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Recensione premio: 2/3
P h o b i a. ~
Tessoro, cercavo sul fandom l'aggiornamento di una fiction che seguo ma ancora niente. ;w;
Però, ho riconosciuto il titolo della tua fictu (vedi che genio?), e allora, perché non recensire (partendo dal primo capitolo però :c)?
Sai, la cosa è stata abbastanza comica: ero arrivata a metà capitolo all'incirca - dopo esserci rimasta su minimo quaranta minuti visto che sono shtupida e non capivo - e a una certa sono balzata tipo indietro ma non l'ho fatto apposta, pensando "oh, ma 'sta cosa è originale!".
Beh, faceva più ridere quando l'ho fatto. :'
...devi ridere lo stesso.
In pratica ci stanno questi dèi, ai quali vengono assegnate una o più città. 'Sti tizi in teoria - in teoria, perché immagino uno come Minamisawa come svolge il suo lavoro - dovrebbero controllare i vari territori. E poi? Cioè, se scoppia una bomba hanno fatto un pò schifo a controllare (...?). In che modo intervengono? Quali leggi devono essere rispettate dagli dèi per far sì che ci sia l'equilibrio nel mondo? Spero verranno approfonditi questi argomenti nei prossimi capitoli.
Quindi Hayato è il dio delle città povere (?) perché: "[...] io ero a controllare tutte le città poco popolate nel mondo. [...]" ye- ah, comunque qui suona meglio "io controllavo tutte le città meno popolate nel mondo", però va beh è praticamente la stessa cosa ma in modo più... semplice? Ma che ne so.
Qui: "[...] sono riuscito a farmi spazio ed a controllare gli spazi a me assegnati. [...]" - "sono riuscito a farmi spazio e a controllare gli spazi ...".
Questa frase invece la trovo un po' "confusionaria": "[...] Non potete capire ancora quanto ho sofferto quel giorno. [...]". Perché il lettore non può ancora capire quanto ha sofferto il protagonista? Cioé, quello che ho capito è che prima o poi toccherà a tutti noi. :' Andava benissimo "Non potete capire quanto ho sofferto quel giorno", semplice.
- "[...] Ero da solo in un piano sotterraneo di un edificio abbandonato di Prypjat, [...]" - dà l'idea di essere una frase più "schematica" che altro, se ci fai caso. Forse, a parer mio, sarebbe stato meglio "Ero solo, in uno dei diversi piani sotterranei di un edificio abbandonato, a Prypjat".
Di errori grammaticali nemmeno l'ombra, comunque. Il tuo stile mi ricorda molto quello delle enciclopedie o dei libri di antologia, non ricordo se te l'avevo già detto. Il che mi ricorda che devo studiare e non ho intenzione di farlo.
Sì, dovresti lavorare in una casa editrice, ti ci vedo. (?)
Non risparmi i termini poco cortesi vedo ahaha. Beh, almeno non si può dire che non sia realistico, no?
In conclusione, per ora credo che la storia sia un miscuglio ben riuscito tra Percy Jackson, qualche traccia di Owari no Seraph e della tua mente un po' malsana. Devo dire che la trovo interessante! Potrebbe uscirne fuori qualcosa di veramente bello se sviluppi attentamente la trama. :D
Nella prima parte ero un tantino disperata perché mi ha ricordato la prima parte di un libro (pesante, angosciante, molto) di Sebastiano Vassalli, praticamente sconosciuto e poco calcolato nonostante abbia vinto il Premio Strega; "La chimera", se lo conosci. L'inizio è uguale guarda, la mia faccia era shockata.
Eee, va beh, aggiungo la tua storia alle seguite, dovessi perderla.
Ci sentiamo nel prossimo capitolo, nell'ultima recensione premio che mi resta, o magari in chat,
Cel
Ps: la recensione è stata cancellata e poi reinserita perché avevo scritto male un termine. Sorry, ma non sopporto gli errori nelle recensioni, o almeno nelle mie, so che è un vizio orribile, sono esagerata. :''
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