Buongiorno Capo Rouge, avevo immaginato che ci fosse un conto in sospeso tra Alain e Oscar dopo lo scontro avvenuto tra i soldati della guardia e i soldati della guardia reale.
A volte l'ottusità di Alain, o forse dovrei dire la testardaggine con cui accusava Oscar di ogni nefandezze, la trovavo irritante ma comprensibile, aveva dovuto affrontare la scomparsa di sua sorella Diane, forse rapita, forse uccisa. Non si era mai fidato del nuovo comandante, un nobile eppure donna, per lui pensare che tutto ciò che era successo a sua sorella doveva avere un collegamento con la donna comandante.
Dopo aver ritrovato Diane, cioè dopo aver ritrovato la giovane donna che si ritrova difronte, che ha le fattezze di sua sorella minore e che non ha più nulla della persona che era, non mi ha meravigliato la sua reazione. L’avevo messa in conto e non mi ha sorpresa, mi pare chiaro che dovesse capire, sapere cosa fosse successo alla sua adorata sorellina, ha trovato alcune tessere di questo puzzle impazzito, ha un disegno parziale di ciò che è successo la sera in cui Diane è stata aggredita ed è sparita, ora il puzzle sarebbe facile da ricomporre nella sua interezza se lui seguisse la logica del cuore, se ammettesse a se stesso quello che non può non aver capito già da un pezzo, con questo voglio dire che se non fosse così sarebbe tonto, caratteristica che non gli si addice, anzi non l’ha mai fatto!
Alain sa del famoso biglietto che non è mai giunto ad André, sa che fu consegnato ad Oscar e ne ha tratto le conseguenze più logiche, ma errate, cieco a quello che non può accettare.
Lei prese il biglietto e non lo consegnò André, ed è questo che scatenò e scatena ancora i sensi di colpa che l'hanno portata a San Pietroburgo senza tentare la fuga, senza opporre resistenza a tutti i ricatti dei tre pazzi maniaci della fredda Russia.
Ciò che non può sapere Alain, è che Oscar aveva davvero voluto allontanare André da Diane, ma non per i motivi che crede e immagina lui.
Il confronto tra lei e Alain è serrato, non si difende perché vorrebbe dire confessare il suo amore per André, ammettere di averlo voluto tutto per sé anche se per poco tempo. Il lampo del secondo dove amare è permesso.
André ha capito che, seppur per un folle momento, Oscar lo ha voluto tutto per sé e il loro bacio sa di voglia disperata, lui che ora cerca una ammissione che Oscar non vuole fare.
Ho sorriso un po’ perché involontariamente ho associato Oscar al soldato dal fazzoletto rosso... entrambi fanno fatica a verbalizzare quel che sentono, quel che sanno e che è troppo “grande” da ammettere ad alta voce.
Anzi, lei alza un ulteriore muro forse quello più invalicabile, mette tra sé e lui, Diane. Rende, ancora una volta, la libertà ad André, precisamente quella che lui non desidera, e gli affida Diane, un peso che, sono certissima, lui non vuole.
E Oscar è davvero testarda, prima o poi dovrà capire che lui non può essere libero perché non smetterà mai di amarla.
E ci mancava il ritorno di Dorian con le sue arti “ipnotiche” che riesce ad avere la meglio anche sulla suora timorata di Dio e pure del Diavolo!! Altro che vigilare sulle povere anime perdute!
Ah la magnifica ironia di questa storia!!
E per fortuna che Sabin non ha le stesse doti diaboliche di Dorian altrimenti sarebbero stati grossi guai per la piccola Soisson! Non che con Dorian si navighi in acque tranquille e pulite... in effetti, qualunque cosa abbia detto a Diane, non sembra essere niente di buono né per lei stessa, né probabilmente per i nostri.
All'arrivo di André, del resto, Diane reagisce come sempre dopo essere stata a contatto con Dorian, cioè è imbambolata! È strana sembra quasi che il russo le abbia dato precise istruzioni su come comportarsi con André. Lui non può che essere soggiogato da ciò che gli dice Diane, sembra davvero sentire il profumo, e le labbra di Oscar sul corpo dell'altra.
È più che evidente che qualcosa accadrà, perché Diane in veste di seduttrice deve avere un senso e uno scopo.
