The Destiny di Cathrine Jhons (/viewuser.php?uid=78574)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Qualcosa di nuovo ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** L'incontro ***
Capitolo 5: *** Il compleanno ***
Capitolo 6: *** Genitori ***
Capitolo 7: *** viaggio, domande e imbarazzo ***
Capitolo 8: *** L'appuntamento ***
Capitolo 9: *** Consigli ***
Capitolo 10: *** Tristezza e shopping ***
Capitolo 11: *** La prima fase ***
Capitolo 12: *** PICCOLA!!! ***
Capitolo 13: *** La seconda fase ***
Capitolo 14: *** Cambio di programma ***
Capitolo 15: *** Uscita a 4 !!!!!!!! ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Si dice che il tempo
cambi le cose, ma
non sempre è così.
Il tempo scorre inesorabile senza mai
fermarsi, ma per
qualche buffo motivo quando temiamo un
incontro il tempo si contrae.
Viceversa, quando ogni cellula del nostro
corpo freme dall'eccitazione
per l'arrivo di un determinato momento,
il tempo si dilata e rallenta.
Ma il tempo può scherzare con te anche se
non sei in una di queste situazioni,
e questo è il MIO caso.
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Capitolo 2 *** Qualcosa di nuovo ***
“Lizzi
ti prego .. ti amo
..aaaahhh."
Driin. Driin
Spensi subito la sveglia non avevo voglia di sentirla
suonare a lungo, tanto ero già sveglia, come al solito
grondante di sudore dopo
l’incubo che mi perseguitava ormai da quattro mesi. Ero
arrabbiata com’era
possibile che dopo tutto questo tempo facessi ancora
quell’incubo?
Non ne potevo più. Quelle immagini mi stavano uccidendo!
Sentii dei rumori e capi che qualcuno si era svegliato. Mia
mamma o mio fratello Riccardo?
- Lizzi, sei tu in doccia ?-
- Si mamma -spensi l’acqua, feci un respiro
profondo.
Cercai di fare quello che da lontano poteva sembrare un sorriso e uscii
dalla
doccia.
Mia madre Cathrine Jhons, chiamata anche Kate, era la mamma
che qualunque figlia vorrebbe, almeno questo è quello che
penso io. Noi due eravamo
come due amiche inseparabili, sempre pronte a mettersi nei guai. Come
quella
volta, in un negozio di scarpe dove per caso lei fece cadere una fila
intera di
stivali e invece di metterli apposto scappammo ridendo. Era una donna
sulla
quarantina anche se non li dimostrava, alta, snella, con i capelli
ricci e
castani e con due occhi verdi che incantavano chiunque. La sua
più grande dote
era la sua intelligenza e il suo più gran difetto era che
era tremendamente buffa ; come ora che
era davanti allo specchio con i capelli tutti arruffati in pigiama che
cercava
di pettinarseli inutilmente. Come al solito dopo breve tempo mise
giù il
pettine, sbuffò rassegnata e si volto verso di me.
-Vai a fare colazione, ti ho scaldato il te-
- Si mamma - Sapevo già cosa mi avrebbe detto da
lì a
pochi minuti.
- Ti ho anche preparato dei biscotti, mangiali mi
raccomando, io ho già fatto colazione non ti preoccupare per
me !-
- Si mamma non ti preoccupare mangio -
Si mise a ridere, come al solito pensava di essersi
preoccupata per niente.
Andai in cucina, approfittando del fatto che in quel momento
mia mamma cercava ancora di pettinarsi i capelli per bere un sorso di
te,
gettare il resto nel lavandino e rimettere i biscotti nella scatola.
Tanto li
avrebbe mangiati più tardi mio fratello Riccardo.
Andai in camera a vestirmi.
Cosa potevo mettermi
? Presi una semplice maglietta e dei jeans e mi guardai allo specchio.
-Eccomi in tutto il mio splendore-dissi ridendo. Avevo
i capelli come al solito mossi con un castano che a mio parere era
ordinario. Mi
guardai e ricominciai a ridere in quanto con i jeans larghi sembravo
una rappettara.
Ero alta almeno un metro e settanta , snella, ma tutti i vestiti che mi
andavano
bene erano corti quindi ogni pantalone mi era largo. Presi la sciarpa e
lo
zaino di scuola e alle sette e mezza ero già vestita e
pronta per partire. Mi
passavano per la testa ancora le immagini dell’incubo quando
senza neanche
rendermene conto mi trovai seduta in macchina davanti scuola . allora
ripresi un
po’ di lucidità.
-Lizzi ci sei? Siamo arrivate!-
-Si. Ero solo sovrappensiero.Scusa mamma-
-Allora scendi o vuoi rimanere qui e fare radici?-.
-Si ciao mamma-
-Ciao-
Mi avviai verso il gruppo di studenti all’entrata dove
c’erano
le mie amiche.
Erano le mie tre migliori amiche, ma soprattutto erano tutte
e tre completamente diverse.
C’era Lucy Leonard o semplicemente Cia che era la
più
scatenata, riusciva a conquistare tutti con i suoi due occhi marroni da
cerbiatto,
magra, con belle curve e dei capelli castani corti che rendevano il suo
viso
ancora più adorabile.
Completamente diversa era invece Arya Reibon chiamata
teneramente Marilu che era la più responsabile e
più simpatica ragazza che
avessi mai conosciuto. Il suo viso ispirava fiducia aveva i capelli
neri,
gli
occhi marroni, alta e robusta ma contemporaneamente molto femminile.
Infine c’era
Niki Perrens la più matta e più spensierata
ragazza che conoscessi . Alta, magra,
bionda e intelligente .A prima vista si poteva pensare che fosse
una ragazza
superficiale ma se la si conosceva bene si capiva che era
speciale.
-Ciao
Marilu, Cia, Kikka. Come va ragazze?- qui il mio sorriso
si dimostrò
meno falso di quello con mia madre. Certo non gli avevo mai detto che
cosa mi
era successo nell’ultimo periodo, ma erano le mie amiche e
capivano quando ero
un po’ giù di corda.
-Ciao Lizzi dissero tutte insieme-
-Be di cosa stavate parlando ?- dissi accorgendomi di
aver interrotto una conversazione.
-Sai la novità?-disse la Kikka
che era sempre quella
che amava parlare.
Cosi per accontentarla e farla felice con così poco le
chiesi con finto stupore.
-No dai racconta che novità ci sono !-
-Be la
Cia
ha conosciuto un tipo ! - Lo disse con una tale velocità che
subito non
colsi le parole, ma, appena le capii provai un senso di angoscia.
Ripresi a
parlare solo quando la Cia
aveva ormai finito di picchiare o meglio rincorrere la Kikka.
-Be dai chi è?- Sapevo che voleva raccontare a tutti
l’incontro che per lei era stato eccezionale,
l’avevo provato anch’io una
volta. Senza neanche accorgermene mi ero tirata addosso una nuova fitta
di
dolore e angosce . Tutto intorno a me divenne nero per il dolore.
Driin
Ero ancora immersa nel buio quando la Mary
mi scosse -E’ la
campanella ragazze dobbiamo andare-.
-Uffa, abbiamo italiano alla prima ora? E’ il
lunedì che
ce l’abbiamo ?-
-Si Kikka. Sappiamo che odi la prof ma dobbiamo andare in
classe sai che odia i ritardi !-.
-Ok Mary ma prima ci beviamo un caffè!-
-Niente caffè dai andiamo in classe - dissi subito per
porre fine alla conversazione ed evitare uno sproloquio della prof
sulla
puntualità e il rispetto per il lavoro degli insegnanti.
Avevo già troppi
pensieri per la testa.
Arrivammo in classe giusto prima della prof e quando entrò,
eravamo già sedute ai nostri posti.
-Buongiorno! -
-BUONGIORNO PROFESSORESSA !-
- Oggi inizieremo la spiegazione del nuovo argomento, in
altre parole Boccaccio; ma prima come al solito facciamo
l’appello. Ballì -
-Presente-
-Barbieri-
-Presente-
-Bonato-
-Presente-
-Grey-nessuno parlò
-Elisabeth Grey???-
Allora mi accorsi che Mary mi lanciava strani sguardi e
capii che era il mio turno un po’ in ritardo dissi -Presente-.
-Grey sei sempre disattenta in questo periodo e si che
siamo al 20 marzo tra meno di due mesi, avrete l’esame di
terza… va bè!Grisotto?-
-Ebreo….-
Mi lasciai sprofondare nei miei pensieri. In fondo con la
compagna di banco che mi ritrovavo ossia la Francesca
non era così
difficile. Cercai di non pensare all’incubo e mi dedicai
prima a decidere cosa
avrei fatto quel pomeriggio.
-Nacque ad Arezzo da genitori di origini fiorentine,
guelfi bianchi quindi in esilio come dante …-.
La prof continuava imperterrita la lezione così decisi, che
per non far divagare la mente e magari andare a toccare tasti dolenti
che mi
avrebbero provocato una nuova fitta dolore, sarebbe stato meglio
ascoltare la
lezione e magari prendere appunti.
Finì la lezione ed io avevo scritto quattro fogli di
appunti. Era finita solo la prima ora e io ero già esausta.
Vidi la
Mary avvicinarsi con una
faccia che avevo già visto e non prometteva niente di buono.
- Lizzi oggi ti va di raccontarmi che hai ?- me lo
chiedeva tutte le mattine. Era l’unica che si era accorta del
mio cambiamento
dal primo giorno…infondo era quella con cui avevo
più confidenza.
-No-
- Ok! Che ne pensi della novità della Cia ? sai
secondo
me si metteranno insieme!- Come tutte le mattine cambiò
subito argomento ma
tocco un mio punto debole che mi provoco una fitta di dolore che mi
fece
tremare tutta.
-Lizzi stai bene? Cos’hai perché fai
così?-
-Si sto bene, solo un colpo di mal di pancia non ti
preoccupare- la fitta passo e con lei anche tutti i suoi ricordi.
-buongiorno ragazzi-
-BUONGIORNO PROFESSORESSA-
Mi alzai poi inizia a prendere appunti almeno non facevo
divagare la mente.
Driin Driin
Era appena finita la terza ora la prof non fece neanche in
tempo a finire la frase che tutti erano già fuori a fare
quei pochi minuti di
ricreazione.
Io e le altre come al solito ci avviammo in cortile, dove
c’erano già tutti i maschi della classe. Il pizza,
alto, magro, castano e con
grandi spalle ci salutò sorridendoci e ci si
avvicinò.
-Ragazze dovete
salvare la ragazza di seconda che sta parlando con il Merlo e il Votta
-.
-Ancora un’altra scommessa ?- fece Mary sbuffando.
-Si sapete come sono dai andate a salvarla-.
-Ci penso io voi non vi preoccupate -. Mi avviai verso
il terzetto e vidi che la ragazza non era tanto in pericolo
così mi venne
un’idea. Quando il Merlo si accorse che stavo arrivando mi
chiamò subito.
-Ei Lizzi … stavo raccontando a Jenny quando abbiamo
bruciato il bancone di laboratorio con Sorio ti ricordi?-.
Mi vennero subito in mente le immagini dell’anno prima.
Quando
volontariamente Sorio il secchione della nostra classe, un ragazzo alto
riccio,
moro con un po’ di pancia aveva versato dell’alcool
sul bancone di laboratorio.
Pensava ne avesse versato poco, infatti, gli diede fuoco con un
accendino. Il
problema è stato che tutto il bancone è andato a
fuoco e hanno messo una nota a
tutta la classe.
-Sì. Mi ricordo è stato troppo
divertente… mai confronto
la volta che ti sei fatto dare il numero della figlia della prof e poi
ci sei
uscito assieme!- Il Merlo mi guardo con curiosità di solito
io e le altre
smascheravamo tutto quello che dicevano lui e il Votta ma stavolta
avvantaggiai
il Merlo. In fondo era il mio preferito, come si faceva a resistere a
un
ragazza che poteva benissimo fare il modello per la d&g.
Il Votta mi guardò malissimo perché sapeva di
aver perso la
scommessa a causa mia. Infatti, la ragazza mi guardo per capire se
dicevo la
verità ed io di nascosto gli feci segno di sì.
-Wow merlo … senti ti va di darmi il tuo numero ?-.
-Certo che si Jenny -poi la ragazza sparì
Il Merlo tirò un urlo mi ringrazio e poi chiese i soldi
della scommessa al Votta che mi lanciava ancora cattivi sguardi.
Tornai dalle altre mentre il Merlo e il Votta si aggiunsero a
glia ltri compagni di classe.
Eravamo in disparte e sole, quando alla Kikka venne un’idea.
Devo dire che era una cosa strana visto che di solito quella che aveva
idee era
la
Mary.
-Ragazze vi va venerdì di andare in città?-.
-Si certo che si - risposero tutte in coro tranne me.
-Te Lizzi vieni?-
-Io… no… non esco questa settimana-
-E dai Lizzi saranno ormai quattro mesi che non esci con
noi o con nessun altro se sempre in casa ma che ti è
successo?- disse la Kikka con faccia
perplessa.
-Niente solo che devo studiare molto per gli esami-
sapevo che loro si erano accorte che non era vero ma tentai lo stesso.
Dopo
tutto quello che mi è successo un po’ di tregua mi
serve. Era questo quello che
continuavo a ripetermi per convincermi . Senza farci caso riemersero le
immagini dell’incubo e una nuova fitta di dolore mi fece
tremare per la seconda
volta.
-Ancora mal di pancia ?- chiese subito la Mary
con aria ancora più
preoccupata.
-Si> sapevo che non sarei mai riuscita a dirgli la
verità,
anche se a volte mi veniva voglia di urlarlo al mondo.
-Allora vieni sì o no venerdì?-
-Ok Kikka vengo- non so perché lo dissi, ma le parole
mi uscirono da sole.
-EVVIVA- urlarono tutte insieme -IL TOPO ESCE DALLA
SUA TANA FINALMENTE- diventai rossa e sorrisi ma era un sorriso vero e
non
uno di quelli falsi che avevo in faccia da tanto tempo. Rimasi colpita,
era da
tanto che non provavo questa piccola sensazione di felicità
e mi sentii
benissimo.
Driin Driin
La campanella suonò e senza che me ne accorgessi erano
già
passate le ultime tre ore.
Arrivammo
in stazione e ci dividemmo dandoci come al solito
appuntamento davanti scuola. Rimasi sola in stazione ad aspettare il
sessantuno
per andare a casa quando le immagini dell’incubo tornarono a
perseguitarmi e
quella piccola sensazione di felicità svanì. Il
mio sorriso tornò a essere il
sorriso falso che ormai mi era familiare. Arrivò
l’autobus, andai a casa e
inizia subito i compiti senza neanche mangiare . Non avevo fame la
tristezza mi
aveva chiuso lo stomaco e senza neanche farlo apposta mi venne sul
serio il mal
di pancia.
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Capitolo 3 *** Ricordi ***
“Cucciola..ti
amo
“
Mi svegliai di colpo grondante ancora una volta di sudore.
La settimana era già volata e oggi andavamo in
città. Mi
feci una doccia, feci
finta di fare colazione e andai a scuola. Decisi di indossare solo dei
jeans con una felpa rossa. Era la mia felpa preferita, rossa con il
cappuccio, era stupida ma mi faceva sentire a mio agio e poi portava
con se un sacco di ricordi!!
"-Tieni
.. L'ho vista e ho deciso di comprartela ! Ti piace cucciola?Cucciola
come mai hai quella faccia? Se non ti piace pos-"
"-No mi
piace!E'
stupenda ..Grazie Sam non dovevi ma quanto hai speso?"
"E' una
cosina da niente
.. Solo un modo per farti felice"
La
sua mano mi
scivolò sulla
schiena , iniziò a baciarmi e ad accarezzarmi . Allora mi
prese
le mani nelle sue e per la prima volta mi disse ciò che
esprimeva al meglio il nostro amore!!
"Sei tutto per me e un tuo sorriso mi manda in paradiso. Ti amo
cucciola e ti amerò sempre"
"Anche
io ti amo" . Una
lacrima mi scese sulla guancia non avevo mai amato nessuno in quella
maniera!!
"Riesco
sempre a
commuoverti é?"
"Smettila
di fare il
cretino". Come al solito cercai di soffocarlo con il cuscino ma era
sempre tutto inutile.
-Lizzi
sono
le sette e mezza andiamo se no fai tardi a scuolo!-
-Si mamma eccomi.- Salimmo in macchina e ci avviammo a
scuola.
Arrivammo a scuola e vidi le mie amiche tutte agitate.
-Ciao ragazze-
-Ciao Lizzi, non avrai cambiato idea?- mi chiesero
tutte con aria minacciosa.
-No non vi preoccupate.- Mentii, non avevo assolutamente
voglia di
uscire,
volevo solo andare a casa e starmene in pace.
-Bene ragazze facciamo il quadro della soluzione!L'operazione
inizia
dopo scuola alle una e un quarto avete sincronizzato gli orologi?-
-Quale operazione?Di che stai parlando Marilu-dissi cercando
di capire
cosa cavolo stavano dicendo.
-L'operazione go out Lizzi- guardavo la Marilu come se non
l'avessi mai
vista in vita mia.
-Voi siete tutte matte una due e tre!-dissi indicando le mie
amiche.
-Era soloper dare un tocco di avventura alla tua prima uscita
dopo
decenni che sei chiusa in casa e poi non è opera solo della
Marilu! Il nome l'ho inventato io!-disse la niki dandosi arie da "SONO
IO LA PIU' BRAVA DI TUTTE"
-Ma stai zitta che è meglio-per fortuna che
è
intervenuta la cia se no glielo avrei detto io .
Entrammo in classe con addosso lo sguardo della prof di chima
la De
Togni a causa del nostro solito ritardo.
Driin.Driin.
Erano giale una!
-Allora quanti soldi avete? Io ho 15 euro.>
disse la
Kikka
mostrando i soldi.
-Io ne ho 10- disse la Cia mostrandoli a sua
volta.
- Io pure- disse la Marilu.
Mi
guardarono e io mostrai timidamente i miei 5
euro.
-5 euro? Ma con quelli neanche riesci a mangiare.
Cos’è
successo a tua mamma una volta ti dava 20 euro- disse la Cia
che ora metteva in tasca i
soldi.
-E’ perché oggi ho preso i miei.-
-Va bene alloradobbiamo andare a prendere il 41 in stazione e
ci
conviene arrivarci presto perchè passa tra 10 minuti!-
-Agli ordini marilu- dissi facendo il saluto militare.
-Ma stai zitta stupida!-
Eravamo in pizza Brà quando le altre decisero come prima
tappa la
Fiorucci,
un negozio in via Mazzini. Ci incamminammo e passamo davanti a una via
che mi era familiare e mi venne in mente il motivo! E come non poteva
essermi familiare era li che c'eravamo conosciuti. Era come se non
fosse passato neanche un giorno. Mi fermai senza più
badarealle mie amiche contemplando il negozio.
"Ops..
scusa se ti sono
venuto addosso sono uno sbadato" e mi tese una mano.
"Non ti preoccupare non mi hai fatto niente" mi sollevai da terra , mi
scossi e pantaloni per togliermi la polvere e solo allora lo vidi in
faccia.
Era alto molto più di
me ,con i capelli ricci tenuti corti e
neri . aveva due occhi così marroni che mi ci persi dentro
quando li vidi. Era di una bellezza impossibile, aveva due spalli
grandi e portava una semplice maglietta nera, che gliele faceva
sembrare ancora più grandi e robuste, sopra a dei jeans
scuri.
"Sei sicura di stare bene? Sai
non sono molto delicato" e si indico
come per dire sono pesante se ti cado addosso.
"No sto bene non ti preoccupare
"feci un passo verso di lui e crollai a
terra. Per fortuna che mi prese al volo se no sarei finita faccia in
giù per terra.
"Ecco ora ho anche
fatto diventare una bella ragazza
zoppa!"Sorrisi elui vedendomi fece altrettanto.
"Comunque mi chiamo Sam e tu?"
"Elisabeth, ma chiamami pure
Lizzi"
"Lizzi è? Bel nome..
Ora tu vieni con me !" mi prese in
braccio
come una bambina e entrò nel negonzio con la scritta
DOLERANT.
"No mettimi
giù non c'è bisogno che mi porti in braccio ! E
poi dove andiamo?"
Mi
poggio su una sedia del negozio e scomparve in una porta dietro la
cassa. Quando usci non era solo , c'era un uomo sulla quarantina con i
capelli grigio brizzolato, una faccia giovane e spensierata. Aveva
grandi spalle ed era molto alto.
"Lizzi questo è mio
padre.. Si chiama Florent.
Papà
questaè Lizzi. Gli sono finito addosso accidentalmente e
forse
si è slogata la caviglia puoi darle un'occhiata?"
"Di la verità
gli sei finito addosso apposta, solo per conoscerla !"
" Si certo è
ovvio volevo anche slogarle la caviglia!."
"OK va bene ti credo be dai
fammi dare un'occhiata alla tua caviglia!"
"Stia attento la prego"
"Non ti devi preoccupare Lizzi,
mio papà nel tempo libero
lavora come fisioterapista per una società di basket. Sei in
mani esperte"
"allora la buona notizia Lizzi
è che hai preso solo una
brutta botta e non hai niente di cui preoccuparsi. La cattiva
è che hai conosciuto il cretino di mio figlio."
"Mai una volta che fai la cosa
giusta! Ora la porti fino a casa e ti
scusi! Ciao Lizzi mi dispiace per mio figlio."Detto ciò se ne
tornò dietro la misteriosa porta.
"Scusa Lizzi mio padre ha
ragione è stata colpa mia dai ti
porto a casa! ce la fai ad alzarti?"
"Non c'è bisogno che
mi porti a casa ce la faccio da
sola!"mi alzai e gli crollai addoso. Mi prese allora in braccio.
"Maledetta caviglia"bisbigliai
"Se devi arrabbiarti fallo con
me non con la tua caviglia" cavoli aveva
sentito quello che avevo detto. Volevo sprofondare a terra o scappare a
nascondermi.
Aprì la portiera di
una vecchia 500 tutta rossa, non avevo mai visto un colore
così intenso, era la 500 più bella del mondo; mi
posò sul sedile del passeggero e andò al posto di
guida.
"Ce l'hai la patente vero?"
"Si non ti preoccupare ho
diccianove anni e tra cinque mesi ne faccio
venti, è gia da un pò che ho la patente.Tu invece
quanti anni hai?"
"diciasette" mentii
ovviamente ne avevo sedici e avrei compiuto gli anni solo tra un mese a
novembre.
Si girò a
guardarmi negli occhi . Non so quanto ci guardammo precisamente .Ma io
cedetti.
"Ok ne ho sedici e li compio tra
un mese diciasette, a novembre."
"Lo sapevo che mentivi!Be mi
vuoi dire dove abiti o devo tirare a
indovinare?"
"Abito in borgo roma vai
all'igloo poi ti dico io dove girare."
"Si signora!"
Sbuffai. "Non fare il cretino"
"Ok siamo arrivati"
"Ce la fai ?"
"Si la sento pochissimo la
botta!"Lui si alzo e venne ad aprirmi la
portiera."Dai Elisabeth, ora ti libererai di me." E fece un sorriso
amaro che pensava non me ne fossi accorta.
Mi alzai e come una stupida
caddi di nuovo, ma stavolta ero solo
inciampata.Lui non se ne accorse, o meglio fece finta di non
accorgersene e mi prese in braccio.Gli diedi le chiavi e quando fummo
all'ascensore premetti il pulsante per il terzo piano visto che lui
aveva le mani occupate.
"Sono solo inciampata prima,
puoi mettermi giù"
"Io non rischio che mi crolli
ancora"
Eravamo ormai davanti alla
porta. Mi fece scenfere e mi apri la porta
da vero cavaliere.
"Allora ora sei salva,puoi
liberarti di me."
"Quanto sei scemo, apparte la
botta mi sono divertita."
"Si però ti sei fatta
male per colpa mia, quindi per
sdebitarmi.. Vuoi uscire a cena con me?"
"uau"
"Cosa c'è? Se non
vuoi basta che me lo dici non voglio
costringerti."
"No accetto!!"
"Fantastico e per cosa era il
UAU?"
"Sai com'è quelli
della mia età chiedono di
uscire non di andare a mangiare a cena!! Mi hai stupita"Sorrisi.
"E' lo so sono troppo bravo"
"Sei proprio uno scemo"e gli
diedi un buffetto sulla spalla.
"Ora devo andare Elisabeth o
Lizzi, ma mi sentirai ancora per sapere
quando uscire!"Si avviò verso la porta dell'ascensore e
quando si chiuse mi colpi un colpo di fulmine.
"Aspetta!"
"Si?"Riaprì la porta
come se non aspettasse altre parole.
"Mi devi dare il tuo numero se
no come ci teniamo in contatto?"
"Giusto che sbadato"ci
scambiammo i numeri e poi se ne andò.
Corsi alla finestra di camera
mia per vedere nella via e lo vidi
guardare il cellulare e ringraziare il celo sorridendo. Sorrisi anchio
di quella sua esultazione.
-Lizziche
hai?- la Marilu mi riscosse dai miei ricordi e ci avviammo di nuovo
verso la Fiorucci.
Eravamo
appena entrate
nel negozio quando ci dirigemmo nella zona scherzi. Era la zona
più bella del negozio. Si potevano trovare scherzi di tutti
i tippi e di solito era li che compravamo il regalo cavolata per un
compleanno. Ovviamente poi compravamo anche quello serio.Eravamo
proprio in quel settore quando qualcuno mi spinse e mi
buttò a terra.
-Ahia- sentì un forte dolore alla spalla e poi mi
trovai a terra con un ragazzo che mi tese la mano per aiutarmi ad
alzarmi.
-Scusa andavo di fretta..-io ero ancora stordita mi alzai
con il suo aiuto e mi accorsi solo allora com’era il ragazzo
che mi era venuto
addosso.
-No… E’ impossibile… Tu non
esisti…-era impossibile ,
fui invasa dal terrore era lui! Era il volto che conoscevo a memoria il
cui ogni particolare faceva parte de me.Era impossibile che fosse li.
-Ti senti bene?? Come non posso esistere??-aveva una
faccia davvero preoccupata.
-Lizzi cos’hai ? come mai hai quella faccia
terrorizzata
?-erano le mie amiche che nel frattempo si erano affacciate dagli
scaffali.
-Lui non può esistere!!- le guardai cercando di
trovare il loro consenso ma loro si girarono verso il ragazzo con aria
preoccupata e lui guardò loro con lo stesso sguardo.
-Lizzi ma sei impazzita?Come non dovrebbe esistere?>
-Lui non può esistere !!- iniziai a piangere
ininterrottamente.
