Recensioni per
Letter to Alexandra
di Melian

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
27/11/16, ore 21:27
Cap. 5:

Letter to Alexandra di Melian.
 
Grammatica, lessico e stile: 13/15
Lo stile che hai utilizzato per questa storia ci permette davvero di immergerci nell'ambiente ottocentesco che cerca di ricreare, con i suoi pro ed i suoi contro. Le descrizioni a volte troppo articolate possono sviare il lettore dal punto centrale della narrazione. Lessico ricercato e vario, sempre volto a aggiungere dettagli. Grammaticalmente corretta, ho notato solo alcuni refusi (aggiunta o omissioni di preposizioni: “è la vigili di Ognissanti”, “dicono che sei hai fatto il patto col demonio” ed altri che non sto qui ad elencare; cambio di tempo e o numero nella coniugazione dei verbi: “La stanza era immersa nel buio e l'intero castello sembra respirare sommessamente.” o “stavo ben attento che ciò che restava di quelle sventurate... non restassero nel castello.”; qualche virgola aggiunta dove a mio parere non era necessaria, un paio di ripetizioni e alcuni periodi di difficile comprensione. Ho notato inoltre che tendi a confondere la prima e la terza persona del passato remoto come in “Ciò che più mi colpii.” o “allungai una mano per trattenerla e ingentilì la voce”).
 
Trama e originalità: 8.5/10
La trama si sviluppa su due fronti; da una parte, quella centrale sviluppata nei tre capitoli, la lettera vera e propria, mentre dall'altra, nel prologo ed epilogo, il modo in cui questa viene rinvenuta e da chi. L'originalità della storia si basa soprattutto su questa bivalenza, che ci presenta situazioni parallele e ci permette di capire, da un lato, i pensieri più profondi di colui che scrive la storia e, dall'altro, la reazione di chi questa missiva riceve. Quella che può risultare una normale storia di vampiri, viene a questo punto trasformata in una narrazione introspettiva di quello che per una di queste creature ha davvero significato questa trasformazione e che potrà aiutare chi la legge ad integrarsi in un mondo che non ha avuto modo di conoscere, essendovi appena entrata, e per cui non ha una guida, poiché il suo creatore sparisce lasciando questa missiva che è a metà tra una richiesta di scuse per averla lasciata sola ed un modo per lasciare a qualcuno quelle che sono state le sue esperienze.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Oserei dire che protagonista indiscusso di questa storia è Alphonse, che con diciotto pagine di lettera ci rende partecipe della sua vita, dei suoi misfatti e delle sue infamie; dei suoi sentimenti e del suo incontro con Nuberus, che sarà una chiave di svolta per tutte le azioni successive; tra cui anche proprio del comportamento che costui terrà nei confronti di Alexandra.
Il personaggio di Alphonse viene sviscerato fin nei minimi dettagli, essendo la storia introspettiva ed incentrata su di lui; ci vengono mostrati i suoi modi di relazione e i suoi pensieri più profondi.
Più misteriosa risulta invece la figura di Nuberus, probabilmente perché la percepiamo solo attraverso il punto di vista del protagonista che a sua volta non ne riesce a capire la profondità fino alla parte conclusiva della lettera. Quello che fin dall'inizio è chiaro, è il timore che incute anche ad una creatura della notte e quindi il vincolo che li lega diventa più tangibile nel momento in cui entra in scena Alexandra.
Lei è la persona di cui Alphonse non vuole macchiare la purezza, colei che non è disposto a lasciare alle grinfie di Nuberus ma che si ritrova a voler proteggere con ogni mezzo. Ed è infatti per questo motivo che si risveglierà con solo una lettera a spiegarle perché la persona a cui si è affidata completamente non possa esserle al fianco in quello che per lei è un passaggio molto importante.
Di Alexandra abbiamo due punti di vista, quello personale che vede i suoi pensieri e le sue sensazioni ed azioni, sviscerato nelle poche pagine di prologo ed epilogo, e l'idea che di lei ha Alphonse e che traspare in tutta la sua delicatezza dalle parole che sono vergate su carta.
 
Rispetto del prompt: 5/5
Che dire a riguardo del prompt? La lettera è presente e come lei anche le reazioni che suscita in chi la legge. Niente da dire a riguardo.
 
Gradimento personale: 3.5/5
Mi piacciono molto le storie soprannaturali, per questo ho seguito la trama con aspettativa. Ho avuto delle difficoltà con la lettura, poiché non essendo semplice ha bisogno di impegno e dedizione e come già detto in precedenza le descrizioni particolareggiate e l'introspezione a volte esasperata non hanno aiutato a renderla più fluida.
 
Impaginazione ed editing: 4.5/5
Impaginazione molto pulita, semplice ed efficace. Font di facile lettura e scrittura giustificata per rendere più regolare il testo, agevolando il lettore, sebbene le chiusure paragrafo siano allargate per essere giustificate, causando la dispersione delle parole sul rigo di chiusura. Le citazioni ad inizio capitoli sono messe in evidenza con il corsivo.

Punteggio totale 43,5/50

3ª CLASSIFICATA al contest "C'è posta per te!"

