Recensioni per
La purezza del male: due volti la stessa medaglia
di G RAFFA uwetta

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master

Ciao ^^
Ho visto che nelle altre recensioni hai risposto in maniera molto aggressiva. Anch'io ho qualche critica da farti, ma ti prego innanzitutto di non prenderla male e di non risentirti perché i miei vorrebbero essere solo dei consigli, per quel che sono in grado di notare, ovviamente ^^ Naturalmente citerò anche le cose positive, per cui ti prego ancora di non fermarti solo a quelle "negative" e alle apparenze delle stesse, di non considerare il colore della bandierina perché sterilizza una storia e credo che ci sia molto di più di un colore per esprimere le proprie considerazioni.

Ho notato qualche errore di battitura, ma non mi esprimo e non li considero importanti in quanto sono solo frutto di letture non dico frettolose perché non sarebbe il termine corretto, ma automatiche: noi sappiamo benissimo cosa c'è scritto e molto spesso non notiamo gli errori. è un meccanismo automatico del cervello ^^ Ti consiglio di rileggere molto, molto bene tutto, anche più volte - purtroppo. Lo so, è sfiancante ed è una rottura di balle, ma purtroppo va fatto.

Ci sono un sacco di descrizioni, soprattutto all'inizio nel descrivere la campagna e mi pare siano anche molto, molto lunghe. Forse potresti accorciarle un pochino perché devo ammettere che mi sono un po' persa.

Forse alcune parole dovrebbero essere riviste, tipo il cencio perché sembra uno straccetto invece credi che tu volessi intendere qualcosa come una coperta un po' logora, giusto? Comunque apprezzo molto la ricerca di parole meno convenzionali ma secondo me dovresti fare attenzione all'uso di alcune di esse, tipo la descrizione della villa-pensione. Inizialmente mi era venuta in mente una villa tipo quei casolari che vedo quando sto in autostrada verso il nord (salgo spesso in Austria e Germania e spesso passo in Veneto), poi parlando di pensione mi è venuta in mente più una cosa "moderna", diciamo, che mi ha stonato un pochino perché ero convinta fosse ambientato in un contesto storico un po' più datato.

Ho notato che per il discorso diretto usi il trattino semplice -. Ti passo un suggerimento che diedero anche a me un paio di mesetti fa. Mi dissero che di norma viene usato il tratto lungo, questo qui — che si ottiene facendo alt+0151. Alla fine della frase non c'è bisogno di rimettere il trattino, a meno che non ci sia una descrizione subito dopo ^^

Dovresti ridare un'occhiata a qualche virgola, secondo me te n'è sfuggita qualcuna di troppo.

Mi sono piaciuti molto i personaggi femminili, la vendetta del demone nei confronti di Eulalia è ben fatta, e la locandiera incarna alla perfezione i vizi umani che si riscontrano molto spesso nella gente. Non è per nulla virtuosa e non ho ancora capito per quale motivo si accanisce così su quel poveraccio che non faceva nulla di male. Cattiveria? Paura? Malattia mentale? Boh. Fatto sta che trovo sia un personaggio molto realistico che rispecchia appieno certe donne bigotte dei piccoli centri.

Qualche frase dovrebbe essere riguardata, tipo il "copre ogni singolo gemito" perché detta così sembra stia urlando per sovrastare i suoi rumori... volevi forse intendere che gli tappava la bocca? Scusami ma non riesco a immaginare bene la scena.

Un peccato che i nomi delle città siano puntati. Più che altro potrebbe essere una scelta stilistica valida che conferisce mistero, ma noto una piccolissima nota di incoerenza in quanto all'inizio nomini la località di Verdefrusta. Ora non so se sia un posto di fantasia, ma a mio avviso avresti dovuto o nominare tutte le località per intero oppure "censurare" anche la prima ^^
A proposito, quando censuri i nomi non servono i tre puntini di sospensione, ne basta uno ^^

Molto bello il sogno, la comparsa di Efelia. Non mi piace molto la scelta del rivolgersi al lettore solo a quel punto, ma è interessante, molto originale.

