremamente sexy e affascinante.

 Si volto e i nostri squardi si incrociarono. Ed eccoli in tutto il suo splendore i suoi due occhi , mi rendo conto che lo sto fissando e che lui lo sa ma i suoi occhi mi ipnotizzano e non riesco a distogliere lo sguardo. Lui mi sorride e io abbasso lo sguardo imbarazzata.

"Perchè lo hai fissato ora ti penserà una pervertita malata di mente."

-Lizzi ma conosci questo tipo?- Mi ero completamente dimenticata della Marilu e le mie amiche . Non le risposi neanche . Stavo bene , ero in paradiso e per me contava solo lui e io.

-Ok ok Teo facciamo così, parto da qui tra pochi minuti e non ti preoccupare del regalo l'ho gia preso io-

" No se ne stava andando . Aveva detto così al suo amico."

Come se avesse sentito i miei pensieri si chinò verso di me, mise giù il telefono e mi prese il mento tra le mani per costringermi a vedere i suoi due occhi.

-Senti Lizzi io non so come mai ti sei spaventata così tanto quando mi hai visto ma lo voglio scoprire, solo che ora devo andare.-

-No non andare-

Le mie amiche mi guardarono sbalordite e lui mi sorrise di nuovo. Aveva un sorriso da mozzare il fiato, era perfetto e soprattutto lo aveva gia fatto due volte per me.

-Dammi il cellulare.-

Io non feci domande e gli porsi il mio cellulare.Lui lo prese , mi lascio il mento e già dopo pochi secondi mi mancava il nostro contatto, mi sentivo sola .Inizio a premere velocemente e dolcemente i pulsanti. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, era bellissimo in tutto quello che faceva come ora che si scompigliava i capelli folti . Era ancora sovrappensiero. Si giro verso di me .

-Ti ho salvato il mio numero con il mio nome. Ora devo andare ma ci sentiremo molto presto. Voglio sapere il motivo della tua reazione.Ok?-

-Si- e ricambiai il suo sorriso.

-Allora ci sentiamo.- Si voltò e se ne ando.Scomparve in mezzo alla folla, le mie amiche si erano già alzate per andare ma io rimasi seduta a fissare il punto in cui era sparito. Passarono pochi secondi e lo vidi tornare verso di me trafelato per la corsa.

-Sono proprio uno stupido e continuo a fare figuracce. Tieni questo è il tuo cellulare- e me lo porse.

-A proposito mi chiamo Sam-

-Lo so come ti chiami e gli sorrisi.-

Mi guardò con aria, si portò di nuovo la mano ai capelli colto dalla mia frase poi mi sorrise e se ne ando.

-Lizzi ma chi era quel tipo?Come facevi a conoscere il suo nome?-erano le mie amiche super incuriosite come al solito.

-Allora andiamo all'fnac?- chiesi continuando a sorridere. Non mi ricordavo più cos'era la felicità e ora che la provavo così intensamente volevo gustarmela tutta.

-Ok ragazze andiamo- Era la marilu che sapendo che non avrei detto nulla mise fine alla conversazione.


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Capitolo 5
*** Il compleanno ***


Ragazzi e ragazze che leggete spero la storia vi piaccia volevo solo chiedere scusa per i miei ritardi di pubblicazione ma sopratutto volevo mettere in chiaro che le frasi in corsetto rappresentano i pensieri e i ricordi della protagonista Lizzi.
Volevo anche chiedere scusa per aver modificato il 3 capitolo ma mi sono resa conto che non andava bene.
Bè spero leggiate la mia storia . E' la prima che scrivo quindi recensite al massimo!!!

BUONA LETTURA!!!!


Era il giorno più bello che avessi avuto in questi ultimi mesi e la giornata passo velocissima.

Ero gia distesa nel letto quando mi passarono davanti a gli occhi tante immagini e pensieri.


***

"Buon compleanno amore" Eravamo seduti in un ristorante in città. Era la serata perfetta!Io, Sam, una pizza e due candele. Eravamo a casa sua, i suoi genitori erano da parenti per una festa. C'era ancora il loro regalo scartato sul letto. Ero felice di averlo ricevuto mi faceva sentire apprezzata dai suoi genitori. Era un buono di 150 euro da spendere  in tutti i negozi che volevo di via mazzini! Era stato un bel pensiero.

"Stai ancora pensando al regalo che ti hanno fatto i miei?" Non mi ero accorta che stavo fissando il loro regalo. Le mie solite figuracce.

Mi girai a guardarlo "Si". Era splendido Sam si era presentato davanti a casa mia con lo smoking e la cravatta mi aveva preso in braccio e mi aveva portato a casa sua facendomi poi sedere a tavola. Ero ridicola . Non mi aveva lasciato neanche il tempo per cambiarmi. Eravamo l'opposto, lui tutto in tiro e io con una canottiera che ogni tanto scivolava dalla spalla facendo intravvedere il seno. Era una fortuna che me ne accorgevo solo io. Avevo ancora i pantaloni del pigiama e le pantofole di casa. Sembravo proprio una casalinga.

"Vuoi tenermi il muso per tutta la serata? La pizza si fredda!"

"Si te lo terro tutta la serata"Non dovevo cedere , almeno per un pò di tempo.

"E dai scusami ma poi che sorpresa sarebbe stata?"

"Potevi almeno farmi cambiare"

"E dai i miei genitori ti trovavano carina anche in pigiama. A proposito scusa per il loro regalo. Non sanno che non vai molto per negozi"

"Io non sono arrabbiata con i tuoi"feci finta di fare l'offesa e incrociai le braccia al petto.

"ti prego perdonami facciamo cosi mangiamo la pizza e poi ti dò il mio regalo"

"Mi hai fatto un regalo?"gli feci un sorriso. Ecco avevo già perso.

"Si ma prima mangiamo e poi tu non eri arrabbiata con me"e mi fece un sorriso malizioso.

***

"La pizza era buonissima no?adesso passiamo al tuo regalo" Sam si alzò e andò a prendere un pacchettino piccolo da camera sua.

"E' piccolo ma credo che ti piacerà tantissimo" prese la sedia e si siede davanti a me porgendomi il regalo.

"Mmm.. vediamo cos'è!" inizia a rigirarmelo tra le mani . Era una confezione grande quanto una di un anello. Iniziai a scartarlo .

Era il regalo più bello che potessi ricevere ma soprattutto era la prova che mi conosceva veramente. La scatoletta conteneva un biglietto e

una viola Arvensis.Ero senza parole . Mi aveva appena provato che mi conosceva benissimo. Il nostro primmo appuntamento infatti eravamo in un prato e quella viola fù il fiore che raccolse per legarmelo ai capelli. Presi il fiore lo annusai chiudendo gli occhi per assaporarne tutto l'odore. Quando li riaprii vidi Sam che mi fissava portandosi la mano destra ai capelli.Era curioso di sapere cosa ne pensassi del regalo lo sapevo, ma sapevo soprattutto che voleva che io aprissi il biglietto.

"Dai amore apri il biglietto! E' quello il tuo regalo"

Non vedevo l'ora di aprire il biglietto.

"Amore è stupendo non ho parole"Era il regalo più bello, più fantastico e più azzeccato che mi avessero mai fatto.

"Allora il regalo ti è piaciuto ?" Mi aveva regalato un buono per la Giunti al Punto  con su scritto che QUANDO AVESSI VOLUTO POTEVO FARMI ACCOMPAGNARE DA LUI A PRENDERE DEI LIBRI PER SEMPRE.

"Amore faresti questo per me" Sapevo che lui odiava entrare in una libreria perchè non si sentiva a suo agio e perchè non leggeva quasi ami quindi era sempre una tortura quando mi accompagnava in libreria a prendere dei libri.

"Lo so lo so sono pazzo e masochista però hai visto ! Mi farei torturare per te"Mifece l'occhiolino e poi mi guardò negli occhi.

"Sei proprio perfetto!"Non sapevo come altro definirlo.

"lo sai che questa frase potrò rinfacciartela quando vorrò ?"

"Si lo so"

Presi il suo viso tra le mani e lo baciai a fior di labbra. Allora mi mise una mano sui fianchi per sollevarmi e farmi sedere sopra di lui, poi con una mano mi spostò all'indietro il collo per  baciarmi  dalla spalla fino al mento. Iniziai ad ansimare. Non era possibile che ogni suo contatto con la mia pelle mi desse una scarica per tutto il corpo.

"Amore.. stai ansimando?"Ecco lo sapevo non riuscivo mai a trattenermi. Ogni volta che mi baciava il collo mi mettevo ad ansimare.

Allora mi prese il viso e mi catturò la bocca con un bacio famelico e iniziammo a giocare, un gioco intimo tra di noi, uno scambio di carezze . Io come al solito iniziai a giocare con la sua lingua poi provai ad accarezzargli i canini e lo sentii ansimare. E il solo pensiero che ero stata io a provocarlo mi eccitò da matti.

"Amore .. anche tu stai ansimando" non mi staccai mai dalle sue labbra non volevo .Lui sorrise e poi ricominciammo a baciarci. Adoravo i suoi canini ma soprattutto adoravo l'effetto che le mie carezze avevano su di lui.

Ci staccamo per riprender fiato per poi ricominciare a baciarsi.Che sapore. Non aveva conosciuto nessuno che avesse un sapore così buono, intenso e dolce. Sapevo che non sarei mai riuscita a fare a meno del suo sapore. Sentii le sue mani intrufolarsi tra i miei capelli reclinandomi la testa all'indietro. Iniziò a baciarmi come se fossi il suo unico nutrimento era un continuo gioco famelico che mi stuzzicava e si impadroniva di ogni mia piccola parte e ad ogni suo piccolo tocco mi strappava continui ansiti

"Lizzi.."Amavo la sua voce in questi momenti che mi cancellavano ogni pensiero dalla mente.Quando mi parlava con quella voce non riuscivo più a ragionare.

"Si amore .. cosa c'è?"Era un continuo baciarsi e ansimare . Allora intrecciai le mie mani dietro la sua schiena premendolo contro di me, volevo che mi toccasse e che ogni mia piccola parte del corpo fosse in contatto con il mio, volevo sentire le scariche che solo lui riusciva a darmi. Gli misi anche le mani nei capelli, dio quanto adoravo i suoi capelli così neri e così folti.

Lo sentii ansimare per il modo che gli carezzavo la schiena . Era come se provasse tutte le cose che provavo io anche le cose che mi passavano per la testa.

"Sei bellissima.. ti amo lo.. lo sai"poi si rituffo nelle mie labbra giocando con il mio labbro inferiore. lo sentii  gemere intimamente e approfondimmo il nostro bacio . Non riuscivo più a staccarmi da lui volevo il suo sapore per sempre .

"Ti.. amo anche io"Ci inseguimmo ancora in un bacio famelico poi smise improvvisamente .

Mi guardò negli occhi e il suo sguardo era così profondo che oensavo mi stesse spogliando l'anima.

"Cosa c'è amore?"Non capivo perchè avesse smesso.

"Mi sei sempre piaciuta dalla prima volta che ti ho vista " mentre mi parlava mi accarezzava i fianchi annulandomi così tutti i pensieri.

"Anche tu da quando mi hai quasi slogato la caviglia"Si mise a ridere.

Iniziammo a guardarci negli occhi e come se avesse letto i miei pensieri mi prese per i fianchi per portarmi in camera sua.

ci sedemmo sul suo letto a cavalcioni. Mi prese i capelli reclinandomi la testa e inizio a baciarmi aprendomi la bocca con la lingua . Io spostai la testa verso di lui per lasciarli un più libero accesso e sentii la sua lingua famelica di carezze e coccole. Allora gli misi una mano tra i capelli per giocare con un suo riccio ribelle e lo sentii ansimare. Stavamo gemendo insieme quando ci staccammo per riprendere fiato, pochi secondi e ricominciammo il nostro gioco di carezze.

Sentii poi la sua mano intrufolarsi nella mia canottiera per stringermi il seno. Ero letteralmente impazzita. Sapeva cancellarmi tutti i pensieri .

"Mi.. ero accorto.. della canotta.. è .. per quello che.. non ti ho fatto.. cambiare"lo sentti dire tra un gemito e l'altro sorridendo poi sempre a fior di labbra. Ricominciammo a baciarci .

"Lizzi.."Il mio nome pronunciato dalla sua voce era talmente eccitante che le mie mani iniziai a toglierli la giacca e la cravatta..

"Sam ti voglio"Lo vidi fermarsi guardarmi negli occhi raggiante di felicità.

"Ti amo"Iniziammo a svestirci e a baciarci come mai avessi fatto.

***


Mi svegliai ed ero ancora sul suo petto, aprii gli occhi e lo vidi fissare il soffitto giocando con una ciocca dei miei capelli. Rimasi a fissarlo. Era la cosa più bella che avessi mai visto.

"Lizzi ti sei svegliata finalmente"Smise immediatamente di giocare con i miei capelli mettendosi invece una mano tra i suoi. Era preoccupato ? No é impossibile, non dopo questa sera . Lo guardai e per tranquillizzarlo gli diedi un bacio.

"Sei preoccupato, perchè?"Lo vidi sollevarsi per guardarmi meglio.

"Non ti ho fatto male?So che era la tua prima volta e insomma sono preoccupato."Lo guardai e non riuscii a trattenere un sorriso. Era il ragazzo perfetto ed era tutto mio.

Mi alzai per mettermi a cavalcioni su di lui. Iniziai a baciarlo prima il mento poi il collo fino al petto. Gli baciai il petto e presi a giocare con un suo capezzolo , lo sentii gemere di piacere prima che mi  blocco sotto di lui bloccandomi i polsi sopra la testa.

"Devo suppore che questo sia un no"Mi fermò i polsi con una mano e con l'altra mi accarezzò i fianchi facendomi ansimare e rabbrividire contemporaneamente."stai zitto e baciami". Lo vidi cercare famelico le mie labbra per ricominciare dal punto che avevamo interrotto poche ore prima.

***

Ero nel letto e sognavo ad occhi aperti riuscii ada addormentarmi solo dopo molte ore galleggiando nei ricordi del mio compleanno e dei piani di Sam.

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Capitolo 6
*** Genitori ***


Driin. Driin.

-Lizzi svegliati!- Sentii dei rumori ma ero ancora addormentata:

-Lizzi ti svegli?-

Mi alzai improvvisamente dal letto.

-Mamma ma che ore sono?- "No non è possibile non può essere!" Non riusci a pensare ad altro?

-Sono le sette e mezza e siamo in stra ritardo-

Impossibile non ci credo. Cosa avevo sognato? Non riuscivo a crederci era la prima notte che non avevo sognato dopo mesi. Non avevo avuto l'incubo era incredibile!

-Lizzi ti muovi allora?Cosa hai amore? Ti senti poco bene?- Solo allora mi accorsi che mi stavo guardando attorno con aria sperduta cercando di capire se il sogno era questo e se presto si sarebbe trasformato nel mio incubo. Ma non successe niente. Cercai di costruire una frase che avesse logica e di riprendermi.

-Si.. mamma.. sto bene ..non preoccuparti!-La vidi uscire dalla porta indicandomi ancora l'orologio.

-Merda!- avevo appena visto l'orologio. Erano si le sette e mezza e io avevo una verifica.

Mi preparai velocemente mettendomi un paio di jeans neri attillati con una camicetta bianca, come al solito mi guardai allo specchio velocemente e mi fermai di colpo.L'immagine riflessa dallo specchio era completamente diversa da quella di ieri! Quella non ero io! Sul mio volto non erano presenti le solite occhiaie dovute alle poche ore di sonno a causa del mio incubo continuo e sulla mia bocca era presente un'ombra di un sorriso che non sentivo da tanto.Spostai lo sguardo ancora all'orologio e mi accorsi che erano passati già altri 10 minuti.

-Merda!- Ripetei ancora ad alta voce. Corsi in macchina e mia mamma parti a razzo riuscendo per un pelo a portarmi a scuola alle 7 e 55 .Corsi in classe e quando entrai  mi accomodai al mio banco ignorando gli sguardi strani delle mie amiche.

Subito dopo entrò la prof  e inizio la lezione come tutti i giorni.

Al suono della terza ora le mie amiche mi si avvicinarono con uno sguardo strano.

-Che c'e?- Chiesi non capendo a cosa erano dovuti quelli sguardi!

-Lizzi che ti è successo oggi sei .. non so come dirtelo senza che tu ti arrabbi.. insomma sei come felice oggi!-

-Io sono sempre stata felice- Mentii cercando di nascondere la realtà, cioè che avevano completamente ragione sui mesi passati.

-Si va be.. comunque stai bene oggi!-Disse la Marilu cambiando poi discorso.-Ti ha più richiamato il ragazzo di ieri?-

-No !-Ecco addio a quell'ombra di sorriso.

-RAGAZZE COSA CI FATE IN PIEDI TORNATE AI VOSTRI POSTI-

-Scusi professoressa! - Dissero tutte insieme tornando a sedersi.

La prof fece l'appello poi inizio la lezione di chimica sulle titolazioni e io ,al ricordo del ragazzo del giorno prima ,sprofondai nei ricordi perdendo la concezione del tempo e della realtà.

"Amore ma che fai?" mi stava baciando il collo seguendo una linea immaginaria dal mio mento alla spalla facendomi tremare come sempre a ogni suo tocco.

"Mmm.. amore.. la chimica.."Cercavo di formulare frasi ma il mio cervello era disconnesso pensava solo alle sue labbra sul mio collo e ai suoi capelli che non persi tempo ad accarezzare.eravamo seduti attorno al tavolo e io cercavo inutilmente di fargli studiare la chimica.Eravamo nel salotto in casa sua .

"Amore..i tuoi!"Riusci a dire solo questo tra un gemito e l'altro che mi provocava il suo tocco.

"Sono fuori torneranno tra un'ora"Disse passando a baciarmi prima il mento poi lo zigomo e infine l'orecchio. Mentre mi mordeva l'orecchio io inclinai la testa di lato per evitare la sua tortura piacevole che mi spezzava ogni pensiero. Lui si fermo e si allontanò sorpreso dal mio gesto.

"Che hai cucciola ?Perchè non vuoi che ti coccoli!"Disse accarezzandomi la guancia con il dorso della mano. La presi e la fermai, non volevo che si allontanasse volevo sentirlo sempre vicino a me in ogni secondo. Si riavvicino al mio visoguardandomi negli occhi per poi tornare al mio collo con baci a fior di pelle.

Iniziai a tremare. "Amore.."Una  sola parola mi uscì ancora dalle labbra tra un gemito e l'altro.Aprii gli occhi spostando il collo di lato per lasciarlo giocare con il mio collo, misi di nuove le mani nei suoi capelli socchiudendo gli occhi dal piacere di sentirlo così vicino e quando gli riapri mi immobilizai completamente.

"Amore!!"Mi spostai subito di lato per spostare Sam che mi stava ancora baciando il collo.

"Cucciola ma che hai?"Mi guardò negli occhi e vedendo il mio sguardo sorpreso si voltò seguendo il mio sguardo.

"Mamma . Papà."Rispose sorpreso io mi alzai agitata e Sam mi si mise davanti prendendomi per mano e portandomi davanti ai suoi genitori.

"Lizzi come stai?"Chiese con sguardo curioso vedendomi con Sam

"Sto bene signor Florent."Ero agitatissima non avevo mai conosciuto i genitori di Sam e ormai era un mese che uscivamo insieme. Certo suo padre lo conoscevo già ma non pensavo si ricordasse di me.

"Chiamami solo Florent se no mi fai sentire vecchio!"

"Ok"Non riuscii a non ammirarlo, indossava una giacca nera come i pantaloni che lasciava intravvedere la camicia azzurra che portava sotto. Era bellissimo come sempre.La sua carnagione era più scura del giorno in cui l'avevo conosciuto, forse a causa del sole dell'ultimo mese. Aveva i capelli pettinati all'indietro di un grigio brizzolato. Coma la prima volta che lo vidi non riuscii a non ammirare la sua altezza smisurata e le sue spalle enormi, si capiva subito che era il padre di Sam. Lo stavo ancora ammirando quando Sam mi riscosse.

"Lizzi questa è mia mamma Stephanie. Mamma lei è Lizzi la mia ragazza. "Mi voltai verso Sam capendo dal suo sguardo che queste erano le presentazioni ufficiali e che i nostri incontri clandestini a casa sua o mia in assenza dei genitori erano finite.

"Buon giorno signora Stephanie"Le dissi cercando di non sembrare tanto agitata come ero.

"Chiamami pure Stephanie. Da quanto è la tua ragazza Sam?"Si voltò a guardare il figlio sorridendo con aria curiosa?

"Da 23 giorni"Disse abbassando lo sguardo poi si voltò verso di me e mi sussuro"Scusami"

Non capii il motivo delle sue scuse e mi voltai di nuovo verso i genitori del mio ragazzo.

"Lizzi mio figlio è proprio un maleducato doveva presentarci subito! Saremo grandi amiche vedrai!Ora noi ce ne andiamo abbiamo un importante festa che ci aspetta al Dolerant e poi vi lasciamo a dove vi abbiamo interrotti.Spero di rivederti spesso ora che ci conosciamo!"Disse Stephanie trattenendo a stento un sorriso."Comunque figliolo sapevamo gia di lei, noi sappiamo tutto!Quindi ora potete evitare i vostri incontri clandestini!"Disse infine voltandosi verso Sam e sorridendomi.

Solo allora notai tutta la bellezza della madre del mio ragazzo. Era alta quasi quanto il marito, ecco svelato il motivo dell'altezza di Sam, portava i capelli sciolti che le coprivano le spalle di un biondo castano.Aveva gli occhi di un marrone intenso come quelli del figlio, aveva una carnagione molto chiara che era in netto contrasto con la pelle scura del marito. Aveva poi le labbra carnose e di un rosa intenso che la facevano sembrare nel complesso una bambola di porcellana. Indossava un vestito di seta blu fino alle caviglie con uno scollo a V davanti e la schiena libera.Non portava il reggiseno il che la rendeva ancora più bella , abbinata al vestito portava una collana con un ciondo blu e una pochette blu anchessa.

"Lizzi la caviglia come va?"Mi chiese Florent.

"Benissimo e lo devo a lei!"mi voltai verso Florent sorridendogli per ringraziarlo.

