Recensioni per
Midnight Sun ღ
di Unmei no Hana

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Recensore Master
31/08/12, ore 12:11
Cap. 1:

Recensione aderente all'iniziativa "Diciamo sì alle recensioni":
Eccomi qua. Finalmente ho avuto il tempo di leggere.
Devo essere onesta, non sono un'amante di questo genere di racconti. Inoltre, penso che il modo di scrivere sia prettamente legato ad una cultura da manga: almeno in questo prologo, ho visto solo molti dialoghi, seguiti da una breve descrizione dell'azione in corso del personaggio. Insomma, le descrizioni interiori, l'introspezione, la trama riflessiva sono assolutamente assenti, motivo per cui queste storie le snobbo senza molti ripensamenti.
Più che un racconto scritto, questo lavoro andrebbe bene appunto se accompagnato esclusivamente da dei disegni.
Per quanto riguarda l'uso della lingua italiana, direi però che c'è una cura nell'editing del capitolo e soprattutto conoscete la lingua e la sintassi per non cadere in banali errori grammaticali.

LilythArdat
(Recensione modificata il 31/08/2012 - 12:13 pm)

Recensore Junior
29/08/12, ore 17:10

Ciao :)
Allora, inizio dicendo che mi sono ritrovata pubblicità di questa storia ovunque su facebook, quindi mi sono decisa a venire a vedere. Il fantasy non è proprio il mio genere preferito, ma devo dire che qui non ho visto molto fantasy, anzi. Okay, Helen sente le voci, Scarlet fa dei sogni strani e Abby fa suonare una campanella. In quattro capitoli, onestamente, mi sembra un po' poco per parlare di fantasy. E ad essere sincera, ho trovato vari punti che mi convincono poco, li trovate qui di seguito, divisi per capitoli.

CAPITOLO 1

<< Non è che hai bevuto ieri sera, vero? >> continuò con tono ironico.
<< Ma mamma! Che vai a pensare?! Ho solo sedici anni! >> rispose Helen, alzando la voce, con un tono tra lo stupito e l’indignato.

Non capisco cosa ci sia di sconcertante nell'idea che una sedicenne possa aver bevuto!
Il fatto che arrivino dei nuovi alunni non mi sembra per far si che una ragazza che sta male e, a quanto pare, ha un mal di testa atroce, voglia assolutamente andare a scuola. Insomma, i nuovi alunni ci saranno anche i giorni seguenti, non c'è questa necessità di uscire.
Scarlet dice a Luke che non avrebbe corso perché altrimenti sarebbe caduta, lui la tira per un braccio e lei cade. Poi, lei comincia ad inseguirlo. Ma non avevate detto che lei non voleva correre? Com'è che adesso lo insegue - e di solito, per inseguire qualcunobisogna correre - e non cade più?
Sorrise all’immagine riflessa, sistemandosi il grosso fiocco blu sulla testa.
Okay, questa magari è una cosa personale, ma fiocco mi da l'idea di un pacchetto regalo. Non era meglio nastro?

CAPITOLO 2

<< Ragazze, potete prendere posto. Purtroppo, non ci sono molti banchi liberi, perciò tu, Alice, vai lì, vicino a Ray, e tu, Abigail, vicino alla signorina Anderson >> indicò i posti la professoressa.
Ora, io non so come funzioni in Inghilterra - siamo in Inghilterra, vero? - ma in genere i banchi sono giusto il necessario per gli studenti. Se una classe ha 20 alunni, allora ha 20 banchi, non ce ne sono molti liberi. Se invece sono quelle classi "stile film di Twilight", allora potrebbero esserci banchi in più, ma sarebbero gli studenti a spostarsi da un'aula all'altra, non i professori, come succede qui. Quindi, in ogni caso, c'è qualcosa che non va.
 A Alice, invece, sembrava andare meglio: aveva già fatto amicizia con il suo vicino di banco. “Beata lei” pensò guardandoli, Abby.
Cioè, Alice si è appena seduta e ci ha già fatto amicizia? Che cos'è? L'avrà salutato, si sarà presentata, ma dubito che in pochi secondi siano diventati amici, no?
Allora, sarò strana io, ma quando ho mal di testa, leggere è l'ultima cosa che mi viene in mente - e io adoro leggere. E la madre di Helen che le urla di scendere, sapendo che la figlia ha mal di testa?

