Recensioni per
Schiavi della Scrittura
di Yuki Kiryukan

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
22/03/17, ore 01:53

Passando mi sono trovata davanti questa one shot ed essendo un periodo in cui ho pensato molto a questa cosa e in cui ho trovato qualcuno con cui finalmente parlarne, non potevo non leggerla. La penso esattamente come te. C'è tutto un mondo, il nostro mondo, in cui passiamo la maggior parte delle nostre giornate, presi dalle parole e dai nostri personaggi che continuano a urlare bisognosi di attenzione. Per quanto mi riguarda la scoperta di questa passione mi ha portato a vivere molte più emozioni e a fuggire da tante realtà. È vero che lo scrittore è schiavo, però è anche libero perché, come hai detto tu, è Dio del suo mondo , e li tutto può capitare, anche a lui stesso. Inoltre da quando mi cimento nella scrittura( non oso dire "faccio la scrittrice"), capisco la fatica e la passione che sono servite per scrivere un libro o una storia. Quindi si, siamo schiavi di una prigione bellissima che ci dona la libertà. Complimenti per avere espresso il concetto con chiarezza e poesia. Si, sei decisamente una schiava!

Recensore Junior
28/01/17, ore 18:45

Questa one-shot è meravigliosa. Talmente meravigliosa che ritengo “meravigliosa” un termine banale.
Fatta questa premessa, mi presento: sono Scarlet, una delle persone che ti hanno dato il benvenuto sul gruppo “il giardino di efp” un po’ di tempo fa. Sono una ragazza perennemente in cerca di nuovi autori e nuove storie; perciò, quando qualcuno invita i lettori a dare un’occhiata al proprio profilo, io in genere lo faccio volentieri. Ho fatto lo stesso con te, non pentendomene minimamente.
Ho adocchiato diverse storie, ma ho preferito cominciare a farmi viva con questa one-shot per una serie di motivi che comprenderai. *ride*
Innanzitutto, grazie per avermela dedicata. Eh sì, dico così perché anch’io mi considero schiava di questa passione (o questo dono), e sono più che orgogliosa di aver ricevuto questa sorta di benedizione.
Non importa se la fanfiction è del 2013, poiché storie del genere vivranno in eterno nei cuori di chi le ha amate e ha instaurato una forte empatia con quanto narrato. Sono una dei lettori a cui ciò è successo; infatti, non ho esitato ad inserire la one-shot tra le preferite subito dopo averla letta, con la promessa che prima o poi mi sarei fatta viva, recensendola. Finalmente ho trovato il tempo!
Hai centrato alla perfezione tutto il succo del turbine di pensieri che assale ogni scrittore alle prese con la creazione di una nuova storia. Ho visto me stessa in ogni riga, in ogni parola digitata. Ho provato emozioni non indifferenti, finendo talvolta addirittura per mormorare “sì è vero, sì è così”. Mi sono sentita veramente capita; capita dall’autrice di questa storia - che nemmeno mi conosce -, dalla storia stessa che pare avermi letto nel pensiero e aver messo ogni mia singola riflessione, ogni mio singolo sentimento/turbamento su carta. La passione mia e di molti altri è stata messa in primo piano; le è stata data un’importanza talmente ragguardevole da farmi pentire di aver pensato tempo fa, anche solo per un istante, di stare sprecando il mio tempo.
Noi scrittori abbiamo un potere particolare: siamo gli dei degli universi che creiamo. Siamo noi che ne decidiamo la conformazione, gli “abitanti”, le regole… e poi, tutt’ad un tratto, quegli stessi abitanti – i figli della nostra mente – prendono vita e si ribellano al nostro volere, portandoci a modificare tante cose ed attuare la loro volontà, manipolandoci. È quasi una prigionia, ma posso assicurare a tutti che è la più piacevole che abbia mai sperimentato.
