Recensioni di ToraStrife

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Recensione alla storia Saint Tail contro la Belva Umana - 24/04/15, ore 12:08
Capitolo 61: Il lieto fine per una merdaccia
Inqualificabile ritardo di lettura e stesura recensione, ma ormai la dilatazione estrema dei tempi di EFP è cosa nota.
Che poi la cosa bella di EFP è appunto di essere un po' come una biblioteca, il libro anche dopo mesi rimane lì da leggere.

Back on track, giungo alfine alla conclusione di questa opera di Guerra.e.Pace.sche dimensioni.

Un vero e proprio libro, alla fine, e un credibile esperimento che non si può, alla fine, non definire perfettamente riuscito.

Che dire, alla fine del viaggio, innanzitutto rinnovo i doverosi complimenti di esser riuscito, in maniera da prendere ad esempio per chiunque si cimenti in crossover, a mettere insieme due mondi apparentemente incompatibili come quello della commedia all Italiana e quello degli anime giapponesi.

E come la storia, anche i siparietti che hanno fatto calare le tende sono stati memorabili.
La mia preferita rimarrà comunque quella dell'agente Rizzo, che "con uno come te, di belve ne acchiappiamo dieci".
E soprattutto, mi ha fatto venir voglia di tappare la mancanza di fanfiction su Bud Spencer e Terence Hill.


Un mio sorriso affettuoso va a quella Meimi cresciuta, cresciuta con noi, verosimilmente maturata ma sotto sotto sempre quella irresistibile tsundere emotiva di sempre, quell'atteggiamento in perenne lacrima che regala bizzarre emozione anche al povero Fantozzi.

Fantozzi, cameo gradito e doveroso, forse un po' forzato rispetto all'intaglio della storia principale, ma in fondo tutti i personaggi fantozziani erano anche loro attori, come un Fracchia contro Dracula o, stando in giappone, Banzai.
Strano assente, il megapresidente Balabam. Ma forse è ormai un po' anacronistico, come Berlusconi.

Stranamente è Fracchia quello che se la passa meglio, alla fine, un ruolo da inetto e una fine da re, anche se è un re rincoglionito che non si rende neppure conto della fortuna che sta vivendo.
Ma le merdacce non hanno il diritto di sentirsi felici neppure quando in teoria lo sono.

Altro tocco di classe, in realtà, che rende speciale questa storia, nonostante combatta un po' con il rigido regolamento EFP, sia il suo allacciamento con l'attuale situazione italiana.

Ma d'altronde, se Sgarbi a inizio fic è stato tollerato, non vedo perché impuntarsi sui realistici tabloid che hanno molto da insegnare a molti blog "satirici" in giro per il web che riciclano solo battutacce da caserma followate su twitter.

E anche il momento magico tra sua eminenza innominata e Meimi: verosimile e profonda.
Un capitolo a parte che dove neppure Montesano aveva strappato così tante disquisizioni filosofiche, nelle sue partite a bocce col pontefice.

Come unire gli anni 80, spostarli nel 2015 senza trovarli invecchiati, come Oronzo Canà nell'Allenatore del pallone 2"

Credo che questa fic sia la risposta.

Grazie per l'epocale opera.
Chissà se passeranno altri dodici anni prima di reicontrare altre emozioni del genere.
Per il momento mi accontento di arrivarci in vita.
 
Recensione alla storia Saint Tail contro la Belva Umana - 08/05/14, ore 00:14
Capitolo 50: Saint Tail
Nota che non c'entra nulla: Tutti in questi giorni fanno un gran parlare di una certa (un certo?) Jenny la Carogna. E' decisamente inevitabile il rimando alla ben più attraente Sakura il Cesso.

Tornando al finale. Che dire se non il commento più scontato (visti gli eventi)?
Tanto di cappello.
Un cappello che con il suo intervento determinante e non violento ha inesorabilmente ribadito i veri protagonisti della fiction, scritti a chiare lettere nel titolo.
E non poteva che essere diversamente, con buona pace degli sbraiti (?) di Auricchio e della rabbia di Rizzo.

Rabbia che però rimane ancora un po' addosso, il Commissario ha lasciato fluire nel suo corpo la vista di una, anzi, tre buone anime spedite al creatore dalla fredda Belva.

Belva la cui crudezza ha rappresentato il crudo e semplice realismo dello scontro finale, paradossalmente privo di pompate descrizioni epiche, come forse l'escalation della tensione faceva aspettare.

Ma forse hai voluto, più che farci vedere uno spettacolo di magia, di più la sua esecuzione dietro le quinte, rischi del mestiere compresi.

Ed è anche, forse, anche quello che ha voluto coronare il perfetto stile Saint Tail: niente violenza, niente sangue, come Dio (in fondo, essendo sua seguace) comanda.

E così l'acrobata è diventata la Domatrice della Belva, e senza usare fruste. O forse la Belva si è fustigata da sola, al confronto di una coscienza messa da parte per troppo tempo.

