Allora, ciao.
Non so cosa dire, che cazzo.
Ho bisogno di un attimo per riordinare i pensieri.
E poi è l'AkuRoku Day e io non ho scritto una emerita mazza, sono una persona orribile, ma ok. Io vorrei dirti prima di tutto una cosa: hai pubblicato poche storie per ora, ma porco Godric hai fatto un miglioramento pazzesco che sembra inumano. Non che le prime storie fossero sotto la media, per carità, non diciamo cazzate. Ma *inserire imprecazione abbastanza pesante da rendere il concetto*, ragazza, questa è la tua storia migliore in assoluto. E diamine, sarà che sono quasi le due e ho dedicato l'ultima ora a rileggerla per la seconda volta, sarà che oggi ricorre un anniversario insignificante agli occhi dei più che però mi sommerge di feels inespressi, o sarà semplicemente che Kimi è un fottuto capolavoro, ma io ho come il cervello bloccato dopo la lettura.
Inizia tutto in modo calmo, apatico, per così dire, con Roxas che vive la sua vita ripetitiva in quello scenario soffocante e bollente e odioso che uno vorrebbe davvero entrare nella storia e strappargli il velo dagli occhi, buttare giù i palazzi di cartapesta e tutte le cose fasulle che lo circondano.
Poi arriva Axel. Axel è sempre l'esplosione di Roxas, per così dire, quell'evento tanto atteso che taglia i fili delle marionette, che spaventa e terrorizza il biondino e poi lo conforta e lo culla al petto come la madre che manca a Roxas, quella troppo concentrata sulle pesche mature per notare le albicocche. Naminè è distruttiva, perché fa male il solo vederla, coi suoi sorrisi misurati e la sua malattia e il suo essere così logorata dentro che riflette solo la solitudine di Roxas. Sora e gli altri, per quanto particolareggiati, non sono lì per lasciare un'impronta indelebile nelle memorie di chi li conosce, sembrano anche loro bollenti e appiccicosi e asfissianti come lo sfondo in cui si muovono. Demyx e Zexion, beh, sono Demyx e Zexion, il mio OTP oltre all'AkuRoku e nonostante tutto ho amato quegli accenni di RokuZeku, perché boh, forse li ho letti solo io in quella chiave ma sembrano perfetti anche così. Grazie alle fanfiction su questo sito sto sviluppando una profonda ostilità nei confronti di Saïx e Xigbar, mah. *Forse anche perché ci ho messo settimane a fare il culo a quel bastardo con la benda del cazzo arghmhfumpfaaaaah!* *Tenta di ricomporsi*
E poi beh, il finale. La storia è grande di per sé, ma cribbiomarcio il finale ti fa sentire un perfetto coglione, sembra dirti "Pensavi di capire, eh? Invece non hai capito un cazzo, idiota." e ti schiaffa in faccia tutta la crudeltà del mondo vero, come se Rox stesse implicitamente uscendo da quell'atmosfera densa e collosa che era la sua vita oltre il muro, come se fosse già oltre.
E che dire, speriamo non crepi.
Questa storia mi ha lasciato qualcosa dentro. Non posso dirlo di tutte le storie, ma è così intrisa della tristezza del gioco originale che spesso dimentichiamo e di quella malinconia che ti artiglia il cuore e te lo pesta sotto i tacchi prima di mangiarselo. La amo. Va nelle ricordate, che sono un po' le mie preferite d'élite. Grazie, per averla scritta. È bellissima, come non se ne vedono molto spesso su questo fandom nella sua crudeltà. Ora, scrivi un libro. u_u Hil
Ps: "Gli prese il viso fra le mani e lo tempestò di baci, facendolo rizzare come un gattino e tentare di scappar via. Rise forte e se lo tirò contro il petto, costringendolo a rimanere lì e farsi toccare e carezzare finché non smise di dimenarsi e si rassegnò. Axel gli fece i grattini fra i capelli biondi, gli tirò le orecchie diciassette volte perché non gliele aveva tirate per il suo compleanno, lo costrinse a rannicchiarsi per poter prendere un piedino in mano e tastarlo tutto, facendogli anche il solletico – Roxas era capace di ridere. La sua vita era completa." Boh, non so, è la mia parte preferita. Sono un'inguaribile amante del fluff, e del dopo-scopata. E questo è di una tenerezza assurda, e non so come ma è perfettamente incastrato nel tutto.