Mi viene da sorridere perché penso che sono abituata, per ogni storia che creo, a ideare nel dettaglio le caratteristiche e il background dei personaggi, l’ambientazione, la trama, un sacco di scalette e schemini… e poi, alla fine, di ciò che in origine ho progettato non rimane quasi niente, perché tutto sfugge al mio controllo, venendo quasi sempre meglio di come l’ho immaginato. Sorrido perché ogni volta ricado nello stesso “errore”, non posso fare a meno di progettare tutto con estrema minuziosità, perché ormai è un vizio.
Facciamo parte del mondo che creiamo, e non vogliamo uscirne. Questo perché è un mondo plasmato sulla base di esperienze vissute, comportamenti tipici della nostra persona. Io lo dico sempre: siamo autolesionisti e medici di noi stessi allo stesso tempo. Da una parte, ci piace “farci del male”, riesumando aspetti difficilmente gestibili o contraddittori del nostro carattere e conferendoli a certi personaggi; dall’altra, “scaricare” questi lati negativi, derivati magari da determinate esperienze vissute, ci aiuta a guarire e diventare più forti.
In ogni cosa che scriviamo c’è una parte di noi, che possiamo spiegare/descrivere - appunto - soltanto con l’ausilio di questo nostro dono. Quante volte mi è stato detto che so comunicare meglio i miei sentimenti su carta e non oralmente… È proprio una caratteristica dello scrittore: essere alquanto impacciato mentre parla di qualcosa, ma impeccabile a mettere quella cosa per iscritto.
È impossibile fare finta di niente quando ti coglie l’ispirazione. Caspita, se è vero! Riempie la tua mente di quei pensieri, e non vedi l’ora di liberartene e toglierti quel peso, scrivendoli sulla prima cosa che ti capita sottomano.
Ma di tutti questi “effetti collaterali” non possiamo certo fare a meno! Non vogliamo farne a meno. Personalmente, se venissi privata di ognuna di queste cose – così come della possibilità di scrivere –, diventerei letteralmente un soggetto privo di anima. È come se mi venisse risucchiata la linfa vitale. Il solo pensiero mi terrorizza.
Non saprei come vivere senza questo sfogo. Non saprei come vivere senza qualcuno che apprezza i lavori per i quali sudo, che si emoziona per quello che narro e mi dà tanti consigli per migliorare (i lettori). Scrivo per me stessa e per queste persone.
Farò tesoro di questa piccola storia, e la rileggerò ogni volta che ne avrò voglia/bisogno per incoraggiarmi.
Mi piace molto il tuo stile. In questo caso, è lineare, conciso e presenta alcuni vocaboli più ricercati. Il tuo modo di narrare è persuasivo e quasi colloquiale, come se la one-shot fosse rivolta ad un coetaneo. Il testo è pregno di quell’intimità, dimestichezza che solo uno scrittore può cogliere.
I miei più sinceri complimenti!
Leggerò presto altre tue storie, sicuramente. Intanto, spero abbia gradito questa mia recensione, che ho voluto scriverti con piacere per farti sapere tutto ciò che mi ha trasmesso questo scritto. ^^
Un abbraccio e alla prossima,
Scarlet

Recensore Veterano
23/06/14, ore 12:14

sei un genio.
tralasciando lo splendido lessico con cui hai scritto questo breve testo.... tutto ciò che vi è riportato è vero.
per ogni scrittore, una storia ed i suoi personaggi sono quasi come dei figli. 
li crei, li pensi, li studi... e quando li partorisci, appena cominciano a camminare sulle loro gambe, prendono una strada che tu non avevi contemplato.
per uno scrittore, non sono solo immaginari. sono vivi. compiono le loro scelte e le loro azioni, spesso deviando da quello che doveva essere il ruolo a loro affidato.
e anche quando non hai voglia di scrivere... quando pensi che ormai non hai più nulla da dare... in un angolo della tua stanza il pc ti chiama a sè e le tue dita, quasi senza accorgersene, danno vita ad un altro universo, a dei nuovi personaggi, a nuove trame e a nuovi intrecci.
e non c'è un'uscita.
hai descritto tutto ciò in maniera impeccabile, complimenti!
baci
animelover

