Recensioni per
Bar della Rabbia
di Trigger
Ancora una volta mi ha fatto bene venire qua da te e immergermi nelle tue... mh, deliranze? |
La vuoi sapere una cosa? Non c'è stato nessun "E quindi?" nella mia piccola capoccia alla fine del capitolo. |
Ciao nonna-depressa-dasuicidioconlacioccolataallatte-amantediManna ❤ Come ti ho già detto, questa OS o One shot o racconto breve (non sono brava a distinguere tutta quella "roba") mi garba, mi garba proprio un sacco. E questa raccolta -che ti costringerò a portare a termine anche se sarà necessario usare la forza o il cibo- l'appoggio assolutamente. Amo Mannarino che te mi hai fatto conoscere, amo i personaggi che sembrano tutti quanti diversi ma che in realtà forse nascondono stessi pensieri, stessi sentimenti, stesse paure. Amo i dialoghi che scrivi che quasi mi mettono i brividi. Per questo non posso fare a meno di rileggermi quello che crei tre o quattro volte o forse di più. Comunque brava, bravissima, bravissimissima ❤ La mia recensione da schifo è finita, Vai in pace figliola. (Baciottimiaomiaomiao) |
Quando finisco di leggere qualcosa di nuovo c'è un attimo di spaesamento, che mi costringe a rivivere nella mente ciò che ho appena letto. Credo sia quello il momento in cui comprendo davvero il senso, il significato della storia. Tu parli di nonsense, ma io vedo significati sparsi ovunque, tra queste descrizioni(perché questo sono) che vanno prima lontano lontano esprimendo ciò che vede la gente per poi andare dentro, fino in fondo, esprimendo ciò che sente e ciò che davvero è questo reietto della società. |
Partiamo dal presupposto che adoro la canzone da cui hai tratto ispirazione. E devo ringraziare te (e non una persona di sesso maschile che io odio dal profondo del mio cuoricino) per avermi fatto scoprire Mannarino, che a me sembra così simile al mio Fabrizio. |
Ora capisco perché hai tolto happy dal nick. |
Sono spiazzata, letteralmente. Questa OS è semplicemente stupenda, di una delicatezza commovente, ti scorre addosso come inchiostro, come le poesie tristi di Giovanni, quelle che dispiega nella sua mente, che indirizza al mondo con il suo grido muto, che legge nelle mani della gente. E si sente tutta l'inadeguatezza di una persona dotata di una profondità incredibilmente superiore rispetto alle persone che la circondano, per questo motivo indecifrabile, e quindi bollato come pazzo e disadattato. Stupende anche le pennellate con cui hai descritto il rapporto tra Giovanni e il fratello maggiore, quel piccolo lumicino di speranza che sembra intravedersi, che sembra in grado di squarciare il velo della solitudine, nonché il meraviglioso, breve dialogo tra i due. |
Complimenti. |
Oddio, una storia bellissima che prende spunto da una canzone che adoro! |
Giovanni leggeva poesie e tu, a modo tuo, le scrivi. Perché questa storia è poetica, è leggera, come il suo protagonista, e ti entra dentro. È breve, ma questo non è un difetto, anzi. Perché è difficile scrivere cose belle in poco spazio, e tu hai scritto una cosa bellissima senza dilungarti eccessivamente, evitando il rischio di ripetere sempre le stesse cose. Ma la cosa più fantastica è che sei riuscita a caratterizzare un personaggio in maniera così completa, così piena, in qualche rigo. E Giovanni è perfetto così com'è, è riuscito benissimo, con le sue manie e le sue stranezze e i suoi tatuaggi e il suo amore per la poesia e per Baudelaire (menzione che - colgo l'occasione per dirtelo - ho apprezzato parecchio, visto e considerato che anche io adoro il poeta maledetto per antonomasia). Hai uno stile molto particolare, lieve e delicato, ma efficace ed originale, e riesci davvero a colpire il lettore, almeno secondo la mia modesta opinione. In conclusione? Davvero complimenti. Un bacio, Julie <3 |
Ogni volta che leggo qualcosa di tuo rimango stupita, sai? Non che pensi che tu non possa scrivere qualcosa di bello, anzi... Stupita perché in poche righe e con una delicatezza rara riesci ad entrare nel lettore, o a far entrare il lettore nelle tue parole. Girava la voce che Giovanni fosse pazzo perché vedeva cose che non esistevano... O, forse, Giovanni vedeva più di tutti loro, vedeva cose che esistevano ma che cercavano di celare, leggeva le loro anime e le tue parole permettono anche a noi di osservare il mondo attraverso i suoi occhi, di leggere quelle poesie non scritte che solo lui riesce a cogliere. |
Oh Trigga! |
"Lou non sa farsi vedere, Lou non sa farsi sentire/ |