Recensioni per
La Spirale di Pietra
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/06/21, ore 18:47

Recensione premio per essersi classificata prima al contest "Chi ben comincia è a metà del prologo": 3/3

Con sommo ritardo approdo in questi lidi a rilasciarti l'ultima recensione premio: che dire, questo capitolo è stata una conclusione (amara, amarissima), per una storia stupenda e che sono felice di aver letto. Ma andiamo con ordine, cercando di strutturare un commento sensato - anche se, te lo giuro, non credo di esserne in grado.
Trovo che il tuo stile sia veramente stupendo e sono contenta di averti conosciuta meglio come autrice grazie al mio contest, quindi inizio ringraziandoti per avermi proposto questa storia, che inserirò tra le preferite per poterla rileggere e rileggere.
La prima scena è di una vividezza esasperante, sembra quasi di essere lì con Kira, con la pazzia che sale e scende come la marea - i demoni sono reali, scrivi, ed è vero: sei tu che li rendi reali, con queste descrizioni così chiare, ma al contempo anche estremamente evocative.
Questo capitolo, in questo senso, si configura come la conclusione più adatta a questa storia: ti confesso che, inizialmente, non riuscivo a capacitarmi di come un world building così complesso potesse stare in 4 capitoli, ma tu ce lo hai fatto stare senza che in me sorgesse quella sensazione di incompiutezza, di "sì, ma c'è altro" che solitamente mi causano le storie "incomplete".
Da questo punto di vista, te lo dico con tanta ammirazione, hai fatto un lavoro stupendo: facendo approdare il lettore in una dimensione a metà tra il reale e l'onirico, chiudi il cerchio di questa storia, e che conclusione!
Avevo annusato il fatto che Kira non potesse avere una fine felice - e nemmeno se la meritava troppo - ma questa mi ha sorpreso e anche tanto, è stata una pugnalata al cuore:

"Non ha più voce, non ha più ragione di vivere; eppure respira e pensa e capisce che l’avvento della nuova alba promessa è infine giunto, e lui la vedrà sorgere ancora e ancora, mentre il vento sarà solcato dalle urla dei moribondi e i suoni della vita saranno i lamenti della sua gente e il sangue che, silenzioso, scorrerà mortalmente dalla sua anima dannata."

Qui sono letteralmente morta, è forse la mia frase preferita in tutta la storia.
Ti ringrazio per questa mini-long, che ho trovato sublime, spero di poterti leggere presto ancora, appena sarò una persona libera (lo sarò mai?).
Grazie ancora, ti auguro una buona serata!
Gaia

 

Recensore Master
10/07/18, ore 20:09

Secondo Posto - LA SPIRALE DI PIETRA di Nirvana_04






♦ Grammatica e stile: 9,5/10 (5/5 di Grammatica e 4,5/5 di Stile)

A parte qualche refuso (il più grande si trova nel secondo capitolo, dove la parola piangere è stata troncata del re), non ho trovato nulla da segnalare.
Lo stile è tipicamente tuo, si nota la tua – particolare e piacevole – impronta, e su questo non mi dilungo, in quanto ormai sai quanto io apprezzi la tua grande bravura nel rendere i sentimenti e le cose più impalpabili e profonde, come pensieri e sensazioni; solamente, a volte ho riscontrato una leggera fretta nell’esposizione: parlo in particolare della fine del primo capitolo e il principio del secondo, dove la tua solita calma e completezza descrittiva si allenta un poco per acquistare maggiore velocità.
Bisogna anche dire che questo è stato il tuo primo lavoro, e che nonostante ciò funziona comunque alla grande; il mio consideralo solo come un appunto, perché il lavoro non viene sminuito da ciò nella sua ricchezza e complessità, che ora vado ad approfondire.



♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Kira: ecco, a lui non ho potuto non dare un pieno punteggio, perché me ne sono completamente innamorata.
Ho un debole per i cattivi, definiamoli così che si formano a poco a poco; e per i personaggi tragici, che contemplano in sé forti desideri e una grande caduta finale, provo la medesima attrazione. Figuriamoci, quindi, trovarli uniti in uno solo, in un ragazzo che perde tutto, gradualmente – famiglia, ragione, la nuova famiglia, la sua amata – ed è costretto a vedere la fine del suo mondo, crollato per mano sua, della rabbia, della follia che le azioni di una violenta e intollerante città ha risvegliato in lui.
Kira, che prova tanto odio e desiderio di vendetta quanti rimorsi e incubi per una guerra sempre più grande e sanguinaria; Kira che diventa paladino di un popolo e carnefice di un altro, ma che alla fine si rivela essere il veicolo di qualcosa di ancora peggiore, che trascende dal suo amore progressivamente oscuratosi.
Risulta un gioco di follia, rabbia e perdizione, di umanità che viene in qualche modo canzonata, soggiogata, piegata e infine, quando esplode nel dolore e nella disperazione, è ormai tarda e inutile. Come character risulta molto credibile, in quanto una vita di privazione e la perdita degli affetti può portare, spiritualmente ma anche sul piano fisico, su una tale strada; come è anche perfettamente umano ogni crollo, ogni perdita e ogni marchio che questa lascerà.
Gli altri personaggi non sono meno importanti, devo dire; ma una simile vividezza e complessità è unicamente di Kira, la sua ombra è così forte e intensa da risultare indimenticabile.



♦ Utilizzo pacchetto scelto (Carro): 6/6

Viaggio + Controllo ~ Immoralità (+2) » Il viaggio di Kira non solo dalla città maledetta fino a Vilant, ma poi in tutta la terra, portatore di guerra e rovina, è stato ben descritto; così come è stato ben presentato il controllo di questi sulla gente, chi lo segue e chi ne verrà sopraffatto, chi lo conoscerà nel bene e chi nel male. Di immoralità possiamo parlare ampiamente: le azioni che seguono gli scontri, e che si riflettono nei pensieri mortiferi, neri e colmi di dubbio del ragazzo.

Situazione A – Nella storia deve essere tratta la fine della guerra e di quello che rimane, sia sul lato fisico che psicologico (+2) » Un finale come quello della storia non me lo sarei aspettato, dico sul serio; perché è proprio questo uno dei punti forti della narrazione, il colpo di scena arriva e ci si rende conto di quanto tutto stia per mutare, che non ci sia speranza di salvezza né redenzione, che verrà raccontato il principio della fine – e il resto è da immaginare, in tutta la sua crudeltà e follia.
Le frasi mostrano orrore, il mondo capovolto e caduto in mano ai demoni, è vero: ma non è nulla rispetto a quello che la mente comprende, e quello fa davvero, davvero male.

Situazione B – Presenza o del deserto o del mare (+2) » Il deserto è presente già dal secondo capitolo, luogo del sofferente viaggio di Kira, e riechieggia in Vilant e nelle varie città che il viaggio di Kira e del suo esercito compie. È espressione della tempesta che il giovane porta con sé, forza della natura e calamità che sorge improvvisamente, a scuotere la calma e la certezza di essere al sicuro: come Kira, e come i demoni che aspettano solo di uscire allo scoperto e dettare la propria legge.



♦ BONUS per utilizzo intero pacchetto scelto: 4/4



♦ Utilizzo “Carta del Matto”: 9/9

Libertà ~ Follia + Menzogna (+3) » Tutte le varie accezioni sono rappresentate alla perfezione da Kira, o si legano a lui. Libertà e follia, due parole che si fondono troppo spesso e diventano le due parti di una linea unica, dove la separazione non è nettà né solida; alla prima segue la seconda quasi come pegno, e via di seguito, in un circolo infinito.
La menzogna finale, il modo in cui si rivela, è sia spettacolare – nel senso che prende il fiato per la sua intensità – e sconvolgente; su questo mi sono espressa abbondantemente sopra, ripeto solo che è così ben riuscito da prendere non solo la massima attenzione, ma anche tutta la felicità: segno che il lavoro è stato fatto accuratamente ed emoziona, sia positivamente che negativamente.

Prompt Fantasy (+3) » Pienamente rispettato, in quanto ci sono tutti gli elementi più caratteristici del fantasy – un fantasy dalle tinte cupe, come quelli che tanto amo.

