Recensioni per
La Luce e il canto
di Dark Magician

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/09/15, ore 21:49
Cap. 2:

Ecco qua, cara! (Tsunade)


The Ancient Tales {Contest Fantasy ; Pacchetti + Immagini}
II Classificata

Grammatica e Lessico:
19.6/20
Stile: 23/25
Uso dei Pacchetti: 20/20
Uso dell'Immagine: 15/15
Gradimento Personale – Tsunade: 10/10
Gradimento Personale – Ino;Chan: 10/10
Punteggio finale: 97.6/100

La lista degli errori è stata omessa per ragioni di praticità!

La caratteristica della tua storia che più ci ha affascinate è l’atmosfera: è sospesa e misteriosa, perfetta per delineare il mondo in cui si muovono, sullo stesso piano, divinità, umani e creature sovrannaturali come i Moloch. L’idea di questi Sentieri che compaiono dal nulla e mettono a rischio la popolazione, arrivando addirittura a farla fuggire dai posti in cui abita, è molto avvincente e sottilmente inquietante. I Moloch stessi sono delle figure a metà fra l’angelico e il demoniaco, tentatori capaci di promettere felicità con il loro bellissimo canto ma che in realtà rapiscono le persone, conducendole in un luogo che, probabilmente, è l’Altrove o qualcosa di simile.

Ci è piaciuto molto il fatto che l’essenza stessa del mondo sia abbastanza indefinita: si respira un clima di antichità, ma allo stesso tempo l’idea della magia che lo pervade potrebbe essere abbinata a qualunque tempo. Anche la presenza di persone che studiano la comparsa dei Nidi e dei Sentieri dà l’idea di una società evoluta o comunque organizzata in modo strutturato. I Sensitivi hanno un ruolo preciso all’interno della comunità: da quanto abbiamo capito, sono gli unici in grado di percepire i cambiamenti dei Sentieri e gli spostamenti dei Moloch, quindi vengono impiegati come una sorta di forza di ricognizione, incaricata di esaminare a fondo i vari territori per sventare svariate minacce, come appunto la comparsa di nuovi Nidi e Sentieri o le biforcazioni di questi ultimi. Inoltre ci parli di una religione politeista ben presente fra gli abitanti, nella quale sono contemplati gli Dei e le Luci, peccato solamente che la distinzione fra le due categorie (come anche la spiegazione di cosa siano le Luci) non sia stata sufficientemente approfondita, così da farci avere un’idea precisa di come sia composto questo pantheon.

Questa mancanza si ripercuote nella scena della comparsa di Vassago e in quella dove la Luce parla con il Pellegrino: intanto non ci spieghi perché Vassago sia stato decapitato e perché il Pellegrino non abbia fatto niente a riguardo. Forse è stato lui ad infliggergli quella punizione? Ma allora perché? Anche l’assenza di distinzione fra Luci e Dei non ci aiuta a comprendere quale dovrebbe essere il rapporto fra i due: tecnicamente Vassago dovrebbe portare rispetto all’altra figura, però non lo fa e non capiamo se sia per colpa della sua natura o per un motivo particolare. Insomma, perché può permettersi di essere così irriverente con una divinità? Ci è dispiaciuto molto, perché ci siamo immerse totalmente nella tua storia e vedere un aspetto così poco approfondito ci ha lasciate un po’ spiazzate e piene di interrogativi.

I personaggi sono tutti interessanti: persino il nonno, pur trattandosi di una figura estremamente marginale, riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo ed a rimanere impresso nella mente del lettore. Il fatto che sia stato il maestro di Hazel ma che fra i due non ci sia un buon rapporto, resta inciso nella mente perché, nonostante esista questa sorta di odio-amore con la nipote, comunque l’uomo tiene alla ragazza (a suo modo) e si prende addirittura cura di Garnet, quando riceve i suoi occhi da sensitiva. Proprio Garnet è una controparte di Hazel: così come la protagonista risulta dolce e sensibile, lei è più stoica e inflessibile. Oltretutto emerge come una ragazza molto determinata riguardo alle proprie idee e scelte, non vuole sposarsi con un uomo e spera di poter rimanere assieme ad Hazel, nonostante si tratti comunque di un rapporto difficile. La storia dell’amore complicato potrebbe sembrare un cliché, ma l’hai sviluppata in maniera così verosimile e distesa da renderla molto naturale e per niente forzata o stereotipata.
Hazel è la protagonista ed è il personaggio che emerge di più in tutta la narrazione. È una ragazza coraggiosa che va incontro al proprio destino di sensitiva senza vacillare e che si impegna per riuscire a proteggere le persone attorno a sé. L’incontro con Vassago la sconvolge, lasciandola stordita e dubbiosa riguardo al proprio futuro e alle proprie scelte, però alla fine accetta comunque il proprio fato e torna dalla Luce per adempiere al compito di “agnello sacrificale”.
Anche il padre di Hazel, per quanto appaia solamente sotto forma di visione al termine della vita di sua figlia, è tratteggiato in maniera sufficiente da farlo risaltare come un padre amorevole che si è sempre preso cura di lei, andando addirittura contro i consigli del proprio padre. La scena che vede lui ed Hazel come protagonisti è molto toccante e serena, quasi si trattasse di un ricordo piacevole o di un’esperienza isolata dal resto degli eventi.

