Personaggio: Itachi Uchiha

Personaggio aggiunto: Mikoto Uchiha

Prompt: Sole

Because mother is a light in the family

Pioveva, ormai ininterrottamente da una settimana. Un bambino con l’aria imbronciata guardava fuori dalla finestra. Il piccolo si teneva il viso con tutte e due le mani. Con occhi tristi guardava sconsolato l’esterno. Il piccolo Itachi Uchiha non ne poteva più, voleva uscire ad allenarsi, era stufo di stare in casa.
“Itachi!” Una voce dolce ma decisa l’ho chiamò. Il bambino immerso nei suoi pensieri girò la testa di scatto e rispose “Sono qui, mamma!”. Una donna bellissima, con grandi occhi neri e lunghi e lisci capelli dello stesso colore apparve in salotto. Guardò il figlio sorridendo “Non ti sei ancora stancato di guardare fuori? Sarà da almeno mezz’ora che sei lì.” “Ma mamma, io mi annoio! Voglio andare ad allenarmi con i kunai!” Mikoto Uchiha si mise a ridere. La sua risata cristallina arrivò alle orecchie del figlio come una dolce musica da ascoltare per ore.
“Itachi, devi ancora iniziare la scuola ninja e già pensi ad allenarti? Sei proprio come tuo padre. E comunque i kunai sono pericolosi, sei ancora troppo piccolo per usarli.” E sorrise. Itachi spostò lo sguardo alla sua sinistra e arrossendo un po’ le risposte biascicando “Non sono piccolo, ho cinque anni e so già usare i kunai.” Mikoto sentendo la risposta del figlio scoppiò ancora a ridere, sta volta più fragorosamente. Itachi non poteva fare a meno di guardare la madre e si lasciò contagiare dalla sua allegria. Le sorrise sbuffando un po’ cercando di trattenere una risata.
Appena Mikoto smise di ridere si avvicino al figlio e gli poggiò una mano sulla testa cominciando ad accarezzargli i capelli. Con aria assorta la donna guardò fuori dalla finestra mentre il bambino la guardava con occhi curiosi e ammiranti.
“Non pensi che sia una bellissima giornata?” “Mamma, piove, come può essere una bellissima giornata?” “Hai ragione, non lo è, ma secondo me lo è lo stesso.” “E perché?” “Perché, nonostante la pioggia, il sole ci sta comunque guardando anche se nascosto dietro le nuvole e quando tutto questo finirà verrà fuori a scaldarci.” Itachi guardava la madre sempre più incuriosito. Non riusciva a capire le sue parole. Sapeva benissimo anche lui che dietro le nuvole c’era il sole e che quando avesse finito di piovere sarebbe spuntato fuori ma non riusciva comunque a vedere una bella giornata. “Cosa vuoi dire?” Mikoto abbassò lo sguardo verso il viso del fanciullo. Nei suoi tratti riusciva a vedere perfettamente anche quelli del padre, anche se modestamente gli occhi e i capelli erano identici ai suoi. Gli sorrise per l’ennesima volta. “Itachi, dietro alle cose brutte si nasconde sempre una luce di speranza come dietro alla pioggia si nasconde il sole. Credi sempre fermamente nei tuoi sogni e nella speranza di un nuovo giorno e verrai sempre illuminato dal sole.”
Itachi non riusciva a capire quelle parole, ma di una cosa era sicuro: Mikoto era il sole che gli illuminava tutte le giornate.

Itachi si svegliò di colpo. Sorrise. Fuori pioveva ma lei era ancora il suo sole.

-The End-

Totale punti dei 3 turni: 13

Glox91 con “Because mother is the light of the family”
x Originalità
x Grammatica
x IC Personaggio Base
x IC Personaggio Aggiunto
x Plausibilità flashfic
x Uso del Prompt
-x Bonus/Malus (ultima al turno precedente e usufruito della proroga)
Totale: 5 punti

Glox’s Post:

Buongiorno a tutti! Con l’avanzare del contest avanzano pure le flash fic. Itachi e Mikoto, in realtà era tutto un sogno però potrebbe essere successo veramente, chi lo sa. All’inizio volevo fare un AU, poi però leggendo bene il tutto ho notato che potevo lasciarlo nel loro mondo e così ho fatto.

Ringrazio Lalani, Shark Attack, Lovy Chan, Silvar Tales, Killuale 94 e Dirty Charity per aver commentato i precedenti capitoli. Non rispondo qui alle recensione perché ho già risposto, quindi sono a posto!

Spero che questo capitolo vi piaccia.

Alla prossima settimana!