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Capitolo 4 *** L'incontro ***
Non era possibile. Avevo oramai quasi accettatto l'idea di non vedere
più il suo volto, di ricordarlo solo nella mia mente e nei
miei
ricordi.
"E' tutto un sogno. Ora apro gli
occhi e mi troverò pronta per andare a scuola e questo
giorno
non sarà mai successo. E poi è impossibile. Lui
non
c'è e io ho avuto solo un brutto incubo.Uau per la prima
volta
ho fatto un sogno diverso! Si deve essere per forza così non
c'è altra spiegazione.E poi dai .."
-Come stai?-Era una voce familiare come unna ninna nanna
che ti cantano da piccola e che poi risenti dopo tanti anni.
Bastò solo il suono della sua voce per farmi riaprire gli
occhi e vedere il suo volto davanti il mio.
Era lui si era prorio lui.
-Finalmente riapri gli occhi!-Eravamo seduti su i gradini dell'entrate
del negozio. Come eravamo arrivati li?
Io e le mie amiche eravamo sedute. Lui invece si era appena chinato
davanti a me .
-Allora coma stai?-
-Bene- Ci misi un'eternita per dire quell'unica parola.
-Ciao, allora perchè ti sei spaventata così tanto
quando
mi hai visto?Sei anche svenuta !Devo essere davvero brutto!-
-No affatto-Non riuscì a trattenere quella stupida
affermazione.Abbassai lo sguardo tremendamente imbarazzata.
Ma capii che stava sorridendo. Quanto amavo quel sorriso.
Mi prese il mento per guardarmi negli occhi ! Il suo sguardo era
bellissimo , erano due occhi marroni profonde come due pozzi.
-Grazie!Ora sono più sollevato. Comunque come ti chiami?-
-Lizzi-
-Lizzi bel nome mi piace e poi mi suona molto familiare. Io mi chiamo..-
Si interruppe al suono di una canzoncina dei sum41 e mi fece segno con
l'indice di
aspettare e si rialzò con il cellulare in mano.
Iniziò a
camminare avanti e indietro davanti al negozio.
-Ciao Teo senti mi è successo un piccolo incidente .. Si sto
bene sto bene non quel tipo di incidente.-Era nel bel mezzo di una
discussione animata e colsi l'occasione per osservarlo in ogni singolo
dettaglio e movimento.
Era sempre lui! Era alto, snello, con due grandi spalle. Indossava un
paio di jeans neri, i suoi preferiti, e una felpa blu dei tifosi
dell'hellas. Quanto amava quella squadra, lui e l'hellas erano due cose
inseparabili.Aveva fatto crescere un pò i capelli ma erano
sempre soffici e neri .Lo vidi mettersi la mano destra nei capelli, lo
faceva sempre quando era sovrappensiero o imbarazzato. Era un movimento
fluido e lento ma era amche estremamente sexy e affascinante.
Si volto e i nostri squardi si incrociarono. Ed
eccoli in tutto il suo splendore i suoi due occhi , mi rendo conto che
lo sto fissando e che lui lo sa ma i suoi occhi mi ipnotizzano e non
riesco a distogliere lo sguardo. Lui mi sorride e io abbasso lo sguardo
imbarazzata.
"Perchè lo hai
fissato ora ti penserà una pervertita malata di mente."
-Lizzi ma conosci questo tipo?- Mi ero completamente
dimenticata
della Marilu e le mie amiche . Non le risposi neanche . Stavo bene ,
ero in paradiso e per me contava solo lui e io.
-Ok ok Teo facciamo così, parto da qui tra pochi minuti e
non ti preoccupare del regalo l'ho gia preso io-
" No se ne stava andando . Aveva
detto così al suo amico."
Come se avesse sentito i miei pensieri si
chinò verso di
me, mise giù il telefono e mi prese il mento tra le mani per
costringermi a vedere i suoi due occhi.
-Senti Lizzi io non so come mai ti sei spaventata così tanto
quando mi hai visto ma lo voglio scoprire, solo che ora devo andare.-
-No non andare-
Le mie amiche mi guardarono sbalordite e lui mi sorrise di nuovo. Aveva
un sorriso da mozzare il fiato, era perfetto e soprattutto lo aveva gia
fatto due volte per me.
-Dammi il cellulare.-
Io non feci domande e gli porsi il mio cellulare.Lui lo prese , mi
lascio il mento e già dopo pochi secondi mi mancava il
nostro
contatto, mi sentivo sola .Inizio a premere velocemente e dolcemente i
pulsanti. Non riuscivo a staccargli gli occhi di
dosso, era bellissimo in tutto quello che faceva come ora che si
scompigliava i capelli folti . Era ancora sovrappensiero. Si giro
verso di me .
-Ti ho salvato il mio numero con il mio nome. Ora devo andare ma ci
sentiremo molto presto. Voglio sapere il motivo della tua reazione.Ok?-
-Si- e ricambiai il suo sorriso.
-Allora ci sentiamo.- Si voltò e se ne ando.Scomparve in
mezzo
alla folla, le mie amiche si erano già alzate per andare ma
io
rimasi seduta a fissare il punto in cui era sparito. Passarono pochi
secondi e lo vidi tornare verso di me trafelato per la corsa.
-Sono proprio uno stupido e continuo a fare figuracce.
Tieni questo è il tuo cellulare- e me lo porse.
-A proposito mi chiamo Sam-
-Lo so come ti chiami e gli sorrisi.-
Mi guardò con aria, si portò di nuovo la mano ai
capelli colto dalla mia frase poi mi sorrise e se ne ando.
-Lizzi ma chi era quel tipo?Come facevi a conoscere il suo nome?-erano
le mie amiche super incuriosite come al solito.
-Allora andiamo all'fnac?- chiesi continuando a sorridere.
Non mi
ricordavo più cos'era la felicità e ora che la
provavo
così intensamente volevo gustarmela tutta.
-Ok ragazze andiamo- Era la marilu che sapendo che non avrei detto
nulla mise fine alla conversazione.
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Capitolo 5 *** Il compleanno ***
Ragazzi e ragazze che leggete spero la storia vi piaccia volevo solo
chiedere scusa per i miei ritardi di pubblicazione ma sopratutto volevo
mettere in chiaro che le frasi in corsetto rappresentano i pensieri e i
ricordi della protagonista Lizzi.
Volevo anche chiedere scusa per aver modificato il 3 capitolo ma mi
sono resa conto che non andava bene.
Bè spero leggiate la mia storia . E' la prima che scrivo
quindi recensite al massimo!!!
BUONA LETTURA!!!!
Era il giorno più bello che avessi avuto in questi
ultimi mesi e la giornata passo velocissima.
Ero gia distesa nel letto quando mi passarono davanti a gli
occhi tante immagini e pensieri.
***
"Buon
compleanno amore" Eravamo
seduti in un ristorante in città. Era la serata perfetta!Io,
Sam, una pizza e due candele. Eravamo a casa sua, i suoi genitori erano
da parenti per una festa. C'era ancora il loro regalo scartato sul
letto. Ero felice di averlo ricevuto mi faceva sentire apprezzata dai
suoi genitori. Era un buono di 150 euro da spendere in tutti
i
negozi che volevo di via mazzini! Era stato un bel pensiero.
"Stai ancora
pensando al regalo che ti hanno fatto i miei?" Non mi ero
accorta che stavo fissando il loro regalo. Le mie solite figuracce.
Mi girai a
guardarlo "Si". Era splendido Sam si era presentato davanti
a casa mia con lo smoking e la cravatta mi aveva preso in braccio e mi
aveva portato a casa sua facendomi poi sedere a tavola. Ero ridicola .
Non mi aveva lasciato neanche il tempo per cambiarmi. Eravamo
l'opposto, lui tutto in tiro e io con una canottiera che ogni tanto
scivolava dalla spalla facendo intravvedere il seno. Era una fortuna
che me ne accorgevo solo io. Avevo ancora i pantaloni del pigiama e le
pantofole di casa. Sembravo proprio una casalinga.
"Vuoi tenermi
il muso per tutta la serata? La pizza si fredda!"
"Si te lo
terro tutta la serata"Non dovevo cedere , almeno per un pò
di tempo.
"E dai scusami
ma poi che sorpresa sarebbe stata?"
"Potevi almeno
farmi cambiare"
"E dai i miei
genitori ti trovavano carina anche in pigiama. A
proposito scusa per il loro regalo. Non sanno che non vai molto per
negozi"
"Io non sono
arrabbiata con i tuoi"feci finta di fare l'offesa e incrociai le
braccia al petto.
"ti prego
perdonami facciamo cosi mangiamo la pizza e poi ti dò il mio
regalo"
"Mi hai fatto
un regalo?"gli feci un sorriso. Ecco avevo già perso.
"Si ma prima
mangiamo e poi tu non eri arrabbiata con me"e mi fece un sorriso
malizioso.
***
"La pizza era
buonissima no?adesso passiamo al tuo regalo" Sam si alzò e
andò a prendere un pacchettino piccolo da camera sua.
"E' piccolo ma
credo che ti piacerà tantissimo" prese la sedia e si siede
davanti a me porgendomi il regalo.
"Mmm..
vediamo cos'è!" inizia a rigirarmelo tra le mani . Era una
confezione
grande quanto una di un anello. Iniziai a scartarlo .
Era il regalo
più bello che potessi ricevere ma soprattutto era la prova
che mi
conosceva veramente. La scatoletta conteneva un biglietto e
una
viola Arvensis.Ero senza parole . Mi aveva appena provato che mi
conosceva benissimo. Il nostro primmo appuntamento infatti eravamo in
un prato e quella viola fù il fiore che raccolse per
legarmelo ai
capelli. Presi il fiore lo annusai chiudendo gli occhi per assaporarne
tutto l'odore. Quando li riaprii vidi Sam che mi fissava portandosi la
mano destra ai capelli.Era curioso di sapere cosa ne pensassi del
regalo lo sapevo, ma sapevo soprattutto che voleva che io aprissi il
biglietto.
"Dai amore
apri il biglietto! E' quello il tuo regalo"
Non vedevo
l'ora di aprire il biglietto.
"Amore
è stupendo non ho parole"Era il regalo più bello,
più fantastico e più azzeccato che mi avessero
mai fatto.
"Allora
il regalo ti è piaciuto ?" Mi aveva regalato un buono per la
Giunti al
Punto con su scritto che QUANDO AVESSI VOLUTO POTEVO FARMI
ACCOMPAGNARE DA LUI A PRENDERE DEI LIBRI PER SEMPRE.
"Amore faresti
questo per me" Sapevo che lui odiava entrare in una libreria
perchè non
si sentiva a suo agio e perchè non leggeva quasi ami quindi
era sempre
una tortura quando mi accompagnava in libreria a prendere dei libri.
"Lo so lo so
sono pazzo e masochista però hai visto ! Mi farei torturare
per te"Mifece l'occhiolino e poi mi guardò negli occhi.
"Sei proprio
perfetto!"Non sapevo come altro definirlo.
"lo sai che
questa frase potrò rinfacciartela quando vorrò ?"
"Si lo so"
Presi
il suo viso tra le mani e lo baciai a fior di labbra. Allora mi mise
una mano sui fianchi per sollevarmi e farmi sedere sopra di
lui, poi
con una mano mi spostò all'indietro il collo per
baciarmi dalla
spalla fino al mento. Iniziai ad ansimare. Non era possibile che ogni
suo contatto con la mia pelle mi desse una scarica per tutto il corpo.
"Amore..
stai ansimando?"Ecco lo sapevo non riuscivo mai a trattenermi. Ogni
volta che mi baciava il collo mi mettevo ad ansimare.
Allora mi
prese il viso e mi catturò la bocca con un bacio famelico e
iniziammo a
giocare, un gioco intimo tra di noi, uno scambio di carezze . Io come
al solito iniziai a giocare con la sua lingua poi provai ad
accarezzargli i canini e lo sentii ansimare. E il solo pensiero che ero
stata io a provocarlo mi eccitò da matti.
"Amore ..
anche tu stai
ansimando" non mi staccai mai dalle sue labbra non volevo .Lui sorrise
e poi ricominciammo a baciarci. Adoravo i suoi canini ma soprattutto
adoravo l'effetto che le mie carezze avevano su di lui.
Ci staccamo
per riprender fiato per poi ricominciare a baciarsi.Che sapore. Non
aveva conosciuto nessuno che avesse un sapore così buono,
intenso e
dolce. Sapevo che non sarei mai riuscita a fare a meno del suo sapore.
Sentii le sue mani intrufolarsi tra i miei capelli reclinandomi la
testa all'indietro. Iniziò a baciarmi come se fossi il suo
unico
nutrimento era un continuo gioco famelico che mi stuzzicava e si
impadroniva di ogni mia piccola parte e ad ogni suo piccolo tocco mi
strappava continui ansiti
"Lizzi.."Amavo
la sua voce in questi
momenti che mi cancellavano ogni pensiero dalla mente.Quando mi parlava
con quella voce non riuscivo più a ragionare.
"Si amore ..
cosa
c'è?"Era un continuo baciarsi e ansimare . Allora intrecciai
le mie
mani dietro la sua schiena premendolo contro di me, volevo che mi
toccasse e che ogni mia piccola parte del corpo fosse in contatto con
il mio, volevo sentire le scariche che solo lui riusciva a darmi. Gli
misi anche le mani nei capelli, dio quanto adoravo i suoi capelli
così
neri e così folti.
Lo sentii
ansimare per il modo che gli carezzavo
la schiena . Era come se provasse tutte le cose che provavo io anche le
cose che mi passavano per la testa.
"Sei
bellissima.. ti amo lo.. lo
sai"poi si rituffo nelle mie labbra giocando con il mio labbro
inferiore. lo sentii gemere intimamente e approfondimmo il
nostro
bacio . Non riuscivo più a staccarmi da lui volevo il suo
sapore per
sempre .
"Ti.. amo
anche io"Ci inseguimmo ancora in un bacio famelico poi smise
improvvisamente .
Mi
guardò negli occhi e il suo sguardo era così
profondo che oensavo mi stesse spogliando l'anima.
"Cosa
c'è amore?"Non capivo perchè avesse smesso.
"Mi
sei sempre piaciuta dalla prima volta che ti ho vista " mentre mi
parlava mi accarezzava i fianchi annulandomi così tutti i
pensieri.
"Anche tu da
quando mi hai quasi slogato la caviglia"Si mise a ridere.
Iniziammo a
guardarci negli occhi e come se avesse letto i miei pensieri mi prese
per i fianchi per portarmi in camera sua.
ci
sedemmo sul suo letto a cavalcioni. Mi prese i capelli reclinandomi la
testa e inizio a baciarmi aprendomi la bocca con la lingua . Io spostai
la testa verso di lui per lasciarli un più libero accesso e
sentii la
sua lingua famelica di carezze e coccole. Allora gli misi una mano tra
i capelli per giocare con un suo riccio ribelle e lo sentii ansimare.
Stavamo gemendo insieme quando ci staccammo per riprendere fiato, pochi
secondi e ricominciammo il nostro gioco di carezze.
Sentii poi la
sua mano intrufolarsi nella mia canottiera per stringermi il seno. Ero
letteralmente impazzita. Sapeva cancellarmi tutti i pensieri .
"Mi..
ero accorto.. della canotta.. è .. per quello che.. non ti
ho fatto..
cambiare"lo sentti dire tra un gemito e l'altro sorridendo poi sempre a
fior di labbra. Ricominciammo a baciarci .
"Lizzi.."Il
mio nome
pronunciato dalla sua voce era talmente eccitante che le mie mani
iniziai a toglierli la giacca e la cravatta..
"Sam ti
voglio"Lo vidi fermarsi guardarmi negli occhi raggiante di
felicità.
"Ti
amo"Iniziammo a svestirci e a baciarci come mai avessi fatto.
***
Mi
svegliai ed ero ancora sul suo petto, aprii gli occhi e lo vidi fissare
il soffitto giocando con una ciocca dei miei capelli. Rimasi a
fissarlo. Era la cosa più bella che avessi mai visto.
"Lizzi ti sei
svegliata finalmente"Smise immediatamente di giocare con i miei capelli
mettendosi invece una mano tra i suoi. Era preoccupato ? No
é
impossibile, non dopo questa sera . Lo guardai e per tranquillizzarlo
gli diedi un bacio.
"Sei
preoccupato, perchè?"Lo vidi sollevarsi per guardarmi meglio.
"Non
ti ho fatto male?So che era la tua prima volta e insomma sono
preoccupato."Lo guardai e non riuscii a trattenere un sorriso. Era il
ragazzo perfetto ed era tutto mio.
Mi alzai per
mettermi a
cavalcioni su di lui. Iniziai a baciarlo prima il mento poi il collo
fino al petto. Gli baciai il petto e presi a giocare con un suo
capezzolo , lo sentii gemere di piacere prima che mi blocco
sotto di
lui bloccandomi i polsi sopra la testa.
"Devo suppore
che questo sia
un no"Mi fermò i polsi con una mano e con l'altra mi
accarezzò i
fianchi facendomi ansimare e rabbrividire contemporaneamente."stai
zitto e baciami". Lo vidi cercare famelico le mie labbra per
ricominciare dal punto che avevamo interrotto poche ore prima.
***
Ero
nel letto e sognavo ad occhi aperti riuscii ada addormentarmi solo dopo
molte ore galleggiando nei ricordi del mio compleanno e dei piani di
Sam.
|
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Capitolo 6 *** Genitori ***
Driin. Driin.
-Lizzi svegliati!- Sentii dei rumori ma ero ancora
addormentata:
-Lizzi ti svegli?-
Mi alzai improvvisamente dal letto.
-Mamma ma che ore sono?- "No non è possibile non
può essere!" Non riusci a pensare ad altro?
-Sono le sette e mezza e siamo in stra ritardo-
Impossibile non ci credo. Cosa avevo sognato? Non riuscivo a crederci
era la prima notte che non avevo sognato dopo mesi. Non avevo avuto
l'incubo era incredibile!
-Lizzi ti muovi allora?Cosa hai amore? Ti senti poco bene?- Solo
allora mi accorsi che mi stavo guardando attorno con aria sperduta
cercando di capire se il sogno era questo e se presto si sarebbe
trasformato nel mio incubo. Ma non successe niente. Cercai di costruire
una frase che avesse logica e di riprendermi.
-Si.. mamma.. sto bene ..non preoccuparti!-La vidi uscire dalla porta
indicandomi ancora l'orologio.
-Merda!- avevo appena visto l'orologio. Erano si le sette e mezza e io
avevo una verifica.
Mi preparai velocemente mettendomi un paio di jeans neri attillati con
una camicetta bianca, come al solito mi guardai allo specchio
velocemente e mi fermai di colpo.L'immagine riflessa dallo specchio era
completamente diversa da quella di ieri! Quella non ero io! Sul mio
volto non erano presenti le solite occhiaie dovute alle poche ore di
sonno a causa del mio incubo continuo e sulla mia bocca era presente
un'ombra di un sorriso che non sentivo da tanto.Spostai lo sguardo
ancora all'orologio e mi accorsi che erano passati già altri
10
minuti.
-Merda!- Ripetei ancora ad alta voce. Corsi in macchina e mia
mamma parti a razzo riuscendo per un pelo a portarmi a scuola alle 7 e
55 .Corsi in classe e quando entrai mi accomodai al mio banco
ignorando gli sguardi strani delle mie amiche.
Subito dopo entrò la prof e inizio la lezione come
tutti i giorni.
Al suono della terza ora le mie amiche mi si avvicinarono con
uno sguardo strano.
-Che c'e?- Chiesi non capendo a cosa erano dovuti quelli
sguardi!
-Lizzi che ti è successo oggi sei .. non so come
dirtelo senza che tu ti arrabbi.. insomma sei come felice oggi!-
-Io sono sempre stata felice- Mentii cercando di nascondere
la realtà, cioè che avevano completamente ragione
sui
mesi passati.
-Si va be.. comunque stai bene oggi!-Disse la Marilu
cambiando poi discorso.-Ti ha più richiamato il ragazzo di
ieri?-
-No !-Ecco addio a quell'ombra di sorriso.
-RAGAZZE COSA CI FATE IN PIEDI TORNATE AI VOSTRI POSTI-
-Scusi professoressa! - Dissero tutte insieme tornando a
sedersi.
La prof fece l'appello poi inizio la lezione di chimica sulle
titolazioni e io ,al ricordo del ragazzo del giorno prima ,sprofondai
nei ricordi perdendo la concezione del tempo e della realtà.
"Amore ma che fai?" mi stava baciando il collo seguendo una linea
immaginaria dal mio mento alla spalla facendomi tremare come sempre a
ogni suo tocco.
"Mmm.. amore.. la chimica.."Cercavo di formulare frasi ma il mio
cervello era disconnesso pensava solo alle sue labbra sul mio collo e
ai suoi capelli che non persi tempo ad accarezzare.eravamo seduti
attorno al tavolo e io cercavo inutilmente di fargli studiare la
chimica.Eravamo nel salotto in casa sua .
"Amore..i tuoi!"Riusci a dire solo questo tra un gemito e l'altro che
mi provocava il suo tocco.
"Sono fuori torneranno tra un'ora"Disse passando a baciarmi prima il
mento poi lo zigomo e infine l'orecchio. Mentre mi mordeva l'orecchio
io inclinai la testa di lato per evitare la sua tortura piacevole che
mi spezzava ogni pensiero. Lui si fermo e si allontanò
sorpreso
dal mio gesto.
"Che hai cucciola ?Perchè non vuoi che ti coccoli!"Disse
accarezzandomi la guancia con il dorso della mano. La presi e la
fermai, non volevo che si allontanasse volevo sentirlo sempre vicino a
me in ogni secondo. Si riavvicino al mio visoguardandomi negli occhi
per poi tornare al mio collo con baci a fior di pelle.
Iniziai a tremare. "Amore.."Una sola parola mi
uscì ancora
dalle labbra tra un gemito e l'altro.Aprii gli occhi spostando il collo
di lato per lasciarlo giocare con il mio collo, misi di nuove le mani
nei suoi capelli socchiudendo gli occhi dal piacere di sentirlo
così vicino e quando gli riapri mi immobilizai completamente.
"Amore!!"Mi spostai subito di lato per spostare Sam che mi stava ancora
baciando il collo.
"Cucciola ma che hai?"Mi guardò negli occhi e vedendo il mio
sguardo sorpreso si voltò seguendo il mio sguardo.
"Mamma . Papà."Rispose sorpreso io mi alzai agitata e Sam mi
si
mise davanti prendendomi per mano e portandomi davanti ai suoi genitori.
"Lizzi come stai?"Chiese con sguardo curioso vedendomi con Sam
"Sto bene signor Florent."Ero agitatissima non avevo mai conosciuto i
genitori di Sam e ormai era un mese che uscivamo insieme. Certo suo
padre lo conoscevo già ma non pensavo si ricordasse di me.
"Chiamami solo Florent se no mi fai sentire vecchio!"
"Ok"Non riuscii a non ammirarlo, indossava una giacca nera come i
pantaloni che lasciava intravvedere la camicia azzurra che portava
sotto. Era bellissimo come sempre.La sua carnagione era più
scura del giorno in cui l'avevo conosciuto, forse a causa del sole
dell'ultimo mese. Aveva i capelli pettinati all'indietro di un grigio
brizzolato. Coma la prima volta che lo vidi non riuscii a non ammirare
la sua altezza smisurata e le sue spalle enormi, si capiva subito che
era il padre di Sam. Lo stavo ancora ammirando quando Sam mi riscosse.
"Lizzi questa è mia mamma Stephanie. Mamma lei è
Lizzi la
mia ragazza. "Mi voltai verso Sam capendo dal suo sguardo che queste
erano le presentazioni ufficiali e che i nostri incontri clandestini a
casa sua o mia in assenza dei genitori erano finite.
"Buon giorno signora Stephanie"Le dissi cercando di non sembrare tanto
agitata come ero.
"Chiamami pure Stephanie. Da quanto è la tua ragazza Sam?"Si
voltò a guardare il figlio sorridendo con aria curiosa?
"Da 23 giorni"Disse abbassando lo sguardo poi si voltò verso
di me e mi sussuro"Scusami"
Non capii il motivo delle sue scuse e mi voltai di nuovo verso i
genitori del mio ragazzo.
"Lizzi mio figlio è proprio un maleducato doveva presentarci
subito! Saremo grandi amiche vedrai!Ora noi ce ne andiamo abbiamo un
importante festa che ci aspetta al Dolerant e poi vi lasciamo a dove vi
abbiamo interrotti.Spero di rivederti spesso ora che ci
conosciamo!"Disse Stephanie trattenendo a stento un sorriso."Comunque
figliolo sapevamo gia di lei, noi sappiamo tutto!Quindi ora potete
evitare i vostri incontri clandestini!"Disse infine voltandosi verso
Sam e sorridendomi.
Solo
allora notai
tutta la bellezza della madre del mio ragazzo. Era
alta quasi quanto il marito, ecco svelato il motivo dell'altezza di
Sam, portava i capelli sciolti che le coprivano le spalle di un biondo
castano.Aveva gli occhi di un marrone intenso come quelli del figlio,
aveva una carnagione molto chiara che era in netto contrasto con la
pelle scura del marito. Aveva poi le labbra carnose e di un rosa
intenso che la facevano sembrare nel complesso una bambola di
porcellana. Indossava un vestito di seta blu fino alle caviglie con uno
scollo a V davanti e la schiena libera.Non portava il reggiseno il che
la rendeva ancora più bella , abbinata al vestito portava
una
collana con un ciondo blu e una pochette blu anchessa.
"Lizzi
la caviglia come va?"Mi chiese Florent.
"Benissimo
e lo devo a lei!"mi voltai verso Florent sorridendogli per ringraziarlo.
"Ma
che non devi ringraziarmi"
"Lizzi
mia cara prima di andare posso darti un consiglio?"Disse Stephanie con
un sorriso
malizioso.
"Si
certo Stephanie"
"Ti
conviene non
usare il rossetto rosso quando vi incontrate in segreto se no ce ne
accorgiamo subito!"Si voltò verso il figlio si
leccò un
dito per pulire un segno di rossetto sulla fronte di Sam.
"Ok..
Grazie.."Ero
diventata completamente rossa. Che imbarazzo. Createmi una fossa ora vi
prego, così mi sotterro. Pensavo continuamente.
"Non
c'è di
che!Florent dobbiamo andare e poi loro devono studiare. Ciao ragazzi!"I
due genitori si voltarono e uscirono facendoci rimanere soli.
Ero
ancora completamente pietrificata quando senti le braccia di Sam
sollevarmi e farmi sedere su di lui sul divano.
