Recensioni per
Damnatio memoriae
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/08/17, ore 14:27

Come al solito un bel lavoro. Il tradimento è sempre molto difficile da accettare, specie se inatteso o scoperto per mera casualità, e non solo nei rapporti d'amore ma anche (peggio) nei vincoli di amicizia.
Trovo estremamente interessante la prospettiva femminile, mi piacerebbe capire il perché di questa scelta - vedo la motivazione nel fatto che paradigmaticamente la donna spesso incarna una maggiore sensibilità e riesce a comunicare le emozioni in modo più facile rispetto agli uomini.
L'altalenarsi di momenti di violenza più marcata ad altri quasi di ripensamento lo trovo narrativamente efficace.
Complimenti,

V.

Recensore Junior
08/07/17, ore 16:09

Ciao,
ho letto e riletto questa storia, questo sfogo, carico di un sentimento enorme e capace di dare emozioni intense che toccano dentro fino al cuore. Non c'è che dire, il tradimento è un atroce ferita da cui non si guarisce mai, c'è gente che lo perdona ma sono convinto che qualcosa dentro di loro li segnerà per sempre. E' anche vero, però, che nella vita si può sbagliare e probabilmente ciascuno di noi deve avere una seconda possibilità, ma è anche vero che chi tradisce, non tradisce semplicemente il corpo della persona che ama, ma tradisce anche la sua anima, la sua dignità, danneggia per sempre tutto ciò che si è fatto insieme.
Forse è meglio vivere l'amore sin dall'inizio come fanno alcune persone in maniera libera, i cosiddetti poliamori, anche se io non sarei mai in grado di vivere una storia così. Sono convinto che un amore vero e potente riguardi sempre e solo due persone, tutto il resto probabilmente è solo un finto amore oppure incapacità di impegnarsi seriamente in una storia.
La storia la trovo scritta davvero molto bene, grazie per quanto mi hai fatto leggere.
Angelo.

Recensore Veterano
08/06/17, ore 15:37

Ciao caro!
In queste giornate caotiche ho trovato il modo ed il tempo di recensirti solo adesso. E ho deciso di iniziare a cercare qualcosa che mi incuriosisse per il suo titolo nella tua bacheca. Ecco "Damnatio memoriae" mi ha colpito immediatamente... quasi come fosse lì in attesa che io l'aprissi. Nell'antico Impero Romano, la locuzione in questione stava letteralmente per "dannazione della memoria", una sorta di condanna che mirava a cancellare definitivamente il nome di una figura prestiogosa ed importante dagli annali della storia, per motivi che non stiamo qui a discutere: basti pensare, però, che il processo non era sicuramente dato a gente di poco conto... tant'è che ne subirono le sue pene imperatori come Nerone - di cui è celebre la rimozione del Colossus Neronis - o Domiziano. Insomma, la damnatio memoriae era sì devastazione di memorie da cancellare in modo irreversibile, ma era anche simbolo, se utilizzata, della grandezza della memoria stessa che doveva essere obliterata. Per cui, un ragionamento tale mi ha lasciato intuire, ancor prima di aprire il tuo scritto, ciò che avrei letto. E non ne sono rimasto deluso.
La dedizione e la minuziosità con cui hai descritto gli stati d'animo di una protagonista donna delusa, amareggiata, assetata di vendetta, ma allo stesso tempo sfiancata, indebolita, sminuita e addolorata, hanno saputo fare di questa breve opera una vera e propria perla. Il testo sembra trasudare emozioni... già, in particolare tristezza e malinconia, quella sorta di impossibilità a riavere indietro qualcosa per cui a lungo si ha lottato, ma che ormai non è più di proprietà e che, per tale ragione, è conveniente eliminare, piuttosto che rammentare in modo logorante. 
Ed è molto particolare il ritratto che tu, autore, ci poni di fronte: una donna divorata dagli occhi di chi l'ha tradita che incombono su di lei come delle arpie fameliche, pronte a sbranarla con lo sguardo di un traditore, ma col sorriso ingannevole, ancora non intaccato dall'odio. 
Interiorizzo spesso ciò che leggo... questo perché mi piace cogliere significati nascosti tra le righe, nella speranza che riesca ad intuire il messaggio più importante dell'autore stesso. 
Nel caso della nostra povera ragazza divorata dal dolore, proporrei per lei un'altra locuzione: dannata memoria! A volte sarebbe meglio non ricordare piuttosto che eliminare i ricordi per fingere di non farlo. 
Ottimo lavoro, caro autore, e a presto ;)
(Recensione modificata il 08/06/2017 - 03:40 pm)

