Recensioni di Brat

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia St. Jimmy Rebel - 11/07/17, ore 13:43
Capitolo 13: 13. Waste another year flies by, waste a night or two; you taught me how to live in the streets of shame
Finalmente l'hai conclusa.
Finalmente mi hai regalato l'illusione di avere dato delle risposte, anche se in realtà ho più domande che altro.
Bellissimo, non avevi davvero bisogno di rileggerlo.
Dopotutto immagino che una storia del genere avesse bisogno di un finale scritto di getto in un momento particolare.
Grazie.

-Brat.
Recensione alla storia St. Jimmy Rebel - 07/01/17, ore 14:57
Capitolo 12: She’s a rebel, she’s a saint, she’s salt of the Earth and she’s dangerous.
Ricominciare a leggere questa storia è stato come prendere un pugno in faccia, o un ago piantato nella vena da una ragazza assassina, se siamo in vena di citazioni assurde.
Non ricordavo neanche se avessi già letto o commentato questo capitolo, mi pare di no, ma rileggendo la storia sapevo che il tizio del negozio di musica fosse suo padre. Non mi ha stupito, magari sono furbo o magari avevo già letto, non lo so, di fatto la storia è stupenda e ogni volta che la rileggo cado dall'altra parte.
Continua a scriverla, dannazione, dovrai finirla, prima o poi. Potresti anche non farlo, in effetti, ma io ho bisogno di sapere cosa ti inventerai, so come finirà, ma voglio sapere come, come ci arriveranno.
Scrivi, cazzo.

-Brat.
Recensione alla storia Let's be mad together - 07/01/17, ore 13:44
Capitolo 1: I know nothing
L'idea non è male, può diventare qualcosa di davvero stupendo se impostata correttamente, ma ci sono alcune cose nella forma che non funzionano: i tempi verbali spesso cambiano, si spostano dal presente al passato remoto, inoltre fai succedere tutto troppo in fretta, prova ad andare con più calma, in questo capitolo hai mostrato al lettore troppo poco della protagonista per arrivare subito a ...- e in quel momento capii che non volevo essere piú me stessa,l'orfana sempre commiserata a cui si faceva passare tutto,non volevo più essere la brava ragazza che segue le regole e neanche la beniamina dei professori a scuola,"voglio essere libera"mi dissi "cazzo"-, chi sta dall'altra parte deve capire che tipo è lei e la contraddizione tra quello che pensa e quello che è in realtà attraverso le sue azioni, non i suoi ragionamenti, altrimenti il cambiamento che avverrà nel resto della storia non avrà lo stesso peso, ne lo stesso significato, risultando meno interessante. Spendi qualche capitolo in più per parlare del tipo di vita che conduce, magari facendole fare cose come una domanda a un professore, la protagonista alza la mano, risponde correttamente, ma nel frattempo si chiede perché l'ha fatto, per poi denigrare mentalmente le lodi che le rivolge l'insegnate. Cose semplici.
Devi dare il tempo a chi legge di immaginare scene e situazioni, in questo capitolo non ho avuto tempo di immaginare ne la protagonista, ne l'amica, ne la nonna; ne la casa, ne la scuola. Qualche descrizione qua e là non guasterebbe, anche approssimativa, usando piccoli dettagli rivelatori, ad esempio un colore di capelli particolare, un tipo di occhi o delle lentiggini per i personaggi, ma anche un modo di porsi, di atteggiarsi. Per i luoghi odori, suoni, un dettaglio come potrebbe essere il colore delle case, le scritte su gli armadietti della scuola, niente di esageratamente palloso ma che mi permetta di vedere quello che stai immaginando.

Spero continuerai a scriverla, di fatto anche se sceglierai di non seguire i miei consigli continuerò a leggerla.

