Recensioni per
L'agonia della Luce.
di Makil_

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Recensore Veterano
11/09/15, ore 18:34

Makil_,
premetto che reputo il fantasy molto difficile da scrivere perché, a parte un’alta dose di fantasia, appunto, bisogna saper orchestrare tanti personaggi particolari che questi siano umani e non. Di più: bisogna inventarsi un mondo totalmente nuovo e fare in modo che il tutto sia corale e amalgamato al meglio.

Personalmente mi attengo a una regola fondamentale: mai si può contestare l’idea che c’è alla base di una storia. Se questa è frutto del proprio pensare non può essere opinabile. Può piacere, può annoiare, può essere banale, ma, in ogni caso, nessuno può dire a nessun altro che la storia in sé non vada bene.
Puoi scrivere di un rigatone che veste pantaloni alla zuava il lunedì e suona il piffero il giovedì e io, più di dirti se la tua idea mi è piaciuta o no non posso permettermi di fare.
Altro discorso, invece, è la messa in opera dell’idea.

Come spesso ho detto (su efp), qui nessuno è Dante, e per l’occasione dico Tolkien, ma questo non deve permetterci di scrivere senza attenzione, senza cura; dobbiamo sempre dare il meglio, al massimo delle nostre possibilità.
Ecco, Makil_, la tua messa in opera, a parer mio, è piuttosto opinabile; per questo ho molte cose di cui parlarti e vado a iniziare, premettendoti che questa recensione si limita, come ben vedi, alla prima parte della tua storia.

Per quanto riguarda la trama, dopo questo primo capitolo non mi è arrivato alcun input e non ho capito su cosa si basi la tua storia.
È vero, potresti dirmi “beh, prosegui nella lettura” ma ti rispondo che non mi regolo mai in questo modo.
Sono un’istintiva e se il primo capitolo non mi prende, per quel che mi riguarda il discorso finisce lì.
Certo, ognuno scrive come meglio crede; magari il “clou” è nel secondo capitolo o forse nel terzo, ma, le storie scritte in questo modo non sono di mio gradimento.
Mi avrebbe fatto piacere se la tua storia mi avesse preso al laccio, mi avesse sorpresa senza darmi altra possibilità se non quella di correre a leggere gli altri capitoli; ma così non è stato. Questo, ammetto, può essere un mio limite.

I personaggi sono piuttosto stereotipati sia nel carattere che nel fisico e nessuno di loro mi è particolarmente simpatico o antipatico. Non ho trovato alcuna peculiarità, ma questo, sicuramente è dovuto al fatto che stiamo parlando del primo capitolo.

Ho avuto l’impressione che tu volessi, a tutti i costi, farci conoscere molto (e troppo) del mondo che hai inventato; il risultato è un fin troppo variegato miscuglio di persone, luoghi, legni e pavimenti.

Probabilmente il "Qesitay" (pietra luminescente che mi ricorda il Loc-Nar di “Heavy Metal” ) è fondamentale, ma lo hai gettato lì in mezzo a tante parole e nell’arco della lettura me lo sono perso, nonostante sia collocato alla fine del capitolo.

Usi termini in modo erroneo; per farti qualche esempio: "aleggiare" ha un significato come di volo leggero, quasi impalpabile, soffiato, lieve: le leggi del Re di Fentos non sono affatto lievi e leggere;
o in modo ambiguo come "bastione": non si capisce se è il "bastione" in quanto tale (e cioè la porzione di muro di cinta, posta agli angoli del perimetro - quadrilatero o poligonale – della fortificazione) o "bastione" nel senso esteso del termine, che identifica proprio la costruzione muraria fortificata. In entrambi i casi, architettonicamente, non sono riuscita a immaginarlo.
Vintarige è il Re di Darlas eppure tu lo chiami Sovrintendente. Anche qui, un termine usato a sproposito: il Sovrintendente sovrintende ma non è il Re. Quindi decidi la carica di Vintarige in modo da non confondere o fuorviare chi legge.
Chi come te ignora il significato di alcuni vocaboli, può essere informato in malo modo delle loro peculiarità e sul loro uso e chi scrive non si può certo permettere di essere inattendibile con i propri lettori.
Essere alti, magri, biondastri e pescatori, non vuol dire essere virtuosi. La "virtù" è un'altra cosa.

Anche la tua grammatica, la sintassi, la punteggiatura sono piuttosto fallaci:
Alcuni verbi sono sbagliati e per questo non rispetti la regola che vuole un racconto narrato con lo stesso tempo verbale.
Mischi la lingua italiana a tuo piacimento, con modi e intercalari dialettali e non va bene. A questo proposito devo segnalarti la ricorrente formula di collocare il verbo alla fine della frase. L'italiano non è il latino e non prevede ciò. Mi viene da pensare che il tuo, sia un modo sbagliato, per dare al racconto un'aria forbita. Se non fosse questo, il tuo intento, allora vuol dire che probabilmente sei del Sud (come lo era il mio papà) e, comunque, non esentato dallo scrivere in italiano. Se proprio non vuoi o non puoi farne a meno, dovresti avvertire il lettore che si troverà di fronte a forme “particolari” quali, ad esempio "... mentre che...".
Fai un po' di confusione con “suo” e “proprio”.
"...non per nulla di minor importanza..." la doppia negazione rivela proprio come "quei luoghi" siano di minor importanza.
"...per lo più formata solamente da bambini..." insomma, è "per lo più" o "solamente"?
"banchetto": non mi sembra che Vergar Lewin abbia approntato un pranzo.
"bambocciona" è sì, dispregiativo, ma sempre riferito a una persona adulta: è un termine che non si adatta mai a una persona di giovane età e in questo caso quindi, alla bambina. Se poi quello è il modo di parlare, evidentemente sbagliato, di Vergar, allora dovresti precisare che si tratta di un truffaldino che si diverte a giocare con le parole alle quali non dà il significato giusto.
" 'Sta mattina" non esiste: o scrivi "questa mattina" o "stamattina" o se vuoi un più poetico e letterario "stamane".
Il "NO!" di Vergar, scritto a lettere maiuscole è esagerato: basta il punto esclamativo per dare vigore.
E’ con l’apostrofo, è sbagliato: quando scrivi, se hai word, vai su “simbolo” e cerca il corretto È. Oppure, sempre con word, ti basterà scrivere è. e quando darai la barra spaziatrice, in automatico diventerà maiuscolo; torni indietro e togli il punto. Ok, complicato, ma meglio che E’ sicuramente.