L'accusa di Eulalia mi ricorda tantissimo un video dei Rammstein, non se lo conosci, si chiama Rosenrot e vi è appunto una donna che fa ricadere le sue colpe sul cantante, che muore al rogo.
Mi ricorda molto anche la crocifissione, con l'accusa e "la maggioranza" che vota per l'eliminazione del diverso. è un concetto che spesso si rivede anche nella vita di tutti i giorni.

Perdonami se ti dico questo, ma la sirena dei gendarmi non ce la vedo. Più che altro perché lui prima tirava il calesse... perché non usava un camioncino se esisteva già il motore? O un trattore? Ti faccio questa domanda perché credo di non aver compreso bene la collocazione temporale della vicenda.

Mi sembra - perdonami ancora - che l'arresto si svolga tutto in modo molto veloce e frettoloso, che secondo me è un peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere spuntare gendarmi e contadini dalla porta, aperta dal padrone di casa che qui perde tutta la sua importanza. Fa molto teatro dell'assurdo, nella sua drammaticità - lo cito perché l'ho recitato a teatro come genere e vi erano proprio questo genere di entrate e uscite senza limiti e senza tempi ben illustrati, era tutto molto intuitivo come in questo caso ^^

L'accusa dei gendarmi esce quasi dal nulla... è un peccato perché secondo me avresti potuto impostarla in maniera diversa e più chiara. Mi spiego: in questo momento tutta l'attenzione del lettore è nei confronti del tentato falso stupro e sta sperando segretamente che Anacleto non venga condannato a morte - poveraccio, non ha fatto niente! - e i gendarmi ignorano deliberatamente quest'accusa per uscirsene con un'altra cosa, quindi le domande che sorgono sono molte.
- A cosa si riferiscono? Qualche lettore più disattento potrebbe dimenticare l'accenno iniziale alle vittime, per questo ti consiglio di essere un filino più chiara ^^
- Se non sono stati chiamati per lo stupro, allora per cosa sono stati chiamati?
- (conseguente alla prima Come facevano a sapere che l'angelo era lì se quando è stato portato nel casolare non c'era quasi nessuno?
Eccetera. Sono domande che sorgono istintivamente nella testa del lettore perché si ritrova con un'accusa "nuova" e quindi si sente smarrito, tutto lì ^^

Una cosa che non mi è chiara nel comportamento dei gendarmi è: come mai lo lasciano lì solo? Giustamente è pieno di avventori e fattori che lo scuoierebbero al primo movimento, ma il fatto è che lo si sta appena accusando di aver ucciso senza pietà venti persone, chiedendosi come abbia potuto farlo perché comunque sempre venti persone erano. Non lo so, per coerenza con gli avvenimenti lo avrei fatto portar via dai gendarmi, almeno ammanettarlo/metterlo in sicurezza in qualche modo, vista anche la presenza di una donna incinta.

Mi piace l'evoluzione del rapporto tra Gualtiero e Serafino, e credo di capire meglio il suo ruolo. Forse era stato scelto inizialmente da Efelia? Il sogno starebbe a indicare l'inizio del legame tra loro, la sua scelta del Guardiano? Sbaglio?

C'è una parte che non mi è chiara, quella della violenza contemporaneamente. Il padre era un altro essere sovrannaturale? Oppure loro due avevano un legame così simbiotico da sentire l'uno la violenza subita dall'altro come fosse subita in prima persona? Non so se mi sono spiegata bene...