“In the midst of the winter I found there was, within me, an invicible summer” (+3) » Molto particolare il modo in cui è stato reso, come motto di un popolo guerriero e di un grande orgoglio, e poi ripreso nel momento della caduta. È come una promessa che viene spezzata, e porta con sé sempre una grande tristezza.



♦ BONUS per utilizzo dell’intera “Carta del Matto”: 6/6



PUNTEGGIO FINALE: 44,5/45

Recensore Master
05/01/18, ore 20:32

When I get to the bottom I go back to the top of the slide
Where I stop and I turn and I go for a ride
Till I get to the bottom and I see you again


 
Arrivo sul filo di lana anche questo venerdì, ma ci sono!
Le Feste sono un periodo che mette a dura prova la resistenza umana, e mai come quest’anno solo felice che domani sia l’Epifania (ecco uno dei lati positivi di non dover più frequentare la scuola!).
Veniamo a noi. In questo capitolo assistiamo alla conclusione delle vicende di Kira. Ogni scelta, ogni azione non solo riverbera i propri echi come un sasso lanciato in uno stagno genera dei cerchi concentrici; ma ogni scelta che facciamo, ogni promessa a cui crediamo, ogni svincolo in cui ci immettiamo, tutto questo traccia un reticolato che noi non vediamo se non quando è concluso, se non quando ci stacchiamo dal presente, ci astraiamo, e buttiamo un occhio al quadro generale.
Che la faccenda sarebbe finita nel sangue, era palese. Non ho mai dubitato che Kira avrebbe scatenato morte e distruzione su Svea, né ho creduto, anche per un solo attimo, che l’amore di Demera sarebbe riuscito a salvarlo. Questa storia è obbiettiva. Realista. Pragmatica. Una storia di vendetta che non viene stroncata dall’intervento femminile (sì, Conte di Montecristo, sto dicendo a te!) e dall’accorato e straziante richiamo ad una non meglio specificata pietas.
Nossignore.
Qui è tutto di pietra, dal punto di vista, alle analogie, ai confini della storia. Non si può scappare. Nella recensione al capitolo precedente paragonavo la Spirale in cui era caduto Kira – quella metaforica della vendetta – ad un helter skelter, gli scivoli elicoidali che si trovano oramai anche da noi, specialmente nei parchi acquatici. Confesso di averla canticchiata alla fine della storia.
Lo so. Non si fa. Non è corretto, ma credimi: non l’ho fatto perché mi ero distratta o annoiata o cos’altro. L’ho fatto perché questa storia ha battuto su una serie di tasti e ha pizzicato una serie di corde ed andata avanti, in battere e levare. Lo so, sembra assurdo usare dei termini musicali parlando di una storia che di pietra è fatta e alla pietra rimanda, in ogni sua possibile declinazione, testuale o meta-testuale che sia. Eppure, eccoci qua, con il casino totale in cui si ritrova Kira, con la giravolta che Ba’al Zebul imprime al giusto momento alla vicenda. Con la Spirale di Pietra.


Adesso che sono arrivata alla fine di questa storia, ho pensato di lasciarti una recensione punto per punto, così come hai fatto tu. Non te ne ho lasciata una prima perché, trattandosi di una storia articolata in quattro momenti, volevo arrivare in fondo (so scriverlo giusto, è solo che il dialetto romano tende a formare delle crasi improbabili. Abbiamo fretta, ci mangiamo – letteralmente!! – le parole!) per avere una visione globale dell’opera; volevo vederla nella sua interezza.
Partiamo?
Via!
 

Will you, won't you want me to make you 
I'm coming down fast but don't let me break you 
Tell me, tell me, tell me the answer 
You may be a lover but you ain't no dancer…


 
GRAMMATICA
Non ho alcuna annotazione da farti. Grammatica corretta, correttissima; solo in quest’ultimo capitolo ho trovato delle voci che non mi suonavano, come un meccanismo che gira a vuoto.
Un movimento del capo e la sua mano aizza la lama contro il suo braccio, disegnando un taglio superficiale sul palmo della mano libera.
Questo non è un vero e proprio errore, solo un suggerimento. Se cambi quel la sua mano aizza con un le sue dita aizzano, ti risparmi di ripetere la parola “mano” nella stessa frase.
Tipo: Un movimento del capo e le sue dita aizzano la lama contro il braccio, disegnando un taglio superficiale sulla mano libera.
A voler essere onesti, io cambierei braccio con polso, visto che il braccio è la parte anatomica che va dalla spalla al gomito, e la mano si trova oltre il polso:
Un movimento del capo e le sue dita aizzano la lama contro il polso (destro o sinistro), disegnando un taglio superficiale sulla mano.
 