CAPITOLO 3

<< Ok, però io prima vado in bagno >> annunciò Scarlet, precedendo Helen e Luke al piano di sopra.
Helen e Luke si scambiarono un’occhiata rassegnata, prima di avviarsi verso la camera.

Perché un'occhiata rassegnata? Ha solo detto che deve andare in bagno! Che c'è di strano?
<< E come mai sono sorellastre? Non te l’ha spiegato? >> domandò curiosa Helen.
Luke si toccò la nuca, vagamente in imbarazzo.
<< Ad avermelo spiegato, me l’ha spiegato… Ma io non ci ho capito niente! >> confessò il ragazzo, facendo un sorriso sbilenco.
<< Luke! >> gridarono all’unisono le due ragazze.
<< Non è colpa mia! Ha iniziato a parlare a raffica:già il concetto era abbastanza complicato, poi se lei parlava veloce, come facevo a capirci qualcosa? >> cercò di giustificarsi Luke.

Vabbé, non vedo cosa ci sia di complicato nell'essere sorellastre.

CAPITOLO 4

Non sono un'esperta della scuola inglese, ma non credo che facciano vivisezionare rane ad una classe di sedicenni! Insomma, magari magari fanno analizzare parti di rane o chessoio, ma non credo che le facciano uccidere agli studenti! In ogni caso, non ne sono sicura, ma mi sembra molto molto strano.
Le leggende: potrebbero anche essere carine, ma scritte così sembrano più che altro favolette. Le leggende, a quanto ne so io, sono più dettagliate. Specie la seconda, è talmente rapida che ho faticato a capire davvero le vicende.

Detto questo, torniamo alla storia. Lo stile mi sembra sincermente troppo semplice, troppo diretto, troppo spezzettato. Gli unici paragrafi un po' più lunghi sono quelli delle descrizioni. Ora, io non amo particolarmente le descrizioni così strutturate dei personaggi, perché credo sia più bello scoprirli attraverso i loro gesti e con il corso della storia; in ogni caso, credo che dare un po' più d'importanza all'introspezione dei personaggi non sarebbe affatto male. E finché lo ricordo, ho notato una cosa. Quasi sempre i personaggi non parlano, loro urlano!, gridano!, trillano!, esclamano! Non capisco questa necessita di farli sempre gridare.

Credo di aver detto tutto, e spero di non essere stata troppo dura e di non aver offeso nessuno, non era mia intenzione.
Ciao!

Recensore Master
17/08/12, ore 14:08
Cap. 1:

Recensione aderente all'iniziativa del gruppo "diciamo sì alle recensioni".
Dato che ci troviamo dinanzi un prologo dovrebbe dire un po' in modo velato, e qui però, almeno secondo i miei gusti e in base agli scritti che mi ispirano di più, sono frenata dal fatto che il tuo scritto non dice nulla di che.
Il sentore che annuncia che è un fantasy qui ancora non l'avverto e poi concordo con l'altro lettore che ha sottolineato gli stessi errori in modo tempestivo e puntuale.
Spero tu non te la prenda, ma per ora sono freddina, chissà che non mi possa ricredere.
Alla prossima e non volermene,
Layla_Morrigan_Aspasia.

Recensore Master
17/08/12, ore 13:57
Cap. 1:

Recensione per il gruppo "Diciamo sì alle recensioni".
Devo dire di non aver trovato particolarmente interessante questo capitolo, capisco che si tratti semplicemente di un prologo, ma, per il momento, mi sembra ben lontano dall'essere un fantasy. Avevo iniziato la storia con tutta un'altra idea, ma immagino che questo si evolverà come un urban fantasy, che io non amo particolarmente.
Ho trovato i personaggi un po' stereotipati, forse è solo un'impressione, ma non mi hanno particolarmente prese.
Inoltre ho trovato alcuni appesantimenti nella forma e parecchi errori di punteggiatura, che non ti starò ad elencare, dato che già c'è stato un recensore che l'ha fatto prima di me e tu non hai corretto niente.
Mi dispiace, ma la mia recensione non può che essere neutra, almeno per questo capitolo.
Alla prossima, Asahi.
(Recensione modificata il 17/08/2012 - 02:15 pm)

Recensore Veterano
02/08/12, ore 11:37
Cap. 1:

'Non riuscì a varcare la soglia della porta che una fitta le attraversò la testa' Costruzione sintattica claudicante. C'è imprecisione: non si capisce se lei abbia effettivamente varcato la soglia o la fitta gliel'abbia impedito. Inoltre è superfluo specificare 'porta' quando hai messo 'soglia'. 'Fitta' da sola, poi, suona troppo vago. 'Stava per varcare la soglia della camera da letto, quando una fitta dolorosa le attraversò la testa'.