Recensore Master
07/09/15, ore 23:07
Cap. 5:

Recensione premio per il contest "Frammenti di mondi", indetto sul forum di efp da _MoonBeam/Elsker e Lutea Eos
Ciao!
sono proprio contenta di poter recensire le storie precedenti a quella che hai portato al contest! La storia di Alphonse e Alexandra è, infatti, del tutto particolare e mi ha colpita molto. Non sembrava di leggere una storia d'amore tradizionale e non solo perchè erano vampiri: sei riuscita a mostrare i diversi modi in cui i due innamorati si amano. Di solito è molto difficile, perchè per far combaciare due caratteri, tendiamo a farli simili o completamente opposti. Tu hai percorso una strada solo tua, in cui Alphonse ama con la piena consapevolezza dell'uomo maturo e Alexandra in modo semplice e cristallino, come lei. I due si incontrano solo sul terreno della ragionevolezza, mi sembrano entrambi pronti ad amare ma non a compiere gesti insensati.
Mi è piaciuto molto leggere dell'adolescenza di Alphonse, perchè, da come si presenta al tempo della storia (parlo soprattutto del seguito che hai presentato al contest) sembra un antico saggio, morigerato e riflessivo. Credo che, in effetti, tutta questa calma possa derivare da una vita precedente in cui aveva conosciuto tutto il disordine possibile e che comunque questo disordine ritorni un poco nel suo carattere nel momento in cui compie grandi gesti, come quello di andarsene per salvare Alexandra. Anche l'apparizione di Nuberus è stata particolarmente interessante, sei riuscita a descrivere in maniera eccellente questo demone impalpabile che, di per sè, rimane sullo sfondo, ma comanda la vita di Alphonse dal loro primo incontro.
Il tuo stile mi piace particolarmente, sei riuscita a far svolgere la narrazione in maniera credibile nonstante si trattasse di una lunga lettera.
A presto!

Recensore Veterano
13/07/15, ore 23:05
Cap. 5:

Recensione per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
 
 
Correttezza grammaticale e sintattica: - 1,25 punti
Nella storia ci sono alcuni errori. Trattandosi di un racconto lungo credo sia normale qualche distrazione, ma ho preferito segnalarti comunque tutto per permetterti di correggere.
La stanza era immersa nel buio e l'intero
 castello sembra respirare sommessamente → l'intero castello sembrava […], visto che il resto della frase è al passato;
Alexandra riusciva a scorgere il lontano profilo delle case, i puntolini di luce delle lanterne al loro interno e il sottile sbuffo di fumo che saliva dai comignoli,  persino la sagoma di un segnavento a forma di gallo su cui un raggio di luna rimbalzava e creava in un improvviso riflesso. → credo che "in" sia superfluo, o, in alternativa, che la frase sia formulata in modo un po' confusionario: forse ho capito cosa intendessi dire, ma in quel caso hai coordinato due verbi ("rimbalzava" e "creava") che si riferiscono a due oggetti diversi (perché la luce rimbalza sul segnavento e crea una sagoma) senza riprendere gli oggetti. Forse non sono riuscita ad esprimere bene il concetto, ma comunque avrei strutturato la frase diversamente. Inoltre, anche se questa è davvero solo una sfumatura (che segnalerei nello stile, se questo non mi costringesse ad incollare di nuovo la frase, allungando inutilmente la valutazione), avrei messo un punto e virgola o un trattino alto al posto dell'ultima virgola per dosare meglio il ritmo e dare un po' di respiro, così da far risaltare meglio l'immagine finale;
Non ha  più bisogno delle preghiere: ti ho affrancato anche dalla volontà di Dio e ora crescerai in potenza giorno dopo giorno → non hai più bisogno;
Adesso, signora del castello e della città che dorme alla sua ombra, capirai presto cosa significano  queste mie parole, quali porte  ti sono state spalancate, quali banchetti ti sono stati approntati → avrei messo la prima completiva al congiuntivo invece che all'indicativo, considerando anche l'ambientazione e lo stile (oltre al fatto che sia più corretto in ogni caso);
In te,  ho trasfuso tutto ciò che ho imparato → credo che la virgola sia errata, perché, anche se non si tratta di una virgola tra soggetto e verbo, comunque "in te" copre una valenza del verbo e per questo non li avrei separati;
Avevo lasciato dietro di me l'enorme salone e i miriadi  di candelabri → c'è un accordo sbagliato, perché "miriade" è femminile;
[…] posandomi una mano sulla spalla e parlandomi a voce più bassa, come se avesse paura di evocare chissà quali presagi → il resto della frase è al passato, quindi dovrebbe essere "come se avesse avuto paura";
Ti chiamano mostro, dicono che sei  hai fatto il patto col demonio → svista;
mentre il sole tramontava e spandeva sulle mie spalle un barbaglio sanguigno.0 → svista;
Preda dei dolori più lancinanti,conobbi, in quei terribili istanti, la morte → hai dimenticato lo spazio dopo la prima virgola;
una Vampira che sembrava risplendere di un potere tracimante come un gioielli  incastonato nella notte → un gioiello;
le bacia  le labbra prima che esalasse l'ultimo respiro → baciai
scattante come quello di un enorme belva selvatica → un'enorme;
Mi scongiurò di andare con lei, ma preferì  non lasciare il castello dei Benavia. → preferii;
Capì solo molto dopo che proprio il tempo è un concetto relativo per quelli della mia razza e che, ciò che per i mortali è un periodo  lunghissimo, per noi è un mero battito di ciglia → capii;  inoltre credo che dovresti rimuovere la prima virgola;
Emisi un orribile ringhio di belva terrorizzata.,  incapace di difendermi → svista;
Era un animale superbo, con il collo arcuato e muscoloso e le froge allargate che su cui il respiro bollente si condensava nell'aria → altra svista (immagino che il "che" sia residuo di una formulazione precedente a questa);
Non importa da dove viene → anche qui sarebbe stato meglio usare il congiuntivo al posto dell'indicativo;
Firenze, Roma, Napoli, Venezia, e molti altri comuni  → la virgola prima della "e" ormai viene accettata (infatti non la correggo quasi mai), ma credo che negli elenchi sia da evitare;
Scoprire poi, alle soglie del 1600, Caravaggio,  fu l'apoteosi → virgola tra oggetto e verbo;
Ma, sopratutto, il Vampiro che si accompagna ad un cavaliere nero alla guida di una carrozza in cui adescavo spesso le sue prede → accompagnava; inoltre prima ti riferisci ad Alphonse come "il Vampiro" e poi usi il verbo alla prima persona;
Fu così conquistai  una delle donne che avevo desiderato più a lungo → svista;
Mi invaghì, come solo un Vampiro affamato può → invaghii;
Si chiama  Claire → chiamava;
Ascesi fino alla balconata di quella stanza come se non avessi  peso → avessi avuto;
Nuberus venne con me, tu stesso  l'hai intravisto spesso → tu stessa, visto che si sta riferendo ad Alexandra;
Era la fine del 1700 e mi presentai agli amministratore  delle mie proprietà → amministratori;
ed è eri  vestita di bianco → svista;
Finalmente il castello riprese vita, ne aprì  le porte alla gente e fui lieto → aprii;
con uno  grazioso cappellino → un;
Lo afferrai e lo scossi con tutta la potenza di cui ero capace; i miei occhi si erano colorati di cremisi in quell'impeto di ira bestiale e che  le zanne erano ben visibili tra le labbra socchiuse. → svista;
sentii  il mondo crollarmi addosso → Sentii
Le sue mani rimasero sollevate, bloccate a mezz'aria come se tutto la stanza attorno a lei avesse appena perso ogni consistenza e sfumasse  in un mondo rarefatto → tutta la stanza; fosse sfumata;
Sotto la coltre del tempo, si intravedevano ancora gli affreschi e i fregi dipinti da un'artista  ormai obliato → un artista.
 