Ma è troppo presto per i titoli di coda. Ci sono i due delinquenti giapponesi, Auricchio, Piedone e le due guest da Fantozzi, troppe porte ancora da chiudere.

E' una fine in perfetto Saint Tail, eppure non mi piace metterci la parola Fine. (Non so come suona paradossale).

Terminato (sarà un caso) nel perfetto numero di cinquanta.

Adesso credo che andrò in chiesa a pregare con Seira per l'attesa dal cielo di altri capitoli che chiudano le porte di cui sopra.

Parola del Lord.

P.S. Sì, lo so, il nanetto poliziotto l'ho lasciato fuori, ma in questo momento mi sta particolarmente antipatico, anche se è conciato da ospedale - magari è solo perché si è beccato l'infermiera migliore.
Recensione alla storia Saint Tail contro la Belva Umana - 07/04/14, ore 12:02
Capitolo 44: Paolo
Una vera e propria Side Story, quella di Paolo, alias la Belva.

Un capitolo a parte che soffre, nello scomparire in mezzo alle decine di capitoli di questo crossover.
Eppure necessario per ricordarci che il cattivo piu cattivo dei cattivi ha avuto la sua origine Villaggesca. Anche se qui l'inizio è più affettuosamente alla "Io speriamo che me la cavo".
Geniale la ricostruzione dell'origine e dello sviluppo che porterà al termine specifico "Belva".

Il Che fa scattare una strana congettura: se lo era quindi scelto lui?

Riflessione completa sull'homo homini lupus, e che si riallaccia al discorso di Auricchio. La Belva ha avuto l'innocenza infettata dal male ed è lui stesso un contagiatore.

E Saint Tail sarà in pericolo per la sua anima, quando verrà fuori la voglia di vendetta. Cederà?
Recensione alla storia Saint Tail contro la Belva Umana - 07/04/14, ore 12:01
Capitolo 40: Yusaku Ibakari
Ecco il fulcro dove gli scherzi finiscono e la visione adulta prende la guida. Dove dei ragazzini di cartoni animati saranno costretti a crescere e dei comici saranno costretti a ricordarsi della loro missione.
Ci voleva un sacrificio, e quel prelato lo ha fatto con la serenità di chi sapeva.
Il momento in sé, nella sua velocità, diventa quasi banale. Tre colpi, un paio di paragrafi. Niente rumore, Niente fronzoli. Ma il putiferio che verrà sconvolgerà tutta la narrazione successiva.
Sentiamo la rabbia fluire in ogni corpo, e quello di Piedone è solo l'inizio.
Persino Kenzo l'infame, con una probabile faccia da Onizuka scazzato, sa che non si scherza con la crudeltà di chi non fa eccezioni nella sua ferocia.
E' uno Yakuza quasi anti eroe rispetto alla Belva.
Il pedale dell'accelleratore è stato premuto. Via verso la fine.
Recensione alla storia Saint Tail contro la Belva Umana - 29/06/13, ore 18:19
Capitolo 37: Saint Tail
Può nascere da un Crossover interessante una simile, enciclopedica opera? La cura dietro l'idea, già interessante di per sé, è mastodontica.
Andiamo oltre la fanfiction: ci sono particolari che fanno oltre le opere d'origine.
Difficilmente avrei immaginato simili dettagli in un anime adolescenziale, figurarsi da un film dove la cosa più complessa era la comicità di Villaggio e Banfi.
Fracchia è diventato da una macchietta comica a un essere da compatire, e neppure più da prendere in quella simpatia che le sue disavventure cinematografiche suggerivano.
La Belva Umana è più bastardo e genio del male che mai.
Auricchio prorompe, De Simone è molto di più di un assistente ignorato.
Tanta cura nei dettagli... e tanti dettagli, tutti credibili e incastonati in un gigantesco puzzle che sembri divertirti a pubblicare pezzo per pezzo, facendo presumere che il lavoro avanzato di sei mesi è già stato creato.
Questa fiction è il sogno "mostruosamente proibito" di chiunque biazzichi in EFP e sogni di creare crossover credibili, completi ed emozionanti.
La cura nella grammatica sembra quasi d'esempio, tale la sua impeccabilità.
Ma il particolare che ho preferito è di un gusto del tutto personale: l'inclusione del Commissario Rizzo, al secolo Piedone, colui che già nei miei sogni (che probabilmente dovranno attendere molto) tirerà lo sberlone risolutivo alla Belva e scoprirà l'identità della ladra, "dimenticandosene" per puro spirito cavalleresco.
Beh, confesso che questo è il mio sviluppo personale.
E a proposito di personale, anche il variare i P.O.V. in ogni capitolo fa rendere il racconto simile a un diamante che sei costretto a vedere da ogni angolazione, perché altrimenti non riusciresti a coglierne tutte le sfumature.
Mi fermo, ma stai attento che nottetempo non venga Saint Tail a rubarti i manoscritti, solo per poterseli leggere in anteprima.