A parte i problemi che ti può dare l'html, e ti capisco, la tua punteggiatura è sbagliata. Se è vero che serve per dare cadenza a una frase e a un racconto, è altrettanto vero che ha delle regole e queste vanno rispettate.
Usi il punto e virgola in modo arbitrario, così come la virgola;
i due punti li salti a pie' pari;
il punto fermo e il punto e accapo hanno, per te, la stessa funzione e va da sé che non sia così;
disattendi le lettere maiuscole dove servono;
il punto esclamativo, per definizione, esclama! Il punto interrogativo presuppone una domanda, una richiesta. Non si esclama una domanda; semmai si può porre in tono provocatorio, scherzoso, indifferente, ecc. Foneticamente, come fai ad esclamare una domanda?

Di norma, si dà per scontato che, le leggi fisiche che governano il nostro mondo siano rispettate; nel caso non fosse così, è vero, sì, che per licenza poetica si può scrivere di tutto ma, se non si vuole etichettare con Nonsense il proprio lavoro, è opportuna una spiegazione.
Epoglo: è, l'ho scoperto da sola perché non lo spieghi, una suddivisione temporale e potrebbe essere un’idea suggestiva, come invenzione, ma poi l'assoggetti agli "anni" che appartengono a questa dimensione reale.
In ogni caso mi sono fatta due conti: Casa Polfinger perde tutto e dopo varie vicissitudini conosce Galioph, il futuro Re, che edifica la città di Darlas. Isaac e Camlie hanno un figlio, Demien, che ha Jorin, che ha Oswald, che sembra essere il nostro protagonista, sedicenne.
Sul nostro pianeta, la Terra, potrebbero essere passati più o meno una settantina di anni. Ho preso ad esempio la mia famiglia: Isaac è mio nonno, Demien è mia madre, Jorin sono io e Oswald, mia figlia; settant’anni, appunto.
Ora: o i Polfinger sono i co-fondatori della città di Darlas e questa ha poco più di 70 anni di vita, oppure sul pianeta che hai inventato tu il tempo scorre in modo diverso che da noi. Se fosse questo il caso dovresti spiegarlo in maniera esaustiva e non lasciare che il lettore si perda in improbabili calcoli… perché credimi, c’è chi, come me, se li fa.
Stesso discorso vale per la descrizione di Iranis, la mamma di Oswald, che ha il volto rovinato dalla maternità: sono madre e passi che la struttura del bacino, cambi; che il seno, dopo l'allattamento, diventi più morbido; che la pelle, con lo stiramento della pancia, possa essere segnato da smagliature, ma, non ho mai sentito che una donna per via della gravidanza, si ritrovi col viso rovinato. Se questa è una peculiarità delle femmine del tuo pianeta, anche qui è necessaria una spiegazione.
Telanor: è una carica (presumo) e va con la maiuscola e dovresti spiegarne l’origine; non basta, a pie' pagina, avvertire che usi dei termini di tua invenzione.
Potresti elencare un glossario a parte, il che farebbe del tuo racconto, un qualcosa di ancora più speciale.

Questa mia, insomma, per dirti che del tuo racconto ho di sicuro sentita l’intenzione ma l’ho vista anche lasciare il passo a un’esecuzione piuttosto sommaria.
Ti sei perso e/o dimenticato la spiegazione del conteggio del tempo; parli di “pollo” ma lo lasci cuocere così rapidamente che può essere tutto tranne che pollo; la cura che hai nell’usare parole e frasi ricercate e altisonanti ti si rivolta contro se poi le usi a sproposito o in modo esagerato: nelle descrizioni snoccioli aggettivi a profusione e questo distrae. Non dimenticare che la semplicità paga. È molto meglio scrivere semplice ma chiaro e scorrevole, piuttosto che forbito ma poco comprensibile. Non solo, invece di elencare tutti gli aggettivi che usi per colorare un personaggio o un luogo, fai economia; ti torneranno utili in seguito.

Per gli errori di distrazione ho un consiglio: prima di pubblicare leggi il tuo racconto al contrario partendo dall’ultima parola fino alla prima; gli errori ti salteranno agli occhi più facilmente.

Per l’html, se apri la finestra di correzione (in alto a sinistra della pagina del tuo racconto, trovi “modifica testo capitolo”) puoi aumentare il numero che compare vicino al font e avrai le lettere un po’ più grandi (font size 16 px - ad esempio) e se non ti piace “verdana” puoi provare, in modo analogo, un “georgia, serif” e cambiare carattere;
inserendo br / (tra le mono virgole basse ) alla fine di un periodo, vai accapo.
Constaterai che non è difficile usare l’html del sito. E poi, come si dice? Dove uno arriva, mette il punto!
Per quel che mi riguarda uso molto il “modifica testo” perché non sono mai soddisfatta e come per tutte le cose, più le usi più ne diventi padrone.