Ecco, mi fermo perché comunque la storia mi è piaciuta, secondo me c'è del potenziale ma credo tu debba ridargli una lettura profonda e modificare alcuni punti, chiarendone altrettanti. Cerca di metterti nei panni del lettore - che non è facile, ahinoi - e di capire cosa può sembrargli poco chiaro e perché. Una frase scritta in maniera troppo intricata o poco chiara o un periodo troppo lungo, o ancora avvenimenti celati che non sono esternati chiaramente.
E così via.
Ho notato che hai curato moltissimo la parte finale, dalla rivelazione di Efelia in poi. Molto bello, ci ho trovato diversi simbolismi ma mi è dispiaciuto tantissimo che le scene più cruente non fossero descritte. Secondo me potevi - potresti - tranquillamente dilungarti. Ormai il contest è finito e hai tutto il tempo che vuoi per farlo e per riguardare bene la storia ^^

Mi raccomando, non arrabbiarti perché questi volevano solo essere dei suggerimenti! ^^ Le domande le ho poste perché ci tenevo a capir meglio dei punti.

Alla prossima.
- A.

Recensore Veterano

Che si vinca o che si perda mi piace andare a spulciare le storie “avversarie”, alla fine di un contest e lasciare un piccolo commento.
Solo che non sarà tanto piccolo, temo. Questa storia mi ha lasciato un po’... confusa?
Non lo so, è una sensazione indefinita. Partiamo dal presupposto che la trama ha molte potezialità, davvero molte, ma secondo me durante la narrazione si perdono un po’ nel tuo stile fin troppo ricco.
Sia chiaro, io trovo il tuo stile stupendo, ma associato alla poesia: a un testo breve che deve suscitare in chi lo legge immagini vivide, sensazioni e emozioni. Se usato per una prosa (come può essere un racconto, un romanzo) in generale qualcosa con una trama -soprattutto se abbastanza sostanziosa come in questo caso-  invece risulta troppo arzigogolato, pesante.
Non c’è nulla di male nel voler rendere una descrizione un po’ più fiabesca o onirica, ma il troppo stroppia; troppe metafore, similitudini e periodi artefatti appensantiscono la lettura e affaticano la mente di chi legge (troppe informazioni che devono essere tradotte in immagini o parafrasate) specie se poi, nella foga, nell’entusiasmo della scrittura, si danno informazioni discordanti.
Questo è un altro punto dolente della storia, per tutto il racconto vengono date informazioni che a volte sembrano contraddirsi l’una con l’altra assieme a metafore non del tutto corrette che vanno ad appensantire ulteriormente.
Ti faccio un esempio: Parli di rugiada e di erba che crocchia (la rugiada al massimo fa swissh quindi presumo che tu  volessi intendere brina) poi di terreno arato e di messi raccolte, (che si fa di solito prima delle gelate e non quando la temperatura va sotto lo zero → brina=freddo e temperature attorno allo zero) e poi ancora parli di calura che gronda, il che rende difficile capire se si tratti di un mondo onirico, di un paesaggio rurale o di un ambiente stile deserto dove di notte si va sotto zero e di giorno si schiatta di caldo. “Sfrondare” le metafore e dire un generico “Autunno”, avrebbe secondo me reso molto meno pesante la lettura che già dall’inizio è difficoltosa. Stessa cosa per l’ambientazione, inizialmente sembra un paesaggio rurale di fine ‘800 , poi appare un serafino e quindi dice “ok, potrebbe essere un classico mondo fantasy”, poi arrivano i gendarmi e le volanti e allora sorge il dubbio. Ma che razza di luogo/non luogo è questo? Un fantasy urbano? Ci può stare, uno può scrivere quel che gli pare, ma in tal caso avrei speso due paroline all’inizio per spiegare allora che i serafini, nell’universo creato da te, sono una razza comune che vive in piccole comunità (tipo hamish) , lo fai intuire verso la fine della storia, è vero, ma dissipi di poco la confusione creata da cose che forse a te sono chiare ma che a un lettore (che devi ricordare non è nella tua testa, non sa quello che sai tu) invece non lo sono, andiamo con ordine, di seguito  i punti “cruciali”, secondo me”, che rendono questa storia pesante e confusa e che con qualche piccolo accorgimento avresti potuto alleggerire e rendere più chiara.