Insomma, ci sono degli errori, di cui alcuni ripetuti più volte; per il resto non mi preoccupo più di tanto, diciamo, perché quando si scrive una storia così lunga può capitare che sfuggano delle imprecisioni o delle distrazioni.
 
 
 
Stile e lessico: 14/15
 
Penso che lo stile di questa storia sia meraviglioso.
Mostri un'incredibile cura dei dettagli, soprattutto nelle descrizioni, che onestamente mi hanno ricordato Anne Rice e la sua cura maniacale per i particolari (cosa che ti ho sicuramente già detto), per l'introspezione e anche per le descrizioni delle scene cruente. Mi è piaciuto moltissimo questo tuo modo di approcciarti alla storia: sei riuscita a trasmettere immagini vivide e dinamiche, a far immaginare tutto come probabilmente lo immaginavi tu ed è una grande qualità in una storia, visto che spesso è ciò che fa la differenza tra un racconto appassionante e uno scialbo e noioso.
Inoltre, sei riuscita a dare un ritmo adeguato alla storia: lento per via delle descrizioni e dell'ambientazione, ma comunque il tutto è abbastanza intrigante da tenere il lettore incollato alla storia; è tutto così affascinante e misterioso da rendere la storia irresistibile, nonostante il ritmo moderato e l'utilizzo di termini ricercati.
Ci sono alcune espressioni che vorrei farti notare: sono dei punti in cui ad esempio avrei usato dei segni di interpunzione diversi per dosare meglio il ritmo o in cui mi sarei espressa in modo diverso, ma ovviamente si tratta di consigli molto soggettivi.
 
Eppure il sangue di Violate si diffondeva in ogni fibra, in ogni capillare come una matassa di voraci serpi,  si annidò ovunque, rimodellò ogni scampolo di carne: rinacqui. → non mi convince molto la virgola tra "serpi" e "si annidò", visto che la parte che segue è una sorta di spiegazione della precedente e che c'è addirittura un cambio del tempo dei verbi (in effetti non proprio del tempo, ma dell'aspetto) tra le due parti; avrei usato un segno più forte;
Contemplò la città che sorgeva ai piedi della collinetta su cui si ergeva il castello circondato da alte mura merlate e un fossato oltre cui si gettava un ponte di pietra → qui avrei inserito una pausa da qualche parte, perché il ritmo forse risulta troppo veloce;
[…] che il mondo in cui vorresti farmi vivere non ha nulla a che vedere con quello che è realmente il mio → non c'è nulla di sbagliato, ma hai usato una perifrasi fin troppo lunga per esprimere un concetto molto semplice e mi è sembrato superfluo;
di una crudeltà che non mascheravo ma, anzi , conoscevo e amministravo  benissimo → forse questo è troppo soggettivo per essere segnalato nella grammatica, ma inserire sia "ma" sia "anzi" è ridondante; probabilmente l'hai messo così per enfatizzare, ma credo che comunque risalti un po' troppo; inoltre non condivido molto la scelta di "amministrare": indubbiamente è corretto, ma forse sarebbe stato meglio usare qualcosa di più evocativo;
Invece, tu eri quella sfida,  una miscela di audacia e di accortezza → le pause di questo periodo non mi convincono molto, il ritmo mi sembra troppo lento. Non saprei suggerirti una soluzione, ma leggendo mi è saltato all'occhio e quindi ho deciso di segnalartelo.
C'era stato il sangue, sì, ma non era più il suo, ma  quello di Alphonse che la cullava teneramente. → ripetizione.
 