Nonostante l’intenzione e l’impegno che immagino sia tanto e il “coraggio”, perché checché se ne dica, pubblicare non è poi così facile: ci rimettiamo al giudizio degli altri, facciamo conoscere una parte di noi o, per lo meno, quale sia stata la cosa che ci ha portato via del tempo e alla quale ci siamo dedicati, in tutta onestà non posso recensirti con una bandierina che non sia rossa: tanti, troppi errori; tante, troppe le cose da rivedere.
Mai vorrei, con questa recensione, buttarti giù il morale, tutt’altro: sforzati di migliorare e sicuramente la tua fantasia verrà premiata. E non dimenticare che c’è sempre da imparare; che sfogliare un vocabolario è indice di umiltà e apertura mentale; che se ti piace internet, ripassare un po’ di grammatica fa sempre bene e in rete ne trovi a iosa, finché basta, finché non ne puoi più.
Mai, mai dare per scontato di sapere: è il più grosso errore che chi si cimenta nello scrivere (e poi pubblicare) può fare.
Quando hai finito la tua storia lasciala da parte; riprendila dopo qualche giorno e controlla. A scanso d’equivoci informati se quel termine è giusto, se andare accapo è meglio, se quella forma verbale è corretta, se tutte le virgole, i punti, le virgolette sono messe al punto giusto; e solo dopo che tutto è “quadrato” e preciso, pubblica: meglio per te e soprattutto meglio per chi ti legge. E non disdegnare l’aiuto di un beta o di un revisore che possano spiegarti in dettaglio dove, come, quando e se sbagli.

Un ultima cosa: immagino che ai tuoi occhi dia una certa parvenza di serietà, ufficialità, e perché no, di superiorità ma reputo non solo un po' sciocco ma anche inutile sbandierare il Copyright.
Lo hai messo? Ben per te: nessuno potrà copiare la tua opera senza pagarti i diritti. Averlo sottolineato, però, è a mio avviso, un vanesio peccatuccio di superbia. Se tu non l'avessi scritto nelle note, il Copyright sarebbe comunque valido e non avresti fatto la figura del fanatico.

Spero che la mia recensione ti torni utile anche se ti chiederai “ma chi me l’ha fatto fare, d’andarla a stuzzicare questa tizia?”
Ciao.
Monty
(Recensione modificata il 05/11/2015 - 06:04 pm)
(Recensione modificata il 05/11/2015 - 06:11 pm)

Recensore Master
30/08/15, ore 21:44

Ciao!
Mi dispiace molto lasciare una bandierina vermiglia alla storia, ma, purtroppo, penso che tu abbia bisogno di ricevere pareri schietti, in questo momento, onde evitare di farti illusioni.
Per prima cosa, ti segnalo che c’è qualche problema con la riga nell’introduzione, che deforma la pagina.
Ma passiamo alla storia.
Purtroppo, devo consigliarti di lasciar perdere il fantasy e dedicarti ad altro. Ci sono molte criticità in questa storia, troppe per poter essere sistemate col tempo e anche questo capitolo fa intuire molto chiaramente che sono altri i generi più adatti a te. Premetto a tutto (ti spiegherò, punto per punto, cosa non va) che hai delle ottime potenzialità come scrittore, che col tempo e molto esercizio potrai concretizzare in qualcosa di bello, ma secondo altre forme.
Faccio un elenco per comodità, d’accordo?

- Il capitolo è troppo denso. Ci sono troppi avvenimenti, troppe scene, troppi cambiamenti spazio-temporali, che, invece, non dovrebbero andare oltre i due/tre. Inoltre, a volte condensi in due righe avvenimenti che richiederebbero pagine intere, come la storia del Regno in cui ci troviamo o la spiegazione sulla pietra. Certo, è ovvio che, temporalmente, certi avvenimenti abbiano la stessa durata, ma il compito dello scrittore è anche dilatare il tempo a suo piacimento, sfruttandolo per dare più o meno importanza a certi fatti piuttosto che ad altri.
- La forma. Apparte la punteggiatura messa spesso a casaccio, a volte violi le più elementari regole della grammatica italiana, come quella che prevede non vi sia niente fra soggetto e verbo, men che mai virgole o punti e virgola! Ti consiglio, pertanto, un bel ripasso della stessa. Su internet trovi dei siti molto carini e completi, migliori anche dei tomi scolastici.
- I personaggi. Non hanno spessore, né introspezione e i loro stessi comportamenti, a volte (anzi, spesso) suonano artificiosi, come se fossero delle marionette mosse dal burattinaio! I dialoghi fra di loro, inoltre, sono poco realistici e ben lontani da quelli che avvengono nella vita reale.
Un esempio? Oswald discute di importanti argomenti con sua madre come se fossero due amici, ma poche righe dopo si rivolge a lei chiamandola “madre”. Come può essere possibile? E’ incoerente! Soprattutto perchè un simile linguaggio, così eccessivamente... formale può al massimo essere usato da un membro dall’aristocrazia o della famiglia reale e i nostri due non appartengono certo a nessuno dei due!
Anche il loro modo di trattare argomenti delicati (come la politica) viene fatto con la stessa superficialità con cui una persona parlerebbe della lista della spesa o degli ultimi avvenimenti nel vicinato.
- Infine, le descrizioni. Tu pecchi di un errore comune fra gli scrittori amatoriali che si chiama “info dump”. Consiste nel fornire subito al lettore tutte le informazioni su un personaggio o una situazione, invece di dargliele pian piano attraverso il racconto come andrebbe fatto. Ma in questo modo sembra una scheda identificativa!

