Recensioni per
Il Gioco in Gabbia
di AlBer

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/05/13, ore 15:24
Cap. 2:

Eccomi di nuovo! Ancora una volta hai introdotto un personaggio dai contorni precisissimi, come sempre con un modo di pensare che ha un sapore tutto suo: usi molto bene i punti di vista, marcando una differenza abissale tra i tuoi protagonisti, differenza che il lettore non può che percepire e apprezzare.
Mi piace molto la scena in cui Edoardo si muove verso l'ufficio per rassegnare le proprie dimissioni: sembra quasi che una forza invisibile - ma attentamente studiata da te, che sei riuscita a renderla concreta tramite i pensieri del bibliotecario - cerchi di trattenerlo aggrappato al suo lavoro; eppure lui stoicamente avanza, come il personaggio di una tragedia greca, che non vuole fare quello che sta facendo ma allo stesso tempo sa di dover compiere il suo destino: una risoluzione che contrasta piacevolmente con questo personaggio dimesso ma allo stesso tempo unico.
Mi è piaciuta molto la finezza con cui hai dipinto il rapporto di Edoardo con i carcerati: mi capita spesso di leggere scrittori che vogliono andare "contro corrente" e affermare che esiste una società normale solo per modo di dire. Tuttavia li vedo cadere spesso in due - secondo me - errori: uno è quello di limitarsi a descrivere le sfumature degli uomini con bonario perbenismo, e quindi giudicando "i fuori casta" della società dall'alto, senza indagare oltre; l'altro è quello di assumere che tutto sia relativo e che un uomo non possa mai commettere un errore in assoluto, ma solo a seconda dei punti di vista. Tu non fai nessuna delle due cose. Non so se ho spiegato bene quello che intendevo, comunque brava!
Prima di chiudere, faccio il mio angolo della pignola:
- La frase "della maggior parte che si possa", quando parli di come Edoardo si trova bene fra i carcerati, non è del tutto corretta. Forse sarebbe meglio "della maggior parte di quelle che si possono".
- In "E pensare che, quando iniziò quel lavoro..." forse è meglio mettere "quando aveva iniziato": il passato remoto è il tempo che usi per il resto del racconto, successivo al periodo in cui Edoardo ha iniziato a lavorare, per questo sarebbe forse più corretto mettere questa frase in una posizione di anteriorità temporale.
Scusa se inzuppo la recensione di questi dettagli insulsi, è solo che EFP è il luogo giusto dove trovare persone che ti leggano e ti aiutino a correggere le minuzie, soprattutto per chi come te scrive già ad un buon livello!
Che dire? Ancora complimenti per il capitolo, aggiungo che per qualche ragione la somma degli anni passati ad essere in anticipo che sembra in qualche modo aver pesato su Edoardo mi ha fatto ricordare una frase di Stefano Benni: "la vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate". XD
Aggiorna presto! E magari avvertimi quando lo fai, perché io son buona a non accorgermene... Non vedo l'ora di sapere qualcosa di più su Penelope.
Alla prossima!

P.S: tra l'altro, per uno strano scherzo del destino, la moglie di Edoardo si chiama come me! XD