Lo stridulo disumano lo fa indietreggiare. 
Stridulo è un aggettivo. O il sostantivo relativo a stridulo e disumano è caduto sul campo – sai le volte che, in fase di rilettura, cambio, stravolgo e ribalto l’ordine della frase e mi lascio un pezzo per strada? -, oppure credo tu lo abbia confuso con stridio (anche se qui ci starebbe di un bene stridore).
 
la scaglia contro la demone, passandole di parte in parte il collo.
Demone è un sostantivo al maschile. Però esistono anche demoni femminili. Come se ne esce? Il neologismo “demonessa” è uscito fuori dai manuali di Dungeons&Dragons e ha preso piede anche nell’uso comune (o quantomeno degli addetti ai lavori); tuttavia, stride un po’ con il registro che hai scelto, sempre molto curato e ricercato. Sarebbe uno scivolone su una buccia di banana. Però quel la demone non mi piace. Mi suona male. E se scegliessi un il demone femminile? In fondo (TAC!!) anche delle tigri e delle volpi si dice la tigre maschio e la volpe maschio.
Invece, non è corretta l’espressione di parte in parte. Si è di parte quando si prendono le difese di qualcuno o ci si schiera dalla sua parte (appunto), mentre quello che intendi tu è da parte a parte, ossia la lancia è entrata da un lato del collo ed è uscita dall’altro.
 
«Se vuoi però, puoi continuargli a dire di scappare mentre ne squarci le budella.»


In realtà, avrebbe maggior senso se il complemento di termine gli (la particella pronominale gli) fosse aggiunto al verbo dire, non al verbo continuare. Quanto a quel ne, io lo sostituirei con un più corretto gli. Ne si usa per esprimere un complemento di modo da luogo reale o figurato (ne è uscito col morale sotto i tacchi), un complemento d’argomento (Che ne pensi dell’ultimo CD dei Casino Bizzarre?) o un partitivo (Ho fatto gli gnocchi, vuoi portarne un po’ a tua sorella?), scelta corretta se Ba’al intendeva suggerire a Kira di baloccarsi colle viscere del povero malcapitato.
 

STILE
Il tuo stile non è né piatto, né banale.
Anzi, è ricercato, delicato, sempre attento a cogliere le giuste sonorità (e riecco la metafora musicale!), come se anche la pronuncia stessa della parola contribuisse a generare la storia. E sì, ha senso in un racconto orale, dove si deve catturare l’attenzione del proprio pubblico; penso a quelle narrazioni in cui chi racconta crea i personaggi colla propria voce, magari camuffandola, arrochendola, abbassandola o, semplicemente, turandosi il naso.
Ecco, qui avviene la stessa cosa.
Kira ha la sua voce.
Lo stesso dicasi per tutti coloro che hanno voce in capitolo in questa storia, tutti coloro che si staccano dalla parete di fondo (o dal coro dell’orchestra) e hanno i loro cinque minuti di notorietà. Il loro assolo.
Non si tratta solo di una scelta di termini, di aver creato un repertorio lessicale per ciascuno dei personaggi che si avvicendano sul palcoscenico. È come se io fossi riuscita a sentire la voce di Kira, quella di Demera, di Amax, di Ba’al. Li hai resi personaggi, li hai resi tridimensionali.