"Amore
stai bene?"Era preoccupato glielo sentivo dalla voce!
"Amore
ti prego
respira .. Hai fatto una bella impressione ai miei genitori e poi mio
padre ti adorava già dalla prima volta che ti ha vista!Amore
parlami!"Mi prese il volto tra le mani per guardarmi negli occhi. E
appena ci guardammo io mi sciolsi sentendomi completamente al sicuro
grazie a quello sguardo così intenso.Solo allora riusci a
articolare qualche risposta abbassando lo sguardo.
"Si
amore sto bene non preoccuparti.Sam?"lo guardai negli occhi e senza
dire niente capii cosa volevo!
"Si
cucciola gli hai fatto una bella impressione e scusami!"
"E
per cosa sono io che ho il rossetto"Cercai di alleggerire la tensione e
ci riuscii.
Rise
"Si e non voglio che te lo tolga!"Mi unii anche io alla sua risata.
"mmm
dove eravamo rimasti?"Mi guardo malizioso prima di rituffarsi sul mio
collo.
"Amore"Ecco
lo sapevo avevo gia cominciato ad ansimare.
Mi
spostai per non farmi baciare il collo e lui mi fisso incredulo.
"Cucciola
che hai?"Mi alzai e feci per andarmene ma mi prese per un braccio e mi
fece mettere a cavalcioni su di lui.
"Allora
cucciola
mi dici che hai?"Mi accarezzo i fianchi facendomi tremare dal piacere e
per essere sicuro di non farmi scappare.Sapevo che non sarei mai potuta
alzare in quella posizione. Allora mi venne un'idea. Mi avvicinai a lui
sfregando sempre di più i nostri bacini uno sull'altro, poi
iniziai a baciarlo prima sul collo come aveva fatto lui poi sul mento e
infine catturai la sua bocca in un bacio famelico e iniziammo a
inseguirci nel nostro gioco intimo e passionale di carezze.Lo sentii
gemere dal piacere avvicinando sempre di più il mio bacino
al
suo e lo sentii tremare dal piacere. Stavo per cedere anche io perdendo
di vista il mio scopo, sentendo che riuscivo a provocargli gli stessi
gemiti che mi procurava lui. Ma rimasi cosciente infatti nel bel mezzo
di un bacio passionale riuscì ad alzarmi a correre nel
salotto e
sedermi sulla mia sedia.
Intanto
Sam era
ancora li sul divano incapace di muoversi. "Amore ?"Lo chiamai paurosa
per il rischio di una possibile arrabbiatura per il metodo in cui gli
ero sfuggita.
"Amore
stai
bene?"Non mi rispose. Preoccupata tornai vicino al divano e appena fui
vicina lui si alzò ridendo mi afferò per i
fianchi e
sollevandomi mi fece distendere sul divano per poi bloccarmi con il suo
corpo! Io iniziai a dimenarmi cercando di scappare ma era tutto inutile.
"Cucciola
mi avevi
quasi fregato ma ora mi devi dire che hai se no non ti
lascerò
più andare!"Vidi il suo sorriso e smisi di divincolarmi
sotto di
lui.
"Amore
e se i tuoi rientrano e ci trovano così?"Si mise a ridere e
io lo guardai in cagnaccio.
"Cucciola
ok hai
ragione disse sulla difesa torniamo a fare i compiti."Cercai di alzarmi
ma lui non era intenzionato a muoversi, anzi si sistemo meglio tra le
mie gambe e con le dita della mano mi percorse tutto il corpo dal mento
fino alla coscia.
Io
iniziai a tremare.Maledetta me non riuscivo proprio a controllarmi.Lo
vidi ridere.
"Cosa
c'è di così divertente?"
"Niente
cucciola"Fece per alzarsi ma io strinsi la presa con le gambe
bloccandolo.
"Sputa
il rospo dai!"Lo vidi alzare gli occhi al cielo. Allora cercai di
fargli
gli occhioni dolci e lo vidi sorridere.
"Pensavo
che ci
sono cascato come un pero e che è la prima volta che comandi
così coraggiosa. Lo sai che sei proprio una stronzetta?"Mi
strinse ancora di più.
"Potrebbero
arrivare i tuoi!"cercai di nuovo di liberarmi, ma inutilmente. Non
riuscivo a muovermi nella sua pressa ferrea.
"Cucciola
stai ferma tanto non scappi!Ti libererò solo se mi prometti
una cosa!"
Lo
guardai intnsamente cercando di capire cosa volesse ma ci
rinunciai."Cosa?"
"Promettimi
che
ogni tanto prenderai di nuovo l'iniziattiva."Si avvicino con il viso al
mio e poi mi mordicchiò un orecchio sussurrandomi"Mi sei
piacuta
un sacco"Stavo gia iniziando a gemere per il contatto dei nostri bacini
quando inizio a baciarmi il collo e la clavicola.Inarcai la schiena dal
piacere e socchiusi gli occhi fino a quando non sentii più i
suoi baci sul mio collo.Quando li riapri lo vidi fissarmi sognante.
"Amore
cosa c'è ?"Chiesi un pò imbarazzata.
"Dimmi
una cosa"
"Dipende!"Sorrisi
maliziosa.
"Sono
io che ti
faccio gemere così?Insomma basta che ti sfiori per farti
contrarre dal piacere?"Chiese curioso percorrendo di nuovo il mio corpo
con il dorso della mano fino alla mia coscia interna. Senza
acconsentire andai prima in iperventilazione e poi iniziai a gemere
come prima.
Lo
sentii fermarsi e qundo alzai lo sguardo su di lui lo vidi sorridere
mentre io arrossivo dall'imbarazzo
"Incredibile
questa cosa mi piace da matti.Sei tutta rossa"Disse scoppiando a
ridere. Si alzo ridendo porgendomi una mano.
"Cucciola
andiamo a studiare dai"
-Lizzi!-
-Lizzi dai sono le una dobbiamo andare a casa!-
Riemersi dai miei sogni e vidi le mie amiche che mi fissavano.
-Lizzi stai bene?-Vidi la Marilu davanti a me e solo allora
capii realmente dove eravamo e che ore erano.
-Si sto bene dai andiamo a casa-Dissi ancora immersa nei miei
ricordi.
Ci avviammo verso la stazione e dopo aver salutato tutte mi
arrivò un messaggio sul cellulare. Chi poteva essere?
"Sono Sam il ragazzo che si
è scontrato con te ieri!Non so se ti ricordi di me. Stai
bene oggi?"
Iniziai a sorridere involontariamente leggendo il messaggio
poi gli risposi subito.
"Certo mi ricordo di te. Non
potrei mai dimenticarti. Comunque si sto bene"
Inviai il messaggio ma quando lo rilessi mi pentii della mia
spontaneità .
"Grazie. Ti va di
incontrarci?Vorrei provare a estorcerti delle informazioni sul
perchè hai reagito così!"
"Per me va bene. quando ci
incontriamo?"
Risposi sapendo benissimo che non gli avrei rivelato mai i
motivi della mia reazione.
"Domani puoi dopo scuola?Finisci
alle una giusto?Ti passo a prendere in macchina ok?"
"Si esco alle una e domani va
bene. Che macchina hai?"
"Non vedo l'ora di rivederti e
poi voglio capire. Comunque sarò su una volkswagen scirocco
bianca. A domani :-)"
"A domani :-)"
Mi fece uno squillo per avvertirmi di aver ricevuto il mio
messaggio e io feci lo stesso con lui.Iniziai a sorridere
involontariamente, come un ebete e presi l'autobus per andare a casa.
Mi misi a fare i compiti anche per il giorno dopo in quanto domani
sarei stata fuori casa. Finiti i compiti però la mia mente
ripercorse le immagini dell'incubo che quella notte non avevo avuto e
mi ritrovai sul letto in camera mia raggomitolata con il respiro
affanato singhiozzando come una bambina.Il giorno passò e
alle
nove mi addormentai ancora vestita con il viso rigato ancora dalle
lacrime.
|
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Capitolo 7 *** viaggio, domande e imbarazzo ***
Ciao devo scusarmi per il ritardo dello scorso capitolo poi
vorrei ringraziare 3things e niki_cullen per avermi aggiunto tra i
preferiti e fantasy_Mari88, vero15star e xx Black
Rose
OSheaXx per avermi messo tra le seguite.
Ma soprattutto vorrei ringraziare coloro che scrivono
recensioni quindi per:
gattanera - Grazie aggiornero il prima possibile comunque anche io
adoro Sam è il mio preferito e credo si capisca. Mi
piacerebbe
se mi dessi dei consigli per renderlo più romantico o anche
più divertente. Mi interessa la tua opinione.
nanako e suni- ho cambiato l'introduzione come mi avete consigliato e
ora credo sia molto meglio anche se sono ancora un pò
incerta.
Spero vi piaccia questo capitolo . Fatemi sapere soprattutto
tu Gattanera
Ciao e grazie.
P.S. Recensite il più possibile please mi serve il vostro
aiuto.
***
Driin. Driin.
Spensi la sveglia immediatamente. Quella notte l'incubo era
stato il
peggiore di tutti quelli passati.Ero sveglia dalle cinque a guardare il
soffitto senza piangere in quanto le lacrime erano già
finite il
giorno precedente. Ieri avevo passato tutto il giorno a piangere
raggomitolata su me stessa. Ora stavo un pò meglio. I
singhiozzi
erano passati così come anche i tremori.
Mi alzai e andai a farmi una doccia.
-Ciao mamma-Dissi sentendola entrare in bagno.
-Ciao Lizzi. Hai programmi per oggi?-
-Si. Vado in città con delle compagne di classe ti
dispiacerebbe prestarmi dei soldi?-
Aprii la doccia e mi trovai mia mamma gia vestita
è
straordinariamente pettinata.Indossava dei pantaloni neri abbinati con
la giacca chiusa sopra una camicia rossa con in mano una cartellina
nera anchessa piena di documenti. La guardai da capo a piedi
incredula, di solito a quell'ora girovagava in casa ancora in pigiama.
-Mamma ma da che ora sei sveglia per essere già
pronta?-
-Mi sono svegliata alle 6!Spero di non averti disturbato il
sonno.-
-No non ti preoccupare. Comunque come mai sei così
elegante?-
-Ho una riunione con il preside . Dobbiamo parlare della
nostra
segretaria che a mio parere e a quello di tutte le mie colleghe
è un'incapace.-
-Ah..ok-
-Ti lascio 20 euro sulla scrivania in camera tua.Vestiti in
fretta che se no faccio tardi.-
Andai in camera e iniziai a prepararmi per la giornata di
scuola e
l'incontro con Sam.Indossai dei jeans blu scuro a vita bassa
e a
tubo dentro a degli stivaletti neri con un accenno di tacco, una
maglietta grigia a maniche lunghe visto che eravamo gia a marzo con
sopra una camicia a maniche corte a scacchi gialla e nera. Andai allo
specchio e mi misi un accenno di matita nera per mettere in rilievo i
miei occhi verdi.Mi guardai allo specchio e quasi non mi riconobbi. Si
vedeva che ero ancora triste ma l'idea di poter rivedere il mio angelo
personale presente nei miei incubi mi regalava un sorriso a trentadue
denti. Presi lo zaino , ci ficcai dentro due o tre guaderni per gli
appunti e uscii di casa con mia madre.
-Lizzi siamo arrivate.-
-Grazie mamma e imbocca al lupo.
-Crepi-Scesi dalla macchina e mi diressi dalle mie amiche .
-Uau Lizzi sei bellissima ma che ti è
successo?-chiese la kikka
avvicinandosi e facendomi fare una giravolta per potermi guardare.
Le feci un sorriso e con la coda dell'occhio vidi la Marilu
che si
rilassava poi si avvicinò all'orecchio per sossurarmi
qualcosa.
-Immagino che questo non sia dovuto al tuo incontro
dell'altro giorno.-Si allontano poi con un sorriso malizioso.
-Ok devo ammetterlo dopo scuola mi viene a prendere Sam per
mangiare un boccone in città-
-Il ragazzo dell'altro giorno? Ma è fantastico!
Ecco chi ti fa
così di buon umore.-Disse la Cia indicando il mio sorriso.
-Ok dai ora basta andiamo in classe!-Dissi cercando di
cambiare discorso.
-Ok Dai andiamo-Mi voltai verso la mia salvatrice per
ringraziarla.
-Grazie per l'aiuto Marilu-
-Di niente-
Entrammo in classe e iniziai a ripensare a quello che aveva detto la
Cia. Era vero il giorno in cui avevo ritrovato Sam non avevo avuto
incubi e oggi ero felice almeno questo era quello che provavo.Comunque
sia io pensavo ancora di essere nel mio incubo personale. Era
letteralmente impossibile aver rivisto Sam. Sapevo che da li a poche
ore il mio sogno si sarebbe tramutato nel mio incubo peggiore. E quando
succederà la voragine di tristezza che accoglievo ormai da
tre
mesi si sarebbe riaperta facendomi soffrire come mai avevo provato. Ne
ero certa quindi ero decisa di assaporare ogni minuto del mio sogno
prima dell'ora x. La prima volta che avevo visto Sam era il 14
settembre, ci frequentammo per 23 giorni clandestinamente senza che
nessuno sapesse niente poi i suoi genitori ci scoprirono e potemmo
uscire allo scoperto almeno con i suoi.Passai il mio compleanno da loro
dicendo a mia mamma che ero da amiche e il 21 novembre persi la mia
verginità.Ancora arrossisco pensando a quella sera. Ero in
paradiso e non avevo nessun pensiero triste fino al 15 dicembre il
giorno dell'incidente. Quel giorno la mia vita cambiò
radicalmente e nel mio petto al posto del cuore si aprii la voragine
che ora riuscivo quasi a controllare. Riuscivo finalmente a tirare a
vanti mossa dalla routine delle mie giornate monotone fino a due giorni
fa in cui rividi Sam. Era un sogno, lo era per certo se no non saprei
spiegarlo. A questo punto l'unica cosa che speravo era che durasse il
più a lungo possibile.
Driin Driin.
Mi riscossi dai miei pensieri erano le una.
-Ragazze andiamo dai.-Mi alzai velocemente buttai i quaderni
dentro
alla cartella e prendendole a braccietto ci avviammo all'uscita.
-Lizzi ma con cosa andate in città?-Chiese la
Kikka super curiosa come al solito.
-Ragazze io vado-Dissi dopo aver scorto nel parcheggio la
volkswagen scirocco.
-In bocca al lupo-Dissero in coro seguendomi con lo sguardo e
salutandomi
-Crepi-Mi voltai verso la macchina e appena gli fui vicina
vidi Sam uscire per venire ad aprirmi la portiera.
-Ciao Lizzi sei bellissima.Andiamo a mangiare qualcosa?-
-Ciao Sam anche tu sei bellissimo.Dove andiamo?-Dissi
osservandolo
mentre girava attorno alla macchina per salire al posto del guidatore
dopo che mi ebbe richiuso la portiera.Indossava una felpa della
Franklin Marshall grigia con il cappuccio on il disegno di una scarpa
blu e bianca al centro e la scritta "RIDE YOUR SNEAKERS" e
portava dei jeans neri a vita bassa ma senza lasciar intravvedere le
mutande.Appena si sedette al posto di guida si volto verso di me
guardandomi.
-Riuscirò oggi a sapere il perchè della
tua reazione?-Mi
guardo negli occhi con i suoi così marroni e intensi che mi
ci
persi.
-Vedremo -Riusci ad articolare voltando poi lo sguardo
davanti a me.
-Vedremo-Ripeté tra se e se.
-Mettiti questa per piacere-Disseporgendomi una cravatta che
aveva nel sedile posteriore.
-Una cravatta perchè?-
-Non Parlare e voltati non voglio toglierti il gusto della
sorpresa.-
-Mi devo fidare?-Dissi sorridendogli e dandogli le spalle.
-Si e poi sei in debito con me!-Mi legò la
cravatta come benda e non vidi più niente.
-Perchè dovrei essere in debito con te?-
-Sei in debito con me perchè non vuoi svelarmi il
motivo della
tua reazione.-Accese la macchina e iniziò a guidare.
-Si forse hai ragione.Però tu mi sei venuto
addosso nel negozio!-
-E' vero hai ragione allora risponderò a tutte le
domande che vorrai !-
-Ok va bene.-accettai subito avendo sotto le mani
l'opportunità
di accertarmi che lui era il mio Sam. Come se vederlo davanti a me non
era già una prova.
Passarono dei minuti mentre cercavo di mettere in ordine
nella mia
testa tutte le domande che volevo fargli, quando lo sentii sospirare.
-Scusa ma sto riordinando le mie domande!-
-An allora non è perchè non ti
interesso per niente!-
-Zitto e guida scemotto.-Dissi tirandogli un buffetto sulla
spalla.
-Allora vediamo quando compi gli anni e quanti anni
hai?-Sapevo già la risposta (il 4 aprile)
-Vediamo quanti anni mi dai?-
-Secondo me ne hai 59!-Dissi ridendo sentendolo poi unirsi
alle mie risate.
-Ok non ne ho così tanti ma solo 21 e ne compio 22
il 4 aprile.-ok era veramente lui !
-Bene l'hai voluto tu preparati alle domande a rafica - Dissi
sorridendo.
-Si signora sono pronto.-
-Dai scemo. Colore preferito?-
-Mi piace tantissimo il grigio e il verde come i
tuoi occhi!-Disse malizioso e capii che stava sorridendo.
-Mmm...Ok..animale preferito?-
-Il cervo non c'è dubbio!-
-Perchè il cervo?-Sam quando glielo avevo chiesto
al nostro primo incontro non mi aveva risposto dicendomi che non era
importante ma chissà magari ora.
-E' per una cosa che mi è successa quando avevo 9
anni. Ero in campeggio con i miei e una sera uscii dalla mia tenda
perchè avevo sentito un rumore strano.Quando uscii dalla
tenda mi ritrovai davanti a un cervo. Io ero terrorizzato ma lui si
avvicinò e spinse il suo muso nelle mie mani in
cerca di coccole e carezze. Io lo accarezzai e da quella sera il cervo
mi è semprepiaciuto!-
-Uau questo non me lo avevi mai detto!-Dissi con tono offeso
sbuffando.
-Certo ci siamo appena conosciuti!-disse e sentii il suo
sguardo curioso su di me.
-Si giusto.-Cercai di far finta di niente.
-Prima o poi mi spiegherai anche questa!-
-Vedremo. Come si chiamano i tuoi genitori?-Chiesi cercando
di cambiare discorso.
-Mia mamma si chiama Stephanie e mio padre si chiama Florent
ora sono in vacanza in montagna ma quando tornano te li potrei
presentare!-disse con tono entusiasta.
-Si potrebbe fare.-Non avevo più visto i suoi
genitori dall'incidente. Io non li avevo mai cercati e loro nemmeno
quindi non capivo come potevano non dirmi di Sam. Ecco un'altra prova
questa non è la realtà! Questo è il
mio incubo.
-Il tuo sport preferito?-Ricominciai con le domande cercando
di non pensare ad altro.
-Gioco a rugby !Diciamo che me la cavo ma questo lo devo
soprattutto alle mie spalle grandi.-
-Adesso facciamo domande più osè e
vediamo se ti è convenuto farmi mettere la benda!-Dissi
sfidandolo
-Dai mettimi alla prova!-
Iniziai a giocherelare con le mie mani imbarazzata fino a
quando Sam non mi fermò con una mano. Io scattai spaventata.
-Scusa non volevo spaventarti volevo solo tranquillizardi.
Forse non è stata una buona idea.-
-No non ti preoccupare è che con la benda mi sono
spaventata.-
-Allora la domanda?-
-Giusto. Sei.. insomma sei.. ancora .. vergine?- Dissi
sottovoce imbarazzata. Non capivo il motivo del mio imbarazzo infondo
sapevo già la risposta (SI), l'unica cosa che non sapevo era
con chi.
-Allora. Si non sono più vergine-Disse e nella sua
voce sentii tutto il tuo imbarazzo.
-Posso chiederti quando? E con chi?-Risposi abbassando
ancoira di più il volume della mia voce.
-L'ho fatto a 16 anni con una mia compagna di classe.-
-Ok basta cambiamo discorso.-Dissi per far cadere la tensione.
-E' no ora tocca a me?-Disse maliziosamente.
-Sentiamo- risposi rassegnata.
-Tu sei ancora vergine?Quando ?Con chi?-
Abbassai lo sguardo.-L'ho fatto solo due volte e 4 mesi fa e
non posso dirti con chi. Ti prego cambiamo discorso.-Come potevgo
dirgli che l'unica persona con cui l'avevo fatto era lui?
-Ok anche se sono incredibilmente curioso.-
Nella macchina cadde un imbarazzante silenzio poi senti la
macchina fermarsi e il motore spegnersi.
-Siamo arrivati?-Chiesi piena di curiosità. Chissa
dove mi aveva portata.
-Si ma non ti muovere aspetta!-Sentii la portiera aprirsi per
poi sentire la mia aprirsi.Che cavaliere.
-Miss siamo arrivati prendi la mia mano e seguimi-
-Miss?- Dissi alzandomi e chiudendo la portiera.
-Si non ti piace?Ora seguimi e attenta a dove metti i
piedi.-Camminammo per 5 minuti e poi ci fermammo.
-Posso?- Chiese affianco al mio orecchio.
Non feci neanche in tempo a chiedere cosa che sentii le sue
mani sui fianchi per sollevarmi e farmi sedere su una superficie liscia
al contrario del terreno che avevo sotto i piedi. Curiosa cercai di
investigare con le mani per capire dove eravamo e sotto di me sentii
una coperta da pic-nic.
-Sam dove sei finito?-Solo allora mi accorsi di non avere
più le sue mani sui fianchi e non senti più alcun
rumore e poi..
-Sono qui non ti preoccupare ora ti tolgo la benda
ok?-Sussurò al mio orecchio facendomi sobbalzare per la
seconda volta. Lo sentii ridere.
-Si ok- Dissi e sentii la benda scivolarmi dagli
occhi..
-Sam questo posto è bellissimo!-Ero completamente
ammaliata da dove ci trovavamo.
Ragazze/i ho interrotto il capitolo se no mi sembrava troppo lungo.
Scherzo l'ho fatto per farvi stare sulle spine.
Volevo aggiungervi le immagini dei vestiti dei nostri due protagonisti
e anche della macchina. Spero vi sia piaciuto questo capito e vi
prometto che presto vi scrivero il seguito.
Abiti di lei per l'appuntamento. http://www.bambini.eu/wp-content/uploads/2009/08/0609its-miley_cyrus.jpg
Abito di lui per l'appuntamento http://www.franklinandmarshall.it/site/index.php?page=Home#app=9b70&fd68-menuid=2&fd68-stateName=collectionHome
dovete andare su MAN poi FLEECE e andare alla quartultima
felpa.
Volkswagen scirocco
http://driverscorner.files.wordpress.com/2008/08/volkswagen-scirocco-2008-743809.jpg
http://stefanolazzarino.com/wordpress/wp-content/uploads/2008/03/primi-quindici/large-2008-volkswagen-scirocco-01.jpg
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Capitolo 8 *** L'appuntamento ***
Ciao ragazze ho cercato di fare il prima possibile. Come al solito
ringrazio 3 things e niky_cullen_ per avermi messo tra i preferiti e
fantasy_Mary 88, vero15stars e xXBlack Rose OSheaXx per avermi messo
tra i seguiti!
Ringrazio la nuova new entry lucyette che mi ha aggiunto tra i
preferiti.
Aspetto ancora il tuo aiuto per rendere più affascinante Sam
cara mia gattanera. Chiedo lo stesso aiuto anche a te lucyette visto
che ti piace questa storia potresti aiutarmi!
Buona lettura ragazze e ragazzi .
Ciao baci.
-Ti piace?-disse con un sorriso a trentadue denti.
-Si Sam è bellissimo ma come hai trovato questo posto?-Dissi
ancora ammaliata da quel paesaggio. Ci trovavamo sulla cima di una
collina, era presente sono un albero con la chioma molto rigogliosa e
sotto di esso c'era una panchina.Più vicino alla sporgenza
della
collina poi era presente come una lastra di pietra in cui Sam aveva
messo la tovaglia del pic-nic e dove c'eravamo seduti. Era un posto
bellissimo. Seduta su quella pietra riuscivo a vedere tutta la
città, da piazza brà con la magnifica arena a il
teatro
romano, dal santuario a castel vecchio. Era il posto
più
bello e più intimo che avessi mai visto e il panorama che si
apriva davanti ai miei occhi era straordinario. Rimasi senza parole.
-Mi ci portava sempre mia nonna quando ero piccolo e era il suo posto
preferito.-Lessi nei suoi occhi un velo di tristezza e io gli
accarezzai una guancia cercando di confortarlo.
-Mi dispiace-Lo vidi risquotersi e sorridermi.
-Allora mangiamo?-
-Si certo per me va bene-Mi girai verso il cestino del pic-nic e vidi
tutte le prelibatezza che tirò fuori.
-Ma le hai cucinate tu?-
-Si , sono bravo in cucina sai!-Lo guardai con aria sospettosa sapendo
che Sam una volta mi aveva preparato un piatto di pasta ed era
immangiabile.
-Guarta che ho cucinato io!Non ci credi?-
Lo gurdai ancora sospettosa e poi lo vidi sbuffare e roteare gli occhi.
-Ok lo ammetto è tutto merito di mia mamma stephanie. Ma il
dolce l'ho fatto io.- Disse mostrandomi una torta di fragole e panna e
mettendo il muso.
-Dai è bellissima , non vedo l'ora di mangiarla.-Lo vidi
rissolevarsi pavoneggiandosi del suo lavoro.
-Miss per primo c'è la pasta fredda o pasta con il
ragù decidi tu!-
-Mmm.. io prendo la pasta con il ragù ..-
-Ok allora la prendo anche io.-Mi preparò il piatto e poi
preparò il suo.
-Buon appetito-
-Anche a te grazie-Iniziammo a mangiare e quando lui finì il
suo piatto iniziò a fregarmi i miei spaghetti.
-Ehi non si ruba-Dissi bloccando la sua forchetta con la mia.
-Scusa - Disse abbassando lo sguardo e preparandosi un altro
piatto.Ricominciammo a mangiare e lui era silenzioso così
con la
forchetta gli fregai un boccone dal suo piatto.
-Brutta ladra!-Disse ridendo .-Ora me la pagherai!-Iniziò a
farmi il solletico e io scoppiai a ridere senza riuscire a fermarlo.
-Sam basta ti prego!Ti prego!!- Non riuscivo a smettere di ridere e
quando Sam vide che non ce la facevo più si fermò
per
tornare al suo piatto.