Il lessico mi è sembrato preciso e curato quanto lo stile: usi termini piuttosto ricercati (a volte forse troppo, ma in fondo è l'ambientazione a richiederlo) e in genere li usi consapevolmente. L'effetto finale insomma non è troppo pomposo: è forse leggermente barocco, ma comunque c'è un certo equilibrio che fa sì che la storia non risulti troppo pesante. Volevo comunque segnalarti delle  scelte lessicali che personalmente non avrei fatto, essendo un po' imprecise:
il groviglio di corpi in cui erano ammucchiati era un delirio istintivo e gutturale → "gutturale" è un aggettivo che in genere si riferisce a suoni o voci, quindi in questo contesto non è adeguato; forse c'era l'intenzione di esprimere anche il "suono" emesso dal groviglio di corpi, in questo caso capisco, ma comunque leggendo non mi ha convinta.
i capelli lunghi e mori  appiccicati alla faccia dai tratti marcatamente maschili e il lungo mantello afflosciato sulla schiena → "mori" non mi convince molto; forse è un po' troppo basso per lo stile utilizzato;
mi disse con voce bassa, fonda, metallica → "fonda" non mi convince, avrei usato un altro aggettivo.
Questo è quanto: nonostante le piccole cose che ti ho segnalato, ho amato il tuo stile dalla prima all'ultima riga. Complimenti!
 
 
 
Trama e originalità: 14,50/15
Mi è piaciuta molto l'idea di raccontare la storia attraverso la lettera e il prologo e l'epilogo in terza persona dal punto di vista di Alexandra: questa scelta ha dato un senso di completezza a tutta la storia e, del resto, sarebbe stato impossibile inserire il finale a sorpresa limitandosi alla lettera.
Nonostante lo stile abbastanza ricercato, la storia si legge velocemente ed è anche grazie alla tua capacità di strutturare e ordinare le scene in modo da non farle sembrare mai noiose e inutili: durano tutte il giusto, non c'è nulla che sembri affrettato o tirato troppo per le lunghe.
Mi sono piaciute moltissimo anche le descrizioni: ricchissime di particolari, ma comunque dinamiche abbastanza da non risultare noiose. Ad esempio, una descrizione che mi è piaciuta moltissimo è quella che hai fatto nella scena in cui Alexandra cerca Alphonse, con la sua voce che rimbomba e fa tintinnare i cristalli del lampadario e le percezioni date dai sensi affinati: quella scena sembra incredibilmente reale.
Mi è piaciuta tantissimo anche la scena della trasformazione di Alphonse, con il dettaglio della luce e delle stelle che sembrano raccogliersi.
Una scena su cui sento di dovermi soffermare è quella di Beth, un po' perché è descritta in modo magistrale, un po' perché la vedo come il punto chiave  della storia. Devo ammettere che all'inizio non pensavo che quella scena avrebbe avuto una particolare importanza: era scritta talmente bene che ho pensato l'avessi inserita soltanto per la sua bellezza intrinseca, quando poi si è rivelata un punto cruciale, ovvero quello dell'incontro tra Alphonse e Nuberus. Ho apprezzato moltissimo il conflitto di Beth e il fatto di vedere Alphonse confrontarsi per la prima volta con un essere più potente di lui. Questo credo abbia cambiato molto profondamente il suo modo di pensare e credo sia stata una tappa fondamentale per la sua svolta: il fatto che si sia sentito fragile e solo per la prima volta è molto importante.
L'unica cosa che non mi ha convinta totalmente, come spiegherò meglio nella caratterizzazione dei personaggi, è la svolta finale: credo infatti che l'amore per Alexandra si sia sviluppato troppo in fretta e per motivazioni descritte in modo un po' generico: avrei insomma preferito una contestualizzazione più precisa riguardo la nascita di questi sentimenti, visto che sono una parte molto importante della storia.
Mi è piaciuto molto il finale, con Alexandra che non riesce a trovare il corpo di Alphonse: ha un certo effetto sorpresa e senza dubbio lascia aperti degli spiragli a proposito del suo destino.
Non ho potuto fare a meno di notare alcune cose che mi hanno ricordato la Rice e altri autori in generale. Ad esempio, l'episodio del monastero mi ha ricordato del momento in cui Louis (in Intervista col Vampiro) si nutre per la prima volta di una persona innocente, perché ‒ se non ricordo male, è passato tantissimo tempo ‒ anche in quel caso era successo in una chiesa e la scena era rappresentata in modo molto drammatico; anche le scene di violenza e il viaggio in Europa orientale mi hanno ricordato un po' la Rice, mentre nell'episodio di Claire ho notato alcune piccole analogie con Sibyl Vane, la giovane attrice di cui si innamora Dorian Gray. Li ho davvero apprezzati, come riferimenti.
 
