Recensioni per
L'Ultimo Dono
di Windrivenrain

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
03/09/09, ore 18:12

Ti devo ringraziare, perché mi hai reso davvero felice con questa piacevole sorpresa e ti dirò: hai confermato quello che avevo immaginato, che certe fan fiction sono meglio di moltissimi dei libri pubblicati ai giorni nostri. Che sia ben scritta è un dato di fatto, è un genere che non amo particolarmente (quello troppo sul tragico, in genere mi piace se mescolato a una buona dose di umorismo), ma il fatto che tu sia riuscita a farmi amare così tanto questa fan fiction nonostante tutto, è un punto in più a tuo favore e a favore di questa storia. All'inizio credevo fosse una delle solite storielle che si trovano il 90% delle volte sotto "rating rosso", una di quelle storie dove i due (o più) personaggi scelti scopano dopo tre minuti, anche se fino a cinque secondi prima si detestavano a vicenda, e tutto ciò che può contenere una morale o una riflessione in più per il lettore viene distrutto dagli ormoni. Questa storia invece no, ringraziando Dio: quello che mi piace tantissimo è che non sia incentrata sul sesso, il sesso non è (o almeno, a me non sembra) il fine ultimo della storia. E' invece affascinante il tema dei pregiudizi, del considerare l'altro un tuo pari, del perdono e della lenta trasformazione che un essere umano può subire (sotto sua scelta), se messo in determinate situazioni. Le scene di sesso sono solo di contorno, a volte quasi "in più", almeno secondo me. Ma il processo di trasformazione e il tormento che attanaglia Lucius, è magnifico e pieno di spunti di riflessione. Altra cosa, le citazioni che hai messo come contorno sono più che azzeccate e alcune davvero splendide. Grazie per questa storia, è davvero bello scoprire certe perle in mezzo ad un mare di spazzatura e fan fiction fatte solo per soddisfare gli ormoni (che purtroppo, e me ne rendo conto, ho contribuito anch'io ad aumentare).

Nuovo recensore
12/08/09, ore 21:56

Wow. Mi ci sono voluti due giorni pieni di lettura, ma ne sono valsi la pena. La migliore fanfic letta da quando sono nata. La perfezione. Il personaggio di Lucius è sublime. L'odio e il rancore che di solito viene affibbiato ad un uomo vile e subdolo, diventano il dolore di un padre a cui è stata sottratta l'unica fonte di gioia, quella di un figlio. La cattiveria espressa nell'unico vero modo che conosce, l'infliggere del dolore fisico ad altri. Perchè troppo Lucis Malfoy per poter esprimere un solo sentimento. La guerra, vista per quello che è; nella Rowling non si è mai sentito davvero l'odore del sangue e della morte che solo una guerra può portare. Quella descritta qui, invece, è quello che sempre ci si aspetta di leggere in una pagina di Harry Potter: la devastazione di una guerra devastante, che corrode le anime silenziosamente, lasciando solo l'involucro delle persone, come accadde ad Hermione. Un Hermione fragile, finalmente non la solita crocerossina Mezzosangue che accorre da Lucius per illuminarlo. Un'Hermione che non vuole lasciare vano il sacrificio di Harry ma che d'altra parte è lacerata da un dolore che, da brava Grifondoro, non vuole ascoltare per non perdere la speranza. Un'Hermione che non si getta subito tra le braccia del suo carnefice, che è consapevole della follia omicidia che può impossessarsi di Lucius ma che non se ne spaventa, volendo semplicemente portare la verità e la giustizia in qualsiasi anima. Credo che Hermione sarebbe capace di convertire al bene lo stesso Voldemort in persona, se solo ne avesse la possibilità. Una donna che non ha avuto un adolescenza, che si rende conto tornando nella sua casa di ciò che perso. Una donna che ha sempre cercato di aiutare gli altri, il mondo intero, senza pensare a se stessa. Quella ragazzina saccente che era a undici anni si ritrova di fronte ad un Lucius che le fa capire che sui libri, alla fine, non ha trovato nulla. Solo lei poteva salvare Lucius dall'abominevole uomo che era diventato. Strazia l'anima del lettore il dolore di Hermione per la perdita di tutto ciò che le era caro. Ma nella vita purtroppo, la felicità la si paga cara. Sperando che questo sia, nel suo piccolo, un happy-ending. Le citazioni all'inizio delle scene sono.. divine? Perfette? Calzanti quanto la neve la mattina di Natale? Sono la guarnizione di un lavoro già perfettemente elaborato. Credo davvero che i complimenti non bastino per esprime la reverenza che dimostro all'autore di una simile opera d'arte.

Nuovo recensore
19/06/09, ore 18:16

la grafica è stupenda,proprio come la storia!!