Dovrei aver detto tutto, o, perlomeno, le questione più centrali/critiche.
Un carissimo saluto e buona fortuna per tutto,
Viviana

Recensore Veterano
24/08/15, ore 16:49

Dunque, cercherò di andare con ordine, partendo con le segnalazioni meno piacevoli e le critiche:
- la lunghezza del capitolo; mi duole ammetterlo ma ho fatto davvero fatica a finirlo, è troppo lungo e zeppo di avvenimenti. Questo lo rende noioso e non ne incentiva la lettura. Il mio consiglio è di spezzettarlo o sfoltirlo: elimina qualche avvenimento di minor importanza e non dilungarti troppo a descrivere ogni minimo particolare e qui si va al punto due
- non c'è bisogno che specifichi ogni minimo particolare, dovresti semplificare, rendere il testo più scorrevole e piacevole alla lettura; presa dalla smania del raccontare inserisci particolari ridondanti o inutili; è molto poetico il modo in cui ogni volta descrivi il temporale, ma non c'è bisogno di nominarlo ogni volta, basta un accenno ogni tanto (questo per farti un esempio)
- l'uso della punteggiatura, oltre che essere lungo il capitolo è anche poco segmentato; alcune parti abbondano di virgole, altre ne sono completamente prive. Inoltre la descrizione iniziale è piuttosto pesante da leggere di seguito, io sarei andata a capo più spesso
- il linguaggio, apprezzo molto il fatto che cerchi di utilizzare parole ricercate e inusuali che danno una sfumatura quasi epica e poetica alla storia, ma spesse volte le usi a sproposito, in contesti che non c'entrano nulla e fanno stonare l'intera frase (es. si sbraita quando si è molto arrabbiati, quindi se lo associ alla madre che sgrida Oswald ci sta, ma non va bene quando Oswald richiama l'attenzione di Alais al portone)
- alcuni controsensi o contraddizioni (ovvero le mie pare mentali): mi sembra alquanto strano che esista una città così piena di contraddizioni: come è possibile che abbia scalini in marmo prezioso e strade in terra battuta? Inoltre case in granito (pietra piuttosto inusuale per la costruzione delle case) e paglia?
La madre, poi, mi sembra un po' schizofrenica, nel senso che cambia repentinamente il proprio stato d'animo, non può passare così improvvisamente dall'essere arrabbiata, poi incuriosita, poi furiosa, poi malinconica ecc. Anche il figlio devo ancora inquadrarlo e anche lui ha atteggiamenti contraddittori (a volte sembra un bravo ragazzo, tenero e affettuoso con la madre, altre strafottente e impertinente)
- errori veniali di distrazione, spesso e volentieri dimentichi articoli, preposizioni o addirittura sostantivi, ti consiglierei di rileggerlo

Ora passiamo alle più gradite note di merito:
- i nomi di personaggi e luoghi davvero molto originali e bellissimi, me ne sono innamorata
- la parte iniziale è davvero sublime ed evocativa, ti immerge pian piano nell'atmosfera e nel mondo della storia...Sarebbe un prologo meraviglioso, mi ha ricordato il ciclo di Shannara di Brooks
- la pietra e tutta la storia legata ad essa, invece, mi ha ricordato tantissimo la storia dei Silmaril di Tolkien
- le descrizioni, ne sono gelosa; sono davvero meravigliose, esaustive e ricche di dettagli, molto poetiche, soprattutto quelle degli ambienti
- le immagini che riesci a creare, anche attraverso le similitudini, sono davvero molto suggestive (anche se non sempre azzeccate e a volte azzardate)

Concludendo, la materia prima è buona, la storia è intrigante, ti incuriosisce e ti affascina; anche il linguaggio, se aggiustato, può risultare davvero bello e accattivante.
Insomma, penso che la tua storia sia come un pezzo di marmo da scolpire, levigare a aggiustare, da cui può derivare un'opera d'arte d'impareggiabile bellezza e splendore.
Un ultimo consiglio: i pensieri dei personaggi mettili in corsivo, senza il bisogno delle virgolette.

Recensore Junior
24/08/15, ore 10:34

Ciao!

Come promesso eccomi qui a recensire.
Dunque, io partirei con le note dolenti così ce le togliamo e poi ti dico tutte le cose belle.
Cerco di andare con ordine, per quanto io sia una persona poco ordinata.

-prima di tutto, la lunghezza del capitolo. Premetto che generalmente i capitoli lunghi mi piacciono, preferisco leggere storie sostanziose piuttosto che capitoli da mezza pagina.
Però. C’è un però.
Il capitolo è molto lungo e denso di avvenimenti e descrizioni: mi racconti la storia della città, la storia di una guerra, la storia della famiglia dl protagonista in più mi racconti degli avvenimenti che coinvolgono il protagonista.
Se dovessi prendere ognuna di questi punti separatamente non avrei niente da obiettare, ma tutti insieme sono un po’ troppo: hai introdotto molte cose tutte insieme e per quanto siano spiegate bene, forse sarebbe stato più semplice se avessi dilazionato tutte le spiegazioni sulla storia/città ecc. in più capitoli, in modo che pian piano il lettore imparasse a conoscere il mondo che hai creato per poi pian piano aggiungere informazioni sulla sua storia.
Ovviamente è una mia opinione e praticamente l’unica critica che ti muovo a livello di contenuto.
Per quel che ho imparato scrivendo, è meglio dare le spiegazioni con il contagocce: riprendere descrizioni che si erano già fatte per arricchirle durante la storia è un buon modo sia per ricordare al lettore cose che magari avrebbe dimenticato, sia per dargli un po’ di sorprese durante la storia.