'esclamò una donna sulla quarantina dai lunghi capelli mori' non è brutta la descrizione in sé, ma il modo di porla. Che senso ha scrivere 'una donna', come se fosse il primo incontro del lettore con un personaggio sconosciuto? Sappiamo già benissimo che è la madre. I dettagli sull'età e i capelli sono inseriti a forza, non in un contesto naturale.

'continuò con tono ironico' il tono ironico fa pensare che la madre sappia per certo che la figlia abbia bevuto, e la stia quindi sfottendo. Ma pare che non sia così.

'Ho solo sedici anni' Evitiamo i buonismi, per piacere. Il primo approccio con l'alcol nei paesi anglofoni avviene molto presto, e non è un pregiudizio, ma un dato di fatto. Se è per questo, anche in quelli occidentali non anglofoni. A meno che Helen non viva in una casa di ultraconservatori puritani, non è credibile la sua reazione alla domanda della madre. Qui però ci sarebbe stato bene il 'tono ironico', a differenza di prima.

'<< Non è niente, mamma >> la tranquillizzò la ragazza' Ehm, perché si ostina a nascondere il dolore? Non hai fornito indizi che rivelassero che Helen avesse un motivo per nasconderlo. Quindi... perché non dice semplicemente che ha mal di testa?

'Ma tu scotti' Perché non l'hai detto anche prima? La febbre non implica necessariamente il mal di testa. Sono sintomi diversi, non puoi trattarli come se fossero la stessa cosa.

'<< Ma oggi arrivano quelli nuovi! Ricordi? La professoressa Connor ci aveva avvisati che nella nostra classe sarebbero arrivati due nuovi alunni! Non posso non esserci! >> si lamentò Helen.' Sarò misantropo io, ma non mi pare un motivo così valido per voler andare a scuola a tutti i costi nonostante il malessere. Voglio dire, che differenza fa incontrarli qualche giorno dopo o l'indomani stesso? Dico che secondo me il rischio non vale la posta in gioco.

'una ragazza uguale a lui' Diamine, no. Se volevi dire che sono gemelli, dì che sono gemelli. Ma non usare espressioni che richiamano una vaghezza mostruosa come questa. Visto che non hai descritto il ragazzo, è come se avessi detto che la ragazza è uguale al nulla.

Il prologo mi lascia perplesso. Ma è effettivamente un prologo? Io non ho notato nessun evento che dia avvio a una qualche storia. L'unico possibile candidato era il malore di Helen, ma è a malapena abbozzato e non mi incuriosisce minimamente. Helen ha la febbre/mal di testa. E allora? Io ho mal di schiena. E' interessante? Non credo. Come minimo, mi aspettavo un evento bizzarro che giustificasse l'appartenenza della fic al genere fantasy. Sono rimasto deluso perché l'elemento è totalmente assente. Mi hai servito un piatto vuoto come antipasto, e non vedo perché dovrei prestarti fiducia. Mettiti nei miei panni: ho ordinato del montone, e non è arrivato neanche il sugo. Cosa mi trattiene nel ristorante, a questo punto?
Il secondo grande problema è la forma del brano. Tutto dialoghi. E nemmeno così avvincenti. Spesso inutili, purtroppo. Dovrebbero servire a presentare i personaggi, immagino, ma il problema dei tuoi dialoghi è che non danno sfondo, né atmosfera, a ciò che circonda i ragazzi. Si muovono nel nulla. La totale assenza di descrizioni e di prosa è un grave difetto. Inoltre, i personaggi mi sembrano tutti uguali. Non ho visto nessuna sfumatura, nessuna particolarità, niente di interessante, di nuovo. Non capisco dove voglia andare a parare la storia, ma potrebbe essere un bene. Nel tuo caso non lo è perché non c'è interesse a proseguire. E non c'è interesse perché mancano eventi, conflitti, ostacoli e tutti gli elementi che in una storia sono indispensabili. Non c'entra niente il fatto che questo sia solo un prologo: l'inizio di una storia ha il compito di instaurare il patto narrativo tra lettore e autore. Tu mi dimostri che stai facendo succedere qualcosa e io in cambio ti seguo per un certo pezzo per vedere dove va a parare. Nel prologo non succede niente, ergo niente patto.