Ho trovato questa storia tra le scelte e, così, ho pensato di commentare. Non mi sbilancio troppo sulla trama, ma posso affermare che ci sono molti errori di grammatica, che ti segnalo:
- Innanzitutto non rispetti mai la consecutio temporum: se narri al presente, i fatti del passato si raccontano col passato prossimo, non al passato remoto, come hai fatto in: << Mi ricorda un po’ quando Ulisse loda Nausicaa dicendole di avere “bellezza eguale a quella di un tronco di palma”. Sì, me lo ricorda abbastanza. >>
- Erano.. morbidi,
e vivi. ---> Andare a capo in questo modo è inutile; inoltre i puntini di sospensione sono tre e solo tre, non due.
- _Ma quel colore.. quel colore è impossibile da trovare negli occhi di qualcun altro. ---> Sei passato dal passato remoto al presente; scegli un tempo e narra con quello. I puntini di sospensione sono tre, non due.-
- Non la sentii più per un anno, perché io, con la mia stupidità neo-adolescenziale e la voglia di crescere, di scoprire, di buttarmi in tante di quelle avventure, non avevo voglia di rincorrere una ragazza che abitava ottocento chilometri lontano da me, e così mi dimenticai in fretta di lei. ---> Prima della congiunzione "e", non ci vuole alcuna virgola.
- Quando ci rivedemmo entrambi facemmo il resoconto di quell’anno passato. ---> Bisogna separare i periodi con una virgola; inoltre il correttore mi segnala che hai messo un accento e non un apostrofo in "quell'anno".
- Fu quella l’estate in cui dissi per la prima volta in vita mia ti amo. Credendoci. ---> Il "ti amo" va tra virgolette.
E' innegabile che la storia sia interessante, ma ci sono molti errori facilmente evitabili. La storia è, comunque, interessante, perciò continuerò a leggere. Bravo. |