Recensore Master
20/01/14, ore 23:09

*^* Tu... tu... *^* Tu...
"L'utente chiamato non è al momento raggiungibile."
...
...
...
Sì, lo so, sono fusa. Sono del tutto andata di testa, ma tanto mi conosci e sai che sono fatta così, quindi non importa. u.ù
Quello che stavo cercando di dire prima di dare l'ennesima prova della mia pazzia è che tu hai letto la mia anima. Non so come tu abbia fatto, ma sembra che tu abbia messo per iscritto i miei stessi pensieri. D: Cioè... è inquietante e meraviglioso allo stesso tempo. Nel Settecento il termine per qualcosa del genere era "sublime"; io dico semplicemente che ringrazio le vocine nella mia testa (alias i miei personaggi) che mi hanno convinto a cercare qualcosa da leggere e mi hanno fatto trovare la tua fic. uwu Sì, probabilmente dopo questo mi manderai i medici della Neuro con la camicia di forza, ma per fortuna non mi troveranno mai. u.ù
E' dannatamente vero, quello che hai scritto. Non posso fare a meno di concordare.
E' dannatamente vero che siamo schiavi, che i personaggi e la storia vanno per conto loro e che siamo tutto, tranne che gli dèi onnipotenti che vorremmo essere - perché sì, ci piacerebbe esserlo e come tali ricevere lodi e onori dai nostri personaggi... che invece ci sfruttano; nel mio caso, almeno, è così.
La cosa più vera di tutte è che ci piace, essere schiavi. Ci piace così tanto che alla fine non ci importa di chi siamo schiavi, o perché lo siamo. L'importante è poterci drogare del brivido della scrittura. E' meraviglioso quando le parole si inanellano l'una dopo l'altra, riempiendo le righe, poi le pagine... ogni volta è come un'iniezione endovena di onnipotenza. Poi passa e ti ricordi che non comandi tu, ma i personaggi che si sono mossi nella tua testa per farti scrivere quelle cose, ma che importa? Hai avuto la tua dose e per assaporarne un'altra venderesti l'anima al diavolo. Io, almeno, lo farei.
Ecco, questa è la prova che sono masochisticamente innamorata della mia droga. Mi sono fatta prendere così tanto dal ragionamento, che ho dimenticato di star scrivendo una recensione.
Vergogna, vergogna, vergogna.
Dovrei dirti quanto sia magnifica questa piccola shot, invece di metterla in pratica. Sono un caso perso, ma tanto sono sicura che mi vuoi bene (?) anche così e accetti i miei sprizzi di (IN)sanità mentale senza battere ciglio.
Penso che la cosa migliore sia ribadire che adoro questo tuo modo di scrivere, così maledettamente coinvolgente. Anche pensieri in libertà, a random, riescono a innescare mille e mille reazioni nella mia testolina bacata. Ti ammiro per questo tuo modo di coinvolgermi: è qualcosa che mi accade più raramente di quanto sarebbe consigliabile.
Bravissima!

Recensore Junior
26/08/13, ore 20:07

Concordo pienamente con te :)
Io adoro scrivere, e la cosa che più mi piace è quella di far nascere dei personaggi. La trovo una sensazione stupenda. Peccato che non sono poi così brava! Mi piacerebbe riuscire a scrivere qualcosa di bello come fai tu.

Belle parole comunque, sei fantastica davvero! Sei la mia scrittrice preferita di efp, assolutamente.
E non lo dico per arrufianarmi o cose del genere, ma lo penso davvero (:

Xoxo

Recensore Junior
26/08/13, ore 20:05

Condivido in pieno. La cosa migliore dello scrivere è che, ogni volta che creo una qualche stramba incasinata storia, vorrei viverla, ma sono costretta a tornare alla realtà, e impazzirei pur di tornare nel mio mondo (scherzo ma non del tutto XD)
(Schiavi della scrittura unitevi!!=)

Nuovo recensore
26/08/13, ore 16:45

Si è così. Hai ragione. Ti è mai capitato di pensare a ciò che accade fuori come se lo stessi narrando tu. Pensi in terza persona. A me capita a volte, e quando ritorno in me è stato un viaggio non male, ma mi spavento e penso di impazzire