Recensioni di Relie Diadamat

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Recensione alla storia Notte dicembrina - 14/06/16, ore 23:55
Capitolo 1: Notte dicembrina
Ciao Watashiwa!
Purtroppo io e te non abbiamo mai avuto il piacere d'incontrarci, qui sul sito, ma devo ammettere che leggerti per la prima volta non è stato come me l'ero immaginato: dando una rapida occhiata al tuo profilo mi ero un po' demoralizzata - lo ammetto - perché, ahimè, scrivi in fandom che io non conosco e in cui non ho dimestichezza.
Qualcosa però mi ha spinto verso questa piccola poesia thriller (un tipo di poesia che non avevo mai letto prima d'ora in vita mia); forse sarà stato il clima che si respira in questi giorni, forse il titolo... forse un po' tutto.

Comincio col precisare, dunque, che non conosco il libro a cui fai riferimento, ma mi piacerebbe tanto leggerlo. (Magari potresti fornirmi il nome dell'autore/trice?)

Intesa.
Intesa e profonda.
Se questa poesia potesse essere reale sarebbe gelida e pungente come il ghiaccio.
George - almeno da ciò che mi è "arrivato" - è un uomo malato, perché nessun uomo sano di mente è attratto e ammaliato così tanto dalla morte, o almeno non gode nel privare la vita ad un altro essere vivente.
E l'insanità - ma anche coerenza, da un certo punto di vista - del protagonista è rimarcata nel vedere in coloro che vogliono incastrarlo il ruolo dell'antagonista. Dei cattivi.
Delle bestie affamate di vendetta, di verità.

Posso capire cosa spinge un uomo ad un gesto estremo come quello di togliersi la vita, ma davvero non accetto coloro che decidono di privare altre persone di questo dono e poi uccidersi di conseguenza.
Non lo accetto.
Ammetto che è un atto che si compie in un momento di follia, dove nulla è SANO.
E la notte infatti sembrava ipnotica, dunque George si sentiva guidato da una forza "esterna", come se fosse un burattino mosso da fili invisibili e controversi.

Tutto così fintamente serafico ed angelico,
così desiderato da chi
in fondo t'aveva scoperto,
capito.


Adesso, prima di scrivere ciò che sto per scrivere, continuo a precisare che tutto ciò che dico è frutto della mia interpretazione dato che il libro non è mai stato letto dalla sottoscritta.
Quoto in pieno con questo pezzo, con queste strofe.

Non accetto il fatto che lui abbia ucciso altre persone e poi abbia deciso di togliersi la vita, ma anche io non avrei aspettato altro che vederlo pagare per i suoi peccati.
Insomma, è un tema molto, molto delicato. Non sono nessuno per decidere della vita di un uomo, ma certi uomini non meritano quest'appellativo.
Forse mi sbaglio. Forse no.
Forse sto scrivendo troppo. Spero mi scuserai!

Quanto allo stile, penso sia inutile ripeterti quanto tu sia riuscito ad ammaliarmi: scrivi bene, ogni parola incatena il lettore allo schermo e questa è una gran cosa, davvero.
Ottimo lavoro.

Bandierina verde, of course.
Alla prossima!