 
Caratterizzazione: 14/15
Ho trovato Alphonse e Nuberus descritti molto bene; hai lasciato Alexandra un po' sullo sfondo, ma come scelta è comprensibile.
Per quanto riguarda Alphonse, mi ha fatto piacere vederlo malvagio e dissoluto fin dall'inizio: il modo in cui faceva di tutto per arrecare dolore al suo precettore, che in fondo gli voleva bene e tentava solo di allontanarlo dalla vita che faceva, il suo essere sprezzante nei confronti di tutto e di tutti… penso sia difficile rappresentare un personaggio simile senza far venir voglia al lettore di prenderlo a schiaffi. Per quanto infatti le sue scelte non siano facilmente condivisibili, si prova in un certo senso empatia per lui, perché riesci a coinvolgere al punto da far vedere il mondo con i suoi occhi. È un personaggio che si riesce ad immaginare perfettamente, fin dalle prime pagine, e che risulta coerente in tutta la sua evoluzione, tranne forse nel momento in cui conosce Alexandra. Per tutta la storia, infatti, hai mostrato Alphonse dissoluto, malvagio, cinico: gli unici momenti in cui compare uno sprazzo di umanità sono la morte dei genitori (quando ripensa al loro amore e si chiede se possa accadere anche a lui) e l'incontro con Nuberus, quando per la prima volta Alphonse ha paura. Proprio alla luce di questo mi sembra assurda e leggermente incoerente la conversazione con Nuberus: Alphonse dice che Alexandra è ciò che ha cercato per tutti quegli anni, ma nel corso della storia non mostra quasi mai pensieri simili, se non in occasione della morte dei genitori, quindi doveva essere una cosa molto più inconscia di quanto possa sembrare da quel dialogo, perciò avrei tentato di spiegare quei sentimenti in modo un po' diverso e di insistere per non far sembrare il cambiamento troppo repentino. Dell'amore di Alphonse per Alexandra ho trovato invece incoerente il fatto che lui si sia sentito attratto dalla sfida rappresentata da lei: non perché non accada o perché sia poco credibile, ma dopo aver creato un personaggio così interessante non credevo che avresti utilizzato un espediente tanto comune, inoltre insistendoci ‒ almeno a mio avviso ‒ troppo poco.
Per quanto riguarda Alexandra, invece, sappiamo molto poco e la maggior parte delle informazioni si ricava dalla lettera di Alphonse. Non sono riuscita quindi a inquadrarla benissimo, come personaggio, ma non mi è dispiaciuta. L'unica cosa che mi è sembrata un po' incoerente di lei è il discorso che fa ad Alphonse e il fatto che si dica in grado di vedere la sua umanità. Beh, l'umanità di Alphonse in quattro secoli è venuta a galla molto poco, quindi sembra un po' strano che lei sia in grado di percepirla da subito. Non è nemmeno questo il problema, quanto il fatto che lei si sia resa conto quasi da subito della sua natura e che abbia deciso comunque di fidarsi in base a questa percezione. Insomma, credo che una cosa simile sia difficile da accettare, quando si hanno così poche informazioni sul personaggio.
  
 
Giudizio personale: 19,50/20
Nonostante i punti che ti ho fatto notare nelle voci precedenti, ho trovato questa storia meravigliosa e credo meriti appieno il "Premio Giuria" (altrimenti non te l'avrei assegnato, del resto).
Hai saputo creare un'atmosfera coinvolgente fin dall'inizio e la storia è bellissima, oscura, maledettamente affascinante. Devo ammettere di avere un po' la fobia dei vampiri "alla Twilight", citati anche nelle tue note: quei vampiri che di davvero vampiresco hanno soltanto l'immortalità e che vengono rappresentati, nel migliore dei casi, come dei normali esseri umani, come se la sete di sangue e l'aver vissuto dei secoli non avesse modificato affatto il loro modo di vedere le cose, il che sinceramente mi sembra assurdo. Questo è il meno, ovviamente: il vero problema è utilizzare delle creature che avrebbero bisogno ‒ come del resto qualsiasi personaggio particolare e difficile da gestire ‒ di una grandissima cura per renderli protagonisti di storie d'amore che tutto sommato potevano uscire uguali anche con un mortale e con un po' di fantasia in più nel rappresentare un protagonista maschile "bello e dannato" (perché è questo che cercano, non hanno alcuna voglia di scrivere ‒ o leggere ‒ sovrannaturale). Insomma, tutta questa premessa per dire che prima di leggere una storia sui vampiri ‒ che sia un romanzo o un racconto di EFP ‒ ci penso una decina di volte e infine mi decido per il no. Conoscendoti già come autrice non avevo certo timore che mi deludessi per quanto riguarda questo aspetto, tuttavia non mi sembra una buona ragione per non spendere neanche una parola sul fatto che tu non abbia scelto la strada più semplice (e triste, noiosa e banale, ma spesso chi la percorre non se ne rende conto). Sei riuscita a presentare un personaggio molto carismatico e interessante e, nonostante sia difficile trovarsi d'accordo con lui, si prova comunque una certa empatia e, per quanto possa stare poco simpatico, non si prova per lui la repulsione che ci si aspetterebbe di dover provare nei confronti di una persona che agisce in quel modo.
Mi sono piaciute molto anche le citazioni che hai inserito nel testo perché, a differenza di altri prompt per i contest (ad esempio in altre storie che si trovano su EFP), si sposano perfettamente con il contesto in cui l'hai inserite e si amalgamano benissimo: non viene insomma da pensare "ah, sì, questo era il prompt di un contest" (mi è capitato spessissimo, in effetti). Insomma si tratta soltanto dell'ennesima dimostrazione della cura che hai messo nel creare questa storia e ti faccio ancora i complimenti, perché è una delle più belle storie che abbia letto per un contest. Se non fosse stato per i particolari che ti ho fatto notare in trama e caratterizzazione dei personaggi, avresti potuto prendere il massimo in questa voce. Bravissima.
 
Totale: 60,75/65

Recensore Veterano
26/06/15, ore 16:38
Cap. 5:

Recensione per il contest "L'amore è uno stato d'animo"

Ahahahah! Tu mi odi, allora! Non negarlo, so che è così, altrimenti perché mi avresti fatto piagnucolare come un'idiota? Eh? EH?
Dovevo sdrammatizzare, spero tu possa capire il perché: mi hai indotta a credere che Alphonse fosse morto, invece... invece boh! Neanche si sa con certezza, quindi il tuo sadismo è innegabile! u.u
Al di là di queste premessucce di basso livello, sei straordinaria! Mi hai letteralmente "portata a spasso", facendomi credere tutto e il contrario di tutto! *^*
Mi hai conquistata con le tue descrizioni raffinate e dettagliate, così ricche di particolari da sembrare un film! *^*
Mi hai trascinato nella mente di personaggi carismatici come pochi, specialmente - lo sai già - per quatno riguarda Alphonse: non ho mai nascosto il mio debole per questo Vampiro, men che mai adesso che so e non so! *^*
Last but not least, mi hai piantata in asso così, lasciandomi rodere dal desiderio di leggere ancora altre mille storie su Alphonse, quindi come la mettiamo ora? XD
Scherzi a parte, te lo ripeto altri milioni di volte, se necessario: sei bravissima, talentuosa, appassionante, carismatica ed evocativa come pochissimi altri al MONDO! *w*
Ancora noi due non abbiamo finito, lo sai bene, perciò preparati al mio ritorno... Mwahahahah! XD
Bacioni schioccosi,

Chloe <3

Recensore Junior
15/06/15, ore 14:29
Cap. 5:

Valutazione Contest               
Letter to Alexandra di  .:Melian:.
 