Recensore Veterano
01/06/09, ore 00:38

Preparati ad una recensione fiume (frutto di più giorni di lettura ed unicamente per proteste dei miei occhi perennemente affaticati. Fosse stato per me non avrei interroto un solo attimo) e scritta man mano che proseguivo nella lettura, quindi troverai l'accenno qua e là ad ipotesi fatte in corso di lettura che non ho voluto togliere, mentre rileggevo la recensione in caccia di errori per darti l'idea di quanto mi stessi appassionando alla storia. Non riesco, forse per non far diventare la recensione un vero e proprio fiume in piena, a soffermarmi su tutto quello che mi ha colpita come vorrei. (per comodità di lettura da parte tua, vado a capo ad ogni capitolo, riportandone il titolo. Non pensare che ci siano capitoli che mi sono piaciuti di più ed altri che mi sono piaciuti meno a seconda della lunghezza del commento. Questa dipende da molte cose... dalle citazioni di frasi che mi hanno particolarmente colpita che inserisco, dal tempo che avevo a disposizione nel momento in cui stavo leggendo e recensendo a ruota... non esiste un capitolo favorito ad un altro, perché tutti vanno a formare un'unità, l'unità della splendida storia che hai donato a tutti coloro che l'hanno letta!)
Prologo. Ho trovato il prologo un piccolo capolavoro in sé. Scritto innanzitutto benissimo (e questo è un complimento che estendo, a posteriori [in fase quindi di rilettura della recensione], a tutta la fic. Hai uno stile fantastico, assolutamente non pesante, scorrevole e sai dosare benissimo la lunghezza e la complessità delle frasi. Ogni parola ha un suo preciso significato all'interno della frase ed il tutto assumme un forte effetto espressivo, ancor più considerando che scrivi in prima persona) e ben calibrato. I pensieri nella mente di Hermione che recapitolano i tre "incontri", precedenti a quello che sta vivendo, con Lucius sono lucidi e incisivi. Ho apprezzato tantissimo il soffermarsi sullo sguardo di LUcius in maniera, tra l'altro, mai banale.
1. Oltre la Morte. Ammetto che non sarei mai riuscita a scrivere nulla del genere, quindi ti ammiro assolutamente come scrittrice. Immagino che non sia per nulla facile descrivere una lunga scena del genere, mantenendo alta la tensione, senza cadere in esagerazioni e in momenti in cui la violenza psichica e fisica che Hermione subisce diventi fine a se stessa, mantenendo alto il livello di introspezione psicologica, nonostante quello che si sta descrivendo. Ho apprezzatto, come già nel prologo, la descrizione degli occhi di Lucius e quello che loro trasmettono e, di conseguenza, i pensieri che penetrano nella mente di Hermione (ho trovato, tra i tanti momenti, particolarmente calzante il seguente: Mi punta contro la bacchetta, e io lo guardo, scruto nei suoi occhi, nella coltre grigia di nuvole ammassate nelle sue iridi. Sono talmente intrisi di odio che il mio cuore si appesantisce, e io mi domando se sia stato il dolore a trasformare quest'uomo in un mostro, o se il seme del male fosse radicato in lui prima ancora che suo figlio venisse assassinato. Il suo disdegno nei miei confronti non è mai stato un segreto, ma la crudeltà con cui si è accanito contro di me mi induce a credere che ciò che ha avuto luogo oggi vada ben oltre quanto successo a Draco.
2. Il primo girone Tutta la prima parte di questo secondo capitolo (per intenderci prima delle nuove citazioni che inserisci, tutte assolutamente azzeccate) è terribile e scritta ancora una volta benissimo. Nelle prime righe, prima dell'ingresso di Lucius nella stanza, rendi perfettamente quelli che sono i sentimenti di Hermione e la situazione di una persona, salendo a livello più generale, che ha subito quello che ha dovuto subire lei. I tempi di tutto quello che segue sono dosati benissimo e ancora una volta, come nel primo capitolo la tensione viene mantenuta alta e non cadi mai in esagerazioni di cattivo gusto. Tutte le parole sia quelle pronunciate da Lucius, sia quelle pronunciate da Hermione ed in particolar modo quelle che le valgono il Pars Incendium (giuro che ho ammirato incredibilmente Hermione in quel momento.) sono dosate con cura, randendo tutto significante. Non sono mai pronunciate a caso, ma mirate, studiate. In poche parole si percepisce perfettamente il lavoro che hai compiuto su questa storia (e questo vale per l'intero racconto). La scena della cena non ha fatto altro che aumentare la tensione. Ho seguito parola per parola, registrando ogni pensiero di Hermione, ogni parola di Lucius, ogni minimo particolare. Ed infine i pensieri di Hermione, mentre sta raccogliendo i cocci della bottiglia rotta (Sto ancora pagando per quello che gli ho detto stamattina, per aver osato nominare Draco e Voldemort, e per averlo punto sul vivo con argomenti che secondo lui non avevo il diritto di affrontare. Ma il mio discorso ha avuto su di lui un effetto troppo drastico, tanto da indurmi a pensare che la ragione dei suoi gesti non risieda nel fatto che gli abbia mancato di rispetto, bensì nel fatto che dentro di sé lui sappia che ciò che ho asserito corrisponde al vero. Ne è cosciente, ma si rifiuta di ammetterlo, preferendo le menzogne delle quali si è sempre nutrito alla verità. Accettare le mie parole equivarrebbe a riconoscere la sua sconfitta e scoprire i pilastri di sabbia su cui ha basato la sua intera esistenza.) giunte al momento giusto, illuminanti.
3. La prigione di cemento Ho trovato questo capitolo veramente perfetto. Ancora una volta tutto appare in maniera perfettamente studiata (non intendo che emerge come qualcosa di freddamente studiato, ma piuttosto che, giunta alla fine del capitolo, arrivo ad avere un quadro d'insieme intenso che permette di comprendere quanto lavoro tu abbia fatto su questa storia e su ogni suo singolo particolare), cosa che accentua la tensione e che, contrariamente al mio solito (sono una lettrice tendenzialmente distaccata, nel senso che raramente mi lascio veramente trasportare dalla lettura. Non nel senso che sono indifferente alle sensazioni che la lettura mi trasmette, ma piuttosto erigo una sorta di barriera, piuttosto fragile alle volte, che mi permette di tenere un certo distacco. Temo di aver scritto un discorso assolutamente contorto), mi ha porta a sentire la tensione quasi fisicamente mentre leggevo e, altra cosa piuttosto rara per me, a farmi trattenere il respiro ad ogni frase di Hermione (soprattutto da quando dice:"Sei un ipocrita!" Grido, fissandolo dritto negli occhi. "Non mi stai punendo per aver cercato di scappare, ma perchè quello che è accaduto poco fa è stato più eloquente di tutte le menzogne che continui a ripetere a te stesso e di tutti gli insulti che mi rivolgi quotidianamente... tu sai, e nonostante questo vuoi convincerti del contrario." Non m'importa delle ripercussioni che le mie parole avranno, in quanto tutto ciò che conta per me in questo momento è dirgli ciò che penso di lui e di quello che continua a fare ogni giorno, inveendo contro di me non per via delle mie origini, ma perchè sebbene sia una nata Babbana, mi sono dimostrata meritevole del titolo di 'strega' quanto qualsiasi Purosangue.), in attesa della reazione di Lucius. Veramente brava! E non solo perché hai smosso una lettrice "fredda", ma per la profondità dei temi che tratti e per la lucidità con cui li tratti. Tutto è perfettamente realistico, descritto, e lo so mi ripeto, lucidamente, senza banalità (vi sono migliaia di storie che sembrerebbero trattare temi importanti, ma risultano essere unicamente un compiacimento nel mostrare scene che possono urtare chi le legge e/o guarda. E la tua storia non è assolutamente una di queste, altrimenti non sarei mai riuscita ad arrivare fino al terzo capitolo), mostrando una realtà che esiste e che è esistita in più di un momento della storia umana (e questa è una scelta coraggiosa), in maniera profonda e matura.
4. Lo specchio dell'anima Intensissimo anche questo capitolo. Tra l'altro ho gradito molto come fai passare il tempo, dando perfettamente l'idea di quello che quotidianamente Hermione deve subire, soltanto dalle poche frasi di inizio capitolo. Tutta la scena è descritta in maniera magistrale. Ho apprezzato molto come di dialogo in dialogo si assista ad un climax graduale: le parole di Hermione si fanno man mano sempre più virate sul personale di Lucius, sul suo negare una verità che a livello inconscio (o forse conscio. NOn sono una psicologa, quindi, come mi dice sempre una mia amica psicologa, alle volte confondo le due cose) conosce (magistrale l'arrivo del pensiero e della frase seguenti:Sono talmente debole che riesco a malapena a rimanere poggiata al muro, e mentre lo guardo, mi chiedo cosa lo abbia trasformato nell'essere impietoso in piedi dinnanzi a me; mi domando quando abbia smesso di credere e si sia dimenticato di se stesso, perdendosi nel buio di cui si è fatto prigioniero.
"Cosa ti è successo?
Quando hai smesso di sognare, Lucius?" Chiedo prima che possa realizzare la mia intenzione di farlo, pur sapendo che lui non capirà.
), le reazioni di Lucius cambiano ogni volta e ogni volta sottolineano come Hermione sembri (alle volte sono fin troppo prudente a fare ipotesi) cogliere perfettamente nel segno.