-Te la sei cercata ladruncola!-Disse sempre ridendo.
-Vuoi il secondo o passiamo subito ai dolci?-aggiunse subito dopo.
-Passiamo al dolce ma che cosa avete preparato tu e tua mamma.O meglio
tua mamma cosa ha preparato?-Chiesi sorridendo di nascosto
-Adesso faccio l'offeso!No dai non ci riesco con te. Ho portato la mia
torta e dei biscotti con cosa iniziamo?-
-Prima i biscotti così lascio la tua torta per ultima.-
Iniziammo a mangiare i biscotti chiacchierando del più e del
meno.
-Dai Lizzi ora tocca a te parlami un pò di te!-
-Cosa vuoi sapere- Ero distesa sulla tovaglia appoggiata con i gomiti
per riuscire a vederlo negli occhi, lui invece era seduto a gambe
incrociate.
-Come si chiamano i tuoi genitori?-
-Mia mamma si chiama Cathrine Jhons, ma tutti la chiamano Kate e mio
padre invece non lo vedo da quando avevo 9 anni.-
-Perchè che gli è successo?-
-E' morto in un incidente d'auto.-Dissi e mi accorsi di avere gli occhi
velati di lacrime. Riuscì a trattenerle mentre Sam stava in
silenzio per lasciarmi il tempo di riprendermi.
-Mi dispiace -Disse abbassando lo sguardo dopo un interminabile
silenzio.
-Non devi dai che altro vuoi sapere?-Chiesi cambiando discorso e
sorridendogli.
Sorrise anche lui . -Hai fratelli o sorelle?-
-Si ho un fratello dell'88 , si chiama Riccardo.Devo dire che tu e lui
di corporatura ve la battete molto bene.-
Scoppiai a ridere seguita a ruota da Sam .
-E le tue amiche?-
-Ho tre amiche principalmente.La Kikka, la Cia e la Marilu-
-E come sono? Sei affezionata a loro alla stessa maniera ho hai una
preferita?-
-No voglio bene a tutte ma devo dire che quella a cui sono
più legata è la Marilu. Lei capisce quando sono
giù di morale o felice, riesce a cogliere ogni mio
sentimento.-Dissi ricordando gli ultimi mesi in cui lei si preoccupava
per me e mi aiutava ad andare avanti.
-Devi esserle molto legata allora!-
-Si tantissimo. E te invece con amici?-
-E' no questo è il mio turno di farti domande,
domani tocca a te ok?-Disse sorridendomi malizioso.
-Domani?-Lo vidi abbassare lo sguardo imbarazzato.
-Pensavo di venirti a prendere anche domani a scuola se.. per
te va bene!.. Non ti dispiace vero?-
-No tutt'altro mi fa molto piacere!- Dissi quasi urlando.
Ecco le
mie figuracce non potevo farne a meno no!Senti le mie guance diventare
rosse dall'imbarazzo e quando alzai lo sguardo lo vidi, bello come al
solito che mi guardava sorridendo.
-Dai ti va una fetta di torta? Se non l'accetti
però mi
arrabbio!-Ecco perchè mi piaceva da matti Sam! In ogni
occasione
imbarazzante lui mi faceva sentire subito a mio agio . Un attimo prima
potevo essere rossa dall'imbarazzo e l'attimo dopo tranquilla come in
paradiso.
-Ma io sono piena non riuscirò mai a mangiarne una
intera!-
-Se vuoi facciamo metà ti va?-Tagliò
una fetta e la
mise in un piatto poi lo vidi prendere una forchetta . Prese un boccone
e me lo porse!
-Grazie- Dissi mangiandolo. -Sam ma è davvero
buonissima!-Era la torta migliore di tutte quelle che avevo assaggiato
nella mia vita.Almeno così mi parse in quel momento.
-Grazie- Prese un boccone anche lui. -Si devo dire che
è venuta bene!-Prese un boccone e me lo porse.
Ero felicissima, non mi sentivo così da mesi. Ero
al settimo
cielo e lo dovevo a Sam.Lo fissai mentre mangiava e mi imboccava, era
stupendo mi mancava tantissimo. Come avevo fatto senza di lui, lui era
la mia vita.Senti una lacrima scendermi sulla guancia, non feci neanche
in tempo a asciugarla che senti la mano di Sam accarezzarmi il fiso e
con il pollice catturarla.
-Perchè piangi?Sei triste?Ho fatto qualcosa che
non
dovevo?-Si porto l'altra mano ai capelli. Ecco ero una stupida, mi ero
fatta prendere dai ricordi e avevo rovinato la nostra giornata.
-No non hai fatto niente, io sto bene-Dissi sorridendogli
-Perchè mi menti?-Sempre con il viso tra le mie
mani mi si
fece più vicino per guardarmi negli occhi. I suoi occhi mi
ipnotizavano e dimenticai di respirare tanto ero presa da lui.Mi
ricordai dopo essere andata in iperventilazione di respirare e cercai
di formulare una frase logica.
-No non ti mento .. prima mi è sciesa una lacrima
perchè pensavo.. che ..insomma .. era da molto che non ero
così felice!-
-Allora faremo in modo di ripetere anche domani e poi io sono
un
cuoco eccellente.-Si mise a ridere e io mi unii a lui. Finimmo di
mangiare la torta e ci sedemmo sulla panchina sotto l'albero.
-Lizzi raccontami ancora un pò di te!La scuola?-
-Vediamo cosa potrei dirti! Allora a scuola vado bene e poi
ho
molto tempo da dedicare allo studio. La mia classe è molto
unita
e ci troviamo molto bene, anche i professori ormai non riescono
più a dirci su! Sono come dei genitori in più
solo che
sono più severi! E te invece?-
-Domani sarà il tuo turno delle domande ma oggi
è il mio.-Disse sorridendomi.
-Uffa ..Ok che altro vuoi sapere?-
-Allora.. insomma.. be insomma i tuoi ex ragazzi come erano?-
abbasso lo sguardo imbarazzato
-Sei proprio curioso è ?-
-Si ma se non vuoi..-Lo fermai con un dito sulle
labbra.
-Ho avuto solo un ragazzo e è durata per due mesi
poi
è successo un "incidente" diciamo e non ci siamo
più
visti.-
Lo vidi fissarmi con la coda dell'occhio mentre io giocavo
con le mie mani.
-Mi dispiace.-Dovevo cambiare argomento se no sarei scoppiata
a piangere e poi non sarei riuscita a spiegargli.
-Ma ora sto bene-Dissi sorridendogli.
-E tu cucini o sei una cuoca come me?-Disse pavoneggiandosi.
-Io cucino e sono anche brava. Apparte gli scherzi me la cavo
in
cucina ma con i dolci sono un completo disastro!Una volta ho aggiunto
due volte il lievito ad una torta ed è stato orribile.- Feci
segno con le mani di un'esplosione e lui scoppiò a ridere.
-Ok allora i dolci li farò io , tu sei un pericolo
pubblico!-
-Grazie eh!-Dissi tirandogli un buffetto sulla spalla.
Eravamo sempre più vicini sulla panchina quando mi
accorsi del suo braqccio sulle mie spalle e..
-Merda-Mi alzai improvvisamente seguita subito dopo da Sam.
-Merda merda!-Dissi mettendomi le mani nei capelli mi voltai
verso
Sam e lo vidi sconvolto. Lo vidi portarsi una mano hai capelli e
susserrare delle scuse.Che adorabile pensava mi riferissi al suo gesto.
-Scusa io non volevo farti arrabbiare- Disse rivolto a me.
-Sam non ce l'ho con te anzi sono felice è che ..
dimmi che hai l'orologio rotto!-Lo guardai con aria terrorizzata.
-No sono le 5 e 12 minuti funziona benissimo.
Mi voltai verso la macchina e gli diedi le spalle -Merda
merda merda-
Sentii la sua mano sul mio braccio e in pochi secondi mi
ritrovai a
pochi centimetri dal suo volto. Aveva uno sguardo preoccupato.
-Lizzi cosa c'è che non va ?- disse a bassa voce
per non spaventarmi dato il mio stato.
-Sam io dovevo essere a casa massimo alle 4 .-
-Ohh.. forse è meglio che ti riporti a casa.-
-Si.-
-Tu vai in macchina io prendo la roba.-Salii in macchina e
poco tempo dopo partimmo.
Cadde un imbarazzante silenzio rotto solo dal rumore del
motore
sotto i nostri piedi, vedevo Sam agitato sul sedile ma non sapevo che
dirgli.
-Lizzi domani riuscirai a venire? O i tuoi ti metteranno in
punizione?se ti ho creerò casini non me lo perdonerei-Allora
era
questo quello che lo preoccupava. Era in pensiero per me non voleva che
mi mettessi nei guai per colpa sua, anzi nostra.
-Non lo so , non mi è mai successo.-
-Come saprò se va tutto bene?- Chiese con voce
incrinata da cui si capiva tutta la sua preoccupazione.
-Ti manderò un messaggio o ti chiamerò
-Gli presi la
mano che aveva sul cambio e gliela strinsi per rassicurarlo. Subito
fù colpito da quel contatto ma poi mi strinse la mano.
Rimanemmo
così per non so quanto tempo fino a quando mi venne in mente
una
cosa.
-Fermati!- Dissi quasi urlando. Eravamo già in
borgo roma
mancavano solo 2 svolte prima della mia via. Lui si fermò
accostando e mi guardò preoccupato.
-Lizzi che c'è?-
-Tu come facevi a sapere la strada?-Mi accorsi solo in quel
momento che io non gli avevo detto dove abitavo.
-Io non lo so .. io .. ho solo guidato..-Era preoccupatissimo
lo si vedeva benissimo, al contrario io sorridevo .
-Non so come ho..-Lo fermai con un dito sulle labbra.
-Non preoccuparti non è niente ci sarà
un motivo. Lo
capiremo. Ora devo scendere qua!-Dissi aprendo la portiera stavo per
uscire quando mi prese per il braccio e mi fece risedere sul sedile.
-Perchè devi scendere qua mancano solo due vie-
-Mia mamma pensa che sia con le mie amiche non credo sia
felice se
mi vede rientrare in ritardo e per di più con un
ragazzo!-Dissi
sorridendogli.
-Ok ma avvisami quando arrivi.- Mi lasciò il
braccio e
subito mi mancò quel contatto. Stavo per uscire quando mi
voltai
rientrai in macchina lo baciai sulla guancia sussandogli- Grazie ti
devo molto- Poi scesi e mi diressi verso casa con passo spedito. Alle
mie spalle senti Sam gridare- Questa me la spiegherai!-
Percorsi la via ridendo e sorridendo come una bambina che ha
un
giocattolo nuovo. Arrivai a casa e mi ritrovai mia mamma davanti la
porta che mi aspettava.
RAgazze vi allego delle foto per farvi un'idea del panorama! Spero vi
sia piaciuto questo capitolo!
Recensite come al solito che mi servono i vostri consigli .
LA COLLINA:
http://www.albamarina.it/uploaded_images/panchina-786877.jpg
Ci sentiamo al prossimo capitolo .ciao
|
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Capitolo 9 *** Consigli ***
- Mamma..-
-Dove eri finita? Mi sono preoccupata tantissimo.- Era davvero
preoccupata e ora che mi aveva sotto mano la sua preoccupazione si era
trasformata in rabbia.
-Mamma io- Stavo cercando una scusa plausibile.
-Niente mamma! Se ti dico che devi tornare entro le 4 massimo
tu
devi tornare a quell'ora!-Era furiosa. Stava continuando a sgridarmi
quando mi venne un'idea.
-Mamma..- Cercai di spiegargli ma continuava a
interrompermi.Cosi
la presi per le spalle e la fissai negli occhi per fermarla e poter
parlare.
-Scusa mamma ho perso l'autobus e quando ho preso quello
successivo ero
così stanca che mi sono addormentata! Mi sono svegliata e
ero
tre fermate dopo la mia. Scusami non volevo.-Lei mi guardò
ancora in cagnesco cercando di capire se dicevo la verità!
-E il cellulare? Ti ho chiamata tantissime volte e suonava sempre
libero!-Mi ricordai solo ora
che avevo lasciato tutto il giorno il cellulare nella borsa di scuola
in macchina di
Sam mentre io e lui chiacchieravamo.
-mmm.. Ce lo avevo scarico così l'ho messo nella borsa e
onestamente ero così stanca che non l'ho sentito. Mi scusi
mamma
vero?-La vidi ancora indecisa così cercai di addolcirla
ancora
un pò!
-Mamma mi conosci non farei mai niente di male!-
Allora la vidi rilassarsi pensando che si fosse arrabbiata
per
niente,
mi sorrise -Ok hai ragione . Non dovevo non fidarmi di te. So che mi
diresti tutto. Vai a farti un bagno così ti rilassi e magari
ti
riposi un pò!-Si voltò e
andò in sala fischiettando.
-Grazie mamma- Dissi chiedendogli scusa mentalmente per
averle
mentito. Andai in camera e mi sedetti sul letto con le mani nei
capelli. Le avevo appena mentito spudoratamente e lei aveva detto "So
che mi diresti tutto". Mi sentivo a pezzi.
-Lo sai mi hai fatto prendere un bello spavento ma ora va
tutto
bene scusa ancora per aver dubitato di te!-La sentii dire dalla sala.
Ecco quello era il colpo di grazia. Sentii una lacrima scendermi sulla
guancia e la asciugai velocemente. Non dovevo piangere se no non sarei
riuscita a fermarmi.
-Non ti preoccupare mamma.- Sospirai, poi sentii vibrare il
mio zaino, tirai fuori il cellulare
e vidi due messaggi di Sam. Involontariamente sorrisi
e mi
sentii una stupida!Ma era incredibile come un suo semplice messaggio mi
risollevasse .
"Allora come è
andata?Spero bene non vorrei che tu fossi nei guai. Avvisami subito
quando puoi ti prego!"
-Sam-
Aprii anche l'altro per leggerlo e rimasi stupita!
"Allora
è andata male! Non mi rispondi quindi devo
supporre che ti ho messo nei guai. Mi dispiace non so che dire!Vorrei
essere li per farmi perdonare è solo colpa mia se sei nei
guai,
è che ero così felice che non ho mai guardato
l'orologio.
Con te il tempo mi sembra scivolare. Mi dispiace spero tu non sia
arrabbiata!"
-Sam-
Gli mandai subito un messaggio per tranquillizarlo e fargli
sapere che non ero nei guai , dovevo solo trovare le parole giuste.
"Sam
non preoccuparti . Ci ho messo un pò per convincerla ma ora
pensa che io abbia perso solo l'autobus.Non devi preoccuparti non hai
nessuna colpa.E poi è anche colpa mia perchè ero
così felice con te che.. insomma.. non ho mai guardato
l'orologio. Anche per me il tempo passa velocissimo quando sono con
te!E non sono arrabbiata con te"
-Lizzi-
Rilessi il messaggio e diventai completamente rossa.
Iniziai
poi a spogliarmi ma non feci neanche tempo a togliermi le scarpe che mi
arrivò la risposta.
"Grazie
al cielo! Allora domani ti posso passare a prendere? Ti
porterò anche una cravatta migliore se no riesci a sbirciare
con
quella di oggi."
"Ancora
la
cravatta?Uff e dove mi porti?Dimmi almeno come devo vestirmi. E la
pasta la faccio io!"
"Ok
tu porta
la pasta io porto un nuovo dolce e no non ti dico niente :-p e poi non
voglio condizionare il tuo modo di vestire!Solo questa volta tieni il
cellulare in tasca."
Stavo scrivendo la risposta quando mia mamma mi chiese se
domani la
accompagnavo a fare compere. Dovetti accettare non volevo che si
insospettisse.Risposi velocemente e attesi la sua risposta .
"Sam
dobbiamo fare dopodomani perchè mia mamma vuole fare
compere e io non vorrei insospettirla. Mi dispiace ma mi
farò
perdonare ok?Ci sentiamo domani ok? Ciao
baci.
-Lizzi-
"Non
preoccuparti ci vedremo sabato. Ti passo a prendere a scuola.Sono
proprio curioso di vedere come farai a farti perdonare ladruncola. Sai
in questo momento odio tua mamma. Ciao
baci"
-Sam-
Sorrisi mentre lessi il messaggio poi andai a fare un bagno
cercando di
rilassarmi.Rimasi distesa nella vasca con gli occhi chiusi per non so
quanto tempo. Stavo bene e poi stavo ricordando la giornata
passata.Sentii una mano sulla spalla e mi accorsi solo allora che mi
ero addormentata. Caspita ero davvero stanca. Ancora una volta rimasi
stupita, non avevo fatto nessun incubo e anche nessun sogno, avevo
semplicemente dormito.Mi voltai ancora sorridendo verso la mano che mi
chiamava e vidi mio fratello. Tirai subito le tende della vasca.
-Riki ma che ci fai in bagno. Esci immediatamente. Come
osi!-Ero
furiosa , come si permetteva di venire in bagno mentre ero ancora in
vasca!
-Come se non ti avessi mai visto nuda! La mamma mi ha detto
di
venire a chiamarti. A quanto vedo ho fatto bene ti eri addormentata !-
Disse dall'altra parte della tenda porgendomi poi un asciugamano per
coprirmi.
-Da quanto sono in bagno? E poi non poteva venire la mamma a
chiamarmi?- Chiesi con la voce ancora piena di rabbia.
-La mamma sta cucinando e sei rimasta qua dentro per ben due
ore!
Sei entrata in bagno circa alle sei e ora sono le 8 e 10! -
Tirò
la tenda e io cercai di coprirmi con l'asciugamano.
-Non è che potresti uscire dal bagno sai non
è bello
essere vista nuda!- Dissi con rabbia ma poi vidi il suo sguardo e
iniziai a preoccuparmi.Lui inizio a guardarsi attorno.
-Riki che c'è?-Gli presi il mento per vederlo
negli occhi,
già era difficile quando mi guardava, se poi si guardava
attorno
era impossibile!Maledetta la sua altezza.
-Vieni in camera mia dopo? Ti devo chiedere un favore- Era
imbarazzato . Me ne accorsi soprattutto dopo quella frase
perchè
le sue guance avevano un colore rosa intenso.
-Si vengo.- Lo vidi voltarsi e uscire dalla stanza.
Andai in camera mia e mi misi i pantaloni larghi del mio
pigiama e
la felpa blu della Cambridge. Mi pettinai i capelli e andai in camera
di mio fratello. Lui mi aspettava seduto sul letto con le gambe
incrociate . Si vedeva che era imbarazzato perchè quando
entrai
si mise a giocare con le mani.
Mi sedetti sul letto vicino a lui.
-Riki che c'è?-
-Insomma io .. volevo chiederti..-Si fermò
improvvisamente e mi guardò negli occhi.
-Oggi è venuta a cercarti la tua amica! -
-Chi ?- Chiesi non sapendo quale delle tre.
-Lucy Leonard-Disse abbassando lo sguardo. Io non capivo
-E' venuta la Cia e quindi?- Chiesi non capendo assolutamente
cosa stesse cercando di dirmi.
-Mi ha chiesto dov'eri e io gli ho detto che eri fuori. L'ho
fatta
entrare nella speranza che tu tornassi presto e per passare il tempo ci
siamo messi a chiacchierare.. - Si bloccò di nuovo
abbassando
ancora di più lo sguardo.
-E?- Lo esortai a continuare.
-Le ho chiesceto di uscditre!-
-Riki parla più lentamente se no non ti capisco-
Dissi
-Ho detto.. che le ho chiesto di uscire.-
-Ah..-Rimasi immediatamente sorpresa e mi allontanai un
pò da lui..
-"Ah" . Questa è la tua risposta?-Mi chiese
guardandomi negli occhi ora che il suo imbarazzo era svanito.
-Che devo dire?- Non capivo cosa volesse da me
-Volevo sapere se ti da fastidio che esca con una delle tue
amiche!-
Rimasi un minuto a pensare mentre lui mi fissava preoccupato.
Mi
ricordai improvvisamente che un mese prima quando mio fratello era
venuto a prendermi in macchina la Cia mi aveva detto che Riccardo era
carino.
-No non mi dispiace anzi sono felice per te- Dissi vedendolo
immediatamente rilassarsi e sospirare.
-Ok..Ora ho un'altro problema però!-
-Dai spara-Diventai improvvisamente felice immaginando una
delle
mie migliori amiche con mio fratello. Ma soprattutto ero felice
perchè non vedevo mio fratello così preoccupato
per una
questione del genere da tanto tempo.
-Non so dove portarla!La vengo a prendere domani dopo scuola
.. ma
non so dove andare!Perfavore aiutami , tu la conosci molto bene sai
cosa gli piace.-Disse implorandomi.
- Ok ok ti aiuto. Potresti portarla al parco di san giovanni
lupatoto.-
-Si è una bella idea, ma gli piacerà ?-
-Mmm aspetta un attimo.-Presi il telefono e uscii dalla
stanza di Riki.Composi il numero e chiamai.
-Pronto?-
-Cia sono Lizzi -
-Ciao Lizzi cosa c'è?-Aveva una voce strana come
sulle spine.
-Quando pensavi di dirmelo ?-
-Dirti cosa?-
-Dirmi cosa? Di te e Riki-Io ero su di giri per la notizia
mentre lei era stra agitata e si sentiva benissimo dalla sua voce-
-Te lo avrei detto subito ma voleva dirtelo lui! Scusami ma
se ti da fastidio io..-La bloccai immediatamente.
-Fastidio?Sono stra felice ! Comunque volevo chiederti
un'altra
cosa- Pensai a come riuscire a porgli la domanda senza far capire i
miei piani. Mi venne in mente un'idea favolosa.
-Sei contenta !Anche io lo sono sai? Comunque cosa
volevi chiedermi Lizzi?-
-Volevo raccontarti come è andata- Andai in
pogiolo per non far sentire a mia mamma la conversazione.
-Giusto oggi eri con quel Sam , come è andata?-Si
sentiva che era curiosa.
-Be mi ha portato a un pic-nic e ci siamo divertiti
così tanto che sono tornata a casa alle 5!-
-Cosa? Alle 5 ? E tua mamma che ha detto?-
-Mi sono inventata una palla per il mio ritardo. Comunque non
è questo che volevo chiederti e dirti!-
-Dai allora continua il racconto.- Mamma mia che curiosa !A
volte era peggio della Kikka.
-Ha detto che mi porta fuori anche sabato!-
-Ma è stupendo e dove andate?- Urlò
così forte
che dovetti allontanarmi dalla cornetta per non rompermi un timpano.
-E' questo il problema, non so dove mi porta. Secondo te dove
mi
porta?E che indosso?-Ecco ero arrivata all'informazione che dovevo
estorcergli.
-mmm .. non saprei a te dove piacerebbe andare?-
-A me andrebbe bene anche il posto di oggi ma non so!Mi ha
portata su una collina da cui si vedeva tutta verona-
-Wow . Lo sai che ti invidio . Be se è
così romantico
potrebbe portarti al teatro romano per un pic-nic. Non sarebbe male
no?-Ce l'avevo fatta. Ero riuscita a strappargli l'informazione che
volevo.
-Si sarebbe bello. Ma bo forse mi porta a un ristorante .-
Dovevo cambiare discorso se no si sarebbe potuta insospettire.
-Si può darsi! ora devo chiederti io una cosa.
Secondo te domani Riki dove mi porta?-
-Conoscendolo ti porta da romeo e giulietta per dichiararti
il suo amore !-Dissi ridendo.
-Ma quanto sei scema .Ora devo andare. Tu investiga per me
per piacere. Ciao Lizzi baci-
-Ok Cia ciao baci-
Misi giù il telefono e corsi in camera di Riki con
un
sorriso a trentadue denti. Potevo vendere l'informazione a caro prezzo
ma non lo feci.
-Dove sei andata?-Chiese curioso .
-Io sono un genio. Per fare colpo basta che la porti a un
pic-nic al teatro romano.-
-E tu come fai a saperlo?-Mi domandò rimanendo a
bocca aperta
-Ho le mie fonti!-Dissi mostrando il cellulare.
-Lizzi tu sei una grande , ti devo un favore. C'è
un problema io non so cucinare!-
-Ti diamo una mano io e la mamma.-
-Grazie sorellina-
Andammo a mangiare e passammo il resto della serata a cucinare tutti
insieme per l'appuntamento di Riccardo. Ci divertimmo da matti e verso
le11 andammo tutti a letto stanchi morti. Mi svegliai il
giorno
dopo senza aver fatto incubi! Era la seconda notte senza incubi ma non
era detto che non li avrei più fatti. Stavo bene, ero felice
e
riposata. Dovevo tutto questo a Sam?
"Sam..
non
riuscivo ancora a capire come potessi parlargli e incontrarlo. Dovevo
dirgli la verità? E se mi crede pazza e se ne va? No , Sam
non
se ne andrebbe mai! Cosa dovevo fare? Se gli dicevo la verita e se ne
andava sapevo che non avrei più retto, sarei impazzita. Ora
che
era rientrato nella mia vita dopo avermi frantumato il cuore non potevo
uscirne indenne se se ne fosse andato.Ieri però si
è
ricordato dove abitavo. Che sia possibile che si è ricordato
grazie al nostro appuntamento? Si deve essere così."
Cercai di autoconvincermi.
"Si
non gli
dirò la verità, magari piano piano uscendoci
assieme si
ricorderà da solo. Si deve essere così."
-Lizzi svegliati devi andare a scuola!-
-Si mamma sono sveglia.-
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Capitolo 10 *** Tristezza e shopping ***
Ciao ragazze ho cercato di fare il prima possibile. Come al solito
ringrazio 3 things e niky_cullen_ per avermi messo tra i preferiti e
fantasy_Mary 88, vero15stars ,xXBlack Rose OSheaXx, chiaretta88 ,
Desyree92 e lucyette per avermi messo
tra i seguiti!
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo. A proposito Lucyette mi manca
la tua recensione sul mio ultimo capitolo! E ci tengo.
Ciao a tutte e buona lettura. Baci
P.S. quando ho scritto questo capitolo devo ammettere che ero un
pò, anzi mooooooltooooo, giu di morale. Scusatemi
Mi vestii velocemente, un paio di jeans e una felpa nera.
Andai in macchina
e accesi l'ipod su Mad World per distrarmi dalla strada per andare a
scuola.
Finita la canzone ero giusto davanti la mia scuola. Non me ne ero mai
accorta
prima, ma la mia scuola aveva un non so che di inquietante, non per il
fatto
che era il luogo più odiato dagli studenti ma per ben altri
fattori. Era un
edificio di un colore grigio dovuto al cemento armato con cui era
costruita,
aveva due piani e un giardino sul davanti per le macchine dei
professori oltre
al parcheggio che avevano già al lato della scuola sotto il
portico. Dietro
l'edificio c'era inoltre un campo da calcio con due canestri mobili, il
campo
era situato davanti a una porta che portava alla palestra principale.