-le virgole e i paragrafi. A volte abbondi con le virgole, rallentando un po’ troppo la lettura.
Invece per quanto riguarda i paragrafi non è un vero e proprio errore, ma se fai delle descrizioni molto lunghe ti consiglio di andare a capo più spesso così il lettore fa meno fatica a seguire il filo del discorso.
Sono errori che facevo anch’io all’inizio, in fatti li troverai nei primi capitoli della mia storia ma mi sembra giusto dirtelo :)

Per il resto, a livello grammaticale non ho nulla da dirti. C’è solo qualche congiuntivo mancante qua e la ma in un capitolo così lungo ci può stare che qualcuno sfugga, niente di grave.

Ora passiamo alla parte bella: innanzitutto devo farti i complimenti per il tipo di linguaggio che hai usato. Ti dirò che generalmente un linguaggio del genere mi sembrerebbe troppo forzato e costruito e spesso nel tentativo di suonare realistico finisce per togliere credibilità alla storia.
Invece nel tuo caso non è così ostentato da risultare finto e soprattutto è omogeneo sia sulla parte dialogica che sulla parte narrativa.

Poi altri complimenti te li devo fare per l’universo che hai creato: mi piace il modo in cui hai creato una storia ben strutturata per spiegare sia il passato che il presente con i suoi usi e costumi. Spero che nei capitoli a venire dedicherai altre parti all’aspetto storico, magari con dei flashback (Riprendo quello che ti dicevo prima, hai creato una bella storia, faccela assaporare con calma ;) ).
I complimenti te li faccio soprattutto perché io quando ho cominciato a scrivere la storia che ti ho consigliato, forse non avevo ben chiaro quale fosse il mondo in cui si muovevano i miei personaggi e i pezzi si stanno aggiungendo pian piano ancora adesso che sono al terzo seguito.
E’ ammirabile il modo in cui tu hai già costruito tutto.

Sulla parte più “d’azione” la velocità narrativa è perfetta, non è troppo lenta o troppo veloce.
Per il resto l’unica cosa che ti posso dire, è che ho notato che tendi a caratterizzare i personaggi buoni con un bell’aspetto e molti aspetti positivi, mentre quelli cattivi totalmente all’opposto.
Ovviamente è solo il primo capitolo e non metto in dubbio che i personaggi si evolveranno, ma ti consiglio di non fossilizzarti solo sul bianco o sul nero.
Il buon G. Martin insegna, nessuno è mai solo buono o solo cattivo e l’aspetto inganna fin troppo spesso.
Qui gioca anche il mio gusto personale, mi piacciono i personaggi che giocano sempre tra luce e buio (c’è un’unica eccezione nelle mie storie, vediamo se capirai di chi sto parlando XD).

Per il resto, ti faccio di nuovo i complimenti. La storia si prospetta già avvincente e il modo in cui scrivi mi piace quindi… al prossimo capitolo!

Alli

Recensore Veterano
24/08/15, ore 00:17

Ciao :) Finalmente sono riuscita a passare. Dunque, il capitolo è davvero molto lungo, e forse sarebbe stato meglio dividerlo in due parti in modo da agevolare la lettura al computer. Un altro suggerimento che mi sento di darti è di scegliere il giustificato in Word per i margini del testo in modo da rendere il testo più ordinato e di stare attento quando vai a capo, a volte nel testo ci sono degli spazi inutili fra frasi che dovrebbero stare vicine, comunque non preoccuparti, non sono errori ma purtroppo io sono fin troppo precisina e queste cose mi saltano subito all'occhio. 
Ok, ora cominicia la recensione vera e propria. L'inizio mi ha destabilizzato un attimo, non mi aspettavo di trovarmi di già una descrizione così dettagliata della città di Darlas né un piccolo sunto della storia della famiglia del protagonista, è una sorta di piccolo prologo prima dell'inizio del capitolo. Visto che siamo in una terra praticamente sconosciuta, è abbastanza utile per capire il luogo in cui inizia la storia, io amo le descrizioni (quando leggerai la mia storia lo capirai) e ritengo che ti possano trasportare dentro alla storia, però la tua forse è fin troppo dettagliata, o meglio, è troppo dettagliata per essere messa all'inizio della storia. Delineare il luogo va bene, buttare addosso un qualcosa di così specifico (lo ammetto, l'ho dovuta leggere tre volte per stare al passo di ogni dettaglio che inserivi), un po' meno. Poi passi dal parlare di Darlas alle origini della famiglia del protagonista, e lì mi sono persa, sinceramente pensavo che stessi parlando della famiglia reale, poi però sono ritornata indietro e ho dovuto rileggere. Ecco, sarebbe stato meglio andare a capo. 
Passiamo al protagonista. Per ora non posso dire niente di Oswald ma è normale siamo al primo capitolo, però anche qui ti devo fare un appunto, capisco che essendo solo agli inizi uno non può conoscere il protagonista, però non ho riscontrato un'introspezione chiara del personaggio. Lo descrivi fisicamente e anche caratterialmente ma devo dire che è stato tutto molto frettoloso, insomma, non ci ho capito una cieppa, comunque, spero che man mano che la storia andrà avanti, riuscirò a comprendere appieno Oswald.
Mentre il resto dei personaggi è apparso ma nessuno ha attirato la mia attenzione, a parte forse la madre quando ha raccontato la storia al figlio, gli altri hanno fatto solo da contorno: ti suggerirei di concentrarti molto sull'introspezione dei personaggi, pensieri ed emozioni in grado di far avvicinare il lettore al personaggio. Nella tua storia invece sembra tutto molto distante, lontano, forse anche perchè a tratti la forma diventa più elaborata e studiata, mentre i dialoghi li trovo un po' troppo improvvisati, così come molte reazioni dei personaggi che trovo molto esagerate e quasi innaturali. Ti suggerirei di rivedere l'introspezione dei personaggi, di renderli, come dire, più veri, più umani, e meno persone sulla carta. La punteggiatura va abbastanza bene, anche se in certi punti l'avrei alleggerita o diradata. 
In sè, penso che la storia sia carina, si deve ancora sviluppare ma penso che abbia delle ottime basi: il cattivo che non è morto ma ha usato un escamotage per sopravvivere ad una fiammata di drago, la pietra che può essere usata sia per scopi benefici sia per scopi malvagi, Oswald che è appena diventato il suo custode per seguire le orme dell'eroe che era stato suo padre. Sì, direi che sono curiosa di come andrà avanti. Spero di riuscire a passare il prima possibile, a presto :)
Arya373
(Recensione modificata il 24/08/2015 - 12:19 am)
(Recensione modificata il 24/08/2015 - 12:20 am)