TRAMA E PERSONAGGI
I personaggi degni di essere ricordati si contano sulle dita di una mano e mezza. Kira, suo padre, Demera, Amax, Ba’al, Roban, Serah e Narsek.
Alcuni di loro svolgono una funzione di aiutanti (non magici, ma sicuramente aiutanti: Amax, Roban, Serah e Narsek) del nostro protagonista; altri sono chi l’Antagonista (Ba’al) e la Principessa (Demera), che non viene salvata, ma rimane vittima della follia dell’Eroe.
Su tutti, spicca Kira. Kira è la nostra pietra di paragone, è il sassolino che, cadendo, genera una valanga che si porterà dietro un costone di roccia e la città di Svea. È colpa sua, se succede tutto questo. È lui che si imbarca in un proposito più grande di lui – sterminare una popolazione, ah ah! – accecato dall’odio più che condivisibile. Abbiamo patito assieme a lui la perdita. La sete. La malattia. Gli allenamenti. Abbiamo sentito che c’era qualcosa che lo faceva andare avanti, quel proposito di vendetta così radicato e furioso che non poteva essere solo la rabbia del momento.
Nossignore.
Quel sentimento ha iniziato a sedimentare, a costruire qualcos’altro. E mattone dopo mattone Kira s’è trovato in cima ad una torre altissima, sul cui campanile è stato facile perdere l’equilibrio e cadere giù.
Amax è una figura tragica. Lui è stato la voce della coscienza del suo protetto, ma doveva morire affinché si realizzassero i piani di Ba’al. Tolto di mezzo lui, Kira non ha più avuto remore, freni, limiti. Amax ha forgiato questo ragazzo, ma non s’è reso conto in tempo di cosa fosse diventato il proprio allievo.
Demera è forse la figura più debole. Se ne resta lì, a pregare per Kira, convinta che il suo amore l’avrebbe salvato.
Ora, sicuramente c’è un grande affetto tra i due, sicuramente il sentimento è reciproco e ricambiato (già nel primo capitolo si capisce che Demera non è solo l’amica d’infanzia alla cui porta bussare alla bisogna); ma di lei sappiamo troppo poco per inquadrarla bene come è accaduto con gli altri personaggi. Colpa della messa in scena, non discuto: se il punto di vista è quello di Kira, va da sé che puoi fornirci solo brevi scorci di quello che lui percepisce siano i punti di vista di chi gli ruota intorno in quel momento. Demera, dal secondo capitolo in poi, è solo una Itaca in carne ed ossa a cui tornare. E la debolezza che noto io è che forse si trattava più di una figura idealizzata da parte di Kira, che di una donna in carne e ossa. Mi spiego meglio: noi conosciamo via Kira la Demera bambina e la Demera che cerca di trattenerlo mentre la gente di Svea sta trucidando i genitori del ragazzo. Ma cosa pensa, veramente, Demera? Chi è Demera? Quali sono i suoi pensieri?
Non lo sappiamo. Sappiamo solo ciò che Kira ha visto o ha creduto di vedere.
Ecco perché dico che forse è il personaggio più debole.
Ba’al, invece, s’è conquistato la mia simpatia.
Strafottente, gigioneggiante (a modo suo), è come mi aspetto che si comporti un demone dopo un periodo indecente di schiavitù: vuole giocare. Sì, per lui è tutto un gioco, un baloccamento coi mortali, un passatempo con cui ingannare il sorgere di una nuova alba. Di sangue, ma pur sempre un’alba.


TITOLO
A costo di ripetermi, sei riuscita a far assumere al titolo “La Spirale di Pietra” un carattere sia testuale, che meta-testuale. Ed entrambe le sfumature non sono nette e separate, ben intessute e stratificate, nemmeno stessimo osservando una lastra marmo.
È stato davvero un piacere leggere questa storia. Frase banalotta, me ne rendo conto; ma sincera. Credo proprio che tornerò a farti visita, indipendentemente dagli scambi che avvengono nel gruppo. È stato un piacere conoscere te e la tua prosa, delicata e incisiva come la goccia d’acqua che scava la pietra.
Alla prossima!!

Helter skelter, helter skelter
Helter skelter



Questa recensione aderisce all'iniziativa "10.000 recensioni in un anno" del gruppo Facebook Il Giardino di Efp. Vuoi partecipare? Chiedimi come!
 
P.S.: la tastiera del mio portatile sta entrando in sciopero. Semmai dovessi trovare qualche lettera che manca all’appello, o qualche stranezza, chiudi un occhio, per carità!!
 
