Recensioni per
Rimanere soli è terribile
di mamie

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/11/14, ore 21:05

Neanche a dirlo, mi è piaciuta soprattutto la parte dedicata al capitano ^_^
E' vera la riflessione che hai fatto: l'Arcadia è un luogo in cui le solitudini s'incontrano. Non si sommano fino ad annullarsi, perché molti restano come piccole isole incapaci di unirsi. Ma la solitudine si sopporta meglio con qualcuno accanto, come fanno Mime ed Harlock, che condividono silenzi e riflessioni.
Commovente il pezzo su Yattaran, che mi ricorda molto il "modellista poeta" della serie classica.
E dolce la parte riguardante Masu san, con le sue mannaie sempre in movimento che sanno rimettere a posto tutti. Tranne uno.
Come al solito un'altra bella one-shot.

Nuovo recensore
10/11/14, ore 09:58

Cara Mamie la tua capacità di isolare spaccati dei vari "abitanti" dell'Alkadia è mirabile!
Sì, quella frase di Meeme (come diverse altre) la ricordo benissimo e colpì me 35 anni fa come adesso! Ognuno è solo e nel grande vascello spaziale trovano un porto sicuro e un riparo alle loro tragiche e fragili condizioni. La solitudine è soltanto il risultato del modo di pensare e di agire di ciascun membro dell'equipaggio. In realtà sono tutti persone più o meno normali, hanno soltanto avuto quella capacità in più di penetrare il problema della società in cui sono vissuti sino a quel momento e non hanno potuto far altro che andar via e diventare dei fuorilegge , solo nel caso di Meeme c'entra la guerra e la devastazione che ne consegue.
Anche per me la serie classica è un (il) vero capolavoro, io la custodisco come un'opera letteraria fra i grandi e piccoli romanzi dell'ottocento e novecento. Vedere i suoi episodi non ti stanca mai, ogni volta scopri la ricchezza di una scena, il risvolto di un personaggio, la profondità di un pensiero, il brivido che ti percorre ogni volta che guardi lo spazio stellato dalla cabina del capitano o dalla sala comandi, emozioni sempre nuove, sempre vive, sempre più ricche via via che il tempo passa.
Di questa riscoperta di Harlock devo ringraziare i miei figli che, vedendo i dorsi dei dvd insieme ai romanzi si son chiesti di che si tratta e hanno insistito per vederli. Io ho nicchiato a lungo, sapevo che una volta iniziato a vedere anche un solo episodio non mi ci sarei staccata più. Ero convinta che non avrebbe suscitato interesse in loro e invece il loro entusiasmo mi ha contagiata, hanno voluto sapere tutto di Harlock...
Un caro saluto, Mamie!

Recensore Veterano
08/11/14, ore 22:33

Ed ecco un'altra chicca alla Mamie... che bello questo spaccato dei personaggi storici della prima serie che pur essendo soli non sono da soli ... stanno tutti insieme sull'Arcadia trovando compagnia e ragione di vivere.
E bella la parte finale con Harlock che unisce e fa da filo conduttore a questo piccolo universo... in cui lui stesso trova dei compagni prima fra tutte Mime sempre con lui (e infatti alla fine solo lei lo segue)
Alla prossima chicca!!!

Recensore Junior
08/11/14, ore 21:18

L'ultima frase è la perfezione fatta parole! Non che il resto non sia bellissimo come le altre tue storie che ho letto, ma la fine è qualcosa di perfetto, semplicemente! Bravissima!

Recensore Master
08/11/14, ore 15:42

Soffro e soffro di una malinconia assassina e dolcissima. 
Questa storia è un insieme di solitudini che si incontrano e che tuttavia non trovano la completa pace - il passato continua a tormentare tutti e come dice Masu san il dolore ti scava voragini che non si chiudono più. 
La bellezza intrinseca di questa one-shot è che c'è una sorta di equilibrio delicato tra quello che hanno guadagnato nell'essere parte dell'Arcadia e quello che invece rimarranno per sempre, ovvero soli. 
Non so se riesco a spiegarmi bene, ma come molte tue storie anche questa mi ha fatto sentire, ancora prima che capire, per cui mi è difficile trovare le giuste parole. 
Ognuno vive la solitudine a modo suo (rabbioso, rassegnato, triste) ma è Harlock che chiude le fila e che racconta di una nace che è diventata anche un casa, un luogo in cui, forse, si può imparare che la solitudine non è necessaria - esiste, ed è inevitabile, ma non necessaria. 
Bellissimo spaccato di un fandom in cui dai sempre il meglio di te: complimenti. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*porge cappuccino caldo*


 

Recensore Master
08/11/14, ore 15:05

Cara mamie commentare questa tua storia mi è difficile.
Ti posso dire che l'ho letta e mi ha accarezzato l'anima. Non riesco a spiegarti a parole la sua bellezza e quello che mi ha suscitato, perché non ci riesco. Hai saputo rendere alla perfezione lo stato d'animo di ogni singolo membro dell'Arcadia. In maniera così semplice, ma così violentemente vera, che non  posso altro che manifestarti la mia sincera meraviglia nel trovare in ciò che scrivi sempre tanta profondità, verità e purezza. Quelli da te descritti sono sentimenti che si sposano perfettamente con i singoli personaggi, ma che non  possono non far riflettere il lettore, che non può non riconoscersi almeno in uno di questi stati d'animo da te così ben sviscerati.
Adoro ciò che scrivi e questa tua fic in particolare perché mi ha nutrito l'anima e mi ha saziata. Bravissima! E scusa la recensione sconclusionata! Mi mi hai commossa!
(Recensione modificata il 08/11/2014 - 03:13 pm)