Quel giorno era una giornata cupa e nuvolosa che rendeva la
scuola un luogo
ancora più triste. L'unica cosa che dava un aspetto meno
inquietante all'intero
edificio erano le tapparelle che erano di un blù intenso
come l'oceano.
Rimirai ancora la mia scuola prima di sentire qualcosa che mi
toccava la
spalla sinistra, alzai lo sguardo e vidi mia mamma che mi osservava
preoccupata. Tolsi le cuffie che intonavano ancora la canzone di prima.
- Lizzi cosa c'è che non va?-Aveva un tono di voce
preoccupato e basso.
-Niente, passi a prendermi a scuola o prima mangiamo a
casa?-Dissi
concentrando lo sguardo alle spalle di mia madre per evitare di
incrociare il
suo .
-Prima andiamo a mangiare a casa. - Rimanemmo in silenzio poi
sentii la sua
presa stringersi un pò - Lizzi sei sicura di stare bene?-
-Si mamma non ti preoccupare- Scesi dalla macchina
salutandola e
dirigendomi dalle mie amiche.
Ero triste e non ne sapevo il motivo. Mi guardai attorno e
attraversai la
strada per essere dalle mie amiche. Sentii sul viso qualcosa di
familiare. Il
mio sorriso era falso come quello di giorni fa. Oggi ero vuota dentro e
cercai
di non darlo a vedere. Mi avvicinai con il mio sorriso falso e le
salutai.
-Ciao ragazze.- Dissi accorgendomi subito dello sguardo
preoccupato della
Marilu.
-Ciao Lizzi.-Disse mettendomisi di fianco, poi mi sussurro
all'orecchio la
tanto odiata domanda.-Come stai? Ti va di raccontarmi?- Non feci in
tempo a
rispondere che la
Cia
mi prese per il braccio guardandomi negli occhi.
- Non sarà colpa mia?- Ma che stava blaterando?
Come poteva essere lei se
nemmeno io sapevo cosa avevo quel giorno.
-No . Non è niente- Le vidi guardarsi per poi
bloccarmi completamente. La Cia mi teneva fermo il
braccio
sinistro, la
Kikka
il destro e la
Marilu
mi guardava negli occhi, poi parlo lentamente.
-Che è successo? Diccelo? E' andata male ieri con
Sam?-Il mio sguardo si
abbasso al suono di quel nome. Possibile che mi sentissi
così triste per la
mancanza di vicinanza di Sam?L'avevo visto solo il giorno prima e gia
mi
mancava, come era possibile?Ricordavo perfettamente la giornata
precedente,
ogni volta che ci sfioravamo o che lui si avvicinava al mio viso
sentivo delle
scariche elettriche in tutto il corpo e iniziavo ad avere delle
difficoltà a
respirare.
-Ti ha fatto qualcosa?- Sentii la Marilu
chiedermi con voce tremante .Mi risvegliai
immediatamente dal mio torpore.
- No . Assolutamente no! Ieri è andata benissimo,
è stata una giornata
perfetta!-Dissi alzando immediatamente lo sguardo.
-E allora che hai?- Erano preoccupate e decisi di dirgli come
mi sentivo.
-Mi manca. Ci siamo visti solo ieri e già mi
manca. Oggi vado con mia mamma
a fare compere e quindi ho rimandato l'uscita con Sam a domani. E il
pensiero
di non vederlo oggi mi rende.. triste- Confessai abbassando ancora di
più lo sguardo.
Improvvisamente si strinsero tutte a me in un abbraccio di gruppo.
-Ragazze non so che cosa mi succede! Di solito non sono
così!-
-Ti sei solo innamorata!-Dissero in coro mettendosi a ridere.
Io abbassai
lo sguardo imbarazzata e al suono della campanella entrammo a scuola.
Mentre
camminavamo la
Marilu
mi si fece accanto e guardando per terra mi confessò una sua
paura che mi fece
rabbrividire al solo pensiero.
-Oggi quando ti ho vista arrivare con quello sguardo pensavo
fossi
ritornata a come eri prima che incontrassi Sam.. Giuro non so cosa
avrei fatto
se tu fossi tornata come eri prima! I mesi scorsi eri come morta, eri
completamente vuota , eri riuscita a ingannare le altre con il tuo
sorriso
falso ma me no.-Abbasso ancora di più la voce per paura che
i suoi dubbi
fossero veri.
-Quando ti ho visto in quello stato mi si è
strinto il cuore. E' da dopo
l'incontro con Sam in città che ho iniziato a rilassarmi,
era come se fossi
rinata e speravo non tornassi più in quello stato. E
oggi...- Non fini la frase.
Vidi che una lacrima le scendeva sulla guancia, non pensavo di averla
fatta
soffrire così tanto. Mi voltai, le asciugai le lacrime e
l'abbracciai.
-Non pensavo di averti fatta preoccupare tanto! Mi dispiace
Marilu non
volevo- Le sussurai all'orecchio.
-Ti voglio bene Lizzi ma cerca di non tornare più
con quello sguardo. Ti
prego.-
-Te lo giuro. Mi dispiace davvero tanto. Ti voglio bene anche
io-La vidi
sorridere e asciugarsi ancora gli occhi.
-E poi lo vedi domani Sam giusto?-Sorrisi e mi senti davvero
meglio, grazie
alla Marilu ero meno triste. Aveva ragione l'avrei rivisto domani, non
avevo
bisogno di essere triste.
-Dai raggiungiamo le altre se no si chiederanno dove siamo
finite!- Disse la
Mary sciogliendo il nostro
abbraccio, solo allora mi accorsi che ci eravamo fermate nell'atrio
della
scuola mentre le nostre amiche stavano gia salendo le scale per entrare
poi in
classe. Le raggiungemmo in classe e ci sedemmo ai nostri posti, sorrisi
alla
Marilu prima di tirare fuori i quaderni per iniziare a prendere
appunti. Lei
ricambio il mio sorriso ancora con gli occhi lucidi e prese i suoi
libri.
Come potevo averla fatta soffrire così, lei era
l'unica che aveva capito
come mi sentivo non sapendone il motivo. Mi aveva descritto
perfettamente. I
mesi passati e questa mattina mi sentivo morta dentro. Era come se
facessi
sempre le stesse cose senza accorgermi dei giorni e del tempo che
passava.
Erano passati quattro mesi e io non me ne accorsi neanche. Era come se
la mia
anima fosse stata strappata via abbandonando il mio corpo per
quattro mesi
per tornarci solo pochi giorni fa quando ho rivisto Sam.Erano passati
quattro
mesi e non avevo la più pallida idea di cosa mi fosse
successo attorno.
Sentii una lacrima scendermi sulla guancia, la asciugai
velocemente . Basta
non dovevo tornare in quel tunnel di tristezza. Avrei rivisto Sam
domani .
Sentii il telefono vibrare sotto la stoffa dei jeans e
involontariamente
saltai spaventata dalla sedia alzandomi. Tutti si voltarono verso di
me.
Persino la prof si girò dando le spalle alla
lavagna.
- Lizzi cosa c'è? Perchè ti sei
alzata?-Mi guardava arrabbiata per averle
interrotto la lezione.
-Posso andare ai servizi?-Chiesi sul momento non sapendo che
altro
inventarmi.
- Lizzi mancano 5 minuti alla fine della terza ora non puoi
aspettare?-
-Si scusi professoressa- Mi sedetti imbarazzata.
Suonò la campanella e io uscii con le mie amiche.
Aprii il cellulare e vidi
che avevo un messaggio.
"Buon
giorno!. Lo so che sei in
classe e forse hai il cellulare spento ma volevo scriverti lo stesso.
Sai anche
se ti conosco a malapena mi manchi. Ecco ora mi crederai davvero pazzo."
-Sam-
Sorrisi e per un momento la mia tristezza mi abbandonò.
- Lizzi chi ti ha scritto.- Sentii il cellulare scivolare
dalle mie dita
per finire tra quelle della Kikka.La Cia e la Marilu
le si avvicinarono e lessero tutte e tre
il messaggio. Le vidi sorridere mentre io imbarazzata abbassai lo
sguardo.
-Che dolce!- Le senti dire sospirando.
-Si e se non vi dispiace gli rispondo- Gli strappai il mio
cellulare dalle
sue mani e gli feci la linguaccia- E poi non sono affari vostri-
-Guardate ora come è felice , si è
proprio amore!-
Mi voltai verso la Marilu
che mi guardò sorridendomi. Stavo per rispondergli male
quando ripensai alle
sue preoccupazioni. La guardai negli occhi e le sorrisi.
Guardai il messaggio e iniziai a scrivere.
"Non
ti credo pazzo perchè anche
tu mi manchi...E poi non ho proprio voglia di stare con mia
mamma!Domani dove
mi porti?"
-Lizzi-
Trascurai il fatto che io lo conoscevo benissimo. Aspettai la
risposta
mentre le mie amiche continuavano a guardarmi curiose.
"Sei
proprio curiosa è? Comunque
non ti dirò niente. Compra belle cose oggi e anche qualcosa
di elegante!"
"E
Questo sarebbe un consiglio o
un indizio per la giornata di domani?"
"Mmm..
non saprei.. Si è un
consiglio e poi potrò darti il mio parere quando lo
indosserai."
"Uff..
non riuscirò mai a
strapparti notizie. Ora devo rientrare in classe . Non vedo l'ora che
arrivi
domani. Mi manchi, ciao Baci"
Aspettai la sua risposta mentre la professoressa ci esortava
a entrare in
classe.
"Gia
mi lasci! Ok comunque non
riuscirai mai a strapparmi delle informazioni su domani. Mi manchi
anche tu,
ciao Baci e buona lezione."
Gli feci uno squillo per fargli sapere che avevo ricevuto il
suo messaggio
e lui fece lo stesso.
Passai il resto delle lezioni a pensare dove potrebbe
portarmi Sam domani e
alle una usci un pò più felice di come ero
entrata a scuola . Andai verso la
macchina di mia mamma e partimmo.
-Allora come è andata a scuola?- Si vedeva che era
ancora preoccupata da
stamattina.
-E' andata bene e poi non vedevo l'ora di andare a
fare shopping-
Dissi sorridendo. Ero riuscita a farmi venire l'entusiasmo per quella
giornata
solo ponendomi come obbiettivo un vestito elegante da mostrare a Sam.
-Mamma non è che possiamo mangiare al Mc Donald in
città così abbiamo più
tempo per i negozi-
-Si va bene.-La vidi sorridermi più sollevata di
come l'avevo lasciata
quella mattina..
Andammo a mangiare e poi partimmo per i negozi presenti in
città. Passammo
dalla tezenis e presi un push-up viola con un fiocco bianco al centro
con
abbinate delle culotte anch’esse viola con un fiocco bianco
al centro, presi
anche uno slip a righe verdi e bianche con una pecorella davanti e
infine presi
una canottiera lunga grigia con una pecora travestita da detective che
reggeva
una lente di ingrandimento. Passammo poi per vari negozi e comprai una
camicia
a quadretti neri e verde scura ma non troppo marcato era a
mezza manica e
larga abbastanza da poter indossare sotto un'altra maglietta .
Percorrendo di
nuovo via Mazzini per tornare all'auto passai davanti una vetrina e mi
fermai
di colpo. Entrai e chiesi alla commessa il vestito che avevo visto in
vetrina. Era
un vestito nero che arrivava un pò al di sopra delle
ginocchia, era semplice ,
di un nero intenso . Al di sopra dei fianchi c'era una fascia color
rosa che
ricadeva dietro la schiena. Era senza spalline e lasciava la schiena
libera da
un pò al di sopra del gancio del reggiseno in su. Lo
indossai e mi guardai allo
specchi nel camerino. Era perfetto. Uscii e vidi mia mamma che mi
guardava con
la bocca spalancata.
- Lizzi sei bellissima sembri una modella. Questo te lo
compro !- Mi
guardai ancora allo specchio e decisi di prenderlo. Chissà
cosa ne avrebbe
pensato Sam.
-Ora ti mancano le scarpe per il vestito e poi sei perfetta
se dovessi
uscire a cena.-Sentii mia mamma dire dirigendosi alla cassa.
-No le scarpe ce le ho già - Mi ricordai
all'improvviso dei sandali neri
che avevo comprato l'estate prima. Erano semplici e con un
pò di tacco ma non
tanto visto che ero un pò impacciata nei movimenti ma
soprattutto non avevo un
buon equilibrio. Uscite dal negozio andammo alla macchina e tornammo a
casa
verso le 7 e 30. Aiutai mia mamma a preparare la cena e dopo mangiato
mi
diressi in camera per sistemare i miei acquisti e per farmi una doccia.
Mi
svestii e il mio telefono vibro. Corsi a prenderlo per leggere il
messaggio.
Era di Sam.
"Divertita
oggi? Hai preso
qualcosa di elegante? An ciao! Me ne ero scordato"
"Si
mi sono divertita molto. E ho
preso anche un vestito elegante. E poi a te cosa interessa :p"
"No
niente era solo per sapere be
ora vai a dormire che è meglio. Domani devi essere in forze."
"Prima
volevo farmi una doccia se
permetti papino"
"Papino?
Dai vai a fare la doccia
scemotta poi però va a letto che se no domani non vengo a
prenderti "
"No
no ok vado a dormire subito
dopo la doccia. "
"Be
ora ti lascio in pace. Ci
vediamo domani . Dormi. Ciao baci"
"A
domani. Ciao baci"
Feci il solito squillo di conferma e lo stesso fece lui.
Andai a farmi un
bagno e come il giorno precedente mi addormentai in vasca. Infatti
verso le 10
mia mamma venne a svegliarmi per dirmi di andare a letto. Appena mi
misi il
pigiama mi ricordai dell'appuntamento di mio fratello .Mi fiondai in
camera sua
e gli saltai addosso. Lui era sul letto che ascoltava la musica con
l'ipod.
-Ei che hai sei matta?-Si tolse le cuffie e si sedette
incrociando le
gambe.
-Come è andata oggi, dai racconta!-Lo vidi
sorridere un attimo per poi
tornare serio.
-Bene dai.-Lo guardai in cagnaccio
-Solo bene? Dai racconta, nei minimi dettagli. Tanto se non
lo fai tu , lo
farà la
Cia!- Si
rilasso immediatamente capendo che avevo ragione.
-Allora il posto le è piaciuto, siamo stati tanto
a parlare e quando l'ho
accompagnata a casa ci siamo salutati.-
-Tutto qui?- Ero delusa, pensavo avessero fatto di
più. Lo vidi sorridere e
abbassare lo sguardo imbarazzato.
-No . L' ho presa per il braccio e l'ho baciata. Le ho anche
detto che
domani vengo a prenderla a scuola.-
- An ecco! Sono contenta per te fratellone!Quindi domani sei
a scuola!-
Stavo già pensando che mi avrebbe vista con Sam.
-Si passo alle una .-Era felice e io lo ero per lui.
-Devo confessarti una cosa!- Abbassai lo sguardo , dovevo
dirglielo se no
mi avrebbe vista e lo avrebbe detto alla mamma.
-Dai sputa il rospo.- Mi scrutava curioso per il mio silenzio.
-Ho incontrato un ragazzo e ieri ci sono uscita insieme, per
quello sono
arrivata in ritardo.- Silenzio. Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere.
- Dai e chi è ? Ecco perché sei
così felice in questi giorni!- Si ero
diventata felice grazie a Sam, lui era la mia vita.
-Si chiama Sam, non lo conosci. Be ora vado a dormire- Dissi
alzandomi dal
letto. Sentii un rumore e dopo pochi secondi mi ritrovai a morire dal
ridere
nel letto a causa di mio fratello che continuava a farmi il solletico.
-Non ti lascio libera finche non mi racconti di
più!-Era terribilmente
serio quindi mi arresi subito.
-Ok mi arrendo mi arrendo.-Si fermò immediatamente
tornando a sedersi a
gambe incrociate.
- L'ho conosciuto martedì e giovedì
siamo usciti insieme. Abbiamo solo
parlato e domani mi viene a prendere a scuola!-Sorrisi imbarazzata.
-Bene così potrò fargli qualche
domanda-Disse strofinandosi le mani.
-Non ti azzardare.-Urlai quasi
-Ok scherzavo, ma me lo presenterai?Vedo che ti piace
giusto?-Disse alzando
le mani a mo di scusa.
-Si mi piace, te lo presenterò ma non domani-
Abbassai ancora lo sguardo
imbarazzata
-Ok dai. Be domani almeno le vedrò da lontano. Ora
va a dormire sorellina.-
-Notte- Mi alzai e andai verso la porta non prima di avergli
fatto la
linguaccia.
Andai in camera e come promesso a Sam andai a dormire.
***
Il
vento mi scompigliava i capelli. Ero
abbracciata a lui ma improvvisamente la mia presa si sciolse. Mi sentii
balzare
via, cosa stava succedendo? Una botta alla testa e tutto
diventò nero. Ripresi
conoscenza dopo un paio di minuti, apri gli occhi e mi trovai sdraiata
sull'asfalto. Mi tastai con una mano la testa , sentii qualcosa di
caldo e
denso, mi portai la mano davanti a gli occhi e la vidi sporca di
sangue. Sam?
Mi guardai attorno cercandolo. Vidi una striscia nera sul cemento , mi
alzai e
barcollante mi diressi verso il guardraid. Era bottato. Mi avvicinai
tremante e
guardai giù. Sentii un urlo straziato dal dolore e mi
accorsi che ero io. Non
poteva succedere. Non a me . Lacrime iniziarono a scendere sul mio
viso,
impossibili da fermare. Iniziai a tremare scossa dai singhiozzi.
***
-Nooooooo!!!!!- Aprii gli occhi immediatamente, ero tutta
sudata . Il mio
incubo era tornato, più potente e pauroso di prima. Mi
sedetti sul letto con la
testa tra le mani. Avevo le guancie rigate dalle lacrime. Non ne potevo
più.
Basta . Avrei voluto strappare quelle immagini dalla mia memoria. Mi
perseguitavano e oggi erano più potenti dei mesi passati.
Andai in bagno e mi
feci un bagno. Mia mamma non poteva vedermi in quello stato, avrei
dovuto
spiegargli se no. Aprii l'acqua calda e quando la vasca si
riempi mi
immersi completamente. Sentii i muscoli della schiena rilassarsi.
Riemersi e
per tranquillizzarmi iniziai a esaminare il bagno. Era piccolo,
comprendeva due
lavandini per me e mio fratello inoltre c'era un grande
specchio a parete
, una vasca, il water e il bidè. Le mattonelle erano
azzurrine e coprivano le
pareti fin sopra lo specchio poi il muro era dipinto di bianco. C'erano
due
armadietti ai lati dello specchio e nella parete opposta, sopra la
vasca
c'erano due mensole piene di schampi e balsami, oltre a profumi di ogni
genere.
Distesa nella vasca guardai la parete davanti a me e notai l'ora che
segnava
l'orologio. Le 6 e 50, tra dieci minuti si sarebbero svegliati tutti.
Mi alzai,
preparai lo zaino con un solo quaderno e in un sacchetto infilai il
vestito
elegante appena comprato insieme ai sandali neri.
- Lizzi svegliati dobbiamo prepararci-Sentii la voce di mia
mamma provenire
dal corridoio.
-Si mamma sono sveglia- Andai all'armadio e indossai dei
semplici jeans blu
con una maglietta a maniche lunghe. andai alla finestra e sentendo la
temperatura della giornata decisi di indossare anche la camicetta verde
e nera.
Presi un copri spalla rosa come la fascia del vestito, era a mezza
manica,
arrivava sopra la fascia e era aperto sul davanti. Lo piegai e lo misi
nel
sacchetto dentro lo zaino. Andai allo specchio e mi misi una semplice
matita
che metteva in risalto i miei occhi verdi. I miei capelli erano mossi e
decisi
di rifinire un pò i miei boccoli con la piastra. Presi una
molletta rosa e mi
sistemai una ciocca di capelli. Quanto odiavo i miei capelli. Mi
guardai allo
specchio un'ultima volta per poi prendere lo zaino e andare a scuola.
***
-Ciao Lizzi divertiti a scuola. An.. da mangiare avete i
tortellini. - Ecco
mi ero dimenticata di dirgli che oggi uscivo. Cosa potevo inventarmi?
-Mamma oggi non sono a casa io e le altre andiamo in
città e poi andiamo a
vedere un film, ti mando un messaggio per avvertirti quando torno. Ok?-
-Si non ti preoccupare caso mai chiamerò la
Francesca. Buona
scuola.- Scesi dalla macchina e guardai mia mamma scomparire dietro
l'angolo.
Ecco ora cosa potevo fare. Francesca era la mamma della Marilu
e se
l'avesse chiamata avrebbe scoperto tutto. Andai dalle mie amiche un
po’
agitata.
-Ciao Marilu, non è che potresti farmi un favore?-
-Si Lizzi dimmi-
Le raccontai dell'uscita con Sam e le chiesi di chiamare lei
mia mamma per
tranquillizzarla. Le dovevo un favore, quindi me lo annotai in una
parte del
mio cervello.
-Quindi oggi che fate tu e Sam?-Ecco . Quanto erano curiose.
-Onestamente non lo so , ha detto che è una
sorpresa.-
-Che dolce! -
Driin . Driin.
-Dai andiamo in classe.- Dissi ponendo fine alle loro domande.
***
|
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Capitolo 11 *** La prima fase ***
Ciao a tutte ragazze sono tornata con un nuovo capitolo. Lo so lo so
è moltoooooo corto!Ma è incominciata la scuola
quindi avevo meno tempo per scrivere un capitolo lungo. I miei
ringraziamenti come al solito alle ragazze che mi seguono e mi hanno
messa tra i preferiti e le seguite. My cousyn sei veramente matta, ma
hai ragione non ho resistito e ho messo il capitolo prima del dovuto.
Ne ho già un altro scritto ma lo pubblicherò
sabato massimo domenica. A proposito scrivi la fanfiction se no ti
strozzo. A tutti i lettori recensite vi prego. Lo dico soprattutto a
quelli che leggono e non lasciano neanche un commento :)
Buona lettura ragazze e ragazzi è ovvio.
Ciao kiss
Le ore a scuola passarono velocemente. Non vedevo l'ora di
rivedere
il mio amore perduto. Dio se mi mancava. Mi sentii improvvisamente
scutere per il braccio e voltando lo sguardo vidi la Marilu che mi
osservava sorridendo a trentadue denti.
-Cosa c'è?- Chiesi non capendo cosa volesse ma
soprattutto
notando solo in quel momento che la classe era completamente vuota e
eravamo rimaste solo io e le tre mie amiche.
- Mari dove sono tutti?- Aggiunsi guardandomi attorno
spaventata.
- Sono le una e tu hai un appuntamento se non sbaglio!-Disse
continuando a sorridere.
-Merda sono in ritardo! Cia ho promesso a Riccardo di fargli
vedere
da lontano chi è, lo puoi fare tu?- Le chiesi mentre
correndo ci
dirigemmo all'uscita.
-Certo, passa una bella giornata e poi chiamami-
-E tu fa lo stesso e chiamami.-Dissi mentre varcavamo il
cancello.
Salutai con un cenno e un sorriso mio fratello e quando notai la SUA
macchina, il mio cuore perse un colpo.
-Ciao ragazze- Dissi avviandomi verso Sam che era appoggiato
al
cofano.Mi avvicinai quasi di corsa dall'emmozione e quando gli fui
vicina rallentai fino a stargli davanti.
-Ciao !- Notai qualcosa di gelido e distaccato nella sua voce
e
indietreggiai di un passo per poi fissarlo in quei suoi bellissimi
occhi marroni.
-Cosa c'è che non va?- Chiesi guardando il suo
viso e
notando che stringeva i denti. Non mi rispose e io mi avvicinai per
guardarlo meglio negli occhi. Lui evitava il mio sguardo. Sentivo la
mia felicità sgretolarsi piano piano finchè non
confesso
i suoi pensieri.
-Chi era quello che hai salutato? Se avevi un ragazzo potevi
dirmelo.- Sentii la felicità tornare tutta in un colpo e
tutte
quelle emmozioni mi travolsero. Poi guardandolo scoppiai a ridere. Lui
mi fissava irritato, arrabbiato ma anche curioso per la mia reazione,
nonostante tutto mantenne il suo tono distaccato.
- Perchè ridi? -
-Sam non essere arrabbiato lui è mio fratello
Riccardo che
oggi esce con la mia amica Cia!- Dissi fissandolo negli occhi , i
nostri volti erano talmente vicini che ebbi la tentazione di guardare
le sue meravigliose labbra ma resistetti a quell'impulso per scrutare
meglio i suoi occhi . Lo sentii sospirare profondamente arrossendo
contemporaneamente, poi abbasso lo sguardo spostandosi un pò
da
me .
-Mi dispiace Lizzi io..Insomma pensavo che..- Risi e
avvicinandomi
a lui lo baciai sulla guancia avvicinandomi al suo orecchio e
sussurrandogli -Non importa- Mi allontanai e gli sorrisi felice
voltandomi per andare al posto del passeggero, lui svelto mi raggiunse
per aprirmi la portiera per poi prendere il posto di guida.
-Permetti?- Disse ancora un pò imbarazzato
mostrandomi la
cravatta, senza dire niente mi voltai e sentii la benda coprirmi gli
occhi e farmi cadere nel buio.
-Allora dove andiamo- Chiesi inutilmente.
-Vedrai! Come è andata a scuola?-
-Non lo so, ho perso tutta le lezioni a pensare a oggi!-
Dissi
mordendomi il labbro pensando alle mie parole . Come potevo aver detto
una cosa del genere?
-Non sei l'unica ci ho pensato anche io- Lo sentii dire e io
mi voltai verso la sua voce sorridendo.
Passarono minuti, ore, non so dire con precisione, l'unica
cosa che contava era stare vicino a lui e tutto il resto non contava!
-Reggiti ora!- Disse improvvisamente. La macchina
iniziò a sobbalzare, ma eravamo in una strada piena di buchi?
Io continuavo a saltellare sul sedile non riuscendo a trovare
un
appiglio, poi con la mano sinistra riuscii a reggermi con qualcosa che
sembrava un braciolo del sedile. Rimasi così stringendo la
presa
sul bracciolo sempre di più finchè non sentii Sam
sospirare come dal dolore quando la macchina si fermò.
Sentii la
mano di Sam cercare di sciogliere la mia presa ferrea dal
bracciolo.Sospirando sempre. Infine ci riusci aggiungendo scherzando!