Al suo ritorno, il contadino lo ritrova nella stessa posizione in cui l'ha lasciato, accanto, le piume nere dei corvi formano una delicata corona. -  Qui ad esempio manca un soggetto, chi è che ritrova il contadino? Poldrino o il serafino?

Non sa che, dietro di sé, nelle messi lavorate di fresco, i corvi banchettano su dei cadaveri mutilati. - Dei cadaveri mutilato dovrebbero attirare FROTTE di uccelli necrofagi, corvi, gabbiani, animali del sottobosco, possibile che non si sia accorti di un tale scempio? Posso capire che sia preoccupato di soccorrere il serafino (e anche qui, l’ambientazione rurale giustificherebbe il portarselo a casa e accudirlo, ma se poi si parla di volanti dei gendarmi, quindi auto… perché non chiamare un’ambulanza a questo punto?) ma l’odore della decomposizione si dovrebbe sentire.

Tornato a casa lascia che sia il giovane sguattero Gualtiero a prendersi cura del corpo svenuto; questi lo porta (...) La moglie lo trova pensieroso nel grande vestibolo - Questo periodo è decisamente confuso. “Questi lo porta”, quindi il soggetto della frase si sposta su Gualtiero , ma poi la moglie lo trova pensieroso ecc.. (quindi uno pensa la moglie di Gualtiero, non di Matthia)

successivamente diviene lo sguattero di Matthia all'ostello di Vallefrusta. - All’inizio era Verdefrusta, attenzione; poi perché, al contrario degli altri nomi di luoghi di cui metti solo l’iniziale, la valle ha un nome? Inoltre, nonostante tu abbia descritto tutto al presente, questa parte sarebbe suonata meglio con un cambio di tempo ( Venne abbandonato, divenne, ecc…) perché comunque racconti eventi passati.

il calore che emana la terra accappona la pelle come il freddo stridio della ghiaia di un lago ghiacciato - questa è una di quelle metafore confuse di cui parlavo all’inizio. Il caldo di solito non accappona la pelle. Non sto dicendo che sia necessario rimuovere completamente  le metafore, ma  prova pensare alla stessa frase, togliendo il riferimento al caldo e lasciando invece una generica sensazione: Quel posto gli da una sensazione spiacevole, che gli fa accapponare la pelle, come il suono stridente della ghiaia su un lago ghiacciato - Ho detto più o meno la stessa cosa ma a un lettore è più immediato tradurre le parole nella sensazione da te descritta.

Ti nota e si erge (...) Ti avvicini ammaliato - non che sia sbagliato questo cambio di persona, ma aggiunge confusione alla confusione.

desiderio di raggiungere Efelia - posso presumere che Efelia sia la figura del sogno, ma come so/sa Gualtiero il suo nome?

Eulalia scosta delicatamente l'arto e il suo viso si congela in una smorfia d'orrore. Atterrita arretra trascinando con se il lenzuolo e cade scomposta sul freddo pavimento(...) - Mi... Ha cerc... - Esordisce con voce roca e tremolante di paura - non capisco, dove sono? - Chiede infine con tono mesto e sorpreso (...) Senza più nessun timore e tentennamento denuncia l'agressione dell'alato che l'ha prelevata, silenzioso come una faina, dal suo letto d'amore per poterla abusare a suo piacimento - questo pezzo, ma anche tutto il seguente, non sono chiari. Creano un sacco di domande a cui la storia non risponde: Cosa è successo a Eulalia? Perché ha reagito così? Centra il volto martoriato della creatura di cui si parla dopo? Ma in quel caso, perché il volto è decomposto? Lo era anche prima? E se sì…. di nuovo la domanda sorge spontanea, perché non chiamare un medico? Se trovi un tizio con la gola squarciata per strada non te lo porti a casa.Poi arrivano i gendarmi, chi li ha chiamati? Matthia? E la folla da dove spunta? Come fanno a sapere cosa è successo? (Perché si accaniscono contro Anacleto e lo ingiuriano, quindi devono avere un motivo). Perché gli hanno portato davanti le carcasse? Come sanno se sia stato lui?
Come fanno i gendarmi a giungere alla conclusione che non siano stati animali selvatici in un solo giorno? Il paesino rurale ha un laboratorio di analisi forense?