5. Il battito del tempo Tutta la parte che precede la seconda serie di citazioni (bellissima quella tratta da Hemingway con la quale concordo in pieno) è degna di uno dei migliori racconti gotici (non so perché, ma mi è venuto in mente The turn of the screw) o di un film di Hitchock... le voci, le presenze, le immagini che si formano nella mente di Hermione, ancora una volta in un climax... tutto si svolge a livello psicologico, eppure sembra, a chi legge, così tremendamente reale. E ancora in un climax di tensione. Ho avvertito, leggendo, la sensanzione che alcune frasi, di Harry soprattutto, potrebbero avere una loro importanza andando avanti. La parte che segue le citazioni è splendida. Il confronto tra Luicius ed Hermione raggiunge un altro livello di climax ed è interessantissimo, sia per le parole che ognuno dei due pronuncia, sia per i pensieri di Hermione, alcuni veramente significativi (sicuramente questo: Draco. C'è sempre la sua morte dietro ogni azione e pensiero di quest'uomo. Mi domando se sia possibile che Lucius Malfoy abbia amato qualcuno tanto incondizionatamente da permettere all'odio che ha sempre covato di cibarsi di quel che restava della sua anima. Mi domando se il suo astio e il suo rancore siano sempre stati tali, o se siano stati spinti fino ai limiti dell'impossibile dalla convinzione che la scomparsa di suo figlio sia stata opera di coloro contro cui ha inveito per tutta una vita.), fino ai pensieri che colgono Hermione sul finale del capitolo (Ma le frasi da lui appena enunciate assumono sfumature allarmanti. Confusa com'ero non avevo prestato attenzione al dettaglio che lui fosse già qui quando ho ripreso conoscenza. Sento un brivido corrermi lungo la schiena, e il ricordo delle settimane passate invade la mia memoria, amalgamandosi con ciò che ha avuto luogo qui oggi. Nonostante sia stata picchiata, non una sola maledizione è stata scagliata dalla sua bacchetta. Ripenso ai Mentitori e agli avvenimenti che mi hanno condotta da loro, e una consapevolezza si fa strada dentro di me: Malfoy voleva punirmi, ma non è stato in grado di farlo personalmente; per questo ha deciso di seguire vie traverse. Lui continua ad affermare di odiarmi e disprezzarmi, eppure ieri -- oggi -- non è riuscito a farmi realmente del male. Dice di non provare altro che ripugnanza nei miei confronti, eppure continua a tornare, e lo fa perchè è questo ciò che vuole.).
6. I ricordi sepolti Quando ho letto il nome Dostoevskij tra le citazioni a inizio capitolo sono stata assurdamente felice (Dostoevskij è forse il mio autore preferito. Non so quante volte ho riletto stralci di Delitto e Castigo o dei Fratelli Karamazov). Detto questo passo al capitolo in sé. Veramente bellissimo! La visione di Lucius nella camera di Draco, trasformata in un reliquiario, è descritta in maniera magistrale, così come tutta la scena seguente. Mi hai colto assolutamente di sorpresa quando Hermione vede i ricordi di Lucius, vedendolo come padre (la scena con il piccolo Draco è descritta in maniera magistrale e fa sì che il lettore faccia propri i pensieri di Hermione I miei occhi vitrei si posano sul volto di Malfoy, e per alcuni istanti quasi stento a credere che l'uomo dinnanzi a me sia lo stesso che ho visto nei suoi ricordi.). Tutta la parte successiva fino alla conclusione del capitolo è un capolavoro di introspezione psicologica. Sei veramente bravissima a far emergere la psiche di Lucius, anche se a narrare il tutto in prima persona è Hermione, sottolineando il tono di voce, i movimenti (anche quelli minimi), oltre ovviamente alle parole che pronuncia, dandone un ritratto a tutto tondo, che si sfaccetta sempre di più, man mano che si avanza nella lettura, cosa quanto mai positiva. Ho trovato tutto il dialogo post-ricordi di Lucius giostrato in maniera perfetta, teatrale (e prendi il termine teatrale come un complimento. Intendo degno del grande teatro di prosa, e, credimi, il Lucius che stai dipingendo starebbe benissimo in una tragedia di Shakespeare o di qualche altro grande del teatro inglese elisabettiano), ed infine la frase che conclude il capitolo ne è la giusta conclusione, un'ulteriore perla letteraria (Malfoy non si volta a guardarmi mentre si allontana, ma nella grazia dei suoi movimenti e nella postura impeccabile, riesco ad intravedere uno scorcio del buio che divora la sua anima, e che forse adesso riesce a vedere anche lui.)
7. Sopravvivere all'Eden anche questo capitolo è spettacolare! Si seguono i pensieri di Hermione, quasi come si fosse intenti a pensarli in quel momento. Le sue domande, il suo interrogarsi... la scena iniziale in sala da pranzo è descritta (come tutta la storia, ma non mi stancherò mai di dirlo) in maniera magistrale. Ho trovato efficace ogni singola parola, ogni gesto che descrivi e che hai impresso nella mia memoria. Poi la scena con Goshawk (spero di aver scritto il nome giusto), un bel personaggio tra l'altro e anche se compare (finora) per una scena soltanto è ben delineato. Un uomo che ha visto troppe volte gli effetti, per esempio, di un Pars Incendium. Le domande che Hermione si pone dopo la sua visita sono, all'incirca quelle che mi sono posta anch'io, dopo aver letto la scena. Infine il finale di capitolo... bellissimi e umanissimi (di un'umanità profonda, anzi per dirla con Goehte un'Humanität profonda) i pensieri di Hermione mentre osserva la fotografia di Draco (Non riesco ad avercela con lui per aver condotto i Mangiamorte all'interno della scuola e aver tentato di assassinare il professor Silente, e non posso, perchè la verità è che non è mai stata davvero colpa sua. Siamo tutti uguali quando veniamo al mondo, ma poi la società, le persone con cui viviamo e la vita stessa ci forgiano in quello che diventeremo. Paghiamo tutti il prezzo delle nostre scelte, ma la vera tragedia a volte, è che non ci è realmente concesso di scegliere.). Tutta la chiusa del capitolo, da quando entra Lucius, o meglio, da quando Hermione avverte la sua presenza, è, pur nella sua brevità, scritta benissimo, con la tua abituale profondità e sottolineatura di ogni singolo gesto, frase, tono di voce e reazione.
8. Il mondo perfetto La prima scena del capitolo è un vero gioiello (credo, ma non ne sono sicura, di averlo detto anche per altre scene, ma la verità è che molte sono dei gioielli), tanto che ho spento il computer con in testa la frase lui non può uccidermi.. Hai descritto in maniera spettacolare l'impulso che spinge Hermione ad entrare nella stanza di Draco e ad avvicinarsi a Lucius, reso evidentissimo dalla frase malgrado una voce nella mia testa continui ad urlare di non fare ciò che sto per fare e quel suo non sapere perché lo stia facendo, non sapere nemmeno cosa stia facendo. Ho trovato splendida anche la descrizione di Lucius fermo, le mani che stringono la trapunta, con lo sguardo perso nel vuoto sul letto del figlio, un'immagine impressa (come molte altre che hai descritto) nella mia mente. Ho trovato fenomenale il guardarsi attraverso lo specchio e tutto il lavoro che hai fatto sugli occhi di Lucius (lavoro che dai di continuo in maniera egregia), ma che in questo momento mi ha colpito tantissimo, forse perché mi è sembrato (ma non vorrei sbagliarmi. Sto scrivendo questa parte della recensione a tarda notte) che siano più mutevoli di quanto non sia mai avvenuto prima. Tutta la lunga sezione finale della scena è, ancora una volta, magistrale e, come sempre, compi un lavorio di introspezione incredibile, giundendo poi al momento finale (giuro che sono rimasta per qualche istante immobile prima di proseguire della lettura, forse colpita dalle frasi:Tutt'a a un tratto, Malfoy si ferma, e nonostante le lacrime che appannano la mia vista, lo vedo posare lo sguardo sulle sue mani, la fronte corrugata come se si fosse appena reso conto di quello che stava facendo.
Si alza di scatto e indietreggia di alcuni passi, gli occhi fissi su di me. Poi, la sua mascella si serra e si suoi pugni si stringono, e lui si dirige verso l'uscita senza degnarmi di ulteriore attenzione.
. La seconda scena è il giusto proseguimento della prima. Ancora una volta uno splendido lavoro di introspezione psicologica. È incredibile come riesci a rendere perfettamente tangibili tutto quello che avviene nell'anima di Lucius, anche se utilizzi il punto di vista di Hermione, senza mai, tra l'altro, dare l'impressione che la tua narratrice diventi improvvisamente un narratore onniscente, ma mantenendo sempre, al contrario, ben presente il fatto che sia lei ad osservare, lei a pensare, lei a dare un'interpretazione a quello che vede, ma allo stesso tempo, nel descrivere ciò che legge sul volto di Lucius (ed in particolare modo nei suoi occhi) dà la possibilità di vedere perfettamente l'altro personaggio. Tutta questa seconda scena è specchio tangibile (giuro, si respiravano quasi i sentimenti dei due personaggi.) della battaglia che si sta combattendo nell'anima di Lucius.
9. L'eterna illusione L'inizio del capitolo è spettacolare. Hermione che osserva al di fuori del vetro smerigliato della finestra il paesaggio, immaginandosi il profilo imbiancato dei giardini che ha visto unicamente il giorno che è stata condotta in quel luogo è veramente splendida e rende allo stesso tempo la magione di Lucius maggiormente claustrofobica (è un particolare che non ho mai detto, ma ogni volta che descrivi le stanze della magione, pur con la loro ampiezza, trasmetti un senso di claustrofobia, perfetta tra l'altro, perché è da una persona segregata all'interno di quegli ambienti che viene descritta, ma perfetta perché sembra che questo senso claustrofobico diventi proprio della casa stessa). Splendidamente descritti i pensieri di Hermione circa i tre giorni trascorsi dall'episodio precedente (non posso non citare queste frasi: Traggo un profondo respiro e ritorno alle mie mansioni. Gli ultimi tre giorni sono stati fra i più tormentati che abbia vissuto all'interno di queste mura. Dopo l'episodio nella mia stanza, è stato come se tutto fosse tornato com'era prima di quel momento, con l'unica, innegabile differenza che nulla lo era davvero. Ogni qualvolta mi trovassi in presenza di Lucius, la tensione nell'aria diveniva talmente densa da risultare quasi palpabile; il suo impegno ad ignorarmi, a fingere che non esistessi, è stato in più occasioni tradito dagli innumerevoli, intensi sguardi con cui mi trafiggeva, noncurante del fatto che io vedessi -- che io sapessi. Ci sono state delle volte in cui la rigidità che imprigionava i suoi muscoli era talmente evidente, da indurmi a temere una sua reazione violenta, o una reazione simile a quella che lo ha spinto a corrompere la sua purezza e la sua integrità con una Mezzosangue.). Poi la scena con Walden, la seconda scena, insieme a quella in cui interviene il medimago, che interrompe il lungo confronto a due tra Lucius e Hermione (sembra quasi una pièce tetrale a due personaggi, in cui, ogni tanto, finora per lo meno, fanno la loro entrata delle comparse), descritto magistralmente. Come nel caso del medimago (mi perdoni se non ricordo più il suo cognome e se sono troppo pigra per andarlo a rintracciare?) riesci a renderne un ritratto, seppure con larghe pennellate, che ne rende la personalità. Ho trovato perfettamente logico il modo in cui conduci (hai condotto) alla scena di sesso che diviene quindi non una scena messa lì a forza, giusto per farcerla entrare, che non scade mai, ma soprattutto in cui le ragioni psicologiche sono sempre forti, presenti (a rimarcarlo alcune frasi che mi hanno particolarmente colpita: e anche se so che non dovrei provare quello che sto provando, non posso fare a meno di trovare conforto nelle sue attenzioni.
