Recensioni per
Il velo del Maia
di Rosebud_secret

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
01/10/16, ore 13:59

È la prima volta che leggo e lascio un commento a qualcosa di tuo, e se da una parte mi spiace inaugurare la cosa attraverso una critica, dall’altra ho pensato potesse essere utile farti sapere il mio parere e confrontarci a riguardo.
Come ho scritto la mia intenzione è quella di muoverti una critica sì, ma una critica fattiva, perciò spero di dare adito a questo mio proposito in ciò che segue.
Le mie osservazioni a questa storia si articolano su due fronti: uno riguarda l’approccio all’episodio trattato, l’altro lo svolgimento del racconto stando a questo stesso approccio, che pure io non condivido. Si tratta ovviamente di osservazioni personali, che certo non veicolano né pretendono di veicolare una verità assoluta.
 
Riguardo al primo fronte di osservazioni devo dire di non condividere la resa della seduzione di Mairon vista sotto un’ottica meramente sessuale. Non contesto che tra i due personaggi possano esserci stati degli intercorsi di questo tipo, che possano aver avuto un reale interesse verso la sessualità, il desiderio di un “corpo” a cui, come specificato da Tolkien, andarono a legarsi in modo molto più viscerale di altri Ainur, ma credo che non possa essere stata questa l’arma di convincimento utilizzata da Melkor per trarre a sé Mairon.
Questo approccio implica un’effettiva e completa conoscenza del corpo e della sessualità da parte di Melkor stesso, ma mi è difficile credere che prima dell’avvento dei Primogeniti (perché se si parla di Lampade, siamo ancora nella Primavera di Arda), un Ainu – pur dalla mente acuta come quella di Melkor – potesse avere una consapevolezza pratica dei risvolti di una materialità nuova e a lui aliena. Ricordiamo che gli Ainur non sono Incarnati, non possiedono un vero e proprio corpo ma un fána, un velo, una forma  ispirata a quella dei Quendi, ed è guardando a quest’ultimi che si suppone possano aver scoperto in concreto le implicazioni di questo stesso velo.
Senza contare che Melkor ha passato i primi Anni Valian dominato da un impulso distruttivo, che si concretizzava nell'annientamento di tutto ciò che i Valar modellavano, perciò ritengo difficile pensare che, parallelamente a questo, si sia focalizzato sulla propria corporeità. Credo che il legame con quest’ultima vada a formarsi poi, con il risveglio dei Primogeniti e la messa in atto di un’altra tattica che implicherà lo spostamento della sua attenzione sui Primogeniti stessi.
Inoltre, sposando il tuo approccio si sposa l’ipotesi di un freno alla scoperta della sessualità imposto dai Valar. Cosa che non trova affatto riscontro nel legendarium (per fare due esempi: i Valar non sembrano vedere negativamente l’unione tra Melian e Elu, e Manwë stesso comprende il desiderio di Finwë, approvando le sue seconde nozze).
Personalmente, poi, ritengo che interpretare la “seduzione di Mairon” coma una seduzione di solo stampo sessuale sia alquanto limitativo. Certo la conoscenza (anche sessuale) è potere, ma – come ho scritto sopra – non trovo possibile che Melkor la possedesse già e non credo affatto che gli altri Ainur, o i Valar stessi, ostacolassero questa conoscenza.
Sono convinta che la seduzione operata da Melkor facesse leva su aspetti diversi, più pregnanti in una visione globale del legendarium, aspetti già sperimentati da Melkor e la cui consapevolezza fosse effettivamente ostacolata dai Valar.
A questo si aggiunge il fatto che, in un ottica più generale, la storia sembra associare la scoperta della sessualità ad un sfera negativa, al Male rappresentato da Melkor.
 
Il secondo fronte di osservazioni guarda allo svolgimento della storia, perché pur accettando la tua declinazione della seduzione di Mairon, credo che il tutto sia stato reso in modo frettoloso e un po’ superficiale. Mairon incontra Melkor una sola volta, lo scambio di battute fra i due è alquanto misero e altrettanto la è questa fantomatica “seduzione”. Ciononostante il cambiamento di Mairion avviene, e avviene in modo repentino, senza una reale motivazione.
Ora, se si pone questa iniziazione alla corporeità e ai desideri a essa collegati come chiave di volta della corruzione di Mairon, credo bisognerebbe ragionare di più su temi quali la percezione di una forma concreta da parte degli Ainur, bisognerebbe porre l’accento sulle sensazioni fisiche e non solo che Mairon può aver provato al tocco di Melkor, e farne derivare ragionamenti, rielaborazioni di una certa pregnanza. Tutte cose che mancano.
La parte finale, in cui Mairon si confronta con Curumo, introduce temi nuovi (che io ritengo più adatti alla “seduzione di Mairon”), ma essi non riescono a collegarsi all’incontro tra Mairon e Melkor e non si comprende da dove derivino. È come se, fra le due parti del racconto, mancasse un fondamentale momento di riflessione di Mairon stesso.
Ho letto nelle note che la storia doveva essere ben più lunga e mi sono chiesta se non sia questa la ragione dei problemi che ho riscontrato.
 
Un altro problema, di stampo sicuramente minore rispetto a quelli di qui sopra, riguarda l’uso di un vocabolo (“meretrice”) che esula dal contesto in cui la storia si svolge. Non mi pare possibile, infatti, che gli Ainur abbiano coniato e dato un significato assimilabile a quello che noi gli conferiamo ad un termine che ha ben poco senso se contestualizzato fra gli stessi Ainur, legato com'è ad un quadro tipicamente "umano".
Sono convinta si tratti di una vista, ma sulla labbra di Melkor, il cui discorso ha una certa importanza ai fini della storia e dell’episodio che tratta, ha stonato più di quanto non avrebbe fatto in altre circostanze.
 
Concludo il commento ribadendo ciò che ho scritto all’inizio: le mie critiche hanno una valenza soggettiva e sono mosse da intenti costruttivi, spero pertanto di aver prestato fede a questi intenti.
 
A presto.
(Recensione modificata il 01/10/2016 - 02:01 pm)
(Recensione modificata il 01/10/2016 - 03:03 pm)