"Ma che non devi ringraziarmi"

"Lizzi mia cara prima di andare posso darti un consiglio?"Disse Stephanie con un sorriso malizioso.

"Si certo Stephanie"

"Ti conviene non usare il rossetto rosso quando vi incontrate in segreto se no ce ne accorgiamo subito!"Si voltò verso il figlio si leccò un dito per pulire un segno di rossetto sulla fronte di Sam.

"Ok.. Grazie.."Ero diventata completamente rossa. Che imbarazzo. Createmi una fossa ora vi prego, così mi sotterro. Pensavo continuamente.

"Non c'è di che!Florent dobbiamo andare e poi loro devono studiare. Ciao ragazzi!"I due genitori si voltarono e uscirono facendoci rimanere soli.

Ero ancora completamente pietrificata quando senti le braccia di Sam sollevarmi e farmi sedere su di lui sul divano.

"Amore stai bene?"Era preoccupato glielo sentivo dalla voce!

"Amore ti prego respira .. Hai fatto una bella impressione ai miei genitori e poi mio padre ti adorava già dalla prima volta che ti ha vista!Amore parlami!"Mi prese il volto tra le mani per guardarmi negli occhi. E appena ci guardammo io mi sciolsi sentendomi completamente al sicuro grazie a quello sguardo così intenso.Solo allora riusci a articolare qualche risposta abbassando lo sguardo.

"Si amore sto bene non preoccuparti.Sam?"lo guardai negli occhi e senza dire niente capii cosa volevo!

"Si cucciola gli hai fatto una bella impressione e scusami!"

"E per cosa sono io che ho il rossetto"Cercai di alleggerire la tensione e ci riuscii.

Rise "Si e non voglio che te lo tolga!"Mi unii anche io alla sua risata.

"mmm dove eravamo rimasti?"Mi guardo malizioso prima di rituffarsi sul mio collo.

"Amore"Ecco lo sapevo avevo gia cominciato ad ansimare.

Mi spostai per non farmi baciare il collo e lui mi fisso incredulo.

"Cucciola che hai?"Mi alzai e feci per andarmene ma mi prese per un braccio e mi fece mettere a cavalcioni su di lui.

"Allora cucciola mi dici che hai?"Mi accarezzo i fianchi facendomi tremare dal piacere e per essere sicuro di non farmi scappare.Sapevo che non sarei mai potuta alzare in quella posizione. Allora mi venne un'idea. Mi avvicinai a lui sfregando sempre di più i nostri bacini uno sull'altro, poi iniziai a baciarlo prima sul collo come aveva fatto lui poi sul mento e infine catturai la sua bocca in un bacio famelico e iniziammo a inseguirci nel nostro gioco intimo e passionale di carezze.Lo sentii gemere dal piacere avvicinando sempre di più il mio bacino al suo e lo sentii tremare dal piacere. Stavo per cedere anche io perdendo di vista il mio scopo, sentendo che riuscivo a provocargli gli stessi gemiti che mi procurava lui. Ma rimasi cosciente infatti nel bel mezzo di un bacio passionale riuscì ad alzarmi a correre nel salotto e sedermi sulla mia sedia.

Intanto Sam era ancora li sul divano incapace di muoversi. "Amore ?"Lo chiamai paurosa per il rischio di una possibile arrabbiatura per il metodo in cui gli ero sfuggita.

"Amore stai bene?"Non mi rispose. Preoccupata tornai vicino al divano e appena fui vicina lui si alzò ridendo mi afferò per i fianchi e sollevandomi mi fece distendere sul divano per poi bloccarmi con il suo corpo! Io iniziai a dimenarmi cercando di scappare ma era tutto inutile.

"Cucciola mi avevi quasi fregato ma ora mi devi dire che hai se no non ti lascerò più andare!"Vidi il suo sorriso e smisi di divincolarmi sotto di lui.

"Amore e se i tuoi rientrano e ci trovano così?"Si mise a ridere e io lo guardai in cagnaccio.

"Cucciola ok hai ragione disse sulla difesa torniamo a fare i compiti."Cercai di alzarmi ma lui non era intenzionato a muoversi, anzi si sistemo meglio tra le mie gambe e con le dita della mano mi percorse tutto il corpo dal mento fino alla coscia.

Io iniziai a tremare.Maledetta me non riuscivo proprio a controllarmi.Lo vidi ridere.

"Cosa c'è di così divertente?"

"Niente cucciola"Fece per alzarsi ma io strinsi la presa con le gambe bloccandolo.

"Sputa il rospo dai!"Lo vidi alzare gli occhi al cielo. Allora cercai di fargli gli occhioni dolci e lo vidi sorridere.

"Pensavo che ci sono cascato come un pero e che è la prima volta che comandi così coraggiosa. Lo sai che sei proprio una stronzetta?"Mi strinse ancora di più.

"Potrebbero arrivare i tuoi!"cercai di nuovo di liberarmi, ma inutilmente. Non riuscivo a muovermi nella sua pressa ferrea.

"Cucciola stai ferma tanto non scappi!Ti libererò solo se mi prometti una cosa!"

Lo guardai intnsamente cercando di capire cosa volesse ma ci rinunciai."Cosa?"

"Promettimi che ogni tanto prenderai di nuovo l'iniziattiva."Si avvicino con il viso al mio e poi mi mordicchiò un orecchio sussurrandomi"Mi sei piacuta un sacco"Stavo gia iniziando a gemere per il contatto dei nostri bacini quando inizio a baciarmi il collo e la clavicola.Inarcai la schiena dal piacere e socchiusi gli occhi fino a quando non sentii più i suoi baci sul mio collo.Quando li riapri lo vidi fissarmi sognante.

"Amore cosa c'è ?"Chiesi un pò imbarazzata.

"Dimmi una cosa"

"Dipende!"Sorrisi maliziosa.

"Sono io che ti faccio gemere così?Insomma basta che ti sfiori per farti contrarre dal piacere?"Chiese curioso percorrendo di nuovo il mio corpo con il dorso della mano fino alla mia coscia interna. Senza acconsentire andai prima in iperventilazione e poi iniziai a gemere come prima.

Lo sentii fermarsi e qundo alzai lo sguardo su di lui lo vidi sorridere mentre io arrossivo dall'imbarazzo

"Incredibile questa cosa mi piace da matti.Sei tutta rossa"Disse scoppiando a ridere. Si alzo ridendo porgendomi una mano.

"Cucciola andiamo a studiare dai"


-Lizzi!-

 -Lizzi dai sono le una dobbiamo andare a casa!-

Riemersi dai miei sogni e vidi le mie amiche che mi fissavano.

-Lizzi stai bene?-Vidi la Marilu davanti a me e solo allora capii realmente dove eravamo e che ore erano.

-Si sto bene dai andiamo a casa-Dissi ancora immersa nei miei ricordi.

Ci avviammo verso la stazione e dopo aver salutato tutte mi arrivò un messaggio sul cellulare. Chi poteva essere?

"Sono Sam il ragazzo che si è scontrato con te ieri!Non so se ti ricordi di me. Stai bene oggi?"

Iniziai a sorridere involontariamente leggendo il messaggio poi gli risposi subito.

"Certo mi ricordo di te. Non potrei mai dimenticarti. Comunque si sto bene"

Inviai il messaggio ma quando lo rilessi mi pentii della mia spontaneità .

"Grazie. Ti va di incontrarci?Vorrei provare a estorcerti delle informazioni sul perchè hai reagito così!"

"Per me va bene. quando ci incontriamo?"

Risposi sapendo benissimo che non gli avrei rivelato mai i motivi della mia reazione.

"Domani puoi dopo scuola?Finisci alle una giusto?Ti passo a prendere in macchina ok?"

"Si esco alle una e domani va bene. Che macchina hai?"

"Non vedo l'ora di rivederti e poi voglio capire. Comunque sarò su una volkswagen scirocco bianca. A domani :-)"

"A domani :-)"

Mi fece uno squillo per avvertirmi di aver ricevuto il mio messaggio e io feci lo stesso con lui.Iniziai a sorridere involontariamente, come un ebete e presi l'autobus per andare a casa. Mi misi a fare i compiti anche per il giorno dopo in quanto domani sarei stata fuori casa. Finiti i compiti però la mia mente ripercorse le immagini dell'incubo che quella notte non avevo avuto e mi ritrovai sul letto in camera mia raggomitolata con il respiro affanato singhiozzando come una bambina.Il giorno passò e alle nove mi addormentai ancora vestita con il viso rigato ancora dalle lacrime.

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Capitolo 7
*** viaggio, domande e imbarazzo ***


Ciao  devo scusarmi per il ritardo dello scorso capitolo poi vorrei ringraziare 3things e niki_cullen per avermi aggiunto tra i preferiti e fantasy_Mari88,  vero15star e  xx Black Rose OSheaXx per avermi messo tra le seguite.
Ma  soprattutto vorrei ringraziare coloro che scrivono recensioni quindi per:

gattanera - Grazie aggiornero il prima possibile comunque anche io adoro Sam è il mio preferito e credo si capisca. Mi piacerebbe se mi dessi dei consigli per renderlo più romantico o anche più divertente. Mi interessa la tua opinione.

nanako e suni- ho cambiato l'introduzione come mi avete consigliato e ora credo sia molto meglio anche se sono ancora un pò incerta.

Spero vi piaccia questo capitolo . Fatemi sapere  soprattutto tu Gattanera
Ciao e grazie.
P.S. Recensite il più possibile please mi serve il vostro aiuto.

***

Driin. Driin.

Spensi la sveglia immediatamente. Quella notte l'incubo era stato il peggiore di tutti quelli passati.Ero sveglia dalle cinque a guardare il soffitto senza piangere in quanto le lacrime erano già finite il giorno precedente. Ieri avevo passato tutto il giorno a piangere raggomitolata su me stessa. Ora stavo un pò meglio. I singhiozzi erano passati così come anche i tremori.

Mi alzai e andai a farmi una doccia.

-Ciao mamma-Dissi sentendola entrare in bagno.

-Ciao Lizzi. Hai programmi per oggi?-

-Si. Vado in città con delle compagne di classe ti dispiacerebbe prestarmi dei soldi?-

Aprii la doccia e mi trovai mia mamma gia vestita è straordinariamente pettinata.Indossava dei pantaloni neri abbinati con la giacca chiusa sopra una camicia rossa con in mano una cartellina nera anchessa piena di documenti. La guardai da capo a piedi incredula, di solito a quell'ora girovagava in casa ancora in pigiama.

-Mamma ma da che ora sei sveglia per essere già pronta?-

-Mi sono svegliata alle 6!Spero di non averti disturbato il sonno.-

-No non ti preoccupare. Comunque come mai sei così elegante?-

-Ho una riunione con il preside . Dobbiamo parlare della nostra segretaria che a mio parere e a quello di tutte le mie colleghe è un'incapace.-

-Ah..ok-

-Ti lascio 20 euro sulla scrivania in camera tua.Vestiti in fretta che se no faccio tardi.-

Andai in camera e iniziai a prepararmi per la giornata di scuola e l'incontro con Sam.Indossai  dei jeans blu scuro a vita bassa e a tubo dentro a degli stivaletti neri con un accenno di tacco, una maglietta grigia a maniche lunghe visto che eravamo gia a marzo con sopra una camicia a maniche corte a scacchi gialla e nera. Andai allo specchio e mi misi un accenno di matita nera per mettere in rilievo i miei occhi verdi.Mi guardai allo specchio e quasi non mi riconobbi. Si vedeva che ero ancora triste ma l'idea di poter rivedere il mio angelo personale presente nei miei incubi mi regalava un sorriso a trentadue denti. Presi lo zaino , ci ficcai dentro due o tre guaderni per gli appunti e uscii di casa con mia madre.


-Lizzi siamo arrivate.-

-Grazie mamma e imbocca al lupo.

-Crepi-Scesi dalla macchina e mi diressi dalle mie amiche .

-Uau Lizzi sei bellissima ma che ti è successo?-chiese la kikka avvicinandosi e facendomi fare una giravolta per potermi guardare.

Le feci un sorriso e con la coda dell'occhio vidi la Marilu che si rilassava poi si avvicinò all'orecchio per sossurarmi qualcosa.

-Immagino che questo non sia dovuto al tuo incontro dell'altro giorno.-Si allontano poi con un sorriso malizioso.

-Ok devo ammetterlo dopo scuola mi viene a prendere Sam per mangiare un boccone in città-

-Il ragazzo dell'altro giorno? Ma è fantastico! Ecco chi ti fa così di buon umore.-Disse la Cia indicando il mio sorriso.

-Ok dai ora basta andiamo in classe!-Dissi cercando di cambiare discorso.

-Ok Dai andiamo-Mi voltai verso la mia salvatrice per ringraziarla.

-Grazie per l'aiuto Marilu-

-Di niente-


Entrammo in classe e iniziai a ripensare a quello che aveva detto la Cia. Era vero il giorno in cui avevo ritrovato Sam non avevo avuto incubi e oggi ero felice almeno questo era quello che provavo.Comunque sia io pensavo ancora di essere nel mio incubo personale. Era letteralmente impossibile aver rivisto Sam. Sapevo che da li a poche ore il mio sogno si sarebbe tramutato nel mio incubo peggiore. E quando succederà la voragine di tristezza che accoglievo ormai da tre mesi si sarebbe riaperta facendomi soffrire come mai avevo provato. Ne ero certa quindi ero decisa di assaporare ogni minuto del mio sogno prima dell'ora x. La prima volta che avevo visto Sam era il 14 settembre, ci frequentammo per 23 giorni clandestinamente senza che nessuno sapesse niente poi i suoi genitori ci scoprirono e potemmo uscire allo scoperto almeno con i suoi.Passai il mio compleanno da loro dicendo a mia mamma che ero da amiche e il 21 novembre persi la mia verginità.Ancora arrossisco pensando a quella sera. Ero in paradiso e non avevo nessun pensiero triste fino al 15 dicembre il giorno dell'incidente. Quel giorno la mia vita cambiò radicalmente e nel mio petto al posto del cuore si aprii la voragine che ora riuscivo quasi a controllare. Riuscivo finalmente a tirare a vanti mossa dalla routine delle mie giornate monotone fino a due giorni fa in cui rividi Sam. Era un sogno, lo era per certo se no non saprei spiegarlo. A questo punto l'unica cosa che speravo era che durasse il più a lungo possibile.

Driin Driin.

Mi riscossi dai miei pensieri erano le una.

-Ragazze andiamo dai.-Mi alzai velocemente buttai i quaderni dentro alla cartella e prendendole a braccietto ci avviammo all'uscita.

-Lizzi ma con cosa andate in città?-Chiese la Kikka super curiosa come al solito.

-Ragazze io vado-Dissi dopo aver scorto nel parcheggio la volkswagen scirocco.

-In bocca al lupo-Dissero in coro seguendomi con lo sguardo e salutandomi

-Crepi-Mi voltai verso la macchina e appena gli fui vicina vidi Sam uscire per venire ad aprirmi la portiera.

-Ciao Lizzi sei bellissima.Andiamo a mangiare qualcosa?-

-Ciao Sam anche tu sei bellissimo.Dove andiamo?-Dissi osservandolo mentre girava attorno alla macchina per salire al posto del guidatore dopo che mi ebbe richiuso la portiera.Indossava una felpa della Franklin Marshall grigia con il cappuccio on il disegno di una scarpa blu e bianca al centro e la scritta "RIDE YOUR SNEAKERS" e  portava dei jeans neri a vita bassa ma senza lasciar intravvedere le mutande.Appena si sedette al posto di guida si volto verso di me guardandomi.

-Riuscirò oggi a sapere il perchè della tua reazione?-Mi guardo negli occhi con i suoi così marroni e intensi che mi ci persi.

-Vedremo -Riusci ad articolare voltando poi lo sguardo davanti a me.

-Vedremo-Ripeté tra se e se.

-Mettiti questa per piacere-Disseporgendomi una cravatta che aveva nel sedile posteriore.

-Una cravatta perchè?-

-Non Parlare e voltati non voglio toglierti il gusto della sorpresa.-

-Mi devo fidare?-Dissi sorridendogli e dandogli le spalle.

-Si e poi sei in debito con me!-Mi legò la cravatta come benda e non vidi più niente.

-Perchè dovrei essere in debito con te?-

-Sei in debito con me perchè non vuoi svelarmi il motivo della tua reazione.-Accese la macchina e iniziò a guidare.

-Si forse hai ragione.Però tu mi sei venuto addosso nel negozio!-

-E' vero hai ragione allora risponderò a tutte le domande che vorrai !-

-Ok va bene.-accettai subito avendo sotto le mani l'opportunità di accertarmi che lui era il mio Sam. Come se vederlo davanti a me non era già una prova.

Passarono dei minuti mentre cercavo di mettere in ordine nella mia testa tutte le domande che volevo fargli, quando lo sentii sospirare.

-Scusa ma sto riordinando le mie domande!-

-An allora non è perchè non ti interesso per niente!-

-Zitto e guida scemotto.-Dissi tirandogli un buffetto sulla spalla.

-Allora vediamo quando compi gli anni e quanti anni hai?-Sapevo già la risposta (il 4 aprile)

-Vediamo quanti anni mi dai?-

-Secondo me ne hai 59!-Dissi ridendo sentendolo poi unirsi alle mie risate.

-Ok non ne ho così tanti ma solo 21 e ne compio 22 il 4 aprile.-ok era veramente lui !

-Bene l'hai voluto tu preparati alle domande a rafica - Dissi sorridendo.

-Si signora sono pronto.-

-Dai scemo. Colore preferito?-

-Mi piace tantissimo il  grigio e il verde come i tuoi occhi!-Disse malizioso e capii che stava sorridendo.

-Mmm...Ok..animale preferito?-

-Il cervo non c'è dubbio!-

-Perchè il cervo?-Sam quando glielo avevo chiesto al nostro primo incontro non mi aveva risposto dicendomi che non era importante ma chissà magari ora.

-E' per una cosa che mi è successa quando avevo 9 anni. Ero in campeggio con i miei e una sera uscii dalla mia tenda perchè avevo sentito un rumore strano.Quando uscii dalla tenda mi ritrovai davanti a un cervo. Io ero terrorizzato ma lui si avvicinò e spinse il suo muso nelle mie mani  in cerca di coccole e carezze. Io lo accarezzai e da quella sera il cervo mi è semprepiaciuto!-

-Uau questo non me lo avevi mai detto!-Dissi con tono offeso sbuffando.

-Certo ci siamo appena conosciuti!-disse e sentii il suo sguardo curioso su di me.

-Si giusto.-Cercai di far finta di niente.

-Prima o poi mi spiegherai anche questa!-

-Vedremo. Come si chiamano i tuoi genitori?-Chiesi cercando di cambiare discorso.

-Mia mamma si chiama Stephanie e mio padre si chiama Florent ora sono in vacanza in montagna ma quando tornano te li potrei presentare!-disse con tono entusiasta.

-Si potrebbe fare.-Non avevo più visto i suoi genitori dall'incidente. Io non li avevo mai cercati e loro nemmeno quindi non capivo come potevano non dirmi di Sam. Ecco un'altra prova questa non è la realtà! Questo è il mio incubo.

-Il tuo sport preferito?-Ricominciai con le domande cercando di non pensare ad altro.

-Gioco a rugby !Diciamo che me la cavo ma questo lo devo soprattutto alle mie spalle grandi.-

-Adesso facciamo domande più osè e vediamo se ti è convenuto farmi mettere la benda!-Dissi sfidandolo

-Dai mettimi alla prova!-

Iniziai a giocherelare con le mie mani imbarazzata fino a quando Sam non mi fermò con una mano. Io scattai spaventata.

-Scusa non volevo spaventarti volevo solo tranquillizardi. Forse non è stata una buona idea.-

-No non ti preoccupare è che con la benda mi sono spaventata.-

-Allora la domanda?-

-Giusto. Sei.. insomma sei.. ancora .. vergine?- Dissi sottovoce imbarazzata. Non capivo il motivo del mio imbarazzo infondo sapevo già la risposta (SI), l'unica cosa che non sapevo era con chi.

-Allora. Si non sono più vergine-Disse e nella sua voce sentii tutto il tuo imbarazzo.

-Posso chiederti quando? E con chi?-Risposi abbassando ancoira di più il volume della mia voce.

-L'ho fatto a 16 anni con una mia compagna di classe.-

-Ok basta cambiamo discorso.-Dissi per far cadere la tensione.

-E' no ora tocca a me?-Disse maliziosamente.

-Sentiamo- risposi rassegnata.

-Tu sei ancora vergine?Quando ?Con chi?-

Abbassai lo sguardo.-L'ho fatto solo due volte e 4 mesi fa e non posso dirti con chi. Ti prego cambiamo discorso.-Come potevgo dirgli che l'unica persona con cui l'avevo fatto era lui?

-Ok anche se sono incredibilmente curioso.-

Nella macchina cadde un imbarazzante silenzio poi senti la macchina fermarsi e il motore spegnersi.

-Siamo arrivati?-Chiesi piena di curiosità. Chissa dove mi aveva portata.

-Si ma non ti muovere aspetta!-Sentii la portiera aprirsi per poi sentire la mia aprirsi.Che cavaliere.

-Miss siamo arrivati prendi la mia mano e seguimi-

-Miss?- Dissi alzandomi e chiudendo la portiera.

-Si non ti piace?Ora seguimi e attenta a dove metti i piedi.-Camminammo per 5 minuti e poi ci fermammo.

-Posso?- Chiese affianco al mio orecchio.

Non feci neanche in tempo a chiedere cosa che sentii le sue mani sui fianchi per sollevarmi e farmi sedere su una superficie liscia al contrario del terreno che avevo sotto i piedi. Curiosa cercai di investigare con le mani per capire dove eravamo e sotto di me sentii una coperta da pic-nic.

-Sam dove sei finito?-Solo allora mi accorsi di non avere più le sue mani sui fianchi e non senti più alcun rumore e poi..

-Sono qui non ti preoccupare ora ti tolgo la benda ok?-Sussurò al mio orecchio facendomi sobbalzare per la seconda volta. Lo sentii ridere.

-Si ok- Dissi e sentii la benda scivolarmi dagli occhi.. 