-Grammatica ed ortografia: 9,25/10 
Maledetta te, volevo metterti il massimo in questa valutazione ma hai fatto alcuni banalissimi errori di battitura: “vigili di Ognissanti” – da mettere al singolare, “dicono sei hai fatto il patto [...]”- il “sei” non ci vuole, “un gioielli incastonato – da mettere al singolare, “luce argentina” – forse argentea è meglio.
Un errore che mi ha lasciato un po’ di stucco, data la tua grandissima bravura, è presente nel primo rigo del capitolo 2 (Il Marchio): “e io scoprì un mondo fatto di sensi” – hai fatto bene ad usare il passato remoto, ma “scoprì” è la terza persona, quindi avresti dovuto scrivere “scoprii” o “scopersi”, ma quest’ultima è una forma un po’ troppo arcaica.
Inoltre: “l’altare coperto dei paramenti sacri” – sarebbe meglio “dai paramenti sacri”, “per punirmi e precipitarmi all’Inferno” – “precipitarmi” stona un po’, utilizzerei un altro verbo, “agli amministratore” – decidi cosa mettere al singolare o al plurale.
Il resto rimane tutto perfetto.
 
-Stile (compreso lessico, utilizzo di figure retoriche, utilizzo di aggettivi e avverbi): 10/10
Superbo.
Vorrei fermarmi semplicemente a questo aggettivo, ma ovviamente è oltre ogni misura riduttivo.
Hai introdotto nell’arco di tutti i capitoli (prologo ed epilogo compresi) innumerevoli artifici.
Il lessico che hai usato è ricercato, elegante, a volte aulico, ed amo molto il tuo modo di scrivere, che si adatta a volte alle vicende che stai narrando.
Bellissime le similitudini che utilizzi (“come il canto dolente di un’allodola”, “ come la serpe che tende la mela del peccato”, “come la bella Selene dei poemi epici greci”, eccetera); per non parlare delle metonimie e delle sineddoche: “Perdona questo addio fatto di carta e di inchiostro”, “il lupo aveva imparato a travestirsi da agnello, eccetera”; ed infine non vanno dimenticati i climax: “distorcerli, beffarli, trasgredirli”, “la via, la verità, la vita”.
Davvero una storia scritta sublimemente considerando i vocaboli utilizzati (più di una volta ho dovuto prendere il dizionario, e ti ringrazio), il continuo richiamare al campo semantico del bene (Dio, Chiesa, preghiere) e del male (Demoni, Vampiri, Diavolo, Tenebre, ecc).
Si evince il tuo bagaglio culturale in più ambiti, come della letteratura greca con continui riferimenti classici, ma soprattutto in ambito artistico con la descrizione di affreschi e architetture (non tutti sanno l’esatta funziona dell’abside).
Vorrei darti qualche suggerimento, come quello di diminuire la lunghezza di alcune proposizione, poiché (è capitato qualche volta nella storia) le subordinate erano numerose e avevano l’effetto di oscurare il significato della principale, costringendo il lettore a rileggere di nuovo la frase.
 
 
-Titolo: 4,50/5 
Ho usato molte parole fin ora, quindi qui non mi dilungherò.
Non ti ho dato il voto pieno per un motivo: di solito apprezzo molto i titoli in inglese (io stesso li uso quasi sempre), ma utilizzare l’italiano in questo caso sarebbe stato molto più consono.
Diciamo che la storia riprende molto tematiche ed ambienti italiani (Michelangelo, Giotto, Leonardo, la Chiesa, la Sacra Inquisizione, il Giudizio Universale, eccetera) quindi avrei mirato a “Lettera ad Alexandra”.
 
-Caratterizzazione dei personaggi e il loro singolare sviluppo: 13,50/15
 Tre personaggi completamente diversi l’uno dall’altro.
Alphonse, Alexandra, Nuberus.
L’evoluzione che ha avuto il personaggio di Alphonse è curata con cura e sei stata brava a farlo muovre, agire, “parlare” in determinati contesti.
Il suo indomabile animo malvagio consta di molti comportamenti peccaminosi (e forse è anche riduttivo dire così), senti quasi di odiarlo, ma resta un personaggio molto affascinante, che ammalia non solo le future vittime, ma anche il lettore.
Nuberus è anch’egli  un gran bel personaggio, che però nonostante abbia un ruolo fondamentale, non ha un gran risalto, poteva essere maggiormente approfondito.
Nei miei appunti ho scritto: Egli si comporta come se fosse la coscienza di Alphonse, e lo tormenta poiché essa è dilaniata da peccati.
Non credo sia la chiave di lettura più esatta, ma mi intriga.
Alexandra sembra essere l’angelo di questa storia, e va ad introdursi in quel famoso campo semantico.
L’emblema del bene, che sembra agire ascoltando soltanto il cuore, puro e tenero, contrapposto ovviamente a quello del vampiro.
Però forse è per lei che il voto non arriva al massimo.
Non saprei, la vedo descritta un po’ superficialmente; ad esempio Berengario e Violate nonostante siano personaggi minori, secondari, racchiudono un modo di comportarsi molto più completo, ed entrambi, sinceramente, mi hanno colpito di più, anche per le parole da loro usate.
 