Vassago è un altro bel personaggio dalla personalità parecchio definita. È molto tranquillo e non si fa scrupoli nel chiedere ad Hazel di sacrificare la propria vita per lui. Sembra sempre scherzoso e ironico ma ogni tanto emergono la sua paura e l’ansia che prova nei confronti della situazione in cui si trova: apparentemente la sua testa giace nel mondo di Hazel, mentre il corpo invece è situato nell’Altrove (o almeno così ci è parso di capire). Fra l’altro ci lasci intendere che, probabilmente, altre Luci abbiano incontrato lo stesso suo destino (quindi la decapitazione) ma purtroppo non ci spieghi come e perché.
Il Pellegrino è un personaggio tecnicamente molto potente ma anche molto “alla mano”: scambia battute ironiche assieme a Vassago e non manca di prenderlo in giro scherzosamente. Dietro a questa maschera sarcastica, però, si cela comunque un personaggio maestoso che tecnicamente ha potere sulla vita e sulla morte. Non ci riveli molto su di lui, ma quel poco che percepiamo ci è sufficiente per considerarlo un personaggio molto interessante.

L’abbiamo già detto, ma anche l’idea e la realizzazione dei Moloch ci è piaciuta veramente tanto. Il fatto che tu non li descriva mai, a parte il loro canto ed il loro percorrere i Sentieri, contribuisce a conferirgli quell’alone inquietante e misterioso che li rende ancora più vivi rispetto ad una descrizione diretta, che probabilmente avrebbe smorzato l’entusiasmo del lettore. Anche l’idea che la loro natura benevola sia stata corrotta, forse per sbaglio o magari volutamente, è molto efficace perché li rende più malinconici che veramente cattivi.

Ci dispiace, però, che tu abbia lasciato in sospeso quei punti di cui ti abbiamo parlato prima. Anche i Nidi, che citi ad un certo punto, non vengono più ripresi (come anche le ipotetiche creature più letali dei Moloch che dovrebbero fuoriuscire da questi varchi). Sembra come se ad un certo punto avessi temuto di aver scritto troppo e che quindi tu abbia optato per un finale molto aperto e veloce, nel timore – forse – di annoiarci o di dilungarti troppo. In realtà l’effetto ottenuto è proprio l’opposto: entrambe abbiamo adorato la tua storia e ci sarebbe davvero piaciuto vederla conclusa con un finale più esplicativo, come anche conoscere più dettagli riguardo agli argomenti lasciati in sospeso. Peccato!

Parliamo dei Pacchetti. La Classe è stata usata perfettamente: si capisce che Hazel e suo nonno siano dei Sensitivi, anche se non lo dici esplicitamente. Il modo in cui descrivi la nascita dei loro poteri ed il fatto che i loro occhi ricrescano di diverso colore, contribuiscono a modellare la natura del Sensitivo in maniera del tutto spontanea. La Situazione è amalgamata molto bene lungo tutto il corso della storia: anche se Hazel non vedrà mai quello che tu chiami l’Altrove, comunque è ben percepibile il senso di ciò che la Situazione vuole intendere. La ragazza rimane incredula perché non si aspettava di rivedere suo padre al momento della morte, quindi hai tratto comunque il massimo dal Pacchetto scelto. L’Immagine, infine, è usata in maniera magistrale e ricalca il personaggio di Vassago. Entrambe abbiamo apprezzato, inoltre, la tua decisione di descrivere prima il paesaggio disegnato sullo sfondo dell’Immagine e poi, gradualmente, far comparire il personaggio. Questo ha contribuito molto a farci entrare nell’atmosfera della radura “magica” ed a trasportarci nel vivo del racconto.

Insomma, ti ringraziamo per aver partecipato e per averci dato modo di leggere questa storia eccezionale e speriamo davvero che tu decida di scriverne, prima o poi, un seguito per concludere le vicende lasciate in sospeso o quantomeno per spiegarle meglio. :P