-Sam questo posto è bellissimo!-Ero completamente ammaliata da dove ci trovavamo.




Ragazze/i ho interrotto il capitolo se no mi sembrava troppo lungo. Scherzo l'ho fatto per farvi stare sulle spine.
Volevo aggiungervi le immagini dei vestiti dei nostri due protagonisti e anche della macchina. Spero vi sia piaciuto questo capito e vi prometto che presto vi scrivero il seguito.
Abiti di lei per l'appuntamento.http://www.bambini.eu/wp-content/uploads/2009/08/0609its-miley_cyrus.jpg
Abito di lui per l'appuntamento
http://www.franklinandmarshall.it/site/index.php?page=Home#app=9b70&fd68-menuid=2&fd68-stateName=collectionHome
dovete andare su  MAN poi FLEECE e andare alla quartultima felpa.
Volkswagen scirocco http://driverscorner.files.wordpress.com/2008/08/volkswagen-scirocco-2008-743809.jpg
                                 http://stefanolazzarino.com/wordpress/wp-content/uploads/2008/03/primi-quindici/large-2008-volkswagen-scirocco-01.jpg 
                    

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Capitolo 8
*** L'appuntamento ***




Ciao ragazze ho cercato di fare il prima possibile. Come al solito ringrazio 3 things e niky_cullen_ per avermi messo tra i preferiti e fantasy_Mary 88, vero15stars e xXBlack Rose OSheaXx per avermi messo tra i seguiti!
Ringrazio la nuova new entry lucyette che mi ha aggiunto tra i preferiti.
Aspetto ancora il tuo aiuto per rendere più affascinante Sam cara mia gattanera. Chiedo lo stesso aiuto anche a te lucyette visto che ti piace questa storia potresti aiutarmi!
Buona lettura ragazze e ragazzi .
Ciao baci.


-Ti piace?-disse con un sorriso a trentadue denti.

-Si Sam è bellissimo ma come hai trovato questo posto?-Dissi ancora ammaliata da quel paesaggio. Ci trovavamo sulla cima di una collina, era presente sono un albero con la chioma molto rigogliosa e sotto di esso c'era una panchina.Più vicino alla sporgenza della collina poi era presente come una lastra di pietra in cui Sam aveva messo la tovaglia del pic-nic e dove c'eravamo seduti. Era un posto bellissimo. Seduta su quella pietra riuscivo a vedere tutta la città, da piazza brà con la magnifica arena a il teatro romano, dal santuario  a castel vecchio. Era il posto più bello e più intimo che avessi mai visto e il panorama che si apriva davanti ai miei occhi era straordinario. Rimasi senza parole.

-Mi ci portava sempre mia nonna quando ero piccolo e era il suo posto preferito.-Lessi nei suoi occhi un velo di tristezza e io gli accarezzai una guancia cercando di confortarlo.

-Mi dispiace-Lo vidi risquotersi e sorridermi.

-Allora mangiamo?-

-Si certo per me va bene-Mi girai verso il cestino del pic-nic e vidi tutte le prelibatezza che tirò fuori.

-Ma le hai cucinate tu?- 

-Si , sono bravo in cucina sai!-Lo guardai con aria sospettosa sapendo che Sam una volta mi aveva preparato un piatto di pasta ed era immangiabile.

-Guarta che ho cucinato io!Non ci credi?-

Lo gurdai ancora sospettosa e poi lo vidi sbuffare e roteare gli occhi.

-Ok lo ammetto è tutto merito di mia mamma stephanie. Ma il dolce l'ho fatto io.- Disse mostrandomi una torta di fragole e panna e mettendo il muso.

-Dai è bellissima , non vedo l'ora di mangiarla.-Lo vidi rissolevarsi pavoneggiandosi del suo lavoro.

-Miss per primo c'è la pasta fredda o pasta con il ragù decidi tu!-

-Mmm.. io prendo la pasta con il ragù ..-

-Ok allora la prendo anche io.-Mi preparò il piatto e poi preparò il suo.

-Buon appetito-

-Anche a te grazie-Iniziammo a mangiare e quando lui finì il suo piatto iniziò a fregarmi i miei spaghetti.

-Ehi non si ruba-Dissi bloccando la sua forchetta con la mia.

-Scusa - Disse abbassando lo sguardo e preparandosi un altro piatto.Ricominciammo a mangiare e lui era silenzioso così con la forchetta gli fregai un boccone dal suo piatto.

-Brutta ladra!-Disse ridendo .-Ora me la pagherai!-Iniziò a farmi il solletico e io scoppiai a ridere senza riuscire a fermarlo.

-Sam basta ti prego!Ti prego!!- Non riuscivo a smettere di ridere e quando Sam vide che non ce la facevo più si fermò per tornare al suo piatto.

-Te la sei cercata ladruncola!-Disse sempre ridendo.

-Vuoi il secondo o passiamo subito ai dolci?-aggiunse subito dopo.

-Passiamo al dolce ma che cosa avete preparato tu e tua mamma.O meglio tua mamma cosa ha preparato?-Chiesi sorridendo di nascosto

-Adesso faccio l'offeso!No dai non ci riesco con te. Ho portato la mia torta e dei biscotti con cosa iniziamo?-

-Prima i biscotti così lascio la tua torta per ultima.-

Iniziammo a mangiare i biscotti chiacchierando del più e del meno.

-Dai Lizzi ora tocca a te parlami un pò di te!-

-Cosa vuoi sapere- Ero distesa sulla tovaglia appoggiata con i gomiti per riuscire a vederlo negli occhi, lui invece era seduto a gambe incrociate.

-Come si chiamano i tuoi genitori?-

-Mia mamma si chiama Cathrine Jhons, ma tutti la chiamano Kate e mio padre invece non lo vedo da quando avevo 9 anni.-

-Perchè che gli è successo?-

-E' morto in un incidente d'auto.-Dissi e mi accorsi di avere gli occhi velati di lacrime. Riuscì a trattenerle mentre Sam stava in silenzio per lasciarmi il tempo di riprendermi.

-Mi dispiace -Disse abbassando lo sguardo dopo un interminabile silenzio.

-Non devi dai che altro vuoi sapere?-Chiesi cambiando discorso e sorridendogli.

Sorrise anche lui . -Hai fratelli o sorelle?-

-Si ho un fratello dell'88 , si chiama Riccardo.Devo dire che tu e lui di corporatura ve la battete molto bene.-

Scoppiai a ridere seguita a ruota da Sam .

-E le tue amiche?-

-Ho tre amiche principalmente.La Kikka, la Cia e la Marilu-

-E come sono? Sei affezionata a loro alla stessa maniera ho hai una preferita?-

-No voglio bene a tutte ma devo dire che quella a cui sono più legata è la Marilu. Lei capisce quando sono giù di morale o felice, riesce a cogliere ogni mio sentimento.-Dissi ricordando gli ultimi mesi in cui lei si preoccupava per me e mi aiutava ad andare avanti.

-Devi esserle molto legata allora!-

-Si tantissimo. E te invece con amici?-

-E' no questo è il mio turno di farti domande, domani tocca a te ok?-Disse sorridendomi malizioso.

-Domani?-Lo vidi abbassare lo sguardo imbarazzato.

-Pensavo di venirti a prendere anche domani a scuola se.. per te va bene!.. Non ti dispiace vero?-

-No tutt'altro mi fa molto piacere!- Dissi quasi urlando. Ecco le mie figuracce non potevo farne a meno no!Senti le mie guance diventare rosse dall'imbarazzo e quando alzai lo sguardo lo vidi, bello come al solito che mi guardava sorridendo.

-Dai ti va una fetta di torta? Se non l'accetti però mi arrabbio!-Ecco perchè mi piaceva da matti Sam! In ogni occasione imbarazzante lui mi faceva sentire subito a mio agio . Un attimo prima potevo essere rossa dall'imbarazzo e l'attimo dopo tranquilla come in paradiso.

-Ma io sono piena non riuscirò mai a mangiarne una intera!-

-Se vuoi facciamo metà ti va?-Tagliò una fetta e la mise in un piatto poi lo vidi prendere una forchetta . Prese un boccone e me lo porse!

-Grazie- Dissi mangiandolo. -Sam ma è davvero buonissima!-Era la torta migliore di tutte quelle che avevo assaggiato nella mia vita.Almeno così mi parse in quel momento.

-Grazie- Prese un boccone anche lui. -Si devo dire che è venuta bene!-Prese un boccone e me lo porse.

Ero felicissima, non mi sentivo così da mesi. Ero al settimo cielo e lo dovevo a Sam.Lo fissai mentre mangiava e mi imboccava, era stupendo mi mancava tantissimo. Come avevo fatto senza di lui, lui era la mia vita.Senti una lacrima scendermi sulla guancia, non feci neanche in tempo a asciugarla che senti la mano di Sam accarezzarmi il fiso e con il pollice catturarla.

-Perchè piangi?Sei triste?Ho fatto qualcosa che non dovevo?-Si porto l'altra mano ai capelli. Ecco ero una stupida, mi ero fatta prendere dai ricordi e avevo rovinato la nostra giornata.

-No non hai fatto niente, io sto bene-Dissi sorridendogli

-Perchè mi menti?-Sempre con il viso tra le mie mani mi si fece più vicino per guardarmi negli occhi. I suoi occhi mi ipnotizavano e dimenticai di respirare tanto ero presa da lui.Mi ricordai dopo essere andata in iperventilazione di respirare e cercai di formulare una frase logica.

-No non ti mento .. prima mi è sciesa una lacrima perchè pensavo.. che ..insomma .. era da molto che non ero così felice!-

-Allora faremo in modo di ripetere anche domani e poi io sono un cuoco eccellente.-Si mise a ridere e io mi unii a lui. Finimmo di mangiare la torta e ci sedemmo sulla panchina sotto l'albero.

-Lizzi raccontami ancora un pò di te!La scuola?-

-Vediamo cosa potrei dirti! Allora a scuola vado bene e poi ho molto tempo da dedicare allo studio. La mia classe è molto unita e ci troviamo molto bene, anche i professori ormai non riescono più a dirci su! Sono come dei genitori in più solo che sono più severi! E te invece?-

-Domani sarà il tuo turno delle domande ma oggi è il mio.-Disse sorridendomi.

-Uffa ..Ok che altro vuoi sapere?-

-Allora.. insomma.. be insomma i tuoi ex ragazzi come erano?- abbasso lo sguardo imbarazzato

-Sei proprio curioso è ?-

-Si ma se non vuoi..-Lo fermai con un dito sulle labbra. 

-Ho avuto solo un ragazzo e è durata per due mesi poi è successo un "incidente" diciamo e non ci siamo più visti.-

Lo vidi fissarmi con la coda dell'occhio mentre io giocavo con le mie mani.

-Mi dispiace.-Dovevo cambiare argomento se no sarei scoppiata a piangere e poi non sarei riuscita a spiegargli.

-Ma ora sto bene-Dissi sorridendogli.

-E tu cucini o sei una cuoca come me?-Disse pavoneggiandosi.

-Io cucino e sono anche brava. Apparte gli scherzi me la cavo in cucina ma con i dolci sono un completo disastro!Una volta ho aggiunto due volte il lievito ad una torta ed è stato orribile.- Feci segno con le mani di un'esplosione e lui scoppiò a ridere.

-Ok allora i dolci li farò io , tu sei un pericolo pubblico!-

-Grazie eh!-Dissi tirandogli un buffetto sulla spalla.

Eravamo sempre più vicini sulla panchina quando mi accorsi del suo braqccio sulle mie spalle e..

-Merda-Mi alzai improvvisamente seguita subito dopo da Sam.

-Merda merda!-Dissi mettendomi le mani nei capelli mi voltai verso Sam e lo vidi sconvolto. Lo vidi portarsi una mano hai capelli e susserrare delle scuse.Che adorabile pensava mi riferissi al suo gesto.

-Scusa io non volevo farti arrabbiare- Disse rivolto a me.

-Sam non ce l'ho con te anzi sono felice è che .. dimmi che hai l'orologio rotto!-Lo guardai con aria terrorizzata.

-No sono le 5 e 12 minuti funziona benissimo.

Mi voltai verso la macchina e gli diedi le spalle -Merda merda merda-

Sentii la sua mano sul mio braccio e in pochi secondi mi ritrovai a pochi centimetri dal suo volto. Aveva uno sguardo preoccupato.

-Lizzi cosa c'è che non va ?- disse a bassa voce per non spaventarmi  dato il mio stato.

-Sam io dovevo essere a casa massimo alle 4 .-

-Ohh.. forse è meglio che ti riporti a casa.-

-Si.-

-Tu vai in macchina io prendo la roba.-Salii in macchina e poco tempo dopo partimmo.

Cadde un imbarazzante silenzio rotto solo dal rumore del motore sotto i nostri piedi, vedevo Sam agitato sul sedile ma non sapevo che dirgli.

-Lizzi domani riuscirai a venire? O i tuoi ti metteranno in punizione?se ti ho creerò casini non me lo perdonerei-Allora era questo quello che lo preoccupava. Era in pensiero per me non voleva che mi mettessi nei guai per colpa sua, anzi nostra.

-Non lo so , non mi è mai successo.-

-Come saprò se va tutto bene?- Chiese con voce incrinata da cui si capiva tutta la sua preoccupazione.

-Ti manderò un messaggio o ti chiamerò -Gli presi la mano che aveva sul cambio e gliela strinsi per rassicurarlo. Subito fù colpito da quel contatto ma poi mi strinse la mano. Rimanemmo così per non so quanto tempo fino a quando mi venne in mente una cosa.

-Fermati!- Dissi quasi urlando. Eravamo già in borgo roma mancavano solo 2 svolte prima della mia via. Lui si fermò accostando e mi guardò preoccupato.

-Lizzi che c'è?-

-Tu come facevi a sapere la strada?-Mi accorsi solo in quel momento che io non gli avevo detto dove abitavo.

-Io non lo so .. io .. ho solo guidato..-Era preoccupatissimo lo si vedeva benissimo, al contrario io sorridevo .

-Non so come ho..-Lo fermai con un dito sulle labbra.

-Non preoccuparti non è niente ci sarà un motivo. Lo capiremo. Ora devo scendere qua!-Dissi aprendo la portiera stavo per uscire quando mi prese per il braccio e mi fece risedere sul sedile.

-Perchè devi scendere qua mancano solo due vie-

-Mia mamma pensa che sia con le mie amiche non credo sia felice se mi vede rientrare in ritardo e per di più con un ragazzo!-Dissi sorridendogli.

-Ok ma avvisami quando arrivi.- Mi lasciò il braccio e subito mi mancò quel contatto. Stavo per uscire quando mi voltai rientrai in macchina lo baciai sulla guancia sussandogli- Grazie ti devo molto- Poi scesi e mi diressi verso casa con passo spedito. Alle mie spalle senti Sam gridare- Questa me la spiegherai!-

Percorsi la via ridendo e sorridendo come una bambina che ha un giocattolo nuovo. Arrivai a casa e mi ritrovai mia mamma davanti la porta che mi aspettava.



RAgazze vi allego delle foto per farvi un'idea del panorama! Spero vi sia piaciuto questo capitolo!
Recensite come al solito che mi servono i vostri consigli .
LA COLLINA:

http://www.albamarina.it/uploaded_images/panchina-786877.jpg

Ci sentiamo al prossimo capitolo .ciao

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Capitolo 9
*** Consigli ***


- Mamma..-

-Dove eri finita? Mi sono preoccupata tantissimo.- Era davvero preoccupata e ora che mi aveva sotto mano la sua preoccupazione si era trasformata in rabbia.

-Mamma io- Stavo cercando una scusa plausibile.

-Niente mamma! Se ti dico che devi tornare entro le 4 massimo tu devi tornare a quell'ora!-Era furiosa. Stava continuando a sgridarmi quando mi venne un'idea.

-Mamma..- Cercai di spiegargli ma continuava a interrompermi.Cosi la presi per le spalle e la fissai negli occhi per fermarla e poter parlare.

-Scusa mamma ho perso l'autobus e quando ho preso quello successivo ero così stanca che mi sono addormentata! Mi sono svegliata e ero tre fermate dopo la mia. Scusami non volevo.-Lei mi guardò ancora in cagnesco cercando di capire se dicevo la verità!

-E il cellulare? Ti ho chiamata tantissime volte e suonava sempre libero!-Mi ricordai solo ora che avevo lasciato tutto il giorno il cellulare nella borsa di scuola in macchina di Sam mentre io e lui chiacchieravamo.

-mmm.. Ce lo avevo scarico così l'ho messo nella borsa e onestamente ero così stanca che non l'ho sentito. Mi scusi mamma vero?-La vidi ancora indecisa così cercai di addolcirla ancora un pò!

-Mamma mi conosci non farei mai niente di male!- 

Allora la vidi rilassarsi pensando che si fosse arrabbiata per niente, mi sorrise -Ok hai ragione . Non dovevo non fidarmi di te. So che mi diresti tutto. Vai a farti un bagno così ti rilassi e magari ti riposi un pò!-Si voltò e andò in sala fischiettando.

-Grazie mamma- Dissi chiedendogli scusa mentalmente per averle mentito. Andai in camera e mi sedetti sul letto con le mani nei capelli. Le avevo appena mentito spudoratamente e lei aveva detto "So che mi diresti tutto". Mi sentivo a pezzi. 

-Lo sai mi hai fatto prendere un bello spavento ma ora va tutto bene scusa ancora per aver dubitato di te!-La sentii dire dalla sala. Ecco quello era il colpo di grazia. Sentii una lacrima scendermi sulla guancia e la asciugai velocemente. Non dovevo piangere se no non sarei riuscita a fermarmi. 

-Non ti preoccupare mamma.- Sospirai, poi sentii vibrare il mio zaino, tirai fuori il cellulare e vidi due messaggi di Sam. Involontariamente sorrisi  e mi sentii una stupida!Ma era incredibile come un suo semplice messaggio mi risollevasse .

"Allora come è andata?Spero bene non vorrei che tu fossi nei guai. Avvisami subito quando puoi ti prego!"

                                                                                                                                                                         -Sam-

Aprii anche l'altro per leggerlo e rimasi stupita!

"Allora è andata male! Non mi rispondi quindi devo supporre che ti ho messo nei guai. Mi dispiace non so che dire!Vorrei essere li per farmi perdonare è solo colpa mia se sei nei guai, è che ero così felice che non ho mai guardato l'orologio. Con te il tempo mi sembra scivolare. Mi dispiace spero tu non sia arrabbiata!"                                                                                                                                                                         -Sam-

Gli mandai subito un messaggio per tranquillizarlo e fargli sapere che non ero nei guai , dovevo solo trovare le parole giuste.

"Sam non preoccuparti . Ci ho messo un pò per convincerla ma ora pensa che io abbia perso solo l'autobus.Non devi preoccuparti non hai nessuna colpa.E poi è anche colpa mia perchè ero così felice con te che.. insomma.. non ho mai guardato l'orologio. Anche per me il tempo passa velocissimo quando sono con te!E non sono arrabbiata con te"                                                                                                                                                                         -Lizzi-

Rilessi il messaggio e diventai completamente rossa.  Iniziai poi a spogliarmi ma non feci neanche tempo a togliermi le scarpe che mi arrivò la risposta.

"Grazie al cielo! Allora domani ti posso passare a prendere? Ti porterò anche una cravatta migliore se no riesci a sbirciare con quella di oggi."                                                                                                                                                                 

"Ancora la cravatta?Uff e dove mi porti?Dimmi almeno come devo vestirmi. E la pasta la faccio io!"                         

"Ok tu porta la pasta io porto un nuovo dolce e no non ti dico niente :-p e poi non voglio condizionare il tuo modo di vestire!Solo questa volta tieni il cellulare in tasca."                                                                                                                

Stavo scrivendo la risposta quando mia mamma mi chiese se domani la accompagnavo a fare compere. Dovetti accettare non volevo che si insospettisse.Risposi velocemente e attesi la sua risposta .

"Sam dobbiamo fare dopodomani perchè mia mamma vuole fare compere e io non vorrei insospettirla. Mi dispiace ma mi farò perdonare ok?Ci sentiamo domani ok? Ciao baci.                                                                                                                                                                            -Lizzi-

"Non preoccuparti ci vedremo sabato. Ti passo a prendere a scuola.Sono proprio curioso di vedere come farai a farti perdonare ladruncola. Sai in questo momento odio tua mamma. Ciao baci"                                                                                                                                                                                -Sam-

Sorrisi mentre lessi il messaggio poi andai a fare un bagno cercando di rilassarmi.Rimasi distesa nella vasca con gli occhi chiusi per non so quanto tempo. Stavo bene e poi stavo ricordando la giornata passata.Sentii una mano sulla spalla e mi accorsi solo allora che mi ero addormentata. Caspita ero davvero stanca. Ancora una volta rimasi stupita, non avevo fatto nessun incubo e anche nessun sogno, avevo semplicemente dormito.Mi voltai ancora sorridendo verso la mano che mi chiamava e vidi mio fratello. Tirai subito le tende della vasca.

-Riki ma che ci fai in bagno. Esci immediatamente. Come osi!-Ero furiosa , come si permetteva di venire in bagno mentre ero ancora in vasca!

-Come se non ti avessi mai visto nuda! La mamma mi ha detto di venire a chiamarti. A quanto vedo ho fatto bene ti eri addormentata !- Disse dall'altra parte della tenda porgendomi poi un asciugamano per coprirmi.

-Da quanto sono in bagno? E poi non poteva venire la mamma a chiamarmi?- Chiesi con la voce ancora piena di rabbia.

-La mamma sta cucinando e sei rimasta qua dentro per ben due ore! Sei entrata in bagno circa alle sei e ora sono le 8 e 10! - Tirò la tenda e io cercai di coprirmi con l'asciugamano.

-Non è che potresti uscire dal bagno sai non è bello essere vista nuda!- Dissi con rabbia ma poi vidi il suo sguardo e iniziai a preoccuparmi.Lui inizio a guardarsi attorno.

-Riki che c'è?-Gli presi il mento per vederlo negli occhi, già era difficile quando mi guardava, se poi si guardava attorno era impossibile!Maledetta la sua altezza.