Glox <3 

Personaggio: Itachi Uchiha

Personaggio aggiunto: Pain

Prompt: Vento

Cold Wind/Gentle Breeze

C'era una cosa che non riusciva a capire Itachi. Conosceva benissimo gli obiettivi dell'Akatsuki ma non riusciva a capire cosa passava per la testa di Pain. Lo vedeva raramente, il capo preferiva parlare con loro attraverso la telepatia, ma anche la sua voce lo intimidiva. Itachi Uchiha intimidito? Chi l'avrebbe mai detto! Colui che non aveva battuto ciglio nell'eliminare il proprio clan si ritrova ad essere intimidito da una persona qualunque. Ma è questo il fatto, Pain non era una persona qualunque. Se Itachi con la sua impassibile espressione e i suoi modi controllati e attenti veniva definito freddo, Pain con i suoi occhi concentrici e la sua aura divina poteva essere definito ghiaccio. Itachi in confronto a lui non era altro che una brezza tiepida, di quelle fastidiose perché non ti scaldano ma neanche ti rinfrescano, la loro unica utilità sarebbe quella di rilassare le persone in passeggiata. Pain invece era un vento gelato, forte, da cui ti devi per forza riparare se non vuoi essere spazzato via.

Da cos'era derivata questa differenza? Forse dal dolore? Dalla sofferenza? Di certo Itachi non aveva provato meno dolore di lui, anzi. Allora dal carattere? Quello era già più plausibile. Ma pure l'Uchiha sapeva che sotto quell'organizzazione c'era qualcuno di potente, anche più di Pain, un vero tornado senza pietà. Anche il grande capo, il vento siberiano, prendeva ordini da qualcuno.

Itachi non era altro che una pedina. Ma nonostante fosse consapevole di tutto ciò si era lasciato usare senza riguardo. Era proprio una brezza tiepida. Non poteva aspirare a diventare come Pain, gelido come il ghiaccio e forte come il vento siberiano, ma in effetti nemmeno ci teneva ad una cosa del genere. Infondo, anche il capo era comandato da quella persona. I due avevano una cosa in comune, almeno. Anzi, due. Pure Pain aveva un arte oculare. Itachi non sapeva dire se più forte del suo Sharingan o meno, ma di certo molto pericolosa, anche più del suo.

Si capisce la potenza di quell'uomo anche senza averlo davanti. Al solo pensiero Itachi viene pervaso da mille brividi ghiacciati, a conferma di ciò che pensa.

Ma la cosa che più preoccupava l'Uchiha era l'imprevedibilità di Pain. Riceveva ordini da Madara, ok, ma fin quando sarebbe andato avanti a fare la persona servile? Di certo in testa aveva un piano ben curato e dettagliato che lo avrebbe portato a raggiungere i suoi veri scopi. E i Jinchuuriki sarebbero soltanto un escamotage, qualcosa che non faccia intendere le vere intenzioni, che distragga non solo Itachi e i suoi colleghi, ma anche Madara. Un piano infido che potrebbe arrivare perfino alla conquista di tutte le regioni o di creare un solo stato in cui Pain sarebbe il re e gli altri i suoi servi.

Potrebbe essere di tutto.

Fare ipotesi è semplice, ma azzeccare quella giusta no.

Pain era l'imprevedibilità fatta a persona, un vento gelido e burrascoso che cercava di fottere perfino il diavolo.

Itachi sarebbe rimasto solo una brezza tiepida e leggera.

-The End-

Glox91 con “Cold Wind/Gentle Breeze”
☐ Originalità (non è che non sia originale, ma è solamente un flusso di pensieri e considerazioni...)
x Grammatica
xIC Personaggio Base
☐ IC Personaggio Aggiunto (Pain non ha voce in capitolo, sarebbe stato meglio uno scambio di battute tra i due)
x Plausibilità flashfic
x Uso del Prompt
☐ Bonus/Malus (neutro)
Totale: 4 punti

Glox's Post:

Ed ecco qua il secondo capitolo. La situazione inizia a diventare più ardua però mi sto divertendo. Un motivo in più per conoscere meglio i personaggi di questo anime.

Ringrazio Killuale_94, Crystal Alchemist, Shark Attack, Lovy Chan, Lalani e Silvar Tales per aver commentato il primo capitolo.

Spero vi possa piacere pure questo per quanto possa essere spoglio.

Alla prossima!