E' trascorso talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui qualcuno mi ha toccata con riverenza, e anche se sono conscia che il mio bisogno di ricevere altro che non siano odio e rancore non potrà essere soddisfatto tra i confini di queste mura, sono anche consapevole che questa potrebbe essere la mia unica possibilità di ricordare come ci si sente ad essere considerati degli esseri umani., poi, dando maggior significato al titolo scelto per il capitolo Lui solleva la testa dal mio petto e mi scruta profondamente, e le sue iridi turbide si fondono con le mie. La realtà si abbatte su di me con disumana ferocia, ed io comprendo la pericolosità di ciò che stiamo facendo.
Sento il mio corpo tremare convulsamente, e in un momento di delirante lucidità, realizzo di non poter più tornare indietro. Sapevo quali erano le sue intenzioni; sapevo cosa sarebbe accaduto, e non ho fatto nulla per impedirlo. Ho lasciato che la mia mente si abbandonasse ad una fugace illusione, pur sapendo che ciò avrebbe significato consegnare a Malfoy quella parte di me che non ho mai donato a nessuno. E adesso è troppo tardi per rimediare, troppo tardi per sperare in un atto di clemenza. Sto per rinunciare a qualcosa che non sono ancora pronta a perdere, e sto per assistere impotente all'inesorabile distruzione della mia anima.
). Questa profondità psicologica è ben presente nelle ultime frasi finali, poche, ma significanti. Tutto in quel momento è perfetto, il colpo che Lucius sferra sul volto di Hermione, il suo fermare il braccio a mezz'aria dopo il "ti prego" di Hermione, il suo volto che si tramuta in una maschera di pura agonia ed i pensieri finali di Hermione, il suo sentirsi sporca nel corpo e nell'anima, il suo sentire di aver tradito chiunque credeva in lei, e soprattutto se stessa.
10. Il sonno della ragione Anche l'inizio di questo capitolo è bellissimo (ma devo dire che tutti gli incipit dei capitoli sono splendidi ed ogni capitolo contiene le sue perle), proseguendo sui sentimenti che hanno chiuso l'altro. Il senso di colpa di Hermione emerge chiaramente, in ogni suo pensiero e con il senso di colpa il senso di corruzione (Cosa direbbero tutti se sapessero che Hermione Jean Granger ha consegnato la sua innocenza nelle mani di un Mangiamorte al servizio di Voldemort -- nelle mani di Lucius Malfoy? E come posso ancora pensare a lui come 'Malfoy' dopo quanto accaduto? Dopo averlo accolto dentro di me e aver permesso al suo seme di corrompere la mia integrità?), la consapevolezza di aver rinnegato se stessa, Poi l'ingresso di Lucius nello studio. Ancora una volta tutto avviene in maniera non casuale ed in ogni signola parola c'è un significato, un perché, una motivazione. Il dialogo tra i due è come sempre giostrato in maniera perfetta, ogni parola non è detta a caso (so che posso sembrare noiosa a rimarcarlo, ma a volte si leggono storie in cui sembra che i personaggi parlino tanto per parlare e ovviamente non è questo il caso). Ho trovato, tra le tante (se avessi il tempo e non temessi di annoiarti tremendamente... cosa che forse questa immane recensione sta facendo... troveresti molte più citazioni e considerazioni in proposito) significativa questa frase: "Io non ho fatto niente." Ribatto, la voce ridotta a un mormorio incomprensibile. "Sei stato tu a fare tutto... E' sempre stato così. Prendi quello che vuoi, e poi mi punisci per la tua debolezza.". Ancora una volta ti faccio i complimenti per come riesci a rendere tangibile ogni sentimento di Hermione ed ogni stato d'animo di Lucius, rendendo il personaggio sempre più sfaccettato. Mi sembra, ma è ovviamente una mia impressione, quasi che all'interno della storia avvengano due processi di svelamento (ho usato il termine svelamento volutamente, rifacendomi [la mia anima di "classicista" ogni tanto emerge prepotente, nonostante abbia poi scelto una strada per certi versi molto lontana dai miei studi superiori] al termine greco per verità (aletheia) che deriva, per l'appunto da disvelare), da una parte la verità, conosciuta a livello inconscio, ma non accetta, rivelata (o meglio resa maggiormente tangibile) a Lucius da Hermione, dall'altra lo svelamento che riguarda proprio il personaggio di Lucius che, dal primo capitolo in poi, si fa sempre più complesso, sfaccettato, mutevole, svelamento agli occhi di Hermione e tramite i suoi la lettore stesso. Ti faccio, dopo questo mio ragionamento contorto, ancora una volta i complimenti per come tratteggi l'atto sessuale, non già, come avviene purtroppo in fin troppe storie, per mettere il momento "piccante", ma accompagnando tutto con una forte introspezione psicologica. Tutti i sentimenti, i pensieri di Hermione sono rivelati in maniera lucidissima e soprattutto appaiono realistici (altro grande pregio di questa tua fic. Il forte e sempre presente realismo). Poi la scena nel giardino, una delle tante perle che dissemini all'interno della storia. Il dialogo tra Lucius ed Hermione è perfetto in ogni sua parte, coerente al suo interno, come coerente è l'agire dei personaggi. Non si hanno rapidi scarti da una condizione mentale all'altra, ma tutto è graduale e realistico, cosa sottolineata dal comportamento "schizofrenico" (mi passi il termine? Non mi è venuto in mente altro) di Lucius e dall'evolversi dei pensieri di Hermione, mai statici, sempre in movimento, ma in un movimento graduale, lento, come avviene nella vita reale.
11. Il confine Capitolo sicuramente di svolta (situato all'incirca, sto parlando a occhio, a metà della vicenda). Ho amato tantissimo l'inizio. Hermione che si fissa allo specchio e non si riconosce (Sto guardando una persona che non riconosco. Non c'è nulla di familiare negli occhi che mi scrutano attentamente dall'altra parte dello specchio, nulla di familiare nei suoi ricci ribelli e nel suo viso ovale. La luce che un tempo ravvivava le sue iridi castane è ormai spenta, soffocata dalla sofferenza che ha dilaniato il suo corpo e il suo spirito, trasformandola nello spettro di se stessa.). Le sue riflessioni e quella domanda, poco prima dell'arrivo dell'elfo domestico, così perfettamente logica e con una risposta così vera. Tutto il dialogo che segue, nella sala da pranzo, è, pur nella relativa brevità, è significante, coerente, grande pregio di questa tua storia. Ho trovato particolarmente significativa le seguenti frasi: Potenti fremiti mi scuotono dall'interno, dissipando ogni razionale riflessione. Affondo le mie dita nei suoi capelli e rispondo al suo bacio col medesimo trasporto, dimenticandomi di me stessa e del mondo, e delle infinite ragioni per cui dovrei ribellarmi a quanto sta accadendo. Eppure in questi frangenti, mentre la sua lingua esplora ogni anfratto della mia bocca e le sue braccia mi avvolgono, proteggendomi dal male e dalla sofferenza, mi domando come sia possibile che un gesto tanto semplice e naturale -- un gesto così spontaneo -- possa reggere in sé qualcosa di immorale. Se fossimo vissuti in un altro tempo, in un altro mondo -- se non fossimo stati chi siamo -- forse le cose sarebbero state diverse. ancora una volta frasi assolutamnete vere, profonde e non banali. La scena in biblioteca giunge a determinare (ma già la scena in sala da pranzo aveva iniziato il processo) come questo capitolo contenga in sé una svolta, svolta giunta non così all'improvviso, perché una svolta da qualche bisogna metterla, ma arrivata dopo un percorso lungo, difficile, a volte doloroso da leggere, ma lucido, realistico e coerente. Le riflessioni di Hermione, dopo il "Grazie" che pronuncia e prima di avvicinarsi a lui e posare le labbra sulle sue, mi sono entrate in maniera prepotente nella mente (penso che dopo aver spento il pc oggi, continuerò a riflettervi senza cessa. È una cosa che mi accade spesso quando leggo qualcosa che mi colpisce in maniera particolare). Il senso del sbagliato e la speranza che emerge improvvisamente nel cuore di Hermione sono descritti con parole veramente splendide che non posso non citare (forse ti annoierai a leggere tutte queste citazioni nella recensione, ma per me è importante far sapere allo scrittore cosa mi ha colpito maggiormente): Restiamo immobili per quello che alla mia mente sembra essere un tempo eterno, fissandoci e ascoltando il silenzio di questa notte così uguale eppure così diversa dalle altre. Una morsa mi serra lo stomaco quando realizzo il corso che i miei pensieri stanno imboccando, e il mio cuore si appesantisce. Non dovrei provare ciò che sto provando e neanche dovrei ringraziarlo per quello che ha fatto -- per quello che sta facendo. E' tutto sbagliato, e io lo so, lui lo sa... lo sappiamo entrambi. Eppure, mentre il tempo scorre inesorabile e noi continuiamo a fissarci silenti nel buio di questo mondo imperfetto, la consapevolezza di non essere sola e non dover temere l'oscurità, riempie il mio cuore di un sentimento che non credevo avrei più provato: la speranza. Non saprei dire in cosa speri esattamente, ma sento il bisogno di credere nel presente e in quello che ha da offrire, non importa che sia realtà o illusione. Ho bisogno di credere che non siano rimasti solo odio e disprezzo in questo mondo, e che da qualche parte nell'animo di ogni uomo -- anche il più vile e abietto -- si nasconda l'umanità che ha dimenticato di possedere.. Capitolo di svolta (quante volte l'ho detto ormai?) anche nel momento che precede di poco la seconda serie di citazioni. (bellissima la conclusione, ancora una volta parole non banali, parole colme di significato). Ed infine la scena conclusiva del capitolo, breve, ma incisiva, brusca, forse, ma necessaria (non sono riuscita a trovare termine migliore e non credo nemmeno si capisca bene il perché, ma sono diventata improvvisamente ermetica).
