Recensioni di follettodispettoso

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Raised by the Gallavich - 28/04/16, ore 18:24
Capitolo 4: Nights are made for fucking sleep
Bene, bene, bene...
Quarto capitolo e finalmente viene fuori un po' della fisicità dei Gallavich.
Halleluja! - Leonard Cohen docet.

Sono rimasta euforica tutto il pomeriggio a causa di questa shot: ce n'è per tutte le età e tutti i gusti!
C'hai cacciato dentro la sessualità impertinente di Ian, capace di risvegliarsi sempre e di continuo, la pigrizia comprovata di Mickey - soprattutto del tuo Mickey -, che si è riconfermata essere una scelta azzeccata e adatta a lui anche da un punto di vista della trama, la tenerezza del piccolo Yevgeny e, beh, la Russa - non ho altre parole per descriverla...

Ahahaha, mi stupisci ogni volta con la tua inventiva!
Ma andiamo con ordine, ormai mi conosci, sai come mi piace recensire: periodo per periodo, personaggio per personaggio.

Dal mio punto di vista Mickey continua ad essere un - se non il - personaggio centrale delle tue fantasie di scrittrice.
Da lui tendi a comiciare e con lui tendi a finire...

Mickey diventa questa volta il protagonista di un realistico spaccato familiare ambientato a notte fonda.
Tempo e luogo indovinati, se, come immagino, scelti per mostrare come nemmeno di fronte alla morte del giorno la famiglia Milkovich riesca a trovare requie.

Dicevo, prima ci si mette un sovraeccitato Gallagher a impedire il sonno dei giusti a Mick, poi un impaurito Yevgeny - coadiuvato dall'isteria crescente della Grande Madre Russia (?) -... come si fa a resistere in una tale casa di matti?

La risposta, forse semplice ma non per questo scontata, è probabilmente con l'Amore.
(E credimi, a scriverlo non è di certo un animo smodatamente romantico che impazzisce di fronte a cuoricini, stelline e qualche canzonetta d'amore... è solo un sentimento in cui credo e ho fiducia.)

Per questo ho apprezzato il fatto che tu abbia iniziato con il tema del denaro e l'importanza che esso può avere, ma mettendolo subito in secondo piano.
Hai voluto, sempre secondo quello che a me è passato, sottolineare tutto un altro aspetto della vita dei Milkovich: quello della loro vita al di dentro, tra loro, i loro rapporti ed equilibri.
Come, d'altro canto, annunci nelle premesse della raccolta.

E niente, mi piace il tuo modo di scrivere, la tua idea di dialogo, il dare ad ogni personaggio uno stile differente nel parlare ed esprimersi - non solo verbalmente.

Adoro il fatto che riesca a portare avanti diversi personaggi apparentemente senza sforzo.
Li gestisci bene, se non egregiamente.

Ho davvero amato tutta la sequenza - due in realtà - del "botta e risposta" tra Ian e Yevgeny: come concepisci il loro rapporto è maturo, hai una visione diversa da altre persone con cui ho parlato.
Il tuo Ian è perfettamente amalgamato con il resto della famiglia, ha un suo ruolo e un suo "perché".
Uno scopo... altro che paramedico, PUAH!

E, soprattutto, non vedi nemmeno Svetlana come un di più nella famiglia, come qualcosa di "troppo", troppo diverso, troppo lontano.

Per questo la tua storia mi attrae così tanto: hai dato ai Gallavich il "lieto fine" che tutti desideravamo per loro, senza finirli - e non finirli nel senso di ucciderli, ma nel senso che non hai ancora finito di raccontarli... spero -, senza escludere Yevgeny o Svetlana e senza nemmeno renderli sterili, noiosi o snaturandoli, privandoli del loro essere così... shameless.

Inoltre, beh, cambiando completamente argomento... ti trovo magistrale nei cambi di tono e di intensità, invidio la tua capacità di inframmezzare momenti narrativi con altri descrittivi o dialogati e viceversa.
Io non ne sono certo capace!