-Vieni in camera mia dopo? Ti devo chiedere un favore- Era imbarazzato . Me ne accorsi soprattutto dopo quella frase perchè le sue guance avevano un colore rosa intenso.

-Si vengo.- Lo vidi voltarsi e uscire dalla stanza.

Andai in camera mia e mi misi i pantaloni larghi del mio pigiama e la felpa blu della Cambridge. Mi pettinai i capelli e andai in camera di mio fratello. Lui mi aspettava seduto sul letto con le gambe incrociate . Si vedeva che era imbarazzato perchè quando entrai si mise a giocare con le mani.

Mi sedetti sul letto vicino a lui.

-Riki che c'è?-

-Insomma io .. volevo chiederti..-Si fermò improvvisamente e mi guardò negli occhi.

-Oggi è venuta a cercarti la tua amica! -

-Chi ?- Chiesi non sapendo quale delle tre.

-Lucy Leonard-Disse abbassando lo sguardo. Io non capivo

-E' venuta la Cia e quindi?- Chiesi non capendo assolutamente cosa stesse cercando di dirmi.

-Mi ha chiesto dov'eri e io gli ho detto che eri fuori. L'ho fatta entrare nella speranza che tu tornassi presto e per passare il tempo ci siamo messi a chiacchierare.. - Si bloccò di nuovo abbassando ancora di più lo sguardo.

-E?- Lo esortai a continuare.

-Le ho chiesceto di uscditre!-

-Riki parla più lentamente se no non ti capisco- Dissi

-Ho detto.. che le ho chiesto di uscire.- 

-Ah..-Rimasi immediatamente sorpresa e mi allontanai un pò da lui..

-"Ah" . Questa è la tua risposta?-Mi chiese guardandomi negli occhi ora che il suo imbarazzo era svanito.

-Che devo dire?- Non capivo cosa volesse da me

-Volevo sapere se ti da fastidio che esca con una delle tue amiche!-

Rimasi un minuto a pensare mentre lui mi fissava preoccupato. Mi ricordai improvvisamente che un mese prima quando mio fratello era venuto a prendermi in macchina la Cia mi aveva detto che Riccardo era carino.

-No non mi dispiace anzi sono felice per te- Dissi vedendolo immediatamente rilassarsi e sospirare.

-Ok..Ora ho un'altro problema però!-

-Dai spara-Diventai improvvisamente felice immaginando una delle mie migliori amiche con mio fratello. Ma soprattutto ero felice perchè non vedevo mio fratello così preoccupato per una questione del genere da tanto tempo.

-Non so dove portarla!La vengo a prendere domani dopo scuola .. ma non so dove andare!Perfavore aiutami , tu la conosci molto bene sai cosa gli piace.-Disse implorandomi.

- Ok ok ti aiuto. Potresti portarla al parco di san giovanni lupatoto.-

-Si è una bella idea, ma gli piacerà ?-

-Mmm aspetta un attimo.-Presi il telefono e uscii dalla stanza di Riki.Composi il numero e chiamai.

-Pronto?-

-Cia sono Lizzi -

-Ciao Lizzi cosa c'è?-Aveva una voce strana come sulle spine.

-Quando pensavi di dirmelo ?-

-Dirti cosa?-

-Dirmi cosa? Di te e Riki-Io ero su di giri per la notizia mentre lei era stra agitata e si sentiva benissimo dalla sua voce-

-Te lo avrei detto subito ma voleva dirtelo lui! Scusami ma se ti da fastidio io..-La bloccai immediatamente.

-Fastidio?Sono stra felice ! Comunque volevo chiederti un'altra cosa- Pensai a come riuscire a porgli la domanda senza far capire i miei piani. Mi venne in mente un'idea favolosa.

-Sei contenta !Anche io lo sono sai? Comunque  cosa volevi chiedermi Lizzi?-

-Volevo raccontarti come è andata- Andai in pogiolo per non far sentire a mia mamma la conversazione.

-Giusto oggi eri con quel Sam , come è andata?-Si sentiva che era curiosa.

-Be mi ha portato a  un pic-nic e ci siamo divertiti così tanto che sono tornata a casa alle 5!-

-Cosa? Alle 5 ? E tua mamma che ha detto?-

-Mi sono inventata una palla per il mio ritardo. Comunque non è questo che volevo chiederti e dirti!-

-Dai allora continua il racconto.- Mamma mia che curiosa !A volte era peggio della Kikka.

-Ha detto che mi porta fuori anche sabato!-

-Ma è stupendo e dove andate?- Urlò così forte che dovetti allontanarmi dalla cornetta per non rompermi un timpano.

-E' questo il problema, non so dove mi porta. Secondo te dove mi porta?E che indosso?-Ecco ero arrivata all'informazione che dovevo estorcergli.

-mmm .. non saprei a te dove piacerebbe andare?-

-A me andrebbe bene anche il posto di oggi ma non so!Mi ha portata su una collina da cui si vedeva tutta verona-

-Wow . Lo sai che ti invidio . Be se è così romantico potrebbe portarti al teatro romano per un pic-nic. Non sarebbe male no?-Ce l'avevo fatta. Ero riuscita a strappargli l'informazione che volevo.

-Si sarebbe bello. Ma bo forse mi porta a un ristorante .- Dovevo cambiare discorso se no si sarebbe potuta insospettire.

-Si può darsi! ora devo chiederti io una cosa. Secondo te domani Riki  dove mi porta?-

-Conoscendolo ti porta da romeo e giulietta per dichiararti il suo amore !-Dissi ridendo.

-Ma quanto sei scema .Ora devo andare. Tu investiga per me per piacere. Ciao Lizzi baci-

-Ok Cia ciao baci-

Misi giù il telefono e corsi in camera di Riki con un sorriso a trentadue denti. Potevo vendere l'informazione a caro prezzo ma non lo feci.

-Dove sei andata?-Chiese curioso .

-Io sono un genio. Per fare colpo basta che la porti a un pic-nic al teatro romano.-

-E tu come fai a saperlo?-Mi domandò rimanendo a bocca aperta

-Ho le mie fonti!-Dissi mostrando il cellulare.

-Lizzi tu sei una grande , ti devo un favore. C'è un problema io non so cucinare!-

-Ti diamo una mano io e la mamma.-

-Grazie sorellina-


Andammo a mangiare e passammo il resto della serata a cucinare tutti insieme per l'appuntamento di Riccardo. Ci divertimmo da matti e verso le11 andammo tutti a letto stanchi morti. Mi svegliai  il giorno dopo senza aver fatto incubi! Era la seconda notte senza incubi ma non era detto che non li avrei più fatti. Stavo bene, ero felice e riposata. Dovevo tutto questo a Sam?

"Sam.. non riuscivo ancora a capire come potessi parlargli e incontrarlo. Dovevo dirgli la verità? E se mi crede pazza e se ne va? No , Sam non se ne andrebbe mai! Cosa dovevo fare? Se gli dicevo la verita e se ne andava sapevo che non avrei più retto, sarei impazzita. Ora che era rientrato nella mia vita dopo avermi frantumato il cuore non potevo uscirne indenne se se ne fosse andato.Ieri però si è ricordato dove abitavo. Che sia possibile che si è ricordato grazie al nostro appuntamento? Si deve essere così."

 Cercai di autoconvincermi.

"Si non gli dirò la verità, magari piano piano uscendoci assieme si ricorderà da solo. Si deve essere così."

-Lizzi svegliati devi andare a scuola!-

-Si mamma sono sveglia.-

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Capitolo 10
*** Tristezza e shopping ***


Ciao ragazze ho cercato di fare il prima possibile. Come al solito ringrazio 3 things e niky_cullen_ per avermi messo tra i preferiti e fantasy_Mary 88, vero15stars ,xXBlack Rose OSheaXx, chiaretta88 , Desyree92 e lucyette per avermi messo tra i seguiti!
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo. A proposito Lucyette mi manca la tua recensione sul mio ultimo capitolo! E ci tengo.
Ciao a tutte e buona lettura. Baci

P.S. quando ho scritto questo capitolo devo ammettere che ero un pò, anzi mooooooltooooo, giu di morale. Scusatemi




Mi vestii velocemente, un paio di jeans e una felpa nera. Andai in macchina e accesi l'ipod su Mad World per distrarmi dalla strada per andare a scuola. Finita la canzone ero giusto davanti la mia scuola. Non me ne ero mai accorta prima, ma la mia scuola aveva un non so che di inquietante, non per il fatto che era il luogo più odiato dagli studenti ma per ben altri fattori. Era un edificio di un colore grigio dovuto al cemento armato con cui era costruita, aveva due piani e un giardino sul davanti per le macchine dei professori oltre al parcheggio che avevano già al lato della scuola sotto il portico. Dietro l'edificio c'era inoltre un campo da calcio con due canestri mobili, il campo era situato davanti a una porta che portava alla palestra principale.

Quel giorno era una giornata cupa e nuvolosa che rendeva la scuola un luogo ancora più triste. L'unica cosa che dava un aspetto meno inquietante all'intero edificio erano le tapparelle che erano di un blù intenso come l'oceano.

Rimirai ancora la mia scuola prima di sentire qualcosa che mi toccava la spalla sinistra, alzai lo sguardo e vidi mia mamma che mi osservava preoccupata. Tolsi le cuffie che intonavano ancora la canzone di prima.

- Lizzi cosa c'è che non va?-Aveva un tono di voce preoccupato e basso.

-Niente, passi a prendermi a scuola o prima mangiamo a casa?-Dissi concentrando lo sguardo alle spalle di mia madre per evitare di incrociare il suo .

-Prima andiamo a mangiare a casa. - Rimanemmo in silenzio poi sentii la sua presa stringersi un pò - Lizzi sei sicura di stare bene?-

-Si mamma non ti preoccupare- Scesi dalla macchina salutandola e dirigendomi dalle mie amiche.

Ero triste e non ne sapevo il motivo. Mi guardai attorno e attraversai la strada per essere dalle mie amiche. Sentii sul viso qualcosa di familiare. Il mio sorriso era falso come quello di giorni fa. Oggi ero vuota dentro e cercai di non darlo a vedere. Mi avvicinai con il mio sorriso falso e le salutai.

-Ciao ragazze.- Dissi accorgendomi subito dello sguardo preoccupato della Marilu.

-Ciao Lizzi.-Disse mettendomisi di fianco, poi mi sussurro all'orecchio la tanto odiata domanda.-Come stai? Ti va di raccontarmi?- Non feci in tempo a rispondere che la Cia mi prese per il braccio guardandomi negli occhi.

- Non sarà colpa mia?- Ma che stava blaterando? Come poteva essere lei se nemmeno io sapevo cosa avevo quel giorno.

-No . Non è niente- Le vidi guardarsi per poi bloccarmi completamente. La Cia mi teneva fermo il braccio sinistro, la Kikka il destro e la Marilu mi guardava negli occhi, poi parlo lentamente.

-Che è successo? Diccelo? E' andata male ieri con Sam?-Il mio sguardo si abbasso al suono di quel nome. Possibile che mi sentissi così triste per la mancanza di vicinanza di Sam?L'avevo visto solo il giorno prima e gia mi mancava, come era possibile?Ricordavo perfettamente la giornata precedente, ogni volta che ci sfioravamo o che lui si avvicinava al mio viso sentivo delle scariche elettriche in tutto il corpo e iniziavo ad avere delle difficoltà a respirare.

-Ti ha fatto qualcosa?- Sentii la Marilu chiedermi con voce tremante .Mi risvegliai immediatamente dal mio torpore.

- No . Assolutamente no! Ieri è andata benissimo, è stata una giornata perfetta!-Dissi alzando immediatamente lo sguardo.

-E allora che hai?- Erano preoccupate e decisi di dirgli come mi sentivo.

-Mi manca. Ci siamo visti solo ieri e già mi manca. Oggi vado con mia mamma a fare compere e quindi ho rimandato l'uscita con Sam a domani. E il pensiero di non vederlo oggi mi rende.. triste- Confessai abbassando ancora di più lo sguardo. Improvvisamente si strinsero tutte a me in un abbraccio di gruppo.

-Ragazze non so che cosa mi succede! Di solito non sono così!-

-Ti sei solo innamorata!-Dissero in coro mettendosi a ridere. Io abbassai lo sguardo imbarazzata e al suono della campanella entrammo a scuola. Mentre camminavamo la Marilu mi si fece accanto e guardando per terra mi confessò una sua paura che mi fece rabbrividire al solo pensiero.

-Oggi quando ti ho vista arrivare con quello sguardo pensavo fossi ritornata a come eri prima che incontrassi Sam.. Giuro non so cosa avrei fatto se tu fossi tornata come eri prima! I mesi scorsi eri come morta, eri completamente vuota , eri riuscita a ingannare le altre con il tuo sorriso falso ma me no.-Abbasso ancora di più la voce per paura che i suoi dubbi fossero veri.

-Quando ti ho visto in quello stato mi si è strinto il cuore. E' da dopo l'incontro con Sam in città che ho iniziato a rilassarmi, era come se fossi rinata e speravo non tornassi più in quello stato. E oggi...- Non fini la frase. Vidi che una lacrima le scendeva sulla guancia, non pensavo di averla fatta soffrire così tanto. Mi voltai, le asciugai le lacrime e l'abbracciai.

-Non pensavo di averti fatta preoccupare tanto! Mi dispiace Marilu non volevo- Le sussurai all'orecchio.

-Ti voglio bene Lizzi ma cerca di non tornare più con quello sguardo. Ti prego.-

-Te lo giuro. Mi dispiace davvero tanto. Ti voglio bene anche io-La vidi sorridere e asciugarsi ancora gli occhi.

-E poi lo vedi domani Sam giusto?-Sorrisi e mi senti davvero meglio, grazie alla Marilu ero meno triste. Aveva ragione l'avrei rivisto domani, non avevo bisogno di essere triste.

-Dai raggiungiamo le altre se no si chiederanno dove siamo finite!- Disse la Mary sciogliendo il nostro abbraccio, solo allora mi accorsi che ci eravamo fermate nell'atrio della scuola mentre le nostre amiche stavano gia salendo le scale per entrare poi in classe. Le raggiungemmo in classe e ci sedemmo ai nostri posti, sorrisi alla Marilu prima di tirare fuori i quaderni per iniziare a prendere appunti. Lei ricambio il mio sorriso ancora con gli occhi lucidi e prese i suoi libri.

Come potevo averla fatta soffrire così, lei era l'unica che aveva capito come mi sentivo non sapendone il motivo. Mi aveva descritto perfettamente. I mesi passati e questa mattina mi sentivo morta dentro. Era come se facessi sempre le stesse cose senza accorgermi dei giorni e del tempo che passava. Erano passati quattro mesi e io non me ne accorsi neanche. Era come se la mia anima fosse stata strappata via abbandonando il mio corpo per quattro mesi per tornarci solo pochi giorni fa quando ho rivisto Sam.Erano passati quattro mesi e non avevo la più pallida idea di cosa mi fosse successo attorno.

Sentii una lacrima scendermi sulla guancia, la asciugai velocemente . Basta non dovevo tornare in quel tunnel di tristezza. Avrei rivisto Sam domani .

Sentii il telefono vibrare sotto la stoffa dei jeans e involontariamente saltai spaventata dalla sedia alzandomi. Tutti si voltarono verso di me. Persino la prof si girò  dando le spalle alla lavagna.

- Lizzi cosa c'è? Perchè ti sei alzata?-Mi guardava arrabbiata per averle interrotto la lezione.

-Posso andare ai servizi?-Chiesi sul momento non sapendo che altro inventarmi.

- Lizzi mancano 5 minuti alla fine della terza ora non puoi aspettare?-

-Si scusi professoressa- Mi sedetti imbarazzata.

Suonò la campanella e io uscii con le mie amiche. Aprii il cellulare e vidi che avevo un messaggio.

"Buon giorno!. Lo so che sei in classe e forse hai il cellulare spento ma volevo scriverti lo stesso. Sai anche se ti conosco a malapena mi manchi. Ecco ora mi crederai davvero pazzo."

                                                                                                                            -Sam-
Sorrisi e per un momento la mia tristezza mi abbandonò.

- Lizzi chi ti ha scritto.- Sentii il cellulare scivolare dalle mie dita per finire tra quelle della Kikka.La Cia e la Marilu le si avvicinarono e lessero tutte e tre il messaggio. Le vidi sorridere mentre io imbarazzata abbassai lo sguardo.

-Che dolce!- Le senti dire sospirando.

-Si e se non vi dispiace gli rispondo- Gli strappai il mio cellulare dalle sue mani e gli feci la linguaccia- E poi non sono affari vostri-

-Guardate ora come è felice , si è proprio amore!-

Mi voltai verso la Marilu che mi guardò sorridendomi. Stavo per rispondergli male quando ripensai alle sue preoccupazioni. La guardai negli occhi e le sorrisi.

Guardai il messaggio e iniziai a scrivere.

"Non ti credo pazzo perchè anche tu mi manchi...E poi non ho proprio voglia di stare con mia mamma!Domani dove mi porti?"                                                                                                                                                                                              -Lizzi-

Trascurai il fatto che io lo conoscevo benissimo. Aspettai la risposta mentre le mie amiche continuavano a guardarmi curiose.

"Sei proprio curiosa è? Comunque non ti dirò niente. Compra belle cose oggi e anche qualcosa di elegante!"

"E Questo sarebbe un consiglio o un indizio per la giornata di domani?"

"Mmm.. non saprei.. Si è un consiglio e poi potrò darti il mio parere quando lo indosserai."

"Uff.. non riuscirò mai a strapparti notizie. Ora devo rientrare in classe . Non vedo l'ora che arrivi domani. Mi manchi, ciao Baci"

Aspettai la sua risposta mentre la professoressa ci esortava a entrare in classe.

"Gia mi lasci! Ok comunque non riuscirai mai a strapparmi delle informazioni su domani. Mi manchi anche tu, ciao Baci e buona lezione."

Gli feci uno squillo per fargli sapere che avevo ricevuto il suo messaggio e lui fece lo stesso.

Passai il resto delle lezioni a pensare dove potrebbe portarmi Sam domani e alle una usci un pò più felice di come ero entrata a scuola . Andai verso la macchina di mia mamma e partimmo.

-Allora come è andata a scuola?- Si vedeva che era ancora preoccupata da stamattina.

-E' andata bene e poi  non vedevo l'ora di andare a fare shopping- Dissi sorridendo. Ero riuscita a farmi venire l'entusiasmo per quella giornata solo ponendomi come obbiettivo un vestito elegante da mostrare a Sam.

-Mamma non è che possiamo mangiare al Mc Donald in città così abbiamo più tempo per i negozi-

-Si va bene.-La vidi sorridermi più sollevata di come l'avevo lasciata quella mattina..


Andammo a mangiare e poi partimmo per i negozi presenti in città. Passammo dalla tezenis e presi un push-up viola con un fiocco bianco al centro con abbinate delle culotte anch’esse viola con un fiocco bianco al centro, presi anche uno slip a righe verdi e bianche con una pecorella davanti e infine presi una canottiera lunga grigia con una pecora travestita da detective che reggeva una lente di ingrandimento. Passammo poi per vari negozi e comprai una camicia a quadretti  neri e verde scura ma non troppo marcato era a mezza manica e larga abbastanza da poter indossare sotto un'altra maglietta . Percorrendo di nuovo via Mazzini per tornare all'auto passai davanti una vetrina e mi fermai di colpo. Entrai e chiesi alla commessa il vestito che avevo visto in vetrina. Era un vestito nero che arrivava un pò al di sopra delle ginocchia, era semplice , di un nero intenso . Al di sopra dei fianchi c'era una fascia color rosa che ricadeva dietro la schiena. Era senza spalline e lasciava la schiena libera da un pò al di sopra del gancio del reggiseno in su. Lo indossai e mi guardai allo specchi nel camerino. Era perfetto. Uscii e vidi mia mamma che mi guardava con la bocca spalancata.

- Lizzi sei bellissima sembri una modella. Questo te lo compro !- Mi guardai ancora allo specchio e decisi di prenderlo. Chissà cosa ne avrebbe pensato Sam.

-Ora ti mancano le scarpe per il vestito e poi sei perfetta se dovessi uscire a cena.-Sentii mia mamma dire dirigendosi alla cassa.

-No le scarpe ce le ho già - Mi ricordai all'improvviso dei sandali neri che avevo comprato l'estate prima. Erano semplici e con un pò di tacco ma non tanto visto che ero un pò impacciata nei movimenti ma soprattutto non avevo un buon equilibrio. Uscite dal negozio andammo alla macchina e tornammo a casa verso le 7 e 30. Aiutai mia mamma a preparare la cena e dopo mangiato mi diressi in camera per sistemare i miei acquisti e per farmi una doccia. Mi svestii e il mio telefono vibro. Corsi a prenderlo per leggere il messaggio. Era di Sam.

"Divertita oggi? Hai preso qualcosa di elegante? An ciao! Me ne ero scordato"

"Si mi sono divertita molto. E ho preso anche un vestito elegante. E poi a te cosa interessa :p"

"No niente era solo per sapere be ora vai a dormire che è meglio. Domani devi essere in forze."

"Prima volevo farmi una doccia se permetti papino"

"Papino? Dai vai a fare la doccia scemotta poi però va a letto che se no domani non vengo a prenderti "

"No no ok vado a dormire subito dopo la doccia. "

"Be ora ti lascio in pace. Ci vediamo domani . Dormi. Ciao baci"

"A domani. Ciao baci"

Feci il solito squillo di conferma e lo stesso fece lui. Andai a farmi un bagno e come il giorno precedente mi addormentai in vasca. Infatti verso le 10 mia mamma venne a svegliarmi per dirmi di andare a letto. Appena mi misi il pigiama mi ricordai dell'appuntamento di mio fratello .Mi fiondai in camera sua e gli saltai addosso. Lui era sul letto che ascoltava la musica con l'ipod.

-Ei che hai sei matta?-Si tolse le cuffie e si sedette incrociando le gambe.

-Come è andata oggi, dai racconta!-Lo vidi sorridere un attimo per poi tornare serio.

-Bene dai.-Lo guardai in cagnaccio

-Solo bene? Dai racconta, nei minimi dettagli. Tanto se non lo fai tu , lo farà la Cia!- Si rilasso immediatamente capendo che avevo ragione.