È ovvio che André voglia sapere cosa sia successo tra lei e Oscar, lui ha capito a cosa allude la ragazza è il suo insinuarsi nel desiderio che gli brucia l'anima è la carta vincente. Sinceramente penso che Diane, dietro suggerimento di Dorian, abbia creato questa scena seduttiva solo per poter uscire dall'ospedale e poter essere libera, di far cosa non mi è chiaro, non so, forse io sogno ad occhi aperti ma, nonostante il senso di diffidenza verso di lei che ormai è difficile da scrollarsi di dosso, vorrei che lei si salvasse anche se non so quanto, in questa fiction, sia praticabile la strada della redenzione.
Ovviamente André non può far altro che portarla via di lì, per proteggerla da Dorian, da Sabin, ma anche perché vuole, anzi no, deve sapere cosa ha detto Oscar in quel momento di abbandono. I tuoi personaggi sono ancora tutti intrappolati perché li hai messi, e ce li consegni, con le spalle al muro, le loro gesta sono ancora dettate dall’imposizione di situazioni che appaiono senza via d’uscita per chi, come loro, ha una morale e un senso dell’onore e della giustizia, di ferro!
Immagino che dovranno trovare, prima o poi, una benedetta via d’uscita senza che la bellezza e la forza di quegli ideali vengano meno, senza far ricorso a inaccettabili compromessi, e allora sarà bellissimo osservarli sotto la nuova ‘veste’ della libertà.
La scena è bella e molto intensa e poi è piaciuto molto l'incontro con Lassalle, che è uno dei miei personaggi preferiti, spero che abbia davvero l'opportunità di vivere, almeno lui, il suo amore con Helena. Lui è così timido, ingenuo ma ha un cuore grande, vive una storia segreta, difficile sia per la vita che conduce lei, sia per la tenutaria del bordello.
Un altro momento molto toccante di questo capitolo è stato l'incontro proprio con Helena, ci hai mostrato ancora una volta il lato più oscuro di Parigi. Quella che non dà chance a chi è nato dalla parte sbagliata della barricata, bello ma tanto struggente da fare male.
Helena è una giovane donna che non ha avuto opportunità dalla vita, si è vista costretta ad accettare la vita del bordello ma ha anche deciso di essere padrona di se stessa, di migliorare la propria condizione e di essere quello che vuole essere. Atteggiamento ammirevole anche nella miseria di quella che è la sua situazione!
Ha, però, trovato sulla sua strada un uomo buono come Gerard che le ha offerto il suo amore e poco altro, Helena è consapevole di non avere molte alternative, ogni notte muore un pezzo della sua anima, ma sa anche che da qualche parte, in qualche modo è amata e non solo desiderata, ci vuole poco e niente a desiderare una donna ma altro conto è amare e amarla!
Un'altra giovane donna vittima di un mondo duro che non fa sconti e il mio pensiero è tornato, inevitabilmente, alla piccola Mimose.
Comunque la trama procede quasi inesorabile e grazie a Gerard e Helena, André trova un rifugio per la notte ma iniziano i guai perché Diane non demorde e riprende il suo tentativo di seduzione; l'incedere delle carezze di lei e il suo desiderio sfacciato e quasi arrogante, nascondono la volontà di soddisfare la richiesta di Dorian e così la speranza di salvezza si assottiglia. Adesso Diane ha un incedere diverso da quella ragazzina che lo baciò, sfrutta la debolezza di lui, che vuole ad ogni costo sapere cosa ha sussurrato Oscar nel momento dell'abbandono. Ora Diane prende ciò che vuole, sfrutta le debolezze di André a suo vantaggio, qualunque sia lo scopo che si è prefissati, sa perfettamente come raggiungerlo.
Anche André deve essere alla mercé del desiderio senza più volontà e coscienza, anche se io in fondo non ci credo. Lui deve sapere, perché così potrà conoscere ciò che il cuore di Oscar nasconde.
Diane è determinata, ha ciò che lui vuole, sarebbe facile perdersi nell'eco del profumo di Oscar, nella pelle e nel corpo dell'altra.
Non mi resta che leggere il prossimo e sperare che Diane non ottenga ciò che vuole.
Sempre magnifica, grazie.
PrincessLena |