12. Dietro il sipario conscia del fatto che nulla sarà più come prima da adesso in avanti. sembrerà illogico, ma inizio a recensire questo capitolo dalla frase che lo chiude, forse perché racchiude in sé molto di quello che ho pensato, man mano che procedeva la narrazione. Tornando all'inizio, ti faccio i complimenti per come tu riesca sempre a iniziare i capitoli nella maniera più giusta e incisiva. Tutta la costruzione del capitolo è in sé perfetta e segue due climax. Uno che parte dal momento in cui Hermione decide di non andarsene (un momento descritto in maniera veramente splendida, pieno di particolari. Ho apprezzato ogni singola parola descrivente un movimento, uno sguardo, una sensazione, un tono di voce. Ancora una volta compi un lavoro splendido [questo vale per quei capitoli in cui non l'ho sottolineato] sugli occhi di Lucius e, quindi, sulla sua anima e sul suo sempre più espresso tormento]. La narrazione di quello che è accaduto a Yaxley, e il successivo, e coerente, passaggio a Draco, li ho seguiti nella continua attesa di quello che sarebbe accaduto dopo. Mi sono soffermata non so per quanto tempo su queste frasi: "Lui però era mio figlio.
Gli ho dato tutto quello che avevo; gli ho offerto la mia lealtà e quella della mia famiglia, la mia totale dedizione... tutta la mia vita." Le sue dita iniziano a tremare, e le sue iridi grigie, fino a pochi attimi fa prive di qualunque emozione, si colmano di rabbia e tradimento.
Ricambio il suo sguardo con un misto di sgomento e angoscia nei miei occhi. Non dico nulla; cosa potrei dire, dopotutto? I sentimenti impressi a fuoco sulla sua pelle sono più eloquenti di qualunque gesto o parola ed esprimono più concetti di quanto qualsiasi discorso finemente articolato potrebbe mai fare. Una cruenta battaglia si sta combattendo dentro di lui, una lotta fra realtà e inganno, verità e menzogna, odio e dolore.
, forse perché sottolineano in maniera stringente la lotta interiore di Lucius, forse perché mi hanno semplicemente colpita. Ho trovato azzeccatissimo anche il modo in cui descrivi gli improvvisi cambi di comportamento del protagonista) fino a quando, dopo aver sfogato su Hermione la sua rabbia e la sua frustrazione, il suo senso di tradimento, non si blocca. E poi il secondo climax, dal percorso meno lungo, ma comunque significativo, in cui si ritorna a parlare di Draco e di quello che gli hanno detto sulla sua morte (hai reso in maniera perfetta l'imperturbabilità apparente con cui parla Lucius. Mi è sembrato per un momento di "sentire" la sua voce [altra cosa che mi capita sovente quando leggo qualcosa che mi colpisce]per l'appunto imperturbabile e "vederne" il corpo teso, proprio come descrive Hermione e cogliere, palpitante nell'aria il dolore e l'angoscia di un padre che sta parlando del momento in cui gli hanno detto che il figlio è morto, del momento in cui ha visto il corpo irriconoscibile di Draco), raggiungendo il vertice del climax proprio sulla frase finale, su quell'essere conscia del fatto che nulla sarà più come prima da adesso in avanti 13. Lontano dalla luce La struttura del capitolo, nettamente bipartito, ma di una bipartizione in cui una parte si completa nell'altra, è perfettamente congegnata. L'inizio è, e non mi stancherò di dirlo per nessuno degli incipit dei tuoi capitoli, spettacolare. L'attesa di Hermione sul quarto gradino delle scale che portano al primo piano, i suoi pensieri, sempre interessanti (adoro il lavoro di introspezione che compi sui personaggi), in movimento continuo e perpetuo, proprio come sono i pensieri reali. Ho troavto il dialogo tra Lucius e Hermione della prima scena del capitolo veramente rappresentabile (so che sembro fissata, ma adoro il teatro in tutte le sue forme e alla fine le mie letture, qualsiasi esse siano, vengono ricondotte in alcune loro parti al teatro) su una scena, forse perché fatta di contrasti, forse per quel lavoro sempre così determinante che compi sui singoli gesti quasi da renderli visibili, percepibili, così come rendi palpabili i pensieri di Hermione, la sua percezione di Lucius, le infinite sfaccettature dei due personaggi (credo che finora mi sono sempre soffermata su come tu sia in grado di rappresentare un Lucius assolutamente complesso e sfaccettato, ma questo vale per Hermione), udibili i toni di voce e il modo in cui vengono pronunciate le varie frasi. Passando alla seconda scena (avrei tantissimo su cui soffermarmi della prima, ma purtroppo non ho a dispozione tempo bastante), si realizza quel perfetto collegamento tra le due parti del capitolo. I pensieri di Hermione sono assolutamente coerenti rispetto a quello che è appena accaduto (incisive le seguenti frasi:Però non l'ho fatto. Ho preferito vivere ogni momento che mi veniva donato, offrendo a mia volta tutto ciò che possedevo, e cercando rifugio dagli orrori del passato fra le braccia della medesima persona responsabile della mia afflizione. E adesso è troppo tardi per rimediare, e per me non c'è altra via d'uscita se non quella di pagare le conseguenze delle mie azioni.). Poi il nuovo dialogo che ho seguito in punta di sedia (in parte anche quello della prima scena). Come sempre ogni frase arriva in maniera intensa al lettore (questo vale per tutti i confronti che hanno caratterizzato la storia dal primo capitolo fino a questo tredicesimo), fino a quando Lucius non riprende la frase detta da Hermione nel capitolo quinto, seguita da quell'Ora vorrei poter tornare indietro, ma tutto ciò che posso fare è andare avanti. che risulta tremendamente realistico, oltre ad essere l'ammissione di aver sbagliato e aver fondato la propria vita su pilastri di sabbia. Di lì in avanti il dialogo prosegue su binari sempre profondamente realistici. Ho apprezzato il modo in cui hai fatto parlare i due personaggi, senza assurde svirgolate improvvise, né frasi che non stiano né in cielo, né in terra in una situazione come quella che descrivi (e mi riferisco anche alla situazione oltre le mura della magione). Tutto come detto è realistico. Realistico è quando Lucius dice che non esistono soluzioni alternative, realistiche sono le frasi di Hermione. Realistiche sono anhce le utlime frasi che pronuncia Lucius e le considerazioni subito successive di Hermione, quelle domande Perché deve essere tutto così difficile? Perché si deve essere sempre costretti a scegliere? che, in fondo, qualsiasi sia la propria situazione, anche se non si vive in una sistuazione estrema, ma non per questa non possibile, come quella che descrivi, prima o poi ci si pone, perché ogni vita è costruita sulle scelte, giuste o sbagliate che siano (o semi-giuste o semi-sbagliate, ma quando le prendi non lo sai mai con certezza) che si prendono. Una menzione per le frasi poste a chiusura del capitolo che rendono più tangibile il significato di quanto appena avvenuto (Sento le braccia di Lucius serrarsi attorno a me mentre mi bacia delicatamente la fronte, e io poso il capo sulla sua spalla, inalando il suo profumo e smarrendomi nell'immensità di questo momento così uguale e pure così completamente diverso da tutti gli altri. Non so cosa accadrà domani, quando alle prime luci del mattino le ombre della notte si dilegueranno, o cosa il futuro ci riserverà da ora in avanti; tutto quello di cui sono conscia è il presente e gli attimi fugaci che ci sta regalando. E poco importa che sia tutto orribile e sbagliato, o che al rintocco di una nuova ora quest'illusione potrebbe svanire, perchè ciò che conta davvero è che in questo momento non vorrei trovarmi da nessun'altra parte.
14. Nebbia L'incubo iniziale di Hermione è assolutamente tangibile, a tal punto reale da aver la sensanzione che possa essere vero. Si sa che è un incubo, mentre si legge, ma a tratti lo si scorda, proprio come succede realmente (e questo per sottolineare il tuo realismo), anche se con incubi ben meno terribili di quello da te descritto. I pensieri di Hermione circa il bambino che attende e il timore per la reazione di Lucius rendono il senso di precarietà della sua - o meglio della loro - situazione (significativo in proposito questo estratto: Come potrei mai dire all'uomo che combatte ogni giorno contro se stesso e quello in cui ha sempre creduto, che la Mezzosangue responsabile del suo tormento porta dentro di sé il frutto proibito di un sentimento che non avrebbe mai dovuto germinare?. Poi il momento sotto le stelle che appare così simile ad un interludio, dove giunge la risposta a quel "Quando hai smesso di sognare, Lucius?", in maniera così inattesa che per un istante, prima di proseguire la lettura, sono rimasta immobile a pensare a quale domanda si riferisse (e meno male che Hermione è venuta in mio aiuto, altirmenti sarei lì a brancolare nel buio ancora adesso), una risposta (il giorno in cui ho accettato di prendere il marchio) che ancora una volta viene data nel segno del realismo e dopo molto tempo il giorno in cui è stata chiesta a sottolineare maggiormente il difficile e lungo percorso dell'anima di Lucius. La seconda scena del capitolo, come sempre legata alla prima (e a conferma di questo sono le parole finali del capitolo stesso: La sua ultima frase mi colpisce con impeto inatteso, e la testa prende a vorticarmi furiosamente. Un forte senso di déjà vu si abbatte su di me, riconducendomi indietro di alcune ore, a stanotte, quando avvinghiata a lui sui gradini del porticato l'ho reso partecipe dei miei sentimenti e dei miei pensieri, raccontandogli di me, di Hogwarts, della mia famiglia e dei miei amici... e di quanto mi mancassero.