-Brat.
Recensione alla storia St. Jimmy Rebel - 12/12/15, ore 10:32
Capitolo 11: St. Jimmy’s coming down across the alleyway, up on the boulevard like a zip gun on parade
Questo capitolo è meraviglioso. Lasciamo perdere il fatto che scrivi da Dio, e detta così sembra la solita stronzata alla "è bellissimo questo capitolo, grande scrittrice, grande storia!", come se non sapessimo di essere solo ragazzini che provano a farlo perchè gli piace, ma sono seria. Mi piace lo stile che hai, è semplice, diretto, frequenti pause, buona proprietà di linguaggio, ed è ordinato e disordinato allo stesso tempo, qualità che apprezzo molto. Da' la sensazione di disordine, ma non lo è affatto.
Ma ora passiamo alla storia, perchè la mente di Whatsername ha risucchiato la mia, facendomi desiderare di essere al posto di Jimmy, di parlare con lei. Se vogliamo proprio dirlo, l'impressione che da' è di essere contemporaneamente St. Jimmy, Whatsername, e in parte, anche Jimmy, per la concezione che avevo io di lui, e mescolandoli così hai ribaltato la mia concezzione di lei: in Whatsername ho sempre visto la speranza, una bambina che gioca, ma che ama il dolore quanto tutto il resto, che non ne ha paura. Ho sempre visto lui, come quello che sarebbe dovuto essere terrorizzato dal dolore. In American Idiot è lei che salva Jimmy, qui sembra dover essere il contrario, e questo è fantastico.
Quello che lei pensa, poi, la sua visione delle cose, è davvero affascinante, e non tanto diversa dalla tua, anzi, quasi affatto, ma per quanto sia un ottimo ragionamento, ha ragione Jimmy, è stupido. Una vita senza dolore sarebbe inutile, è il contrasto a darci la percezione di ciò che apprezziamo, vediamo il bianco perchè conosciamo il nero, vediamo la luce perchè conosciamo il buio, e così via. Distinguiamo freddo e caldo perchè conosciamo entrambi, se mancasse il freddo, in un certo senso mancherebbe anche il caldo. Il dolore è una cosa brutta, si, e allora? Non è distaccamento dalla vita, è paura. Lui ha ragione, la sta solo vivendo in maniera superficiale. Non la sta vivendo davvero, e forse, per questo, neanche la merita. Sicuramente meno del pianista, comunque. Tutti abbiamo paura, tutti soffriamo, e alla sofferenza reagiamo arrabbiandoci, apatizzandoci, amando, essendo felici, tristi, e tutto il resto. Se eviti il dolore, eviti anche ciò che provoca, e il dolore e le fredde consapevolezze che ti da' hanno creato tutto ciò in cui credo, e in cui crede, suppongo, anche lei. Il dolore è ciò che ti spinge a reagire, se non lo provi stai fermo, immobile, e perdi il tuo tempo, occupando spazio. Noi siamo un'agglomerato di impulsi nervosi, che producono sentimenti, e questi si equilibrano fra loro, se uno ne viene a mancare, anche gli altri rischiano di annullarsi.
E se, con un capitolo, sei riuscita a tirarmi così tanto nella storia da farmi desiderare ardentemente di essere al posto di quel ragazzo e di poterle parlare, di poter fare qualcosa, allora significa che sei davvero brava, Whatserface. Complimenti.

-Brat.
Recensione alla storia St. Jimmy Rebel - 26/10/15, ore 19:11
Capitolo 10: King of the forty thieves and I’m here to represent the needle in the vein of the establishment
Qualcosa mi porta a pensare che tu possa essere whatsername, come parla, come divaga, i libri, i ragionamenti, l'aura di mistero, la filosofia, la musica, la solitudine, corazze erette solo per coprire una mente instabile e prossima alla caduta e la carne viva che la rende vulnerabile. Ma lei odia essere vulnerabile.
Ma qualcos'altro mi porta a pensare che ti sia anche Jimmy, in parte perso, in parte ritrovato, in parte rabbia, in parte amore, il "vorrei fregarmene ma non riesco", il fallito che non vuole fallire, che cammina senza sapere dove andare, ma cammina, diavolo.
Ma Mary Jane non è molto diversa da Whatsername, meno profonda, meno geniale, ma pur sempre tua.
Anche il commesso del negozio di dischi ha qualcosa di te, e probabilmente anche la "colpa" di Whatsername, quello un po' come Jimmy, di cui ancora non ha parlato.
è una storia fantastica, un'idea geniale, pulita, limpida, chiara e occulta allo stesso tempo.
Scritta da Dio, intepretata da Dio, ma forse perchè hai diviso quello che sei in un trilione di piccole parti e apparizioni.
Complimenti, mi hai ulteriormente stupito. Forma e contenuto fantastici, la miglior versione di American Idiot che ci sia in questo sito. Senza esagerare, è così.
Però non mollarla a metà, devi dire ancora tanto, voglio sentire ancora tanto. Voglio vedere come te la giocherai, come lei se ne andrà, se morta o viva. Con o senza biglietto. Voglio sapere che motivazione le darai, e che motivazione darà lei a Jimmy. E cosa significherà quel rimpinato, per lui, e quella speranza che vede in lei.
Spero di leggere ancora di questa storia.
A presto.

-Brat.