Recensore Master
24/04/17, ore 09:56

Ho apprezzato molto questo tuo lavoro, si vede che stato scritto col cuore. Certo quando si ama una e lo si e amata veramente non la si dimentica con facilità, una parte di se rimane e purtroppo per sempre, e manca soprattutto manca.
Complimenti davvero.
Grazie a presto

Recensore Master
13/04/17, ore 13:38

Ciao Alessandro :)
La tua pagina di autore mi è stata consigliata da uno scrittore che ti segue, Spettro94, che andrò a ringraziare poiché mi ha permesso di leggere questa storia bellissima e intensa.

Ciò che ho apprezzato di più è stato il realismo con cui hai trattato questo piccolo episodio di stravolgimento emotivo, della protagonista che reagisce nei modi più classici e autodistruttivi che caratterizzano le donne della nostra società. Svilirsi, negare, distruggere, salvo poi restare ancorati ai ricordi - tutti questi sono i modi peggiori, eppure più frequenti, per far fronte alla piccola tragedia del tradimento.
I sentimenti di rancore sono trattati in maniera vivida, la sensazione di offesa emotiva è perfettamente descritta nel suo cercare sincerità da una fotografia, quando la protagonista è perfettamente consapevole che questa sincerità non potrà mai più averla, non nella realtà delle cose e non dall'uomo che l'ha tradita. Questa donna, o ragazza che sia non ci è dato sapere, fa del suo meglio per cancellare i propri ricordi, ovviamente non riuscendoci, poiché i ricordi non sono qualcosa di materiale. Si comporta come se avesse subito una perdita, come se il tradimento fisico dell'uomo che amava equivalesse quasi alla sua morte, e anche questo è estremamente realistico e vivido.

Hai un bellissimo stile, pulito e diretto, che mi ha fatto apprezzare molto la narrazione. Ti faccio perciò i miei complimenti per questa piccola storia, e a presto!

~Sky

Nuovo recensore
07/03/17, ore 10:31

Altro che raccontino. C'è la storia della donna dagli
albori ad oggi. L'eterna vicenda di un animo femminile
che perde il lume degli occhi per un maschietto che è
andato a caccia nella prateria.
Ma la infelice donzella non sa che un giorno quello sarà suo marito. Per ipocrisia si parlerà allora di perdono!.
Ma di che?, dell'istinto belluino dell'uomo?.
Bravissimo. Ti abbraccio.

Pasta 7/3/2017.

Recensore Master
14/02/17, ore 10:52

L'ultima frase, icastica, è quella che riassume tutto il contenuto di questo breve ma intenso racconto.
Una donna tradita, che nella rabbia distrugge tutto ciò che apparteneva all'ormai ex uomo, ma non riesce a distruggere i ricordi, e non riesce ad evitare che essi la tormentino e la lascino nello struggimento di quello che ha perso per sempre. Dell'uomo non sappiamo nulla, tutta la vicenda è narrata dal punto di vista della protagonista e della sua interiorità ferita. Non sappiamo il motivo del tradimento, proprio perchè l'intera vicenda risulta incomprensibile a noi lettori esattamente come lo è alla voce narrante, che si trova abbandonata a reinventarsi una vita.
Molto intenso, complimenti.

old Fashioned

Recensore Junior
26/01/17, ore 17:50

Ma tu sei davvero bravissimo! sei un ragazzo ma capisci bene l'animo femminile! sei molto profondo e sensibile, la tua storia così carica di rabbia e di passione tutte noi donne l'abbiamo vissuta, prima o poi e in questo modo, proprio così e mi sono immedesimata nella tua protagonista, la voce narrante cioè.
E poi dicono che i maschi non sono sensibili: il primo che lo dice lo zittisco facendogli leggere la tua storia, ecco!
Leggerti è una continua scoperta, caro alessandro_ago94!
La metto tra le mie preferite e poi ho adocchiato una storica.. :)
ciao!