Glox <3

Personaggio: Itachi Uchiha
Personaggio aggiunto: Mikoto Uchiha
Prompt: Sole
Genere: Commedia, Introspettivo, Fluff 
Avvisi: What If?, Flash Fic(500 parole)

Because mother is a light in the family

Pioveva, ormai ininterrottamente da una settimana. Un bambino con l’aria imbronciata guardava fuori dalla finestra. Il piccolo si teneva il viso con tutte e due le mani. Con occhi tristi guardava sconsolato l’esterno. Il piccolo Itachi Uchiha non ne poteva più, voleva uscire ad allenarsi, era stufo di stare in casa.
“Itachi!”
Una voce dolce ma decisa l’ho chiamò. Il bambino immerso nei suoi pensieri girò la testa di scatto e rispose
“Sono qui, mamma!”.
Una donna bellissima, con grandi occhi neri e lunghi e lisci capelli dello stesso colore apparve in salotto. Guardò il figlio sorridendo
“Non ti sei ancora stancato di guardare fuori? Sarà da almeno mezz’ora che sei lì.”
“Ma mamma, io mi annoio! Voglio andare ad allenarmi con i kunai!”
Mikoto Uchiha si mise a ridere. La sua risata cristallina arrivò alle orecchie del figlio come una dolce musica da ascoltare per ore.
“Itachi, devi ancora iniziare la scuola ninja e già pensi ad allenarti? Sei proprio come tuo padre. E comunque i kunai sono pericolosi, sei ancora troppo piccolo per usarli.”
E sorrise. Itachi spostò lo sguardo alla sua sinistra e arrossendo un po’ le risposte biascicando
“Non sono piccolo, ho cinque anni e so già usare i kunai.”
Mikoto sentendo la risposta del figlio scoppiò ancora a ridere, sta volta più fragorosamente. Itachi non poteva fare a meno di guardare la madre e si lasciò contagiare dalla sua allegria. Le sorrise sbuffando un po’ cercando di trattenere una risata.
Appena Mikoto smise di ridere si avvicino al figlio e gli poggiò una mano sulla testa cominciando ad accarezzargli i capelli. Con aria assorta la donna guardò fuori dalla finestra mentre il bambino la guardava con occhi curiosi e ammiranti.
“Non pensi che sia una bellissima giornata?”
“Mamma, piove, come può essere una bellissima giornata?”
“Hai ragione, non lo è, ma secondo me lo è lo stesso.”
“E perché?”
“Perché, nonostante la pioggia, il sole ci sta comunque guardando anche se nascosto dietro le nuvole e quando tutto questo finirà verrà fuori a scaldarci.”
Itachi guardava la madre sempre più incuriosito. Non riusciva a capire le sue parole. Sapeva benissimo anche lui che dietro le nuvole c’era il sole e che quando avesse finito di piovere sarebbe spuntato fuori ma non riusciva comunque a vedere una bella giornata.
“Cosa vuoi dire?”
Mikoto abbassò lo sguardo verso il viso del fanciullo. Nei suoi tratti riusciva a vedere perfettamente anche quelli del padre, anche se modestamente gli occhi e i capelli erano identici ai suoi. Gli sorrise per l’ennesima volta.
“Itachi, dietro alle cose brutte si nasconde sempre una luce di speranza come dietro alla pioggia si nasconde il sole. Credi sempre fermamente nei tuoi sogni e nella speranza di un nuovo giorno e verrai sempre illuminato dal sole.”
Itachi non riusciva a capire quelle parole, ma di una cosa era sicuro: Mikoto era il sole che gli illuminava tutte le giornate.

Itachi si svegliò di colpo. Sorrise. Fuori piove ma lei è ancora il suo sole.

-The End-
 

Totale punti dei 3 turni: 13

Glox91 con “Because mother is the light of the family”
x Originalità
x Grammatica
x IC Personaggio Base
x IC Personaggio Aggiunto
x Plausibilità flashfic
x Uso del Prompt
-x Bonus/Malus (ultima al turno precedente e usufruito della proroga)
Totale: 5 punti

Glox’s Post:

Buongiorno a tutti! Con l’avanzare del contest avanzano pure le flash fic. Itachi e Mikoto, in realtà era tutto un sogno però potrebbe essere successo veramente, chi lo sa. All’inizio volevo fare un AU, poi però leggendo bene il tutto ho notato che potevo lasciarlo nel loro mondo e così ho fatto.
Ringrazio Lalani, Shark Attack, Lovy Chan, Silvar Tales, Killuale 94 e Dirty Charity per aver commentato i precedenti capitoli. Non rispondo qui alle recensione perché ho già risposto, quindi sono a posto!

Spero che questo capitolo vi piaccia.

Alla prossima settimana!

