Recensioni per
Lettere dal cielo
di Mary_la scrivistorie

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/09/16, ore 00:11

Guarda, alla fine non ho resistito!
Volevo finire di leggere tutta la storia, prima di lasciarti una recensione esaustiva, ma poi ho cambiato idea: non ce la facevo a non lasciarti almeno il mio parere preliminare su questo primo capitolo. E, poi, conoscendo i miei tempi, chissà quando mi degnerò di continuare a leggere. -.-"
Comunque, io sono ALLIBITA! STUPITA! STUPEFATTA! E tutti i sinonimi possibili e immaginabili! Io spero che tu abbia già scritto e pubblicato qualche libro/saggio/novella/whatever, e se non l'hai ancora fatto spero tu ci stia pensando. In caso contrario: FOLLE! Fallo subito! *_* Hai un talento incredibile, cosa che avevo già capito leggendo le altre tue storie, ma dopo questo capitolo non posso che esserne certa al 1000%! Scrivi, scrivi, scrivi, e cerca di pubblicare, divulga la tua passione, rendi felici come me, che ho la fortuna di leggere questi capolavori, tante altre persone! Sei tu il prodigio, sei tu il genio, altro che Terence
Passando alla recensione vera e propria... premetto che - lo ribadisco sempre - mi vergogno quasi a darti un mio parere su un tuo lavoro. Ho paura di contaminarlo, ho paura di non trovare parole degne per descriverlo, ho paura di non meritare nemmeno di ergermi a recensore. Come al solito, le tue storie sono dei quadri, dei piccoli gioielli nascosti tutti da svelare, sono come degli iceberg: ne vedi solo una parte, una minima parte, e tutto il resto è nascosto, va scoperto gradualmente, per poi arrivare al punto da rimanere esterefatti per la potenza e la grandezza della tua voce, delle tue storie, dei tuoi personaggi. I personaggi: qui ci introduci praticamente solo Terence e ci doni un ultimo stralcio di Daniel, e sei riuscito a farmelo mancare, nonostante abbia letto di lui solo una volta, nonostante venga citato esplicitamente pochissimo, ma la sua presenza è palpabile, a tratti ingombrante, ma con dolcezza. Mi verrebbe da citare Marquez e dire "Daniel dappertutto e Daniel per sempre". Perché immagino sarà così, o almeno credo: la sua presenza è e sarà una costante fissa nella vita del nipote, nonostante la sua morte, nonostante Terence cerchi di andare avanti per una strada diametralmente opposta a quella del nonno, nonostante le passioni agli antipodi. Daniel vive ancora in Terence e per Terence, e Terence questo lo sa, ma senza esserne ancora consapevole (le lettere secondo me sono una sorta di proiezione di tale consapevolezza), ancora alla ricerca di una sua identità, ancora convinto di aver tradito il nonno scegliendo la Scienza a discapito dell'Arte, la Ragione a discapito del Sentimento.
Magari appena leggerò il secondo capitolo mi ricrederò su tutto quello che ho detto, chi lo sa. E ci sono buone possibilità che, rimbambita come sono, abbia capito fischi per fiaschi... non me ne stupirei! :D Ma sappi che, per il momento, è questo ciò che ho provato, ciò che questo capitolo mi ha lasciato: un senso di irrequietezza, una sorta di ansia da prestazione, una volontà ancora troppo debole per comprendere la necessità di lasciarsi andare, un senso di ribellione repressa, latente. 
Rinnovo, come al solito, anche i miei complimenti per l'accuratezza delle descrizioni, in particolare quelle naturali (nella scena in cui Terence si getta in acqua, mi sembrava di provare le sue stesse sensazioni di gelo e soffocamento!), e la meticolosità con cui studi e ti informi su ogni ambito che decidi di affrontare, anche il più distante dai tuoi interessi.
A presto (si spera xD).
Giulia :*