Recensore Veterano
21/08/15, ore 21:00

Eccomi qui come promesso :)
Con una parole potrei esprimere quello che ho pensato appena sono arrivata già a metà racconto: FANTASTICO
Non so se tu sia un'autrice o un autore, per evitare incomprensioni userò il maschile, correggimi se vado errando.
Partiamo dall'inizio, sono rimasta particolarmente colpita dalla descrizione dell'ambiente intorno al quale si svolgono tutti i fatti narrati, partiamo dal presupposto che a volte, le descrizioni troppo lunghe, tendono ad annoiarmi. Al contrario la tua, è riuscita a trasportarmi davvero in un altro mondo... Bravissimo.
Ho sorriso tantissimo durante la discussione tra il folletto e Liffar. Sembrava di essere veramente lì con loro e di assistere alla spassosa scena.
Per quanto riguarda invece le vicende che vorticano intorno la pietra, voglio premettere una cosa: non sono un'esperta di fantasy, però mi sembra una storia ben strutturata, molto intrigante e che promette veramente bene.
Vorrei avere la tua abilità di scrittura, grammaticalmente parlando, a parte qualche segno di punteggiatura, ho trovato tutto scorrevole e preciso.
Domani leggerò il secondo capitolo, voglio andare con calma per gustarmi il tutto. Ho visto che hai scritto qualcosa anche su Harry Potter... Solo per questo ti farei un monumento... ( Stima assurda, davvero) . Passerò anche da quello *_*
Bravissimo, uno dei migliori autori di cui abbia letto qualcosa, fino ad adesso.
Sono contenta di aver avuto la possibilità di leggere la tua storia.
Scusa eventuali errori... ( Sono ancora una frana rispetto a te nello scrivere, spero che la recensioni sia all'altezza xD)
Allora bye bye, a domani ;)
Alexiases <3

Recensore Junior
21/08/15, ore 16:09

Ciao! Questo capitolo mi ha fatto molto pensare e quasi quasi avrei voluto prendere appunti per darti un'opinione più completa, ma spero di essere abbastanza esauriente. Cominciò dalle cose che mi sono piaciute. L'idea è carina perché, pur utilizzando elementi già sentiti nel mondo del fantasy, sei riuscito a dare una tua connotazione personale. I nomi sono belli e originali e le tue descrizioni sono esaustive (sebbene su questo argomento tornerò in seguito) cosa che rende la storia nel complesso meritevole di essere seguita. Passando alle note dolenti mi trovò a dover fare dei punti per chiarirsi le idee:
1- il capitolo è molto lungo e risente delle lunghe descrizioni, ma allo stesso tempo tante cose sono taciute. È bello sapere come è fatta la città, ma molti personaggi sono solo abbozzati senza una vera introspezione psicologica. Dal punto di vista della formattazione questa non aiutava a distinguere bene il narrato dal parlato
2- La Punteggiatura!!! È casuale (a volte abbondi, a volte latita) e non aiuta a leggere, anzi ostacola la leggibilità soprattutto nella parte iniziale. Il mio consiglio è rileggerlo ad alta voce: ogni volta che hai bisogno di fermarti un secondo a prendere fiato, metti una virgola; se la frase è finita, metti un punto; se vuoi staccare una affermazione senza interrompere la frase e dare più enfasi, metti un punto e virgola; se la pausa serve per spiegare allora metti i due punti.
3- il linguaggio è enfatico e a tratti epico cosa che alla lunga stona anche alla luce del comportamento dei personaggi. Mio personalissimo suggerimento: semplifica!
4- il comportamento dei personaggi mi ha lasciata stranita; quando Oswald parla con la madre prima sembra bravo, poi strafottente (nel modo di cambiare argomento mentre viene sgridato) e la madre niente... Neanche una parola... L'avessi fatto io da piccola mi sarebbe arrivata una di quelle pizze in faccia da farmi guardare dietro le spalle per un mese!
Quindi bandierina bianca che va intesa come invito a migliorare una bella idea. Alla prossima, Francesca

Nuovo recensore
17/08/15, ore 20:37

Ciao Makil!!!!

Scusa se recensisco solo adesso ma ho avuto un sacco di impegni in questi giorni.