-Allora il posto le è piaciuto, siamo stati tanto a parlare e quando l'ho accompagnata a casa ci siamo salutati.-

-Tutto qui?- Ero delusa, pensavo avessero fatto di più. Lo vidi sorridere e abbassare lo sguardo imbarazzato.

-No . L' ho presa per il braccio e l'ho baciata. Le ho anche detto che domani vengo a prenderla a scuola.-

- An ecco! Sono contenta per te fratellone!Quindi domani sei a scuola!- Stavo già pensando che mi avrebbe vista con Sam.

-Si passo alle una .-Era felice e io lo ero per lui.

-Devo confessarti una cosa!- Abbassai lo sguardo , dovevo dirglielo se no mi avrebbe vista e lo avrebbe detto alla mamma.

-Dai sputa il rospo.- Mi scrutava curioso per il mio silenzio.

-Ho incontrato un ragazzo e ieri ci sono uscita insieme, per quello sono arrivata in ritardo.- Silenzio. Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere.

- Dai e chi è ? Ecco perché sei così felice in questi giorni!- Si ero diventata felice grazie a Sam, lui era la mia vita.

-Si chiama Sam, non lo conosci. Be ora vado a dormire- Dissi alzandomi dal letto. Sentii un rumore e dopo pochi secondi mi ritrovai a morire dal ridere nel letto a causa di mio fratello che continuava a farmi il solletico.

-Non ti lascio libera finche non mi racconti di più!-Era terribilmente serio quindi mi arresi subito.

-Ok mi arrendo mi arrendo.-Si fermò immediatamente tornando a sedersi a gambe incrociate.

- L'ho conosciuto martedì e giovedì siamo usciti insieme. Abbiamo solo parlato e domani mi viene a prendere a scuola!-Sorrisi imbarazzata.

-Bene così potrò fargli qualche domanda-Disse strofinandosi le mani.

-Non ti azzardare.-Urlai quasi

-Ok scherzavo, ma me lo presenterai?Vedo che ti piace giusto?-Disse alzando le mani a mo di scusa.

-Si mi piace, te lo presenterò ma non domani- Abbassai ancora lo sguardo imbarazzata

-Ok dai. Be domani almeno le vedrò da lontano. Ora va a dormire sorellina.-

-Notte- Mi alzai e andai verso la porta non prima di avergli fatto la linguaccia.

Andai in camera e come promesso a Sam andai a dormire.

***

Il vento mi scompigliava i capelli. Ero abbracciata a lui ma improvvisamente la mia presa si sciolse. Mi sentii balzare via, cosa stava succedendo? Una botta alla testa e tutto diventò nero. Ripresi conoscenza dopo un paio di minuti, apri gli occhi e mi trovai sdraiata sull'asfalto. Mi tastai con una mano la testa , sentii qualcosa di caldo e denso, mi portai la mano davanti a gli occhi e la vidi sporca di sangue. Sam? Mi guardai attorno cercandolo. Vidi una striscia nera sul cemento , mi alzai e barcollante mi diressi verso il guardraid. Era bottato. Mi avvicinai tremante e guardai giù. Sentii un urlo straziato dal dolore e mi accorsi che ero io. Non poteva succedere. Non a me . Lacrime iniziarono a scendere sul mio viso, impossibili da fermare. Iniziai a tremare scossa dai singhiozzi.

***

-Nooooooo!!!!!- Aprii gli occhi immediatamente, ero tutta sudata . Il mio incubo era tornato, più potente e pauroso di prima. Mi sedetti sul letto con la testa tra le mani. Avevo le guancie rigate dalle lacrime. Non ne potevo più. Basta . Avrei voluto strappare quelle immagini dalla mia memoria. Mi perseguitavano e oggi erano più potenti dei mesi passati. Andai in bagno e mi feci un bagno. Mia mamma non poteva vedermi in quello stato, avrei dovuto spiegargli se no. Aprii l'acqua calda e quando la vasca si riempi mi immersi completamente. Sentii i muscoli della schiena rilassarsi. Riemersi e per tranquillizzarmi iniziai a esaminare il bagno. Era piccolo, comprendeva due lavandini  per me e mio fratello inoltre c'era un grande specchio a parete , una vasca, il water e il bidè. Le mattonelle erano azzurrine e coprivano le pareti fin sopra lo specchio poi il muro era dipinto di bianco. C'erano due armadietti ai lati dello specchio e nella parete opposta, sopra la vasca c'erano due mensole piene di schampi e balsami, oltre a profumi di ogni genere. Distesa nella vasca guardai la parete davanti a me e notai l'ora che segnava l'orologio. Le 6 e 50, tra dieci minuti si sarebbero svegliati tutti. Mi alzai, preparai lo zaino con un solo quaderno e in un sacchetto infilai il vestito elegante appena comprato insieme ai  sandali neri.

- Lizzi svegliati dobbiamo prepararci-Sentii la voce di mia mamma provenire dal corridoio.

-Si mamma sono sveglia- Andai all'armadio e indossai dei semplici jeans blu con una maglietta a maniche lunghe. andai alla finestra e sentendo la temperatura della giornata decisi di indossare anche la camicetta verde e nera. Presi un copri spalla rosa come la fascia del vestito, era a mezza manica, arrivava sopra la fascia e era aperto sul davanti. Lo piegai e lo misi nel sacchetto dentro lo zaino. Andai allo specchio e mi misi una semplice matita che metteva in risalto i miei occhi verdi. I miei capelli erano mossi e decisi di rifinire un pò i miei boccoli con la piastra. Presi una molletta rosa e mi sistemai una ciocca di capelli. Quanto odiavo i miei capelli. Mi guardai allo specchio un'ultima volta per poi prendere lo zaino e andare a scuola.

***

-Ciao Lizzi divertiti a scuola. An.. da mangiare avete i tortellini. - Ecco mi ero dimenticata di dirgli che oggi uscivo. Cosa potevo inventarmi?

-Mamma oggi non sono a casa io e le altre andiamo in città e poi andiamo a vedere un film, ti mando un messaggio per avvertirti quando torno. Ok?-

-Si non ti preoccupare caso mai chiamerò la Francesca. Buona scuola.- Scesi dalla macchina e guardai mia mamma scomparire dietro l'angolo. Ecco ora cosa potevo fare. Francesca era la mamma della Marilu e se l'avesse chiamata avrebbe scoperto tutto. Andai dalle mie amiche un po’ agitata.

-Ciao Marilu, non è che potresti farmi un favore?-

-Si Lizzi dimmi-

Le raccontai dell'uscita con Sam e le chiesi di chiamare lei mia mamma per tranquillizzarla. Le dovevo un favore, quindi me lo annotai in una parte del  mio cervello.

-Quindi oggi che fate tu e Sam?-Ecco . Quanto erano curiose.

-Onestamente non lo so , ha detto che è una sorpresa.-

-Che dolce! -

Driin . Driin.

-Dai andiamo in classe.- Dissi ponendo fine alle loro domande.

***

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Capitolo 11
*** La prima fase ***




Ciao a tutte ragazze sono tornata con un nuovo capitolo. Lo so lo so è moltoooooo corto!Ma è incominciata la scuola quindi avevo meno tempo per scrivere un capitolo lungo. I miei ringraziamenti come al solito alle ragazze che mi seguono e mi hanno messa tra i preferiti e le seguite. My cousyn sei veramente matta, ma hai ragione non ho resistito e ho messo il capitolo prima del dovuto. Ne ho già un altro scritto ma lo pubblicherò sabato massimo domenica. A proposito scrivi la fanfiction se no ti strozzo. A tutti i lettori recensite vi prego. Lo dico soprattutto a quelli che leggono e non lasciano neanche un commento :)
Buona lettura ragazze e ragazzi è ovvio.
Ciao kiss


Le ore a scuola passarono velocemente. Non vedevo l'ora di rivedere il mio amore perduto. Dio se mi mancava. Mi sentii improvvisamente scutere per il braccio e voltando lo sguardo vidi la Marilu che mi osservava sorridendo a trentadue denti.

-Cosa c'è?- Chiesi non capendo cosa volesse ma soprattutto notando solo in quel momento che la classe era completamente vuota e eravamo rimaste solo io e le tre mie amiche.

- Mari dove sono tutti?- Aggiunsi guardandomi attorno spaventata.

- Sono le una e tu hai un appuntamento se non sbaglio!-Disse continuando a sorridere.

-Merda sono in ritardo! Cia ho promesso a Riccardo di fargli vedere da lontano chi è, lo puoi fare tu?- Le chiesi mentre correndo ci dirigemmo all'uscita.

-Certo, passa una bella giornata e poi chiamami-

-E tu fa lo stesso e chiamami.-Dissi mentre varcavamo il cancello. Salutai con un cenno e un sorriso mio fratello e quando notai la SUA macchina, il mio cuore perse un colpo.

-Ciao ragazze- Dissi avviandomi verso Sam che era appoggiato al cofano.Mi avvicinai quasi di corsa dall'emmozione e quando gli fui vicina rallentai fino a stargli davanti.

-Ciao !- Notai qualcosa di gelido e distaccato nella sua voce e indietreggiai di un passo per poi fissarlo in quei suoi bellissimi occhi marroni.

-Cosa c'è che non va?- Chiesi guardando il suo viso e notando che stringeva i denti. Non mi rispose e io mi avvicinai per guardarlo meglio negli occhi. Lui evitava il mio sguardo. Sentivo la mia felicità sgretolarsi piano piano finchè non confesso i suoi pensieri.

-Chi era quello che hai salutato? Se avevi un ragazzo potevi dirmelo.- Sentii la felicità tornare tutta in un colpo e tutte quelle emmozioni mi travolsero. Poi guardandolo scoppiai a ridere. Lui mi fissava irritato, arrabbiato ma anche curioso per la mia reazione, nonostante tutto mantenne il suo tono distaccato.

- Perchè ridi? -

-Sam non essere arrabbiato lui è mio fratello Riccardo che oggi esce con la mia amica Cia!- Dissi fissandolo negli occhi , i nostri volti erano talmente vicini che ebbi la tentazione di guardare le sue meravigliose labbra ma resistetti a quell'impulso per scrutare meglio i suoi occhi . Lo sentii sospirare profondamente arrossendo contemporaneamente, poi abbasso lo sguardo spostandosi un pò da me .

-Mi dispiace Lizzi io..Insomma pensavo che..- Risi e avvicinandomi a lui lo baciai sulla guancia avvicinandomi al suo orecchio e sussurrandogli -Non importa- Mi allontanai e gli sorrisi felice voltandomi per andare al posto del passeggero, lui svelto mi raggiunse per aprirmi la portiera per poi prendere il posto di guida.

-Permetti?- Disse ancora un pò imbarazzato mostrandomi la cravatta, senza dire niente mi voltai e sentii la benda coprirmi gli occhi e farmi cadere nel buio.

-Allora dove andiamo- Chiesi inutilmente.

-Vedrai! Come è andata a scuola?-

-Non lo so, ho perso tutta le lezioni a pensare a oggi!- Dissi mordendomi il labbro pensando alle mie parole . Come potevo aver detto una cosa del genere?

-Non sei l'unica ci ho pensato anche io- Lo sentii dire e io mi voltai verso la sua voce sorridendo.

Passarono minuti, ore, non so dire con precisione, l'unica cosa che contava era stare vicino a lui e tutto il resto non contava!

-Reggiti ora!- Disse improvvisamente. La macchina iniziò a sobbalzare, ma eravamo in una strada piena di buchi?

Io continuavo a saltellare sul sedile non riuscendo a trovare un appiglio, poi con la mano sinistra riuscii a reggermi con qualcosa che sembrava un braciolo del sedile. Rimasi così stringendo la presa sul bracciolo sempre di più finchè non sentii Sam sospirare come dal dolore quando la macchina si fermò. Sentii la mano di Sam cercare di sciogliere la mia presa ferrea dal bracciolo.Sospirando sempre. Infine ci riusci aggiungendo scherzando!

-Cavoli hai una presa, pensavo mi volessi infilzare la gamba con le unghie!- Disse sospirando ancora.

Gamba? Oddio no non può essere! Ditemi che non è vero!Era la sua gamba?

Sentii il mio viso infuocarsi e capii che ero diventata completamente rossa perchè Sam risse sotto i bassi aprendomi poi la portiera e facendomi scendere.

 -Sam scusa, io pensavo fosse il bracciolo della ..- Mi blocco con un dito sulle labbra per poi andare alle mie spalle per sciogliermi la cravatta.

-Non importa- Disse mentre il buio cedette il posto alla vista!

Eravamo davanti ad una casetta con al lato una pista di pattinaggio sul ghiaccio percorsa già da qualche persona.

-Andiamo Lizzi?- Disse porgendomi il braccio, io lo afferrai e ci avviammo verso la casetta. Arrivati entrammo e alla cassa prendemmo i nostri pattini poi ci dividemmo per andare a cambiarci!Entrai nel camerino e appoggiai lo zaino con dentro il vestito a una panca. Misi velocemente i pattini e uscii sulla pista quando vedendo il ghiaccio e Sam venirmi incontro mi venne in mente l'immagine di me con il culo per terra. Cavolo io non so pattinare!! Sam si avvicina sorridendo.

-Ti piace Lizzi? -Disse indicandomi la pista.Mentii ovviamente.

-Si tantissimo-

-Lizzi perchè mi menti- Disse prendendomi il mento tra le mani e fissandomi negli occhi. Aveva già capito che sotto quello sguardo non riuscivo più a ragionare e quindi a mentire.

-Sam è bellissimo ma... io insomma.. non so pattinare-Dissi imbarazzata per aver rovinato il nostro appuntamento.

-Va be allora cammineremo ai bordi della pista, e poi sei con me non avere paura!-

Gli sorrisi e pattinnammo, anzi camminammo, tutto il pomeriggio fino alle cinque.  ovviamente io nell'arco della giornata caddi con il sedere per terra tre o quattro volte. Il solo pensiero mi fa male. Quando uscimmo dalla pista ci sedemmo a guardare gli altri pattinare e non sampettare come facevo io.

-Lizzi- Mi voltai e vidi il suo viso con un'espressione spaventata e contemporaneamente preoccupata.Gli accarezzai la guancia cercando di tranquillizarlo.

-Non so spiegarmelo ma so dove abiti senza che tu mi abbia detto niente. Tu mi credi vero? Non pensi che ti stia mentendo vero?- Allora era questo che lo preoccupava. Come potevo fargli capire che non era colpa sua.

-No non lo penso, ma non importa . Comunque non devi stare ad angustiarti tanto ci sarà una spiegazione e la troveremo insieme.-

"Lizzi come cazzo fai a spiegarglielo, pensaci cavolo!!!!"

Misi a tacere quella voce nella mia testa osservando il mio angelo farsi più sereno e rilassato.

-Ogni volta riesci sempre a tranquillizzarmi e non so come tu faccia- Disse tornando a fissare la pista. Mi alzai per andare al camerino quando sentii la sua mano afferrarmi il braccio per bloccarmi e farmi girare verso di lui che intanto si era alzato.

-Non credere che per oggi abbiamo finito!Voglio passare altro tempo con te. Ora parte la seconda parte della nostra giornata.-Disse sorridendomi e contemporaneamente abbagliandomi.

-Ok allora non scapperò. Peccato però, avevo un bel piano per evadere.-Gli sorrisi e andai nel camerino sentendo il suo sguardo sulla mia schiena per tutto il tempo.

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Capitolo 12
*** PICCOLA!!! ***






Ragazze/i scusate per il ritardo di questo capitolo ma iniziando una nuova fanfiction il tempo per scrivere si è dimezzato ma d'ora in poi prometto pubblicherò almeno una volta a settimana. Non sarei capace di lasciarvi con Sam e Lizzi in sospeso. Devo farvo una domanda a cui vorrei che rispondiate in molti. Vi sembra che il mio modo di scrivere sia cambiato dall'ultimo capitolo? Perchè mi sembra strano quest'ultimo e non ne vado entusiasta. Comunque recensite in molti. Ciao.
Aspettate aspettate ho dimenticato di ringraziare come al solito luciette che finora è l'unica che recensisce ad ogni capitolo e le nuove ragazze che mi hanno messa tra i preferiti e le seguite. Ve lo ripeto e ve lo ripeterò sempre. Recensite anche se in negativo perchè ne ho davvero bisogno per migliorare. Buona lettura ciao by kikka
kiss




Entrata nel camerino decisi che era il momento di cambiarmi. Presi il vestito e lo indossai poi mi cambiai anche le scarpe indossando  i sandali neri che avevo in borsa. Abbinai poi un braccialetto rosa che avevo trovato in camera mia. andai nel bagno dello spogliatoio per osservarmi allo specchio e per mettermi un pò di matita verde per risaltare gli occhi e mi sistemai i capelli raccogliendoli lasciando cadere però qualche ciocca ribbelle.Mi guardai allo specchio e fui soddisfatta di me. Così mi voltai e uscii dallo spogliatoio. Sam non era più nella casetta della pista di pattinaggio quindi uscii all'aperto. Poco primo di uscire lo vidi fuori nel parcheggio intento a fumarsi una sigaretta. Dava le spalle alla porta da cui lo osservai perciò sgattagliolai fuori dalla casetta e appena gli fui alle spalle gli coprii gli occhi con le mani. Lo sentii sussultare al mio tocco per poi rilassarsi al suono della mia voce.

-Chi sono?-

-Mmm.. Non saprei .. Sono indeciso tra una dolce e bella ragazza che conosco e un aggressore molto molto silenzioso!-

-Di certo io non sono silenziosa- Dissi sorridendo e togliendogli le mani dagli occhi. Mi ero appena staccata e già mi mancava . Stavo diventando pazza.Si volto verso di me e mi immersi in quello sguardo profondo e intenso. Lo vidi sorridere per il mio improvviso imbarazzo e si scostò improvvisamente accorgendosi del mio cambio di conciatura. Poco dopo iniziò a squadrarmi da capo a piedi mentre io con le mani in mano e lo sguardo basso spostavo il peso da un piede all'altro imbarazzata.

-Se vuoi vado a cambiarmi?-Lo vidi riscuotersi improvvisamente guardandomi con uno sguardo sorpreso .

-Sei matta? Lizzi.. tu sei .. sei bellissima..- si avvicino di nuovo a me per poi prendermi le mani per farmi fare un giro su me stessa.

-Grazie Sam-Abbassai ancora lo sguardo imbarazzata tremendamente dal modo in cui mi guardava.Sam mi prese il mento per farmi sollevare lo sguardo sui suoi occhi. Senza rendermene conto sospirai dalla bellezza e dalla dolcezza che trasmettevano quegli occhi. Mi lasciò il mento per poi porgermi un braccio.

-Miss andiamo?- Mi sorrise e io lo ricambiai felice come non lo ero da tempo.

-Certo .. ma dove?- Dissi sedendomi in auto e aspettando che facesse il giro del veicolo per poi sedersi a sua volta.

-Orami dovresti saperlo dai voltati!-Mi mostrò la benda.

-Certo capo- dissi voltandomi e come prima caddi nel buio.

Sentii il motore dell'auto partire e poco dopo stavamo iniziando il viaggio verso una meta a me sconosciuta.

-Lizzi ora che ci penso sono le 5 e 30 e non abbiamo neanche mangiato.. Scusa .. Hai fame?- lo sentii dire con un tono preoccupato .

- No non preoccuparti.- Mentii, non ci avevo proprio pensato al cibo. Ma come al solito il mio corpo mi tradii. Infatti si sentii un brontolio proveniente dal mio stomaco. Cercai di fermarlo con le mani ma era inutile.

-Si tu hai fame quindi prima ci fermiamo visto che il viaggio è lungo.- Mi tolse la benda e sorridendomi svoltò in una stradina laterale fermandosi in uno spazio davanti a un Mc Donald..

-Grazie ma mangiamo poco se no stasera non mangio niente a casa.- Pensai vedendo già mia mamma insospettirsi.

-Si forse hai ragione dai andiamo dentro- Uscimmo dalla macchina e a braccetto entrammo al mc donald.

-Lizzi te cosa vuoi?-Mi chiese dopo che ci fummo accomodati.

-Solo patine e coca cola, sam tie..- Stavo mettendo la mano nella borsa per tirare fuori almeno 5 euro da dargli ma sentii la sua presa ferrea sui polsi per bloccarmi . Alzai lo sguardo e lo vidi sorridente farmi segno di no con un dito.

-Ma io voglio..-Mi fermò con un dito sulle labbra.

-Lizzi non ci pensare neanche, oggi offro tutto io. Lasciami fare il gentiluomo almeno oggi- Mi sorrise e io ricambiai vedendolo poi andare alla cassa.

Mentre aspettavo decisi di mandare un messaggio alla Cia per sapere come andava il suo appuntamento.

"Ciao mia dolce donzella. Come si comporta il mio fratellino? tiene le mani apposto vero?"

Dopo pochi secondi mi arrivo la risposta e scoppiai a ridere leggendo il messaggio.

-Lizzi cosa c'è da ridere così tanto?- Vidi Sam arrivare curioso per la mia reazione al messaggio e .. oddio ma quanta roba ha comprato??

-Allora come mai ridevi così?-Decisi di spiegargli prima la mia reazione e poi lo avrei ripreso per la caterba di cibo che aveva comprato.

-La mia amica oggi aveva un appuntamento con mio fratello e gli ho mandato un messaggio per sapere se il mio caro fratellino teneva le mani apposto. E gurda che cosa mi ha risposto!- Gli mostrai il cellulare facendogli leggere il messaggio. Inizialmente parve sorpreso poi scoppio a ridere unendosi alle mie  risate.

"Cara sorellina non romperci le scatole. Noi stiamo benissimo e la Cia ti saluta. Spero che questo Sam si infili nel tuo letto, chissa forse riesce a farti diventare meno curiosa e preoccupata per noi facendoti pensare più a voi.Lo spero veramente piccola pulce insopportabile. A proposito ho visto il tuo vestito stamattina e io ti consiglio di non strusciarti troppo su di lui, perchè per com'è potresti trovare una bel rigonfiamento nel suo basso ventre.Fate sesso sfrenato mi raccomando. An la mamma chiede se vieni a casa per cena, ha già chiamato la francesca e la Marilu ti ha coperto che gli dico alla mamma?"