Recensore Junior
04/09/16, ore 14:13

Recensione per il Lucky Star Contest - Seconda Classificata

Correttezza, Stile e Lessico:  19,9/20
La prima cosa che si capisce leggendo questa storia è una: ogni singolo carattere è lì per un motivo ben preciso; niente è lasciato al caso, ogni parola, anche il più “stupido” degli articoli, o una maiuscola a posto della minuscola, è stata scelta attentamente e con cura e ha il suo posto nella storia per scelta dell’autrice. Ecco, quando mi ritrovo davanti ad una situazione del genere non posso che pensare: quest’autrice ha un suo stile, suo e di nessun altro, e non ha tentennamenti nel maneggiare questo modo di scrivere così particolare, articolato e curato. La storia, per come è scritta, è già di per sé un inno alla scrittura, alle sfumature che la lingua scritta può creare e che sta solo alla creatività dello scrittore (e poi al lettore) cogliere.
 
Hai dimostrato una padronanza sia tecnica che lessicale davvero notevole. In questa storia mi è sembrato di essere stata catapultata in un altro mondo, dove le parole si plasmano sotto la volontà di chi le usa per scrivere; mi hai catapultata, già attraverso il tuo modo di scrivere, nel mondo di Terence Hewitt, dove le parole non sono solo parole, ma mezzi per veicolare concetti e il suo modo di vedere il mondo. Una cosa a cui ho fatto caso è l’uso di alcuni termini che mi ha spaesato, perché li ho ritrovati più volte usati allo stesso modo, ma non esattamente nell’accezione comune del termine impiegato. Come, per esempio, la parola “sigillo” in queste frasi: aveva preferito l’Alchimia alla Scrittura, e con questa scelta aveva ricevuto un altro sigillo da parte del Destino // ormai impregnata del sigillo marino // Il sigillo di quel pomeriggio era ben impresso in lui e nella sua immagine.
E come questa mi è sembrato di scorgerne altre che assumono nuovi significati attraverso i pensieri riportati indirettamente di Terence, ma al momento onestamente mi sfuggono e credo che ad un certo punto mi sono anche arresa al fatto di non riuscire a segnarle tutte o dovevo stare continuamente con il mouse sul tasto dell’evidenziatore ^^” così come ad un certo punto ho smesso di segnare anche i termini tecnici e desueti: solitamente lo faccio per commentarne l’uso (più o meno appropriato) ma questa storia è piena di termini precisi proprio perché è stata una tua scelta stilistica.
 
Unica nota dolente di questo stile così articolato e complesso è stato il fatto che a volte l’ho trovato davvero troppo articolato e complesso ed in questi casi mi sono persa in mezzo a questo turbinio di parole intricate, tanto che ho riletto alcune frasi più volte e mi sono dovuta arrendere al fatto che per quante volte le leggessi non riuscissi a farmi un’immagine generale della scena e di quello che stava avvenendo senza perdere dettagli. Una scena che mi viene in mente in questo momento è quella in cui Terence si tuffa in mare per raccogliere la lettera che è caduta dal cielo: ci ho messo un po’ a capire dove fosse lui, dove fosse la lettera, e che cosa stesse accadendo, ed ancora non sono del tutto sicura di essere riuscita a farmi un’idea chiara della scena che di solito quando leggo mi piace delineare in mente. Però questo ha anche dato una certa nota di mistero al racconto, che rimane sospeso tra la realtà terrena ed una quasi onirica (anche se non è onirica, lo so, ma ha volte l’ho trovata talmente sfumata e soffusa che non saprei come altro definirla).
 
Ad impreziosire ancor di più il racconto sono state sicuramente le numerose citazioni che hai inserito, ad opere letterarie ed anche concetti filosofici, ma ho trovato anche delle altre citazioni che non sono state riportate nelle note, e non so se perché magari ti sono sfuggite (ci sta, vista la lunghezza del racconto) o forse perché non erano effettivamente tali: innanzi tutto mi riferisco alla canzone a cui, immagino, ti sia ispirata per il titolo della storia e che sono riuscita a ritrovare solo cercando su Google le strofe che hai riportato all’inizio delle varie parti del racconto; ma altre citazioni che mi sembra di aver colto sono: una notte di mezz’estate // e via col vento. // scorse l’infinito ‒ e oltre.
 