Scrivere è una cosa che non s'insegna, si può solo apprendere.
Un'arte affinabile solo con la propria tenacia e caparbietà.
Non hai solo buone idee, ma anche buone doti su cui lavorare, complimenti!

folletto
Recensione alla storia Raised by the Gallavich - 25/04/16, ore 13:26
Capitolo 3: I'm potty trained, motherfuckers
LA CACCAAAAA!
Tema a me molto caro.

No, vabbe, qui si scherza, ma sono poche le fic che trattano LA CACCA, se non quelle angst in cui la gente se la fa addosso per paura o perchè affetta da malattie...
E niente, mi hai stupita...
Il piccolo Yev che la ritiene un successone, fantastico!
Ma, davvero, LA CACCA?
Io e te sembriamo sempre più simili e affini.

Ok, la smetto, ho scritto CACCA anche troppe volte - Uuuups...

Comicio a vedere il Mikey della tua storia come un kiwi – o alternativamente un melone, un ananas, una pralina al cioccolato...
Hai presente i kiwi?
Marroni, bruttarelli, ispidi e orribili al tatto, dentro verdi, acidi, un filino indigesti, scavando a fondo rivelano un cuore bianco panna, non contaminato da quello che gli sta intorno, morbido, dolce e succoso.
Questo è il Mickey che ne esce dalla tua fic e entra prepotente nella realtà, rendendosi realistico e "vivo".
(E a me piacciono un sacco i kiwi!)

Un attimo interamente Mick-Yevgeny quello che hai proposto qui, e che mi ha fatto scompisciare dalle risate, fino a subire un'incredibile battuta d'arresto alla rivelazione del mini-biondino.
Mi sono figurata alla perfezione tutto: Mickey che, di malavoglia, si ritrova a dover gestire il figlio e le sue pressanti esigenze di bambino incapace di controllare i propri bisogni fisiologici.
Sì, sì, ci ho rivisto molti giovani papà che conosco!

Non mi soffermo molto sulla storia del "pigiama sporco di sangue" che mi ha lasciato l'amaro in bocca, ma tutto il resto merita un applauso bello grande e sentito perché hai reso perfettamente quele sia il rapporto che intercorre tra i due: Mickey farebbe di tutto per il suo bambino e Yev comincia ad essere consapevole dei sacrifici del padre - anche se avrà quanto, tre anni?

Le paure di Yev e la storia dei supereoi, con l'accenno alle tartarughe ninja, non so perchè, ma mi ha messo un po' di nostalgia della mia infanzia - anche io credevo nell'esistenza di un mostro in fondo al water e non andavo mai in bagno sola - e di Noel Fisher insieme: gli strani collegamenti della mia mente distorta.
Ah, Freud, salvaci tu!

"Tu sei il mio supereroe preferito."
DIO!
I miei feelings hanno fatto un bel tuffo con triplo salto carpiato nella piscina della lacrima facile.
Tu ci tieni proprio a farmi passare dal divertimento più assoluto alla disperazione più nera - una disperazione gioiosa, intendiamoci.

E poi hai voluto aggiungerci anche Mickey che si commuove, si sente amato ed importante.
Si sente qualcuno per qualcuno.
E non qualcuno a caso, ma suo figlio.

TU sei il mio supereroe preferito!

Piccola parentesi, ti odio un po'.
La capacità espressiva della mimica facciale di Fisher è qualcosa, a mio parere, difficile da catturare e, soprattutto, da rendere su carta.
Tu ci riesci.
Complimenti - e grande, bruciante, invidia!
folletto


(Recensione modificata il 28/04/2016 - 06:27 pm)
Recensione alla storia Raised by the Gallavich - 25/04/16, ore 12:52
Capitolo 2: Nobody punch a fucking Milkovich
Seconda tappa, primo momento padri e figlio.

Di nuovo parti da Mick, sigarette e birra.
Poi gli accenni a dei momenti esclusivamente Gallavich: una mescolanza di sesso e risate, molto loro.
Direi che io e te ce la intendiamo alla perfezione!