Per cominciare ti dico che il tuo libro(perché un'ammontare di capitoli di quella lunghezza possono formare solo un libro e anche bello grosso! [A proposito un capitolo in formato word quanto ti sarà venuto lungo? 15-20 pagine? pura curiosità XD]) è davvero interessante. Già dall'introduzione si può capire che hai pensato nei dettagli la storia(e che sei molto avanti con lo sviluppo visto che aggiorni in fretta).
Mi incuriosisce il personaggio di Vergar, spero che in futuro si rivelerà un personaggio essenziale nella storia.
La pietra poi, vabbè, è qualcosa di incredibile! Brilla di luce propria! Hai pensato al fatto che Oswald decide di lasciarla sul comodino di notte non dorme? XD

Comunque, lascio perdere la critica sulla punteggiatura perché risulterei solo ripetitivo.
Ho notato una cosa, forse in questa frase manca una parola o sono io che sono scemo? "Zacharias, il guardiano, era un uomo anziano e lugubre, con lunghi capelli marroni ed una molto corta sul volto ossuto".
Ti do un consiglio: Continua a correggere la storia fino a quando non la sai a memoria perché, per quante volte la correggerai, ci sarà sempre qualche errore(come ci sono nei libri in commercio!).

E bona, ho finito. Tanti auguri per il tuo futuro libro e ci si becca alla prossima recensione! ;) 

Nuovo recensore
16/08/15, ore 23:37

Wow che capitolo lungo, solo fa un po' attenzione alla punteggiatura in certi punti (ma dopo che hai scritto così tanto posso capire questi piccoli errori).
Mi incuriosisce la scelta dei nomi, molti sono particolari :3

Recensore Junior
16/08/15, ore 22:28

Bel capitolo lungo e ben scritto. Le descrizioni sono veramente ben fatte ed esaurienti, e si prospetta un storia interessante.
Attenta alla punteggiatura. A volte, ho notato principalmente all'inizio del capitolo, metti troppe virgole, che spezzettano la lettura in modo disagevole. Per il resto null'altro da dire!
Clo :)

Recensore Junior
16/08/15, ore 20:24

Come promesso, eccomi qua.
Per ora ho letto solo il primo capitolo perché tra poco devo rimettermi al lavoro, ma appena avrò un momento libero passerò anche per il secondo.

La storia m'incuriosisce molto e sono curiosa di sapere come andrà avanti. Devo dire che la storia del l'invincibile signore malvagio alla ricerca del suo prezioso gioiello mi ricorda un po' il Signore degli anelli (che adoro! 😍) perciò andrò sicuramente avanti a leggerla.

Ho notato qualche errore di battitura quà e là (sono così pochi che non pregiudicano la lettura, ma una rilettura e correzione è sempre una buona idea), ma per il resto il testo è molto scorrevole e scrivi davvero molto bene quindi continua così.

Per ora da parte mia è tutto, spero di riuscire a farmi risentire presto,
Mel

Recensore Veterano
16/08/15, ore 20:20

Salve a Voi carissima Autrice!
Mi presento al Vostro nobile cospetto. (non Vi preoccupate, sono fatta così, un po' bizzarra e che vive in un altro mondo del passato.)

Sono qui come richiesto da Vostro messaggio per lo scambio di recensioni.
Inizio con questa storia perché mi ha fin da subito ispirata.

E ora posso iniziare questa recensione cercando di renderla il più possibile decente.

Trovo che come storia sia veramente affascinante, scritta bene e senza errori.
I fatti sono narrati in modo scorrevole e trovo che ogni cosa sia stata descritta nel più appropriato dei modi!

Poi che dire? Passo al prossimo capitolo perché quando una storia mi appassiona tendo a dover continuare a leggere finché essa non ha una fine (e solitamente dopo la fine mi faccio dei film mentali vari).

Allora al prossimo capitolo.
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Recensore Master
16/08/15, ore 09:07

L'inizio è molto bello, l'idea delle città in legno, la struttura gerarchica delle persone che la abitano, la storia in genere. Forse troppi nomi e concetti condensati in poche righe, confondono il lettore. Ma ti posso assicurare che la tua storia è eccellente, continua così e sviluppala al meglio possibile.
Un saluto più che cordiale
Paolo Ciraolo

Recensore Veterano
15/08/15, ore 22:40

Buonasera!
Eccomi qui a fare la mia parte, portandoti un commento.
Devo però fare una premessa: il tuo commento è stato davvero, davvero bello da leggere e mi ha fatto molto piacere, ricco di complimenti com'era. 
Questo mio, invece...sarà un po' più cattivo.

Voglio subito farmi intendere: generalmente vado di bastone&carota, esponendo le cose che non vanno bene assieme a quelle positive. Un po' di zuccherro per cominciare, pepe, altro zuccherino, pepe, pepe, un po' di zucchero.
Non è un brutto sistema, se non altro funziona bene.
Ma al di là degli indugi, cominciamo.