Ultima nota riguardo questa voce della valutazione va ad alcune imprecisioni che ho trovato durante la lettura, imprecisioni piccolissime che non hanno assolutamente sminuito in alcun modo il tuo modo di scrivere, e che è più che lecito trovare in un racconto di questa lunghezza.
 
Ma, come si sa, l’Amore era spietato: non si fermava alle apparenze e non s’accontentava di regalare gioia alle sue vittime. => qui avrei usato semplicemente “è” al presente indicativo, dato che poco prima hai scritto “come si sa” e quindi parli di una verità generale e non solo riguardante il momento del racconto.
 
Un errore che invece hai ripetuto più volte riguarda i puntini di sospensione: come per tutti i segni di interpunzione, dopo i tre punti ci va sempre uno spazio, mentre nella tua storia è sempre stato assente (meno probabile di un pugno...Si aspettava // Terence Hewitt, l’Alchimista autistico, asociale, psicotico...era stato definito in molti modi // o come un criminale con i documenti falsificati ed un passato in carcere alle spalle...Se fosse stato uno scrittore )
 
 
Sviluppo della trama, Introspezione e/o Caratterizzazione: 20/20
La storia è lunga, complessa ed articolata come lo stile usato per scriverla e come lo è anche il personaggio di Terence, che credo di non essere ancora riuscita a comprendere a fondo. Terence non è un personaggio che viene presentato in modo diretto dal narratore, ma deve essere compreso attraverso le sue azioni ed i suoi pensieri riportati in modo tanto preciso che sembra proprio di essere nella sua testa, solo che è un personaggio talmente tanto complesso che ci si perde tra le sue riflessioni, talmente tanto personali (nel senso che appartengono al suo modo di essere) che possono essere comprese appieno solo se sei davvero lui. Come gli ha insegnato suo nonno, è un artista, un artista eccentrico che vive nel suo mondo (reso egregiamente dal tuo modo di scrivere) a cui le persone normali non possono accedere; ci prova a rinnegare questo suo lato, dopo che ha perso il suo Maestro, la persona che gli ha insegnato non solo un’Arte ma ad essere ciò che è, prova a buttarsi nella Scienza, in un mondo diametralmente opposto all’Arte, un mondo in cui regna più la logica, magari un mondo in cui Terence crede di potersi sentire più al sicuro. E per quanto lui cerchi di rinnegare ciò che è davvero, per tutto il racconto si capisce quanto in realtà l’Arte della Scrittura gli manchi, quanto non possa fare a meno di pensarci. Tutte le volte in cui il narratore scrive di come Terence si sia dedicato all’Alchimia, agli studi, perché aveva deciso di non essere più uno scrittore, immediatamente collegavo quelle parole ai suoi pensieri e mi immaginavo che era lui stesso a ripetersele nella mente perché voleva convincersi di ciò che stava facendo. E nonostante tutto il tempo passato a ripetersele, ciò che stava facendo, l’Alchimia, alla fine l’ha portato esattamente al punto di partenza, anche se con una nuova consapevolezza: Terence alla fine torna a scrivere, ma solo dopo un lungo processo tortuoso, che l’ha visto protagonista di situazioni surreali e fantastiche, insieme a personaggi altrettanto fantastici che l’hanno accompagnato in questo percorso verso il suo Destino.
Non c’è stato assolutamente alcun salto repentino, anche per quanto riguarda la trama ed il personaggio, così come lo stile, niente è stato lasciato al caso. La storia ha seguito un percorso calcolato, almeno da parte di chi l’ha scritto, perché come lettrice mi sono sentita sempre sballottata in situazioni nuove, totalmente impreviste, che all’inizio mi spiazzavano e che non riuscivo a comprendere e collegare con il resto, finché non continuavo a leggere e i pezzi iniziavano a ricollegarsi. A proposito di questo, come dicevo anche a proposito dello stile, a volte mi sono ritrovata anche fin troppo sballottata di qua e di là e ci sono stati dei passaggi che non mi sono stati del tutto chiari oppure, come anche quando hai lasciato in sospeso una parte di narrazione, andare avanti con la storia, e poi riprenderla nel paragrafo successivo; per spiegarmi meglio, mi riferisco a quando, alla fine, Terence parla con Z e la scena si ferma con lui che deve aprire lo scrigno che gli aveva indicato; poi, nella scena successiva, ci ritroviamo a quando Terence ha già aperto lo scrigno e è tornato a scrivere ed infine, nel paragrafo finale, ritorniamo a quando Terence apre lo scrigno e alla descrizione di cosa è successo in quel momento. È stato un artificio che hai utilizzato anche in un’altra occasione poco prima, e che mi ha un po’ scombussolato: un po’ l’apprezzo questo dire/non dire e alla fine rivelare comunque, un po’ penso che sarebbe stato più logico (anche se la Scrittura non è logica, mi rendo conto di questo! XD) esporre i fatti in sequenza temporale, ed insomma con questa storia il mio cervello che è già solitamente in contrasto di per sé, si è fritto definitivamente.
Un’altra nota che voglio assolutamente fare riguarda i personaggi secondari, descritti e delineati anch’essi in maniera egregia; non ci sono le solite e banali descrizioni fisiche o caratteriali a “lista della spesa”, ma sono visti attraverso l’occhio del protagonista, e vengono descritti come li vede lui, nel modo in cui li ha idealizzati e nel modo in cui si è rapportato con loro: più che descritti, come Terence vengono rivelati dalle parole e dalla storia.
 