Devo dire che non ho molte parole da spendere su questa Os...
Bada bene, non perchè non mi sia piaciuta.
Anzi: ho trovato davvero "bella" - termine orrendo, ma la momento non me ne vengono in mente altri - la capacità dei due adulti di completarsi nel giudicare, aiutare e rassicurare il figlio: entrambi hanno un loro proprio metodo, ben differente da quello dell'altro, Ian sarà anche più allenato a far fronte a certe situazioni, ma Yev ha bisogno del conforto e del sostegno di entrambi.
Ian e Mickey, assumendo ruoli e posizioni differenti in merito alla stessa faccenda, si comportano, incosapevolmente com'è probabile, da genitori provetti: gli danno diverse chiavi di lettura della stessa realtà e sta al bambino scegliere quale utilizzare, ogni volta costruendo il proprio pensiero e, crescendo, andando a maturare una propria personalissima sensibilità che è la summa delle due - delle tre, se vogliamo considerare la voce fuoricampo di Svetlana.

Bravi ragazzi!

Piccole note a fine recensione:
Yev paladino della giustizia è la mia nuova idea di ragazzo ideale.
I suggerimenti di papà Mickey sulle tecniche migliori da utilizzare per combattere li vorrei anche io!
Gli sguardi più che espressivi di Ian Gallagher mi farebbero comodo ogni tanto...

Alla prossima,
folletto
Recensione alla storia Raised by the Gallavich - 25/04/16, ore 12:33
Capitolo 1: His first fucking word was Ian
Progetto "Erase and rewind", si va ad incominciare!
Inizio seguendo, per la mia analisi, l'esatto shape che hai dato all'Os.

Sei partita introducendo il personaggio che abbiamo scoperto essere probabilmente il preferito da entrambe, Mickey, che, perennemente stanco e assonnato, viene svegliato controvoglia e si abbandona ai ricordi, in un bell'excursus utile a presentare ai lettori come sono andate le cose tra la storyline dettata da Shameless e le tue fantasie: bell'escamotage!
Lui mi piace, nella tua fic lo trovo la perfetta evoluzione del personaggio che abbiamo tutti conosciuto nella serie tv; perfettamente IC.
Birra e sigarette, accessori immancabili.

Attraverso di lui presenti Ian "Galagher", mi è piaciuto.
La considerazione che il morettino ha di lui, come del tatuaggio, l'ho trovata veramente adatta: "Non perfetto mai indelebile."
Elemento centrale della sua esistenza, con tanti problemi quanti gliene ha procurati, ma esattamente ciò che gli serve, gli fa bene, lo mantiene vivo e felice, nel giusto.
Innamorato perso di Yevgeny e della famiglia che quei quattro insieme costituiscono.

(Penso che quelle cinque righe siano le più romantiche che io abbia mai letto su di loro, proprio perché vere.)

Poi arrivano Yev e Svetlana; l'uno piccolo, innocente, dolcissimo, l'altra che, a suo modo, si prende cura della propria famiglia e si adopera per tenerla unita, ormai affezionatasi – vedere "Carotino".

Mickey e Ian ricambiano l'amore di entrambi, mi ha stretto il cuore quel : "Voleva Ian. E alla fine nemmeno il bambino e Svetlana erano male."
Mi hai lasciato nei casini con questa frase perché apre la mente a due possibilità, secondo me:
1. Mickey inizia ad amare la propria famiglia nella sua interezza e a non vedere solo in Ian l'oggetto dei suoi sentimenti, preoccupazioni e responsabilità. Il suo è diventato un affetto omnicomprensivo - con manifestazioni chiaramente differenti, però.
2. Ian ha legato talmente tanto con Svet e il bimbo, che Mickey si è trovato suo malgrado a fare i conti con loro, e si è affezionato.

Scommetto che mi dirai: "È un'insieme delle due."

I gorgheggi di Yevgeny che si tramutano dapprima in un nome importante per tutti - di più ancora se vale la mia seconda ipotesi: Ian come collante primo della famigliola Milkovich (poi sarà Yev, ho indovinato?) - e poi "Cuetto".
No.
Non sapevo se ridere o piangere... quindi ho finito piangendo per il troppo ridere. (?)