-Sviluppo della trama: 10/10             
Non posso che costatarne la perfezione: amo quando una storia presenta una struttura e una trama ben consolidata, perché da qui si capisce il grande impegno dello scrittore nel redigere qualcosa che abbia tutti i punti ben definiti.
Sei stata brava a non distruggere la trama con quei passi indietro nel tempo, e anzi, così facendo hai reso la storia ancora più completa, ancora più voluminosa di contenuti, senza perdere mai di vista l’evento narrativo principale.


 
-Originalità dei contenuti: 10/10 
Ho un po’ di esperienza per quanto concerne il genere vampiresco, tutta accumulata qui su EFP, ma nulla ricalca queste orme.
Sembra che tu abbia accostato varie generi e tematiche e  le hai amalgamate con maestria, e ciò lo hai evidenziate anche nelle tue note a fine storia.
Non vedo soltanto un vampiro, ma vedo anche un uomo, e se posso permettermi, parlando di topos letterari, rivedo un chiave anche pre-romantica; un uomo dilaniato dalle passioni mette fine (o forse no) alla sua vita, salvando quella della donna amata.
Non è Twilight, e nel suo piccolo è meglio.
 
-Gradimento personale: 5/5 
Scritta bene, anzi splendidamente.
Personaggi rasenti la veridicità psicologica.
Descrizioni delle ambientazioni straordinariamente reali, che potevi immaginarli, toccarli.
Un linguaggio meraviglioso.
Una linearità narrativa tipica di una scrittrice navigata.
Cosa posso aggiungere?
Ben fatto.
 
-Rispetto dei prompt, delle immagini e delle indicazioni: 4,50/5 
I prompt sono rispettati alla perfezione.
I comandi erano SETE e TRASFORMAZIONI: non avrebbero neache bisogno di spiegazioni, ma il secondo comando lo hai utilizzato, a mio avviso, anche in una visione più metaforica, poiché non vi è soltanto una trasformazione fisica, ma anche umana e morale (Alphonse).
L’immagine è ovviamente rappresentativa della storia, mentre la citazione avrei preferito vedere inglobata nel testo, ecco perché il voto non è pieno.
 
 
Tot. punteggio di 66,75/70 

Recensore Veterano
27/04/15, ore 14:40
Cap. 5:

Gli amori nelle storie di vampiri vanno a finire quasi sempre male, non c'è proprio verso ahah. Ho apprezzato molto anche questo capitolo e quello precedente, soprattutto per il modo in cui descrivi l'incontro fra Alphonse e Alexandra. Mi spiace che la fine sia così aperta ma penso rappresenti un po' un punto di svolta che lega questa long ai racconti successivi della serie, no? Ti faccio i miei complimenti per l'ennesima volta, il tuo stile non cede mai il passo ma rimane sempre intrigante e avvincente!

Recensore Veterano
12/03/15, ore 17:44
Cap. 5:

“Mia dolce Melian”, che storia che mi hai raccontato, così piena di oscurità e al tempo stesso di luce. Devo dire che non era una storia del genere quella che mi aspettavo, invece questo tuffo nel passato è stato a dir poco estasiante. Hai descritto in modo superbo la figura del vampiro, elegante ma spietato, violento e lussurioso, un immortale perfetto. L’espediente della lettera è stato geniale, ti ha permesso di farmi conoscere Alphonse in modo intimo e profondo, come solo un uomo può mettersi a nudo di fronte all’amore della sua vita.
Ho amato Alphonse, forse anche più della stessa Alexandra, perché ho apprezzato ogni sua azione dettata dalla follia del sangue o dalla malvagità che ha oscurato il suo cuore così a lungo. Come fosse la scena di un film ho immaginato la sua voce narrare la sua vita, mentre la splendida neovampira apriva la lettera e ne scorreva le righe. Ti avrei dato un premio “fotografia” ma mai avrei potuto immaginare che qualcuno riuscisse a descrivere una scena tanto vivida. Non so se sono stata ammaliata dall’idea di essere nel passato o che la lettera fosse stata scritta da un essere quasi senza tempo, ma hai un modo di scrivere raffinato ed elegante. Questo è l’aspetto che in assoluto mi è piaciuto di più, non hai utilizzato nessun termine che potesse risultare anacronistico o sgraziato; anzi il più assoluto contrario, non c’è stato nulla che mi abbia distratta o bloccata, più andavo avanti più desideravo sapere. L’assenza di Alphonse all’inizio non preludeva a niente di buono, ma a darmene la certezza fu l’introduzione di Neberus. Un personaggio davvero cattivo finalmente, ultimamente va di moda la “redenzione” per tutti i personaggi in modo indiscriminato, io sono vecchio stampo mi piace che un personaggio possa essere redento solo dall’amore ( proprio come ad Alphonse grazie ad Alexandra). Insomma, dicevo, un vero demone che trae nutrimento da ciò che è innocente, mi piace. Anche la figura di Berengario (di cui adoro il nome, lo trovo disegnato proprio per il personaggio) è stata magica, non perché fosse buono e puro, ma perché vista dagli occhi di Alphonse non lo era poi tanto, la sua crudeltà iniziale è riuscita a sporcare un personaggio che altrimenti sarebbe stato fin troppo limpido. Ma, ahimè, la lettera si conclude…
Sono contenta che la mia aspettativa drammatica si sia avverata, incontrare il vampiro redento avrebbe fatto cadere quel velo scuro di mistero che abbraccia la tua meravigliosa creazione. Sei stata eccezionale e sono contenta che non hai mollato nonostante, per tua ammissione nelle note, scrivere questa storia sia stato un parto :D