-Cavoli hai una presa, pensavo mi volessi infilzare la gamba
con le unghie!- Disse sospirando ancora.
Gamba? Oddio no non può essere! Ditemi che non
è vero!Era la sua gamba?
Sentii il mio viso infuocarsi e capii che ero diventata
completamente rossa perchè Sam risse sotto i bassi aprendomi
poi
la portiera e facendomi scendere.
-Sam scusa, io pensavo fosse il bracciolo della ..-
Mi blocco
con un dito sulle labbra per poi andare alle mie spalle per sciogliermi
la cravatta.
-Non importa- Disse mentre il buio cedette il posto alla
vista!
Eravamo davanti ad una casetta con al lato una pista di
pattinaggio sul ghiaccio percorsa già da qualche persona.
-Andiamo Lizzi?- Disse porgendomi il braccio, io lo afferrai
e ci
avviammo verso la casetta. Arrivati entrammo e alla cassa
prendemmo i nostri pattini poi ci dividemmo per andare a
cambiarci!Entrai nel camerino e appoggiai lo zaino con dentro il
vestito a una panca. Misi velocemente i pattini e uscii sulla pista
quando vedendo il ghiaccio e Sam venirmi incontro mi venne in mente
l'immagine di me con il culo per terra. Cavolo io non so pattinare!!
Sam si avvicina sorridendo.
-Ti piace Lizzi? -Disse indicandomi la pista.Mentii
ovviamente.
-Si tantissimo-
-Lizzi perchè mi menti- Disse prendendomi il mento
tra le
mani e fissandomi negli occhi. Aveva già capito che sotto
quello
sguardo non riuscivo più a ragionare e quindi a mentire.
-Sam è bellissimo ma... io insomma.. non so
pattinare-Dissi imbarazzata per aver rovinato il nostro appuntamento.
-Va be allora cammineremo ai bordi della pista, e poi sei con
me non avere paura!-
Gli sorrisi e pattinnammo, anzi camminammo, tutto il
pomeriggio
fino alle cinque. ovviamente io nell'arco della giornata
caddi
con il sedere per terra tre o quattro volte. Il solo pensiero mi fa
male. Quando uscimmo dalla pista ci sedemmo a guardare gli
altri pattinare e non sampettare come facevo io.
-Lizzi- Mi voltai e vidi il suo viso con un'espressione
spaventata
e contemporaneamente preoccupata.Gli accarezzai la guancia cercando di
tranquillizarlo.
-Non so spiegarmelo ma so dove abiti senza che tu mi abbia
detto
niente. Tu mi credi vero? Non pensi che ti stia mentendo vero?- Allora
era questo che lo preoccupava. Come potevo fargli capire che non era
colpa sua.
-No non lo penso, ma non importa . Comunque non devi stare ad
angustiarti tanto ci sarà una spiegazione e la troveremo
insieme.-
"Lizzi
come cazzo fai a spiegarglielo, pensaci cavolo!!!!"
Misi a tacere quella voce nella mia testa osservando il mio
angelo farsi più sereno e rilassato.
-Ogni volta riesci sempre a tranquillizzarmi e non so come tu
faccia- Disse tornando a fissare la pista. Mi alzai per andare al
camerino quando sentii la sua mano afferrarmi il braccio per bloccarmi
e farmi girare verso di lui che intanto si era alzato.
-Non credere che per oggi abbiamo finito!Voglio passare altro
tempo
con te. Ora parte la seconda parte della nostra giornata.-Disse
sorridendomi e contemporaneamente abbagliandomi.
-Ok allora non scapperò. Peccato però,
avevo un bel
piano per evadere.-Gli sorrisi e andai nel camerino sentendo il suo
sguardo sulla mia schiena per tutto il tempo. |
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Capitolo 12 *** PICCOLA!!! ***
Ragazze/i scusate per il ritardo di questo capitolo ma iniziando una
nuova fanfiction il tempo per scrivere si è dimezzato ma
d'ora in poi prometto pubblicherò almeno una volta a
settimana. Non sarei capace di lasciarvi con Sam e Lizzi in sospeso.
Devo farvo una domanda a cui vorrei che rispondiate in molti. Vi sembra
che il mio modo di scrivere sia cambiato dall'ultimo capitolo?
Perchè mi sembra strano quest'ultimo e non ne vado
entusiasta. Comunque recensite in molti. Ciao.
Aspettate aspettate ho dimenticato di ringraziare come al solito
luciette che finora è l'unica che recensisce ad ogni
capitolo e le nuove ragazze che mi hanno messa tra i preferiti e le
seguite. Ve lo ripeto e ve lo ripeterò sempre. Recensite
anche se in negativo perchè ne ho davvero bisogno per
migliorare. Buona lettura ciao by kikka
kiss
Entrata nel
camerino decisi che era il momento di cambiarmi. Presi il
vestito e lo indossai poi mi cambiai anche le scarpe indossando
i
sandali neri che avevo in borsa. Abbinai poi un braccialetto rosa che
avevo trovato in camera mia. andai nel bagno dello spogliatoio per
osservarmi allo specchio e per mettermi un pò di matita
verde
per risaltare gli occhi e mi sistemai i capelli raccogliendoli
lasciando cadere però qualche ciocca ribbelle.Mi guardai
allo
specchio e fui soddisfatta di me. Così mi voltai e uscii
dallo
spogliatoio. Sam non era più nella casetta della pista di
pattinaggio quindi uscii all'aperto. Poco primo di uscire lo vidi fuori
nel parcheggio intento a fumarsi una sigaretta. Dava le spalle alla
porta da cui lo osservai perciò sgattagliolai fuori dalla
casetta e appena gli fui alle spalle gli coprii gli occhi con le mani.
Lo sentii sussultare al mio tocco per poi rilassarsi al suono della mia
voce.
-Chi sono?-
-Mmm.. Non
saprei .. Sono indeciso tra una dolce e bella ragazza che conosco e un
aggressore molto molto silenzioso!-
-Di certo io
non sono silenziosa- Dissi sorridendo e togliendogli le
mani dagli occhi. Mi ero appena staccata e già mi mancava .
Stavo diventando pazza.Si volto verso di me e mi immersi in quello
sguardo profondo e intenso. Lo vidi sorridere per il mio improvviso
imbarazzo e si scostò improvvisamente accorgendosi del mio
cambio di conciatura. Poco dopo iniziò a squadrarmi da capo
a
piedi mentre io con le mani in mano e lo sguardo basso spostavo il peso
da un piede all'altro imbarazzata.
-Se vuoi vado a
cambiarmi?-Lo vidi riscuotersi improvvisamente guardandomi con uno
sguardo sorpreso .
-Sei matta?
Lizzi.. tu sei .. sei bellissima..- si avvicino di nuovo a
me per poi prendermi le mani per farmi fare un giro su me stessa.
-Grazie
Sam-Abbassai ancora lo sguardo imbarazzata tremendamente dal
modo in cui mi guardava.Sam mi prese il mento per farmi sollevare lo
sguardo sui suoi occhi. Senza rendermene conto sospirai dalla bellezza
e dalla dolcezza che trasmettevano quegli occhi. Mi lasciò
il
mento per poi porgermi un braccio.
-Miss andiamo?-
Mi sorrise e io lo ricambiai felice come non lo ero da tempo.
-Certo .. ma
dove?- Dissi sedendomi in auto e aspettando che facesse il giro del
veicolo per poi sedersi a sua volta.
-Orami dovresti
saperlo dai voltati!-Mi mostrò la benda.
-Certo capo-
dissi voltandomi e come prima caddi nel buio.
Sentii il
motore dell'auto partire e poco dopo stavamo iniziando il viaggio verso
una meta a me sconosciuta.
-Lizzi ora che
ci penso sono le 5 e 30 e non abbiamo neanche mangiato..
Scusa .. Hai fame?- lo sentii dire con un tono preoccupato .
- No non
preoccuparti.- Mentii, non ci avevo proprio pensato al cibo.
Ma come al solito il mio corpo mi tradii. Infatti si sentii un
brontolio proveniente dal mio stomaco. Cercai di fermarlo con le mani
ma era inutile.
-Si tu hai fame
quindi prima ci fermiamo visto che il viaggio è
lungo.- Mi tolse la benda e sorridendomi svoltò in una
stradina
laterale fermandosi in uno spazio davanti a un Mc Donald..
-Grazie ma
mangiamo poco se no stasera non mangio niente a casa.- Pensai vedendo
già mia mamma insospettirsi.
-Si forse hai
ragione dai andiamo dentro- Uscimmo dalla macchina e a braccetto
entrammo al mc donald.
-Lizzi te cosa
vuoi?-Mi chiese dopo che ci fummo accomodati.
-Solo patine e
coca cola, sam tie..- Stavo mettendo la mano nella borsa
per tirare fuori almeno 5 euro da dargli ma sentii la sua presa ferrea
sui polsi per bloccarmi . Alzai lo sguardo e lo vidi sorridente farmi
segno di no con un dito.
-Ma io
voglio..-Mi fermò con un dito sulle labbra.
-Lizzi non ci
pensare neanche, oggi offro tutto io. Lasciami fare il
gentiluomo almeno oggi- Mi sorrise e io ricambiai vedendolo poi andare
alla cassa.
Mentre
aspettavo decisi di mandare un messaggio alla Cia per sapere come
andava il suo appuntamento.
"Ciao mia dolce donzella. Come
si comporta il mio fratellino? tiene le mani apposto vero?"
Dopo pochi secondi mi arrivo la
risposta e scoppiai a ridere leggendo il messaggio.
-Lizzi cosa
c'è da ridere così tanto?- Vidi Sam arrivare
curioso per la mia reazione al messaggio e .. oddio ma quanta roba ha
comprato??
-Allora come
mai ridevi così?-Decisi di spiegargli prima la mia
reazione e poi lo avrei ripreso per la caterba di cibo che aveva
comprato.
-La mia amica
oggi aveva un appuntamento con mio fratello e gli ho
mandato un messaggio per sapere se il mio caro fratellino teneva le
mani apposto. E gurda che cosa mi ha risposto!- Gli mostrai il
cellulare facendogli leggere il messaggio. Inizialmente parve sorpreso
poi scoppio a ridere unendosi alle mie risate.
"Cara sorellina non romperci le
scatole. Noi stiamo benissimo e la Cia
ti saluta. Spero che questo Sam si infili nel tuo letto, chissa forse
riesce a farti diventare meno curiosa e preoccupata per noi facendoti
pensare più a voi.Lo spero veramente piccola pulce
insopportabile. A proposito ho visto il tuo vestito stamattina e io ti
consiglio di non strusciarti troppo su di lui, perchè per
com'è potresti trovare una bel rigonfiamento nel suo basso
ventre.Fate sesso sfrenato mi raccomando. An la mamma chiede se vieni a
casa per cena, ha già chiamato la francesca e la Marilu ti
ha
coperto che gli dico alla mamma?"
Finimmo di ridere e poi Sam mi
rubò il cellulare per scrivere la
risposta a mio frateelo.Me lo restitui e io andai a vedere i messaggi
inviati ma trovai la cartella vuota. Guardai stupita Sam per poi
esigere spiegazioni.
-Allora che gli
hai scritto a Riccardo?- Lui sorrise divertito per poi porgermi le mie
patatine e la coca cola .
-Non ti
dirò niente, è una cosa tra uomini poi.- Mi
investii con il suo sguardo ammaliatore e io persi le mie
attività mentali per un po di tempo.
-Mangia se no
il tuo stomaco ricomincia a brontolare!- Prese una
patatina e me la porse imboccandomi. Cercai di mantenere il broncio ma
vedendo il suo sguardo implorante non riuscii a farlo e mi lasciai
imboccare.
-Allora
sentiamo.. tuo fratello com'è?- Sorrise mentre mangiava il
suo big mac.
-Come tutti i
fratelli rompiscatole. Ma anche molto gentilee diciamolo, protettivo.-
Mi fermai per osservarlo mangiare. Come poteva stargli quel gigantesco
panino nello stomaco?
-E esce assieme
alla tua amica...- Stava per fare altre domande quando lo fermai con un
dito. Lui sembrava sorpreso e io trattenni un sorriso per la sua
espressione.
-Oggi toccava a
me farti domande! O mi sbaglio?-Lo vidi riscuotersi un secondo per poi
avvicinarsi al mio viso e prendermi il naso.
-Hai ragione
piccola-
Piccola!
PICCOLA!! Da quanto che non lo sentivo pronunciare quel soprannome.
Improvvisamente sentii la presenza di quella voragine che mi
schiacciava il cuore. Tutta la tristezza che avevo accumolato in quei
mesi mi colpii e persi ogni contatto con il mondo esterno. Rividi tutte
le scene in cui lui mi chiamava così. Al nostro primo
incontro, quando mi salutava dopo esserci sentiti neanche 10 minuti
primi, quando mi aiutava a fare i compiti o quando io gli spiegavo
chimica, quando facevamo l'amore e lui sussurrava il mi onome o quel
soprannome e dopo che mi si sdraiava a fianco e poggiando la testa sul
mio petto mi diceva che ero la sua piccola e che mi amava. Senza
accorgermene stavo piangendo, senza singhiozzi o tremiti, solo lacrime.
- Lizzi cosa
hai?-
Mi sentii
abbracciata e su quella spalla lasciai andare il mi opianto e con lui
tutta la mia tristazza. Non parlavamo, lui mi stringeva a se e io
nell'incavo del suo collo piangevo. Passò all'incirca
mezzora prima che le lacrime smisero di scendere mentre lui mi
sussurava di calmarmi. Alzai lo sguardo per incontrare il suo .
-Scusami , non
volevo- Mi ero ripresa e ora ero dispiaciuta per aver rovinato il
nostro appuntamento.
-Non devi
scusarti. Non so perchè hai reagito e di certo non esigo che
tu me lo spieghi ora che sei ancora scossa. Vuoi che ti porti a casa?-
Chiese con lo sguardo ancora preoccupato e triste.
- No, non
voglio. Voglio stare con te.- Dissi stringendolo ancora a me. Lo vidi
più sollevato.
-Dimentica
questo mio sfogo e fa finta che non sia successo niente.-
-Di certo non
me ne dimenticherò, io voglio capirti.- Era sincero e lo si
vedeva dai suoi occhi che mi esploravano l'anima. In quei occhi marroni
mi rilassai ma notai che il suo sguardo era ancora teso e preoccupato.
Gli sorrisi
asciugandomi gli occhi. Lui era interessato a me ed era questo quello
che importava, non il passato.
-Ok allora?-
Sorrisi più raggiante per rassicurarlo un pò.
-Allora cosa?-
Chiese sorridendo a sua volta.
- Allora quando
ricomincia la fase due?- Lo vidi farsi finalmente più
rilassato e felice.
-Subito !
Andiamo.- Disse alzandosi in piedi e porgendomi la mano. Mi alzai e poi
andai verso il bagno.
-Prima devo
andare al bagno.- Dissi sorridendo per la sua espressione contrariata,
era ancora preoccupato per il mio stato d'animo e non voleva vasciarmi
sola ora.
Entrai in bagno
e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi arrossati e quel filo di
matita che mi ero messa era sparita. Mi sciacquai la faccia per
togliere il rossore e sentirmi più pulita e meglio. Rimisi
la matita che avevo a portata nella borsa e mi sistemai i capelli. Mi
guardai allo specchio e mi sentii feclice per la giornata che stavo
passando con Sam ma soprattutto per il fatto che si era ricordato
un'altra cosa di me! Il mio soprannome. Contemporaneamente mi sentii
una stupida per lo sfogo che mi ero permessa e quindi la paura che gli
ho messo. Uscii fuori ancora dispiaciuta e lo vidi fuori che calciava
un sasso. Lo raggiunsi saltellandolo e stringendolo da dietro. Lui si
voltò e sorridendo mi porse il braccio per farmi arrivare
alla macchina e per poi aprirmi lo sportello.Quando entrò mi
feci trovare già voltata di spalle. Mi legò la
benda su gli occhi e mi fece voltare e appoggiare la schiena al sedile
dolcemente. Sentii la sua mano prendere la mia per stringerla un
pò e pogiare le sue labbra sul dorso. Sentii il brivido che
mi percorreva ogni volta che lui mi toccava. Assaporai ogni secondo
quel momento fino a quando la lasciò andare e
accendere il motore. Rimanemmo in silenzio per un
pò, sentivo il suo sguardo addosso come se sichiedesse a
cosa pensavo.Dovevo spezzare quel silenzio.
-Allora i tuoi
genitori cosa fanno nella vita?-
Lo sentii
tirare un sospiro di sollievo. Probabilmente non sapeva cosa dire per
paura che io crollassi di nuovo. Dovevo metterlo di nuovo felice,
odiavo vederlo così..
-I miei? Cosa
vuoi sapere?- Chiese con un tono di voce che lasciava trasparire
perfettamente la sua preoccupazione.
-Sam accosta.-
Decisi che dovevo parlargli appertamente per rassicurarlo. Lo vidi
girarsi di scatto spaventato, preoccupato e curioso contemporaneamente.
-Ok- Aggiunse
poi accostando in uno spazio sulla destra credo.
-Parla- Disse
con voce bassa e triste.- Sam per piacere la benda- Mi voltai e sentii
le sue mani un pò tremanti slegarmi la cravatta per poi
tenerla stretta nelle mani. Mi voltai e lo vidi in tutta la sua
preoccupazione. Dovevo assolutamente rassicurarlo. Gli presi le mani e
prendendo coraggio lo guardai negli occhi per poi spiegarmi.
-Sam non devi
essere preoccupato per me. Devi dimenticare lo sfogo di prima-
-Ma io..- Stava
per parlare ma io lo fermai.
-Aspetta
lasciami finire.- Lo vidi fare di si con la testa allora continuai.
-Devi
dimenticare perchè io non posso spiegartelo e non
perchè non voglio, ma solo perchè non saprei come
spiegartelo. Sto passando una bellissima giornate e non voglio che ti
preoccupi per me. Sono felice di stare qui e non ho alcun problema con
te, anzi io sto benissimo insieme a te. Quindi per piacere non lasciare
che quello di prima ti turbi. Ok?-Dissi facendo un sorriso per
riprendere fiato e sorridendogli felice di avergli per lo meno detto
quello che provavo stando con lui.
- Ok va
bene.-Sorrise per poi aggiungere.
-Lo sai che non
stai bene con gli occhi tutti rossi? Sembri un panda.- Disse poi
ridendo. Gli tirai un pugno sul braccio per vendicarmi.
-Ahia!!! Mi hai
fatto male.- Disse facendo l'offeso.
-Scusa ma te lo
meritavi scemotto- Gli feci la linguaccia e poi scoppiammo a ridere. Mi
rimise la benda e ridendo mise in moto l'auto.
Ripartimmo e
iniziammo a chiacchierare come sempre. Lo sentivo più calmo
e rilassato . Avevo fatto bene a parlargli apertamente
perchè ora eravamo felici e quella voragine era sparita.
Almeno momentaneamente...
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Capitolo 13 *** La seconda fase ***
Buon giorno.. Scusate il ritardo ma ho avuto da studiare per la
verifica di processi industriali quindi non avevo molto tempo. Comunque
dove eravamo rimasti con la storia?
An si !!!! Sam e Lizzi sono tornati in auto e lei ha ancora quella
dannata benda... Sapesse cosa succederà ora...
Non vi dico niente se no potrei lasciarmi sfuggire troppe notizie.
Comunque i soliti ringraziamente a lucyette
per prima visto che grazie anche alla sua ultima recensione ho corretto
molti errori che avevo fatto. Poi ringrazio 3things
, giovywanda
che mi hanno messo tra i preferiti e la mia
cuginetta alice_cassedy
che se non si muove a scrivere la sua dannata ff giuro che la strozzo.
HAI CAPITO!!!!!!!!!
Poi ringrazio cino
nero , flavia93
, Jey_Jules
che sono nuovi e i miei vecchi lettori Desyree92,
Fantasy_Mary88,
vero15star
e xXBlack
Rose OSheaXx.
Come al solito ripeto di recensire visto che così
potete farmi notare degli errori!!! E poi basta..
An per favore incrociate le dita per me e fatemi gli auguri anche solo
mentalmente che domani ho una verifica veramente tosta XD XD XD
Ciao ciao buona lettura
Baci
-Ma allora tra
quanto arriviamo?-Ero impaziente e ormai era un'ora e
mezza che eravamo in macchina ed erano.. Aspetta che ora era? Mia mamma
cavoli sarebbe andata su tutte le furie..
-Sam ma che ore sono?- Avevo la voce tremante per la paura che i miei
dubbi venissero confermati. E se sarebbe stato così che dio
mi
aiuti per quello che mi aspetterà a casa.
-Sono le 7 e mezza. Siamo partiti dal mc Donald alle 6 alla fin
fine.-Aveva una voce tranquilla e serena. Ma non si accorgeva del
casino in cui ero?? O semplicemente non gli importava??
-Io .. dovevo essere a casa.. mia mamma..-Ero terrorizza e le parole mi
si bloccavano in gola. Non vedevo niente oltre al buio della benda e
questo
peggiorava quello che provavo.. Improvvisamente lo sentii ridere e mi
voltai verso quel suono. Non capivo perché cavolo rideva.
-Sam ma che ..- Non riuscii a finire che lui mi blocco con un dito
sulle labbra. Al solo contatto con le sue dita un brivido mi percorse
la schiena e lo sentii frenare le risate per riuscire a parlarmi senza
ridermi in faccia.
-Dovevi vedere la faccia preoccupata che hai
fatto..-Ricominciò
a ridere e io mi appoggiai allo schienale. Non capiva che ero davvero
nei guai? E per di più mi prendeva in giro. Incrociai le
braccia
al petto e fissai un punto davanti a me per non mettermi a urlare o a
piangere. Dovevo sbollire la rabbia e trovare una soluzione valida per
mia mamma. Ma quale? Ero troppo in ritardo, non sapevo dove ero e per
di più il nostro appuntamento non era neanche finito. In
quel
momento per quanto amavo Sam non riuscivo a provare nessun sentimento
oltre la rabbia per lui. Improvvisamente capii che aveva smesso di
ridere perché prese una ciocca dei miei capelli, e
ovviamente un
altro brivido mi investi, ma stavolta più del primo. La
macchina
era ferma e lo potei capire dall'assenza di rumore e dal suo respiro
vicinissimo alla mia guancia.
-Lizzi siamo arrivati . An! Se non te l'ho detto, tua mamma non si sta
preoccupando perché ci ha pensato Riccardo...- Era
vicinissimo al mio viso, se mi fossi voltata forse le nostre labbra si
sarebbero incontrate , anche se non lo vedevo riuscivo a percepirlo
benissimo. Ci misi un po' di secondi per capire quello che mi aveva
detto e lui intanto era già uscito dalla macchina per
venirmi ad
aprire la portiera.
“Se ne sta occupando Riccardo??? Ma come.. ”
Stavo pensando a tutti i metodi possibili quando sentii Sam schiarirsi
la voce. Probabilmente aspettava che uscissi per chiudere la macchina.
Uscii e subito mi prese a braccetto.
-Te l'ho detto che con questo vestito stai benissimo?-Mi
sussurrò all'orecchio prima di iniziare a camminare. Eravamo
su
un prato, o almeno così mi sembrava, non c'era freddo
infatti
con il mio copri spalla e il vestito corto stavo bene . Iniziai a
torturarmi il labbro ripensando al suo complimento. Cercai di sorridere
per ringraziarlo. Camminammo per una decina di minuti per poi fermarci
e io confusa cercai di cogliere qualche rumore.
-Sam ma dove..- Lo sentii stringere la sua presa sulla mia mano che
stringeva .
-Lizzi aspetti qui senza muoverti o sbirciare per due secondi?- Non
feci neanche in tempo a riflettere che la mia risposta usci spontanea e
rapida.
-Certo che ti aspetto.- Lo sentii sorridere per poi lasciarmi il
braccio, io mi sentii sperduta e sola visto che non sapevo dove ero e
cosa avevo vicino. Neanche un minuto dopo sentii dei passi
, qualcuno stava venendo contro di me.
-La signorina Lizzi?- Chi era quell'uomo? E come faceva a conoscere il
mio nome?Mi riscossi dai miei pensieri
-Si sono io -Risposi con voce un po' tremante .
-Posso toglierle la benda?- No io dovevo aspettare Sam, così
mi aveva detto.
-Io non so se poss ..- L'uomo misterioso non mi lascio neanche il tempo
di finire che subito rispose ai miei dubbi.
-Il signorino Sam mi ha messo al corrente di tutto quindi se permette
prima di slegarle la benda mi segua.- Sentii una mano sulla mia spalla
e seguii l'uomo. Improvvisamente sentii una porta aprirsi e fui accolta
da un calore che solo una casa poteva dare, dal rumore e l'odore del
fuoco nel camino e tanti altri odori che non riconobbi.
-Ok ora se si vuole mettere qui..-Mi spostò leggermente
tenendomi per le braccia poi si staccò e non sentii
più
ne la sua voce ne la sua presenza. Ma mi sentivo osservata e senza
capire cercai di guardarmi in giro per percepire qualche rumore, ma
niente. Improvvisamente sentii due mani slegarmi la benda e io
sussultai a quell'improvvisa presenza.
Ci misi un po' a distinguere il paesaggio perché non ero
abituata alla luce. Ma appena riuscii a farlo rimasi strabiliata, come
folgorata in pieno petto e cuore da quel paesaggio. Rimasi a bocca
aperta a osservare quella visione. Eravamo in un ristorante
completamente vuoto con tutti i tavoli spostati e sparecchiati a parte
uno che era per due persone e era davanti a una parete a vetri. Oltre a
quella parete c'era una veranda che si sporgeva su un lago. Era un lago
grande sovrastato da monti che avevano un'aria familiare. Mi avvicinai
alla vetrate con passi incerti per osservare meglio. Il lago era di un
colore azzurro con riflessi verdi e al di sopra c'erano due monti in
cui al centro il sole stava tramontando. Era un tramonto bellissimo, il
cielo era colorato di un intenso rosso sul rosato che andava via via
sempre più scuro fino a un azzurrino della notte che stava
arrivando.
-E' stupendo.. io non so come..- Non sapevo cosa dire , ero senza
parole mi voltai e vidi Sam che si tormentava le mani scrutando la mia
espressione per capire se mi piacesse.
-Allora ti piace questo posto?- Chiese poi rinunciandoci.
-E' stupendo.. non so che dire.- Lui si avvicinò porgendomi
un
braccio mi portò al tavolo per farmi accomodare, poi lo fece
anche lui.
-Ma Sam possiamo stare qui?- Chiesi abbassando la voce per paura che
qualcuno sentisse ma mi accorsi che non c'era anima viva. Sorrise alla
mia domanda.