Recensore Master
08/11/14, ore 10:25

E' davvero poetico e intriso di velata malinconia questo tuo bellissimo scorcio di vita sull'Alkadia della serie classica. Hai perfettamente centrato di ogni personaggio il dolore e la solitudine che lo caratterizza ed è perfetto come ognuna delle loro solitudini alla fine si incontra con quella del capitano che percorre la nave a piedi e ne assapora l'essenza, lui è il fulcro di tutto, delle loro vite e del loro destino e ogni membro dell'equipaggio è tutto ciò che gli è rimasto da amare. E' vero, l'incontro di tante solitudini rende la propria più sopportabile e meno dolorosa! Bellissimo il riferimento alla Nebulosa in cui nascono le stelle... nell'Universo tutto nasce e muore e noi siamo solo una goccia infinitesima che vive in un'oceano incommensurabile per una frazione di eternità.
Complimentissimi!

Recensore Master
07/11/14, ore 23:26

Sono totalmente d'accordo con te: la somma di tante solitudini non è una solitudine più grande, ma una più piccola e più tollerabile. Con la tua consueta sensibilità hai colto e descritto in modo magistrale un aspetto diverso di ogni personaggio, il suo piccolo mondo segreto di rimpianti, rabbia o paura, inaccessibile agli altri. Ciò che li unisce sono l'Arcadia, i suoi ideali e il suo capitano, una figura quasi patriarcale, anche se pure lui si porta dietro il suo fardello.
Bellissima, davvero!

Recensore Veterano
07/11/14, ore 23:15

I tuoi scritti Mamie sono sempre pregni di poesia che come le note di uno strumento musicale si diffondono piano in chi legge. Ho immaginato di percorrere i corridoi silenziosi di questa tua Arcadia scorrendo dietro le mura trasparenti di ogni cabina un personaggio, i suoi pensieri, la sua solitudine. Ognuno con la sua storia ed il suo carico di dolore e rimpianto per cio' che e' stato o sarebbe potuto essere. Tutti diversi e tutti uguali sotto un unico vessillo di nome Harlock.

Recensore Master
07/11/14, ore 20:21

"Quella è la sua nave. Quello è il suo mondo.
Gli pare quasi che sia così da sempre, anche se c’è stato un tempo in cui era altre cose..."
Che bella, Mamie, mi è piaciuta moltissimo, l'ho subito messa tra le preferite.
È poetica, evocativa, malinconica, vera. Mi piace che Harlock riunisca un po' tutte le solitudini degli altri, facendone un insieme tutto sommato armonico.
Lui forse è il "più solo" (solitario) di tutti, ma ha tutti loro.
Bravissima e grazie.
Bax
Tamy

Recensore Master
07/11/14, ore 17:14

Direi che la tua interpretazione è azzeccatissima: sono d'accordo con te, ogni personaggio è solo, ma sull'Arcadia ha trovato qualcosa di simile a una grande famiglia, che alla fine ti tiene legato e ti ama...bellissime tutte le considerazioni sui vari personaggi, e grandiosa quella finale di Harlock.

Veramente complimenti!

Recensore Master
07/11/14, ore 16:58

Meraviglia. Questa è una chicca e non potevo farmela scappare.
Io ADORO, ormai lo sapete, la serie classica, senza nulla togliere al film, naturalmente. Ma le immagini che hai saputo ritrarre con il tuo tocco delicato e sensibile, di detto e non detto, mi arrivano al cuore. Vedo Yuki, vedo Tadashi, vedo Meeme, vedo Maji, vedo Masu. E vedo Lui.
L'Arcadia unisce tutte queste piccole, grandi tragedie personali. Di chi ha perso qualcosa. Di chi non ha capito qualcosa. Di chi vuole proteggersi dal nulla imperante dell'Universo. Perchè l'Universo è sì, il mare di stelle, ma è pure un nulla infinito che può distruggerti.
L'Arcadia è una culla ancestrale, che ti racchiude e ti protegge.
Meraviglia, mi ripeto.
Mi inchino.
Grazie
Lou

Recensore Master
07/11/14, ore 15:45

Bellissima questa storia, cara Mamie. Hai ragione, tante solitudini messe insieme forse diventano meno pesanti e dure da sopportare ma si resta comunque soli. "La solitudine è come non vivere" credo che sia una delle frasi più toccanti dell'anime.
complimenti come sempre!

Recensore Master
07/11/14, ore 12:55

Splendida è dir poco! Hai tratteggiato tutte queste solitudini con una sensibilità ed una profondità eccezionali. Il tuo stile poi è molto poetico ed incisivo allo stesso tempo. E bellissima la conclusione, in cui tutte le solitudini che hai citato si incontrano davanti agli occhi del Capitano.
"Gli pare quasi che sia così da sempre, anche se c’è stato un tempo in cui era altre cose: un bambino che guardava con meraviglia il cielo, un ragazzo fiero di saper volare, un uomo ferito da una guerra lunghissima e atroce, un amico di quelli che non si possono dimenticare…
L’Arcadia è tutto ciò che gli è rimasto di una vita devastata, troppo breve e troppo lunga insieme.
L’Arcadia è il luogo in cui tutte le solitudini si incontrano.
E fanno un po’ meno male."
Bravissima!!
Marta