Baci Baci
Jogio

Premi:
Miglior Mini-Long
Best Plot: Miglior svolgimento della trama

Recensore Veterano
01/01/15, ore 13:27
Cap. 5:

Recensione premio del contest "Thick as Thieves- Amici per la pelle"
Buongiorno! Ma davvero, come fai a descrivere così bene le scene? Ogni singolo istante, ogni singolo oggetto presente, ogni odore,suono, sapore: è quasi inebriante, senza essere pesante. Complimenti!
mi piace il fatto che la storia sia raccontata in una lettera, con un lungo flashback, da Alphonse. Mi piace anche il fatto che non ci siano censure (senza che per questo la storia risulti volgare, anzi), e che la lingua sia adatta al personaggio. I pensieri, poi, sembrano quelli leggermente malinconici di una creatura millenaria, che ha vissuto di tutto, ma in particolare sangue, morte, eros. Si passa dalla semi innocenza iniziale alla consapevolezza che arriva con il passare dei secoli (a proposito, complimenti anche per la descrizione dei diversi periodi storici, sempre accuratissima). E poi c'è il patto con il demone Nuberus (interessante anche l'accostamento vampiro/demone) che lo costringe alla fine a trasformare Alexandra, per salvarla. Originalissima e molto ben descritta, bravissima!

Recensore Veterano
31/12/14, ore 20:16
Cap. 5:

Recensione della storia partecipante al contest Romance in Pain- (- "Letter to Alexandra")

Introspezione dei personaggi: 10/10 

L'introspezione della ragazza è non è tantissima, riesco solo a conoscerla nel prologo e nell'epilogo e questo mi basta per capire com'è davvero.
Se devo descrivere il ragazzo che scrive la lettera, allora, l'introspezione c'è pienamente, anzi, completamente. E sì, anche nel bel mezzo della lettera.
Se invece dovessi descrivere il personaggio so bene come è fatto, ma solo tramite descrizioni e descrizioni. Che però ti spiegherò successivamente.
L'introspezione è completa, mi piace perchè sei riuscita a darmi l'impressione di questi due personaggi che hanno lottato e che continueranno a lottare, ma tra questa introspezione c'è un'enorme vicenda con una grande lettera - che sembrava non finisse più - che rompe un po' la magia del "scoprire".


Originalità: 10/10 
Bella storia, bella trama e bell'idea.
Di storie così non ne ho mai lette, hai avuto un'idea originale e sei riuscita a sviluppare bene la trama e quindi i punti te li meriti davvero. Per i punti "negativi" ti spiegherò successivamente perchè altrimenti andrei fuori tema.
Una storia davvero passionare, simpatica dal punto di vista stilistico, perchè non avevo mai letto una storia centrata maggiormente su una lettera ove racconta un'altra storia.
Una storia dentro una storia, in pratica.
Quindi davvero molto originale. 


Grammatica/sintassi: 9/10 
Non ti do il punto pieno perchè metti grandi ripetizioni di "e" in una sola frase, che si sarebbe potuta sostituire con un punto e virgola o magari prolungando un po' la cosa o facendo in modo da non ripetere continuamente la congiunzione.
Sono molto critica e non solo nei contest, ma anche quando recensisco normalmente e mi dispiace se ti posso sembrare antipatica - infondo voglio bene a tutti anche se sembro arrogante -. 
Un'altra cosa che non mi ha aggradata tanto è l'impaginazione che sì, va bene, ma la scrittura la vedo troppo sempliciotta, quasi da recensione; come ho detto a molti, non dico di usare una scrittura particolarissima, perchè avrei da dire anche su quello, ma un font un po' più estetico, come il Georgia che amo tanto, ma questo è un gusto personalissimo.
Di errori grammaticali non ne ho trovati, mi sono piaciuti molto i nomi che hai utilizzato per i personaggi, belli, originali.


Gradimento personale: 9/10 
Anche qui non ti do il punto pieno e ti spiego subito il motivo: sia per quello che ti ho scritto sopra, l'impaginazione, sia perchè è davvero lunghissima. 
Nemmeno nei libri mi piacciono le grandi cose, preferisco diviso in capitoletti, come un libro di cui sono innamorata, ma con questo non confronto la tua storia con un libro, facevo solamente un esempio di paragone per farmi capire.
La storia è davvero molto bella, mi è piaciuta e mi ha emozionata, sono sincera, ma una storia così lunga e soprattutto con un font così mi distraeva parecchio e mi ha resa quasi estenuata.
Infatti, l'ho messo in "gradimento personale" perchè di questo si tratta. Per altro non ho niente da penalizzarti, sei stata impeccabile e precisa, mi hai donato emozioni nonostante quello che ti ho scritto prima e la lentezza con cui ci ho messo a leggerla. Ma purtroppo questo è un mio limite, non odiarmi.
 

Stile di scrittura: 10/10 
Hai uno stile di scrittura davvero invidiabile, impeccabile e perfetto. Non hai usato parole né semplici, né banali e nemmeno complicate e/o ricercate. Sei stata ferma su quello che era un tuo "limite", anche se non è da definirsi proprio così e sei stata scorrevole e mai scontata in tutto il capitolo, anche nella lettera - seppur immensamente lunga -.
Il tutto è molto scorrevole e piacevole da leggere, il che non è incoerente con quello che ti ho scritto sopra, perchè ho commentato la lunghezza e non la piacevolezza della storia, così per difendermi qualora dicessi fossi incoerente (mi preparo sempre ad ogni evenienza lol).


Punti bonus: 1/1 
Hai seguito perfettamente quello che avevo richiesto nel bando: amore, tristezza e drammaticità.

49/51