 
Originalità: 10/10
Questa storia trasuda originalità da tutti i pori: dallo stile con cui è stata scritta, alla trama che è stata tessuta attorno alla vita di questo protagonista reso letteralmente vivo come fosse una persona reale e non il personaggio di un racconto. Come ho già scritto, non c’è stata nessuna parte prevedibile, ed anzi aspettavo con ansia che ogni tassello di questo mosaico si mettesse al posto giusto per riuscire ad avere un quadro d’insieme. Ho finito di leggere la storia e comunque ancora sono sicura di non averla compresa appieno, e questa è una sensazione che ti può dare solo una storia imprevedibile, ben articolata e originale.

Utilizzo del Prompt:  5/5
Anche se lì per lì mentre leggevo mi sembrava che i prompt stonassero un po’ all’interno del racconto, ma ho capito che stonavano per un motivo molto semplice: come ho già scritto, hai utilizzato uno stile che ti è proprio, e proprio per questo si notano subito gli elementi “estranei” a questo tuo modo di scrivere e proprio per questo inizialmente i prompt inseriti mi sono sembrati fuori luogo. In realtà, leggendo meglio la storia, li ho trovati perfettamente integrati con il racconto.
 
Titolo: 4,5/5
Il titolo mi ha colpito fin da quando hai consegnato e non vedevo l’ora di leggere la storia per capire il perché di un titolo tanto originale (l’esistenza della canzone a cui presumo ti sia ispirata l’ho scoperta solo a metà fanfic XD). Finalmente ho avuto la mia risposta, solo che da quello che mi sembra di aver letto (a quest’ora ormai non so più neanche io cosa ho letto) la lettera in realtà è stata solo una, perciò non capisco perché il titolo è al plurale e non al singolare e ciò mi ha portato ad abbassarti il punteggio di questa voce.
 
Correttezza dello specchietto introduttivo: 4,9/5
L’unica cosa che non mi ha convinto di questo specchietto introduttivo è l’inserimento del genere Drammatico. A questo punto, visto che ho riscontrato lo stesso problema con un’altra storia, forse sono io che intendo male il genere, però questa storia non mi è sembrata avere i toni propri di un genere drammatico. C’è qualche sfumatura, sì, ma non è così presente e rilevante da essere considerato uno dei genere principali della storia, a mio parere.
 