Un singulto zampilla dal mio petto, e prima che possa realizzare le mie intenzioni, lo raggiungo e avvolgo le mie braccia attorno al suo busto, stringendomi a lui con tutte le energie in mio possesso. Lui rimane immobile per alcuni istanti, poi le sue mani scivolano sui miei fianchi, sagomando il mio corpo al suo fin quasi a frantumarmi le ossa.
Ricomincio a piangere, annientata dagli eventi del giorno e da quanto appena emerso. Sento una delle sue mani affondare nei miei capelli e la sua guancia poggiare sulla mia tempia, e in quell'abbraccio asfissiante riconosco il tormento che imprigiona entrambi in un tunnel senza fine.
) è tragicamente toccante. Ho trovato descritto benissimo l'incontro con Hestia Jones (ed ho avuto la vaga impressione che tu le abbia fatto dare quelle informazioni circa Grimmauld Place per un motivo ben preciso), con la giusta nota dolente, con il sottolineare il dolore per questo incontro che avviene finché è possibile. La figura di Hestia emerge a tutto tondo, come avviene sempre per i personaggi che hai inserito in questi capitoli, nella sua dignità, nel dolore, nell'attaccamento a Hermione, nella sua consapevolezza di aver fatto il suo meglio.
15. Il guardiano della memoria Tutto il capitolo è pervaso da un forte senso di attesa, attesa di quello che accadrà, delle ragioni che lo hanno scosso al punto tale da risvegliare in lui il bisogno di avermi vicina., delle ragioni che lo hanno spinto proprio in quel momento a mostrarle i ricordi nel pensatoio (ho apprezzato tantissimo la scelta dei ricordi, tutti descritti in maniera perfetta, facendoti immergere nella mente di Lucius, nelle sue azioni, in quella lotta interiore che Hermione ha sempre visto in lui. Veramente splendidi!). Poi il senso di attesa si dissolve sulle parole di Lucius che svelano ciò che è accaduto poco prima che tornasse a casa. Tutto ancora una volta è descritto con assoluto realismo e splendido è il gioco di sguardi tra Hermione e Lucius (Un incontrastabile senso di nausea mi attanaglia lo stomaco, e io chiudo brevemente gli occhi. Il significato della sua dichiarazione si abbatte su di me con inumana ferocia, inondando la mia mente di una consapevolezza che avevo colto all'istante, ma che era stata scaraventata nei cunicoli più bui del mio inconscio.
I nostri sguardi si incontrano ancora, e nel suo leggo la rabbia, il dolore e l'angoscia che lo divorano; vi leggo il rifiuto ad eseguire gli ordini che gli sono stati impartiti.
E le frasi finali di Lucius, così inevitabili.
16. Il lungo addio Ti faccio i complimenti più sentiti per come sei riuscita a descrivere l'addio tra Lucius ed Hermione, proseguendo il capitolo precedente con una coerenza fantastica. Il dialogo si muove su binari assolutamente realistici e logici. Mi aspettavo che Hermione ad un certo punto chiedesse a Lucius di andare con lei e la risposta di lui è stata la più logica sia dal punto di vista più strettamente legato alla guerra in sé, sia dal punto di vista del sentimento, dell'interiorità, coerente, in poche parole, con il ritratto che hai fornito di lui fino a questo punto("Potrò non essere responsabile di quelle morti, ma sono responsabile della morte di molti altri di voi... Ho servito l'Oscuro Signore per più di vent'anni; la tua parola non basterà a convincerli delle mie intenzioni.
E poi, se anche ciò fosse possibile, per me non avrebbe comunque alcuna rilevanza. Non potrei più garantire la tua incolumità se lui dovesse scoprire il livello di coinvolgimento che c'è tra noi. Finché si fiderà di me e continuerà a tenermi informato sulle sue decisioni, riuscirò a tenere i Mangiamorte lontani da te."
). Tutto il proseguo dell'addio è permeato della stessa forte coerenza (bellissimo il momento in cui Hermione gli dice che non lo odia e l'ha già perdonato), così come assolutamente realistico è il momento finale, quello in cui lei va verso il camino. Il fatto che nessuno è pronto a separarsi dall'altro (come spesso è nella realtà dei fatti), che nessuno sa come dare quest'addio, e poi l'ultimo sguardo. Un addio veramente perfetto. Ho apprezzato tantissimo anche l'arrivo di Hermione a Grimmauld Place, il suo essere sommersa dai ricordi e poi il ricongiungimento con gli Weasley, anche questo giocato in maniera perfetta, con quel senso di irrealtà che pervade momenti in cui si vede chi si crede non si sarebbe mai più visto. Ho trovato interessante anche la seconda parte del capitolo, il pensare di Hermione a Lucius (Lo so che non dovrebbe importarmi, che dovrei essere sollevata dalla consapevolezza di essere finalmente libera e al fianco delle persone che amo, ma nonostante il nostro passato -- nonostante le torture e le umiliazioni patite -- non posso cancellare dalla mia mente il ricordo degli ultimi mesi trascorsi assieme, della stretta sicura delle sue braccia e il tocco infuocato delle sue mani. E non ha alcuna importanza che tutto questo sia sempre stato sbagliato, perchè ciò che realmente conta sono i sentimenti che provo in questo momento: angoscia, dolore, il desiderio di stargli vicino e lo strazio di non sapere cosa gli sia accaduto.) e il dialogo con Ron, in cui lei non sa cosa dire (come si chiede giustamente cosa potrebbe mai dirgli?), in cui preferisce, giustamente e comprensibilmente, prendere tempo.
17. Ombre L'inizio del capitolo mostra pienamente, in maniera tangibile l'angoscia di Hermione, da una parte perché non sa come poter dire agli Weasley quello che è accaduto, dall'altra per la mancanza di notizie circa la sorte di Lucius ed il suo aggrapparsi alla speranza che quella presenza che avverte (ed io spero sinceramente sia così)sia proprio Lucius che la osserva ( Ci sono delle volte in cui ho come l'impressione di non essere sola -- di essere osservata -- e in quei frangenti mi piace pensare che lui sia vicino a me e che possa vedermi. So che è assurdo crederlo, ma ci sono momenti in cui avverto il bisogno di aggrapparmi ad una speranza -- anche se assurda e inesistente -- per non soccombere all'angoscia.). Veramente ben giostrato è il dialogo tra Molly e Hermione. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai fatto avvenire il tutto. Un po' mi aspettavo che sarebbe stata Molly ad accorgersi per prima delle condizioni di Hermione (in fondo ha pur sempre avuto sette gravidanze) e mi è piaciuto come hai portato avanti il dialogo. La confusione, l'incertezza di Hermione e il suo evitare di rivelare (cosa fin troppo comprensibile) la verità, dall'altra la forte comprensione umana di Molly, materna, ma anche una donna mutata rispetto all'immagine fornitaci dalla Rowling, logicamente mutata, perché ha perso molto e nel mutare, sicuramente maturata (perché a qualsiasi età si può crescere interiormente), divenendo (o almenot questa è la mia impressione. Ammetto che Molly non è mai rientrata tra i miei personaggi preferiti ed in questo frangente l'ho invece amata molto) maggiormente comprensiva e pacata. (ho adorato quando dice ad Hermione che non la odia, né la biasima per quello che è successo, sebbene non conosca ancora tutta la verità). Splendido anche il modo in cui introduci l'ombra, la figura dell'uomo così simile a Lucius. E ti posso assicurare che sono stata sollevata quando Lucius è comparso nella seconda parte del capitolo. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui hai affrontato il discorso circa il bambino (mi è piaciuto anche il fatto che Hermione registri realmente la freddezza di Lucius soltanto in un secondo momento), facendolo entrare nel dialogo in maniera assolutamente naturale, senza forzature di sorta, facendo sì, al contempo che il discorso sul bambino, necessariamente (come dice Hermione il bambino è per metà suo) abbracci discorsi più generali, che riescono ad aggiungere altri particolari, altre frasi preziose al percorso compiuto da Lucius e che ha attraversato finora questi diciassette capitoli (Lui è anche mio, Hermione, e io non avrei mai--" I suoi denti si serrano. "Ho smesso di credere in quello mi è stato detto per tutta una vita il giorno in cui ho scoperto la verità sulla morte di mio figlio... Ha smesso di importarmene nel momento in cui ti ho presa fra le mie braccia e ho capito che non sarebbe stato lo stesso se tu non ci fossi stata."). Mi è piaciuto tantissimo anche il modo in cui riprendi le domande fatte impetuosamente e rapidamtne, tutte insieme, praticamente, da Hermione appena lo rivede, con più calma e ricevendo finalmente delle risposte. Bellissima poi la frase di conclusione del capitolo: Mi addormento con la testa poggiata sul suo petto e il suo braccio avvolto attorno ai miei fianchi, e poco importa che domani, quando i primi albori del giorno ravviveranno l'orizzonte, lui si dileguerà lasciando dietro di sé null'altro che un fugace ricordo. Tutto ciò che conta è che in questi istanti, dimentichi del mondo e dell'oscurità che lo governa, noi possiamo godere della luce che ci rimane., che però mi ha dato la sensazione che qualcosa di terribbile sarebbe presto successo.
