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Autore: P h o b i a    13/07/2016    1 recensioni
{Rating arancione/ Pg: Hayato Matatagi (Narratore), Hiroto Kiyama, Tenma Matsukaze, Kyousuke Tsurugi, Hakuryuu, Shuu, Taiyou Anemiya, Midorikawa Ryuuji, Afuro Terumi, Hikaru Kageyama, Masaki Kariya, Tsunami Jousuke, Namikawa Rensuke, Shirou Fubuki, Nagumo Haruya, Suzuno Fuusuke/ Sovrannaturale/ Generale/ Shonen-ai }
#1 - Questo è il mio diario di bordo. La mia vita da dio delle città poco popolate ha iniziato ad essere difficile dal 1986 ed oggi continua a complicarsi.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I giorni dopo Chernobyl son passati molto velocemente e finalmente sono qui a manovrare tranquillamente le mie città, come Afuro desidera da tempo. Chissà quanta pace ha trovato dopo la mia entrata, anche se si è ritrovato un po' a disagio quando, nella riunione dopo il disastro, non mi sono presentato.
Per mia fortuna, lui ha dimostrato tanta clemenza e ha capito per come mi sentissi: ero ancora alle prime armi con il mio lavoro.
Però, da oggi, non parlerò di quello che è successo a me, anzi, parlerò anche di quello che succede agli altri. 





Questo è il mio diario di bordo. La mia vita da dio delle città poco popolate ha iniziato ad essere difficile dal 1986 ed oggi continua a complicarsi.

Day 002 - Revolution (Tienanmen Square)

 
Avete presente quando gli abitanti di una città cercano di sfidare le manovre sbagliate di un governo? Ecco, questo si può notare dalle proteste, ormai famose, del 1968. Praga e l'Italia ne sono state le protagoniste, ma si può fare ancora un passo indietro: il muro di Berlino, per esempio, ha scatenato tanti moti di protesta nel mondo europeo ancora prima del 1968.
Il 1989 è un anno molto importante, soprattutto perché si comincia con la distruzione della cortina di ferro, che divise l'Europa in due parti: sovietica e americana. Solo che poi, in un momento di pura tranquillità, un nostro collega si ritrovò in un periodo di pura follia.
Il motivo?


15 aprile 1989, la morte di Hu Yaobang porta l'inizio delle proteste di Piazza Tienanmen, che dureranno fino al 4 giugno 1989 e porteranno venti di pura violenza in Cina. Morti stimati tra i 186 e i più di 2500 e più di 7000 feriti; tutto questo soltanto per avere ragione nel torto più assoluto del governo.



Quel poco che mostrava l'espressione facciale di Kyousuke, dimostrava quanto avesse sofferto per quelle perdite. Afuro notò tutto questo e non si limitò a dire soltanto:
«Fortuna che ho donato un cervello a questi umani, non lo sanno neanche usare.» infatti disse cose peggiori di questa.
Kyousuke assumeva caffeina ogni giorno per tenersi sveglio e cercare di rimediare a quello che stava succedendo, però tutto finì a rotoli, portando altra violenza e altri morti. Taiyou, il dio del giorno, cercò anche di tenerlo a bada, ma tutto era diventato inutile.
Aveva perso la ragione, non riusciva a vedere altro sangue. Voleva mettere fine a tutto, non voleva più sentire tutte quelle urla di dolore.
Sbraitava, impazziva, i suoi occhi erano sempre più rossi e gonfi dal sonno e dalle lacrime. Voleva uccidere tutti quelli che avevano ordinato la repressione a quei poveri civili, che stavano manifestando in modo pacifico. Ma tutto inutile.

Lo ritrovai in piazza Tienanmen la notte del 5 giugno, non c'era un'anima viva lì. Ma cosa sarebbe cambiato alla fine? Nulla, gli umani non potevano comunque vederci.
Era seduto vicino alla porta Tien'an, piangeva e davanti a sé aveva delle foto che ritraevano quei momenti. Non parlava, guardava sempre a terra.
Lo chiamai, però non ebbi una risposta, quindi mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla.
«Kyousuke...»
«Non è niente...»
«So come ti senti, però non è colpa tua.»
«Cosa ne sai te? Tu sei solo un dio di città poco popolate, cosa ne sai te delle grandi città? Che ne sai del sovraffollamento che ogni mia città deve subire? E ora sai in cosa devo andare contro quando ci sono questi moti di protesta! Non ho neanche qualcuno con cui sfogarmi a differenza tua!»
«Allora perché sono qui?» ma non ebbi una risposta a quella domanda, voleva negare il fatto che lo stessi aiutando.
Nel silenzio, tirai fuori una foto: ritraeva "il Rivoltoso Sconosciuto", un ragazzino che si oppose davanti ad alcuni carri armati e non li faceva passare.
«La dono a te, così farai capire ad Afuro che non tutti gli umani non sanno usare il cervello. I ragazzini sono molto più aperti di quello che sembrano, non dimenticarlo.»






In questo caldo mese di maggio, noi iniziamo lo sciopero della fame. Nei giorni migliori della giovinezza dobbiamo lasciare dietro di noi tutte le cose belle e buone e Dio solo sa quanto malvolentieri e con quanta riluttanza lo facciamo. Ma il nostro paese è arrivato a un punto cruciale: il potere politico domina su tutto, i burocrati sono corrotti, molte brave persone con grandi ideali sono costrette all'esilio. È un momento di vita o di morte per la nazione. Tutti voi compatrioti, tutti voi che avete una coscienza, ascoltate le nostre grida. Questo paese è il nostro paese. Questa gente è la nostra gente. Questo governo è il nostro governo. Se non facciamo qualcosa, chi lo farà per noi? Benché le nostre spalle siano ancora giovani ed esili, e benché la morte sia per noi un fardello troppo pesante, noi andiamo. Dobbiamo andare. Perché la storia ce lo chiede. Il nostro entusiasmo patriottico, il nostro spirito totalmente innocente, vengono descritti come "elementi che creano tumulto". Si dice che abbiamo motivi nascosti o che veniamo usati da un manipolo di persone. Vorremmo rivolgere una preghiera a tutti i cittadini onesti, una preghiera a ogni operaio, contadino, soldato, cittadino comune, all'intellettuale, al funzionario di governo, al poliziotto e a tutti quelli che ci accusano di commettere crimini. Mettetevi una mano sul cuore, sulla coscienza. Quale sorta di crimine stiamo commettendo? Stiamo provocando un tumulto? Cerchiamo solo la verità ma veniamo picchiati dalla polizia. I rappresentanti degli studenti si sono messi in ginocchio per implorare "democrazia". Ma sono stati totalmente ignorati. Le risposte alle richieste di un dialogo paritario sono state rinviate e ancora rinviate. Che altro dobbiamo fare? La democrazia è un ideale della vita umana, come la libertà e il diritto. Ora, per ottenerli, noi dobbiamo sacrificare le nostre giovani vite. È questo l'orgoglio della nazione cinese? Lo sciopero della fame è la scelta di chi non ha scelta. Stiamo combattendo per la vita con il coraggio di morire. Ma siamo ancora dei ragazzi. Madre Cina, per favore, guarda i tuoi figli e le tue figlie. Quando lo sciopero della fame rovina totalmente la loro giovinezza, quando la morte gli si avvicina...puoi rimanere indifferente?

Dichiarazione degli studenti, 16 maggio 1989.





Words: 1000







   
 
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