-Certo che
possiamo stare qui.. Ho
organizato tutto io!- Disse fingendo di pavoneggiarsi. Io risi e vidi
un uomo vestito da cameriere con una giacca bianca uscire dalla porta
dove probabilmente c'era la cucina e avvicinarsi a noi. Aveva qualcosa
di familiare nel volto, mi sembrava di averlo già visto, lo
osservai e poi lui tossicchiando mi riscosse dai miei pensieri. Sam si
voltò verso di lui e gli sorrise.
-Richard voglio
presentarti Elisabeth Grey, Lizzy lui è Richard-Disse poi
sorridendomi.
-Piacere di
conoscerla- Mi porse la mano e io la afferrai.
-Il piacere
è tutto mio e dammi pure del tu- Non riuscivo ancora a
capire dove lo avevo già visto.
-Ok Lizzy
allora ti auguro buona serata. Sam se vuoi?-Si girò a
guardarlo .
-Si grazie
Richard.- Non feci in
tempo a chiedere di cosa stavano parlando che lui andò via
per
poi tornare con due piatti di spaghetti al ragù.
-Buon
appetito.- Disse Richard prima di tornare in cucina.
Guardai Sam con
aria stupita e contenta e lo vidi ridere della mia espressione prima ti
iniziare a mangiare.
-Allora oggi
non era il tuo giorno
di domande?E mangia se no il tuo stomaco ricomincia a brontolare. -
Sorrise da solo al pensiero e io iniziai a mangiare. Dopo un
pò
di tempo di riflessione decisi di provare a fargli ricordare qualcosa.
Chissà magari facendogli domande piano piano si sarebbe
ricordato di tutto. Il problema non erano le domande da fargli , il
vero problema era la paura di far tornare la voragine che abitava
stabile in me.
-Allora hai
avuto qualche ragazza
di recente?- Chiesi tenendo lo sguardo sui miei spaghetti, sapevo che
non ero capace di tenere nascosti i miei sentimenti.
-No ultimamente
no anche se gli
ultimi mesi sono un pò confusi.- Era strano e lo capii dalla
sua
voce. Era fredda e lontana.
-Come mai?-
Chiesi ancora dimostrando un grande interesse per la mia mano destra
che teneva la forchetta.
-Ho avuto un
incidente e sono
stato in ospedale per un pò diciamo.. in realtà
non
ricordo molto di quel periodo .. i miei dicono che ho perso la memoria.
- Lo disse con un velo di tristezza anche negli occhi e mi si strinse
il cuore.
-E poi come
è andata?-
Volevo capire cos'era successo dopo quel giono maledetto! Cosa avevano
fatto i suoi genitori e cosa gli avevano detto?
-I miei
genitori mi sono stati accanto e anche i miei amici e pian piano mi
sono ricordato il passato.-
" Si tutto
apparte di me!"
Pensai
mentalmente a quello che
era successo e a quello che avevano fatto i suoi genitori. Ero
arrabbiata e senza pensarci inforcai troppo vigorosamente gli
spaghetti. Lo vidi guardarmi sorpreso e perplesso della mia reazione .
"Scema
e ora che gli dici?"
-Mi dispiace
veramente- Incontrai il suo sgurdo e cercai di trasmettergli tutta la
mia sincerità.
-E' buffo!-
Sorrise tra se e se.
-Cosa
c'è di buffo?- Chiesi guardandolo curiosa.
-Lo sai che sei
la prima persona a cui lo racconto?- Sorrise e io lo ricambiai.
Golngolandomi felice a quella sua confessione.
Continuammo a
mangiare e quando lui finii come al solito iniziò a fregarmi
gli spaghetti. Io sospirai.
-Sono piena!-
Esclamai appoggiandomi alla sedia.
-Come sei piena
siamo solo al primo-
-Come solo al
primo ? Scusa ma
quanti piatti ci sono ancora? Io sto già scoppiando!- Dissi
con
gli occhi fuori dalle orbita.
-Allora faremo
a metà cosi mangerai tutto.-Sorrise sporgendosi verso di me.
-Ok va bene!-
Dissi sporgendomi a mia volta per prendergli il naso e ridere.
-Tanto avresti
mangiato anche il
mio piatto come al solito- Dissi continuando a ridere. Lui mi
guardò sorpreso per poi ridere. Quanto amavo la sua risata,
il
solo vederlo sorridere mi rendeva felice. Continuammo a ridere fino a
quando tornò Richard con il secondo. Era un piatto a base di
pesce.Passammo tutta la serata a parlare
finchè non arrivò anche il dessert. Sam mi
imboccava
mentre mi chiedeva di me. Alla fine la giornate delle domande
diventò sua e non mia.
-Parlami di tua
mamma. Com'è?Che rapporto avete?-Mi porse un altro boccone
che mangiai con gusto.
-E' matta nel
vero senso della
parola. Siamo due pazze insieme e combiniamo più
guai di due
bambine. Però sa essere anche una mamma. E' la mia migliore
amica insomma.-Lo dissi sorridendo pensando a varie nostre vicende.
-Sai se tu hai
preso da lei potrei anche invaghirmi di tua mamma!- Disse sorridendomi
malizioso e porgendomi l'ultimo boccone.
-Questa non me
la sarei mai
aspettata da te.- Dissi fingendomi offesa e riappoggiandomi allo
schienale della sedia. Lui mi guardava sorridente e mi sentii
improvvisamente in imbarazzo.
"E se
avessi i baffi per il gelato?"
-Ti va una
passeggiata ?- Chiese alzandosi e raggiungendomi.
-Certo che mi
va- Dissi alzandomi e a braccetto con lui andammo fuori sulla spiaggia.
-Sam ma dove
siamo?- Mi ero appena ricordata di non sapere minimamente dove eravamo.
Erano le 10.00 di
sera e la luna era già alta nel cielo.
-Siamo a Crero,
poco dopo torri
del benaco. Il ristorante è di mio zio Richard.-Ecco
perchè mi era così familiare. Era lo zio di Sam e
ora che
ci pensavo aveva il suo stesso sorriso chissa come mai non me ne ero
accorta prima, era anche alto come lui. Da quanto ricordavo era una
caratteristica della sua famiglia l'altezza.
Sam mi prese
per mano e si sedette sulla spiaggia facendomi poi sedere sulle sue
gambe per non farmi sporcare l'abito.
-Grazie- Dissi
appena emozionata dalla sua vicinanza. Lui si voltò verso di
me fissandomi negli occhi.
-Mi piaci! -
"Cosa???
Lo aveva detto veramente o mi sono immaginata tutto??? Gli piaccio?!?
Io gli PIACCIO!!!! Non è possibile, solo una settimana fa
pensavi di non sentire più quella voce che mi diceva quanto
mi amava e ora ero seduta sulle sue gambe con lui che mi dice MI
PIACI!!!"
Ero immobile, non riuscivo a parlare a dirgli quanto lo amavo
e quanto mi piaceva, non riuscivo a dire niente . Ero ferma impalata
con lo sguardo fisso nel suo e non dicevo niente.
Lo sentii
irrigidirsi prima di
continuare a parlare abbassando lo sguardo.
-Scusa non
dovevo dirtelo
così.. ma è vero.. mi sei piaciuta subito anche
se alcune
cose non so spiegarmele, come facevo a sapere dove abitavi e come...-
Lo bloccai prendendogli il mento e facendogli sollevare lo sguardo.
-Scusami tu ,
non dovevo reagire
così alla tua confessione... io... tu mi piaci molto.. - Mi
mordicchiai il labbro inferiore imbarazzata abbassando lo sguardo. Lo
rialzai e vidi i suoi occhi raggianti di felicità e con una
luce
negli occhi che non avevo mai visto. Era felice e lo era
grazie a
me. I nostri visi si avvicinarono e le nostre labbra si poggiarono
delicate l'une sulle altre. Fu un bacio dolce e leggero ma pian piano
divenne più forte e intenso. Disciusi le labbra e mi tuffai
in
quel sapore dolce e irresistibile . Dio quanto mi era mancato quel
sapore era come se non potessi farne a meno e quando ci staccammo
avevamo tutti e due il fiatone. Respirammo un pò guardandoci
negli occhi, fronte contro fronte. Due lacrime mi scesero sulle guance
e lui le ascigò baciandole.
-Lizzi cosa
c'è
perchè sei triste?- Si allontanò da me ma io
infilai le
mani tra i suoi capelli e sorridendo riavvicinai le nostre fronti.
-Triste? Sono
la ragazza più felice del mondo- Sorrisi ripensando alle mie
parole. Era vero , ero felicissima.
-Lo sono anche
io!- Ci baciammo
ancora e io mi rituffai nel suo sapore, non potevo evitarlo ma ogni
volta ne volevo sempre di più, volevo recuperare il tempo
perduto e senza accorgersene eravamo ancora con il fiatone.
-Sam cosa hai
detto a mioi
fratello?- Sorrise sulle mie labbra prima di rispondermi-Non posso
dirtelo!- Cercò di baciarmi ma io mi allontanai scappandogli.
-Almeno dimmi
come fa con mia mamma-Chiesi facendo gli occhi dolci.
-Gli occhi
dolci non valgono.
Comunque gli ha detto che mangiavi dalla Marilù e poi ha
detto
che ci pensava lui. Sai tuo fratello è davvero simpatico-
Rideva
tra se e se. Chissa che cosa gli aveva detto mio fratello per farlo
sorridere così. Lo avvicinai a me e ci baciammo ma stavolta
senza finire con il fiatone. Lui mi abbraccio per poi mettermi in piedi
accanto a lui. Lo guardai sorpresa e lui prendendomi una mano mi
condusse dentro al ristorante. Ero ancora sorpresa per quel gesto e si
vedeva.
-Lizzi sono
quasi le 10 e mezza
tua mamma ti uccide.- Salutammo Richard e poi partimmo in macchina
stavolta senza benda. Mi appoggiai al suo petto mentre guidava e mi
addormentai ascoltando il suo cuore battere e il suo respiro.
***
Mi svegliai
mezzora dopo con un bacio sulle labbra.
-Lizzi
svegliati siamo arrivati.-
Ero ancora sul suo petto e lui mi abbracciava pogiando ogni tanto dei
piccoli baci sul mio collo e sulle mie labbra.
Allora non era un sogno, ci eravamo veramente baciati! Ero
veramente stata con lui tutto il giorno sorrisi felice di aver
ritrovato il mio angelo e mi gustai quei brividi che mi faceva venire
sfiorandomi il collo con le labbra.
-Di
già? Ma all'andata ci
abbiamo messo un'ora e mezza- Chiesi confusa. Lo vidi sorridere e
portarsi una mano ai capelli. Lo sentii sussurare solo una parola.
-Scusa- Allora
capii tutto. Mi alzai sedendomi sul sedile e con un dito lo minacciai.
-Allora lo hai
fatto apposta solo
per farmi tenere la benda! Tu maledetto- Cercai di colpirlo ma lui mi
afferrò il polso facendomi finire con la schiena sulle sue
gambe
, mi baciò e io non ci misi tanto a dischiudere le labbra
per
assaporare il suo sapore. Si allontanò sorridente. Ecco
aveva
vinto lui e io mi ero già dimenticata il motivo del nostro
battibecco.
-Sam che ore
sono?- Chiesi
sollevandomi un pò e sedendogli sulle gambe iniziai a
baciargli
il collo e gli zigomi. Lo sentii rabbrividire e io rimasi paralizzata.
Quanto tempo! Era passato tantissimo e ancora avevo quell'effetto su di
lui. Sam non si accorse della mia reazione e iniziò a
baciarmi
il collo mordendomi ogni tanto, io iniziai a respirare male e a
rabbrividire. Mi gustavo ogni momento riscoprendo quelle senzazioni che
solo lui sapeva darmi. Mi sottrai da quella tortura per guardare
l'orologio.
-Merda merda
merda.- Scesi dall'auto poi mi voltai e tornando in macchina gli
lasciai il bacio della buona notte.
-Ci vediamo
domani?- Chiese da dentro l'auto.
-Certo che si!-
Mi voltai e entrai
in casa. Mia mamma mi accolse abbracciandomi e mio fratello invece era
già andato a letto. Mi svestii e felice andai a dormire. Non
appena mi
distesi sul letto mi arrivò un messaggio.
"Non vedo
l'ora che sia domani. Buona notte piccola. bacio"
Sorrisi tra me
e me e gli risposi aspettando poi il suo squillo di risposta.Forse ero
stata un pò troppo impulsiva.
"Buona
notte anche a te cucciolo. A domani Bacio"
Chissà
se si fosse ricordato del suo soprannome.
Spensi il cellulare e sospirando
felice caddi in un sonno senza incubi , anzi pieno di sogni...
|
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Capitolo 14 *** Cambio di programma ***
Buona sera a tutti . Scusate scusate scusate scusate scusate e scusate
ancora per il ritardo. Lo so non mi faccio sentire da tanto ma tra la
scorsa settimana di verifica e l'inizio terza area all'Enrico Fermi non
ho avuto un secondo per finire e inserire questo capitolo.Ringrazio
come al solito
1 - 3things
2 - alice_cassedy
3 - giovywanda
4 - lucyette
che mi hanno messo tra i preferiti e i nuovi che mi hanno messo tra le
seguite:
1 - cino nero
2 - Desyree92
3 - EratoMelpomene
4 - Fantasy_Mary88
5 - flavia93
6 - vero15star
7 - xXBlack Rose OSheaXx
Spero che questo capitolo vi piaccia comunque lucyette non vedevo l'ora
anche io di scrivere il momento in cui si baciano e invece a te
maledetta alice_cassedy se non pubblichi quella dannata storia vedrai
come vengo a casa tua a strozzarti. Vedi bene di non incontrarmi in
pianerottolo se no sui giornali ci sarà scritto "UCCISIONE
RAGAZZA PAZZA IN BORGO ROMA" e tutti quelli che ti conoscono capiranno
che sei tu. Be baci a tutti e buona lettura . Recensite come al solito
mi raccomando.
kiss kiss by kia
Un rumore. Non un rumore qualsiasi ma il rumore di
qualcuno
che bussa alla porta. Chi poteva essere a quell'ora? Mi alzai
dal
letto e mettendomi le ciabatte intravidi l'ora sul display della mia
sveglia. Erano ancora le 5 di mattina . C'era ancora un po buio fuori.
Andai verso l'entrata e sentii di nuovo bussare stavolta
più piano.
-Eccomi sto arrivando- Dissi quasi sottovoce per non
svegliare
nessuno. Aprii la porta e lo vidi con il viso pieno di lacrime. Mi
avvicinai per consolarlo e capire cosa gli era successo ma appena
allungai la mano, me la blocco con una presa ferrea che quasi mi faceva
male.
-Sam ma cosa?- Non riuscii neanche a finire che lui mi
investii con le sue accuse a cui non riuscivo a dare un senso.
-Sei una stronza... Perchè non me lo hai detto
subito... Ti
sei prtesa gioco di me... Ti odio e non potrò mai
perdonarti..
Mi hai mentito tutte le volte che siamo usciti insieme.. Almeno ieri mi
hai baciato per amore???- Era furioso e il suo volto era troppo vicino
al mio.
-Sam ma cosa stai dicendo?- Senza riuscire a fermarle le
lacrime
iniziarono a scendere sulle mie guancie. Fu allora che si avvicino
ancora più furioso di prima a me.
-Non fare finta! Lo so chi sei.. Perchè non me lo
hai detto
subito? Ti volevi divertire. Potevi benissimo farti vedere dopo
l'incidente. Ma forse non ero così importante. Io ti amavo
ma a
quanto pare tu no!- Rimasi spiazzata e impietrita da quella sua accusa.
Lui aveva scoperto chi ero. Si era ricordato e ora mi odiava.
-Almeno potevi accertarti che stessi bene. Ma visto quanto te
ne
sia importato non vedo perchè dovresti farlo adesso!ADDIO-
Si
volto e uscii dalla porta di casa sbattendosela alle spalle.
Smisi di respirare. Qualcosa dentro di me si muoveva, anzi no
si
congelava. Il mio cuore divenne improvvisamente gelido e si
spezzò. Non
mi colpi la solita voragine, ma qualcosa di più grosso e
più doloroso. Non mi voleva e non mi amava, ricominciai a
respirare andando in iperventilazione. Non poteva lasciarmi, io lo
amavo e se lui se ne sarebbe andato per sempre stavolta sapevo che non
sarei riuscita a sopravvivere. Corsi verso la porta e scesi in strada,
lo vidi che camminava e gli corsi incontro.
-SAAMMM!!!!!!- Lo chiamai urlando ma lui non mi sentiva.
Poi una voce lontana e bassa concentrò la mia
attenzione.
-Lizzi schhhh !!! Lizzi!!!!!- Quella voce l'avevo gia
sentita, la conoscevo era qualla di Riccardo.
Una frazione di secondo e davanti ai miei occhi non c'era
più Sam e la mia via ma la faccia di mio fratello
preoccupato.
-Lizzi che è successo?- Continuava a chiederlo ma
io non lo ascoltavo. Ero felice era solo un incubo.
***
-Lizzi perchè urlavi?- Riccardo mi scrutava da sopra la sua
tazza. Ci eravamo svegliati, anzi io lo avevo svegliato dopo il mio
incubo e avevamo deciso di fare colazione visto che erano le sette.
-Lizzi rispondimi e non cercare scuse.- Avrei potuto dirgli
la
verità? Avevo paura della sua reazione . E se si sarebbe
comportato come Sam in quell'incubo?
"Scema è tuo fratello
non può reagire così"
Dovevo ascoltare quella vocina nella mia testa? Si lui era
mio
fratello e avrebbe capito. Almeno dovrebbe essere così in
famiglia. Presi un gran respiro e nel frattempo lui si
sistemò
meglio sulla sedia e appoggiò la tazza sul tavolo capendo
che stavo per
spiegargli. Gli raccontai tutto. Da quando avevo incontrato Sam mesi
prima, all'incidente ,a suoi genitori, fino a ieri sera e all'incubo.
Riccardo non disse una parola ma al contrario mi fissava perplesso e
ogni tanto sospirava.
- .. e ora ho paura che lui reagisca come nell'incubo e
quindi sto
cercando di fargli ricordare pian piano me e la nostra storia standogli
vicino- Sospirai chiudendo gli occhi. Mi sentivo meglio e
più
leggera. Era la prima volta che raccontavo tutto quello che c'era da
sapere di me a una persona. Non avevo mai detto niente e avevo sofferto
in silenzio per così tanto tempo che averne parlato con
qualcuno
mi aveva come alleggerito dal fardello che mi portavo dietro.
-E' per questo motivo allora che in questi ultimi mesi eri
così strana e... morta?-Alzai lo sguardo per cogliere
qualunque
arrabbiatura potesse avere Riccardo ma non ne trovai. Era solo
preoccupato e dispiaciuto.
- Sono tuo fratello e non l'ho neanche capito. Scusami-
Abbasso lo
sguardo e io rimasi in silenzio per un pò di secondi dopo
quelle
sue scuse.
-Scusarti? Sono io che devo scusarmi con tutti quelli che mi
erano
vicino, sono stata un cadavere che cammina per tutto questo tempo senza
mai dire niente o parlartene- Riccardo alzò lo sgurdo e
colsi
una nota di rimprovero.
- E ora hai paura di tornare cadavere?- Ecco lo sapevo. Aveva
colto
nel segno. Per quanto scemo o rimbambito potesse sembrare mio fratello
era davvero in grado di cogliere tutti i pensieri di una persona quando
gli si dava un'opportunità.
-Si e dopo questo incubo ne sono terrorizzata ancora di
più- Bevvi un sorso del mio latte .
-Secondo me andra tutto bene e devi solo aspettare un
pò
cercando di fargli ricordare man mano di te e di lui- Ci guardammo
negli occhi e senza dire niente lo ringraziai. Era davvero un ottimo
fratello quando voleva.
-Be come è andata ieri con la Licia ?- Chiesi
cambiando discorso.
-E' andata bene e mi sono anche autoinvitato al vostro
incontro di oggi!-
Oddio è vero!!! Oggi sarei dovuta andare con la
Cia e
me ne ero completamente dimenticata. Rimasi in silenzio pensando a cosa
potessi fare.
-Non sarei arrabbiata? Sai.. volevo uscire per la prima volta
come
una coppia di innamorati ma se non vuoi vi lascio sole.- Tornai a
fissarlo e vidi il suo volto tormentato dai sensi di colpa.
-No che dici! Va bene. Solo che mi ero scordata di oggi-
Dissi abbassando lo sguardo colpevole.
- Tu ... Ti sei scordata l'uscita con la Cia?-
-Si- Non potevo trovare scuse. Ogni mese io e lei andavamo in
città per una giornata di puro e sfrenato divertimento.
Anche se
negli ultimi mesi non era così divertente. L'avevo
dimenticato e
se la Cia lo avesse scoperto non mi avrebbe perdonata per molto tempo.
Quella era la nostra giornata.
-Non dirglielo. Ero così presa da Sam che mi
è
passato di mente. Oggi infatti dovrei uscire con lui- Era la
verità. Sperai con tutto il cuore che mi capisse e dopo un
interminabile momento Riccardo si sciolse in un sorriso.
-Ok. Non glielo dico ma a una condizione.Oggi porti anche Sam
così possiamo conoscerlo.- Poteva essere una soluzione
così accettai il compromesso.
-Ok va bene adesso gli chiedo.- Mi alzai e andai in camera
per poi
tornare al tavolo con il cellulare in mano. Era presto per chiamarlo ma
potevo mandargli un messaggio.
"Sam
oggi dovrei
andare in città con la Cia e il suo nuovo ragazzo, alias mio
fratello, ti va di venire? Chiamami quando ti svegli. Bacio"
Misi il cellulare su tavolo sapendo che si sarebbe svegliato
solo
alle nove. Appena lo appoggiai però iniziò a
vibrare.
Rimasi un po a fissare il display che indicava una chiamata di Sam.
Come mai era sveglio a quell'ora? Sotto lo sguardo curioso di mio
fratello presi il telefonino con mano tremante e lo avvicinai
all'orecchio.
-Pronto?-
-Lizzi sono io-
-Pensavo dormissi a quest'ora. Scusa se ti ho svegliato-
Dissi dispiaciuta.
-Non mi hai svegliato- Aveva una voce fredda e distaccata. Ci
fu un attimo di silenzio e poi aggiunse.
-Per oggi va bene a che ora vengo a prenderti?- Aveva un tono
troppo strano.
- A casa mia alle dieci siamo in tre. Sam ma che hai?- Chiesi
preoccupata.
-Devo parlarti. A dopo.- Riattaccò e io rimasi con
il cellulare
all'orecchio per un po di secondi mentre mio fratello mi chiedeva che
era succeso. Non era possibile. Ci eravamo finalmente riavvicinati e
anche baciati dopo mesi e mesi di sofferenza e ora doveva "PARLARMI" ?
Misi giu il cellulare e guardai mio fratello.
-Alle dieci viene a prenderci. Di alla Cia di venire qui. Ora
vado
a lavarmi- Si sentiva lontano un miglio che la mia voce era vuota e i
miei ochhi erano prossimi al pianto. Non volevo che Riccardo mi facesse
parlare interrogandomi così mi alzai velocemente andando in
camera prendendo mutande e reggiseno e andando verso il bagno. Sentii
una sedia muoversi e mio fratello.
-Lizzi che è successo- Stava per fermarmi per un
braccio
quando io riuscii a infilarmi in bagno e chiudendo subito dopo la porta
a chiave. Aprii l'acqua della vasca e mi lasciai andare a un pianto
basso per non farmi sentire.
-Lizzi apri questa porta- Riccardo imperterrito continuava a
bussare e a parlare.-Lizzi che è successo? Apri questa porta
e
spiegami.- Mi calmai per potergli rispondere. Cercai di tenere un tono
di voce normale.
-Mi faccio una doccia e poi vengo. Non sempre devi vedermi
nuda!- Smise di bussare alla mia risposta.
-Non ti credo ma se non vuoi parlarne ti lascio in pace. Ci
vediamo
alle dieci sotto casa io mi vesto e vado a prendere la Cia- Se ne
andò e io mi lasciai di nuovo andare al pianto. Rimasi
così per mezzora fino a calmarmi e a smettere di piangere.
Mi
alzai dal pavimento dove mi ero seduta e mi infilai nella vasca che
avevo riempito. L'acqua mi sciolse la schiena e mi calmò un
po.
Iniziai a riflettere. Mi stavo fasciando la testa ancora prima di
essermela rotta pensando che Sam dovesse dirmi qualcosa di brutto.
Chissa poteva essere anche qualcosa di bello! Però dalla
voce
non sembrava proprio qualcosa di bello.
-Lizzi sei tu in doccia?- Mia mamma fuori dalla porta si era
appena alzata e si chiedeva chi si fosse chiuso in bagno.
- Si mamma. Che ore sono?- Chiesi cercando di ricordare
quanto tempo avessi passato in vasca immersa nei miei pensieri.
-Sono le nove. Io vado dalla Francesca vuoi venire? Credo ci
sia anche sua figlia Marilu-
Le nove????
Ero stata in vasca per un'ora e mezza e mi sembrava neanche
dieci
minuti. Dovevo vestirmi e prepararmi perchè tra un'ora
sarebbe
arrivato Sam .
-No oggi vado fuori con la Cia e Riky- Uscii dalla vasca mi
avvolgei in un asciugamano aprendo la porta capendo solo allora il mio
errore.
-Riccardo? Cosa c'entra?- Mia madre mi guardava dalla porta
curiosa. Dovevo assolutamente porre rimedio a quel mio errore.
- Deve comprare un regalo e voleva il nostro parere.- Mia
madre mi scrutava cercando di capire se mentivo
-Non ci credo ma gli chiederò quando tornate- Non
avevo posto rimedio ma almeno avevo ritardato il ritardo.
-Ciao Lizzi-
-Ciao mamma- Dissi salutandola. Quando uscii di casa andai in
camera mia a vestirmi. Prima mi asciugai i capelli che raccolsi in una
coda. Poi mi truccai con un filo di matita verde e infine indossai un
paio di jeans, una felpa a maniche lunghe grigio scuro e un paio di
convers. Era una combinazione semplice ma nel suo intero era davvero
carina. Guardai ancora l'orologio e notai che erano gia le nove e
mezza. Presi il cellulare e composi il numero di Riccardo per scoprire
dov'era. Passarono un po di squilli e poi rispose.
-Pronto?-
-Riky sono io ma dove siete?- chiesi non capendo
perchè stava ridendo.
-Dai smettila- disse ridendo di nuovo
- Riky che hai da ridere e cosa devo smettere?- Chiesi un
pò irritata.