Pps: Di recente ho recensito una storia di Ella, dicendole che ormai mi connetto solo per leggere le sue storie e quelle di Feel Good Inc perché sono le uniche che valgono ancora. Mi dispiace di non averci fatto caso in quell'istante, ma sento di dover dire che insieme a te, formate davvero un bel trio. Le mie tre ragioni per connettermi a sto sito ormai allo sbando totale. Grazie. <3
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Dopo un periodo di tempo considerevolmente lungo, lascio la mia seconda recensione a questa storia. (E sarà una cosa assolutamente non ponderata, devo avvertirti).
Premetto che ho sempre considerato il tempo come un ottimo metro di valutazione, in ogni campo. Permette di analizzare le cose con consapevolezza, con la giusta dose di criticismo e razionalità.
Ho riletto questa storia ieri mattina, nell'ora di filosofia, dopo tanto, tanto tempo. Ricordavo bene le sensazioni travolgenti che mi avevano assalita alla prima lettura. E pure alla seconda.
Quanto è passato? Quasi due anni, se non erro. Due anni sono un periodo abbastanza lungo per cambiare profondamente, cosa che credo sia successa a me.
Dicevamo, ho riletto questa storia con nuove consapevolezze, un approccio diverso rispetto al passato.
Non tornavo su questo sito per leggere da molto, davvero molto. Kimi è stata la prima storia che ho (ri)letto, per diversi motivi.
Mi riconosco molto di più in Roxas che in passato. Moltissimo, tanto che penso ti spaventerebbe. Sono riuscita ad apprezzare, quindi, il modo veramente indescrivibile che hai di raccontare una storia. Non si tratta di fanfiction. Si tratta di una storia che potrebbe benissimo nascere dal nulla, con un Roxas che non si chiama Roxas e un Axel senza i suoi proverbiali capelli rossi.
Quando in dubbio sulla qualità di una fic, mi faccio sempre una sola domanda: "Se fosse stata un libro, l'avrei letta e amata?".
In questo caso, la risposta è sì. Un milione di volte.
Ci sono molte, moltissime AkuRoku di lunghezza considerevole che meriterebbero una pubblicazione, un riconoscimento maggiore di quello che già hanno. Ma questa le supera tutte, e credimi, non è solo la trama in sé, quasi tutto è dovuto al tuo stile di scrittura.
Hai un modo di scrivere che cattura alla prima riga. È intrigante, dolce eppure spigoloso, senza una parola fuori posto, o poco ponderata. È incredibile. Non so nemmeno cosa dirti, sinceramente. Potrei incollarti qui le mie parti preferite, ma sarebbero troppe.
Il Roxas che hai descritto è tragicamente vero, vivo, reale. Sembra una persona vera, respirante, solo fatta di carta e inchiostro. Ed è proprio questo il bello, anche per Axel.
In realtà, Axel è meno definito rispetto a Roxas, ma semplicemente perché la storia non è scritta dal suo punto di vista. Tutto è filtrato attraverso gli occhi di Roxas, così che anche delle scene di vita quotidiana sembrano soffocanti, false, disperate. E Axel è uno dei tanti punti interrogativi del protagonista, così che immaginiamo una storia per lui, qualcosa che vada aldilà della divisa nera e della Clock Tower, ma non possiamo saperlo. Ed è questo il bello di leggere questa storia, tra le altre cose, il non sapere. Non sapere se Zexion e gli altri sono semplicemente pazzi, se la madre di Roxas non lo ama o semplicemente a lui pare così, non sapere se il mare è mai esistito oppure no.
Il finale è stato e rimane qualcosa di totalmente inaspettato.
Non so cosa dire, davvero.
So come si sente Roxas. Conosco la sensazione di non avere uno scopo, di rimbalzare tra le giornate come una palla con cui nessuno gioca più da tempo. E tu lo descrivi in modo davvero incredibile.
Incredibile, ecco come definirei questo scritto.
Incredibile e che ti cambia.
Non so.
Continua così.
Questa è la mia storia preferita in assoluto e credo che tale resterà per moltissimo tempo, forse sempre.
Complimenti.
"«Ti porterò via di qui, Roxas» sussurrò. «Tu dormi, dormi e svegliati più forte, perché adesso che esisti per te stesso ogni colpo farà più male»." (Recensione modificata il 24/02/2015 - 12:01 pm) |