Hai la meravigliosa capacità di stemperare momenti-verità con situazioni esilaranti e adattissime al panorama shamelessiano.

Complimenti di cuore!
folletto

(Recensione modificata il 27/04/2016 - 05:40 pm)
Recensione alla storia Raised by the Gallavich - 19/03/16, ore 22:06
Capitolo 11: A fucking giant
Hey, tough girl!
Stay strong and carry on.
Se tutti nel mondo si comportano male non devi farlo pure tu.
Ergo, se quelle meravigliose persone *cough cough* che sono gli autori di Shameless si divertono ad impersonare dei sadici e crudeli assassini di Otp, beh, sta a noi continuare a far andare le cose come dovrebbero... nei nostri sogni!

Bene.
Quindi, sperando che questo mio discorsetto a metà tra l'incorraggiante e l'intimidatorio ti possa servire da sprone a continuare, direi di passare al piatto forte di questa recensione: i miei complimenti!

Davvero, non sto scherzando!
Questo è un capitolo assolutamente completo sotto molti punti di vista: compaiono tutti – alla faccia di quella che "Ho parlato poco di... e di... " -.
Parli di tutto, di emozioni e fatti, di esperienze e paure, di decisioni e prese di coscienza.
L'hai fatto in primis con il narratore Yevgeny e, indirettamente, anche con i tre adulti – almeno sulla carta, per quel che riguarda il tuo Mick a volte mi assalgono i dubbi - di casa Milkovich.

Partiamo appunto da lui, anche se lo riprenderò poi.
L'insicurezza lo connota spesso nelle tue Os, un suo difetto che sto cominciando ad apprezzare.
Mi spiego.
Io l'ho sempre immaginato sì timido, mentre arrosisce di fronte a situazioni nuove e che lo sconvolgono emotivamente o che fatica a lasciarsi andare con le persone che gli chiedono un "di più" - vedere alla voce "Ian-Fottuto-Gallagher"- però al contempo fiero e sicuro.
Questo inizialmente mi ha destabilizzata un po', poi ho notato che è un tratto che lo accomuna secondo molte autirci (ed autori), quindi bene: ho preso a capirvi.
Queste "debolezze", se vogliamo chiamarle come probabilmente farebbe lui, non solo lo rendono imperfetto, più umano e reale, ma gli danno anche la possibilità di un percorso di maturazione che io non avevo considerato, se non strettamente legato agli sforzi e le spinte di un certo rossino.
Ma Mickey può farcela da solo (a crescere, ovviamente – non penso possa vivere senza Ian) e spero che gli autori se ne rendano conto e lo facciano tornare più forte di prima.

Mi hai aperto gli occhi su questo punto ed era dura, visto che sono quelli a forma di cuore di una fan veramente innamorata!
Grazie.

Passiamo ad Ian.
Ho capito che per te lui è il classico membro della famiglia ragionevole, che fa da paciere e si impegna nello spegnere gli incendi - pessima, lo so – che minacciano il quieto vivere e l'equilibrio familiare già di per sè utopico nel mondo in cui vivono.
Vederlo così adulto e maturo mi riporta a com'era prima dell'insorgere della sua malattia.
Solo che ora è ancora più bello: ha smesso di scappare da sè stesso e dagli altri, è felice.
Mamma mia quanta fluffosità ho compresso in due righe!

Una menzione speciale va al momento "Non guardare il mio pene!", o almeno io ho interpretato così l'impegno che Yevgeny ci mette a non girare più nudo per casa.
Se ho sbagliato correggimi, ma comunque mi ha fatto molto ridere.
Molto, molto ridere.

Svetlana ha preso possesso del mio cuore.
(Anche se ancora non ha del tutto soppiantato Mickey e Noel.)
Con tre frasi in croce l'hai resa partecipe anche di questo capitolo, in maniera egregia!

Bello che tu abbia voluto nominare anche i Gallagher, in quel momento padre e figlio tra Ian e Yev, mi stava sfuggendo la lacrimuccia - sì, sono una persona emotiva.