18. Tra la vita e la morte Ho trovato la reazione di Ron alla rivelazione da parte di Hermione di aspettare un bambino perfettamente in linea con il personaggio e realistica nel suo appigliarsi alla soluzione più "facile" (dolorosa è vero, cruda, ma comunque sia più facile che accettare che Hermione sia stata consenziente). L'interruzione del discorso per l'arrivo dei Mangiamorte, nonostante la sensazione avuta a fine del capitolo scorso, mi ha colta di sorpresa ed ho seguito tutto quanto con tensione (ed è tensione che comunichi), fino al momento in cui Hermione sviene. Ho trovato anche azzeccatissimo il modo in cui Hermione diviene pienamente madre. Per ben due volte, all'inizio, prima dell'inizio del dialogo con Ron e poi nel momento in cui si confronta con Macnair emerge il suo senso di protezione nei confronti della creatura che sta crescendo dentro di lei (e ti posso assicurare che sto temendo tantissimo per il futuro del piccolo). La seconda scena è densissima e qui, ancor più che in altri momenti, non sarò in grado dire tutto quello che voglio. Ti assicuro (cosa rara per una lettrice "fredda" quale sono io, ma la tua storia mi ha coinvolta più e più volte in maniera intensa) che sono stata tesissima per tutto il tempo. Prima il risveglio di Hermione in prigione e il prosieguo del dialogo con Ron. La reazione di Ron è, come già ad inizio della prima scena, perfettamente coerente con il personaggio e con la situazione. Sembra disposto a voler credere a qualsiasi cosa, anche che Hermione abbia venduto il proprio corpo in cambio di protezione, pur di non accettare una verità difficile da concepire e da pensare. Però alla fine emerge comunque la fiducia che ha sempre riposto in Hermione, fiducia che è segno profondo di amicizia, nonostante le parole che ha detto, nonostante i suoi dubbi, nonostante il suo constatare che Hermione è cambiata alla fine si fida sempre e comunque di lei. Dopo la tensione è aumentata tantissimo, con la comparsa di Voldemort. Sono rimasta col fiato sospeso chiedendomi cosa avrebbe fatto, cosa avrebbe deciso e quando ha chiamato a sé Lucius, ho esclamato mentalmente (non fosse stato tardi e non avessi corso il rischio di svegliare mezza casa l'avrei esclamato ad alta voce) "Oddio, adesso gli ordina di uccidere Hermione". Ho seguito tutte le fasi successive del capitolo con un groppo alla gola incredibile. Mi è sembrato che tutto si svolgesse al rallentatore ed intanto seguivo lo sguardo di Lucius (bellissimo il momento in cui Hermione nota ancora una volta il tormento negli occhi di lui), i pensieri di Hermione (calzanti e che colpiscono veramente al cuore chi legge questi:Una morsa di orrore mi attanaglia l'addome, e io realizzo di non essere tanto in pena per la mia vita, quanto per quella dell'uomo a cui è stato ordinato di strapparmela. La consapevolezza che potrebbe ribellarsi all'ordine che gli è stato impartito mi angoscia molto più della prospettiva che invece non lo faccia.
Se si rifiutasse di fare come gli è stato detto, Voldemort non esiterebbe un solo istante ad eliminarlo, e assieme a lui forse massacrerebbe anche Ron e la sua famiglia.
Mi cingo la vita con le braccia e mi fermo dinnanzi a lui, realizzando che in qualunque modo dovessero andare le cose, non potrei comunque sottrarmi al destino di morte che mi attende. Io e il mio bambino non abbiamo alcuna speranza di sopravvivere, ma Lucius può ancora salvarsi, e forse possono farlo anche Molly, Bill, George e Ron. L'unica condizione affinché ciò avvenga, è che io muoia.
), il momento in cui pronuncia quelle tre singole parole e poi il finale, Hermione che sente la voce di Lucius pronunciare l'Avada Kedavra e ti giuro che sono corsa immediatamente al capitolo successivo per vedere cos'era successo, senza nemmeno pensare di fare supposizioni (ammetto di aver scritto questa parte di commento, dopo aver letto l'inizio del capitolo 19).
19. Verso un mondo lontano Come detto ho sbirciato avanti appena finito di leggere il capitolo 18 (se questa storia tu l'avessi pubblicata a puntate, sarei rimasta a rodermi, facendo e disfacendo ipotesi in continuazione) e ho potuto così leggere subito del salvataggio di Hermione. Tutto accade rapidamente (rispetto ai tempi che ho percepito come dilatati degli ultimi momenti di capitolo 18, qui si ha una giusta accelerazione). Il dialogo tra Hermione e Lucius nel bosco è bellissimo, un capolavoro di coerenza e realismo. Hermione che inizia con una constatazione apparentemente banale, ma sensatissima, considerando il suo essere frastornata da tutto quanto è accaduto, e poi la sua preoccupazione per Ron, la sua paura di perderli (ma li ha già persi), il cercare disperatamente un modo per salvarli, un modo che non esiste... è espresso in maniera assolutamente tangibile, percebile (da pelle d'oca e groppo in gola), e le parole di Lucius hanno una forza di realismo (dipinge la situazione in maniera realistica) e di espressione fortissima. Bellissimo anche il momento in cui arrivano in casa di Hermione, ancora una volta, come già a Grimmauld Place, i ricordi del pre-guerra la investono, il pensiero dei suoi genitori (persi - e questo emerge pienamente quando parla del loro ultimo regalo di compleanno - senza poter dir loro quanto siano stati importanti, quanto si è gradita anche una cosa semplice come un regalo. È qualcosa che avviene regolarmente, in circostanze di certo più normali e tranquille di quelle che sta vivendo Hermione, qualcosa che non può che essere centuplicata in un mondo immerso nella guerra e nei suoi orrori). Ed in fondo, quando riprendono a parlare, dopo essersi amati, appare in maniera cocente quale sarà il loro futuro, l'insicurezza della loro situazione. Hermione stessa si sente improvvisamente insicura e braccata. Non v'è un rifugio all'estero (bellissima, anche se crudele la tua idea di bloccare le vie di fuga dalla Gran Bretagna per l'estero), ed il rifugio scelto da Lucius in Scozia (non riesco a ricordare il nome della cittadina e sono veramente troppo pigra per andare a guardare) non sarà mai completamente sicuro. Ed il futuro (e come lettrice lo assorbito in maniera fortissima) è più che mai costellato di ombre e incertezze.
20. Polvere di stelle Il capitolo mostra benissimo la situazione incerta in cui versano i due protagonisti (protagonisti in maniera assoluta e qui ti voglio fare i complimenti più sentiti. Concentrandoti su di loro e facendo agire, praticamente ininterrottamente, se non per, prima brevi comparse di altri personaggi, poi il periodo più lungo, ma comunque non esteso, soprattutto come numero di capitoli e parole, in cui rimangono separati, due soli personaggi, sei riuscita a non far mai calare l'attenzione, a mantenere sempre alta la tensione e altissimo il livello di introspezione psicologica. Veramente bravissima!), sottolineando la presenza, seppur a distanza, ma è sempre lì incombente, di Voldemort (non da ultimo tramite il messaggio che riferisce a Lucius), che li cercherà sempre. Veramente splendido il momento in cui Hermione tocca il marchio nero e profonde tutte le frasi che pronuncia dopo che non posso non citare: "Questo marchio è parte di te, Lucius; del tuo passato, e del nostro presente... Non ho paura di chi sei stato -- non ho paura di chi sei ora -- e ho perdonato il male che mi hai fatto prima ancora che tu potessi riconoscerlo."
Lo vedo inalare a fondo a quelle parole.
"Ho accettato questa parte di te così come ho accettato tutto il resto, e non voglio che tu ti nasconda... non a me. Qualunque difficoltà o minaccia il tuo passato rappresenti per noi, io sono pronta ad affrontarla, quindi ti prego, non escludermi dalla tua vita... Fidati di me."
. Mi è piaciuto molto anche come fai emergere, poco prima delle ultime battute finali del capitolo, la presenza del bambino. E veramente fantastico il modo in cui riallacci la frase pronunciata da Harry nella stanza dei Mentitori a tutto quello che è accaduto ("A volte qualcuno deve morire perchè qualcun altro possa vivere." Adesso so che quelle parole si riferivano a Lucius e a ciò che aveva perso durante la guerra, all'unica persona che aveva realmente amato e che gli era stata brutalmente sottratta. Draco doveva morire perchè suo padre potesse comprendere che i pilastri su cui aveva basato la sua intera esistenza non erano altro che piloni di sabbia e argilla, e che gli ideali per cui si era tanto ferocemente battuto erano invece la reale aberrazione contro cui avrebbe dovuto scagliarsi.
Mentre continuiamo a smarrirci l'una nell'altro, riversando su entrambi fino all'ultima stilla dei sentimenti che ci pervadono, realizzo che le nostre sorti erano inesorabilmente destinate ad intrecciarsi. Io dovevo desiderare la morte prima che mi fosse ridata la vita, e l'odio doveva corrodere il suo cuore prima che lui potesse imparare ad amare... Lucius doveva salvare la mia vita perchè io potessi salvare la sua anima.
)
Epilogo l'epilogo conclude perfettamente la storia. Vi riemerge tutto, l'incertezza della loro situazione, la presenza incombente di Voldemort, la figura di Draco che è stata così fondamentale nella vita di LUcius, la paura di sbagliare con la piccola (mi ha interita subito vedere la bambina), la paura di farle del male, ed infine il momento in cui Lucius prende tra le sue braccia la piccola (giuro che mi è quasi sfuggita una lacrima) e le frasi finali di Hermione (D'improvviso, il mondo non mi sembra più così buio e desolato, e nel viso angelico della piccola e il battito leggero del suo cuore, riconosco il mio ultimo dono per Lucius, o forse solo il primo di tanti.) che riprendono il titolo della storia e danno anche una carocadi speranza. Veramente bellissime!Non voglio nemmeno tentare di immaginare cosa potrebbe accadere dopo, la storia è così conclusa in sé, e voglio immaginare (e qui mi contraddico, ma mi giustificherò dando la colpa all'ora in cui ho finito di leggere la tua storia, anzi il tuo capolavoro! Hai veramente tutti i motivi per sentirti orgogliosa di quello che hai scritto!), anche se non posso non pensare che potrebbe essere possibile che Voldemort li trovi, che Lucius, Hermione e la bambina rimarranno celati nella cittadina scozzese, vivendo una vita, nei limiti del possibile e considerando tutto quello che è accaduto, serena.
Concludo questa lunghissima recensione, che spero non ti abbia annoiata, rinnovandoti i complimenti per una storia veramente speciale, bella, profonda, il racconto di una redenzione, come dici giustamente tu, il racconto di due anime che si incontrano. Un racconto sempre realistico e coerente. Una storia che mi ha comunicato veramente molto a livello umano e interiore. Bravissima!!
P.S.: mi complimento per i banner che hai posto all'inizio di alcune scene (veramente splendidi) e per la scelta delle citazioni che hai messo ad inizio di ogni capitolo e delle scene che compongono alcuni di essi.
P.S.S.: ho visto che hai pubblicato una nuova fanfic che leggerò al più presto, non appena avrò finito di rielaborare con calma questa (che credo rileggerò presto e sono certa che nella rilettura coglierò nuovi ed altri particolari).
Concludo con un ultimo complimenti!!

