Recensioni per
Cent'anni di solitudine
di mamie
Ho apprezzato molto questa riflessione sul contrasto tra il diverso modo di vedere la morte tra giovani e anziani. Ai giovani la morte non fa paura, perché hanno quella brama di vivere che li fa sentire invincibili, mentre gli anziani sanno che ogni giorno di vita in più è un dono che vorrebbero prolungare il più possibile, ma vi è comunque la stanchezza delle esperienze già vissute. Harlock suo malgrado sta nel mezzo, imprigionato nel corpo di un giovane ma col bagaglio di sofferenze, rimpianti e colpe di chi ha già vissuto una lunga vita... le domande che si pone e i timori che lo assalgono sono più che legittimi, e tu li hai saputi rendere con maestria e in modo cristallino. Si può raccontare un universo intero in tre righe e il nulla più assoluto in dieci pagine, quindi... meglio la prima no? Ho apprezzato molto il legame che hai creato tra l'Arcadia della mia giovinezza, Maya che rappresenta l'ideale di libertà e il film, hai fatto una riflessione veramente profonda e sentita. Io sono d'accordo con te, Harlcok è un uomo e può aver le sue debolezze come tutti, ma è soprattutto coraggioso. Coraggio e paura sono inscindibili poiché non si può essere coraggiosi se non si vince la paura... non provare paura vuol dire essere incoscienti e insensibili! Bellissimo il titolo perfettamente azzeccato (me lo sono andato a ritrovare perché Marquez non lo conosco e questo romanzo mi è sembrato molto interessante) e pure il seppuku che è una specie di harakiri cioè di suicidio per riscattarsi da una colpa o per evitare di morire con disonore per mano di un nemico. Bravissima come sempre e continua ad emozionarci! Baci, R. |
Assolutamente una delle caratteristiche del personaggio di Harlock è proprio il non aver paura della morte! Forse la solitudine gli crea una certa malinconia, che credo sia legata alla consapevolezza sua di non poter lui, IN FONDO, cambiare le cose, il mondo resta così com'è nonostante il suo coraggio, la sua imperturbabilità, la sua fermezza, il suo tenace desiderio di libertà. |
Molto intensa e profonda questa riflessione. Veramente. Affronti un tema che riguarda la vita di tutti, e lo fai in maniera molto poetica e delicata, ma nel contempo con una grande forza. Fantastico l'inizio e molto incisiva la frase finale: |
*smoccola ovunque per la stanza* |
Mi sono proprio commossa a leggere questa intensa riflessione sulla gioventù, la morte, la perdita e la solitudine! Ho pensato che è la natura stessa della gioventù a non temere la morte, e guai se non fosse così! |
Molto struggente questo breve spaccato su un Capitano che dopo cento anni sogna ancora il suo primo amore (immagino sia Maya visto l'accenno all'Arcadia della mia giovinezza) e prega Tochiro di andarlo a prendere.. e sembrerebbe quasi chiedergli di stargli vicino quando sarà davanti a lei ...quasi a aiutarlo! |
Complimenti Mamie per il titolo meraviglioso e perfettamente calzante con il nostro capitano, grazie a te per averci pensato ed a Marquez. |
Ciao mamie, bentornata! Credi che la ragione per cui i giovani non temono la morte risieda nella fragilità dei legami che hanno stretto col mondo? Forse, o forse la fine naturale della vita è per loro talmente lontana che i loro pensieri sono diretti altrove. Chi è avanti negli anni, invece, conta i passi che lo separano da essa, e più il tempo ancora concesso si assottiglia più ci si rende conto di quanto ogni istante sia prezioso. E gli attimi che restano diventano la droga a cui fai cenno. Non so quale sia la verità, ma mi è piaciuta questa profonda riflessione sotto forma di fiction e mi sono piaciuti gli accenni alla tormentata esistenza di Harlock. Il riferimento a “L’Arcadia della mia giovinezza” lascia intendere che la donna che egli teme di incontrare sia Maya, non presente nella linea temporale a cui il racconto si ispira ma comunque ad esso funzionale. E non poteva mancare Tochiro, a cui Harlock vorrebbe riunirsi in linea con quanto visto in EO. Complimenti, quindi, e alla prossima! |
E' vero, ai giovani la morte non fa paura perché la gioventù ti fa credere di essere invincibile. E' una riflessione semplice ma molto profonda che apre questa flash fic molto bella e molto malinconica, come spesso lo sono i tuoi scritti, che hanno un loro carattere molto ben delineato e sono riconoscibili in mezzo a mille. |
Breve e incisiva, ben scritta, fluida, estremamente malinconica. Bella l'immagine del Capitano che sogna l'amata perduta e si sveglia destato dal dolore della perdita. Profonda la malinconia che evochi nel ricordo di una gioventù lontana, che ha il sapore fresco degli ideali da realizzare, dei sogni da inseguire a costo di rimetterci la vita. Molto bello il confronto tra il concetto di morte per i giovani e per chi ha già camminato tanto lungo i viali della vita. |