-Lizzi stavo dicendo alla Cia che continua a disturbarmi.-
Capii
immediatamente il motivo del loro ritardo. Si stavano salutando e
facendo le coccole. Chissa se io e Sam... Mi bloccai pensando subito
che mi doveva parlare.
- Ok ho capito muovetevi che manca solo mezzora- Dissi
cercando di avere un tono autoritario.
-Mezzora. Cia siamo in ritardo dobbiamo muoverci. Merda. An
Lizzi come stai?-Alzai gli occhi al cielo.
- Bene dai muoviti.- Riattaccai e contemporaneamente mi
arrivò un messaggio di Sam.
"Sono
sotto casa tua scendi?"
L'agitazione mi invase e prendendo la borsa in
camera mia
scesi con l'ascensore e quando fui al cancello vidi Sam che andava
avantri e indietro agitato.
Mi avvicinai a lui e lo feci voltare prendendolo per la
spalla.
-Ciao- Riuscii a dire solo questo vedendo il suo magnifico
viso turbato.
-Lizzi ciao.- Cadde un imbarazzante silenzio e io presi il
coraggio .
-Cosa devi dirmi?- chiesi quasi sussurrando.
-Io...Ieri sera quando sono tornato a casa..-
Sospirò per poi continuare deciso fissandomi negli occhi.
-Quando sono
tornato a casa i miei genitori erano li che mi aspettavano
arrabbiati perchè non sapevano dov'ero . Io pensavo che
tornassero solo tra qualche giorno e quando mi hanno visto entrare a
quell'ora mi hanno bombardato di domande su dove ero stato e cosa avevo
fatto.- Abbassai lo sguardo sentendolo parlare dei suoi genitori che
tanto odiavo.
-E..? -Chiesi
quasi sussurrando. Lui mi alzò il viso con una mano sul
mento per tornare a fissarmi negli occhi.
- E gli ho
raccontato di te. Loro mi hanno detto che vorrebbero conoscerti.-
"Io dovevo
incontrare le persone che più odiavo?"
Sm mi guardava
intensamente voleva sapere cosa ne pensavo. Io a quelle parole mi
irrigidii e voltai lo sguardo da un altra parte per non fargli vedere
la mia rabbia nei loro confronti.
-Lizzi
guardami. -Mi giro di nuovo la testa per guardarmi nuovamente negli
occhi. Rimasi in silenzio ancora per un pò ma dopo mi
sciolsi.
-Quindi
dovrò incontrarli?- chiesi sperando che mi dicesse di no.
- Si ma se non
te la senti non ti obbligo. Loro volevano vederti oggi ma dimmi tu
quando ti senti pronta.- Si avvicino di più a me. E io che
pensavo si fosse pentito del nostro bacio.
-Di certo non
oggi. Voglio uscire con te prima di fare questo passo importante.-
Dovevo prendere un po di tempo per far ricordare a Sam chi ero se no
glielo avrebbero detto i suoi genitori e non saprei come reaggirebbe.
-Certo Cucciola
tutto il tempo che vuoi.- Disse Sam accarezzandomi una guancia. Io
tirai un sospiro di solievo pentendomene subito visto che ora mi
guardava curioso. Chiese spiegazioni con lo sguardo e io glielo dissi.
-Sai pensavo ti
fossi pentito del bacio di ieri. Pensavo che..- Non riusci a finire che
mi blocco con un dito sulle labbra.
-Come puoi
pensarlo. Io non me ne pentirei MAI- In pochi istanti Sam copri
l'ultima distanza che c'era tra i nostri visi e poggio le sue labbra
sulle mie. Io mi persi nel nostro gioco di carezze riassaporando quel
gusto e sapore così intenso che mi era tanto mancato. quando
ci staccammo eravamo tutti e due a corto di fiato. Prendemmo fiato e
stavamo per ricatturarci le labbra a vicenda quando un clacson disturbo
quell'atmosfera e subito dopo le urla di un ragazzo.
-Sam non me la
cosumare di prima mattina- Mi voltai gettando uno sguardo omicidia a
mio fratello Riccardo che si avvicinava a noi con la Cia sotto braccio.
-Ciao Riky alla
fine come è andata?- Chiese Sam e io rimasi un attimo
sorpresa da quello scambio di battute e lo stesso era per la Cia visto
il modo in cui guardava il suo ragazzo. Mio fratello scoppio in una
fragorosa risata prima di rispondere.
-Bene
è andata bene anche se per colpa sua mi è toccato
uscire per niente.- Disse indicandomi poi continuo- Ma ne è
valsa la pena.- Cia questo è Sam e lei ovviamente la
conosci.- Disse sorridente.
Io e la Cia ci
guardammo e staccandoci dai nostri rispettivi ragazzi a braccietto ci
incamminammo da un'altra parte dicendo- SE NON CI SPIEGATE NOI CE NE
ANDIAMO-
Non facemmo
neanche un passo che la Cia fu bloccata per i fianchi da Riccardo e io
da Sam che all'orecchio mi sussurro facendomi rabbrividire:
-Ti spiego
quando siamo soli cucciola- Quella voce così bassa e quel
soprannome mandarono il mio cervello completamente in vacanza e senza
pensare a gli altri mi voltai e lo baciai intensamente rituffandomi in
quel sapore tanto bramato. Poi salimmo tutti e quattro in
macchina per partire per la nostra gita a quattro.
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Capitolo 15 *** Uscita a 4 !!!!!!!! ***
Buona
seraaaaaaaaaaaa!!!!
Ciao a tutti ci ho messo un pò ma almeno è un
capitolo un pò lunghetto certo
non tantissimo ma tra scuola piano e ripetizioni che do mi è
un pò difficile
trovare il tempo comunque sarò breve questa volta. Ringrazio
quelli che mi seguono
e in particolare modo quelli che recensiscono! Buona lettura e scusate
ancora
per il ritardo di questo capitoletto, alla prossima.
CIAO CIAO
-Allora, allora e allora! Quanti anni hai?- Tirai un colpo
alla spalla di
mio fratello che era seduto davanti come passeggero.
-Lascia stare Sam e non fargli il terzo grado!-Dissi
scocciata per la sua
curiosità.
-Ok ok scusa- Si mise a ridere seguito poi da Sam che
guidava.
-E dai Lizzi lascialo stare è solo preoccupato per
te e ne vuole sapere di
più- Ecco ci mancava solo la Cia
che seduta alla mia destra nei posti dietro cercava di proteggere mio
fratello.
- Cia tu lo dici solo per Riccardo - Dissi abbandonandomi sul
sedile con le
braccia incrociate al petto. La Cia intanto divenne
completamente rossa dall'imbarazzo e non
resistendo scoppiai a ridere seguita poi da mio fratello che si era
voltato per
vedere il motivo della mia risata. Lei allora si volto a guardare fuori
dal
finestrino arrabbiata.
- Sam potresti accostare?- Chiese mio fratello. Sam sorpreso
fece segno di
si e accosto . Mio fratello allora si volto verso di me.
- Lizzi non è che potresti scendere un attimo- Io
e Sam ci guardammo un
attimo tutti e due un pò impauriti, poi scesi . Fuori dalla
macchina mio
fratello venne alla mia portiere.
-Non è che puoi sederti davanti così
sto vicino alla Cia e mi faccio
perdonare- Gli sorrisi felice e andai a sedermi davanti mentre mio
fratello si
accomodava dietro. Appena mi sedetti Sam mi guardò ancora un
pò preoccupato ma
dandogli un bacio sulla guancia gli sussurrai all'orecchio che voleva
solo
stare vicino alla Cia. Ripartimmo e nessuno parlava. Sam al mio fianco
ogni
tanto sorrideva e io non ne capivo il motivo, guardavo la strada e non
vedevo
niente. Mancavano 5 o 10 minuti al centro della città.
-Smettila- Disse la Cia
a un certo punto, mi voltai e vidi mio fratello che le baciava il collo
accarezzandogli una gamba. Tornai immediatamente al mio posto e non mi
voltai
più!Allora guardai Sam e capii il motivo dei suoi sorrisi,
lui se ne era già
accorto! Sorrisi anche io e per un pò rimanemmo in silenzio.
- Be dai dove andiamo ora che siamo in città? di
solito cosa fate tu e la Cia?- Mi voltai e vidi
mio
fratello con la mano ancora sopra la gamba della mia amica che
teneva
vicino a se con l'altro braccio. Tutti e due erano sorridenti e io
rimasi un
attimo a fissarli .
-Vuoi sapere un modo per farsi perdonare dalla Cia?- Esclamo
infine mio
fratello vedendo che non gli rispondevo. Lo guardai e poi lui sotto
minacce
della mia amica continuò- I bacini sul collo-
Per fortuna che Sam aveva appena parcheggiato
perchè la Cia sbuffando scese
dalla
macchina seguita subito dopo da Riccardo che doveva farsi perdonare
anche
questa.
-Ehi stai bene?- Mi voltai e vidi Sam che mi
fissava con un sorriso
mozzafiato stampato sulle labbra. Feci segno di si con la testa per poi
riprendermi da quel suo sorriso ammaliatore.
-E' per questo che ridevi e non mi hai detto niente!
Crudele.-Cercai di
colpirlo sul petto ma lui mi fermo il polso avvicinandomi poi a se. Le
nostre
bocche erano vicinissime quasi si sfioravano e io non potei non
guardare quelle
sue labbra così seducenti. Lui sorrise.
-Sei bellissima quando ti arrabbi- Ecco quello era il colpo
di grazia, non
resistendo più lo baciai e fui subito accolta da quel suo
gusto irresistibile.
Non avrei mai potuto farne a meno. Quando ci staccammo avevamo tutti e
due il
fiatone. Era impossibile come, ogni volta, rimanevamo senza fiato. Mi
persi a
guardare i suoi occhi con la testa inclinata .
-Sai hai un buon sapore!- Disse Sam dandomi piccoli baci sul
mento e la
guancia per seguire il profilo del mio viso. Io mugugnai un si mentre
mi lasciavo
andare a quelle carezze. A un certo punto lui smise. Aprii gli occhi e
lo vidi
mentre mi osservava con un'espressione sorpresa e felice.
-Cosa c'è?- Chiesi esitante.
-Sono io che ti faccio questo effetto?- Con una mano mi
sfioro una guancia
per poi seguire il mio collo fino alle spalle. Io senza volerlo andai
un pò in
iperventilazione e il mio cuore iniziò a battere sfrenato,
chiusi gli occhi
assaporando quel momento che avevo sognato da mesi. Improvvisamente
smise e
riaprendo gli occhi lo vidi ancora fissarmi con un'espressione che
sprizzava
felicità da tutti i pori. Abbassai lo sguardo imbarazzata
sempre vicini l'una
all'altro .Mi prese il mento e sorridendo mi bacio per poi dirmi:-Mi
piaci un
casino-Ecco in quel momento il mio cervello mi disse definitivamente
addio.
Ricominciammo a baciarci finchè qualcuno non busso al
finestrino. Ci
voltammo e scorgemmo mio fratello a braccetto con la mia amica.
-Ragazzi per piacere non in macchina. E poi dobbiamo andare-
Rise vedendo
la mia espressione stupita quanto meno. Uscimmo dalla macchina e
io
avvicinandomi a mio fratello gli tirai un pugno.-Non rompere le
scatole- Gli
dissi decisa. Iniziammo a camminare io a braccetto con Sam e dietro
Riccardo
con la
Cia finchè
non arrivammo in piazza Bra. Ci fermammo poi per decidere cosa fare,
quindi i
due ragazzi voltarono verso me e la mia amica.
-Ragazze cosa fate di solito?- Chiese Sam guardandoci. Io mi
voltai verso la
Cia e scoppiammo a ridere. Di
solito andavamo prima a mangiare un gelato e poi a fare compere nei
negozi di
intimo provandoci anche i completi, diciamo più provocatori
e sexy, solo per
scherzare. Inoltre camminavamo in via Mazzini facendo finta di essere
due
persone diverse chiamandoci Svettlana o Sheila solo per divertirci.
Capitava
ogni tanto di fare finta di flirtare o di essere delle ragazze ricche
indecise
se andare da Dolce e Gabbana o Luis Vuitton. Ma di solito le nostre
tappe fisse
erano gelato ai Savoia, Tezenis e Intimissimi per l'intimo e un bar
dove
chiacchierare e bere un buon caffè. Certo non mancavano mai
i nostri scherzi o
giochi ma alla fine volevamo solo passare una giornata tra ragazze per
chiacchierare. Continuavamo a ridere senza riuscire a fermarci
ripensando alle
nostre avventure che di certo non avremmo raccontato a loro. Quando ci
calmammo, loro due attendevano curiosi e un pò offesi per la
nostra reazione,
mi voltai verso la
Cia
che si illumino come ad aver trovato una soluzione a quel nostro
piccolo
problema.
-La nostra prima tappa è un gelato-
Esclamò felice.
-E poi?- Chiese Sam scrutando la mia reazione. Aveva
già capito che
nascondevamo qualcosa così distolsi lo sguardo fissando
Riccardo.
-E dopo di solito facciamo shopping- Continuò la
mia amica con finto
entusiasmo.
-Ok allora andiamo ai Savoia - Concluse mio fratello
avviandosi con lei.
Feci per seguirli quando due mani mi bloccarono per i fianchi facendomi
rabbrividire alla sua presa. Mi tenne stretta sempre per la vita non
permettendomi di girarmi e poi si avvicino per poggiare il mento sulla
mia
spalla.
-Dopo mi dirai cosa fate di solito?- Rabbrividii ancora per
la sua
vicinanza e per la sua voce così bassa e sensuale.
-Si... Se mi dirai di Riky !- Riuscii a dire dopo un attimo
di silenzio in
cui io cercavo di far ripartire il mio cervello.
-Affare fatto.- Mi baciò sulla guancia per poi
andare dagli altri mano
nella mano, non volevo allontanarmi da lui. Arrivammo trovando quei due
a
baciarsi.
-E poi dici a me!- Dissi interrompendoli. Come al solito la
mia amica
divenne completamente rossa mentre Riccardo rideva felice.
-Hai ragione sorellina- Disse rivolgendosi poi a lei.
- Cia che gelato vuoi?- Sorrise per il suo rossore .
-Cocco e liquirizia- Disse sempre imbarazzata.
- Lizzi te che cosa vuoi invece?- Mi chiese poi Sam.
-Caffè grazie- Stavo tirando fuori il portafoglio
quando lui mi fermò.
-Offro io alla nostra.. Siamo già alla terza
uscita e stiamo già insieme-
Feci cenno di si con la testa sorpresa per la sua riflessione.
-Allora offro io alla mia ragazza!- Si voltò e
entrò nella gelateria.
-E lo stesso vale per la mia ragazza!- Disse Riccardo
seguendolo e
lasciandoci così sole. Mi voltai verso la mia amica e vidi
che come me
sorrideva come un ebete per come ci avevano definite. Sempre sorridendo
iniziammo a saltellare abbracciandoci.
-Siamo le loro ragazze!- Esclamammo insieme. Ci staccammo e
subito tornai
al nostro problema.
- Cia dove li portiamo? Non possiamo fare le nostre cose e i
nostri giochi-
Ci mettemmo a riflettere fino a quando lei sbuffò
rassegnata.
-Noi andiamo a fare shopping! Prima o poi si stuferanno e
decideranno loro
dove andare così il problema non esiste più!-
Esclamò infine.
-Che problema?- Chiese mio fratello che proprio in quel
momento usciva
dalla gelateria con il cono della Cia mentre Sam mi porse il mio.
-Nessuno- Dissi veloce.
-Io non so come tu faccia- Esclamò Sam al mio
fianco e voltandomi vidi che
fissava il mio gelato.
-A fare cosa?- Mentre lo chiesi mi venne in mente un ricordo
remoto.
***
-Cucciola
ti ho preso il gelato!- Disse
Sam uscendo dalla gelateria più conosciuta del mio quartiere
con un cono al
caffè per me e uno al tiramisù per lui.
-Grazie
Sam - Ci sedemmo sulla panchina
per goderci quel lunedì pomeriggio in santa pace.
-Adoro
il caffè - Dissi gustando il mio
gelato. Sam sorrise per poi accarezzarmi il dorso della mano che teneva
stretta
nella sua.
-Lo
so cucciola. Anche se a me fa
ribrezzo!-
"Si
lo so, lo so, è disumano che
odi il caffè ma per il resto era il ragazzo perfetto. Almeno
per me."
Gli
sorrisi per poi fare il mio solito
gioco. Mi avvicinai e mentre ci baciavamo appoggiai il mio gelato al
suo così
da avere anche il tiramisù mentre a lui lasciavo un
pò di caffè,
contemporaneamente sorrisi e lui capii che cosa avevo fatto.
-Di
nuovo... E questa volta mi hai
distratto baciandomi??? Sei proprio crudele!- Guardò il suo
gelato,
allontanandosi un pò da me, con un'espressione schifata.
Si
voltò di nuovo verso di me per farmi
gli occhioni dolci, così come al solito mangiai il gelato al
caffè che era
finito sul suo cono.
-Lo
sai cucciola che quando fai così
estremamente sexy?- Mi mancò il respiro per quella sua
confessione e lui
intanto scoppiò a ridere. Dopo un pò mi ripresi.
-Questa
me la pagherai vedrai!- Dissi
indicandolo con un dito.
***
"Che strano, non ero ancora
riuscita a vendicarmi!"
Tornai al presente vedendo Sam che indicava il mio gelato.
-Ti piace il caffè?- Chiese con la sua solita
faccia schifata per quella
cosa che a me piaceva da matti.
-Si e a te piace il tiramisù- Dissi indicando il
suo gelato e sorridendogli
come se non sapessi il motivo della sua espressione.
-Io odio il caffè!- Concluse alla fine assaggiando
il suo gelato.
-E io lo amo, come anche il tiramisù- Lo dissi e
senza pensarci attuai la
mia vendetta che gli avevo tanto giurato, rubandogli come in quel
ricordo
lontano un pò di tiramisù lasciandogli il
caffè nel suo.
-Crudele... Ora non lo mangio più- Disse con il
broncio che ci si poteva
aspettare da un bambino. Aspettavo solo questo per aumentare la mia
vendetta mi
avvicinai e il più sensualmente possibile mangiai il
caffè che tanto odiava. Mi
sentii osservata tutto il tempo e quando alzai lo sguardo vidi Sam che
mi
fissava con la bocca aperta. Allora cercai di riscuoterlo.
- Sam che hai?- Gli sorrisi mettendomi poi a ridere. Mentre
Riccardo e la
Cia parlavano tra loro lui si
avvicinò a me per potermi sussurrare nell'orecchio.
-Non farlo più se no non potrei rispondere delle
mie azioni!- Ci guardammo
negli occhi e sorrisi per poi baciarlo. Quanto amavo quel
sapore. Ci
baciammo due secondi perchè poi lui si stacco subito
allontanandosi.
-Che c'è?- Chiesi un pò delusa per il
suo comportamento.
-Scusa ma sai da caffè!- Disse mentre io alzavo
gli occhi al cielo.
-Dai andiamo e tieni Lizzi ho una caramella se vuoi!- Disse
mio fratello.
Finimmo i gelati e mentre io mangiavo la caramella dandola vinta a quel
pazzo
del mio ragazzo ci avviammo per via Mazzini.
-In quale negozio andate?- Chiese Sam sempre al mio fianco.
Io e la
Cia ci guardammo per poi
rispondere contemporaneamente.
-BERSHKA!!!!!!- Ridendo come matte arrivammo al negozio e
entrammo.
Camminavamo in mezzo al reparto donna trascinandoci dietro i nostri due
ragazzi
già un pò annoiati. Noi guardavamo i vestiti e
prendevamo qualunque cosa, solo
per annoiarli e fargli poi decidere cosa fare. Andammo ai camerini, io
con
dieci vestiti e due felpe mentre la Cia aveva otto vestiti e
tre paia di scarpe con il tacco
abbinate. Io e Sam andammo nell'unico libero del primo corridoio mentre
mio
fratello e la
Cia
andarono in quelli del secondo corridoio.
-Ok io provo questo per primo- Dissi prendendo un vestito bianco
stretto alla
vita e lungo fino alle ginocchia, ogni tanto aveva dei fiorellini
azzurri.
Inoltre aveva uno scalda cuore a maniche lunghe nero e aperto sul
davanti.
Entrai nel mio camerino e mi spogliai per indossare quel vestito.
-Cucciola sei vestita?- Chiese Sam che aspettava fuori dalla porta. Io
mi
guardavo allo specchio e con quel vestito, in cui non ero molto a mio
agio,
dissi di si e aprii la porta facendo entrare Sam che si chiuse la porta
alle
spalle. Mi voltai e feci un giro su me stessa. Lui non diceva niente,
rimaneva
solo li a guardarmi.
-Allora?- chiesi impaziente, lui si riscosse un attimo.
-Mi piace anche se...- Disse sorridendo maliziosamente e avvicinandosi
facendomi poi girare per dargli le spalle e guardarci tramite lo
specchio.
-Anche se?- Chiesi mentre lui mi teneva per i fianchi con il
mento
appoggiato sulla mia spalla.
-Anche se lo preferirei più corto- Disse
sorridendo sempre e giocando con
il tessuto del vestito.
-Sei veramente scemo- Dissi sorridendo a mia volta buttandolo
poi fuori dal
mio camerino , certo non prima di avergli fatto la linguaccia e aver
preso il
secondo vestito. Provai tutti i vestiti fino a uno che non mi sembrava
di aver
preso! Era un vestito leggero con delle spalline sottili azzurre come
il
vestito, era attillato con una gonna che arrivava a metà
coscia inoltre era
stretto ai fianchi da una cintura marrone. Mi guardai allo specchio e
sbuffai.
-SAMMM???- Aspettai un pò e poi la porta si apri
lasciando entrare due
stivali alti e marroni come la cintura e con un tacco di almeno dieci
centimetri. Me li misi solo per farlo contento e poi aprii la porta.
Lui entrò
veloce per poi chiudersi la porta alle spalle e guardarmi. Io feci un
giro su
me stessa.
-Sei bellissima e questo vestito poi..- Cerco di avvicinarsi
ma io lo
fermai con una mano.
-Il vestito è troppo corto- Terminai la sua frase
e ributtandolo fuori
dalla porta, mi rimisi i miei abiti stufa di quello shopping e
riuscì a
mettermi la maglietta in tempo che Sam entro sorridendo.
-Sei scemo! Se entravi due secondi prima ero nuda!- Gli tirai
un buffetto e
lui sorrise.
-Caspita che peccato. Comunque volevo stare un pò
solo con te. Riccardo e la Cia hanno finito e
stanno per
venire qui a chiedere come va .- Lo guardai un attimo sorpresa per poi
riscuotermi .
-E tu vuoi farti trovare qui dentro insieme a me! Se mio
fratello ti vede
poi..- Non riuscii neanche a finire la frase che lui mi mostro un
messaggio sul
suo cellulare inviato da Sam.
"Lo
so che sarai in camerino con
mia sorella a fare chissà cosa ma noi stiamo venendo li e
per piacere siate
presentabili e vestiti almeno!"
-Cosa????-Esclamai ad alta voce mentre il mio ragazzo
sorrideva alla mia
reazione. Io intanto non mi capacitavo del suo messaggio.- Se lo prendo
finisce
in grossi guai!- Dissi ancora arrabbiata e mentre io andavo avanti e
indietro
per il camerino Sam mi blocco con una sola parola.
- Perchè?- Mi voltai e lo vidi sorridere malizioso
mentre si avvicinava a
me e con una mano mi accarezzava una guancia per poi scendere ad
accarezzare la
mia spalla. Il mio cervello si disconnesse per alcuni minuti sotto
l'effetto di
quelle carezze.
- Perchè... perchè ... cosa pensa...
che facciamo?- Riuscì a dire in un
sussurro balbettando. Lui sorrise ancora prima di baciarmi tenendomi
vicina a
se con un braccio dietro la schiena. Mi tuffai in quel suo sapore
irresistibile
che subito mi accolse , dolce e irresistibile. Ci staccammo tutti e due
col
fiatone per riprendere fiato stavamo per rituffarci ognuno nel sapore
dell'altro quando qualcuno bussò alla porta.
-Piccioncini, io mi sono stufato di questo shopping che ne
dite se andiamo-
Io allontanandomi da Sam che nel frattempo sorrideva tra se andai ad
aprire
alla porta per poi investire mio fratello con mille insulti.
-Tu come hai potuto..- non riuscii neanche a finire che Sam
mi prese per i
fianchi e facendomi voltare mi bacio sulle labbra .Un bacio passionale
,
una tenera carezza che mi mandò il cervello in tilt per
l'ennesima volta
lasciando sfumare così la mia arrabbiatura. Sorrise sulle
mie labbra e
prendendomi per mano uscimmo dai camerini.
CHISSA PERCHE' RIDEVA!!!!
(La ragazza non sapeva che alle sue spalle Riccardo
ringraziava Sam con gesti
buffi per averlo salvato da quella furia di sua sorella)
-Bene visto che di shopping non ne voglio più
sapere dove andiamo?- Io e la Cia ci guardammo
cercando di
pensare a un'altra possibile scusa quando Sam intervenne.
-Non so voi ma tutto questo shopping mi ha messo un
languorino! Andiamo a
mangiare?-Guardai l'orologio e mi sorpresi vedendo che erano
già le 13:12
insomma avevamo fatto ben due ore di shopping. Ripensando poi all'idea
del cibo
il mio corpo come a voler rispondere da solo brontolo facendo ridere
tutti.
-Ok andiamo. Pero mangiamo in Borgo Roma così poi
caso mai andiamo al
cinema. E tu stai vicino a me è ovvio!- Disse mio fratello
Riccardo mentre la
Cia lo spinse un pò per poi
urlarmi per farsi sentire anche dal suo ragazzo.
-Tuo fratello è uno scemo- corse poi subito via
perchè Riccardo la rincorse
per fargliela pagare. Sam si avvicinò al mio orecchio
abbracciandomi.
-E tu ovviamente stai vicino a me!- Sorrise all'idea di noi
due al cinema e
il mio stomaco brontolo ancora facendolo poi ridere.
-Ma prima tu devi mangiare se no il tuo stomaco
disturberà tutta la sala!-
Sempre ridendo e scherzando ci avviammo tutti e quattro alla macchina
per poi
partire per Borgo Roma. Questa volta però mi vendicai di mio
fratello
ricordandomi del suo messaggio e mi sedetti dietro con la Cia
così Riccardo dovette
sedersi davanti stando così lontano dalla mia amica con cui
borbottai per tutto
il viaggio su possibili scherzi da fare ai nostri due ragazzi!!
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