Nuovo recensore
17/05/09, ore 16:36

rain! grazie della mail è stata illuminante. spero ti sia arrivata la mia risposta. mi piacerebbe leggere la tua precedente fan fic =). scrivi splendidamente sei tra le mie autrici preferite. grazie ancora ^_^

Nuovo recensore
17/05/09, ore 15:52

Finalmente ci rincontriamo!!!...Come ti ho già detto sono veramente contenta che tu sia tornata a scrivere!!La fanfiction è molto bella ma la prossima volta suddividila in capitoli!...Sono rimasta a leggerla fino all'una e mezza di notte dal pomeriggio!!Eheh...Mi chiedevo se magari hai pensato di pubblicare anche Hearts in Atlantis e le altre fanfiction che sono su Fanfiction.net...per chi, come me, non se la cava molto bene in inglese!...Sarebbe veramente un sogno! A presto e bentornata!!! Laura

Nuovo recensore
16/05/09, ore 14:01

ciao rain. ho finito un ora fa di leggere la tua fan fic, da premettere che l'ho iniziata ieri sera e dormendo solo 2 ore(nn riuscivo a dormire ripensando alla trama!). la trovo bellissima, i personaggi sono ben caratterizati, quando la leggo entro dentro la testa di hermione. è bello vedere un lucius umano e passionale. l'inizio della tua opera mi faceva venire in mente le vere storie di quelle ragazze prigioniere e soggiogate da i loro rapitori che poi con il passare del tempo si innamoravano di questi ultimi nonostante i maltrattamenti e le violenze. ma anche il film "Schindler's list" dove Ralph Fiennes(voldy)prende come serva per la sua villa nel campo di prigionia la ragazza ebrea. per reprimere il suo desiderio di possederla sessualmente, visto che era feccia per i nazzisti, la picchiava a sangue, insultandola proprio come lucius con hermy. poi, c'è il giro di boa, tutto cambia affiorano i sentimenti, le sensazioni, il perdono, la compassione, la pasione, l'amore anche se non espresso a parole con un "ti amo" ma con i fatti. ho trovato interessante ad ogni inizio capitolo le frasi citati dai film e libri, come anteprima di quello che doveva succedere. per il resto e già tutto spiegato da te, complimenti, un bel lavoro. P.s. non sono riuscita a trovare la tua fan fic precedente con il vecchio nik, è stata cancellata? mi piacerebbe leggerla.

Recensore Junior
14/05/09, ore 23:43

Ciao questa storia é molto bella e scrivi molto bene complimenti!!

Recensore Master
14/05/09, ore 23:26

Scusa, dimenticavo... belle le immagini, davvero ben create ed in linea con la storia!

Recensore Master
14/05/09, ore 23:25

Ho letto tutta d'un fiato la tua storia, ho impiegato qualche ora e... wow! Sei riuscita davvero bene ad entrare nella psicologia dei personaggi, descrivendo il dolore e la sofferenza di Hermione, il suo non volere cedere all'odio per il suo aguzzino, il suo disperato desiderio di un conforto, l'essere strumento di redenzione per Lucius... Complimenti, un bel lavoro! Non riesco ad immaginare un lieto fine per i due, credo che prima o poi Voldemort li trovi e li uccida entrambi, sigh!

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