Mio cugino abita a M... ai piedi del monte H... su nella regione T...  - ti giuro, è terribile da leggere. Non vuoi mettere i nomi, va bene, di “Abita a sud/nord/ovest/ovunque/ nelle regioni settentrionali/ poco prima della grande catena montuosa”, ci sono un sacco di alternative.
E di nuovo ricominciano le domande senza risposta: In cosa possono aiutarli i serafini? Possibile che non ci sia un posto sicuro dove rinchiudere
Anacleto? Una prigione?

E Gualtiero, ora è sveglio o no? Perché non riesce a rompere la finestra, quali poteri ha efelia e soprattutto dove la sta vedendo?
Qui abbiamo la parte dei rami che grondano calura, c’è stato uno sbalzo di tempo non detto? Ora è giorno? Se sì, perché nessuno si è ancora chiesto che fine abbia fatto gualtiero? Perché Eulalia aizza la folla quando è stata lei stessa ad ammettere che voleva avere il serafino? Come è possibile che decidano di arderlo sul rogo senza che nessuno dica nulla? Per un tentato stupro? E i gendarmi li lasciano fare? In che razza di Limbo si trova Gualtiero e come ne esce alla fine?

La parte del racconto di Efelia è davvero bella, semplice, delicata (c’è solo un piccolo particolare, quel contemporaneamente quando parla delle molestie, che probabilmente ti è sfuggito) a tratti ancora un po’ confusa, ma decisamente meno del resto del racconto, così come la parte narrata da Anacleto. Come ho detto all’inizio ha un enorme potenziale come storia, anche la scena in cui Efelia esce dalle fiamme e distrugge tutti coloro che avevano condannato Anacleto è stata molto evocativa, manca però di spiegare il perché Gualtiero debba diventare il guardiano di Anacleto o come mai non ne avesse uno prima.
In sintesi, un gran potenziale, ma poca attenzione per i dettagli e troppe metafore confuse.

Recensore Junior

Ciao, sono capitata qui per uno strano caso del destino... Non so come esprimere il mio sbigottimento. A parte la scrittura semi aurica, che può piacere o meno, quando è troppo non va bene. A parte il modo in cui è scritta, che può piacere o meno, ci sono troppi errori di trama. Lui, Matthia, in contadino, lattaio, oste, aristocratico (chi sa cos'è in realtà si faccia avanti...) trova un serafino mezzo morto per strada e o molla lì (primo fatto strano) poi lo porta nella sua casa... l'osteria, che poche righe dopo diventa una villa. Questo essere bellissimo sembra in coma (nessuno lo fa visitare da un medico). Nel mentre in paese si accorgono che accanto alle case ci sono pezzi di corpi (lì da 4 giorni...) Nessuno fa nulla. Ma... Quando la zoccolina di turno finge di essere stuprata arriva polizia e 'folla'( a caso, si ricorda che siamo in un casolare in campagna ed è quasi l'alba) La polizia molla lì sto potenziale pluri omicida e se ne và, lasciandolo con una ventina di persone ( a caso, che volevano già metterlo alla forca). La gente, si 'infiamma' e lo mette al rogo. Bello il finale, il classico colpo di scena, una specie di demone di cui non si capisce nulla che arriva e uccide tutti... Ha, ma poi c'è il poverino che viene portato via dal servo in calesse. Come se nulla fosse.... Coerenza zero.
Mi spiace, ma ci sono punti che fanno a pugni con altri. Ti ho detto i più salienti, ma ogni due righe ci sono contraddizioni che danno fastidio. Sembra quasi che siano pezzetti di storie simili presi e messi insieme. La trama poteva essere carina e interessante, ma troppe contraddizioni.
So che sono cattiva, ma odio l'incoerenza in una storia.
Veleno