Finimmo di ridere e poi Sam mi rubò il cellulare per scrivere la risposta a mio frateelo.Me lo restitui e io andai a vedere i messaggi inviati ma trovai la cartella vuota. Guardai stupita Sam per poi esigere spiegazioni.

-Allora che gli hai scritto a Riccardo?- Lui sorrise divertito per poi porgermi le mie patatine e la coca cola .

-Non ti dirò niente, è una cosa tra uomini poi.- Mi investii con il suo sguardo ammaliatore e io persi le mie attività mentali per un po di tempo.

-Mangia se no il tuo stomaco ricomincia a brontolare!- Prese una patatina e me la porse imboccandomi. Cercai di mantenere il broncio ma vedendo il suo sguardo implorante non riuscii a farlo e mi lasciai imboccare.

-Allora sentiamo.. tuo fratello com'è?- Sorrise mentre mangiava il suo big mac.

-Come tutti i fratelli rompiscatole. Ma anche molto gentilee diciamolo, protettivo.- Mi fermai per osservarlo mangiare. Come poteva stargli quel gigantesco panino nello stomaco?

-E esce assieme alla tua amica...- Stava per fare altre domande quando lo fermai con un dito. Lui sembrava sorpreso e io trattenni un sorriso per la sua espressione.

-Oggi toccava a me farti domande! O mi sbaglio?-Lo vidi riscuotersi un secondo per poi avvicinarsi al mio viso e prendermi il naso.

-Hai ragione piccola-

Piccola! PICCOLA!! Da quanto che non lo sentivo pronunciare quel soprannome. Improvvisamente sentii la presenza di quella voragine che mi schiacciava il cuore. Tutta la tristezza che avevo accumolato in quei mesi mi colpii e persi ogni contatto con il mondo esterno. Rividi tutte le scene in cui lui mi chiamava così. Al nostro primo incontro, quando mi salutava dopo esserci sentiti neanche 10 minuti primi, quando mi aiutava a fare i compiti o quando io gli spiegavo chimica, quando facevamo l'amore e lui sussurrava il mi onome o quel soprannome e dopo che mi si sdraiava a fianco e poggiando la testa sul mio petto mi diceva che ero la sua piccola e che mi amava. Senza accorgermene stavo piangendo, senza singhiozzi o tremiti, solo lacrime.

- Lizzi cosa hai?-

Mi sentii abbracciata e su quella spalla lasciai andare il mi opianto e con lui tutta la mia tristazza. Non parlavamo, lui mi stringeva a se e io nell'incavo del suo collo piangevo. Passò all'incirca mezzora prima che le lacrime smisero di scendere mentre lui mi sussurava di calmarmi. Alzai lo sguardo per incontrare il suo .

-Scusami , non volevo- Mi ero ripresa e ora ero dispiaciuta per aver rovinato il nostro appuntamento.

-Non devi scusarti. Non so perchè hai reagito e di certo non esigo che tu me lo spieghi ora che sei ancora scossa. Vuoi che ti porti a casa?- Chiese con lo sguardo ancora preoccupato e triste.

- No, non voglio. Voglio stare con te.- Dissi stringendolo ancora a me. Lo vidi più sollevato.

-Dimentica questo mio sfogo e fa finta che non sia successo niente.-

-Di certo non me ne dimenticherò, io voglio capirti.- Era sincero e lo si vedeva dai suoi occhi che mi esploravano l'anima. In quei occhi marroni mi rilassai ma notai che il suo sguardo era ancora teso e preoccupato.

Gli sorrisi asciugandomi gli occhi. Lui era interessato a me ed era questo quello che importava, non il passato.

-Ok allora?- Sorrisi più raggiante per rassicurarlo un pò.

-Allora cosa?- Chiese sorridendo a sua volta.

- Allora quando ricomincia la fase due?- Lo vidi farsi finalmente più rilassato e felice.

-Subito ! Andiamo.- Disse alzandosi in piedi e porgendomi la mano. Mi alzai e poi andai verso il bagno.

-Prima devo andare al bagno.- Dissi sorridendo per la sua espressione contrariata, era ancora preoccupato per il mio stato d'animo e non voleva vasciarmi sola ora.

Entrai in bagno e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi arrossati e quel filo di matita che mi ero messa era sparita. Mi sciacquai la faccia per togliere il rossore e sentirmi più pulita e meglio. Rimisi la matita che avevo a portata nella borsa e mi sistemai i capelli. Mi guardai allo specchio e mi sentii feclice per la giornata che stavo passando con Sam ma soprattutto per il fatto che si era ricordato un'altra cosa di me! Il mio soprannome. Contemporaneamente mi sentii una stupida per lo sfogo che mi ero permessa e quindi la paura che gli ho messo. Uscii fuori ancora dispiaciuta e lo vidi fuori che calciava un sasso. Lo raggiunsi saltellandolo e stringendolo da dietro. Lui si voltò e sorridendo mi porse il braccio per farmi arrivare alla macchina e per poi aprirmi lo sportello.Quando entrò mi feci trovare già voltata di spalle. Mi legò la benda su gli occhi e mi fece voltare e appoggiare la schiena al sedile dolcemente. Sentii la sua mano prendere la mia per stringerla un pò e pogiare le sue labbra sul dorso. Sentii il brivido che mi percorreva ogni volta che lui mi toccava. Assaporai ogni secondo quel momento fino a quando la lasciò andare e  accendere il motore. Rimanemmo in silenzio per un pò, sentivo il suo sguardo addosso come se sichiedesse a cosa pensavo.Dovevo spezzare quel silenzio.

-Allora i tuoi genitori cosa fanno nella vita?-

Lo sentii tirare un sospiro di sollievo. Probabilmente non sapeva cosa dire per paura che io crollassi di nuovo. Dovevo metterlo di nuovo felice, odiavo vederlo così..

-I miei? Cosa vuoi sapere?- Chiese con un tono di voce che lasciava trasparire perfettamente la sua preoccupazione.

-Sam accosta.- Decisi che dovevo parlargli appertamente per rassicurarlo. Lo vidi girarsi di scatto spaventato, preoccupato e curioso contemporaneamente.

-Ok- Aggiunse poi accostando in uno spazio sulla destra credo.

-Parla- Disse con voce bassa e triste.- Sam per piacere la benda- Mi voltai e sentii le sue mani un pò tremanti slegarmi la cravatta per poi tenerla stretta nelle mani. Mi voltai e lo vidi in tutta la sua preoccupazione. Dovevo assolutamente rassicurarlo. Gli presi le mani e prendendo coraggio lo guardai negli occhi per poi spiegarmi.

-Sam non devi essere preoccupato per me. Devi dimenticare lo sfogo di prima-

-Ma io..- Stava per parlare ma io lo fermai.

-Aspetta lasciami finire.- Lo vidi fare di si con la testa allora continuai.

-Devi dimenticare perchè io non posso spiegartelo e non perchè non voglio, ma solo perchè non saprei come spiegartelo. Sto passando una bellissima giornate e non voglio che ti preoccupi per me. Sono felice di stare qui e non ho alcun problema con te, anzi io sto benissimo insieme a te. Quindi per piacere non lasciare che quello di prima ti turbi. Ok?-Dissi facendo un sorriso per riprendere fiato e sorridendogli felice di avergli per lo meno detto quello che provavo stando con lui.

- Ok va bene.-Sorrise per poi aggiungere.

-Lo sai che non stai bene con gli occhi tutti rossi? Sembri un panda.- Disse poi ridendo. Gli tirai un pugno sul braccio per vendicarmi.

-Ahia!!! Mi hai fatto male.- Disse facendo l'offeso.

-Scusa ma te lo meritavi scemotto- Gli feci la linguaccia e poi scoppiammo a ridere. Mi rimise la benda e ridendo mise in moto l'auto.

Ripartimmo e iniziammo a chiacchierare come sempre. Lo sentivo più calmo e rilassato . Avevo fatto bene a parlargli apertamente perchè ora eravamo felici e quella voragine era sparita. Almeno momentaneamente...


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Capitolo 13
*** La seconda fase ***






Buon giorno.. Scusate il ritardo ma ho avuto da studiare per la verifica di processi industriali quindi non avevo molto tempo. Comunque dove eravamo rimasti con la storia?
An si !!!! Sam e Lizzi sono tornati in auto e lei ha ancora quella dannata benda... Sapesse cosa succederà ora...
Non vi dico niente se no potrei lasciarmi sfuggire troppe notizie.
Comunque i soliti ringraziamente a lucyette per prima visto che grazie anche alla sua ultima recensione ho corretto molti errori che avevo fatto. Poi ringrazio 3things ,  giovywanda  che mi hanno messo tra i preferiti e la mia cuginetta alice_cassedy che se non si muove a scrivere la sua dannata ff giuro che la strozzo. HAI CAPITO!!!!!!!!!
Poi ringrazio cino neroflavia93Jey_Jules che sono nuovi e i miei vecchi lettori  Desyree92Fantasy_Mary88vero15starxXBlack Rose OSheaXx.
 Come al solito ripeto di recensire visto che così potete farmi notare degli errori!!! E poi basta..
An per favore incrociate le dita per me e fatemi gli auguri anche solo mentalmente che domani ho una verifica veramente tosta XD XD XD
Ciao ciao buona lettura
Baci




-Ma allora tra quanto arriviamo?-Ero impaziente e ormai era un'ora e mezza che eravamo in macchina ed erano.. Aspetta che ora era? Mia mamma cavoli sarebbe andata su tutte le furie..

-Sam ma che ore sono?- Avevo la voce tremante per la paura che i miei dubbi venissero confermati. E se sarebbe stato così che dio mi aiuti per quello che mi aspetterà a casa.

-Sono le 7 e mezza. Siamo partiti dal mc Donald alle 6 alla fin fine.-Aveva una voce tranquilla e serena. Ma non si accorgeva del casino in cui ero?? O semplicemente non gli importava??

-Io .. dovevo essere a casa.. mia mamma..-Ero terrorizza e le parole mi si bloccavano in gola. Non vedevo niente oltre al buio della benda e questo peggiorava quello che provavo.. Improvvisamente lo sentii ridere e mi voltai verso quel suono. Non capivo perché cavolo rideva.

-Sam ma che ..- Non riuscii a finire che lui mi blocco con un dito sulle labbra. Al solo contatto con le sue dita un brivido mi percorse la schiena e lo sentii frenare le risate per riuscire a parlarmi senza ridermi in faccia.

-Dovevi vedere la faccia preoccupata che hai fatto..-Ricominciò a ridere e io mi appoggiai allo schienale. Non capiva che ero davvero nei guai? E per di più mi prendeva in giro. Incrociai le braccia al petto e fissai un punto davanti a me per non mettermi a urlare o a piangere. Dovevo sbollire la rabbia e trovare una soluzione valida per mia mamma. Ma quale? Ero troppo in ritardo, non sapevo dove ero e per di più il nostro appuntamento non era neanche finito. In quel momento per quanto amavo Sam non riuscivo a provare nessun sentimento oltre la rabbia per lui. Improvvisamente capii che aveva smesso di ridere perché prese una ciocca dei miei capelli, e ovviamente un altro brivido mi investi, ma stavolta più del primo. La macchina era ferma e lo potei capire dall'assenza di rumore e dal suo respiro vicinissimo alla mia guancia.

-Lizzi siamo arrivati . An! Se non te l'ho detto, tua mamma non si sta preoccupando perché ci ha pensato Riccardo...-  Era vicinissimo al mio viso, se mi fossi voltata forse le nostre labbra si sarebbero incontrate , anche se non lo vedevo riuscivo a percepirlo benissimo. Ci misi un po' di secondi per capire quello che mi aveva detto e lui intanto era già uscito dalla macchina per venirmi ad aprire la portiera.


“Se ne sta occupando Riccardo??? Ma come.. ”


Stavo pensando a tutti i metodi possibili quando sentii Sam schiarirsi la voce. Probabilmente aspettava che uscissi per chiudere la macchina. Uscii e subito mi prese a braccetto.

-Te l'ho detto che con questo vestito stai benissimo?-Mi sussurrò all'orecchio prima di iniziare a camminare. Eravamo su un prato, o almeno così mi sembrava, non c'era freddo infatti con il mio copri spalla e il vestito corto stavo bene . Iniziai a torturarmi il labbro ripensando al suo complimento. Cercai di sorridere per ringraziarlo. Camminammo per una decina di minuti per poi fermarci e io confusa cercai di cogliere qualche rumore.

-Sam ma dove..- Lo sentii stringere la sua presa sulla mia mano che stringeva .

-Lizzi aspetti qui senza muoverti o sbirciare per due secondi?- Non feci neanche in tempo a riflettere che la mia risposta usci spontanea e rapida.

-Certo che ti aspetto.- Lo sentii sorridere per poi lasciarmi il braccio, io mi sentii sperduta e sola visto che non sapevo dove ero e cosa avevo vicino. Neanche un minuto dopo sentii dei passi , qualcuno stava venendo contro di me.

-La signorina Lizzi?- Chi era quell'uomo? E come faceva a conoscere il mio nome?Mi riscossi dai miei pensieri

-Si sono io -Risposi con voce un po' tremante .

-Posso toglierle la benda?- No io dovevo aspettare Sam, così mi aveva detto.

-Io non so se poss ..- L'uomo misterioso non mi lascio neanche il tempo di finire che subito rispose ai miei dubbi.

-Il signorino Sam mi ha messo al corrente di tutto quindi se permette prima di slegarle la benda mi segua.- Sentii una mano sulla mia spalla e seguii l'uomo. Improvvisamente sentii una porta aprirsi e fui accolta da un calore che solo una casa poteva dare, dal rumore e l'odore del fuoco nel camino e tanti altri odori che non riconobbi.

-Ok ora se si vuole mettere qui..-Mi spostò leggermente tenendomi per le braccia poi si staccò e non sentii più ne la sua voce ne la sua presenza. Ma mi sentivo osservata e senza capire cercai di guardarmi in giro per percepire qualche rumore, ma niente. Improvvisamente sentii due mani slegarmi la benda e io sussultai a quell'improvvisa presenza.

Ci misi un po' a distinguere il paesaggio perché non ero abituata alla luce. Ma appena riuscii a farlo rimasi strabiliata, come folgorata in pieno petto e cuore da quel paesaggio. Rimasi a bocca aperta a osservare quella visione. Eravamo in un ristorante completamente vuoto con tutti i tavoli spostati e sparecchiati a parte uno che era per due persone e era davanti a una parete a vetri. Oltre a quella parete c'era una veranda che si sporgeva su un lago. Era un lago grande sovrastato da monti che avevano un'aria familiare. Mi avvicinai alla vetrate con passi incerti per osservare meglio. Il lago era di un colore azzurro con riflessi verdi e al di sopra c'erano due monti in cui al centro il sole stava tramontando. Era un tramonto bellissimo, il cielo era colorato di un intenso rosso sul rosato che andava via via sempre più scuro fino a un azzurrino della notte che stava arrivando.

-E' stupendo.. io non so come..- Non sapevo cosa dire , ero senza parole mi voltai e vidi Sam che si tormentava le mani scrutando la mia espressione per capire se mi piacesse.

-Allora ti piace questo posto?- Chiese poi rinunciandoci.

-E' stupendo.. non so che dire.- Lui si avvicinò porgendomi un braccio mi portò al tavolo per farmi accomodare, poi lo fece anche lui.

-Ma Sam possiamo stare qui?- Chiesi abbassando la voce per paura che qualcuno sentisse ma mi accorsi che non c'era anima viva. Sorrise alla mia domanda.

-Certo che possiamo stare qui.. Ho organizato tutto io!- Disse fingendo di pavoneggiarsi. Io risi e vidi un uomo vestito da cameriere con una giacca bianca uscire dalla porta dove probabilmente c'era la cucina e avvicinarsi a noi. Aveva qualcosa di familiare nel volto, mi sembrava di averlo già visto, lo osservai e poi lui tossicchiando mi riscosse dai miei pensieri. Sam si voltò verso di lui e gli sorrise.

-Richard voglio presentarti Elisabeth Grey, Lizzy lui è Richard-Disse poi sorridendomi.

-Piacere di conoscerla- Mi porse la mano e io la afferrai.

-Il piacere è tutto mio e dammi pure del tu- Non riuscivo ancora a capire dove lo avevo già visto.

-Ok Lizzy allora ti auguro buona serata. Sam se vuoi?-Si girò a guardarlo .

-Si grazie Richard.- Non feci in tempo a chiedere di cosa stavano parlando che lui andò via per poi tornare con due piatti di spaghetti al ragù.

-Buon appetito.- Disse Richard prima di tornare in cucina.

Guardai Sam con aria stupita e contenta e lo vidi ridere della mia espressione prima ti iniziare a mangiare.

-Allora oggi non era il tuo giorno di domande?E mangia se no il tuo stomaco ricomincia a brontolare. - Sorrise da solo al pensiero e io iniziai a mangiare. Dopo un pò di tempo di riflessione decisi di provare a fargli ricordare qualcosa. Chissà magari facendogli domande piano piano si sarebbe ricordato di tutto. Il problema non erano le domande da fargli , il vero problema era la paura di far tornare la voragine che abitava stabile in me.

-Allora hai avuto qualche ragazza di recente?- Chiesi tenendo lo sguardo sui miei spaghetti, sapevo che non ero capace di tenere nascosti i miei sentimenti.

-No ultimamente no anche se gli ultimi mesi sono un pò confusi.- Era strano e lo capii dalla sua voce. Era fredda e lontana.

-Come mai?- Chiesi ancora dimostrando un grande interesse per la mia mano destra che teneva la forchetta.

-Ho avuto un incidente e sono stato in ospedale per un pò diciamo.. in realtà non ricordo molto di quel periodo .. i miei dicono che ho perso la memoria. - Lo disse con un velo di tristezza anche negli occhi e mi si strinse il cuore.

-E poi come è andata?- Volevo capire cos'era successo dopo quel giono maledetto! Cosa avevano fatto i suoi genitori e cosa gli avevano detto?

-I miei genitori mi sono stati accanto e anche i miei amici e pian piano mi sono ricordato il passato.-

" Si tutto apparte di me!"

Pensai mentalmente a quello che era successo e a quello che avevano fatto i suoi genitori. Ero arrabbiata e senza pensarci inforcai troppo vigorosamente gli spaghetti. Lo vidi guardarmi sorpreso e perplesso della mia reazione .

"Scema e ora che gli dici?"

-Mi dispiace veramente- Incontrai il suo sgurdo e cercai di trasmettergli tutta la mia sincerità.

-E' buffo!- Sorrise tra se e se.

-Cosa c'è di buffo?- Chiesi guardandolo curiosa.

-Lo sai che sei la prima persona a cui lo racconto?- Sorrise e io lo ricambiai. Golngolandomi felice a quella sua confessione.

Continuammo a mangiare e quando lui finii come al solito iniziò a fregarmi gli spaghetti. Io sospirai.

-Sono piena!- Esclamai appoggiandomi alla sedia.

-Come sei piena siamo solo al primo-

-Come solo al primo ? Scusa ma quanti piatti ci sono ancora? Io sto già scoppiando!- Dissi con gli occhi fuori dalle orbita.

-Allora faremo a metà cosi mangerai tutto.-Sorrise sporgendosi verso di me.

-Ok va bene!- Dissi sporgendomi a mia volta per prendergli il naso e ridere.

-Tanto avresti mangiato anche il mio piatto come al solito- Dissi continuando a ridere. Lui mi guardò sorpreso per poi ridere. Quanto amavo la sua risata, il solo vederlo sorridere mi rendeva felice. Continuammo a ridere fino a quando tornò Richard con il secondo. Era un piatto a base di pesce.Passammo tutta la serata a parlare finchè non arrivò anche il dessert. Sam mi imboccava mentre mi chiedeva di me. Alla fine la giornate delle domande diventò sua e non mia.

-Parlami di tua mamma. Com'è?Che rapporto avete?-Mi porse un altro boccone che mangiai con gusto.

-E' matta nel vero senso della parola. Siamo due pazze insieme e combiniamo più guai di due bambine. Però sa essere anche una mamma. E' la mia migliore amica insomma.-Lo dissi sorridendo pensando a varie nostre vicende.

-Sai se tu hai preso da lei potrei anche invaghirmi di tua mamma!- Disse sorridendomi malizioso e porgendomi l'ultimo boccone.

-Questa non me la sarei mai aspettata da te.- Dissi fingendomi offesa e riappoggiandomi allo schienale della sedia. Lui mi guardava sorridente e mi sentii improvvisamente in imbarazzo.

"E se avessi i baffi per il gelato?"

-Ti va una passeggiata ?- Chiese alzandosi  e raggiungendomi.

-Certo che mi va- Dissi alzandomi e a braccetto con lui andammo fuori sulla spiaggia.

-Sam ma dove siamo?- Mi ero appena ricordata di non sapere minimamente dove eravamo. Erano le 10.00 di sera e la luna era già alta nel cielo.

-Siamo a Crero, poco dopo torri del benaco. Il ristorante è di mio zio Richard.-Ecco perchè mi era così familiare. Era lo zio di Sam e ora che ci pensavo aveva il suo stesso sorriso chissa come mai non me ne ero accorta prima, era anche alto come lui. Da quanto ricordavo era una caratteristica della sua famiglia l'altezza.

Sam mi prese per mano e si sedette sulla spiaggia facendomi poi sedere sulle sue gambe per non farmi sporcare l'abito.

-Grazie- Dissi appena emozionata dalla sua vicinanza. Lui si voltò verso di me fissandomi negli occhi.

-Mi piaci! -

"Cosa??? Lo aveva detto veramente o mi sono immaginata tutto??? Gli piaccio?!? Io gli PIACCIO!!!! Non è possibile, solo una settimana fa pensavi di non sentire più quella voce che mi diceva quanto mi amava e ora ero seduta sulle sue gambe con lui che mi dice MI PIACI!!!"

Ero immobile, non riuscivo a parlare a dirgli quanto lo amavo e quanto mi piaceva, non riuscivo a dire niente . Ero ferma impalata con lo sguardo fisso nel suo e non dicevo niente.

Lo sentii irrigidirsi prima di continuare a parlare abbassando lo sguardo.

