Recensioni per
Jigai (自害)
di innominetuo
すごい。 |
Mi sono accorto che c'era ancora un tassello di Naginata. Traspira tutto ciò che finalmente ho letto da Wikipedia, condito con le emozioni che solo tu come scrittore puoi suscitare :) L'attesa: intimare silenziosamente alla sorella di non essere precipitosa, perché prima di tutto è un rito onorevole, non un'esecuzione. Il rimpianto: il tempo di meditare che potrebbe aver fatto morire così tanti uomini per una causa già persa in partenza. La fretta mista a paura: temere che il dolore possa protrarsi per troppo tempo, temere che del suo corpo possa essere fatto scempio. Accettazione: accogliere la morte a braccia aperte. |
Rieccomi qua!! |
Ciao^^ Presente anche qui! |
Ciao! Sono capitata per puro caso sul tuo profilo e sono rimasta incantata da questo racconto su Nakano Takeko. Non avevo mai approfondito l'argomento sulle donne samurai, ma, andando a cercare alcune informazioni dopo aver letto la tua storia, ne sono rimasta affascinata. Donne che hanno deciso di prendere in mano le armi, non adempiendo agli usuali doveri del tempo che venivano imposti al genere femminile, e combattere in difesa dei loro ideali, nonostante gli uomini continuassero a vederle come figure inferiori e, per questo, non fosse stato loro concesso di guerreggiare ufficialmente nell'esercito imperiale. |
Buongiorno, cara Innominetuo! :D |
Lo ammetto, pensavo che le donne samurai non esistessero. Essendo sempre state le donne escluse dagli eserciti fino a neanche troppo tempo fa in tutto il mondo, mi stupisce grandemente scoprire che in Giappone erano già così emancipate. |
Ciao :) |
Salve! Poche frasi per descrivere il coraggio e l'onore naturalmente intrinseche nello spirito dell'eroina, ma anche il dubbio ed il timore di aver combattuto non per un ideale supremo, non per un "qualcosa" ma per "qualcuno". Combattere e morire per un terra non più "lucente e intatta", sporca di sangue e corrotta dall'odio, come a ricordare che ci si accorge dell'orrore della guerra e della sua natura sbagliata quando ormai è troppo tardi. |
Ciao! |
E' la storia di una guerriera scritta da una guerriera. |
Bellssima questa oneshot, mi è piaciuta l'ambientazione nel Giappone di altri tempi, ma soprattutto mi è piaciuta la tua frase finale nelle note, dove sottolinei a chi dedichi questa piccola fic e perchè. |
Mia cara Lou, |
Detto fatto! In poche righe incisive hai aperto uno squarcio sia sulla Storia (credo proprio che pochi, me per prima, conoscano l'esistenza di donne samurai) sia sul dramma personale di questa donna, sconfitta ma non vinta, che sceglie coraggiosamente la morte piuttosto che perdere l'onore e diventare una preda di guerra. Mi ha commosso in particolare l'inizio, quando la protagonista chiede alla sorella di aspettare ancora un momento, prima di affondare la lama fatale, un momento per ricordare, per fare una sorta di bilancio della propria esistenza, per vivere ancora un istante... non è facile per nessuno rinunciare alla vita, nemmeno per un'indomita guerriera. |
Conoscevo l'esistenza delle donne samurai grazie a te, che sei un pozzo di cultura inesauribile! |