Ma il vero rapporto padre-figlio analizzato, il fulcro di questo capitolo, come tu hai poi sottolineato, è stato di certo quello che ha accomunato tutti gli spezzoni di questa Os, ossia quello di Mickey e Yev.

Fantastico!
Sarà che io trovo che il tuo Yevgeny somigli molto ad Ian caratterialmente - per quanto tu nel capitolo precedente abbia affermato dell'altro -, ma secondo me genitore e pargolo hanno un legame davvero forte.
Sia di sangue o meno, comunque permane un qualcosa a legarli, sentimenti e ricordi – anche antecendenti la nascita del biondino.
Sta di fatto che, per Yevgeny come per Ian, Mickey è dovuto crescere – e torniamo alla "crescita" di cui prima ho preso coscienza – e ha cominciato a vedere sè stesso in rapporto al mondo in maniera diversa.
Ha conosciuto il peso degli affetti e ha imparato a prendersi cura degli altri.

È maturato per necessità, è diventato padre e Yevgeny rimarrebbe suo figlio in qualunque caso.

E poi ci sono gli scherzi goliardici e i battibecchi a cementare il tutto!
La scena dell'abbraccio mi ha fatta sbellicare e commuovere allo stesso tempo.

Ho poche altre cose da dire, poi ti lascio a digerire tutte le cavolate che ho sparato.

1. Se proprio Yev sente il bisogno di ricreare un momento di sfida come quello della misurazione dell'altezza, io propongo di ambientarla in cucina!
Ho amato molto il capitolo precedente a questo e vederli ancora alle prese con farina e gocce di cioccolato, scorzette di limone o scaglie di mandorle non mi dispiacerebbe.
Magari con Ian e Svet a fare da giudici in stile Masterchef!

2. Io mi rifiuto di guardare la sesta serie, ora come ora, perchè so che mi farebbe malissimo.
(Ciò, però, non m'impedisce di spoilerarmi tutto lo spoilerabile...)
Intendo dire che se a guardarla ti fai del male, beh, evita di guardarla.
NON POSSO VIVERE SENZA QUESTA FIC!
Già siete rimasti in pochi a pubblicare ancora, e per la maggior parte sono traduzioni.
Se ci abbandonassi pure tu...
Aspetta, non guardarmi così! (?)
Non è egoismo il mio, se non hai ispirazione è inutile che ti forzi a scrivere cose che non ti soddisfano.
Solo...
Beh, mi dispiacerebbe un casino.
Tutto qui.

3. Ian per te è una sorta di entità onniscente e accondiscente, comprende tutto e tutti ed ha una soluzione sempre pronta ad ogni problema che insorga nelle vite dei due Milkovich.
Mick, al contrario, a volte appare un filino ottuso.
Volevo chiederti se, ispirazione permettendo, una volta me li invertirai?
Un bel Ian irrazionalmente incazzato o in loop per qualsivoglia motivo e uno stronzetto Mickey che lo guarda dall'alto, sornione come un gatto che ha avuto esperienza dei fatti della vita, e "Ah, ma allora anche tu sragioni ogni tanto, eh? Ahaha, vieni qui che ti calmo..".
(Nota bene: non serve che lui utilizzi metodi espressamente ortodossi, ecco.)

In ultima, volevo dirti che la tecnica è risultata adattissima.
Che amo sempre di più la tua storia e il tuo modo di scrivere.
E che mi sono sentita onorata quando ho letto i nomignoli che i due Milkovich si sono affibbiati reciprocamente (nano e Brontolo).
Non so se è stata la mia altra recensione ad ispirarti, se così non fosse stato, sappi che ho comunque molto apprezzato anche questo scambio tra i due.

Bene.
Questo è tutto direi...
Ho avuto il tempo di una settimana per far decantare le mie considerazioni.
Ne sono venute fuori due pagine di word!

AH, SÌ.
Sono in ritardo ormai, ma volevo suggerirti di scrivere qualcosa in onore della festa del papà.
Anche al di fuori di questa raccolta.
Non so, di padri Yev ne ha ben due... double drabble?

Alla prossima!
folletto
(Recensione modificata il 27/04/2016 - 12:18 pm)