-Scusa non dovevo dirtelo così.. ma è vero.. mi sei piaciuta subito anche se alcune cose non so spiegarmele, come facevo a sapere dove abitavi e come...- Lo bloccai prendendogli il mento e facendogli sollevare lo sguardo.

-Scusami tu , non dovevo reagire così alla tua confessione... io... tu mi piaci molto.. - Mi mordicchiai il labbro inferiore imbarazzata abbassando lo sguardo. Lo rialzai e vidi i suoi occhi raggianti di felicità e con una luce  negli occhi che non avevo mai visto. Era felice e lo era grazie a me. I nostri visi si avvicinarono e le nostre labbra si poggiarono delicate l'une sulle altre. Fu un bacio dolce e leggero ma pian piano divenne più forte e intenso. Disciusi le labbra e mi tuffai in quel sapore dolce e irresistibile . Dio quanto mi era mancato quel sapore era come se non potessi farne a meno e quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone. Respirammo un pò guardandoci negli occhi, fronte contro fronte. Due lacrime mi scesero sulle guance e lui le ascigò baciandole.

-Lizzi cosa c'è perchè sei triste?- Si allontanò da me ma io infilai le mani tra i suoi capelli e sorridendo riavvicinai le nostre fronti.

-Triste? Sono la ragazza più felice del mondo- Sorrisi ripensando alle mie parole. Era vero , ero felicissima.

-Lo sono anche io!- Ci baciammo ancora e io mi rituffai nel suo sapore, non potevo evitarlo ma ogni volta ne volevo sempre di più, volevo recuperare il tempo perduto e senza accorgersene eravamo ancora con il fiatone.

-Sam cosa hai detto a mioi fratello?- Sorrise sulle mie labbra prima di rispondermi-Non posso dirtelo!- Cercò di baciarmi ma io mi allontanai scappandogli.

-Almeno dimmi come fa con mia mamma-Chiesi facendo gli occhi dolci.

-Gli occhi dolci non valgono. Comunque gli ha detto che mangiavi dalla Marilù e poi ha detto che ci pensava lui. Sai tuo fratello è davvero simpatico- Rideva tra se e se. Chissa che cosa gli aveva detto mio fratello per farlo sorridere così. Lo avvicinai a me e ci baciammo ma stavolta senza finire con il fiatone. Lui mi abbraccio per poi mettermi in piedi accanto a lui. Lo guardai sorpresa e lui prendendomi una mano mi condusse dentro al ristorante. Ero ancora sorpresa per quel gesto e si vedeva.

-Lizzi sono quasi le 10 e mezza tua mamma ti uccide.- Salutammo Richard e poi partimmo in macchina stavolta senza benda. Mi appoggiai al suo petto mentre guidava e mi addormentai ascoltando il suo cuore battere e il suo respiro. 

***


Mi svegliai mezzora dopo con un bacio sulle labbra.

-Lizzi svegliati siamo arrivati.- Ero ancora sul suo petto e lui mi abbracciava pogiando ogni tanto dei piccoli baci sul mio collo e sulle mie labbra.

Allora non era un sogno, ci eravamo veramente baciati! Ero veramente stata con lui tutto il giorno sorrisi felice di aver ritrovato il mio angelo e mi gustai quei brividi che mi faceva venire sfiorandomi il collo con le labbra.

-Di già? Ma all'andata ci abbiamo messo un'ora e mezza- Chiesi confusa. Lo vidi sorridere e portarsi una mano ai capelli. Lo sentii sussurare solo una parola.

-Scusa- Allora capii tutto. Mi alzai sedendomi sul sedile e con un dito lo minacciai.

-Allora lo hai fatto apposta solo per farmi tenere la benda! Tu maledetto- Cercai di colpirlo ma lui mi afferrò il polso facendomi finire con la schiena sulle sue gambe , mi baciò e io non ci misi tanto a dischiudere le labbra per assaporare il suo sapore. Si allontanò sorridente. Ecco aveva vinto lui e io mi ero già dimenticata il motivo del nostro battibecco.

-Sam che ore sono?- Chiesi sollevandomi un pò e sedendogli sulle gambe iniziai a baciargli il collo e gli zigomi. Lo sentii rabbrividire e io rimasi paralizzata. Quanto tempo! Era passato tantissimo e ancora avevo quell'effetto su di lui. Sam non si accorse della mia reazione e iniziò a baciarmi il collo mordendomi ogni tanto, io iniziai a respirare male e a rabbrividire. Mi gustavo ogni momento riscoprendo quelle senzazioni che solo lui sapeva darmi. Mi sottrai da quella tortura per guardare l'orologio.

-Merda merda merda.- Scesi dall'auto poi mi voltai e tornando in macchina gli lasciai il bacio della buona notte.

-Ci vediamo domani?- Chiese da dentro l'auto.

-Certo che si!- Mi voltai e entrai in casa. Mia mamma mi accolse abbracciandomi e mio fratello invece era già andato a letto. Mi svestii e felice andai a dormire. Non appena mi distesi sul letto mi arrivò un messaggio.

"Non vedo l'ora che sia domani. Buona notte piccola. bacio"

Sorrisi tra me e me e gli risposi aspettando poi il suo squillo di risposta.Forse ero stata un pò troppo impulsiva.

"Buona notte anche a te cucciolo. A domani Bacio"

Chissà se si fosse ricordato del suo soprannome.

Spensi il cellulare e sospirando felice caddi in un sonno senza incubi , anzi pieno di sogni...

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Capitolo 14
*** Cambio di programma ***









Buona sera a tutti . Scusate scusate scusate scusate scusate e scusate ancora per il ritardo. Lo so non mi faccio sentire da tanto ma tra la scorsa settimana di verifica e l'inizio terza area all'Enrico Fermi non ho avuto un secondo per finire e inserire questo capitolo.Ringrazio come al solito
1 - 3things 
2 - alice_cassedy 
3 - giovywanda 
4 - lucyette 
che mi hanno messo tra i preferiti e i nuovi che mi hanno messo tra le seguite:
1 - cino nero 
2 - Desyree92 
3 - EratoMelpomene 
4 - Fantasy_Mary88 
5 - flavia93 
6 - vero15star 
7 - xXBlack Rose OSheaXx

Spero che questo capitolo vi piaccia comunque lucyette non vedevo l'ora anche io di scrivere il momento in cui si baciano e invece a te maledetta alice_cassedy se non pubblichi quella dannata storia vedrai come vengo a casa tua a strozzarti. Vedi bene di non incontrarmi in pianerottolo se no sui giornali ci sarà scritto "UCCISIONE RAGAZZA PAZZA IN BORGO ROMA" e tutti quelli che ti conoscono capiranno che sei tu. Be baci a tutti e buona lettura . Recensite come al solito mi raccomando.
kiss kiss by kia











Un rumore.  Non un rumore qualsiasi ma il rumore di qualcuno che bussa alla porta. Chi poteva essere a quell'ora?  Mi alzai dal letto e mettendomi le ciabatte intravidi l'ora sul display della mia sveglia. Erano ancora le 5 di mattina . C'era ancora un po buio fuori. Andai verso l'entrata e sentii di nuovo bussare  stavolta più piano.

-Eccomi sto arrivando- Dissi quasi sottovoce per non svegliare nessuno. Aprii la porta e lo vidi con il viso pieno di lacrime. Mi avvicinai per consolarlo e capire cosa gli era successo ma appena allungai la mano, me la blocco con una presa ferrea che quasi mi faceva male.

-Sam ma cosa?- Non riuscii neanche a finire che lui mi investii con le sue accuse a cui non riuscivo a dare un senso.

-Sei una stronza... Perchè non me lo hai detto subito... Ti sei prtesa gioco di me... Ti odio e non potrò mai perdonarti.. Mi hai mentito tutte le volte che siamo usciti insieme.. Almeno ieri mi hai baciato per amore???- Era furioso e il suo volto era troppo vicino al mio.

-Sam ma cosa stai dicendo?- Senza riuscire a fermarle le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guancie. Fu allora che si avvicino ancora più furioso di prima a me.

-Non fare finta! Lo so chi sei.. Perchè non me lo hai detto subito? Ti volevi divertire. Potevi benissimo farti vedere dopo l'incidente. Ma forse non ero così importante. Io ti amavo ma a quanto pare tu no!- Rimasi spiazzata e impietrita da quella sua accusa. Lui aveva scoperto chi ero. Si era ricordato e ora mi odiava.

-Almeno potevi accertarti che stessi bene. Ma visto quanto te ne sia importato non vedo perchè dovresti farlo adesso!ADDIO- Si volto e uscii dalla porta di casa sbattendosela alle spalle.

Smisi di respirare. Qualcosa dentro di me si muoveva, anzi no si congelava. Il mio cuore divenne improvvisamente gelido e si spezzò. Non mi colpi la solita voragine, ma qualcosa di più grosso e più doloroso. Non mi voleva e non mi amava, ricominciai a respirare andando in iperventilazione. Non poteva lasciarmi, io lo amavo e se lui se ne sarebbe andato per sempre stavolta sapevo che non sarei riuscita a sopravvivere. Corsi verso la porta e scesi in strada, lo vidi che camminava e gli corsi incontro.

-SAAMMM!!!!!!- Lo chiamai urlando ma lui non mi sentiva.

Poi una voce lontana e bassa concentrò la mia attenzione.

-Lizzi schhhh !!! Lizzi!!!!!- Quella voce l'avevo gia sentita, la conoscevo era qualla di Riccardo.

Una frazione di secondo e davanti ai miei occhi non c'era più Sam e la mia via ma la faccia di mio fratello preoccupato.

-Lizzi che è successo?- Continuava a chiederlo ma io non lo ascoltavo. Ero felice era solo un incubo.


***


-Lizzi perchè urlavi?- Riccardo mi scrutava da sopra la sua tazza. Ci eravamo svegliati, anzi io lo avevo svegliato dopo il mio incubo e avevamo deciso di fare colazione visto che erano le sette.

-Lizzi rispondimi e non cercare scuse.- Avrei potuto dirgli la verità? Avevo paura della sua reazione . E se si sarebbe comportato come Sam in quell'incubo?

"Scema è tuo fratello non può reagire così"

Dovevo ascoltare quella vocina nella mia testa? Si lui era mio fratello e avrebbe capito. Almeno dovrebbe essere così in famiglia. Presi un gran respiro e nel frattempo lui si sistemò meglio sulla sedia e appoggiò la tazza sul tavolo capendo che stavo per spiegargli. Gli raccontai tutto. Da quando avevo incontrato Sam mesi prima, all'incidente ,a suoi genitori, fino a ieri sera e all'incubo. Riccardo non disse una parola ma al contrario mi fissava perplesso e ogni tanto sospirava.

- .. e ora ho paura che lui reagisca come nell'incubo e quindi sto cercando di fargli ricordare pian piano me e la nostra storia standogli vicino- Sospirai chiudendo gli occhi. Mi sentivo meglio e più leggera. Era la prima volta che raccontavo tutto quello che c'era da sapere di me a una persona. Non avevo mai detto niente e avevo sofferto in silenzio per così tanto tempo che averne parlato con qualcuno mi aveva come alleggerito dal fardello che mi portavo dietro.

-E' per questo motivo allora che in questi ultimi mesi eri così strana e... morta?-Alzai lo sguardo per cogliere qualunque arrabbiatura potesse avere Riccardo ma non ne trovai. Era solo preoccupato e dispiaciuto.

- Sono tuo fratello e non l'ho neanche capito. Scusami- Abbasso lo sguardo e io rimasi in silenzio per un pò di secondi dopo quelle sue scuse.

-Scusarti? Sono io che devo scusarmi con tutti quelli che mi erano vicino, sono stata un cadavere che cammina per tutto questo tempo senza mai dire niente o parlartene- Riccardo alzò lo sgurdo e colsi una nota di rimprovero.

- E ora hai paura di tornare cadavere?- Ecco lo sapevo. Aveva colto nel segno. Per quanto scemo o rimbambito potesse sembrare mio fratello era davvero in grado di cogliere tutti i pensieri di una persona quando gli si dava un'opportunità.

-Si e dopo questo incubo ne sono terrorizzata ancora di più- Bevvi un sorso del mio latte .

-Secondo me andra tutto bene e devi solo aspettare un pò cercando di fargli ricordare man mano di te e di lui- Ci guardammo negli occhi e senza dire niente lo ringraziai. Era davvero un ottimo fratello quando voleva.

-Be come è andata ieri con la Licia ?- Chiesi cambiando discorso.

-E' andata bene e mi sono anche autoinvitato al vostro incontro di oggi!-

Oddio è vero!!! Oggi sarei dovuta andare con la Cia  e me ne ero completamente dimenticata. Rimasi in silenzio pensando a cosa potessi fare.

-Non sarei arrabbiata? Sai.. volevo uscire per la prima volta come una coppia di innamorati ma se non vuoi vi lascio sole.- Tornai a fissarlo e vidi il suo volto tormentato dai sensi di colpa.

-No che dici! Va bene. Solo che mi ero scordata di oggi- Dissi abbassando lo sguardo colpevole.

- Tu ... Ti sei scordata l'uscita con la Cia?-

-Si- Non potevo trovare scuse. Ogni mese io e lei andavamo in città per una giornata di puro e sfrenato divertimento. Anche se negli ultimi mesi non era così divertente. L'avevo dimenticato e se la Cia lo avesse scoperto non mi avrebbe perdonata per molto tempo. Quella era la nostra giornata.

-Non dirglielo. Ero così presa da Sam che mi è passato di mente. Oggi infatti  dovrei uscire con lui- Era la verità. Sperai con tutto il cuore che mi capisse e dopo un interminabile momento  Riccardo si sciolse in un sorriso.

-Ok. Non glielo dico ma a una condizione.Oggi porti anche Sam così possiamo conoscerlo.- Poteva essere una soluzione così accettai il compromesso.

-Ok va bene adesso gli chiedo.- Mi alzai e andai in camera per poi tornare al tavolo con il cellulare in mano. Era presto per chiamarlo ma potevo mandargli un messaggio.

"Sam oggi dovrei andare in città con la Cia e il suo nuovo ragazzo, alias mio fratello, ti va di venire? Chiamami quando ti svegli. Bacio"

Misi il cellulare su tavolo sapendo che si sarebbe svegliato solo alle nove. Appena lo appoggiai però iniziò a vibrare. Rimasi un po a fissare il display che indicava una chiamata di Sam. Come mai era sveglio a quell'ora? Sotto lo sguardo curioso di mio fratello presi il telefonino con mano tremante e lo avvicinai all'orecchio.

-Pronto?-

-Lizzi sono io-

-Pensavo dormissi a quest'ora. Scusa se ti ho svegliato- Dissi dispiaciuta.

-Non mi hai svegliato- Aveva una voce fredda e distaccata. Ci fu un attimo di silenzio e poi aggiunse.

-Per oggi va bene a che ora vengo a prenderti?- Aveva un tono troppo strano.

- A casa mia alle dieci siamo in tre. Sam ma che hai?- Chiesi preoccupata.

-Devo parlarti. A dopo.- Riattaccò e io rimasi con il cellulare all'orecchio per un po di secondi mentre mio fratello mi chiedeva che era succeso. Non era possibile. Ci eravamo finalmente riavvicinati e anche baciati dopo mesi e mesi di sofferenza e ora doveva "PARLARMI" ? Misi giu il cellulare e guardai mio fratello.

-Alle dieci viene a prenderci. Di alla Cia di venire qui. Ora vado a lavarmi- Si sentiva lontano un miglio che la mia voce era vuota e i miei ochhi erano prossimi al pianto. Non volevo che Riccardo mi facesse parlare interrogandomi così mi alzai velocemente andando in camera prendendo mutande e reggiseno e andando verso il bagno. Sentii una sedia muoversi e mio fratello.

-Lizzi che è successo- Stava per fermarmi per un braccio quando io riuscii a infilarmi in bagno e chiudendo subito dopo la porta a chiave. Aprii l'acqua della vasca e mi lasciai andare a un pianto basso per non farmi sentire.

-Lizzi apri questa porta- Riccardo imperterrito continuava a bussare e a parlare.-Lizzi che è successo? Apri questa porta e spiegami.- Mi calmai per potergli rispondere. Cercai di tenere un tono di voce normale.

-Mi faccio una doccia e poi vengo. Non sempre devi vedermi nuda!- Smise di bussare alla mia risposta.

-Non ti credo ma se non vuoi parlarne ti lascio in pace. Ci vediamo alle dieci sotto casa io mi vesto e vado a prendere la Cia- Se ne andò e io mi lasciai di nuovo andare al pianto. Rimasi così per mezzora fino a calmarmi e a smettere di piangere. Mi alzai dal pavimento dove mi ero seduta e mi infilai nella vasca che avevo riempito. L'acqua mi sciolse la schiena e mi calmò un po. Iniziai a riflettere. Mi stavo fasciando la testa ancora prima di essermela rotta pensando che Sam dovesse dirmi qualcosa di brutto. Chissa poteva essere anche qualcosa di bello! Però dalla voce non sembrava proprio qualcosa di bello.

-Lizzi sei tu in doccia?- Mia mamma fuori dalla porta si era appena alzata e si chiedeva chi si fosse chiuso in bagno.

- Si mamma. Che ore sono?- Chiesi cercando di ricordare quanto tempo avessi passato in vasca immersa nei miei pensieri.

-Sono le nove. Io vado dalla Francesca vuoi venire? Credo ci sia anche sua figlia Marilu-

Le nove????

Ero stata in vasca per un'ora e mezza e mi sembrava neanche dieci minuti. Dovevo vestirmi e prepararmi perchè tra un'ora sarebbe arrivato Sam .

-No oggi vado fuori con la Cia e Riky- Uscii dalla vasca mi avvolgei in un asciugamano aprendo la porta capendo solo allora il mio errore.

-Riccardo? Cosa c'entra?- Mia madre mi guardava dalla porta curiosa. Dovevo assolutamente porre rimedio a quel mio errore.

- Deve comprare un regalo e voleva il nostro parere.- Mia madre mi scrutava cercando di capire se mentivo

-Non ci credo ma gli chiederò quando tornate- Non avevo posto rimedio ma almeno avevo ritardato il ritardo.

-Ciao Lizzi-

-Ciao mamma- Dissi salutandola. Quando uscii di casa andai in camera mia a vestirmi. Prima mi asciugai i capelli che raccolsi in una coda. Poi mi truccai con un filo di matita verde e infine indossai un paio di jeans, una felpa a maniche lunghe grigio scuro e un paio di convers. Era una combinazione semplice ma nel suo intero era davvero carina. Guardai ancora l'orologio e notai che erano gia le nove e mezza. Presi il cellulare e composi il numero di Riccardo per scoprire dov'era. Passarono un po di squilli e poi rispose.

-Pronto?-

-Riky sono io ma dove siete?- chiesi non capendo perchè stava ridendo.

-Dai smettila- disse ridendo di nuovo

- Riky che hai da ridere e cosa devo smettere?- Chiesi un pò irritata.

-Lizzi stavo dicendo alla Cia che continua a disturbarmi.- Capii immediatamente il motivo del loro ritardo. Si stavano salutando e facendo le coccole. Chissa se io e Sam... Mi bloccai pensando subito che mi doveva parlare.

- Ok ho capito muovetevi che manca solo mezzora- Dissi cercando di avere un tono autoritario.

-Mezzora. Cia siamo in ritardo dobbiamo muoverci. Merda. An Lizzi come stai?-Alzai gli occhi al cielo.

- Bene dai muoviti.- Riattaccai e contemporaneamente mi arrivò un messaggio di Sam.

"Sono sotto casa tua scendi?"

L'agitazione mi invase e  prendendo la borsa in camera mia scesi con l'ascensore e quando fui al cancello vidi Sam che andava avantri e indietro agitato.

Mi avvicinai a lui e lo feci voltare prendendolo per la spalla.

-Ciao- Riuscii a dire solo questo vedendo il suo magnifico viso turbato.

-Lizzi ciao.- Cadde un imbarazzante silenzio e io presi il coraggio .

-Cosa devi dirmi?- chiesi quasi sussurrando.

-Io...Ieri sera quando sono tornato a casa..- Sospirò per poi continuare deciso fissandomi negli occhi.

-Quando sono tornato a casa i miei genitori erano li che mi aspettavano arrabbiati perchè non sapevano dov'ero . Io pensavo che tornassero solo tra qualche giorno e quando mi hanno visto entrare a quell'ora mi hanno bombardato di domande su dove ero stato e cosa avevo fatto.- Abbassai lo sguardo sentendolo parlare dei suoi genitori che tanto odiavo.

-E..? -Chiesi quasi sussurrando. Lui mi alzò il viso con una mano sul mento per tornare a fissarmi negli occhi.

- E gli ho raccontato di te. Loro mi hanno detto che vorrebbero conoscerti.-

"Io dovevo incontrare le persone che più odiavo?"

Sm mi guardava intensamente voleva sapere cosa ne pensavo. Io a quelle parole mi irrigidii e voltai lo sguardo da un altra parte per non fargli vedere la mia rabbia nei loro confronti.

-Lizzi guardami. -Mi giro di nuovo la testa per guardarmi nuovamente negli occhi. Rimasi in silenzio ancora per un pò ma dopo mi sciolsi.

-Quindi dovrò incontrarli?- chiesi sperando che mi dicesse di no.

- Si ma se non te la senti non ti obbligo. Loro volevano vederti oggi ma dimmi tu quando ti senti pronta.- Si avvicino di più a me. E io che pensavo si fosse pentito del nostro bacio.

-Di certo non oggi. Voglio uscire con te prima di fare questo passo importante.- Dovevo prendere un po di tempo per far ricordare a Sam chi ero se no glielo avrebbero detto i suoi genitori e non saprei come reaggirebbe.

-Certo Cucciola tutto il tempo che vuoi.- Disse Sam accarezzandomi una guancia. Io tirai un sospiro di solievo pentendomene subito visto che ora mi guardava curioso. Chiese spiegazioni con lo sguardo e io glielo dissi.

-Sai pensavo ti fossi pentito del bacio di ieri. Pensavo che..- Non riusci a finire che mi blocco con un dito sulle labbra.