Recensore Master
11/01/17, ore 20:18

Ciao, volevo ricambiare e... beh, eccomi qui.
Una storia molto sentita intensa, che è andata sempre crescendo: la protagonista, o vittima, sembra per un certo verso attraversare le famose fasi della rabbia, negazione, fino all'accettazione, anche se la conclusione è stata il riconoscere che lui le entrato in testa e difficilmente risucirà a uscire.
Un racconto davvero triste, carico di frustrazione e disperazione, e il finale non lascia presagire un futuro dolce per lei, tutt'altro. Mi ha incuriosito il titolo, in realtà: lei tenta un damnatio memoriae, di eliminare completamente il suo uomo dalla memoria, o c'è un significato nascosto; lo dico perchè, nonostante i tentativi, più che uscirgli dalla testa le è entrato ancor di più.
E con questa strana riflessione ti lascio XD. Complimenti per lo stile, chiaro e leggibile, e per la descrizione accurata, altro che la mia ^^
A presto 
Spettro94

Nuovo recensore
04/11/16, ore 15:07

Ciao! Ho letto il tuo racconto e... Mi sento a dir poco travolta! Mi hanno avvolto una massa di sentimenti che io non so neanche descrivere, credo che sia tristezza e dolore e malinconia... Riesco a provare un po di quello che stava provando quella donna che penso soffrisse moltissimo, al posto suo non so se sarei riuscita neanche a restare in quella casa piena di ricordi. È davvero un racconto travolgente! Tantissimi complimenti! A presto!
Angel :)

Recensore Veterano
25/09/16, ore 12:14

Ciao!:) Frugando per EFP, in modo casuale, ho trovato questa storia e l'ho aggiunta alle seguite aspettando di trovare tempo per leggerla. E oggi, quel momento è arrivato! Essendo molto breve non posso "sbilanciarmi" nel mio giudizio, ma ti posso sicuramente dire che è positivo. Ho trovato una scrittura semplice ma coinvolgente, e una storia piacevole da leggere, molto scorrevole. Mi sono piaciute davvero molto le osservazioni e i pensieri del personaggio femminile, le ho trovate molto realistiche. Complimenti davvero, anche perché da quanto ho capito sei un ragazzo, quindi questo tuo "entrare" nella mente di una donna è ancora più apprezzabile. Un bacio e alla prossima, Giada x

Recensore Master
18/03/16, ore 16:20

Ciao :)
Eccomi qua!!!
Non ho molto da dire su questo piccolo racconto introspettivo, non è una poesia da poter analizzare a fondo, anche perché tu stesso hai specificato che è tutto frutto della tua fantasia.
Comunque, è scritto bene! Il titolo è azzeccatissimo ed hai reso molto bene i sentimenti di questa ragazza, combattuta tra il profondo desiderio di accantonare il passato e quello di tornare sui propri passi.
Ho una domanda: come mai non hai scritto il testo dal punto di vista maschile? Non è una questione importante, anzi, ma sono curiosa. Volevi per caso cercare di districarti all'interno di quello che è e che non è la mente femminile? O forse per dar finalmente ragioni agli echi lontani che affermano la sensibilità femminile sopra tutto e tutti? Beh, se annuisci alla seconda...ti do ragione! Noi ragazze abbiamo la fantastica e terribile capacità di fare di un sassolino un macigno, siamo sensibile e, assolutamente, soffriamo molto, sempre.
Bene, sei sempre bravo bravo :) Complimenti!
Ripeto, non ho dimenticato "La guerra di Fortwar"... ma sono piena d'impegni! Dovrei andare avanti con la lettura settimana prossima :)
A presto :)

Recensore Junior
16/03/16, ore 22:49

Buonasera!
Questo racconto è molto breve, ma inteso. Non sembra nemmeno uno sfogo di fantasia; le parole sono talmente strazianti da coinvolgere il lettore come se tutto ciò fosse accaduto davvero. Ti faccio i miei complimenti, poiché possiedi una sensibilità straordinaria. Un forte abbraccio.
F.

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