Glox <3 

Personaggio: Itachi Uchiha

Personaggio aggiunto: Konan

Prompt: Sesso

Genere: Sentimentale, Drammatico, Noir

Avvisi: AU, Lime?, Flash Fic (499parole)

Rating: Arancione

Not all roses have thorns

Stava sdraiato sul letto di una bettola, sigaretta in bocca e sguardo perso nel vuoto. Quella stanza che sembrava più uno scatolone, con la moquette lurida, un armadio rotto, la finestra con il vetro opaco e il muro a macchie. Il letto era l’unica parte messa meglio o almeno così era agli occhi d’Itachi. Sopra quel letto con le molle arrugginite che non facevano altro che cigolare, le lenzuola stropicciate e un po’ sporche, cuscini che avevano perso la loro forma, dormivano ricordi che non avrebbe mai più dimenticato.
Quante notti aveva passato insieme a Konan, sdraiato su quel letto, a bere, fumare sigarette e poi fare sesso selvaggio per tutta la notte? Quante?
Forse troppe, forse poche.

“Itachi, perché sei sempre così serio?”

Ogni notte sempre la solita domanda, ogni notte sempre la solita risposta.

“Perché non c’è niente per cui essere felici.”
“Hai ragione, la vita fa schifo.”

Il tutto era iniziato come un gioco. Si erano trovati nel bar al piano di sotto alla stessa ora e tutti e due ubriachi da far schifo. Avevano iniziato a parlare e come per magia si erano trovati nella Loro stanza a letto insieme. Di quella sera non ha tantissimi ricordi, alcuni un po’ annebbiati, ma una cosa non la dimenticherà mai: il calore e la purezza della sua pelle, del suo corpo. Ai suoi occhi sembrava un angelo, perfetta, ma in realtà le sue ali erano state tagliate da tempo e pure lei viveva come un demone. Aveva fatto del sesso la sua via di fuga e dell’alcol il suo dimenticatoio. Era una prostituta che cercava la sua libertà ma trovava solo l’inferno.

“Sai, Itachi, quando sono con te sento che qualcosa potrebbe cambiare, sento che potrei essere libera pure io.”

Lo abbracciò quando gli disse quella frase. Si mise sopra di lui, facendo combaciare la sua femminilità con il suo membro, la pancia sulla sua pancia, il seno -oddio, quel seno!- sul suo petto e appoggiando le sue labbra su quelle di Itachi gli cinse il collo con le braccia. Itachi di risposta cominciò ad accarezzarle la schiena come sapeva lui, facendogliela percorrere da mille brividi di piacere. Poco dopo l’Uchiha prese il sopravvento cambiando posizione e fecero l’amore per la seconda volta.

“Sono contenta di averti conosciuto Itachi, sei l’unico uomo che mi ha fatto sentire amata. Spero che potremmo stare di nuovo insieme un giorno, magari come due angeli e non come due demoni.”

Quelle furono le ultime parole che Konan gli disse. D’allora non la vide più. Una settimana dopo scoprì che era morta, si era tagliata la gola con un coccio di bottiglia stanca della sua vita. L’andò a trovare in cimitero il giorno del funerale e le portò una rosa. Lei teneva sempre tra i capelli un origami di una rosa, almeno adesso potrà tenere una rosa vera.

Itachi aveva avuto tante donne, ma l’unica che gli aveva preso il cuore era una prostituta di nome Konan e non l’avrebbe mai dimenticata.

-The End-

Punti ragginti con il quarto turno: 18!

Glox91 con “Not all roses have the thorns”
xOriginalità
x Grammatica
x IC Personaggio Base (mi piace molto questo Itachi bello e dannato!)
☐ IC Personaggio Aggiunto (è vero che Konan non è mai stata molto approfondita, ma la tua mi sembra troppo dolce e delicata, non ce la vedo... in fondo, fa parte di Akatsuki!)
x Plausibilità flashfic
x Uso del Prompt (aleggia perfettamente in tutta la fic)
☐ Bonus/Malus (neutro)
Totale: 5 punti

Glox’s World:

Buonasera miei cari lettori, ecco la quarta flash! Ammeto che sono abbastanza soddisfatta perché ho usato un tono e dei generi che mi piacciono molto e di cui ho piacere di scrivere. Ho scritto Noir perché ho cercato di tenere quel clima, poi non so se sono riuscita a prenderlo a pieno ma dato che i miei film preferiti sono di questo genere ciò provato.

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo: Killuale 94, Lalani, Silver Tales e Lovy Chan.

Ringrazio anche chi legge e non commenta.

Alla prossima!