 



 
(Recensione modificata il 05/01/2018 - 08:36 pm)

Recensore Veterano
23/09/17, ore 04:02

Bene. Cioè no, non va bene per nulla.
T.T
Alla fine le mie paure erano vere: Kira era posseduto e ha liberato i demoni: ma il finale è stato più cruento e più privo di speranza di quel che mi aspettavo. La cosa peggiore è sapere che Kira continuerà a vivere mentre i demoni uccideranno e divoreranno il resto della razza umana.
Penso non ci sia niente di peggiore.
Comunque, il modo in cui hai tenuti le fila di tutto, portando a questa conclusione, è stato perfetto, e non lo dico così per dire. Sarebbe stato facile creare un sotterfugio con cui dare una possibilità agli umani, questa versione invece mi lascia l'amaro in bocca e, di riflesso, mi fa riflettere sulla realtà attuale, dove i vincitori non sono sempre i santi per i quali vorrebbero farsi passare (USA feeling intensifies)e dove certe guerre non andrebbero scatenate (North Korea feeling intensifies).
Il che penso sia uno dei fini ultimi di una buona storia: il far riflettere sulla realtà.
Ecco tutto.
So di non essere brava a recensire, men che meno sul piano tecnico, però spero di aver espresso il piacere con cui ho letto questa storia e le sensazioni che mi ha suscitato. E spero di ritrovarti ancora, contest o meno.
Quindi, alla prossima!^-^

Recensore Master
05/11/16, ore 09:40

Oooo, finalmente tutti i nodi tornano al pettine: Kira è stato un burattino nelle mani del principe dei demoni per tutto il tempo, dal primo capitolo. Immaginavo che Demera avesse un legame con la dea, più debole di quanto avessi immaginato, tuttavia tale da esser stato quasi decisivo. Quasi, appunto: è morta male e il demone ha addirittura inveito sul cadavere, una scena raccapricciante; mi è piaciuto il dramma di Kira. L'impotenza nel vederla trafitta, la sua voglia di morire, più che vendetta, sono state calzanti e toccanti, in un finale amarissimo ma stupendo. Tutto ciò che di strano è inspiegabile era successo nel terzo capitolo qui è stato recuperato, alla grande. I guerrieri del nord, uccisi per via dei sentimenti degli uomini dell'ovest, tra l'altro tutto previsto dal demone, quest'ultimo che uccide a sangue freddo un suo simile, sostenendo che anche Kira ha fatto lo stesso, come fosse una cosa normale... è impagabile. Quest'ultimo capitolo è stato gestito benissimo, immagino perché avevi ormai visto la luce fuori dal tunnel XD, con descrizioni pressoché perfette e calzanti: la disperzione del popolo mi ha contagiato. La tragicità scenica delle fondamenta della città, che crollano e permettono ai demoni di emergere, è stato il punto più alto del racconto: è stata la fine, il punto di non ritorno, capolinea. Gli uomini che cadono sconfitti sulle proprie ginocchia, il rammarico dei saggi per aver deluso i loro avi, l'impotenza di Kira... è tutto così reale e drammatico. Un capitolo con i fiocchi, e non lo dico per recuperare la gaffe del messaggio precedente XD, sono rimasto colpito in positivo. I miei complimenti: spero che questo non sia il finale del Tredicesimo Re o lanciò il tablet dalla finestra, tanto è di mio fratello XD. Alla prossima da
Spettro94

Recensore Master
25/10/16, ore 09:28

Che magnifica storia, complimenti!
Kira parte col desiderio di vendetta, ma finisce per essere il burattino dei demoni.
Stupenda la presa di coscienza brutale in cui realizza, nel suo ultimo barlume di umanità, quello che ha fatto con la sua poderosa conquista. E capisce che se tale conquista c'è stata, il merito non è stato suo, ma dei demoni che lo guidavano. Difficile improvvisarsi condottieri, del resto, avrei dovuto capirlo che da qualche parte c'era la fregatura...
Ma si sa, è fantasy, e uno è portato a bersi qualsiasi cosa, anche che un ragazzino possa diventare un condottiero!^^ Te lo dico con ironia, senza la più piccola intenzione di criticare il tuo racconto, che - lo ripeto - è magnifico e fonte per me di sogni bagnati e invidia benevola a un tempo.
Stupendo, davvero. Non ho parole, se non che spero di leggere ancora qualcosa di tuo!