Recensioni per
Dialoghi ideali e terribilmente surreali
di Verdonica
Carissima, eccomi qui. |
Ma davvero sono rimasta solo io a commentare? E dire che questa raccolta merita! E vabbè, accontentati di me, scusa il ritardo XD |
Penso che il mio limite sia più o meno lo stesso tuo. Poi ci sarebbero tutti di difetti del mondo da elencare, visto che anche quelli sono dei nostri "limiti" da esseri umani quali siamo. Poi ci sono i limiti in matematica che temo siano i meno odiosi da me citati. Il che è strano ma vero. Prendere per primi in mano il pennarello, per usare la tua metafora, non credo venga facile a molti, perchè c'è sempre la paura del giudizio degli altri; vien da pensare che se scriveremo tra gli ultimi, quando il foglio è già pieno, saremo notati di meno e, di conseguenza, meno criticati. O, almeno, per me è sempre stato così. Il mio limite è dare tanto peso a ciò che gli altri dicono/pensano, anche se a volte lo nascondo bene. |
Ah, è già passato un anno? Cavoli! Non ci avevo fatto caso. |
C'è una realtà innegabile dietro a quella frase, così come dietro a questo dialogo. |
Ehi ciao! |
Questo, ai tempi, lo avevo letto e volontariamente, non recensito, |
Salve! Che bello, un nuovo aggiornamento! Beh, devo dire che questo dialogo non è affatto male, soprattutto per la frase che ti ha ispirato. Sono vagamente d'accordo anche io con il concetto espresso. È molto bello! In più il dialogo è credibile! Non sembra surreale, ma fa il suo bell'effetto comunque! Per il resto è scritto benissimo! Quindi rinnovo i complimenti! Alla prossima e Buona Pasqua anche a te! Ci hai fatto proprio un bel regalo! Bye! PS. Però sai cosa? Nel titolo c'è scritto"Dialoghi Ideali" ...e allora... Alla fine non per forza ci deve essere del surrealismo... Quindi scusami se insisto sul "surreale" ... Boh sai, quel dialogo sul treno mi era piaciuto così tanto che non vedevo l'ora di leggerne altri con la stessa atmosfera. Quindi... Nulla, la prossima volta farò più attenzione, scusami... Ciaooo! |
Credo che nella top ten delle domande che l'Uomo si pone sui grandi misteri, dopo "c'è un Dio?" e "perchè quei gran bastardi della Fox hanno cancellato Firefly?" ci sia "Che cos'è l'amore?". Eh, che cos'è? Un bel paio di maniche, ecco che cos'è. La gente ci si spacca la testa da millenni. Ci si è versato, ci si versa e ancora si verserà valanghe di inchiostro sopra. Viene col tempo, oppure all'improvviso? E' una tempesta, o una calma bonaccia? Quello che penso ( di nuovo paraculamente) è che ognuno di noi non sa cos'è, finchè non lo prova. Ed è diverso ma al tempo stesso uguale per tutti noi. Nessun'altra cosa lo è. |
L'hai scritto con il cuore, e si vede. Tutti desideriamo fare una bella chiacchierata con il Capo lassù, soprattutto riguardo quelle volte in cui ci lascia veramente senza parole. E credo che non avrebbe niente da ridire riguardo al pensiero che gli hai fatto esprimere: senza la notte, non esisterebbe il giorno. Sì, la morte fa riflettere, e ti fa crescere come nient'altro può fare. I più vivi complimenti da uno che, come te, fortunatamente non ha perso niente. P.S. Gli angeli custodi sono una gran bella cosa. Che esistano o no, pensare a loro ti scalda il cuore. A tal proposito, ti lascio una frase di Sant'Agostino che a parer mio è di una semplicità e di una potenza incredibili: "Colo che ci lasciano non sono degli assenti. Sono solo degli invisibili, che fissano i loro occhi pieni di gloria nei nostri pieni di lacrime." Potrei dare un braccio per scrivere come lui. |
Da quello che mi pare di capire, il dialogo riguarda una separazione che si sta rinsaldando. Oppure la storia fra colei che parla e colui che è oggetto delle parole è antecedente a questa separazione? |
Ah, la parola "capisco"! Poveretta, viene sempre bistrattata: oramai tutti la considerano alla stregua di un "non ho idea del perchè tu stia facendo tutta questa lagna, ma siccome non voglio che mi salti al collo mi limito vagamente ad annuire". Non è detto, tuttavia, che sia sempre espressa con cattive intenzioni: io la considererei più come un " siccome non sono te, non so esattamente che cosa ti passi per la testa: ma questo non vuol dire che non sia con te". |
Corta è corta, ma secondo me è giusto così: va dritta al punto, senza sbrodolamenti. Ancora una volta, mi trovo d'accordo con le tue idee: anche la cosa ( o la persona) a cui tieni di più ogni tanto ti tira una sola tremenda. Ma se dovessimo abbandonare tutto quello che non è perfetto, ci ritroveremmo ben presto a mani vuote. |
Mi trovo d'accordo con la ritardataria: ma dove mai s'è visto un treno che passa una sola volta? Forse quella che a noi sembra l'unica volta è in realtà l'ultima di una lunga serie di fermate, solo che noi non le abbiamo viste. Filosofia spicciola a parte: il dialogo funziona e non annoia ( e non perchè sia breve, una storia può essere brevissima ma al contempo incredibilmente noiosa). Mi piace il carattere della ritardataria: sicura di se', non perde tempo a imprecare contro il fato e i maledetti treni e mette in chiaro le cose: quel treno ora torna, dovesse andare a rimorchiarlo lei stessa. |
Attirato dal titolo, devo dire che non sono rimasto deluso. Mi piacciono i dialoghi e la sintesi: quindi non può che piacermi il tuo stile. Bell'idea: sono curioso di vedere come hai continuato. |