Ho letto questo capitolo un paio di volte prima di muovermi per il commento: la lunghezza -apprezzatissima- e la dispersione della punteggiatura -nota dolente- l'hanno reso necessario.
Se il problema fosse stato soltanto nell'impaginatura, che forse solo a me appare molto sfalsata, non avrei dedicato un punto intero del commento alla cosa.
Ma, purtroppo ecco qui il ma, è invece qualcosa che sento doverti mettere sotto agli occhi.
La punteggiatura, Makil.
La punteggiatura.
Non è bruttissima, intendiamoci. Il tuo stile di scrittura sotto alcuni aspetti mi piace perché balza dall'essere altisonante al colloquiale, sempre mantenendo una discreta aura di colore.
E' forse troppo buono con i personaggi, dei quali spertica le lodi risultando noiosetto, ma di questo ne parlo dopo.
Ciò che lo indebolisce è l'uso a mio parere debole della punteggiatura.
L'altro giorno commentai un testo che sfruttava pochissimo il punto ed a capo, oggi affronto uno scritto che straborda di virgole. Fai attenzione: le virgole sono delle pause, non troppo veloci, che per convenzione usiamo per dare "un tempo" alla narrazione.
Usarne, davvero troppe, tutte posizionate per, dare enfasi, al discorso, in un modo simile, a questo she sto usando, adesso è come sentire qualcuno che parla balbettando.
Più che pesante all'occhio, porta i riflessi ad allentarsi e stringersi senza un ritmo costante. In più punti le hai usate bene, in altri devi secondo me rileggere la frase e chiederti se fila tutto liscio.
Questo è il principale appunto grammaticale che ti faccio.
Hai un dizionario buonissimo, i miei complimenti su questo, e salvo qualche sparata a caso (approvigionarsi di un oggetto? APPROPRIARSI! Approvigionarsi vuol dire mangiare, fare provvigioni cioè cibo...molto militare come termine, ma indica il servirsi di delle provvigioni) scorre con un colore molto personale.
Però devi lavorare sull'uso che fai delle virgole.
Il talento non ti manca: affila questa spada, prima che ti si rompa tra le mani.

L'eloquenza dei personaggi & quanto sono belli, perfetti e fighi.
Da quel che posso intuire da questo primo capitolo, ti muovi nel reame dello High Fantasy. Il mondo sembra quasi interamente bello, ci sono valori distintamente buoni e se vi era un grande male, allora è stato sconfitto tempo orsono.
Come avrai capito leggendo il mio Resist, io appartengo alla corrente opposta ma conosco i tropos di questa tua vena. 
Posso essere un pochino prevenuto quindi prendi le mie parole con le pinze, d'accordo? 
Allora...i personaggi sono troppo buoni. 
Ogni singolo attore incontrato, salvo un paio di cui parlerò dopo, è in qualche modo idealizzato. Per lui usi un mucchio d'aggettivi, lo fai apparire come il prototipo dell'eroe che deve salvare il mondo ed ha così tante qualità che risulta un pochino pesante.
Il mio consiglio è: entra forse un po' di forza nelle meccaniche del mondo che hai creato, le sue morali e le sue filosofie, e chiediti se soggetti del genere possono esistere ed essere sensati. E' un buon modo, posso dirti, per schermare subito quello che tu stesso ritieni eccessivo da ciò che puoi determinare vada più che bene.

Au contraire, i due personaggi negativi.
Quel povero folletto che cerca di guadagnarsi da vivere me l'hai praticamente descritto come uno stereotipatissimo usuraio ebreo, gli manca soltanto il classico nasone ed una kippah in testa!
Povero disgraziato, insomma.
Sorvolando sul fatto che il protagonista capisca che lui è un folletto dopo diversi minuti e più tardi ci dai l'impressione che lo conosca da mesi, ed ignorando l'abuso di potere del mago del vento che è stato molto apprezzato da me -HURRAY FOR POLICE BRUTALITY!-, non credi che forse quel personaggio stride con gli altri per l'enorme quantità di difetti che ha?

L'altro è il soprintendente.
Adesso, dovendo essere completamente onesto con te...io ad un soggetto del genere non affiderei nemmeno la soprintendenza di una cisterna. 
Il trono è ereditario, dici.
Molto bene, prendete quel buono a nulla e buttatelo giù dalle mura: il trono lo eredita un cugino od un nipote e questi saprà governare bene, senza perdere tempo a bighellonare di notte per nessuno scopo diverso dal...farsi vedere in giro?
Che bisogno ne ha? E' un re.
In ogni caso, un re che deve ricordare ad un suo suddito che lui è il suo re...non è affatto un re. 
Anche se sono antagonisti, fornisci loro delle ragioni e delle qualità :) renderà i lettori combattuti circa il chi sostenere e renderà la narrazione più bella.
Ora come ora, se il soprintendente morisse, festeggeremmo tutti quanti.
Fai in modo, sempre, che i lettori SOFFRANO. 
La lettura deve piacergli, si, ma devono SOFFRIRE quel che accade ai personaggi al punto da chiedersi cosa sarebbe successo se...

Un postivo, davvero notevole aspetto che ho ignorato sino ad ora.
L'introduzione.
Per quanto non ne sia un sostenitore, in quanto preferisco mostrare lo scenario attraverso gli occhi degli attori, apprezzo chi riesce a portare in porto una introduzione scenica come quella.
Ha un che di Manzoni, quasi.
Davvero, mi è piaciuta parecchio ^.^

So che la recensione sembra più negativa che altro ma la lettura mi è piaciuta e prosegurò man mano che aggiornerai la storia.
La mia bandierina è verde, anche per incoraggiarti a continuare. Ma, questo è un punto fermo che devo darti, disciplina un po' la tua stesura ^.^

Alla prossima! :)
 

Nuovo recensore
07/08/15, ore 22:11

Lettura interessante, scorrevole e ben scritta, ad eccezione delle prime frasi in cui qualche virgola potrebbe essere risistemata. c'è qualche errore di battitura, ma dopo aver letto tutto non saprei più dove andarli a cercare.
l'introduzione è ricca di particolari che potrebbero risultare pesanti perchè poco comprensibili (richiedono molta attenzione), ma nonostante ciò sono degni di nota in quanto hai pensato a tutta la storia prima della vicenda che racconti.
La storia della madre che nasconde la verità al figlio ricorre in molti racconti, ma viene compensata da una scrittura curata nei dettagli, quindi non ho molto da dire a rigurado.

In conclusione ti faccio i miei complimenti per un primo capitolo davvero ben scritto e ricco di particolari, quando avrò tempo leggerò il seguito.

Eddie

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