Glox <3 

Personaggio: Itachi Uchiha
Personaggio aggiunto: Sasuke Uchiha
Genere: Introspettivo, Malinconico, un po’ Commedia
Avvisi: What If?, Flash Fic (500parole)
Prompt: Desiderio

You Will Be Happy

Se c’era una cosa che Itachi amava da ragazzino era passare del tempo con il suo fratellino. Adorava quella piccola peste petulante di Sasuke, essere sempre cercato dai suoi occhi pieni d’ammirazione. I momenti che passava insieme a lui per allenarlo erano i migliori della giornata. Durante quelle due orette spegneva il cervello, si dimenticava della giornata passata e si rilassava insegnandogli a lanciare i kunai. E il piccolo Sasuke imparava in fretta anche se la pratica non gli veniva benissimo. Itachi comunque lo vedeva sempre sorridente e questo lo faceva stare bene. Il suo più grande desiderio è sempre stato di vederlo felice. Se loro padre era duro e inespressivo, almeno lui doveva essere un po’ aperto e sensibile. Non sorrideva, però la bocca diventava più dolce, quasi a darne l’impressione.

“Itachi! Mi alleni con i kunai?”
“Va bene Sasuke, andiamo.”
“Sì! Hai accettato!”

Ogni giorno Sasuke gli veniva a chiedere la stessa cosa e lui con gioia accettava vedendo il piccolo sprizzare felicità da tutti i pori.
Ma non sempre poteva dirgli di sì, molto spesso aveva delle missioni da compiere e il lavoro non poteva aspettare.

“Itachi! Mi alleni con i kunai?”
“No Sasuke, oggi non posso. Magari domani!”
“Me lo prometti?”
“Sì, te lo prometto.”

Vedendo quei occhi tristi pure il cuore d’Itachi si deprimeva allora lo chiamava a se con la mano e quando Sasuke si avvicinava tutto felice, Itachi gli dava un buffetto con l’indice e il medio. Sasuke con faccia imbronciata si lamentava un po’, ma dopo tornava a sorridere contento e con la piccola mano salutava il fratello maggiore. Vedendo il cambiamento del fratellino Itachi si rilassò e il suo cuore tornò ad essere felice. S’incamminò verso la porta di Konoha con il riflesso di un sorriso sulle labbra. Se qualcuno gli chiedesse “Cosa desideri di più nella vita?”, la risposta sarebbe certamente “Vedere mio fratello Sasuke felice”. Era questa la sua missione più importante e avrebbe fatto di tutto per potarla a termine.

Persino quando sterminò il clan Uchiha Itachi cercò di mantenere fede a quella missione. Ormai possessore del Magenkyo Sharingan lo torturò psicologicamente per imprimergli bene in mente la lezione più importante della sua vita.

“Itachi, perché?”
“Per dimostrare la mia forza. Te, essere inutile, non meriti di morire.”
“Itachi…”
“Odiami. Cresci odiandomi con tutto te stesso, diventa forte e poi un giorno cercami per uccidermi. Solo allora potrai essere al mio livello.”

Sasuke svenne e Itachi se ne andò via. Aveva fallito la missione, Sasuke ora non era felice e non lo sarebbe stato mai più. Ma almeno era vivo e sarebbe potuto crescere. Se la missione di renderlo felice era andato in fumo, la missione di proteggerlo anche a costo di morire non sarebbe fallita.
Desiderava vederlo felice, anche a costo di suicidarsi davanti a Sasuke Itachi non lo avrebbe mai più reso triste.
Il suo adorato fratellino doveva vivere la sua vita senza diventare preda di Madara come era successo a lui.
Itachi non avrebbe perso.

-The End-

Punti totalizzati con il 5° turno: 23

Glox91 con “You Will Be Happy”
xOriginalità
☐ Grammatica (lo stile è blando e grammaticalmente ci sono delle imperfezioni più o meno ovunque)
xIC Personaggio Base
xIC Personaggio Aggiunto
xPlausibilità flashfic
xUso del Prompt (speravo prendessi questo lato del desiderio!)
☐ Bonus/Malus (neutro)
Totale: 5 punti

Glox’s World:

Hola gentaglia! Questa flash fa schifo, detesto troppo Sasuke per riuscire a scrivere qualcosa di decente con lui in mezzo, anche se c’è il mio amato Itachi. Non ho nemmeno il coraggio di leggerla da quanto disgusto ho provato mentre la scrivevo xD Ho capito che non devo più scrivere niente con Saune a parte quando lo accoppio con qualcuno. Insieme a qualcun altro potrei sopportarlo e anche da bambino, dai.

Ringrazio Silvar Tales, Lovy Chan, Killuale e Lalani per aver commentato il capitolo precedente. Mi avete fatto commuovere ragazze, grazie di tutto!

Al prossimo turno!

Glox <3