Gradimento personale:  4/5
Siamo arrivati alla fine della valutazione e ho da aggiungere solo un paio di cose. La storia è senz’altro scritta in modo davvero superbo, solo che non l’ho apprezzata completamente. Lo stile, come ho detto, è molto ricercato, la trama molto ben articolata e i personaggi delineati talmente bene che sembrano quasi persone reali e vive, ma tutto questo ad un livello puramente tecnico. Ad un livello più affettivo e inconscio, non c’è stato nulla di particolare che mi abbia estremamente affascinato. È una storia che sicuramente mi rimarrà impressa, ma dopo averla letto ho comunque percepito una mancanza. Probabilmente è perché preferisco modi di scrivere più diretti e meno sfarzosi, e perché non riesco ad immedesimarmi nel protagonista, che ancora rimane un mistero per me.
L’unica parte in cui mi sono sentita davvero in sintonia con Terence è quando si parla del suo rapporto con la Scrittura: anela ad essa, la venera, la brama, la desidera, e comunque si cerca di convincere che non può tornare da lei. Ecco, a volte mi capita di sentirmi allo stesso modo (dove “a volte” è un eufemismo, visto che dura praticamente undici mesi all’anno) e di volermi allontanare anche io da quest’Arte, per poi ritornare da Lei ogni volta che il suo richiamo si fa più prepotente e impellente.
 
Punti Bonus: 9/10
3 Prompt utilizzati [3 punti]
Fandom/Pairing/Personaggio = Originali, Fantasy, Drammatico, Introspettivo [3 punti]
Stella di neutroni, Prompt #1 [+3 punti bonus]

Totale: 77,3/80

Assegnazione Premio Calliope: direi che siamo più che in tema, considerando che Calliope è stata anche uno dei personaggi della tua storia. Il titolo te l'assegno perché mi ha stupita l'utilizzo che hai fatto della lingua italiana, di come sia riuscita a creare uno stile unico e un personaggio a tutto tondo. Insomma, per essere riuscita a scrivere una storia tanto bella da sembrare quasi un elogio alla scrittura, deve essere per forza stata Calliope ad ispirarti!

Recensore Veterano
08/08/16, ore 20:13

Finalmente ce l'ho fatta! Non ho avuto molto tempo per concentrarmi in questi giorni ma finire di leggere questa storia è stato un pensiero fisso! Allora, mi sono piaciuti molto i momenti malinconici e il viaggio nel tempo mi ha piuttosto sorpreso. E' quasi un viaggio spirituale per Terence, che continua a essere incitato a fare ciò che lui stesso nega di voler fare. Aveva bisogno di essere convinto! Gli eroi non sarebbero eroi se non morissero, ma condivido il fatto che il bello della scrittura è che grazie ad essa non si muore mai :))

Recensore Veterano
07/08/16, ore 22:56

Ciao! La storia è stupenda questo Terence mi piace un casino ed è caratterizzato bene. Le tue conoscenze in materia letteraria storica e geografica mi sorprendono sempre ed emergono in ogni tua storia ed è un bel pregio che hai e che non devi assolutamente perdere visto che rende ciò che scrivi molto interessante e avvincente. Ti faccio i miei complimenti :)

Un Bacio e alla prossima <3

Recensore Veterano
04/08/16, ore 11:08

Sapevo che quella ragazza misteriosa non poteva essere umana! E' una bella rappresentazione della passione per la scrittura di nonno e figlio. Magari non la vede nessun altro a parte loro due, tanto è personale il loro legame con lei. Il fatto che Terence abbia lasciato la fidanzata mi ha messo un po' tristezza, anche se è stato un gesto catartico. Una volta che ha ritrovato la sua strada (e l'ispirazione) deve per forza liberarsi dei palliativi di cui finora si è circondato. Praticamente non sta commettendo l'errore del nonno!

Recensore Veterano
02/08/16, ore 01:17

Sono senza parole. Scopro ora leggendo le tue bío che sei una liceale. Ricordando X eY e leggendo questo capitolo, non riesco a credere che sei già in grado di raggiungere una tale profondità. Davvero, non è solo questione di stesura impeccabile, che senza dubbio c'è anche qui, ma soprattutto di contenuti. Parli di alchimia e inserisci riferimenti colti come se ne avessi molta esperienza, e descrivi emozioni di malinconia, devozione, smarrimento come farebbe una persona più adulta.
Credo di avertelo scritto come fosse un rimprovero, ma giuro che cerco di farti un gran complimento (con le limitate possibilità che mi offre il tablet)! Devi essere una ragazza davvero in gamba anche nella vita (ti parlo come se fossi tua nonna ma avrò solo 10 anni più di te) :D
Ci rivediamo nei prossimi capitoli!