-Come puoi pensarlo. Io non me ne pentirei MAI- In pochi istanti Sam copri l'ultima distanza che c'era tra i nostri visi e poggio le sue labbra sulle mie. Io mi persi nel nostro gioco di carezze riassaporando quel gusto e sapore così intenso che mi era tanto mancato. quando ci staccammo eravamo tutti e due a corto di fiato. Prendemmo fiato e stavamo per ricatturarci le labbra a vicenda quando un clacson disturbo quell'atmosfera e subito dopo le urla di un ragazzo.

-Sam non me la cosumare di prima mattina- Mi voltai gettando uno sguardo omicidia a mio fratello Riccardo che si avvicinava a noi con la Cia sotto braccio.

-Ciao Riky alla fine come è andata?- Chiese Sam e io rimasi un attimo sorpresa da quello scambio di battute e lo stesso era per la Cia visto il modo in cui guardava il suo ragazzo. Mio fratello scoppio in una fragorosa risata prima di rispondere.

-Bene è andata bene anche se per colpa sua mi è toccato uscire per niente.- Disse indicandomi poi continuo- Ma ne è valsa la pena.- Cia questo è Sam e lei ovviamente la conosci.- Disse sorridente.

Io e la Cia ci guardammo e staccandoci dai nostri rispettivi ragazzi a braccietto ci incamminammo da un'altra parte dicendo- SE NON CI SPIEGATE NOI CE NE ANDIAMO-

Non facemmo neanche un passo che la Cia fu bloccata per i fianchi da Riccardo e io da Sam che all'orecchio mi sussurro facendomi rabbrividire:

-Ti spiego quando siamo soli cucciola- Quella voce così bassa e quel soprannome mandarono il mio cervello completamente in vacanza e senza pensare a gli altri mi voltai e lo baciai intensamente rituffandomi in quel sapore tanto  bramato. Poi salimmo tutti e quattro in macchina per partire per la nostra gita a quattro.

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Capitolo 15
*** Uscita a 4 !!!!!!!! ***






Buona seraaaaaaaaaaaa!!!!
Ciao a tutti ci ho messo un pò ma almeno è un capitolo un pò lunghetto certo non tantissimo ma tra scuola piano e ripetizioni che do mi è un pò difficile trovare il tempo comunque sarò breve questa volta. Ringrazio quelli che mi seguono e in particolare modo quelli che recensiscono! Buona lettura e scusate ancora per il ritardo di questo capitoletto, alla prossima.
CIAO CIAO



-Allora, allora e allora! Quanti anni hai?- Tirai un colpo alla spalla di mio fratello che era seduto davanti come passeggero.

-Lascia stare Sam e non fargli il terzo grado!-Dissi scocciata per la sua curiosità.

-Ok ok scusa- Si mise a ridere seguito poi da Sam che guidava.

-E dai Lizzi lascialo stare è solo preoccupato per te e ne vuole sapere di più- Ecco ci mancava solo la Cia che seduta alla mia destra nei posti dietro cercava di proteggere mio fratello.

- Cia tu lo dici solo per Riccardo - Dissi abbandonandomi sul sedile con le braccia incrociate al petto. La Cia intanto divenne completamente rossa dall'imbarazzo e non resistendo scoppiai a ridere seguita poi da mio fratello che si era voltato per vedere il motivo della mia risata. Lei allora si volto a guardare fuori dal finestrino arrabbiata.

- Sam potresti accostare?- Chiese mio fratello. Sam sorpreso fece segno di si e accosto . Mio fratello allora si volto verso di me.

- Lizzi non è che potresti scendere un attimo- Io e Sam ci guardammo un attimo tutti e due un pò impauriti, poi scesi . Fuori dalla macchina mio fratello venne alla mia portiere.

-Non è che puoi sederti davanti così sto vicino alla Cia e mi faccio perdonare- Gli sorrisi felice e andai a sedermi davanti mentre mio fratello si accomodava dietro. Appena mi sedetti Sam mi guardò ancora un pò preoccupato ma dandogli un bacio sulla guancia gli sussurrai all'orecchio che voleva solo stare vicino alla Cia. Ripartimmo e nessuno parlava. Sam al mio fianco ogni tanto sorrideva e io non ne capivo il motivo, guardavo la strada e non vedevo niente. Mancavano 5 o 10 minuti al centro della città.

-Smettila- Disse la Cia a un certo punto, mi voltai e vidi mio fratello che le baciava il collo accarezzandogli una gamba. Tornai immediatamente al mio posto e non mi voltai più!Allora guardai Sam e capii il motivo dei suoi sorrisi, lui se ne era già accorto! Sorrisi anche io e per un pò rimanemmo in silenzio.

- Be dai dove andiamo ora che siamo in città? di solito cosa fate tu e la Cia?- Mi voltai e vidi mio fratello con la mano ancora sopra la gamba della mia amica che  teneva vicino a se con l'altro braccio. Tutti e due erano sorridenti e io rimasi un attimo a fissarli .

-Vuoi sapere un modo per farsi perdonare dalla Cia?- Esclamo infine mio fratello vedendo che non gli rispondevo. Lo guardai e poi lui sotto minacce della mia amica continuò- I bacini sul collo-

Per fortuna che Sam aveva appena parcheggiato perchè la Cia sbuffando scese dalla macchina seguita subito dopo da Riccardo che doveva farsi perdonare anche questa.

-Ehi  stai bene?- Mi voltai e vidi Sam che mi fissava con un sorriso mozzafiato stampato sulle labbra. Feci segno di si con la testa per poi riprendermi da quel suo sorriso ammaliatore.

-E' per questo che ridevi e non mi hai detto niente! Crudele.-Cercai di colpirlo sul petto ma lui mi fermo il polso avvicinandomi poi a se. Le nostre bocche erano vicinissime quasi si sfioravano e io non potei non guardare quelle sue labbra così seducenti. Lui sorrise.

-Sei bellissima quando ti arrabbi- Ecco quello era il colpo di grazia, non resistendo più lo baciai e fui subito accolta da quel suo gusto irresistibile. Non avrei mai potuto farne a meno. Quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone. Era impossibile come, ogni volta, rimanevamo senza fiato. Mi persi a guardare i suoi occhi con la testa inclinata .

-Sai hai un buon sapore!- Disse Sam dandomi piccoli baci sul mento e la guancia per seguire il profilo del mio viso. Io mugugnai un si mentre mi lasciavo andare a quelle carezze. A un certo punto lui smise. Aprii gli occhi e lo vidi mentre mi osservava con un'espressione sorpresa e felice.

-Cosa c'è?- Chiesi esitante.

-Sono io che ti faccio questo effetto?- Con una mano mi sfioro una guancia per poi seguire il mio collo fino alle spalle. Io senza volerlo andai un pò in iperventilazione e il mio cuore iniziò a battere sfrenato, chiusi gli occhi assaporando quel momento che avevo sognato da mesi. Improvvisamente smise e riaprendo gli occhi lo vidi ancora fissarmi con un'espressione che sprizzava felicità da tutti i pori. Abbassai lo sguardo imbarazzata sempre vicini l'una all'altro .Mi prese il mento e sorridendo mi bacio per poi dirmi:-Mi piaci un casino-Ecco in quel momento il mio cervello mi disse definitivamente addio. Ricominciammo a baciarci finchè qualcuno non busso al finestrino.  Ci voltammo e scorgemmo mio fratello a braccetto con la mia amica.

-Ragazzi per piacere non in macchina. E poi dobbiamo andare- Rise vedendo la mia espressione stupita quanto meno. Uscimmo dalla macchina e  io avvicinandomi a mio fratello gli tirai un pugno.-Non rompere le scatole- Gli dissi decisa. Iniziammo a camminare io a braccetto con Sam e dietro Riccardo con la Cia finchè non arrivammo in piazza Bra. Ci fermammo poi per decidere cosa fare, quindi i due ragazzi voltarono verso me e la mia amica.

-Ragazze cosa fate di solito?- Chiese Sam guardandoci. Io mi voltai verso la Cia e scoppiammo a ridere. Di solito andavamo prima a mangiare un gelato e poi a fare compere nei negozi di intimo provandoci anche i completi, diciamo più provocatori e sexy, solo per scherzare. Inoltre camminavamo in via Mazzini facendo finta di essere due persone diverse chiamandoci Svettlana o Sheila solo per divertirci. Capitava ogni tanto di fare finta di flirtare o di essere delle ragazze ricche indecise se andare da Dolce e Gabbana o Luis Vuitton. Ma di solito le nostre tappe fisse erano gelato ai Savoia, Tezenis e Intimissimi per l'intimo e un bar dove chiacchierare e bere un buon caffè. Certo non mancavano mai i nostri scherzi o giochi ma alla fine volevamo solo passare una giornata tra ragazze per chiacchierare. Continuavamo a ridere senza riuscire a fermarci ripensando alle nostre avventure che di certo non avremmo raccontato a loro. Quando ci calmammo, loro due attendevano curiosi e un pò offesi per la nostra reazione, mi voltai verso la Cia che si illumino come ad aver trovato una soluzione a quel nostro piccolo problema.

-La nostra prima tappa è un gelato- Esclamò felice.

-E poi?- Chiese Sam scrutando la mia reazione. Aveva già capito che nascondevamo qualcosa così distolsi lo sguardo fissando Riccardo.

-E dopo di solito facciamo shopping- Continuò la mia amica con finto entusiasmo.

-Ok allora andiamo ai Savoia - Concluse mio fratello avviandosi con lei. Feci per seguirli quando due mani mi bloccarono per i fianchi facendomi rabbrividire alla sua presa. Mi tenne stretta sempre per la vita non permettendomi di girarmi e poi si avvicino per poggiare il mento sulla mia spalla.

-Dopo mi dirai cosa fate di solito?- Rabbrividii ancora per la sua vicinanza e per la sua voce così bassa e sensuale.

-Si... Se mi dirai di Riky !- Riuscii a dire dopo un attimo di silenzio in cui io cercavo di far ripartire il mio cervello.

-Affare fatto.- Mi baciò sulla guancia per poi andare dagli altri mano nella mano, non volevo allontanarmi da lui. Arrivammo trovando quei due a baciarsi.

-E poi dici a me!- Dissi interrompendoli. Come al solito la mia amica divenne completamente rossa mentre Riccardo rideva felice.

-Hai ragione sorellina- Disse rivolgendosi poi a lei.

- Cia che gelato vuoi?- Sorrise per il suo rossore .

-Cocco e liquirizia- Disse sempre imbarazzata.

- Lizzi te che cosa vuoi invece?- Mi chiese poi Sam.

-Caffè grazie- Stavo tirando fuori il portafoglio quando lui mi fermò.

-Offro io alla nostra.. Siamo già alla terza uscita e stiamo già insieme- Feci cenno di si con la testa sorpresa per la sua riflessione.

-Allora offro io alla mia ragazza!- Si voltò e entrò nella gelateria.

-E lo stesso vale per la mia ragazza!- Disse Riccardo seguendolo e lasciandoci così sole. Mi voltai verso la mia amica e vidi che come me sorrideva come un ebete per come ci avevano definite. Sempre sorridendo iniziammo a saltellare abbracciandoci.

-Siamo le loro ragazze!- Esclamammo insieme. Ci staccammo e subito tornai al nostro problema.

- Cia dove li portiamo? Non possiamo fare le nostre cose e i nostri giochi- Ci mettemmo a riflettere fino a quando lei sbuffò rassegnata.

-Noi andiamo a fare shopping! Prima o poi si stuferanno e decideranno loro dove andare così il problema non esiste più!- Esclamò infine.

-Che problema?- Chiese mio fratello che proprio in quel momento usciva dalla gelateria con il cono della Cia mentre Sam mi porse il mio.

-Nessuno- Dissi veloce.

-Io non so come tu faccia- Esclamò Sam al mio fianco e voltandomi vidi che fissava il mio gelato.

-A fare cosa?- Mentre lo chiesi mi venne in mente un ricordo remoto.

***

-Cucciola ti ho preso il gelato!- Disse Sam uscendo dalla gelateria più conosciuta del mio quartiere con un cono al caffè per me e uno al tiramisù per lui.

-Grazie Sam - Ci sedemmo sulla panchina per goderci quel lunedì pomeriggio in santa pace.

-Adoro il caffè - Dissi gustando il mio gelato. Sam sorrise per poi accarezzarmi il dorso della mano che teneva stretta nella sua.

-Lo so cucciola. Anche se a me fa ribrezzo!-

"Si lo so, lo so, è disumano che odi il caffè ma per il resto era il ragazzo perfetto. Almeno per me."

Gli sorrisi per poi fare il mio solito gioco. Mi avvicinai e mentre ci baciavamo appoggiai il mio gelato al suo così da avere anche il tiramisù mentre a lui lasciavo un pò di caffè, contemporaneamente sorrisi e lui capii che cosa avevo fatto.

-Di nuovo... E questa volta mi hai distratto baciandomi??? Sei proprio crudele!- Guardò il suo gelato, allontanandosi un pò da me, con un'espressione schifata.

Si voltò di nuovo verso di me per farmi gli occhioni dolci, così come al solito mangiai il gelato al caffè che era finito sul suo cono.

-Lo sai cucciola che quando fai così estremamente sexy?- Mi mancò il respiro per quella sua confessione e lui intanto scoppiò a ridere. Dopo un pò mi ripresi.

-Questa me la pagherai vedrai!- Dissi indicandolo con un dito.

***

"Che strano, non ero ancora riuscita a vendicarmi!"


Tornai al presente vedendo Sam che indicava il mio gelato.

-Ti piace il caffè?- Chiese con la sua solita faccia schifata per quella cosa che a me piaceva da matti.

-Si e a te piace il tiramisù- Dissi indicando il suo gelato e sorridendogli come se non sapessi il motivo della sua espressione.

-Io odio il caffè!- Concluse alla fine assaggiando il suo gelato.

-E io lo amo, come anche il tiramisù- Lo dissi e senza pensarci attuai la mia vendetta che gli avevo tanto giurato, rubandogli come in quel ricordo lontano un pò di tiramisù lasciandogli il caffè nel suo.

-Crudele... Ora non lo mangio più- Disse con il broncio che ci si poteva aspettare da un bambino. Aspettavo solo questo per aumentare la mia vendetta mi avvicinai e il più sensualmente possibile mangiai il caffè che tanto odiava. Mi sentii osservata tutto il tempo e quando alzai lo sguardo vidi Sam che mi fissava con la bocca aperta. Allora cercai di riscuoterlo.

- Sam che hai?- Gli sorrisi mettendomi poi a ridere. Mentre Riccardo e la Cia parlavano tra loro lui si avvicinò a me per potermi sussurrare nell'orecchio.

-Non farlo più se no non potrei rispondere delle mie azioni!- Ci guardammo negli occhi e sorrisi  per poi baciarlo. Quanto amavo quel sapore. Ci baciammo due secondi perchè poi lui si stacco subito allontanandosi.

-Che c'è?- Chiesi un pò delusa per il suo comportamento.

-Scusa ma sai da caffè!- Disse mentre io alzavo gli occhi al cielo.

-Dai andiamo e tieni Lizzi ho una caramella se vuoi!- Disse mio fratello. Finimmo i gelati e mentre io mangiavo la caramella dandola vinta a quel pazzo del mio ragazzo ci avviammo per via Mazzini.

-In quale negozio andate?- Chiese Sam sempre al mio fianco. Io e la Cia ci guardammo per poi rispondere contemporaneamente.

-BERSHKA!!!!!!- Ridendo come matte arrivammo al negozio e entrammo. Camminavamo in mezzo al reparto donna trascinandoci dietro i nostri due ragazzi già un pò annoiati. Noi guardavamo i vestiti e prendevamo qualunque cosa, solo per annoiarli e fargli poi decidere cosa fare. Andammo ai camerini, io con dieci vestiti e due felpe mentre la Cia aveva otto vestiti e tre paia di scarpe con il tacco abbinate. Io e Sam andammo nell'unico libero del primo corridoio mentre mio fratello e la Cia andarono in quelli del secondo corridoio.
-Ok io provo questo per primo- Dissi prendendo un vestito bianco stretto alla vita e lungo fino alle ginocchia, ogni tanto aveva dei fiorellini azzurri. Inoltre aveva uno scalda cuore a maniche lunghe nero e aperto sul davanti. Entrai nel mio camerino e mi spogliai per indossare quel vestito.
-Cucciola sei vestita?- Chiese Sam che aspettava fuori dalla porta. Io mi guardavo allo specchio e con quel vestito, in cui non ero molto a mio agio, dissi di si e aprii la porta facendo entrare Sam che si chiuse la porta alle spalle. Mi voltai e feci un giro su me stessa. Lui non diceva niente, rimaneva solo li a guardarmi.
-Allora?- chiesi impaziente, lui si riscosse un attimo.
-Mi piace anche se...- Disse sorridendo maliziosamente e avvicinandosi facendomi poi girare per dargli le spalle e guardarci tramite lo specchio.

-Anche se?- Chiesi mentre lui mi teneva per i fianchi con il mento appoggiato sulla mia spalla.

-Anche se lo preferirei più corto- Disse sorridendo sempre e giocando con il tessuto del vestito.

-Sei veramente scemo- Dissi sorridendo a mia volta buttandolo poi fuori dal mio camerino , certo non prima di avergli fatto la linguaccia e aver preso il secondo vestito. Provai tutti i vestiti fino a uno che non mi sembrava di aver preso! Era un vestito leggero con delle spalline sottili azzurre come il vestito, era attillato con una gonna che arrivava a metà coscia inoltre era stretto ai fianchi da una cintura marrone. Mi guardai allo specchio e sbuffai.

-SAMMM???- Aspettai un pò e poi la porta si apri lasciando entrare due stivali alti e marroni come la cintura e con un tacco di almeno dieci centimetri. Me li misi solo per farlo contento e poi aprii la porta. Lui entrò veloce per poi chiudersi la porta alle spalle e guardarmi. Io feci un giro su me stessa.

-Sei bellissima e questo vestito poi..- Cerco di avvicinarsi ma io lo fermai con una mano.

-Il vestito è troppo corto- Terminai la sua frase e ributtandolo fuori dalla porta, mi rimisi i miei abiti stufa di quello shopping e riuscì a mettermi la maglietta in tempo che Sam entro sorridendo.

-Sei scemo! Se entravi due secondi prima ero nuda!- Gli tirai un buffetto e lui sorrise.

-Caspita che peccato. Comunque volevo stare un pò solo con te. Riccardo e la Cia hanno finito e stanno per venire qui a chiedere come va .- Lo guardai un attimo sorpresa per poi riscuotermi .

-E tu vuoi farti trovare qui dentro insieme a me! Se mio fratello ti vede poi..- Non riuscii neanche a finire la frase che lui mi mostro un messaggio sul suo cellulare inviato da Sam.

"Lo so che sarai in camerino con mia sorella a fare chissà cosa ma noi stiamo venendo li e per piacere siate presentabili e vestiti almeno!"

-Cosa????-Esclamai ad alta voce mentre il mio ragazzo sorrideva alla mia reazione. Io intanto non mi capacitavo del suo messaggio.- Se lo prendo finisce in grossi guai!- Dissi ancora arrabbiata e mentre io andavo avanti e indietro per il camerino Sam mi blocco con una sola parola.

- Perchè?- Mi voltai e lo vidi sorridere malizioso mentre si avvicinava a me e con una mano mi accarezzava una guancia per poi scendere ad accarezzare la mia spalla. Il mio cervello si disconnesse per alcuni minuti sotto l'effetto di quelle carezze.

- Perchè... perchè ... cosa pensa... che facciamo?- Riuscì a dire in un sussurro balbettando. Lui sorrise ancora prima di baciarmi tenendomi vicina a se con un braccio dietro la schiena. Mi tuffai in quel suo sapore irresistibile che subito mi accolse , dolce e irresistibile. Ci staccammo tutti e due col fiatone per riprendere fiato stavamo per rituffarci ognuno nel sapore dell'altro quando qualcuno bussò alla porta.

-Piccioncini, io mi sono stufato di questo shopping che ne dite se andiamo- Io allontanandomi da Sam che nel frattempo sorrideva tra se andai ad aprire alla porta per poi investire mio fratello con mille insulti.

-Tu come hai potuto..- non riuscii neanche a finire che Sam mi prese per i fianchi e facendomi voltare mi bacio sulle labbra .Un bacio passionale ,  una tenera carezza che mi mandò il cervello in tilt per l'ennesima volta lasciando sfumare così la mia arrabbiatura. Sorrise sulle mie labbra e prendendomi per mano uscimmo dai camerini.

CHISSA PERCHE' RIDEVA!!!!

(La ragazza non sapeva che alle sue spalle Riccardo ringraziava Sam con gesti buffi per averlo salvato da quella furia di sua sorella)

-Bene visto che di shopping non ne voglio più sapere dove andiamo?- Io e la Cia ci guardammo cercando di pensare a un'altra possibile scusa quando Sam intervenne.

-Non so voi ma tutto questo shopping mi ha messo un languorino! Andiamo a mangiare?-Guardai l'orologio e mi sorpresi vedendo che erano già le 13:12 insomma avevamo fatto ben due ore di shopping. Ripensando poi all'idea del cibo il mio corpo come a voler rispondere da solo brontolo facendo ridere tutti.

-Ok andiamo. Pero mangiamo in Borgo Roma così poi caso mai andiamo al cinema. E tu stai vicino a me è ovvio!- Disse mio fratello Riccardo mentre la Cia lo spinse un pò per poi urlarmi per farsi sentire anche dal suo ragazzo.

-Tuo fratello è uno scemo- corse poi subito via perchè Riccardo la rincorse per fargliela pagare. Sam si avvicinò al mio orecchio abbracciandomi.

-E tu ovviamente stai vicino a me!- Sorrise all'idea di noi due al cinema e il mio stomaco brontolo ancora facendolo poi ridere.

-Ma prima tu devi mangiare se no il tuo stomaco disturberà tutta la sala!- Sempre ridendo e scherzando ci avviammo tutti e quattro alla macchina per poi partire per Borgo Roma. Questa volta però mi vendicai di mio fratello ricordandomi del suo messaggio e mi sedetti dietro con la Cia così Riccardo dovette sedersi davanti stando così lontano dalla mia amica con cui borbottai per tutto il viaggio su possibili scherzi da fare ai nostri due ragazzi!!

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